Rohingya e Stalinismo: differenze tra le pagine

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{{F|Unione Sovietica|settembre 2016|commento=Le note all'interno della voce sono pressoché inesistenti; la bibliografia è immensa ed è irreale pensare che la voce sia stata scritta utilizzando tutti i testi. Di fatto, a meno di essere già degli esperti del tema, è impossibile verificare le informazioni presenti nella pagina.}}[[File:Stalin Image.jpg|thumb|[[Iosif Stalin]]]]
{{Popolo
Il termine '''stalinismo''', in senso stretto, indica la [[politica]] di [[Stalin]] nel periodo in cui fu a capo dell'[[Unione Sovietica|URSS]], dal [[1924]] al [[1953]], ma di fatto ebbe profonde peculiarità che lo distinguono dalla linea politica di altri ''teorici'' comunisti (ad esempio [[Lev Trockij]] e [[Rosa Luxemburg]]), sia dal [[leninismo]] concepito da [[Lenin]].
|nome = Rohingya
|immagine = Displaced Rohingya people in Rakhine State (8280610831) (cropped).jpg
|didascalia = Un gruppo di Rohingya nello [[Stato Rakhine]]
|alternativi =
|sottogruppi =
|regione = [[Sud-est asiatico]] e [[Medio Oriente]]
|periodo =
|popolazione = 1 424 000 - 2 000 000<ref>{{en}}{{Cita news|url=http://www.economist.com/news/leaders/21565624-rohingyas-need-help-burmese-government-aung-san-suu-kyi-and-outside-world-no |titolo=Ethnic cleansing in Myanmar: No place like home |editore=The Economist |data=3 novembre 2012 |accesso=18 ottobre 2013}}</ref>
|lingua = [[Lingua rohingya|Rohingya]]
|religione = [[Islam]]
|correlati =
|distribuzione1 = {{MMR}}
|popolazione1 = 800 000<ref>{{en}}{{Cita news|cognome=Macan-Markar|nome=Marwaan|titolo=Ethnic Cleansing of Muslim Minority in Myanmar?|url=http://www.ipsnews.net/2012/06/ethnic-cleansing-of-muslim-minority-in-myanmar/|accesso=9 luglio 2012|data=15 giugno 2012|editore=[[Inter Press Service]]}}</ref><ref>729,000 (stima del 2009 delle Nazioni Unite)</ref>
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|popolazione3 = 300 000<ref>{{en}}{{Cita news|titolo=Myanmar Rohingya refugees call for Suu Kyi's help|url=http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5jW_OsfW4nM_kqqa4Iu6aQcmQtD7g?docId=CNG.a1b878f71ac27feae178698ffd633dd4.521|accesso=9 luglio 2012|data=13 giugno 2012|editore=Agence France-Presse}}</ref>
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|popolazione4 = 200 000<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.outlookindia.com/article.aspx?200305 |titolo=Homeless In Karachi &#124; Owais Tohid, Arshad Mahmud |editore=Outlookindia.com |data=29 novembre 1995 |accesso=18 ottobre 2013}}</ref><ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.burmalibrary.org/docs/SRI-rohingya.htm |titolo=Box 5925 Annapolis, MD 21403 info@srintl |editore=Burmalibrary.org |data= |accesso=18 ottobre 2013}}</ref><ref name="huffington">{{en}} http://www.huffingtonpost.com/derek-flood/from-south-to-south-refug_b_100387.html.</ref>
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|popolazione5 = 100 000<ref>{{en}}{{Cita news|cognome=Husain|nome=Irfan|titolo=Karma and killings in Myanmar|url=http://dawn.com/2012/07/30/karma-and-killings-in-myanmar/|accesso=10 agosto 2012|giornale=[[Dawn (newspaper)|Dawn]]|data=30 luglio 2012}}</ref>
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|popolazione6 = 40 070<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.unhcr.org.my/About_Us-@-Figures_At_A_Glance.aspx|titolo=Figure At A Glance|editore=[[Malaysia and the United Nations|UNHCR Malaysia]]|anno=2014|accesso=30 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141230060328/http://www.unhcr.org.my/About_Us-@-Figures_At_A_Glance.aspx|dataarchivio=30 dicembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
|note =
}}
I '''Rohingya''' sono un gruppo etnico, di religione [[islam]]ica, che parla il [[lingua rohingya|rohingya]], una [[Lingue indoeuropee|lingua indoeuropea]]<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.ethnologue.com/language/rhg |titolo=Rohingya reference at Ethnologue}}</ref> del ramo delle [[lingue indoarie]], strettamente legata alla [[lingua chittagong]] e più alla lontana alla [[lingua bengalese]]. La loro origine è molto discussa: alcuni ritengono indigeni dello stato di [[Stato Rakhine|Rakhine]] (noto anche come ''Arakan'' o ''Rohang'' in lingua Rohingya) in [[Birmania]], mentre altri sostengono che siano immigrati musulmani che, in origine, vivevano in [[Bangladesh]]<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.aljazeera.com/indepth/features/2012/08/201288114724103607.html |titolo='Mass graves' for Myanmar's Rohingya - Features |editore=Al Jazeera English |data= |accesso=18 ottobre 2013}}</ref><ref>{{en}}{{Cita web|autore= |url=http://tribune.com.pk/story/413849/the-plight-of-rohingya-muslims/ |titolo=The plight of Rohingya Muslims – The Express Tribune |editore=Tribune.com.pk |data= |accesso=18 ottobre 2013}}</ref> e che, in seguito, si sarebbero spostati in Birmania durante il periodo del [[Dominio britannico dell'India|dominio britannico]].
 
Prendendo in considerazione l'analisi della storia proposta da molti teorici del [[marxismo-leninismo]], il termine "stalinismo" risulta storicamente inesatto, ritenuto un sinonimo semplicistico di derivazione anti-[[comunismo|comunista]] del più corretto [[marxismo]]-[[leninismo]] teorizzato da Lenin. Questo perché Stalin, a differenza di Lenin, non ha mai fatto riferimento, nei suoi saggi, ad una presunta nuova via personale al marxismo, non ha mai utilizzato il termine "stalinismo", ma ha sempre fatto riferimento, al marxismo di matrice leninista, del quale si riteneva il legittimo successore.
I Rohingya sono linguisticamente legati alle parlate degli Indo-Ariani di [[India]] e [[Bangladesh]], in contrapposizione alle lingue in prevalenza [[Lingue sino-tibetane|sino-tibetane]] del [[Birmania]] (ufficialmente Myanmar). A partire dal 2012, circa 800 000 Rohingya vivono in Birmania. Secondo i rapporti delle [[Nazioni Unite]] essi sono una delle minoranze più perseguitate nel mondo.<ref>{{en}}{{Cita news|titolo=Myanmar, Bangladesh leaders 'to discuss Rohingya'|url=http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5j7a3oPcHSvWSpkXzzSruvNZfdPMA?docId=CNG.8d52d8a6dba835c4ac54aab3f3c8031b.571|editore=Agence France-Presse|data=29 giugno 2012}}</ref>
Molti Rohingya sono stati relegati in ghetti o sono fuggiti in [[campi profughi]] in Bangladesh e sulla zona di confine tra Thailandia e Birmania. Più di 100 000 Rohingya vivono in campi per sfollati, anche perché le autorità hanno proibito loro di lasciarli.<ref>{{en}} http://www.theguardian.com/world/2012/dec/20/Myanmar-rohingya-muslim-refugee-camps.</ref>
I Rohingya hanno catturato l'attenzione internazionale sulla scia di alcune rivolte svoltesi nel 2012.<ref>{{en}} [http://www.aljazeera.com/programmes/aljazeerainvestigates/2012/12/2012125122215836351.html Al Jazeera Investigates - The Hidden Genocide], [[Al Jazeera English]], 9 Dec 2012</ref>
 
''Stalinisti'' furono anche definiti alcuni regimi di [[paesi socialisti]] che si opposero alla [[destalinizzazione]], quali la [[Cina]] di [[Mao Tse-tung]], la [[Corea del Nord]], l'[[Albania]], che modificarono (raffreddandoli) i loro rapporti con l'URSS a seguito della [[destalinizzazione]].
== Etimologia ==
[[File:Area di diffusione della cultura dei Rohingya.gif|300 px|miniatura|destra|Le aree in verde indicano gli stati in cui ci sono insediamenti di Rohingya]]
Il termine "Rohingya" deriva da ''Rohang'', denominazione in lingua Rohingya dello stato di [[Stato Rakhine|Rakhine]] (precedentemente ''Arakan''), dove vive la maggior parte dei Rohingya. Alcuni storici di etnia Rohingya, come Khalilur Rahma, sostengono invece che questo termine possa derivare dalla parola [[Lingua Araba|araba]] ''Rahma'', che significa "misericordia".<ref name=chowdhury>{{cita|Chowdhury|pp. 7–8}}</ref> Anche se altri ritengono improbabile che quest'ultima interpretazione, esiste comunque un riferimento storico che potrebbe porsi come origine di questo soprannome. Si narra, infatti, che dopo un naufragio dell'VIII secolo d.C., essendo affondata una nave araba nei pressi dell'isola di Ramree, il re [[Rakhine|arkanese]] ordinò che i mercanti arabi fossero uccisi. Essi urlarono, appunto, nella loro lingua: "Rahma". In seguito a questo fatto, quelle persone vennero chiamate Rahma, e questa stessa parola gradualmente mutò prima in "Rhohang" e poi in "Rohingya".<ref name=chowdhury /><ref>{{cita|Maung Saw|p. 93}}.</ref>
 
