Charlotte Hornets e Festival di Berlino 1959: differenze tra le pagine
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[[File:Five Miles to Midnight 1962.JPG|upright=1.2|thumb|right|Sophia Loren è la star più acclamata dal pubblico della ''Berlinale'' del 1959.]]
La '''9ª edizione del [[Festival internazionale del cinema di Berlino]]''' si è svolta a [[Berlino]] dal 26 giugno al 7 luglio [[1959]], con lo Zoo Palast come sede principale.<ref name="berlinale.1959">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1959/01_jahresblatt_1959/01_Jahresblatt_1959.html|titolo=9th Berlin International Film Festival - June 26 - July 7, 1959|editore=www.berlinale.de|accesso=30 settembre 2017}}</ref> Direttore del festival è stato per il nono anno [[Alfred Bauer]].
L'[[Orso d'oro]] è stato assegnato al film francese ''[[I cugini]]'' di [[Claude Chabrol]].
Il film di apertura del festival è stato ''[[E ciò al lunedì mattina]]'' di [[Luigi Comencini]].<ref name=Jacobsen.91>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 91}}.</ref>
In questa edizione sono stati assegnati per la prima volta gli Jugendfilmpreis, premi destinati ai migliori film, documentari e cortometraggi per i giovani.<ref name="imdb.1959">{{Cita web|url=https://www.imdb.com/event/ev0000091/1959|titolo=Berlin International Film Festival - Awards for 1959|editore=www.imdb.com|accesso=30 settembre 2017}}</ref> Questi riconoscimenti continueranno ad essere assegnati fino a fine anni sessanta e solo nel 1978 sarà inclusa nel programma del festival una vera e propria sezione dedicata al cinema per ragazzi (Kinderfilmfest).<ref name="berlinale.1978">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1978/01_jahresblatt_1978/01_Jahresblatt_1978.html|titolo=28th Berlin International Film Festival - February 22 - March 5, 1978|editore=www.berlinale.de|accesso=30 settembre 2017}}</ref>
La retrospettiva di questa edizione è stata dedicata ai capolavori internazionali dei primi anni del cinema sonoro.<ref name="retrospective">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/retrospektive__hommage___berlinale_classics/index.html|titolo=Retrospectives Before 1977|editore=www.berlinale.de|accesso=30 settembre 2017}}</ref>
== Storia ==
Giunta alla sua 9ª edizione la ''Berlinale'' registrò un numero record di visitatori, tra giornalisti, delegati, produttori, politici e celebrità, e un programma più internazionale che mai.<ref name=Jacobsen.87>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 87}}.</ref> Il successo in realtà non era affatto prevedibile, anche perché dopo l'[[Crisi di Berlino del 1961#L'ultimatum sovietico del 1958|ultimatum di Chruščёv]] del 1958 la città era ancora immersa nella "[[Crisi di Berlino del 1961|seconda crisi di Berlino]]".<ref name="berlinale.1959"/>
L'accresciuto interesse internazionale fu comunque visto come un segnale che il festival si era ormai svincolato dal destino politico di Berlino come "città in prima linea". I film provenienti dall'[[Europa dell'Est]] continuarono ad essere assenti ma i contatti informali con la [[Deutsche Film AG|DEFA]] si stabilizzarono e le visite negli studi di [[Babelsberg]] a [[Berlino Est]] diventarono normali per gli operatori del settore cinematografico durante il festival.<ref name="berlinale.1959"/> Inoltre l'[[Unione Sovietica]] venne invitata, ma si rifiutò di partecipare perché considerò le autorità della Germania Ovest "non competenti" nella scelta del settore ovest di Berlino come sede del festival.<ref name="lastampa9l">{{Cita news|lingua=it|autore=M. G.|titolo=Dietro lo schermo - E lasciateli lavorare|pubblicazione=La Stampa|data=9 luglio 1959}}</ref>
