Giovanni Battista Chiappe e Giovanni van Houbraken: differenze tra le pagine

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{{Bio
|Nome = Giovanni Battista
|Cognome = Chiappevan Houbraken
|PostCognome =
|Sesso = M
|Immagine =
|LuogoNascita = Novi Ligure
|Sesso = M
|AnnoNascita = 1723
|LuogoNascita = Fiandre
|LuogoMorte =
|LuogoNascitaLink = Contea delle Fiandre
|AnnoMorte = 1765
|GiornoMeseNascita =
|Attività = pittore
|AnnoNascita = 1612
|Epoca = 1700
|LuogoMorte =
|Nazionalità = italiano
|GiornoMeseMorte = 23 maggio
|PostNazionalità =, attivo soprattutto a [[Milano]] e [[Genova]]
|AnnoMorte = 1676
|Immagine =
|Epoca = 1700
|Didascalia =
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
}}
 
== Biografia e produzione artistica==
'''Jan Van Houbraken''' o '''Giovanni van Houbraken''' pittore italiano di origini fiamminghe, fu padre di [[Ettore van Houbraken]] e nonno di [[Nicola van Houbraken]].
===I primi anni e la formazione artistica===
Noto anche come Giovan Battista e con i cognomi Chiappa e Chiappè<ref>U. Galetti - E. Camesasca, ''Enciclopedia della pittura italiana'', Garzanti, 1950.</ref>, nacque a Novi Ligure, allora città della [[Repubblica di Genova]], dove imparò i primi rudimenti dell'arte, sebbene non si abbiano notizie dei suoi maestri. Soggiornò in seguito a [[Roma]], dove frequentò un certo Giuseppe Paravagna, anch'egli genovese, dal quale apprese l'arte del disegno, senza tuttavia dedicarsi allo studio del colore. Paravagna venne definito "uomo più di teorica che di pratica, ma che peraltro in sua gioventù ha disegnato lodevolmente". Completò poi la sua formazione a [[Genova]], ancora a Novi ed infine a [[Milano]]<ref>R. Soprani - C. G. Ratti, ''Delle vite de' pittori, scultori ed architetti genovesi'', 1764.</ref>.
 
Discepolo di [[Pieter Paul Rubens|Pietro Paolo Rubens]] e di [[Matthias Stomer]].<ref name="Reference01">{{Cita|Grano - Hackert|pp. 180}}.</ref> Nel [[1635]] è già documentato attivo in Sicilia e nel [[1640]] residente stabile a Messina.<ref name="Reference01"/>
===Le prime affermazioni pittoriche===
Il periodo del ritorno a Novi e in seguito quello milanese coincisero con la prima affermazione del Chiappe. La prima opera storicamente accertata è la pala d'altare raggigurante ''Cristo agonizzante nell'orto'' commissionato dalla Confraternita di San Martino di [[Pegli]] a Genova, dove è ancora oggi esistente ed esposto. In quest'opera si fonde la tradizione accademica italiana (e in particolare romana) dell'epoca, dalla tipica compostezza e severità, con l'uso tutto lombardo del colore; pure lombardo è un certo patetismo ancora seicentesco. Un altro dipinto dell'epoca è il ''Mistero della Santissima Trinità'' (1753) per l'altare maggiore della chiesa della Confraternita della Trinità di Novi Ligure, anch'esso tutt'ora conservato nella sede originaria<ref>F. R. Pesenti, ''Chiappe, Giovan Battista'', in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 24, Treccani, 1980.</ref>.
 
In seguito alla [[rivolta antispagnola di Messina]] del [[1674]] ripara con tutta la famiglia a Livorno.<ref name="Reference02">{{Cita|Grano - Hackert|pp. 181}}.</ref>
Venne dunque chiamato ad [[Alessandria]] dai Padri [[Gesuiti]] per la cui chiesa dipinse un'altra pala d'altare, raffigurante ''La Fede e i Santi dell'Ordine''. Si trattava di un opera dal marcato simbolismo, raffigurante i Santi della Compagnia dei Gesuiti, fra i quali stava la Fede nell'atto di scacciare l'eresia. L'impostazione coloristica ancora una volta si rifaceva alla tradizione lombarda. L'opera destò una certa ammirazione<ref>R. Soprani - C. R. Ratti, op. cit.</ref>. Tuttavia se ne persero le tracce dopo non molto tempo: anche una volta soppressa la Compagnia nel 1773, la chiesa venne mantenuta e rimase consacrata fino alla dominazione francese, durante la quale però venne sconsacrata e trasformata in caserma<ref>F. R. Pesenti, op. cit.</ref>.
 
