Adam Smith e Occitanismo: differenze tra le pagine

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{{stub economia}}
L’'''occitanismo''' in senso lato è l'insieme di tutti i movimenti che si dedicano alla promozione dell'[[occitano]] e difendono gli interessi dell'[[Occitania]], della sua popolazione e della sua cultura. L'occitanismo raggruppa movimenti molto diversi, di tipo linguistico, socio-economico, culturale e politico.
 
== Definizione ==
[[Immagine:Adam Smith.jpg|thumb|right|180px|Adam Smith]]
=== In senso lato ===
'''Adam Smith''' ([[Kirkcaldy]], [[Scozia]], [[5 giugno]] [[1723]] - [[Edimburgo]], [[17 luglio]] [[1790]]), filosofo ed [[lista di economisti|economista]] [[scozia|scozzese]] che gettò le basi della scienza economica.
In questo senso, l'occitanismo designa l'azione condotta a cominciare dal XIX secolo (seconda rinascita occitana) per promuovere la lingua occitana.
 
Se alcuni protagonisti dell'«occitanismo» rifiutano l'uso di questa parola preferendo sostituirla con regionalismo ([[Guascogna|guascone]], [[Alvernia|alverniate]], [[Provenza|provenzale]], ecc.), il termine è comunque utilizzato per designare:
L'opera di Adam Smith chiude il periodo degli autori [[mercantilisti]], così da lui definiti e criticati, ed inizia la serie di [[economisti classici]]. ''[[La ricchezza delle nazioni (Adam Smith)|La ricchezza delle nazioni]]'', pubblicata nel [[1776]] diventa il testo di riferimento per tutti gli [[economisti classici]] del XVIII e XIX secolo come [[David Ricardo]], [[Thomas Robert Malthus]], [[Jean-Baptiste Say]], [[John Stuart Mill]]. Questi o ne ripresero il contenuto per elaborare le proprie posizioni, anche divergenti fra di loro, o la criticarono alla ricerca di nuove vie.
* i diversi studiosi che effettuano analisi scientifiche sull'argomento ([[Georg Kremnitz]] per esempio);
* una parte importante della rinascenza occitana, in particolare nelle [[valli occitane]] sotto l'impulso di [[François Fontan]], che ha fondato il [[Movimento Autonomista Occitano]] (MAO);
* i principali movimenti culturali: l'[[Institut d'Estudis Occitans]] o il [[Félibrige]] che impiegano il termine [[Occitania]] nei loro statuti dal 1911;
* i partiti politici occitani come il [[Partito della nazione occitana]] (fondato nel 1959) o il Partito Occitano (1987).
 
=== In senso stretto ===
La teoria del valore-lavoro, la divisione del lavoro, il ruolo economico dello Stato, la ''mano invisibile'' e il principio di simpatia sono teorie o concetti espressi da Adam Smith ancora considerati e studiati da economisti contemporanei.
 
