Zimbabwe e Oratorio di Santa Caterina (Palermo): differenze tra le pagine

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{{Edificio religioso
{{Stato
|NomeEdificio = Oratorio di Santa Caterina
|nomeCorrente = Zimbabwe
|Immagine =
|nomeCompleto = Repubblica dello Zimbabwe
|Didascalia =
|nomeUfficiale = Republic of Zimbabwe
|Larghezza =
|linkBandiera = Flag of Zimbabwe.svg
|Città = {{simbolo|Palermo-Stemma uff.png}} [[Palermo]]
|paginaBandiera = Bandiera dello Zimbabwe
|Regione = {{IT-SIC}}
|linkStemma = Coat of Arms of Zimbabwe.svg
|SiglaStato = ITA
|paginaStemma = Stemma dello Zimbabwe
|Religione = [[Cattolicesimo|cattolica]]
|linkLocalizzazione = LocationZimbabwe.svg
|DedicatoA = [[Caterina d'Alessandria]]
|linkMappa = Zi-map.png
|AnnoConsacr =
|motto = {{en}} Unity, Freedom, Work<br />{{it}} Unità, Libertà, Lavoro
|StileArchitett = Barocco
|lingua = [[lingua inglese|inglese]], [[Lingua shona|shona]], [[Lingua ndebele del nord|ndebele del nord]] ed altre 13 lingue locali
|capitaleInizioCostr = [[Harare1638]]
|FineCostr =
|capitaleAbitanti = 1.752.000
|Website =
|capitaleAbitantiAnno = 2000
|Note =
|governo = [[Repubblica presidenziale]]
|elenco capi di stato = [[Presidenti dello Zimbabwe|Presidente]]
|presidente = [[Emmerson Mnangagwa]] ([[Unione Nazionale Africana di Zimbabwe - Fronte Patriottico|ZANU-PF]])
|primoVicepresidente = [[Constantino Chiwenga]]
|primoMinistro =
|indipendenza =
11 novembre [[1965]] (proclamata),<br />18 aprile [[1980]] (riconosciuta dall'ONU) dal [[Regno Unito]]
|superficieTotale = 390.757
|superficieOrdine = 59
|superficieAcqua = 1
|popolazioneTotale = 12.571.454
|popolazioneAnno = 2012
|popolazioneOrdine = 71
|popolazioneDensita = 32
|popolazioneCrescita = 4,357% (2012)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=28 febbraio 2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en}}</ref>
|nomeAbitanti = {{AggNaz|mp|ZWE}}
|confini = [[Zambia]], [[Mozambico]], [[Sudafrica]], [[Botswana]]
|continente = [[Africa]]
|orario = [[Tempo Coordinato Universale|UTC]] +2
|valuta = [[Dollaro statunitense]] (ufficiale per il governo) e come valute non ufficiali [[euro]], [[rand sudafricano]], [[pula del Botswana]], [[sterlina britannica]], [[rupia indiana]], [[dollaro australiano]], [[renminbi cinese]] e [[yen]]<ref>Il [[Dollaro dello Zimbabwe]] non è più in uso dopo che è stato ufficialmente sospeso dal governo a causa dell'[[iperinflazione]] in Zimbabwe. Sono ora usati il [[Dollaro statunitense]] (USD), l'[[Euro]] (EUR), il [[Rand sudafricano]] (ZAR), la [[Pula del Botswana]] (BWP), la [[Sterlina britannica]] (GBP), la [[Rupia indiana]] (INR), il [[Dollaro australiano]] (AUD), il [[Renminbi cinese]] (CYN) e lo [[Yen]] (JPY). Il dollaro statunitense è stato adottato come moneta ufficiale per tutte le operazioni delle amministrazioni pubbliche. {{cita web|url=http://wwp.greenwichmeantime.com/time-zone/africa/zimbabwe/currency/|titolo=Currency in Zimbabwe|autore=Greenwich 2000|accesso=14 ottobre 2013|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110719182003/http://wwp.greenwichmeantime.com/time-zone/africa/zimbabwe/currency/|dataarchivio=19 luglio 2011}}{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/zi.html|titolo=Economy in Zimbabwe|accesso=14 ottobre 2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en}}</ref>
|PIL = 9802<ref name=IMF>[http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013]</ref>
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|TFT= 3,2 (2011)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2011|accesso=12 febbraio 2013}}</ref>
|energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
|tld = .zw
|festa = 18 aprile
|stato precedente = [[File:Flag of Zimbabwe Rhodesia.svg|20px|border]] [[Zimbabwe-Rhodesia]]
|note =
}}
Lo '''Zimbabwe''' (pronunciato {{IPA|[zimˈbabwe]}}), ufficialmente '''Repubblica dello Zimbabwe''', è uno Stato dell'[[Africa orientale]], situato tra il fiume [[Zambesi]] e il fiume [[Limpopo]]; [[Stato senza sbocco al mare|non ha sbocchi sul mare]] e confina a nord con lo [[Zambia]], a est con il [[Mozambico]], a sud con il [[Sudafrica]] e a ovest con il [[Botswana]]. Fino al [[1979]] era noto come [[Rhodesia Meridionale]] o più semplicemente [[Rhodesia]].
 
L''''oratorio di Santa Caterina d'Alessandria all'Olivella''' è un edificio di culto [[barocco]] situato nel [[centro storico di Palermo]]. È ubicato in via Monteleone nel quartiere [[Olivella (rione storico di Palermo)|Olivella]] dal quale prende nome, strada che da [[Olivella (rione storico di Palermo)|Piazza Olivella]] conduce in via Roma.<ref name=Palermo212>{{Cita|Gaspare Palermo Volume primo|pp. 212}}.</ref>
La sua popolazione è di 12.576.742 abitanti ([[2003]]), e ha una superficie di 390.757 chilometri quadrati; la capitale è [[Harare]], nota fino al [[1980]] con il nome di Salisbury. Il Paese riconosce 16 [[lingua ufficiale|lingue ufficiali]], l'assoluta maggioranza delle quali appartenenti al gruppo [[lingue bantu|bantu]] ([[lingua shona|shona]] e [[lingua ndebele del nord|ndebele]] fra le maggiori) oltre all'inglese e ad alcuni dialetti appartenenti alla famiglia [[lingue khoisan|khoisan]].<ref>{{en}} [https://www.cia.gov/library/publications/resources/the-world-factbook/geos/zi.html The World Factbook - Zimbabwe].</ref>
 
== Culto ==
* Santa [[Caterina d'Alessandria]] per il suo "sapere", è Patrona di artisti e sapienti.
* Imperatrice [[Flavia Giulia Costanza|Costanza]]
 
== Storia ==
* [[1402]], È documentata la [[#Confraternita di Santa Caterina d'Alessandria|Confraternita di Santa Caterina d'Alessandria]].
{{vedi anche|Storia della Rhodesia|Storia dello Zimbabwe}}
* [[1589]], La confraternita ottiene il permesso di costruire un oratorio in via Monteleone nel quartiere Olivella col consenso del Senato di Palermo.
=== Storia antica e affermazione degli Shona ===
{{vedi anche|Grande Zimbabwe}}
Il territorio è abitato sin da tempi remoti. Già intorno al [[IV secolo]] iniziò l'insediamento di popolazioni bantu, in particolare del gruppo karanga, da cui discendono gli [[Shona (popolo)|shona]] odierni, etnia maggioritaria del paese. Le rovine di [[Grande Zimbabwe]] (scoperte nel [[1871]]) testimoniano la presenza nella zona, fin dal [[XII secolo]], di una civiltà dall'elevato sviluppo, di cui però si sa pochissimo. Nel [[XV secolo]] si affermò nella regione il grande [[Impero di Monomotapa]] (fondato nel [[1440]]), ed ebbero inizio notevoli relazioni commerciali ed economiche sia con le genti [[arabi|arabe]] (con cui Monomotapa commerciava certamente in [[schiavismo in Africa|schiavi]]) che con gli [[Europa|europei]], soprattutto [[Portogallo|portoghesi]].
 
Secondo la tradizione popolare, qui sorgeva la casa d'infanzia di Santa Rosalia e della famiglia [[Sinibaldi]].<ref name=Palermo212/> Per la costruzione della [[chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella]] e l'equa ripartizione dei terreni la [[congregazione di San Filippo Neri]] e i [[Padri Filippini]] per compensare i confratelli di Santa Caterina, s'impegnarono a costruire nella nuova chiesa di [[Ignazio di Loyola|Sant'Ignazio]] una cappella dedicata a [[Santa Rosalia]] e a ricostruire l'oratorio in altro sito. Infatti ancora oggi nel cortile dell'oratorio è visibile il pozzo della dimora della Santuzza.
=== La colonizzazione degli Ndebele ===
Nel [[1837]] il territorio degli shona fu conquistato dagli [[ndebele]] (o matabele), i quali erano stati cacciati oltre le sponde del fiume Limpopo dall'espansionismo degli [[zulu]] guidati da [[Shaka]]. I matabele, guidati dal sovrano [[Mzilikazi]], sottomisero gli shona, i quali, sottoposti a pesanti tributi, furono confinati nel nord del paese<ref name="conquered">[http://www.worldtrek.org/odyssey/africa/062699/062699monicabula.html So Who Was Shaka Zulu- Really?] Africa Stage</ref>.
* [[XVIII secolo]], Nella prima metà del secolo i lavori per l'oratorio assumono connotazioni [[barocco|barocche]].
La popolazione shona si ribellò nel [[1896]] e nel [[1897]]<ref name="revolts">Palamarek, Ernie. ''Hatari''. Page 132.</ref>, con le cosiddette Guerre Matabele. La ribellione fu chiamata "chimurenga", nome che da allora in poi designò ogni tipo di rivolta a matrice shona.
* [[1860]], Le [[leggi eversive]] decretano la chiusura del luogo e lo scioglimento delle associazioni.
* [[1867]], Abbandono definitivo con l'abolizione delle Confraternite.
* [[1946]], Insediamento dell'[[Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme|Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani del Santo Sepolcro]] promotori dell'opera di restauro, oggi sede della Segreteria e luogo per l'ascolto della musica da camera.
 
