Tabebuia e Velia (colle): differenze tra le pagine

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[[File:Roma Romolo 753aC.png|thumb|La Velia a [[Roma]] nell'anno della sua [[fondazione di Roma|fondazione]], nel [[753 a.C.]]]]
{{Tassobox
[[File:Templo de venus e roma2.jpg|thumb|upright=1.7|Tempio di Venere visto dal [[Colosseo]]]]
|nome=Tabebuia
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|immagine= [[Immagine:Tabebuia_impetiginosa_inflorescencias.jpeg|220px]]
|didascalia= ''[[Tabebuia impetiginosa]]''
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominio= [[Eukaryota]]
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
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<!-- ALTRO -->
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|suddivisione_testo=Quasi 100, vedi testo
}}
 
La '''Velia''' era un'[[Colli di Roma|altura]] di [[Roma]] alta circa 40 metri, <ref name="Terrenato">Velia and Carinae. Some observation on an area of archaic Rome, Nicola Terrenato</ref> posta tra il [[colle Oppio]], una delle propaggini del colle [[Esquilino]], e il [[Palatino]].
'''Tabebuia''' <small>[[Bernardino António Gomes|Gomes]] ex [[Augustin Pyrame de Candolle|DC.]], [[1838]]</small><ref>B.A. Gomes, ''Biblioth. Universelle'', Genève ser. 2, 17: 130. 1838 (settembre 1838)</ref> è un [[Genere (tassonomia)|genere]] di piante neo-tropicali appartenente alla tribù delle [[Tecomeae]], [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Bignoniaceae]].
 
== Descrizione Localizzazione==
La Velia, con il Palatino e il Campidoglio, era una delle cime che naturalmente sovrastavano l'area dove sarebbe sorto il [[Foro Romano]], e confinava con il quartiere delle [[Carinae]], da cui era separato dal ''Cyprium vicum'', dove secondo la tradizione romana, [[Tullia Minore|Tullia]] avrebbe ucciso il padre [[Servio Tullio]], travolgendolo con il suo carro trainato dai cavalli.<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', I, 48.</ref>
{{...}}
 
La Velia (talvolta indicata anche al plurale, come ''Veliae'') era compresa nell'antichissima lista del ''[[Septimontium]]'' <ref>[[Theodor Mommsen]], Storia di Roma, Vol. I, Cap. IV, par. ''La città Palatina ed i Sette colli''.</ref> e insieme al Palatino costituì una delle quattro regioni in cui il re [[Servio Tullio]] aveva diviso la città.
== Distribuzione e habitat ==
== Storia ==
Le specie provengono dal [[Messico]] settentrionale e meridionale, dal sud della [[Florida]], dal nord dell'[[Argentina]], dall'isola di [[Hispaniola]] ([[Repubblica Dominicana]], [[Haiti]]) e da [[Cuba]].
Tra i [[popoli albensi]], che a seguito della distruzione di [[Alba Longa]], furono costretti a trasferirisi a Roma, anche se equiparati nei diritti agli stessi romani, sono citati i ''Velienses'', dal nome del colle che andarono a popolare.
 
Sulla Velia si trovava la [[domus]] di [[Publio Valerio Publicola]], che lo stesso fece demolire in una sola notte, non appena seppe che tra il popolo girava la voce che avesse intenzione di farsi re. Ricostruita la sua Domus alle pendici dello stesso colle, alla sua morte, al posto domus casa fu eretto il tempio dedicato alla dea [[Vica Pota]].<ref>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe Condita]], II, 7.6</ref> Accanto alla casa si trovava anche la tomba, che gli fu concesso di costruire in via eccezionale dentro il ''[[pomerium]]''. Il Colle rimase comunque appannaggio della [[Gens Valeria|famiglia dei Valeri]], una delle famiglie romane più illustri ed influenti, che qui ebbero la loro residenza principale.
== Alcune specie ==
* ''[[Tabebuia alba]]''
* ''[[Tabebuia anafensis]]''
* ''[[Tabebuia arimaoensis]]''
* ''[[Tabebuia aurea]]''
* ''[[Tabebuia bilbergii]]''
* ''[[Tabebuia bibracteolata]]''
* ''[[Tabebuia cassinoides]]''
* ''[[Tabebuia chrysantha]]''
* ''[[Tabebuia chrysotricha]]''
* ''[[Tabebuia donnell-smithii]]''
* ''[[Tabebuia dubia]]''
* ''[[Tabebuia ecuadorensis]]''
* ''[[Tabebuia elongata]]''
* ''[[Tabebuia furfuracea]]''
* ''[[Tabebuia geminiflora]]''
* ''[[Tabebuia guayacan]]''
* ''[[Tabebuia haemantha]]''
* ''[[Tabebuia heptaphylla]]''
* ''[[Tabebuia heterophylla]]''
* ''[[Tabebuia heteropoda]]''
* ''[[Tabebuia hypoleuca]]''
* ''[[Tabebuia impetiginosa]]''
* ''[[Tabebuia incana]]''
* ''[[Tabebuia jackiana]]''
* ''[[Tabebuia lapacho]]''
* ''[[Tabebuia orinocensis]]''
* ''[[Tabebuia ochracea]]''
* ''[[Tabebuia oligolepis]]''
* ''[[Tabebuia pallida]]''
* ''[[Tabebuia platyantha]]''
* ''[[Tabebuia polymorpha]]''
* ''[[Tabebuia rosea]]''
* ''[[Tabebuia roseo-alba]]''
* ''[[Tabebuia serratifolia]]''
* ''[[Tabebuia shaferi]]''
* ''[[Tabebuia striata]]''
* ''[[Tabebuia subtilis]]''
* ''[[Tabebuia umbellata]]''
* ''[[Tabebuia vellosoi]]''
 
