Irene d'Atene e Torino Football Club e nazionale di calcio dell'Italia: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
religione
 
FrescoBot (discussione | contributi)
 
Riga 1:
{{torna a|Torino Football Club}}
{{nota disambigua|la moglie di [[Alessio I Comneno]]|Irene Ducaena}}
Sono indicate in questa pagina le statistiche e i record dei giocatori del Torino Football Club con la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia]].
{{DISPLAYTITLE:Irene l'Ateniana}}
==Storia==
{{Monarca
[[File:ItaliaUngheria3-2.jpg|miniatura|11 maggio 1947, Italia-Ungheria 3-2 (10 giocatori del Grande Torino in campo).]]
|nome = Irene Sarantapechaina "l'Ateniana"
Nel 1895 a [[Torino]], ancor prima che in Italia si organizzi il campionato, venne disputato un incontro tra una rappresentativa di calciatori (detti ''footballeurs'') italiani e un'analoga svizzera. In quella squadra erano presenti 4 genovesi e 7 soci del [[FC Torino]] e [[Internazionale Torino]] (le due società progenitrici del Torino Football Club).<ref name=":0" />
Ειρήνη Σαρανταπήχαινα ἡ Ἀθηναία
|titolo = [[Imperatori bizantini|Basilissa e Basileus dei Romei]]
|immagine = Solidus-Irene-sb1599.jpg
|stemma = Flag of the Greek Orthodox Church.svg
|regno = [[797]]-[[802]]
|predecessore = [[Costantino VI]], anche se di fatto fu [[Leone IV il Cazaro]] poiché l'impero lo resse sempre lei al posto del figlio
|successore = [[Niceforo I il Logoteta|Niceforo I]]
|consorte = [[Leone IV il Cazaro]]
|figli = [[Costantino VI]]
|dinastia = [[Dinastia Isauriana|Isauriana]]
|data di nascita = [[752]] circa
|luogo di nascita = [[Atene]]
|data di morte = 9 agosto [[803]]
|luogo di morte = [[Lesbo]]
|legenda = [[solido (moneta)|Solidi]] con l'effigie di Irene
|luogo di sepoltura = [[Chiesa dei Santi Apostoli (Costantinopoli)|Chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli]] ([[Istanbul]])|inizio regno = |fine regno = |religione = Cristiana di [[rito bizantino]]|altrititoli = &nbsp;<br />
* Basileus dei Romei (Imperatore dei Romani)
* Basilissa e Kaisarissima dei Romei (Imperatrice e Regina dei Romani)
* Imperatrice di Costantinopoli
* Imperatrice d'Oriente
* Imperatrice dei Greci (questo titolo le fu assegnato dall'Occidente, dopo l'incoronazione di Carlo Magno come "imperatore dei romani")|titolo2 = [[Reggenza|Imperatrice reggente]] per il figlio [[Costantino VI]]|regno2 = [[780]]-[[790]]|titolo3 = Imperatrice co-regnante col figlio [[Costantino VI]]|regno3 = [[790]]-[[797]]|titolo1 = [[Consorti degli imperatori romani|Imperatrice consorte]] di [[Leone IV il Cazaro]]|regno1 = [[775]]-[[780]]
|religione = [[Cristianesimo]]
}}
{{Santo
|nome = Santa Irene la Giovane
|immagine = Irina ( Pala d'Oro).jpg
|didascalia = Ritratto di fantasia dell'imperatrice Irene, particolare della Pala d'oro proveniente da [[Costantinopoli]] e oggi conservata nella [[Basilica di San Marco|basilica di San Marco a Venezia]]
|note = Imperatrice d'Oriente
|nato = [[752]] circa
|morto = [[803]]
|venerato da = Chiese ortodosse
|beatificazione =
|canonizzazione = [[852]]
|santuario principale =
|ricorrenza = [[7 agosto]]
|attributi =
|patrono di =
}}
{{Bio
|Nome = Irene
|Cognome = Sarantapechaina d'Atene
|PreData = in [[lingua greca|greco]]: Ειρήνη Σαρανταπήχαινα της Αθήνας, ''Irini Sarantapichena tis Athìnas''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Atene
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[752]] circa
|LuogoMorte = Lesbo
|GiornoMeseMorte = 9 agosto
|AnnoMorte = 803
|Attività = imperatrice
|Nazionalità = bizantina
|PostNazionalità = , dal [[797]] all'[[802]]
|Immagine =
}}
 
Il Torino fu presente anche all'esordio ufficiale della nazionale italiana nel 1910. La commissione tecnica, guidata da [[Umberto Meazza]], convocò a Milano 27 giocatori che vennero divisi in due undici: i "Probabili" e i "Possibili". Queste due formazioni disputarono due match e i "Probabili" ebbero la meglio in entrambe le occasioni, guadagnandosi la Nazionale. Il 15 maggio, all'esordio con la [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]], gli azzurri vinsero per 6-2: erano presenti i granata [[Domenico Capello]] e [[Enrico Debernardi]].<ref name=":0" />
Fu [[basileus|basilissa]] dei [[romei]] ([[Imperatori bizantini|Imperatrice d'Oriente]]) e ricevette l'appellativo di '''''Ateniana '''(Εἰρήνη ἡ Ἀθηναία)''.
Fin dalla sua incoronazione aspirò a regnare da sola sull'Impero. Fece avvelenare il marito [[Leone IV il Cazaro|Leone IV]], divenendo così reggente per l'erede [[Costantino VI]], di appena nove anni, dal [[780]] al [[790]]; in seguito governò assieme al figlio per poi detronizzarlo, farlo uccidere e ottenere così il potere assoluto sul trono di Bisanzio.
 
Sul finire degli anni venti, il ''trio delle meraviglie'' del Torino (composto da [[Julio Libonatti]], [[Adolfo Baloncieri]] e [[Gino Rossetti]]) fu protagonista della vittoria italiana nella prima edizione della [[Coppa Internazionale]].<ref name=":0" />
Si autoproclamò ''"[[Autocrazia|Autocrate dei Romani]]"'' (''αὐτοκράτωρ Ῥωμαίων''). Il fatto che il trono "romano" (i Bizantini erano gli unici e legittimi eredi dell'[[Impero romano]]) fosse occupato da una donna, spinse il [[papa Leone III]] a considerare il trono "romano" vacante, nominando "Imperatore dei Romani" il re dei Franchi e dei Longobardi [[Carlo Magno]], il giorno di natale dell'anno [[800]]. Irene fu declassata dall'Occidente a "Imperatrice dei Greci", ella si rifiutò tuttavia sempre di accettare il titolo di imperatore a Carlo Magno considerando l'incoronazione, ad opera del pontefice,un atto di usurpazione di potere.
 
