Cimitero monumentale di Staglieno e Oratorio di Santa Caterina (Palermo): differenze tra le pagine

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{{Edificio religioso
{{NN|architettura|arg2=arte|giugno 2016}}
|NomeEdificio = Oratorio di Santa Caterina
{{coord|44.43008711136956|8.949973583221436|display=title|format=dms}}
|Immagine =
{{Cimitero
|Didascalia =
|Nome=Cimitero Monumentale di Staglieno
|Larghezza =
|Immagine=Genova - Cimitero di Staglieno - Statua della Fede e Pantheon.jpg
|Città = {{simbolo|Palermo-Stemma uff.png}} [[Palermo]]
|Dimensione= 250px
|Regione = {{IT-SIC}}
|Didascalia=Statua della fede e il [[Pantheon (Genova)|Pantheon]]
|SiglaStato = ITA
|Tipo= civile
|Religione = [[Cattolicesimo|cattolica]]
|Confessione religiosa= mista ([[Cattolicesimo|Cattolica]], [[Protestante]], [[Ebraismo|Ebraica]])
|DedicatoA = [[Caterina d'Alessandria]]
|Stato= in uso
|AnnoConsacr =
|Nazione=ITA
|StileArchitett = Barocco
|Città=Genova
|InizioCostr = [[1638]]
|Periodo costruzione= 1844-1851
|FineCostr =
|Data apertura=2 gennaio 1851
|Website =
|Data chiusura=
|Note =
|Data riapertura=
|Area= 330.000 m<sup>2</sup> (30 ha)
|Ingegnere=
|Architetto= [[Carlo Barabino]] e [[Giovanni Battista Resasco]]
|Tombe famose=
|Note=Include sezione Inglese
}}
Il '''cimitero monumentale di Staglieno''' (in [[lingua ligure|ligure]] ''Çimiteio de Stagén'') è il maggiore luogo di sepoltura di [[Genova]] ed è uno dei [[cimiteri monumentali]] più importanti d'[[Europa]].
 
L''''oratorio di Santa Caterina d'Alessandria all'Olivella''' è un edificio di culto [[barocco]] situato nel [[centro storico di Palermo]]. È ubicato in via Monteleone nel quartiere [[Olivella (rione storico di Palermo)|Olivella]] dal quale prende nome, strada che da [[Olivella (rione storico di Palermo)|Piazza Olivella]] conduce in via Roma.<ref name=Palermo212>{{Cita|Gaspare Palermo Volume primo|pp. 212}}.</ref>
È situato nella [[Val Bisagno]], nel territorio del [[Municipi di Genova|"Municipio IV – Genova Media Val Bisagno"]], comprendente il quartiere di [[Staglieno]].
 
== Culto ==
[[File:Tomba Famiglia Appiani (Cimitero di Staglieno).jpg|upright=1.4|thumb|La tomba della famiglia Appiani usata come copertina dell'album ''[[Closer (Joy Division)|Closer]]'' del [[1980]] del gruppo [[new wave (musica)|new wave]]/[[post punk]] inglese dei [[Joy Division]].]]
* Santa [[Caterina d'Alessandria]] per il suo "sapere", è Patrona di artisti e sapienti.
Vi sono sepolti figli illustri del capoluogo ligure e altri personaggi famosi tra i quali uno dei padri della Patria italiana, [[Giuseppe Mazzini]], il presidente del Consiglio e partigiano [[Ferruccio Parri]], il compositore della musica dell'Inno d'Italia [[Michele Novaro]], numerosi [[garibaldini]] tra i quali [[Antonio Burlando]] ed altri che fecero parte della [[spedizione dei Mille]] (un campo è a loro dedicato), l'attore [[Gilberto Govi]], il [[cantautore]] [[Fabrizio De André]], il pittore [[Federico Sirigu]], la scrittrice [[Fernanda Pivano]], il poeta [[Edoardo Sanguineti]], [[Constance Lloyd]] (moglie di [[Oscar Wilde]]), [[Nino Bixio]] e [[Stefano Canzio]].
* Imperatrice [[Flavia Giulia Costanza|Costanza]]
 
== Storia ==
Per la vastità dei suoi imponenti monumenti funebri è considerato un vero e proprio museo a cielo aperto. Le numerose statue funerarie e cappelle – opere prevalentemente di [[scultori genovesi]] – sia pure costruite in stili differenti, restituiscono all'insieme del complesso un importante valore sotto l'aspetto dell'[[architettura]] e scultura funebre.
* [[1402]], È documentata la [[#Confraternita di Santa Caterina d'Alessandria|Confraternita di Santa Caterina d'Alessandria]].
* [[1589]], La confraternita ottiene il permesso di costruire un oratorio in via Monteleone nel quartiere Olivella col consenso del Senato di Palermo.
 