Sin dai tempi antichi, il colle fu oggetto di opere edili, che ne modificarono profondamente la forma originale. Sul lato orientale sono state ritrovate pavimentazioni di abitazioni risalenti all'epoca repubblicana. Sotto la [[Basilica di Massenzio]], è stata ritrovata la pavimentazione di [[horrea|magazzini]] della prima epoca imperiale (horre piperitaria, perché vi si conservava il pepe).<ref>[https://www.romanoimpero.com/2019/05/horrea-romane-magazzini-romani.html Horrea su Romano Impero]</ref> Dopo il [[Grande incendio di Roma]] [[Nerone]] sul suo lato orientale vi fece costruire l'atrio della sua [[Domus Aurea]], dove poi fu costruito il [[Tempio di Venere]], mentre la sua parte occidentale fu sbancata per la costruzione del [[Tempio della Pace]].<ref name="Terrenato" />
== Note ==
 
Infine, la collina venne in gran parte sbancata negli [[anni 1930|anni trenta]] per l'apertura di [[Fori Imperiali|via dei Fori Imperiali]], puntellando ciò che ne rimaneva con l'alto muro di sostegno che ora delimita la strada verso nordest. I lavori portarno al rinvenimento, poco distante dal Tempio di Venere, di un piccolo altare, il [[Compitum Acili]] descritto da [[Guglielmo Gatti]], costruito per i [[Lares Compitales]], le divinità preposte a sorvegliare gl incroci.
 
==Edifici antichi ==
Sull'area della collina risparmiata dagli sterri (compresa grosso modo nel triangolo tra le attuali [[Via Cavour (Roma)|via Cavour]], [[Via dei Fori Imperiali|Fori imperiali]] e via degli Annibaldi) sorgono tuttora, a destra guardando il [[Colosseo]], i resti del [[tempio di Venere e Roma]] e della [[Basilica di Massenzio]], e a sinistra quanto rimane del [[Palazzo Silvestri-Rivaldi]] e del suo giardino.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
== Collegamenti esterni ==
*[[Andrea Carandini]], ''Palatino, Velia e Sacra via. Paesaggi urbani attraverso il tempo'', Ghezzano (PI) 2005. ISBN 88-8476-014-3
* {{pt}} Luciana Baza MENDONCA e Luiz dos ANJOS, ''[http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0101-81752005000100007&lng=pt&nrm=iso&tlng=pt Beija-flores (Aves, Trochilidae) e seus recursos florais em uma área urbana do Sul do Brasil]'', Rev. Bras. Zool. [online], 2005, vol.22, n.1, pp. 51-59. ISSN 0101-8175. [http://dx.doi.org/10.1590/S0101-81752005000100007]
 
* Tim Keating, [http://www.rainforestrelief.org/documents/Deep_Impact_2.pdf An Estimate of Tropical Rainforest Acres Impacted for a Board Foot of Imported Ipê], 6th in the Rainforest Relief Reports Series of Occasional Papers (luglio 1998).
==Collegamenti esterni==
* [http://www.serendipity.li/dmt/hoasca.html#tbl1 Ayahuasca Additive Plants] su Serendipity.li
*[http://www.archaeogate.org/classica/pubblicazione.php?id=118 Recensione al volume di Carandini] sul sito Archeogate.
*{{cita web|http://www.the-colosseum.net/ita/architecture/velia-it.htm|Lo sterro degli anni Trenta}}
 
{{Foro Romano}}
{{Portale|botanica}}
{{Regio IV Templum Pacis}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma|Roma}}
 
[[Categoria:BignoniaceaeColli di Roma]]
[[Categoria:Roma R. X Campitelli]]
[[Categoria:Foro Romano]]