Forte Casilina e Sala Baganza: differenze tra le pagine

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{{F|centri abitati dell'Emilia-Romagna|aprile 2014}}
{{Infobox struttura militare
{{Divisione amministrativa
| Struttura = Forte
| Nome =Sala Forte CasilinaBaganza
|Panorama=Rocca di Sala Baganza.JPG
| Nome originale =
|Didascalia=La [[Rocca Sanvitale (Sala Baganza)|Rocca Sanvitale di Sala Baganza]]
| Parte di = Campo Trincerato di Roma
|Bandiera=Sala Baganza-Gonfalone.png
| Immagine = Forte casilina.JPG
|Voce bandiera=
| Didascalia = Ingresso principale
|Stemma=Sala Baganza-Stemma.png
| Stato = [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|Voce stemma=
| Stato attuale = ITA
|Stato=ITA
| Suddivisione = [[Lazio]]
|Grado amministrativo=3
| Città = [[Roma]]
|Divisione amm grado 1=Emilia-Romagna
| LatGradi = 41
|Divisione amm grado 2=Parma
| LatPrimi = 51
|Amministratore locale=Aldo Spina
| LatSecondi = 55.92
|Partito=[[lista civica]] "Solidarietà"
| LatNS = N
|Data elezione=6-6-2016
| LongGradi = 12
|Data istituzione=
| LongPrimi = 33
|Altitudine=
| LongSecondi = 38.71
|Abitanti=5669
| LongEW = E
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 giugno 2018.
| Tipologia =
|Aggiornamento abitanti=30-6-2018
| Utilizzatore = [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|Sottodivisioni=Case Marconi, Casino de' Boschi, Castellaro, Limido, Maiatico, [[San Vitale Baganza]], [[Segalara]], Talignano
| Primo proprietario =
|Divisioni confinanti=[[Calestano]], [[Collecchio]], [[Felino (Italia)|Felino]], [[Fornovo di Taro]], [[Parma]], [[Terenzo]]
| Stile = prussiano
|Zona sismica=3
| Funzione strategica = Difesa di Roma
|Gradi giorno=
| Termine funzione strategica = 1919
|Diffusività=
| Inizio costruzione = 1881
|Nome abitanti=salesi
| Termine costruzione = 1882
|Patrono=santi Stefano e Lorenzo
| Costruttore = [[Umberto I di Savoia]]
|Festivo=26 dicembre e 10 agosto
| Materiale =
|PIL=
| Armamento =
|PIL procapite=
| Altezza =
|Mappa=Map of comune of Sala Baganza (province of Parma, region Emilia-Romagna, Italy).svg
| Demolizione =
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Sala Baganza nella provincia di Parma
| Condizione attuale =
| Proprietario attuale =
| Visitabile =
| Presidio = [[Ministero della Difesa]]
| Comandante attuale =
| Comandanti storici =
| Occupanti =
| Azioni di guerra =
| Eventi =
| Note =
| Sito web =
| Ref =
}}
'''Sala Baganza''' (''Säla'' in [[dialetto parmigiano]]<ref>Guglielmo Capacchi, ''Dizionario Italiano-Parmigiano. Tomo II M-Z'', Artegrafica Silva, pp. 895ss.</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:5669}}<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> abitanti della [[provincia di Parma]], circa 12&nbsp;km a sud del [[Parma|capoluogo provinciale]].
Il '''Forte Casilina''' è uno dei 15 [[forti di Roma]], edificati nel periodo compreso fra gli anni [[1877]] e [[1891]].<br/>
È sede di numerose aziende del comparto [[metalmeccanico]] e del settore [[agroalimentare]] (soprattutto lavorazione carne suina per produzione di salumi), dislocate tra [[Castellaro (Sala Baganza)|Castellaro]] e [[San Vitale Baganza]], sulla riva sinistra del [[torrente Baganza]]. L'offerta eno-gastronomica può essere considerata di pregio: il comune è infatti terra del [[Prosciutto di Parma]], del [[Parmigiano-Reggiano|Parmigiano Reggiano]] e zona di produzione del vino [[Malvasia]].
Si trova nel quartiere Q. XXIV [[Don Bosco (quartiere di Roma)|Don Bosco]], nel territorio del [[Municipio Roma VII]].
 
