Paolina Leopardi e Alpi italiane: differenze tra le pagine

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[[File:Alpi italiane satellite.jpg|thumb|Le Alpi italiane viste dallo [[spazio (astronomia)|spazio]]]]
{{Bio
Le '''Alpi italiane ''' sono la parte della [[catena montuosa]] [[alpi]]na che si estende nel territorio [[italia]]no. La loro [[lunghezza]] è di circa 1200&nbsp;km e la loro [[superficie]] è di circa 51.941&nbsp;km², pari al 27,3 % della superficie totale delle Alpi<ref>La superficie totale delle Alpi è di 190.959&nbsp;km² secondo la [[Convenzione delle Alpi]]. Vedi {{collegamento interrotto|1=[http://www.alpconv.org/home/book01_it.htm www.alpconv.org] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }} - L'area compresa entro il perimetro della Convenzione delle Alpi si estende per 190.959 km², con una lunghezza di circa 1.200 km e una larghezza massima di 300 km. Le Alpi si sviluppano anche in verticale: dal livello del mare raggiungono, con la vetta del Monte Bianco, l'altitudine di 4.807 metri. Un unico territorio condiviso da otto Stati: Austria (28,7% della superficie totale), Italia (27,2%), Francia (21,4%), Svizzera (13,2%), Germania (5,8%), Slovenia (3,6%), Liechtenstein (0,08%) e Principato di Monaco (0,001%)</ref>.
|Nome = Paolina
|Cognome = Leopardi
|Sesso = F
|LuogoNascita = Recanati
|GiornoMeseNascita = 5 ottobre
|AnnoNascita = 1800
|LuogoMorte = Pisa
|GiornoMeseMorte = 13 marzo
|AnnoMorte = 1869
|Epoca = 1800
|Attività = scrittrice
|Attività2 = traduttrice
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , fu sorella di [[Giacomo Leopardi]], autrice di diverse traduzioni dal [[lingua francese|francese]] e di una [[biografia]] di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]]
|Immagine = Paolina Leopardi.gif
|DimImmagine = 140
}}
 
Formano un grande arco con concavità a sud, che racchiude la [[Pianura Padana]] e segna per lunghi tratti il confine tra Italia e [[Francia]], [[Svizzera]], [[Austria]] e [[Slovenia]]; costituisce da sempre, in tal modo, il tramite tra le culture mediterranee e quelle dell'Europa centrale, fungendo nei secoli a volte da barriera, altre volte da punto di contatto.
== Biografia ==
Paolina Leopardi fu la terzogenita - dopo Giacomo e [[Carlo Leopardi|Carlo]] - e unica figlia femmina dei dieci figli del conte [[Monaldo Leopardi|Monaldo]] e di [[Adelaide Antici Leopardi|Adelaide Antici]].
 
Le Alpi caratterizzano il territorio di sette regioni dell'Italia settentrionale: [[Liguria]], [[Piemonte]], [[Valle d'Aosta]], [[Lombardia]], [[Trentino - Alto Adige]], [[Veneto]], [[Friuli - Venezia Giulia]], incidendo profondamente sul modo di vivere, sulle tradizioni, sull'economia. La Valle d'Aosta e il Trentino Alto Adige, in particolare, hanno il loro territorio completamente compreso nell'area alpina.
=== Gioventù ===
Fu battezzata nella chiesa recanatese di Santa Maria Morello con il nome di Paolina Francesca Saveria Placida Bilancina Adelaide. Nacque settimina, secondo quanto ella stessa scrisse<ref>All'amica Marianna Brighenti nel settembre [[1831]].</ref>, perché la madre, «gravida di sette mesi, cadde dalle scale, ed io mi affrettai tosto di uscire fuori per godere di questo bel mondo, di cui ora mi affretterei di uscire, se potessi».
 
Comprendono circa una ventina di sezioni, raggruppate tradizionalmente in tre grandi settori: [[Alpi occidentali]] , [[Alpi centrali|centrali]] ed [[Alpi Orientali|orientali]].
Era «piccola e gracile, aveva capelli bruni e corti, occhi di un azzurro incerto, viso olivastro e rotondetto: era brutta, ma di una gentilezza, di una bontà, che potean farla parere graziosa a chi la conoscesse intimamente»<ref>E. Boghen-Conigliani, ''La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi'', Firenze 1898, p. 62-63.</ref>. In presenza di estranei, parlava pochissimo, dando loro un'impressione di scarsa cordialità, ma era in realtà molto timida e «aveva vissuto troppo lontano dalla società per sapervi stare con disinvoltura: ma nelle circostanze in cui vide sé oggetto di delicate ed amorevoli attenzioni, la sua gratitudine fu profonda e durevole. Non era prodiga della sua amicizia; quando però l'aveva concessa, era fida e sicura»<ref>T. Teja Leopardi, ''Note biografiche sopra Leopardi e la sua famiglia'', in A. Panajia, ''Teresa Teja Leopardi. Storia di una 'scomoda' presenza nella famiglia del poeta'', Pisa, 2002.</ref>.
 
== Descrizione ==
Compagna di giochi dei fratelli maggiori, era da loro soprannominata ''don Paolo'' perché, essendo sempre vestita di nero e portando i capelli corti, le veniva affidato il personaggio del parroco.<ref>G. Fagioli Vercellone, ''Leopardi, Paolina'', in «Dizionario Biografico degli Italiani», 2003.</ref> Adulta, collaborò col padre nella redazione delle riviste ''La Voce della Ragione'' e ''La Voce della Verità'': stava a lei l'incarico di recensire e tradurre articoli dei giornali francesi<ref>M. Leopardi, ''Memorie della «Voce della Ragione»'', Roma, 1886.</ref>. Anch'essa, come i fratelli, era sottoposta dai genitori a un regime "reclusorio" in casa Leopardi, all'interno del quale essi erano totalmente schiacciati dal sistema delle vincolanti decisioni genitoriali sulla loro vita.<ref>Elio Gioanola, ''Leopardi, la malinconia'', Jaca book, 1995, p.59</ref>
[[File:Mont_Blanc,_Mont_Maudit,_Mont_Blanc_du_Tacul.jpg|thumb|right|[[Monte Bianco]]]]
===Le proposte di matrimonio===
[[File:Monte_Rosa_Valsesia_alba.JPG|thumb|right|[[Monte Rosa]]]]
Come era allora d'abitudine, i genitori si posero presto il problema di accasare la figlia, valutando anche le spese necessarie al suo [[matrimonio]]. Ne era ben informato anche Giacomo, che il 5 gennaio [[1819]] scriveva all'amico [[Pietro Giordani]] che i genitori avrebbero a lei riservata una dote non superiore alle 40.000 lire - cifra per altro rispettabile - e non avrebbero sollevato obiezioni contro un marito di casato non nobile, purché di «civiltà competente»<ref>G. Leopardi, ''Epistolario'', Torino 1998, p. 230.</ref>. La notizia del primo fidanzamento e del previsto matrimonio fu però data da Giacomo al Giordani solo due anni dopo, il 13 luglio [[1821]]: «La mia Paolina questo gennaio sarà sposa in una città dell'Urbinate, non grande, non bella, ma con persona comoda, liberissima ed umana»<ref>G. Leopardi, cit., p. 514.</ref>.
La [[Bocchetta di Altare|Bocchetta di Altare o Colle di Cadibona]], situata a monte di [[Savona]], segna convenzionalmente il punto di unione tra la [[Alpi|catena alpina]] e la [[Appennini|catena appenninica]], mentre il [[Passo di Vrata]] (879&nbsp;m), in territorio croato, è il punto in cui la tradizione indica la congiunzione con le [[Alpi Dinariche]]<ref>Enciclopedia Treccani dei Ragazzi, voce ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/alpi_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/ Alpi]''</ref>. In questo modo la città di [[Imperia]] segna l'inizio delle Alpi italiane, mentre la città di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] ne segna la fine.
 
La vetta più alta, confinante con la Francia, è il [[Monte Bianco]] (4807&nbsp;m); è nel settore delle [[Alpi Graie]], nelle Alpi occidentali.
In vista del matrimonio con tale Pier Andrea Peroli, di [[Sant'Angelo in Vado]], già vedovo con un figlio di un anno, Giacomo compose la [[canzone (metrica)|canzone]] ''[[s:Canti (Leopardi)/Nelle nozze della sorella Paolina|Nelle nozze della sorella Paolina]]'' che è in realtà, come costume retorico del tempo, un pretesto per celebrare le presunte virtù di un passato vivo solo nei libri di storia. Lo ammette indirettamente lo stesso poeta, dando al Giordani il 1º febbraio [[1823]] la notizia del fallimento del progetto matrimoniale: «Paolina non fu più sposa. Voleva, e ciò (lo confesso) per consiglio mio e di Carlo, fare un matrimonio alla moda, cioè d'interesse, pigliando quel signore ch'era bruttissimo e di niuno spirito, ma di natura pieghevolissimo e stimato ricco. S'è poi veduto che quest'ultima qualità gli era male attribuita, e il trattato, ch'era già conchiuso, è stato rotto»<ref>G. Leopardi, cit., p. 644.</ref>.
 