Dopo un periodo di declino, il primitivo luogo di culto per la straordinaria bellezza è utilizzato come sede dell'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro.
=== Il dominio di Cecil Rhodes ===
[[File:Cecil Rhodes - Project Gutenberg eText 16600.jpg|upright=0.7|thumb|left|Cecil Rhodes]]
Nonostante un primo approccio al territorio dei portoghesi tra i secoli XV e XVI, la vera opera di colonizzazione bianca fu britannica e molto più tardiva. In particolare l'opera colonizzatrice fu svolta alla fine del XIX secolo da Sir [[Cecil Rhodes]], esploratore e uomo d'affari inglese, il quale aveva come sogno un Impero Britannico dal [[Il Cairo|Cairo]] a [[Città del Capo]]<ref name="mining">Hensman, Howard. ''Cecil Rhodes: A Study of a Career''. Page 106–107.</ref>. Rhodes nel [[1888]] stipulò un accordo con il re dei matabele [[Lobengula|Lobenguela]], assicurandosi lo sfruttamento delle risorse minerarie del territorio, confermatogli un anno dopo dalla Corona Inglese. Rhodes dette il proprio nome alle regioni che divennero note come [[Rhodesia Meridionale]] (attuale Zimbabwe) e [[Rhodesia Settentrionale]] (attuale [[Zambia]]). Queste due terre divennero così un dominio diretto di Rhodes e della sua compagnia, la British South Africa Company, che fungeva da organo amministrativo. Rhodes morì nel 1902 e la gestione diretta del territorio da parte della BSAC si protrasse fino al 1923.
 
== Facciata ==
=== La trasformazione in colonia britannica ===
Essenziale e lineare il [[prospetto]] principale del [[1740]]c., delimitato ai lati da [[lesene]] con un [[portale]] centrale in pietra con [[volute]] e [[architrave]] aggettante. Una finestra decorata dalla conchiglia e dalle doppie volute laterali illumina la [[cantoria]]. Un cornicione e due «pire di pietra» chiudono la facciata sulla parte superiore.
{{vedi anche|Rhodesia Meridionale}}
[[File:Flag of Southern Rhodesia (1924–1964).svg|thumb|La bandiera della Rhodesia Meridionale britannica ]]
Nell'ottobre [[1923]] la [[Rhodesia Meridionale]], dopo il [[referendum]] dell'anno precedente, divenne una colonia del [[Regno Unito]], sottoposta al controllo della Corona Inglese. L'organizzazione della nuova colonia fu improntata al principio dell'autogestione in politica interna, mentre la politica estera era posta sotto il controllo della madrepatria. I rhodesiani combatterono infatti accanto al Regno Unito nella [[Seconda guerra mondiale]].
Nel [[1953]], nonostante l'opposizione di gran parte della popolazione bantu<ref name="fed">Parsons (1993). Page 292.</ref>, le due Rhodesie furono incorporate con il [[Nyasaland|Nyassaland]], l'attuale [[Malawi]], nella [[Storia della Rhodesia#Federazione della Rhodesia e del Nyasaland|Federazione della Rhodesia e del Nyassaland]].
All'interno della Federazione il ruolo dominante fu subito giocato dall'attuale Zimbabwe, vero e proprio cuore della nascente unione di colonie. La spinta sempre più forte dei movimenti africani nazionalisti, sia bianchi che neri, contribuì alla caduta della Federazione, sciolta nel 1963, con la conseguente dichiarazione di indipendenza di [[Malawi]] e [[Zambia]].
 
Un portone ligneo finemente lavorato costituisce l'ingresso principale con accesso ad un piccolo [[vestibolo (architettura)|vestibolo]]. Nella [[controfacciata]] è ricavato il coro con [[loggia]] all'interno del quale è custodito un settecentesco organo ligneo dipinto.
=== L'indipendenza ===
{{vedi anche|Rhodesia}}
[[File:Flag of Rhodesia (1968–1979).svg|thumb|La bandiera ''de facto'' della Rhodesia]]
Il Primo Ministro della Rhodesia Meridionale, [[Ian Smith|Ian Douglas Smith]], segretario del principale partito bianco, il [[Fronte Rhodesiano]], proclamò a sua volta (11 novembre [[1965]]) l'indipendenza della colonia dalla [[Gran Bretagna]]<ref name="declaration">Judd, Denis. ''Empire: The British Imperial Experience from 1765 to the Present'''. Page 372.</ref>. La dichiarazione (UDI, "Unilateral Declaration of Independence") non fu però riconosciuta a livello internazionale. Il paese assunse il nome ufficiale di [[Rhodesia|Repubblica di Rhodesia]]<ref name="desig">Parsons (1993). Pages 318–320.</ref>. Il 12 novembre il [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]] si riunì emanando la Risoluzione 216, con la quale si invitavano tutti i membri dell'ONU a non riconoscere la Repubblica di Rhodesia, contro la quale furono applicate, per la prima volta nella storia dell'ONU, sanzioni economiche.
 
=== IlStucchi dominiodel biancoSerpotta ===
La magnifica decorazione interna a stucco realizzata dal 1719 al 1725, è opera di [[Procopio Serpotta]] figlio naturale di [[Giacomo Serpotta|Giacomo]], membro della confraternita assieme al figlio [[Giovan Maria Serpotta|Giovan Maria]], e di [[Domenico Castelli]]. Ogni finestra dell'oratorio ha il timpano arricchito da putti che sostengono targhe e medaglioni con la semplice funzione decorativa.
Socialmente ed economicamente la struttura del nuovo Stato si basava su un controllo generale dei bianchi sulla vita dello Stato, una predominanza garantita da un regime molto simile a quello dell'[[apartheid]] sudafricano. I princìpi alla base di questa organizzazione erano costituiti dal fatto che, secondo il partito di Smith, i bianchi di stirpe [[Paesi anglosassoni|anglosassone]] avevano il diritto di gestire lo Stato che essi soli avevano fondato con fatica, indipendentemente dal fatto che fossero maggioranza o minoranza. In base al pensiero politico di Smith i neri avrebbero dovuto integrarsi gradualmente nella struttura socio-economica della Rhodesia, in modo da non stravolgerne i capisaldi<ref name="Memoirs">"The great betrayal. The memoirs of Ian Douglas Smith, 1997"</ref>. Tra i neri, Smith individuò negli [[ndebele]] il gruppo più propenso al dialogo, mentre gli shona rimasero tradizionalmente suoi ferrei nemici<ref name="Memoirs"/>.
 
* La ''[[sapienza (filosofia)|sapienza]]'' (identificata proprio con santa [[Caterina d'Alessandria]], nota per il suo "sapere", è patrona di artisti e sapienti) e la ''[[Scienza]]'' statue assise su mensole della [[controfacciata]].
Tale impostazione fu osteggiata non solo dalla comunità internazionale (eccezion fatta per [[Sudafrica]] e [[Portogallo]], che riconobbero la Rhodesia), ma anche dai principali partiti neri del paese, in particolare di matrice shona. Fu così che alla fine degli anni sessanta cominciò una vera e propria guerra civile tra bianchi e neri (soprattutto shona). I rivoltosi furono guidati dai partiti etnici [[Unione Nazionale Africana di Zimbabwe|ZANU]], di matrice shona, più violento, e [[Unione Popolare Africana di Zimbabwe|ZAPU]], di matrice ndebele e più disposto al dialogo, rispettivamente guidati da [[Robert Mugabe]] e Joshua Nkomo. I neri shona furono apertamente sostenuti dall'URSS e dal Patto di Varsavia. Molti attivisti neri e bianchi perirono negli scontri, ma con il venire meno dei suoi pochi appoggi internazionali e il rafforzarsi della guerriglia, Smith fu costretto a cedere.{{P|il testo è di parte perché come poteva essere soprannominata una nazione a tutt'oggi iperinflazionata con l'appellativo di "Svizzera"?|economia|maggio 2018|sezione=In ogni caso il governo bianco portò la Rhodesia a un altissimo livello economico, tanto da farla soprannominare la "Svizzera d'Africa"}} I parametri socio-economici di confronto sono da tempo pubblicati e facilmente consultabili<ref>Calendari atlante De Agostini, anni 1960-2000 Novara</ref>.
* Le [[virtù cardinali]] ''[[carità]]'', ''[[fede]]'', ''[[speranza]]'' e ''[[Fortezza (virtù)|fortezza]]'' raffigurate sui bassorilievi dei medaglioni sulla posti sulla volta.
* ''[[Astrologia]]'' e ''[[dialettica]]'', ''[[etica]]'' e ''[[fisica]]'', ''[[geografia]]'' e ''[[geometria]]'', ''[[retorica]]'' e ''[[teologia]]'' i simulacri allegorici posti nelle nicchie ricavate alle pareti.
* Altri stucchi raffiguranti ''[[Oliva di Palermo|santa Oliva]]'' e ''[[Ninfa (martire)|santa Ninfa]]'' poste ai lati dell'arco trionfale delimitante il [[presbiterio]]. Le statue di ''[[santa Rosalia]]'' e ''[[sant'Agata]]'' fiancheggiano l'altare maggiore. Sul [[paliotto]] è realizzato, a rilievo dorato ''Il sacrificio di Isacco''.
 
Episodi della vita della Santa titolare sono illustrati nei teatrini posti sotto le arcate ribassate della [[loggia]] tripartita che ospita il [[coro (mobilio)|coro]] e lungo le pareti.
=== L'inizio del dominio shona ===
[[File:Flag of Zimbabwe Rhodesia.svg|thumb|La bandiera dello Zimbabwe Rhodesia (1979-80)]]
Nel [[1979]], grazie anche all'opera della [[Gran Bretagna]], si arrivò ad un accordo tra le parti: l'ex colonia venne chiamata [[Zimbabwe Rhodesia]], e con questo nome avrebbe dovuto gestire un processo di transizione per passare ad una definitiva indipendenza; presidente di questa temporanea entità politica fu il vescovo anglicano Abel Muzorewa, esponente moderato dei ribelli. L'esperienza durò però pochi mesi, sostituita da un temporaneo ritorno del governo britannico della rinata colonia della Rhodesia Meridionale, che gestì la transizione all'indipendenza. Nel [[1980]] lo Zimbabwe assunse il nome odierno e la sua indipendenza fu riconosciuta a livello internazionale. Le prime elezioni del paese, stavolta a suffragio universale, elessero Capo del Governo Robert Mugabe, leader dello ZANU; primo Capo di Stato fu [[Canaan Banana]], facente parte dello stesso partito. Anche per Nkomo e lo ZAPU si registrò un sostanziale successo, mentre Muzorewa ottenne un risultato al di sotto delle aspettative.
 