In linguistica, un '''occitanismo''' è un prestito dall'[[occitano]], o dall'[[antico occitano]], fatto ad un'altra lingua<ref>{{En}} cfr. per esempio Ralph John Penny, "Gallicismi e occitanismi" in ''A history of the Spanish language'', [http://books.google.com/books?id=ZjcrhyQlFa0C&dq=occitanisms+in+medieval&source=gbs_navlinks_s online]</ref>. Il [[francitano]] (francese regionale impiegato in [[Occitania]]<ref>{{Fr}} René Merle, “Du triple langage”, (occitano, francitano, francese...) in http://www.rene-merle.com/article.php3?id_article=304</ref>) presenta numerosi ''occitanismi'' di sintassi e di vocabolario (per esempio, l'impiego del verbo ''essere'' come ausiliare per il verbo ''essere'': "je suis été" per "j'ai été").
==Cronologia==
*[[1723]] – Nasce a [[Kirkcaldy]], piccolo porto [[Scozia|scozzese]] sul golfo di Forth. La data di nascita è incerta, ma si sa che venne battezzato il [[5 giugno]] dello stesso anno. Suo padre, di nome Adam come il figlio, era controllore delle dogane e morì nel gennaio del 1723, mentre la madre, Margaret Douglas, proveniva da una ricca famiglia scozzese. Figlio unico ed orfano di padre, Adam Smith jr. rimase molto legato alla madre da profondi sentimenti affettivi.
*[[1737]] – Dopo gli anni scolastici a Kirkcaldy, si iscrive all’Università di [[Glasgow]] dove viene influenzato dai corsi di [[Francis Hutcheson]], professore di filosofia morale.
*[[1740]] – Studia al College Balliol di [[Oxford]], del quale manterrà un cattivo ricordo.
*[[1746]] – Lascia Oxford e rientra a Kirkcaldy, senza progetti particolari.
*[[1748]] – Grazie all’appoggio di Henry Home (Lord Kames) e di Sir Oswald de Dunniker, viene invitato a sostenere lezioni pubbliche ad [[Edinburgo]] di retorica e di letteratura.
*[[1750]] – Incontra [[David Hume]].
*[[1751]] – Sempre grazie a [[Lord Kames]], ottiene la nomina alla cattedra di logica all’Università di Glasgow dove insegna logica e, successivamente, filosofia morale.
*[[1752]] – Succede a [[Francis Hutcheson]] alla cattedra di filosofia morale. Il contenuto dei corsi è stato a lungo conosciuto solo grazie ai ricordi lasciato da [[John Millar]], suo brillante allievo. Solo nel 1896 [[Edwin Cannan]] ritrova e pubblica con il titolo ''Lectures of Jurisprudence'' le note dei corsi dell’anno [[1763]]/[[1764]]. Nel 1958, viene ritrovato e pubblicato da J. M. Lothian un’altra serie di note dell’anno [[1762]]/[[1763]]. Questi documenti testimoniano dello stretto rapporto fra etica ed economia nel pensiero di Adam Smith.
*[[1759]] – Pubblica ''La teoria dei sentimenti morali'' che approfondisce il suo corso di etica insegnato a Glasgow ed introduce il principio di simpatia.
*[[1761]] – Pubblica ''Considerations Concerning the First Formation of Language'' in ''Philological Miscellany''.
*[[1764]] – Lascia l’incarico all’Università di Glasgow per diventare precettore del giovane [[Duca di Buccleuch]] ottenendo una pensione di 300 lire sterline all’anno che conserverà per tutta la sua vita. Accompagna così il giovane nel suo tuor dalla durata di quasi due anni, prevalentemente in Francia.
*[[1765]] – Incontra [[Voltaire]] a [[Ginevra]].
*[[1766]] – Nel mese di febbraio arriva a [[Parigi]] dove ottiene l’accesso ai grandi salotti parigini grazie alla sua reputazione e all’aiuto di David Hume. Qui frequenta D’Alembert, Holbach, Helvetius e, soprattutto, [[François Quesnay]] (fondatore della scuola dei fisiocratici) e Turgot. Nel novembre torna, sempre accompagnato dal Duca di Bucchleuch, a [[Londra]].
*[[1767]] – Ritorna a Kirkcaldy, presso la madre, ed inizia la redazione della ''Ricchezza delle nazioni''.
*[[1776]] – Il 9 marzo, nove anni dopo l’inizio della stesura, pubblica presso Strahan e Cadell l'''Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni'' testo più noto come ''[[La ricchezza delle nazioni (Adam Smith)|La ricchezza delle nazioni]]''. Seguiranno quattro riedizioni del testo che ottenne già all'epoca un'importante risonanza.
*[[1778]] – Viene nominato commissario delle dogane e si istalla ad Edinburgo. Malgrado l’attività lavorativa riduca il tempo a disposizione per la ricerca, si dedica alla riedizione della ''Ricchezza delle nazioni'' e alla revisione della ''Teoria dei sentimenti morali''.
*[[1790]] – Il 17 luglio, Adam Smith muore.
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
Nel [[1737]] cominciò a frequentare a ([[Glasgow]]) l'''università'' locale (una specie di istituto di istruzione superiore) e, dal [[1740]], proseguì gli studi a [[Oxford]] in un ambiente tradizionalista e autoritario.
* [[Occitano]]
* [[Antico occitano]]
* [[Occitania]]
 
== Altri progetti ==
Nel [[1746]] tornò a Kirkcaldy, per proseguire gli studi privatamente.
{{interprogetto}}
 
Nel [[1759]] pubblicò la ''Teoria dei sentimenti morali''. Al tempo della redazione della teoria economica era un impiegato della Compagnia britannica delle Indie orientali.
 
Dal [[1767]] al [[1773]] abitò con la propria madre a Kirkcaldy, dove cominciò a scrivere la sua opera più nota, in seguito si trasferì a [[Londra]].
 
