Disease mongering e Bastasse il cielo: differenze tra le pagine

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{{F|album pop|marzo 2019}}
{{P|la voce appare ricca di POV e costruita in larga parte come una grande [[Wikipedia:NRO|ricerca originale]] che fa largo uso di fonti primarie. Servono fonti secondarie che qualifichino i singoli fatto come DM|medicina|maggio 2016}}
{{Album
|titolo = Bastasse il cielo
|titoloalfa = Bastasse il cielo
|artista = Pacifico
|voce artista = Pacifico (cantautore)
|tipo album = Studio
|giornomese = 8 marzo
|anno = 2019
|postdata =
|etichetta = [[Ponderosa Music Records]]
|produttore = [[Gino De Crescenzo]]
|durata = 37:41
|genere = Pop
|registrato = [[2018]]
|numero di dischi = 1
|numero di tracce = 10
|numero dischi d'oro =
|numero dischi di platino =
|note =
|precedente = [[Una voce non basta]]
|anno precedente = 2012
|successivo =
}}
{{Recensioni album
|recensione1=''[[Rockol]]''
|giudizio1=positivo<ref>{{Cita web|url=https://www.rockol.it/recensioni-musicali/album/8512/pacifico-bastasse-il-cielo/|titolo=Pacifico - Bastasse il cielo|autore=Redazione|data=7 marzo 2019}}</ref>
}}
'''''Bastasse il cielo''''' è il sesto [[album musicale|album]] in studio di [[Pacifico (cantautore)|Pacifico]].
 
L'album presenta 10 tracce inedite con testi e musiche di Pacifico. Anticipato dall'uscita dei due singoli ''Sarà come abbracciarsi'' (giugno 2018) e ''Molecole'' (ottobre 2018), l'album è stato pubblicato in Italia l'8 marzo 2019, prodotto dall'etichetta [[Ponderosa Music Records]] e distribuito da ''Artist First''.
[[File:PLoS_Volume3_Issue4_April2006.png|thumb|right|Copertina di una collezione di articoli sull'argomento pubblicati sul ''Public Library of Science-Medicine''<ref name="urlPLOS Collections : Article collections published by the Public Library of Science">{{Cita web|url= http://www.ploscollections.org/article/browseIssue.action?issue=info:doi/10.1371/issue.pcol.v07.i02 |titolo= PLOS Collections : Article collections published by the Public Library of Science - Disease mongering Collection}}</ref>]]
 
== Tracce ==
{{Citazione| Il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque.|Henry Gadsen, Direttore Generale di [[Merck & Co.]] su Fortune 1977<ref name="urlMalattie, farmaci e profitti">{{Cita web|url= http://www.unipd.it/ilbo/content/malattie-farmaci-e-profitti |titolo= Malattie, farmaci e profitti |autore=Luciano Rubini|data= 26 luglio 2013 |editore= Università di Padova}}</ref>}}
# ''Bastasse il cielo''
# ''Sarà come abbracciarsi''
# ''Canzone fragile''
# ''A casa''
# ''Semplicemente''
# ''Il destino di tutti''
# ''ElectroPo''
# ''Molecole''
# ''Salto all'indietro''
# ''Quello che so dell'amore''
 
== Formazione ==
L'espressione in [[lingua inglese]] '''''disease mongering''''' indica in modo dispregiativo la tendenza ad incrementare la [[Nosologia|nosografia]], ossia la descrizione e la classificazione delle malattie.
* Pacifico – voce, chitarra, basso
* Alan Clark – pianoforte, mellotron
* Amedeo Pace – chitarra, programmazione, batteria
* Mike Mainieri – vibrafono
* Simone Pace – chitarra, programmazione, batteria
* Michael Leonhart – tromba, flicorno
* Cochemea Gastelum – sassofono tenore
 
==Note==
Termini equivalenti sono '''''corporate disease mongering'''''<ref name="Moynihan1" /> o, traslando, '''''commercialization of disease'''''<ref name="pmid24907862">{{cita pubblicazione|autore=Martínez González C, Riaño Galán I, Sánchez Jacob M, González de Dios J |titolo=[Quaternary prevention: containment as an ethical necessity] |lingua=es |rivista=An Pediatr (Barc) | volume = 81 |numero=6 |pp=396.e1–8 |anno=2014 |pmid=24907862 | doi = 10.1016/j.anpedi.2014.04.029 }}</ref><ref name="ModonesiTamino2008">{{cita libro|autore1=Carlo Modonesi|autore2=Gianni Tamino|titolo=Fast science: la mercificazione della conoscenza scientifica e della comunicazione|url=http://books.google.com/books?id=a2DYM8xeEf8C&pg=PA213|anno=2008|editore=Editoriale Jaca Book|isbn=978-88-16-40839-5|pp=213–}}</ref>, che in italiano si può tradurre come "'''mercificazione della malattia'''"<ref name="Goldacre2013">{{cita libro|autore=Ben Goldacre|titolo=Effetti collaterali|url=http://books.google.com/books?id=jbtcoYeRHCQC&pg=PT253|data=16 aprile 2013|editore=Mondadori|isbn=88-520-3788-8|pagina=253}}</ref><ref name="Battaglia2013">{{cita libro|autore=Domenico Battaglia|titolo=Medicina Consapevole: Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?|url=http://books.google.com/books?id=tTCDCAAAQBAJ&pg=PA45|data=19 giugno 2013|editore=Draco Edizioni|isbn=978-88-6353-038-4|pagina=45}}</ref><ref name="Nicosia2010">{{cita libro|autore=Francesco Nicosia|titolo=Il nuovo ospedale è snello. Far funzionare gli ospedali con il Lean Healthcare: consigli pratici e sostenibilità: Far funzionare gli ospedali con il Lean Healthcare: consigli pratici e sostenibilità|url=http://books.google.com/books?id=OYGYfHDAru0C&pg=PA17|data=29 settembre 2010T00:00:00+02:00|editore=FrancoAngeli|isbn=978-88-568-2919-8|pagina=17}}</ref> o "commercializzazione della malattia".
 
Con questi termini si vuole insinuare che gran parte delle voci nosografiche siano inventate al solo scopo di avere un profitto. Il tutto avverrebbe a cause di presunte strategie di [[marketing]] che sarebbero finalizzate all'utilizzo di pratiche mediche non strettamente necessarie, se non infondate, come ad esempio un [[terapia|protocollo terapeutico]], una procedura diagnostico/terapeutica o un [[farmaco]].
 
Secondo i sostenitori della teoria, ciò avverrebbe attraverso un'opportuna campagna di sensibilizzazione finalizzata all'introduzione di quadri clinici non strettamente patologici per indurre il [[consumatore]] e/o il [[paziente]] alla ricerca di una soluzione alle sue "presunte" malattie che lo rendono comunque sofferente allo scopo di generare nuovi mercati di potenziali pazienti.<ref name="Moynihan1">{{Cita pubblicazione |autore=Moynihan R, Heath I, Henry D |titolo=Selling sickness: the pharmaceutical industry and disease mongering |rivista=[[British Medical Journal|BMJ]] |volume=324 |numero=7342 |pp=886–91 |anno=2002 |pmid=11950740 |url=http://www.bmj.com/cgi/content/full/324/7342/886 |doi=10.1136/bmj.324.7342.886}}</ref>
 
I soggetti che normalmente beneficiano dall'utilizzo di queste strategie sarebbero le [[Industria farmaceutica|aziende farmaceutiche]], i medici e le loro organizzazioni professionali e quelle dei consumatori. Le "vittime" di queste strategie sarebbero i consumatori, gruppi particolari di pazienti o intere classi sociali.
 
Se da un lato è vero che nel campo sanitario si hanno interessi economici che talvolta generano illeciti, d'altra parte il termine ''disease mongnerig'' è spesso impropriamente utilizzato nell'ambito di diverse [[Teoria del complotto|teorie del complotto]] portate avanti in campo medico.<ref>{{Cita news|url=http://www.butac.it/perche-i-siti-di-informazione-alternativa-sono-il-male/|titolo=Perché i siti di informazione alternativa sono il male? - Bufale un tanto al chilo|pubblicazione=Bufale un tanto al chilo|data=28 settembre 2015|accesso=4 giugno 2017}}</ref> Un noto esempio sono le varie [[Vaccino#Studi|campagne contro le vaccinazioni]] che vogliono negare l'innegabile, e cioè i numerosissimi vantaggi che l'introduzione delle vaccinazioni ha portato in campo medico. Non vi sono per contro esempi di farmaci inefficaci o dannosi che, alla lunga, non siano stati eliminati dal mercato.<ref>{{Cita web|url=http://medbunker.blogspot.it/2015/04/perche-il-complotto-medico-mondiale-non.html|titolo=Perché il complotto medico mondiale non è possibile e sarebbe stupido (e non converrebbe).|sito=medbunker.blogspot.it|citazione=Abbiamo molti esempi di farmaci inefficaci o pericolosi venduti (con l'inganno) come se fossero utili, ma non abbiamo neanche un esempio di farmaco efficace nascosto alla popolazione. (...) Non a caso, tutte le vicende riguardanti farmaci pericolosi o per i quali erano state falsificate le prove di efficacia, sono state smascherate da medici, scienziati, ricercatori, persino da giornalisti, le bugie hanno le gambe corte e questo vale per la medicina come per la ciarlataneria.|accesso=4 giugno 2017}}</ref>
 
Vi sono ovviamente casi reali di distorsioni del mercato, che sono stati [[Effetti Collaterali. Come le case farmaceutiche ingannano medici e pazienti|denunciati su base scientifica]].
 
Casi analoghi al DM avvengono quando si propongono teorie prive di un inoppugnabile riscontro scientifico. Un esempio è dato dalla vendita di rimedi per la "disintossicazione" dell'organismo<ref>{{Cita web|url=http://medbunker.blogspot.it/2016/05/disintossicazione-la-facciamo-gia-il.html|titolo=Disintossicazione? La facciamo già, il resto è truffa.|sito=medbunker.blogspot.it|accesso=4 giugno 2017}}</ref>, oppure dall'ipotetica esistenza di malattie mai provate scientificamente, come per esempio la [[sensibilità chimica multipla]].
 
== Cenni storici sull'origine della teoria del ''Disease Mongering'' ==
<div style="width:54%;float:right;align:right;">
{{Box colorati|blu|fond=powderblue}}
{{vedi anche|Prevenzione quaternaria}}
Questo fenomeno ha fatto sorgere la necessità di istituzionalizzare una forma di prevenzione chiamata [[prevenzione quaternaria]], termine coniato da Jamoulle dell'[[Università di Liegi]],<ref name="pmid25674569">{{Cita pubblicazione|autore= Jamoulle M |titolo= Quaternary prevention, an answer of family doctors to overmedicalization |rivista= Int J Health Policy Manag |volume= 4 |numero= 2 |pp= 61–4 |anno= 2015 |pmid= 25674569 | pmc = 4322627 | doi = 10.15171/ijhpm.2015.24 }}</ref> al fine di prevenire e ridurre le conseguenze del disease mongering.<ref name="pmid24907862"/><br />Essa può essere definita come:
{{citazione|Azione intrapresa per identificare pazienti a rischio di overmedicalization (sovra-medicalizzazione), per proteggerli da un approccio medico aggressivo e suggerire interventi che siano eticamente accettabili; tale concetto è ormai accettato in varie branche della medicina.|Jamoulle M., [[Università di Liegi]] cit. in<ref name="pmid25886213">{{Cita pubblicazione|autore= Bajwa SJ, Kalra S, Takrouri MS |titolo= Quaternary prevention in anesthesiology: Enhancing the socio-clinical standards |rivista= Anesth Essays Res |volume= 8 |numero= 2 |pp= 125–6 |anno= 2014 |pmid= 25886213 | pmc = 4173603 | doi = 10.4103/0259-1162.134470 }}</ref>}}
{{Fine box colorati}}
</div>
Il termine ''disease mongering'' è stato coniato nel 1992 dalla giornalista medica Lynn Payer in riferimento a un collutorio contro l'alitosi.<ref>{{Cita libro|cognome=Payer|nome=Lynn|titolo=Disease-mongers : how doctors, drug companies, and insurers are making you feel sick|anno=1992|editore=J. Wiley|città=New York|isbn=978-0-471-54385-5}}</ref>
 
Il concetto di malattia è un concetto molto scivoloso.<ref name="urlWhat do you think is a non-disease? | The BMJ">{{Cita web|url= http://www.bmj.com/content/suppl/2002/04/18/324.7334.DC1 |titolo= What do you think is a non-disease? &#124; The BMJ |data=2002; 324 (7334). (15-22 Febbraio)|editore=BMJ |lingua=en}}</ref>
{{Citazione|Con il termine "non-malattia" si intende "un processo umano o un problema che alcuni hanno definito come una condizione medica, ma in cui le persone possono avere risultati migliori se il problema o il processo non viene definito in questo modo.|BMJ 2002; 324 (7334). (15-22 February)<ref name="urlWhat do you think is a non-disease? | The BMJ"/>}}
Questo non significa che la sofferenza delle persone che soffrono di queste "non-malattie" sia falsa, ma solamente che le stesse persone soffrono più di quanto non soffrirebbero per malattie realmente riconosciute come tali.<ref name="urlWhat do you think is a non-disease? | The BMJ"/>
 
Gli autori di queste affermazioni in una indagine condotta su 570 persone nel 2002 hanno rilevato che vi sono 200 condizioni umane ritenute patologie, ma molte di queste sono condizioni fisiologiche e non patologiche secondo l'accezione medica. Di seguito l'elenco delle prime 20 individuate:<ref name="urlWhat do you think is a non-disease? | The BMJ"/>
{{colonne}}
* [[Invecchiamento (biologia)|Invecchiamento]]
* Lavoro
* Noia
* Borse sotto gli occhi
* Ignoranza
* [[Calvizie]]
* [[Efelidi]] o [[Lentiggini]] (Freckles)
{{colonne spezza}}
* Orecchie grandi (a sventola)
* [[Canizie]]
* Bruttezza
* [[Parto]]
* Allergia al [[XXI secolo]]
* [[Jet lag]]
* Infelicità
{{colonne spezza}}
* [[Cellulite (estetica)|Cellulite]]
* [[Postumi dell'ubriachezza]]
* [[Ansia]] per le dimensioni del pene / invidia del pene
* [[Gravidanza]]
* Collera da strada (Road rage)
* Solitudine
{{colonne fine}}
{{Citazione|Alcune di queste non-malattie già appaiono in classifiche ufficiali di malattia, e alcune che attualmente (''N.d.T.'' 2002) non sono ufficialmente tali forse lo saranno presto.|BMJ 2002; 324 (7334). (15-22 February)<ref name="urlWhat do you think is a non-disease? | The BMJ"/>}}
Secondo lo scrittore Lynn Payer le metodiche comuni a tutte queste pratiche di disease mongering prevedono:.<ref name="pmid16979097"/>
# Affermare che normali esperienze umane sono anormali e quindi bisognose di cure.
# Riconoscere una sofferenza che spesso non è presente.
# Ricondurre la definizione di malattia come presente nel più ampio numero di persone possibile.
# Ricondurre le causa di una malattie a una qualche vaga carenza o ambiguo squilibrio ormonale.
# Creare opportune campagne di pubbliche relazioni associate a una malattia.
# Dirigere l'elaborazione di discussione pubblica per una determinata malattia.
# Abusare intenzionalmente di statistiche prodotte per esagerare i benefici del trattamento.
# Proporre [[end point]] clinici scientificamente oggetto di dubbi nel campo della ricerca medica.
# Produrre campagne pubblicitarie che suggeriscono un trattamento senza effetti collaterali (o gravi effetti collaterali).
# Suggerire con la pubblicità la presenza di un sintomo normalmente comune come una malattia grave.
 