== Cicli pittorici ==
=== La prima fase dell'era di Mugabe ===
L'affresco della [[volta (architettura)|volta]] raffigura ''Santa Caterina in Gloria'' di [[Antonio Grano]], ultima opera condotta dall'artista, completata con interventi successivi di [[Paolo Grano]], nei [[pennacchio (architettura)|pennacchi]] altri angeli recano oggetti simbolo della Martire.
[[File:Flag of Zimbabwe.svg|thumb|La bandiera dello Zimbabwe]]
Inizialmente i bianchi riuscirono a mantenere qualche deputato, ma furono via via estromessi dal potere politico. Mugabe, con consenso internazionale, riuscì infatti a limitarne sempre più le iniziative, finché lo stesso Smith dovette ritirarsi a vita privata e infine autoesiliarsi in Sudafrica. Mugabe organizzò un governo di ispirazione vagamente [[Marxismo-leninismo|marxista-leninista]], non rinunciando però a improvvise concessioni al [[liberismo]]. Le attenzioni di Mugabe si rivolsero per tutti gli anni ottanta alle etnie nere rivali, in particolare gli ndebele.<ref name=autogenerato1>Zimbabwe's Robert Mugabe. The scheming survivor. By David Plotz (2000)</ref>. Tra ZANU e ZAPU nel [[1983]] scoppiò un terribile conflitto, che fece migliaia di vittime. Nel [[1988]] si tornò alla pace con un accordo tra i due partiti, che si unirono nello [[Unione Nazionale Africana di Zimbabwe - Fronte Patriottico|ZANU-PF]]. In realtà, Mugabe otteneva così il ritiro di Nkomo e l'esclusione di tutti gli ndebele dai posti di governo, in modo da consolidare il dominio della sua etnia e, nell'ambito di questa, del suo clan personale, tanto che si diffuse anche tra i bianchi il seguente motto: "Mugabe the liberator? Ask Ndebele people"<ref>Weiss R., Zimbabwe and the New Elite. New York, British Academic Press, 1994</ref>.
Nel 1987, scaduto il termine settennale di Canaan Banana, Robert Mugabe si autoproclamò presidente con poteri esecutivi, eliminando la carica di Primo Ministro. Riconfermato nel [[1990]] e nel [[1996]], Mugabe e il suo partito accentrarono in sé i poteri dello Stato, assumendo atteggiamenti sempre più demagogici e repressivi verso qualunque forma di opposizione.
 
Nel [[vestibolo (architettura)|vestibolo]] è collocato ''Lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d'Alessandria'' quadro attribuito a [[Gaspare Vazzano]] detto lo [[Zoppo di Ganci]]. Da non confondere con [[Giuseppe Salerno (pittore)|Giuseppe Salerno]] parimenti chiamato lo [[Zoppo di Gangi]] autore del ''Martirio di Caterina'' del [[1609]], quadro che costituisce la pala dell'altare maggiore.<ref name=Palermo212/>
=== La seconda fase dell'era di Mugabe ===
Tra la seconda metà degli anni novanta ed oggi, il regime di Mugabe si è scagliato in particolare contro i bianchi e, più in generale, contro gli oppositori riuniti nella MDC ([[Movimento per il Cambiamento Democratico (1999)|Movement for the Democratic Change]]), guidata da [[Morgan Tsvangirai]]. I bianchi sono stati questa volta colpiti dal punto di vista economico attraverso politiche di esproprio forzato dei latifondi.<ref>Molti analisti osservano che, sebbene le vaste proprietà terriere dei bianchi fossero state il risultato di decenni di colonialismo e sfruttamento, esse comunque contribuivano con la loro produzione e con i loro posti di lavoro alla stabilità economica e al benessere nazionale.</ref> Innumerevoli gli episodi di violenza. Buona parte dei bianchi sono così momentaneamente emigrati. Mugabe ha invero privato il paese della sua impalcatura economica, trascinandolo nella più totale rovina sociale ed economica, come dimostrano tutti i parametri economici a cominciare da una spaventosa inflazione e dalla penuria dei generi alimentari di prima necessità<ref>Calendari atlante De Agostini, anni 2000-2008 Novara</ref>.
Il governo di Mugabe è stato oggetto di innumerevoli accuse di gravi violazioni dei [[diritti umani]]. A complicare la situazione interviene inoltre l'estrema diffusione dell'[[AIDS]], che ha determinato una drammatica discesa dell'aspettativa di vita.
Peraltro la diffusione dell'AIDS attraverso lo stupro è un'arma biologica che è stata sfruttata da Mugabe contro le etnie rivali, come ha testimoniato il rapporto all'ONU delle Associazioni Femminili dello Zimbabwe.<ref>Rapporto all'ONU delle Associazioni Femminili dello Zimbabwe: "Un genocidio silenzioso" (2008)</ref>
 
Al centro della [[controfacciata]], sotto le logge del coro, è collocato il dipinto su tavola cinquecentesco raffigurante la ''Vergine con Bambino'' del raffaellesco [[Vincenzo degli Azani]] da Pavia.<ref name=Palermo212/>
Nel 2008 Mugabe è stato nuovamente riconfermato al vertice del paese, in un turno elettorale contrassegnato da tumulti e violenze generalizzate. Nel settembre 2008, dopo cinque mesi di trattativa, si è arrivati al seguente accordo: Mugabe rimane presidente del paese, mentre Morgan Tsvangirai, leader del partito d'opposizione MDC, diventa il nuovo primo ministro. Al primo spetta la guida delle forze armate, al secondo rispondono le forze di polizia. Mugabe inoltre è a capo di un gabinetto, con funzioni consultive, composto da 31 rappresentanti, 15 del suo partito, lo Zanu-PF, e 16 dell'opposizione, l'MDC. Vice premier diventa il quarantaduenne Arthur Mutambara, esponente dell'ala scissionista dell'MDC, più vicina allo Zanu-PF di Mugabe.
 
Scene della vita della martire nei due quadroni ai lati del presbiterio: a sinistra una tela con ''Santa Caterina e la disputa con i sapienti'', a destra ''Santa Caterina in carcere riceve la visita dell'Imperatrice Costanza'', entrambi del [[XVII secolo]].
Mugabe negli ultimi anni di presidenza è stato apertamente appoggiato dalla [[Cina]], che cerca in Zimbabwe materie prime per lo sviluppo.
 
Numerose altre scene nei riquadri ovoidali disposti ad intervalli lungo le spalliere dei sedili destinati ai confrati.
Dal lunedì 15 giugno [[2015]] lo Zimbabwe ritira dalla circolazione la propria moneta nazionale, il [[dollaro zimbabwese]], ormai troppo svalutata dopo oltre un decennio di gravissima [[inflazione]], che non veniva più stampata dal [[2009]] (anno in cui la banconota di valore maggiore aveva raggiunto un taglio di 100.000 miliardi). Esso viene sostituito da [[Dollaro statunitense|dollaro USA]] e [[rand sudafricano]]: il cambio viene fissato in 250.000 miliardi di dollari zimbabwiani per un dollaro americano in caso di banconote stampate prima del [[2009]], mentre per le banconote stampate in tale anno il cambio si attesta a 175 milioni di miliardi di dollari zimbabwiani per avere in cambio cinque dollari americani. La [[Reserve Bank of Zimbabwe]] ha accumulato 20 milioni di dollari USA per le operazioni di cambio.<ref>[http://www.ilpost.it/2015/06/14/iperinflazione-moneta-zimbabwe/ Lo Zimbabwe abbandona la sua moneta] - ''[[Il Post]]'', 14 giugno 2015</ref>
 
== Interno ==
Il 15 novembre [[2017]] un [[Colpo di Stato in Zimbabwe del 2017|colpo di Stato]] non cruento tenta di destituire il novantatreenne presidente Mugabe,<ref>http://www.ilpost.it/2017/11/15/zimbabwe-colpo-stato/</ref> il quale il 21 novembre successivo rassegna le dimissioni.<ref>{{cita web|titolo= Robert Mugabe si è dimesso|url=http://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/africa/2017/11/21/zimbabwe-mugabe-si-e-dimesso_c4b18b8b-bb85-42c2-b600-3ee2268dc92e.html|accesso=21 ottobre 2017|sito=Ansa}}</ref>
Anche gli scanni lignei neoclassici, allineati ai lati ove i confratelli si sedevano per assistere alle cerimonie contribuiscono all'apparato iconografico dell'oratorio, le quattordici tavole ellittiche dipinte nelle spalliere raccontano le storie della santa martire e sul dossale dell'elegante altare ligneo.
 
Particolarmente prezioso è lo scanno ligneo di mogano riservato ai Superiori della Compagnia addossato alla [[controfacciata]], in legno dorato intarsiato con avorio e madreperla.
== Geografia ==
{{vedi anche|Geografia dello Zimbabwe}}
[[File:ZimBridalVeiFallsJM.jpg|upright=0.7|thumb|Bridal Veil Falls, Eastern Highlands]]
Lo Zimbabwe appartiene alla regione dell'[[Africa australe|Africa Australe]] ed è compreso tra i fiumi [[Limpopo]] e [[Zambesi]]. Non ha sbocchi sul mare, ma le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] sono abbastanza frequenti e le acque interne abbondanti; con una discreta disponibilità di acqua e un clima favorevole all'insediamento, si può dire che il paese presenti caratteristiche geografiche più ospitali di quelle di tanti altri territori africani. Grazie alla speciale protezione riservata al prezioso e vario ambiente naturale e animale, lo Zimbabwe è sempre stato uno dei paesi più visitati dell'[[Africa]].
 
Lo splendido pavimento in marmi policromi con disegni di figure geometriche con al centro una stella ad otto punte, similare a quelli di [[Oratorio del Rosario di Santa Cita|Santa Cita]] e [[Oratorio di San Lorenzo (Palermo)|San Lorenzo]], realizzato dai maestri [[Gioacchino Vitagliano]] e [[Nicolò Vitagliano]] nel [[1730]].
=== Morfologia ===
Il territorio è piuttosto uniforme e consta in una parte dell'altopiano compreso tra il fiume [[Limpopo]] (Sud) e lo [[Zambesi]] (Nord). Le vette più alte, che si trovano a Nord e Nord-Est sulle dorsali Mavuradona e Inyangani, digradano in direzione del [[Mozambico]] senza mai superare i 2500-2600 metri di altitudine. Il territorio è diviso in tre fasce in base all'altitudine: [[Veld|basso Veld]] (0-700 metri), medio Veld (700-1200 metri), [[alto Veld]] (altitudini superiori). Il territorio dello Zimbabwe fa parte della zolla continentale dell'[[Africa australe|Africa meridionale]] e presenta masse cristalline [[Precambriano|archeozoiche]] ricoperte in seguito da sedimenti; a causa delle vicende tettoniche che interessano la porzione di zolla corrispondente al territorio dello Zimbabwe, si è sviluppata un'attività vulcanica la quale ha a sua volta provocato la formazione di giacimenti diamantiferi, numerosissimi in tutto il paese.
 