L'11 giugno 2011 una parte del paese di Sala Baganza e la frazione di Talignano (insieme ad alcune aree dei comuni vicini di [[Collecchio]] e [[Fornovo di Taro]]) sono state duramente colpite da un'[[alluvione]] dovuta all'esondazione del Rio Ginestra e del [[Scodogna|Torrente Scodogna]] a causa di intense precipitazioni. L'evento calamitoso ha causato la morte di una persona e feriti gravi. I danni ammontano a circa 7.200.000 euro per privati e aziende e circa 450.000 euro i danni pubblici. Sono 185 le famiglie e 50 le attività produttive colpite.
Il nome, istituito con il regio decreto del 1º novembre 1882<ref name=Carca>{{Cita|Michele Carcani}}.</ref> deriva dall'attigua [[via Casilina]] da cui il forte dista meno di un chilometro.
 
== StoriaToponimo ==
Il [[toponimo]] ''Sala'' è di origine [[Longobardi|longobarda]] ed è attestato in molte regioni italiane, ad esempio: [[Sala Bolognese]], [[Sala Comacina]] (Como), [[Sala Biellese]], [[Sala Consilina]] (Salerno), [[La Sala]], a [[Lari (Italia)|Usigliano di Lari]], [[Pisa]], nonché in [[Svizzera]], a [[Sala Capriasca]]. La ''sala'' era la terra direttamente occupata dal presidio germanico e si contrapponeva alle terre tributarie degli altri abitanti, che corrispondevano ai longobardi in veste di tributo parte dei raccolti. Il termine deriva dal [[lingua longobarda|longobardo]] ''saliz'', che significa fattoria.
Fu costruito a partire dal [[1881]] e terminato nel [[1882]], su una superficie di 3,8 ha, al quarto km di [[via Casilina]], dalla quale prende il nome.
 
Il termine ''Baganza'', dal nome del torrente sulla cui sponda si trova il paese, fu aggiunto per decreto reale solo nel [[1862]]. Il nome è di etimo incerto, ma potrebbe derivare dalla radice celtica ''bagus'' (faggio), albero molto comune nella Val Baganza.
Fu progettato da Luigi Durant de La Penne, subentrato a Luigi Garavaglia nel 1877 fino al 1885 alla realizzazione dei fortilizi romani<ref>{{Cita|Elvira Cajano|p. 16.}}</ref>.
Il prefetto della Provincia di Roma, con decreto del 19 luglio 1881, autorizza l'occupazione di alcuni terreni delle ''...tenute [[Quadraro]] e Casetta degli Angeli, descritto in catasto sotto il n. 24 di mappa, confinanti verso notte coi beni della tenuta [[Centocelle]], e dalle altre parti coi terreni delle tenute stesse Quadraro e Casetta degli Angeli, di proprietà del principe don Alessandro [[Torlonia]] del fu Giovanni, domiciliato in Roma...''<ref name= gazz1881 >[http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1881178_PM Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia 1881 n. 178.]</ref> per un totale di circa 170.724 m.q., il cui esproprio sarebbe stato compensato con una somma già stanziata pari a 46.181 lire di allora<ref>Decreto prefettizio 13 giugno 1881 n. 19499.</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Su questi terreni furono costruiti il forte e una strada militare di accesso alla fortificazione<ref name= gazz1881 />.<br/>
=== Architetture religiose ===
Insistendo l'area su un vasto insediamento di età romana, al fine di tutelare gli interessi archeologici, la Direzione generale delle antichità incaricò R. Lanciani di sorvegliare i lavori di scavo per la costruzione di Forte Casilina, e contemporaneamente anche di tutti gli altri fortilizi e batterie, ubicati prevalentemente su aree di alto valore storico.
==== Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo ====
Nel corso degli scavi furono rinvenuti alcuni preesistenti cunicoli risalenti ad età romana che furono così asserviti alla nuova costruzione<ref>{{Cita|Gioia-Volpe|testo di Priscilla Armellin.}}</ref>. Completato nel giro di due anni (1881/82) non ebbe mai diretto impiego bellico.
{{Vedi anche|Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo (Sala Baganza)}}
Edificata tra il [[1582]] e il [[1586]] per volere dei conti [[Sanvitale]] quale oratorio del convento degli Agostiniani, la chiesa fu elevata a parrocchia nel [[1694]] in sostituzione della vicina cappella medievale intitolata a [[Stefano protomartire|santo Stefano]], oggi scomparsa; ampliata e decorata in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] nel [[1801]] per volere del [[duca di Parma]] [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]], fu nuovamente modificata tra il [[1930]] e il [[1939]] con l'allungamento dell'abside, la costruzione delle cappelle laterali e la sopraelevazione della torre campanaria; il luogo di culto conserva gli affreschi staccati dell'antica cappella di Santo Stefano, realizzati tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]] da [[Cesare Baglioni]], oltre a tre pregevoli dipinti settecenteschi e ottocenteschi di [[Enrico Bandini]], [[Domenico Muzzi]] e [[Gaetano Callani]].<ref>{{cita web|url=http://www.castellidelducato.it/castellidelducato/itinerario.asp?prop=itinerari-in-camper&el=itinerario-religioso-luoghi-danima-alla-scoperta-della-chiesa-parrocchiale-di-sala-baganza|sito=www.castellidelducato.it|titolo=Itinerario religioso - Luoghi d'anima: alla scoperta della chiesa parrocchiale di Sala Baganza|accesso=7 gennaio 2017}}</ref>
 