Nel [[1776]], mentre l'[[Inghilterra]] combatteva contro gli indipendentisti [[Stati Uniti d'America|americani]], fu pubblicata "La ricchezza delle nazioni". L' America praticava una politica protezionista per sviluppare una propria industria manifatturiera; una visione liberista dava sostegno alla politica economica britannica.
 
==Opere==
* [[1759]] - '''Teoria dei sentimenti morali''', (''The Theory of Moral Sentiments''), riedizioni nel [[1761]], [[1767]], [[1774]], [[1781]] e [[1790]].
* [[1776]] - '''La ricchezza delle nazioni''', (''An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations''), riedizioni nel [[1778]], [[1784]], [[1786]] e [[1789]].
* [[1795]] - ''Essays on Philosophical Subjects'', testo redatto durante il periodo di Glasgow e pubblicato postumo.
 
== Contributo alla Teoria economica ==
 
Smith, contrariamente alla dottrina allora dominante dei mercantilisti, ritiene che l'indice della ricchezza di una nazione non sia il reddito complessivo della stessa, ma piuttosto il tenore di vita dei suoi cittadini, e pertanto il reddito pro capite, che non dipende solo dal numero di cittadini che lavorano, ma anche dalla loro produttività.
La produttività, sempre secondo Smith, dipende complessivamente dalla divisione del lavoro raggiunta in una determinata società, e tale livello di divisione del lavoro dipende dall'ampiezza dei mercati: proprio per questo è contrario a misure statali che ostacolino il commercio, diventando in un certo senso il fondatore del liberismo economico.
Nell'analisi della divisione del lavoro Smith distingue tre categorie sociali, alle quali corrispondono tre diverse forme di reddito:
*lavoratori - salari
*capitalisti - profitti
*proprietari terrieri - rendite
 
questa ripartizione della società differisce da quella in uso nel suo tempo (agricoltori, artigiani, nobiltà e clero): in pratica alle classificazioni retaggio di una società che andava scomparendo Smith sostituisce nuove categorie, espressione della nascente società capitalistica.
Smith osserva che il diverso potere contrattuale fa sì che i lavoratori ricevano un salario di sussistenza, mentre i capitalisti percepiscono non solo quanto necessario per ricostituire le scorte iniziali e pagare i salari, ma anche un "sovrappiù". Questi proventi possono essere impiegati per incrementare la capacità produttiva, oppure venire destinati ai cosiddetti "consumi improduttivi" (ovvero di coloro che non lavorano "produttivamente": i beni e servizi di lusso).
La divisione del lavoro implica un certo coordinamento tra i diversi soggetti economici, affinché ogni cosa prodotta trovi un suo acquirente, e siano disponibili in commercio tutti i beni intermedi necessari per la produzione di ciascun altro bene.
Secondo Smith la divisione del lavoro aumenta la destrezza del lavoro dei manovali:
* migliora nel fare l’operazione a cui è adibito;
* perde meno tempo perché non deve cambiare operazione;
* incentiva l’invenzione del lavoratore.
 
Smith si rende conto, però, che ci sono aspetti negativi sia sul piano umano sia su quello sociale poiché il lavoratore perde la possibilità di utilizzare la propria mente: Smith lo chiama “torpore della mente”.
Smith propone allora che intervenga lo Stato facendosi carico di aumentare obbligatoriamente il livello di istruzione. Nonostante ciò questa divisione è vista come necessaria poiché il divario di produttività rispetto al lavoro artigianale è troppo ampio per non tenerne conto.
Come detto la ricchezza delle nazioni dipende dal numero dei lavoratori e dalla produttività. Queste due cause vengono alimentate grazie all’accumulazione di capitale. Secondo Smith il capitale coincide con i salari perciò è chiaro che l’aumento di capitale genera un aumento del numero dei salariati. L’accumulazione di capitale, inoltre, permette una maggiore divisione del lavoro.
 
Da cosa dipende l’accumulazione di capitale? Dipende dal sovrappiù.
 
I salari pagati al lavoro produttivo sono pagati con il capitale mentre i salari pagati al lavoro improduttivo sono pagati con il sovrappiù.
 
Smith usa due definizioni di lavoro produttivo:
* è produttiva l’attività in grado di aggiungere valore rispetto agli oggetti (incluse le sussistenze) sui quali il lavoro è applicato;
* è produttiva l’attività che realizza un qualche oggetto materiale e commerciabile, il cui valore può mettere in movimento una quantità di lavoro almeno pari alla quantità di lavoro che lo ha prodotto (questa definizione ha quindi a che fare con il tipo di prodotto e con la quantità di lavoro che esso è in grado di acquistare, o “comandare”).
 