La prima volta che questo termine è stato usato fu nel 1992, quando lo scrittore Lynn Payer lo usò per la campagna del collutorio contro l'[[alitosi]] (alito cattivo) Listerine della [[Johnson & Johnson]].<ref name="pmid16979097">{{Cita pubblicazione|autore= Dossey L |titolo= Listerine's long shadow: disease mongering and the selling of sickness |rivista= Explore (NY) |volume= 2 |numero= 5 |pp= 379–85 |anno= 2006 |pmid= 16979097 | doi = 10.1016/j.explore.2006.06.005 }}</ref> L'alitosi non è semplicemente uno stigma sociale immaginato, ma può derivare da un ampio spettro di condizioni mediche, condizioni che vanno da un'infezione batterica delle gengive a una insufficienza renale. Questa condizione oggi è riconosciuta dal consiglio scientifico della American Dental Association come "una condizione riconoscibile che merita attenzione professionale".<ref name="urlnypediatricdds.com">{{Cita web|url= http://nypediatricdds.com/Portals/0/Oral_Malodor_2012.pdf|titolo= Oral malodor|autore= ADA Council on Scientific Affairs|data= JADA, Vol. 134, February 2003|editore= nypediatricdds.com|lingua= en|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20141018063249/http://nypediatricdds.com/Portals/0/Oral_Malodor_2012.pdf|dataarchivio= 18 ottobre 2014}}</ref> In altri termini l'automedicazione con un collutorio può nascondere la presenza di gravi patologie di cui l'alitosi è un sintomo riconoscibile ([[patognomonico]]) per il medico.
 
Secondo Lynn Payer «il disease mongering è la più insidiosa delle varie forme che la pubblicità medica, la cosiddetta educazione medica, ... può assumere.»<ref name="pmid15995678"/> In un popolare programma televisivo americano Arthur Caplan, Professore di Bioetica presso l'[[Università della Pennsylvania]] di [[Filadelfia]], dice: «Se si vuole instillare una preoccupazione nel pubblico, e hai i dollari per farlo con la pubblicità, è possibile trasformare qualsiasi cosa in una malattia.»<ref name="pmid15995678"/>
 
Il giornalista scientifico [[Ray Moynihan]]<ref name="urlPublications | Ray Moynihan">{{cita web|url = http://raymoynihan.org/publications/ |titolo=Publications &#124; Ray Moynihan |editore=raymoynihan.org |lingua=en|accesso=23 agosto 2015}}</ref><ref name="urlMoynihan R[auth] - PubMed - NCBI">{{cita web|url = https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Moynihan%20R%5Bauth%5D |titolo=Moynihan R[auth] - |data=23 agosto 2015|editore=PubMed - NCBI |lingua=en |accesso=23 agosto 2015}}</ref> sottolinea come fattore aggravante sia la sempre la maggiore consapevolezza del consumatore verso la propria salute, consumatore che è diventato più attivo, più informato sui rischi e benefici e ha meno fiducia nell'autorità medica, essendo per altro meno disponibile ad accettare passivamente il potere del medico sul proprio corpo. Questa erosione della fiducia del parere medico rafforza la necessità di vasto controllo pubblico sul ruolo di indirizzo che l'industria ha in questi processi.<ref name="pmid11950740">{{cita pubblicazione|autore=Moynihan R, Heath I, Henry D |titolo=Selling sickness: the pharmaceutical industry and disease mongering |rivista=BMJ | volume = 324 |numero=7342 |pp=886–91 |anno=2002 |pmid=11950740 | pmc = 1122833 }}</ref>
 
Egli individua quattro aspetti cruciali per comprendere il disease mongering:{{Citazione|Alcune forme di "medicalizzazione" possono ora essere meglio descritte come "disease mongering", questo si fa per espandere i confini della malattia curabile e conseguentemente espandere i mercati per nuovi prodotti.<br />Le alleanze tra le [[industria farmaceutica|industrie farmaceutiche]], i medici e i gruppi di pazienti sono finalizzate a utilizzare i media per inquadrare le condizioni mediche come fenomeni diffusi e gravi.<br />Il disease mongering può trasformare disturbi ordinari in problemi medici, facendo vedere sintomi lievi come gravi; oppure vedendo dei potenziali rischi come malattie. <!-- il trattamento dei problemi personali come medico, e framing prevalenza stime per massimizzare i potenziali mercati. --><br />Le informazioni sulla malattia finanziate da aziende dovrebbero essere sostituite da informazioni indipendenti.| Ray Moynihan, Iona Heath e David Henry<ref name="pmid11950740"/>}}
 
Barbara Mintzes riassume diversamente le sottili modalità d'azione delle grandi multinazionali del farmaco:<ref name="pmid16597181"/>
* Promuovere ansia nei consumatori sani rispetto al loro futuro di salute.
* Gonfiare ad arte i tassi di [[Prevalenza (medicina)|prevalenza]] di una malattia o disturbo.
* Promuovere trattamenti aggressivi e costosi per malattie e sintomi lievi.
* L'introduzione di nuove diagnosi discutibili, ad esempio PMDD o disturbo d'[[ansia sociale]] (timidezza eccessiva), che sono difficili da distinguere dalle condizioni di vita normale.
* Ridefinire le malattie in termini di esiti surrogati, ad esempio l'[[osteoporosi]] diventa una malattia da bassa [[Mineralometria ossea computerizzata|densità ossea]] piuttosto che da fratture da fragilità ossea: questa è una definizione queste sottilmente diversa, ma con un maggior impatto sulla popolazione.
* Promuovere i farmaci come soluzione di prima linea per i problemi che in precedenza non venivano considerati di interesse medico, come ad esempio il comportamento in classe disturbante o le relazioni sessuali problematiche.
 
Riassumendo l'industria farmaceutica persegue i suoi interessi di allargare i suoi mercati di potenziali consumatori/pazienti attraverso tre vie preferenziali non auto-escludenti tra loro:<ref name="urlLe Pandemie inventate come Disease Mongering">{{Cita web|url= http://www.disinformazione.it/pandemie.htm |titolo= Le Pandemie inventate come Disease Mongering |autore= |data= |editore= disinformazione.it }}</ref><ref name="urlDisease mongering. Una malattia per ogni pillola | SaluteInternazionale">{{Cita web|url= http://www.saluteinternazionale.info/2010/06/disease-mongering-una-malattia-per-ogni-pillola/#biblio |titolo= Disease mongering. Una malattia per ogni pillola &#124; SaluteInternazionale |autore= Alice Fabbri e Chiara Bodini |editore=.saluteinternazionale.info}}</ref>
 
'''Quantitativa''': diminuzione delle soglie di malattia,
 
'''Temporale''': diagnosi precoce,
 
'''Qualitativa''': nuova malattia.
 
== Conflitto d'interessi privato/pubblico ==
{{vedi anche |Tragedia dei beni comuni|Teoria dei giochi|Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti#TTIP in ambito sanitario}}
[[File:Game Theory.jpg|thumb|Il logo]]
Gli aspetti più sociologici, o anche filosofici se parliamo di [[etica]] del fenomeno, si possono ricondurre concettualmente a un importante lavoro di [[Garrett Hardin]] del 1968 che utilizza gli strumenti della [[teoria dei giochi]]. L'articolo ''The Tragedy of the Commons'' (''La tragedia dei beni comuni'') dimostrava che la massimizzazione del profitto individuale mette a repentaglio necessariamente il bene pubblico, quando questo non trova una soluzione tecnica se non con una necessaria e fondamentale estensione morale.<ref name="urlThe Tragedy of the Commons">{{Cita web|url= http://www.sciencemag.org/content/162/3859/1243.full |titolo= The Tragedy of the Commons |autore=Garrett Hardin |editore= [[Science]] 13 December 1968: Vol. 162 no. 3859 pp. 1243-1248 |lingua= en}}</ref>
 
Il fenomeno si amplifica approfittando delle politiche di deregolamentazione, successiva al 1980, quando l'industria farmaceutica cominciò a programmare una [[pipeline]] di [[Ricerca e sviluppo|R&D]] di farmaci orientata verso farmaci utili per il miglioramento del cosiddetto ''lifestile'' (stile di vita), e conseguentemente anche il marketing verso una sempre maggiore pubblicità rivolta ai consumatori finali, e non solo o soltanto rivolta, come prima accadeva, alla classe medica. I giornalisti hanno giocato e giocano un ruolo chiave per «stuzzicare l'appetito» del pubblico verso quelle le notizie mediche, facendo da cassa di risonanza a ogni nuova scoperta e ai suoi trattamenti.<ref name="pmid16597176"/>
 
Da tempo si osserva il tentativo in Europa, e non solamente, di deregolamentare la pubblicità dei farmaci in modo simile agli Stati Uniti, dove è ammessa la pubblicità di farmaci prescrivibili al paziente. In Europa e in Italia il destinatario della pubblicità dei farmaci è solo il sanitario.<ref name="pmid12143862">{{cita pubblicazione|autore=McKechnie S |titolo=The pharmaceutical industry and disease mongering. Will industry's latest moves promote public health or private profit? |rivista=BMJ | volume = 325 |numero=7357 |pp=216; author reply 216 |anno=2002 |pmid=12143862 |accesso=26 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid12879824">{{cita pubblicazione|autore=Hoffman JR, Cooper RJ |titolo=Efforts to ban direct-to-consumer advertising in New Zealand: a call to action |rivista=Br J Gen Pract | volume = 53 |numero=489 |pp=267–9 |anno=2003 |pmid=12879824 | pmc = 1314566 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>
 
Invece i conflitti di interesse tra ricercatori e industria farmaceutica possono così essere compresi e correlati:<ref name="pmid18664007">{{cita pubblicazione|autore=Greco D, Diniz NM |titolo=Conflicts of interest in research involving human beings |rivista=J Int Bioethique | volume = 19 |numero=1-2 |pp=143–54, 202–3 |anno=2008 |pmid=18664007 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>
# ai guadagni finanziari che si possono ricavare dal partecipare alle sperimentazioni sponsorizzate dalle industrie farmaceutiche,
# alla possibilità di pubblicare le sperimentazioni promosse dalle industrie farmaceutiche con indubbi vantaggi sulla propria carriera accademica,
# ai vantaggi personali, come la partecipazione a conferenze, spesso in luoghi turistici, e/o viaggi di piacere.
 
Anche le università o gli istituti di ricerca possono avere anche conflitti di interesse con le grandi multinazionali del farmaco. Ciò accade nella misura in cui nei loro bilanci quote significative di finanziamenti provengano dall'industria farmaceutica oppure, anche e spesso, grazie all'acquisto, spesso in comodato, di attrezzature.<ref name="pmid18664007"/>
 
Il conflitto di interesse tra consumatore/paziente e le grandi multinazionali del farmaco nasce tutte le volte che l'accesso a farmaci di difficile reperimento può essere superato con la partecipazione a sperimentazioni cliniche sponsorizzate dalle aziende. Ciò è tanto più vero per i paesi in via di sviluppo.<ref name="pmid18664007"/> Un esempio emblematico dei rischi di un siffatto conflitto di interessi è il caso del [[Contenzioso di Kano]] tra la [[Pfizer]] e lo stato [[nigeria]]no.
 
Scrivono David Badcott e Stephan Sahm dell'Università di [[Cardiff]] che anche il [[NICE]], (l'Istituto Nazionale per la Salute e l'Eccellenza Clinica nel Regno Unito) deputato e finanziato dal Sistema Sanitario Nazionale Inglese a garantire che ogni nuovo trattamento medico disponibile lo sia in una logica di costo-efficacia, non è immune da pressioni indebite da parte delle grandi multinazionali del farmaco e dei mass media che lo giudicano un ostacolo al progresso e all'accesso a cure migliori.<ref name="pmid">{{cita pubblicazione|coautori= Badcott D, Sahm S |titolo=The dominance of Big Pharma: unhealthy relationships? |rivista=Med Health Care Philos | volume = 16 |numero=2 |pp=245–7 |anno=2013 |pmid=22351151 | doi = 10.1007/s11019-012-9387-7 |accesso=26 agosto 2015}}</ref> Badcott e Sahm citando lo scritto di Edgar:<ref name="urlThe dominance of Big Pharma: unhealthy relationships?">{{cita web|url = http://download.springer.com/static/pdf/232/art%253A10.1007%252Fs11019-012-9387-7.pdf?originUrl=http%3A%2F%2Flink.springer.com%2Farticle%2F10.1007%2Fs11019-012-9387-7&token2=exp=1440658571~acl=%2Fstatic%2Fpdf%2F232%2Fart%25253A10.1007%25252Fs11019-012-9387-7.pdf%3ForiginUrl%3Dhttp%253A%252F%252Flink.springer.com%252Farticle%252F10.1007%252Fs11019-012-9387-7*~hmac=565dde6a627f50ce9069c68491b9fcc444dd3da3f2d15e343c1bd47d306e940e |titolo=The dominance of Big Pharma: unhealthy relationships? |autore=David Badcott & Stephan Sahm |data=16 febbraio 2012|editore=Springer|lingua=en|accesso=27 agosto 2015}}</ref> ''The Dominance of Big Pharma: Power'' scrivono: {{Citazione|... l'industria cerca attivamente di influenzare la legittimità percepita delle politiche sanitarie di governo, attraverso la manipolazione dei pazienti, dei gruppi di difesa dei pazienti, dei medici e di altri professionisti del settore medico.}}
In modo più ampio, secondo Edgar, le grandi multinazionali del farmaco influenzano i mass media, le agenzie governative per modellare opinione pubblica a favore del settore stesso o rispetto prodotti particolari. Sempre secondo Edgar il primo e più importante problema consiste nell'influenza indebita delle grandi multinazionali rispetto alle concezioni che modellano il paziente-consumatore, con il disease mongering e favorendo la distorsione del dibattito pubblico sull'allocazione delle risorse prioritarie.<ref name="urlThe dominance of Big Pharma: unhealthy relationships?"/>
 
Brezis M. dell'Università Ebraica di [[Gerusalemme]] in [[Israele]] scrive che:<ref name="pmid18982834">{{cita pubblicazione|autore=Brezis M |titolo=Big pharma and health care: unsolvable conflict of interests between private enterprise and public health |rivista=Isr J Psychiatry Relat Sci | volume = 45 |numero=2 i successi del libero mercato sembrano porre problemi irrisolvibili per la giustizia sociale nella sanità pubblica. pages = 83–9; discussion 90–4 |anno=2008 |pmid=18982834 |accesso=27 agosto 2015}}</ref>
* Big Pharma finanzia circa l'80% delle ricerche e questi programmi di ricerca che seguono primariamente logiche di Marketing piuttosto che di tipo clinico/sanitario, logiche in cui sono coinvolti statistici ed epidemiologi che aiutano a ottenere i risultati voluti. Ciò pone grossi dubbi circa la qualità dei dati pubblicati quasi sempre sbilanciati a favore dell'efficacia dei nuovi prodotti.
* Il marketing con mezzi finanziari importanti, superiori a quelli della ricerca scientifica in senso stretto, impone [[Linea guida|Linee Guida]] con valore di indirizzo per i sanitari e agisce anche manipolando i media con azioni di disease mogering.
* Inoltre fenomeni di [[lobbing]] con la classe dei politici sono frequenti, cosa che comporta una riduzione e indebolimento delle azioni degli enti deputati ai controlli.
* Ovviamente ciò non si applica solo all'industria farmaceutica ma a tutti i settori industriali e in particolare ai settori della chimica, del tabacco e dell'alimentare. Brezis quindi sottolinea e suggerisce come imperativo per gli azionisti chiedere più considerazione per la salute pubblica; anche rispetto a possibili "incidenti di percorso" che possono minare i bilanci aziendali.
A conferma di quanto scrive cita come esempi [[paradigma]]tici il caso dell'[[antinfiammatorio]] [[Rofecoxib|Vioxx]] della [[Merck & Co.|Merck]] e del [[procinetico]] [[Cisapride|Prepulsid]] della [[Johnson & Johnson]].
 