Secondo la tradizione popolare, qui sorgeva la casa d'infanzia di Santa Rosalia e della famiglia [[Sinibaldi]].<ref name=Palermo212/> Per la costruzione della [[chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella]] e l'equa ripartizione dei terreni la [[congregazione di San Filippo Neri]] e i [[Padri Filippini]] per compensare i confratelli di Santa Caterina, s'impegnarono a costruire nella nuova chiesa di [[Ignazio di Loyola|Sant'Ignazio]] una cappella dedicata a [[Santa Rosalia]] e a ricostruire l'oratorio in altro sito. Infatti ancora oggi nel cortile dell'oratorio è visibile il pozzo della dimora della Santuzza.
== La progettazione ==
La progettazione del cimitero genovese risale al [[1835]] ancora sulla scia del clima creato dall'[[Editto di Saint Cloud|editto napoleonico di Saint-Cloud]] entrato in vigore il 12 giugno [[1804]], con il quale si vietavano le sepolture nelle chiese e nei centri abitati.
* [[XVIII secolo]], Nella prima metà del secolo i lavori per l'oratorio assumono connotazioni [[barocco|barocche]].
* [[1860]], Le [[leggi eversive]] decretano la chiusura del luogo e lo scioglimento delle associazioni.
* [[1867]], Abbandono definitivo con l'abolizione delle Confraternite.
* [[1946]], Insediamento dell'[[Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme|Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani del Santo Sepolcro]] promotori dell'opera di restauro, oggi sede della Segreteria e luogo per l'ascolto della musica da camera.
 
Dopo un periodo di declino, il primitivo luogo di culto per la straordinaria bellezza è utilizzato come sede dell'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro.
Il progetto originario dell'architetto [[Carlo Barabino]] venne approvato dal Comune di Genova. Barabino tuttavia morì nello stesso anno a causa dell'epidemia di colera che aveva colpito la città e il progetto passò al suo collaboratore e allievo [[Giovanni Battista Resasco]] (il piazzale dell'ingresso secondario del cimitero porta il suo nome).
 
== Facciata ==
L'area di Staglieno su cui sorgeva la ''villa Vaccarezza'' parve la più indicata per la costruzione di un cimitero poiché poco abitata e, allo stesso tempo, vicina al centro della città. I lavori iniziarono nel [[1844]] e la struttura venne aperta al pubblico il 2 gennaio [[1851]] (nel primo giorno furono sepolte quattro persone)<ref>''Genova tra Ottocento e Novecento'', volume 3, Nuova Editrice Genovese, pag 20 e seguenti</ref>.
Essenziale e lineare il [[prospetto]] principale del [[1740]]c., delimitato ai lati da [[lesene]] con un [[portale]] centrale in pietra con [[volute]] e [[architrave]] aggettante. Una finestra decorata dalla conchiglia e dalle doppie volute laterali illumina la [[cantoria]]. Un cornicione e due «pire di pietra» chiudono la facciata sulla parte superiore.
 
Un portone ligneo finemente lavorato costituisce l'ingresso principale con accesso ad un piccolo [[vestibolo (architettura)|vestibolo]]. Nella [[controfacciata]] è ricavato il coro con [[loggia]] all'interno del quale è custodito un settecentesco organo ligneo dipinto.
Dopo vari ampliamenti portati avanti nel tempo, oggi comprende un'area di circa 330.000 metri quadrati ed include anche un cimitero inglese (dove si trova la tomba di [[Constance Lloyd]], moglie di [[Oscar Wilde]]), uno protestante ed uno ebraico.
 
== Stucchi del Serpotta ==
Al centro del luogo di sepoltura – dove un tempo vi era semplicemente un grande prato – si erge ora la statua della ''Fede'', alta nove metri, opera dello [[scultore]] [[Santo Varni]]. Prospiciente la statua della Fede, al culmine di un'imponente scalinata, si staglia il [[Pantheon (Genova)|Pantheon]] (copia del [[Pantheon (Roma)|Pantheon di Roma]]) con il suo bellissimo pronao di colonne in stile dorico, fiancheggiato da due statue marmoree rappresentanti i profeti biblici Giobbe e Geremia.
La magnifica decorazione interna a stucco realizzata dal 1719 al 1725, è opera di [[Procopio Serpotta]] figlio naturale di [[Giacomo Serpotta|Giacomo]], membro della confraternita assieme al figlio [[Giovan Maria Serpotta|Giovan Maria]], e di [[Domenico Castelli]]. Ogni finestra dell'oratorio ha il timpano arricchito da putti che sostengono targhe e medaglioni con la semplice funzione decorativa.
 
* La ''[[sapienza (filosofia)|sapienza]]'' (identificata proprio con santa [[Caterina d'Alessandria]], nota per il suo "sapere", è patrona di artisti e sapienti) e la ''[[Scienza]]'' statue assise su mensole della [[controfacciata]].
[[File:Cimitero staglieno-veduta2-wiki.jpg|thumb|upright=3.2|Veduta del cimitero di Staglieno in una cartolina di inizio [[XX secolo|Novecento]]. Sulla sinistra si nota il Pantheon; più all'esterno il corso dell'[[Acquedotto storico di Genova|antico acquedotto]]]]
* Le [[virtù cardinali]] ''[[carità]]'', ''[[fede]]'', ''[[speranza]]'' e ''[[Fortezza (virtù)|fortezza]]'' raffigurate sui bassorilievi dei medaglioni sulla posti sulla volta.
Lungo la collina che lo sovrasta si possono incontrare, lungo il cammino, cappelle monumentali in stile gotico, bizantino, neo-egizio, Liberty, mesopotamico e neoclassico.
* ''[[Astrologia]]'' e ''[[dialettica]]'', ''[[etica]]'' e ''[[fisica]]'', ''[[geografia]]'' e ''[[geometria]]'', ''[[retorica]]'' e ''[[teologia]]'' i simulacri allegorici posti nelle nicchie ricavate alle pareti.
* Altri stucchi raffiguranti ''[[Oliva di Palermo|santa Oliva]]'' e ''[[Ninfa (martire)|santa Ninfa]]'' poste ai lati dell'arco trionfale delimitante il [[presbiterio]]. Le statue di ''[[santa Rosalia]]'' e ''[[sant'Agata]]'' fiancheggiano l'altare maggiore. Sul [[paliotto]] è realizzato, a rilievo dorato ''Il sacrificio di Isacco''.
 