Marx criticherà questa posizione sostenendo che un’attività è produttiva solo se crea un valore aggiunto. Secondo Marx il fatto che una attività sia produttiva dipende dal rapporto di produzione nel quale è inserito il lavoro e non il genere di prodotto che ne risulta.
 
Per quanto riguarda l’accumulazione di capitale Smith, come anche Ricardo dopo di lui, identifica le decisioni di risparmio come decisioni di investimento. Ciò che viene risparmiato viene per definizione accumulato.
Secondo Smith la forza contrattuale dei lavoratori può aumentare solo in periodi di rapida accumulazione di capitale. Ciò genera perciò anche un aumento di popolazione.
Finito il periodo di accumulazione la stessa concorrenza tra lavoratori farà si che il saggio del salario diminuisca nuovamente ma, soprattutto se il tempo trascorso sia abbastanza lungo, si stabilizzerà ad un livello di sussistenza superiore al precedente.
Smith ritiene che un maggior reddito faccia diminuire il tasso di mortalità soprattutto dei neonati con conseguente aumento di popolazione. L’innalzamento dei salari di sussistenza non può essere temporaneo poiché se tornasse al livello di sussistenza ci sarebbe nuovamente una situazione di scarsità di manodopera.
Il salario normale può quindi essere superiore a quello minimo.
 
=== Lavoro comandato ===
 
La quantità di lavoro che una merce può acquistare è detta “lavoro comandato”. Essa differisce dal lavoro richiesto per produrla a causa della presenza, nel prezzo delle merci, dei profitti e delle rendite.
 
=== La [[mano invisibile]] ===
 
Smith ritiene che questa funzione di coordinamento sia svolta implicitamente dal mercato con il suo meccanismo di formazione dei prezzi: infatti ritiene che la concorrenza faccia sì che in presenza di uno squilibrio tra domanda e offerta di un bene, il prezzo di mercato si modifichi al punto che alcuni operatori si rivolgano ad altri beni oppure siano stimolati ad acquistare/produrre una maggiore/minore quantità di quel bene.
Questa dinamica autoregolatrice del mercato non necessita per il suo funzionamento dell'intervento dello Stato, perché è lo stesso comportamento egoistico dei soggetti economici che la determina. Smith paragona questo meccanismo all'intervento di una "mano invisibile" (metafora sopravvissuta fino ai giorni nostri). In altri termini, questa è l'origine della dottrina liberista del laissez faire.
La metafora della mano invisibile, cardine del liberismo economico, compare nel secondo capitolo (intitolato Delle restrizioni all'importazione dai paesi stranieri di quelle merci che possono essere prodotte nel paese) del "Libro quarto - Dei sistemi di economia politica" della celebre opera di Adam Smith La ricchezza delle nazioni, di cui la quinta edizione fu pubblicata nel 1789. Con questa metafora si intende che l'individuo, nella ricerca egoistica del proprio guadagno, persegue comunque un fine (il benessere della sua società) che non rientra direttamente nelle sue intenzioni.
Questo modo di vedere le cose, strettamente deterministico, ricalca da vicino la visione del mondo del XVIII secolo, in cui la scienza, ispirandosi a Cartesio e Newton, credeva di poter arrivare a calcolare tutto. Possiamo farci un'idea di quanto la fede nel determinismo fosse radicata nella scienza dell'epoca, se all'inizio del XX secolo Einstein per primo non credette nelle implicazioni non deterministiche della teoria dei quanti, e ancora nel 2005 si cerca di riportare la meccanica quantistica nell'alveo del determinismo.
Il Premio Nobel per l'economia Kenneth Arrow, già nel 1958, mise in dubbio la stabilità dell'equilibrio competitivo. Nel 1962, riprendendo il suo lavoro, l'economista Herbert Scarf ha mostrato come, nel caso di mercati con più di due beni che abbiano prezzi tra loro interdipendenti, la mano invisibile non può esistere.
Anche in seguito agli sviluppi del premio Nobel Amartya Sen riguardo il liberismo paretiano, è sempre più evidente che gli Stati debbano intervenire anche in un'economia di libero mercato, sia per preservarne la stablità, sia per il rispetto dell'ordine sociale.
 
