Campagna delle Indie orientali olandesi e V3 (cannone): differenze tra le pagine

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{{F|armi d'artiglieria|febbraio 2009}}
{{s|storia}}
{{Infobox arma
{{Conflitto
|Arma = Artiglieria
|nome del conflitto=Campagna delle Indie Olandesi (1941-42)
|Nome=V-3
|immagine=[[file:Pacific War - Dutch East Indies 1941-42 - Map.jpg|300px]]
|Altra denominazione=''Hochdruckpumpe''<br />(pompa ad alta pressione)<ref name=Thompson>{{en}} {{Cita libro|cognome=Thompson |nome=Peter |anno=1999 |titolo=The V-3 Pump Gun |città=London |editore=ISO Publications }}</ref>
|didascalia= La mappa della campagna delle Indie Olandesi del 1941-42
|Immagine=Bundesarchiv Bild 146-1981-147-30A, Hochdruckpumpe V-3.jpg
|parte_di=della [[seconda guerra mondiale]]
|Didascalia=Una parte del cannone.
|data=dal dicmebre [[1941]] al marzo [[1942]]
|Tipo=cannone
|luogo=[[Indie Olandesi]]
|Impiego=[[seconda guerra mondiale]]
|esito=Vittoria giapponese
|Costruttore=[[Krupp]]<ref name=Henshall>{{Cita|Henshall|1985|p. 61}}.</ref>
|schieramento1={{Bandiera|Regno Unito|bordo}} [[Regno Unito]] <br> {{Bandiera|Stati Uniti|bordo}} [[Stati Uniti]] <br>{{bandiera|NLD|bordo}} [[Olanda]]<br>{{Bandiera|Australia|bordo}} [[Australia]]
|Anno progettazione=1943-1944
|schieramento2={{Bandiera|Giappone|bordo}} [[Impero giapponese]]
|Entrata in servizio= 1944
|comandante1=[[Conrad Helfrich]]
|Ritiro dal servizio= 1945
|comandante2=[[Isoroku Yamamoto]]
|Costo unitario=
|effettivi1=
|Peso=
|effettivi2=
|Lunghezza = 130 m<ref name=theotherside>{{cita web|lingua=en|cognome=|nome=|url=http://www.theotherside.co.uk/tm-heritage/visit/visit-2caps-mimoyec-v3.htm|titolo=Fortress de Mimoyecques|accesso=24 dicembre 2007|editore=theotherside.co.uk}} (a fine pagina)</ref>
|perdite1=
|Lunghezza canna=
|perdite2=
|Calibro=150 mm
|}}
|Peso proiettile=140 kg
{{Campagnabox Campagna Pacifico 1941-42}}
|Angolo di tiro=
{{Campagnabox Campagna delle Indie Olandesi (1941-1942)}}
|Elevazione=fissa
|Gittata massima=165 km
|Velocità alla volata=1500 m/s
|Carica=
|Utilizzatori=[[Germania nazista]]
|Rigatura =
|Parte lunghezza =
|Lunghezza parte =
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|Velocità elevazione =
|Velocità di rotazione =
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|Note=
}}
[[File:Mimoyecques portion canon V3.jpg|thumb|Una porzione del cannone.]]
Il '''V3''' '''Hochdruckpumpe - HDP''' (ovvero la ''pompa ad alta pressione'') fu un prototipo di super-[[cannone]] realizzato dalla [[Germania]] durante le ultime fasi della [[seconda guerra mondiale]]. La sigla V3 sta per ''[[Vergeltungswaffen|Vergeltungswaffe]] 3'' ("arma di rappresaglia 3" dal [[lingua tedesca|tedesco]]), data l'idea di [[Joseph Goebbels]] di cambiare nome ad alcune armi per fini [[propaganda|propagandistici]].<ref>{{Google books
|id=H57gDQAAQBAJ
|titolo=Wunderwaffen - Le armi segrete della Seconda Guerra Mondiale
|copertina =
|pagina =7
|romano =
|evidenzia =
}}
</ref>
L'arma era stata progettata per poter sparare granate da 60 chilogrammi, dalla [[fortezza di Mimoyecques]] nei pressi di [[Calais]], dove si stava progettando il V3, sulle coste [[Francia|francesi]], fino a [[Londra]].
 
