Colzate e Ortodossia (saggio): differenze tra le pagine

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{{Libro
{{Divisione amministrativa
|titolo = Ortodossia
|Nome=Colzate
|titoloorig = Orthodoxy
|Panorama=Colzate landscape.JPG
|titolialt =
|Didascalia=
|titoloalfa = Ortodossia
|Bandiera=Colzate-Gonfalone.png
|immagine = Frontespizio Ortodossia 1909.jpeg
|Voce bandiera=
|didascalia = Frontespizio dell'edizione statunitense del 1909
|Stemma=Colzate-Stemma.png
|annoorig = 1908
|Voce stemma=
|annoita =
|Stato=ITA
|genere = [[saggio]]
|Grado amministrativo=3
|sottogenere = [[filosofia]], [[apologetica]]
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|lingua = inglese
|Divisione amm grado 2=Bergamo
|serie =
|Amministratore locale=Adriana Dentella<!--nome, cognome SENZA titoli-->
|preceduto = [[Eretici (saggio)|Eretici]]
|Partito=[[Lega Nord]]
|seguito =
|Data elezione=08/06/2009 (secondo mandato dal 26/05/2014)<!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Superficie=6
|Note superficie=
|Abitanti=1624
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2017.
|Aggiornamento abitanti=30-6-2017
|Sottodivisioni=[[Barbata (Colzate)|Barbata]], [[Bondo (Colzate)|Bondo]]
|Divisioni confinanti=[[Casnigo]], [[Gorno]], [[Oneta]], [[Vertova]]
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=colzatesi
|Patrono=[[San Maurizio]]
|Festivo=22 settembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Colzate (province of Bergamo, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Colzate nella provincia di Bergamo
}}
{{citazione|Il pazzo non è chi ha perso la ragione, ma chi ha perso tutto fuorché la ragione.|[[G. K. Chesterton]], ''Ortodossia'', [[s:en:Orthodoxy/Chapter 2#Madman|II. Il pazzo]].}}
<!--Non capisco perché non riesco a fare il rimando alla frase precisa. Ho seguito la stessa formattazione della citazione del Petrarca che apre al momento la voce "Italia", ma qui sembra rimandare a inizio pagina. Se qualcuno è in grado di mettere a posto è il benvenuto...-->
 
'''''Ortodossia''''' (''Orthodoxy'') è una raccolta di saggi dello scrittore inglese [[G. K. Chesterton]], pubblicata per la prima volta nel [[1908]]. In essi l'autore esprime in modo completo la sua filosofia e la sua visione del mondo.
'''Colzate''' (''Colgiàt'' in [[dialetto bergamasco]]<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di {{cita libro|curatore=Carmelo Francia, Emanuele Gambarini |titolo=Dizionario italiano-bergamasco |anno=2001 |editore=Grafital |città=Torre Boldone |isbn=88-87353-12-3 }}</ref><ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 222}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 1.624 abitanti della [[provincia di Bergamo]], in [[Lombardia]].
 
Lo spunto dell'opera si ebbe quando ''[[Eretici (saggio)|Eretici]]'' suscitò le ire e le sfide di numerosi critici, perché stroncava le filosofie coeve senza proporre una chiara alternativa; Chesterton non si lasciò intimorire e rispose dando ''Ortodossia'' alle stampe tre anni dopo<ref>{{cita libro
Situato alla destra orografica del fiume [[Serio]], dista circa 22&nbsp;chilometri a nord-est dal [[Bergamo|capoluogo orobico]] ed è compreso nella [[Comunità montana della Valle Seriana]].
|autore = G. K. Chesterton
|titolo = Ortodossia
|traduttore = Raffaella Asni
|città = Torino
|editore = Lindau
|anno = 2010
|isbn = 978-88-7180-876-5
|p = 7
|capitolo = Prefazione
|citazione = Questo libro è da considerarsi una guida alla lettura di ''Eretici'', e ha l'intento di aggiungere il punto di vista positivo accanto a quello negativo. Molti critici si sono lamentati del volume intitolato ''Eretici'', perché si limitava a criticare le filosofie correnti senza offrire una qualche filosofia alternativa. Questo lavoro è un tentativo di rispondere alla sfida.
}}</ref>.
 
''Ortodossia'' è considerato il capolavoro di Chesterton<ref>G. K. Chesterton, ''Ortodossia'', traduzione di Raffaella Asni, Torino, Lindau, 2010, ''Nota biobibliografica'' di Marco Semarini, pag. 236. ISBN 978-88-7180-876-5.</ref>.
== Territorio ==
[[File:Colzate centro storico 01.JPG|left|thumb|upright=1.3|Vista aerea sul centro abitato]]
Il territorio comunale presenta differenti aspetti geomorfologici, che vanno dalla piana alluvionale del fiume [[Serio]], situata ad un'altezza di circa 393 [[Metri sul livello del mare|m s.l.m.]] al piccolo pianoro leggermente sopraelevato dove si sviluppa il centro storico, ai rilievi circostanti che comprendono i monti ''Segredònt'' (1.555 m s.l.m.), ''Tisa'' (1317 m s.l.m.) e ''Cavlera''. Quest'ultimo, dall'alto dei suoi 1.320 m s.l.m., svetta sull'abitato, ospitando sulle proprie pendici le frazioni di Bondo e Barbata, che mantengono ancora un discreto numero di residenti, ed i piccoli borghi montani di ''Rezzo'' ed ''Unì''.
 