L'11 maggio 1947 al Comunale di Torino [[Vittorio Pozzo]] schierò nell'undici titolare azzurro 10 giocatori allora facenti parte del [[Grande Torino]]; si trattò della partita della Nazionale italiana con il maggior numero di giocatori in campo provenienti dalla stessa squadra. La NazionalToro sconfisse l'Ungheria (con ben 9 giocatori dell'[[Újpest Football Club|Újpest]], tra i due "estranei" si segnala il giovane [[Ferenc Puskás]]) per 3-2.<ref name=":0">{{Cita|Colombero, Pacifico|p. 272-273}}.</ref>
Di fatto regnò sull'Impero dal [[780]] all'[[802]], anno in cui fu a sua volta deposta dal suo sovrintendente alle finanze (''[[Logoteta|logothetēs tou genikou]], ''greco: <span lang="el"><span lang="grc">λογοθέτης τοῦ γενικοῦ</span></span>), [[Niceforo I il Logoteta]].
[[File:Renato zaccarelli.jpg|sinistra|miniatura|199x199px|Renato Zaccarelli]]
[[Giorgio Ferrini]] e [[Lido Vieri]] vinsero l'[[Campionato europeo di calcio 1968|Europeo 1968]], con il primo che fu inserito nell'undici titolare nella finale terminata 1-1 con la [[Jugoslavia]].<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=22|titolo=ITALIA 1968 (EUROPEO)}}</ref>
 
Al [[Campionato mondiale di calcio 1978|''Mundial'']] del 1978 in Argentina (l'Italia concluse al quarto posto) presero parte alla spedizione azzurra sei torinisti: [[Paolo Pulici]], [[Francesco Graziani]], [[Claudio Sala]], [[Renato Zaccarelli]], [[Eraldo Pecci]] e [[Patrizio Sala]]. Zaccarelli segnò il gol del decisivo 2-1 alla [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]] che permise all'Italia di concludere il Gruppo 1 al primo posto.<ref>{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=13|titolo=ARGENTINA 1978 (MONDIALE)}}</ref>
Nell'[[864]] fu canonizzata dal patriarca [[Fozio di Costantinopoli|Fozio I di Costantinopoli]]; è venerata dalle [[Chiese orientali antiche|Chiese orientali]] come una santa col nome di ''Santa Irene la Giovane'' il [[7 agosto]].
 
[[Giuseppe Dossena]] venne convocato da [[Enzo Bearzot]] (bandiera del Torino da giocatore tra gli anni cinquanta e sessanta) per il [[Campionato mondiale di calcio 1982|mondiale]] nel 1982 in Spagna: fu il primo calciatore granata a vincere un campionato del mondo (pur non scendendo mai in campo).<ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=14|titolo=SPAGNA 1982 (MONDIALE)}}</ref>
Fu la prima e l'unica donna ad assumere anche il titolo imperiale maschile facendosi chiamare dai sudditi e citandosi in qualche documento ufficiale come [[Basileus|basileus dei romei]] ("imperatore dei romani"): [[Zoe Porfirogenita|Zoe]], [[Teodora Porfirogenita|Teodora]] ed [[Eudocia Macrembolitissa]] saranno "solo" imperatrici regnanti.
 
Nel [[Campionato mondiale di calcio 1994|mondiale statunitense]] del 1994 il terzino granata [[Roberto Mussi]] scese in campo agli ottavi con la [[Nazionale di calcio della Nigeria|Nigeria]], in semifinale con la [[Nazionale di calcio della Bulgaria|Bulgaria]] e nella sfortunata finale persa ai rigori con il [[Nazionale di calcio del Brasile|Brasile]].<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=17|titolo=USA 1994 (MONDIALE)}}</ref>
Non esistono ritratti coevi di Irene: le uniche sue effigi sono quelle impresse nelle monete coniate durante il suo regno.<ref>Barbe, pag. 122</ref>
 
All'[[Campionato europeo di calcio 2012|Europeo]] in [[Polonia]] ed [[Ucraina]] del 2012, terminato con la sconfitta degli azzurri in finale con la [[Nazionale di calcio della Spagna|Spagna]] per 4-0, prese parte il granata [[Angelo Ogbonna]].<ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=35|titolo=POLONIA ED UCRAINA 2012 (EUROPEO)}}</ref>
== Biografia ==
=== Nozze e regno di Leone IV (768-780) ===
Irene nacque in una nobile famiglia di [[Atene]] chiamata Saratanpechos. Suo zio, Costantino Sarantapechos, era un patrizio e probabilmente stratega di uno dei [[Thema|temi]] della Grecia. Rimasta poi orfana, fu portata a corte dall'imperatore bizantino Costantino V e, il primo novembre del [[769]], alcune navi andarono a prelevare Irene dal palazzo di Hiera (sulla riva asiatica del Bosforo) per portarla a Costantinopoli dove venne accolta solennemente.<ref name="Dieh64">{{cita|Diehl|p. 64.}}</ref>
 
Al [[Campionato mondiale di calcio 2014|mondiale]] in [[Brasile]] del 2014 furono convocati 3 giocatori del Torino: [[Ciro Immobile]], [[Alessio Cerci]] e [[Matteo Darmian]].<ref>{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=51|titolo=BRASILE 2014 (MONDIALE)}}</ref>
Pare che fosse stata scelta da [[Leone IV il Cazaro]] durante la cosiddetta "''sfilata della sposa''"; secondo l'usanza bizantina, le giovani donne eleggibili al titolo di imperatrice erano fatte sfilare, riccamente agghindate, davanti al futuro sposo affinché questi ne selezionasse una.<ref>Bergamo, ''Irene..'', pag. 31</ref> Quel giorno si fidanzò con l'erede al trono di Bisanzio Leone, figlio dell'Imperatore Costantino V. Un mese più tardi, il 18 dicembre, lei e Leone si sposarono nella [[basilica di Santa Sofia (Istanbul)|basilica di Santa Sofia]] e Irene ricevette la corona imperiale.<ref name="Dieh64" /> Nel 775, alla morte di Costantino V, Leone divenne imperatore con il nome di Leone IV e Irene di conseguenza divenne imperatrice. Fase conclusiva della cerimonia d'investitura era l'acclamazione dei nuovi sovrani da parte del popolo nell'[[Ippodromo di Costantinopoli]].
 