==Progetto==
La '''campagna delle Indie Olandesi''' venne combattuta tra le forze alleate nell'area del sud-est asiatico, sotto il comando olandese e la sigla ABDA (American-British-Dutch-Australian Command), e le forze imperiali [[giappone|giapponesi]], composte dalla 16a Armata dell'[[Esercito imperiale giapponese]] e dalla Forza Sud della [[Marina imperiale giapponese]].
L'idea era di utilizzare la [[polvere da sparo]] per fornire la spinta necessaria affinché il proiettile riuscisse ad uscire dalla canna del cannone con la velocità necessaria per raggiungere l'obiettivo. La spinta avveniva gradualmente, facendo esplodere le granate al fianco della canna. Si trattava quindi di una soluzione abbastanza economica.
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1981-147-31A, Hochdruckpumpe V-3.jpg|thumb|left|Uno dei primi esperimenti, notare le camere di scoppio laterali ancora poste a 90°.]]
[[File:V-3.cannon-installations.Miedzyzdroje.1.JPG|thumb|Alcune installazioni del cannone V3 a [[Wolin]], in [[Polonia]].]]
Il programma originale prevedeva venticinque di queste armi, a [[Marquise (Passo di Calais)|Marquise]]-Mimoyecques tra [[Calais]] e [[Boulogne-sur-Mer|Boulogne]], che, una volta ultimata la fase di progettazione, dovevano lanciare 200 granate all'ora (ma dopo aver effettuato dei test a [[Hillersleben]] nell'autunno [[1943]] e a Miedzyzdroje nel gennaio [[1944]], si decise che si poteva aumentare la cadenza di fuoco del 50%).
 
Fu quindi scavata nel terreno calcareo di tipo [[chalk]] (tipico della zona) una serie di tunnel inclinati a circa 45° collegati da una scacchiera di tunnel orizzontali, quelli superiori sfocianti nel tunnel ferroviario di quasi 2&nbsp;km e quelli inferiore alla base dei tunnel inclinati, ad una profondità di circa 60 metri, posizionati sotto la falda acquifera con i relativi problemi di impermeabilizzazione. Fin dall'inizio i tedeschi si accorsero che il meccanismo aveva degli svantaggi, come il cedimento in alcuni punti della canna, e l'instabilità del proiettile quando superava la velocità di 1100&nbsp;m/s. Il ministro degli armamenti [[Albert Speer]] si era tuttavia convinto che una migliore sagoma del proiettile potesse ovviare a ciò. In realtà secondo il museo di Lussemburgo, andando a modificare l'angolo tra i giunti, il volume delle camere secondarie, la distanza che intercorreva tra esse, la quantità di polvere da sparo e la velocità iniziale del proiettile, si poteva arrivare a cedimenti molto più dilatati nel tempo, ovvero da un valore di dopo 10 lanci a 10&nbsp;000 circa.
==Presupposti==
L'obiettivo giapponese era quello di occupare questi territori ricchissimi di materie prime come petrolio, gomma e metalli pregiati, necessari ad una economia di trasformazione come quella giapponese povera di materie prime. Inoltre i territori erano strategicamente importanti in quanto mettevano in grado di minacciare l'[[Australia]] e l'[[India]] e le relative rotte di rifornimento, fino alla possibile interdizione dei rifornimenti al [[Medio Oriente]] attraverso la rotta che circumnaviga l'[[Africa]].
 