== Confraternita di Santa Caterina d'Alessandria ==
=== Idrografia ===
* [[1402]], confraternita di Santa Caterina d'Alessandria.
Il fiume principale del paese è lo [[Zambesi]], il quale funge da confine con il limitrofo Stato dello [[Zambia]]; esso alimenta il bacino idroelettrico di [[Diga di Kariba|Kariba]] e dà vita alle [[cascate Vittoria]]. I suoi affluenti principali sono il Gwayi e il Sanyati. A sud il [[Limpopo]], che nasce nell'Alto Veld, delimita il confine con la regione sudafricana del [[Transvaal]].
 
== Compagnia di Santa Caterina all'Olivella ==
=== Clima ===
* [[1593]], costituzione dell'associazione.<ref name=Palermo211>{{Cita|Gaspare Palermo Volume primo|pp. 211}}.</ref>
Il clima è di tipo tropicale: presenta quindi due stagioni, una secca da aprile a ottobre (inverno australe), l'altra piovosa tra novembre e marzo (estate australe).
* [[1860]] - [[1867]], scioglimento di tutte le associazioni per l'entrata in vigore delle leggi eversive.
La temperatura varia a seconda della fascia di altitudine, per cui si hanno escursioni termiche ridottissime nell'alto e nel medio Veld, mentre si ha un'accentuazione nello scarto tra temperatura invernale ed estiva nel basso Veld; la piovosità annua si tiene su una media di 700&nbsp;mm.
 
Pregevole quadro dell'''Annunciazione'' attribuita alla scuola del [[Pietro Novelli]].
== Popolazione ==
{|class="wikitable" style="float: right; margin-left: 10px"
! colspan="4" style="text-align:center; background:#cfb;"|Popolazione dello Zimbabwe<ref>[https://population.un.org/wpp/DataQuery/ "World Population Prospects: The 2017 Revision"], ESA.UN.org (dati ottenibili via website), [[Dipartimento per gli affari economici e sociali]] del [[Segretariato delle Nazioni Unite]], Population Division</ref>
|-
! style="background:#cfb;"|Anno
! style="background:#cfb;"|Milioni di abitanti
|-
|style="text-align:left;"|1950 ||style="text-align:right;"|2,7
|-
|style="text-align:left;"|2000 ||style="text-align:right;"|12,2
|-
|style="text-align:left;"|2016 ||style="text-align:right;"|16,15
|}
=== Etnie ===
L'etnia prevalente è quella nera [[Bantu (etnologia)|bantu]] [[Shona (popolo)|shona]] (67,1%); seguono i bantu [[ndebele]] (13%), i [[chewa]] (4,9%) e i bianchi, massimamente di stirpe [[Paesi anglosassoni|anglosassone]] (3,5% nel 2004, ma in forte diminuzione per via dell'emigrazione causata dalle repressioni governative). Il restante 11,5% va suddiviso tra [[Meticcio|meticci]], [[Mulatto|mulatti]], [[Asia|asiatici]] e altri.
 
== Chiesa di Santa Rosalia ==
Secondo il censimento del 2012, il 99,7% della popolazione è di origine africana.<ref name="zimstat.co.zw">[http://www.zimstat.co.zw/dmdocuments/Census/CensusResults2012/National_Report.pdf Zimbabwe Population Census 2012] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150218135235/http://www.zimstat.co.zw/dmdocuments/Census/CensusResults2012/National_Report.pdf |data=18 febbraio 2015 }}, zimstat.co.zw; accessed 4 May 2016.</ref>
* [[1620]], è documentata una chiesa e il pozzo di Santa Rosalia nel luogo ove, secondo tradizione popolare, sorgeva casa Sinibaldi.<ref name=Palermo212/>
 
Secondo l'alcamese Pietro Antonio Tornamira dell'[[Ordine benedettino]] e il canonico Antonino Ignazio Mancuso, storici e biografi, il Senato palermitano immediatamente dopo la morte di Rosalia, in virtù dei miracoli compiuti, in ricordo della sua nascita e della sua casa, fece erigere una chiesa in suo onore databile intorno al 1160. La chiesa risulta documentata in atti testamentari del 18 aprile 1257.<ref>G. Cascini, "''Di Santa Rosalia Vergine Palermitana''", libro 1, capitolo 2, foglio 10, Palermo, 1651.</ref>
Si calcola che gli zimbabwesi all'estero ammontino a svariati milioni di persone. Esiste anche un Governo Rodesiano in esilio. In particolare, a causa delle intollerabili condizioni economiche e politiche interne, dalla metà del [[2007]] sono fuggite dal paese altre 3,4 milioni di persone.
[[File:Beitbridge borderpost.jpg|thumb|Postazione di confine tra Zimbabwe e Sudafrica. Spesso immigrati provenienti dallo Zimbabwe cercano di recarsi in Sudafrica, in cerca di migliori condizioni economiche. L'enorme afflusso di persone ha creato problemi tra i due paesi.]]
==== Bianchi ====
Nel [[1891]], prima che i britannici istituissero la colonia della [[Rhodesia Meridionale|Rodesia Meridionale]], era stimato che circa 1.500 europei vi risiedessero. Questa comunità bianca crebbe rapidamente fino a 75.000 persone nel 1945 per raddoppiare a 150.000 dieci anni dopo, nel [[1955]]. Durante questo decennio, 100.000 neri furono costretti ad abbandonare terreni agricoli che vennero riassegnati a proprietari bianchi.<ref>Selby, Angus (2006) "White farmers in Zimbabwe 1890-2005". PhD Thesis, University of Oxford:[http://www.zwnews.com/3-Main%20Body.pdf p. 60] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070615023739/http://www.zwnews.com/3-Main%20Body.pdf |data=15 giugno 2007 }}</ref>
 
== OESSH ==
L'emigrazione bianca su vasta scala in [[Rodesia]] non cominciò prima della seconda guerra mondiale e la comunità bianca ammontava a circa 270.000 persone verso la fine degli [[anni 1960|anni '60]].<ref>Selby thesis:[http://www.zwnews.com/3-Main%20Body.pdf p62, fig 1.6] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070615023739/http://www.zwnews.com/3-Main%20Body.pdf |data=15 giugno 2007 }}</ref> Contribuì molto all'immigrazione bianca lo stanziamento di veterani britannici subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, così come nuovi immigrati che scappavano dai regimi comunisti nell'Europa orientale e altro personale di servizio dall'[[Impero anglo-indiano|India britannica]] (ormai prossima all'indipendenza dal Regno Unito), così come l'arrivo di altri bianchi dal [[Kenya]], dal Congo Belga, dallo Zambia, dall'Algeria e dalla colonia portoghese del Mozambico. Per un certo periodo la Rodesia divenne e funzionò come una specie di paradiso per tutti i bianchi che si stavano ritirando a causa della [[decolonizzazione]] dall'Africa e dall'Asia.<ref>Selby thesis:[http://www.zwnews.com/3-Main%20Body.pdf p58] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070615023739/http://www.zwnews.com/3-Main%20Body.pdf |data=15 giugno 2007 }}</ref>
 
Luoghi sacri di Sicilia custoditi dall'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme:<ref>Chiese affidate all'Ordine in Sicilia [http://www.santosepolcrosicilia.it/luogotenenza-italia-sicilia/chiese-affidate-allordine-in-sicilia/].</ref>
Ad ogni modo i bianchi non costituirono mai più del 7,3%<ref>Wills, A.J. (1967). ''"Three Territories". An Introduction to the History of Central Africa'' (2ª ed.). Durban: Oxford University Press. p. AppendiCE IV. ISBN 0-620-06410-2. Consultato il 10 settembre 2012.</ref> della popolazione del Paese. Secondo un articolo di ''World Affairs'', nel [[1975]] la comunità bianca aveva raggiunto il suo picco (numerico) di 296.000 residenti.
Dopo la ricostituzione della colonia come Zimbabwe nel [[1980]], i bianchi - che fino ad allora, pur essendo una minoranza, avevano governato il Paese - si ritrovarono una minoranza etnica - tra l'altro molto mal tollerata - in un Paese dell'Africa nera a stragrande maggioranza di neri. Alcuni cittadini bianchi dello Zimbabwe cominciarono ad emigrare nei primi anni 1980 per timore delle proprie vite e per incertezza del futuro, sebbene un numero significativo continuasse a rimanervi. Le agitazioni politiche e la confisca illegale di molte aziende agricole di proprietà di bianchi provocò un nuovo e più massiccio esodo nel [[1999]] (anno in cui vi erano ancora 120.000 bianchi nel Paese), tanto che il censimento del [[2002]] riportò solo 46.743 bianchi rimasti in Zimbabwe (di cui, tra l'altro, oltre 10.000 anziani e meno di 9.000 sotto i 15 anni)<ref>Irish Examiner report:[https://web.archive.org/web/20070929111549/http://archives.tcm.ie/irishexaminer/2005/08/24/story662306828.asp 2002 census returns]</ref> e quello del [[2012]] addirittura ne conteggiò appena 28.732<ref>{{Cita web|formato=PDF|url=http://www.zimstat.co.zw/dmdocuments/Census/CensusResults2012/National_Report.pdf|titolo=Zimbabwe Population Census 2012|sito=Zimbabwe National Statistics Agency (ZIMSTAT)|data=ottobre 2013|accesso=16 febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140901192722/http://www.zimstat.co.zw/dmdocuments/Census/CensusResults2012/National_Report.pdf|dataarchivio=1º settembre 2014}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Zimbabwe: Treatment of white Zimbabweans who are not farmers and available state protection|url=http://www.refworld.org/docid/4e4a319f2.html|data=22 luglio 2010|editore=UNHCR|accesso=29 giugno 2013|citazione=According to an article in World Affairs, a bi-monthly international affairs journal published in Washington, DC (World Affairs n.d.), there were 296,000 resident white Zimbabweans in 1975, 120,000 in 1999, and 30,000 in 2010 (World Affairs 1 May 2010).}}</ref> (ovvero circa lo 0,22% della popolazione e, numericamente, un decimo della comunità stimata nel 1975).<ref>Quarterly Digest Of Statistics, Zimbabwe Printing and Stationery Office, 1999.</ref>
 