Oltre a celebrità tedesche come [[Hardy Krüger]], [[Helmut Käutner]], [[Hildegard Knef]] e [[Karin Baal]],<ref name=Jacobsen.94>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 94}}.</ref> tra le moltissime star internazionali furono presenti [[Elia Kazan]], [[Rita Hayworth]], [[David Niven]], [[Esther Williams]], [[Van Heflin]], [[Jean Renoir]], [[Michiko Tanaka]] e [[Sophia Loren]].<ref name="berlinale.boulevard">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1959/05_boulevard_1959/05_Boulevard_1959.html|titolo=Photo Boulevard 1959|editore=www.berlinale.de|accesso=30 settembre 2017}}</ref><ref name="Jacobsen.87"/><ref name=Jacobsen.89>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 89}}.</ref> A proposito del suo arrivo a Berlino col marito [[Carlo Ponti]], ''[[La Stampa]]'' riportò di «tumulti di ammiratori e zuffe selvagge fra poliziotti e fotografi».<ref name="lastampa5l">{{Cita news|lingua=it|autore=Massimo Conti|titolo=La Loren in auto per le vie di Berlino scortata da agenti motociclisti in tuta bianca|pubblicazione=La Stampa|data=5 luglio 1959}}</ref>
Davanti a un pubblico giunto da oltre 30 nazioni vennero proiettati 28 film,<ref name="lastampa8l">{{Cita news|lingua=it|autore=Massimo Conti|titolo=Al film francese ''Les cousins'' l'"Orso d'oro" del Festival di Berlino|pubblicazione=La Stampa|data=8 luglio 1959}}</ref> tra i quali furono particolarmente apprezzati ''[[Il villaggio sul fiume]]'' di [[Fons Rademakers]], ''[[La caída]]'' di [[Leopoldo Torre Nilsson]] e ''[[La fortezza nascosta]]'' di [[Akira Kurosawa]], che si aggiudicò l'[[Orso d'argento per il miglior regista]] e il [[Premio FIPRESCI]].<ref name="berlinale.1959"/>
Il film tedesco presentato quest'anno, ''[[Il resto è silenzio]]'', contrariamente alle aspettative non ottenne nessun riconoscimento. Definito da Walther Schmieding sul ''Ruhr Nachrichten'' «l'avventura più grande e ambiziosa» tra le pellicole presentate al festival e favorito della critica per uno dei premi principali,<ref name="berlinale.1959"/> il film di [[Helmut Käutner]] uscì a mani vuote nonostante le ottime recensioni.<ref name="Jacobsen.91"/>
Anche se quest'anno il programma del festival ottenne l'approvazione generale, alla conclusione si svolse un dibattito sul possibile miglioramento del processo di selezione.<ref name="berlinale.1959"/> Dal momento che questa veniva fatta nei vari Paesi e le possibilità di rifiutare un film già nominato erano limitate,<ref name="Jacobsen.89"/> Il direttore [[Alfred Bauer]] espresse il desiderio di lavorare più a stretto contatto con i corrispondenti esteri, per vedere i film in anticipo e incidere maggiormente sulla scelta delle pellicole. Per il momento questo tentativo fallì, soprattutto a causa di problemi di budget dato che Bauer aveva sempre giustificato a fatica la dimensione del bilancio al Senato di Berlino e il suo tentativo di ottenere un aumento sostanziale di fondi non ebbe successo.<ref name="berlinale.1959"/><ref name="Jacobsen.89"/>
=== La ''Nouvelle vague'' arriva a Berlino ===