Episodi della vita della Santa titolare sono illustrati nei teatrini posti sotto le arcate ribassate della [[loggia]] tripartita che ospita il [[coro (mobilio)|coro]] e lungo le pareti.
Il camposanto di Staglieno, evidentemente, non può non essere motivo di orgoglio cittadino. È stato ed è – per la sua bellezza – meta di artisti e letterati giunti da ogni dove: [[Ernest Hemingway]] lo definì ''una delle meraviglie del mondo''.
 
== Cicli pittorici ==
Ma una puntuale descrizione della struttura e dell'imponenza del complesso architettonico è resa anche negli scritti di [[Mark Twain]] riportati nel ibro ''The Innocents Abroad'' ("Innocenti all'estero", del [[1867]]):
L'affresco della [[volta (architettura)|volta]] raffigura ''Santa Caterina in Gloria'' di [[Antonio Grano]], ultima opera condotta dall'artista, completata con interventi successivi di [[Paolo Grano]], nei [[pennacchio (architettura)|pennacchi]] altri angeli recano oggetti simbolo della Martire.
{{Citazione|È un ampio corridoio di marmo fiancheggiato da colonne che si stende intorno ad un grande quadrato di terreno libero; il suo spazioso pavimento è di marmo e su ogni lastra c'è un'iscrizione, giacché ogni lastra ricopre una salma.<br />
Da una parte e dall'altra, avanzando nel mezzo del passaggio, vi sono monumenti, tombe, figure scolpite squisitamente lavorate, tutte grazia e bellezza. Sono nuove, nivee; ogni lineamento è perfetto, ogni tratto esente da mutilazioni, imperfezioni o difetti; perciò, per noi, queste lunghissime file di incantevoli forme sono cento volte più belle della statuaria danneggiata e sudicia salvata dal naufragio dell'arte antica ed esposta nelle gallerie di [[Parigi]] per l'adorazione del mondo.}}
 
Nel [[vestibolo (architettura)|vestibolo]] è collocato ''Lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d'Alessandria'' quadro attribuito a [[Gaspare Vazzano]] detto lo [[Zoppo di Ganci]]. Da non confondere con [[Giuseppe Salerno (pittore)|Giuseppe Salerno]] parimenti chiamato lo [[Zoppo di Gangi]] autore del ''Martirio di Caterina'' del [[1609]], quadro che costituisce la pala dell'altare maggiore.<ref name=Palermo212/>
Il principale cimitero genovese ha subito nel tempo una decadenza dovuta anche alla sua estensione, pur mantenendo inalterato il suo fascino. Le tombe e le sculture che agli occhi di Twain apparivano ''nuove e nivee'', oggi sono rese grigie dalla polvere, dallo [[smog]] e dall'incedere degli arbusti. Sebbene lasciate in abbandono, restano ugualmente piene di grazia e perfette nella struttura, rimanendo uno dei migliori esempi dell'[[arte]] funeraria con cui la borghesia genovese dell'[[XIX secolo|Ottocento]] ostentava la propria opulenza.
 
Al centro della [[controfacciata]], sotto le logge del coro, è collocato il dipinto su tavola cinquecentesco raffigurante la ''Vergine con Bambino'' del raffaellesco [[Vincenzo degli Azani]] da Pavia.<ref name=Palermo212/>
== Analisi storica ==
Per comprendere meglio l'aspetto puramente artistico ed il valore della parte monumentale del cimitero di Staglieno occorre procedere ad una valutazione di tipo storico-sociale considerando cioè – per quanto riguarda almeno il periodo del cosiddetto realismo borghese – i riflessi e le ricadute dello sviluppo, della formazione e del consolidamento di un certo tipo di borghesia – quella genovese del tempo – quanto mai propulsiva e per molti aspetti artefice di una mentalità progressista ''[[ante litteram]]''.
 