L'arma fu progettata dalla ditta ''Röchling Eisen - und Stahlwerke'' di [[Lipsia]], che presentarono l'idea a Speer che, incuriosito, ne ordinò uno studio di fattibilità alla ditta [[Saar Roechling]].<ref>[http://www.buderus-strip.com/23_DEU_HTML.htm Buderus Historie].</ref> Il cannone aveva una lunghezza della canna di 130 metri, e una capacità di sparare granate di 140&nbsp;kg anche a 165&nbsp;km di distanza (in realtà nei test non si raggiunse mai una tale distanza). L'idea del tipo di cannone può essere fatta risalire al barone [[Guido Von Pirquet]]<ref>Secondo [[David Irving]] il sistema dei V3 deriva dagli studi di Lyman e Haskell sull'incremento di gittata per i cannoni di difesa costieri tramite "una seconda camera di scoppio con innesco a pressione". A confermare questa tesi il fatto che i primi esperimenti sul V3 a Hillersleben si basavano su camere di scoppio laterali a ''T'' (90°) e non a ''Y'' (45°) come invece vennero montate a Marquise-Mimoyecques.</ref>, che studiò il sistema di alloggiamenti laterali che se attivati in giusta sequenza riescono a dare al proiettile la giusta velocità, oltre i 1500&nbsp;m/s. La velocità massima di uscita teorica doveva raggiungere i 1.700&nbsp;m/s con angolazione del cannone a 39°, durante i test però non superò mai i 1.170&nbsp;m/s (con la bocca da fuoco del 15&nbsp;cm F.H.18 non si andò oltre i 935&nbsp;m/s). Inizialmente i proietti dovevano essere dotati di tre pinne direzionali le quali si dovevano aprire non appena il colpo fosse fuoriuscito dalla canna; poi si pensò invece di costruirli privi di questa alette. A queste velocità i proietti erano poco stabili, per cui si decise di dotarli di piccole alette di 2,5&nbsp;cm a raggiera sull'affusto per la stabilità (solo vent'anni dopo i canadesi ripresero l'idea nella serie di Martlet). Si progettò di dare ai questi proietti un peso di 120&nbsp;kg; poi si passò a 85&nbsp;kg ed infine a 130&nbsp;kg. Quindi un'infinità di lavori per modificare la canna. Questi erano però "disobbedienti": o esplodevano prima, frantumando le canne del cannone, o subito dopo, oppure non esplodevano affatto.<ref name=nava/>
Le forze navali messe in campo dai giapponesi erano preponderanti come numero e come qualità del materiale, sia in termini di navi che di aerei, tutti di progettazione recente o comunque rimodernati recentemente. Inoltre le forze impiegate erano temprate da esperienze di combattimento acquisite durante la guerra con la Cina, e da massicci cicli di esercitazioni combinate, mentre, per contro, le forze alleate, in tutti i settori, impiegavano materiali obsoleti e dottrine superate.
 
Fu inizialmente sviluppato un piccolo prototipo nell'isola polacca [[Wolin (isola)|Wolin]] nei pressi di [[Międzyzdroje|Miedzyzdroje]], dimostrandone le capacità nell'aprile-maggio [[1943]]. Subito si iniziarono quindi gli scavi delle gallerie, necessarie per la costruzione dell'imponente cannone nel litorale nord della Francia, andando a costituire quindi la terza arma di terrore dopo la [[V1 (Fieseler Fi 103)|V-1]] e la [[V2 (Aggregat 4)|V-2]].
==Operazioni==
Le operazioni navali terminarono disastrosamente per gli alleati e, di conseguenza, le forze terrestri prive di appoggio navale e rifornimenti dovettero capitolare entro breve tempo. Le forze che ne furono in grado si ritiranono verso l'[[Australia]]. Tutti i possedimenti delle [[Indie Orientali Olandesi]] caddero sotto il controllo giapponese.
 
