Albania e Francesco Beccuti: differenze tra le pagine

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{{F|poeti italiani|luglio 2013}}
{{nota disambigua}}
{{StatoBio
|Nome = Francesco
|nomeCorrente = Albania
|Cognome = Beccuti
|nomeCompleto = Repubblica d'Albania
|PostCognome = detto '''il Coppetta'''
|nomeUfficiale = Republika e Shqipërisë
|Sesso = M
|altrelingue=[[Lingua italiana|italiano]]
|LuogoNascita = Perugia
|linkBandiera = Flag of Albania.svg
|GiornoMeseNascita = 6 aprile
|paginaBandiera = Bandiera dell'Albania
|AnnoNascita = 1509
|linkStemma = Albania state emblem.svg
|LuogoMorte = Perugia
|paginaStemma = Stemma dell'Albania
|GiornoMeseMorte = 19 agosto
|motto = {{sq}}Ti Shqipëri, më jep nder, më jep emrin shqipëtar<br /> {{it}}Tu Albania, mi dai onore, mi dai il nome di albanese (non ufficiale)
|AnnoMorte = 1553
|linkLocalizzazione = Albania in Europe.svg
|Epoca = 1500
|linkMappa = Mappa-Albania.png
|Attività = poeta
|capitale ={{simbolo|Stema e Bashkisë Tiranë.svg}} [[Tirana]]
|Nazionalità = italiano
|capitaleAbitanti = 811.649<ref>{{cita web |url
|titolo=Copia archiviata |accesso=29 marzo 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160412123357/http://www.instat.gov.al/media/322938/pop_1_janar_2016.pdf |dataarchivio=12 aprile 2016 }}</ref>
|capitaleAbitantiAnno = 2016
|governo = [[Repubblica (forma statuale)|Repubblica parlamentare]]
|presidente = [[Ilir Meta]]
|primoMinistro = [[Edi Rama]]
|elenco capi di stato = [[Presidenti dell'Albania|Presidente della Repubblica]]
|elenco capi di governo = [[Primi ministri dell'Albania|Primo ministro]]
|indipendenza = [[28 novembre]] [[1912]] dall'[[Impero ottomano]] a [[Valona]]
|liberazione = [[29 novembre]] [[1944]] dalla [[Germania]]
|ingressoONU = 14 dicembre [[1955]]
|superficieTotale = 28 748
|superficieOrdine = 139
|superficieAcqua = 4,7
|popolazioneTotale = 2 876 591
|popolazioneAnno = 2015<ref>{{cita web|http://www.instat.gov.al/media/282024/njoftimi_per_media_popullsia.pdf|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170713231257/http://www.instat.gov.al/media/282024/njoftimi_per_media_popullsia.pdf|dataarchivio=13 luglio 2017|titolo=Popullsia e Shqipërisë|lingua=sq|data=1 gennaio 2015|sito=INSTAT }}</ref>
|popolazioneOrdine = 139
|popolazioneDensita = 97
|popolazioneCrescita = -0,14% (2014)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=28 febbraio 2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en}}</ref>
|confini = [[Montenegro]], [[Grecia]], [[Macedonia del Nord]], [[Confine tra l'Albania e il Kosovo|Kosovo]] (territorio conteso)
|nomeAbitanti = [[Albanesi]]
|continente = [[Europa]]
|orario = [[Tempo coordinato universale|UTC]] +1
|valuta = [[Lek albanese]]
|PIL = 12688<ref name=IMF>[https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013]</ref>
|PILValuta = $
|PILAnno = 2012
|PILOrdine = 125
|PILprocapite = 4146
|PILprocapiteValuta = $
|PILprocapiteAnno = 2017
|PILprocapiteOrdine = 97
|PILPPA = 25930
|PILPPAValuta = $
|PILPPAAnno = 2016
|PILPPAOrdine = 117
|PILPPAprocapite = 7997
|PILPPAprocapiteValuta = $
|PILPPAprocapiteAnno = 2012
|PILPPAprocapiteOrdine = 100
|HDI= 0,764 (alto)
|HDIAnno= 2016
|HDIOrdine= 75
|TFT= 1,5 (2011)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2011|accesso=12 febbraio 2013}}</ref>
|energia = 0,21
|tld = .al
|inno = [[Hymni i Flamurit]]
|festa = 28 novembre
|note = Z100 (codice catastale stato estero)
|stato precedente = [[File:Flag of Albania (1946-1992).svg|20px|border]] [[Repubblica Popolare Socialista d'Albania]]
}}
== Biografia ==
L''''Albania''' (<small>pron.</small> {{IPA|[albaˈniːa]}}; in [[Lingua albanese|albanese]]: ''Shqipëria'', storicamente ''Arbëria'' e "Iliria", cioè la terra degli Iliri abitanti dell'antica Albania<ref>Sino XVIII secolo, periodo delle ultime migrazioni degli albanesi in Italia (centro-sud), Ucraina (Crimea) e Croazia (Dalmazia), è accertato l'utilizzo della popolazione albanese della toponomastica ''Arbëria'' (gegë: Arbënia) per l'Albania e ''arbëreshë''/''arbërorë'' per gli stessi albanesi.</ref>), chiamata anche "terra delle aquile<ref>{{Cita web|url=https://www.viaggiamo.it/perche-lalbania-si-chiama-il-paese-delle-aquile/|titolo=Perché l’Albania si chiama il Paese delle Aquile?|autore=Milena Usai|sito=Viaggiamo|data=2017-11-02|lingua=it-IT|accesso=2019-04-14}}</ref>", nome ufficiale '''Repubblica d'Albania''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[ɾepublika e ʃcipəˈɾisə]}}; in albanese: ''Republika e Shqipërisë''), è uno [[Stato]] situato nella [[penisola balcanica]].
Nato nel capoluogo [[Umbria|umbro]] da nobile famiglia, partecipò alla politica della sua città, ricoprendo cariche pubbliche. La sua vita fu quella, priva di eventi di rilievo, del letterato di provincia, vissuta in gran parte fra le mura della città natale, dove tra l'altro morì e fu sepolto presso la chiesa di [[San Francesco al Prato]].
 
L'interesse della sua produzione poetica, che non si discosta dai moduli [[Francesco Petrarca|petrarchisti]] o al più berneschi dell'epoca, non risiede tanto nella pur pregevole qualità formale, quanto in quella dei contenuti. Coppetta approfittò infatti dell'enorme tolleranza verso l'[[omosessualità]] esistente in [[Italia]] poco prima dell'inizio della [[Controriforma]], per discutere dei propri amori omosessuali con una schiettezza che pochi decenni dopo sarebbe divenuta impensabile: basterà dire che fra le sue poesie si annoverano due lunghe composizioni sui "pro" e "contro" della [[sodomia]] omosessuale.
Confina a nord-ovest con il [[Montenegro]], a nord-est con il [[Kosovo]]<ref>Il territorio è conteso tra il governo kosovaro-albanese, che effettivamente lo controlla, e la [[Serbia]], che ne reclama la sovranità.</ref>, a est con la [[Macedonia del Nord]] e a sud con la [[Grecia]]. Le sue coste si affacciano sul [[Mare Adriatico|Mar Adriatico]] (sul [[Canale d'Otranto]]) e sullo [[Mar Ionio|Ionio]]. Il paese, con i suoi confini, ha una superficie di 28&nbsp;756&nbsp;km² e una [[popolazione]] di 2,8 milioni di abitanti.
 
Così, ad esempio, la composizione edita col titolo non originale "''Contro la pederastia''" ([[1547]]-[[1553]]) è indirizzata a [[Francesco Colombo]] (o Colombi) detto "[[il Platone]]" ([[1515]]-1553), che insegnava all'[[università di Perugia]], per convincerlo ad abbandonare i rapporti sessuali con uomini (ma senza gran convinzione, a giudicare dai due versi conclusivi: "''e 'l mio dir è narrar favole al sordo / e mi butto l'inchiostro e questo foglio''").
Culla della civiltà [[illiri]]ca, è stata tra i principali centri culturali e religiosi dell'[[Impero bizantino]]. Il [[Principato d'Albania (Medioevo)|Principato d'Albania]] fu l'unico paese dei Balcani che nel [[XV secolo]] resistette - per ben più di due decenni - agli attacchi dei [[turchi]]-ottomani, cadendo in mano loro soltanto dopo la morte dell'eroe [[Giorgio Castriota Scanderbeg]]. Ne seguì una duratura [[diaspora]] del suo popolo<ref>Vedi [[Arbëreshë]].</ref> e una [[islamizzazione]] forzata, divenendo per quattro secoli e mezzo provincia dell'[[Impero ottomano]]. Dichiarò l'[[indipendenza]] il [[28 novembre]] [[1912]] e riconosciuta tale dalla [[Trattato di Londra (1913)|Conferenza degli Ambasciatori a Londra]] nel [[1913]], anno in cui nacque il [[Governo provvisorio albanese|primo governo provvisorio]] nel pieno delle [[guerre balcaniche]]. Divenuta brevemente un [[Protettorato italiano dell'Albania|Protettorato italiano]] al termine della [[Prima guerra mondiale]], fu nuovamente [[Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)|occupata e annessa]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nel [[1939]]. Durante il [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], fu temporaneamente ampliata fino a inglobare la gran parte dei territori della cosiddetta [[Albania etnica]], comprendente i territori abitati da etnia a maggioranza albanese. Dal [[1944]] al [[1990]] l'Albania fu uno [[Repubblica Popolare Socialista d'Albania|Stato comunista]] estremamente [[Isolazionismo|isolazionista]], [[Stalinismo|stalinista]] e [[Antirevisionismo|antirevisionista]].
L'Albania è membro delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]], la [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]], dell'[[Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa|Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa]], il [[Consiglio d'Europa]], dell'[[Organizzazione mondiale del commercio]] e uno dei membri fondatori dell'[[Unione per il Mediterraneo]]. Dal 24 giugno 2014 l'Albania è [[Allargamento dell'Unione europea|ufficialmente candidata per l'adesione]] all'[[Unione europea]]<ref>[http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-439_en.htm?locale=en EUROPA - PRESS RELEASES - Press release - EU candidate status for Albania<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> dopo aver richiesto formalmente l'adesione all'UE il 28 aprile [[2009]]. Riforme di [[libero mercato]] hanno aperto il paese agli investimenti stranieri, in particolare nello sviluppo di infrastrutture energetiche e di trasporto. È tra i paesi emergenti d'[[Europa]] e, grazie alle numerose bellezze storiche e naturali, tra le nuove mete [[Turismo|turistiche]] dei [[Penisola balcanica|Balcani]] e del [[bacino del Mediterraneo]].
 
La composizione edita col titolo "''In lode della pederastia''" si rivolge invece a un messer Bino (uomo d'arme che Chiòrboli, identifica col capitano [[Baldino Baldineschi]]): Beccuti intende far "rinsavire" da un amore che, contro la sua "natura", lo lega a una donna. Per convincerlo descrive quanto valgano le bellezze dei ragazzi perugini: Boncambio, Crispoltino, Contino, Valeriano, Turno, Alcide, e quel Francesco Bigazzini di cui Beccuti stesso è innamorato. Pensando a loro, ammonisce Beccuti, non bisogna deporre le armi in questo campo, come ha fatto il capitano Scala Villani.
La capitale d'Albania è [[Tirana]]. L'[[lingua albanese|albanese]] è la [[lingua ufficiale]]; gli [[albanesi]] chiamano se stessi ''[[Shqiptar|shqiptarë]]''.
 
Due sonetti indirizzati al Baldineschi lo ammoniscono poi a non innamorarsi troppo di un Pietro, bello ma dal [[cuore]] duro come [[diamante]]; un [[sonetto]] burlesco prende anche in giro un Bernardo Giusti per la sua smisurata gentilezza (che nel gergo burlesco dell'epoca significa "preferenza per la [[sodomia]] passiva").
il cognome più usato dal popolo è Mircus Rusta de russia.
 
Comunque, benché tre sonetti del 1553 circa lodino le virtù e la bellezza di un [[Berardino Alfani]] (forse colui che insegnò [[diritto]] dal [[1530]] al [[1560]]), la massima parte delle poesie omosessuali del Beccuti è dedicata all'amore per Francesco Bigazzini (cantato col nome di "Alessi"), che durò dal [[1547]] al 1553. È notevole il fatto che, in un'epoca in cui era socialmente sottinteso che l'amore omosessuale fosse [[pederastia|pederastico]], Beccuti si sia invece innamorato d'un giovane adulto, di cui in uno dei sonetti ne festeggia il ventitreesimo compleanno.
Etimologia{{Vedi anche|Albania (toponimo)}}
L'Albania è chiamata dai suoi abitanti ''Shqipëri''. [[Sami Frashëri]] nella sua opera "Shqipëria ç'ka qënë, ç'është e ç'do të bëhet" (1899), dice che gli antenati degli albanesi si facevano chiamare arbën, parola questa documentata almeno dal II secolo d.C. che però subisce un cambiamento: da arbën in arbër per via dell'abitudine che hanno i toschi (abitanti del sud dell'Albania) di cambiare la lettera "n" in "r". Arbër o Arbën cioè coloro che lavorano la terra, da "Ar" che vuol dire terra, campo e "bër" o "bën" che si traduce con “fare lavorare”.
 
L'estremo interesse di questo canzoniere [[petrarchismo|petrarchista]] è dato dal fatto che Beccuti volle riassumerne tutte le fasi: dall'inizio, alle ripulse (Bigazzini è [[eterosessuale]] e non gradisce le dichiarazioni di "casto" amore del Coppetta) alle rivalità con altri omosessuali (Agnolo Felice Mansueti, Pellino Pellini e Fabio Stratta), alla fine; il tutto vissuto, si direbbe, in modo esplicito (nonostante Beccuti fosse sposato).
Sami Frashëri collega la parola Shqipëri al nome dell'“uccello benedetto”, cioè l'aquila (shqipe, shqiponja nella lingua albanese). Frashëri considera l'aquila una vera divinità e scrive che gli antenati degli albanesi l'adoravano come se effettivamente lo fosse e, un tempo, l'animale era raffigurato anche sulla loro bandiera (all'epoca della pubblicazione del libro, l'Albania era una provincia dell'impero ottomano e non aveva una bandiera propria). Tuttavia, lo studioso conclude che la parola shqipëri sembra non essere molto antica, perché gli albanesi che si trasferirono in Italia e in Grecia non la conoscevano affatto e per questo utilizzavano la parola Arbër. Il nome Albania deriverebbe dalla città illirica di "[[Albanopolis]]", dal nome di una tribù illirica; da lì è derivato il nome Albania utilizzato dagli stranieri europei per indicare i territori dell'Albania. Fino al [[XV secolo]] era chiamata dagli albanesi [[Arberia]], e tutti gli albanesi si identificavano con il nome di [[arbëreshë]]. In [[greco bizantino]], il nome del paese è ''Albania'', con le sue varianti ''Albaētia'', ''Arbanētia''.<ref>[[Oxford English Dictionary]]</ref>
 
In conclusione, il canzoniere del Coppetta è un documento sociale, umano e perfino antropologico, oltre che letterario, praticamente unico nel suo genere, in quanto rappresenta una parte importante della storia dell'omosessualità.
Il termine "Albania", così come altri [[toponimo|toponimi]] europei e mediterranei, ad esempio [[Alpi]] e [[Albione]], può avere due possibili etimologie, entrambe plausibili: dalla radice [[lingua protoindoeuropea|protoindoeuropea]] ''*albho-'', che indicava il "bianco"<ref>{{de}}Indogermanisches etymologisches Wörterbuch (Indo-European Etymological Dictionary) 1959 pp. 30–31</ref>, oppure dalla radice, sempre protoindoeuropea, ''*alb-'', ovvero "collina". Nel [[II secolo a.C.]], [[Polibio]] nelle sue ''[[Storie (Polibio)|Storie]]'' menziona una tribù di nome ''Arbon'' nelle zone centrali dell'odierna Albania. Gli abitanti di quelle zone venivano chiamati ''Albanoí'' e ''Arbanitai''.<ref name="chekrezi">Constantine A. Chekrezi. ''Albania Past and Present''. New York: The Macmillan Company, 1919. p. 116.</ref>
 
