Stemma di Timor Est e Chiesa dei Santi Pietro e Paolo dei Greci: differenze tra le pagine
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{{Edificio religioso
|NomeEdificio= Chiesa dei SS. Pietro e Paolo dei Greci
|Immagine = Facciata pietro.jpg
|Didascalia = Facciata
|Larghezza =
|Città = {{simbolo|CoA Città di Napoli.svg|22}} [[Napoli]]
|Regione = {{simbolo|Regione-Campania-Stemma.svg|18}} [[Campania]]
|SiglaStato = ITA
|Religione = [[Chiesa ortodossa]] (giá cattolica di [[Rito bizantino|rito greco-bicantino]])
|AnnoConsacr =
|Architetto =
|StileArchitett =
|InizioCostr = 1470
|FineCostr =
|Demolizione =
|Sito =
}}
La '''chiesa dei Santi Pietro e Paolo ‘’dei Greci’’''' si erge nel [[centro storico di Napoli]].
In origine fondata da esuli ‘’[[Arvaniti|arbërorë]]’’ rifugiatosi nella cittá in fuga dal giogo turco-ottomano, venne dedicata ai dodici [[apostolo|Apostoli]] e vi celebrava in rito bizantino.
Oggi appartiene alla giovane Chiesa ortodossa d’Italia e Malta.
==
Il tempio è stato costruito il [[1518]] per volere del cavaliere greco (di rito) albanese (di etnia) della [[Morea]] [[Tommaso Assan Paleologo]], figlio di [[Demetrio Assan Paleologo]] e Teodora Asanina, figlia di Paolo Asanes della [[dinastia Asen]]. Il nonno paterno era [[Demetrio Paleologo|Demetrios Palaiologos]], [[despota della Morea]] [[de jure]] dal 1428 al 1460 e [[de facto]] dal 1436 al 438 e dal1451 al 1460. Dopo l'invasione [[Impero ottomano|ottomana]] Tommaso si trovò al cospetto della corte di [[Ferrante d'Aragona]].
Durante il [[XVI secolo]] la comunità di rito greco di [[Napoli]] andò via via espandendosi a seguito dell'avanzata ottomana.
I fedeli “greci”<ref>Cosí denominati erroneamente per secoli solo per l’appartenenza alla tradizione orientale di lingua greca, e non da confondersi con la l’aspetto etnico.</ref> ottennero l'affidamento della chiesa per il culto orientale solo nel [[1544]] e nel [[1617]] l'edificio religioso fu ampliato, annettendo anche un conservatorio per i bambini; all'epoca di questo intervento risale anche la nuova intitolazione ai Santi Pietro e Paolo dei Greci.
Da alcuni decenni la chiesa é affidata alla Chiesa ortodossa d’Italia e Malta.
Nell'ottobre [[2007]], la chiesa ha ricevuto la visita del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarca ecumenico di Costantinopoli]] [[Bartolomeo (patriarca di Costantinopoli)|Bartolomeo I]].
== Opere ==
Delle decorazioni di [[Belisario Corenzio]], oggi, restano solo poche tracce frammentarie.
Nella chiesa vi sono cinquanta icone post-[[Impero bizantino|bizantine]], delle quali più di quaranta sono di [[Eustachio Caruso]] di [[Cefalonia]]. Degna di menzione è anche una tela di [[Paolo De Matteis]] collocata nella seconda cappella a destra.
== Altre immagini ==
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File:ChiesaPietroPaoloGreciNaples5.jpg|Particolare del pavimento del cortile esterno che dà all'ingresso della chiesa
File:InternoGreci.jpg|L'interno
File:ChiesaPietroPaoloGreciNaples.jpg|Particolare dell'interno
File:ChiesaPietroPaoloGreciNaples3.jpg|Il soffitto
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | nome=Gian Vincenzo Meola | titolo=Delle istorie della chiesa greca in Napoli esistente | anno=1790 | editore=Vincenzo Mazzola-Vocola | città=Napoli |url = https://archive.org/stream/bub_gb_u7nRQcMqIiMC#page/n3/mode/2up}}
* Vincenzo Regina, ''Le chiese di Napoli. Viaggio indimenticabile attraverso la storia artistica, architettonica, letteraria, civile e spirituale della Napoli sacra'', Newton e Compton editore, Napoli 2004.
== Voci correlate ==
* [[Chiese di Napoli]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
*{{cita web|url=http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=291:dei-ss-pietro-e-paolo&catid=43:ii-vicariato-campania&lang=it|titolo=Chiesa Greco-Ortodosso dei SS. Pietro e Paolo |accesso=17 gennaio 2018}}
[[Categoria:Chiese di Napoli|Pietro Paolo Greci, Chiesa dei Santi]]
[[Categoria:Chiese dedicate ai santi Pietro e Paolo|Napoli]]
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