Il sito francese in costruzione prevedeva delle camere di combustione laterali inclinate di un certo angolo e poste ad una distanza di 3,65 metri l'una dall'altra. Alla sua costruzione si dedicarono molti operai slavi,<ref>secondo altre fonti erano degli operai francesi del servizio obbligatorio raggruppati per dieci sotto la guida di minatori di Colonia e Dusserldorf</ref> ma la resistenza francese, visti gli iniziali sforzi della costruzione, avvisò subito gli alleati, che puntualmente (solo due mesi dopo) iniziarono i bombardamenti; Il 6 luglio [[1944]], tre bombe [[Tallboy]] penetrarono il poco cemento superficiale e la marna fino ad entrare nei tunnel inclinati, percorrendoli fino in fondo. Il disastro fu totale: la parte inferiore della base, dove erano tenuti prigionieri i circa 800 lavoratori forzati durante il bombardamento, si riempì d'acqua uccidendoli tutti.
==Bibliografia==
* {{en}} {{cite book | last = Brown | first = David | authorlink = | year = 1990 | title = Warship Losses of World War Two | publisher = Naval Institute Press | ___location = | isbn = 1-55750-914-X }}
* {{en}}{{cite book | last = Burchell | first = David | authorlink = | year = 1971 | title = The Bells of the Sunda Strait | publisher = Rigby | ___location = Adelaide, Australia | id = }}
* {{en}}{{cite book | last = Cain | first = T. J. | authorlink = | year = 1959 | title = HMS Electra | publisher = Futura Publications | ___location = London | id = }}
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* {{en}}{{cite book | last = Dull | first = Paul S. | authorlink = | year = 1978 | chapter = | title = A Battle History of the Imperial Japanese Navy, 1941-1945 | publisher = Naval Institute Press | ___location = | isbn = 0-87021-097-1 }}
* {{en}}{{cite book | last = Gill | first = G. Hermon | year = 1957 | url = http://www.awm.gov.au/histories/chapter.asp?volume=24 | title = Volume I – Royal Australian Navy, 1939–1942 | series = [[Australia in the War of 1939–1945]] | ___location = Canberra | publisher = [[Australian War Memorial]] | chapter = Chapter 15 – Abda and Anzac | chapterurl = http://www.awm.gov.au/cms_images/histories/24/chapters/15.pdf | accessdate = 2006-05-17 }}
* {{en}}{{cite book | last = Gill | first = G. Hermon | year = 1957 | url = http://www.awm.gov.au/histories/chapter.asp?volume=24 | title = Volume I – Royal Australian Navy, 1939–1942 | series = Australia in the War of 1939–1945 | ___location = Canberra | publisher = Australian War Memorial | chapter = Chapter 16 – Defeat in Abda | chapterurl = http://www.awm.gov.au/cms_images/histories/24/chapters/16.pdf | accessdate = 2006-05-17 }}
* {{en}}{{cite book | last = Gordon | first = Oliver L. | year = 1957 | title = Fight It Out | publisher = William Kimber | id = }}
* {{en}}{{cite book | last = Grove | first = Eric | authorlink = | year = 1993 | chapter =
| title = Sea Battles in Close-Up: World War II, vol. 2 | publisher = Naval Institute Press | ___location = Annapolis, MD, USA | isbn = 07110 2118 X }}
* {{en}} {{cite book | last = Hara | first = Tameichi | year = 1961 | title = Japanese Destroyer Captain | publisher = Ballantine Books | ___location = New York & Toronto | isbn = 0-345-27894-1 }} - Firsthand account of the battle by the captain of the Japanese destroyer ''Amatsukaze''.
* {{en}}{{cite book | last = Holbrook | first = Heber | authorlink = | year = 1981 | chapter = | title = U.S.S. ''Houston'': The Last Flagship of the Asiatic Fleet | publisher = Pacific Ship and Shore | ___location = Dixon, CA, USA | id = }}
* {{en}}{{cite book | last = Hornfischer | first = James D. | authorlink = | year = 2006 | chapter = | title = Ship of Ghosts: The Story of the USS Houston, FDR's Legendary Lost Cruiser, and the Epic Saga of Her Survivors | publisher = Bantam | ___location = | isbn = 0-553-80390-5 }}
* {{en}}{{cite book | last = Hoyt | first = Edwin P. | authorlink = | year = 1976 | chapter = | title = The Lonely Ships: The Life and Death of the Asiatic Fleet | publisher = David McKay Company | ___location = New York | id = }}
* {{en}}{{cite book | last = Lacroix | first = Eric | authorlink = | coauthors = Linton Wells | year = 1997 | chapter = | title = Japanese Cruisers of the Pacific War | publisher = Naval Institute Press | ___location = | isbn = 0-87021-311-3 }}
* {{en}}{{cite book | last = McKie | first = Ronald | authorlink = | coauthors = | year = 1953 | chapter = | title = Proud Echo: The Great Last Battle of HMAS Perth | publisher = Angus & Robertson | ___location = Sydney | id = }}
* {{en}}{{cite book | last = Morison | first = Samuel Eliot | authorlink = Samuel Eliot Morison | coauthors = | year = 1958 (reissue 2001) | chapter = | title = The Rising Sun in the Pacific 1931 - April 1942'', vol. 3 of ''[[History of United States Naval Operations in World War II]] | publisher = Castle Books | ___location = | isbn = 0785813047 }}
* {{en}}{{cite book | last = Parkin | first = Robert Sinclair | authorlink = | year = 1995 | title = Blood on the Sea: American Destroyers Lost in World War II | publisher = Da Capo Press | ___location = | isbn = 0-306-81069-7 }}
* {{en}}{{cite book | last = Payne | first = Alan | authorlink = | year = 2000 | title = HMAS Perth: The Story of a Six-Inch Cruiser, 1936-1942 | publisher = The Naval Historical Society of Australia | ___location = Garden Island, NSW, Aus | id = }}
* {{en}}{{cite book | last = Schultz | first = Duane | year = 1985 | title = The Last Battle Station: The Story of the USS Houston | publisher = St Martins Press | ___location = | isbn = 0-312-46973-X }}
* {{en}}{{cite book | last = Thomas | first = David A. | year = 1968 | title = The Battle of the Java Sea | publisher = Stein & Day | ___location = New York | isbn = 0-330-02608-9 }}
*{{cite book | last = van Oosten | first = F. C. | year = 1976 | title = The Battle of the Java Sea (Sea battles in close-up; 15) | publisher = Naval Institute Press | ___location = | isbn = 0-87021-911-1 }}
* {{en}}{{cite book | last = Spector | first = Ronald | year = 1985 | chapter = The Short, Unhappy Life of ABDACOM | title = Eagle Against the Sun : The American War With Japan | publisher = Naval Institute Press | ___location = | isbn = 0-394-74101-3 }}
 
