Democrazia Proletaria e Francesco Beccuti: differenze tra le pagine

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{{F|poeti italiani|luglio 2013}}
{{Partito politico
{{Bio
|colore = red
|Nome = Francesco
|nome = Democrazia Proletaria
|Cognome = Beccuti
|logo = [[File:Democrazia Proletariabn.png|210px]]
|PostCognome = detto '''il Coppetta'''
|leader =
|Sesso = M
|segretario = [[Mario Capanna]] (1984-1987), [[Giovanni Russo Spena]] (1987-1991)
|LuogoNascita = Perugia
|presidente =
|GiornoMeseNascita = 6 aprile
|vicesegretario =
|AnnoNascita = 1509
|vicepresidente =
|LuogoMorte = Perugia
|coordinatore = [[Mario Capanna]] (1982-1984)
|GiornoMeseMorte = 19 agosto
|portavoce =
|statoAnnoMorte = ITA1553
|Epoca = 1500
|fondazione = [[1975]] (coalizione), 13 aprile [[1978]] (partito)
|Attività = poeta
|dissoluzione = 9 giugno [[1991]]
|Nazionalità = italiano
|sede =
|partito =
|ideologia = [[Comunismo]],<br />[[Pacifismo]],<br />[[Ecosocialismo]]<ref>[http://www.democraziaproletaria.it/index.asp DP: Materiali - Ambiente]</ref>,<br>[[Trotskismo]]<ref>Matteo Pucciarelli, ''Gli ultimi Mohicani. Una storia di Democrazia Proletaria</ref>
|internazionale =
|collocazione = [[Estrema sinistra]]
|coalizione = ''nessuna''
|partito europeo =
|gruppo parlamentare europeo =
|seggi1 = {{Partito politico/seggi|8|630|red}}<br />(massimo raggiunto nel [[1987]])
|seggi2 = {{Partito politico/seggi|1|315|red}}<br />(massimo raggiunto nel [[1987]])
|seggi3 = {{Partito politico/seggi|1|81|red}}<br />(massimo raggiunto nel [[1979]], [[1984]], [[1989]])
|seggi4 =
|testata = [[Quotidiano dei lavoratori]]
|giovanile =
|iscritti =
|anno iscritti =
|colori =
|sito =
}}
== Biografia ==
'''Democrazia Proletaria''' (DP) è stato un partito politico [[italia]]no di [[estrema sinistra]], nato nel 1975 come coalizione elettorale e scioltosi nel 1991.
Nato nel capoluogo [[Umbria|umbro]] da nobile famiglia, partecipò alla politica della sua città, ricoprendo cariche pubbliche. La sua vita fu quella, priva di eventi di rilievo, del letterato di provincia, vissuta in gran parte fra le mura della città natale, dove tra l'altro morì e fu sepolto presso la chiesa di [[San Francesco al Prato]].
 
L'interesse della sua produzione poetica, che non si discosta dai moduli [[Francesco Petrarca|petrarchisti]] o al più berneschi dell'epoca, non risiede tanto nella pur pregevole qualità formale, quanto in quella dei contenuti. Coppetta approfittò infatti dell'enorme tolleranza verso l'[[omosessualità]] esistente in [[Italia]] poco prima dell'inizio della [[Controriforma]], per discutere dei propri amori omosessuali con una schiettezza che pochi decenni dopo sarebbe divenuta impensabile: basterà dire che fra le sue poesie si annoverano due lunghe composizioni sui "pro" e "contro" della [[sodomia]] omosessuale.
== Storia ==
=== Il cartello elettorale (1975-1978) ===
Nel [[1975]], in occasione delle elezioni regionali, i principali movimenti della sinistra italiana extraparlamentare: [[Partito di Unità Proletaria per il comunismo]] (PdUP per il comunismo), [[Avanguardia Operaia]] (AO) e il [[Movimento Lavoratori per il Socialismo]] (MLS, già [[Movimento Studentesco]], MS), decisero di modificare la loro scelta di rifiuto dalla attività politica in sedi istituzionali come il parlamento, promuovendo il cartello elettorale di Democrazia Proletaria, a cui aderirono, in sede locale, anche altre formazioni minori come l'[[Organizzazione Comunista marxista-leninista]], i [[Gruppi Comunisti Rivoluzionari]] (che cambieranno nome in '''Lega Comunista Rivoluzionaria IV Internazionale''' nel [[1979]]) e la '''Lega dei Comunisti''', ultimo residuo de [[Il potere operaio pisano]].{{citazione necessaria| Inoltre [[Lotta Continua]] (LC) diede indicazione di voto per il PCI.}}
 
Così, ad esempio, la composizione edita col titolo non originale "''Contro la pederastia''" ([[1547]]-[[1553]]) è indirizzata a [[Francesco Colombo]] (o Colombi) detto "[[il Platone]]" ([[1515]]-1553), che insegnava all'[[università di Perugia]], per convincerlo ad abbandonare i rapporti sessuali con uomini (ma senza gran convinzione, a giudicare dai due versi conclusivi: "''e 'l mio dir è narrar favole al sordo / e mi butto l'inchiostro e questo foglio''").
Nel [[1976]] a questa coalizione si aggiunse Lotta Continua, e si ebbero alcune divisioni all'interno del PdUP tra le due componenti interne (favorevoli o contrarie alla scelta parlamentare), ricomposte per non dividere l'alleanza della sinistra.
 