Postume, infine, furono pubblicate le sue ''Rime''.
Un'altra ipotesi suggerisce che il toponimo derivi dalla tribù [[Illiri]]ca degli Albani registrata da [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], che disegnò una mappa nel [[150]]<ref>{{en}}Madrugearu A, Gordon M. ''The wars of the Balkan peninsula''. Rowman & Littlefield, 2007. p.146</ref> molto significativa per la storia dell'[[Illiria]]. Questa mappa mostra la città di [[Albanopolis]]<ref>Richard Talbert, ''Barrington Atlas of the Greek and Roman World'', (ISBN 0-691-03169-X), map 49 & notes</ref> (situata a nordest di Durazzo), che fu in seguito chiamata Albanon e Arbanon, benché non sia sicuro che si tratti della stessa città.<ref>''The Illyrians'' by J. J. Wilkes, 1992, ISBN 0-631-19807-5, p. 279, "We cannot be certain that the Arbanon of Anna Comnena is the same as Albanopolis of the Albani, a place located on the map of Ptolemy (3.12)"</ref> Un'ulteriore ipotesi è quella che considera il toponimo come derivato dalla [[Albania caucasica]] nella vecchia Armenia, all'incirca corrispondente con il territorio dell'[[Azerbaigian]] e [[Daghestan]] meridionale.<ref>{{cita web|url=http://www.bakililar.az/ca/eng/history/problem.html|titolo=On the problem of autohtonity of the turkic population of garabag}}</ref>
 
Nelle sue ''Storie'' scritte nel [[1079]]-[[1080]], lo storico bizantino Michele Attaliate fu il primo a riferirsi agli ''Albanoi'' per aver preso parte ad una rivolta contro [[Costantinopoli]] nel 1043, e agli ''Arbanitai'', come popoli assoggettati dal duca di [[Durazzo]].<ref>Robert Elsei. ''The Albanian lexicon of Arnold von Harff, Earliest reference to the existence of the Albanian language'', pp. 113–122.</ref>{{Citazione necessaria|C'è anche un'ipotesi che sostiene che il nome "Albania", oppure "Arbania", sarebbe una deformazione (comune in Albania) del nome di un popolo illirico, Carabanti o Caravanti, per cui, cadendo la (C) e ra = si avrebbe "arbant o arvant", da cui "alban", "arban", "arvan", che darebbero "albania", "arbenia" - "arbana" e "arvaniti". Vige la deformazione di (r) in (l) e di (v) in (b) ed anche in (u).}}
 
== Storia ==
[[File:Butrint, Albania.jpg|thumb|Le rovine dell'antica città [[illiri]]ca<ref>https://www.archive.org/download/lalbania00ojetgoog/lalbania00ojetgoog.pdf</ref> di [[Butrinto]], [[Patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]], nella città di [[Saranda]]]]
[[File:Elmo in bronzo tipo illirico.jpg|thumb|upright=0.7|Elmo in bronzo protoalbanese ([[Illiri]]co)]]
{{Vedi anche|Storia dell'Albania}}
 
=== Preistoria ===
Le prime indagini formali e la inventariazione dei monumenti archeologici dell'Albania iniziò con [[François Pouqueville]], console generale di Napoleone presso la corte di [[Alì Pascià di Tepeleni|Ali Pascià]], e [[William Martin Leake]] agente britannico presso la stessa corte. Una missione francese, guidata da Len Rey, lavorò in Albania nel 1924-1938 e pubblicò i risultati in ''Cahiers d'Archéologie, d'Art et d'Histoire en Albanie et dans les Balkans'' (Quaderni d'Archeologia, arte e storia in Albania e nei Balcani).
 
Il territorio albanese è stato abitato fin dalla preistoria, come dimostrano i ritrovamenti [[archeologia|archeologici]] e gli studi [[antropologia|antropologici]] su campioni di resti umani del medio-tardo [[paleolitico]], risalenti a un periodo compreso tra 100.000 e 10.000 anni fa, rinvenuti presso la località di [[Xare]] e nelle caverne di [[Santa Marina (Albania)|Santa Marina]] a [[Saranda]], nel sud del paese.
Alcuni studiosi ipotizzano che gli albanesi siano etnicamente discendenti degli antichissimi [[Pelasgi]]<ref>Conrad Malte-Brun, "Annales des Voyages de la geographie et de l'historie", Parigi, 1809</ref><ref>[[Johann Georg von Hahn]], "Albanesische Studien", Bd. 1-3, Jena 1854, reprint Dion. Karavias, Athen 1981</ref> e successivamente siano stati chiamati col nome di Illiri da scrittori antichi greci e romani. Dagli studi archeologici e i ritrovamenti si dimostra la tesi di un'origine illirica, dovuta non solo al nome della tribù degli ''Albani'' nell'Albania centrale ma anche a causa di molti legami culturali con gli [[Illiri]] stessi, riguardando la vita sociale e politica. Inoltre questa tesi è rafforzata dal fatto che la parola " i lir" in albanese si traduce ''Libero'', quindi Illiria ''Paese dei liberi'', che descriveva la formazione sociale delle tribù illiriche e gli atti di pirateria. Altre tesi sollevate propongono un'origine sempre autoctona nei Balcani, in assenza di qualche migrazione da parte degli albanesi ma questa volta riguardanti la [[Dacia (regione storica)|Dacia]] e [[Tracia]], descrivendo gli abitanti della moderna Albania come un popolo balcanico non latinizzato, a differenza dei [[Rumeni]].
 
Sulla storia antica dell'Albania, le antiche fonti letterarie offrono poche e vaghe notizie. Intorno al [[VI secolo a.C.]] gli stessi Illiri, grazie ad un rapido sviluppo economico agricolo e produttivo artigianale determinato dalla [[metallurgia]] — per uso civile e militare — del bronzo e del ferro, svilupparono una forte identità comune, rafforzando il predominio sul territorio con il commercio e, molto spesso, con atti di [[pirateria]]<ref>[http://www.scribd.com/doc/30584171/2-Shthurja-e-Bashkesise-Primitive-i-l-i-r-e-t 2.Shthurja e Bashkesise Primitive - i l i r e t<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Fondarono alcuni centri abitati tra cui [[Scutari]] (''Shkodër''), sulla costa mediterranea. Si estendeva nei [[Balcani]] occidentali a sud del [[Danubio]] ed era formata da una serie di [[tribù]] evolute che vivevano attorno alle [[città stato]], a capo delle quali c'era un unico re.
 
Con il re [[Glauco (Taulanti)|Glauco]], il paese aveva raggiunto il massimo dell'evoluzione, il suo erede fu Agron che aveva tendenze militari, e secondo il racconto di [[Strabone]], nessuno dei suoi predecessori aveva reso tanto potente il paese dal punto di vista bellico; dopo la morte di Agron andò al trono la regina [[Teuta]] che durante il suo Regno stipulò molti trattati e alleanze. Dopo che un membro di ambasceria romana fu ucciso, [[Roma]] attaccò l'Illiria con ingenti forze, e dopo uno scontro cruento, le due parti decisero una [[tregua (guerra)|tregua]] con condizioni giudicate disonorevoli dalla regina Teuta, che si suicidò. Venne sostituita dal re [[Genzio]], diplomatico e naturalista.
 
Genzio decise di fondare la città di Shkodra ([[Scutari]]), nel nord dell'Albania attuale, capitale dell'Illiria; accrebbe il potere centrale e ordinò che solo Scutari potesse battere [[moneta]]. Non tutte le città-Stato aderirono, rendendo, forse sotto pressione romana, più gracile e vulnerabile l'Illiria. Con il pretesto di un'alleanza di Genzio con la [[Regno di Macedonia|Macedonia]], Roma sferrò una terza guerra contro l'Illiria divisa, indebolita, e la conquistò nel [[168 a.C.]]
 
=== Antichità ===
{{...|archeologia}}
Nell'odierno territorio albanese erano presenti tre importanti colonie greche: ''[[Apollonia (Albania)|Apollonia]]'', ''Epidamnos-Dyrrachion'' (attuale [[Durazzo#Storia antica|Durazzo]]) e ''Lissos'' (attuale [[Alessio (Albania)#Storia|Alessio]])<ref>Lorenzo Braccesi, Grecità adriatica</ref>.
 
[[File:Apollonia Ruins near Fieri (Albania).jpg|thumb|Le rovine romane di [[Apollonia (Albania)|Apollonia]]]]
L'invasione dell'esercito romano nel [[II secolo a.C.]], come altrove, comportò l'integrazione e l'assimilazione delle popolazioni locali, in particolare sulle coste. Il territorio fece in seguito parte della [[provincia romana]] dell'[[Illiria]] (''[[Illyricum]]''), all'epoca di [[Gaio Giulio Cesare]]. È a ''Durrachium'' (odierna [[Durazzo]]) infatti che Cesare combatté contro [[Gneo Pompeo Magno]].
 
=== Periodo bizantino ===
[[File:Church icons Berat, Albania.JPG|thumb|Iconostasi bizantina a [[Berat]]]]
Con la divisione in due dell'[[Impero romano]], nel [[395]] d.C., alla morte di Teodosio, l'Illiria si ritrovò sotto il dominio dell'[[impero romano d'oriente]] (o bizantino) e subì le invasioni da nord di popolazioni quali i [[Goti]], gli [[Avari]] e gli [[Slavi]], fino all'arrivo dei [[Bulgari]] nel VII secolo.<ref name="BideleuxJeffries2007">{{Cita libro|cognome1=Bideleux|nome1=Robert|cognome2=Jeffries|nome2=Ian|titolo=Balkans: A Post-Communist History|url=https://books.google.com/books?id=G6iBAgAAQBAJ&pg=PA25|data=24 gennaio 2007|editore=Routledge|isbn=978-1-134-58328-7|p=25|citazione=From AD 548 onward, the lands now known as Albania began to be overrun from the north by ever-increasing&nbsp;...}}</ref>
Tali invasioni indebolirono i centri urbani romano-bizantini. Solo le zone costiere rimasero in mano bizantina, compresa ''[[Durazzo|Dyrrachium]]''.<ref name="Barbarian Invasions">{{Cita web|curatore= Zickel, Raymond |curatore2=Iwaskiw, Walter R. |anno= 1994 |titolo="The Barbarian Invasions and the Middle Ages," Albania: A Country Study |url=http://countrystudies.us/albania/15.htm|accesso=9 aprile 2008 }}</ref>
 
Nel IX secolo l'imperatore Teofilo riconquista alcuni territori creando il thema di Dyrrachium. Le zone interne dell'Albania verranno riconquistate dall'imperatore Basilio II, dopo la distruzione completa dell'impero bulgaro, nei primissimi anni del X secolo d.C. Nel 1081 Dyrrachium fu presa dai normanni, ma successivamente fu riconquistata dall'imperatore Alessio I.
 
La storia dell'Albania medievale come stato unitario iniziò nel 1190, quando l'[[arconte]] [[Progon di Kruja]] fondò il [[Principato di Arbanon]] con capitale [[Krujë]]. A Progon succedettero i figli Gjin e Dhimitri, quest'ultimo che raggiunse l'apice del regno. Dopo la morte di Dhimiter, l'ultimo membro della dinastia Progon, il principato passò sotto il greco-albanese [[Gregory Kamonas]] e in seguito [[Golem di Kruja]].<ref>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=Jr9DAAAAYAAJ|titolo=Illyrisch-albanische Forschungen|cognome1=Jireček|nome1=Konstantin|cognome2=Thopia|anno=1916|p=239|citazione=Griechen Gregorios Kamonas}}</ref><ref name=Abulafia>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=bclfdU_2lesC&pg=PA786|titolo=The New Cambridge Medieval History: Volume 5, C.1198-c.1300|isbn=978-0-521-36289-4|cognome1=Abulafia|nome1=David|cognome2=McKitterick|data=21 ottobre 1999|p=786|citazione=Greco-Albanian lord Gregorios Kamonas}}</ref><ref name=Genealogist>{{Cita libro|url=https://books.google.com/books?id=J7pnAAAAMAAJ&q=gregorios+kamonas|titolo=The Genealogist|anno=1980|p=40}}</ref>
 
Nel XIII secolo il principato fu sciolto.<ref name=Clements31>Clements, John (1992), ''Clements encyclopedia of world governments'', Vol. 10. Political Research, Inc. p. 31: "By 1190, Byzantium's power had so receded that the archon Progon succeeded in establishing the first Albanian state of the Middle Ages, a principality"</ref><ref name="PickardÇeliku2008">{{Cita libro|cognome1=Pickard|nome1=Rob|cognome2=Çeliku|nome2=Florent|titolo=Analysis and Reform of Cultural Heritage Policies in South-East Europe|anno=2008|città=Strasbourg|editore=Council of Europe Publishing|isbn=978-92-871-6265-6|url=https://books.google.com/books?id=Bi8fjENzJacC|p=16}}</ref><ref name="Norris1993">{{Cita libro|cognome=Norris|nome=H. T.|titolo=Islam in the Balkans: religion and society between Europe and the Arab world|url=https://books.google.com/books?id=RGmzir-ITtUC&pg=PA35|anno=1993|editore=University of South Carolina Press|isbn=978-0-87249-977-5|p=35}}</ref>
Dal 1204 l'Albania entrò a far parte del [[despotato d'Epiro]], quarant'anni dopo Giovanni Vatatse imperatore di Nicea conquisterà le zone settentrionali inclusa Durazzo. Con la restaurazione dell'impero bizantino nel 1261, la parte meridionale restò sotto il dominio del despotato d'Epiro (vassallo dei bizantini). Durazzo fu presa da [[Carlo d'Angiò]], mentre il rimanente fu ripreso dall'impero bizantino.
 
Arbanon è considerato il primo nucleo di uno stato albanese, che ha mantenuto uno statuto semi-autonomo come l'estremità occidentale di un impero, sotto il ''[[doukai]]'' bizantino dell'[[Epiro]] o i [[Laskaridi]] di [[Nicea]].<ref>{{Cita libro|titolo=Studies on Kosova|serie=East European Monographs #155|autore1=Pipa, Arshi|autore2=Repishti, Sami |anno=1984|isbn=0-88033-047-3|pp=7–8}}</ref>
 
Pochi anni dopo la dissoluzione di Arbanon, [[Carlo I d'Angiò]] concluse un accordo con i governanti albanesi, promettendo di proteggerli e le loro antiche libertà. Nel 1272 stabilì il regno di Albania e riconquistò le regioni dal Despotato dell'Epiro. Il regno rivendicò tutto il territorio dell'Albania centrale da [[Dyrrhachium]] lungo la costa del Mar Adriatico fino a [[Butrinto]]. Una struttura politica cattolica era alla base dei piani papali di diffusione del [[cattolicesimo]] nella penisola balcanica. Questo piano trovò anche il sostegno di [[Elena d'Angiò]], cugino di [[Carlo d'Angiò]], che a quel tempo governava i territori dell'Albania settentrionale. Circa 30 chiese e monasteri cattolici sono stati costruiti durante il suo governo, principalmente nell'Albania settentrionale.<ref>{{Cita libro|titolo= Regnum Albaniae, the Papal Curia, and the Western Visions of a Borderline Nobility|cognome= Etleva|nome= Lala|editore= Cambridge University Press|anno= 2008|url= http://www.etd.ceu.hu/2009/mphlae01.pdf}}</ref>
Dal 1331 al 1355, l'[[impero serbo]] lottò contro l'Albania. Nel 1367, diversi sovrani albanesi fondarono il [[Despotato di Arta]]. In quel periodo furono creati diversi principati albanesi, tra cui Balsha, Thopia, Kastrioti, Muzaka e Arianiti. Nella prima metà del XIV secolo, l'Impero Ottomano invase la maggior parte dell'Albania e la [[Lega di Lezhë]] venne fondata sotto Skanderbeg come governante, che divenne l'eroe nazionale della storia medievale albanese.
 
=== Storia e mito di Skanderbeg ===
[[File:Assault on Turkish encampment.jpg|thumb|Forze albanesi guidate da Scanderbeg attaccano un campo turco-ottomano nel 1457]]
[[File:Gjergj Kastrioti.jpg|thumb|[[Giorgio Castriota Scanderbeg|Giorgio Castriota]], detto Scanderbeg, eroe nazionale albanese (1405–1468)]]
Nel [[1478]] il territorio del Principato dell'Albania, dopo un'ardua difesa durata ventiquattro anni e guidata da [[Giorgio Castriota Scanderbeg|Giorgio Castriota]] (''Gjergji Kastrioti'') detto "Scanderbeg", principe d'Albania e dell'[[Epiro]], cadde inesorabilmente sotto il dominio dell'[[Impero ottomano|ottomano]].
 