==Indice==
La gran parte della popolazione risiede nel nucleo abitativo posto nel fondovalle lungo l'asta del fiume Serio che, per via dell'espansione edilizia avvenuta nella seconda parte del [[XX secolo]], risulta essere ormai fuso con soluzione di continuità con i limitrofi paesi, in quella che viene ormai definita come una città allungata che si protrae da Bergamo e che vede appunto Colzate come elemento conclusivo.
<ol type="I" start="0">
Prefazione
<li>Introduzione in difesa di tutto il resto
<li>Il pazzo
<li>Il suicidio del pensiero
<li>L'etica del paese delle fate
<li>La bandiera del mondo
<li>I paradossi del cristianesimo
<li>La rivoluzione eterna
<li>Il romanzo dell'ortodossia
<li>L'autorità e l'avventuriero
</ol><br />
 
== Sintesi dei principali contenuti filosofici dell'opera ==
Difatti a Nord del centro abitato la valle Seriana, stretta tra i monti Cavlera e Frol sulla destra e dal gruppo del [[Pizzo Formico]] e del [[monte Farno]] sulla sinistra, subisce un brusco restringimento, tale da non permettere consistenti insediamenti per circa cinque chilometri in direzione Nord, fino al paese di [[Ponte Nossa]].
La filosofia espressa da G.K. Chesterton in questa opera (e in altre sue opere successive) riprende il concetto aristotelico di meraviglia come motivazione principale del pensiero umano nell'investigare la realtà attraverso la sua ragione. La ragione umana, in termini prettamente tomisti, parte dall'evidenza delle cose reali senza rinchiudersi nel cerchio del razionalismo e senza escludere quindi la possibilità del miracolo e dell'eccezione a quanto è assodato e già conosciuto. Chesterton critica sia il razionalismo, sia lo scetticismo, il quale al contrario del razionalismo dubita della possibilità dell'essere umano di conoscere il mondo attraverso il proprio intelletto, compiendo pertanto quello che nel libro viene definito ''il suicidio della ragione''.
 
Nel capitolo ''l'etica del paese delle fate'', Chesterton difende la democrazia come il diritto e dovere che ogni uomo ha di partecipare autonomamente alle decisioni sulle cose che tutti gli uomini hanno in comune, considerando ogni essere umano come un re. Nello stesso capitolo, l'autore difende la tradizione come ''democrazia dei morti'', che permette di dare il diritto di voto sul presente anche ai propri antenati defunti.
[[File:Colzate bocche di presa Serio.jpg|left|thumb|upright=1.3|Le bocche di presa del canale artificiale che scorre nella zona industriale]]
Amministrativamente il territorio ha una forma triangolare, con l'aggiunta di una lingua di territorio rivolta verso Ovest. Ad Est è delimitato dal corso del fiume Serio, che lo divide dal comune di [[Casnigo]], a Sud e Sud-Est da [[Vertova]] mediante il monte Cavlera, mentre a Nord il confine è dato dai comuni di [[Gorno]] ed [[Oneta]], limite che prosegue a Nord-Est con una fascia di terra che include la parte sommitale dello spartiacque orografico tra la [[Val Vertova]] e la [[val del Riso]] fino al monte ''Segredònt'', propaggine del [[monte Alben]].
 
Nel capitolo ''la bandiera del mondo'' Chesterton opera una analisi critica dei concetti di ottimismo e pessimismo, esponendo la ''filosofia di Pimlico'', per cui soltanto un amore trascendente e soprannaturale verso le cose a noi care e verso il luogo in cui viviamo (e per esteso la nostra stessa esistenza) può trasformarlo in un capolavoro. I concetti comuni di ottimismo e pessimismo spingono entrambi all'inazione, in quanto l'ottimista non agisce perché soddisfatto di tutto, mentre il pessimista è reso inerte dalla depressione che consegue alla constatazione dei problemi che lo circondano. Entrambi gli atteggiamenti lasciano il mondo inalterato. Il vero ''patriota cosmico'' invece combatte con coraggio per migliorare il mondo. Il ''patriota cosmico'' può arrivare ad essere un martire cosmico, contrapposto al suicida; il martire è disposto a sacrificare la sua stessa vita in modo che qualcosa fuori di lui possa vivere ancora più bello e splendido, mentre il suicida si toglie la vita con un atto che di fatto insulta la bellezza di ogni cosa che è stata creata e posta davanti ai suoi occhi.
Per ciò che concerne l'idrografia, oltre al fiume Serio, numerosi sono i corsi d'acqua presenti sul territorio comunale. Tra questi, che si sviluppano sulle pendici del monte Cavlera, vi sono il ''Canale dei Frati'', il ''Rio Pisonda'', il ''Rezzo'' e la ''Preda'', tutti dalle portate ridotte e con carattere esclusivamente torrentizio.
Nella zona alluvionale è presente anche un canale artificiale che attinge al corso del Serio e vi scorre parallelamente, restituendo le acque poche centinaia di metri più a valle, in territorio di Vertova, dopo aver alimentato alcune piccole aziende tessili.
 
Lo stile di azione del patriota cosmico è la ''rivoluzione eterna'', che si pone in contrapposizione sia ad un atteggiamento conservatore, sia ad un atteggiamento progressista. La rivoluzione eterna viene combattuta per rendere nuove tutte le cose, per restaurarne la bellezza che viene costantemente logorata dal tempo; il conservatore è al contrario statico e il suo stile conduce alle decadenza, mentre il progressista cerca di cambiare le cose senza avere nella sua mente un modello a cui conformarle, finendo per rovinare egualmente ciò che lo circonda.
La viabilità interna del paese ha una rete stradale ordinaria molto semplice, facente riferimento principalmente alla vecchia provinciale che collega il paese con la [[Strada statale 671 della Val Seriana|superstrada di scorrimento della valle Seriana]] e Vertova, mantenendosi al limite dell'abitato, esternamente al quale, a fianco del fiume Serio, è posta la zona industriale, in cui sono presenti attività commerciali ed artigianali sia storiche che di recente insediamento.
È inoltre è presente la strada che dal capoluogo sale con andamento sinuoso sulle pendici del monte Cavlera, raggiungendo il santuario di san Patrizio, la piana di Rezzo e le frazioni di Bondo e Barbata.
 