==Elenco dei calciatori granata che hanno vestito la maglia azzurra==
Nel 776 il marito incoronò il figlio avuto da Irene, Costantino VI, coimperatore: ciò avvenne su istanza dell'esercito, che avrebbe insistito parecchio per spingerlo a incoronare come coimperatore il figlio; si dice che Leone avesse obiettato sul rischio che in caso di rivolta dell'esercito con conseguente nomina di un usurpatore, lo stesso esercito avrebbe potuto uccidergli il figlio, ma l'esercito rispose giurando che non avrebbero accettato altro imperatore al di fuori di suo figlio; anche il popolo insistette parecchio, così, il venerdì Santo del 776, «''tutto il popolo, ovvero quelli dei themata [l'esercito], i membri del senato, i tagmata della città, e tutti gli artigiani, giurarono sulla... Croce che non avrebbero accettato altro imperatore al di fuori di Leone e Costantino e tutti i suoi discendenti...''»;<ref name="Teo6268">Teofane, AM 6268.</ref> rassicurato, il giorno successivo Leone, dopo aver nominato suo fratello Eudocimo ''nobilissimus'', procedette con i fratelli e il figlioletto alla Santa Chiesa dove annunciò alla folla riunitasi nella Chiesa che avrebbe acconsentito alle loro richieste;<ref name="Teo6268" /> e il giorno dopo (24 aprile) all'ippodromo Costantino fu incoronato dal padre di fronte al patriarca e alla folla.<ref name="Teo6268" /> I suoi fratelli erano però delusi per l'incoronazione del nipote perché ambivano essi stessi alla corona imperiale: il mese seguente, nel maggio 776, fu scoperta dall'Imperatore una congiura ordita dal Cesare Niceforo, uno dei suoi fratelli, nel tentativo di impadronirsi del potere;<ref name="Teo6268" /> i congiurati vennero puniti con la [[tonsura]] e con l'esilio a [[Cherson (Crimea)|Cherson]].<ref name="Teo6268" />
In '''grassetto''' sono evidenziati i giocatori attualmente in rosa al Torino.{{Immagine multipla
|titolo =
|allinea = right
|direzione = vertical
|larghezza = 190
|sfondo =
|immagine1 = 20150616 - Portugal - Italie - Genève - Matteo Darmian 2 (cropped).jpg
|didascalia1 = {{Centrato|[[Matteo Darmian]]}}
|immagine2 = Italia vs Svizzera (Milano, 1986) - Giuseppe Dossena.jpg
|didascalia2 = {{Centrato|[[Giuseppe Dossena]]}}
|immagine3 = Batalla de Santiago.jpg
|didascalia3 = {{Centrato|[[Giorgio Ferrini]]}}
|immagine4 = Francesco Graziani, Italia-Lussemburgo 3-0, 3 dicembre 1977.jpg
|didascalia4 = {{Centrato|[[Francesco Graziani]]}}
|immagine5 = 20150616 - Portugal - Italie - Genève - Ciro Immobile (cropped).jpg
|didascalia5 = {{Centrato|[[Ciro Immobile]]}}
|immagine6 = Paolo Pulici.jpg
|didascalia6 = {{Centrato|[[Paolo Pulici]]}}
|immagine7 = 20150616 - Portugal - Italie - Genève - Salvatore Sirigu 1 (cropped).jpg
|didascalia7 = {{Centrato|[[Salvatore Sirigu]]}}
}}''aggiornata al 11 giugno 2019''<ref>Almeno una presenza</ref>
{| class="wikitable sortable"
!Giocatore
!Esordio
!Ruolo
!Presenze
!Gol
!Vittorie
|-
|[[Aldo Agroppi]]
|17/06/1972
|mediano
|5
|0
|
|-
|[[Giuseppe Aliberti]]
|01/01/1923
|mediano
|11
|0
|
|-
|[[Antonino Asta]]
|13/02/2002
|centrocampista
|1
|0
|
|-
|[[Valerio Bacigalupo]]
|14/12/1947
|portiere
|5
| -
|
|-
|[[Aldo Ballarin]]
|11/11/1945
|terzino
|9
|0
|
|-
|[[Adolfo Baloncieri]]
|8/11/1925
|interno
|27
|18
|
|-
|[[Simone Barone]]
|15/11/2006
|centrocampista
|1
|0
|
|-
|'''[[Daniele Baselli]]'''
|04/06/2018
|centrocampista
|1
|0
|
|-
|[[Enzo Bearzot]]
|27/11/1955
|mediano
|1
|0
|
|-
|'''[[Andrea Belotti]]'''
|01/09/2016
|attaccante
|22
|5
|
|-
|[[Pietro Buscaglia]]
|25/04/1937
|interno
|1
|0
|
|-
|[[Domenico Capello]]
|15/05/1910
|mediano
|2
|0
|
|-
|[[Carlo Capra]]
|31/01/1915
|terzino
|1
|0
|
|-
|[[Riccardo Carapellese]]
|30/11/1949
|ala
|6
|2
|
|-
|[[Eusebio Castigliano]]
|11/11/1945
|mediano
|7
|1
|
|-
|[[Luciano Castellini]]
|26/01/1977
|portiere
|1
|0
|
|-
|[[Alessio Cerci]]
|21/03/2013
|ala
|13
|0
|
|-
|[[Enrico Colombari]]
|14/10/1928
|centromediano
|6
|0
|
|-
|[[Luigi Danova]]
|22/12/1976
|difensore
|1
|0
|
|-
|[[Matteo Darmian]]
|31/05/2014
|difensore
|13
|0
|
|-
|[[Carlo De Marchi]]
|29/06/1912
|mediano
|1
|0
|
|-
|[[Enrico Debernardi]]
|15/05/1910
|ala
|3
|1
|
|-
|[[Giuseppe Dossena]]
|23/09/1981
|centrocampista
|36
|1
|'''[[Campionato mondiale di calcio 1982|Campione del mondo 1982]]'''
|-
|[[Pietro Ferraris]]
|05/04/1942
|ala
|6
|2
|
|-
|[[Giorgio Ferrini]]
|13/05/1962
|centrocampista
|7
|0
|[[Campionato europeo di calcio 1968|'''Campione d'Europa 1968''']]
|-
|[[Giovanni Francini]]
|15/11/1986
|difensore
|4
|0
|
|-
|[[Luca Fusi]]
|31/05/1992
|difensore
|3
|0
|
|-
|[[Guglielmo Gabetto]]
|05/04/1942
|attaccante
|6
|5
|
|-
|[[Cesare Gallea]]
|27/05/1937
|mediano
|1
|0
|
|-
|[[Biagio Goggio]]
|29/03/1914
|mediano
|1
|0
|
|-
|[[Francesco Graziani]]
|19/04/1975
|attaccante
|47
|20
|
|-
|[[Giuseppe Grezar]]
|11/11/1945
|mediano
|7
|0
|
|-
|[[Antonio Janni]]
|23/11/1924
|centromediano
|23
|1
|
|-
|[[Ciro Immobile]]
|05/03/2014
|attaccante
|7
|0
|
|-
|''' [[Armando Izzo (calciatore)|Armando Izzo]]'''
|26/03/2019
|difensore
|1
|0
|
|-
|[[Gianluigi Lentini]]
|13/02/1991
|tornante
|6
|0
|
|-
|[[Julio Libonatti]]
|28/10/1926
|attaccante
|17
|15
|
|-
|[[Ezio Loik]]
|11/11/1945
|interno
|7
|3
|
|-
|[[Luca Marchegiani]]
|06/06/1992
|portiere
|4
| -
|
|-
|[[Virgilio Maroso]]
|11/11/1945
|terzino
|7
|1
|
|-
|[[Cesare Martin]]
|27/05/1923
|terzino
|1
|0
|
|-
|[[Dario Martin]]
|24/04/1927
|terzino
|2
|0
|
|-
|[[Valentino Mazzola]]
|11/11/1945
|interno
|10
|3
|
|-
|[[Romeo Menti]]
|27/04/1947
|ala
|7
|5
|
|-
|[[Luigi Meroni]]
|19/03/1966
|ala
|6
|2
|
|-
|[[Luigi Moltrasio]]
|5/12/1954
|mediano
|3
|0
|
|-
|[[Vittorio Morelli di Popolo|Vittorio Morelli]]
|29/06/1912
|mediano
|1
|0
|
|-
|[[Giuseppe Moro]]
|30/11/1949
|portiere
|2
|0
|
|-
|[[Emiliano Moretti]]
|18/11/2014
|difensore
|2
|0
|
|-
|[[Eugenio Mosso]]
|05/04/1914
|interno
|1
|0
|
|-
|[[Roberto Mozzini]]
|16/10/1976
|difensore
|6
|0
|
|-
|[[Roberto Mussi]]
|13/10/1993
|difensore
|5
|0
|
|-
|[[Bruno Neri]]
|31/10/1937
|mediano
|1
|0
|
|-
|[[Angelo Ogbonna]]
|11/11/2012
|difensore
|6
|0
|
|-
|[[Aldo Olivieri]]
|20/11/1938
|portiere
|12
| -
|
|-
|[[Eraldo Pecci]]
|27/09/1975
|centrocampista
|6
|0
|
|-
|[[Fabrizio Poletti]]
|16/06/1965
|difensore
|6
|0
|
|-
|[[Giorgio Puia]]
|24/05/1969
|difensore
|5
|0
|
|-
|[[Paolo Pulici]]
|31/03/1973
|attaccante
|19
|5
|
|-
|[[Mario Rigamonti]]
|11/05/1947
|centrocampista
|3
|0
|
|-
|[[Roberto Rosato]]
|13/03/1965
|difensore
|14
|0
|
|-
|[[Gino Rossetti]]
|30/01/1927
|interno
|13
|9
|
|-
|[[Alessandro Rosina]]
|17/10/2007
|centrocampista
|1
|0
|
|-
|[[Claudio Sala]]
|20/11/1971
|tornante
|18
|0
|
|-
|[[Patrizio Sala]]
|25/09/1976
|centrocampista
|8
|0
|
|-
|[[Aldo Serena]]
|08/12/1984
|attaccante
|2
|0
|
|-
|[[Andrea Silenzi]]
|16/02/1994
|attaccante
|1
|0
|
|-
|'''[[Salvatore Sirigu]]'''
|01/06/2018
|portiere
|5
| -
|
|-
|[[Mario Sperone]]
|17/04/1927
|mediano
|2
|0
|
|-
|[[Giorgio Venturin]]
|04/06/1992
|centrocampista
|1
|0
|
|-
|[[Lido Vieri]]
|27/03/1963
|portiere
|4
| -
|[[Campionato europeo di calcio 1968|'''Campione d'Europa 1968''']]
|-
|[[Renato Zaccarelli]]
|26/10/1975
|centrocampista
|25
|2
|
|-
|[[Davide Zappacosta]]
|12/11/2016
|terzino
|4
|0
|
|-
|'''[[Simone Zaza]]'''
|10/09/2018
|attaccante
|1
|0
|
|-
|[[Enea Zuffi]]
|29/06/1912
|ala
|2
|0
|
|-
| colspan="3" |'''TOTALE (75)'''
|'''533'''
|'''101'''
|}
<small>Fonte: {{Cita|Colombero, Pacifico|pp. 274-275}}</small>
 