* [[Chiesa di Sant'Andrea (Piazza Armerina)|Chiesa di Sant'Andrea]] a [[Piazza Armerina]]
La maggioranza dell'emigrazione bianca si è diretta verso il [[Regno Unito]] (tanto che tra i 200.000 e i 500.000 cittadini britannici sono di origine rhodesiana o zimbabwese), Sudafrica, Botswana, Zambia, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
* [[Chiesa di San Cataldo (Palermo)|Chiesa capitolare di San Cataldo]] di [[Palermo]]
* [[Chiesa di San Giuliano (Catania)|Chiesa capitolare di San Giuliano]] di [[Catania]].
* [[Chiesa dell'Immacolata Concezione (Trapani)|Chiesa dell'Immacolata Concezione]] o dell'Immacolatella di [[Trapani]]
 
Chiese a vario titolo correlate all<nowiki>'</nowiki>''Ordo Equestris Sancti Sepulcri Hierosolymitani'' (OESSH):
=== Lingue ===
{| width=100% border=0|
Il Paese riconosce 16 [[lingua ufficiale|lingue ufficiali]], l'assoluta maggioranza delle quali appartenenti al gruppo [[lingue bantu|bantu]] ([[lingua shona|shona]] e [[lingua ndebele del nord|ndebele]] fra le maggiori) oltre all'inglese e ad alcuni dialetti appartenenti alla famiglia [[lingue khoisan|khoisan]]. Le lingue più diffuse sono quelle delle due principali etnie: la [[lingua shona]] e la lingua [[ndebele]], parlate rispettivamente dal 76% e dal 18% degli zimbabwesi<ref name="languages">[http://www.gapadventures.com/docs/pdi/africa/Zimbabwe.pdf Zimbabwe] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090325004301/http://www.gapadventures.com/docs/pdi/africa/Zimbabwe.pdf |data=25 marzo 2009 }} GAP Adventures</ref>.
| width=50% valign=top |
 
* [[Chiesa di Santa Croce (Messina)|Chiesa di Santa Croce]] di [[Messina]]
=== Religione ===
* [[Chiesa di San Nicolò Regale]] di [[Mazara del Vallo]]
Il 62% della popolazione segue la religione cristiana<ref>{{Cita web |url=http://encarta.msn.com/encyclopedia_761575825_3/Zimbabwe.html |titolo=MSN Encarta |accesso=13 novembre 2007 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/5kwbJgfBy?url=http://encarta.msn.com/encyclopedia_761575825_3/Zimbabwe.html |dataarchivio=31 ottobre 2009 }}</ref>, [[Protestantesimo|protestante]] o [[Scisma tricapitolino|scismatica]]: [[Metodismo|metodisti]], [[Avventismo|avventisti]] e [[Anglicanesimo|anglicani]]; i [[Chiesa cattolica|cattolici]] costituiscono circa il 10% dei cristiani; mentre il resto della popolazione è [[Animismo|animista]]. Spesso però cristianesimo e culti indigeni vengono fusi.
* [[Chiesa dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò]] di [[Casalvecchio Siculo]]
 
* [[Duomo di Monreale|Cattedrale di Santa Maria Nuova]] di [[Monreale]]
== Ordinamento dello Stato ==
| width=50% valign=top |
=== Suddivisione amministrativa ===
* [[Chiesa di Santa Maria in Jerusalem]] di [[Palermo]]
{{vedi anche|Province dello Zimbabwe|Distretti dello Zimbabwe}}
* [[Chiesa di Santa Cristina la Vetere]] di [[Palermo]]
[[File:Zimbabwe Provinces numbered 300px.png|thumb|Suddivisione in province]]
* [[Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi]] di [[Palermo]]
Da un punto di vista amministrativo il paese è diviso in otto province più due città con ''status'' di provincia ([[Harare]] e [[Bulawayo]]). A loro volta le province sono divise in 59 distretti e 1.200 comuni costituiti da diversi villaggi.
* [[Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere]] detta ''La Magione'' di [[Palermo]]
 
I dati sulla popolazione della tabella seguente sono riferiti al censimento del 18 agosto 2002.
 
{| class="wikitable sortable"
|-style="background:#BBB"
! N.
! Provincia
! Superficie (km²)
! Abitanti
! ab/km²
|-
| align=right | 1
|[[Bulawayo]]
| align=right | 479
| align=right | 676.787
| align=right | 1.413
|-
| align=right | 2
| [[Harare]]
| align=right | 872
| align=right | 1.903.510
| align=right | 2.183
|-
| align=right | 3
|[[Provincia del Manicaland|Manicaland]]
| align=right | 36.459
| align=right | 1.566.889
| align=right | 43
|-
| align=right | 4
|[[Provincia del Mashonaland Centrale|Mashonaland Central]]
| align=right | 28.437
| align=right | 998.265
| align=right | 35
|-
| align=right | 5
|[[Provincia del Mashonaland Orientale|Mashonaland East]]
| align=right | 32.230
| align=right | 1.125.355
| align=right | 35
|-
| align=right | 6
|[[Provincia del Mashonaland Occidentale|Mashonaland West]]
| align=right | 57.441
| align=right | 1.222.583
| align=right | 21
|-
| align=right | 7
| [[Masvingo]]
| align=right | 56.566
| align=right | 1.318.705
| align=right | 23
|-
| align=right | 8
|[[Provincia del Matabeleland Settentrionale|Matabeleland North]]
| align=right | 75.025
| align=right | 701.359
| align=right | 9
|-
| align=right | 9
|[[Provincia del Matabeleland Meridionale|Matabeleland South]]
| align=right | 54.172
| align=right | 654.879
| align=right | 12
|-
| align=right | 10
| [[Provincia delle Midland|Midlands]]
| align=right | 49.166
| align=right | 1.466.331
| align=right | 30
|-
| align=right |
| '''Totale'''
| align=right | '''390.757'''
| align=right | '''11.634.663'''
| align=right | '''30'''
|}
<small>Fonte: Central Statistical Office of Zimbabwe</small>
 
=== Città principali ===
[[File:Harare secondst.jpg|thumb|Harare, capitale dello Zimbabwe.]]
Le [[città]] di [[Harare]] e [[Bulawayo]] sono le più importanti dello Stato e godono dello status di province. Harare è la [[capitale (città)|capitale]], il centro amministrativamente e politicamente più importante, ospita l'Università dello Zimbabwe ed è inoltre uno snodo commerciale di notevole rilievo. Bulawayo è invece la città più importante dal punto di vista economico, si trova nella parte meridionale del paese e grazie alla sua vicinanza con il [[Sudafrica]] è un importante snodo ferroviario e sede di un buon numero di industrie. Altri centri di rilievo sono [[Mutare]], [[Gweru]], [[Masvingo]], [[Hwange]] e [[Chitungwiza]]. Tra questi è particolarmente importante Mutare, centro economico, commerciale e soprattutto turistico, grazie ai parchi nazionali presenti nelle vicinanze.
[[File:Hwange sunset.jpg|thumb|Hwange, tramonto.]]
 
=== Istituzioni ===
Lo Zimbabwe ha ottenuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna il 18 aprile del 1980, mentre ha una costituzione in vigore dal 21 dicembre del 1979, che ancora costituisce il documento fondamentale nonostante i vari cambiamenti a cui è stata sottoposta.
 
Il sistema legale si basa su un insieme di elementi del sistema inglese con la [[Common law|Common Law]] e altri del sistema romano.
 
Lo Zimbabwe ha un governo di stampo dittatoriale ed è una [[repubblica semipresidenziale]]. Il Parlamento è divenuto bicamerale nel [[2005]]: alla Camera dei Rappresentanti, di 120 membri di cui 12 di nomina presidenziale, si è affiancato il Senato, che dovrà essere nominato su base etnica e tribale. Il suffragio è universale per coloro che abbiano compiuto i 18 anni di età.
 
=== Istruzione ===
[[File:Saint-Georges-College.jpg|thumb|Il Saint-Georges College di Harare.]]
Nel [[2005]] il tasso di [[alfabetizzazione]] dello Zimbabwe si attestava al 90%, il più alto dell'intera Africa dopo quello delle [[Seychelles]]; un ottimo risultato se si considera che questa percentuale era pari al 39% nel [[1962]]. Dopo il raggiungimento dell'indipendenza, il governo ha dato grande impulso alla pubblica istruzione; i circa 95.000 insegnanti costituiscono buona parte dei dipendenti dello Stato. La scuola primaria è obbligatoria e gratuita, ma meno della metà dei bambini che la frequentano accede alla scuola secondaria, che è facoltativa e a pagamento. A causa della crisi attuale i tassi di abbandono scolastico hanno subito un'impennata e l'[[analfabetismo]] è in forte aumento. Un tempo si avevano scuole private di prestigio, ma il loro livello si è ora decisamente abbassato con la fuga dei bianchi e la diffusione della cultura e della letteratura nel paese si è depressa in modo repentino<ref>Lessing D., Zimbabwe, il Paese dei libri negati, 2007</ref>.
Le principali università sono:
 
* University of Zimbabwe, la più importante e grande, situata ad [[Harare]]
* National University of Science and Technology, Zimbabwe (NUST), la seconda università di stato
* Africa University, situata a [[Mutare]]
* Midlands State University
* Bindura University of Science Education
* Solusi University, la più importante università privata del paese
 
=== Sanità ===
La situazione sanitaria è drammatica e si riflette nella [[Tasso di mortalità infantile|mortalità infantile]], che colpisce 81 nati su 1.000, e nella [[speranza di vita]] di 43 anni, una tra le più basse di tutto il mondo. Secondo dati [[Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia|UNICEF]] lo Zimbabwe ha avuto la più alta crescita della mortalità infantile nel mondo, avendo fatto registrare un aumento del 50% rispetto ai primi anni
Novanta<ref>[http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/464 UNICEF - Zimbabwe - Profilo del paese<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080202181845/http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/464 |data=2 febbraio 2008 }}</ref>. Intorno al [[2003]] si attestava al 61‰, adesso è all'81‰. Così la speranza di vita: era di 60 anni all'inizio del XXI secolo, con il tempo è scesa a 45 e adesso è a 43 anni.
 
Questo spaventoso calo è dovuto alla diffusione dell'[[AIDS]], che negli ultimi tempi si è fatta massiccia: un terzo della popolazione ne è colpita, il quarto più alto tasso di diffusione del mondo. Questa malattia ha provocato più di un milione di orfani.<ref name="hiv">[http://www.guardian.co.uk/zimbabwe/article/0,,2036161,00.html Guardian article, The wasteland — inside Mugabe's crumbling state, March 17, 2007] ''The Guardian''</ref>.
 
Nel 1999 è stato redatto il documento intitolato ''National HIV/AIDS Policy'', nel quale vengono analizzate le problematiche relative alla diffusione del virus e vengono additate delle soluzioni che si inseriscono in una strategia globale a livello nazionale.
 