Nel capitolo ''i paradossi del cristianesimo'', Chesterton controbatte alle numerose critiche, contraddittorie ed incoerenti, di chi bersaglia il cristianesimo, ed espone il suo concetto di Ortodossia, esemplificato con la postura di un auriga che conduce dei cavalli lanciati a grande velocità, cercando con grande sforzo di rimanere sempre in equilibrio. Il concetto di Ortodossia in Chesterton non è un concetto statico, ma dinamico, avventuroso, ed esaltante. I critici del cristianesimo attaccano il suo equilibrio, ognuno dalla sua propria condizione di disequilibrio e di eccesso: questo spiega come mai alcuni di loro accusano i cristiani di un certo eccesso, mentre altri li accusano dell'eccesso esattamente opposto (alcuni esempi di queste critiche sono la morale sessuale, per alcuni troppo libera, per altri troppo ristretta, oppure la bellicosità, per alcuni eccessiva, per altri corrotta da un buonismo melenso).
== Etimologia ==
Numerose sono le teorie che vorrebbero definire l'origine del toponimo, ma nessuna è accettata universalmente come inconfutabile. Quella che pare godere di maggior credito è quella perorata dall'Olivieri il quale, rifacendosi alla dicitura ''Colligiatae'' apparsa in un documento dell'anno [[928]], deduce che queste terre appartenessero ad una [[collegiata]] di Canonici. Sulla stessa lunghezza d'onda furono anche altri studiosi quali lo Zambelli ed il Mazzi, i quali ipotizzarono un'alleanza tra nuclei fortificati o quantomeno una confederazione tra nuclei abitativi.
 
Nel capitolo ''la bandiera del mondo'' è contenuta anche una descrizione della conversione di Chesterton al cristianesimo, associata con una metafora alla conquista di una terra straniera, o come il perfetto («as clock after clock strikes noon») combaciare delle diverse parti di un meccanismo: le due diverse parti sono il mondo e la tradizione cristiana, che improvvisamente, nella mente di Chesterton, raggiungono la perfetta sincronia e sintonia, come in un perfetto incastro.
Sarebbero invece senza riscontri le tesi di [[Gerhard Rohlfs (filologo)|Gerhard Rohlfs]], secondo cui il nome deriverebbe dal nome gentilizio romano ''Caltius'', e di Angelo Zavaglio, che lo farebbe invece provenire da ''Colzetis'', nome di un leggendario capo tribù dei galli Cenomani, di cui a lungo si tramandarono le gesta per fonte orale<ref>U.Zanetti, op. cit. pg.105</ref>.
 
== L'immaginario chestertoniano in Ortodossia ==
== Storia ==
=== Dalla preistoria alla conquista romana ===
[[File:Bondo di Colzate veduta.jpg|left|thumb|upright=1.3|Vista di Bondo, borgo fondato dai Galli Cenomani]]
I primi insediamenti umani sarebbero riconducibili al [[VI secolo a.C.]], quando nella zona si stabilirono popolazioni di origine ligure, dedite alla pastorizia, tra cui gli [[Orobi]]. Ad essi si aggiunsero ed integrarono, a partire dal [[V secolo a.C.]], le popolazioni di ceppo celtico, tra cui i [[Cenomani|Galli Cenomani]].
 
* Il cavallo, presente nell'immagine allegorica dell'ortodossia, come emblema dell'impeto selvaggio che l'uomo deve governare per mantenere la rettidudine di azione e di pensiero. L'impeto del cavallo non è un concetto negativo, ma la sua forza vitale è positiva soltanto se governata dall'uomo (forse simbolo della sua stessa ragione). In questa immagine si nota una reminescenza del mito dell'auriga nel Fedro di Platone.
Un gruppo di questi ultimi si stanziò nella zona posta ai piedi del monte Cavlera, dove ora si trova il centro storico, espandendosi in seguito sulla piana del Rezzo e nella conca dove ora si trova la frazione di Bondo. A suffragare l'origine celtica di quest'ultimo borgo montano è il toponimo, derivante dalla matrice ''Bond'' di derivazione prelatina, stante ad indicare un luogo posto in una conca, e riscontrabile in altre località omonime presenti in [[Provincia di Bergamo]] ([[Bondo Petello]] presso [[Albino (Italia)|Albino]], Bondo di [[Gromo]], di [[Adrara San Martino]] e di [[Ubiale Clanezzo|Ubiale]]).
* La tigre: questo animale compare come allegoria della natura, natura non madre ma sorella maestosa e al contempo pericolosa, materia vitale grezza su cui l'uomo può intervenire con ammirazione e prudenza per addomesticarla e modificarla secondo i suoi ideali. Difficile non legare l'immagine della tigre con la celeberrima poesia di Wiliam Blake, di cui Chesterton scrisse una biografia.
* La spada: Chesterton utilizza spesso delle armi (anche pistole) nei suoi saggi e romanzi come simbolo di vita e non di morte. La sua pistola è uno degli oggetti più cari che porta alle nozze con Frances Blogg come simbolo della sua volontà di combattere per proteggere la moglie. In Manalive (Uomovivo) la pistola viene utilizzata come arma per spaventare e al contempo risvegliare l'attaccamento alla vita del professore nichilista che celebra il suicidio nelle sue opere. Qui la spada simboleggia il Cristianesimo, che con la sua teologia separa Dio dall'uomo, dando all'uomo la possibilità di scegliere ed amare Dio liberamente. La spada serve anche per separare il peccato dal peccatore, ed è quindi anche simbolo di perdono (la poesia di Chesterton "The sword of surprise" -- La spada della meraviglia -- chiarisce in modo molto suggestivo questa simbologia).
* L'ospedale psichiatrico (Hanwell), che Chesterton mette di fatto in relazione con un luogo infernale, giocando anche con l'assonanza con "hell" (l'ortodossia al contrario è associata alla sanità mentale), in quanto il vortice della pazzia coglie l'uomo che erge la propria ragione a giudice ultimo dell'universo: la sua testa esplode perché non in grado di contenerlo.
*Il drago: pare essere presente come simbolo del male che l'uomo combatte (come San Giorgio con il Drago). Si tratta tuttavia di un male diverso dalla malattia mentale. Per prima cosa il drago rappresenta un male più soprannaturale che naturale (naturale come poteva essere il lato bestiale pericoloso della tigre), ma soprattuto un male dotato di senso (e non frutto del non-senso come il male psichico, che quando colpisce rende completamente incapaci di agire). Il drago è la trasfigurazione nel male agli occhi di un uomo redento, ed è il male soprannaturale così come appare agli occhi di un bambino.
*Figure geometriche:
*#Il cerchio (o la sfera): simboleggia l'autoreferenzialità della sola ragione, l'infinito concepito entro i limiti della sola ragione, che diventa un "eterno ritorno" del pensiero su se stesso, come in una sorta di prigione intellettuale che porta alla pazzia. Difficile non vedere nella figura geometrica del cerchio (associato alla pazzia) un riferimento al Nietzschiano "eterno ritorno" (Nietzsche è peraltro uno degli illustri pensatori citati nella disamina filosofica di Ortodossia).
*#La croce: simboleggia la ragione aperta all'Altro, alla trascendenza, in un movimento centrifugo che si apre verso tutti i punti cardinali ed abbraccia l'intera verità. Questa croce ha nel suo centro un incrocio, un paradosso (simbolo del mistero cristiano), che rappresenta l'umano che incontra il divino.
*#Il triangolo: viene utilizzato da Chesterton per esemplificare il potere del dogma e del limite, che stabilisce una regola invalicabile e quindi una forma, che costringe parzialmente la materia (i tre lati) dandole tuttavia un significato superiore a quello della somma delle singole parti. Pur non esplicitata, la suggestione del triangolo porta al dogma della Trinità.
 
