Antonio Tabucchi e Carete: differenze tra le pagine
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{{Nota disambigua|l'omonimo scultore|Carete di Lindo}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome =
|PostCognome = del [[Angele|demo di Angele]]
|PreData = {{lang-grc|Χάρης|Chàrēs}}
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|LuogoNascitaLink = Atene (città antica)
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 400 a.C.
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca =
|Attività = militare
|Nazionalità = ateniese
}}
==Biografia==
===Prime campagne===
Nel [[367 a.C.]] fu inviato in aiuto ai [[Fliunte|Fliasi]], che erano disturbati dagli [[Arcadia|Arcadi]] e dagli [[Argolide|Argivi]], assistiti dal generale [[Tebe (Grecia)|tebano]] [[Sicione]]. Le operazioni militari di Carete si rivelarono efficaci nell'alleviare le pene dei Fliasi e fu in questa campagna che [[Eschine]], in seguito famoso oratore, si distinse per la prima volta.<ref>{{cita|Senofonte|VII, 2, 18-23}}.</ref><ref>{{cita|Diodoro|XV, 75}}.</ref> Da qui Carete venne richiamato per prendere il comando dell'esercito contro [[Oropo]] e, immediatamente dopo la sua partenza, i Sicioni ripresero possesso del loro porto togliendolo alla guarnigione [[Sparta]]na, cosa che mostra l'importanza della presenza di Carete per la supremazia dei Lacedemoni nel nord del [[Peloponneso]].<ref>{{cita|Senofonte|VII, 4, 1}}.</ref>
Nel [[361 a.C.]] fu scelto come successore di [[Leostene]], dopo la sconfitta di questo da parte di [[Alessandro di Fere]] e, salpato verso [[Corcira]], vi sostenne una cospirazione oligarchica, per cui la democrazia venne rovesciata con grande spargimento di sangue. Tuttavia la sua azione creò ostilità tra i partiti democratici di Corcira e, per di più, non riuscì a mantenere buone relazioni con gli oligarchi.<ref>{{cita|Diodoro|XV, 95}}.</ref> Di conseguenza l'isola venne persa dagli Ateniesi allo scoppio della [[Guerra degli alleati (357-355 a.C.)|guerra sociale]].
Nel [[358 a.C.]] Carete fu inviato in [[Tracia]] come generale con pieni poteri e obbligò [[Caridemo]] a ratificare il trattato che era stato stipulato con [[Atenodoro di Imbro|Atenodoro]]. Nell'anno seguente fu al comando della guerra sociale e, dopo la morte di [[Cabria]], gli vennero affiancati [[Timoteo (stratego)|Timoteo]] e [[Ifìcrate]]. Insieme a loro comandò la flotta inviata contro le città ribelli di [[Bisanzio]], [[Chio (isola)|Chio]] e [[Rodi]]. La campagna fallì, secondo [[Diodoro Siculo]], perché i suoi colleghi, dopo una tempesta, si rifiutarono di attaccare una battaglia che invece Carete desiderava combattere. Egli li denunciò di fronte al popolo, che li processò sostenuto da [[Aristofonte di Azenia]]. [[Cornelio Nepote]] invece sostiene che Carete ingaggiò ugualmente lo scontro, nonostante il tempo, ma venne battuto e, per proteggere sé stesso, accusò i suoi colleghi di non averlo sostenuto.<ref>{{cita|Diodoro|XVI, 7, 21}}.</ref><ref>{{cita|Nepote|3}}.</ref><ref>{{cita|Aristotele|II, 23, 7; III, 10, 7}}.</ref>