Lo spartiacque costituisce quasi in ogni tratto dell'arco alpino il preciso confine di stato, come risulta dall'elenco seguente.
Paolina cercava nel matrimonio principalmente il mezzo per allontanarsi da casa Leopardi, come testimoniano le sue lettere: «[...] il paese dove vivo io è casa Leopardi; e voi sapete meglio di me come vi si vive. In somma io sono disperata [...]»<ref>Lettera di Paolina a Giacomo, 13 gennaio 1823.</ref>.
* Il confine tra l'[[Italia]] e la [[Francia]] coincide grossomodo con lo spartiacque tra il bacino del [[Po]] e quello del [[Rodano]].
* Il confine tra l'[[Italia]] e la [[Svizzera]] coincide grossomodo con lo spartiacque tra il bacino del [[Po]] e quello del [[Rodano]] a ovest, tra quello del [[Po]] e quello del [[Reno]] a est. Lo spartiacque si trova in parte su territorio svizzero: il [[Ticino (fiume)|Ticino]], il [[Mera (fiume)|Mera]], il [[Poschiavino]] e il [[Rio Ram]], che hanno le loro sorgenti in Svizzera, corrono verso sud e appartengono al bacino del Po. Due tratti dello spartiacque sono invece completamente italianiː il [[Reno di Lei]], con sorgenti in Italia, appartiene al bacino del [[Reno]], e il fiume [[Spöl]], che forma la valle di [[Livigno]], fa parte del bacino del [[Danubio]].
* Confine tra l'[[Italia]] e l'[[Austria]], che coincide grossomodo con lo spartiacque tra il bacino del [[Po]] e quello del [[Danubio]].
Nel settore delle Alpi orientali, invece, lo spartiacque è invece interamente compreso nel territorio della [[Slovenia]]; esso divide i fiumi tributari del [[mare Adriatico]] da quelli tributari della [[Sava (fiume)|Sava]], a sua volta affluente del [[Danubio]].
 
Le [[roccia|rocce]] di cui sono costituite le Alpi Italiane sono per lo più di due qualità: [[granito|granitiche]]-[[cristallo|cristalline]] (ad esempio il [[Monte Bianco]] ed il [[Monte Rosa]]) e [[calcare]]e (ad esempio le [[Dolomiti]] e le [[Prealpi italiane|Prealpi]]).
La possibilità di un nuovo accordo matrimoniale capitò dopo poche settimane: il fratello Carlo conobbe un tal Ranieri (o Raniero) Roccetti, bel giovane elegante, colto e di buone maniere, e lo propose come possibile fidanzato a Paolina, alla quale piaceva molto, anche se ne temeva la fama di libertino e forse si sentiva anche, al suo cospetto, priva di lusinghe: e infatti il Roccetti scelse già il mese dopo un altro partito, una vedova benestante, «giovane però, e bella»<ref>Lettera di Carlo a Giacomo, 19 marzo 1823.</ref>. Quel giovane restò a lungo nel cuore di Paolina: «Io ho amato un giovane signore marchigiano» - scriverà quasi dieci anni dopo<ref>Lettera di Paolina ad Anna Brighenti, 14 aprile [[1832]].</ref> - «di nome Ranieri [...] l'ho amato tu non puoi immaginare con quale ardore; io era sua sposa, perché tutto era combinato [...] ed egli era quale lo avevo desiderato nei miei sogni».
 
==Criteri di suddivisione==
Sfumato subito un altro pretendente, tale Osvaldo Carradori, sembra per l'opposizione dei genitori di Paolina, ancora in quel [[1823]] fu la volta del cavalier Luigi Marini, direttore generale del [[catasto]] di [[Roma]], circa cinquantenne, vedovo con figli già adulti di una moglie «zoppa e brutta», da lui amata «svisceratamente»<ref>Le espressioni sono di Giacomo Leopardi, nella lettera a Carlo del 2 aprile 1823.</ref>. Accertate le qualità morali ed economiche del Marini, come al solito non si chiese nemmeno a Paolina di conoscerlo, ma la ragazza era prontissima al matrimonio, «incantata» all'idea di andare a vivere a [[Roma]] e non vedendo l'ora di allontanarsi da Recanati: «Giacomuccio mio, fino a che vi è in me una ombra di speranza di poter conchiudere con questo, non voglio sentir parlare di altri [...] aspetto le vostre lettere con un palpito terribile. Se sapeste quanto piango!»<ref>Lettera di Paolina a Giacomo, 14 aprile 1823.</ref>.
Esistono vari criteri di suddivisione delle Alpi italiane, adottati a seconda del contesto e dello scopo.
 
===Partizione delle Alpi del 1926===
In luglio fu tutto finito, perché il Marini concluse un contratto di matrimonio con una vedova, certa marchesa Barbara Clarelli, e per Paolina si riprospettò la possibilità del matrimonio con quell'Andrea Peroli, che sembrava essere svanita all'inizio dell'anno, ma le trattative si trascinarono invano per tre anni, anche perché i Leopardi avevano difficoltà a racimolare una dote che potesse convincere il Peroli.
[[File:Französisch-Italienische Alpengliederung 1924.svg|thumb|upright=1.6|Le sezioni delle Alpi secondo la Partizione del Comitato Geografico Nazionale]]
Nel 1924 il Comitato Geografico Nazionale, in occasione del IX [[Congresso Geografico Italiano]], ha pubblicato il documento "''Nomi e limiti delle grandi parti del Sistema Alpino''"; il documento è conosciuto con il nome di [[Partizione delle Alpi]], ed è stato ufficializzato nel [[1926]]. È tuttora utilizzata in numerosissimi testi didattici<ref name=testididattici>Essendo numerosissimi i testi didattici basati sulla Partizione delle Alpi, se ne riportano solo alcuni, a mero titolo di esempio, tra quelli più diffusi delle principali case editrici.
*Carlo Griguolo, Chiara Forgieri, Daniela Romagnoli, ''Il nuovo giramondo'', edizioni Paravia 2014ː (pagina 16) ISBN 9788839507532A;
*''Grande Atlante Geografico e Storico'', edizioni UTET, 1991, tavole 42/43, 92, 101, 184, 202, 236, 246. ISBN 8802044465;
*F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, ''L'Argonauta'', edizioni Lattes 1996ː (pagina 59)
*Eduardo Garzanti ed altri, ''Il libro Garzanti della Geografia'', edizioni Garzanti 1995ː (pagina 50);
*Lamberto Laureti, ''Conoscere le Alpi'' Istituto Geografico de Agostini di Novara, 1994 vedi [https://www.homoalpinus.com/alpes/subdivisions/laureti/ Division des Alpes selon Lamberto Laureti];
*G. Pittella (a cura di), ''Itinerari attraverso l'Italia'', edizioni Giunti Marzocco 1990ː (pagina 94);
*Guide rosse del TCI, volume ''Trentino - Alto Adige'', Touring editore (pagina 12);
*Valerio Lugani (a cura di), ''Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni'', volume ''Trentino Alto Adige'', edizioni Aristea (capitolo ''Il suo aspetto'');
*Giuseppe Morandini, ''Trentino-Alto Adige. 2ª edizione riveduta e aggiornata'', edizioni UTET, 1971 (pagina 49);
*M. Carazzi, F. Lebrun, V. Prevot, S. Torresani, ''Spazi e civiltà'', edizioni Giunti-Marzocco, 1981 (tavola 20);
*Ricciarda Simoncelli, ''Conoscere l'Italia'', edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
*Lorenzo Bersezio, ''I territori dell'uomo'', Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143).
</ref> e studi<ref name=enciclopedie>
*Enrico Camanni (a cura di), ''Il Grande Dizionario Enciclopedico delle Alpi'', in collaborazione con Club Alpino Italiano, edizioni Priuli & Verlucca, 2007. ISBN 9788880683926.
*Sylvain Jouty , Pascal Kober , Dominique Vulliamy, ''Dictionnaire encyclopédique des Alpes,'' volume 1, edizioni Glénat, 2006. ISBN 9782723435277.</ref>, a volte con alcuni aggiornamenti. Nel documento si prende in considerazione tutta la catena alpina, e non solo la parte ricadente in Italia.
 