== Personaggi illustri menzionati in Ortodossia ==
Si trattava tuttavia di presenze sporadiche, che non formarono mai un nucleo abitativo definito. Tuttavia questa presenza ha da sempre influenzato la fantasia popolare che li ha visti protagonisti di leggende, come quella vorrebbe far derivare il toponimo del paese dal nome di ''Colzetis'', un temibile quanto feroce capotribù.
 
* Isaac Newton
La prima vera e propria opera di urbanizzazione fu invece opera dei [[Roma antica|Romani]], che conquistarono la zona e la sottoposero a centuriazione, ovvero ad una suddivisione dei terreni a più proprietari, a partire dal [[I secolo|I secolo d.C.]]. Questa opera assegnò appezzamenti più o meno vasti a coloni e veterani di guerra, di origine o acquisizione romana, i quali bonificarono i terreni al fine di poterli sfruttare per coltivazioni agricole ed allevamento di bestiame.
* Orson Welles
* S. Girolamo
* S. Giorgio
* S. Giovanna d'Arco
* Friedrich Nietzsche
* Herbert Spencer
* Julian (e Aldous?) Huxley
* Charles Bradlaugh
* Gesù Cristo
* Giuliano l'Apostata (imperatore romano)
* Charles Bradlaugh
* Algernon Swinburne
* San Francesco d'Assisi
* William Butler Yeats
* Walt Whitman
* David Rockefeller
* Santa Caterina da Siena
* Aristotele
* Giovanni Calvino
* Karl Marx
* Elisabetta I
* Robert Blatchford
* Platone
* Ralph Waldo Emerson
*
 
==Edizioni==
Il centro abitato, costituito prevalentemente da capanne, aveva tuttavia dimensioni molto ridotte e gli abitanti si basavano su agricoltura, principalmente nella piana del fondovalle, e pastorizia, nella zona collinare. Inoltre la zona sulla piana di Cavlera fu al centro di un notevole sviluppo grazie all'attività estrattiva del ferro, concentrata nella vicina val del Riso. Questa permise la nascita e lo sviluppo del nucleo di Barbata, prima luogo di passaggio di schiavi (i cosiddetti ''Damnati ad metallam'') e poi luogo per la residenza degli stessi.
* {{cita libro
|autore = G. K. Chesterton
|titolo = Ortodossia
|città =
|editore = Morcelliana
|anno = 2008
}}
 
* {{cita libro
=== L'alto medioevo ===
|autore = G. K. Chesterton
[[File:Santuario San Patrizio 01.JPG|thumb|upright=1.3|Il santuario di san Patrizio, edificato al termine del periodo medievale]]
|titolo = Ortodossia
Al termine della dominazione romana vi fu un periodo di decadenza ed abbandono del centro abitato, con la popolazione che sovente era costretta a cercare riparo sulle alture circostanti al fine di difendersi dalle scorrerie perpetrate dalle orde barbariche. La situazione ritornò a stabilizzarsi con l'arrivo dei [[Longobardi]], popolazione che a partire dal [[VI secolo]] si radicò notevolmente sul territorio, influenzando a lungo gli usi degli abitanti: si consideri infatti che il diritto longobardo rimase “de facto” attivo nelle consuetudini della popolazione fino alla sua abolizione, avvenuta soltanto nel [[1491]].
|traduttore = Raffaella Asni
 
|città = Torino
Con il successivo arrivo dei [[Franchi]], avvenuto verso la fine dell'[[VIII secolo]], il territorio venne sottoposto al sistema feudale, con il paese che inizialmente venne assegnato, al pari di gran parte della valle, ai monaci di [[Tours]] per poi essere infeudato al Vescovo di Bergamo. Quest'ultimo delegò a sua volta il controllo diretto del paese a Petrus Mistrus, un [[valvassore]] che governò in modo equo e giusto.
|editore = Lindau
Anche il primo documento scritto in cui si attesta l'esistenza del borgo risale a quel periodo: era l'anno [[928]] quando in un atto viene citato il ''"vicis Colligiatae"''.
|anno = 2010
 
|isbn = 978-88-7180-876-5
Tuttavia le dimensioni dell'abitato erano assai ridotte, tanto che Colzate venne considerato parte integrante del territorio del vicino comune di Vertova, molto più ricco e sviluppato, per gran parte del periodo [[medioevo|medievale]], mentre Bondo e Barbata gravitarono nell'orbita dei comuni della valle del Riso.
Nel corso della seconda metà del [[XII secolo]] cominciarono a svilupparsi i primi sentimenti di autonomia da parte delle città lombarde, contrastati però da [[Federico Barbarossa]], [[imperatore del Sacro Romano Impero]]. Quest'ultimo condusse numerose campagne in Italia, tra cui quella del [[1166]] quando scese in val Seriana attraverso la [[val Camonica]], occasione in cui i soldati imperiali diedero alle fiamme i borghi di Colzate, Vertova e [[Fiorano al Serio|Fiorano]], in quanto gli abitanti si erano rifiutati di dar loro da mangiare.
 