Giorgio Castriota, l'eroe albanese, aveva sfidato il sultano [[Murad II]], che furioso, inviò contro gli [[Albanesi]] un potente esercito guidato da Alì Pascià, alla testa di 100&nbsp;000 uomini. Le forze di Scanderbeg erano notevolmente inferiori (non superavano i 25.000 uomini), ma grazie alla sua tattica militare i Turchi riportarono una cocente sconfitta. Il sultano ordinò un'altra spedizione contro gli Albanesi, [[Firuz Pascià]] partì quindi con un altro esercito, ma Scanderbeg ne uscì anche questa volta vittorioso, guadagnando dalle cancellerie europee e dal [[Papa Callisto III]] gli appellaivi di "'Athleta Christi'" e ''[[Defensor Fidei]]'' (Atleta di Cristo, Difensore Impavido della Fede e della Civiltà occidentale).
 
Murad II non si rassegnò, dispose agli ordini di [[Mustafà Pascià]] due eserciti per un complessivo di 25.000 uomini, di cui ben la metà cavalieri, che si scontrarono con gli Albanesi, l'esito fu disastroso per i turchi, si salvarono solo pochi Turchi ed a stento Mustafà Pascià stesso. Le imprese di Skanderbeg, tuttavia, preoccupavano i [[Veneto|Veneziani]], che vedendo in pericolo i traffici nel frattempo stabiliti con i Turchi, si allearono con il sultano per contrastare Skanderbeg e lo attaccarono. La battaglia vide la dura sconfitta dei Veneziani. Nella primavera del [[1449]], Murad II in persona intervenne contro l'Albania alla testa di 100.000 soldati. Tra scontri ed assedi i Turchi persero metà dell'esercito e il comandante Firuz Pascià venne ucciso personalmente da Scanderbeg.
 
Nonostante questo continuarono i tentativi di conquista del dominio di Scanderbeg da parte dei migliori condottieri turchi, con spedizioni ripetute contro il castello di [[Croia|Krujë]], nessuna di queste però ne uscì vittoriosa. La pervicacia dell'Impero ottomano nei confronti di Castriota era pienamente comprensibile, se si considera che ogni velleità di espansione verso l'Europa da parte dell'Impero era inammissibile finché fosse rimasta attiva la spina nel fianco dello Scanderbeg, o peggio la sua presenza alle spalle come inquietante incognita.
 
La fama di Scanderbeg era incontenibile, i principati europei erano continuamente aggiornati circa la sua accanita resistenza contro l'espansione ottomana. Nel 1458 si recò in [[Italia]] per aiutare [[Ferdinando I di Napoli|Ferdinando I]], re di [[Regno di Napoli|Napoli]], figlio del suo amico e protettore [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso d'Aragona]] nella lotta contro il rivale [[Giovanni II di Lorena]] e del suo esercito. Intanto, altre due armate turche comandate da [[Hussein Bey]] e [[Sinan Bey]], nel febbraio del [[1462]], mossero contro gli Albanesi costringendo Kastrioti a rientrare in tutta fretta nella sua patria, per guidare il suo esercito. Ci fu una battaglia presso [[Skopje]] che vide la spedizione turca annientata. A questo punto Sceremet-Bey fu incaricato di muovere contro gli albanesi ma i turchi furono nuovamente sconfitti. Il Papa ipotizzò addirittura una crociata contro gli Ottomani guidata da Skanderbeg, ma morì senza riuscire a portare a termine il progetto.
 
In seguito alla morte del Papa ed allo scongiurato pericolo della crociata, il Sultano intravide la possibilità di farla finita finalmente con Skanderbeg, mise insieme un poderoso esercito affidandolo ad un albanese, connazionale quindi di Skanderbeg, che era stato addestrato dai turchi come lo era stato lo stesso Skanderbeg: [[Ballaban Pascià]]. Ma anche quest'impresa fallì; l'esercito turco fu messo in fuga dalle forze albanesi. Ancora una volta, nella primavera del [[1466]], l'Impero ottomano riunì forze imponenti, mosse contro gli Albanesi e cinse d'assedio [[Croia|Krujë]] ed una serie di scontri furiosi, nel corso dei quali [[Ballaban Pascià]] stesso fu ucciso, portarono Skanderbeg ad un'ennesima vittoria. [[Maometto II]] ostinatissimo, nell'estate del [[1467]], pose nuovamente l'assedio a Krujë, ma, dopo ripetuti innumerevoli tentativi di assalto, dovette rassegnarsi e ritirarsi.
 
Finché Giorgio Castriota Scanderbeg rimase in vita, i Turchi non riuscirono a conquistare l'Albania. Ma l'''Atleta della Cristianità'' morì di [[malaria]] ad [[Alessio (Albania)|Alessio]] il 17 gennaio [[1468]]. Da lì in poi, molti albanesi, ai tempi chiamatisi ''[[arbëreshë]]'', dovettero lasciare la propria terra per trovare rifugio in terra straniera, in particolare modo nella vicina [[Italia]], soprattutto nella zona meridionale ([[Basilicata]], [[Calabria]], [[Molise]], [[Puglia]] e [[Sicilia]]), in modo che potessero mantenere e continuare così a professare la loro fede cristiana. Croia l'eroica cittadina di Castriota, con l'intera Albania, caddero in mani turche dieci anni dopo.
 
=== Il periodo ottomano ===
[[File:ModernEgypt, Muhammad Ali by Auguste Couder, BAP 17996.jpg|thumb|[[Mehmet Ali|Muhammad ʿAli Pascià]], governatore ottomano dell'Egitto]]
[[File:VithkuqiScript.png|thumb|right|L'alfabeto Vithkuqi di [[Naum Veqilharxhi]] (''Alfabeti i Vithkuqit'') pubblicato nel 1845.]]
 
La presa di [[Croia]] da parte dei turchi del 1478 segnò la fine dell'Albania medievale e l'inizio della sua storia moderna.
L'Albania rimase sotto il controllo ottomano come parte della provincia di Rumelia fino al 1912, quando fu dichiarata l'Albania indipendente.
 
Con lo stanziarsi degli Ottomani avvennero numerosissime migrazioni, quella che rappresentò prima storica [[diaspora albanese]]. Le ondate migratorie [[arbëreshë|albanesi]], nell'allora [[Regno di Napoli]] e in generale in tutta l'Italia centro-meridionale, furono otto (1399-1409; 1416-1442; 1461-1470; 1470-1478; 1533-1534; 1646; 1744; 1774). La loro storia non lineare delle ondate migratorie e la molteplicità degli insediamenti in Italia, fornisce una giustificazione alla dispersione in un vasto territorio che, ancora, copre quasi tutto il meridione.
 
L'arrivo degli ottomani portò anche alla conversione di una parte della popolazione albanese all'[[Islam]].
Il processo di [[islamizzazione]] fu progressivo, a partire dall'arrivo degli Ottomani nel 14 ° secolo (fino ad oggi una minoranza di albanesi sono cristiani cattolici o ortodossi, sebbene la maggioranza diventi musulmana). I titolari di [[Timar]], la base del primo controllo ottomano nel sud-est dell'Europa, non erano necessariamente convertiti all'Islam, e occasionalmente si ribellarono; il più famoso di questi ribelli fu Skanderbeg (la sua figura sarebbe divenuta più tardi, nel XIX secolo, componente centrale dell'identità nazionale albanese). L'impatto più significativo sugli albanesi fu il graduale processo di islamizzazione di una larga maggioranza della popolazione. Inizialmente confinato nei principali centri urbani di [[Elbasan]] e [[Scutari]], a partire dal XVII secolo anche la popolazione rurale iniziò ad abbracciare la nuova religione. I motivi per la conversione erano vari, a seconda del contesto. La mancanza di materiale storiografico non aiuta a indagare su tali problemi.<ref name="referenceworks.brillonline">Clayer, Nathalie (2012). [http://referenceworks.brillonline.com/entries/encyclopaedia-of-islam-3/albania-COM_23054 "Albania"] in ''Encyclopaedia of Islam'', Gudrun Krämer, Denis Matringe, Rokovet, John Nawas, Everett Rowson (eds.). Brill Online.</ref>
 
Come musulmani, alcuni albanesi raggiunsero importanti posizioni politiche e militari all'interno dell'impero ottomano e contribuirono culturalmente al più vasto mondo musulmano. Albanesi potevano essere trovati in tutto l'impero ottomano, in Iraq, Egitto, Algeria e in tutto il Maghreb, come elementi di riserva militari e amministrativi.<ref>{{Cita libro|cognome=Norris|nome=H. T.|titolo=Islam in the Balkans: religion and society between Europe and the Arab world|url=https://books.google.com/books?id=RGmzir-ITtUC&pg=PA35|anno=1993|editore=University of South Carolina Press|isbn=978-0-87249-977-5|p=196}}</ref> Ciò era in parte dovuto al sistema del [[devşirme]].
Godendo di posizione privilegiata nell'impero, gli albanesi musulmani detenevano varie alte cariche amministrative, con oltre due dozzine di [[gran visir]] di origine albanese, come il generale [[Köprülü Mehmed Pasha]], che comandava le forze ottomane durante le [[guerre ottomano-persiane]]; il generale [[Köprülü Fazıl Ahmed]], che guidò gli eserciti ottomani durante la [[guerra austro-turca (1663-1664)|guerra austro-turca]]; e successivamente [[Muhammad Ali Pasha]] dell'Egitto.<ref name=Arnawutlu>[http://referenceworks.brillonline.com/entries/encyclopaedia-of-islam-2/arnawutluk-COM_0065 "Arnawutluḳ."] in ''Encyclopaedia of Islam'', Second Edition. Brill Online, 2012.</ref>
 
Durante il XV secolo, quando gli Ottomani stavano conquistando una posizione solida nella regione, le città albanesi furono organizzate in quattro [[sanjak]] principali. Il governo promosse il commercio stabilendo una consistente colonia [[ebraica]] di profughi [[sefarditi]] in fuga dalle persecuzioni cattoliche in Spagna. La città di [[Valona]] vide passare attraverso i suoi porti merci importate dall'Europa come velluti, cotone, [[mohair]], tappeti, spezie e cuoio di [[Bursa]] e [[Costantinopoli]]. Alcuni mercanti di Valona avevano partner commerciali in tutta Europa.<ref name=Arnawutlu/>
 
Il Rinascimento nazionale albanese (''Rilindja Kombëtare'') iniziò nel 1870 e durò fino al 1912, quando gli albanesi dichiararono la loro indipendenza. La [[Lega di Prizren]] (''Lidhja e Prizrenit'') venne costituita nel giugno 1878, nella città vecchia di [[Prizren]], in Kosovo. All'inizio le autorità ottomane appoggiarono la Lega, la cui posizione iniziale era basata sulla solidarietà religiosa dei proprietari terrieri musulmani e delle persone legate all'amministrazione ottomana. Gli ottomani favorirono e protessero la solidarietà musulmana e invocarono la difesa delle terre musulmane, compresa l'attuale Bosnia-Erzegovina. Questa fu la ragione per nominare la lega "Il comitato dei veri musulmani" (''Komiteti i Myslimanëve të Vërtetë'').<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Kopecek |nome=Michal |nome2= Ahmed|cognome2= Ersoy|nome3=Maciej|cognome3=Gorni |nome4=Vangelis |cognome4= Kechriotis |nome5= Boyan |cognome5= Manchev |nome6= Balazs |cognome6= Trencsenyi |nome7= Marius |cognome7= Turda |titolo= Discourses of collective identity in Central and Southeast Europe (1770–1945)|url= https://books.google.com/books?id=k5Vsjg508EYC&pg=PA349&dq=%22albanian+vilayet%22+%22Greater+albania%22#v=onepage&q&f=false|accesso= 18 gennaio 2011 |volume= 1|anno=2006 |editore=Central European University Press |città= Budapest, Hungary|isbn=963-7326-52-9 |p= 348 |citazione= The position of the League in the beginning was based on religious solidarity. It was even called ''Komiteti i Myslimanëve të Vërtetë'' (The Committee of the Real Muslims)&nbsp;... decisions are taken and supported mostly by landlords and people closely connected with Ottoman administration and religious authorities.. |cid= }}</ref>
La Lega emanò un decreto noto come [[Kararname (Lega di Prizren)|Kararname]]. Il suo testo conteneva una proclamazione secondo cui i popoli del nord dell'Albania, dell'Epiro e della Bosnia "sono disposti a difendere" l'integrità territoriale "dell'Impero ottomano con tutti i mezzi possibili contro le truppe dei regni bulgaro, serbo e montenegrino", che fu firmato da 47 deputati musulmani della Lega il 18 giugno 1878.<ref name="albanianhistory.net">{{Cita web|url= http://www.albanianhistory.net/texts19/AH1878_2.html|titolo= 1878 The Resolutions of the League of Prizren|nome= Robert |cognome= Elsie|wkautore= Robert Elsie |editore=albanianhistory.net |urlarchivio=https://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Fwww.albanianhistory.net%2Ftexts19%2FAH1878_2.html&date=2011-02-19 |dataarchivio=20 febbraio 2011 |accesso= 20 febbraio 2011 |citazione=On 10 June 1878,&nbsp;... The League of Prizren, Alb. Lidhja e Prizrenit,&nbsp;... On 13 June 1878, the League submitted an eighteen-page memorandum to Benjamin Disraeli, the British representative at the Congress of Berlin |cid= }}</ref>
Circa trecento musulmani parteciparono all'assemblea, inclusi i delegati della Bosnia e il mutasarrif ([[sanjakbey]]) del [[Sanjak di Prizren]] come rappresentanti delle autorità centrali, ma nessun delegato del [[vilayet di Scutari]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Kopeček |nome=Michal |nome2= Ahmed|cognome2= Ersoy|nome3=Maciej|cognome3=Gorni |nome4=Vangelis |cognome4= Kechriotis |nome5= Boyan |cognome5= Manchev |nome6= Balazs |cognome6=Trencsenyi |nome7= Marius |cognome7= Turda |titolo= Discourses of collective identity in Central and Southeast Europe (1770–1945)|url= https://books.google.com/?id=k5Vsjg508EYC&pg=PA349&dq=%22albanian+vilayet%22+%22Greater+albania%22#v=onepage&q&f=false|accesso= 18 gennaio 2011 |volume= 1|anno=2006 |editore=Central European University Press |città= Budapest, Hungary|isbn=963-7326-52-9 |p=347 |capitolo= Program of the Albanian League of Prizren |citazione= there were no delegates from Shkodra villayet and a few Bosnian delegates also participated. Present was also mutasarrif (administrator of sandjak) of Prizren as representative of the central authorities |cid= }}</ref>
 
Gli ottomani ritrassero il loro sostegno quando la Lega, sotto l'influenza di [[Abdyl Bey Frashëri]], si concentrò sul lavorare verso l'autonomia albanese e chiese la fusione dei quattro vilayet ottomani di Kosovo, Scutari, Monastir e Ioannina in un nuovo vilayet dell'Impero ottomano, il Vilayet albanese. La lega usò la forza militare per impedire che le aree annesse di [[Plav (Montenegro)|Plav]] e [[Gusinje]] fossero assegnate al [[Montenegro]] dal [[Congresso di Berlino]]. Dopo numerose battaglie di successo contro le truppe montenegrine come a [[Novsice]], sotto la pressione delle grandi potenze, la Lega di Prizren fu costretta a ritirarsi dalle regioni contese di Plav e Gusinje e in seguito la lega fu sconfitta dall'esercito ottomano inviato dal Sultano.<ref name="League of Prizren">{{Cita web|titolo=Albanian League|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/12553/Albanian-League|editore=Encyclopædia Britannica|accesso=5 gennaio 2012}}</ref> La [[rivolta albanese del 1912]], la sconfitta ottomana nelle guerre balcaniche e l'avanzata delle forze montenegrine, serbe e greche in territori dichiarati albanesi, portarono alla proclamazione dell'indipendenza dell'Albania da parte di [[Ismail Qemali]] a sud di [[Valona]], il 28 novembre 1912.
 
=== L'Indipendenza e la Prima Guerra Mondiale ===
{{vedi anche|Protettorato italiano dell'Albania}}
[[File:Principality of Albania.svg|thumb|Confini proposti del Principato d'Albania (1912-1914)]]
[[File:League of Prizren building.jpg|thumb|Il palazzo sede della Lega Indipendentista Albanese anti-turca a [[Prizren]]]]
[[File:28nentor.jpg|thumb|Celebrazione del primo anniversario di indipendenza a [[Valona]] il 28 novembre 1913]]
Le scintille iniziali della prima guerra balcanica nel 1912 furono innescate anche dalla rivolta albanese tra il 1908 e il 1910, diretta a contrastare le politiche dei Giovani Turchi di consolidamento dell'impero ottomano.
 
