Hyaenidae e Germain Boffrand: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Nota disambigua||Iena (disambigua)|Iena}}
|Nome = Germain
{{Nota disambigua|il film omonimo|Iene (film)|Iene}}
|Cognome = Boffrand
{{Tassobox
|Sesso = M
|
|LuogoNascita = Nantes
|nome=Iena
|GiornoMeseNascita = 16 maggio
|statocons=
|AnnoNascita = 1667
|immagine=[[File:Striped Hyena 5.jpg|220px]]
|LuogoMorte = Parigi
|didascalia=[[iena striata]]
|GiornoMeseMorte = 19 marzo
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|AnnoMorte = 1754
|dominio= [[Eukaryota]]
|Epoca = 1600
|regno=[[Animalia]]
|Epoca2 = 1700
|sottoregno=[[Eumetazoa]]
|Attività = architetto
|ramo=[[Bilateria]]
|Nazionalità = francese
<!-- PER LE PIANTE: -->
|PostNazionalità = , grande esponente del [[Rococò]]
|superdivisione=
|Immagine = GermainBoffrandPortrait.jpg
|divisione=
|Didascalia = ritratto eseguito da [[Lambert-Sigisbert Adam]]
|sottodivisione=
|DimImmagine = 250
<!-- PER GLI ALTRI ESSERI VIVENTI: -->
}}
|superphylum=[[Deuterostomia]]
|phylum=[[Chordata]]
|subphylum=[[Vertebrata]]
|infraphylum=[[Gnathostomata]]
|microphylum=
|nanophylum=
<!-- PER TUTTI: -->
|superclasse=[[Tetrapoda]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=<small>([[clade]])</small>|nome=[[Amniota]]}}
|classe=[[Mammalia]]
|sottoclasse=[[Theria]]
|infraclasse=[[Eutheria]]
|superordine=[[Laurasiatheria]]
|ordine=[[Carnivora]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=<small>([[clade]])</small>|nome=[[Ferae]]}}
|sottordine=
|infraordine=
|superfamiglia=
|famiglia='''Hyaenidae'''
|sottofamiglia=
|tribù=
|sottotribù=
|genere=
|sottogenere=
|specie=
|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=
|binome=
|bidata=
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
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|tridata=
<!-- ALTRO: -->
|sinonimi?=
|sinonimi=
|nomicomuni=
|suddivisione=[[Genere (tassonomia)|Generi]]
|suddivisione_testo=
 
==Biografia==
* ''[[Crocuta]]''
Nipote di Mathurin Boffrand, pittore e scultore a [[Machecoul]], e figlio di Jean Boffrand, mastro scultore e architetto a [[Nantes]], Germain Boffrand è il secondo di dodici figli. Durante la sua infanzia lavorerà col padre, già rinomato nella regione nantese.
* ''[[Parahyaena]]''
* ''[[Hyaena]]''
* ''[[Proteles]]''
 
Da Adolescente intraprende gli studi superiori all'Università di Nantes divenendo ''Maître des Arts'', "Maestro d'Arte", come suo fratello maggiore Guillaume.
}}
Nel 1682 si reca a [[Parigi]] con sua madre, sorella del poeta [[Philippe Quinault]]. La prima testimonianza di Boffrand a Parigi, risale al 19 settembre 1685 quando partecipa con sua madre al matrimonio della figlia maggiore di Quinault con Charles Le Brun, nipote e [[figlioccio]] del [[Charles Le Brun|grande pittore]]. Quinault lo introdurrà negli ambienti della ''Corte'' e della città di [[Parigi]], tanto che l'anno seguente appare citato nelle liste dei costruttori reali, quando si occupa di disegnare [[Place Vendôme]] al seguito del grande architetto [[Jules Hardouin-Mansart]]. Collaboratore del grande maestro, Boffrand, dal 1690 sarà associato alle grandi commissioni reali dove partecipa anche al cantiere dell'[[Orangerie di Versailles]].
 
Boffrand fu uno dei maggiori architetti del nuovo stile ''Reggenza'', che contribuirà a creare. Fu anche un grande creatore e promotore del [[Rococò]] integrato all'architettura classica mansartiana della fine del regno del [[Re Sole]]. Infatti scrupoloso di conservare la monumentalità classica dell'[[Architettura barocca]] francese, cercherà di affermare l'ornamentazione ''rocaille'' nelle decorazioni d'interni con grande maestria.
 