Scene della vita della martire nei due quadroni ai lati del presbiterio: a sinistra una tela con ''Santa Caterina e la disputa con i sapienti'', a destra ''Santa Caterina in carcere riceve la visita dell'Imperatrice Costanza'', entrambi del [[XVII secolo]].
{{Approfondimento
|titolo=Quando una tomba finisce in copertina
|contenuto=La notorietà del luogo di sepoltura travalica i confini strettamente locali. Ne è testimonianza, ad esempio, il fatto che il [[gruppo musicale]] [[New wave (musica)|new wave]] [[inghilterra|inglese]] [[Joy Division]] ([[1977]]-[[1980]]) abbia scelto, per le copertine di due loro dischi, foto di tombe scattate all'interno del cimitero di Staglieno dal fotografo francese [[Bernard Pierre Wolff]]. La prima rappresenta il particolare di una tomba (tomba Famiglia Ribaudo) dallo stile vagamente [[egizi]]o nel basamento ed è stata usata per la copertina del [[45 giri]] ''Love Will Tear Us Apart''; la seconda è stata utilizzata per la copertina del ''[[long playing]]'' pubblicato postumo nel [[1980]] (ovvero dopo il suicidio di [[Ian Curtis]]) – ''Closer'' – per la quale è stata usata una foto della tomba della [[Appiani (famiglia)|famiglia Appiani]] che si trova nel porticato sud.
}}
In quegli anni, i [[Giovine Italia|tentativi insurrezionali mazziniani]] del [[1832]]-[[1834]] di [[Chambery]], [[Torino]] e [[Genova]], pur falliti, scossero l'opinione pubblica preoccupando i vari casati nobili al potere e intimorendo in linea di massima le classi sociali dominanti che, se talvolta si mostravano aperte al progresso, d'altro canto capivano che una cospicua parte del loro potere sarebbe stata erosa dal suffragio universale di una costituzione repubblicana.
 
Numerose altre scene nei riquadri ovoidali disposti ad intervalli lungo le spalliere dei sedili destinati ai confrati.
Si sviluppò così una linea di pensiero di tipo liberale moderato che aveva la chiara intenzione di esser guida per i [[risorgimento italiano|movimenti risorgimentali]] ma nel contempo di impedire sconvolgimenti sociali irreversibili, nella convinzione che l'impegno sociale e politico e riforme adeguate avrebbero gradualmente portato sia all'indipendenza nazionale sia all'unificazione del mercato, indispensabile per uno sviluppo [[industria]]le simile a quello delle nazioni più moderne dell'epoca.
 
== Interno ==
Utilizzando i mezzi legali di comunicazione che in quel periodo storico – ovvero metà [[XIX secolo|Ottocento]] – erano loro permessi, gli aderenti a questa linea di pensiero si adoperarono con tenacia ed anche coraggio personale per il raggiungimento di maggiori libertà supportate da leggi diverse che tenessero conto anche delle esigenze della classe operaia che stava crescendo a ritmi fortissimi soprattutto a Genova.
Anche gli scanni lignei neoclassici, allineati ai lati ove i confratelli si sedevano per assistere alle cerimonie contribuiscono all'apparato iconografico dell'oratorio, le quattordici tavole ellittiche dipinte nelle spalliere raccontano le storie della santa martire e sul dossale dell'elegante altare ligneo.
 
Particolarmente prezioso è lo scanno ligneo di mogano riservato ai Superiori della Compagnia addossato alla [[controfacciata]], in legno dorato intarsiato con avorio e madreperla.
Ad esempio, un obiettivo fondamentale era adeguare l'istruzione alle necessità del periodo storico sociale che si stava profilando, in particolare in modo tale che la formazione seguisse i ritmi dell'industrializzazione (ricalcando così, almeno nelle linee principali, il concetto di [[libero scambio]] analizzato da [[Adam Smith]] e diffuso in Italia da [[Richard Cobden]]).
 
Lo splendido pavimento in marmi policromi con disegni di figure geometriche con al centro una stella ad otto punte, similare a quelli di [[Oratorio del Rosario di Santa Cita|Santa Cita]] e [[Oratorio di San Lorenzo (Palermo)|San Lorenzo]], realizzato dai maestri [[Gioacchino Vitagliano]] e [[Nicolò Vitagliano]] nel [[1730]].
== Artisti per le tombe dei patriarchi ==
[[File:Noack, Alfred (Dresda 1833-Genova 1895) - Genova - Camposanto - Monumento Montanaro (Vilia).jpg|thumb|Monumento funebre al cimitero di Staglieno - fotografia di [[Alfred Noack]]]]
A Genova l'alleanza tattica interclassista fra commercianti, industriali e lavoratori trovò voce nel Congresso degli Scienziati del [[1846]]. A titolo di esempio, vale la pena di ricordare l'opera di uno dei capofila di queste posizioni, [[Giovanni Ansaldo (imprenditore)|Giovanni Ansaldo]], al quale si deve l'introduzione della scuola serale per operai-lavoratori<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/asciarossa/anni.htm|titolo=Approfondimento}}</ref> nel capoluogo ligure e che, nella seconda metà dell'Ottocento, ebbe il maggiore centro di studi politecnici del [[Regno d'Italia]].
 
== Confraternita di Santa Caterina d'Alessandria ==
In questa situazione è comprensibile come la fascia più agiata della borghesia genovese desiderasse perpetuare la propria memoria tramite segni duraturi tali da ricordare il proprio lavoro e la propria morale: anche, e soprattutto, a quel tempo il metodo migliore si rivelava ancora la [[scultura]]. Da qui il nascere di lavori realistici, talvolta anche iperrealistici, comunque di buon livello (alcuni addirittura di ottima fattura) che riguardavano soprattutto la prima fase scultorea del cimitero monumentale di Staglieno.
* [[1402]], confraternita di Santa Caterina d'Alessandria.
 