=== L'epoca comunale ===
[[File:Confederazione de Honio.png|thumb|left|Mappa della Confederazione de Honio]]
Tuttavia la spinta autonomistica non fu fermata, tanto che nel [[1210]] Colzate, così come Bondo e Barbata, scelsero di confederarsi con i comuni limitrofi nella [[Confederazione de Honio]], un'istituzione sovracomunale che aveva la propria sede presso la località ''Unì'' (posta a monte di Colzate) e che aveva il compito di gestire i beni indivisi quali prati, pascoli, boschi, sotto il controllo di un feudatario, incaricato dal [[vescovo di Bergamo]], a sua volta investito dall'[[imperatore del Sacro Romano Impero]]. A protezione della zona e della confederazione stessa, fu eretta una fortezza presso il borgo di Bondo, in posizione strategica, in quanto posta sulla mulattiera che collegava Colzate con la valle del Riso, con ottima panoramica sul fondovalle. Conosciuta come ''Castello di Honio'', funse da sala per le assemblee, da alloggio per i consoli, i notai e le guardie, e venne demolita soltanto nel [[XVIII secolo]], quando sui suoi resti venne innalzato un rustico con stalla e fienile.
 
Il passo successivo fu dato dall'esperienza comunale, tanto che negli statuti di Bergamo, redatti nel [[XIV secolo|XIV]] e nel XV secolo, il comune veniva segnalato come autonomo, appartenente alla circoscrizione denominata ''“Facta di san Lorenzo”'', con un'estensione territoriale limitata al solo centro abitato, mentre il resto dell'attuale territorio era di competenza della Confederazione di Honio.
 
Nel frattempo nel paese si era sviluppata l'industria laniera che, spinta dalla vicinanza di importanti mercati quali quelli di Vertova e Gandino, garantì ingenti quantitativi di pelli, latticini e lana, nonché la nascita di piccoli opifici.
 
I commerci si spinsero anche oltre confine, così come testimoniato dal fatto che alcuni nuclei di commercianti di Colzate entrarono in contatto con degli irlandesi, venendo per questo chiamati ''Ibernini'' (da [[Iberni|Iberna]], antico nome dell'Irlanda), il cui cognome fu poi fissato in ''Bernini''.
Essi importarono inoltre il culto di [[san Patrizio]], tanto da fondare una chiesa a lui dedicata in località ''Gromi'', a monte dell'abitato, sulle pendici del monte Cavlera.
 
Anche a Colzate, così come nei borghi limitrofi, a partire dal [[XIV secolo]] cominciarono tuttavia a verificarsi attriti tra gli abitanti, divisi tra [[guelfi e ghibellini]], che raggiunsero livelli di recrudescenza inauditi.
Il paese non si schierò con una fazione definita, dal momento che i suoi esponenti di spicco si dividevano più o meno equamente tra i due contendenti. Inoltre qui le lotte non furono così dure come altrove, dal momento che vennero segnalate solo alcune scaramucce o alcuni strascichi di ciò che accadeva nei paesi limitrofi, Vertova su tutti.
 
=== La Repubblica di Venezia ===
[[File:Colzate centro storico 02.JPG|thumb|Vista del centro abitato]]
Alla definitiva pacificazione si arrivò nella prima metà del [[XV secolo]], grazie al passaggio alla [[Repubblica di Venezia]], avvenuto nel [[1427]] dopo un'espressa richiesta di Bergamo e delle sue valli, e ratificato dalla [[Pace di Ferrara (1428)|Pace di Ferrara del 1428]]. La Serenissima inserì Colzate nella ''Quadra della val Seriana di Mezzo'', con capoluogo [[Gandino]], e diede il via ad un periodo di tranquillità in cui l'intera zona riprese a prosperare, garantendo una diminuzione della pressione fiscale ed offrendo maggiore autonomia.
 
In quegli anni venne introdotta la coltivazione del [[Panicum miliaceum|miglio]], attività che trovò il suo sviluppo nella zona a Nord dell'abitato lungo il corso del fiume Serio, permettendo la costruzione di una nuova strada nella zona alluvionale di fondovalle, che raggiungeva Ponte Nossa e l'alta valle Seriana.
 
Questa causò la perdita d'importanza della mulattiera che saliva a Cavlera e raggiungeva la valle del Riso e, conseguentemente provocò un progressivo isolamento dei borghi di Bondo e Barbata, che da quel momento persero gran parte della loro importanza.
 
Un violento scossone alla tranquillità della popolazione arrivò tra il [[1629]] ed il [[1631]], quando la violenta epidemia di [[peste]] di manzoniana memoria causò la morte di 190 abitanti su un totale di 375, poco più della metà dei residenti.
 
Nella seconda metà del [[XVIII secolo]] il paese fu invece colpito dalla crisi della produzione dei panni di lana, dovuta all'importazione di prodotti esteri a prezzo più basso, che mise in ginocchio la pastorizia ed il commercio della materia prima.
 
=== Dall'avvento di Napoleone fino ai giorni nostri ===
[[File:Colzate ponte SP671.JPG|left|thumb|upright=1.3|Il ponte sul Serio, collegamento tra il paese e l'arteria di scorrimento della valle]]
Ma il potere della Repubblica di Venezia era ormai agli sgoccioli, tanto che nel [[1797]], in seguito al [[trattato di Campoformio]], venne sostituita dalla [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] [[Repubblica Cispadana]].
Il cambio di dominazione comportò una revisione dei confini, che portarono Colzate ad essere inglobato nuovamente nel territorio di Vertova, senza tuttavia le frazioni di [[Bondo (Colzate)|Bondo]] e [[Barbata (Colzate)|Barbata]], ricadenti nelle competenze di Gorno. Quest'unione durò poco, dal momento che già nel [[1805]] i due comuni vennero nuovamente scissi.
 