Per quanto riguarda le Alpi italiane, la partizione del 1926 ne considera limiti estremi il [[Colle di Cadibona]] a ovest e il [[Passo di Vrata]] ad est; suddivide inoltre la catena nelle seguenti "grandi parti", "sezioni" e "gruppi"<ref>La numerazione delle sezioni e dei gruppi è tratta dal documento originale: Comitato Geografico Nazionale Italiano, ''Nomi e limiti delle grandi parti del Sistema Alpino'' - estratto dal periodico "L'Universo" anno 7 n. 9, Istituto Geografico Militare, Firenze, [https://www.homoalpinus.com/data/docs/comitato.jpg pagina 146].</ref>:
=== Le prime traduzioni ===
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[[File:Paolina leopardi.jpg|thumb|left|upright=0.7|Paolina Leopardi]]
*[[Alpi Occidentali]]
Così passarono, insieme con i pretendenti, anche gli anni e Paolina continuò la sua vita di clausura domestica. «Essa visse chiusa in una stanza schiava delle antiche abitudini e di sua madre che la trattava come una ragazzina»:<ref>lettera di Giovanni Dalla Vecchia, cappellano di Paolina, del 31 marzo [[1869]], in E. Teja Leopardi, ''Note biografiche sopra Leopardi e la sua famiglia'', p. 17.</ref>: non a caso tradusse dal francese un libro come la ''Expédition nocturne autour de ma chambre'' di [[Xavier de Maistre]] e la sua traduzione le fu pubblicata nel [[1832]] da un editore di [[Pesaro]]. Unico sfogo, mentre si diradava la corrispondenza con Giacomo, erano le lettere che scambiava, dal [[1829]], con le sorelle Marianna e Anna Brighenti: «Fra gli altri motivi che hanno renduto così triste la mia vita e che hanno disseccato in me le sorgenti dell'allegrezza e della vivacità, uno è il vivere in Recanati, soggiorno abominevole ed odiosissimo; un altro poi è l'avere in Mamà una persona ultrarigorista<ref>Lettera del 26 maggio [[1830]].</ref> [...] Io voglio ridere e piangere insieme: amare e disperarmi, ma amare sempre, ed essere amata egualmente, salire al terzo cielo, poi precipitare<ref>Lettera del 13 luglio 1831.</ref> [...] Mi pare di esser divenuta un cadavere, e che mi rimanga solo l'anima, anch'essa mezza morta, perché priva di sensazioni di qualunque sorta<ref>Lettera del 22 luglio 1831.</ref>».
**[[Alpi Marittime]] (sezione 1)
***[[Alpi Liguri]] (gruppo 1a)
**[[Alpi Cozie]] (sezione 2)
**[[Alpi Graie]] (sezione 3)
*[[Alpi Centrali]]
**[[Alpi Pennine]] (sezione 9)
**[[Alpi Lepontine]] (sezione 10)
**[[Alpi Retiche]] (sezione 11)
*[[Alpi Orientali]]
**[[Alpi Noriche]] (sezione 17)
**[[Dolomiti]] (sezione 18)
**[[Alpi Carniche]] (sezione 19)
**[[Alpi Giulie]] (sezione 20)
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*[[Prealpi Lombarde]] (sezione 16)
**[[Prealpi Luganesi]] (gruppo 16a)
**[[Alpi Orobie]] (gruppo 16b)
**[[Prealpi Bergamasche]] (gruppo 16c)
**[[Prealpi Bresciane]] (gruppo 16d)
**[[Prealpi Giudicarie]] (gruppo 16e)
**[[Monte Baldo|Gruppo del Monte Baldo]] (gruppo 16f)
*[[Prealpi Trivenete]] (sezione 21)
**[[Monti Lessini]] (gruppo 21a)
**[[Altopiano di Asiago]] (gruppo 21b)
**[[Monte Grappa]] (gruppo 21c)
**[[Prealpi Bellunesi]] (gruppo 21d)
**[[Prealpi Carniche]] (gruppo 21e)
**[[Prealpi Giulie]] (gruppo 21f)
*[[Carso]] (sezione 22)
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===Suddivisione didattica tradizionale===
Sempre a [[Recanati]], nel [[1837]], la raggiunse la notizia della morte di Giacomo. In omaggio alle nozze Carradori-Simonetti, la famiglia Compagnoni Marefoschi, pubblicò una sua ''Vita di Mozart'' in versione elegantissima e numerata. In una lettera ad Anna Brighenti, Paolina lascerebbe intendere il suo scritto come una traduzione e riduzione di un'opera francese, che in corso di stampa, con suo grande disappunto, la famiglia bolognese aveva emendato dagli episodi più piccanti. La breve biografia di Paolina non è una testuale traduzione della ''Vie de Mozart'' di [[Stendhal]] - che è, peraltro, un [[Plagio (diritto d'autore)|plagio]] di una nota giornalistica di Théophile Frédéric Winckler, a sua volta una traduzione del necrologio mozartiano di Friedrich von Schlichtegroll - ma è uno scritto ricavato anche dagli ''Anedoctes sur Mozart'' di Carl Friedrich Cramer del 1801 e dalla ''Biographie W. A. Mozarts'' di von Nilssen, pubblicata nel [[1828]] e indicata dalla stessa Paolina come sua fonte.<ref>G. Vigliar, ''Paolina Leopardi e Mozart in un dimenticato documento recanatese'', "Studi leopardiani", IX (1997), pp. 67-98; E. Benucci, ''Io gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte. La biblioteca di palazzo Leopardi a Recanati'', 2001, pp. 201-203.</ref>
[[Immagine:Suddivisione didattica tradizionale delle Alpi.JPG|thumb|upright=1.6|Le sezioni delle Alpi italiane secondo la tradizione didattica]]
In ambito didattico è molto diffusa una suddivisione delle Alpi italiane che ha molte corrispondenze in quella della [[Partizione delle Alpi]]<ref name=testididattici/>, ma anche qualche differenza non sostanziale, motivata da esigenze didattiche.
 
Tra i punti ripresi dalla Partizione delle Alpi ci sonoː
Dieci anni dopo, nel [[1847]], morì il padre - sul quale scrisse una memoria, ''Monaldo Leopardi e i suoi figli'' - e nel [[1857]] la madre Adelaide.
*i limiti del sistema alpino ([[Colle di Cadibona]] e [[Passo di Vrata]]);
*la tripartizione in tre "grandi parti" ([[Alpi Occidentali]], [[Alpi Centrali]], [[Alpi Occidentali]]);
*i nomi di quasi tutte le sezioni;
*la definizione di ogni sezione della [[Catena principale alpina|catena principale]] in base a due valichi che la separano dalle sezioni adiacenti; similmente avviene anche per le tre "grandi parti": questa semplicità di delimitazione favorisce infatti la memorizzazione rispettando la realtà orografica;
*i settori hanno denominazioni formate da una sola parola, senza aggettivi: la semplicità di denominazione è fondamentale nella didattica.
 
Tra le differenze c'è il fatto che il tratto della [[catena principale alpina|catena principale]] che fa da confine tra [[Alto Adige]] ed [[Austria]] è denominato "[[Alpi Atesine]]", denominazione non presente nella Partizione del 1926, che suddivide invece questo tratto tra [[Alpi Retiche]] (tra il [[Passo di Resia]] e il [[Passo del Brennero]]) ed [[Alpi Noriche]] (tra il Passo del Brennero e la [[Sella di Dobbiaco]])<ref name=atesine-noriche>I vari testi considerano diversamente il tratto alpino compreso tra il Passo di Resia e la Sella di Dobbiaco; alcuni parlano di Alpi Atesine, altri di Alpi Retiche e di Alpi Noriche, divise dal Passo del Brennero.</ref>.
=== Gli ultimi anni ===
Fu una rivoluzione per la vita di Paolina: smessi gli abiti neri, partì da Recanati per [[Ancona]], poi a [[Grottammare]]: nel [[1863]] fu a [[Firenze]], l'anno dopo visitò l'[[Emilia]] e conobbe finalmente di persona, a [[Modena]], le sorelle Brighenti. Non c'è anno in cui non viaggiasse nelle più diverse città italiane: nel [[1867]] rese omaggio alla tomba del fratello, a [[Napoli]], e l'anno dopo si stabilì in un albergo di [[Pisa]], la città più amata da Giacomo, dove ne ripercorse i luoghi e vi conobbe un'amica di lui, [[Teresa Lucignani]].
 