Sempre Brezis sostiene che vanno sollevati dubbi sulle questioni chiavi della sicurezza, del conflitto di interessi dei ricercatori, delle infiltrazioni nelle università, nei media e nelle agenzie legislative. Nello stesso tempo egli suggerisce di rivalutare le buone pratiche di utilizzo di vecchi e più collaudati farmaci, tecniche di addestramento al comportamento preventivo come il caso delle riabilitazione cardiaca, l'uso di cure palliative in modo diffuso e soprattutto attività di promozione vera della salute su larga scala. Ricordando che i soggetti più esposti e indifesi sono spesso i meno istruiti, i malati e i meno abbienti, inoltre, conclude: {{Citazione|... i successi del libero mercato sembrano porre problemi irrisolvibili per la giustizia sociale nella sanità pubblica.|Brezis M. dell'Università Ebraica di [[Gerusalemme]]<ref name="pmid18982834"/>}}
 
Un importante lavoro pubblicato nel 2011 per opera di Susan L. Norris, et al., studia in modo dettagliato il fenomeno del conflitto di interesse tra i ricercatori e l'estensione di Linee Guida e pratiche di buona condotta medica.<ref name="pmid22039406"/> Una commissione di revisione indipendente nominata di proposito, e solo a tal fine, potrebbe giudicare se una linea guida mostra segni di ingerenza da parte delle aziende farmaceutiche. Questa commissione ''ad hoc'' può rappresentare la soluzione del problema.<ref name="pmid18064860">{{Cita pubblicazione|autore= Smulders YM, Thijs A |titolo= [The influence of the pharmaceutical industry on treatment guidelines] |lingua= nl|rivista= Ned Tijdschr Geneeskd |volume= 151 |numero= 44 |pp= 2429–31 |anno= 2007 |pmid= 18064860 |accesso= 29 agosto 2015}}</ref>
 
La posizione dell'industria farmaceutica rispetto a queste accuse è debole; essa si difende con questa affermazione di principio: {{Citazione| L'industria lavora per sviluppare farmaci, non le malattie. | R. Tinner Association of the British Pharmaceutical Industry, London<ref name="pmid12142315">{{cita pubblicazione|autore=Tiner R |titolo=The pharmaceutical industry and disease mongering. The industry works to develop drugs, not diseases |rivista=BMJ | volume = 325 |numero=7357 |pp=216; author reply 216 |anno=2002 | id = pmis 12142315 | pmc = 1123728 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>}}
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PMID 16469471
PMID 1659717
PMID 16597180
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PMID 18507498
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PMID 19033341
PMID 19120536
PMID 19122961
PMID 19197282
PMID 19278103
PMID 19382986
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=== Ruolo della stampa medica ===
[[File:Brmedj08775-0095a.jpg|thumb|larghezzapx|Vecchio numero del BMJ]]
Va considerato preliminarmente che in diversi paesi al mondo, contrariamente all'Italia, è possibile fare direttamente pubblicità ai farmaci attraverso i [[Mezzo di comunicazione di massa|mass media]].
 
Ricercatori Francesi nel 1990 hanno rilevato che solo in 41 su 141 annunci, pubblicati su riviste mediche e paramediche volte a personale sanitario nell'Africa francofona, le indicazioni erano assenti in 5 (3,5%), e in 42 (29,8%) la pubblicità era esagerata. Gli effetti collaterali non sono stati menzionati affatto in 37 (26,2%); allo stesso modo, le controindicazioni erano assenti da 30 (21,3%), e incomplete in 19 (13,5%). Gli autori della ricerca concludono sostenendo che: «è chiaro che le aziende farmaceutiche non sempre seguono un codice di comportamento etico e che spesso sfruttano la mancanza di controlli efficaci nei paesi in via di sviluppo».<ref name="pmid8327917">{{cita pubblicazione|autore=Chirac P, Pikon A, Poinsignon Y, Vitry A |titolo=Drug marketing in French-speaking African countries |rivista=Soc Sci Med | volume = 36 |numero=12 |pp=1541–3 |anno=1993 |pmid=8327917 }}</ref>
 
Negli USA la FDA ha regolamenta la pubblicità sui farmaci; ricercatori della [[UCLA]] hanno studiato, nel 1992, le pubblicità farmaceutiche attraverso la stampa valutandone la conformità di tali annunci pubblicitari alle norme vigenti [[Food and Drug Administration]] (FDA).
Essi hanno rilevato che nel 30% dei casi, due o più revisori sono in disaccordo con l'affermazione delle aziende farmaceutiche inserzioniste quando sostengono che il farmaco è da ritenere il "farmaco di scelta."
Nei titoli degli annunci pubblicitari il 32% di questi inducono in errore il lettore circa l'efficacia. Inoltre, nel 44% dei casi, i revisori hanno ritenuto che la pubblicità porterebbe a una prescrizione impropria di un farmaco, se un medico non avesse altre informazioni diverse rispetto quelle contenute nel messaggio pubblicitario.
Infine, i revisori della ricerca non avrebbero assolutamente raccomandato la pubblicazione del 28% degli annunci pubblicitari e gli stessi avrebbero richiesto importanti revisioni nel 34% delle affermazioni fatte, prima della pubblicazione.<ref name="pmid1580449">{{cita pubblicazione|autore=Wilkes MS, Doblin BH, Shapiro MF |titolo=Pharmaceutical advertisements in leading medical journals: experts' assessments |rivista=Ann. Intern. Med. | volume = 116 |numero=11 |pp=912–9 |anno=1992 |pmid=1580449 }}</ref>
 
Una valutazione delle pubblicità di farmaci pubblicati in riviste mediche da tre revisori indipendenti ha raggiunto la conclusione che, basandosi esclusivamente sulle informazioni presentate, in queste pubblicità di farmaci è possibile arrivare ad avere prescrizioni inappropriate nel 44% dei casi.<ref name="pmid19122961">{{cita pubblicazione|autore=ur Rehman T, Jawaid A |titolo=Disease mongering: the role of medical journals |rivista=Singapore Med J | volume = 49 |numero=12 |pp=1057–8; author reply 1058–9 |anno=2008 |pmid=19122961 }}</ref>
 
Villanueva et al. hanno valutato che le notizie riguardanti gli ipolipemizzanti e i farmaci antipertensivi, pubblicati in riviste mediche spagnole, sono per il 44% delle dichiarazioni promozionali, perché prive di citazione scientifica a sostegno della stesse.<ref name="pmid12517463">{{cita pubblicazione|autore=Villanueva P, Peiró S, Librero J, Pereiró I |titolo=Accuracy of pharmaceutical advertisements in medical journals |rivista=Lancet | volume = 361 |numero=9351 |pp=27–32 |anno=2003 |pmid=12517463 | doi = 10.1016/S0140-6736(03)12118-6 }}</ref>
 
Una ricerca condotta negli USA su 69 riviste psichiatriche, ha valutato la reperibilità delle fonti, rispetto alle affermazioni fatte.
In quest'indagine del 2008 condotta presso il Dipartimento di Psicologia della Metropolitan State University, St. Paul, [[Minnesota]] si è constatato che poco più della metà delle affermazioni pubblicitarie (50,2%) ha fornito una qualche fonte raggiungibile da poter essere utilizzata per verificare la veridicità dell'affermazione.
Quando le fonti sono state trovate queste hanno sostenuto correttamente le affermazioni citate nel 65% delle volte (95% CI: 61,0-69,1).
Mentre le affermazioni riguardanti l'efficacia dei farmaci sono stati sostenute da fonti solo nel 53,2% dei casi (95% CI: 46,2-60,2).
Il tentativi di ottenere dati citati dagli archivi delle aziende farmaceutiche raramente hanno raramente successo. Gli autori della ricerca concludono sostenendo che «una maggiore regolamentazione di tale pubblicità è giustificata.»<ref name="pmid18414120">{{cita pubblicazione|autore=Spielmans GI, Thielges SA, Dent AL, Greenberg RP |titolo=The accuracy of psychiatric medication advertisements in medical journals |rivista=J. Nerv. Ment. Dis. | volume = 196 |numero=4 |pp=267–73 |anno=2008 | pmid = 18414120 | doi = 10.1097/NMD.0b013e31816a436b }}</ref>
 
A [[Basilea]] in [[Svizzera]] una ricerca ha indicato che il 53% di tutte le affermazioni fatte dalla industrie farmaceutiche, pubblicate in importanti riviste scientifiche, non sono supportate dagli studi di riferimento o quando presenti sono citati sulla base di informazioni potenzialmente di parte.
Gli autori dello studio concludono sostenendo che «i medici non dovrebbero fidarsi delle affermazioni di farmaci pubblicitarie, anche quando sembrano fare riferimento a studi scientifici.»<ref name="pmid19117521">{{cita pubblicazione|autore=Santiago MG, Bucher HC, Nordmann AJ |titolo=Accuracy of drug advertisements in medical journals under new law regulating the marketing of pharmaceutical products in Switzerland |rivista=BMC Med Inform Decis Mak | volume = 8 |pp=61 |anno=2008 |pmid=19117521 | pmc = 2631602 | doi = 10.1186/1472-6947-8-61 }}</ref>
 
Un aspetto interessante, di difficile soluzione, è quello riferito alla pubblicazione di dati sperimentali prodotti dai lavori clinici pubblicati nelle riviste; esso è legato a due problemi ampiamente noti della metodologia [[statistica]]:<ref name="pmid25863220">{{Cita pubblicazione|autore= González-Moreno M, Saborido C, Teira D |titolo= Disease-mongering through clinical trials |rivista= Stud Hist Philos Biol Biomed Sci |volume= 51 |pp= 11–8 |anno= 2015 |pmid= 25863220 | doi = 10.1016/j.shpsc.2015.02.007 }}</ref>
# il problema della [[classe di riferimento]] (popolazione scelta),
# la distinzione tra [[significatività statistica]] e [[Significato clinico|clinica]].
 
Un caso particolare di tentativo di gestione delle informazioni scientifiche ha visto la multinazionale [[Pfizer]] opporsi alla rivista [[New England Journal of Medicine]].
{{vedi anche|Pfizer#Caso Pfizer vs New England Journal of Medicine}}
 
== Ruolo delle grandi Case farmaceutiche ==
{{P|Nel presente paragrafo vengono presentati alcuni esempi di "disease mongering", come se fossero dei dati di fatto. Ad una lettura più attenta, si nota che per molti di questi esempi (se non per tutti), le accuse di DM sono opinabili o totalmente infondate. Il paragrafo va pertanto riscritto distinguendo fra i casi fondati e quelli infondati.|giugno 2017|medicina}}
Da rilevare come alcuni di queste condizione sopraindicate, si siano negli anni via via medicalizzate sempre di più grazie all'offerta di nuovi trattamenti farmacologici, chirurgici (chirurgia estetica e nuove tecniche di chirurgia mininvasiva) e altro.
 
In questo un ruolo decisivo lo avrebbero avuto le grandi multinazionali farmaceutiche, infatti, {{Citazione|L'aumento di contatti segnalato tra i medici e l'industria farmaceutica, anche se non esistono dati in letteratura per quanto riguarda i potenziali [[conflitto di interesse|conflitti di interessi finanziari]] per gli autori di [[linee guida]] di pratica clinica (CPG). Queste interazioni possono essere particolarmente rilevanti poiché (le Linee Guida) CPGs sono progettate per influenzare la pratica di un gran numero di medici. [...] L'80% degli autori aveva una qualche forma di interazione con l'industria farmaceutica.|Choudhry NK1, Stelfox HT, Detsky AS.Relationships between authors of clinical practice guidelines and the pharmaceutical industry.JAMA. 2002 Feb 6;287(5):612-7.<ref name="pmid11829700">{{Cita pubblicazione|autore= Choudhry NK, Stelfox HT, Detsky AS |titolo= Relationships between authors of clinical practice guidelines and the pharmaceutical industry |rivista= JAMA |volume= 287 |numero= 5 |pp= 612–7 |anno= 2002 |pmid= 11829700 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref>}}
 
Le grandi multinazionali farmaceutiche sono accusate di usare, negli approcci di [[marketing]], alcune strategie che sarebbero il cuore dei fenomeni desease mongering. Secondo Ray Moynihan, spesso, si cerca di rendere malattie minori o semplici disturbi come malattie importanti:<ref name="pmid11950740"/>
# La calvizie, che è un fenomeno fisiologico, o al più un disturbo comune, è trattato come problema medico.
# La [[sindrome dell'intestino irritabile]] che è un sintomatologia solitamente lieve, è trattata come malattia grave.
# La [[fobia sociale]] che è un problema personale o sociale è trattato come situazione medica.
# L'[[osteoporosi]] che è solo un [[segno clinico]] concettualizzata come un rischio di malattia.
# Stime di [[Prevalenza (medicina)|prevalenza]] di una malattia esasperate per massimizzarne le dimensioni come problema di salute: ne è un esempio la [[disfunzione erettile]].
 
Le multinazionali farmaceutiche vengono accusate di eludere, con strumenti sofisticati, norme fatte nell'interesse dei pazienti e il pubblico in generale e che limitano il suo potere, attraverso quello che Edgar A. della Università di [[Cardiff]] definisce: la «terza dimensione» della potenza di Big Pharma. Questo potere che si applicherebbe in primis nascondendo il [[conflitto di interessi]] tra ricercatori, sanitari e pazienti.
Poi con l'assunzione di impegni solo formali con le agenzie deputate al controllo e alla formazione dell'opinione pubblica.
Infine, l'esclusione selettiva di organizzazioni o di strutture non in linea con le grandi multinazionali farmaceutiche facendo venir meno loro i fondi spesso necessari per le attività di queste organizzazioni. Infatti elemento molto forte di controllo è «la soppressione o la distorsione del dibattito sull'allocazione delle risorse».<ref name="pmid22331475">{{cita pubblicazione|autore=Edgar A |titolo=The dominance of big pharma: power |rivista=Med Health Care Philos | volume = 16 |numero=2 |pp=295–304 |anno=2013 |pmid=22331475 | doi = 10.1007/s11019-012-9385-9 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>
 
A sostegno delle posizioni dell'industria farmaceutica sostiene Alan Goldhammer, Vice Presidente Associato di PhRMA, un'organizzazione a sostegno del commercio e dell'industria, che una ricerca clinica non ha fondamento morale se il trattamento sperimentale non è rivolto ad uno stato di malattia; ed aggiunge testualmente:{{Citazione|Il nostro lavoro è la ricerca di cure, non creare malattia. Tocca alla comunità medica sviluppare nuovi strumenti diagnostici e modi per valutare la risposta del paziente.|lan Goldhammer, Associate Vice President for Regulatory Affairs for Pharmaceutical Research and Manufacturers of America (PhRMA)<ref name="pmid15995678"/>}}
 
Jerry Avorn, un professore di medicina presso la [[Harvard University]] pur critico con l'industria farmaceutica scrive che: bisogna fare attenzione a stigmatizzare [[sic et simpliciter]] la ricerca farmaceutica, i progressi sono innegabili e sono sotto gli occhi di tutti; ma nello stesso modo bisogna evitare di [[Nichilismo|essere nichilisti]] e vedere le malattie come una invenzione a tutti i costi, «la verità sta da qualche parte nel mezzo».<ref name="pmid15995678"/>
 
=== Deterrenza delle sanzioni ===
{{P|In questo paragrafo, selezionando alcuni singoli esempi di comodo ([[Cherry picking]]) si dà ad intendere che esista un problema che riguarda tutte le imprese del farmaco.|giugno 2017|medicina}}
I sostenitori della teoria del DM rimarcano la scarsa deterrenza delle sanzioni pecunarie comminate alle imprese farmaceutiche.
 