Anche la classe intellettuale albanese avverte che ormai è arrivata l'ora dell'indipendenza dai turchi e nel 1911 si riuniscono nell'attuale territorio del Montenegro adottando un memorandum in dodici punti, con il quale chiedono a Istanbul di riconoscere al proprio popolo la nazionalità, l'autogoverno e l'insegnamento della lingua e della cultura albanese nelle scuole. Nel frattempo, infatti, anche tra gli albanesi è cresciuto e si è consolidato un movimento di identità nazionale, favorito anche dall'aiuto e dall'esperienza degli albanesi della diaspora, in particolare quelli delle comunità [[albanesi d'Italia]], che hanno partecipato a pieno titolo e con particolare dedizione al [[Risorgimento italiano]] e alla costituzione del nuovo stato unitario.
 
Nel 1912 una coalizione tra Serbia, Grecia, Bulgaria e Montenegro, già proclamatosi indipendenti, muove guerra contro l'impero, sconfiggendolo in pochi mesi. La conclusione di questa prima guerra balcanica vede quindi rafforzarsi ed estendersi i giovani stati balcanici di Serbia, Bulgaria e Grecia, che cercarono di ingrandire i loro rispettivi confini sui rimanenti territori albanesi. L'Albania fu così invasa dalla Serbia nel nord e dalla Grecia nel sud, cosa che limitò il paese a solo un pezzo di terra intorno alla città costiera meridionale di [[Valona]].
[[File:Kingzog.jpg|upright=0.7|thumb|Re [[Zog I di Albania]] (1895–1961)]]
Il 28 novembre [[1912]], a [[Valona]], [[Ismail Kemali|Ismail Qemali]] dichiarò l'[[Dichiarazione di indipendenza degli albanesi|indipendenza dell'Albania]], a cui seguì la formazione di un [[Governo provvisorio albanese|governo provvisorio]], che tuttavia esercitò la sua autorità solo in luoghi nelle immediate vicinanze di Valona. Altrove, il generale ottomano [[Essad Pascià]] formò un "Senato centrale albanese" a [[Durazzo]], mentre i membri più conservatori delle tribù albanesi ancora speravano in un ripristino della sovranità ottomana<ref>{{en}}{{Cita libro | cognome = Winnifrith | nome = Tom | titolo = Badlands-borderlands: a history of Northern Epirus/Southern Albania | editore = Duckworth | data = 2002 | città = London |cid=Winnifrith |url= http://books.google.com/books?id=dkRoAAAAMAAJ&q=winnifrith+epirus&dq=winnifrith+epirus&hl=&pgis=1| isbn= 0-7156-3201-9 }}, pag 130</ref>.
 
Il [[Principato d'Albania (1914-1925)|principato di Albania]] fu stabilito il 21 febbraio [[1914]]. La nascita del principato fu fortemente voluta sia dall'Austria che dall'Italia, che aveva a capo del governo un oriundo albanese, per smorzare il desiderio serbo di conquista delle coste, che li avrebbe rafforzati. Le grandi potenze designarono il principe [[Guglielmo di Wied]], un nipote della regina [[Elisabetta di Wied|Elisabetta di Romania]], come sovrano della nuova Albania indipendente. Un'offerta formale, che egli accettò, fu presentata da 18 delegati in rappresentanza dei 18 distretti d'Albania il 21 febbraio 1914. Guglielmo d'Albania veniva appellato ''principe'' al di fuori dell'Albania, ma in Albania era denominato "''mbret''" (re), in modo da non sembrare inferiore al re del Montenegro.
 
Il principe Guglielmo d'Albania arrivò in Albania nella sua capitale provvisoria di Durazzo il 7 marzo 1914 insieme con la famiglia reale. La sua sicurezza era affidata a una gendarmeria comandata da ufficiali olandesi. Il principe Guglielmo d'Albania lasciò il paese il 3 settembre 1914 a seguito di una rivolta pan-islamica guidata da [[Essad Pascià]] e poi ripreso da [[Haji Kamil]] il comandante militare dell'Emirato d'Albania localizzato attorno a Tirana. Tuttavia non rinunciò mai alla sua pretesa al trono. Al posto di Guglielmo il Senato di Durazzo elesse pochi giorni dopo principe d'Albania [[Mehmed Burhaneddin Efendi]], figlio dell'ex sultano ottomano [[Abdul Hamid II]], che rimarrà in carica fino al 1919.
 
Diversi governi si succedettero nel tentativo di sviluppare uno [[stato laico]], indipendente e [[democrazia|democratico]]. {{Citazione necessaria|Tali tentativi furono appoggiati dalle élite intellettuali, da parte della piccola e media [[borghesia]] nazionalista urbana, da parte della nobiltà e dei rappresentanti dei ceti elevati delle famiglie albanesi nazionaliste e dalla comunità legata alla [[diaspora]] albanese in [[Europa]] e negli [[Stati Uniti d'America]], con il supporto e l'intervento della [[Società delle Nazioni]] negli anni venti}}.
 
La delimitazione dei confini del nuovo Stato lasciò alcune comunità albanesi fuori dell'Albania. Questa popolazione fu divisa in gran parte tra il Montenegro e la Serbia (che all'epoca comprendeva anche parte della Repubblica di Macedonia). D'altra parte una rivolta nel sud del paese, dai Greci locali, portò alla formazione di una regione autonoma denominata "[[Repubblica Autonoma dell'Epiro del Nord]]" all'interno dei suoi confini (1914), zona che rimase sotto il controllo greco fino al 1916.
 
Durante la [[prima guerra mondiale]] parte del territorio divenne un [[Protettorato italiano dell'Albania|Protettorato italiano]]. Gli italiani lasciarono il paese solo il 2 agosto [[1920]], soprattutto a causa della [[Rivolta dei Bersaglieri]], moto popolare scoppiato il 26 giugno 1920 ad [[Ancona]] e nato in seguito al rifiuto di un reggimento di soldati di partire per l'Albania. Il moto poi fu appoggiato dalla popolazione civile e si diffuse in altre città. Represso nel sangue, convinse però il [[Governo Giolitti V|governo Giolitti]] a rinunciare all'occupazione e a firmare un patto con l'Albania in cui si prevedeva che solo [[Saseno]] sarebbe rimasta italiana<ref>Ruggero Giacomini La rivolta dei Bersaglieri e le Giornate rosse: I moti di Ancona dell'estate 1920 e l'indipendenza dell'Albania (Edito dall'Assemblea legislativa della Regione Marche nel 2010)</ref><ref>Il testo del patto diceva: ''L'Italia si impegna a riconoscere e difendere l'autonomia dell'Albania e si dispone senz'altro, conservando soltanto Saseno, ad abbandonare Valona.''</ref>.
 
Il processo di riforma democratica e laica fu interrotto dal [[colpo di stato]] politico-militare guidato da Ahmet Zogu, che diede vita al [[Regno albanese]], autonominatosi re col nome di [[Zog I di Albania|Zog I]]. Nel periodo [[1924]]-[[1939]] si svilupparono intensi rapporti bilaterali economici tra [[Regno d'Italia]] e Albania.
 
=== La Seconda Guerra Mondiale ===
{{vedi anche|Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)|Occupazione tedesca del Regno d'Albania}}
[[File:Map of Albania during WWII-IT.png|thumb|Mappa dell'Albania durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1944)]]
Il regime monarchico fu rovesciato nel [[1939]], quando [[Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)|l'Albania fu occupata]] dall'esercito italiano. [[Mussolini]], infatti, sentiva il bisogno di controbilanciare le azioni dell'alleato tedesco che nel marzo del '39 aveva occupato la Cecoslovacchia ("Ogni volta che Hitler prende uno stato, mi manda un messaggio," disse a [[Galeazzo Ciano|Ciano]]). Vi erano inoltre supposte collaborazioni tra Re Zog e i governi anglofrancesi. Con un'invasione-lampo, il 7 aprile '39 l'esercito italiano disarmò la debole resistenza albanese quasi senza colpo ferire<ref>{{cita libro | autore=Noel Malcom| editore=Bompiani | anno=1999 | titolo=Storia del Kosovo | p=325 }}</ref>. Re Zog riparò subito in Grecia. Il 16 aprile, l'Albania venne accorpata al territorio metropolitano italiano e [[Vittorio Emanuele III di Savoia]] venne proclamato Re d'Albania.
 
Nel novembre del 1940, dopo il disastroso [[Campagna italiana di Grecia|attacco italiano alla Grecia]], un terzo del territorio albanese fu occupato dai greci. Alcuni battaglioni albanesi nelle divisioni ''Venezia'' e ''Giulia'' vennero distrutti dai greci mentre proteggevano la ritirata italiana. Il colonnello Pervizi (rappresentante del comando albanese) decise allora di sottrarre la brigata ''Tomorri'' al rischio di una seconda strage, abbandonando a sorpresa il campo di battaglia. Badoglio parlò di "tradimento degli albanesi" e decise il ritiro del loro esercito. In seguito all'intervento della Germania - subentrata nel 1941 in sostegno all'Italia - la Jugoslavia e la Grecia passarono sotto il controllo delle forze italo-tedesche, mentre il [[Kosovo]] e l'[[Epiro]] del nord furono annesse all'Albania. La situazione cambiò nuovamente dopo la firma dell'armistizio con gli angloamericani da parte del governo Badoglio ([[armistizio di Cassibile]]), che spinse i tedeschi ad invadere l'Albania.
 
Si formò così un movimento composto da gruppi nazionalisti e di resistenza [[partigiano|partigiana]] (formato principalmente dai componenti dal partito nazional-[[Comunismo|comunista]] guidato da [[Enver Hoxha]]). Ci fu anche il contributo degli ex militari italiani che formarono la [[Brigata partigiana|formazione partigiana]] ''[[Brigata Gramsci (Albania)|Brigata Gramsci]]''. La resistenza antinazista riuscì a prendere il controllo del paese nel novembre [[1944]], quando i tedeschi se ne andarono per non restare ivi insaccati dopo la resa di Romania e Bulgaria. I nazionalisti e i patrioti antifascisti albanesi si organizzarono nella ''L.A.N.Ç.'' - ''[[Lufta Antifashiste Nacional Çlirimtare]]''.
 
L'Albania è l'unico paese dove tutti gli [[Ebrei]] furono salvati dalle persecuzioni durante la presenza dell'occupazione nazista (per maggiori dettagli [[Storia degli Ebrei in Albania]]). Nel corso del conflitto, infatti, il numero degli Ebrei aumentò; molti vi emigrarono per salvarsi dalle persecuzioni razziali di altri paesi. Le autorità dello Stato albanese rifiutarono di consegnare la lista degli ebrei presenti nel paese. Contrariamente alle norme imposte, nessun ebreo fu consegnato ma furono nascosti nelle abitazioni o a volte momentaneamente negli edifici dei patrioti albanesi. Gli ebrei erano concentrati soprattutto nelle zone centrali tra [[Tirana]] e [[Durazzo]] e nelle città di [[Valona]] e [[Berat]] (quest'ultima contava da sola 600 ebrei alla fine della guerra); spesso per nascondere i perseguitati gli albanesi hanno usato metodi di "mimetizzazione", procurando loro documenti falsi.<ref>http://ddata.over-blog.com/xxxyyy/0/19/69/68/jewish-survival-in-albanie.pdf</ref>
 
=== Il periodo comunista ===
[[File:HODŽA druhá míza.jpg|thumb|Il dittatore social-comunista [[Enver Hoxha]] (1944–1985)]]
 
[[File:Tirana Square 1988.jpg|thumb|Il centro di Tirana, Piazza Castriota Scanderbeg, 1988]]
Dal [[1946]] al [[1990]] l'Albania fu uno Stato [[comunista]] estremamente [[isolazionismo|isolazionista]], [[stalinismo|stalinista]] e anti-revisionista, che dedicò poche energie alla cooperazione politica anche con gli altri stati comunisti del [[Patto di Varsavia]] dominato dall'[[Unione Sovietica]], in quanto quest'ultima, con l'ascesa al potere di [[Nikita Kruscev]], aveva assunto una forte opposizione al culto della personalità di [[Stalin]], dopo la pubblicazione del rapporto "''Sul culto della personalità e le sue conseguenze''".
 
Il nuovo governo fu scelto tramite le elezioni democratiche tenute verso la fine del [[1945]], che confermarono vincitore, con un'assoluta maggioranza, il gruppo del Fronte Democratico, d'ispirazione comunista. Il nuovo governo prese il potere nei primi mesi del [[1946]] (sebbene fin dalla fine dell'occupazione tedesca nel 1944 il paese fosse egemonizzato dal partito comunista), avendo come capo dello Stato [[Enver Hoxha]], un comunista che era stato attivo nella guerra antifascista. Hoxha concentrò la politica dello Stato intorno al [[Partito Comunista]], unico partito legale. Come [[Enver Hoxha|Primo Segretario generale del Partito Comunista dell'Albania]], eliminò inizialmente i suoi rivali storici, tra cui collaborazionisti con gli occupanti e persone provenienti da famiglie nobili e borghesi. Ben presto tutti i beni e proprietà vennero confiscati e diventarono proprietà pubblica, cosa inizialmente apprezzata dai ceti meno abbienti.
 
Nei primi anni del nuovo regime, lo Stato di [[Enver Hoxha|Hoxha]] aveva buone relazioni diplomatiche ed economiche con la [[Jugoslavia]], facendo di quest'ultima il principale partner commerciale. Ma le intenzioni non trasparenti degli jugoslavi non piacquero al dittatore, il quale ruppe tutte le relazioni politiche a partire dal [[1948]]. Secondo le dichiarazioni unilaterali albanesi ciò avvenne per un presunto tentativo della [[Jugoslavia]] di incorporare politicamente l'Albania privandola della sua indipendenza. Dopo questo importante fatto, il piccolo paese intensificò le sue relazioni con l'[[Unione Sovietica]], e di fatto, dipese anche economicamente da quest'ultima. Il Partito Comunista dell'Albania mutò il suo nome in ''Partito del Lavoro'', seguendo un suggerimento di Stalin. Negli [[anni 1960|anni sessanta]], irritata dalle valutazioni critiche di [[Nikita Sergeevič Chruščёv]] sulla personalità di Stalin, l'Albania raffreddò i suoi rapporti con l'[[Unione Sovietica]]. Visto che l'Albania intendeva proseguire lo sviluppo verso una società marxista mantenendo l'eredità stalinista, e che invece i paesi dell'area sovietica intendevano aderire alla revisione critica fatta da Kruscev, non solo Hoxha interruppe tutte le sue relazioni con l'[[Unione Sovietica|URSS]] (1960), ma uscì ufficialmente dal Patto di Varsavia nel [[1968]], per protesta contro la repressione della [[Primavera cecoslovacca]]. Dopo aver fallito nuovamente l'amicizia tra [[Cina]] e Albania (1960-1978), il paese si ritrovò isolato dal resto dell'[[Europa]] e del mondo per molto tempo, dato che il regime ritenne di essere l'ultima, unica, fortezza marxista al mondo.
 
[[Enver Hoxha]] morì nel [[1985]], lasciando il potere al suo fedelissimo [[Ramiz Alia]]. Quest'ultimo, a causa di massicce proteste e dal clima di insopportabile pressione, concesse le prime elezioni libere nel [[1991]]; l'esperienza comunista, complice anche la grave situazione economica, era da tempo in grave crisi, e - con la concessione delle elezioni e la negoziazione del debito estero<ref>''Outsider''. The Financial Times (London, England), Monday, December 23, 1991; pg. 12; Edition 31,641.</ref> - era da considerarsi formalmente conclusa.
 
=== L'Albania democratica ===
{{Vedi anche|Anarchia albanese del 1997}}
[[File:Orthodox Church Tirana 2016 albania.jpg|thumb|upright|[[Cattedrale della Resurrezione di Cristo|Cattedrale ortodossa della Resurrezione di Cristo]] di Tirana, ricostruita e consacrata nel [[2012]]]]
[[File:Tirana Night View.jpg|thumb|upright|[[Piazza Scanderbeg]] a Tirana (2014)]]
Il movimento di protesta e di rivolta che portò alla rinascita della [[democrazia]], e al ripristino del multi-partitismo sorse in seguito al desiderio di rinnovamento, seguito alla caduta del [[Muro di Berlino]] e dei cambiamenti che stavano avvenendo negli altri paesi dell'Est europeo, fu guidato dagli studenti e dai docenti universitari di [[Tirana]], da intellettuali moderati e da tecnici delle fabbriche.
 
Il Paese soffriva però di molti problemi legati al limitatissimo sviluppo socio-economico. Furono decine di migliaia gli albanesi, in questi anni, che decisero di partire alla volta dell'[[Italia]] e si riversarono via mare sulle coste della [[Puglia]], lungo il litorale [[Salento|salentino]] tra [[Brindisi]] e [[Otranto]].
 