Dopo quattro anni i limiti territoriali vennero nuovamente ridisegnati mediante un'imponente opera di accorpamento dei piccoli centri ai più grandi: in questo frangente Vertova assorbì nuovamente Colzate (sempre senza Bondo e Barbata), che riuscì a riottenere la propria autonomia nel [[1816]], in occasione del nuovo cambio di governo che vide subentrare l'austriaco [[Regno Lombardo-Veneto]] alle istituzioni francesi. La definitiva configurazione territoriale venne assunta a partire dal [[1818]], quando nel territorio colzatese vennero inserite anche le località di Bondo e Barbata. Quest'ultima richiese più volte di poter tornare nei confini di Gorno ma, nonostante le autorità nel [[1874]] ne accolsero la domanda, la volontà non fu più esaudita.
 
Nel [[1827]] venne definitivamente sciolta la [[Confederazione de Honio]], con Colzate che acquisì formalmente il possesso di tutte le terre collinari e montuose ricoperte dai boschi a Nord dell'abitato.
Nella seconda parte del [[XIX secolo]], contestualmente all'[[Unità d'Italia]], si verificò uno sviluppo dell'industria, con numerose realtà che si insediarono e radicarono sul territorio.
Un ulteriore impulso venne dall'apertura della [[Ferrovia della Valle Seriana]], che dal [[1884]] permise il collegamento di merci e passeggeri da Bergamo a Clusone.
 
Tutto questo fece lievitare il numero degli abitanti che in breve raddoppiarono, passando dalle 283 unità del [[1805]] alle 605 del [[1861]], fino a raggiungere le 1146 del [[1931]]. Il livello di crescita della popolazione subì tuttavia una brusca frenata nella seconda parte del [[XX secolo]], assestandosi su valori prossimi alle 1.500 unità.
 
Il 14 febbraio [[1920]] la comunità di Colzate riuscì a spezzare l'ultimo legame che ancora la legava a Vertova, ergendosi a parrocchia autonoma.
 
Sul finire del [[XX secolo]] Colzate fu al centro delle cronache nazionali per un tragico fatto che vide coinvolto il proprio sindaco Luigi Rodigari. Quest'ultimo difatti il 23 luglio 1988 venne ucciso con colpi di arma da fuoco da Marino Cotter, benzinaio del paese, per via di una vendetta legata ad un mancata autorizzazione riguardante l'attività dell'omicida<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2010/09/06/visualizza_new.html_1786156582.html Primi cittadini sotto tiro, i precedenti]</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Santuario di san Patrizio ===
[[File:Santuario San Patrizio sacello.JPG|thumb|Il sacello, primo nucleo del complesso del santuario di san Patrizio]]
L'edificio più importante presente sul territorio di Colzate è senza dubbio il santuario di san Patrizio. Situato in località Grumi, su un contrafforte roccioso delle pendici meridionali del monte Cavlera ad un'altezza di circa 620 m s.l.m., domina i sottostanti paesi di Colzate e Vertova ed è visibile da gran parte della media valle Seriana, tanto da essere utilizzato come simbolo nel logo della Comunità montana della Valle Seriana.
 
Considerato tra le strutture religiose più importanti della provincia, venne fatto erigere da commercianti del luogo entrati in contatto con abitanti dell'[[Irlanda]], luogo dove il culto del santo era assai radicato, venendone affascinati. Secondo la tradizione invece l'origine sarebbe da far risalire ad un ex-voto pronunciato da un gruppo di mercanti irlandesi che, dopo essere sfuggiti alla furia delle truppe di [[Federico Barbarossa]] scese in valle Seriana nel [[1166]], innalzarono questa costruzione al santo a cui si erano raccomandati.
 
La prima struttura risale al [[XIII secolo]], epoca in cui venne costruito il [[sacello]], piccolo edificio di culto tuttora esistente, con l'altare rivolto ad oriente e le pareti interne ed esterne adornate da affreschi cinquecenteschi, tra cui una Natività ed una Crocifissione, restaurati al termine del [[XX secolo]].
 
Attiguo ad esso, collegato tramite un ampio porticato, nel secolo successivo venne edificato un altro oratorio che tra il [[XVI secolo|XVI]] ed il [[XVII secolo]] venne ampliato notevolmente tanto da essere poi identificato come ''chiesa grande''. Questa struttura custodisce opere di rilievo, tra cui il ciclo pittorico di [[Gian Paolo Cavagna|Paolo Cavagna]] posto nel presbiterio, la tela d'altare di [[Enea Salmeggia]], la statua in legno di san Patrizio eseguita da [[Giovan Battista Caniana]], gli affreschi sulla volta del Santuario, opera di [[Francesco Capella]], quelli secenteschi raffiguranti episodi degli Apostoli e quelli settecenteschi che descrivono la vita di san Patrizio, posti sulle pareti laterali opera di [[Jacopino Scipioni]] datati [[1514]]<ref>{{cita libro|titolo =L'ancona dell'Immacolata in Sant'Agata nel Carmine|autore = Simone Facchinetti|editore =SilvanaEditoriale|anno =2015|p=29}}</ref>
 
All'esterno della struttura vi sono altri affreschi ed un ampio porticato perimetrale, nel quale vi è una serie di colonne ed archi in stile romanico. A ciò va aggiunto anche il pozzo, comunemente chiamato appunto “pozzo di san Patrizio”, ora chiuso per evitare problemi ai visitatori e sul quale la tradizione riporta una grande quantità di leggende.
 
=== Altri edifici ===
[[File:Colzate parrocchia 01.jpg|left|thumb|La chiesa parrocchiale, dedicata a san Maurizio]]
Tra gli edifici sacri si segnala la chiesa parrocchiale, dedicata a [[san Maurizio]], risalente al periodo medievale. La tradizione popolare difatti la vorrebbe far risalire all'anno [[1001]] quando, in seguito alla grande paura della fine del mondo derivante dalla cultura [[Millenarismo|millenaristica]], la popolazione eresse una piccola cappelletta come ringraziamento per lo scampato pericolo. Venne ampliata una prima volta agli inizi del [[XVI secolo]], epoca a cui risale il campanile in pietra tuttora esistente, e fu resa autonoma nel [[1920]] in seguito alla scissione dalla parrocchia di Vertova. Dopo i restauri del [[1901]] e del [[1968]] assunse l'attuale configurazione ad unica navata suddivisa da lesene in tre campata, con uno stile barocco in cui si inserisce un piccolo portico a due campate, volto verso mezzogiorno, con annesso campanile. Il presbiterio, con struttura a base rettangolare, è sormontato da una volta ad ombrello con affreschi e decorazioni.
 