[[File:Parigi, Hôtel de Soubise (23).JPG|thumb|upright=1.6|left|lo splendido ''Salone Ovale'' dell'[[Hôtel de Soubise]] di [[Parigi]].]]
La sua professionalità gli permetterà nel 1699 di lasciare le grandi ''Opere Reali'' per dedicarsi a una clientela privata, essenzialmente parigina, raffinata e ambiziosa, disposta ad accettare con audacia delle innovazioni, impensabili fino ad allora, per degli edifici ufficiali.
Fu così che nel 1703 progettò la costruzione del Castello dei [[Duchi di Lorena]] a [[Lunéville]]<ref>"Francia", Guida TCI, 1997.</ref>, che gli valse la nomina di ''Primo Architetto'' dal duca [[Leopoldo di Lorena]]. Lavora, poi, all'ampliamento del prestigioso [[Palais Bourbon]], nel 1710; e si trova quindi, dal 1732, a decorare gli sfavillanti interni dell'[[Hôtel de Soubise]], forse il suo capolavoro; e ancora a concepire la ricostruzione del [[Castello d'Aulnois]], per la famiglia degli Armoises, nel [[Ducato di Lorena]].
 
Tuttavia esegue anche numerose opere pubbliche al servizio della Città di Parigi, in seguito dell'entrata a far parte dell'[[Académie royale d'architecture]] nel 1709. Nel 1732 sarà nominato ''Ispettore generale dei Ponti e delle Strade'' creando dei progetti di ristrutturazione e risanamento del [[Halles|quartiere delle Halles]]. Partecipa al concorso per la costruzione della ''Place Louis XV'', l'odierna [[Place de la Concorde]]; nominato capo dell'''Hôpital général'' nel 1724, costruisce nel 1727, nell'[[Île de la Cité]], il superbo ''Hôpital des Enfants Trouvés'' (andato distrutto); lavora alla [[Salpêtrière]], a [[Bicêtre]] e all'[[Hôtel-Dieu (Parigi)|Hôtel-Dieu]].
 
La sua maestria, ormai riconosciuta a livello internazionale, lo porta anche a operare per il [[Principe elettore]] [[Massimiliano II Emanuele di Baviera]] che gli commissiona una fontana e un padiglione da caccia per i giardini del suo ''Castello di Bouchefort'', nei dintorni di [[Bruxelles]], oggi distrutto. In [[Germania]], collabora con [[Balthasar Neumann]], nel 1724, alla [[Residenza di Würzburg]].
Le '''iene''' sono [[mammifero|mammiferi]] dell'ordine dei [[carnivora|carnivori]] di media grandezza inclusi nella famiglia '''Hyaenidae'''.
 
Il 10 gennaio del 1745 Boffrand diviene membro della prestigiosa [[Royal Society]] e lo stesso anno è autore di un trattato d'architettura, ''Le livre d'architecture'' nel quale sono stampati i suoi capolavori. Questo libro contribuirà enormemente alla diffusione dello stile Rococò e del gusto francese in tutta [[Europa]].
== Tassonomia ==
Solo quattro specie sopravvivono: la [[Crocuta crocuta|iena maculata]], [[Parahyaena brunnea|iena bruna]] e la [[Hyaena hyaena|iena striata]] (che insieme formano la sottofamiglia ''[[Hyaeninae]]''), e il [[Proteles cristatus|protele crestato]], che è l'unico membro della sottofamiglia ''[[Protelinae]]''.
 
Fr i suoi allievi si ricordano François Dominique Barreau de Chefdeville, Charles-Louis Clérisseau, e soprattutto, Emmanuel Héré, l'architetto della scenografica [[Place Stanislas]] a [[Nancy]].
== Distribuzione e habitat ==
Diffusi in [[Africa]] ed in [[Asia]]. In tempi antichi, numerose iene vivevano in gran parte dell'[[Europa]] e dell'[[Asia]], ma oggi esse si sono ridotte sia per diffusione che per varietà.
 
Muore a [[Parigi]] all'età di 87 anni.
== Descrizione ==
[[File:Hyaena hyaena.jpg|thumb|Hyaena hyaena]]
Sebbene somiglino a grossi [[canidi]] (cani, lupi, sciacalli e volpi), le iene in realtà formano una famiglia biologica a sé stante e in realtà più vicina agli [[Herpestidae]] o [[Viverridi]] (la famiglia della [[mangusta]], del [[suricato]] e della [[genetta]]) e persino con i [[Felidi]]. Il loro olfatto è sviluppatissimo, riescono a percepire la presenza di una carogna o di sangue fresco a centinaia di metri di distanza: le iene sono inoltre abilissime a osservare il volo degli avvoltoi per individuare le carcasse d'animali morti.
Lo storico e vescovo francese [[Jacques de Vitry]] scrisse che al tempo delle [[Crociate]] in [[Terrasanta]] si diceva che le iene imitassero la voce umana per attirare le loro vittime.
 