Altra differenza, derivante dalla precedente, è la corrispondenza perfetta tra le tre grandi parti delle Alpi e i confini nazionali italiani:
Da [[Pisa]] si spostava ogni tanto nella vicina [[Firenze]]. Nel febbraio del [[1869]] tornò a [[Pisa]] con la febbre: si parlò di [[bronchite]] e fu forse una [[pleurite]] dalla quale non si riprese. Morì alle due di notte del 13 marzo, assistita dalla cognata Teresa: i suoi resti, riportati a [[Recanati]], sono inumati nella chiesa di Santa Maria di Varano, presso il cimitero civico.<ref>[http://pergiacomoleopardi.altervista.org/ In viaggio per Leopardi, 23 novembre 2013]</ref>
*le [[Alpi Occidentali]] corrispondono al [[Confine tra la Francia e l'Italia|confine italo-francese]];
*le [[Alpi Centrali]] corrispondono al [[Confine tra l'Italia e la Svizzera|confine italo-svizzero]];
*le [[Alpi Occidentali]] corrispondono al [[Confine tra l'Austria e l'Italia|confine italo-austriaco]] e a [[Confine tra l'Italia e la Slovenia|quello italo-sloveno]].
Questa semplicità di corrispondenze, assente in altri criteri di ripartizione, è utile a livello didattico<ref>Maria Luisa Gargiulo, Alba Arezzo, ''Come rendere comprensibile un testo'', editore FrancoAngeli (capitolo ''Come si suddividono le Alpi''). ISBN 9788891754172.</ref>.
 
Infine, la denominazione della Partizione delle Alpi "[[Prealpi Trivenete]]", che indica le Prealpi del [[Veneto]] e del [[Friuli - Venezia Giulia]], non è utilizzata. A volte è sostituita dall'espressione "[[Prealpi Venete]]", ma molto spesso è suddivisa in [[Prealpi Venete]] (ricadenti solo in [[Veneto]]), [[Prealpi Carniche]] e [[Prealpi Giulie]].
== Opere ==
* ''Lettere scritte a Giacomo Leopardi dai suoi parenti, con giunta di cose inedite e rare'', a cura di Giuseppe Piergili, Firenze 1878;
* ''Lettere a Marianna ed Anna Brighenti'', a cura di Emilio Costa, Parma, Battei, 1887
* ''Lettere inedite'', a cura di Giampiero Ferretti, introduzione di Franco Fortini, Bompiani, Milano 1979;
* ''Io voglio il biancospino. Lettere 1829-1869'', a cura di Manuela Ragghianti, Rosellina Archinto Editore, Milano 2003 ISBN 978-88-7768-382-3
* ''Mozart'', a cura di Alessandro Taverna, Il Notes Magico Editore, Padova 2010 ISBN 978-88-88341-24-8
* ''Il mondo non è bello se non veduto da lontano. Lettere 1812-1835'' (con [[Giacomo Leopardi]]), a cura di Laura Barile e [[Antonio Prete]], Nottetempo, Roma 2014 ISBN 9788874525171
* ''Lettere ad Anna e Marianna Brighenti 1829-1865, a cura di Floriano Grimaldi, A. Livi Editore, Fermo 2012 ISBN 88-7969-302-6
 
Si dà di seguito lo schema della più comune<ref name=testididattici/> suddivisione didattica, con i limiti geografici di ciascun settore<ref>In alcuni testi sono indicati valichi alternativi a quelli indicati qui come punti di separazione tra i settori della catena alpina principale. La separazione tra le Prealpi Venete, Carniche e Giulie (variamente delimitate secondo i vari testi) è quella di Bruno Nice, ''Questo Nostro MOndo - Come conoscere l'Italia", edizioni De Agostini, Novara (pagina 181).</ref>. È diffusa nelle scuole una [[mnemotecnica]] utile a memorizzare le varie sezioni della catena principale delle Alpi attraverso la frase "[[Ma con gran pena le reca giù|Ma con gran pena le reti Attilio cala giù]]", o altre simili.
=== Traduzioni ===
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* ''Viaggio notturno intorno alla mia camera'' (''Expédition nocturne autour de ma chambre'') di [[Xavier de Maistre]], Pesaro, 1832, ripubblicato a cura di E. Benucci, come ''Viaggio notturno intorno alla mia camera e altri scritti'', presentazione di Franco Foschi e prefazione di Lucio Felici, Napoli 1987 e 1990; Venosa 2000
;Settori compresi nella [[catena principale alpina]]
*[[Alpi Occidentali]] - dal [[Colle di Cadibona]] al [[Col Ferret]]
**[[Alpi Marittime]] - dal Colle di Cadibona al [[Colle della Maddalena]]
**[[Alpi Cozie]] - dal Colle della Maddalena al [[Colle del Moncenisio]]
**[[Alpi Graie]] - dal Colle del Moncenisio al [[Col Ferret]]
*[[Alpi Centrali]] - dal Col Ferret al [[Passo di Resia]]
**[[Alpi Pennine]] - dal Col Ferret al [[Passo del Sempione]]
**[[Alpi Lepontine]] - dal Passo del Sempione al [[Passo dello Spluga]]
**[[Alpi Retiche]] - dal Passo dello Spluga al [[Passo di Resia]]
*[[Alpi Orientali]] - dal Passo di Resia alla [[Passo di Vrata]]
**[[Alpi Atesine]] - dal Passo di Resia alla [[Sella di Dobbiaco]]
**[[Alpi Carniche]] - dalla sella di Dobbiaco alla [[Sella di Camporosso]]
**[[Alpi Giulie]] - dalla Sella di Camporosso al [[Passo di Vrata]]
{{Colonne spezza}}
;Settori non compresi nella [[catena principale alpina]]
*[[Alpi Centrali]]
**[[Prealpi Lombarde]] - tra il [[Lago Maggiore]] e il [[Lago di Garda]]. In molti testi si fanno rientrare in questo settore le [[Alpi Orobie]], che si trovano tra la [[Valsassina]] a ovest, la [[Valcamonica]] a est, la [[Valtellina]] a nord, le Prealpi Lombarde a sud
*[[Alpi Orientali]]
**[[Dolomiti]] - tra l'[[Adige]], il [[Piave]], il [[Rienza]] e il [[Brenta]]
**[[Prealpi Venete]] - tra il [[Lago di Garda]] e il [[Livenza]]
**[[Prealpi Carniche]] - tra il [[Livenza]] e il [[Tagliamento]], a volte comprese nelle Prealpi Venete
**[[Prealpi Giulie]] - tra il [[Tagliamento]] e l'[[Isonzo]], a volte comprese nelle Prealpi Venete
**[[Carso]] - tra l'[[Isonzo]] e il [[Golfo del Quarnaro]]
{{Colonne fine}}
 
===Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino===
=== Inediti ===
[[File:SOIUSA-sezioni.png|thumb|upright=1.6|Lle sezioni delle [[Alpi]] secondo la SOIUSA.]]
* ''Statistica delle persone morte in vari accidenti nel corso dell'anno 1859''.
Nel 2005 è stata pubblicata la classificazione [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]], nota anche con l'[[acronimo]] "SOIUSA", allo scopo di uniformare le denominazioni utilizzate negli stati dell'area alpina. Questa suddivisione prende in considerazione tutto l'insieme della catena alpina.
Molti suoi lavori e traduzioni sono rimasti inediti, anche per il fallimento di una trattativa intavolata negli anni 1838-1839 con il tipografo pesarese G. Vincenzi.
 