All'interno sono custodite pregevoli opere d'arte, quali una ''Pietà'' (chiamata ''“La Madunina”'' dalla popolazione) attribuita ad [[Andrea Fantoni]], numerosi affreschi cinquecenteschi, un “Battesimo di Gesù”, opera di Gian Battista Paganessi, ed un altare intagliato dal Guidotti.
 
Rimanendo in ambito religioso, interessante è anche la chiesa di san Bernardino, situata nella frazione di Bondo. Edificata nel [[1630]] in seguito alla terribile ondata di peste e dedicata alla memoria del santo che passò da queste terre, venne elevata a rango di parrocchiale nel [[1697]] mediante scissione dalla chiesa di Gorno. Ampliata in modo consistente verso la fine del [[XIX secolo]], ha una struttura a navata unica, nella quale sono presenti quattro piccole cappellette su entrambi i lati. La facciata, molto semplice, è rivolta verso Ovest ed ha un piccolo portico con tre archi.
 
[[File:Bondo chiesa SBernardino 02.JPG|thumb|upright=1.3|La chiesa di san Bernardino presso la frazione Bondo]]
All'interno si trovano il presbiterio, anch'esso a piata rettangolare, sopraelevato dall'aula centrale mediante tre gradini, l'altare maggiore in marmo bianco, nonché interessanti affreschi del Brighenti e due pale d'altare, delle quali la più importante è opera di Saverio Della Rosa e traslata qui dalla vicina chiesa di Barbata in seguito ad un furto.
 
Poco più in alto, nella contrada Foppa di Barbata, in posizione panoramica sulla val del Riso, si trova la chiesa della Madonna della Mercede. Edificata nel XVI secolo (è ancora presente un'incisione nella muratura recante la data [[1571]]) in luogo di una esistente cappella utilizzata dai Trinitari della Mercede, ha una struttura semplice, con un'unica navata suddivisa da due campate, il soffitto in legno con due altari dedicati alla Madonna del Rosario e sant'Antonio.
 
Interessanti sono inoltre le piccole cappellette, dette ''“Tribuline”'', rappresentazione di una fervente religiosità degli abitanti nel corso dei secoli: su tutte vi sono la cappella dei Morti di Salvecchio, posta nei pressi dell'attuale zona industriale, e la Cappella dell'Addolorata, situata a Nord dell'abitato nei pressi dell'attuale pista ciclopedonale della valle Seriana, entrambe costruite in seguito alla peste del [[1630]].
 
In ambito civile interessanti sono le costruzioni rurali, con caratteristici loggiati e muratura in pietra a vista, denominate ''“Ciodere”'', dove un tempo si producevano i panni di lana che hanno fatto la fortuna della zona.
Altri esempi di arte rustica si possono trovare nei borghi montani di Bondo, Barbata ed Unì, dove sono tuttora presenti edifici con muretti a secco, loggiati, portoni, fontane ed affreschi.
 
=== Escursioni ===
[[File:Colzate Barbata loc. Foppa.JPG|left|thumb|Il borgo di Barbata, ai piedi dell'Alben]]
Sul territorio comunale sono presenti una grande quantità di itinerari, adatti ad ogni tipo di utenza, grazie ai quali è possibile stare a contatto con la natura.
 
Molto utilizzato da famiglie e ciclisti per una passeggiata, è la pista ciclopedonale della valle Seriana, che costeggia il corso del fiume Serio. Questa, con una sede ampia in terra battuta e con un dislivello altimetrico praticamente nullo, si sviluppa dal ponte sulla SP671, posto all'ingresso del paese, e si dirige verso Nord raggiungendo prima il territorio di Casnigo per giungere poi nei pressi della località ''Ponte del Costone''.
{{Per approfondire|Ciclovia della Valle Seriana}}
 
Molto interessante per la valenza storica e culturale è il “sentiero di Honio” che, recentemente ristrutturato grazie anche a fondi messi a disposizione dalla [[Comunità Europea]], con fondo agevole parte dall'abitato per inerpicarsi sulle pendici del monte Cavlera, toccando le località di san Patrizio, Piani di Rezzo, Bondo, Unì, Baite Oretel fino ad arrivare alla cima Tisa.
 
Da queste zone è possibile compiere percorsi in quota, tra i quali quello che da Barbata porta al bivacco della Plana, in territorio di Oneta, passando per il Roccolo Squazzolino, oppure quello contrassegnato dal segnavia del [[Club Alpino Italiano|CAI]] numero 530, da Cavlera a Dasla, fino a raggiungere il passo di Bliben, il monte Segredont ed il bivacco Testa, posti nella parte più alta del territorio comunale colzatese, da cui è possibile raggiungere la vetta del [[monte Alben]].
 
Infine sulla strada che sale verso la frazione di Bondo, presso una cava dismessa, a partire dal [[2002]] è stata allestita una palestra per l'arrampicata, utilizzata dagli appassionati di questa disciplina.
 