==== Pieve di San Biagio ====
Fisicamente compreso all'interno del sedime militare dell'[[aeroporto di Roma-Centocelle|aeroporto di Centocelle]], durante la seconda guerra mondiale fu nell'uso delle truppe tedesche distaccate presso l'aeroporto e, dagli anni del dopoguerra in poi, alcuni locali sono stati utilizzati come magazzini per le esigenze logistiche delle squadriglie di volo di stanza fino al maggio 1965<ref>{{Cita|Gioia-Volpe|testo di Cosimo Crafa.}}</ref>.
[[File:Pieve Talignano.jpg|thumb|left|Pieve di San Biagio]]
{{Vedi anche|Pieve di San Biagio (Sala Baganza)}}
Edificata a Talignano in stile [[Architettura romanica|romanico]] probabilmente agli inizi del [[XII secolo]], la pieve fu modificata tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVIII secolo]] con l'aggiunta di decorazioni [[architettura barocca|barocche]] e [[architettura neoclassica|neoclassiche]]; restaurata tra il [[1930]] e il [[1940]] riportando il luce la veste originaria, la chiesa conserva sul portale d'ingresso una pregevole lunetta contenente un bassorilievo del [[XIII secolo]], raffigurante la ''[[Psicostasia]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.piazzaduomoparma.com/parma-e-provincia/percorsi-nel-romanico/il-romanico-in-provincia/la-via-francigena/talignano-pieve-di-san-biagio/|editore=piazzaduomoparma.com|titolo=Talignano, Pieve di San Biagio|accesso=6 gennaio 2017}}</ref>
 
==== Chiesa di San Vitale ====
Attualmente sono allo studio progetti di valorizzazione del forte da restituire alla cittadinanza per un pubblico utilizzo<ref>Tavola Rotonda ''Un patrimonio sepolto fra oblio e riscoperta: i forti di Roma'', delegazione di Roma del [[Fondo Ambiente Italiano]], Roma, 16 aprile 2012.</ref>.
Edificata a [[San Vitale Baganza]] entro il [[X secolo]], la pieve [[architettura romanica|romanica]] fu gravemente danneggiata nel [[1834]] da una violenta scossa tellurica, che risparmiò soltanto il campanile settecentesco; ricostruita completamente in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] tra il [[1835]] e il [[1841]] su disegno dell'architetto Lorenzo Raschi, fu completata con la facciata, progettata dall'architetto Luigi Bianchi, nel [[1868]] e arricchita delle statue di [[Agostino Ferrarini]] nel [[1885]]; lesionata nel [[2008]] da un nuovo terremoto, fu interamente restaurata e riaperta al culto nel [[2012]]; la chiesa ospita varie opere di pregio, tra cui due dipinti del [[1774]] del pittore [[Giuseppe Peroni]].<ref name="Chiesa di San Vitale">{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=55668|sito=www.chieseitaliane.chiesacattolica.it|titolo=Chiesa di San Vitale "San Vitale di Baganza, Sala Baganza"|accesso=6 gennaio 2017}}</ref>
 
=== ProgettoArchitetture difensivomilitari ===
==== Rocca Sanvitale ====
{{Vedi anche|Forti di Roma}}
[[File:La Rocca tra il Cielo e l'Acqua.JPG|thumb|Rocca Sanvitale]]
Il forte fa parte del progetto di fortificazione della città di Roma che culminò nell'edificazione di 15 forti e di 3 batterie (il progetto originario ne prevedeva 4) costruiti nel periodo compreso tra gli anni 1871 e 1885. La protezione fornita alla Capitale dall'anello fortilizio contro possibili invasioni era integrata da postazioni difensive dislocate sulle antiche mura aureliane. L'insieme difensivo, che tecnicamente prende il nome di [[campo trincerato]], fu progressivamente dismesso e destinato ad altri scopi.
{{Vedi anche|Rocca Sanvitale (Sala Baganza)}}
 