La rivista ''Film in Berlin'' aveva da poco pubblicato un breve saggio sulla [[Nouvelle vague]] e le sue origini scritto dal giornalista Alexandre Alexandre, uno dei primi articoli tedeschi a porre l'attenzione su registi quali [[François Truffaut]], [[Jean-Luc Godard]], [[Claude Chabrol]] e [[Louis Malle]].<ref name=Jacobsen.88>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 88}}.</ref> Proprio Truffaut aveva di recente catturato l'attenzione con ''[[I quattrocento colpi]]'' e Alfred Bauer ne era rimasto impressionato, tanto che affidò a Alexandre la preselezione dei film francesi per il festival. In una lettera del 13 aprile 1959 considerò con attenzione quelli proposti, che includevano ''[[Orfeo negro]]'' di [[Marcel Camus]], ''[[Hiroshima mon amour]]'' di [[Alain Resnais]], ''[[Furore di vivere]]'' di [[Michel Boisrond]] e ''[[Perché sei arrivato così tardi?]]'' di [[Henri Decoin]].<ref name="Jacobsen.88"/> Lo stesso Bauer fece entrare in gioco altri due film: ''[[Il giorno della violenza]]'' di [[Géza von Radványi]] e ''[[Le voyage en ballon]]'' di [[Albert Lamorisse]].<ref name="Jacobsen.88"/>
Nessuno di questi film venne invitato a Berlino, mentre venne scelto ''[[I cugini]]'' di Chabrol, a cui la giuria presieduta da [[Robert Aldrich]] assegnò l'[[Orso d'oro]].<ref name="Jacobsen.89"/>
Dopo il [[Prix de la mise en scène|premio per la miglior regia]] assegnato pochi mesi prima a Truffaut proprio per ''I quattrocento colpi'' al [[Festival di Cannes 1959|Festival di Cannes]], la vittoria di Chabrol fu l'ennesimo segno della consacrazione della Nouvelle Vague, i cui esponenti sarebbero stati ospiti regolari della ''Berlinale'' con i loro film negli anni successivi.<ref name="berlinale.1959"/>
=== Il caso ''Paradies und Feuerofen'' ===
Un motivo di controversia fu il documentario tedesco ''[[Paradies und Feuerofen]]'', un reportage sullo stato di Israele realizzato da [[Herbert Viktor]].<ref name="Jacobsen.91"/> In una lettera inviata l'8 aprile 1959 al [[Senato di Berlino]], la casa di produzione Internationale Fernseh-Agentur affermò che si sarebbe dovuto fare di tutto per consentire una proiezione del film, sottolineando come il documentario fosse stato realizzato allo scopo di «contribuire alla comprensione e all'amicizia tra le nazioni e soprattutto di risvegliare nei tedeschi, dopo le esperienze tormentante del passato, una nuova intesa con il popolo ebreo senza offendere i sentimenti di altri gruppi».<ref name=Jacobsen.92>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 92}}.</ref>
Il capo della sezione cinematografica di Berlino, Herbert Antoine, criticò il rating di "altamente raccomandabile" conferito al film dalla [[Deutsche Film- und Medienbewertung|FBW]], autorità federale per la valutazione e la classificazione dei film che lo aveva trovato eccezionale nella sua "forma drammaturgicamente ben pensata".<ref name="Jacobsen.92"/> Sia Antoine che il Senato di Berlino sottolinearono che il film era troppo soggettivo, trovando alcune sequenze «arbitrarie e non sempre dettate dal miglior gusto», e si opposero alla sua partecipazione temendo le proteste dagli israeliani.<ref name="Jacobsen.92"/> La commissione di selezione si trovò quindi in difficoltà ma alla fine i sostenitori del film furono in grado di affermarsi: non solo ''Paradies und Feuerofen'' venne accettato nella sezione "Documentari e cortometraggi", ma si aggiudicò anche il premio OCIC conferito dall'Organizzazione Cattolica Internazionale del Cinema.<ref name="Jacobsen.92"/>
Le proteste internazionali non si fecero attendere a lungo: sul quotidiano arabo ''Al-Alam'' ci furono molte polemiche con riferimenti anche al problema della Palestina, ma soprattutto fu annunciato che ''Paradies und Feuerofen'' non sarebbe uscito in Israele dopo che era stato visionato da un gruppo di autorità tra cui il Presidente [[Itzhak Ben-Zvi]], il Primo ministro [[David Ben Gurion]] e il ministro degli esteri [[Golda Meir]].<ref name="Jacobsen.92"/> L'11 agosto 1959 il quotidiano ''Der Tag'' riassunse: «Con questa decisione, la tanto temuta risposta è stata data a una domanda riguardante tutti i tedeschi: quale beneficio potrebbe provenire da un film su Israele quando è stato fatto dai tedeschi?».<ref name="Jacobsen.92"/>