== Record di presenze e gol ==
Sotto l'influenza dell'Imperatrice, che venerava segretamente le immagini sacre, Leone IV fu tollerante con gli [[Iconodulia|iconoduli]] avviando una persecuzione contro di loro solo verso la fine del regno.<ref name="Dieh67">{{cita|Diehl|p. 67.}}</ref>
Il Torino è la quinta squadra per numero di giocatori forniti alla Nazionale azzurra, la sesta per numero di presenze totali.<ref>{{Cita web|url=http://it.uefa.com/europeanqualifiers/news/newsid=2480712.html|titolo=Quali squadre hanno 'fornito' più giocatori all'Italia?}}</ref>
 
[[Francesco Graziani]] è il giocatore del Torino che ha segnato più gol (20) e collezionato più presenze (47) con la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]]<ref>{{Cita|Colombero, Pacifico|p. 274}}.</ref>.<div style="float:left; width:350px; border: E 0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px; margin-bottom:0px; text-align:left">
La persecuzione coincise con la scoperta nella stanza dell'Imperatrice di due immagini di santi nascoste sotto il cuscino: l'Imperatrice cercò di giustificarsi di fronte al marito, ma ciò non bastò a evitarle la perdita del favore imperiale.<ref name="Dieh67" /><ref>Cedreno, II,19-20: «...[Leone IV] scoprì sotto il guanciale di sua moglie Irene due icone... Condotta un'indagine, scoprì che [alcuni funzionari di palazzo] gliele avevano portate. Li sottopose a torture e punizioni. Quanto a Irene, la rimproverò severamente... e non volle più avere relazioni coniugali con ella.»</ref> Poco dopo, tuttavia, Leone IV morì per un malore mentre provava una corona,<ref name="Teo6272">Teofane, AM 6272.</ref> forse (a dire di Treadgold) avvelenato da Irene o da altri iconoduli.
{{finestra|border=1px|logo=|col1=#6495ED|col2=#E0F0FF|col3=#000050|titolo=Record di presenze con la Nazionale|sfondo=Sfondo bagliore.png|font-size=12px|contenuto=
# '''[[Francesco Graziani]]''' - '''47'''
# [[Giuseppe Dossena]] - 36
# [[Adolfo Baloncieri]] - 27
# [[Renato Zaccarelli]] - 25
# [[Antonio Janni]] - 23
# ''[[Andrea Belotti]]'' - 22
# [[Paolo Pulici]] - 19
}}
</div><div style="float:left; width:350px; border: E 0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|border=1px|logo=|col1=#6495ED|col2=#E0F0FF|col3=#000050|titolo=Record di gol con la Nazionale|sfondo=Sfondo bagliore.png|font-size=12px|contenuto=
# '''[[Francesco Graziani]]''' - '''20'''
# [[Adolfo Baloncieri]] - 18
# [[Julio Libonatti]] - 15
# [[Gino Rossetti]] - 9
# [[Paolo Pulici]], [[Guglielmo Gabetto]], [[Romeo Menti]], ''[[Andrea Belotti]] - 5
# [[Ezio Loik]], [[Valentino Mazzola]] - 3
}}
</div>
{{clear}}
 
==Palmares==
=== Reggenza (780-790) ===
===Mondiali===
{{Vedi anche|Invasione abbaside dell'Asia Minore (782) |Iconoclastia|Concilio di Nicea II|Battaglia di Kopidnadon}}
*[[Giuseppe Dossena]] {{simbolo|Coppa mondiale.svg|10}} ([[Campionato mondiale di calcio 1982|Spagna 1982]])<ref name=":2" />
*[[Fabrizio Poletti]] {{simbolo|Silver Medal.svg|15}} ([[Campionato mondiale di calcio 1970|Messico 1970]])<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=11|titolo=MESSICO 1970 (MONDIALE)}}</ref>
*[[Giorgio Puia]] {{simbolo|Silver Medal.svg|15}} ([[Campionato mondiale di calcio 1970|Messico 1970]])<ref name=":5" />
*[[Roberto Mussi]] {{simbolo|Silver Medal.svg|15}} ([[Campionato mondiale di calcio 1994|USA 1994]])<ref name=":3" />
 
===Europei===
Alla morte di [[Leone IV il Cazaro|Leone IV]] ([[780]]), gli succedette il figlio [[Costantino VI]]. La reggenza venne assunta dalla madre di questi, Irene, avendo Costantino all'epoca solo nove anni. Inizialmente Irene propose alla sorellastra del marito, [[Antusa di Costantinopoli|Antusa]], di associarsi a lei nella gestione dell'impero, incontrandone tuttavia il rifiuto, essendo Antusa ormai dedita esclusivamente alla vita religiosa.
*[[Lido Vieri]] {{simbolo|UEFA European Cup.svg|12}} ([[Campionato europeo di calcio 1968|Italia 1968]])<ref name=":1" />
*[[Giorgio Ferrini]] {{simbolo|UEFA European Cup.svg|12}} ([[Campionato europeo di calcio 1968|Italia 1968]])<ref name=":1" />
*[[Angelo Ogbonna]] {{simbolo|Silver Medal.svg|15}} ([[Campionato europeo di calcio 2012|Polonia e Ucraina 2012]])<ref name=":4" />
*[[Roberto Cravero]] {{simbolo|Bronze Medal.svg|15}} ([[Campionato europeo di calcio 1988|Germania Ovest 1988]])<ref>{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=27|titolo=GERMANIA OVEST 1988 (EUROPEO)}}</ref>
 
===Confederations Cup===
Irene fece subito edificare un nuovo palazzo, dove trascorrervi il tempo "in villeggiatura", nel pressi di uno dei porti di Costantinopoli, il Palazzo dell'Eleuterio, ricco e sfarzoso.
*[[Alessio Cerci]] {{simbolo|Bronze Medal.svg|15}} ([[FIFA Confederations Cup 2013|Brasile 2013]])<ref>{{Cita web|url=http://www.italia1910.com/statistiche-convocazioni-mondiali-europei.asp?idevento=44|titolo=BRASILE 2013 (CONFEDERATIONS CUP)}}</ref>
 