==== Castello di San Vitale Baganza ====
== Ubicazione ==
{{vedi anche|Castello di San Vitale Baganza}}
Il forte si trova nel quartiere [[Don Bosco (quartiere di Roma)|Don Bosco]] ed è attualmente compreso all'interno del sedime militare occupato dall'ex [[aeroporto di Roma-Centocelle|aeroporto F. Baracca di Centocelle]], sede del [[Comando della squadra aerea]] dell'[[Aeronautica Militare]] e del [[Comando operativo di vertice interforze]] del [[Ministero della difesa]].
Costruito a [[San Vitale Baganza]] in epoca imprecisata, il castello, appartenente nel [[1142]] all'[[abbazia di San Giovanni Evangelista]] di [[Parma]], passò in seguito al Comune di Parma; conquistato dai [[Rossi di Parma|Rossi]], fu successivamente assegnato ai conti [[Sanvitale]], che ne mantennero il possesso fino al [[1612]], quando a causa della presunta congiura dei feudatari tutti i loro beni furono assorbiti dalla Camera ducale di Parma; modificato e mutilato più volte nei secoli, il maniero conserva della struttura trecentesca la torre quadrata a sud e l'alto edificio principale a nord, collegati da un corpo centrale più basso; di pregio risultano un piccolo affresco seicentesco raffigurante la ''Madonna'', posto sulla parete meridionale del mastio, e una finestra quattrocentesca ad arco trilobato con cornice in cotto, affacciata sul lato est.<ref name="San Vitale Baganza">{{cita web|url=http://www.scuolasalabaganza.com/san-vitale-baganza.html|sito=www.scuolasalabaganza.com|titolo=San Vitale Baganza|accesso=6 gennaio 2017}}</ref>
 
==== Castello di Monte Palero ====
La posizione del forte era stata studiata per permettere il controllo della zona compresa tra il Forte Prenestina e il Forte Appia Antica, affinché con le batterie di artiglieria di cui era dotato, potesse proteggere la linea ferroviaria Roma/Napoli<ref name=Carca />. La massima gittata delle artiglierie di allora e l'eccessiva distanza di Forte Casilina con Forte Appia Antica (4,5 km), determinò tuttavia la necessità di procedere alla costruzione di una postazione di artiglieria supplementare a presidio della zona: la batteria Porta Furba<ref>{{Cita|Elvira Cajano|p. 105.}}</ref>.
{{vedi anche|Castello di Monte Palero}}
Costruito a Monte Palero nel [[1196]] dai [[Pallavicino]], il castello fu espugnato nel [[1267]] dal Comune guelfo di [[Parma]], che ne decretò la demolizione nel [[1295]]; riassegnato successivamente ai Marchesi, il feudo fu conquistato nel [[1405]] dal vescovo [[Giacomo de' Rossi (vescovo)|Giacomo de' Rossi]], che fece ricostruire sugli antichi ruderi una fortificazione difensiva, detta "Castel Palerio", che tuttavia fu abbandonata dopo pochi anni, quando i Rossi furono costretti a restituirla ai Pallavicino; assorbito dalla Camera ducale di Parma, il maniero fu assegnato nel [[1631]] al marchese Marcello Prati e successivamente ai conti Bondani, che lo mantennero fino all'abolizione [[Napoleone|napoleonica]] dei diritti feudali del [[1805]]; sprofondato già all'epoca in profondo degrado, l'edificio fu completamente demolito tra la fine del [[XIX secolo]] e gli inizi del [[XX secolo|XX]] e sulle sue rovine furono costruiti alcuni edifici a uso residenziale e agricolo, modificati dopo il [[1970]].<ref>{{cita web|url=http://salabaganza.progettidiimpresa.it/www.comune.sala-baganza.pr.it/-11relazione%20illustrativa.pdf|sito=salabaganza.progettidiimpresa.it|titolo=Relazione illustrativa con analisi storico-critica|accesso=6 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170107005408/http://salabaganza.progettidiimpresa.it/www.comune.sala-baganza.pr.it/-11relazione%20illustrativa.pdf#|dataarchivio=7 gennaio 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Castello di Segalara ====
== Descrizione ==
{{vedi anche|Castello di Segalara}}
La pianta del forte ricorda un trapezio isoscele con gli angoli di circa 60 e 120 gradi. Al forte si accede attraverso un unico ingresso, posizionato sul fronte della lunghezza di circa 120 metri. Una volta varcato l'ingresso, al quale si accede per mezzo di uno stretto ponte levatoio e oltrepassato il corridoio, che attraversa le mura esterne, ci si trova nella [[piazza d'armi]] sulla quale si affacciano vari locali di servizio ubicati lungo il perimetro interno del forte e al centro della piazza stessa. Tutt'intorno al forte, all'esterno, è scavato un fossato asciutto della profondità di circa 7 metri. Sotto al [[ramparo]] sono ubicati i locali di servizio, le riservette e i ricoveri.
Menzionato per la prima volta nel [[1141]], il castello di [[Segalara]] fu a lungo conteso tra varie famiglie, tra le quali i [[Sanvitale]]; conquistato e rinforzato dai [[Rossi di Parma|Rossi]] tra il [[XIII secolo|XIII]] e il [[XIV secolo]], fu assorbito nel [[1666]] dalla Camera ducale di Parma; assegnato nel [[1682]] al marchese Gian Antonio Canossa di [[Pontremoli]], fu in seguito trasformato in una villa, acquistata nel [[XIX secolo]] dalla famiglia Franceschi e successivamente frazionata in più unità.<ref>{{Cita web|url=http://www.scuolasalabaganza.com/segalara.html|sito=www.scuolasalabaganza.com|titolo=Castello di Segalara: un luogo tutto da riscoprire|accesso=6 gennaio 2017}}</ref>
 