Nonostante il successo alleato, gli americani con il [[progetto Aphrodite]] continuarono fino al mese di agosto '44 a bombardare i bunker costieri utilizzando dei [[Boeing B-17 Flying Fortress|B-17]] radioguidati, ma poi sospesero l'operazione per i pochi risultati ottenuti e per i molti incidenti avvenuti, oltre che al dover mobilitare il principale sforzo dei bombardieri sulle regioni della Germania. In uno di questi incidenti, il 12 agosto 1944, in Inghilterra mentre stava volando verso Mimoyecques, morì Joseph Kennedy Jr., fratello maggiore del futuro presidente.<ref>{{cita web|lingua=en|cognome=Reynolds |nome=George A. |titolo=Azon Project |url=http://www.458bg.com/azonproject.htm |editore=458bg.com |accesso=18 marzo 2009}}</ref>
{{Portale|Guerra|Storia|marina}}
 
Davanti all'avanzata alleata la base fu abbandonata. Nel 1945 fu fatta esplodere dal genio inglese per evitare un possibile uso anti-inglese (la demolizione riguardò tutte le basi tedesche situate nel nord della Francia). La base è attualmente visitabile nella parte superiore. Non ci sono fondi per recuperare i corpi dei prigionieri sepolti nella parte inferiore del complesso.
[[categoria:Operazioni nel Pacifico|Battaglia del Borneo]]
 
Non si conoscono, quindi, le effettive potenzialità di quest'arma, considerando anche che furono sparati ben pochi colpi.
[[en:Dutch East Indies campaign]]
 
==Bombardamento del Lussemburgo==
Una versione ridotta del cannone fu utilizzata contro la città di [[Lussemburgo (città)|Lussemburgo]] (che era stata liberata nel settembre del '44). I primi colpi furono sparati il 30 dicembre 1944 per un totale di 183 colpi, fino al 22 febbraio 1945, con 44 centri confermati nell'area urbana. L'arma non si dimostrò molto efficace: i colpi giunti a segno causarono 10 morti e 35 feriti.<ref name=luxem>{{cita web|lingua=en|cognome=|nome=|titolo=The V3 weapon system (HDP), " High pressure pump " or " Centipede "|editore=National Museum of Military History|url=http://www.nat-military-museum.lu/pageshtml/museumspecial.php|accesso=1º giugno 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060822160622/http://www.nat-military-museum.lu/pageshtml/museumspecial.php|dataarchivio=22 agosto 2006|urlmorto=sì}}</ref>
 