In Albania la prima riforma legislativa riguardò la nuova [[Costituzione]] e la transizione ad un sistema politico ed economico di tipo liberalistico; in particolare la gestione statale dei beni venne sostituita con il ripristino della [[proprietà privata]]. Successivamente venne intrapresa la lunga strada verso l'adeguamento ai programmi europei del [[Patto di stabilità e crescita]] secondo il protocollo del [[Trattato di Maastricht]].
 
Inoltre, il 4 aprile [[2009]] il Paese è divenuto membro della [[NATO]].
 
== Relazioni con l'Unione europea ==
{{vedi anche|Adesione dell'Albania all'Unione europea}}
L'Albania ha condotto con l'[[Unione europea]] il percorso di adesione alla stessa Unione. Negli ultimi anni ha fatto registrare progressi più o meno ampi nel rispetto di tutti i criteri di adesione: democrazia, stato di diritto, economia. Queste le tappe già percorse:
* 12 giugno [[2006]]: firma l'[[Accordo di Stabilizzazione e Associazione]];
* 9 novembre [[2006]]: viene inoltrata presso il Segretariato generale dell'[[Unione europea]] alcuni strumenti di ratifica dell'[[Accordo di Stabilizzazione e Associazione]];
* 1º aprile [[2009]]: entra in vigore l'[[Accordo di Stabilizzazione e Associazione]];
* 28 aprile [[2009]]: L'Albania si candida ufficialmente ad entrare nell'UE;
* 16 novembre [[2009]]: L'UE sottopone al vaglio della Commissione europea la richiesta di adesione dell'Albania;
* 15 dicembre [[2010]]: L'UE esenta i cittadini albanesi dall'obbligo di dover presentare i visti di ingresso alla UE;<ref>{{cita web |titolo=La candidatura dell'Albania al vaglio della Commissione europea |editore=Albania News |url=http://albanianews.it/flashnews/171109-lue-accoglie-la-richiesta-di-adesione-dellalbania |data=17 novembre 2009 |accesso=18 novembre 2009 |urlmorto=sì }}</ref>
* 10 ottobre [[2012]]: L'UE concede lo status di paese candidato all'Albania condizionato a riforme ancora incompiute del sistema giudiziario e della legge elettorale;
* 27 giugno [[2014]]: L'[[Adesione dell'Albania all'Unione europea|Albania]] diventa ufficialmente un [[Allargamento dell'Unione europea|candidato]] all'[[Unione europea|UE]].
 
== Geografia ==
[[File:Albania map-it.svg|thumb|left|Topografia dell'Albania]]
{{Vedi anche|Geografia dell'Albania}}
=== Morfologia ===
[[File:Krujë3.jpg|thumb|I monti del centro d'Albania, vicino [[Croia]]]]
[[File:Albania pasture.jpg|thumb|Pianura nelle Alpi albanesi]]
Il territorio è costituito da una piccola porzione di terreno pianeggiante e agricolo, mentre la gran parte del territorio è collinare, montuoso e molto impervio. La vetta più alta è il [[Monte Korab]] che confina con la Macedonia del Nord, raggiunge i 2.764&nbsp;m di altezza. Il clima nell'entroterra è principalmente di tipo [[clima continentale|continentale]], mentre la fascia costiera è caratterizzata da un [[clima mediterraneo]].
 
==== Le coste ====
[[File:Gjipe_beach,_Albania.JPG|thumb|La riviera albanese]]
[[File:Ksamil_Albania_._Albanian_Riviera.jpg|thumb|Spiaggia a [[Ksamil]]]]
Le sue coste, bagnate dal [[Mare Adriatico]], misurano in totale 427&nbsp;km. Le pianure occidentali si affacciano sul mare, in particolare sul [[Canale d'Otranto]], che separa l'Albania dalla [[Puglia]]; in tale canale l'estremo oriente del [[Salento]] costituito da [[Capo d'Otranto]] dista dalle coste albanesi circa 72&nbsp;km.
 
==== I fiumi ====
I fiumi maggiori sono il [[Drin]], la [[Voiussa]], il [[Seman]], e lo [[Shkumbin]].
 
==== I laghi ====
I laghi dell'Albania sono tre: il lago di ''Scutari'', ''Ocrida'' e ''Prespa''.
Il [[lago di Scutari]] costituisce confine con il Montenegro, il [[lago di Ocrida]] costituisce confine con la Macedonia del Nord, e il [[lago di Prespa]] con la [[Macedonia del Nord]] e con la Grecia.
 
=== Clima ===
Trovandosi ad una latitudine soggetta a diverse caratteristiche climatiche durante le stagioni estiva ed invernale ed avendo la costa affacciata sui mari Adriatico e Ionio e le regioni montuose appoggiate all'elevata massa dei Balcani, l'Albania ha un elevato numero di regioni climatiche considerata la sua modesta superficie.
 
Le pianure litoranee hanno tipicamente un [[clima mediterraneo]], le regioni montuose hanno un clima continentale. Sia nelle pianure che nell'interno, il clima varia marcatamente da nord a sud. Le pianure hanno inverni miti, con una temperatura media di 7&nbsp;°C. D'estate la temperatura media è di 24&nbsp;°C con un'alta percentuale di umidità. Nelle pianure del sud, le temperature medie sono di circa cinque gradi più alte durante tutto l'anno. La differenza è più marcata durante l'estate.
 
;Latitudine e Longitudine
* Nord: [[Malësi e Madhe]] ({{coord|42|39|55|N|19|43|57|E|region:AL_type:landmark}})
* Sud: [[Saranda]] ({{coord|39|38|54|N|20|12|52|E|region:AL_type:landmark}})
* Ovest: [[Saseno|Isola di Saseno]], [[Distretto di Valona|Valona]] ({{coord|40|30|35|N|19|16|32|E|region:AL_type:landmark}})
** Terraferma: Valona ({{coord|40|25|33|N|19|18|30|E|region:AL_type:landmark}})
* Est: [[Distretto di Devoll]] ({{coord|40|37|52|N|21|4|6|E|region:AL_type:landmark}})
 
;Altitudine
* Massimo: picco Korab, [[Monte Korab]], (2.764&nbsp;m)
* Minimo: [[Mare Adriatico]], 0 m
 
;Centri Abitati
* Nord: [[Seferaj]]
* Sud: [[Konispol]]
* Ovest: [[Orikum]]
* Est: [[Kapshticë]]
 
== Suddivisione amministrativa ==
{{Vedi anche|Suddivisioni dell'Albania}}
[[File:AlbaniaNumberedDistricts.png|left|80px|Distretti dell'Albania]]
L'Albania si articola in 12 [[Prefetture dell'Albania|prefetture]] o "contee" (il termine ufficiale è ''qark/qarku'', ma viene usato anche ''prefekturë/prefektura''), a loro volta suddivise in 36 [[Distretti dell'Albania|distretti]] (''rrethe'' in albanese) prive però di rilevanza amministrativa, e 61 [[comuni dell'Albania|comuni]].
 
=== Città principali ===
Oltre alla capitale [[Tirana]], le città principali sono [[Durazzo]], [[Scutari]], [[Elbasan]], [[Coriza (città)|Coriza]], [[Valona]], [[Argirocastro]], [[Fier]], [[Alessio (Albania)|Alessio]].
 
== Società ==
[[File:Albania demography.svg|thumb|Andamento demografico dal 1961 al 2003]]
=== Lingua ufficiale e minoranze linguistiche === <!-- vanno mantenute le minoranze linguistiche-->
[[File:Dialects of the Albanian Language2.PNG|thumb|I territori etnico-linguistici degli albanesi]]
{{Vedi anche|Lingua albanese}}
La lingua ufficiale è l'albanese (nome nativo ''Gjuha Shqipe'' /{{IPA|ˈɟuˌha ˈʃciˌpɛ}}/), una lingua parlata da oltre 6 milioni di persone principalmente in Albania (3.350.000), [[Kosovo]] (1.700.000), [[Macedonia del Nord]] (750.000), [[Grecia]] (160.000 nel [[2000]]-[[2002]]{{Citazione necessaria}}) e [[Montenegro]] (70.000). La [[lingua arbëreshe]] viene anche parlata in alcune zone dell'[[Italia Meridionale]] e in [[Sicilia]].
 
L'albanese costituisce un gruppo a parte della [[famiglia linguistica]] [[Lingue indoeuropee|indoeuropea]]. Alcuni studiosi suggeriscono che sia l'unico sopravvissuto del [[Lingua illirica|gruppo illirico]] parlato un tempo nella penisola sud-orientale dell'Europa. Altri suggeriscono che possa essere imparentato più con l'antico [[lingua daca|daco]], un tempo parlato in [[Mesia]] e in [[Dacia (storia)|Dacia]] (Romania)
 
Una piccola parte della popolazione dell'estremo sud parla il [[lingua greca|greco]]. Una minoranza linguistica nell'est parla il [[lingua macedone|macedone]] e un'altra minoranza linguistica nel nord-ovest parla il [[lingua serba|serbo]] (dialetto [[iekavo]])<ref>{{en}}[https://www.ethnologue.com/show_country.asp?name=AL Lingue in Albania]</ref>. La lingua straniera più conosciuta è l'[[Lingua italiana|italiano]], parlata da 1.600.000 abitanti circa (il 73% della popolazione). Le altre lingue straniere più conosciute sono l'inglese, il tedesco e il francese.
 
=== Etnie ===
[[File:NativoDeScutariYAlbanés--balkansfromwithi00wyonuoft.jpg|thumb|Tipologie di costumi albanesi a [[Scutari]] agli inizi del [[XX secolo]]]]
Composizione etnica (secondo una stima del [[2012]])<ref name="CIA">[https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/al.html#People CIA, The World Fact Book]</ref>:
* [[Albanesi]]: 98%,
* [[Greci di Albania|Greci]]: 1%,
* Altri ([[Arumeni]], [[Rom (popolo)|Rom]], [[Serbi]], [[Macedoni (etnia)|Macedoni]], [[Montenegrini di Albania|Montenegrini]], [[Armeni in Albania|Armeni]]) 1%.
 
Secondo altre fonti, nel 1989 la popolazione vivente in Albania di origine greca oscillava dall'1% (statistiche ufficiali del governo albanese) al 12% (statistiche di una organizzazione greca).<ref name="CIA"/> Esistono inoltre altre minoranze quali i [[Bosgnacchi|bosniaci musulmani]]<ref>[http://www.mymacedonia.net/history/parts.htm www.mymacedonia.net<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, gli [[Ashkali]] detti anche ''Egiziani albanesi''<ref>{{en}}"Roma and Egyptians in Albania: From Social Exclusion to Social Inclusion", by Hermine De Soto, Sabine Beddies, Ilir Gedeshi, Paperback April 2005, ISBN 0-8213-6171-6</ref>, i [[Valacchi]] (o [[Arumeni]]), i [[Gorani]], e i [[Rom (popolo)|Rom]]. Vi sono anche una piccola [[Armeni in Albania|comunità armena]], e una [[Storia degli Ebrei in Albania|ebraica]] a [[Tirana]].
 
La [[diaspora]] albanese vanta una tradizione secolare e riguarda molti Paesi e in particolare l'[[Italia]] e la [[Grecia]]. Si calcola che la più antica migrazione fu quella che riguardò un cospicuo gruppo di persone della comunità [[arbëreshë]], i cui discendenti vivono in alcune regioni del [[sud Italia]] (soprattutto in [[Calabria]] e in [[Sicilia]], a [[Piana degli Albanesi]], ma anche in [[Puglia]], [[Basilicata]], [[Molise]], [[Campania]] ed [[Abruzzo]]).<ref>Si veda la sezione [[Arbëreshë#Distribuzione geografica|Distribuzione geografica]] in [[Arbëreshë]].</ref>
 
=== Storia religiosa ===
Gli abitanti dell'antico territorio d'[[Illiria]] praticavano riti [[paganesimo|pagani]] e credevano nei miti della guerra, della natura e degli animali. Il [[Cristianesimo]] si diffuse nelle terre illiriche durante il [[I secolo]] d. C. [[Paolo di Tarso|San Paolo]] scrisse di aver predicato anche nelle province romane dell'[[Illiria]], e le [[Sacre Scritture]] narrano di una sua visita a [[Durazzo]]: l'apostolo conobbe l'Albania grazie ai suoi viaggi via terra dalla [[Giudea]] a [[Roma]], durante i quali ci si imbarcava a Durazzo per raggiungere la [[penisola italiana]].
Dante Alighieri nella Divina Commedia parla dell'Albania.<ref>(PARADISO - CANTO SESTO vv. 61 e segg.)</ref>
 
L'opera di cristianizzazione fu portata avanti, in seguito, anche dai [[missionari]] cristiani attraverso l'antica [[Via Egnatia]] e il territorio dell'antica Illiria, dove si fondano le prime comunità e chiese cristiane illiriche. Secondo scoperte archeologiche come le Sinagoghe Ebree nelle città di [[Saranda]] e [[Valona]] {{citazione necessaria}}, in alcune città costiere del territorio dell'Albania in quei tempi sorsero anche alcune piccole comunità [[ebraismo|ebraiche]].
Le comunità cristiane rimasero legate alla [[Chiesa cattolica]] grazie alla presenza di capi spirituali italiani e albanesi e alla volontà dei principi dei clan Arianiti, Kastrioti, Balshaj, Topiaj, Gjon Markaj, Dukagjini, Muzakaj.
 
In seguito alla divisione dell'[[Impero romano]] in [[Impero bizantino|Impero d'Oriente]] e [[Impero romano d'Occidente|Impero d'Occidente]] nel [[395]], l'Albania venne posta sotto la giurisdizione dall'Impero Romano d'Oriente, ma in termini ecclesiastici rimase dipendente da [[Roma]]. Nel [[732]] l'imperatore bizantino, [[Leone III Isaurico|Leone l'Isaurico]], assoggettò l'area al [[patriarcato di Costantinopoli]]. Per secoli la terra di Albania divenne l'arena delle lotte ecclesiastiche fra [[Roma]] e [[Costantinopoli]]. Molti degli albanesi [[Lingua albanese ghega|gheghi]] che vivevano a nord del fiume [[Shkumbini]] (area comprendente l'odierna [[Durazzo]]-[[Apollonia (Albania)|Apollonia]]-[[Elbasan]] fino a [[Coriza (città)|Korca]] e l'area di [[Scutari]], la pianura compresa fra il [[Mare Adriatico]] e il [[lago di Scutari]]) si convertirono al [[Cattolicesimo]], mentre gli albanesi toschi che vivevano fra le regioni montuose del sud-est e le regioni sudoccidentali a sud del fiume [[Shkumbini]] aderirono alla [[Chiesa ortodossa|Chiesa ortodossa di rito bizantino]]. Le comunità cristiane sotto il regime politico-militare dell'Impero Bizantino si divisero sia dai riti ortodossi (passando alla liturgia della Sacra Scrittura e ai simboli cristiani), sia dall'autorità di [[Costantinopoli]] del clero bizantino. In seguito all'invasione dell'[[Impero ottomano]], avvenuta nel [[1478]], ebbe inizio una lenta conversione all'[[Islam]] del popolo [[Albanesi|Albanese]] favorita specialmente dai vantaggi sociali ed economici che la nuova [[religione]] assicurava all'interno della società ottomana. Una consistente minoranza, tuttavia, continuò a praticare il cristianesimo in segreto in modo da evitare le pesanti tassazioni che erano previste per coloro che non accettavano l'Islam come religione. Nel [[1912]] gli albanesi riuscirono a divenire indipendenti e, dopo un breve regno, durato fino al 1939, e l'occupazione italiana, si instaurò un regime a carattere [[Comunismo|Comunista]] che impose l'[[Ateismo di Stato]] e proibì ogni attività religiosa. In seguito alla caduta del regime la pratica delle religioni è tornata legale e tuttora esistono nel paese due grandi comunità [[Cristianesimo|cristiane]] e [[Islam|musulmane]] e una minoranza [[Ebraismo|ebraica]]. Le diverse religioni, a differenza di altri paesi, hanno sempre convissuto pacificamente.
 