Anche la [[malaria]] è sempre più presente e il rischio di epidemie è alto, visto il peggioramento delle condizioni igieniche e sanitarie: [[Harare]] soffre per la mancanza di acqua e le fognature della città sono in uno stato disastroso<ref>[http://www.ipsnotizie.it/nota.php?idnews=975 SVILUPPO-ZIMBABWE: Disperata la capitale per la mancanza d'acqua<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Questi due fattori favoriscono l'[[inquinamento idrico]], la nascita di patologie epidemiche (nel [[1994]] fu registrata anche un'epidemia di [[peste]]) e il rischio di [[colera]]. Per ragioni economiche il governo ha eliminato le [[Vaccinazione|vaccinazioni]], peggiorando ulteriormente la situazione.
 
=== Situazione dell'infanzia e degli orfani ===
In base al documento ''Inter-Censual Demographic Survey'' redatto nel 1997 su una popolazione totale di 11,8 milioni i ragazzi di età compresa tra i 5 e i 17 anni sarebbero il 37,25% (circa 4,4 milioni). Di essi, circa 600.000 sarebbero [[orfano|orfani]], mentre il numero totale degli orfani, considerando anche i soggetti adulti, salirebbe ad 1 milione. Ad [[Harare]], sempre in base ai dati del rapporto, ci sarebbero almeno 538.701 ragazzi, 12,2% del totale, anche se questa stima sembra sia inferiore alla realtà a causa dei fenomeni migratori degli ultimi anni. La percentuale di ragazzi frequentanti la scuola ad Harare sarebbe intorno all'85%, mentre coloro che non frequentano le strutture educative lo farebbero per i seguenti motivi:
* impossibilità a pagare le tasse: 12,5%;
* respinti: 4,2%;
* non interessati: 1,9%.
Le misure adottate dal governo dello Zimbabwe a favore degli orfani sono state emanate nel 1995 e approvate dal gabinetto solo nel 1999. Queste misure prevedono:
* tutti i ragazzi, compresi gli orfani, hanno diritto ad usufruire delle strutture educative;
* il diritto alla proprietà degli orfani deve essere salvaguardato e protetto;
* la cura e il supporto dato agli orfani deve essere in linea con la [[Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia|Convenzione sui diritti del Fanciullo]] e con l'''African Charter on the Rights and Welfare of the Child''.
 
La crisi dovuta all'aumento del numero degli [[orfano|orfani]] è stata evidenziata a partire dal mese di luglio del 1992, quando il ''Department of Social Welfare'' del Governo dello Zimbabwe ha indetto una conferenza nazionale sul tema, con il supporto dell'[[Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia|UNICEF]]. Venne in tale occasione riconosciuto che un numero limitato di [[Organizzazione non governativa|ONG]] e di ''Community Based Organisation'' stavano lavorando sulla problematica per tentare di limitarne gli effetti negativi, e che l'intervento realizzato a livello di comunità, basato sul lavoro di campo, poteva essere l'unico a dare risultati apprezzabili in termini di diminuzione del disagio sociale. La strategia consistente nell'offrire agli orfani una casa ed un nucleo familiare, un ambiente stabile nel quale poter vivere e potersi sentire accolti era la sola che potesse contribuire a limitare i danni apparentemente inestimabili causati dalla condizione di orfani nei bambini e nei ragazzi coinvolti.
 
Nel 1995 il Governo dello Zimbabwe ha sviluppato la ''National Policy on the Care and Protection of Orphans'', approvata definitivamente nel 1999. Questo piano nazionale riaffermava la validità della strategia a livello locale e la necessità di evitare l'istituzionalizzazione degli orfani, tenendola come ultima alternativa possibile.
 
A metà degli anni ‘90 il Department of Social Welfare ha iniziato una sperimentazione su tre modelli di ''Community-based Orphan Care'': uno in ambito rurale, uno in ambito urbano e uno in aziende agricole (''commercial farms''). Nel corso dell'anno 2000, 30 comunità stanno sperimentando a vari livelli questi modelli elaborati dal Governo.
 
=== Comunicazioni ===
Gli unici giornali che vengono pubblicati regolarmente sono quelli governativi, che Robert Mugabe gestisce personalmente per organizzare campagne mediatiche a suo sostegno o a discapito dei suoi avversari. Un esempio è dato dalla vicenda che nel settembre [[2007]] ha coinvolto l'arcivescovo di [[Bulawayo]] Pius Ncube, uno dei più fieri oppositori del governo; travolto da uno scandalo, è stato costretto alle dimissioni. I quotidiani avversi al governo, come il ''Daily News'', sono stati costretti alla chiusura dopo l'esplosione di ordigni nei loro uffici<ref name="bombs">[http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/1141168.stm Zimbabwe newspaper bombed] ''BBC News'', 28 gennaio 2001</ref>; inoltre non è stata loro rinnovata la licenza di stampa<ref name="license">[http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C05E0DB1E3BF934A35751C0A9629C8B63 Zimbabwe: Newspaper Silenced], February 7, 2004. ''New York Times''.</ref>. La [[BBC]] e la [[CNN]] hanno ricevuto il divieto di filmare o effettuare servizi nel paese<ref name="networks">[http://news.bbc.co.uk/newswatch/ukfs/hi/newsid_4400000/newsid_4401700/4401767.stm Why did Zimbabwe ban the BBC?], April 1, 2005. ''BBC News''.</ref>. Il governo dello Zimbabwe si avvale dell'emittente televisiva di stato, la Zimbabwe Broadcasting Corporation<ref name="propaganda">[http://www.pressreference.com/Uz-Z/Zimbabwe.html ZIMBABWE Press, Media, TV, Radio, Newspapers] ''Press Reference'', 2006</ref>.
 
== Politica ==
=== Politica interna ===
L'attuale fase politica dello Zimbabwe è contrassegnata dal caos e dalla violenza. Il dominio di Mugabe e della sua cerchia permane, ma l'opposizione è diventata sempre più forte, riunita nel partito [[Movimento per il Cambiamento Democratico (1999)|Movement for the Democratic Change]], MDC, il cui leader è [[Morgan Tsvangirai]] e che è appoggiata anche dai bianchi. Tsvangirai è stato arrestato nell'ottobre [[2000]] e nel giugno [[2003]], e insieme a tanti altri colleghi antigovernativi è soggetto ad una vera e propria persecuzione. L'11 marzo [[2007]] durante un incontro di preghiera del MDC è intervenuta la [[polizia]]: Gift Tandare, un importante attivista del partito, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco<ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Harare-19:50/2098363/7 Harare, 19:50 | L'espresso<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080308230926/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Harare-19:50/2098363/7 |data=8 marzo 2008 }}</ref>; il giorno dopo è morto anche Itai Manyeruke<ref>[http://www.swradioafrica.com/news210307/policebrutality210307.htm SW Radio Africa News Story - News story<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080228142603/http://www.swradioafrica.com/news210307/policebrutality210307.htm |data=28 febbraio 2008 }}</ref>, partecipante all'incontro, per complicazioni seguite ad un pestaggio delle forze dell'ordine. Il 25 ottobre dello stesso anno è deceduto Nhamo Musekiwa, guardia del corpo di Tsvangirai, anche lui per le conseguenze delle aggressioni ricevute l'11 marzo. Dopo la sua incursione la polizia ha arrestato circa cinquanta importanti dissidenti, tra i quali il leader del MDC. Tutti sono stati picchiati e torturati, e infine rilasciati dopo alcuni giorni.
Anche nel 2008 gli scontri sono continuati e hanno visto il culmine nelle elezioni presidenziali.
 
Tra le varie iniziative varate del governo, da segnalare la lotta alle perversioni sessuali, probabilmente intentata con l'obiettivo di fornire al governo una moralità da tempo perduta.
L'[[economia]] è in profonda [[recessione]] e il paese è in una crisi economica, sociale, politica e umanitaria senza precedenti.
 
L'economia, prima una delle più forti dell'[[Africa]], è adesso al collasso. Le sanzioni economiche applicate dalla comunità internazionale dovrebbero colpire soltanto le singole persone che fanno parte dell'entourage di Mugabe e non l'economia nazionale nel suo complesso. Comunque, gli aiuti umanitari internazionali fanno fatica a giungere, dal momento che il regime tende a dipingere gli stranieri come sabotatori ed è per questo restio a permettere che i cittadini zimbabwesi li vedano presenti sul territorio per aiutare.<ref name=Banconote10M>{{cita web|url=http://www.corriere.it/esteri/08_gennaio_20/ZIMBABWE_RECORD_ae945be8-c737-11dc-8899-0003ba99c667.shtml|titolo=Banconote da 10 milioni, Zimbabwe al collasso|data=20 gennaio 2008|accesso=20 gennaio 2008|editore=Corriere.it}}</ref>
 
=== Politica estera ===
Dopo la riforma agraria del [[2000]], che ha portato all'espropriazione violenta e senza indennizzi di molte tenute dei bianchi, i rapporti con la [[Gran Bretagna]] e i paesi europei sono degenerati. Anche i paesi limitrofi hanno via via preso le distanze dallo Zimbabwe. Soprattutto lo [[Zambia]] e i paesi afroportoghesi hanno condannato senza mezzi termini le politiche dello Zimbabwe, e ormai l'unico paese che mantiene buoni rapporti diplomatici con Mugabe è il [[Sudafrica]]. Non a caso la comunità internazionale ha affidato al presidente sudafricano [[Thabo Mbeki]] il compito di mediare con lo stesso Mugabe per convincerlo a dimettersi, o comunque a cambiare linea politica. Mugabe, visto l'isolamento, si è rivolto soprattutto alla [[Cina]], che è diventata così il principale investitore del paese. [[File:Demonstration against Mugabe.JPG|thumb|Dimostrazione contro il presidente Robert Mugabe, tenutasi presso l'ambasciata dello Zimbabwe a Londra.]]
Da segnalare l'intervento militare in altri paesi (come ad esempio in [[Repubblica Democratica del Congo|Congo-Kinshasa]]).
A Mugabe e al suo braccio destro Perence Shiri è vietato l'accesso nell'[[Unione europea]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
Dal [[2005]] i rapporti con il [[Botswana]] e con il [[Sudafrica]] si sono fatti tesi a causa della crisi dei rifugiati: in fuga dall'intollerabile situazione interna, milioni di zimbabwesi tentano di emigrare, e quei due paesi sono ovviamente le mete più scelte. La meta preferita è senz'altro il Botswana, con il quale le relazioni si sono notevolmente deteriorate proprio a causa dell'immigrazione di cittadini provenienti dallo Zimbabwe. Per evitare l'arrivo di un numero tanto grande di persone è stato messo in piedi un lungo muro elettrificato. A detta di Mugabe è stata così creata ''la versione africana del muro di sicurezza di Israele'' e una serie di ''tante piccole strisce di Gaza''<ref>[https://web.archive.org/web/20071102141039/http://jjbthearchive.wordpress.com/category/paesi-e-continenti/africa/zimbabwe/ Zimbabwe « L'Archivio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Lo Zimbabwe fa parte dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] e dell'[[Unione africana|Unione Africana]]. Nel dicembre [[2003]] è uscito dal [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]], dopo che il paese ne era stato sospeso a causa delle sue politiche.
 