Come esempio viene ricordato la Pfizer, la più grande multinazionale del farmaco al mondo, che dal 1999 al 2006 è stata oggetto di 6 i casi giudiziari nei quali si è dovuta difendere da diverse tipi di accuse.<ref name="urlWikiwixs cache">{{Cita web| url =http://www.contractormisconduct.org/index.cfm/1,73,221,html?ContractorID=188%26ranking=91&title=Ranking%3A%2091%20Pfizer%2C%20Inc.| titolo =Wikiwix's cache| autore =| data =| accesso =| urlmorto =sì| urlarchivio =https://web.archive.org/web/20111018061441/http://contractormisconduct.org/index.cfm/1,73,221,html?ContractorID=188&ranking=91| dataarchivio =18 ottobre 2011}}</ref> Questi casi hanno comportato per la Pfizer un risarcimento in indennizzi pari ad un totale di 2.890.100.000 di $, di cui 715,4 milioni riguardano contratti del Governo Federale USA.<ref name="urlHome - Federal Contractor Misconduct Database - POGO0">{{Cita web | url = http://www.contractormisconduct.org/index.cfm | titolo = Home - Federal Contractor Misconduct Database - POGO | autore = | data = | lingua = en | accesso = 16 ottobre 2010 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100818064120/http://www.contractormisconduct.org/index.cfm | dataarchivio = 18 agosto 2010 }}</ref>
 
Va detto però che Pfizer, a proposito delle multe pagate per gli usi off-label dei suoi farmaci, ha comunque ottenuto un vantaggio economico avendo venduto molte più confezioni dei suoi farmaci nelle indicazioni non approvate rispetto a quelle approvate, con un ampio margine di profitto rispetto alle multe pagate.<ref name="urlPiovono multe sulle big pharma, ma e un'operazione commerciale - Il Serpente di Galeno">{{Cita web | url = http://ilserpentedigaleno.blogosfere.it/2010/09/piovono-multe-sulle-big-pharma-ma-e-unoperazione-commerciale.html | titolo = Piovono multe sulle big pharma, ma è un'operazione commerciale - Il Serpente di Galeno | autore = | data = | accesso = 17 ottobre 2010 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101020050713/http://ilserpentedigaleno.blogosfere.it/2010/09/piovono-multe-sulle-big-pharma-ma-e-unoperazione-commerciale.html | dataarchivio = 20 ottobre 2010 }}</ref> Infatti, con il Neurontin, negli usi off-label, ha realizzato circa 2 miliardi di $.<ref name="urlPfizer aiuta i disoccupati, ma ci sono scheletri nell'armadio dell'azienda - Il Serpente di Galeno">{{Cita web | url = http://ilserpentedigaleno.blogosfere.it/2009/05/pfizer-aiuta-i-disoccupati-ma-ci-sono-scheletri-nellarmadio-dellazienda-1.html | titolo = Pfizer aiuta i disoccupati, ma ci sono scheletri nell'armadio dell'azienda - Il Serpente di Galeno | autore = | data = | accesso = 17 ottobre 2010 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101020062409/http://ilserpentedigaleno.blogosfere.it/2009/05/pfizer-aiuta-i-disoccupati-ma-ci-sono-scheletri-nellarmadio-dellazienda-1.html | dataarchivio = 20 ottobre 2010 }}</ref>; così come raccontato nel suo libro: Global Pharma (ediz. Rizzoli 2007) da Peter Rost, ex manager di Pfizer.
 
In un articolo, del 2010 della giornalista scientifica Melanie Newman, riportato dal [[British Medical Journal|BMJ]],<ref name="urlBitter pills for drug companies -- Newman 341 -- bmj.com">{{Cita web | url = http://www.bmj.com/content/341/bmj.c5095.long | titolo = Bitter pills for drug companies -- Newman 341 -- bmj.com | autore = | data = | lingua = en | accesso = }}</ref> si legge che: «il 2 settembre 2009 la Pfizer ha subito la più grande multa mai comminata dal Dipartimento della Giustizia USA<ref name="urlJustice Department Announces Largest Health Care Fraud Settlement in its History">{{Cita web | url = http://www.hhs.gov/news/press/2009pres/09/20090902a.html | titolo = Justice Department Announces Largest Health Care Fraud Settlement in its History | autore = | data = | pagine = en | accesso = | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100123205455/http://www.hhs.gov/news/press/2009pres/09/20090902a.html | dataarchivio = 23 gennaio 2010 }}</ref> ad una azienda farmaceutica; multa pari a 2,3 miliardi di $ per i farmaci: [[valdecoxib]], [[ziprasidone]], [[linezolid]], e [[pregabalin]] che sono stati suggeriti per usi non approvati ([[off-label]]); con anche la grave accusa di [[concussione]] ai medici, al fine di aumentare maggiormente le vendite di questi farmaci. Questa pratica è assolutamente illegale e fraudolenta, anche perché il governo USA è costretto a pagare per farmaci inutili ed spesso inefficaci nelle indicazioni off-label.
»
Il giorno dopo, il New York Times<ref name="urlPfizer Pays $2.3 Billion to Settle Marketing Case - NYTimes.com">{{Cita web | url = http://www.nytimes.com/2009/09/03/business/03health.html?_r=1 | titolo = Pfizer Pays $2.3 Billion to Settle Marketing Case - NYTimes.com | autore = | data = | lingua = en | accesso = }}</ref> ha sottolineato che $ 2,3 miliardi corrispondono per Pfizer a meno di tre settimane di vendite.
 
Inaspettatamente viene data la seguente risposta alla domanda: "perché le multe non sono un deterrente sufficiente"?
 
«Il problema sta nel fatto che le multe vengono gestite da Pfizer come un ulteriore costo di business. Inoltre, questo costo è riassorbito nel tempo con progressivi aumenti negli anni del prezzo dei farmaci; finendo quindi per far pagare ai consumatori il prezzo delle multe subite.»
 
Inoltre, la Pfizer ha fatturato circa 180 miliardi con i farmaci oggetto delle indagini federali, l'autrice dell'articolo fa notare che: "Hanno pagato 2,3 miliardi di $, per ottenere 180 miliardi; questo è certamente un buon business plan".
 
Per evitare ulteriori sanzioni amministrative la Pfizer ha fatto ammettere ad una sua consociata (Pharmacia) la responsabilità della promozione in off-label del ([[Valdecoxib]]) Bestra,<ref name="urlFeds found Pfizer too big to nail - CNN.com">{{Cita web | url = http://edition.cnn.com/2010/HEALTH/04/02/pfizer.bextra/index.html | titolo = Feds found Pfizer too big to nail - CNN.com | autore = | data = | lingua = en | accesso = }}</ref> lasciando il marchio madre "pulito", e libero di continuare a lavorare con il governo senza alcun impedimento.<ref name="url#06-406: 06-29-06 Tenet Healthcare Corporation to Pay U.S. more than $900 Million to Resolve False Claims Act Allegations">{{Cita web | url = http://www.justice.gov/opa/pr/2006/June/06_civ_406.html | titolo = #06-406: 06-29-06 Tenet Healthcare Corporation to Pay U.S. more than $900 Million to Resolve False Claims Act Allegations | autore = | data = | lingua = en | accesso = }}</ref> In conclusione, la Pfizer non è punibile per questi comportamenti essendo un'azienda molto grande ed essendo molte le persone che usano utilmente i suoi farmaci. infatti, la possibilità di tagliare posti di lavoro dei dipendenti e togliere farmaci, comunque utili alla popolazione, non è una opzione percorribile per nessun politico.
 
Una possibile soluzione, però, sembra essere quella di costringere, in caso di abusi, a cedere a società terze indipendenti le aziende coinvolte e/o far cessare la validità del brevetto in modo che il farmaco entri immediatamente in concorrenza con il generico, opzione questa molto temuta dalle aziende.
 
Alla luce di ciò si comprende il contesto finanziario e il razionale delle azioni commesse da Pfizer nel tempo; e si capisce anche da cosa nasca la spasmodica ricerca di Pfizer di dimensioni aziendali sempre più macroscopiche e dominanti il mercato, con operazioni di merger (fusioni/acquisizioni), ben al di là del ritorno economico ottenuto.<ref name="urlBorsa, la crisi spinge le fusioni Ecco le prede e i cacciatori - Il Sole 24 ORE">{{Cita web|url= http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/02/inchiesta-cacciatori-prede-fusioni.shtml?uuid=4254b230-f11a-11dd-a808-a921183b377e&DocRulesView=Libero&correlato |titolo= Borsa, la crisi spinge le fusioni Ecco le prede e i cacciatori -|autore= Vittorio Carlini|editore= Il Sole 24 ORE }}</ref>
 
==Critiche scientifiche alle distorsioni del mercato farmaceutico==
{{vedi anche|Effetti Collaterali. Come le case farmaceutiche ingannano medici e pazienti}}
Critiche su un piano scientifico sono state fatte sulle distorsioni reali che avvengono nel mercato farmaceutico.
Nel 2010 ha fatto scalpore un libro inchiesta sulle distorsioni del mercato farmaceutico del medico e giornalista britannico [[Ben Goldacre]].
Il libro è uscito in Italia nel 2011, ricevendo recensioni positive dagli ambienti scientifici.
Sia Goldacre, che i suoi recensori, hanno rimarcato il fatto che il libro inchiesta ha una solida base scientifica, che lo rende differente dai vari casi di presunte invenzioni di malattia, nati nell'ambito di [[Teoria del complotto|teorie del complotto]].<ref>{{Cita news|url=https://attivissimo.blogspot.it/2013/02/bad-pharma-il-libro-che-documenta-il.html|titolo=Bad Pharma: il libro che documenta il grande inganno delle case farmaceutiche {{!}} Il Disinformatico|pubblicazione=Il Disinformatico|accesso=20 giugno 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.queryonline.it/2013/02/05/speciale-bad-pharma/|titolo=Speciale “Bad Pharma”|sito=Query Online|data=5 febbraio 2013|accesso=20 giugno 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.queryonline.it/2013/11/12/torna-lo-speciale-bad-pharma-effetti-collaterali/|titolo=Torna lo speciale Bad Pharma / Effetti collaterali|sito=Query Online|data=12 novembre 2013|accesso=20 giugno 2017}}</ref>
 
==Presunti casi di disease mongering==
=== Strategia quantitativa: Diminuzione delle soglie di malattia ===
==== Terapia ormonale sostitutiva ====
[[File:Symptoms of menopause (vector).svg|thumb|larghezzapx|Sintomi della menopausa]]
La terapia ormonale sostitutiva (HRT), senza che questa abbia garantito un miglioramento nella mortalità o morbilità ma provocato la morte inutile di migliaia di donne, è un possibile esempio di rischio significativo collegato al trattamento di malattie inesistenti con farmaci voluttuari è costosi per i solo fini della produzione farmaceutica.<ref name="pmid19798007">{{cita pubblicazione|autore=Wright J |titolo=Marketing disease: is osteoporosis an example of 'disease mongering'? |rivista=Br J Nurs | volume = 18 |numero=17 |pp=1064–7 |anno=2009 |pmid=19798007 | doi = 10.12968/bjon.2009.18.17.44163 }}</ref>
 
Barbara Mintzes dell'University of British Columbia di [[Vancouver]] chiarisce bene in un articolo, del aprile 2006 pubblicato su [[Public Library of Science|PLoS Medicine]], i termini del problema della [[terapia ormonale sostitutiva]] nelle donne in [[menopausa]].<ref name="pmid16597181">{{cita pubblicazione|autore=Mintzes B |titolo=Disease mongering in drug promotion: do governments have a regulatory role? |rivista=PLoS Med. | volume = 3 |numero=4 |pp=e198 |anno=2006 |pmid=16597181 | pmc = 1434509 | doi = 10.1371/journal.pmed.0030198 }}</ref>
{{Citazione|La promozione della terapia ormonale sostitutiva (HRT) per la prevenzione delle malattie è un esempio chiave di disease mongering legata alla vendita di farmaci.| Barbara Mintzes dell'University of British Columbia a [[Vancouver]]<ref name="pmid16597181"/>}}
 
Ormai le donne hanno realizzato il concetto che la menopausa è legata ad un aumento del rischio per la salute, per un aumento dell'1% del rischio assoluto per gravi danni a cinque anni (prevalentemente danni cardiologici).<ref name="pmid12117397">{{cita pubblicazione|autore=Rossouw JE, Anderson GL, Prentice RL, LaCroix AZ, Kooperberg C, Stefanick ML, Jackson RD, Beresford SA, Howard BV, Johnson KC, Kotchen JM, Ockene J |titolo=Risks and benefits of estrogen plus progestin in healthy postmenopausal women: principal results From the Women's Health Initiative randomized controlled trial |rivista=JAMA | volume = 288 |numero=3 |pp=321–33 |anno=2002 |pmid=12117397 }}</ref>
 
Rischio evitabile ricorrendo a farmaci ormonali sostitutivi; a partire del 2005 si è iniziato a sostenere ciò. in termini di vantaggi sulle prestazioni in menopausa quali: capacità motorie, memoria, e una riduzione del pensiero flessibile e adattabile. Nel 2006 si inizia a parlare di vampate di calore, alterazioni dell'umore e della memoria, l'aspetto (rughe), disturbi del sonno, il controllo della vescica e cambiamenti sessuali che sono elencati come i sintomi gravi della menopausa.
Dimenticando di citare i rischi di ictus, attacchi di cuore, embolia polmonare o i sintomi di probabile demenza associata alla terapia ormonale sostitutiva, che sono i disturbi più gravi insiti in una terapia ormonale di tipo sostitutivo. Inoltre, il rischio di cancro al seno è descritto come entità non superiore ai rischi dello stile di vita associato.
 
La terapia HRT è raccomandata a fronte di sintomi da moderati a gravi a breve termine (5 anni) come sicura ed efficace.
Ciò a fronte di un miglioramento mai provato tra menopausa e rughe, che invece sono legate all'invecchiamento. A fronte tutto ciò di un rischio di gravi patologie iatrogene quali il cancro, la demenza e il rischio cardiovascolare?<ref name="pmid16597181"/>
 
==== Osteoporosi ====
[[File:615 Age and Bone Mass.jpg|thumb|larghezzapx|Curve di densità ossea nell'uomo e nella donna]]
L'[[osteoporosi]] è una patologia complessa che inizia con l'avanzare degli anni.
Esso può rappresentare un esempio di disease mongering per il fatto che come fattore di rischio di patologie può esso stesso diventare malattia. Per meglio comprendere, l'osteporosi è un sintomo causa di patologie come le fratture spontanee; ma essa può essere concettualizzata come malattia, dal momento che una riduzione della perdita ossea si può tradurre in una diminuzione del rischio di patologie secondarie.
Il conseguente trattamento farmacologico con farmaci può rallentare la perdita ossea ma questo rallentamento nelle persone più sane offre pochi vantaggi in termini di riduzione del rischio in valore assoluto. Inoltre la medicalizzazione con farmaci secondo alcuni può distrarre il paziente dal mettere in pratica le misure di prevenzione primaria come l'integrazione alimentare con il Calcio, la vitamina D, la cessazione dal fumo, la riduzione del peso corporeo e l'esercizio fisico, tutti fattori questi di protezione.<ref name="pmid12143859">{{cita pubblicazione|autore=Sambrook P, Stenmark J |titolo=The pharmaceutical industry and disease mongering. Authors were incorrect in their comments about Osteoporosis Australia |rivista=BMJ | volume = 325 |numero=7357 |pp=216; author reply 216 |anno=2002 |pmid=12143859 }}</ref>
 
Il criterio guida per definire un'osteoporosi è la [[Densità minerale ossea]] o BDM. Essa si calcola misurando la materia minerale presente per centimetro quadrato di osso per mezzo di un esame diagnostico che è la [[mineralometria ossea computerizzata]] o MOC.
 