== Società ==
== Evoluzione demografica ==
{{Demografia/Colzate}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nel comune sono 101, ovvero il 6.03% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2010/index.html|titolo=Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza|editore=ISTAT|accesso=7 novembre 2013}}</ref>:
# {{SEN}}, 32
# {{ROU}}, 20
# {{MAR}}, 16
# {{UKR}}, 7
# {{TUN}}, 5
# {{SLE}}, 5
# {{IND}}, 4
# {{MDA}}, 3
# {{PER}}, 3
# {{BIH}}, 2
 
=== Manifestazioni e folklore ===
* Palio delle contrade: per circa un mese a partire da inizio giugno, le cinque contrade (Bucaneve, Stella alpina, Viola, Ciclamino e Margherita) si sfidano in giochi per bambini e adulti. Il palio si conclude con una giornata a Bondo, in cui si svolgono le ultime gare e viene organizzata una grigliata<ref>[http://www.paesemio.info/ita/giornale-media-valle/8206-colzate-il-palio-delle-contrade] Colzate: Il palio delle contrade</ref>.
* Festa di San Patrizio (17 marzo): la sera della vigilia si svolge una fiaccolata dalla chiesa parrocchiale al santuario.
* Festa dell'Addolorata, detta anche ''“Festa de la Madunina”'' (seconda domenica di maggio): la statua della ''Pietà'', custodita nella parrocchiale, viene portata tra le vie del paese mediante processione religiosa.
* Festa di San Maurizio (22 settembre): festa del patrono con iniziative religiose e sportive.
* Colzate in festa (metà luglio): settimana di manifestazioni sportive, ricreative e culturali.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1866]]
|[[1868]]
|Biagio Poli
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1869]]
|[[1871]]
|Giovanni Poli
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1872]]
|[[1875]]
|Cristoforo Bonfanti
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1876]]
|[[1880]]
|Basilio Adami
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1881]]
|[[1885]]
|Geremia Adami
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1886]]
|[[1887]]
|Basilio Adami
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1888]]
|[[1898]]
|Geremia Adami
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1899]]
|[[1900]]
|Battista Adami
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1901]]
|[[1902]]
|Mansueto Adami
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1902]]
|[[1905]]
|Giuseppe Balini
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1905]]
|[[1907]]
|Giuseppe Zucca
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1907]]
|[[1909]]
|Luigi Ferretti
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1910]]
|[[1914]]
|Angelo Gusmini
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1914]]
|[[1916]]
|Giuseppe Zucca
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1916]]
|[[1920]]
|Ortensio Perani
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1920]]
|[[1926]]
|Giuseppe Zucca
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1926]]
|[[1931]]
|Ernesto Zilioli
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1931]]
|[[1940]]
|Camillo Airoldi
|
|[[Podestà (fascismo)|Podestà]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1941]]
|[[1942]]
|Giuseppe Pezzera
|
|[[Commissario prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1942]]
|[[1943]]
|Giuseppe Brignoli
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1943]]
|20 maggio [[1945]]
|A. Vailati - G. Canzonieri
|
|[[Commissario Prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|21 maggio [[1945]]
|25 giugno [[1945]]
|Battista Paganessi
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 giugno [[1945]]
|31 dicembre [[1945]]
|Raimondo Bonfanti
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1951]]
|Angelo Bonfanti
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1951]]
|[[1952]]
|Giuseppe Paganessi
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1952]]
|[[1956]]
|Raimondo Bonfanti
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1964]]
|Camillo Airoldi
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1964]]
|[[1970]]
|Valentina Lanfranchi
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaca]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1972]]
|Raimondo Bonfanti
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1973]]
|[[1980]]
|Gilberto Gilberti
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1981]]
|23 luglio [[1988]]
|Luigi Rodigari
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|...
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 aprile [[1995]]
|13 giugno [[1999]]
|Valentina Lanfranchi
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaca]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno [[1999]]
|6 giugno [[2004]]
|Valentina Lanfranchi
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaca]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno [[2004]]
|7 giugno [[2009]]
|Marziale Perolari
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 giugno [[2009]]
|25 maggio [[2014]]
|Adriana Dentella
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaca]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 maggio [[2014]]
|''in carica''
|Adriana Dentella
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaca]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Bibliografia ==
* ''Colzate, San Patrizio, Bondo, Barbata'', Albino Poli. Rovetta (BG), 1987.
* ''Paesi e luoghi di Bergamo. Note di etimologia di oltre 1.000 toponimi'', Umberto Zanetti. Bergamo, 1985
* ''Atlante storico del territorio bergamasco'', Monumenta Bergomensia LXX, Paolo Oscar e Oreste Belotti.
* ''Le chiese parrocchiali della Diocesi di Bergamo. Appunti di storia e di arte'', L. Pagnoni, Edizione Il Conventino, Bergamo 1974.
 
== Voci correlate ==
* [[Bondo (Colzate)]]
* [[Barbata (Colzate)]]
 
== Note ==
<references/>
 
==Voci Altri progetti correlate==
* ''[[L'imputato (Chesterton)|L'imputato]]''
{{interprogetto|commons=Category:Colzate}}
* ''[[Tremende bazzecole]]''
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Ortodossia''|q=Gilbert Keith Chesterton#Ortodossia|q_preposizione=da|testo=en:Orthodoxy|testo_preposizione= in lingua originale di}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}}[https://www.gutenberg.org/files/16769/16769-h/16769-h.htm Il testo completo in lingua originale dal progetto Gutenberg].
* [http://www.comune.colzate.bg.it/sa/sa_p_testo.php?x=0f117a72f6325a269330ab78cf97f926&idservizio=10056&idtesto=122&idfoto=&&nodo=nodo0 Storia del comune dal sito ufficiale]
* {{Cita web
* [http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=31162# Scheda del Santuario di san Patrizio]
|url = https://www.goodreads.com/book/show/87665.Orthodoxy?from_search=true&search_version=service
* [http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=31160# Scheda della chiesa di san Bernardino]
|titolo = Orthodoxy
* [http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=31161# Scheda della chiesa parrocchiale di san Maurizio]
|sito = [[Goodreads]]
* [http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedacc.jsp?sinteticabool=true&sintetica=true&sercd=31166# Scheda della chiesa della Madonna della Mercede]
|lingua = en
|accesso = 27 marzo 2016
}}
* {{en}}[http://www.chesterton.org/lecture-12/ Lezione] di [[Dale Ahlquist]], presidente della [[Società chestertoniana americana]], su ''Ortodossia''.
 
{{ComuniOpere di ValGilbert SerianaKeith Chesterton}}
{{portale|cristianesimo|filosofia|letteratura}}
{{Comuni della provincia di Bergamo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Bergamo}}
 
[[Categoria:Colzate|Saggi di Gilbert Keith Chesterton]]
[[Categoria:Comuni di Val Seriana]]