== Comportamento Opere==
===Architecture civile===
La loro organizzazione è matriarcale.
==== A Parigi ====
I livelli di testosterone nelle femmine sono molto elevati e questo, unitamente alla presenza di una [[clitoride]] molto sviluppata, ha contribuito ad alimentare la falsa credenza che le iene fossero [[ermafrodita|ermafrodite]].
[[File:Hôtel Boffrand.jpg|thumb|l'Hôtel de Boffrand nella [[Place Vendôme]].]]
A eccezione del protele, che vive solitario o in coppia, le iene sono animali socievoli, che formano branchi ("clan") comandati generalmente da una grossa femmina e formati da individui molto uniti tra loro (anche una decina), che difendono strenuamente il loro territorio di caccia.
[[File:Parigi, Hôtel de Soubise.JPG|thumb|la facciata dell'[[Hôtel de Soubise]].]]
* [[Place Vendôme]], 1685-99, disegnatore sotto la direzione di [[Jules Hardouin-Mansart]].
* ''Hôtel Le Brun'', 49 rue du Cardinal-Lemoine, 1700, costruito per Charles II Le Brun, nipote e [[figlioccio]] del grande pittore [[Charles Le Brun]] e parente di Boffrand.
* [[Hôtel de Soubise]], 60 rue des Francs-Bourgeois, 1704-1707 e 1735–1740.
* Facciata del ''Convento dei Padri de la Merci'', 45 rue des Archives, commissionata dal principe di Soubise per migliorare l'edificio dirimpettaio, distrutto sotto la [[Rivoluzione francese]].
* ''Hôtel d'Argenson'' (detto anche Hôtel de la chancellerie d'Orléans), 19 rue des Bons-Enfants, 1707, distrutto nel 1923.
* ''Palazzo del Petit Luxembourg'', 1709-1716: ristrutturato per [[Anna del Palatinato]], vedova del principe [[Enrico III Giulio di Borbone-Condé]].
* ristrutturazione dell'''Hôtel de Mayenne'', 21 rue Saint-Antoine, 1709, per [[Carlo Enrico di Lorena]], conte di [[Vaudémont]].
* ''Hôtel Amelot de Gournay'', 1 rue Saint-Dominique, 1712.
* ''Hôtel de Torcy'' (oggi Hôtel Beauharnais, Ambasciata di Germania), 78 rue de Lille, 1713.
* ''Hôtel de Seignelay'', 80 rue de Lille, 1713.
* ''Bibliothèque de l'Arsenal'', 1715–25, per il duca del [[Maine (provincia)|Maine]].
* ristrutturazione del [[Palazzo di Giustizia (Parigi)|Palazzo di Giustizia]], 1722.
* Portale dell'''Hôtel de Villars'' (oggi Municipio del [[VII arrondissement di Parigi]]), 116 rue de Grenelle.
 
Regione Parigina:
== Riproduzione ==
Amano rifugiarsi sotto terra ma sono mediocri scavatrici: preferiscono sfruttare le tane altrui (come quelle dei grossi [[oritteropo|oritteropi]]), oppure cavità naturali tra le rocce e le radici, dove le femmine partoriscono i loro piccoli. Le femmine maturano piuttosto tardi (2-3 anni) e partoriscono da 1 a 6 cuccioli, al cui sostentamento collaborano spesso gli altri membri del clan, portando cibo alla famiglia e difendendo la tana. I cuccioli vengono allattati a lungo e si possono considerare svezzati non prima d'un anno d'età.
 
* ''Castello di [[Roissy-en-France]]'', 1704–15 (distrutto).
== Alimentazione ==
* [[Ospedale di Bicêtre]], [[Le Kremlin-Bicêtre]], 1731 (logge distrutte).
Le iene sono considerate comunemente gli ''[[Saprofagia|spazzini]]'' della savana, le principali divoratrici, insieme a [[sciacallo|sciacalli]] e [[avvoltoio|avvoltoi]], dei cadaveri dei grandi animali abbattuti dai predatori.
Effettivamente questi carnivori svolgono un ruolo di "polizia sanitaria" in natura, riuscendo a divorare quasi per intero le carcasse dei grossi erbivori grazie alla formidabile forza di denti e mascelle e al loro stomaco capace di ingurgitare qualsiasi cosa (praticamente solo le corna e i peli non vengono digeriti).
 