== Descrizione ==
Questa storia è stata contestata da Jahiruddin Ahmed e Nazir Ahmed, rispettivamente ex presidente e segretario della ''Arakan Muslim Conference''. Essi sostengono infatti che la popolazione coinvolta in quel naufragio fosse quella musulmana dei ''Thambu Kya'', che attualmente risiedono lungo le rive del mare Arakan. Per cui se il nome deriva dal fatto narrato in precedenza, sarebbero stati i ''Thambu Kyas'' ad assumere per primi il nomignolo "Rahma". La tesi dei due Ahmed si fonda su una possibile discendenza dei Rohingya dagli abitanti di Ruha, in [[Afghanistan]].<ref name=chowdhury /> Un altro storico invece, M.A. Chowdhury sostiene che il termine ''Mrohaung'' (nome di un antico regno arakanese) si sia modificato tra le popolazioni musulmane della Birmania fino ad arrivare a "Rohang", termine che ha dato poi il nome alla regione abitata dai Rohingya.<ref name=chowdhury />
=== Peculiarità ===
[[File:Lenin and stalin crop.jpg|thumb|[[Fotomontaggio]] di [[Lenin]] e Stalin<ref>{{Cita libro|autore= Felix, Gilbert |titolo= The End of the European Era: 1890 to the Present |edizione= 6th |anno= 2008 |p= 213 |editore= W. W. Norton & Company |isbn= 978-0-393-93040-5 |lingua= inglese}}</ref>]]
 
Sotto il profilo economico, la dottrina staliniana vide nell'industrializzazione forzata della Russia il passaggio decisivo per imboccare la via matura che avrebbe portato al socialismo. Sotto Stalin l'impulso massiccio allo sviluppo industriale e il ricorso ai piani straordinari ([[Piani quinquennali|quinquennali]]) di conversione capitalista, sotto la [[Economia pianificata|supervisione dello stato]], dell'economia russa, prevalentemente agricola o fondata su un embrione industriale arretrato, divennero uno dei caratteri fondamentali e peculiari dei successivi regimi sovietici.
Storici della Birmania, tra i quali Khin Maung Saw, affermano che il termine ''Rohingya'' era sconosciuto in quelle zone prima del 1950.<ref>{{cita|Maung Saw|p. 90}}.</ref> Anche lo storico Aye Chan, dell'Università di [[Kanda (Tokyo)|Kanda]] afferma che quel termine non è mai esistito in nessuna lingua prima del 1950, quando è stato importato probabilmente da dei bengalesi emigrati in Arakan durante il periodo coloniale. Tuttavia egli ammette che numerose popolazioni musulmane hanno per secoli vissuto in quella zona, stabilendosi lì durante il [[Mrauk U|Regno di Mrauk U]], quando Arakan era in contatti politici, militari e commerciali con il sultanato di [[Bengala]].<ref>{{cita|Chan|p. 396}}.</ref> Questo punto di vista è stato ripreso dall'ex ambasciatore britannico Derek Tonkin:"In assenza di qualsiasi documentazione archivistica britannica nei 112 anni della loro gestione di Arakan, posso solo concludere che ''Rohingya'' è una denominazione entrata in uso dopo la seconda guerra mondiale". Egli sostiene inoltre che:"La campagna internazionale per sostenere l'etnia Rohingya ha avuto tale successo da generare un effetto controproducente e contrario". Egli propone un'alternativa a usare il termine ''Maomettisti di Arakan'' per riferirsi alla minoranza. Come via per risolvere l'impasse egli esorta gli abitanti indigeni di Rakhine ad ''accettare la realtà storica della presenza continua di musulmani in Arakan per un periodo molto lungo'', mentre i Rohingya dovrebbero ''riconoscere che la particolare denominazione "Rohingya" non ha avuto validità storica prima dell'indipendenza nel 1948''.<ref>{{Cita web |url=http://blog.irrawaddy.org/2014/04/blog-post_52.html |titolo=The 'Rohingya' Identity - British experience in Arakan 1826-1948 |lingua=en |editore=The Irrawaddy |accesso=19 gennaio 2015 |autore=Derek Tonkin |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150119082025/http://blog.irrawaddy.org/2014/04/blog-post_52.html |dataarchivio=19 gennaio 2015 }}</ref>
 
In un senso più largo il termine ''stalinismo'' indica spesso una visione, o se si vuole, una trasformazione delle idee del [[marxismo]] e del movimento operaio in modo da creare una rigida, e piuttosto elementare, dottrina del mondo e della storia, una visione filosoficamente platonica ("oggettiva") del realismo, e la sussunzione sistematica di ogni accidente o compromesso, anche di natura più temporanea, sotto categorie teoretiche, allo scopo di fornirne una giustificazione in termini dottrinari .
L'esperto di storia Arakan dr. Jacques P. Leider sottolinea che ''Rooinga'' è stato invece utilizzato in un rapporto di fine XVIII secolo pubblicato dal britannico [[Francis Buchanan-Hamilton]].<ref name="leider_arakan">{{Cita news|cognome=Leider |nome=Jacques P.|titolo=Interview: History Behind Arakan State Conflict |lingua= en |url=http://www.irrawaddy.org/archives/8642|accesso=9 luglio 2012 |pubblicazione=[[The Irrawaddy]] |data=9 luglio 2012}}</ref> Nel suo articolo del 1779 "Vocabolario comparativo di alcune delle lingue parlate nell'Impero Birmano", egli dichiara:"Vorrei ora aggiungere tre dialetti, parlati nell'Impero di Birmania, ma evidentemente derivati dall'Hindu. Il primo è quello parlato dai [[Musulmani]], che da tempo si stabilirono in Arakan e che si definiscono ''Rooinga'', o ''nativi di Arakan''."<ref name="buchanan_burma">{{en}}{{Cita pubblicazione|cognome=Buchanan-Hamilton|nome=Francis|titolo=A Comparative Vocabulary of Some of the Languages Spoken in the Burma Empire|rivista=Asiatic Researches|anno=1799|volume=5|pp=219–240|url=http://www.soas.ac.uk/sbbr/editions/file64276.pdf|accesso=9 luglio 2012|wkautore=Francis Buchanan-Hamilton|editore=[[The Asiatic Society]]}}</ref> Leider aggiunge anche che l'etimologia della parola ''non dice nulla di politica'' e che ''l'utilizzo del termine come etichetta politica per dare identità risale solamente al XX secolo. Ora perché questo termine è usato solo dal 1950? Evidentemente le persone che lo utilizzano vogliono fortemente dare identità alla comunità che vive lì''.<ref name="leider_arakan"/>
In questa accezione il termine ''stalinismo'' acquista una connotazione più culturale che politica. Questo è ad esempio il significato con il quale il termine viene applicato talvolta anche a partiti, idee, personalità, che in senso stretto, politico, tali non possono definirsi. E sempre in questo senso, l'atteggiamento e l'azione del destalinizzatore Khruščёv di fronte alla [[rivoluzione ungherese del 1956]] sono stati anche definiti come ''stalinisti''. In questa accezione ''stalinista'' è spesso usato come un epiteto negativo, con un senso politico e culturale più che storico.
 
=== Opposizione allo stalinismo ===
== Lingua ==
[[File:Stalin.gif|thumb|left|Discorso di Stalin]]
{{vedi anche|Lingua rohingya}}
All'ascesa di Stalin nel controllo totale del PCUS l'unico che si oppose con continuità, sia pure inefficacemente, fu il suo principale rivale alla successione di Lenin, cioè [[Lev Trockij]]. A differenza di Trockij, che riteneva che la rivoluzione socialista avesse senso solo in una prospettiva planetaria e globale (la teoria della "[[rivoluzione permanente]]"), Stalin riteneva che si dovesse accettare l'idea di un "[[socialismo in un solo paese]]", anche se capitalisticamente arretrato come la [[Zarismo|Russia]].
La lingua Rohingya è la moderna lingua scritta dei Rohingya di Arakan (Rakhine) in Birmania. Proviene dalla corrente Indo-ariana che è un sub-ramo della grande famiglia delle lingue indoeuropee. Essa è strettamente legata alla [[lingua chittagong]] parlata nella parte più meridionale del [[Bangladesh]] al confine con la Birmania. Nonostante sia la lingua Rohingya e sia quella chittagong siano legate al [[Lingua bengali|bengalese]], non sono mutuamente intelligibili con quest'ultima, a dispetto di ciò che viene spesso proposto nella narrazione nazionale della Birmania.
Studiosi del rohingya hanno scritto correttamente questa lingua in varie scritture, tra cui l'[[Alfabeto arabo|arabo]], l'[[Alfabeto urdu|Urdu]], il [[Alfabeto romano|romano]], e il [[Alfabeto birmano|birmano]] e in Hanifi, che è un alfabeto di nuova concezione derivato dall'arabo con l'aggiunta di quattro caratteri dal latino e del birmano.
 