== Compagnia di Santa Caterina all'Olivella ==
[[File:Tomba Famiglia Scala; Cimitero monumentale di Staglieno.jpg|left|thumb|Bassorilievo di donna su destriero]]
* [[1593]], costituzione dell'associazione.<ref name=Palermo211>{{Cita|Gaspare Palermo Volume primo|pp. 211}}.</ref>
Spesso, nelle tombe realizzate all'epoca, molte delle quali immortalate in [[fotografia]] dal famoso fotografo [[Alfred Noack]], il defunto è ritratto circondato dai propri cari, ma anche da altre persone; viene quindi ''interpretato'' come una figura patriarcale e positiva, tipica di chi finalmente si è guadagnato il giusto riposo dopo una alacre vita di lavoro.
* [[1860]] - [[1867]], scioglimento di tutte le associazioni per l'entrata in vigore delle leggi eversive.
 
Pregevole quadro dell'''Annunciazione'' attribuita alla scuola del [[Pietro Novelli]].
Ben diversa sarà invece l'impostazione contenutistico-formale delle opere successive che caratterizzeranno la fase dell'apice e d'inizio di fase calante della borghesia commerciale-industriale genovese. In essa viene evidenziato il rapporto [[eros]]-[[morte|tanatos]] arrivando a espressioni di tipo [[liberty]] con figure di angeli che ricordano le ''concubine del morto'', ovvero statuette femminili molto seducenti che erano poste nella tomba dei [[faraone|faraoni]] o dei notabili [[egizi]] per ''rendergli piacevole'' la permanenza nel ''regno dei morti''.
 
== Chiesa di Santa Rosalia ==
Particolarmente curiosa, in tale quadro, risulta una statua dall'inconsueto aspetto contenutistico (considerata dai critici di ottima ma non di eccelsa fattura), che rappresenta la morte quale donna seducente che porta con sé su un focoso destriero il defunto.
* [[1620]], è documentata una chiesa e il pozzo di Santa Rosalia nel luogo ove, secondo tradizione popolare, sorgeva casa Sinibaldi.<ref name=Palermo212/>
 
Secondo l'alcamese Pietro Antonio Tornamira dell'[[Ordine benedettino]] e il canonico Antonino Ignazio Mancuso, storici e biografi, il Senato palermitano immediatamente dopo la morte di Rosalia, in virtù dei miracoli compiuti, in ricordo della sua nascita e della sua casa, fece erigere una chiesa in suo onore databile intorno al 1160. La chiesa risulta documentata in atti testamentari del 18 aprile 1257.<ref>G. Cascini, "''Di Santa Rosalia Vergine Palermitana''", libro 1, capitolo 2, foglio 10, Palermo, 1651.</ref>
== Apporto degli scultori genovesi ==
{{vedi anche|scultori genovesi|Angelo di Monteverde}}
[[File:Genova-Staglieno-IMG 2008.JPG|thumb|L'''[[Angelo di Monteverde|angelo]]'' di [[Giulio Monteverde]]]]
Fra gli scultori che hanno dato vita alle opere del cimitero di Staglieno vi sono, fra gli altri, [[Santo Varni]] (autore della bella statua dedicata alla Fede della Religione, alta nove metri e posta al centro del luogo di sepoltura, statua eseguita non per una tomba in particolare ma come emblematica presentazione del grandioso cimitero allo spettatore che vi accede) e [[Lorenzo Orengo]] (che scolpì la tomba dedicata a Caterina Campodonico, la famosa ''venditrice di noccioline'').
 
== OESSH ==
Sono poi da segnalare [[Augusto Rivalta]] (autore della tomba Piaggio), [[Eugenio Baroni]] (autore di numerose tombe di famiglia), [[Luigi Rovelli]] (che costruì la Cappella Raggio, nota anche come ''Duomo di Milano'' per la somiglianza con la [[Duomo di Milano|cattedrale meneghina]]), [[Michele Sansebastiano]] (cui si devono il cippo Tagliaferro, il cippo Romanengo-Bussa e la Tomba Barbieri), [[Edoardo Alfieri]] e [[Norberto Montecucco]].
 
Luoghi sacri di Sicilia custoditi dall'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme:<ref>Chiese affidate all'Ordine in Sicilia [http://www.santosepolcrosicilia.it/luogotenenza-italia-sicilia/chiese-affidate-allordine-in-sicilia/].</ref>
Una menzione particolare merita l'[[Angelo di Monteverde]], opera dello scultore [[Giulio Monteverde]], che orna sontuosamente con una figura d'angelo d'inusitato fascino la tomba Oneto al Porticato superiore di ponente.
 