=== Religioni ===
{{vedi anche|Religione in Albania|Chiesa ortodossa albanese|Chiesa cattolica in Albania}}
[[File:St Anthony Church at Rodon 2016-07-15 01.jpg|thumb|Antica chiesa cattolica di Sant'Antonio a [[Rodon]], [[Durazzo]]]]
[[File:Tirana_mosque_2016.jpg|thumb|upright=0.5|Moschea turco-ottomana di Et'hem Bey a [[Tirana]]]]
[[File:Byzantinische Kirche (Berat).jpg|thumb|Antica chiesa bizantina della Santa Trinità a [[Berat]]]]
Nel periodo [[1967]]-[[1990]], durante il regime [[Nazionalcomunismo|nazional-comunista]] di [[Enver Hoxha]], tutte le religioni erano proibite per legge in quanto l'[[ateismo di stato]] era stato assunto a principio [[Costituzione|costituzionale]] ed imposto con la forza. Nel [[1976]], nella Costituzione albanese, l'Albania si proclamava atea. Oggigiorno è stata ristabilita la libertà di culto e vi è un aumento dei fedeli delle varie religioni. La Costituzione del [[1998]], all'articolo 10, afferma la laicità dello Stato e sancisce l'uguaglianza dei vari culti. Inoltre l'articolo 3 pone la coesistenza religiosa tra i principi fondanti dello Stato<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.ipls.org/services/kusht/cp1.html |titolo=Costituzione albanese |accesso=23 maggio 2009}}</ref>. Lo Stato riconosce come giorni festivi le feste delle quattro confessioni tradizionali, ovvero le comunità che registrano una presenza storica nel paese.
 
Le religioni più praticate in Albania sono l'[[Islam]] e il [[Cristianesimo]].<ref>{{Cita web | url = http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2009/127295.htm | titolo = Albania |sito= International Religious Freedom Report 2009 | data=26 ottobre 2009 | editore = [[Bureau of Democracy, Human Rights, and Labor]], United States Department of State | accesso=7 novembre 2009}}</ref> Nella storia dello Stato non si sono registrati particolari fenomeni di estremismo religioso e le varie confessioni normalmente convivono senza problemi. Il matrimonio interreligioso è da secoli considerato socialmente accettabile.<ref>{{Cita web | url = http://www.rfp-europe.eu/index.cfm?id=126900 | titolo = Albanian religious leaders celebrate religious harmony | sito = [[Religions for peace]] | editore = [[European Council of Religious Leaders]] | accesso = 8 novembre 2009 | urlmorto = sì }}</ref><ref>{{Cita web | url = http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PDACK058.pdf | titolo = Fostering Religious Harmony in Albania | editore = [[USAID]] | data=30 giugno 2007 | formato = PDF | accesso=8 novembre 2009}}</ref> Il Dipartimento di Stato americano stima nel 25/40% la parte della popolazione che partecipa attivamente alle funzioni religiose<ref>{{cita web|lingua=en |editore=US Department of State |sito=International Religious Freedom Report 2006 |titolo=Albania |url=http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2006/71364.htm |anno=2006 |accesso=23 maggio 2009}}</ref>.
 
Uno studio demografico del ''Pew Research Center'' risalente al 2009 afferma che i musulmani sarebbero la maggioranza, con una percentuale sul totale della popolazione del 59,9%.<ref>{{Cita web | curatore = Miller | curatore-nome = Tracy | mese = ottobre | anno = 2009 | editore = Pew Research Center | titolo = Mapping the Global Muslim Population: A Report on the Size and Distribution of the World's Muslim Population | formato = PDF | url = http://pewforum.org/newassets/images/reports/Muslimpopulation/Muslimpopulation.pdf | accesso = 8 ottobre 2009 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091010050756/http://pewforum.org/newassets/images/reports/Muslimpopulation/Muslimpopulation.pdf | dataarchivio = 10 ottobre 2009 }}</ref> Il CIA World Factbook del 2014 fornisce una stima della distribuzione dei credenti che valuta i musulmani a circa il 56,7% della popolazione, i cristiani ortodossi il 6,8%, i cattolici di rito romano al 10%, i [[Bektashi]] al 2,1%, altri al 5,7%, non specificato al 16,2%. Tuttavia la fonte precisa che si tratta di semplici stime, poiché non vi sono statistiche disponibili.<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2122.html#al|titolo=The World Factbook|pagina=Albania|editore=Central Intelligence Agency|accesso=3 aprile 2014}}</ref>
 
La World Christian Encyclopedia nel 2001 valutava i fedeli di religione islamica al 38,8%, seguiti a poca distanza dal 35,4% ottenuto dalla somma delle varie confessioni cristiane<ref>{{Cita libro|titolo=World Christian Encyclopedia|editore=Oxford University Press|anno=2001|cognome=p 51|isbn=0-19-507963-9}}</ref><ref>{{cita web |lingua=en |url=http://religiousfreedom.lib.virginia.edu/nationprofiles/Albania/rbodies.html |titolo=Summary of Religious Bodies in Albania |editore=Religius Freedom |accesso=23 maggio 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130530212303/http://religiousfreedom.lib.virginia.edu/nationprofiles/Albania/rbodies.html |dataarchivio=30 maggio 2013 }}</ref> Secondo quanto riportato dal sito di informazione ''Operation World'', gestito dal gruppo evangelico [[WEC International]]<ref>{{en}}[http://www.operationworld.org/country/alba/owtext.html Scheda dell'Albania] dal sito operationworld.org</ref>, sarebbero invece i cristiani ad essere maggioranza nel paese (41,48%, a maggioranza ortodossi), seguiti dai musulmani (38,79%, quasi interamente sunniti) e dagli atei (19,54%).
 
Secondo il censimento governativo del 2011 la popolazione è divisa in 57,12% di musulmani sunniti, 10,11% di cattolici, concentrati soprattutto nelle zone montuose del nord e il 6,75% di ortodossi, diminuiti molto a causa dell'emigrazione verso la Grecia; la parte rimanente si dichiara atea o non affiliato. Esistono inoltre piccole minoranze religiose di ebrei, ahmadiyya, bektashi, protestanti, mormoni, testimoni di Geova.<ref>[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Albania/Albania-e-censimento-2011-di-che-religione-sei-129213 Il nuovo censimento ha fornito dati più attuali sulle identità religiose del paese]</ref>
 
Il numero totale delle confessioni religiose registrate è di 245 (189 cristiane e 56 [[islam]]iche od orientali). La mappa religiosa ha mantenuto nel tempo la distribuzione storica. I cattolici si trovano principalmente nell'Albania del Nord, i musulmani hanno una zona più ampia con forte presenza nelle zone centrali e rurali, mentre gli ortodossi (Albanesi e Greci), appaiono nelle zone meridionali del Paese. La migrazione interna intanto ha fatto in modo che si creassero molte zone dove la popolazione si divide in più comunità religiose.
 
Per quanto riguarda le comunità cristiane, il problema principale è la mancanza di sacerdoti e di suore di nazionalità albanese nei diversi ordini religiosi. Un problema di natura giuridica è invece la restituzione delle proprietà immobiliari degli ordini religiosi in Albania, confiscate dai governi durante il regime comunista. Tuttavia, in un accordo con la [[Santa Sede]] del [[2002]], il governo albanese si è impegnato a ripristinare le proprietà della [[Chiesa cattolica in Albania|Chiesa cattolica]] (Articolo 9)<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en |url=http://www.olir.it/ricerca/getdocumentopdf.php?Form_object_id=760 |titolo=Agreement between the Holy See and the Republic of Albania on the Regulation of Their Mutual Relations |rivista=AAS |volume=94 |anno=2002 |pp=660-664 |accesso=23 maggio 2009}}</ref>.
 
===Media e libertà d'informazione===
{{main|Media in Albania}}
 
[[Televisione]], [[riviste]] e [[giornali]] in Albania sono gestiti da società sia pubbliche sia private che dipendono dalla [[pubblicità]], dall'[[abbonamento]] e da altri ricavi relativi alle vendite. La [[Costituzione dell'Albania]] garantisce la [[libertà di parola]]. I media albanesi sono abbastanza diversificati, anche se politicizzati e spesso influenzati da interessi economici e politici<ref name="FH">[[Freedom House]], [https://freedomhouse.org/report/freedom-press/2015/albania Albania] 2015 Press Freedom report</ref>.
 
== Ordinamento ==
=== Il parlamento ===
{{vedi anche|Assemblea di Albania}}
Il sistema politico dell'Albania si basa sulla divisione del potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Il potere legislativo è esercitato dal parlamento unicamerale, l'[[Assemblea di Albania]], composto da 140 deputati (uno ogni circa 25.000 persone), eletti secondo un sistema semi-proporzionale, ogni 4 anni, in base alle 12 contee in cui è diviso lo Stato. Un progetto di legge può essere proposto da un membro dell'[[Assemblea]], oppure da qualsiasi cittadino che raccolga 20.000 firme di votanti. In altri casi di importanza nazionale, una raccolta di 50&nbsp;000 firme concede l'ultima parola ad un referendum.
Ottenuta l'approvazione dal Parlamento, il progetto di legge viene indirizzato al Presidente della Repubblica, il quale ha il diritto di veto, con la dovuta giustificazione, e può rimandare la legge in una seconda votazione, o coinvolgere la Corte Costituzionale, che ne stabilisce la legittimità, nel caso il capo dello Stato ritenga che la Costituzione sia stata violata. La [[Costituzione dell'Albania]], attualmente in vigore, è stata adottata ufficialmente il 28 novembre 1998, dopo l'esito di un referendum. Nel 1997 l'Albania è stata riaffermata, con circa il 65% dei voti, [[repubblica parlamentare]], da un referendum che aspirava alla creazione di una [[monarchia parlamentare]].
 
=== Presidente ===
{{vedi anche|Presidenti dell'Albania}}
[[File:Flag of the President of Albania (1992-2014).svg|thumb|upright=0.5|left|Stemma presidenziale]]
[[File:Presidency in Tirana, Albania.jpg|thumb|upright=1.2|right|Palazzo presidenziale]]
Capo di Stato dell'Albania è il [[Presidenti dell'Albania|Presidente della Repubblica]] eletto ogni cinque anni con i 3/5 dei voti dell'[[Assemblea della Repubblica di Albania|Assemblea (''Kuvendi'')]] a [[scrutinio segreto]].
 
Il presidente è [[Ilir Meta]], in carica dal 24 luglio [[2017]].
 
Il Presidente ha il potere di garantire il rispetto della costituzione e di tutte le leggi, manda messaggi all'[[Assemblea]] e altri organi statali, opera come Comandante Supremo delle Forze Armate (mosse con la fiducia del parlamento), e altri poteri, in maggior parte formali e cerimoniali.
 
Il Presidente, con la proposta del leader del partito o coalizione di partiti che detiene la maggioranza nell'Assemblea, nomina il [[Primo Ministro]], il quale propone al Presidente i membri del [[Gabinetto di governo|Consiglio dei ministri]]. L'intero Consiglio poi viene approvato dal voto dell'Assemblea.
 
=== Il governo ===
{{vedi anche|Primi ministri dell'Albania}}
 
Il [[potere esecutivo]] viene esercitato dal [[Gabinetto di governo|Consiglio dei ministri]]. Il presidente del Consiglio è nominato dal Presidente; i ministri sono anch'essi nominati dal Presidente sulla base di raccomandazioni del Primo Ministro. L'Assemblea del Parlamento dà l'approvazione definitiva alla composizione del Consiglio. Il Consiglio è responsabile sia della politica interna che esterna. Dirige e controlla l'attività dei Ministeri e di altri organi dello [[Stato]].<ref>Costituzione della Repubblica d'Albania.</ref>
 
=== Ordinamento scolastico e il sistema universitario ===
{{per approfondire|Istruzione in Albania}}
In Albania ci sono università di diritto pubblico statali e private che sono nella fase di sviluppo dei ''curricula accademica'' per il riconoscimento del titolo di studio con [[Credito formativo universitario|ECTS]] ''European Credit Transfer System'', con obiettivo l'integrazione nel sistema accademico e universitario dell'Unione Europea, secondo il processo della dichiarazione di Bologna.
 
Molte hanno sedi a [[Tirana]], come l'[[Università di Tirana]], la prima università fondata in Albania, nel 1957, (in precedenza 'Università statale di Tirana' e 'Università di Tirana "Enver Hoxha"'), l'[[Università Politecnica di Tirana]], l'[[Università statale Agraria]], Accademia statale delle Belle Arti e della Musica, l'Università dello Sport (Istituto statale unico per la Ricerca in Medicina Sportiva, l'Educazione Fisica e per lo Sport), l'Università statale degli Studi Militari, l'Accademia statale della Polizia, le due ultime in collaborazione (per la riforma dei curricula accademica) con le strutture di formazione della [[NATO]], [[PAMECA]] (missione dell'Unione Europea in Albania), e con specializzazioni nelle accademie dell'[[Esercito Italiano]] e [[Carabinieri]] in [[Italia]].
 
Altri sedi universitarie pubbliche sono nelle principali città: [[Scutari]], [[Durazzo]] ([[Università Aleksandër Moisiu]]), [[Elbasan]], [[Coriza (città)|Korca]], [[Valona]] e [[Argirocastro]].
 
L'Università di Dyrrachium (o Università Medievale di [[Durazzo]]), stabilita verso il 1380 - la prima università medievale nei Balcani - può rappresentare ancora oggi un riferimento universitario storico dell'Albania nel medioevo.
 
Ci sono 35 università private costituite come Società a responsabilità limitata (S.r.l.); di queste (S.r.l.), 10 sono proprietà dei investitori privati albanesi, 1 turco, 2 greco-cipriota, 1 greco-americana, 1 italiana di educazione a distanza ([[e-learning]]). L'offerta delle università private in Albania è invece maggiormente concentrata sulle facoltà di economia finanziaria e commercio, [[giurisprudenza]], [[medicina]], [[odontoiatria]], ingegneria elettronica, edile e architettura.
 
=== Sistema sanitario ===
Il servizio sanitario base in Albania viene effettuato dai medici di famiglia, i quali coprono un'unità amministrativa. Questo servizio viene offerto nei cosiddetti ambulatori, che corrispondono ad un unico quartiere. Il medico di famiglia possiede le cartelle mediche con dati sulle malattie e la condizione di salute delle persone di età sopra i quattordici anni, invece i minori vengono seguiti dai pediatri ed anche loro negli ambulatori. Nei casi particolari in cui i pazienti non possono essere portati in ambulatorio, per motivi di salute, il servizio viene erogato nel loro domicilio.
 
Questo modo di fornire il servizio sanitario pubblico in Albania, tramite il medico di famiglia, è relativamente nuovo ed è cominciato negli anni novanta, dopo i cambiamenti democratici nel paese. Il medico di famiglia tratta i cittadini secondo lo schema dettato dall'Istituto delle Assicurazioni della Salute Pubblica, ossia effettua le visite mediche su richiesta del paziente, rilascia ricette mensili per i malati cronici ed inoltre indirizza i pazienti verso gli specialisti se bisognosi di visite più accurate. I medici specialisti sono raggruppati in ambulatori particolari, che coprono 2/3 unità amministrative e non sono ancora stati inclusi nello schema dell'Istituto delle Assicurazioni, infatti vengono pagati dal Ministero della Salute.
 
Il servizio medico, per tutti i cittadini non assicurati, viene effettuato lo stesso dai medici di famiglia, sotto il compenso di circa 1,60 euro per visita medica, che va poi consegnato all'Istituto delle Assicurazioni. Si pensi che ogni medico offre servizi a circa 2000 persone, dei quali solo un certo numero è assicurato e gli altri invece sono disoccupati o sotto l'età minima per lavorare, ed in base al numero di assistiti riceve un aumento insignificante sullo stipendio.
 
Per i pensionati, ed alcune altre categorie, i medicamenti vengono rimborsati al 100%,{{Citazione necessaria}} questa scelta rischiò di portare negli anni passati al fallimento dello schema dettato dall'Istituto delle Assicurazioni che però si riuscì a salvare grazie all'intervento di numerosi fondi del budget pubblico.{{Citazione necessaria}} Tale schema però funziona a malapena, cosa che tra l'altro viene riflessa anche nella qualità dei servizi offerti agli assicurati e nel bassissimo stipendio dei medici di famiglia, i quali, ad esempio, con 25/30 anni di esperienza, ricevono non più di 250 euro mensili.
 
Si sta parlando di una riforma totale del servizio base di salute in Albania, che si pensa possa riuscire a portarlo a livelli confrontabili a quelli dei paesi più sviluppati dell'Europa,{{Citazione necessaria}} ma niente di concreto è stato fatto. In generale quindi il servizio medico soffre mancanze di tipo materiale e organizzativo.
 