Trockij costituisce quella che verrà poi definita "opposizione di sinistra" a Stalin. Trockij in seguito prenderà la via dell'esilio per finire assassinato per mano di un sicario di Stalin in Messico nel 1940, dopo aver fondato la [[Quarta Internazionale]], alternativa alla Terza, di matrice stalinista.
Più recentemente, è stato sviluppato un alfabeto con caratteri latini, con tutte le 26 lettere dell'alfabeto inglese A alla Z e due lettere supplementari Ç (per retroflessa R) e Ñ (per il suono nasale). Per rappresentare accuratamente la fonologia Rohingya, si utilizzano anche cinque vocali accentate (á-é-í-ó-ú). La lingua rohingya è stato riconosciuta dall'[[ISO]] con il codice ISO 639-3 "rhg".<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.sil.org/iso639-3/codes.asp?order=639_3&letter=r |titolo=ISO 639 code tables |editore=Sil.org |data= |accesso=18 ottobre 2013}}</ref>
 
=== Lo stalinismo nell'Unione Sovietica ===
== Religione ==
[[File:Stalin 1945.jpg|thumb|Stalin nel 1945]]
I Rohingya sono musulmani di stampo [[Sunnismo|sunnita]]. In Birmania l'identità religiosa, assieme a quella linguistica è uno dei motivi di contrasto con il governo birmano che sostiene la tradizione buddhista dello [[stato Rakhine]].
Il corso politico di Stalin può essere caratterizzato da vari elementi. Anzitutto una feroce repressione del dissenso politico, reale o anche solo potenziale, iniziata con le ''[[Grandi purghe]]'' del [[1935]]-[[1936]], l'eliminazione dei [[kulaki]] (contadini benestanti) come classe, operazione svolta con mezzi fondamentalmente militari, potenziamento dell'esercito e deportazioni dei gruppi sociali o nazionali "ostili" o potenzialmente tali nei campi di lavoro sovietici ([[Gulag]]), nei quali confluiranno poi anche molti prigionieri di guerra.
 
In seguito Stalin si produsse in una sistematica eliminazione di tutto ciò che potesse in qualche modo mettere in discussione il suo ruolo, o semplicemente - anche solo potenzialmente - fargli ombra. Inoltre, per assicurarsi sicuri appoggi, eliminò progressivamente ogni rappresentante di quella che di volta in volta poteva essere considerata una "vecchia guardia", sia politica sia professionale, allo scopo di sostituirla con elementi nuovi, da lui promossi, e pertanto a lui grati e fedeli. Per questo procedette ad una epurazione massiccia della stessa [[Armata Rossa]], promuovendo giovani quadri e ufficiali, sulla base di requisiti di fedeltà più che di capacità, a scapito degli elementi più esperti, ma per questo motivo più potenzialmente autonomi. A tal proposito è diffusa l'opinione (espressa nei suoi scritti su Stalin, ad esempio, da Roy Medvedeev) che agli esiti di questa operazione, oltre a specifici errori di Stalin, si debba la relativa facilità con la quale le [[Wehrmacht|armate tedesche]] penetrarono profondamente nel territorio sovietico nel corso dell'[[Operazione Barbarossa]] nonostante il preavviso a Stalin fornito da numerosi indizi e le segnalazioni fornite dalla spia sovietica presso i tedeschi [[Richard Sorge]].
== Storia ==
Insediamenti musulmani sono esistiti in Arakan dopo l'arrivo di [[Arabi]] lì nell'VIII secolo d.C. Si ritiene che i diretti discendenti dei coloni arabi abbiano vissuto in Arakan presso le civiltà di [[Mrauk U]] e [[Kyauktaw]], piuttosto che nelle zone di frontiera del ''Mayu'' (vicino all'attuale [[Chittagong]], [[Bangladesh]]).<ref>{{cita|Chan|p. 397}}.</ref> Anche se alcune popolazioni musulmane hanno vissuto in Arakan a partire almeno dal XIV secolo, gli storici non hanno comune consenso se l'attuale minoranza discenda da ondate migratorie prima della colonizzazione britannica, dopo questa o se siano frutto dell'unione di entrambe.<ref>{{en}}{{Cita web|url=http://www.bbc.com/news/world-asia-18395788 |titolo=Q&A: Communal violence in Burma |editore=BBC |accesso=20 marzo 2014}}</ref> Oltre all'etnia Rohingya, in quella zona sono presenti minoranze musulmane ''Kamein'' (inizialmente insediatisi dall'[[Moghul|impero Mughal]]) e ''Thet'' attualmente in Rakhine che sono ufficialmente riconosciute come gruppi etnici indigeni ed hanno la cittadinanza birmana.<ref>{{en}} http://www.voanews.com/content/burmas-kaman-muslims-cite-religious-ethnic-conflict-in-rakhine-state/1555524.html</ref>
 
Allo scopo di allestire i processi (''[[purghe]]'') venivano utilizzate false accuse (spionaggio verso paesi stranieri, trockijsmo, frazionismo, in arte "formalismo", deviazionismo, cosmopolitismo, ecc.) che spesso venivano confermate dagli stessi interessati, per un malinteso senso di fedeltà alla causa e al partito (la cui valenza andava oltre la contingenza dell'accusa), o nella speranza di essere giustiziati ponendo così rapidamente fine alle sofferenze date dalle torture.
=== Regno di Mrauk U ===
I primi insediamenti bengalesi musulmani in Arakan risalgono all'epoca di re [[Min Saw Mon|Narameikhla]] (1430-1434) che governava il [[Mrauk U|regno di Mrauk U]], che nel 1430 aveva riguadagnato il possesso del trono arakanese con l'assistenza militare del Sultanato del [[Bengala]]. I [[bengalesi]] venuti con lui formarono i primi insediamenti della regione.<ref name="chan398">{{cita|Chan|p. 398}}.</ref><ref name="yegar23">{{Cita libro|cognome=Yegar|nome= Moshe |titolo=Between integration and secession: The Muslim communities of the Southern Philippines, Southern Thailand, and Western Burma / Myanmar|anno=2002|editore=[[Rowman & Littlefield|Lexington Books]]|città=Lanham, MD|isbn=0-7391-0356-3 |lingua=en |url=http://books.google.co.uk/books?id=S5q7qxi5LBgC&pg=PA23|accesso=8 luglio 2012|pp=23-24}}</ref> Narameikhla cedette alcuni territori al sultano del Bengala e riconobbe la sua sovranità su quelle aree. Come riconoscimento del suo [[vassallo|vassallaggio]], il re di Arakan ricevette i titoli [[islam]]ici e la possibilità di utilizzare la moneta bengalese. Narameikhla coniò le proprie monete con scritte da un lato in [[alfabeto persiano]] e dall'altro in [[alfabeto birmano]].<ref name="yegar23"/> Questo vassallaggio fu però di breve durata: dopo la morte del sultano [[Jalaluddin Muhammad Shah]], avvenuta nel 1433, i successori di Narameikhla occuparono Ramu nel 1437 e [[Chittagong]] nel 1459, quest'ultima sarà posseduta da Arakan fino al 1666.<ref name=app-78>{{cita|Phayre|p. 78}}.</ref><ref name=geh-140-141>{{cita|Harvey|pp. 140–141}}.</ref>
 
Altro elemento che caratterizza il corso politico di Stalin è il recupero del nazionalismo panrusso, l'ostilità verso il "[[cosmopolitismo]]" e, in genere, contro ogni tendenza che subordinasse l'interesse nazionale, inteso nel senso più tradizionale, ad interessi più generali, anche se rivoluzionari o internazionalisti.
Anche dopo aver conquistato l'indipendenza dai bengalesi, i re [[Stato Rakhine|arakanesi]] continuarono a mantenere i titoli musulmani.<ref name="yegar23"/> I sovrani [[Buddhismo|buddhisti]] iniziarono così a considerarli alla pari dei [[Sultano|sultani]] e successori dei [[Moghul]], anche perché continuarono a inserire musulmani nelle alte cariche amministrative.<ref name="yegar23"/> I musulmani aumentarono in Birmania nel XVII secolo, quando molti furono portati in Arakan come forza-lavoro, una parte furono impiegati come [[scriba|scribi]] in lingua [[Lingua araba|araba]], [[Lingua persiana|persiana]] o [[Lingua bengalese|bengalese]] nelle corti arakanesi dove, pur rimanendo prevalente la cultura buddhista, giunsero tradizioni musulmane dal vicino Sultanato del [[Bengala]].<ref name="chan398"/> L'etnia ''Kamein'', che è attualmente riconosciuta tra le etnie musulmane insediatesi in Birmania, discende proprio da questi musulmani.<ref>{{en}}{{Cita libro|autore=Maung San Da|titolo=History of Ethnic Kaman (Burmese)|città=Yangon|anno=2005}}</ref>
 