* [[Chiesa di Sant'Andrea (Piazza Armerina)|Chiesa di Sant'Andrea]] a [[Piazza Armerina]]
== Tombe e scultori nei porticati ==
* [[Chiesa di San Cataldo (Palermo)|Chiesa capitolare di San Cataldo]] di [[Palermo]]
[[File:Tomba_di_Giovanni_Fossati.jpg|thumb|Tomba di Giovanni Fossati, realizzata da [[Vittorio Lavezzari]]]]
* [[Chiesa di San Giuliano (Catania)|Chiesa capitolare di San Giuliano]] di [[Catania]].
[[File:Angelo_nocchiero_staglieno_01.jpg|thumb|Tomba Carpaneto, realizzata da Giovanni Scanzi nel 1886, restaurata nel 2016]]
* [[Chiesa dell'Immacolata Concezione (Trapani)|Chiesa dell'Immacolata Concezione]] o dell'Immacolatella di [[Trapani]]
[[File:Genova_Cimitero_Staglieno_ID_0100252687_DSCN3854.JPG|thumb|Tomba Queirolo, realizzata da [[Agostino Allegro]]]]
[[File:Genova_Cimitero_Staglieno_ID_0100252687_DSCN3869.JPG|thumb|Tomba Badaracco, realizzata da [[Giovanni Battista Cevasco]]]]
[[File:Genova_Cimitero_Staglieno_ID_0100252687_DSCN3867.JPG|thumb|Tomba Gnecco, realizzata da [[Antonio Rota]]]]
 
Chiese a vario titolo correlate all<nowiki>'</nowiki>''Ordo Equestris Sancti Sepulcri Hierosolymitani'' (OESSH):
=== Porticato inferiore ===
{| width=100% border=0|
<div class="references" style="-moz-column-count: 2; column-count: 2;">
| width=50% valign=top |
* scultore [[Lorenzo Orengo]]: tomba di Caterina Campodonico
* [[Chiesa di Santa Croce (Messina)|Chiesa di Santa Croce]] di [[Messina]]
* scultore Ramognino: tomba Famiglia Rocca
* [[Chiesa di San Nicolò Regale]] di [[Mazara del Vallo]]
* scultore Salvator Terelli: tomba marchesa Rovine Lomellini
* [[Chiesa dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò]] di [[Casalvecchio Siculo]]
* scultore [[Santo Varni]]: tomba Luigi Groppallo - tomba Chichizola – tomba Donghi – tomba Lomellini – tomba Ronco – tomba Tagliacarne – tomba Maggiolo-Staglieno – tomba famiglia Durazzo-Spinola
* [[Duomo di Monreale|Cattedrale di Santa Maria Nuova]] di [[Monreale]]
* scultore [[Lorenzo Orengo]]: tomba Marcello Groppallo
| width=50% valign=top |
* scultore [[Giuseppe Gaggini]]: tomba Nicora
* [[Chiesa di Santa Maria in Jerusalem]] di [[Palermo]]
* scultore [[Giuseppe Benetti]]: tomba Tagliaferro
* [[Chiesa di Santa Cristina la Vetere]] di [[Palermo]]
* scultore [[Carlo Rubatto]]: tomba del marchese [[Gian Carlo Di Negro]]
* [[Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi]] di [[Palermo]]
* scultore Giacobbe: tomba Musso – tomba Montebruno
* [[Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere]] detta ''La Magione'' di [[Palermo]]
* scultore [[Vittorio Lavezzari]]: tomba Queirolo, tomba Fossati, tomba Repetto, tomba Pizzorni
|}
* scultore Luigi Orengo: tomba Cabella
* scultore Antonio Rota: tomba Serra (statua del frate) – tomba Gnecco - tomba Brunetti – tomba Pasquale Pastorino
* scultore S. Saccomanno: tomba Faustino da Costa – tomba Casella
* scultore Onorato Toso: Tomba Famiglia Ribaudo
* scultore Carli: tomba Tomaso Pellegrini – tomba Dottor Pisano
* scultore Villa: tomba coniugi Chiappa
* scultore [[Demetrio Paernio]]: tomba Luigi Priario (1877) – tomba Carlo Celesia (1899)
* scultore [[Giovanni Scanzi]]: tomba Giacomo Borgonovo – [[commons:File:Casella_scanzi_staglieno_2.jpg|tomba Carlo di G.B. Casella]] – [[commons:File:Falcone_scanzi_staglieno_1.jpg|tomba Elisa Falcone]] – tomba Ghiglino – [[commons:File:Angelo_nocchiero_staglieno_03.jpg|tomba Carpaneto]]
* scultore [[Giovanni Battista Cevasco]]: tomba Danovaro – tomba Francia Pescetto – tomba Badaracco – tomba Galleano (con pitture di [[Nicolò Barabino]]) - tomba Cambiaso (1884)
* scultore [[Augusto Rivalta|Rivalta]]: tomba Ghigliani – tomba Giulio Cesare Drago (donatore della ringhiera del [[Carignano (Genova)|ponte di Carignano]])
* scultore Pietro Costa: tomba Sorelle Da Passano
* scultore Antonio Bozzano: tomba De Fornari – tomba Scanzi
* scultore Giulianotti: tomba Conti
* scultore [[Leonardo Bistolfi]]: tomba Tito Orsini
* scultore Lorenzo Massa: tomba Paganelli
* scultore Calvi: tomba Mainetto
* scultore Pasciutti: tomba Rebora
* scultore [[Federico Fabiani]]: tomba Parpaglioni
</div>
 