== Economia ==
{{vedi anche|Iperinflazione nello Zimbabwe}}
Un tempo florido, il paese sta attraversando oggi una spaventosa crisi che, oltre ad essere umanitaria e politica, è anche economica. L'[[economia]] nazionale è infatti in recessione, mentre quella di tutti gli altri paesi africani, anche quelli più poveri, è in crescita positiva. Il PIL zimbabwese è il solo PIL africano ad avere crescita negativa.
L'economia dello Zimbabwe è basata sulla produzione agricola, sulle attività estrattive e sulla produzione di manufatti. Le infrastrutture sono scarsamente sviluppate anche se il sistema stradale è di buon livello e consente spostamenti rapidi. Oltre il 50% della popolazione vive su terre pubbliche, il 17% del territorio è distribuito fra le aziende agricole (''commercial farms''), mentre il 3% è costituito dalle aree destinate alla re-distribuzione.
L'[[inflazione]] del [[Dollaro zimbabwese|Dollaro dello Zimbabwe]] è stata una delle più alte mai registrate nel mondo e la sua crescita sembra senza fine: è stata ufficialmente del 7.892%<ref name="inflation">[http://news.yahoo.com/s/nm/20070822/wl_nm/zimbabwe_dc] Reuters.</ref> nel settembre 2007, ma secondo stime non ufficiali del mese precedente è probabile un valore reale del 13.000%, una vera e propria [[iperinflazione]]. Altre stime l'attestavano intorno al 15.000%<ref name="BBC News">[http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/7009006.stm], BBC News Website.</ref>. La ''Reserve Bank of Zimbabwe'' ha dichiarato nel febbraio [[2008]] un tasso ufficiale del 26.470% nel novembre 2007<ref>[http://www.abc.net.au/news/stories/2008/02/14/2163308.htm?section=world Zimbabwe inflation hits record 66,212.3pc - ABC News (Australian Broadcasting Corporation)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Lo stesso dato è salito al 66.000% a dicembre 2007<ref>[http://www.peacereporter.net/default_news.php?idn=47974 La rete della pace, reportage dal mondo - PeaceReporter<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, al 100.000% nel gennaio 2008<ref>http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mondo/news/2008-02-20_120192560.html</ref>, al 165.000% nel maggio 2008<ref>[http://allafrica.com/stories/200804031050.html allAfrica.com: Zimbabwe: Inflation Surges to 165 000 Percent]</ref> e al 355.000% all'inizio del luglio dello stesso anno<ref>[http://www.zimbabwesituation.com/may17_2008.html#Z22 The Zimbabwe Situation<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Qualsiasi prodotto ha costi altissimi: medici ed infermieri non si recano al lavoro perché i trasporti sono troppo dispendiosi, manca il denaro per mettere benzina nelle ambulanze (la benzina è peraltro carente), le quali per questo non possono circolare; anche il servizio telefonico non funziona. L'inflazione ha costretto all'introduzione di biglietti da 250.000, 500.000 e 750.000 dollari. Al mercato nero la banconota da 750.000 dollari vale meno di mezzo [[dollaro statunitense]], circa 35 centesimi di [[euro]]. La Banca Centrale ha introdotto le nuove banconote dal 1º gennaio [[2008]]. Nel giugno 2008 l'inflazione è balzata dal 2,2 milioni percentuali di maggio a 11,027 milioni per cento<ref>{{collegamento interrotto|1=http://www.statistiche-oggi.it/archives/0007787.html |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. Nel luglio 2008 ha poi raggiunto i 231 milioni per cento<ref>[http://nuovediscussioni.blogspot.com/2008/10/zimbabwe-luglio-inflazione-arriva-231.html Nuovediscussioni: Zimbabwe, a luglio inflazione arriva a 231 milioni per cento<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110708055212/http://nuovediscussioni.blogspot.com/2008/10/zimbabwe-luglio-inflazione-arriva-231.html |data=8 luglio 2011 }}</ref>. L'ultima rilevazione ufficiale parla, a novembre 2008, di un dato inaudito: 8,97×10<sup>22</sup>%. Nel gennaio 2009 la Banca centrale ha introdotto una banconota da 100 [[trilione|trilioni]] di dollari, che al cambio reale varranno 33 dollari USA, ma ad aprile la moneta smette di avere valore legale e al suo posto ne sono utilizzate altre.
La [[disoccupazione]] è dell'80%, e la stessa percentuale della popolazione vive sotto la soglia di povertà<ref name=g>{{Cita news|url=http://www.economist.com/world/africa/displaystory.cfm?story_id=9475943|titolo=How to stay alive when it all runs out|editore=''The Economist''|data=12 luglio 2007|accesso=18 luglio 2007}}</ref>. La disastrosa riforma agraria del 2000, il denaro speso per l'intervento militare nella [[Seconda guerra del Congo|guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo]] e la sospensione degli aiuti internazionali a causa delle politiche di Mugabe hanno provocato il tracollo economico attuale<ref name="drained">[http://www.hrforumzim.com/reports/tort990003/torture990003b.htm Organised Violence and Torture in Zimbabwe in 1999] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070525125500/http://www.hrforumzim.com/reports/tort990003/torture990003b.htm |data=25 maggio 2007 }}, 1999. ''[[Zimbabwe Human Rights NGO Forum]]''.</ref>. Il [[debito pubblico]] e quello internazionale sono abbastanza gravosi, ma nell'ottobre 2007 buona parte del debito con il [[Fondo Monetario Internazionale]] è stato pagato, anche di fronte alla minaccia di espellere lo Zimbabwe dall'organizzazione.
[[File:Zimbabwe-2dollar.jpg|thumb|Dollaro dello Zimbabwe, banconota da due dollari.]]
 
=== Settore primario ===
Nel [[2000]], dopo il fallimento di una trattativa triangolare con il governo inglese e i proprietari terrieri bianchi, il governo di Mugabe ha espropriato senza indennizzi buona parte degli agricoltori bianchi dello Zimbabwe, che complessivamente possedevano e fruttificavano il 70% delle terre coltivabili del paese. Queste sono state regalate ad amici del presidente e a più o meno presunti ex-combattenti, generalmente inesperti di agricoltura, mentre gli ex proprietari bianchi (in particolare 4.000 tra i membri della Zimbabwe Commercial Farmers Union) sono fuggiti o sono stati espulsi: come risultato, la produzione agricola nel [[2003]] è crollata a circa un terzo di quella del [[1999]] e degli anni precedenti.
Il settore agricolo versa oggi nel caos più completo. Il paese, un tempo grande esportatore, dipende ora esclusivamente dalle importazioni. Molte regioni stanno attraversando una gravissima carestia.<ref name=Banconote10M/>
All'[[agricoltura]], ormai niente più che di sussistenza, si affiancava un tempo anche il taglio di legni pregiati<ref name = "FA_Canada">{{Cita web |url=http://infoexport.gc.ca/ie-en/DisplayDocument.jsp?did=1589 |titolo=Country Profile – Zimbabwe |accesso==2007-12-02 |editore=Foreign Affairs and International Trade Canada |citazione= Since the country is well endowed with natural resources such as minerals, arable land and wildlife, many opportunities lie in resource-based activities such as mining, agriculture and tourism, and their downstream industrial activities. }}</ref>. La percentuale di terra coltivata è ormai alquanto bassa (7,5%). Le colture più diffuse sono: [[Zea mays|mais]], [[Triticum|frumento]], [[Saccharum officinarum|canna da zucchero]], [[Sorghum vulgare|sorgo]], frutta, tabacco, caffè, [[Arachide (seme)|arachidi]], cotone e tè. Prati e pascoli occupavano circa il 43% del territorio e venivano utilizzati per l'[[allevamento]], che era in discreta crescita e copriva il fabbisogno interno permettendo talvolta esportazioni. Il patrimonio zootecnico è perlopiù costituito da [[Bovinae|bovini]], [[Caprinae|caprini]] e volatili.
 
=== Settore secondario ===
Il sottosuolo è ricco di [[oro]], [[nichel]], [[argento]], [[antimonio]], [[platino]], [[cobalto]], [[tungsteno]], [[Asbesto|amianto]] e [[cromo]], ma [[petrolio]] e gas naturale mancano. I giacimenti minerari sono diffusissimi in tutto il paese e fin dall'inizio dell'epoca coloniale costituirono la base dello sviluppo.
Metà delle industrie si occupano della trasformazione dei prodotti agricoli. Le principali [[città]] industriali sono la [[capitale (città)|capitale]] [[Harare]], nella quale vi è un cementificio, [[Bulawayo]] e [[Mutare]]. Bulawayo è il più grande centro economico del paese e presso Mutare, nella località di Faruke, è presente una raffineria di petrolio.
 
=== Settore terziario e rapporti economici con l'estero ===
Il settore terziario, un tempo all'avanguardia, è oggidì scadente. Anche il turismo, un tempo fonte primaria dello Stato, è crollato. Esso si concentra sulle rovine di [[Grande Zimbabwe]], sulle [[cascate Vittoria]], sul [[lago Kariba]] e sui numerosi parchi nazionali.
Per quanto riguarda il [[commercio]] estero, i principali partner sono [[Sudafrica]] e [[Cina]], verso le quali vanno le maggiori esportazioni e dalle quali provengono le maggiori importazioni. Il Sudafrica è in testa per entrambe. La Cina è ormai il primo tra i paesi investitori nello Zimbabwe: oltre 35 società cinesi sono presenti nel paese. I rapporti economici tra i due stati si stanno intensificando in campo educativo, agricolo e finanziario<ref>[http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/italiano/news/viewnews.asp?idx=263 Cooperazione Italiana allo Sviluppo<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080226183623/http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it/pdgcs/italiano/news/viewnews.asp?idx=263 |data=26 febbraio 2008 }}</ref>.
 