Sotto il governo di Stalin la [[Čeka]], poi trasformata in [[NKVD]] (Commissariato del popolo per gli affari interni), la temuta [[polizia segreta]] sovietica, raggiunse l'apice del suo potere. Tuttavia neanche essa era dotata di un potere indipendente, e lo stesso suo capo [[Nikolaj Ivanovič Ežov]], così importante da dare per il periodo del suo apogeo il nome alle purghe (chiamate allora in URSS ''ezovcine''), finì vittima a sua volta di una purga. Vi sono testimonianze<ref>Žores Medvedeev, Roy Medvedeev ''Stalin sconosciuto'', Feltrinelli</ref> che Stalin si fosse dotato di una rete di informatori del tutto autonoma, personale, che egli utilizzava, alla bisogna, contro i dirigenti da lui stesso favoriti e nominati.
=== Conquista birmana ===
Successivamente alla conquista birmana di Arakan, avvenuta nel 1785, circa 35.000 [[Arakanesi]] fuggirono verso la vicina [[Chittagong]] per sfuggire alla [[persecuzione]] birmanica e trovare rifugio presso i britannici, che controllavano quella regione del [[Bengala]].<ref>{{cita|Chan|pp. 398–399}}.</ref> I governanti [[Bamar|birmani]] uccisero in massa i musulmani che abitavano in quella zona e altri ne deportarono in [[Birmania]], lasciando quella regione spopolata nel momento in cui arrivarono gli Inglesi.<ref name="chan399">{{cita|Chan|p. 399}}.</ref>
 
Per questi motivi, una volta conosciuta la realtà del suo regime, lo stalinismo è diventato sinonimo di terrore e oppressione. Fu appunto [[Nikita Khruščёv]], salito al potere dopo la morte del dittatore dopo essere riuscito a sbarazzarsi dell'erede putativo di Stalin, [[Lavrentij Berija]], arrestandolo con un trabocchetto, a denunciare per primo i crimini di Stalin (durante il famoso [[XX Congresso del PCUS]]), definendoli "violazioni della legalità socialista", e il suo [[culto della personalità]].
Secondo un articolo pubblicato su ''"The Burma Empire"'' dal britannico [[Francis Buchanan-Hamilton]] nel 1799, ''i [[Maomettano|Maomettani]], che da tempo si sono stabiliti in Arakan, chiamano loro stessi "Rooinga", o "nativi di Arakan"''.<ref name="buchanan_burma"/> Sir [[Henry Yule]], mentre era in quei luoghi in missione diplomatica, disse che molti musulmani erano impiegati come [[eunuco|eunuchi]] durante la ''dinastia Konbaung'' in [[Birmania]].<ref>{{cita|Myint-U|p. 126}}. {{Google books|tsTOKi8l1ywC|The River of Lost Footsteps: Histories of Burma|p=126}}</ref><ref>Yegar (1972), p. 10 {{Google books|wzxuAAAAMAAJ|The Muslims of Burma|p=10}}</ref><ref>{{en}}Takkasuilʻ myāʺ Samuiṅʻʺ Sutesana Ṭhāna (2007), p. 57 {{Google books|CXQMAQAAMAAJ|Myanmar historical research journal, Issue 19|p=57}}</ref><ref>{{en}}Fleischmann (1981), p. 49 {{Google books|IfEaAAAAMAAJ|Arakan, Konfliktregion zwischen Birma und Bangladesh: Vorgeschichte und Folgen des Flüchtlingsstroms von 1978|p=49}}</ref> Questi eunuchi musulmani venivano da Rakhine.<ref>{{en}}Peletz (2009), p. 73 {{Google books|BFXpi5ZKKF8C|Gender Pluralism: Southeast Asia Since Early Modern Times|p=73}}</ref><ref>{{en}}Peletz (2009), p. 73 {{Google books|-YnQJXxspJUC|Gender Pluralism: Southeast Asia Since Early Modern Times|p=73}}</ref>
 
== Critiche ==
=== Dominio coloniale britannico ===
[[File:Bundesarchiv Bild 183-B0628-0015-035, Nikita S. Chruchstschow.jpg|thumb|[[Nikita Chruščёv]] ]]
La politica britannica favorì il ripopolamento delle fertili valli di Arakan, dove numerosi abitanti del [[Bengala]] andarono a trasferirsi, lavorando come braccianti agricoli. La [[Compagnia britannica delle Indie Orientali]] estese l'amministrazione bengalese anche su [[Stato Rakhine|Arakan]], eliminando ogni possibile barriera tra appunto quest'ultimo e il Bengala e favorendo, perciò, le migrazioni di popoli. Nel XIX secolo migliaia di bengalesi si trasferirono dalla regione di [[Chittagong]] in Arakan in cerca di lavoro<ref name="chan399"/>; questo processo migratorio fu anche contrario, nel senso che molte persone di etnia [[Rakhine]] andarono invece in [[Bengala]].<ref>{{en}}{{Cita web|url= http://www.joshuaproject.net/peoples.php?peo3=13207|titolo=Rakhine people in Bangladesh|editore=Joshuaproject.net|accesso=22 luglio 2010}}</ref><ref>{{en}}{{Cita web|url= http://www.joshuaproject.net/people-profile.php?peo3=17671&rog3=BG|titolo=Rakhine people who speak Marma|editore=Joshuaproject.net |accesso=22 luglio 2010}}</ref>
Alcuni giudicano il regime di Stalin, lo stalinismo politico, come una degenerazione patologica del comunismo. Lo stesso [[Partito Comunista Italiano]] assunse questa posizione. Questo non ha impedito ad alcuni dirigenti (come nel caso, tardivo, di Palmiro Togliatti) di operare dei distinguo, separando l'azione politica di Stalin dalla sua dottrina, criticando la prima ma salvando la seconda.
 
I sostenitori della visione dello stalinismo politico come degenerazione che si oppone all'epoca di Lenin portano le seguenti ragioni:
Il censimento britannico del 1891 segnalò la presenza di 58.225 musulmani in Arakan. Nel 1911, la popolazione musulmana più che raddoppiò, raggiungendo quota 178.647 unità.<ref>{{cita|Chan|p. 401}}.</ref> Queste ondate migratorie si dovettero principalmente alla forte necessità, da parte dei britannici, di manodopera da impiegare nelle risaie del territorio. Molti immigrati birmanici si trasferirono da [[Chittagong]] fino in Arakan, specialmente nella zona occidentale di questa regione, anche se questa immigrazione è comunque da considerarsi un fenomeno nazionale, e non solo legato a piccole zone della Birmania.<ref name=tmu-2006-185-187>{{cita|Myint-U|pp. 185–187}}.</ref>
# lo stalinismo ha tratto teoricamente origine dal [[leninismo]] ma già [[Lenin]] aveva previsto che la gestione del partito sotto Stalin avrebbe potuto degenerare. Nelle parole di Lenin infatti ([[Testamento di Lenin ]]): "Il compagno Stalin, divenuto segretario generale, ha concentrato nelle sue mani un immenso potere, e io non sono sicuro che egli sappia servirsene sempre con sufficiente prudenza."
# Khruščёv aveva affermato: "gli stessi membri del [[Politburo]] avevano paura di essere convocati da Stalin: non sapevano mai che cosa poteva loro capitare!". Delle 31 persone tra coloro che entrarono nei [[Politburo|Politburi]] di Lenin e Stalin ([[1919]]-[[1938]]) effettivamente solo sei sopravvissero a Stalin (Andreev, [[Kaganovich]], [[Nikita Khruščёv|Krusciov]], Mikojan, [[Vjačeslav Molotov|Molotov]], Voroscilov). Degli altri 25: 19 furono fucilati, 2 si suicidarono e solo 4 morirono di morte naturale. Questo è apparso il tipico approccio di una certa "ortodossia" abbastanza diffusa nei partiti comunisti occidentali, dopo la destalinizzazione.
 
I sostenitori della visione secondo la quale invece il regime di Stalin trae origine dalle concezioni populiste verso le quali Lenin stesso indulse, e quindi, che si trattò di una degenerazione nel senso di estremizzazione, portano invece le seguenti ragioni:
Lo storico Thant Myint-U scrive: "All'inizio del XX secolo gli indiani arrivavano in [[Birmania]] al ritmo di non meno di un quarto di milione all'anno, con questi numeri che sono aumentati ogni anno fino a raggiungere il proprio picco massimo nel 1927, quando con 480.000 immigrati, Rangoon superò New York come maggiore centro di immigrazione al mondo". Da allora, nelle maggiori città birmane, quali [[Yangon]] (allora Rangoon), [[Sittwe]], [[Pathein]] e [[Moulmein]], la popolazione indiana superò in numero quella musulmana. Questi ultimi, ovvero gli indigeni birmani, si sentirono impotenti rispetto al dominio britannico e denunciarono questa politica di ripopolamento della zona come un ''razzismo che combina sentimenti di superiorità e paura''.<ref name="tmu-2006-185-187" />
# Stalin si impadronì di un partito oramai divenuto a sua volta totalmente padrone del quadro politico, senza reali riferimenti sociali, senza interlocutori né opposizione, sostituitosi ormai allo stato, dopo la distruzione di ogni opposizione politica e dei soviet, suggellata definitivamente dalla repressione della [[rivolta di Kronštadt]].
# Lo stesso Trockij non riuscì ad opporsi efficacemente alla irresistibile ascesa del tiranno perché non seppe mai liberarsi del mito del partito, all'interno del quale la sua lotta politica restò sempre confinata, e non si rivolse mai alla società civile per un malinteso spirito di disciplina (anch'esso fortemente derivato dalle idee del populismo russo). In ogni caso nella società civile, anche per responsabilità dello stesso Trockij, era stata fatta terra bruciata e non esistevano probabilmente più forze in grado di opporsi.
# La "teoria del socialismo in un solo paese", un ossimoro secondo le concezioni allora correnti del movimento operaio internazionale, dei movimenti rivoluzionari europei e perfino di quelli russi, era lo sbocco inevitabile di una "rivoluzione proletaria senza proletariato" e cioè, in ultima analisi, nella dottrina comunista, di una "non rivoluzione". A questa visione possono essere ascritti critici della prima ora dello stalinismo, quali [[Boris Souvarine]], critici di matrice socialista e in parte, salvo forse per le critiche a Trockij, di una parte del trockijsmo. È in buona sostanza se non esplicitamente condivisa, almeno sottesa all'opera di molti degli storici che si sono occupati della Russia nel [[XX secolo|Novecento]] e dell'Unione Sovietica, quali ad esempio in [[Italia]] [[Piero Melograni]], in [[Francia]] [[Hélène Carrère d'Encausse]].
 