===Olimpiadi===
Il trono fu subito minacciato dai cinque fratelli dell'Imperatore Leone IV: Niceforo, Cristoforo, Niceta, Antimo ed Eudocimo, appoggiati da Gregorio, ''logoteta del Dromos'' (flotta) e da [[Elpidio (ribelle)|Elpidio]], [[Stratego]]s di [[Sikelia]].Essi erano delusi per il fatto che erano stati scavalcati nella successione dal nipote Costantino dopo essere stati illusi dalla nomina a ''Cesare'' o ''Nobilissimi''. Essi dunque, dopo soli due mesi dall'ascesa di Costantino VI, si rivoltarono appoggiando le pretese di Niceforo al trono.<ref name="Teo6273">Teofane, AM 6273.</ref> La rivolta, a quanto pare appoggiata dagli [[iconoclasti]], fallì e Irene punì i cinque cognati costringendoli a farsi preti mentre Gregorio ed i suoi fautori vennero arrestati ed accecati per estrazione degli occhi.<ref name="Teo6273" /> Alla congiura partecipò anche lo [[strategos]] di [[Sikelia|Sicilia]], [[Elpidio (ribelle)|Elpidio]]. Irene fece arrestare e torturare la famiglia di questi e, per arrestarlo, inviò una grossa flotta al comando del patrizio Teodoro, che dopo diversi combattimenti, riuscì a recuperare la Sicilia; [[Elpidio (ribelle)|Elpidio]] si rifugiò in Africa, dove gli Arabi lo trattarono come se fosse [[basileus]] dei [[romei]] e addirittura, pare, lo avrebbero incoronato.<ref name="Teo6274">Teofane, AM 6274.</ref>
*[[Antonio Janni]] {{simbolo|Bronze Medal.svg|15}} ([[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|Paesi Bassi 1928]])<ref name=":6">{{Cita web|url=http://www.calcio.com/squadre/italien-team/olympische-spiele-1928/2/|titolo=Italia » Rosa Giochi olimpici 1928}}</ref>
[[File:Harun Al-Rashid and the World of the Thousand and One Nights.jpg|left|thumb|246x246px|Il califfo [[Hārūn al-Rashīd|Harun Al-Rashid]]]]
*[[Gino Rossetti]] {{simbolo|Bronze Medal.svg|15}} ([[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|Paesi Bassi 1928]])<ref name=":6" />
[[File:Iren and Constantin.jpg|miniatura|sinistra|Ritratti immaginari di Irene con il figlio [[Costantino VI]] mentre presiedono il [[Concilio di Nicea II]]]]
*[[Adolfo Baloncieri]] {{simbolo|Bronze Medal.svg|15}} ([[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|Paesi Bassi 1928]])<ref name=":6" />
In politica dovette subire nel [[782]] l'[[Invasione abbaside dell'Asia Minore (782)|attacco arabo-musulmano]] dell'erede al [[califfo|califfato]] [[Abbasidi|abbaside]] [[Harun al-Rashid|Hārūn]], figlio di [[al-Mahdi|al-Mahdī]], che da poco era stato insignito del titolo onorifico (''[[laqab]]'') di Rashīd (Ben guidato [da Dio]). Con poco meno di 100.000 uomini, Hārūn al-Rashīd marciò fino al [[Bosforo]], giungendo ad occupare la riva opposta a Costantinopoli. Irene affidò l'esercito al logoteta postale [[Stauracio (eunuco)|Stauracio]] e nel 782 lo mandò contro gli Arabi.<ref name="Teo6274" /> Tuttavia, a causa del tradimento del [[Tatzates|generale Tatzates]], che mal tollerava il governo di Irene, [[Stauracio (eunuco)|Stauracio]] venne fatto prigioniero dai Musulmani per poi essere riscattato da Irene, che non intendeva rinunciare a lui. Una tregua fu concordata dalle parti e Irene acconsentì al versamento dell'equivalente di 90.000 ''[[dinar|dīnār]]'' aurei a [[Baghdad]], ottenendo in cambio la liberazione dei prigionieri caduti in mano musulmana, mentre venivano liberati per converso quelli musulmani presi dai bizantini.
[[File:Holy Wisdom Salonica 1.jpg|thumb|234x234px|La [[Basilica di Santa Sofia (Salonicco)|basilica di Santa Sofia]] a [[Salonicco]].]]
Successivamente Irene inviò il suo esercito al comando del fido [[Logoteta]] contro gli [[Slavi]], e ben presto Stauracio riuscì a conquistare alcuni territori nella [[Tracia]] che permise a Irene di creare un nuovo [[Makedonia (thema)|tema di Macedonia]] nei territori appena conquistati. Il trionfo fu sontuosamente celebrato nell'[[Ippodromo di Costantinopoli]], nel gennaio del [[784]]. Per celebrare questa vittoria, Irene fece erigere la [[Basilica di Santa Sofia (Salonicco)|Basilica di Santa Sofia]] a [[Salonicco]].
 
==Note==
Nel 784 Irene diede inizio al suo piano per abolire l'iconoclastia. Convinse il patriarca [[Paolo IV di Costantinopoli|Paolo IV]] a dimettersi (31 agosto 784) e lo sostituì con uno fedele a lei, [[Tarasio di Costantinopoli|Tarasio]] (25 dicembre 784). Appena eletto, il nuovo patriarca iniziò subito a fare i preparativi per un nuovo concilio che avrebbe condannato l'iconoclastia, che si tenne il 31 luglio 786, a [[Costantinopoli]]. Tuttavia il Concilio fu sospeso per l'irruzione, nella Chiesa dove si teneva il concilio, di truppe iconoclaste che, disperdendo l'assemblea riunitasi, rese impossibile lo svolgimento del concilio. Irene non si demoralizzò e, con il pretesto di una guerra contro gli Arabi, inviò le truppe iconoclaste in Asia Minore in modo che non potessero più rovinare i suoi piani, mentre trasferì nella capitale quelle iconodule.
<references/>
 
Nel 785, l'Imperatrice reggente Irene decise di cessare di versare il tributo al [[Abbasidi|Califfato abbaside]] e le ostilità ripresero. Gli Arabi devastarono il [[Armeniakon|Thema degli Armeniaci]], ma agli inizi del [[786]] i Bizantini si vendicarono saccheggiando e radendo al suolo la fortezza di [[Hadath]] in [[Cilicia]], che gli Abbasidi avevano speso gli ultimi cinque anni nel tentativo di renderla una fortezza importante e una base militare per le loro spedizioni contro [[Costantinopoli]].
 
Nel 787 dunque si tenne il [[Secondo Concilio di Nicea|settimo Concilio Ecumenico a Nicea]], che condannò l'iconoclastia, affermando che le icone potevano essere venerate ma non adorate, e [[scomunica|scomunicò]] gli iconoclasti, ripristinando il culto delle immagini sacre. Alla base della tesi del Concilio stava l'idea che l'immagine è strumento che conduce chi ne fruisce dalla materia di cui essa è composta all'idea che essa rappresenta. Si finiva, in definitiva, per riprendere l'idea di una funzione didattica delle immagini che era stata già sviluppata dai [[Padri della Chiesa]]. Ciò nonostante il non aver invitato una delegazione franca pesò molto sui rapporti con Carlo Magno, che decise di non tener conto degli esiti del concilio, arrivando a chiedere la scomunica per Irene.
Sempre nel [[787]], per risolvere le discrepanze createsi, Irene stipulò un'alleanza con [[Carlo Magno]] e progettò il matrimonio tra la figlia di questi, [[Rotrude (figlia di Carlo Magno)|Rotrude]], e suo figlio, ma successivamente Irene ruppe l'accordo - si disse perché timorosa che Carlo Magno avrebbe spinto Costantino VI a svincolarsi dalla tutela materna<ref>{{cita|Diehl|p. 77.}}</ref> - e costrinse Costantino a sposare la figlia di un piccolo nobile bizantino: Maria d'Amnia, proveniente dalla Paflagonia.<ref name="Dieh78">{{cita|Diehl|p. 78.}}</ref> Irene offrì poi assistenza militare ad [[Adelchi (principe)|Adelchi]], principe longobardo in esilio a Costantinopoli e desideroso di riacquisire il proprio regno, dopo che era stato conquistato dai Franchi. Un corpo di spedizione, posto sotto il comando della [[saccellarius]] e [[logotheta]] Giovanni, rinforzato dalle truppe dalla Sicilia sotto il [[Patrikios]] Teodoro, sbarcò in [[Calabria]] verso la fine del [[788]], ma fu raggiunto dagli eserciti uniti dei [[duchi]] longobardi [[Ildebrando di Spoleto]] e [[Grimoaldo III di Benevento]], alleati con i Franchi. Nella battaglia che ne seguì i Bizantini furono sconfitti e col tempo persero [[Benevento]] e l'[[Istria]].
 