=== Architetture civili ===
==== Casino dei Boschi ====
[[File:CasinoDeiBoschi.jpg|thumb|left|Casino dei Boschi]]
{{vedi anche|Casino dei Boschi}}
Edificato tra il [[1775]] e il [[1789]] in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] sul luogo di un preesistente casino di caccia dell'[[Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega|immensa tenuta farnesiana]], il grande complesso fu commissionato all'architetto [[Ennemond Alexandre Petitot]] dalla duchessa [[Maria Amalia d'Asburgo-Lorena|Maria Amalia]], moglie del [[duca di Parma]] [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]]; acquistato nel [[1819]] dalla duchessa [[Maria Luigia]], che incaricò del suo ampliamento l'architetto [[Nicola Bettoli]], fu arricchito del [[parco all'inglese]] disegnato dal giardiniere Carlo Barvitius, concluso nel [[1832]]; donato nel [[1835]] dalla duchessa alla Camera ducale di Parma, passò ai duchi [[Borbone di Parma|Borbone]] e, dopo l'[[Unità d'Italia]], ai [[Casa Savoia|Savoia]], che nel [[1870]] lo cedettero all'ingegner [[Severino Grattoni]]; alienato nel [[1881]] ai principi Carrega di Lucedio, nella prima metà del [[XX secolo]] fu parzialmente adibito a residenza per circa 30 nuclei familiari; abbandonato dopo il [[1960]], cadde nel degrado, accentuato dal terremoto del [[1983]]. In parte alienato a partire dal [[1994]] al Consorzio Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega, il complesso, esteso su una superficie complessiva di circa 13&nbsp;000&nbsp;m², comprende la villa ducale, la lunghissima "Prolunga" con colonnato [[ordine dorico|dorico]], il "Casinetto" centrale, sede del Consorzio e del museo dei Boschi e del Territorio, la "Corte rustica" o "Ghetto", la "Casa di Pietra" e le ghiacciaie; il "Giardino monumentale", solcato da due viali d'accesso delimitati da piante monumentali, è caratterizzato dall'alternanza di ampie praterie a fitte boscaglie di alberi ornamentali secolari, frammisti alla vegetazione spontanea.<ref>{{cita web|url=http://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=196996|sito=bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it|titolo=Descrizione|accesso=5 febbraio 2017}}</ref>
 
=== Aree naturali ===
==== Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega ====
{{Vedi anche|Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega}}
Parte del parco naturale regionale dei Boschi di Carrega si trova all'interno dei confini comunali di Sala Baganza.
 