== Vittime ==
L'immigrazione fu tuttavia molto più sentita in Arakan, dove i conflitti interni tra la popolazione musulmana e i [[Rakhine]] [[Buddismo|buddisti]] spinsero, nel 1939, le autorità britanniche a istituire una speciale commissione d'inchiesta guidata da James Ester e [[Tin Tut]] per discutere della questione dell'immigrazione musulmana nello stato di Rakhine. Questa commissione si pose come obbiettivo quello di fissare un confine che dividesse i due popoli; tuttavia, con l'inizio della [[seconda guerra mondiale]], gli inglesi si ritirarono da Arakan, lasciando incompiuto il progetto.<ref name=kzt/>
[[File:Berlin Steinplatz.jpg|thumb|[[Berlino]]: monumento alle vittime dello stalinismo]]
 
Ai nomi eccellenti di vittime delle [[Grandi purghe]] occorre aggiungere milioni di persone anonime le cui storie sono state raccontate da [[Aleksandr Solženicyn]] nel suo celebre "[[Arcipelago Gulag]]". Lo stesso [[Solženicyn]] in un discorso pubblico tenuto a [[New York]] il 30 giugno [[1975]], pochi mesi dopo il suo esilio affermò:
=== Seconda guerra mondiale: occupazione del Giappone e violenze tra comunità ===
:"''Secondo il calcolo degli specialisti, basati sulle statistiche più precise ed obiettive, nella Russia prerivoluzionaria, durante gli 80 anni precedenti alla Rivoluzione, gli anni dei movimenti rivoluzionari (quando ci furono attentati contro la stessa vita dello [[Zar]], l'assassinio di uno Zar e la [[Rivoluzione russa|rivoluzione]]), durante quegli anni furono giustiziati in media 17 persone l'anno. La famosa [[Inquisizione spagnola]], nella decade in cui la persecuzione raggiunse il culmine, fu causa della morte di una decina di persone al mese. In [[Arcipelago Gulag]] cito un libro, pubblicato dalla [[Čeka]] nel [[1920]], che rende conto orgogliosamente del lavoro rivoluzionario svolto tra il [[1918]] ed il [[1919]] scusandosi del fatto che i suoi dati erano incompleti. Nel 1918 e 1919 la Čeka assassinò, senza processo, più di mille persone al mese. Il libro fu scritto dalla stessa Čeka, prima che comprendesse come sarebbe stato visto dalla storia''".
Durante la seconda guerra mondiale, le forze [[giapponesi]] invasero la Birmania, allora sotto il [[Impero britannico|dominio coloniale britannico]]. Le forze britanniche si ritirarono e nel vuoto di potere lasciato, scoppiò una notevole violenza tra i Rakhine e i Rohingya. I britannici armarono i Rohingya nel nord Arakan, al fine di creare una zona cuscinetto che proteggesse la regione da un'invasione giapponese quando loro si sarebbero ritirati del tutto. Il periodo di violenza vide anche scontri tra i gruppi fedeli ai britannici e i nazionalisti birmani.<ref name="Field-Marshal Viscount William Slim 2009">{{en}}{{Cita libro|titolo=Defeat Into Victory: Battling Japan in Burma and India, 1942–1945|autore=Field-Marshal Viscount William Slim|anno=2009|editore=Pan|città=London|isbn=0-330-50997-7}}</ref>
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Aye Chan, uno storico della Kanda University, ha scritto che a seguito di acquisizione di armi dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale, i Rohingya hanno cercato di distruggere i villaggi degli Arakan invece di resistere ai giapponesi.<ref name="aye-chan">{{en}}{{Cita web|url=http://www.soas.ac.uk/sbbr/editions/file64388.pdf |titolo=The Development of a Muslim Enclave in Arakan (Rakhine) State of Burma (Myanmar) |editore=SOAS |anno=2005 |accesso=1º novembre 2011 |autore=Aye Chan|cid=harv}}</ref> Il 28 marzo 1942 i Rohingya dal nord hanno ucciso circa 20 000 Arakanesi. In cambio, circa 5 000 Rohingya nelle città di Minbya e Mrohaung sono stati uccisi da Rakhine e Karenni.<ref name=kzt>{{en}}{{Cita pubblicazione|titolo=Background of Rohingya Problem |autore=Kyaw Zan Tha, MA |data=July 2008 |p=1}}</ref>
 
I giapponesi si resero responsabili di innumerevoli atti di stupro, omicidio e torture contro migliaia di Rohingya.<ref>{{en}}{{Cita libro|url=http://books.google.com/books?id=jIxCUXI38zcC&pg=PA263&dq=rohingya+japanese&hl=en&ei=kASlTamKAdGi0gHRyaHlCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CCwQ6AEwAQ#v=onepage&q=rohingya%20japanese&f=false|titolo=Genocide and gross human rights violations: in comparative perspective|autore=Kurt Jonassohn|anno=1999|editore=Transaction Publishers|città=|p=263|isbn=0-7658-0417-4|accesso=12 aprile 2011}}</ref> Durante questo periodo, circa 22 000 Rohingya si ritiene abbiano attraversato il confine con il Bengala, allora parte dell'India britannica, per sfuggire alle violenze.<ref>{{en}}{{Cita libro|url=http://books.google.com/books?id=oyzfkz1gcVsC&pg=PA86&dq=rohingya+japanese&hl=en&ei=kASlTamKAdGi0gHRyaHlCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CDEQ6AEwAg#v=onepage&q=rohingya%20japanese&f=false|titolo=Protracted displacement in Asia: no place to call home|autore=Howard Adelman|anno=2008|editore=Ashgate Publishing, Ltd.|città=|p=86|isbn=0-7546-7238-7|accesso=12 aprile 2011}}</ref><ref>{{en}}{{Cita libro|url=http://books.google.com/books?id=gIOFAAAAMAAJ&q=Independence,+and+Rohingya+Flight+In+1942,+Japanese+forces+invaded+Burma+and+during+the+British+retreat+communal++22000+refugees&dq=Independence,+and+Rohingya+Flight+In+1942,+Japanese+forces+invaded+Burma+and+during+the+British+retreat+communal++22000+refugees&hl=en&ei=XCClTZbrE4TUgQfZqoSdCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCoQ6AEwAA|titolo=Burma/Bangladesh: Burmese refugees in Bangladesh: still no durable solution|autore=Human Rights Watch (Organization)|anno=2000|editore=Human Rights Watch|città=|p=6|accesso=12 aprile 2011}}</ref> Sconfitti, 40 000 Rohingya infine fuggirono a Chittagong dopo ripetuti massacri da parte dei birmani e delle forze giapponesi.<ref>{{en}}{{Cita libro|url=http://books.google.com/books?id=tdMtAQAAIAAJ&q=The+Burmans,+in+collaboration+with+the+Japanese,+massacred+many+Rohingyas+and+kicked+out+40000+refugees+to+Chittagong.11+In+the+post-colonial+period,+in+between+l959+and+l978,+there+were+multiple+major+Burmese+military+operations&dq=The+Burmans,+in+collaboration+with+the+Japanese,+massacred+many+Rohingyas+and+kicked+out+40000+refugees+to+Chittagong.11+In+the+post-colonial+period,+in+between+l959+and+l978,+there+were+multiple+major+Burmese+military+operations&hl=en&ei=wASlTYSFE4630QG25PWGCQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC4Q6AEwAA|titolo=Asian profile, Volume 21|autore=|anno=1993|editore=Asian Research Service|città=|p=312|accesso=12 aprile 2011}}</ref>
 
=== Insurrezioni del dopoguerra ===
Nel 1948 quando la Birmania ha ottenuto l’indipendenza dal dominio coloniale britannico ai Rohingya è stato concesso di chiedere la cittadinanza birmana, ottenere dei documenti personali e alcuni membri riuscirono ad essere eletti nel parlamento di Yangon<ref>{{Cita web|url=http://www.geopolitica.info/le-origini-dei-rohingya/|titolo=Le origini dei Rohingya|cognome=Pelaggi|nome=Stefano}}</ref>.
 