In letteratura, si è visto che esso non è un predittivo sufficientemente accurato del rischio di un individuo di avere fratture; da essere utilizzato come guida per la terapia.<ref name="pmid17384871">{{cita pubblicazione|autore=Shankar PR, Subish P |titolo=Disease mongering |rivista=Singapore Med J | volume = 48 |numero=4 |pp=275–80 |anno=2007 |pmid=17384871 }}</ref> I sintomi dell'osteoporosi come malattia sono difficili da rilevare e criteri diagnostici assolutamente affidabili non ancora sono stati formulati.<ref name="pmid19798007"/>
 
Le aziende farmaceutiche, con abilità e con costose campagne e iniziative promozionali, hanno instillato nella popolazione femminile la paura della malattia, invitando le persone a fare la MOC, esame indolore e per niente invasivo, con questo messaggio: «è questa malattia un ladro silenzioso, se non siete vigili, può insidiarsi e strappare la qualità della vita e la vostra salute a lungo termine.»<ref name="pmid12143859"/>
 
Il razionale in chiave di disease mongering è dato dal fatto che è sufficiente per una donna essere in [[menopausa]] per giustificare l'esame perché indicherà certamente una differenza tra le donne in menopausa sane con le donne più giovani prese a confronto. {{Chiarire|Un valore più basso fisiologico della densitometria ossea indicherà un rischio che potrà giustificare il ricorso al farmaco.
 
La costruzione dei criteri diagnostici dell'[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]] ampiamente utilizzato è tale che un gran numero di donne sane in menopausa saranno automaticamente diagnosticate come avere questa "malattia", perché le loro ossa sono state confrontate con quelle di donne molto più giovani.|A scongiurare tale rischio è compito degli ortopedici interpretare i dati}}
 
Va ricordato però, che in un contesto di controversia sulla definizione di malattia, ha scarso valore predittivo di misurazione della densità ossea, e le terapie fortemente pubblicizzate e costose offrono benefici marginali alle donne in menopausa, il marketing delle aziende ha sostenuto attività promozionali enormi, «attività che stanno tentando di convincere milioni di donne sane in tutto il mondo che sono malate.»<ref name="pmid12143859"/>
 
Lo sviluppo di tale pseudo-malattia medicalizzando fenomeni fisiologici ai fini di una maggiore vendita di farmaci costosi senza miglioramento tangibile di [[mortalità]] e [[morbilità]] è il fine del disease mongering.<ref name="pmid19798007"/>
{{Citazione| ... grosse somme di denaro sono state spese per la sensibilizzazione, la diagnosi e il trattamento dell'osteoporosi, ma il suo legame con frattura dell'anca non è forte e le terapie farmacologiche utilizzate possono essere di scarso beneficio o causare un danno effettivo.|Wright J. Beeches Management Centre, Knockbracken Sanità Park, [[Belfast]]}}
 
Pablo Alonso-Coello e colleghi del Centro Iberoamericano [[Cochrane Collaboration|Cochrane]], Universidad Autónoma de [[Barcellona]], sostengono in un articolo del 2008 pubblicato da [[British Medical Journal]] che le aziende farmaceutiche hanno esagerato i benefici dei farmaci e nascosto i rischi utilizzando valori modestamente abbassati della densità minerale ossea nelle donne in menopausa.
In dettaglio le aziende farmaceutiche interessate a farmaci antiosteoporotici hanno:<ref name="pmid18202066">{{cita pubblicazione|autore=Alonso-Coello P, García-Franco AL, Guyatt G, Moynihan R |titolo=Drugs for pre-osteoporosis: prevention or disease mongering? |rivista=BMJ | volume = 336 |numero=7636 |pp=126–9 |anno=2008 |pmid=18202066 | pmc = 2206291 | doi = 10.1136/bmj.39435.656250.AD }}</ref>
* Ampliato una condizione medica già controversa in ambito clinico.
* Re-analisi statistica dove la scienza è asservita al marketing.
* Esagerato sui benefici dei farmaci.
* Minimizzato gli effetti Collaterali dei farmaci.
Nascondendo, per altro, i potenziali conflitti di interesse nella letteratura presentata a sostegno dell'ipotesi di una medicalizzazione farmacologica [[tout court]] dell'osteoporosi.
 
==== Ipercolesterolemia ====
Nel 2004 un comitato di esperti negli USA hanno ridefinito, abbassandolo, il valore [[Siero sanguigno|sierico]] del [[colesterolo]] che necessita di trattamento medico; ciò ha comportato un aumento della popolazione dei soggetti che hanno "valori elevati di colesterolo" nel sangue. questo è accaduto perché, come riporta Lenzer J., «otto dei nove estensori delle linee guida aveva un conflitto di interessi non dichiarato con i produttori di farmaci ipocolesterolemizzanti ([[statine]]).»<ref name="pmid15459035">{{Cita pubblicazione|autore= Lenzer J |titolo= US consumer body calls for review of cholesterol guidelines |rivista= BMJ |volume= 329 |numero= 7469 |pp= 759 |anno= 2004 |pmid= 15459035 | pmc = 521024 | doi = 10.1136/bmj.329.7469.759-a |accesso= 29 agosto 2015}}</ref> Nel 2011 vi è stata la richiesta di revisione di questa linea guida da parte di associazioni di consumatori statunitensi,<ref name="pmid22039406">{{Cita pubblicazione|autore= Norris SL, Holmer HK, Ogden LA, Burda BU |titolo= Conflict of interest in clinical practice guideline development: a systematic review |rivista= PLoS ONE |volume= 6 |numero= 10 |pp= e25153 |anno= 2011 |pmid= 22039406 | pmc = 3198464 | doi = 10.1371/journal.pone.0025153 |accesso= 29 agosto 2015}}</ref> chiedendo la nomina di un gruppo di ricercatori indipendenti per rivedere le stesse Linee Guida.<ref name="pmid15459035"/>
 
John Abramson, della [[Harvard]] Medical School di [[Boston]] in [[Massachusetts]], sostiene che «un gruppo che potrebbe beneficiare del trattamento, sono gli uomini di età inferiore ai 65 anni con fattori di rischio multipli, Ma occorrerebbe trattare 238 uomini per un anno consecutivamente per prevenire un attacco di cuore, e per prevenire una morte il trattamento andrebbe esteso a 526 pazienti per un anno.»<ref name="pmid15459035"/>
 
Talvolta la multinazionale del farmaco mette in bilancio la possibile sanzione per usi fraudolenti di un suo farmaco sapendo che questi utili generano profitti superiori alla sanzione stessa. In ambito ipercolesterolemia questo è stato fatto alla Pfizer con il Lipitor ([[atorvastatina]]).
{{vedi anche|Pfizer#Lipitor falsi Claims promozionali}}
 
=== Strategia temporale: diagnosi precoce ===
==== Sindrome metabolica ====
Un medico americano, Howard Wolinsky, ha ipotizzato che la [[sindrome metabolica]], così come l'[[Ipercolesterolemia]], sarebbe una nuova malattia creata per procurare profitti all'industria farmaceutica, piuttosto che un disturbo reale. I farmaci per ridurre il [[colesterolo]] le [[Statine]], sono diventati nel 2004 i farmaci più usati negli USA.<ref name="pmid15995678"/><ref>Breitstein J (2004) The making of a new disease. Pharma Exec 1 Jan, www.pharmexec.com
House of Commons (2005) The Influence of the Pharmaceutical Industry. Fourth Report of Session 2004–2005, HC 42-I. London, UK: The Stationery Office Limited</ref>
 
Wolinsky sostiene che la vendita di statine è solo un modo per le aziende farmaceutiche di aumentare i ricavi.<ref name="pmid15995678">{{cita pubblicazione|autore=Wolinsky H |titolo=Disease mongering and drug marketing. Does the pharmaceutical industry manufacture diseases as well as drugs? |rivista=EMBO Rep. | volume = 6 |numero=7 |pp=612–4 |anno=2005 |pmid=15995678 | pmc = 1369125 | doi = 10.1038/sj.embor.7400476 |accesso=27 agosto 2015}}</ref>
 
==== Tumore del pancreas ====
Domenighetti G.et al., scrivono nel 2000 che il tentativo di far passare come protettivo, in termini di prevenzione del [[tumore del pancreas]], l'uso del [[marker tumorale]] [[Ca.19.9]] è destinato al fallimento nel momento che vengono esplicitati alcuni dati fondamentali. In particolare le percentuali di [[sensibilità (statistica)|sensibilità]] del test con oltre il 70% di falsi positivi, l'[[incidenza (epidemiologia)|incidenza]] del tumore sulla popolazione pari a 11 casi su 100 000 persone/anno e la [[sopravvivenza]] che a 5 anni rimane del 3 %.
Quando noti questi dati, si osserva uno scarso interesse per il test da parte dei potenziali consumatori/pazienti (interesse pari al 13,5%), che inizialmente erano, invece, attratti dall'idea di prevenire una forma di tumore molto temibile (interesse pari al 60%).<ref name="pmid11281921">{{Cita pubblicazione|autore= Domenighetti G, Grilli R, Maggi JR |titolo= Does provision of an evidence-based information change public willingness to accept screening tests? |rivista= Health Expect |volume= 3 |numero= 2 |pp= 145–150 |anno= 2000 |pmid= 11281921 }}</ref>
 
In altri termini la modalità di descrizione del rischio atteso per un evento influenza i tassi di consenso, ovvero la volontà del paziente di accettare un intervento consigliato.<ref name="pmid17577004">{{Cita pubblicazione|autore= Halvorsen PA, Selmer R, Kristiansen IS |titolo= Different ways to describe the benefits of risk-reducing treatments: a randomized trial |rivista= Ann. Intern. Med. |volume= 146 |numero= 12 |pp= 848–56 |anno= 2007 |pmid= 17577004 }}</ref>
Certamente è più facile per i non addetti ai lavori comprendere un potenziale beneficio di un trattamento in termini di NNT ([[numero necessario da trattare]]) piuttosto che in termini di rinvio di un evento; influenzando molto la volontà del paziente di accettare un intervento consigliato.<ref name="pmid17577004"/>
L'NNT (Number needed to treat) è calcolato come il [[reciproco]] della riduzione del [[rischio assoluto]], è un parametro che fornisce informazioni quantitative sull'efficacia di interventi terapeutici.
 
=== Strategia qualitativa: nuova malattia ===
==== Calvizie ====
[[File:Alopecia scales.jpg|thumb|larghezzapx|Scala di hamilton per la calvizie]]
La terapia della calvizie ha inizio in modo [[serendipico]] con la scoperta che il [[minoxidil]], un [[antipertensivo]], era in grado di far crescere i peli nel corpo dei pazienti ipertesi trattati. Da qui il passo per una sperimentazione per il trattamento della calvizie è stato breve, la [[Upjohn]] detentrice del brevetto del minoxidil sviluppò questo farmaco in una indicazione medica molto legata allo stile di vita e all'immagine di sé.
Una semplice ricerca su [[Pubmed]] indica un'esplosione della produzione scientifica riferita all'uso del minoxidil nella calvizie a partire degli anni [[1980|80]], in concomitanza delle scoperte riguardanti il potenziale terapeutico di questo principio attivo nella [[alopecia androgenetica]].<ref name="urlminoxidil - PubMed - NCBI">{{Cita web|url= http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=minoxidil |titolo= minoxidil - PubMed - NCBI |autore= Pubmed- Ricerca Keyword|editore= www.ncbi.nlm.nih.gov/|lingua= en|accesso= 21 agosto 2015}}</ref>
 
Il progressivo scemare della produzione scientifica sul minoxidil a partire dal 1987 si può spiegare, a conferma di quanto prima detto, con la perdita di interesse da parte della stessa Upjohn per la scadenza internazionale del brevetto del minoxidil (brevetto N° US 3,461,461);<ref name="urlwww.pharmastar.it">{{Cita web|url= http://www.pharmastar.it/binary_files/quaderni/Il_brevetto_nel_settore_Farmaceutico_08752.pdf |titolo=Il brevetto nel settore farmaceutico |autore= Silvia Merli |editore= www.pharmastar.it |accesso= 21 agosto 2015}}</ref> e con la successiva [[farmaco generico|debrandizzazione]] del farmaco, causa di un calo importante dei profitti per la multinazionale americana e quindi il conseguente abbandono dell'interesse della stessa per la ricerca sulla calvizie. Ciò per indicare come la ricerca scientifica è quantitativamente ampia in funzione dei possibili profitti che da essa possono nascere.
 
Successivamente con l'utilizzo della [[finasteride]] nella calvizie si è assistito ad un aumento sui media (N.d.t. in [[Australia]]) del messaggio:<ref name="pmid11950740"/>{{Citazione| L'azienda sostiene che gli uomini hanno il legittimo diritto di essere messo al corrente delle opzioni scientificamente dimostrate capaci di fermare la perdita di capelli... |Dichiarazione del portavoce della [[Merck & Co.]]<ref>Hickman B. Men wise up to bald truth. Australian 1998 May 21:p4.</ref>}} Ciò con l'evidente e palese intento di sollevare l'interesse dei calvi verso le possibili opzioni terapeutiche, pur senza agire direttamente con la pubblicità su di essi, ma sfruttando il canale medico come fattore sensibilizzante i possibili consumatori.<ref>[https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1122833/figure/FN0x1d6caa0N0x1e36a08/ Pubblicità sugli autobus australiani]</ref>
 
==== Disordine ipoattivo del desiderio sessuale e FSD ====
[[File:Viagra und andere Potenzmittel Bangkok-01.jpg|thumb|larghezzapx|Probabili contraffazioni in vendita in strada a [[Bangkok]] in [[Thailandia]]]]
Un altro caso di mercificazione della malattia è legato all'uso del [[Flibanserin]] nel [[Disordine ipoattivo del desiderio sessuale]] (HDSS) delle donne in pre-/menopausa<ref name="urlUsa: via libera ad Addyi, primo medicinale che potenzia la libido delle donne - Rai News">{{Cita web|url= http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Viagra-femminile-via-libera-negli-Usa-al-primo-medicinale-che-potenzia-la-libido-delle-donne-0e64a21a-9c46-4b9c-a777-9f121ff488d8.html |titolo= Usa: via libera ad Addyi, primo medicinale che potenzia la libido delle donne - Rai News |data=20 agosto 2015|editore= Rai News}}</ref>, circostanza che ha messo in evidenza come le [[lobby]] del farmaco possono in qualche modo influenzare anche la potente [[Food and Drug Administration|FDA]]<ref>{{Cita news|titolo= ‘Viagra for Women’ Is Backed by an F.D.A. Panel|url= http://www.nytimes.com/2015/06/05/business/panel-backs-a-drug-to-increase-womens-sex-drive.html|giornale= The New York Times|data= 4 giugno 2015|nome= Andrew|cognome= Pollack}}</ref><ref>{{Cita web|url= https://www.minnpost.com/second-opinion/2015/06/faux-advocacy-not-science-prompted-fda-panels-ok-low-libido-drug-women-critic |titolo='Faux-advocacy,' not science, prompted FDA panel's OK of 'low libido' drug for women, critics charge nome=Susan |cognome=Perry |sito=minnpost.com |data=8 giugno 2015 |accesso=18 agosto 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url= http://www.healthnewsreview.org/2015/06/astroturfers-rule-the-day-fdas-flibanserin-reviewers-were-emotionally-blackmailed-by-a-slick-lobbying-campaign/ |titolo=Astroturfers rule the day: FDA's flibanserin reviewers were “emotionally blackmailed” by a slick lobbying campaign - HealthNewsReview.org |nome=Alan |cognome=Cassels |sito=healthnewsreview.org |data=5 giugno 2015 |accesso=18 agosto 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url= http://thinkprogress.org/health/2015/08/14/3691782/the-truth-behind-the-female-viagra/ |titolo=What Big Pharma Doesn't Want You To Know About 'Female Viagra' &#124; ThinkProgress |nome1=Igor |cognome1=Volsky |nome2=Victoria |cognome2=Fleischer |sito=thinkprogress.org |data= 14 agosto 2015|accesso=18 agosto 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url= http://www.politico.com/story/2015/08/sexual-politics-boosts-bid-for-pink-viagra-121310.html |titolo=Women's sex drug gets political hard sell |nome=Sarah |cognome=Karlin |sito=politico.com |data=13 agosto 2015 |accesso=18 agosto 2015}}</ref>.
 