Rimasto solo a condurre la guerra, poiché non aveva mezzi sufficienti per continuarla per mare e non voleva chiedere denaro alla patria, decise di sbarcare in [[Asia]] e procurarseli sul posto mettendosi al servizio di [[Artabazo]], forse spinto dai suoi stessi mercenari. Gli Ateniesi all'inizio approvarono la sua condotta, ma poi gli ordinarono di interrompere le sue relazioni con Artabazo dato che i suoi successi avevano provocato la reazione della [[Persia]]; probabilmente la fine della guerra, tanto auspicata da [[Isocrate]] ed [[Eubulo (statista)|Eubulo]] ma non voluta da Carete e il suo partito, giunse perché il Gran Re di Persia, [[Artaserse III]], aveva minacciato di sostenere i confederati contro Atene.<ref>{{cita|Diodoro|XVI, 22}}.</ref><ref>{{cita|Aristotele|III, 17, 10}}.</ref>
Nel [[353 a.C.]] Carete venne inviato contro [[Sesto (Ellesponto)|Sesto]], che, insieme a [[Cardia]], aveva rifiutato la sottomissione nonostante la cessione del [[Penisola di Gallipoli|Chersoneso]] ad Atene nel [[357 a.C.]] Carete catturò la città, massacrò gli uomini a vendette le donne e i bambini come schiavi.<ref>{{cita|Diodoro|XVI, 34}}.</ref>
===Guerre contro i Macedoni===
Nella guerra contro [[Olinto]], nel [[349 a.C.]], fu nominato generale dei mercenari inviati da Atene in aiuto di Olinto, ma sembra che non compì niente di utile. Il comando quindi venne assegnato a [[Caridemo]], che, nell'anno seguente, il [[348 a.C.]], venne nuovamente rimpiazzato da Carete. In questa campagna egli ebbe alcuni piccoli successi sulle truppe di [[Filippo II di Macedonia]] e li celebrò con una festa tenuta ad Atene grazie al denaro che aveva rubato sacrilegamente da [[Delfi]].<ref>{{cita|Diodoro|XVI, 52-55}}.</ref>
Nella sua ''[[euthyna]]'', il processo in cui ogni ufficiale pubblico doveva rendere conto delle sue azioni, venne accusato da [[Cefisodoto di Atene (359 a.C.)|Cefisodoto]], che sosteneva che egli si stava giustificando avendo tenuto la gente per la gola,<ref>{{cita|Aristotele|III, 10, 7}}.</ref> alludendo forse al clima di tensione che c'era ad Atene in quel momento. Nel [[346 a.C.]] Carete fu di nuovo comandante in Tracia e, mentre Filippo II stava marciando contro [[Cersoblette]], ad Atene giunse la notizia che Carete si era ritirato e aveva fatto perdere le sue tracce; gli Ateniesi quindi inviarono dei messi in cerca di lui che recavano il messaggio della sorpresa del popolo di Atene del fatto che, mentre Filippo stava avanzando contro il Chersoneso, essi non sapevano dove fossero il loro generale e il loro esercito. Probabilmente Carete fu impegnato in alcune spedizioni di saccheggio. Nello stesso anno, prima della partenza della seconda ambasceria da Atene alla [[Regno di Macedonia|Macedonia]] per trattare la pace, Carete inviò un messaggio in cui esponeva le condizioni diplomatiche disperate di Cersoblette.<ref>{{cita|Demostene|181|Fal|titolo=Sulla falsa ambasceria}}.</ref><ref>{{cita|Eschine|90|Amb|titolo=Sull'ambasceria}}.</ref>
Dopo questi fatti non ci sono testimonianze sulla vita di Carete per alcuni anni, durante i quali egli probabilmente abitò a [[Sigeo]], che, secondo [[Teopompo]], era la sua residenza preferita in quanto vi era più facile condurre una vita dissoluta che ad Atene. Tuttavia, in un discorso di Demostene del [[341 a.C.]], si dice che Carete avesse una grande influenza in quel momento nelle assemblee ateniesi.<ref>{{cita|Demostene|30|Cher|titolo=Sul Chersoneso}}.</ref>
Nel [[340 a.C.]] Carete venne posto al comando delle truppe inviate in aiuto a [[Bisanzio]] contro Filippo II; tuttavia i Bizantini, insospettiti dal suo carattere esuberante, si rifiutarono di accoglierlo. Carete non effettuò alcuna azione contro il nemico, anzi, si diede al saccheggio delle terre degli alleati di Atene. Pertanto venne sostituito da Focione, che ottenne brillanti successi.<ref>{{cita|Diodoro|XVI, 74}}.</ref><ref>{{cita|Plutarco|14|Foc|titolo=Vita di Focione}}.</ref>