Il partito Mujahid è stato fondato dagli anziani Rohingya che hanno sostenuto un movimento Jihad nel nord Arakan nel 1947.<ref>{{en}}{{Cita libro|titolo=The Talibanization of Southeast Asia: Losing the War on Terror to Islamist Extremists|autore=Bilveer Singh|anno=2007|editore=|città=|p=42|isbn=0-275-99995-5}}</ref> L'obiettivo del partito Mujahid era quello di creare uno stato islamico autonomo nell'Arakan. Era molto più attivo prima del 1962, quando ci fu il colpo di stato dal generale birmano [[Ne Win]]. Egli ha effettuato alcune operazioni militari contro di loro per un periodo di due decenni. Quella più estesa fu l'operazione "Re Drago", che ha avuto luogo nel 1978; di conseguenza, molti musulmani nella regione sono fuggiti nel vicino Bangladesh come rifugiati. Oltre al Bangladesh, un gran numero di Rohingya è migrato anche a [[Karachi]], in [[Pakistan]].<ref name="huffington" />
 
Durante il [[Movimento Pakistano]] negli anni 40, i musulmani Rohingya in Birmania occidentale provarono a separarsi dallo stato e ad unire la loro regione al Nord-Pakistan. Prima dell'indipendenza della Birmania nel gennaio del 1948, i leader musulmani di Arakan si sono rivolti a [[Mohammad Ali Jinnah]], il fondatore del Pakistan, chiedendo la sua assistenza per attaccarsi alla regione [[Mayu]] in Pakistan in considerazione della loro affinità religiosa e la vicinanza geografica con il Pakistan orientale. Due mesi più tardi, la Nord Arakan Muslim League venne fondata nel [[Akyab]] (capitale dello Stato Arakan), che, fra le altre cose, richiedeva l'annessione al Pakistan. Tuttavia, la proposta non si concretizzò mai, da quando fu riferito che non sarebbe mai stata accettata e che la Lega non era in grado di interferire nelle questioni birmane.<ref name="yegar-1">{{en}}{{Cita libro|cognome=Yegar|nome=Moshe|titolo=Muslims of Burma|anno=1972|editore=Verlag Otto Harrassowitz|città=Wiesbaden|p=96}}</ref>
 
I [[mujahideen]] Rohingya sono ancora attivi nelle aree remote dell'Arakan.<ref>{{en}} [http://www.fas.org/irp/world/para/docs/NEWS-14.htm Global Muslim News (Issue 14)] July–Sept 1996, Nida'ul Islam magazine.</ref> Le relazioni tra mujahideen Rohingya e mujaheddin del Bangladesh sono state significative, questi gruppi hanno esteso le loro reti a livello internazionale e in altri paesi, negli ultimi anni. Raccolgono le donazioni e ricevono un addestramento militare-religioso al di fuori della Birmania.<ref name="asiantribune.com">{{en}} [http://www.asiantribune.com/?q=node/16449 Rohingyas were trained in different [[Al-Qaeda]] and [[Taliban]] camps in Afghanistan] By William Gomes – Bangladesh, 1 Apr 2009, .Asian Tribune.</ref>
 
=== Giunta militare in Birmania/Myanmar ===
La giunta militare che ha governato la Birmania per mezzo secolo ha fatto affidamento su un mix di nazionalismo birmano e buddismo [[theravada]] per rafforzare il suo dominio, e, a parere di esperti governativi degli Stati Uniti, discriminando le minoranze come i rohingya, popolazioni cinesi come i [[kokang (popolo)|kokang]] e i [[panthay]] (musulmani cinesi). Alcuni dissidenti pro-democrazia di etnia birmana non considerano i rohingya compatrioti.<ref>{{en}}{{cita web|url=http://www.rfa.org/english/east-asia-beat/rohingya-06122012225150.html|titolo=Violence Throws Spotlight on Rohingya|autore=Rfa.org |data=6 dicembre 2012 |accesso=18 ottobre 2013}}</ref><ref name=nyt-20120712>{{en}}{{cita web|url=http://www.nytimes.com/2012/07/13/opinion/ethnic-cleansing-of-myanmars-rohingyas.html|titolo=Ethnic Cleansing in Myanmar|autore=Moshahida Sultana Ritu|sito=[http://www.nytimes.com/ The New York Times] |data=12 luglio 2012|accesso=13 luglio 2012}}</ref><ref>{{en}}{{Cita web|titolo=Burma's monks call for Muslim community to be shunned|autore=Hanna Hindström|data=25 luglio 2012 |sito=[http://www.independent.co.uk/ The Independent]|url=http://www.independent.co.uk/news/world/asia/burmas-monks-call-for-muslim-community-to-be-shunned-7973317.html|accesso=13 giugno 2013}}</ref><ref>{{en}}{{Cita web|titolo=The Freedom to Hate|autore=Hanna Hindström |data=14 giugno 2012|sito=[http://www.foreignpolicy.com/ Foreign Policy]|url=http://www.foreignpolicy.com/articles/2012/06/14/the_freedom_to_hate|accesso=13 giugno 2013}}</ref>
 
I governi birmani successivi sono stati accusati di aver fomentato rivolte violente contro le minoranze etniche, come i rohingya e cinesi musulmani.<ref>{{en}}{{cita libro|nome=Karl R. | cognome=DeRouen| titolo=Civil wars of the world: major conflicts since World War II | anno= 2007|ISBN=1-85109-919-0| url=http://books.google.com/books?id=nrN077AEgzMC&pg=PA530&dq=rohingya+japanese&hl=en&ei=zQelTY2TGerq0gG7ucT1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CEUQ6AEwBjgK#v=onepage&q=rohingya%20japanese&f=false| editore=ABC-CLIO| p=530}}</ref>
 
Nel 2009, un alto diplomatico birmano, in viaggio a Hong Kong, ha bollato i rohingya come "brutti come orchi" e "un popolo che non ha nulla a che fare con il Myanmar".<ref>{{en}}{{cita web|url=http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5j_x2afxfntqJUV3PuaTz6Jy12_Yg |titolo=AFP: Myanmar envoy brands boatpeople "ugly as ogres": report|data=10 febbraio 2009|accesso=18 ottobre 2013}}</ref>
 
== Violazioni dei diritti umani e dei rifugiati ==
I Rohingya sono stati descritti come "il popolo meno voluto al mondo" e "una delle minoranze più perseguitate al mondo".<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/8521280.stm|titolo=Bangladesh accused of ‘crackdown’ on Rohingya refugees|data=18 febbraio 2010|accesso=19 gennaio 2015|autore=Mark Dummett|lingua=en}}</ref>
Per una legge sulla concessione della cittadinanza del 1982, essi non possono prendere la cittadinanza birmana.<ref name=rohingya>{{Cita web| url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/7872635.stm|titolo=What drive the Rohingya to sea?| data = 5 febbraio 2009|accesso=19 gennaio 2015|autore=Jonathan Head|lingua=en}}</ref> Non è consentito ai Rohingya di viaggiare senza un permesso ufficiale, di possedere terreni e, inoltre, sono tenuti a firmare un impegno a non avere più di due figli.<ref name=rohingya/>
 
Secondo [[Amnesty International]], la popolazione musulmana Rohingya continua a soffrire per violazioni dei [[diritti umani]] da parte della dittatura militare birmana dal 1978, di conseguenza molti sono fuggiti nel vicino [[Bangladesh]].
 
{{citazione|La libertà di movimento dei Rohingya è fortemente limitata e alla maggior parte di loro è stata negata la cittadinanza birmana. Essi sono anche sottoposti a varie forme di estorsione e di tassazione arbitraria; confisca delle terre; sfratto e distruzione delle loro abitazioni; e restrizioni finanziarie sui matrimoni. I Rohingya continuano ad essere utilizzati come lavoratori-schiavi sulle strade e nei campi militari, anche se la quantità di lavoro forzato nel nord dello stato Rakhine è diminuita negli ultimi dieci anni. [...]
 
Nel 1978 oltre 200 000 Rohingya sono fuggiti in Bangladesh, in seguito all'operazione ''Nagamin'' (''Re Drago'') dell'esercito birmano. Ufficialmente questa campagna aveva lo scopo di "controllare ogni individuo vivente nello stato, distinguere i cittadini e gli stranieri in conformità con la legge e intraprendere azioni contro gli stranieri che si sono infiltrati nel paese illegalmente." Questa campagna militare era mirata direttamente contro i civili e ha portato a omicidi diffusi, stupri e distruzione di moschee e ad ulteriori persecuzioni religiose. [...]
 