=== Forze armate ===
{{per approfondire|Forze armate albanesi}}
[[File:Patrol Boat Iliria.jpg|thumb|Guardacoste Damen Stan, Tipo 4207.]]
Le forze armate albanesi sono supervisionate dal [[Quartier Generale dello Stato Maggiore albanese|Quartier Generale dello Stato Maggiore]] e consistono in forze armate di terra ([[Forcat Tokësore Shqipëtare|esercito]]), commando forza navale ([[marina militare albanese|marina]]), [[aeronautica militare albanese|difesa aerea]], commando di dottrina e formazione e commando logistico.
Nel [[2002]], le forze armate albanesi hanno lanciato un programma di riforma di 10 anni sponsorizzato e supervisionato dal [[Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti]] per perfezionare e modernizzare significativamente le proprie forze armate; l'esercito impiega più di 25.000 soldati. Nell'Aprile 2008 l'Albania e la Croazia hanno ricevuto un formale invito di adesione alla NATO e ne sono diventati membri effettivi il 4 aprile [[2009]]<ref>Notizia riportata su [http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=112952 RaiNews24]</ref>
 
L'esercito albanese partecipa a missioni di pace sia in [[Afghanistan]], sia in [[Iraq]].
 
== Politica ==
=== Governo ===
[[File:Tirana's Boulevard.jpg|thumb|Uffici di Presidenza del Parlamento Albanese|215x215px]]Di seguito l'elenco dei ministri in carica dal 13 settembre 2017, in seguito ad un secondo mandato vinto dal Partito Socialista d'Albania dopo le elezioni parlamentari del 25 giugno.<ref>{{Cita web |url=http://www.kryeministria.al/# |titolo=Fonte: sito del Consiglio dei Ministri |accesso=16 aprile 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150318142426/http://kryeministria.al/# |dataarchivio=18 marzo 2015 |urlmorto=sì }}</ref>
{|
|-
!Ministro
!Nome
!Partito
|-
| Primo Ministro
| [[Edi Rama]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Vice Primo Ministro
| [[Senida Mesi]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro della Difesa
| [[Olta Xhaçka]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro degli Interni
| [[Fatmir Xhafaj]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro per l'Europa e gli Affari Esteri
| [[Ditmir Bushati]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro delle Finanze e dell'Economia
| [[Arben Ahmetaj]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro delle Infrastrutture e dell'Energia
| [[Damian Gjiknuri]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro dell'Istruzione, dello Sport e della Gioventù
| [[Lindita Nikolla]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro della Giustizia
| [[Etilda Gjonaj]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro della Cultura
| [[Mirela Kumbaro]]
| Indipendente
|-
| Ministro del Turismo e dell'Ambiente
| [[Blendi Klosi]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro della Salute e della Prevenzione Sociale
| [[Ogerta Manastirliu]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale
| [[Niko Peleshi]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro di Stato per la Diaspora
| [[Pandeli Majko]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|-
| Ministro di Stato per la Protezione dell'Imprenditoria
| [[Sonila Qato]]
| [[Partito Socialista d'Albania|Partito Socialista]]
|}
 
== Confini ==
[[File:AlbaniansOutsideAlbania.png|thumb|Distribuzione sommaria della popolazione [[Albanesi|albanese]] nei paesi confinanti con l'Albania]]
[[File:Ethnic albania.jpg|thumb|L'Albania comprendente le zone lasciate al di fuori dai confini nazionali dalla conferenza di Londra]]
L'Albania confina con il [[Montenegro]] a nord (per 287 [[Chilometro|km]]), con il [[Kosovo]] e con la [[Macedonia del Nord]] a nord-est (151&nbsp;km), e con la [[Grecia]] per 282&nbsp;km a sud. Ad eccezione della linea costiera, tutti i confini dell'Albania sono convenzionali, stabiliti in linea di principio durante la [[Conferenza degli Ambasciatori]] del [[1912]]-[[1913]] a [[Londra]], dopo la proclamazione dell'indipendenza.<ref name=trattato>{{en}}[http://www.mtholyoke.edu/acad/intrel/boshtml/bos145.htm The Treaty of London, 1913.]</ref>
 
La [[Conferenza degli Ambasciatori]] lasciò l'Albania con un territorio esiguo in cui viveva solo il 30% degli albanesi, mentre gli ampi territori della Kosova e [[Ciamuria]] furono inglobati rispettivamente dalla Serbia e dalla Grecia; in realtà soltanto l'intervento diplomatico dell'Italia, preoccupata dell'influenza slava e greca sull'Adriatico evitò il completo smembramento dello Stato; per questo motivo re Zog I si proclamò Re degli albanesi e non Re d'Albania.<ref>[http://www.bashkim-travel.com/cenni_storici.html bashkim-travel.com - Le migliori risorse e informazioni sul tema: bashkim travel. Questa pagina è in vendita!<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110707213309/http://www.bashkim-travel.com/cenni_storici.html |data=7 luglio 2011 }}</ref>
Il Paese venne occupato, durante la [[prima guerra mondiale]], dagli eserciti di [[Italia]], [[Serbia]], [[Grecia]] e [[Francia]], ma i confini stabiliti nel 1913 furono essenzialmente riaffermati dalle potenze vincitrici nel [[1921]].<ref>[http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=2062 L'occupazione dell'isola di Saseno ed i reati commessi sull'isola - Prassi Italiana di Diritto Internazionale<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722030608/http://www.prassi.cnr.it/prassi/content.html?id=2062 |data=22 luglio 2011 }}</ref>
 
Alcune variazioni sono state accordate per salvaguardare le situazioni economiche locali, ad esempio per impedire la separazione di un villaggio dalle sue zone di pascolo o i mercati dalle relative zone di produzione. Le pressioni politiche inoltre furono un fattore importante nelle trattative, ma il risultato fu condizionato dall'approvazione delle Potenze, che avevano interessi più astratti, soprattutto mantenere l'equilibrio delle forze piuttosto che specifiche ambizioni economiche.
Dopo la seconda guerra mondiale la Grecia espulse tutte le comunità albanesi della [[Ciamuria]], accusate di aver appoggiato i fascisti italiani, prendendo pieno controllo del territorio e troncando sul nascere ogni possibile rivendicazione.<ref>[https://shoqatacameria.blogspot.com/2008_09_01_archive.html ZERI I ÇAMËRISE ÇAMËRIA: shtator 2008<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
La divisione della regione dei laghi fra tre nazioni richiese che ciascuno di essi avesse una parte delle pianure nelle vicinanze. Questa decisione artificiale, una volta presa, condizionò necessariamente i confini settentrionale e meridionale. Il confine che si estende dai laghi generalmente verso nord, sebbene segua le creste degli alture orientali, rimane distante dai 16 ai 32&nbsp;km dallo [[spartiacque]]. Poiché i negoziatori al congresso di Londra si rifiutarono di utilizzare lo spartiacque come confine nordorientale del nuovo Stato dell'Albania, la popolazione albanese del Kosovo fu incorporata nella Serbia.<ref name=trattato/>
 
Nell'estremo nord e nelle regioni montagnose del nordest dell'Albania, il confine segue le creste delle montagne attraverso le in gran parte inaccessibili [[Alpi Albanesi]] settentrionali, conosciute localmente come ''Bjeshkët e Namuna''. Per la maggior parte, non esiste un confine naturale dalle alture all'Adriatico, anche se il [[lago di Scutari]] (''Shkoder'') e una parte del corso del [[Buna (fiume)|fiume Buna]] a sud del lago sono stati usati per contrassegnare il confine nord-occidentale dell'Albania. A sud e sud-ovest, tra la regione dei laghi e il [[Mar Ionio]], il confine sudorientale del paese non segue lo spartiacque ma attraversa alcune creste montuose.
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia dell'Albania}}
 
Il sistema socio-economico dell'Albania è considerato quello di un "Paese in Via di Sviluppo", secondo la metodologia del [[Fondo monetario internazionale]] (IMF) e delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] (UN). La caduta del regime politico comunista del [[1990]] è infatti avvenuta più tardi e in modo più caotico rispetto agli altri paesi dell'Europa dell'Est, ed è stata caratterizzata da un massiccio esodo di rifugiati politici ed emigranti economici verso l'Italia e la Grecia nel [[1991]] e nel [[1992]]. I primi tentativi di riforma cominciarono all'inizio del 1992, dopo che il valore reale del [[PIL]] era diminuito di oltre il 50% rispetto al picco del [[1989]].
 
A partire dagli anni 2000, però, il paese ha fatto passi da gigante e ha finalizzato in maniera molto soddisfacente la transizione verso un'[[economia di mercato]]. Gli investimenti sono in continua crescita, in particolare per il settore energetico.
 
Albania, Cipro e Polonia sono gli unici paesi in Europa ad aver registrato una crescita economica nel 2010 e nel 2011. Inoltre, nel suo ultimo rapporto, la [[commissione europea]], prevede per il 2015 una crescita del 3%, per il 2016 del 4% ed per il 2017 del 4.5% e anche un calo della disoccupazione.<ref>{{Cita web|nome = Super|cognome = User|url = http://www.etribuna.com/eportale/it/2014-03-20-23-48-00/23812-albania-economia-in-graduale-miglioramento|titolo = Albania, economia in graduale miglioramento|accesso = 7 luglio 2015}}</ref>
 
Secondo i dati del [[2014]] il 18,4% del [[Prodotto interno lordo|PIL]] è prodotto dal [[settore primario]], il 16,3% dal [[settore secondario]] mentre il 65,3% dal [[settore terziario]]. Dal punto di vista occupazionale, invece, il 44,7% della forza lavoro è impiegata nell'agricoltura, il 15,5% nell'industria e il 39,8% nei servizi
[[File:Beach in Himarë.jpg|thumb|Spiaggia ad Himare]]
Secondo i dati della [[Banca Mondiale]] l'Albania ha registrato una crescita economica per il [[2018]] dello 4,2% sul [[Prodotto interno lordo|PIL]]<ref>{{cita web|url=https://financa.gov.al/rritja-ekonomike-e-shqiperise-parashikimet-jane-pozitive/|accesso 8 febbraio 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=https://tradingeconomics.com/albania/gdp-growth-annual|accesso 8 febbraio 2019}}</ref>Per l'anno [[2019]] si prevede una crescita del [[Prodotto interno lordo|PIL]] che si aggira sempre intorno al'4%<ref>{{cita web|url=https://www.worldbank.org/en/country/albania|accesso 8 febbraio 2019}}</ref>.
 
=== Turismo ===
{{Vedi anche|Turismo in Albania}}Una cospicua parte delle entrate nazionali dell'Albania proviene dal turismo. Il turismo, nel 2013, ha rappresentato il 10% del prodotto interno lordo del paese. Nel 2011 l'Albania è stata consigliata come ''top travel destination'' dalla rivista [[Lonely Planet]] e nel 2014 è stata nominata la 4° destinazione turistica da visitare dal [[The New York Times|New York Times]].
 
L'aumento del numero dei turisti negli ultimi anni è un dato davvero impressionante, in quanto nel 2005 ammontavano a 500.000 visitatori mentre nel 2012 sono stati circa 4.2 milioni, un aumento quindi del 740% in soli 7 anni. Secondo una ricerca del portale sul turismo e le vacanze in [https://www.albania.it Albania] , soltanto nel mese di gennaio 2018 sono entrati nel territorio albanese circa 232.000 visitatori, un aumento del 34,5% rispetto a gennaio 2017.
[[File:Berat-centro-storico.JPG|thumb|La città [[Patrimonio dell'umanità]] di [[Berat]]]]
L'industria del turismo è concentrata prevalentemente lungo la costa Adriatica e Ionica ma anche nelle montagne e nei grandi parchi nazionali del Nord del paese. Inoltre, l'Albania ospita diversi siti dell'[[Patrimonio dell'umanità|UNESCO]]:
* [[Butrinto]], una città Antica
* [[Argirocastro]], una città medievale del periodo ottomano
* [[Berat]], "''la città delle mille e uno finestre"''
 
La maggior parte dei turisti proviene da altri paesi dell'est Europa, in particolare dalla [[Polonia]] e dalla [[Repubblica Ceca]], ma anche da paesi dell'Europa occidentale, quali Italia, Norvegia, Germania, Austria, Olanda, Francia e altri.
 
== Trasporti ==
{{vedi anche|Trasporti in Albania}}
=== Rete stradale ===
[[File:Tirana's Overpass From Durres (1).JPG|thumb|[[Strada statale 2 (Albania)|SH2]]- entrata a Tirana]]
Tutte le principali città Albanesi sono collegate fra loro con strade statali.
C'è un'autostrada a 4 corsie che collega la città di [[Durazzo]] a [[Tirana]], e un'altra (per la maggior parte ancora da costruire) da [[Durazzo]] a [[Valona]]. Dal 2007 l'Albania sta assistendo alla costruzione di numerose strade.
L'opera principale da allora può essere considerata l'inaugurazione dell'"[[Autostrada A1 (Albania)|Autostrada della Patria]]" (a 4 corsie) che collega [[Pristina]] con [[Durazzo]], per una lunghezza totale di 170&nbsp;km. Il 26 giugno 2009 è stato inaugurato il tratto Durazzo - Kukes dell'autostrada, per 61&nbsp;km con anche un tunnel di 6&nbsp;km<ref>[http://www.emportal.rs/en/news/region/92220.html The highway Durrës-Kukës- Morinë is inaugurated:: EMG:: SEE news<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Importante anche il tratto [[Autostrada A3 (Albania)|Tirana-Elbasan]], che grazie ad un tunnel di 2.4 chilometri ha diminuito notevolmente la distanza tra le due città, ed in generale tra la capitale e il sud del paese<ref>{{Cita web |url=http://noa.al/artikull/tirana-elbasan-tunnel-opens-and-is-put-in-operation/329843.html |titolo=Tirana-Elbasan tunnel opens and is put in operation - NOA<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=4 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140704020127/http://noa.al/artikull/tirana-elbasan-tunnel-opens-and-is-put-in-operation/329843.html |dataarchivio=4 luglio 2014 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
La seconda priorità invece è la costruzione del Corridoio Europeo 8, che collegherà l'Albania alla [[Macedonia del Nord]] e alla [[Grecia]].<ref>{{cita web|url=http://www.corridor8.org/|titolo=Segretariato del corridoio paneuropeo VII}}</ref><ref>{{cita web|url=http://albanianews.it/2-europe/111208-corridoio-8-il-sogno-albanese-incoraggiato-dallue|titolo=albanianews su corridoio VIII}}</ref>
 
=== Trasporti aerei ===
[[File:Rinas-Airport-New-Terminal.jpg|thumb|Nuovo Terminale dell'Aeroporto di Tirana]]
L'Albania ha un solo [[aeroporto internazionale]]: l'[[Aeroporto Internazionale di Tirana]]. Si trova a 25&nbsp;km dalla capitale ed è collegato a 30 destinazioni con 13 linee aeree.
 
A partire dagli anni novanta, l'aeroporto ha subito una notevole crescita in termini di passeggeri arrivando, nel 2007, a servire oltre 1 milione di passeggeri.
 
L'aeroporto era uno scalo per l'[[Albanian Airlines]], ma dopo la revoca della licenza di volo da parte dell'Autorità per l'Aviazione Civile albanese<ref>[http://www.albanianews.it/notizie/flashnews/item/2076-albanian-airlines-costretta-a-sospendere-i-voli Albanianews.it: Albanian Airlines costretta a sospendere i voli] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111113173028/http://www.albanianews.it/notizie/flashnews/item/2076-albanian-airlines-costretta-a-sospendere-i-voli |data=13 novembre 2011 }}</ref> la compagnia aerea più presente è la [[Compagnia aerea a basso costo|low cost]] [[Belle Air]], che a Tirana aveva il suo [[hub and spoke|hub]], fino al fallimento della suddetta nel 2013, sostituita da compagnie simili come [[Livingstone Airlines|Livingston]], [[Air One]] e [[Blue Panorama Airlines|Blue Panorama.]] Vi fanno regolarmente scalo anche: [[Adria Airways]], [[Alitalia]], [[British Airways]], [[Jetairfly]], [[Austrian Airlines]], [[Lufthansa]], [[Olympic Airlines]], [[Pegasus Airlines|Pegasus]] e [[Turkish Airlines]]<ref>[http://www.tirana-airport.com/ Welcome to Tirana International Airport, Albania<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
=== Rete ferroviaria ===
[[File:Albanian Railways T-669 Locomotive.JPG|left|thumb|Treno della linea Tirana-Durazzo nella stazione di Kashar]]
Il sistema ferroviario fu prevalentemente promosso all'epoca del [[regime totalitario]] di [[Enver Hoxha]], infatti in quel periodo l'uso di automezzi privati era vietato.
 