Nel [[338 a.C.]] venne inviato in aiuto di [[Amfissa]] contro Filippo II, che era stata sconfitta dal re macedone insieme a [[Prosseno]], generale tebano. Riguardo a questa sconfitta, menzionata da Eschine, Demostene non dice nulla, ma parla delle due battaglie vittoriose combattute dagli Ateniesi.<ref>{{cita|Polieno|IV, 2}}.</ref><ref>{{cita|Eschine|147|Ctes|titolo=Contro Ctesifonte}}.</ref><ref>{{cita|Demostene|titolo=Sulla Corona|cid=Cor}}.</ref> Nello stesso anno Carete fu uno dei comandanti delle truppe ateniesi che combatterono nella [[battaglia di Cheronea (338 a.C.)|battaglia di Cheronea]]. Nonostante la disfatta, Carete evitò il processo e l'incarcerazione, mentre [[Lisicle (IV secolo a.C.)|Lisicle]], suo collega, venne processato e condannato a morte.<ref>{{cita|Diodoro|XVI, 85-88}}.</ref>
Carete è menzionato da [[Arriano]] tra gli oratori e generali ateniesi che [[Alessandro Magno]] volle che fossero consegnati a lui nel [[335 a.C.]], anche se Demade persuase il re macedone a non richiedere altri che Caridemo. Plutarco, comunque, omette il nome di Carete nella sua lista.<ref>{{cita|Arriano|I, 10}}.</ref><ref>{{cita|Plutarco|23|Dem|titolo=Vita di Demostene}}.</ref>
Quando Alessandro invase l'[[Asia Minore]] nel [[334 a.C.]], Carete viveva a Sigeo, e, secondo Arriano, fu uno di quelli che incontrarono il re e gli dimostrarono la loro sottomissione mentre si dirigeva a [[Troia]].<ref>{{cita|Arriano|I, 12}}.</ref> Dopodiché Carete fu un comandante delle truppe mercenarie di [[Dario III]] a [[Mitilene]], che era stata catturata nel [[333 a.C.]] da [[Farnabazo III|Farnabazo]] e [[Autofradate (ammiraglio)|Autofradate]], ma Carete fu costretto ad arrendersi l'anno successivo.<ref>{{cita|Arriano|II, 1}}.</ref><ref>{{cita|Arriano|III, 2}}.</ref> Dopo questi fatti non si hanno più informazioni su Carete, ma probabilmente egli visse fino alla morte a Sigeo.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
;Fonti primarie
* {{cita libro|autore=[[Aristotele]] |titolo=[[Retorica (Aristotele)|Retorica]]|cid=Aristotele}}
* {{cita libro|autore=[[Arriano]]|titolo=[[Anabasi di Alessandro]]|cid=Arriano}}
* {{cita libro|autore=[[Cornelio Nepote]] |titolo=[[De viris illustribus (Nepote)|De viris Illustribus]]: Timoteo|cid=Nepote}}
* {{cita libro|autore=[[Demostene]]|titolo=Sulla falsa ambasceria|cid=Fal}}
* {{cita libro|autore=[[Demostene]]|titolo=Sul Chersoneso|cid=Cher}}
* {{cita libro|autore=[[Demostene]]|titolo=Sulla Corona|cid=Cor}}
* {{cita libro|autore=[[Diodoro Siculo]] |titolo=[[Bibliotheca historica]] |cid=Diodoro}}
* {{cita libro|autore=[[Eschine]]|titolo=Contro Ctesifonte|cid=Ctes}}
* {{cita libro|autore=[[Eschine]]|titolo=Sull'ambasceria|cid=Amb}}
* {{cita libro|autore=[[Plutarco]]|titolo=[[Vite parallele]]: Demostene|cid=Dem}}
* {{cita libro|autore=[[Plutarco]]|titolo=[[Vite parallele]]: Focione|cid=Foc}}
* {{cita libro|autore=[[Polieno (retore)|Polieno]]|titolo=Stratagemmi|cid=Polieno}}
* {{cita libro|autore=[[Senofonte]] |titolo=[[Elleniche]] |cid=Senofonte}}
;Fonti secondarie
* {{SmithDGRBM|articolo=Chares|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=chares-bio-1&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0104}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{portale|Antica Grecia|biografie}}
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