Durante il 1991 e il 1992 una nuova ondata, di oltre un quarto di milione di Rohingya, è fuggita in Bangladesh. Hanno riferito che spesso erano costretti a sopportare il lavoro forzato, ma anche esecuzioni sommarie, torture, e stupri. I Rohingya sono stati costretti a lavorare senza paga da parte dell'esercito birmano su progetti infrastrutturali ed economici, spesso in condizioni difficili. Molte altre violazioni dei diritti umani sono state commesse dalle forze di sicurezza riguardo al lavoro forzato di civili Rohingya.|Rapporto di [[Amnesty International]] del 2004<ref>{{cita web|url=http://www.amnesty.org/en/library/info/ASA16/005/2004/|titolo=Myanmar – The Rohingya Minority: Fundamental Rights Denied|autore=[[Amnesty International]]|anno=2004|accesso=19 gennaio 2015|lingua=en}}</ref>}}
 
A partire dal 2005, l'[[Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati]] ha insistito per il rimpatrio dei Rohingya dal Bangladesh, ma le accuse di violazioni dei diritti umani nei campi profughi hanno reso ancor più difficile lo sforzo.<ref>{{cita web|url=http://www.newagebd.com/2005/may/21/front.html#9|titolo=UNHCR threatens to wind up Bangladesh operations|editore=New Age BDNEWS, Dhaka|data=21 maggio 2005|accesso=25 aprile 2007|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090425140346/http://www.newagebd.com/2005/may/21/front.html#9|dataarchivio=25 aprile 2009}}</ref>
 
[[File:Cox's Bazaar Refugee Camp (8539828824).jpg|miniatura|sinistra|Campo profughi a [[Cox's Bazar]]]]
 
Nonostante i molti sforzi da parte delle Nazioni Unite, la stragrande maggioranza dei rifugiati Rohingya è rimasta in Bangladesh, non essendo in grado di resistere all'atteggiamento aggressivo del regime al potere in Birmania e per la paura di persecuzioni. Il Bangladesh ha inizialmente accolto i rifugiati dalla Birmania, ma le pressioni interne e le limitate risorse nazionali hanno costretto Dhaka a spingere i Rohingya a lasciare i campi profughi<ref>{{Cita web|url=http://www.geopolitica.info/le-origini-dei-rohingya/|titolo=Le origini dei Rohingya|cognome=Pelaggi|nome=Stefano}}</ref>. Ora si trovano ad affrontare gli stessi problemi in Bangladesh, ma qui ricevono più sostegno da parte del governo.<ref>{{en}}{{Cita news|cognome=Dummett |nome=Mark |url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/asia-pacific/7019882.stm |titolo=Asia-Pacific &#124; Burmese exiles in desperate conditions |editore=BBC News |data=29 settembre 2007 |accesso=18 ottobre 2013}}</ref>
 
Nel febbraio 2009, molti rifugiati Rohingya sono stati salvati dai marinai di [[Aceh]] nello [[stretto di Malacca]], dopo 21 giorni in mare.
 
Nel corso degli anni, migliaia di Rohingya sono fuggiti in Thailandia. Ci sono circa 111 000 rifugiati ospitati in 9 campi lungo il confine tra Thailandia e Birmania. Ci sono state accuse che sostengono che alcuni gruppi siano stati spediti e trainati in mare aperto dalla Thailandia, e lasciati lì. Nel febbraio 2009 si è riscontrato che l'esercito thailandese ha trainato una barca di 190 profughi Rohingya verso il mare. Un gruppo di rifugiati sono stati salvati nel febbraio 2009 dalle autorità indonesiane e questi hanno raccontato storie strazianti sulla cattura e sulle violenze subite dai militari thailandesi, e poi dell'abbandono in mare aperto. Entro la fine di febbraio ci sono state segnalazioni riguardo ad un gruppo di 5 barche che sono state portate al largo e, di queste, quattro sono affondate in una tempesta e una barca si è incagliata sulla riva. Il primo ministro della Thailandia [[Abhisit Vejjajiva]] il 2 febbraio 2009 ha confermato che ci sono stati "alcuni casi" in cui gruppi di Rohingya sono stati spinti verso il mare. Egli ha anche aggiunto che si rammarica per "eventuali perdite" e che sta lavorando per risolvere il problema.<ref name=Vejjajiva>{{en}}[http://edition.cnn.com/2009/WORLD/asiapcf/02/12/thailand.refugees.admission/index.html Thai, PM admits boat people pushed out to sea]</ref>
 
I passaggi per rimpatriare i profughi Rohingya sono iniziati nel 2005. Nel 2009 il governo del Bangladesh ha annunciato che rimpatrierà circa 9 000 Rohingya che vivono nei campi profughi all'interno del paese, dopo un incontro con i diplomatici birmani.<ref>{{en}}{{Cita news|url=http://www.zeenews.com/news591146.html|titolo=Myanmar to repatriate 9,000 Muslim refugees from B'desh |cognome=Press Trust of India|data=29 dicembre 2009|editore=Zee News}}</ref><ref>{{en}}{{Cita news|url=http://www.thedailystar.net/newDesign/news-details.php?nid=119694|titolo=Myanmar to take back 9,000 Rohingyas soon|cognome=Staff Correspondent|data=30 dicembre 2009|editore=The Daily Star (Bangladesh)}}</ref>
 
Il 16 ottobre 2011, il nuovo governo della Birmania ha accettato di prendere indietro i rifugiati Rohingya. Tuttavia, la violenza, la persecuzione e i disordini nella comunità continuano senza sosta contro la minoranza.<ref>{{en}}{{Cita news|titolo=Myanmar to 'take back' Rohingya refugees|url=http://www.thedailystar.net/newDesign/news-details.php?nid=206713|giornale=The Daily Star|data=16 ottobre 2011}}</ref><ref>{{en}}{{Cita news|url=http://www.guardian.co.uk/commentisfree/belief/2011/dec/01/rohingya-burma?INTCMP=SRCH |titolo=Little help for the persecuted Rohingya of Burma &#124; Akbar Ahmed and Harrison Akins &#124; Comment is free |editore=theguardian.com |data= 1º dicembre 2011|accesso=18 ottobre 2013 |città=London}}</ref> Il 29 marzo 2014, il governo birmano ha vietato la parola Rohingya e ha chiesto che la loro registrazione avvenisse sotto il nome di bengalesi e così è stato nel censimento del Paese per tre decenni.<ref>{{en}} http://english.ahram.org.eg/NewsContent/2/9/97799/World/International/Myanmar-says-Rohingya-term-banned-from-census.aspx</ref><ref>{{en}} http://www.digitaljournal.com/news/world/myanmar-bans-rohingya-term-from-census/article/378773</ref><ref>{{en}}{{Cita news|url=http://www.thehindu.com/todays-paper/tp-international/no-registration-for-rohingya-in-myanmar-census/article5849870.ece |città=Chennai, India |pubblicazione=The Hindu |titolo=No registration for ‘Rohingya' in Myanmar census |data=30 marzo 2014}}</ref><ref>{{en}} http://www.bbc.com/news/world-asia-26807239</ref>
 
Il 7 maggio 2014, la [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti]] ha approvato una risoluzione semplice, sollecitando il governo della Birmania a porre fine al calpestamento dei diritti umani e il rispetto dei Rohingya riconosciuti a livello internazionale per tutte le minoranze etniche e religiose in Birmania (A.RIS. 418; 113 ° Congresso). Il governo statunitense ha invitato il governo della Birmania a porre fine alla discriminazione e alla persecuzione.<ref name=BurmaResoluHill>{{en}}{{Cita news|cognome=Marcos|nome=Cristina|titolo=House passes resolution pressuring Burmese government to end genocide|url=http://thehill.com/blogs/floor-action/house/205545-house-passes-resolution-pressuring-burmese-government-to-end|accesso=8 maggio 2014|giornale=The Hill|data=7 maggio 2014}}</ref><ref name=418sum>{{en}}{{Cita web|titolo=H.Res. 418 - Summary|url=http://beta.congress.gov/bill/113th-congress/house-resolution/418|editore=United States Congress|accesso=5 maggio 2014}}</ref>
 
Il 13 settembre 2017 cinque donne [[premi Nobel]] hanno inviato un appello affinché cessino le violenze e discriminazioni a questo popolo .<ref>{{en}} http://www.independent.co.uk/news/world/asia/aung-san-suu-kyi-rohingya-muslims-burma-myanmar-silence-nobel-laureates-a7945436.html</ref>
 
Settembre 2017, il [[Tribunale Permanente dei Popoli|Tribunale Internazionale Permanente dei Popoli]] ha sentenziato come la crisi in corso dei Rohingya sia da ritenersi inequivocabilmente come [[genocidio]] , denunciando l’utilizzo del termine [[pulizia etnica]] da parte delle [[Nazioni Unite]] come “eufemismo” con “nessuna base nel diritto internazionale” <ref>http://serenoregis.org/2017/10/30/sentenza-del-tribunale-permanente-dei-popoli-la-tragedia-dei-rohingya-e-genocidio-ali-mc/</ref>.
 
== Rivolta del 2012 ==
Il 28 maggio 2012 è avvenuto lo stupro e l'omicidio di una ragazza buddhista e tre ragazzi rohingya sono stati accusati di esserne i responsabili. La già difficile convivenza tra le due diverse etnie ha subito, per questo avvenimento, un duro colpo che ha portato ad una rapida degenerazione del rapporto. Alcuni giorni dopo un gruppo di buddhisti ha assalito a Rakhine un pullman che trasportava pellegrini musulmani provenienti da [[Rangoon]], uccidendo una decina di persone.
Il governo birmano è stato costretto a dichiarare lo stato d'emergenza nella provincia di Rakhine l'11 giugno, poiché a quell'episodio di violenza seguirono altri scontri tra buddhisti e rohingya, che hanno portato alla morte di 29 persone. Siccome la situazione era diventata insostenibile e le autorità non avevano preso una posizione forte neppure dopo l'intervento delle Nazioni Unite, che chiedevano di aprire le frontiere del Bangladesh ai profughi, migliaia di rohingya hanno cercato di lasciare la Birmania in barca, attraversando il fiume [[Naf (fiume)|Naf]].<ref>{{cita web|url=http://www.internazionale.it/foto/2012/06/15/i-rohingya-della-birmania|titolo=I rohingya della birmania|accesso=18 gennaio 2015}}</ref>
 