====In Lorena====
Tuttavia è errato ritenere che esse si cibino solo di animali morti.
[[File:Chateau de Lunéville - 2012-05-16.jpg|thumb|il Castello di [[Lunéville]].]]
Se è vero infatti che le iene brune e striate basano gran parte della loro dieta sulle carogne, è anche vero che le iene maculate (le più conosciute) sono soprattutto delle cacciatrici.
[[File:Meurthe-et-Moselle Chateau Haroue 1.JPG|thumb|''Castello de Beauvau-Craon'' a [[Haroué]]]]
Il protele crestato, infine, si nutre di insetti.
[[File:Nancy Cathedral BW 2015-07-18 16-31-28.jpg|thumb|la [[Cattedrale di Nancy]].]]
Le iene sono abili rapinatrici delle prede altrui, in particolare di quelle dei leopardi e dei ghepardi; con il leone l'esito degli scontri è sostanzialmente in parità (a volte riescono a depredarlo sopraffacendolo in branco, altre volte sono i gruppi di leoni a rubare le prede uccise dalle iene), mentre un concorrente molto difficile da affrontare è il [[Lycaon pictus|licaone]], o cane selvatico colorato, che vive in branchi molto uniti e ha quasi sempre la meglio sulle iene, riuscendo ad allontanarle.
* [[Castello di Lunéville]], opera emblematica di Boffrand, 1703-09, residenza dei [[Duchi di Lorena]] [[Leopoldo di Lorena]] e [[Stanislao Leszczyński]].
* ''Castello d'Aulnois'' a [[Aulnois-sur-Seille]], 1703.
* ''Castello della Favorita'' a [[Lunéville]], 1730-34, per [[Carlo Alessandro di Lorena]].
* ''Castello della Malgrange'' (a [[Jarville-la-Malgrange]] presso [[Nancy]]; parzialmente distrutto), per [[Leopoldo di Lorena]].
* Progetti incompiuti per il [[Palazzo Ducale (Nancy)|Palazzo Ducale]] di [[Nancy]].
* ''Castello di Commercy'' per [[Carlo Enrico di Lorena]], Principe di [[Vaudémont]] e di [[Commercy]],
* ''Castello de Beauvau-Craon'' a [[Haroué]], 1720–32.
* ''Castello di Thuillières'', 1725.
 
a Nancy:
== Evoluzione ==
Gli Ienidi non hanno lasciato resti fossili prima del [[Miocene]] medio, circa 15 milioni di anni fa. Si crede che la famiglia si sia evoluta in [[Africa]], per poi diffondersi in [[Europa]] ed [[Asia]], a partire da un membro della famiglia dei [[Viverridae|Viverridi]]. I generi estinti di iena comprendono arrampicatori arboricoli simili agli zibetti e specie agili atte ad inseguire la preda, insieme ad altre, energicamente sviluppate nel frantumare le ossa, più simili agli esemplari attuali. Tra i fossili ricordiamo: ''[[Protictitherium]]'', ''[[Ictitherium]]'', ''[[Chasmaporthetes]]'', ''[[Adcrocuta]]'' e ''[[Pachycrocuta]]'' (la più grande iena che sia mai vissuta sulla [[Terra]]). La maggior parte dei lignaggi di iene si estinsero alla fine del [[Miocene]], probabilmente a causa della competizione con i primi [[Canidi]]. La iena corridore ''[[Chasmaporthetes]]'' sopravvisse fino alla prima era glaciale e la iena delle caverne eurasiatica fino alla fine dell'ultima, quando si estinse insieme a molti altri esponenti della megafauna eurasiatica.
In precedenza agli ienidi erano ascritte anche alcune specie di carnivori cenozoici, come ''[[Percrocuta]]'', attualmente considerati appartenere a una famiglia distinta, i percrocutidi ([[Percrocutidae]]).
 