[[File:Sala Baganza-Gonfalone.png|thumb|upright=0.7|Gonfalone comunale]]
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Sala Baganza}}
 
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Rivara |Inizio = ottobre 1946 |Fine = ottobre 1949 |Partito = |Note = <ref name=ilborgodiparma>http://www.ilborgodiparma.it/archivio_900/sindaci_prov_pr/sindaci_prov_pr_4.htm</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Gaetano Bandini |Inizio = ottobre 1949 |Fine = giugno 1951 |Partito = |Note = <ref name=ilborgodiparma/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Remo Bussi |Inizio = giugno 1951 |Fine = luglio 1956 |Partito = |Note = <ref name=ilborgodiparma/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Pierino Lambertini |Inizio = luglio 1956 |Fine = luglio 1970 |Partito = |Note = <ref name=ilborgodiparma/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Renato Monica |Inizio = luglio 1970 |Fine = maggio 1978 |Partito = |Note = <ref name=ilborgodiparma/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Carpena |Inizio = maggio 1978 |Fine = 15 agosto 1985 |Partito = |Note = <ref name=ilborgodiparma/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Carpena |Inizio = 15 agosto 1985 |Fine = 19 luglio 1990 |Partito = [[Partito Comunista Italiano|PCI]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Paolo Carpena |Inizio = 19 luglio 1990 |Fine = 24 aprile 1995 |Partito = [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] |Note = <ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Mauro Carra |Inizio = 24 aprile 1995 |Fine = 13 luglio 1996 |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ferdinando Cigala |Inizio = 18 novembre 1996 |Fine = 14 maggio 2001 |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Ferdinando Cigala |Inizio = 14 maggio 2001 |Fine = 30 maggio 2006 |Partito = [[centro-sinistra]] |Note = <ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Cristina Merusi |Inizio = 30 maggio 2006 |Fine = 16 maggio 2011 |Partito = [[lista civica]]: "Solidarietà" |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Cristina Merusi |Inizio = 16 maggio 2011 |Fine = 6 giugno 2016 |Partito = [[lista civica]]: "Solidarietà" |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Aldo Spina |Inizio = 6 giugno 2016 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[lista civica]]: "Solidarietà" |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Sport ==
È presente dal [[1971]] la società di [[baseball]], la [[Sala Baganza Baseball Club|A.S.D Sala Baganza baseball]] militante il [[campionato italiano di baseball]] di [[serie A Federale]] e di serie B, oltre le varie categorie giovanili e la squadra [[Campionato italiano di baseball|under 12]] di [[softball]].
 
In estate si svolge a Sala il "Torneo internazionale giovanile di baseball e softball" che nel 2016 giungerà alla 32 edizione.
 
=== Impianti sportivi ===
* {{citazione necessaria|Golf Club La Rocca - Il comune vanta un campo da golf a 18 buche creato nel 1985 nelle vicinanze della Rocca Sanvitale.}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Tra il [[1910]] e il [[1954]] Sala Baganza fu servita dalla [[tranvia Parma-Marzolara]].
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Rocca Sanvitale (Sala Baganza)]]
* [[Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega]]
* [[Lista di alluvioni e inondazioni in Italia]]
 
== BibliografiaAltri progetti ==
{{interprogetto}}
* {{Cita libro|titolo=Operare i forti. Per un progetto di riconversione dei forti militari di Roma|curatore=Autori vari|editore=Gangemi Editore|città=Roma|anno=2010|ISBN=978-88-492-1777-3}}
* {{Cita libro|titolo=Il sistema dei forti militari a Roma|autore=Elvira Cajano|editore=Gangemi Editore|città=Roma|anno=2006|ISBN=978-88-492-1057-6|cid=Elvira Cajano}}
* {{Cita libro|titolo=I forti di Roma|autore=Michele Carcani|editore=Voghera Carlo tipografo di S.M.|città=Roma|anno=1883|cid=Michele Carcani}}
* {{Cita libro|titolo=I forti di Roma|autore=Giorgio Giannini|editore=Newton Compton Editori|città=Roma|anno=1998|ISBN=978-88-8183-895-0}}
* {{Cita libro|titolo=Centocelle I. Roma S.D.O. le indagini archeologiche|curatore=Patrizia Gioia|curatore2=Rita Volpe|editore=Rubbettino Editore|città=Soveria Mannelli|anno=2004|volume=1|ISBN=978-88-498-0598-7|Gioia-Volpe}}
 
{{Comuni della provincia di Parma}}
== Collegamenti esterni ==
{{Controllo di autorità}}
* {{Cita web|url=http://progettoforti.wix.com/progettoforti#!forte-casilina/clfm|titolo=Forte Casilina|sito=Progetto Forti}}
 
{{Forti (Roma)portale|Parma}}
{{Portale|Architettura}}
 
[[Categoria:FortiSala di RomaBaganza|Casilina ]]
[[Categoria:Roma Q. XXIV Don Bosco]]