=== Galleria frontale ===
<div class="references" style="-moz-column-count: 2; column-count: 2;">
* scultore P.E. De Barbieri: tomba Nicolò Frugoni – tomba Bisso Traverso
* scultore Brizzolara: tomba Risso-Zerega
* scultore [[Giovanni Scanzi|Scanzi]]: [[:en:commons:Category:Tomba Nicola Bertollo (Cimitero di Staglieno)|tomba Bertollo-Ferralasco]]
* scultore [[Vittorio Lavezzari]]: tomba Canale (1912)
* scultore [[Demetrio Paernio]]: tomba Appiani (1910)
</div>
 
=== Porticato semicircolare trasversale ===
<div class="references" style="-moz-column-count: 2; column-count: 2;">
* scultore Pasciutti: tomba Garbugino
* scultore Edoardo De Albertis: tomba Ferrando Roggero
* scultore P. E. De Barbieri: tomba Frixione
* scultore Eugenio Baroni: tomba Luisa Cibilis Remus – tomba Rota
* scultore A. De Albertis: tomba Anostaz-Pazzoni – tomba Profumo
* scultore [[Giuseppe Benetti]]: tomba DaPino
* scultore Gigi Orengo: tomba Cabona
</div>
 
=== Porticato inferiore a Levante (ai piedi del Pantheon a Levante) ===
* scultore [[Demetrio Paernio]]: tomba Lavarello
 
=== Galleria trasversale ===
* monumenti degli scultori Campora – Lavarello – Razeto – De Barbieri – Orengo – Noris
 
=== Scala per i porticati superiori ===
* scultore Cavasco: tomba Galleano (Cristo deposto dalla Croce)
* scultore Montarsolo: tomba Vallebona (Cristo resuscita Lazzaro)
* scultore [[Vincenzo Vela|Vela]]: tomba Torti (effigie in medaglione rotondo del poeta [[Giovanni Torti]])
 
=== Porticati superiori, in cima allo scalone ===
* scultore Giuseppe Gaggini: tomba Balduino
 
=== Porticato superiore (Porticato delle celebrità cittadine) ===
<div class="references" style="-moz-column-count: 2; column-count: 2;">
* scultore [[Villa]]: tomba [[Raffaele Pienovi]] – tomba Tomati
* scultore [[Santo Varni]]: tomba Picardo – tomba della famiglia [[Maurizio Dufour|Dufour]] – tomba Cattaneo della Volta (statua del Salvatore) - tomba Spinola
* scultore [[Giulio Monteverde]]: tomba Francesco Oneto ([[Angelo di Monteverde|Angelo della Morte]]) - tomba Pratolongo (con altro angelo)
* scultore [[Giuseppe Benetti]]: tomba Pignone, Lanata e Gatti
* scultore [[Carlo Rubatto]]: tomba Peirano
* scultore [[Augusto Rivalta]]: tomba Raggio e Bianchi-Ricchini
* scultore Chiappori: tomba Bartolomeo Bottaro (sacerdote, patriota, morto avvelenato, con ritratto in busto)
* tomba Nicolay
* tomba Pietro Gambaro
* [[Giuseppe Morro]] (sindaco di Genova, solo ritratto in clipeo rotondo)
* Nicolò Crosa di Vergagni e la moglie Carlotta Fieschi (ritratto in bassorilievo su pilastro del portico con iscrizione)
{{Citazione|Nicolò Crosa di Vergagni<br />Già ministro di Sardegna presso la S.Sede<br />Da lunga ed acerba infermità travagliato<br />Lasciò esempio inimitabile<br />Di cristiana fortezza nel soffrire<br />Rapito all'amore dei figli<br />il dì XXIII GIUG.° MDCCCLIV}}
</div>
 