==
=== Giuria internazionale ===
* [[Robert Aldrich]], regista (USA) - Presidente di giuria
* [[Johan Jacobsen (regista)|Johan Jacobsen]], regista, sceneggiatore e produttore (Danimarca)
* [[Charles Ford]], scrittore e cineasta (Francia)
* [[John Bryan]], scenografo (Regno Unito)
* [[Ignazio Silone]], scrittore e drammaturgo (Italia)
* Shigueo Miyata (Giappone)
* [[Wali Eddine Sameh]], regista (Emirati Arabi Uniti)
* [[O.E. Hasse]], attore (Germania Ovest)
* [[Gerhard Prager]], scrittore e produttore (Germania Ovest)
* [[Fritz Podehl]], produttore (Germania Ovest)
* [[Walther Schmieding]], giornalista (Germania Ovest)
=== Giuria "Documentari e cortometraggi" ===
* [[Curt Oertel]], regista e direttore della fotografia (Germania Ovest) - Presidente di giuria
* M.D. Bath (India)
* [[Hans Cürlis]], regista (Germania Ovest)
* [[Paul Davay]], critico cinematografico (Belgio)
* [[Odd Holaas]], giornalista e scrittore (Norvegia)
* [[Katina Paxinou]], attrice (Grecia)
* [[Alfonso Sánchez Martínez]], giornalista e critico cinematografico (Spagna)
== Selezione ufficiale ==
* ''[[Archimede le clochard]]'' (''Archimède, le clochard''), regia di [[Gilles Grangier]] (Francia, Italia)
* ''[[Astero]]'', regia di [[Dinos Dimopoulos]] (Grecia)
* ''[[La ballata dei sette peccati]]'' (''Panoptikum 59''), regia di [[Walter Kolm-Veltée]] (Austria)
* ''[[La caída]]'', regia di [[Leopoldo Torre Nilsson]] (Argentina)
* ''[[I cugini]]'' (''Les Cousins''), regia di [[Claude Chabrol]] (Francia)
* ''[[E ciò al lunedì mattina]]'' (''Und das am Montagmorgen''), regia di [[Luigi Comencini]] (Germania Ovest)
* ''[[Gli evasi di Fort Denison]]'' (''The Siege of Pinchgut''), regia di [[Harry Watt]] (Regno Unito)
* ''[[La fortezza nascosta]]'' (''Kakushi-toride no san-akunin''), regia di [[Akira Kurosawa]] (Giappone)
* ''[[Hadaka no taiyo]]'', regia di [[Miyoji Ieki]] (Giappone)
* ''[[Hassan wa Nayima]]'', regia di [[Henry Barakat]] (Egitto)
* ''[[Herren og hans tjenere]]'', regia di [[Arne Skouen]] (Norvegia)
* ''[[Home Is the Hero]]'', regia di [[Fielder Cook]] (Irlanda)
* ''[[Jonggak]]'', regia di [[Yang Ju-nam]] (Corea del Sud)
* ''[[Körkarlen (film 1958)|Körkarlen]]'', regia di [[Arne Mattsson]] (Svezia)
* ''[[Lupi nell'abisso]]'', regia di [[Silvio Amadio]] (Italia, Francia)
* ''[[Meus Amores no Rio]]'', regia di [[Carlos Hugo Christensen]] (Brasile, Argentina)
* ''[[Oltre ogni limite (film 1959)|Oltre ogni limite]]'' (''Flor de mayo''), regia di [[Roberto Gavaldón]] (Messico)
* ''[[Poeten og Lillemor]]'', regia di [[Erik Balling]] (Danimarca)
* ''[[Quel tipo di donna]]'' (''That Kind of Woman''), regia di [[Sidney Lumet]] (USA)
* ''[[Questione di vita o di morte]]'' (''Tiger Bay''), regia di [[J. Lee Thompson]] (Regno Unito)
* ''[[Il resto è silenzio]]'' (''Der Rest ist Schweigen''), regia di [[Helmut Käutner]] (Germania Ovest)
* ''[[Sagar Sangamey]]'', regia di [[Debaki Bose]] (India)
* ''[[Sven Tuuva]]'', regia di [[Edvin Laine]] (Finlandia)
* ''[[Telesme schekasté]]'', regia di [[Syamak Yasami]] (Iran)
* ''[[Tutte le ragazze lo sanno]]'' (''Ask Any Girl''), regia di [[Charles Walters]] (USA)
* ''[[Un uomo facile]]'', regia di [[Paolo Heusch]] (Italia)
* ''[[Il villaggio sul fiume]]'' (''Dorp aan de rivier''), regia di [[Fons Rademakers]] (Paesi Bassi)
* ''[[Zoras il ribelle]]'' (''Diez fusiles esperan''), regia di [[José Luis Sáenz de Heredia]] (Spagna, Italia)
=== Documentari e cortometraggi ===
* ''[[Anneaux d'or]]'', regia di [[René Vautier]] (Tunisia)