== 2017 ==
Nell'estate del 2017 la violenza tornò a divampare nella regione. Dopo attacchi a stazioni di polizia effettuati dall'Arakan Rohingya Salvation Army (ARSA) l'esercito birmano reagì con violenti rastrellamenti che spinsero circa centomila Rohingya a cercare rifugio in Bangladesh<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/esteri/2017/08/26/news/myanmar_esercito_fa_fuoco_con_mortai_contro_civili_rohingya-173927959/
|titolo=Myanmar: esercito fa fuoco con mortai contro civili Rohingya in fuga|pubblicazione=repubblica.it|data= 26 agosto 2017|accesso=27 agosto 2017|urlmorto=no}}</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
*Ludo Martens, Stalin. Un altro punto di vista, Verona, Zambon, 2005. ISBN 88-87826-28-5
* {{cita web|titolo=Myanmar, The Rohingya Minority: Fundamental Rights Denied|editore=Amnesty International|url=http://www.amnesty.org/en/library/info/ASA16/005/2004/en|accesso=19 gennaio 2015|lingua=en|cid=Amnesty}}
*Giselher Wirsing, ''Stalinismo. La politica sovietica nella seconda guerra mondiale'', Milano, A. Mondadori, 1944.
* {{cita web|autore=Aye Chan|url=http://www.soas.ac.uk/sbbr/editions/file64388.pdf|titolo=The Development of a Muslim Enclave in Arakan (Rakhine) State of Burma (Myanmar)|editore=SOAS|anno=2005|accesso=19 gennaio 2015|lingua=en|cid=Chan}}
*Giuseppe Maranini, ''Socialismo, non stalinismo'', Firenze, All'insegna di Alvernia, 1949.
* {{cita conferenza|autore=M. A. Chowdhury|titolo=The advent of Islam in Arakan and the Rohingyas|url=http://karnafuli.angelfire.com/articles/ArakanandRohingyas.pdf|organizzazione=Arakan Historical Society|accesso=31 ottobre 2011|data=31 dicembre 1995|conferenza=Chittagong University, 31 dicembre 1995|lingua=en|cid=Chowdhury}}
*Aa. Vv., ''9 domande sullo stalinismo'', Roma, Nuovi Argomenti, 1956.
* {{cita libro|nome=G. E.|cognome=Harvey|titolo=History of Burma: From the Earliest Times to 10 March 1824|editore=Frank Cass & Co. Ltd|anno=1925|città=Londra|lingua=en|cid=Harvey}}
*Raymond Borde, ''La fine dello stalinismo'', Milano, A. Mondadori, 1957.
* {{cita pubblicazione|autore=Khin Maung Sa|titolo=Khin Maung Saw on Rohingyaw|url=http://asiapacific.anu.edu.au/newmandala/wp-content/uploads/2009/02/khin-mg-saw-on-rohingya.pdf|accesso=19 gennaio 2015|data=maggio 1993|lingua=en|cid=Maung Sa}}
*Angelo Tasca, ''Autopsia dello stalinismo'', Milano, Edizioni di comunità, 1958.
* {{cita libro|nome=Thant|cognome=Myint-U|titolo=The River of Lost Footsteps—Histories of Burma|editore=Farrar, Straus and Giroux|anno=2006|isbn=978-0-374-16342-6|lingua=en|cid=Myint-U}}
*Bruno Rizzi, ''La lezione dello stalinismo. Socialismo e collettivismo burocratico'', Roma, Opere nuove, 1962.
* {{cita libro|nome=Lt. Gen. Sir Arthur P.|cognome=Phayre|titolo=History of Burma|anno=1967|editore=Susil Gupta|città=London|lingua=en|cid=Phayre}}
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*Gaetano Napolitano, ''Economie degli errori nei sistemi del capitalismo e dello stalinismo. Studi recenti pubblicati su "Stato sociale", ulteriormente rieleborati'', Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 1967.
*Alec Nove, ''Stalinismo e antistalinismo nell'economia sovietica'', Torino, Einaudi, 1968.
*Livio Maitan, ''PCI 1945-1969: stalinismo e opportunismo'', Roma, Samonà e Savelli, 1969.
*Georges Bataille, ''La parte maledetta. La società di impresa militare-religiosa, il capitalismo, lo stalinismo'', Verona, Bertani, 1972.
*Andrija Kresic, ''Per la critica dello stalinismo. Società politica e mitologia politica'', Bari, De Donato, 1972.
*Roj Aleksandrovic Medvedev, ''Lo stalinismo'', Milano, A. Mondadori, 1972.
*Louis Rapoport, ''La guerra di Stalin contro gli ebrei'', Rizzoli, 1991
*Giuseppe Paolo Samonà, ''Letteratura e stalinismo. Note e sintesi, 1958-1974'', Roma, Savelli, 1974.
*Giuseppe Boffa, con Gilles Martinet, ''Dialogo sullo stalinismo'', Roma-Bari, Laterza, 1976.
*Giuseppe Boffa, ''Storia dell'Unione Sovietica'', 2 voll., Milano, A. Mondadori, 1976-1979.
*Louis Althusser, ''Umanesimo e stalinismo. I fondamenti teorici della deviazione staliniana'', Bari, De Donato, 1977.
*Ulf Wolter, ''Origini dello stalinismo. Lo sviluppo del marxismo da scienza a ideologia'', Milano, La Salamandra, 1977.
*[[Alessandro Coletti]], ''Il governo di Ventotene. Stalinismo e lotta politica tra i dirigenti del PCI al confino'', Milano, La Pietra, 1978.
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*Ferdinando Ormea, ''Le origini dello stalinismo nel PCI. Storia della "svolta" comunista degli anni Trenta'', Milano, Feltrinelli, 1978.
*Boris Souvarine, ''Lo stalinismo'', Genova, ECAT, 1978.
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*Aleksandr Zinov'ev, ''Lo slancio della nostra giovinezza. Saggio letterario-sociologico sullo stalinismo'', Milano, Spirali, 1986.
*Francesco Benvenuti, Silvio Pons, ''Il sistema di potere dello stalinismo. Partito e Stato in URSS, 1933-1953'', Milano, FrancoAngeli, 1988.
*Giors Oneto, " Le stalinisme apres Staline", Aubagne, Spiridon Int., 1987.
*Onorato Damen, ''Gramsci tra marxismo e idealismo. L'analisi di un esponente della prima opposizione allo stalinismo'', Milano, Prometeo, 1988.
*Moshe Lewin, ''Storia sociale dello stalinismo'', Torino, Einaudi, 1988.
*Gian Paolo Tozzoli, ''Il caso Albania. L'ultima frontiera dello stalinismo'', Milano, FrancoAngeli, 1989.
*Alain Brossat, ''Agenti di Mosca. Stalinismo e la sua ombra'', Bari, Dedalo, 1991.
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*Arturo Peregalli, ''Stalinismo. Nascita e affermazione di un regime'', Genova, Graphos, 1993.
*Robert Conquest, ''Il grande terrore. Gli anni in cui lo stalinismo stermino milioni di persone'', Milano, BUR, 1999.
*Aldo De Jaco, ''Fine di un gappista. Giorgio Formiggini e lo stalinismo partenopeo'', Venezia, Marsilio, 1999.
*Andres Romero, ''Dopo lo stalinismo. Gli stati burocratici e la rivoluzione socialista'', Roma, Prospettiva, 1999.
*[[Lev Sedov]], ''Stalinismo e opposizione di sinistra. Scritti 1930-1937'', Roma, Prospettiva, 1999.
*Martin McCauley, ''Stalin e lo stalinismo'', Bologna, Il mulino, 2000; 2004.
*Daniele Rocca, ''Drieu La Rochelle. Aristocrazia, eurofascismo e stalinismo'', Aosta, Stylos, 2000.
*Stefano Petilli, con Riccardo Scarpa, ''Processi di sviluppo tra libertà, eguaglianza e stato. Riflessioni critiche per una sociologia del liberalismo, dello stalinismo e della globalizzazione. Confronto a due voci'', Roma, Eucos, 2002.
*Andrea Romano, ''Lo stalinismo. Un'introduzione storica'', Milano, B. Mondadori, 2002.
*Victor Zaslavsky, ''Lo stalinismo e la sinistra italiana. Dal mito dell'Urss alla fine del comunismo 1945-1991'', Milano, Mondadori, 2004.
*Niccolo Pianciola, ''Stalinismo di frontiera. Colonizzazione agricola, sterminio dei nomadi e costruzione statale in Asia centrale, 1905-1936'', Roma, Viella, 2009.
 
==Voci correlate==
*[[Pëtr Kropotkin]]
*[[Destalinizzazione]]
*[[Grandi purghe]]
*[[Vittime di Stalin]]
*[[Gulag]]
*[[Nikita Khruščёv]]
*[[XX Congresso del PCUS]]
*[[Storia dell'Unione Sovietica (1922-1953)]]
*[[Seconda guerra mondiale]]
*[[Guerra fredda (1947-1953) e sue origini]]
*[[Boris Souvarine]]
*[[Socialismo in un solo paese]]
*[[Otello Gaggi]]
*[[Neostalinismo]]
 
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== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/stalinismo_%28Enciclopedia-delle-scienze-sociali%29/|titolo=Stalinismo|autore=Giuseppe Boffa|editore=Enciclopedia delle scienze sociali, Istituto dell'Enciclopedia Italiana|data=1998|accesso=20 maggio 2017}}
 
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