=== Teoria del sovrappiù ===
 
Smith comincia prendendo in considerazione una società in cui non ci sia proprietà privata. In queste condizioni le merci si scambierebbero in base al lavoro incorporato : il prezzo delle merci, in ultima analisi, sarebbe una somma di redditi. Nel caso della società naturale solo salari.
In una economia capitalista ciò non è più possibile poiché vi sono anche i redditi destinati ai profitti e alle rendite.
 
Prezzo naturale = Wn + ∏ n + R n . Il prezzo naturale di una merce è quello risultante dalla somma del salario per il lavoro impiegato a produrla più il profitto per i proprietari dei capitali necessari a quella produzione, più la rendita sulla terra utilizzata. ( Le quantità di lavoro, terra e capitale necessari per la produzione di ciascuna merce sono determinate dallo stato della tecnica di produzione).
Per quanto riguarda i salari, i profitti e le rendite che determinano il prezzo naturale, Smith dice che questi devono essere calcolati al loro saggio “naturale”.
 
Prezzo di mercato = W + ∏ + R . E’ il prezzo che concretamente si stabilisce sul mercato. Può essere pari, inferiore o superiore al prezzo naturale ma, come vedremo, tende sempre ad adeguarsi ad esso.
Il prezzo di mercato, afferma Smith, dipende dalla quantità della merce prodotta e dalla “effectual demand”. Per effectual demand egli intende la quantità della merce di cui si tratta che viene acquistata al prezzo naturale. Non è una funzione come nella teoria marginalista ma è una quantità determinata.
La quantità portata sul mercato, anch’essa una quantità determinata,, non è necessariamente uguale alla quantità prodotta per effetto delle scorte.
 
Pm = Q/De
 
Se la quantità portata sul mercato è uguale, maggiore o minore della effectual demand avremo:
 
1. Q = De => Pm = Pn
 
2. Q > De => Pm < Pn
3. Q < De => Pm > Pn
 
Essendo il prezzo di mercato generalmente diverso da quello naturale almeno uno dei tre redditi non è pagato al saggio naturale.
Prendiamo come esempio il profitto:
 
Pm = Wn + ∏ + R n
 
Se Q > De il profitto sarà minore. Ci saranno disinvestimenti e perciò ci sarà una diminuzione dell’offerta. Molto probabilmente non si avrà l’uguaglianza tra Q e De ma si avrà Q < De, detto overshooting.
Perciò il prezzo di mercato oscilla intorno al prezzo naturale: Smith scrive che esso gravita attorno al prezzo naturale.
Se, invece, si considera che sia W a non essere pagato al saggio del salario naturale avremo che per la concorrenza tra i lavoratori il maggior prezzo di mercato che gonfia i salari si scaricherà nuovamente sui profitti.
In ultima analisi quindi il caso più rilevante è quello in cui si trattano i profitti.
 
In Smith ogni categoria di reddito sembra considerata indipendentemente dalle altre. Misurando il profitto in lavoro comandato Smith perde di vista la dipendenza che, invece, egli stesso vede in termini fisici.
 
P – N = S
 
Il valore del capitale N è in lavoro comandato, L.
 
la w(1 + r)
 
La quantità comandata della merce a si ottine dividendo per w
 
la (1 + r)
 
Perciò, supponendo che i salari siano l’unica componente del capitale, avremo:
 
P = L(1 + r)
 
Da cui
 
L(1+ r) – L = S
 
Perciò il valore del prodotto nazionale dipende dal saggio del profitto ed è tanto più alto quanto più grande è r. Perciò Smith ritiene che, dato il saggio del salario e il numero dei lavoratori, il valore del prodotto sociale possa aumentare all’aumentare del saggio del profitto.
Egli dunque conclude che i profitti dipendono da cause diverse da quelle dei salari: ossia la concorrenza tra capitalisti.
L’idea di Smith rispecchia ciò che può succedere in un dato settore di una industria in cui ci siano aumenti di capitali che comportino una diminuzione di r. E’ sbagliato, però, estendere questo concetto all’intera economia.
 
== Bibliografia ==
 
 
 
== Voci correlate ==
* [[Economia]]
* [[La ricchezza delle nazioni (Adam Smith)|La ricchezza delle nazioni]]
* [[Mano invisibile]]
 
== Collegamenti esterni ==
[http://www.chambradoc.it/Guida-alla-consultazione-del-Tresor-de-lenga.1/Memoria-storica-dei-movimenti-della-lingua-e-della-letteratu.page Chambra d'Oc]
 
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