Per quanto riguarda le Alpi italiane, la suddivisione si compone di 13 sezioni e 60 raggruppamenti, a loro volta suddivisi in gruppi. A causa della propettiva internazionale adottata, esistono notevoli differenze tra il "SOIUSA" e gli altri criteri di suddivisione esposti nei capitoli precedenti ("Partizione delle Alpi" e suddivisione didattica tradizionale italiana): anzitutto la catena alpina non è suddivisa nelle tre parti delle Alpi Occidentali, Centrali ed Orientali, ma in due "grandi parti" (Alpi Orientali ed Alpi Occidentali), che a loro volta comprendono cinque "[[Grande settore alpino|grandi settori]]" ([[Alpi Sud-occidentali]], [[Alpi Nord-occidentali]], [[Alpi Centro-orientali]], [[Alpi Nord-orientali]] e [[Alpi Sud-orientali]]); inoltre, il limite orientale delle Alpi non è considerato il [[Passo di Vrata]], escludendo la Venezia Giulia ed in particolare il Carso dall'area alpina; infine alcune sezioni tradizionali non sono prese in considerazione, ma sono sostituite da altre con altri nomi. Le sezioni sono definite da confini di aree e non da valichi di separazione. Si riporta di seguito la suddivisione delle sole Alpi italiane, secondo il criterio della "SOIUSA".
== Note ==
{{Colonne}}
<references/>
*[[Alpi Sud-occidentali]]
**[[Alpi Liguri]] (sezione 1)
**[[Alpi Marittime e Prealpi di Nizza]] (sezione 2)
**[[Alpi Cozie]] (sezione 4)
*[[Alpi Nord-occidentali]]
**[[Alpi Graie]] (sezione 7)
**[[Alpi Pennine]] (sezione 9)
**[[Alpi Lepontine]] (sezione 10)
**[[Prealpi Luganesi]] (sezione 11)
{{Colonne spezza}}
*[[Alpi Centro-orientali]]
**[[Alpi Retiche occidentali]] (sezione 15)
**[[Alpi Retiche orientali]] (sezione 16)
**[[Alpi dei Tauri occidentali]] (sezione 17)
*[[Alpi Nord-orientali]]
**Nessun settore delle Alpi Nord-orientali interessa territori italiani
{{Colonne spezza}}
*[[Alpi Sud-orientali]]
**[[Alpi Retiche meridionali]] (sezione 28)
**[[Alpi e Prealpi Bergamasche]] (sezione 29)
**[[Prealpi Bresciane e Gardesane]] (sezione 30)
**[[Dolomiti]] (sezione 31)
**[[Prealpi Venete]] (sezione 32)
**[[Alpi Carniche e della Gail]] (sezione 33)
**[[Alpi e Prealpi Giulie]] (sezione 34)
{{Colonne fine}}
 
[[File:Cervino_versante_sud.JPG|thumb|right|[[Monte Cervino|Cervino]]]]
== Bibliografia ==
[[File:Sommet_du_Gran_Paradiso.JPG|thumb|right|[[Gran Paradiso]]]]
* Monaldo Leopardi, ''Memorie della «Voce della Ragione»'', Roma, Pallotta, 1886
[[File:PizBernina3.jpg|thumb|right|[[Pizzo Bernina]]]]
* Emma Boghen-Conigliani, ''La donna nella vita e nelle opere di Giacomo Leopardi'', Firenze, Barbera, 1898
[[File:L%27Ortler.jpg|thumb|right|[[Ortles-Cevedale]]]]
* Elettra Testi, ''La sorella. Vita di Paolina Leopardi'', Palermo, La luna, 1992 ISBN 88-7823-035-9
[[File:VisoColleGianna.jpg|thumb|right|[[Monviso]]]]
* Giovanni Vigliar, ''Paolina Leopardi e Mozart in un dimenticato documento recanatese'', «Studi leopardiani», IX, 1997
[[File:Disgrazia_dal_linzone.jpg|thumb|right|[[Monte Disgrazia]]]]
* Giacomo Leopardi, ''Epistolario'', Torino, Bollati Boringhieri, 1998 ISBN 88-339-1112-8
[[File:Uia_di_Ciamarella_002.JPG|thumb|[[Uia di Ciamarella]]]]
* Elisabetta Benucci, ''Paolina Leopardi'', con testi di Paolina Leopardi e la sua traduzione di ''Viaggio notturno intorno alla mia camera'' di Xavier de Maistre, Venosa, Osanna, 2000 ISBN 88-8167-214-6
[[File:Monte_Leone.jpg|thumb|right|[[Monte Leone]]]]
* Alessandro Panajia, ''Teresa Teja Leopardi. Storia di una 'scomoda' presenza nella famiglia del poeta'', Pisa, ETS, 2002 ISBN 88-467-0548-3
[[File:Adamello_e_Corno_Bianco.JPG|thumb|right|[[Adamello]]-[[Presanella]]]]
* Guido Fagioli Vercellone, ''Leopardi, Paolina'', in «Dizionario Biografico degli Italiani», LXIV, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana 2003
[[File:Rocciamelone_inverno.JPG|thumb|right|[[Rocciamelone]]]]
* Raffaele Urraro, ''Giacomo Leopardi. Le donne, gli amori'', Firenze, Olschki, 2008 ISBN 978-88-222-5803-8
[[File:Barmer_Spitze_und_Hochgall_vom_Fenneregg.jpg|thumb|right|[[Monte Collalto]]]]
* Alessandro Taverna, ''Il naso di Paolina'', in Paolina Leopardi, ''Mozart'', Il Notes Magico Editore, Padova 2010 ISBN 978-88-88341-24-8
[[File:Badile.jpg|thumb|right|[[Pizzo Badile]]]]
* Sandro Cappelletto. "Paolina Leopardi e Mozart; una passione e uno specchio" in «Tuttolibri», n. 1727, 14 agosto 2010
* Rosèlia Irti, ''Pilla'', Bologna, Cenacchi Editrice, 2011 ISBN 978-88-97333-01-2
* Marco Lanterna, ''Paolina Leopardi'', in «Leggere Donna», n. 155, Ferrara, Luciana Tufani Editore, 2012; ora ne ''Il caleidoscopio infelice. Note sulla letteratura di fine libro'', Firenze, Clinamen, 2015 ISBN 9788884102164
 
== AltriI progettivari settori alpini ==
=== Alpi Liguri ===
{{interprogetto}}
{{Vedi anche|Alpi Liguri}}
Le [[Alpi Liguri]] vanno dal [[Colle di Cadibona]] fino al [[Colle di Tenda]]. Secondo la [[Partizione delle Alpi]], non costituiscono una sezione autonoma, ma un gruppo delle [[Alpi Marittime]]. Secondo la [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]], invece, sono una sezione a sé stante.
 
La cima più elevata delle Alpi Liguri è la [[Punta Marguareis]] (2651&nbsp;m). Altre vette importanti sono il [[Monte Mongioie]] (2630&nbsp;m), la [[Cima delle Saline]] (2612&nbsp;m) il [[Pizzo d'Ormea]] (2476&nbsp;m), il [[Monte Bertrand]] (2481&nbsp;m) e il [[Monte Saccarello]] (2201&nbsp;m, che è anche la cima più alta della [[Liguria]]).
== Collegamenti esterni ==
 
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL64/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol64_019000.xml|titolo=G. Fagioli Vercellone, ''Leopardi, Paolina'', 2003}}
Nei pressi del Monte Saccarello ci sono le sorgenti del [[Tanarello]] e nei pressi del Mongioie e del Marguareis quelle del [[Negrone (torrente)|Negrone]] che, unendosi, danno origine al [[Tanaro]], il più importante affluente di destra del Po (1/5 delle acque del Po è contributo del Tanaro). Attorno al Marguareis e al Mongioie si trova una zona [[carsismo|carsica]] molto nota anche a livello europeo<ref>{{Cita libro | titolo = Encyclopedia of Caves and Karst Science | lingua = en | autore = John Gunn
* {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=-W7EZQKY8uYC&pg=PA201&lpg=PA201&dq=paolina+leopardi+vita+di+mozart&source=bl&ots=uWHki9MIft&sig=XnflmwROVXg6eOk43-nMMbn4a-E&hl=it&ei=Z_-RTb7KIY-gOpOpiIwB&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CEgQ6AEwBw#v=onepage&q=paolina%20leopardi%20vita%20di%20mozart&f=false|titolo=E. Benucci, ''La biblioteca di palazzo Leopardi a Recanati'', in G. Tortorelli, ''Biblioteche nobiliari e circolazione del libro tra Settecento e Ottocento'', 2001, pp. 201-203}}
| editore = Routledge| anno = 2004 | pp = 675 }}</ref> con [[grotta|grotte]], pozzi e cunicoli che superano i 100&nbsp;km di estensione e i 1000&nbsp;m di profondità.
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/paolina-leopardi_(Dizionario-Biografico)/|Dizionario biografico Treccani}}
 
* {{cita web|url=https://notesmagico.files.wordpress.com/2012/09/copia-di-mozart-leopardi.pdf|titolo=M. Lanterna, ''Paolina Leopardi'', in ''Leggere Donna'', n. 155, pp 23-25}}
=== Alpi Marittime ===
{{Vedi anche|Alpi Marittime|Alpi Marittime e Prealpi di Nizza}}
Le [[Alpi Marittime]], secondo la [[Partizione delle Alpi]], formano una [[sezione alpina|sezione]] che comprende anche le [[Alpi Liguri]] e che va dal [[Colle di Cadibona]] al [[Colle della Maddalena]].
 
Secondo la [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]], invece, questo tratto alpino non comprende le Alpi Liguri e non costituisce una sezione autonoma, ma una [[sottosezione alpina|sottosezione]] delle [[Alpi Marittime e Prealpi di Nizza]], che va dal [[Colle di Tenda]] al [[Colle della Maddalena]].
 