{{Citazione|La creazione e la promozione di "disfunzione sessuale femminile" FSD (Female sexual Disease) è un caso da manuale di mercificazione della malattia da parte dell'industria farmaceutica e da altri agenti di medicalizzazione, come i giornalisti della salute e della scienza, gli operatori sanitari, agenzie di relazioni pubbliche e imprese di pubblicità, organizzazioni di ricerca a contratto, e gli altri soggetti dell<nowiki>'</nowiki>''industria della medicalizzazione''.|Tiefer L. ''Female sexual dysfunction: a case study of disease mongering and activist resistance.''<ref name="pmid16597176">{{cita pubblicazione|autore=Tiefer L. |titolo=Female sexual dysfunction: a case study of disease mongering and activist resistance |rivista=PLoS Med. | volume = 3 |numero=4 |pp=e178 |anno=2006 | pmid = 16597176 | pmc = 1434501 | doi = 10.1371/journal.pmed.0030178 }}</ref>}}
 
La medicalizzazione della sessualità ha inizio a partire dagli anni 1970, quando si cominciò per la prima volta a veder l'apprendimento e l'educazione come chiavi per la soddisfazione sessuale.
Dal 1980 la natura delle ricerche sul sesso e le sue competenze hanno cominciato a spostarsi verso una nuova "medicina sessuale" grazie al crescente interesse della classe medica e grazie anche alle nuove tecnologie diagnostiche in ambito urologico e soprattutto all'interesse dell'industria farmaceutica.<ref name="pmid16597176"/>
 
La storia di questo disturbo ha un inizio nel maggio 1997 quando a [[Cape Cod]] in una conferenza, sponsorizzata da aziende farmaceutiche, dal tema: "Funzione sessuale: valutazione negli studi clinici", ha inizio il percorso storico del disturbo, così come oggi esso è inteso.<ref name="pmid9741967">{{cita pubblicazione|titolo=Proceedings of The Cape Cod Conference: Sexual Function Assessment in Clinical Trials. Hyannis, Massachusetts, USA. 30-31 May 1997 |rivista=Int. J. Impot. Res. | volume = 10 Suppl 2 |pp=S1–140 |anno=1998 |pmid=9741967 }}</ref>
 
La [[Pfizer]], è stata il principale promotore della FSD ([[Female sexual disorder]]) 1997-2004, quando era in corso il suo tentativo di avere approvato il Viagra per il trattamento del disturbo sessuale femminile dell'eccitazione; tentativo poi fallito per gli scarsi risultati nei trial clinici con il [[sildenafil]] nell'indicazione.<ref name="pmid16597176"/>
 
Il direttore del [[Kinsey Institute]], ha scritto sul [[British Medical Journal|BMJ]]: {{Citazione| "La storia recente dello studio di disfunzione sessuale femminile è un classico esempio di partenza da un qualche preconcetto, e non basata sull'evidenza; la categorizzazione diagnostica delle disfunzioni sessuali delle donne, sulla base del modello maschile, richiede quindi ulteriori ricerche per basarsi su tale ipotesi.|John Bancroft<ref name="pmid16597176"/>}}
 
Un altro momento segno distintivo della storia FSD, è lo sviluppo di un cerotto a base di [[testosterone]] per il trattamento del desiderio sessuale ipoattivo, cerotto mai approvato dalla FDA per questa indicazione per mancanza di dati sulla sicurezza a lungo termine. Nel 2004 il disturbo dell'eccitazione sessuale femminile diventa desiderio sessuale ipoattivo rendendo così l'uso del testosterone legato alla patologia.
Jan Shifren stima che un quinto di tutte le prescrizioni di prodotti a base di testosterone nell'uso approvato per gli uomini sono effettivamente scritti ([[off-label]]) per le donne.<ref>Kantrowitz B, Wingert P. Inside the struggle to treat women with dwindling sex drives. Newsweek.2005 Oct 4; Available: http://msnbc.msn.com/id/9546806/site/newsweek. Accessed 7 March 2006.</ref>
 
==== Disfunzione erettile ====
[[File:Satyr goat Met L.2008.51.jpg|thumb|larghezzapx|[[Sileno]] e il caprone - [[kyathos]] attico a figure nere]]
Nell'indagine del BMJ del 2002, la disfunzione erettile e eiaculazione precoce sono individuabili al XVII posto, alla più generica circostanza: ''ansia per le dimensioni del pene e/o invidia del pene.''
Sia il [[sildenafil]] e i suoi derivati (inibitori delle fosfodieterasi) nella [[disfunzione erettile]], che nel caso della [[eiaculazione precoce]] la [[Dapoxetina]], sono esempi di riuscite campagne di marketing riconducibili nel disease mongering; in un contesto medico che riguarda la sfera sessuale.
 
In tutti questi casi si tratta di molecole che rispondono ad ampi bisogni di "salute" da parte della popolazione maschile.
Ritenere, però, che il sildenafil (Viagra) e i suoi simili, siano usati solamente secondo i precisi e rigidi criteri medici di trattamento della [[disfunzione erettile]], contrasta con una ormai rilevante letteratura scientifica sull'uso ricreazionale degli inibitori della fosfodiesterasi-5.<ref name="pmid15730119">{{Cita pubblicazione|autore= Smith KM, Romanelli F |titolo= Recreational use and misuse of phosphodiesterase 5 inhibitors |rivista= J Am Pharm Assoc (2003) |volume= 45 |numero= 1 |pp= 63–72; quiz 73–5 |anno= 2005 |pmid= 15730119 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid20722788">{{Cita pubblicazione|autore= Bechara A, Casabé A, De Bonis W, Helien A, Bertolino MV |titolo= Recreational use of phosphodiesterase type 5 inhibitors by healthy young men |rivista= J Sex Med |volume= 7 |numero= 11 |pp= 3736–42 |anno= 2010 |pmid= 20722788 | doi = 10.1111/j.1743-6109.2010.01965.x |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid25265421">{{Cita pubblicazione|autore= Calabrò RS, De Luca R, Balletta T, Russo M, Naro A, Bramanti P |titolo= Seizure-induced by phosphodiesterase-5 inhibitors for recreational use: an emerging problem among young people! |rivista= Subst Use Misuse |volume= 50 |numero= 1 |pp= 137–8 |anno= 2015 |pmid= 25265421 | doi = 10.3109/10826084.2014.957774 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref>
 
La creazione dell'entità "disfunzione erettile", come un disturbo medico grave, diffuso, e curabile si è sviluppato con l'introduzione del Viagra. Infatti, esso è stato lanciato nel 1998 con una campagna di pubbliche relazioni a livello mondiale senza precedenti, come Joel Lexchin descrive in un numero di [[Public Library of Science|PLoS Medicine]].<ref name="pmid16597176"/><ref name="pmid16597172">{{cita pubblicazione|autore=Lexchin J |titolo=Bigger and better: how Pfizer redefined erectile dysfunction |rivista=PLoS Med. | volume = 3 |numero=4 |pp=e132 |anno=2006 |pmid=16597172 | pmc = 1434483 | doi = 10.1371/journal.pmed.0030132 }}</ref>
 
Le ricerche mediche sul testosterone nel trattamento della disfunzione erettile e sull'invecchiamento sono un altro possibile caso di disease mongering.<ref name="pmid22676862">{{cita pubblicazione|autore=Katelaris A |titolo=Testosterone up. A case of disease mongering? |rivista=Med. J. Aust. | volume = 196 |numero=10 |pp=611 |anno=2012 |pmid=22676862 }}</ref>
 
Negli USA, in [[Canada]] e in [[Nuova Zelanda]] dopo il 2010 si è avuto un aumento esplosivo delle vendite di testosterone nell'[[Invecchiamento (biologia)|invecchiamento]] e nei problemi correlati.
I farmaci a base di testosterone sono stati studiati e approvati nelle forme di [[ipogonadismo]] con bassi livelli di [[testosterone]] endogeno. Suggerendo, però, che bassi livelli di testosterone sono correlati con l'invecchiamento e con la bassa [[libido]] maschile si è fatta una "indebita" pressione sulla popolazione circa la possibilità di "risolvere" un problema tipico dell'età. Inoltre, è stato tentato agendo sulle categorie di medici specialisti di spostare il valore patologico del livello serico del testosterone circolante.<ref name="pmid25809947">{{cita pubblicazione|autore=Perls T, Handelsman DJ |titolo=Disease mongering of age-associated declines in testosterone and growth hormone levels |rivista=J Am Geriatr Soc | volume = 63 |numero=4 |pp=809–11 |anno=2015 |pmid=25809947 | doi = 10.1111/jgs.13391 }}</ref>
 
==== Eiaculazione precoce ====
La dapoxetina, invece, è il risultato di un processo registrativo di un farmaco che come altri della stessa classe farmacologica (antidepressivi) ha attività sulla capacità di controllare la eiaculazione precoce, infatti è molto ampia la letteratura scientifica che riguarda l'uso degli [[antidepressivi]] farmaci in questa problematica maschile.<ref name="pmid25636495">{{Cita pubblicazione|autore= Martyn-St James M, Cooper K, Kaltenthaler E, Dickinson K, Cantrell A, Wylie K, Frodsham L, Hood C |titolo= Tramadol for premature ejaculation: a systematic review and meta-analysis |rivista= BMC Urol |volume= 15 |pp= 6 |anno= 2015 |pmid= 25636495 | pmc = 4417346 | doi = 10.1186/1471-2490-15-6 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid25557853">{{Cita pubblicazione|autore= Ozcan L, Polat EC, Otunctemur A, Ozbek E |titolo= Duloxetine, dual serotonin and norepinephrine reuptake inhibitor, versus paroxetine, selective serotonin reuptake inhibitor, in the treatment for premature ejaculation |rivista= Int Urol Nephrol |volume= 47 |numero= 2 |pp= 283–7 |anno= 2015 |pmid= 25557853 | doi = 10.1007/s11255-014-0905-9 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid24830690">{{Cita pubblicazione|autore= Simsek A, Kirecci SL, Kucuktopcu O, Ozgor F, Akbulut MF, Sarilar O, Ozkuvanci U, Gurbuz ZG |titolo= Comparison of paroxetine and dapoxetine, a novel selective serotonin reuptake inhibitor in the treatment of premature ejaculation |rivista= Asian J. Androl. |volume= 16 |numero= 5 |pp= 725–7 |anno= 2014 |pmid= 24830690 | pmc = 4215669 | doi = 10.4103/1008-682X.128467 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid24578810">{{Cita pubblicazione|autore= Janssen PK, Zwinderman AH, Olivier B, Waldinger MD |titolo= Serotonin Transporter Promoter Region (5-HTTLPR) Polymorphism Is Not Associated With Paroxetine-Induced Ejaculation Delay in Dutch Men With Lifelong Premature Ejaculation |rivista= Korean J Urol |volume= 55 |numero= 2 |pp= 129–33 |anno= 2014 |pmid= 24578810 | pmc = 3935070 | doi = 10.4111/kju.2014.55.2.129 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid9722759">{{Cita pubblicazione|autore= Hsieh JT, Chang HC, Law HS, Hsieh CH, Cheng JT |titolo= In vivo evaluation of serotonergic agents and alpha-adrenergic blockers on premature ejaculation by inhibiting the seminal vesicle pressure response to electrical nerve stimulation |rivista= Br J Urol |volume= 82 |numero= 2 |pp= 237–40 |anno= 1998 |pmid= 9722759 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref>
 
==== Inibitori della COX-2 ====
Nel settembre 2009,<ref name="urlContractor Case - Federal Contractor Misconduct Database - POGOa">{{Cita web | url = http://www.contractormisconduct.org/index.cfm/1,73,222,html?CaseID=1289 | titolo = Contractor Case - Federal Contractor Misconduct Database - POGO | autore = | data = | lingua = en | accesso=15 ottobre 2010}}</ref> La Pfizer paga 2,3 miliardi di $ chiudendo così le pendenze civili e penali dovute alla commercializzazione illegale di quattro farmaci tra cui un inibitore elle COX-2 il [[Valdecoxib]] poi ritirato dal commercio.
Accusa riguardava l'intenzione di frodare o indurre in errore la classe medica e i consumatori attraverso la promozione di questi farmaci in usi non approvati.<ref name="urlFBI — Record Pfizer Settlement, FBI -">{{Cita web | url = http://www.fbi.gov/news/stories/2009/september/pfizer_settlement_090209/?searchterm=pfizer | titolo = FBI — Record Pfizer Settlement, FBI - | autore = | data = | lingua = en | accesso = }}</ref>
Il cosiddetto Pfizer Settlement<ref>[http://www.fbi.gov/news/stories/2009/september/pfizer_settlement_090209 FBI — Record Pfizer Settlement]</ref> è un crimine federale secondo l'[[FBI]] alla pari di altri crimini commessi dai [[White Collar Crime]] (Crimini dei colletti bianchi).
La multa pagata da Pfizer è la più alta mai fatta pagare dal Dipartimento della Giustizia USA.<ref name="urlFBI — Justice Department Announces Largest Health Care Fraud Settlement in Its History, FBI -">{{Cita web | url = http://www.fbi.gov/news/pressrel/press-releases/justice-department-announces-largest-health-care-fraud-settlement-in-its-history/?searchterm=pfizer | titolo = FBI — Justice Department Announces Largest Health Care Fraud Settlement in Its History, FBI - | autore = | data = | lingua = en | accesso = }}</ref>
Inoltre, 1,3 miliardi di $ sono stati pagati dalla controllata di Pfizer: Pharmacia and Upjohn Company, Inc., colpevole della violazione dei regolamenti della FDA nella promozione del Valdecoxib.<ref name="urlwww.contractormisconduct.orga">{{Cita web | url = http://www.contractormisconduct.org/ass/contractors/188/cases/1289/1835/pfizer-bextra-settlement_sentence.pdf | titolo = www.contractormisconduct.org | autore = | data = | lingua = en | accesso = 15 ottobre 2010 | urlmorto = sì }}</ref>
La Pfizer ha, però, negato tutte le accuse civili, con l'eccezione del riconoscimento di alcune azioni improprie legate alla promozione del Linezolid.<ref name="urlwww.contractormisconduct.orgb">{{Cita web | url = http://www.contractormisconduct.org/ass/contractors/188/cases/1289/1827/pfizer-bextra-settlement_dojpr.pdf | titolo = www.contractormisconduct.org | autore = | data = | lingua = en | accesso = 15 ottobre 2010 | urlmorto = sì }}</ref>
 
==== Dolore neuropatico ====
{{vedi anche|Pfizer#Marketing illegale del Neurontin}}
 
Il Neurontin [[Gabapentin]] è un [[antiepilettico]] che è stato usato nel [[dolore neuropatico]] {{chiarire|in modo illegale perché questa è un'indicazione [[off-label]]|L'uso off-label non è illegale}}. Viene presentato come un "esempio classico" di disease mongering.
 