* ''Hôtel des Loups'', primo [[hôtel particulier]] costruito da Boffrand a [[Nancy]].
=== Tassonomia ===
* ''Hôtel de Ludre''
Da http://www.helsinki.fi/~mhaaramo/metazoa/deuterostoma/chordata/synapsida/eutheria/carnivora/aeluroidea/hyaenidae.html
* ''Hôtel de Beauvau-Craon'', 2 place de la Carrière, per Marc de Beauvau, principe di Craon.
* ''Hôtel Ferraris'', 29 rue du haut-Bourgeois, 1717–20.
* ''Hôtel de la Monnaie'', rue de la Monnaie, 1721.
 
in Europa:
'''Hyaenidae''' Gray, 1829 sensu Werdelin & Salounias, 1991
|?- †“Allohyaena” ''kadici''
|-- †''[[Protictitherium]] crassum''
|-- †“Protictitherium” ''cingulatum''
|-- †“Protictitherium” ''intermedium''
|-- †“Protictitherium” ''llopisi''
|-- †“Protictitherium” ''punicum''
|-- †“Protictitherium” ''gaillardi''
|-- †“Protictitherium” ''csakvarensis''
|-- †“Protictitherium” ''sumegense''
`--+--o †''[[Plioviverrops]]''
| |?- †''P. faventinus''
| |?- †''P. collectus''
| |-- †''P. gervaisi''
| `--+-- †''P. gaudryi''
| `--+-- †''P. guerini''
| `-- †''P. orbigyi''
|--o ''[[Proteles]]''
| |-- †''P. amplidentus''
| `-- ''P. cristatus''
`--+-- †''Tongxinictis primordialis''
|-- †''Tungurictis spocki''
`--+--o “Ictitheriinae”
| `--o †''[[Ictitherium]]''
| |-- †''I. viverrinum''
| |-- †''I. adroveri''
| |-- †''I. arkelaisi''
| |-- †''I. tauricum''
| |-- †''I. ibericum''
| |-- †''I. ebu''
| `--+-- †''I. kurteni''
| `-- †''I. pannonicum''
`—o “Hyaeninae” Gray, 1829 (hyeenat)
|--o †''[[Thalassictis]]''
| |-- †''T. robusta''
| |-- †“T.” ''certa''
| |-- †“T.” ''montadai''
| |-- †“T.” ''proava''
| |-- †“T.” ''sarmatica''
| |-- †“T.” ''spelaea''
| |-- †“T.” ''hipparionum''
| `-- †“T.” ''praecurrens''
`--+-- †''[[Hyaenotherium]] wongii'' (Zdansky, 1924)
`--+-- †''Miohyaenotherium bessarabicum'' Semenov, 1989
`--+--o †''[[Hyaenictitherium]]''
| |-- †''H. hyaenoides''
| |-- †“H.” ''pilgrimi''
| |-- †“H.” ''parvum''
| |-- †“H.” ''namaquensis''
| |-- †“H.” ''intuberculatum''
| |-- †“H.” ''venator''
| |-- †“H.” ''barbarum''
| `-- †“H.” ''minimum''
`--+--o †“Chasmaportheteini”
| |--o †''[[Lycyaena]]''
| | |-- †''L. chaeretis''
| | |-- †''L. dubia''
| | |-- †''L. macrostoma''
| | `-- †''L. crusafonti''
| `--+--o †''[[Hyaenictis]]''
| | |-- †''H. graeca''
| | |-- †''H. almerae''
| | `-- †''H. sp.''
| `—o †''[[Chasmaporthetes]]'' (=''Euryboas'')
| |?- †''C. progressus''
| |?- †''C. melei''
| |?- †''C. kani''
| |?- †''C. johnstoni''
| |-- †''C. exitelus''
| `--+-- †''C. borissiaki''
| `--+--o †''C. lunensis''
| | |-- †''C. l. lunensis''
| | `-- †''C. l. honanensis''
| |--+-- †''C. ossifragus''
| | `-- †''C. sp.''
| `--+-- †''C. nitidula''
| `-- †''C. australis''
`--o “Hyaenini”
|?- †''Metahyaena confector''
|-- †''Palinhyaena reperta''
`--+-- †''[[Ikelohyaena abronia]]''
`--+-- †''Belbus beaumonti''
|-- †Hyaenidae genera et species indet.
`--+-- †''Leecyaena lycyaenoidea''
|-- †“Leecyaena” ''bosei''
`--+-- ''[[Parahyaena brunnea]]'' (iena bruna)
`--+-- ''[[Hyaena hyaena]]'' (iena striata)
`--+-- †''[[Pliocrocuta perrieri]]''
`--+?- †''[[Pachycrocuta]] robusta''
|?- †''Pachycrocuta pyrenica''
|-- †''Pachycrocuta brevirostris''
|-- †“Pachycrocuta” ''bellax''
`--+-- †''[[Adcrocuta eximia]]''
`—o ''[[Crocuta]]''
|-- †''C. macrodonta''
|-- †''C. sivalensis''
|-- †''C. honanensis''
|-- †''C. dietrichi''
`--o ''C. crocuta'' (Erxleben, 1777) (iena macchiata)
|-- †''C. c. ultima''
|-- †''C. c. spelaeus'' (iena delle caverne)
`-- ''C. c. crocuta'' (iena macchiata africana)
 