== Opere ==
===Il periodo genovese e la maturità artistica===
* [[XVII secolo]], ''Martirio di San Placido'', dipinto su tela, opera documentata nella [[Collegio dei gesuiti (Messina)|chiesa di San Giovanni Battista del Collegio dei Gesuiti]] di [[Messina]].<ref name="Reference01"/><ref name="ReferenceGF01">{{Cita|Giuseppe Fiumara|pp. 28}}.</ref>
Dopo la parentesi alessandrina, il Chiappe tornò a Genova, dove ebbe numerose ed importanti commissioni. Realizzò alcuni ritratti di notevole fattura per Giuseppe Torre, per un ignoto membro della famiglia Prasca del Finale (entrambi non reperibili), ma soprattutto per Rodolfo Maria Brignole Sale, già [[Doge (Repubblica di Genova)|Doge]] della città. Quest'ultima opera in particolare fu poi incisa da Tommaso Campi nel 1762 ed è oggi conservata presso il Museo civico di [[Palazzo Rosso (Genova)|Palazzo Rosso]]<ref>F. R. Pesenti, op. cit.</ref>.
* [[XVII secolo]], ''Transito della Vergine'', dipinto su tela, opera documentata nella [[Chiesa della Santissima Annunziata (Messina)|chiesa della Santissima Annunziata]] di [[Messina]].<ref name="Reference01"/><ref name="ReferenceGF02">{{Cita|Giuseppe Fiumara|pp. 90}}.</ref><ref name="ReferenceDG01">{{Cita|Caio Domenico Gallo|pp. 171}}.</ref>
* [[XVII secolo]], ''Assunta'', dipinto su tela, opera documentata nella [[Chiesa della Santissima Annunziata (Messina)|chiesa della Santissima Annunziata]] di Messina.<ref name="Reference01"/>
* [[XVII secolo]], ''Madonna'' raffigurata nell'atto di porgere il Bambino a [[San Francesco d'Assisi]], dipinto su tela, opera documentata nell'[[Chiesa di San Francesco dei Mercanti#Oratorio di San Francesco alle Stimmate|Oratorio dei Mercanti]] di Messina.<ref name="Reference01"/><ref>Capitolo IV, pagina 285, paragrafo 6, "''MESSINA E DINTORNI - GUIDA A CURA DEL MUNICIPIO''", Stampato da Premiato Stabilimento Giuseppe Crupi, Messina, 1902.</ref>
* [[XVII secolo]], ''Apparizione della Vergine'' e ''Apparizione dell'Angelo a San Francesco'', dipinti su tela, opere documentate nella [[chiesa di San Francesco dei Mercanti]] di [[Messina]].<ref>Pagina 20, Giovanna Power, "''Guida per la Sicilia opera di Giovanna Power''" [https://books.google.it/books?id=cSl7c2I4M6sC], Napoli, Stabilimento Poligrafico di Filippo Cirelli, 1842.</ref>
* [[XVII secolo]], ''Santi Martiri Crocifissi'', ciclo di quattro dipinti su tela, opere documentate nella [[chiesa di San Nicolò dei Gentiluomini]] di Messina.<ref name="Reference01"/><ref name="ReferenceDG02">{{Cita|Caio Domenico Gallo|pp. 225}}.</ref>
* [[XVII secolo]], ''San Giuseppe'', dipinto su tela, opera documentata nella [[chiesa di Sant'Alberto Confessore]] fuori «Porta Zaera» a [[Messina]].<ref name="Reference01"/>
* [[XVII secolo]], ''Santi Martiri Giapponesi'', dipinto su tela, opera documentata nella chiesa di San Francesco Saverio di Messina.<ref name="Reference02"/>
* [[1635]], ''Seppellimento dei corpi di San Placido e dei suoi compagni martiri'', olio su tela, opera documentata nell'Oratorio della Compagnia dei Mercanti sotto il titolo di «San Francesco alle Stimmate», oggi custodita al [[Museo regionale (Messina)|Museo regionale]] di [[Messina]].
* [[1656]], ''Compianto del Cristo sulla Croce'', dipinto su tela, opera custodita nella [[Basilica minore di Santa Maria Assunta (Randazzo)|basilica di Santa Maria Assunta]] di [[Randazzo]].
* [[1635]], Tele di scuola fiamminga che rappresentano allegoricamente i cinque sensi, attribuzione, opere provenienti da una raccolta privata e custodite nel [[Duomo di San Giorgio Martire (Caccamo)|duomo di San Giorgio Martire]] di [[Caccamo]]:<ref>Pagina 461, "''Guida d'Italia''" - "Sicilia" [https://books.google.it/books?id=VPrcsf4BsAIC], Touring Club Italiano.</ref>
#) La ''Vista'' è raffigurata da una giovane donna che s'imbelletta di fronte ad uno specchio, mentre un giovane nella penombra le porge dei profumi;
#) L'''Udito'' è simboleggiato da una giovane suonatrice di spinetta accompagnata da un flautista;
#) Il ''Gusto'' è rappresentato da un oste che mesce il vino ad un giovane cavaliere:
#) L'''Olfatto'' è simboleggiato da un giovane che annusa un mellone mentre il venditore, con un coltello in mano, attende il giudizio sulla merce;
#) Il ''Tatto'' è realizzato con una scena popolare: un cieco nell'incertezza dei passi stringe nervoso un ragazzo vestito di cenci, che atterrito cerca di sfuggirgli.
 