== Ambiente ==
Il 14,5% (2005) del territorio è totalmente o parzialmente protetto.
La vegetazione è per lo più costituita da rade foreste decidue (''tree Veld'') e nella parte con meno precipitazioni da savana nella quale prevalgono le [[acacia|acacie]] e i [[Adansonia digitata|baobab]]. Lungo lo Zambesi si ha la foresta a galleria. La fauna è costituita soprattutto da [[Elephantidae|elefanti]], [[Panthera leo|leoni]], [[Hippopotamus amphibius|ippopotami]] e [[Antilopinae|antilopi]].
[[File:Victoriafälle.jpg|thumb|Cascate Vittoria.]]
La protezione dell'ambiente fu una caratteristica peculiare del governo rhodesiano sin dagli [[anni 1920|anni venti]]. Nel corso del tempo furono istituite nove riserve e un parco nazionale ([[Parco nazionale Hwange|Hwange National Park]], di 1.456.000 ettari, inaugurato nel 1949). In seguito anche le riserve furono trasformate in parchi nazionali. Nel 1975 fu approvata una nuova legge che istituì nuove tipologie di aree protette come le riserve botaniche, i santuari e le aree safari<ref>Beinart W., McGregor J., Social History and African Environments, Oxford, James Currey, 2003</ref>.
In seguito agli sconvolgimenti socio-politici iniziati con gli anni ottanta, l'attività di cura e protezione dell'ambiente è passata in secondo piano. Le stesse strutture ricettive hanno subito una depressione, date le difficoltà di gestione ambientale<ref>Compagnon D., Constantin F., Administrer l'environnement en Afrique: gestion communautaire, conservation et développement durable, 2000</ref>.
La gestione delle aree protette è affidata per legge al Ministero delle risorse naturali e del turismo.
I dieci parchi nazionali del paese sono:
 
* Chimanimani National Park
* Chizarira National Park
*[[Parco nazionale di Gonarezhou|Gonarezhou National Park]]
*[[Parco nazionale Hwange|Hwange National Park]]
* Kazuma Pan National Park
* Mana Pools National Park
* Matobo National Park
* Matusadona National Park
* Nyanga National Park
* Zambesi National Parks noto anche come Victoria Falls National Park
* Lake Kariba
 
== Arte ==
Abitato da una notevole varietà di genti, lo Zimbabwe ospita al suo interno una diversità di culture ampia, da quella animista e tradizionale dei piccoli villaggi bantu, a quella di stampo anglosassone tipica della componente bianca e, in generale, dei centri urbani: [[Harare|Salisbury]] fu una delle [[città]] più moderne e organizzate del continente africano; nonostante mantenga la fisionomia anglosassone, la [[Harare]] odierna è tuttavia in una situazione di regresso desolante<ref>Zimbabwe: la capitale regredisce alla vita rurale, IRIN, humanitarian news and analysis, 2007</ref>.
[[File:Harare.jpg|thumb|Il Centro di Harare nel 1995.]]
 
Le arti tradizionali del paese includono ceramiche, ceste, tessuti, gioielli e lavori di intaglio. La [[scultura]] Shona oltre a caratteristiche culturali tipiche presenta anche nette influenze di gusto europeo; un tema ricorrente nell'arte dello Zimbabwe è la trasformazione dell'uomo in bestia.
Negli anni quaranta il filantropo Jairos Jiri cominciò ad insegnare ai disabili varie pratiche artistiche incentrando le loro produzioni sullo smercio in molti punti di vendita del paese. Ciò contribuì a migliorare la situazione economica di molte famiglie disagiate, introducendole alle attività commerciali: il sistema divenne così molto popolare e ancor oggi i centri di Jairos Jiri rimangono una parte importante della produzione artistica dello Zimbabwe. Orientativamente, queste produzioni non sono molto dissimili da quelle delle arti tradizionali (ceramiche, ceste, utensileria).
 
Specialmente tra i membri della minoranza bianca è sempre stato di moda il teatro, e in molti centri urbani operano numerose compagnie teatrali.
Molti artisti zimbabweani hanno un seguito internazionale notevole, in special modo scultori e musicisti. I principali scultori sono [[Tapfuma Gutsa|Tapfuma Gudsa]] e Henry Muyradzi, che hanno influenzato molto lo stile degli artisti neri statunitensi. Musicisti di rilievo sono [[Thomas Mapfumo]] e Oliver Mutukudzi.
 
== Tradizioni ==
Le tradizioni, cui contribuiscono le varie etnie del paese ognuna con le proprie istanze, sono basate su una grande spiritualità data da un substrato di tipo animistico su cui poi attecchì il [[Cristianesimo]]. Ciò si esprime non solo nelle feste, ma anche nelle attività giornaliere con l'attenzione particolare data alla meditazione, alla preghiera e alla riflessione.
 
== Sport ==
Circa lo [[sport]], i più seguiti sono il [[cricket]] e il [[Calcio (sport)|calcio]], ma anche il [[rugby]] è popolare, specie tra i bianchi. La [[nazionale di calcio dello Zimbabwe]], controllata dalla [[Federazione calcistica dello Zimbabwe|Zimbabwe Football Association]], non è mai riuscita a qualificarsi ai [[Campionato mondiale di calcio|Mondiali]], ma è riuscita a qualificarsi alla [[Coppa delle Nazioni Africane 2004|Coppa d'Africa nel 2004]]; qualificatasi anche nel [[Coppa delle Nazioni Africane 2006|2006]], ha battuto il forte [[Nazionale di calcio del Ghana|Ghana]]. Tuttavia, vista la mancata qualificazione all'edizione del [[Coppa delle Nazioni Africane 2008|2008]], il ct [[Charles Muhlauri]] è stato sostituito con Josè Claudinei Georgini, noto come Valinhos, allenatore [[Brasile|brasiliano]]<ref>[http://www.calcionews.info/2008/01/09/calcio-zimbabwe-valinhos-nuovo-ct/ calcionews.info - Le migliori risorse e informazioni sul tema: calcionews. Questa pagina è in vendita!<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080226062434/http://www.calcionews.info/2008/01/09/calcio-zimbabwe-valinhos-nuovo-ct/ |data=26 febbraio 2008 }}</ref>. Il più celebre giocatore zimbabwese è stato certamente [[Bruce Grobbelaar]]. Nelle [[Giochi olimpici|Olimpiadi]] lo Zimbabwe ha vinto in tutto otto medaglie, tutte al femminile: una è stata conseguita ai boicottati giochi estivi di Mosca del [[1980]] in [[hockey su prato]], tre alle [[Giochi della XXVIII Olimpiade|Olimpiadi di Atene]] del [[2004]] e quattro alle [[Giochi della XXIX Olimpiade|Olimpiadi di Pechino]] nel [[nuoto]] ad opera di [[Kirsty Coventry]]. In questa disciplina sono stati ottenuti risultati buoni anche ai [[Giochi del Commonwealth]] e a quelli africani. Il paese può vantare anche ottimi tennisti (soprattutto nel doppio), come i fratelli [[Cara Black|Cara]] (vincitrice di dieci Slam tra doppio e doppio misto ed ex doppista numero 1 al mondo), [[Wayne Black|Wayne]] (vincitore di quattro Slam tra doppio e doppio misto tra cui due con Cara) e [[Byron Black]] (vincitore del [[Open di Francia 1994 - Doppio maschile|Roland Garros 1994]] ed ex numero 1 al mondo). Nell'[[automobilismo]], invece, sta emergendo il nome di Conrad Rautenbach, figlio di Billy Rautenbach (uomo d'affari vicino al presidente Mugabe), che partecipa al [[Campionato del mondo rally 2008|Campionato Mondiale Rally 2008]] con una [[Citroën C4 WRC]]. Si ricordano anche i piloti del motomondiale [[Jim Redman]] e [[Gary Hocking]], rispettivamente 6 e 2 volte campioni del mondo.
===Giochi olimpici===
La prima medaglia d'oro olimpica per lo Zimbabwe fu conquistata nell'Hockey su prato, competizione a squadre femminile, ai Giochi olimpici di Mosca 1980.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlateBibliografia ==
* Adriana Chirco, ''Palermo la città ritrovata'', Flaccovio, Palermo, 2002.
* [[Geografia dello Zimbabwe]]
* Pierfrancesco Palazzotto, ''Palermo. Guida agli oratori. Confraternite, compagnie e congregazioni dal XVI al XIX secolo'', Kalós, Palermo, 2004, pp.&nbsp;214–225
* [[Rhodesia]]
* {{Cita libro
* [[Rhodesia Meridionale]]
|titolo = ''Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo''
* [[Storia dello Zimbabwe]]
|autore = Gaspare Palermo
* [[Storia della Rhodesia]]
|url = https://books.google.it/books?id=rVsUAAAAQAAJ
* [[Harare]]
|editore = Reale Stamperia
* [[Bulawayo]]
|città = Palermo
* [[Nazionale di calcio dello Zimbabwe]]
|anno = 1816
* [[Grande Zimbabwe]]
|volume = Volume primo
* [[Gloriosa]], fiore nazionale
|cid = Gaspare Palermo Volume primo
* Zimbabwe, canzone di [[Bob Marley]]
}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizionecommons=sulloCategory:Oratorio di Santa Caterina (Palermo)|wiktpreposizione=Zimbabwesulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [https://web.archive.org/web/20070228184331/http://viaggiaresicuri.mae.aci.it/?zimbabwe Scheda dello Zimbabwe dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
* {{cita web|http://www.newzimbabwe.com|New Zimbabwe}}
* {{cita web|http://thereport.amnesty.org/eng/Regions/Africa/Zimbabwe|Amnesty International annual report 2007 on Zimbabwe}}
* [http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/4188702.stm Zimbabwe destruction: One man's story], ''[[BBC News Online]]''
** {{cita web|http://www.anytravels.com/africa/zimbabwe/|Travel Overview of Zimbabwe}}
** {{cita web|http://www.joinafrica.com/countries1/Zimbabwe/people.htm|Facts about Zimbabwe}}
** {{cita web|http://dmoz.org/Regional/Africa/Zimbabwe/|Open Directory Project: Zimbabwe}}
** {{cita web|http://dir.yahoo.com/Regional/Countries/Zimbabwe/|Yahoo!: Zimbabwe}}
** {{cita web|url=http://www.swissinfo.ch/ita/speciali/euro2008/altro_sguardo/Una_scuola_di_calcio_che_non_e_solo_pallone.html?siteSect=22261&sid=9065744&cKey=1210343031000&ty=st/|titolo=Scuola calcio ad Harare}}
* {{cita web|http://www.helpzimbabwechildren.org|Help Zimbabwe Children . org}}
 
{{Africa}}
 
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Palermo}}
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[[Categoria:ZimbabweOratori di Palermo|Caterina d'Alessandria]]