* ''[[Artico selvaggio]]'' (''White Wilderness''), regia di [[James Algar]] (USA)
* ''[[I ditteri]]'', regia di [[Alberto Ancilotto]] (Italia)
* ''[[Les étoiles de midi]]'', regia di [[Jacques Ertaud]], [[Marcel Ichac]] (Francia)
* ''[[Gloria della Marciana]]'', regia di [[Emilio Marsili]] (Italia)<ref name="lastampa1l">{{Cita news|lingua=it|autore=|titolo=''Lupi nell'abisso'' con successo al Festival del cinema di Berlino|pubblicazione=La Stampa|data=1º luglio 1959}}</ref>
* ''[[Hest på sommerferie]]'', regia di [[Astrid Henning-Jensen]] (Regno Unito, Danimarca)
* ''[[Das Knalleidoskop]]'', regia di [[Herbert Hunger]] (Germania Ovest)
* ''[[Paradies und Feuerofen]]'', regia di [[Herbert Viktor]] (Germania Ovest)
* ''[[Power Among Men]]'', regia di [[Alexander Hammid]], [[Gian Luigi Polidoro]] e [[V.R. Sarma]] (Regno Unito)
* ''[[Prijs de zee]]'', regia di [[Herman van der Horst]] (Paesi Bassi)
* ''[[Radha and Krishna]]'', regia di [[J.S. Bhownagary]] (India)
* ''[[Tierra mágica]]'', regia di [[Massimo Dallamano]] e [[Vittorio Valentini (regista)|Vittorio Valentini]] (Venezuela)
== Premi ==
=== Premi della giuria internazionale ===
* [[Orso d'oro]]: '''''[[I cugini]]''''' di [[Claude Chabrol]]
* Premio speciale della giuria: '''[[Hayley Mills]]''' per la sua interpretazione in ''[[Questione di vita o di morte]]'' di [[J. Lee Thompson]]
* [[Orso d'argento per il miglior regista]]: '''[[Akira Kurosawa]]''', per ''[[La fortezza nascosta]]''
* [[Orso d'argento per la migliore attrice]]: '''[[Shirley MacLaine]]''', per ''[[Tutte le ragazze lo sanno]]'' di [[Charles Walters]]
* [[Orso d'argento per il miglior attore]]: '''[[Jean Gabin]]''', per ''[[Archimede le clochard]]'' di [[Gilles Grangier]]
=== Premi della giuria "Documentari e cortometraggi" ===
* Orso d'oro per il miglior documentario: '''''[[Artico selvaggio]]''''' di [[James Algar]]
* [[Orso d'oro per il miglior cortometraggio]]: '''''[[Prijs de zee]]''''' di [[Herman van der Horsti]]
* Orso d'argento (cortometraggi): ex aequo<br />'''''[[Das Knalleidoskop]]''''' di [[Herbert Hunger]]<br />'''''[[Radha and Krishna]]''''' di [[J.S. Bhownagary]]
* [[Orso d'argento, premio della giuria (cortometraggi)|Orso d'argento, premio straordinario della giuria (cortometraggi)]]: '''''[[Hest på sommerferie]]''''' di [[Astrid Henning-Jensen]]
* Riconoscimento d'onore (cortometraggi): '''''[[I ditteri]]''''' di [[Alberto Ancilotto]]
=== Premi delle giurie indipendenti ===
* [[Premio FIPRESCI]]: '''''La fortezza nascosta''''' di Akira Kurosawa
* Premio OCIC: '''''[[Paradies und Feuerofen]]''''' di [[Herbert Viktor]]
* Jugendfilmpreis:<br />Miglior lungometraggio: '''''[[Hadaka no taiyo]]''''' di [[Miyoji Ieki]]<br />Miglior documentario: '''''Paradies und Feuerofen''''' di Herbert Viktor<br />Miglior cortometraggio: '''''[[Anneaux d'or]]''''' di [[René Vautier]]
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=50 Years Berlinale - Internationale Filmfestspiele Berlin|autore=Wolfgang Jacobsen|anno=2000|editore=Filmmuseum Berlin - Deutsche Kinemathek|ISBN=9783875849066|url=https://books.google.it/books/about/50_Years_Berlinale.html?id=jd5kAAAAMAAJ&redir_esc=y|lingua=en}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.berlinale.de/en/HomePage.html|Sito ufficiale|lingua=en, de}}
* {{cita web|https://www.imdb.com/event/ev0000091/1959|Berlin International Film Festival: 1959|lingua=en}}
{{Festival di Berlino}}
{{Portale|cinema}}
[[Categoria:Cinema nel 1959]]
[[Categoria:Festival di Berlino| ]]
[[Categoria:Eventi del 1959]]
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