La cima più elevata è la cima sud del massiccio dell'[[Argentera]] (3297&nbsp;m). Dal punto di vista geologico, le Marittime sono caratterizzate da una forte variabilità: si alternano, infatti, rocce calcaree e dolomitiche (che caratterizzano, ad esempio, la [[Valle Stura di Demonte]]), a rocce granitiche (fra tutti, il massiccio cristallino dell'[[Monte Argentera|Argentera]] in [[Valle Gesso]]), tutte fortemente modellate dall'azione [[erosione|erosiva]] millenaria dei [[ghiacciaio|ghiacciai]].
 
=== Alpi Cozie ===
{{Vedi anche|Alpi Cozie}}
Le [[Alpi Cozie]] si estendono tra il [[Colle della Maddalena]] e quello del [[Moncenisio]], da cui discende la [[Val di Susa]], percorsa dal [[fiume]] [[Dora Riparia]]. Questa valle è percorsa da una delle principali vie di comunicazione tra l'Italia ([[Torino]]) e la [[Francia]] e fa capo ad un altro notevole valico chiamato [[Colle del Monginevro]]. Le Alpi Cozie sono dominate dal [[Monviso]] (3841&nbsp;m), da cui nasce il [[Po]].
 
Sono ulteriormente suddivise in tre raggruppamenti: Alpi Cozie Meridionali o [[Alpi del Monviso]]; Alpi Cozie Centrali o [[Alpi del Monginevro]]; Alpi Cozie Settentrionali o [[Alpi del Moncenisio]].
 
=== Alpi Graie ===
{{Vedi anche|Alpi Graie}}
Le [[Alpi Graie]] sono comprese tra il [[Moncenisio]] ed il [[Col Ferret]]. I gruppi montuosi più notevoli di questo tratto alpino sono il massiccio del [[Monte Bianco]], la vetta più alta delle Alpi (4808&nbsp;m), ed il Gruppo del [[Gran Paradiso]] (4061&nbsp;m). Tra questi due gruppi montuosi si apre il [[Colle del Piccolo San Bernardo]], attraverso il quale si passa dalla [[Valle d'Aosta]] in [[Francia]] ([[Val-d'Isère]]-[[Rodano]]).
 
Si suddividono in: Alpi Graie Meridionali (Rocciamelone), Alpi Graie Occidentali ([[Massiccio del Gran Paradiso|Gran Paradiso]], [[Gruppo della Rosa dei Banchi|Rosa dei Banchi]] e [[Catena Emilius-Tersiva|Emilius-Tersiva]]), Alpi Graie Centrali ([[Catena Grande Sassière-Tsanteleina|Grande Sassière-Tsanteleina]] e [[Catena Rutor-Léchaud|Rutor-Léchaud]]) e Alpi Graie Settentrionali ([[Alpi del Monte Bianco|Monte Bianco]]).
 
=== Alpi Pennine ===
{{Vedi anche|Alpi Pennine}}
Le [[Alpi Pennine]] sono comprese tra il [[Col Ferret]] ed il [[Passo del Sempione]] e costituiscono un potente bastione ed un maestoso complesso glaciale. Spiccano in esso vette di poco inferiori in altitudine al [[Monte Bianco]], come il [[Cervino]] (4478&nbsp;m) ed il [[Monte Rosa]] (4638&nbsp;m). Presentano un solo valico importante, il [[Gran San Bernardo]], che collega la [[Valle d'Aosta]] alla valle del [[Rodano]].
 
Si suddividono in: Alpi Pennine Occidentali (Gran Combin), Alpi Pennine Centrali (Cervino) e Alpi Pennine Orientali (Monte Rosa, [[Alpi Biellesi]] e Valsesiane, Andolla-Sempione).
 
=== Alpi Lepontine ===
{{Vedi anche|Alpi Lepontine}}
Le [[Alpi Lepontine]] (o Leponzie) si estendono dal [[Passo del Sempione]] al [[Passo dello Spluga]], che permette di passare dal [[Lago di Como]] alla [[Reno|valle del Reno]]. La vetta più importante è quella del [[Monte Leone]] (3552&nbsp;m). Comprendono il più importante nodo idrografico dell'[[Europa occidentale]]: il [[Massiccio del San Gottardo]]. Da esso discendono, in tre diverse direzioni, tre fiumi: verso ovest il [[Rodano]], che sfocia nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]; verso est un ramo del [[Reno]], che sfocia nel [[Mare del Nord]]; verso sud il [[Ticino (fiume)|Ticino]], affluente del [[Po]]. Le Alpi Lepontine sono valicabili attraverso il [[Passo del San Bernardino]] ed il [[Passo del San Gottardo]].
 
Sono suddivise in: [[Gruppo del Sempione]]-Formazza-Vigezzo ([[Monte Leone]]) e [[Catena Mesolcina]] ([[Pizzo Tambò|Tambò]]-[[Piz della Forcola|Forcola]]).
 
=== Alpi Retiche ===
{{Vedi anche|Alpi Retiche}}
Le [[Alpi Retiche]] si estendono dal [[Passo dello Spluga]] al [[Passo del Brennero]]. Secondo la [[Partizione delle Alpi]], costituiscono ina sezione autonoma, mentre secondo la [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]], non sono considerate una [[sezione alpina|sezione]] distinta, ma sono suddivise in tre sezioni: [[Alpi Retiche occidentali]], [[Alpi Retiche orientali]] ed [[Alpi Retiche meridionali]].
 
Comprendono importanti gruppi montuosi, il principale dei quali è il [[Massiccio del Bernina]], dominato dalla montagna più alta delle Alpi Retiche, il [[Pizzo Bernina]] (4049&nbsp;m). Gli altri raggruppamenti individuati dalla suddivisione TCI-Cai sono: Spluga ([[Pizzo Suretta|Suretta]]-[[Pizzo Stella|Stella]]), [[Monti della Val Bregaglia|Masino-Bregaglia]] ([[Monte Disgrazia]]), Piazzi-[[Piz Sesvenna|Sesvenna]], [[Alpi Venoste]] e [[Alpi Passirie|Passirie]] ([[Similaun]]), [[Alpi Breonie]] e [[Alpi Sarentine|Sarentine]] ([[Pan di Zucchero (Alpi dello Stubai)|Pan di Zucchero]]), [[Gruppo Ortles-Cevedale]] ([[Ortles|Monte Ortles]], 3902&nbsp;m), [[Cima Presanella|Presanella]] (3558&nbsp;m), [[Adamello (monte)|Adamello]] (3539&nbsp;m), [[Dolomiti di Brenta]] ([[Cima Tosa]], 3173&nbsp;m). I passi principali sono il [[Passo del Maloggia|Passo del Maloja]], che congiunge la [[Chiavenna|Val Chiavenna]] con l'alta [[Engadina]]; il [[Passo del Bernina]] permette di passare dalla [[Tirano]] a [[Sankt Moritz|St. Moritz]]; il [[Passo dello Stelvio]], che collega la [[Valtellina]] alla [[Val Venosta]]; il [[Passo dell'Aprica]], che mette in comunicazione la Valtellina con la [[Val Camonica]]; il [[Passo del Tonale]], che, oltre a segnare il confine fra il comune di [[Vermiglio (Italia)|Vermiglio]] e la prestigiosa [[Ponte di Legno]], mette in comunicazione la [[Val Camonica]] con la [[Val di Sole]].
 
=== Prealpi Lombarde ===
{{Vedi anche|Prealpi Lombarde}}
Le [[Prealpi lombarde]] costituiscono il settore dei rilievi montuosi compresi tra il [[Lago Maggiore]] a ovest, il fiume [[Adige]] a est, la [[Pianura Padana]] a sud e le [[Alpi Orobie]] e le [[Alpi Retiche]] a nord. Nella suddivisione didattica usata in Italia, il limite orientale è considerato il [[Lago di Garda]].
 
Secondo la Partizione delle Alpi e secondo la suddivisione didattica, le Prealpi Lombarde costituiscono una sezione autonoma. Nella SOIUSA, invece, non esiste una sezione con questo nome e il territorio corrispondente è suddiviso tra le [[Prealpi Luganesi]] le [[Prealpi Bergamasche]] e le [[Prealpi Bresciane e Gardesane]].
 