Tuttavia nel [[788]], dopo la distruzione della fortezza di Hadath in Cilicia da parte dei bizantini, vi fu una nuova invasione da parte del [[Abbasidi|Califfato abbaside]] di [[Hārūn al-Rashīd|Harun al-Rashid]]; le truppe bizantine di Irene diedero [[battaglia di Kopidnadon|battaglia a Kopidnadon]] e furono nuovamente sconfitte. Secondo il breve resoconto di [[Teofane Confessore|Teofane]], la battaglia risultò in una disastrosa sconfitta per i Bizantini, che persero molti uomini e ufficiali, compresi membri dei ''[[tagma]]'' degli ''[[Schola (unità romana)|Scholai]]'' che erano stati inviati nelle province da Irene nel [[786]] a causa del fatto che continuassero a supportare l'[[Iconoclastia]]. Teofane narra anche della perdita del capace ufficiale Diogene, un ''[[tourmarches]]'' (comandante di divisione) degli Anatolici. Irene fu costretta ricominciare a versare nuovamente i tributi al Califfato.
 
=== Costantino VI e Irene co-imperatori (790-797) ===
[[File:Constantine VI and Irene 780 790 gold 4410mg.jpg|thumb|[[Solido (moneta)|Solido]] di [[Costantino VI]], insieme alla madre Irene.|left|182x182px]]Nonostante Costantino VI avesse raggiunto la maggiore età, Irene continuava ad amministrare al suo posto gli affari di stato e si nominò ''Autocrate dei Romani'', cosa che Costantino non accettava più. Lo [[Stratego|Stratega]] degli Armeni, [[Alessio Muzalon]], nella primavera del 790, [[Assedio di Costantinopoli (790)|assediò Costantinopoli]], esigendo la legittimazione di Costantino che, già acclamato unico Imperatore, dando la colpa di ciò a [[Stauracio (eunuco)|Stauracio]], ordì una congiura contro di lui, ma Irene riuscì a soffocare la congiura e fece arrestare il figlio, facendolo anche frustare.<ref name="Dieh78" /> Irene tentò quindi di convincere l'esercito a legittimarle il potere assoluto sullo Stato (anche se Costantino VI, nei piani di Irene, sarebbe rimasto comunque coimperatore) costringendolo a giurare «Finché tu vivrai, noi non riconosceremo tuo figlio come imperatore»<ref name="Dieh78" />, ma pur ottenendo l'appoggio delle truppe della capitale, l'opposizione delle truppe anatoliche (favorevoli all'iconoclastia e dunque a Costantino VI) le impedì la realizzazione dei suoi piani; infatti esse nominarono unico imperatore Costantino VI (ottobre 790) costringendo l'ambiziosa imperatrice ad abbandonare il palazzo imperiale e a ritirarsi nel [[Palazzo di Eleuterio]]. Un anno dopo tuttavia, grazie all'appoggio dei suoi partigiani, Irene riuscì di nuovo a ottenere il titolo di imperatrice, regnando insieme al figlio.
 
Irene cercò quindi di cospirare per rendere il figlio impopolare. Dapprima fece in modo che suo figlio sospettasse della fedeltà del generale Alessio Mosele, spingendolo con la sua influenza a farlo arrestare e accecare.<ref name="Dieh80">{{cita|Diehl|p. 80.}}</ref> L'accecamento di Mosele fece perdere a Costantino VI il favore delle truppe anatoliche, che insorsero.<ref name="Dieh80" /> Costantino VI sedò questa rivolta con molta violenza, perdendo definitivamente il sostegno delle truppe anatoliche (793).<ref name="Dieh80" /> Successivamente Irene spinse Costantino VI a ripudiare la moglie, da cui divorziò, e a sposarsi con Teodota (795).<ref name="Dieh81">{{cita|Diehl|p. 81.}}</ref> Tale decisione rese Costantino VI impopolare anche tra gli ortodossi, specialmente gli Zeloti, che lo accusavano di adulterio.<ref name="Dieh81" />
 
=== Il colpo di stato di Irene ===
Durante il soggiorno a Prusa, Costantino VI, saputo che la moglie aveva avuto un figlio, tornò a Costantinopoli per raggiungerla (ottobre 796) e Irene approfittò dell'assenza del figlio persuadendo molti degli ufficiali della guardia ad attuare un colpo di Stato che portasse alla detronizzazione di Costantino e all'elevazione al trono di Irene.<ref>{{cita|Diehl|p. 82}}</ref> Per realizzare il loro piano dovevano però impedire che Costantino VI riguadagnasse popolarità trionfando contro gli Arabi: quindi con i loro intrighi fecero sì che la campagna contro i Musulmani risultasse un insuccesso.<ref name="Dieh83">{{cita|Diehl|p. 83.}}</ref>
 
In un momento in cui Costantino VI era estremamente impopolare, Irene ne approfittò per deporlo conscia che non avrebbe trovato opposizioni. Il 17 luglio 797 si tentò di tendere un agguato al basileus per assassinarlo, ma Costantino riuscì a sfuggire e trovò rifugio in Asia Minore, dove avrebbe potuto contare dell'appoggio delle truppe anatoliche.<ref name="Dieh83" /> Irene, disperata, vedendo che i suoi complici esitavano e la popolazione era favorevole a Costantino VI, pensò in un primo momento di implorare la grazia al figlio, poi decise di giocare la sua ultima carta minacciando molti dei cortigiani che si erano compromessi con lei a rivelare a Costantino VI la loro intenzione di tradirlo se non l'avessero aiutata.<ref name="Dieh83" /> Viste le minacce, i congiurati decisero di aiutare Irene: Costantino VI venne portato a forza a Costantinopoli, detronizzato e accecato nella stessa stanza dov'era stato battezzato (15 agosto [[797]]).<ref name="Dieh83" /> Irene continuò a governare come unica imperatrice.
 
Essendo Costantino VI estremamente impopolare, pochissimi piansero la sua morte e i più videro il colpo di Stato attuato da Irene come un atto di liberazione da un tiranno. Solo [[Teofane Confessore|Teofane]] nella sua ''Cronaca'', pur lodando nel suo complesso la figura di Irene, sembrò aver realizzato la gravità del suo crimine.
 