== Personalità sepolte nel cimitero ==
{{Div col}}
* [[Luigi Maria d'Albertis]]
* [[Giovanni Ansaldo (imprenditore)]]
* [[Giovanni Ansaldo (giornalista)]]
* [[Ottavio Barbieri]]
* [[Eugenio Baroni]]
* [[Anton Giulio Barrili]]
* [[Ettore Bisagno]]
* [[Nino Bixio]]
* [[Stefano Canzio]]
* [[Mario Cappello]]
* [[Margherita Carosio]]
* [[Giovan Battista Carpi]]
* [[Ivo Chiesa]]
* [[Francesco Coco (magistrato)]]
* [[Luigi Cortese]]
* [[Geo Davidson]]
* [[Fabrizio De André]]
* [[Giuseppe De André]]
* [[Oreste De Gaspari]]
* [[Giovanni De Prà]]
* [[Gian Carlo Di Negro]]
* [[Franco Diogene]]
* [[Giacomo Doria]]
* [[Alberto Erede]]
* [[Vannuccio Faralli]]
* [[Giannetto Fieschi]]
* [[Fiodor]]
* [[Eleuterio Felice Foresti]]
* [[Rina Gaioni]]
* [[Nicolò Garaventa]]
* [[Aldo Gastaldi]]
* [[Paolo Giacometti]]
* [[Claudio Gora]]
* [[Gilberto Govi]]
* [[Claudio Leigheb]]
* [[Constance Lloyd]], moglie di [[Oscar Wilde]]
* [[Emanuele Luzzati]]
* [[Giovan Battista Magnaghi]]
* [[Luigi Mancinelli]]
* [[Riccardo Mannerini]]
* [[Renzo Marignano]]
* [[Giuseppe Marzari]]
* [[Giuseppe Mazzini]]
* [[Domenico Monleone]]
* [[Alfred Noack]]
* [[Michele Novaro]]
* [[Anna Maria Ortese]]
* [[Ferruccio Parri]]
* [[Romolo Pergola]]
* [[Vito Elio Petrucci]]
* [[Rinaldo Piaggio]]
* [[Fernanda Pivano]]
* [[Fabrizio Quattrocchi]]
* [[Beppe Quirici]]
* [[Leda Rafanelli]]
* [[Giuseppe Rensi]]
* [[Ceccardo Roccatagliata Ceccardi]]
* [[Felice Romani]]
* [[Guido Rossa]]
* [[Colette Rosselli]]
* [[Emilio Rossi]]
* [[Raffaele Rubattino]]
* [[Edoardo Sanguineti]]
* [[Federico Sirigu]]
* [[Camillo Sivori]]
* [[Flavia Steno]]
* [[Giovanni Torti]]
* [[Mario Tortul]]
* [[Aldo Trionfo]]
* [[Santo Varni]]
* [[Luigi Arnaldo Vassallo]]
* [[Piero Villaggio]]
* [[Caterina Campodonico]] "La venditrice di Noccioline"{{Div col end}}
[[File:Tomba Bracelli Spinola (Cimitero monumentale di Staglieno).jpg|miniatura|Tomba Bracelli Spinola]]
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Adriana Chirco, ''Palermo la città ritrovata'', Flaccovio, Palermo, 2002.
{{Vedi anche|Bibliografia su Genova}}
* Pierfrancesco Palazzotto, ''Palermo. Guida agli oratori. Confraternite, compagnie e congregazioni dal XVI al XIX secolo'', Kalós, Palermo, 2004, pp.&nbsp;214–225
* F. Resasco, ''La Necropoli di Staglieno'', Genova 1892
* {{Cita libro
* G. C. Dè Landolina, ''Staglieno, La insigne Necropoli di Genova'', Ed. Rinascenza Genova anni 60? s.d.
|titolo = ''Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo''
* T. Crombie, ''The Sculptors of Staglieno, Genoese nineteenth-century funerary monuments'', in ''Apollo'' 1973 n. 135
|autore = Gaspare Palermo
* R. Bossaglia-M. F. Giubilei, ''Cadaveri eccellenti'', in ''Arte'' 1982, n. 124
|url = https://books.google.it/books?id=rVsUAAAAQAAJ
* F. Sborgi (a cura di), ''L'Ottocento e il Novecento. Dal Neoclassicismo al Liberty'', in ''La scultura a Genova e in Liguria. Dal Seicento al primo Novecento'', Genova 1988
|editore = Reale Stamperia
* G. Berengo Gardin-G. Nessi Parlato, ''Il giardino del tempo'', Pomezia 1993
|città = Palermo
* F. Sborgi, ''Staglieno e la scultura funeraria ligure tra Ottocento e Novecento'', Torino 1997
|anno = 1816
* S. Diéguez Patao-C. Gimènez (a cura di), ''Arte y architectura funeraria, Dublin, Genova, Madrid (XIX-XX)'', Torino, Electa España 2000
|volume = Volume primo
* G. Berengo Gardin-G. Nessi Parlato, ''Staglieno, Giganti di marmo. Marble Giants'', Tormena 2002
|cid = Gaspare Palermo Volume primo
* [[Alessandro D'Avenia|A. D'Avenia]], ''Cose che nessuno sa'', Milano, 2011. Una scena del romanzo è ambientata al Cimitero di Staglieno.
}}
* A. Orsi, ''La città silenziosa - il Cimitero Monumentale di Staglieno''. Libro fotografico, con testi di Aldo Padovano. De Ferrari 2012
* V. Paniccia, ''Passeggiate nei prati dell'eternità'' (il capitolo dedicato a Staglieno ha come guide eccellenti [[José Saramago]] e [[Oreste De Fornari]]), [[Mursia Editore]], 2013
 
== Voci correlate ==
*[[Cimiteri del mondo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:CimiteroOratorio di StaglienoSanta Caterina (GenoaPalermo)|preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.staglieno.comune.genova.it/|Sito ufficiale}}
* {{Cita web
|url = https://www.flickr.com/groups/2974599@N21/|
|titolo = Gruppo fotografico su Flickr
|sito = flickr.com
}}
* {{cita web|http://www.staglieno.eu/it/|Staglieno.eu}}
* [http://www.placidasignora.com/2011/03/07/il-monumento-di-caterina-storia-di-una-genovese-che-non-volle-essere-dimenticata/ Il Monumento di Caterina: storia di una genovese che non volle essere dimenticata], di [[Mitì Vigliero]]
* {{cita web|url=http://www.oltremagazine.com/index.html?id_articolo=170|titolo=Oltremagazine.com - Il cimitero monumentale di Staglieno}}
 
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Palermo}}
{{Bisagno}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|arte|Genova}}
 
[[Categoria:ArchitettureOratori di GenovaPalermo|Caterina d'Alessandria]]
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[[Categoria:Cimiteri monumentali d'Italia|Genova Staglieno]]