In entrambi i casi comprendono anche le Alpi Orobie. Interessano, oltre al territorio [[Lombardia|lombardo]], anche porzioni del territorio [[Svizzera|elvetico]] ([[Canton Ticino]]) e del [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]] ([[Giudicarie]]). Oltre al Verbano e al Benaco, gli altri grandi bacini lacustri ([[Lago di Como]], [[Lago di Lugano]] e [[Lago d'Iseo]]) dividono le Prealpi lombarde in tre aree: le [[Prealpi Comasche]] e le [[Prealpi Varesine]] a ovest del Ceresio; le [[Prealpi Bergamasche]] tra il Lago di Como ed il Lago di Iseo; le [[Prealpi Bresciane]] e le [[Prealpi Gardesane]] tra il Lago d'Iseo ed il Lago di Garda. La cima più alta delle Prealpi lombarde è la [[Concarena]] (2549&nbsp;m).
 
=== Alpi Orobie ===
{{Vedi anche|Alpi Orobie}}
Le [[Alpi Orobie]] si trovano a sud del fiume [[Adda]], nel tratto compreso tra il [[Passo dell'Aprica]] ed il [[Lago di Como]], e ad ovest del fiume [[Oglio]]. La cima più alta è il [[Pizzo di Coca]] (3050&nbsp;m).
 
Secondo la Partizione delle Alpi, costituiscono un gruppo della sezione [[Prealpi Lombarde]]; secondo la SOIUSA, invece, sono una sottosezione della sezione [[Alpi e Prealpi Bergamasche]].
 
=== Alpi Atesine ===
{{Vedi anche|Alpi Atesine}}
Il [[Passo di Resia]]<ref>
*Eduardo Garzanti ed altri, ''Il libro Garzanti della Geografia'', edizioni Garzanti 1995ː (pagina 50);
*Lorenzo Bersezio, ''I territori dell'uomo'', Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143);
*Ricciarda Simoncelli, ''Conoscere l'Italia'', edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
*F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, ''L'Argonauta'', edizioni Lattes 1996ː (pagina 59);
*Valerio Lugani (a cura di), ''Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni'', volume ''Trentino Alto Adige'', edizioni Aristea (capitolo ''Il suo aspetto'').</ref> o, secondo altre fonti, il [[Passo dello Stelvio]]<ref>
*Guide rosse del TCI, volume ''Trentino - Alto Adige'', Touring editore (pagina 12ː Passo dello Stelvio; pagina 18ː Passo di Resia). ISBN 9788836500086. Si noti che in questa guida rossa si danno per le Alpi Atesine, in due distinti capitoli, due limiti occidentali diversi.</ref> rappresentano il punto di separazione tra le Alpi Atesine e le [[Alpi Retiche]], mentre il [[Passo di Monte Croce di Comelico]]<ref>
*Eduardo Garzanti ed altri, ''Il libro Garzanti della Geografia'', edizioni Garzanti 1995ː (pagina 50);
*Lorenzo Bersezio, ''I territori dell'uomo'', Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143)</ref> o la [[Sella di Dobbiaco]]<ref>
*Valerio Lugani (a cura di), ''Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni'', volume ''Trentino Alto Adige'', edizioni Aristea (capitolo ''Il suo aspetto'');
*F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, ''L'Argonauta'', edizioni Lattes 1996ː (pagina 59);
*Ricciarda Simoncelli, ''Conoscere l'Italia'', edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
.</ref>, sempre a seconda delle fonti, segnano il confine con le [[Alpi Carniche]].
 
L'espressione "Alpi Atesine", pur essendo usato in numerosi testi italiani di Geografia<ref>Essendo numerosissimi i testi che usano questa espressione, se ne riportano solo alcuni, a mero titolo di esempio, tra quelli più diffusi delle principali case editrici.
*Eduardo Garzanti ed altri, ''Il libro Garzanti della Geografia'', edizioni Garzanti 1995ː (pagina 50);
*F. Cassone, D. Volpi, M. Ramponi, F. Dobrowolni, ''L'Argonauta'', edizioni Lattes 1996ː (pagina 59)
*G. Pittella (a cura di), ''Itinerari attraverso l'Italia'', edizioni Giunti Marzocco 1990ː (pagina 94);
*Guide rosse del TCI, volume ''Trentino - Alto Adige'', Touring editore (pagina 12);
*Valerio Lugani (a cura di), ''Meravigliosa Italia, enciclopedia delle regioni'', volume ''Trentino Alto Adige'', edizioni Aristea (capitolo ''Il suo aspetto'');
*Giuseppe Morandini, ''Trentino-Alto Adige. 2ª edizione riveduta e aggiornata'', edizioni UTET, 1971 (pagina 49);
*M. Carazzi, F. Lebrun, V. Prevot, S. Torresani, ''Spazi e civiltà'', edizioni Giunti-Marzocco, 1981 (tavola 20);
*Ricciarda Simoncelli, ''Conoscere l'Italia'', edizioni Le Monnier, 1984 (pagina 22);
*Lorenzo Bersezio, ''I territori dell'uomo'', Edizioni De Agostini, 1999 (pagina 143);
*Enciclopedia Treccani, voci ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/isarco/ Isarco]'', ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/tirolo/ Tirolo]'', [http://www.treccani.it/enciclopedia/inn_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Inn];
</ref>, specie di carattere didattico e divulgativo, non si trova né nella [[Partizione delle Alpi]], classificazione della catena alpina adottata nel 1924, né nella più recente [[Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino]] (SOIUSA), del 2006. Ciò è dovuto alla parziale sovrapposizione di significato con le denominazioni "[[Alpi Retiche]]" ed "[[Alpi Noriche]]" e al fatto che il termine "Alpi Atesine" è usato soprattutto in Italia e le suddivisioni delle Alpi citate hanno invece un respiro internazionale<ref>Esistono comunque numerosi esempi di uso del termine in altre lingue:
*Michael Allaby, ''Earth Science: A Scientific History of the Solid Earth'', edizioni Infobase Publishing, 2009, pagina 127 (in Inglese), ISBN 9781438126944;
*''Encyclopedia of Quaternary Science'', edizioni Elsevier, 2006 (in Inglese), ISBN 9780444536426.
</ref>. Inoltre, a livello locale, al posto dell'espressione generica di "Alpi Atesine", sono usati soprattutto i nomi dei gruppi montuosi in esse compresi, di estensione più limitata, elencati nel seguente capoverso.
 
Le Alpi Atesine comprendono le [[Alpi Venoste]] (tra il [[Passo di Resia]] e il [[Giogo di Vallelunga]]), le [[Alpi Passirie]] (tra il Giogo di Vallelunga e il [[Passo del Rombo]]), le [[Alpi Sarentine]] (area racchiusa dalla [[Valle dell'Adige]], dalla [[Valle Isarco]] e dal [[Passo di Monte Giovo]], le [[Alpi Breonie]] (tra il Passo del Rombo e il [[Passo del Brennero]]), le [[Alpi Aurine]] (tra il Passo del Brennero e la [[Forcella del Picco]]), le [[Alpi Pusteresi]], tra la Forcella del Picco e il [[Passo di Monte Croce di Comelico]] o alla [[Sella di Dobbiaco]]).
 
=== Alpi Noriche ===
{{Vedi anche|Alpi Noriche}}
Secondo la [[Partizione delle Alpi]], il tratto delle [[Alpi Noriche]] che ricade in Italia va dal [[Passo del Brennero]] fino alla [[Sella di Dobbiaco]] e comprende il punto più settentrionale del territorio italiano: la [[Testa Gemella Occidentale]] (2837&nbsp;m), situata presso la [[Vetta d'Italia]]. Sempre secondo la Partizione delle Alpi, questo settore alpino si estende notevolmente anche oltre i confini italiani.
 
La denominazione "Alpi Noriche" non è usata nella classificazione della [[SOIUSA]].
 
Le [[Alpi Noriche]] italiane comprendono le [[Alpi Aurine]], tra il Passo del Brennero e la [[Forcella del Picco]], e le [[Alpi Pusteresi]], dalla Forcella del Picco alla [[Sella di Dobbiaco]].
 
La cima più alta di questo tratto alpino è il [[Gran Pilastro]] (3510&nbsp;m). Altre cime importanti sono il Picco dei Tre Signori (3498&nbsp;m), il [[Monte Mesule]] (3479&nbsp;m), la Cima di Campo (3418&nbsp;m), il Sasso Nero (3370&nbsp;m), il [[Monte Lovello]] (3378&nbsp;m), la Croda Alta (3287&nbsp;m) e il Monte Fumo (3250&nbsp;m). Altre cime sono il Pizzo Rosso di Predoi (3495&nbsp;m), il [[Monte Collalto|Collalto]] (3435&nbsp;m) ed il [[Monte Nevoso (Alto Adige)|Monte Nevoso]] nel Gruppo delle [[Vedrette di Ries]], la [[Cima Dura]] (3130&nbsp;m), la [[Croda Rossa d'Ampezzo|Croda Rossa]] ed il [[Monte Ripa]] nel Gruppo dei Monti di Casies.
 