==Lamentele==
Tra coloro che non apprezzavano il super-cannone vi era [[Martin Bormann]] e il professor Osenberg, capo dell'ufficio programmazione del consiglio delle ricerche del Reich. Entrambi pensavano che tale arma fosse un fallimento: la costruzione della canna, il tipo di proiettili e il consumo di carburante era troppo alto. Inoltre il numero di operai che lavoravano per questo progetto era pari a circa 5000 persone che dovevano scavare il complesso di tunnel anche fino a 30 metri di profondità. Inoltre servivano 1000 "serventi" per i 25 pezzi che si stavano costruendo.<ref name=nava>{{Cita libro|cognome = Nava| nome = Nino | titolo = Le armi sergete | editore = Fermi | città = Ginevra | anno = 1973| cid=Nava}}</ref>
 
Il professor Osenberg disse: "gli inventori del cannone hanno trascurato le più elementari norme e leggi della fisica!"<ref name=nava/>
 
==Musei==
Esistono due musei sul V3: uno sull'isola polacca [[Usedom]] dove fu costruito il prototipo e l'altro presso la [[fortezza di Mimoyecques]] in Francia.<ref name=basev3>{{cita web|lingua=en|cognome=|nome=|url=https://translate.google.com/translate?hl=en&sl=fr&u=http://www.basev3-mimoyecques.com/&sa=X&oi=translate&resnum=1&ct=result&prev=/search%3Fq%3Dbasev3-mimoyecques%26hl%3Den|titolo=Forteresse de Mimoyecques|accesso=24 dicembre 2007|editore=basev3-mimoyecques.com}}</ref><ref name=bunkierv3>{{cita web|lingua=en|cognome=|nome=|url=https://translate.google.com/translate?hl=en&sl=pl&u=http://www.infoturystyka.net.pl/bunkierv3/&sa=X&oi=translate&resnum=1&ct=result&prev=/search%3Fq%3Dbunkierv3%26hl%3Den |titolo=bunkierv3|accesso=9 giugno 2008|editore=infoturystyka.net.pl}}</ref>
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|cognome=Henshall|nome=Philip|titolo=Hitler's Rocket Sites|editore=Philip Hale|anno=1985|isbn=0-7090-2021-X|cid=harv|lingua=en}}
* {{Cita libro|cognome=Irving|nome=David|wkautore=David Irving|titolo=The Mare's Nest|anno=1964|editore=William Kimber and Co|città=London|url=http://www.fpp.co.uk/books/MaresNest/MaresNest_2010.pdf|isbn=978-1-872197-22-7|cid=harv|lingua=en}}
* {{Cita libro|cognome1= Wood |nome1= Paul |nome2= Roger |cognome2=Ford |titolo= Germany's Secret Weapons in World War II |editore= Zenith Imprint |anno= 2000 |città= |pp= 117–19 | isbn = 0-7603-0847-0|cid=harv|lingua= en}}
* {{Cita libro|cognome=Zaloga|nome=Steven J.|cognome2= Johnson |nome2= Hugh |cognome3= Taylor |nome3= Chris |titolo=German V-Weapon Sites 1943-45|editore=Osprey Publishing|città=Oxford|anno=2008|isbn=978-1-84603-247-9|cid=harv|lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=Ginisty|nome=Paul|titolo=Un nouveau cannon|rivista=L'Actualité militaire illustrée|data=2 marzo 1884|numero=6|url=http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5743604f/f2|accesso=29 giugno 2011|titolotradotto=A new cannon|cid=harv|lingua=fr}}
* {{Cita libro|titolo=L'artillerie à l'exposition de 1878|anno=1879|url=http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k75102k/f13|accesso=29 giugno 2011|editore=Berger-Levrault|città=Paris|cid={{harvid|L'artillerie à l'exposition de 1878|1879}}|lingua=fr}}