==== Fobia sociale ====
Un presunto episodio di disease mongering riguarda il disturbo psichiatrico noto come [[fobia sociale]], e riguarderebbe l'[[Hoffmann-La Roche]] e la promozione dell'[[antidepressivo]] Aurorix ([[moclobemide]]), nel 1997.
 
L'Hofmann La Roche, sarebbe riuscita a far sovrastimare l'incidenza della forma psicologica, facendola quindi passare per malattia: il tutto con il consenso di autorevoli clinici e medici di medicina generale specie in Australia- In questo modo il marketing della Roche sarebbe riuscito a far diventare la "timidezza eccessiva", la "[[fobia sociale]], rendendo possibile l'utilizzo del proprio farmaco nella cura del disturbo.
 
Il giornalista Ray Moynihan, sostenitore della tesi del ''DM'', ha affermato in tale contesto che « ... la medicalizzazione del disagio umano sembra non avere limiti».<ref name="pmid11950740" />
 
==== Sindrome da deficit di attenzione e iperattività ====
{{vedi anche|Controversie sull'ADHD}}
L'esistenza dell'ADHD è talvolta messa in dubbio. Tuttavia la sua esistenza è provata da un punto di vista scientifico ed è nota da decenni. Non si tratta quindi né di una "nuova malattia", né di una malattia "inventata". È inoltre provata la validità della cura farmacologica mediante [[Ritalin]]. Negli [[Stati Uniti]] tuttavia, si riscontra che il numero di diagnosi e, di conseguenza, di cure farmacologiche è superiore a quanto previsto dalla statistiche mediche.
 
==== Pandemia influenzale ====
Vance M.A. della Butler University, College of Pharmacy and Health Sciences di [[Indianapolis]], sostiene che spese enormi nella preparazione di vaccini antinfluenzali hanno prodotto pochi benefici dimostrabili e qualche danno, indipendentemente dalle risorse sprecate; ciò grazie a meccanismi di disease mongering, insieme ad una diffusa paura dell'influenza, ci si dovrebbe opporre con vigore a ciò.<ref name="pmid21319723">{{cita pubblicazione|autore=Vance MA |titolo=Disease mongering and the fear of pandemic influenza |rivista=Int J Health Serv | volume = 41 |numero=1 |pp=95–115 |anno=2011 |pmid=21319723 }}</ref>
 
In Australia è stata condotta un'indagine su come i media hanno diffuso notizie circa la epidemia influenzale del 2009, gli autori della ricerca hanno concluso che: «raramente sono stati contestualizzati i quotidiani conteggi dei tassi di infezione e i commenti sulle variazioni del livello di allerta pandemica ciò per meglio aiutare le persone a capire meglio per la propria persona il rischio».<ref name="pmid21435263">{{cita pubblicazione|autore=Fogarty AS, Holland K, Imison M, Blood RW, Chapman S, Holding S |titolo=Communicating uncertainty--how Australian television reported H1N1 risk in 2009: a content analysis |rivista=BMC Public Health | volume = 11 |pp=181 |anno=2011 |pmid=21435263 | pmc = 3079644 | doi = 10.1186/1471-2458-11-181 }}</ref>
 
In generale è accettata l'idea che contro l'epidemia influenzale sono richieste la partecipazione non solo dei sistemi sanitari nazionali ma anche di tutta la società.<ref name="pmid20661141">{{cita pubblicazione|autore=Jackson C |titolo=H1N1 pandemics and disease mongering: applying holistic philosophy to counteract fear |rivista=Holist Nurs Pract | volume = 24 |numero=5 |pp=247–51 |anno=2010 |pmid=20661141 | doi = 10.1097/HNP.0b013e3181f10414 }}</ref>
 
== Ruolo di lobby mediche ==
[[File:Aztec painting of a birth.jpg|thumb|larghezzapx|Disegno azteco di una nascita]]
In un'accezione ampia di Disease-mongering va anche inquadrato il ruolo di lobby di interessi di tipo sanitario e non solo farmaceutico.
Intendendo per lobby di interesse medico il ruolo di sanitari e non, che influenzano o impongono consapevolmente oppure no, una medicalizzazione, nel senso più ampio della parola, scegliendola loro tra le possibili opzioni nei confronti di una non-malattia.
Ciò accade soprattutto quando il confine tra la non-malattia ed un potenziale stato di patologia nella stessa è molto labile.
Un esempio eclatante è dato dall'evento naturale del parto della donna.<ref name="urlGravidanza sicura o medicalizzazione a tutti i costi?">{{Cita web|url= http://www.unipd.it/ilbo/content/gravidanza-sicura-o-medicalizzazione-tutti-i-costi |titolo= Gravidanza sicura o medicalizzazione a tutti i costi? |autore= Monica Panetto|data=20 marzo 2014|editore= Università di Padova |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid20382417">{{Cita pubblicazione|autore= Hogan MC, Foreman KJ, Naghavi M, Ahn SY, Wang M, Makela SM, Lopez AD, Lozano R, Murray CJ |titolo= Maternal mortality for 181 countries, 1980-2008: a systematic analysis of progress towards Millennium Development Goal 5 |rivista= Lancet |volume= 375 |numero= 9726 |pp= 1609–23 |anno= 2010 |pmid= 20382417 | doi = 10.1016/S0140-6736(10)60518-1 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid24797575">{{Cita pubblicazione|autore= Kassebaum NJ, Bertozzi-Villa A, Coggeshall MS|etal=si|titolo= Global, regional, and national levels and causes of maternal mortality during 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013 |rivista= Lancet |volume= 384 |numero= 9947 |pp= 980–1004 |anno= 2014 |pmid= 24797575 | pmc = 4255481 | doi = 10.1016/S0140-6736(14)60696-6 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref>
 
Infatti, il ruolo che nelle società occidentali ha raggiunto la medicalizzazione del parto,<ref name="pmid23514572">{{Cita pubblicazione|autore= Shaw JC |titolo= The medicalization of birth and midwifery as resistance |rivista= Health Care Women Int |volume= 34 |numero= 6 |pp= 522–36 |anno= 2013 |pmid= 23514572 | doi = 10.1080/07399332.2012.736569 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid2692235">{{Cita pubblicazione|autore= Leavitt JW |titolo= The medicalization of childbirth in the twentieth century |rivista= Trans Stud Coll Physicians Phila |volume= 11 |numero= 4 |pp= 299–319 |anno= 1989 |pmid= 2692235 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref> e maggiormente in Italia, è un dato ampiamente noto.<ref name="urlwww.istud.it">{{Cita web|url= http://www.istud.it/up_media/pw_scienziati/parto.pdf |titolo=|autore= Lidia Balestri, Marianna Dal Maschio, Michela Adele Di Bernardo, Alice Cinzia Perego, Chiara Riva |data=Programma Scienziati in azienda - XI Edizione Stresa, 27 settembre 2010 – 12 luglio 2010 |editore= www.istud.it |accesso= 21 agosto 2015}}</ref><ref name="pmid24533853">{{Cita pubblicazione|autore= Bonvicini L, Candela S, Evangelista A, Bertani D, Casoli M, Lusvardi A, Messori A, Giorgi Rossi P |titolo= Public and private pregnancy care in Reggio Emilia Province: an observational study on appropriateness of care and delivery outcomes |rivista= BMC Pregnancy Childbirth |volume= 14 |pp= 72 |anno= 2014 |pmid= 24533853 | pmc = 4015597 | doi = 10.1186/1471-2393-14-72 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref>
Questa circostanza risponde ad una logica di medicina difensiva ma anche ad una logica di risposta dei sistemi di organizzazione sanitaria (ospedali e/o cliniche), verso l'utenza femminile e ciò anche, in Italia, con ampie differenze regionali.
Questo fatto è ancor più vero se ci si riferisce al discrepante dato esistente in letteratura scientifica sulle percentuali di parto spontaneo e di [[parto cesareo]] rispetto alle gravidanze a rischio.<ref name="urlwww.istud.it"/><ref name="pmid16581405">{{Cita pubblicazione|autore= Khan KS, Wojdyla D, Say L, Gülmezoglu AM, Van Look PF |titolo= WHO analysis of causes of maternal death: a systematic review |rivista= Lancet |volume= 367 |numero= 9516 |pp= 1066–74 |anno= 2006 |pmid= 16581405 | doi = 10.1016/S0140-6736(06)68397-9 |accesso= 21 agosto 2015}}</ref>
 
I medici, in particolare gli urologi hanno trovato nella medicina sessuale, rispetto alle classiche patologie del distretto genito-urinario, un'importante opportunità di carriera, dal momento che l'avvento della [[Nefrolitiasi|litotripsia]] e dei farmaci efficaci per la [[Iperplasia prostatica benigna|malattia prostatica benigna]] ha ridotto il loro spazio chirurgico.<ref name="pmid16597176"/>
 
Un elemento che complica la lettura dei dati scientifici sulle cause di morte in soggetti con tumore è dato dal fatto che spesso la ''causa merterm'' è imputata al tumore sulla base di un pregiudizio clinico.<ref name="pmid11830606">{{cita pubblicazione|autore=Black WC, Haggstrom DA, Welch HG |titolo=All-cause mortality in randomized trials of cancer screening |rivista=J. Natl. Cancer Inst. | volume = 94 |numero=3 |pp=167–73 |anno=2002 |pmid=11830606 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>
 
=== Prevenzione del tumore alla prostata ===
Va ricordato che la [[Prostatectomia|prostatectomia radicale]], intervento elettivo nella terapia dei [[Carcinoma della prostata|tumori della prostata]], è associata ad un significativa diminuzione della qualità della vita di un maschio per l'insorgenza di una [[disfunzione erettile]] ed una diminuzione della continenza urinaria.<ref name="pmid10647798">{{cita pubblicazione|autore=Stanford JL, Feng Z, Hamilton AS, Gilliland FD, Stephenson RA, Eley JW, Albertsen PC, Harlan LC, Potosky AL |titolo=Urinary and sexual function after radical prostatectomy for clinically localized prostate cancer: the Prostate Cancer Outcomes Study |rivista=JAMA | volume = 283 |numero=3 |pp=354–60 |anno=2000 |pmid=10647798 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>
 
Una ricerca di tipo metanalitico della Cochrane del 2013, condotta da Ilic D., Neuberger M.M., Djulbegovic M. e Dahm P. del dipartimento di Epidemiologia e Medicina Preventiva, della Monash University di [[Melbourne]] in [[Australia]], sostiene che:<ref name="pmid23440794">{{cita pubblicazione|autore=Ilic D, Neuberger MM, Djulbegovic M, Dahm P |titolo=Screening for prostate cancer |rivista=Cochrane Database Syst Rev | volume = 1 |pp=CD004720 |anno=2013 |pmid=23440794 | doi = 10.1002/14651858.CD004720.pub3 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>
{{Citazione|Lo screening del cancro della prostata non è diminuito in modo significativo la mortalità specifica per cancro della prostata in una meta-analisi combinata di cinque RCT (Random Clinical Trials). Solo uno studio (ERSPC) ha riportato una significativa riduzione del 21% della mortalità specifica per cancro della prostata in un sottogruppo pre-specificato di uomini di età compresa tra i 55 ei 69 anni. [...] Sovradiagnosi e overtreatment sono comuni e sono associate a danni correlati al trattamento.Gli uomini devono essere informati di questo e degli effetti negativi dimostrati quando sono di decidere o meno di intraprendere lo screening per il cancro alla prostata. Qualsiasi riduzione della mortalità specifica per il tumore alla prostata può richiedere fino a 10 anni per svilupparsi; pertanto, gli uomini che hanno una aspettativa di vita inferiore a 10 ai 15 anni devono essere informati che lo screening per il cancro alla prostata è improbabile che siano di beneficio.|Ilic D., Neuberger M.M., Djulbegovic M. e Dahm P. del dipartimento di Epidemiologia e Medicina Preventiva, della Monash University di [[Melbourne]] in [[Australia]]}}
 
=== Prevenzione del tumore alla mammella ===
[[File:Mammogram with obvious cancer.jpg|thumb|larghezzapx|Esempio di [[mammografia]] positiva per tumore]]
Uno studio di tipo [[metanalisi]] della [[Cochrane Collaboration|Cochrane]] pubblicato nel 2006 sostiene l'inutilità dello screening di massa del [[tumore alla mammella]] nella donna, non avendo esso dimostrato un'utilità sulla sopravvivenza su una popolazione di mezzo milione di donne popolazione.<ref name="pmid11687128">{{cita pubblicazione|autore=Olsen O, Gøtzsche PC |titolo=Screening for breast cancer with mammography |rivista=Cochrane Database Syst Rev |numero=4 |pp=CD001877 |anno=2001 |pmid=11687128 | doi = 10.1002/14651858.CD001877 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>
 
Una successiva [[metanalisi]] della [[Cochrane Collaboration|Cochrane]] pubblicato nel 2011 ad opera di Gøtzsche PC e Nielsen M. responsabili del Nordic Cochrane Centre, Rigshospitalet, di [[Copenaghen]] afferma quanto segue:<ref name="pmid21249649">{{cita pubblicazione|autore=Gøtzsche PC, Nielsen M |titolo=Screening for breast cancer with mammography |rivista=Cochrane Database Syst Rev |numero=1 |pp=CD001877 |anno=2011 |pmid=21249649 | doi = 10.1002/14651858.CD001877.pub4 |accesso=26 agosto 2015}}</ref>
# «Una stima ragionevole è che con lo screening si ottiene una riduzione del 15% corrispondente ad una riduzione del rischio assoluto di 0,05%.»
# « Lo screening ha portato al 30% di sovradiagnosi e conseguenti sovratrattamenti, con un aumento del rischio assoluto di questi del 0,5%. »
# «Ogni 2000 donne invitate allo screening durante i 10 anni, ... a 10 donne sane, cui non sarebbe stato diagnosticato il tumore se non ci fosse stato lo screening, saranno state trattate inutilmente.»
# «Inoltre, più di 200 donne sperimenteranno importante disagio psicologico per molti mesi a causa di risultati falsamente positivi. »
# «Non è quindi chiaro se lo screening fa più bene che male. »
# «Per garantire che le donne siano pienamente informati sia benefici che rischi prima di decidere o meno di frequentare lo screening, abbiamo scritto un volantino evidence-based per i laici che è disponibile in diverse lingue su www.cochrane.dk.»
L'indagine ha considerato un panel di circa 600.000 donne in un arco temporale di 13 anni.
 
Successivamente Gøtzsche PC e Jørgensen KJ. del Nordic Cochrane Centre, Rigshospitalet, di Copenaghen scrivono:<ref name="pmid23737396">{{cita pubblicazione|autore=Gøtzsche PC, Jørgensen KJ |titolo=Screening for breast cancer with mammography |rivista=Cochrane Database Syst Rev | volume = 6 |pp=CD001877 |anno=2013 |pmid=23737396 | doi = 10.1002/14651858.CD001877.pub5 |accesso=26 agosto 2015}}</ref> come lo screening del tumore al seno, con una riduzione della mortalità del 15% ma con una sovra diagnosi e sovratrattamento del 30%, si traduce nel fatto che nell'arco di 10 anni avremo ridotto la possibilità di un tumore al seno a 10 donne.; ma più di 200 donne avranno uno stress psicologico ed un ansia importante con uno stato di incertezza protratto per anni a causa di un risultato dello screening falsamente positivo.
Inoltre: {{Citazione| Recenti [[Studio clinico#Studi osservazionali|studi osservazionali]] mostrano nelle prove più sovradiagnosi e molto poca o nessuna riduzione dell'incidenza dei tumori avanzati con lo screening.|Gøtzsche PC e Jørgensen KJ. del Nordic Cochrane Centre, Rigshospitalet, di Copenaghen<ref name="pmid23737396"/>}}
 
Autori di Linee Guida sul tumore alla mammella sono, secondo Hietanen P., in conflitto di interesse con l'industria farmaceutica.<ref name="pmid22039406"/><ref name="pmid19684104">{{Cita pubblicazione|autore= Hietanen P |titolo= Does the expert panel at the St Gallen meeting provide an unbiased opinion about the management of women with early breast cancer? |rivista= Ann. Oncol. |volume= 20 |numero= 10 |pp= 1749–51; author reply 1751–2 |anno= 2009 |pmid= 19684104 | doi = 10.1093/annonc/mdp399 }}</ref>
 
=== Prevenzione del cancro del colon ===
{{...}}
 
<!-- === Ipertensione lieve o ipercolesterolemia lieve ===
{{...}} -->
 
==Casi di falsi Disease Mongering==
Fra i vari casi di falso DM, in contrasto con le conclusioni della comunità scientifica, e legati a teorie del complotto, possono essere citati come esempio:
*le [[Ipotesi alternative sull'AIDS|teorie sulla non esistenza dell'AIDS]].
*le [[Vaccino#Studi|teorie antivacciniste]].
 