=== Dolomiti ===
{{Vedi anche|Dolomiti}}
Le [[Dolomiti]] costituiscono una catena montuosa celebre per le guglie turrite e per le pareti di roccia calcarea particolarmente adatte all'arrampicata. Esse hanno una direzione trasversale rispetto allo spartiacque alpino; infatti sono comprese tra la [[Val Rendena]] ad ovest e quella del fiume [[Piave]] ad est ([[Cadore]]). Raggiungono la loro massima altezza nella [[Marmolada]] (3342&nbsp;m). Le Dolomiti Occidentali comprendono i gruppi: Brenta, Catinaccio-Latemar, Sassolungo, Odle-Puez-Cir, [[Gruppo del Sella|Sella]], [[Marmolada]], [[Pale di San Martino]], [[Alpi Feltrine]]-[[Gruppo dei Feruc|Feruc]]. Le Dolomiti Orientali comprendono i gruppi: Schiara, Civetta-Moiazza, Pelmo-[[Dolomiti di Zoldo]], Croda Rossa di Ampezzo, [[Tre Cime di Lavaredo]].
 
=== Alpi Carniche ===
{{Vedi anche|Alpi Carniche|Alpi Carniche e della Gail}}
Le [[Alpi Carniche]] si elevano tra il [[Sella di Dobbiaco]] e la [[Sella di Camporosso]]. Si possono suddividere nella [[Catena Carnica Principale]], che segna in parte il confine che divide l'[[Italia]] dall'[[Austria]], e nelle [[Alpi di Tolmezzo]] o Carniche Meridionali. La cima più alta è il [[Monte Coglians]] (2780&nbsp;m), sulla catena principale. Altre vette importanti sono: la [[Creta delle Chianevate]] (2769&nbsp;m), il [[Monte Cavallino]] (2689&nbsp;m), il [[Monte Palombino]] (2600&nbsp;m), il Monte Vancomune (2581&nbsp;m), il [[Monte Peralba]] (2694&nbsp;m), il [[Monte Terza Grande]] (2586&nbsp;m) ed il [[Monte Fleons]] (2507&nbsp;m) nella catena principale; il [[Monte Pleros]] (2314&nbsp;m), il [[Col Gentile]] (2075&nbsp;m), il [[Monte Tersadia]] (1958&nbsp;m) e il [[Monte Sernio]] (2187&nbsp;m) nelle Alpi di Tolmezzo.
 
=== Alpi Giulie ===
{{Vedi anche|Alpi Giulie|Alpi e Prealpi Giulie}}
Secondo la [[Partizione delle Alpi]], le [[Alpi Giulie]] vanno dalla [[Sella di Camporosso]] al [[Passo di Vrata]], oltre il quale si estende il [[Alpi Dinariche|sistema montuoso dinarico]].
 
Secondo la classificazione della [[SOIUSA]], questo tratto alpino non costituisce una sezione autonoma, ma una sottosezione delle [[Alpi e Prealpi Giulie]]; secondo questa convenzione, inoltre, il limite orientale è la [[Sella di Godovici]]. Il tratto compreso tra la [[Sella di Godovici]] e il Passo di Vrata dunque, secondo la SOIUSA, non fa parte delle Alpi, ma appartiene al sistema montuoso dinarico.
 
Questo settore alpino costituisce, assieme alle [[Alpi Liguri]], il tratto meno elevato della catena.
 
La cima più elevata è il [[Monte Tricorno]] (2868&nbsp;m) in [[Slovenia]]. Lungo le Alpi Giulie lo spartiacque non è nettamente definito: infatti ai massicci settentrionali del Tricorno e del [[Monte Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]] (2245&nbsp;m) succede a sud una serie di altopiani calcarei, il principale dei quali è il [[Carso]]. Data la composizione calcarea del terreno, le acque lo corrodono facilmente e pertanto scorrono per lo più in caverne e cunicoli sotterranei. In territorio italiano le cime più elevate sono il [[Montasio]] (2753&nbsp;m), il [[Monte Canin]] (2587&nbsp;m) ed il [[Mangart]] (2677&nbsp;m).
 
=== Prealpi Venete ===
{{Vedi anche|Prealpi Venete|Prealpi Trivenete}}
Secondo la [[SOIUSA]], le [[Prealpi Venete]] si estendono dal [[fiume Adige]] all'[[Altopiano del Cansiglio]], fra le province di [[provincia di Verona|Verona]], di [[provincia di Vicenza|Vicenza]], [[provincia di Treviso|Treviso]] e [[provincia di Belluno|Belluno]]. Secondo la [[#Suddivisione didattica tradizionale|suddivisione didattica italiana]], invece, il limite occidentale è il [[Lago di Garda]]. La [[Partizione delle Alpi]] non usa questa denominazione, bensì quella di "[[Prealpi Trivenete]]", che comunque corrisponde allo stesso territorio.
 
Delle Prealpi Venete fanno parte i gruppi: [[Monte Cadria|Cadria]], Torta, [[Monte Bondone]], [[Monte Baldo]], [[Folgaria]], [[Lavarone]], [[Altopiano di Asiago]], [[Piccole Dolomiti]], [[Monte Pasubio]], [[Monti Lessini]], [[Monte Grappa]], [[Col Nudo]], Monte Cavallo e [[Col Visentin]]. La cima più alta è il [[Col Nudo]] (2471&nbsp;m).
 
=== Prealpi Carniche ===
{{Vedi anche|Prealpi Carniche}}
Le [[Prealpi Carniche]] si estendono fra l'alta valle del [[Tagliamento]] a nord e ad est, la valle del [[Livenza]] a ovest e la [[pianura padano-veneta]] a sud. Secondo la [[Partizione delle Alpi]], le Prealpi Carniche sono un gruppo delle [[Prealpi Trivenete]], mentre secondo la [[SOIUSA]] esse sono una sottosezione delle [[Alpi Carniche e della Gail]]. La [[#Suddivisione didattica tradizionale|Suddivisione didattica tradizionale]], infine, considera le Prealpi Carniche una sezione a sé stante.
 
Fanno parte delle Prealpi Carniche i gruppi: [[Monte Cridola]], Cima Monfalcon, Monte Duranno, [[Monte Pramaggiore]] e Monte Cornaget, appartenenti alle [[Dolomiti Friulane]]; [[Monte Valcalda]] e [[Monte Vegnaris]]. La cima più elevata delle Prealpi Carniche è la [[Cima dei Preti]] (2703&nbsp;m), nelle Dolomiti Friulane. La Partizione delle Alpi le comprende nelle [[Prealpi Trivenete]].
 
=== Prealpi Giulie ===
{{Vedi anche|Prealpi Giulie|Alpi e Prealpi Giulie}}
Le [[Prealpi Giulie]] sono costituite dall'insieme delle alture poste nell'estrema parte orientale del [[Friuli-Venezia Giulia]] che fanno da contorno alle Alpi Giulie e si estendono dal [[Tagliamento]] fino all'[[Isonzo]], oltre il quale si estende il [[Carso]] goriziano. Il territorio che fa parte delle Prealpi Giulie è limitato a sud-ovest dalla pianura friuliana e a nord-est dalla valle di [[Resia]] e dalla sella del Monte Guarda. Secondo la [[Partizione delle Alpi]], le Alpi Giulie costituiscono una sezione autonoma, mentre secondo la [[SOIUSA]] esse sono una sottosezione delle [[Alpi e Prealpi Giulie]].
 
Le Prealpi Giulie possono essere suddivise nei gruppi: [[Monte Plauris]], [[Monte Chiampon]], [[Gran Monte]], [[Monti Musi]] e [[Monte Matajur]]. La vetta più alta è il [[Monte Plauris]] (1958&nbsp;m). La Partizione delle Alpi le comprende nelle [[Prealpi Trivenete]].
 
== Galleria d'immagini ==
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File:Argentera123Ae.jpg|[[Monte Argentera]]
File:Monte_Emilius_4.JPG|[[Monte Emilius]]
File:Gran_Vernel.jpg|[[Marmolada]]
File:Monte_Coglians_visto_dal_monte_Zoncolan.jpg|[[Monte Coglians]]
File:Montasch_Julier_20022007_01.jpg|[[Jôf di Montasio]]
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
{{portale|geografia}}
{{Leopardi}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Giacomo LeopardiAlpi]]
[[Categoria:Leopardi|PaolinaGruppi montuosi d'Italia]]