{{Citazione|Il sole si oscurò per 17 giorni senza irradiare, tanto che i vascelli erravano sul mare; e tutti dicevano che era per via dell'accecamento dell'[[Costantino VI|Imperatore]] che il sole rifiutava la sua luce. E così salì al trono Irene l'Ateniana, madre dell'Imperatore.|[[Teofane Confessore|Teofane]], ''Cronaca''.}}
 
== Regno (797-802) ==
Essendo la prima imperatrice bizantina ad essere imperatrice regnante e non imperatrice consorte, assunse il titolo di ''basileus'' (imperatore/re) al posto di quello di ''basilissa'' (imperatrice/regina) e si autoproclamò ''"[[Autocrazia|Autocrate dei Romani]]"'' (''αὐτοκράτωρ Ῥωμαίων'').
[[File:Impero romano d'oriente, irene, emissione aurea, 797-802.JPG|thumb|
[[Solido (moneta)|Solido]] d'oro con l'effigie di Irene]]
 
=== Politica interna ===
* Nominò suo sovrintendente alle finanze (''[[Logoteta|logothetēs tou genikou]], ''greco: <span lang="el"><span lang="grc">λογοθέτης τοῦ γενικοῦ</span></span>) il capace [[Niceforo I il Logoteta]] che, alla fine dell'[[802]], deporrà la stessa Irene usurpandole il trono.
Per non perdere popolarità Irene mitigò l'imposizione fiscale.
* Abolì la tassa cittadina a Costantinopoli (che era molto alta).
* Ridusse i dazi che i mercanti erano tenuti a pagare nei porti di Costantinopoli.
* Favorì i monasteri, che appoggiavano la sua politica.
Questa politica fiscale, pur garantendole grandissima popolarità, danneggiò il sistema erariale bizantino.
[[File:Athens8 tango7174.jpg|thumb|La chiesa di ''Panagía Gorgoepíkoös'' o ''Mikri Mitropoli'' a [[Atene]].]]
Nel campo della arti e della cultura:
* Fece erigere la [[Basilica di Santa Sofia (Salonicco)|Basilica di Santa Sofia]] a [[Salonicco]].
* Fece erigere la [[Cattedrale metropolitana dell'Annunciazione|Piccola Cattedrale di Atene]] o ''Mikri Mitropoli'' '''<nowiki/>'''("piccola chiesa metropolitana").
* Arricchì con nuovi mosaici la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]] a [[Costantinopoli]]; uno di essi contiene il suo ritratto a grandezza naturale.
Per quanto riguarda la successione al trono:
* Dovette poi affrontare il problema della successione al trono, che alla sua morte sarebbe rimasto vacante: dei figli di Costantino VI, l'unico maschio ancora in vita era nato dopo l'accecamento del sovrano e dunque era considerato bastardo e in quanto tale impossibilitato a succedere a Irene.<ref name="Dieh85">{{cita|Diehl|p. 85.}}</ref> I due eunuchi che consigliavano Irene, [[Stauracio (eunuco)|Stauracio]] ed [[Ezio (eunuco)|Ezio]], si contesero la successione, ambendo entrambi a porre sul trono di Bisanzio uno dei loro parenti.<ref name="Dieh85" /> Ezio e Stauracio erano acerrimi nemici e ognuno cercava di provocare la caduta in disgrazia dell'altro, con intrighi vari.<ref name="Dieh86">{{cita|Diehl|p. 86.}}</ref>
 
=== Politica estera ===
* Rioccupò la [[Sicilia]] dopo che il suo [[stratego]]s, [[Elpidio (ribelle)|Elpidio]], si era ribellato al governo di [[Costantinopoli]].
* Dovette fronteggiare ben [[Invasione abbaside dell'Asia Minore (782)|due invasioni]] del Califfato abbaside di [[Harun al-Rashid]]. A causa del tradimento di uno dei suo generali, l'armeno [[Tatzates]], Irene fu costretta a pagare ingenti tributi all'emiro in cambio del ritiro delle sue truppe.
* Fece condurre una campagna contro i Serbi e i Bulgari ottenendo la vittoria, che le consentì di creare il Thema (provincia) di [[Makedonia (thema)|Makedonia]].
* Attuò una politica di [[ellenizzazione]] dei popoli slavi dei Balcani.
* Ostile al Regno dei Franchi, che minacciavano gli interessi bizantini in Italia, appoggiò militarmente una campagna (fallimentare) guidata da [[Adelchi (principe)|Adelchi]], che desiderava riprendersi il regno. Adelchi era un principe longobargo in esilio a Costantinopoli, figlio del re [[Desiderio (re)|Desiderio]] che era stato deposto dai Franchi.
* Riuscì a porre, anche se temporaneamente, fine alle [[iconoclastia|lotte iconoclaste]], convocando il [[Concilio di Nicea II]] assieme a [[papa Adriano I]].
* Senza dubbio però la principale minaccia a cui Irene dovette far fronte fu l'incoronazione di [[Carlo Magno]] come ''Imperatore dei Romani''. Di questo titolo, fino ad allora, potevano fregiarsene solamente gli [[Imperatori bizantini|Imperatori di Costantinopoli]], unici, legittimi e diretti discendenti degli [[Imperatori romani]]. Il fatto che il trono "romano" fosse occupato da una donna, spinse [[papa Leone III]] a considerare il trono "romano" vacante, nominando "''Imperatore dei Romani''" il re dei Franchi e dei Longobardi [[Carlo Magno]], il giorno di natale dell'anno 800. Irene fu declassata dall'Occidente a "''Imperatrice dei Greci''". La nascita di un nuovo Impero d'Occidente non fu ben accolta dall'Impero d'Oriente che tuttavia, nonostante le minacce di Irene, non aveva i mezzi sufficienti per intervenire militarmente. L'imperatrice dovette così assistere impotente a ciò che stava avvenendo a Roma; ella si rifiutò sempre di accettare il titolo di ''imperatore'' a Carlo Magno, considerando l'incoronazione di Carlo Magno, ad opera del papa, un atto di usurpazione di potere.
* Cercò poi una riappacificazione con l'Occidente, avviando persino un tentativo di matrimonio fra lei e [[Carlo Magno]]; tuttavia fu deposta da [[Niceforo I il Logoteta|Niceforo I]], poco dopo l'avvio delle trattative.
 
== Detronizzazione (ottobre 802) e morte (agosto 803) ==
Nell'[[802]] Carlo Magno tentò di risolvere il problema inviando dei messi a Costantinopoli per proporre a Irene di sposarlo in modo da «riunificare l'Oriente e l'Occidente». Tuttavia le negoziazioni non andarono a buon fine perché nello stesso anno l'Imperatrice Irene fu detronizzata da una congiura che pose sul trono [[Niceforo I il Logoteta|Niceforo I]].<ref name="Dieh86" />
 
Mentre Irene si trovava in villeggiatura nel Palazzo di Eleuterio, i congiurati approfittarono della sua assenza per presentarsi al [[Gran Palazzo|Sacro Palazzo]] con ordini contraffatti dell'Imperatrice che intimavano di nominare Imperatore Niceforo affinché le fosse di aiuto nel combattere [[Ezio (eunuco)|Ezio]].<ref name="Dieh87">{{cita|Diehl|p. 87.}}</ref> I soldati a guardia del palazzo non dubitarono dell'autenticità dell'ordine e consegnarono il palazzo ai congiurati, che sparsero la voce della proclamazione a Imperatore di Niceforo I, mentre Irene veniva arrestata e segregata nel Sacro Palazzo.<ref name="Dieh87" /> Il colpo di Stato tuttavia rischiò di fallire: il popolo e il clero erano favorevoli ad Irene e per questo, alla notizia della sua deposizioni, insorsero. La folla si presentò davanti alle porte del Sacro Palazzo, pretendendo la restituzione del trono ad Irene.
 