== Soluzioni possibili ==
Le soluzioni possibili necessariamente devono agire sia al livello dei consumatori, ovvero i potenziali pazienti; sia sul sistema sanitario che eroga servizi e prestazioni.
Mentre sui sistemi erogatori di servizi e prestazioni qualcosa si è fatto per ridurre le distorsioni del mercato poco o nulla si è fatto per sensibilizzare i cittadini alla "prevenzione" di questi fenomeni di cui si diventa possibili vittime.<ref name="urlwww.giulemanidaibambini.org">{{Cita web|url= http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_rassegnastampa__512.pdf |titolo= www.giulemanidaibambini.org |autore= Francesco macchia|editore=AboutPharma: il Forum}}</ref>
 
Una attuazione compiuta della [[Carta di Ottawa per la promozione della salute]] sicuramente è un obbiettivo ancora da raggiungere pienamente.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.trentinosalute.net/UploadDocs/1781_002.pdf Carta di Ottawa per la promozione della salute] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }} ([[1986]])</ref>
 
Obbligo di dichiarazione del conflitto di interesse degli estensori di Linee guida, con la creazione di un comitato indipendente di valutazione di preesistenti o presenti conflitti di interessi.<ref name="pmid22039406"/><ref name="pmid18064860"/><ref name="pmid15459035"/>
 
Obbligo di presentare, per la registrazione del farmaco, [[Studio clinico|Random Clinical Trials]] di confronto e di non inferiorità, non solo con il [[placebo (medicina)|placebo]] ma con un farmaco attivo di confronto standard.<ref name="pmid25090617">{{Cita pubblicazione|autore= Hara A, Thijs L, Asayama K, Jacobs L, Wang JG, Staessen JA |titolo= Randomised double-blind comparison of placebo and active drugs for effects on risks associated with blood pressure variability in the Systolic Hypertension in Europe trial |rivista= PLoS ONE |volume= 9 |numero= 8 |pp= e103169 |anno= 2014 |pmid= 25090617 | pmc = 4121168 | doi = 10.1371/journal.pone.0103169 }}</ref>
 
Rigido controllo sull'uso off-label dei farmaci in commercio.<ref name="pmid26260136">{{Cita pubblicazione|autore= Bartoli C, Berland-Benhaim C, Sastre C, Baillif-Couniou V, Kintz P, Leonetti G, Pelissier-Alicot AL |titolo= Off-Label Prescribing by Psychiatrists: What is the Practitioner's Liability? |rivista= J. Forensic Sci. |anno= 2015 |pmid= 26260136 | doi = 10.1111/1556-4029.12814 }}</ref><ref name="pmid26256925">{{Cita pubblicazione|autore= Schweigertova J, Durisova A, Dolnikova D, Ondriasova E, Balazova M, Slezakova V, Kuzelova M |titolo= Off-label and unlicensed use of medicinal products in neonatal setting in the Slovak Republic |rivista= Pediatr Int |anno= 2015 |pmid= 26256925 | doi = 10.1111/ped.12771 }}</ref><ref name="pmid17351821">{{Cita pubblicazione|autore= Dell'Aera M, Gasbarro AR, Padovano M, Laforgia N, Capodiferro D, Solarino B, Quaranta R, Dell'Erba AS |titolo= Unlicensed and off-label use of medicines at a neonatology clinic in Italy |rivista= Pharm World Sci |volume= 29 |numero= 4 |pp= 361–7 |anno= 2007 |pmid= 17351821 | doi = 10.1007/s11096-006-9081-z }}</ref><ref name="pmid12563053">{{Cita pubblicazione|autore= Schirm E, Tobi H, de Jong-van den Berg LT |titolo= Risk factors for unlicensed and off-label drug use in children outside the hospital |rivista= Pediatrics |volume= 111 |numero= 2 |pp= 291–5 |anno= 2003 |pmid= 12563053 }}</ref>
 
Sanzioni severe alle aziende che contravvengono le norme; con una possibile e reale decadenza del brevetto anticipata o cessione del marchio ad aziende terze.<ref name="urlBitter pills for drug companies -- Newman 341 -- bmj.com"/>
 
Norme anti[[trust]], specie ora che sta per essere approvato il [[TTIP]].<ref name="urlBorsa, la crisi spinge le fusioni Ecco le prede e i cacciatori - Il Sole 24 ORE"/>
 
Norme sull'attività di [[lobbing]] severe e con controlli realistici.<ref name="pmid26271209">{{Cita pubblicazione|autore= Hamer HP, Finlayson M |titolo= The rights and responsibilities of citizenship for service users: some terms and conditions apply |rivista= J Psychiatr Ment Health Nurs |anno= 2015 |pmid= 26271209 | doi = 10.1111/jpm.12258 }}</ref><ref name="pmid26044632">{{Cita pubblicazione|autore= Fallin A, Glantz SA |titolo= Tobacco-control policies in tobacco-growing states: where tobacco was king |rivista= Milbank Q |volume= 93 |numero= 2 |pp= 319–58 |anno= 2015 |pmid= 26044632 | doi = 10.1111/1468-0009.12124 }}</ref><ref name="pmid25985332">{{Cita pubblicazione|autore= Yudkin JS, Leaning J |titolo= Politics, medical journals, the medical profession and the Israel lobby |rivista= BMJ |volume= 350 |pp= h2377 |anno= 2015 |pmid= 25985332 }}</ref><ref name="pmid24505286">{{Cita pubblicazione|autore= Savell E, Gilmore AB, Fooks G |titolo= How does the tobacco industry attempt to influence marketing regulations? A systematic review |rivista= PLoS ONE |volume= 9 |numero= 2 |pp= e87389 |anno= 2014 |pmid= 24505286 | pmc = 3914831 | doi = 10.1371/journal.pone.0087389 }}</ref><ref name="pmid24413211">{{Cita pubblicazione|autore= Seymour WN, Seymour GN |titolo= Dollars, lobbying, and secrecy: how campaign contributions and lobbying affect public policy |rivista= Rev Environ Health |volume= 28 |numero= 4 |pp= 173–80 |anno= 2013 |pmid= 24413211 | doi = 10.1515/reveh-2013-0500 }}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
{{Portale|musica}}
== Bibliografia ==
* {{Cita pubblicazione|autore= Meador CK |titolo= The art and science of nondisease |rivista= N. Engl. J. Med. |volume= 272 |pp= 92–5 |anno= 1965 |pmid= 14223129 | doi = 10.1056/NEJM196501142720208 }}
* Foucault M. The birth of the clinic. New York: Pantheon; 1973.
* Illich I. Limits to medicine. London: Marion Boyars; 1976.
* {{Cita pubblicazione|autore= Campbell EJ, Scadding JG, Roberts RS |titolo= The concept of disease |rivista= Br Med J |volume= 2 |numero= 6193 |pp= 757–62 |anno= 1979 |pmid= 519183 | pmc = 1596412 }}
* Sackett DL, Haynes RB, Guyatt GH, Tigwell P. Clinical epidemiology: a basic science for clinical medicine. Boston: Little, Brown: 1991:59.
* {{Cita libro|autore=Lynn Payer|titolo=Disease-Mongers: How Doctors, Drug Companies, and Insurers Are Making You Feel Sick|url=http://books.google.com/books?id=9kkOAAAACAAJ|data=1º marzo 1994|editore=Wiley|isbn=978-0-471-00737-1}}
* {{cita web|http://bmj.com/cgi/content/full/324/7334/DC1|Elenco delle 200 non-malattie secondo: BMJ 2002; 324 (7334). (15-22 February)}}
* {{Cita libro|autore=Great Britain: Parliament: House of Commons: Health Committee|titolo=The influence of the pharmaceutical industry: Formal minutes, oral and written evidence|url=http://books.google.com/books?id=tJWffo-8YWUC&pg=PA123|anno=2005|editore=The Stationery Office|isbn=978-0-215-02457-2|pp=123–}}
* Jörg Blech - Gli inventori delle malattie, come ci hanno convinti di essere malati - Collana I Draghi - LiNDAU 2006: ISBN 88-7180-576-3
* {{Cita pubblicazione |autore=Iona Heath |titolo=Combating Disease Mongering: Daunting but Nonetheless Essential |anno=2006 |numero=The Challenge to Professionals |url=http://medicine.plosjournals.org/perlserv/?request=get-document&doi=10.1371/journal.pmed.0030146&ct=1&SESSID=092ed70b2d6cf3a1a5c7b6a97ba050f0 }}
* {{Cita libro|autore=Meika Loe|titolo=The Rise of Viagra: How the Little Blue Pill Changed Sex in America|url=http://books.google.com/books?id=2UwTCgAAQBAJ&pg=PA52|data=1º marzo 2006|editore=NYU Press|isbn=978-0-8147-5211-1|pp=52–}}
* {{Cita libro|autore=Alan Cassels|titolo=The ABCs of Disease Mongering: An Epidemic in 26 Letters|url=http://books.google.com/books?id=4a4MLAAACAAJ|data=novembre 2007|editore=Emdash House|isbn=978-0-9780182-3-8}}
* {{Cita libro|autore1=Simon J. Williams|autore2=Jonathan Gabe|autore3=Peter Davis|titolo=Pharmaceuticals and Society: Critical Discourses and Debates|url=http://books.google.com/books?id=k3xpSZJPFGoC&pg=PA11|data=9 febbraio 2009|editore=John Wiley & Sons|isbn=978-1-4051-9084-8|pp=11–}}
* {{Cita libro|autore1=Julian Savulescu|autore2=Ruud ter Meulen|autore3=Guy Kahane|titolo=Enhancing Human Capacities|url=http://books.google.com/books?id=pqsDMof3stAC&pg=PT199|data=12 maggio 2011|editore=John Wiley & Sons|isbn=978-1-4443-9354-5|pp=199–}}
* {{Cita libro|autore=Giorgia Crescentini|titolo=Il network comunicazionale in sanità|url=http://books.google.com/books?id=pkYEmYqqRx8C&pg=PA52|anno=2012|editore=libreriauniversitaria.it ed.|isbn=978-88-6292-210-4|pp=52–}}
* {{Cita libro|autore=Vijay Pabbathi|titolo=Real and Present Danger: When Science Fails Us|url=http://books.google.com/books?id=sAS_efASBokC&pg=PA67|data=10 ottobre 2011|editore=Xlibris Corporation|isbn=978-1-4653-5176-0|pp=67–}}
* {{Cita libro|autore1=Mark L Flear|autore2=Anne-Maree Farrell|autore3=Tamara K Hervey|coautori=Thérèse Murphy|titolo=European Law and New Health Technologies|url=http://books.google.com/books?id=4arD9MvLG40C&pg=PA168|data=14 marzo 2013|editore=OUP Oxford|isbn=978-0-19-965921-0|pp=168–}}
*{{Cita libro|autore=Jack James|titolo=The Health of Populations: Beyond Medicine|url=https://books.google.com/books?id=nNPUBQAAQBAJ&pg=PA179|data=2 novembre 2015|editore=Elsevier Science|isbn=978-0-12-802813-1|pp=179–}}
*{{Cita libro|autore=Kima Cargill|titolo=The Psychology of Overeating: Food and the Culture of Consumerism|url=https://books.google.com/books?id=qr1nCgAAQBAJ&pg=PT145|data=22 ottobre 2015|editore=Bloomsbury Publishing|isbn=978-1-4725-8110-5|pp=145–}}
*{{Cita libro|autore=Kevin Dew, Anne Scott & Allison Kirkman|titolo=Social, Political and Cultural Dimensions of Health|url=https://books.google.com/books?id=YK0qDAAAQBAJ|data=9 maggio 2016|editore=Springer|isbn=978-3-319-31508-9}}
*{{Cita libro|autore=Dien Ho|titolo=Philosophical Issues in Pharmaceutics: Development, Dispensing, and Use|url=https://books.google.com/books?id=T6M7DgAAQBAJ&pg=PA125|data=27 febbraio 2017|editore=Springer|isbn=978-94-024-0979-6|pp=125–}}
*{{Cita libro|autore=Eileen Gambrill| & Leonard Gibbs|titolo=Critical Thinking for Helping Professionals: A Skills-Based Workbook|url=https://books.google.com/books?id=yVm1DgAAQBAJ|data=25 aprile 2017|editore=Oxford University Press|isbn=978-0-19-029732-9}}
*{{Cita libro|autore=Christina A. Di Bartolo & Maureen K. Braun|titolo=Pediatrician's Guide to Discussing Research with Patients|url=https://books.google.com/books?id=zN3mDQAAQBAJ&pg=PA35|data=11 gennaio 2017|editore=Springer|isbn=978-3-319-49547-7|pp=35–}}
 
== Voci correlate ==
* [[Antipsichiatria]]
* [[Comparaggio]]
* [[Knock, ovvero il trionfo della medicina]] - dramma in tre atti di [[Jules Romains]] il cui tema principale è il modo in cui persone sane vengono trasformate in pazienti
* [[Bioetica]]
* [[Iatrogenesi]]
* [[Medicina]]
* [[Mortalità evitabile]]
<!--* [[Prevenzione quaternaria]]-->
 
== Collegamenti esterni ==
 
* {{en}} [http://www.nytimes.com/2006/04/20/health/20psych.html?ex=1159416000&en=12e1c7c98a25204a&ei=5070 Study Finds a Link of Drug Makers to Psychiatrists] - Articolo del New York Times di Benedict Carey, 20 aprile 2006
* {{cita web|http://collections.plos.org/plosmedicine/diseasemongering-2006.php|A Collection of Articles on Disease Mongering in ''PLoS Medicine''|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.fedaiisf.it/psicofarmaci-per-bambini-quando-puo-andare-scena-la-mercificazione-delle-malattie/|ww.fedaiisf.it/ - Psicofarmaci per bambini: quando può andare in scena la mercificazione delle malattie}}
* {{Cita web|url= http://www.prospective-jeunesse.be/IMG/pdf/DSP60-JAMOULLE.pdf|titolo= La prévention quaternaire, une tâche explicite du médecin généraliste.|autore= Marc Jamoulle,|formato= pdf|editore= www.prospective-jeunesse.be - Prospective Jeunesse Drogues - Santé Prévention 60|6= Périodique trimestriel|pp= 1-11|lingua= fr|accesso= |urlmorto= sì}}
* {{cita web|http://www.asl2.liguria.it/pdf/03_Satolli_Disease_mongering.pdf|www.asl2.liguria.it - Disease_mongering.pdf}}
{{Portale|economia|medicina|psicologia}}
 
[[Categoria:Farmacologia]]
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[[Categoria:Salute]]
[[Categoria:Pseudoscienza]]