* ''Padiglione di Caccia'' del ''Castello di Bouchefort'' a [[Bruxelles]], per [[Massimiliano II Emanuele di Baviera]], 1705 (distrutto).
== La iena nella cultura di massa ==
* disegno della facciata della [[Residenza di Würzburg]], 1724.
Le iene, al pari di [[sciacallo|sciacalli]] e [[avvoltoio|avvoltoi]], sono sempre state negativamente connotate, anche se tale fama è sostanzialmente immeritata.
Alla iena si associano i concetti negativi di codardia, tradimento e opportunismo; spesso indicata nelle profezie come messaggera di morte e di sfortuna, la iena è invece socievole, buona nutrice dei propri cuccioli, coraggiosa e valida cacciatrice, anche se spesso è costretta a cedere le prede al cospetto di carnivori più grossi.
 
===Architetture religiose===
Ci sono stati casi di allevamento e riproduzione in cattività di alcune specie di iene ed alcuni esemplari vengono spesso usati come comparse in alcuni film horror.
* ''Abside orientale''della [[Cattedrale di San Giovanni (Besançon)|Cattedrale di San Giovanni]] a [[Besançon]], 1739-56.
* ''Cappella della Comunione'' nella [[Chiesa di Saint-Merri]], 78 rue Saint-Martin, [[Parigi]], 1743.
* ''Altar maggiore'' della [[Cattedrale di Nantes]].
* alcuni restauri alla [[Cattedrale di Notre-Dame]] di [[Parigi]], 1728-48.
* [[Cattedrale di Nancy]], iniziata da Giovanni Betto, continuata da Mansart e terminata da Boffrand nel 1742.
 
===Genio Civile===
== Stato di conservazione ==
* ''Ponte Vecchio'' di[[Pont-sur-Yonne]].
Tutte le iene risentono della caccia da parte dell'uomo soprattutto per la pelle ma anche come oggetto d'inseguimento e poi abbattimento durante i safari. Risentono anche della distruzione del loro ambiente naturale.
* ''Ponte'' di [[Joigny]], 1725–28.
* ''Ponte'' di [[Villeneuve-sur-Yonne]], 1735.
 
==Bibliografia==
== Classificazione ==
* {{fr}} Michel Gallet, Jörg Garms: ''Germain Boffrand 1667–1754. L'aventure d'un architecte indépendant''. Ed. Herscher, Parigi, 1986.
'''Famiglia Hyaenidae'''
* {{fr}} Le Franc Erwann, Les Boffrand: ''Une dynastie d'artistes nantais au xviie siècle''., da: ''Bulletin de la Société d'histoire et d'archéologie de Nantes et de Loire-Atlantique'', vol. 143, 2008.
* Sottofamiglia [[Hyaeninae]]
* {{fr}} François-Pierre-H Tarbé de Saint-Hardouin: ''Notices biographiques sur les ingénieurs des ponts et chaussées depuis la création du corps, en 1716, jusqu'à nos jours - Germain Boffrand'', Parigi, Librairie Polytechnique, 1884.
** Iena macchiata, ''[[Crocuta crocuta]]'' (la famosa «''iena ridens''»)
** Iena bruna, ''[[Parahyaena brunnea]]'' (in precedenza ''Hyaena brunnea'')
** Iena striata, ''[[Hyaena hyaena]]''
* Sottofamiglia [[Proteles cristatus|Protelinae]]
** Protele, ''[[Proteles cristatus]]''
 
==Note==
== Ienidi in cattività ==
<references/>
* [[Crocuta crocuta|Iena maculata]] (solo al [[Parco Natura Viva]])
* [[Hyaena hyaena|Iena striata]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Hyaenidae|wikispecies|q=Iena|preposizione=sulle|wikt=iena|wikt_etichetta=iena|etichetta=ieneGermain Boffrand}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://nature-wildlife.com/ Nature-Wildlife]
* {{Thesaurus BNCF}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Carnivori}}
{{Portale|mammiferibiografie}}
 
[[Categoria:Ienidi|Membri della Royal Society]]
[[Categoria:Fauna africana]]