Le [[ferrovia|ferrovie]] in Albania sono gestite dalla [[Hekurudhat Shqiptare]] (HSH) (Ferrovie Albanesi) che, con un totale di circa 447&nbsp;km di linee principali e circa 230&nbsp;km di linee secondarie, a binario unico, collega fra loro le principali città albanesi. La trazione è diesel, prevalentemente basata su locomotive dell'azienda ceca [[Českomoravská-Kolben-Daněk|ČKD]] (CKD VAGONKA a.s. di Ostrava).
 
La rete ferroviaria albanese è di fatto disconnessa delle reti dei paesi circostanti; nonostante qualche incoraggiante miglioramento in corso si può considerare in genere gravemente degradata, rispetto al livello medio delle ferrovie europee.
Molti tratti di linea in uso sono danneggiati, con opere d'arte principali lesionate e insicure; molti tratti sono di fatto abbandonati o dismessi.
 
== Cultura ==
[[File:Flûtes Kavall des bergers de Macédoine dans lAbbatiale de Saint-Florent-le-Vieil, Concert "Chant et flûtes des bergers", Festival Les Orientales (Saint-Florent-Le-Vieil).jpg|thumb|Flauti dei pastori albanesi della Iliria, Macedonia]]
[[File:A traditional male folk group from Skrapar.JPG|thumb|Tradizionale gruppo folk da [[Skrapar]]]]
=== Musica ===
{{vedi anche|Musica albanese}}
{{S sezione|musica}}
È possibile individuare nella musica tradizionale albanese due raggruppamenti:
* Gegë la cui musica tradizionale popolare si basa su uno strumento a corde detto ''[[çiftelia]]''.
* Toskë la cui musica tradizionale popolare, si basa su gruppi di cantanti polifonici, senza strumenti musicali dove uno solo canta, un altro ripete le parole del cantante principale (per simulare una specie di eco) e gli altri cantanti producono un suono costante detto ''Iso''
 
La musica popolare, di origine molto antica, è stata tramandata oralmente di in generazione ed è accompagnata da balli tipici tradizionali (Shota, Pogonishte, Il Ballo dei uomini, per citarne alcuni).
 
=== Letteratura ===
{{vedi anche|Storia della letteratura albanese}}
Una letteratura albanese vera e propria si afferma nel xix secolo con il racconto popolare.
 
Ma è solo nel xx secolo che si può parlare di affermazione della produzione letteraria albanese con [[Gjergj Fishta]], il poeta nazionale albanese e con [[Ismail Kadare]], più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura e autore di romanzi storici sull'Albania di ieri e di oggi. E ancora altro autore famoso è [[Dritëro Agolli]]
 
=== Cinema ===
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|-
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* ''[[Skanderbeg (film)|Skanderbeg]]'' ([[1953]]), di [[Sergej Iosifovič Jutkevič]]
* ''Tana (film)'' ([[1958]]), di Kristaq Dhamo
* ''Ngadhnjim mbi vdekjen'' ([[1967]]), di Gezim Erebara
* ''Guximtarët'' ([[1970]]), di Gezim Erebara
* ''Në fillim të verës'' ([[1975]]), di Gezim Erebara
* ''Pylli i lirisë'' (1976), di Gezim Erebara
* ''Udha e shkronjave'' ([[1978]]), di Vladimir Prifti
* ''Tela per violine'' (1978), di Bujar Kapexhiu
* ''Vajzat me kordele të kuqe'' ([[1978]]), di Gezim Erebara
* ''Përtej mureve të gurta'' ([[1979]]), di Gezim Erebara
* ''Nusja'' ([[1980]]), di Gezim Erebara
* ''Një natë pa dritë'' ([[1981]]), di Gezim Erebara
* ''Fushë e blertë-fushë e kuqe'' ([[1986]]), di Gezim Erebara
* ''Një jetë më shumë'' ([[1986]]), di Gezim Erebara
* ''Letra ere'' ([[2003]]), di Edmond Budina
* ''Tirana year zero'' ([[1989]]), di Fatmir Koçi
* ''[[Lamerica]]'' ([[1994]]), di [[Gianni Amelio]]
* ''[[Butrinto (film)|Butrinto]]'' ([[2001]]), di Vladimir Prifti
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* ''Gjoleka, djali i Abazit'', di Dhimiter Anagnosti
* ''I dashur armik'', di Gjergj Xhuvani
* ''Lule te kuqe, lule te zeza'', di Mevlan Shanaj
* ''Vera'', di Artan Minarolli
* ''Nata pa hene'', di Artan Minarolli
* ''Parullat'', di Gjergj Xhuvani
* ''Syri magjik'', di Kujtim Cashku
* ''Tirana viti zero'', di Fatmir Koci
* ''Trishtimi i Zonjes Shnajder'', di Piro Milkani
* ''Yllka'', di Ylli Pepo
* ''Keshilltaret'', di Marika Vila (1979)
* ''Njeriu me Top'', di Viktor Gjika
* ''Gunat Parmbi Tela'', di Muharrem Fejzo
* ''Nje baba teper,'' di Arjan Culiqi
* ''Borxhliu'', di Arjan Culiqi
* ''Piruet'', di Arjan Culiqi
* ''Gjithe fajet e ka paraja'', di Arjan Culiqi
* ''[[Il tempo della cometa]]'', di Fatmir Koçi (2008)
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|}
 
=== Gastronomia ===
{{vedi anche|Cucina albanese}}
La cucina albanese, in parte dovuto alla dominazione ottomana che si protrasse per secoli e per un periodo di occupazione italiana, risente della cucina mediterranea e di alcune zone dei Balcani.
 
=== Rapporti culturali con l'Italia ===
La [[lingua italiana]] è la lingua straniera più conosciuta.<ref name=Longo>{{cita pubblicazione |autore=Maurizio Longo |titolo=La lingua italiana in Albania |anno=2007 |rivista=Education et Sociétés Plurilingues |numero=22 |pp=51-56 |url=http://www.cebip.com/download.asp?file=/elementi/www/esp022_07_longo.pdf |formato=PDF |accesso=13 gennaio 2012}}</ref><ref>{{cita web |titolo=Missione in Albania |editore=Padri Rogazionisti - Provincia Italia Centro-Sud |url=http://www.rogazionistisud.rcj.org/index.php?option=com_content&view=article&id=5&Itemid=5 |accesso=13 gennaio 2012}}</ref> Diverse generazioni e gruppi etnici sociali, anche grazie alle trasmissioni dei diversi canali radio televisivi italiani i quali raggiungono la maggior parte del territorio albanese via satellite o terrestre, hanno permesso un ampliamento della conoscenza della lingua italiana.<ref name=Longo/> I rapporti culturali sono reciproci, non solo nella conoscenza linguistica dell'italiano, ma anche dal continuo contatto tra la minoranza [[arbëreshë]] e la loro terra di origine. Progetti culturali infatti si intrecciano tra i due paesi del Mediterraneo.
 
Lo studio e la conoscenza dell'[[lingua italiana|italiano]] è sostenuta, inoltre, dal "Programma Illiria" (convenzione politica ottenuta con [[accordo bilaterale|accordi bilaterali]] dei governi italiano e albanese), che offre la possibilità di studiare la lingua italiana a diversi alunni delle scuole pubbliche statali del primo ciclo fino alle medie superiori nelle sessioni bilingue in Albania e a studenti albanesi di studiare anche in Italia. Il programma di Protocollo Scientifico Italia-Albania prevede anche la formazione continua di docenti, professori, insegnanti e traduttori albanesi, anche nell'ambito del Dipartimento di Italianistica della Facoltà delle Lingue Straniere e del Dipartimento di Scienze Pedagogiche e di Psicologia della Facoltà delle Scienze Sociali dell'[[Università di Tirana]].
 
Altre note riguardo ai rapporti culturali fra Albania ed Italia:
* Nel 2004 viene istituita l'Università "Nostra Signora del Buon Consiglio", con sede a Tirana ed Elbasan. Ente promotore è un Istituto religioso italiano fondato da padre Luigi Monti. L'Università ha attivato sette corsi di laurea in convenzione con tre Atenei statali italiani (Bari, Roma Tor Vergata e Milano), potendo così rilasciare diplomi validi anche in Italia. Nel 2010 sono 500 i docenti italiani che vi tengono interi corsi, contribuendo a fare di questa iniziativa il più grande progetto culturale-universitario italiano all'estero<ref>[http://www.unizkm.al/zkm/brick/ateneo http://www.unizkm.al/zkm/brick/ateneo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100814042653/http://www.unizkm.al/zkm/brick/ateneo |data=14 agosto 2010 }}</ref>.
* Nel 2006, nelle scuole pubbliche statali e regionali paritarie in Italia studiano circa 70.000 alunni albanesi<ref>{{cita web|url=http://www.stranieriinitalia.it/news/istruzset2006.pdf|titolo=documento del Ministero della Pubblica Istruzione con statistiche sugli studenti stranieri}}</ref>;
* Nel 2008 nelle università italiane risultavano iscritti più di 11.397 studenti universitari albanesi<ref>[http://statistica.miur.it/scripts/IU/IU2008_02_iscrittiXprovenienza.zip "LA MOBILITA' DEGLI STUDENTI: ISCRITTI a.a. 2007/08 per ateneo, facoltà, corso di studio, cittadinanza, PROVENIENZA GEOGRAFICA e sesso" (file .zip)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110522124345/http://statistica.miur.it/scripts/IU/IU2008_02_iscrittiXprovenienza.zip |data=22 maggio 2011 }}</ref>;
* L'[[Istituti italiani di cultura all'estero|Istituto Italiano di Cultura]] a Tirana organizza eventi di promozione culturale dedicati all'arte, alla musica e alla letteratura italiana che coinvolgono artisti italiani, europei e albanesi.
* Anche in Italia esiste dal 2011 il Centro di Cultura Albanese che organizza eventi di promozione culturale dedicati all'arte e alla cultura albanese che coinvolgono artisti ed intellettuali albanesi e italiani.
 
== Sport ==
Il [[Calcio (sport)|calcio]] è lo [[sport]] più popolare in Albania disciplinato dalla [[Federazione calcistica dell'Albania|Federcalcio Albanese]] (''Federata Shqiptare e Futbollit, F.SH.F.''), creato nel 1930, membro della [[Fédération Internationale de Football Association|FIFA]] e membro fondatore della [[UEFA]].
 
Altri sport molto praticati sono la [[pallavolo]], la [[pallacanestro]], il [[tennis]], il [[rugby]], l'[[atletica leggera]], e gli sport acquatici, come [[nuoto]], [[pallanuoto]] e [[tuffi]].
 
Tra le principali organizzazioni sportive vi sono:
* la [[Nazionale di pallacanestro dell'Albania]]
* la [[Nazionale di calcio dell'Albania]]
* la [[Nazionale di calcio a 5 dell'Albania]]
* il [[Comitato Olimpico Nazionale Albanese]]
Tra gli sportivi albanesi che si sono maggiormente distinti in campo internazionale citiamo [[Ymer Pampuri]], oro mondiale ai [[Campionati mondiali di sollevamento pesi]] del 1972, primo albanese a diventare campione del mondo. Altri giocatori albanesi conosciuti a livello europeo sono [[Elseid Hysaj|Hysaj]] che gioca nel [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] e [[Armando Sadiku]] che gioca in Spagna con il [[Levante Unión Deportiva|Levante]], [[Thomas Strakosha]] della [[Lazio]] e [[Etrit Berisha]] dell'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]].
 
== Festività nazionali ==
{| class="wikitable"
|- style="background:#DEF"
! Data
! Nome
! Significato
|-
|style="background: #f0f8ff;"|19 ottobre
|style="background: #f0f8ff;"|Giorno di [[Madre Teresa di Calcutta|Madre Teresa]] (Dita e Nënë Terezës)
|style="background: #f0f8ff;"|Beatificazione di [[Madre Teresa di Calcutta|Madre Teresa]], nel 2003
|-
|style="background: #f0f8ff;"|28 novembre
|style="background: #f0f8ff;"|[[Giorno dell'indipendenza albanese]] e della Bandiera
|style="background: #f0f8ff;"|Festa nazionale: Dichiarazione di indipendenza dall'impero ottomano (1912) e Giorno della Bandiera (1443)
|-
|style="background: #f0f8ff;"|29 novembre
|style="background: #f0f8ff;"|Festa della Liberazione
|style="background: #f0f8ff;"|Giorno della Liberazione dai nazisti, nel 1944: termina l'[[occupazione tedesca del Regno d'Albania]]
|-
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{DBI}}
* Antonello Biagini, ''Storia dell'Albania contemporanea'', Bompiani, Milano, 2005.
*Maria Adriana Giusti, ''Albania Architettura e città 1924-1944,'' MASCHIETTO, FIRENZE, pp. 1-200.
*Maria Adriana Giusti, ''Italia versus Albania. Il Novecento nelle collezioni, negli archivi, nei progetti,'' In: M.A.Giusti (a cura di), L'amicizia tra Italia e Albania: passato, presene, futuro. Catalogo della mostra (Segreteria Generale della Camera dei Deputati, Roma Complesso di Vicolo Valdina, 21-29 Novembre 2006)
* Calace, Francesca (a cura di), ''«Restituiamo la Storia» – dagli archivi ai territori. Architetture e modelli urbani nel Mediterraneo orientale.'' Gangemi, Roma, 2012 (collana PRIN 2006 «Restituiamo la Storia»).
* Romania V., ''Farsi passare per italiani'', Carocci, Roma, 2004.
* Pjeter Hidri, ''Generali Prenk Pervizi'', Toena, Tirana, 2002.
* Nunzio Dell'Erba, ''Storia dell'Albania'', Newton Compton, Roma, 1997.
*
* Pjeter Hidri, ''Le Général Pervizi, où l'histoire moderne d'Albanie'', Dorian, Bruxelles, 2009.
* Lek Pervizi, ''Gjenrali Prenk Pervizi ne shtypin shqiptar'', Bruxelles, Dorian, 2010.
* Proletar Hasani, ''Kush ka drejtuar ushtrine shqiptare'', Tirana, 2001.
* Vincenzo Dorsa, ''Sugli albanesi: ricerche e pensieri'', Napoli, 1847 (scaricabile sul sito [http://books.google.com/books?id=HpaITZ1CBd8C&printsec=frontcover&dq=Vincenzo+Dorsa,+Sugli+albanesi:+ricerche+e+pensieri&hl=it&cd=1#v=onepage&q&f=false Google books]).
 
== Voci correlate ==
{|style="width: 100%; align:top"
|-
|valign=top|
* [[Albanesi]]
* [[Albania etnica]]
* [[Arbëreshë]]
* [[Arvaniti]]
* [[Calcio in Albania]]
* [[Chiesa cattolica italo-albanese]]
* [[Codici postali dell'Albania]]
* [[Croce Rossa Albanese]]
* [[Festività in Albania]]
* [[Linea di successione al trono d'Albania]]
|valign=top|
* [[Numeri telefonici in Albania]]
* [[Principato d'Albania (Medioevo)]]
* [[Regno albanese]]
* [[Regno d'Albania]]
* [[Repubblica Popolare d'Albania]]
* [[Rimpatriati italiani dall'Albania]]
* [[Religione in Albania]]
* [[Kosovo]]
* [[Storia dell'Albania]]
* [[Storia delle ferrovie in Albania]]
|valign=top|
|}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|n|q|wikt=Albania}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.president.al|Presidenza della Repubblica d'Albania|lingua=en, sq}}
* {{cita web|http://www.parlament.al|Parlamento Albanese (sito ufficiale)|lingua=sq}}
* {{cita web|1=http://www.keshilliministrave.al|2=Consiglio dei Ministri della Repubblica d'Albania|lingua=en, sq|accesso=23 novembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120113082041/http://www.keshilliministrave.al/#|dataarchivio=13 gennaio 2012|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.instat.gov.al|Istituto Statale Albanese di Statistica (sito ufficiale)|lingua=en, sq}}
* {{cita web|http://www.gjk.gov.al|The Albanian Constitutional Court}}
* {{cita web|http://www.orthodoxalbania.org/|Chiesa ortodossa autocefala d'Albania}}
* [http://www.albania.al National Tourism Organization] Official website for travel & tourism
* [https://www.albanianews.it Albania News], quotidiano online in lingua italiana, albanianews.it
* {{cita web|http://www.camcomalbania.it|Camera di Commercio di Tirana - Ufficio di Torino}}
* {{cita web|http://www.culturaalbanese.it|Centro di Cultura Albanese}}
 
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