Per evitare spargimento di sangue, l'imperatrice preferì allora ritirarsi dal governo e, nonostante le promesse di Niceforo, che le aveva garantito che l'avrebbe trattata «''come si addice a una basilissa''», concedendole di vivere nel suo Palazzo di Costatinopoli, l'Eleuterio, proprio per paura che Irene potesse riprendersi nuovamente il trono, come già aveva fatto in passato, la esiliò prima in un monastero nelle [[Isole dei Principi]] e infine (novembre 802) nell'isola di [[Lesbo]]<ref name="Dieh88">{{cita|Diehl|p. 88.}}</ref>; qui per sopravvivere e per potersi mantenere dovette adattarsi a filare la lana.
Morì il 9 agosto [[803]], senza suscitare rimpianti neppure nel Clero che aveva tanto favorito.
 
Il suo corpo fu inizialmente sepolto a [[Büyükada]] (''Πρίγκηπος'') sulle [[Isole dei Principi]].
 
L’ascesa al potere e la caduta di Irene, sottolineano la difficoltà dell’esercizio del potere da parte di una donna. La sovrana dovette costantemente negoziare degli appoggi per garantire la legittimizzazione e la continuità del suo potere. Lasciava un impero nel caos sociale e politico e nella rovina amministrativa ed economica: tali da mai più consentire ai successori di fronteggiare le minacce esterne incombenti sul destino del trono d’Oriente.
 
== Culto ==
[[File:Sarcofago imperatrice Irene, Istanbul.jpg|thumb|Il sarcofago dell'imperatrice Irene, nella [[basilica di Santa Sofia (Istanbul)]]]]
Nell'[[864]], malgrado la pessima gestione di governo ed i crimini di cui si era macchiata, Irene fu [[Canonizzazione|canonizzata]] col nome di ''Santa Irene la Giovane'' da [[Fozio di Costantinopoli]], proprio perché ella pose fine, sia pure temporaneamente, all’iconoclastia e fu munifica protettrice del clero, che ne beneficò in ogni modo. La sua venerazione è limitata alle [[Chiese orientali|Chiese ortodosse orientali]].
 
Irene favorì anche lo sviluppo delle arti e della letteratura; la tradizione narra che era bellissima e appassionata e come tale venne rappresentata dagli artisti e scrittori.
 
Nonostante fosse morta nell'indigenza, il suo corpo fu traslato da [[Büyükada|Principo]] e sepolto solennemente, come si addice ad un'imperatrice quale fu, nella [[chiesa dei Santi Apostoli (Costantinopoli)|chiesa dei Santi Apostoli]] di [[Costantinopoli]]. Il suo sepolcro fu però poi violato dai [[crociata|crociati]] nel [[1204]], che ne saccheggiarono il ricco corredo, e ancora dai turchi [[ottomani]] nel [[1462]], quando demolirono la basilica ormai abbandonata. Resta, tuttavia, ancora oggi il sarcofago vuoto, in [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]] a [[Istanbul]].<ref>Rizzotto, p. 18</ref>
 
La Chiesa ortodossa la venera il 7 agosto.
 
== Note ==
{{references}}
 
== Voci correlate ==
* [[Stauracio (eunuco)]]
* [[Ezio (eunuco)]]
* [[Harun al-Rashid]]
* [[Elpidio (ribelle)]]
* [[Tatzates|Generale Tatzates]]
* [[Michele Lacanodracone]]
* [[Guerre arabo-bizantine (780-1180)]]
* [[Makedonia (thema)|Thema di Makedonia]]
* [[Sikelia|Thema di Sikelia]]
* [[Pax Nicephori]]
* [[Concilio di Nicea II]]
* [[Dinastia Isauriana]]
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Bruno Colombero|autore2=Nello Pacifico|titolo=Agenda Granata 2|editore=Fondazione Campo Filadelfia|città=Torino|anno=1999|cid=Colombero, Pacifico}}
* {{cita libro| Nicola|Bergamo | Costantino V Imperatore di Bisanzio | 2007| Il Cerchio | Rimini|isbn= 88-8474-145-9}}
* {{cita libro| Nicola|Bergamo | Irene, Imperatore di Bisanzio | 2015| Jouvence | Milano|isbn= 978-88-7801-486-2}}
* Charles Diehl, ''La civiltà bizantina'', 1962, Garzanti, Milano
* Charles Diehl, ''Figure bizantine'', introduzione di [[Silvia Ronchey]], 2007 (1927 originale), Einaudi, ISBN 978-88-06-19077-4
* Dominique Barbe, ''Irène de Byzance'', Paris 2006.
* {{cita libro| Alain|Ducellier | Bisanzio (IV-XV secolo) | 2005| San Paolo| Milano|coautori= Michel Kapla |isbn= 88-215-5366-3}}
* Anna Maria Fontebasso, ''Lettere di Pharan - l'ascesa al potere di Irene di Bisanzio'', Firenze 1988.
* {{cita libro| Gerhard |Herm | I bizantini| 1985| Garzanti| Milano }}
* {{cita libro| John Julius | Norwich | Bisanzio | 2000|Mondadori| Milano|isbn= 88-04-48185-4}}
* {{cita libro| Alexander P|Kazhdan| Bisanzio e la sua civiltà | 2004| Laterza| Bari|edizione=2<sup>a</sup> ed |isbn= 88-420-4691-4}}
* {{cita libro| Ralph-Johannes |Lilie | Bisanzio la seconda Roma |2005| Newton & Compton| Roma|isbn=88-541-0286-5}}
* Becher Matthias, ''Carlo Magno'', Il Mulino, Bologna, 2000
* {{cita libro| Georg |Ostrogorsky | Storia dell'Impero bizantino| 1968| Einaudi| Milano|isbn= 88-06-17362-6}}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| La storia di Bisanzio |2004| Jouvence | Roma|isbn=88-7801-353-6}}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| I bizantini in Italia |2004| il Mulino | Bologna }}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| Bisanzio e Venezia |2006| il Mulino | Bologna }}
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| Introduzione alla storia bizantina |2006| il Mulino | Bologna }}
* {{cita libro| Giorgio|Ravegnani | Imperatori di Bisanzio | 2008| Il Mulino | Bologna|isbn= 978-88-15-12174-5}}
* Mirko Rizzotto, ''Irene Imperatrice romana d'Oriente'', 2008, Pagine Svelate, Gerenzano (Varese), ISBN 88-95906-02-0
* [[Silvia Ronchey]], ''Lo stato bizantino'', Torino, Einaudi, 2002, ISBN 88-06-16255-1
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Irene of Athens}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{En}} [http://www.wildwinds.com/coins/byz/constantine_VI-irene/i.html Monete emesse da Costantino VI insieme alla madre Irene]
* {{En}} [http://www.wildwinds.com/coins/byz/irene/i.html Monete emesse da Irene]
 
{{Box successione|tipologia=regnante|carica=[[Imperatori bizantini|Imperatrice bizantina]]|immagine=Double-headed_eagle_of_the_Greek_Orthodox_Church.svg|periodo=[[797]]-[[802]]| precedente=[[Costantino VI]] | successivo=[[Niceforo I il Logoteta|Niceforo I]]}}
 
{{Calcio Torino navbox}}
{{Imperatori bizantini}}
{{Portale|calcio|Torino}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Biografie|Bisanzio|Medioevo}}
 
[[Categoria:PersonaggiStoria del DeTorino mulieribus clarisF.C.|Nazionale]]
[[Categoria:SantiStoria perdel nome|Irenecalcio italiano]]
[[Categoria:Santi bizantiniCalciatori del IXTorino secoloF.C.|Irene ]]
[[Categoria:SantiCalciatori della ChiesaNazionale ortodossaitaliana|Irene Torino]]
[[Categoria:Sovrani santi]]
[[Categoria:Regine regnanti]]