== Note ==
Sempre a Genova gli fu commissionata la tavola per l'altare della chiesa di San Carlo raffigurante ''I SS. Carlo, Domenico e Francesco di Sales e Maddalena de' Pazzi in contemplazione della Vergine e il Bimbo''. L'opera venne giudicata "dall'ottima distribuzione e dalla simmetria ben regolata", ma contenente "alcune cose buone, ma altre mediocri"<ref>R. Soprani - C. G. Ratti, op. cit.</ref>.
<references/>
 
== Bibliografia ==
In occasione del rinnovamento del suo palazzo in Piazza dei Banchi (ora all'angolo fra via Ponte Reale e via Santa Lucia), Pietro Gentile commissionò al Chiappe la realizzazione di tre affreschi per le volte delle sale: ''Il tempo e le stagioni'', un ''Drappello di putti'' e una ''Virtù coronata dall'immortalità'', tutte "idee ben divisate ed esposte"<ref>R. Soprani - C. G. Ratti, op. cit.</ref>. Tuttavia, dell'esistenza di questi affreschi non c'è più certezza, a causa di alcune controsoffottature eseguite in quegli ambienti<ref>F. R. Pesenti, op. cit.</ref>.
* {{Cita libro
 
|titolo = "''Memorie de' pittori messinesi e degli esteri che in Messina fiorirono dal secolo XII sino al secolo XIX''"
L'ulimo lavoro di cui si hanno notizie fu il restauro degli affreschi della cupola di San Siro dei padri Teatini dipinti da [[Giovanni Battista Carlone]]. L'operazione si presentava ardua ma l'accortezza del Chiappe consentì di eseguire un ottimo lavoro, tanto da rendere irriconoscibile la mano del restauratore rispetto a quella dell'originario affrescatore<ref>R. Soprani - C. G. Ratti, op. cit.</ref>.
|autore = [[Gaetano Grano]], [[Philipp Hackert]]
 
|url = https://books.google.it/books?id=_CQpAAAAYAAJ
Come restauratore, pare che il Chiappe abbia lavorato anche al recupero delle medaglie delle volte del transetto (''Eraclio al Calvario'' e ''Costantino e la croce'') dell'Oratorio di S. Martino di [[Sampierdarena]], dove sarebbe anche autore del Gonfalone con l'''Assunzione''<ref>F. Alizeri, ''Guida artistica per la città di Genova'', Genova, 1846.</ref>.
|città = Messina
 
|anno = 1821
===La morte===
|cid = Grano - Hackert
Il Chiappe tornò a Novi Ligure nell'autunno del 1765, dove cadde improvvisamente malato e dove morì nel breve spazio di sette giorni, poco più che quarantenne. Pare comunque che la sua salute non fosse mai stata buona, essendo stato descritto come uomo che "mostrò sempre d'esser malato, perchè avea la faccia scarna, e d'un colore pallido e tetro"<ref>R. Soprani - C. G. Ratti, op. cit.</ref>.
}}
 
* {{Cita libro
==Stile pittorico==
|titolo = "''Annali della città di Messina ... dal giorno di sua fondazione sino a tempi presenti''"
Il Chiappe viene ricordato per essere un buon pittore, dalle molteplici influenze stilistiche. La sua pittura era malinconica come la sua personalità. In lui coesistevano una felice tendenza al classicismo, consistente nel voler dare ai suoi dipinti un'aurea di antichità. Buon disegnatore, la sua fedeltà alla semplicità della natura finì tuttavia in alcuni casi con il togliere brio e spontaneità alla sua pittura. Ad ogni modo, all'epoca fu definito "l'ultimo de' pittori di merito, a nostra età trapassati"<ref>R. Soprani - C. G. Ratti, op. cit.</ref>.
|autore = [[Caio Domenico Gallo]]
 
|url = https://books.google.it/books?id=vl5TAAAAcAAJ
==Note==
|editore = Francesco Gaipa
<references/>
|città = Messina
|anno = 1756
|volume = Tomo I
|cid = Caio Domenico Gallo
}}
* {{Cita libro
|titolo = "''Guida per la città di Messina''"
|autore = Giuseppe Fiumara
|url = https://books.google.it/books?id=_DZLAAAAYAAJ
|città = Messina
|anno = 1841
|cid = Giuseppe Fiumara
}}
 
== Altri progetti ==
==Bibliografia==
{{interprogetto|commons=Category:Giovanni van Houbraken}}
* U. Galetti - E. Camesasca, ''Enciclopedia della pittura italiana'', Garzanti, 1950.
* R. Soprani - C. G. Ratti, ''Delle vite de' pittori, scultori ed architetti genovesi'', 1764 ([http://books.google.it/books?id=vFcGAAAAQAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false disponibile online]).
* F. R. Pesenti, ''Chiappe, Giovan Battista'', in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Volume 24, Treccani, 1980 ([http://www.treccani.it/enciclopedia/giovan-battista-chiappe_(Dizionario_Biografico)/ disponibile online]).
* F. Alizeri, ''Guida artistica per la città di Genova'', Genova, 1846.
 
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