* {{Cita libro|cognome=Birnie|nome=Rogers|titolo=Gun making in the United States|anno=1907|editore=Government printing office|città=Washington|url=https://www.archive.org/stream/gunmakinginunit00deptgoog#page/n45/mode/2up|accesso=28 giugno 2011|capitolo=The multicharge gun|cid=harv|lingua=en}}
* {{Cita libro|curatore-cognome=Birnie|titolo=Gun making in the United States|anno=1907|editore=Government printing office|città=Washington|url=https://www.archive.org/stream/gunmakinginunit00deptgoog#page/n129/mode/2up|accesso=28 giugno 2011|pp=121–124|capitolo=Discussion|nome=James Richard |cognome=Haskell|lingua=en}}
* {{Cita libro|capitolo=The Lyman Accelerator Gun|titolo=Van Nostrand's eclectic engineering magazine|volume=3|editore=D. Van Nostrand|anno=1870|cid=harv|pp=658–659|url=https://www.google.com/books?id=4ctMAAAAYAAJ&pg=PA658#v=onepage&q&f=false|lingua=en}}
*{{Cita libro|cognome= Bull |nome= Stephen |titolo= Encyclopedia of military technology and innovation |editore= Greenwood Press |città= Westport, Conn |anno= 2004 | isbn = 978-1-57356-557-8 |capitolo=V3|p=282|url=http://books.google.be/books?id=HN3AUx_3Mn4C&pg=PA282#v=onepage&q&f=false|cid=harv|lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|titolo= Warfare's new weapon; casting the first of Lyman-Haskell cannon|data= 25 ottobre 1881|rivista= [[The New York Times]]|url=http://query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=F20C1FFE3A581B7A93C7AB178BD95F458884F9|lingua= en}}
* {{Cita libro|nome=Alexander |cognome=Lyman Holley |titolo=A treatise on ordnance and armor |anno=1865|editore=D. Van Mostrand|pp=885–886|url=https://www.archive.org/stream/treatiseonordnan00hollrich#page/884/mode/2up|cid=harv|lingua=en}}
* {{Cita libro|cognome= Porezag |nome= Karsten |titolo= Geheime Kommandosache: Geschichte Der "V-Waffen" Und Geheimen Militaraktionen Des Zweiten Weltkrieges an Lahn, Dill Und Im Westerwald |editore= Verlag Wetzlardruck |anno= 1997 | isbn = 3-926617-20-9|cid=harv|lingua= de}}
* {{Cita libro|autore=United States Army&nbsp;— Ordnance Dept|titolo= Report of the Chief of Ordnance to the Secretary of War |editore=Government Press Office |anno= 1884 |città= |url= http://books.google.com/books?id=J5ktAAAAIAAJ|cid=harv|lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=Pallud|nome=Jean-Paul|titolo=Le Bunker de Mimoyecques&nbsp;— Hochdrukpumpe|rivista=39/45 Magazine|anno=2003|volume=197|pp=44–57|issn=0761-7348|cid=harv|lingua=fr}}
* {{Cita libro|cognome=Hogg|nome=Ian V.|titolo=German artillery of World War II|anno=2002|editore=Greenhill|città=London|isbn=1-85367-480-X|cid=harv|lingua=en}}
 
==Voci correlate==
*[[V1 (Fieseler Fi 103)|V-1]]
*[[V2 (Aggregat 4)|V-2]]
*[[Progetto Babilonia]]
*[[Parisgeschütz]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.netwargamingitalia.net/storia-militare/articoli/gli-equipaggiamenti/il-super-cannone-v-3/il-super-cannone-v-3-pag-2.html|Il super cannone V3}}
*{{cita web|http://www.bunkierv3.pl/de_index.html|Bunker V3 a Usedom (PL)|lingua=de, pl}}
 
{{Wunderwaffen}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|guerra}}
 
[[Categoria:Armi e armamenti della seconda guerra mondiale]]