La composizione edita col titolo "''In lode della pederastia''" si rivolge invece a un messer Bino (uomo d'arme che Chiòrboli, identifica col capitano [[Baldino Baldineschi]]): Beccuti intende far "rinsavire" da un amore che, contro la sua "natura", lo lega a una donna. Per convincerlo descrive quanto valgano le bellezze dei ragazzi perugini: Boncambio, Crispoltino, Contino, Valeriano, Turno, Alcide, e quel Francesco Bigazzini di cui Beccuti stesso è innamorato. Pensando a loro, ammonisce Beccuti, non bisogna deporre le armi in questo campo, come ha fatto il capitano Scala Villani.
DP presentò proprie liste alle [[elezioni politiche del 1976]], ottenendo il'1,5% dei voti. Vennero eletti sei deputati: tre del PdUP ([[Lucio Magri]], [[Eliseo Milani]] e [[Luciana Castellina]]), uno di LC ([[Mimmo Pinto]]) e due di AO ([[Massimo Gorla]] e [[Silverio Corvisieri]]). [[Vittorio Foa]] (PdUP), che era stato eletto nelle circoscrizioni di [[Torino]] e [[Napoli]], rinunciò al proprio seggio facendo subentrare Corvisieri e Pinto.
 
Due sonetti indirizzati al Baldineschi lo ammoniscono poi a non innamorarsi troppo di un Pietro, bello ma dal [[cuore]] duro come [[diamante]]; un [[sonetto]] burlesco prende anche in giro un Bernardo Giusti per la sua smisurata gentilezza (che nel gergo burlesco dell'epoca significa "preferenza per la [[sodomia]] passiva").
=== La costituente (1978) ===
Il 13 aprile [[1978]] DP si trasformò in partito. In essa confluirono l'ala minoritaria del [[PdUP per il comunismo]] (rappresentata dalla corrente di sinistra formata degli ex-[[PSIUP]] Vittorio Foa e [[Silvano Miniati]] e dagli ex [[Movimento Politico dei Lavoratori|MPL]] [[Giovanni Russo Spena]] e [[Domenico Jervolino]], oltre che dalle cosiddette "Federazioni unitarie" e dall'area sindacale di [[Elio Giovannini]], [[Antonio Lettieri]] e [[Gastone Sclavi]]), la maggioranza di [[Avanguardia Operaia]], guidata da Massimo Gorla, Silverio Corvisieri e [[Luigi Vinci]], e la ''Lega dei Comunisti'', guidata da [[Romano Luperini]].
 
Comunque, benché tre sonetti del 1553 circa lodino le virtù e la bellezza di un [[Berardino Alfani]] (forse colui che insegnò [[diritto]] dal [[1530]] al [[1560]]), la massima parte delle poesie omosessuali del Beccuti è dedicata all'amore per Francesco Bigazzini (cantato col nome di "Alessi"), che durò dal [[1547]] al 1553. È notevole il fatto che, in un'epoca in cui era socialmente sottinteso che l'amore omosessuale fosse [[pederastia|pederastico]], Beccuti si sia invece innamorato d'un giovane adulto, di cui in uno dei sonetti ne festeggia il ventitreesimo compleanno.
=== Nuova Sinistra Unita (1979) ===
Durante le [[elezioni politiche del 1979]] DP divenne il nucleo di una lista comune a tutta la Nuova sinistra (tranne il PdUP per il comunismo), comprendente anche ex membri di Lotta Continua, denominata [[Nuova Sinistra Unita]] (NSU). Ma mentre il PdUP per il comunismo con l'1,4% dei voti elesse 6 [[Camera dei deputati|deputati]], NSU riuscì a conquistare solo lo 0,8% dei voti e nessun seggio, causando demoralizzazione in tutta la coalizione, solo in parte recuperata nel giugno dello stesso anno dall'elezione a [[Parlamento europeo|europarlamentare]] di [[Mario Capanna]], e nelle elezioni amministrative dell'anno successivo dall'ingresso di rappresentanti nei principali consigli [[regioni d'Italia|regionali]], [[Provincia|provinciali]] e [[Comune|comunali]].
 
L'estremo interesse di questo canzoniere [[petrarchismo|petrarchista]] è dato dal fatto che Beccuti volle riassumerne tutte le fasi: dall'inizio, alle ripulse (Bigazzini è [[eterosessuale]] e non gradisce le dichiarazioni di "casto" amore del Coppetta) alle rivalità con altri omosessuali (Agnolo Felice Mansueti, Pellino Pellini e Fabio Stratta), alla fine; il tutto vissuto, si direbbe, in modo esplicito (nonostante Beccuti fosse sposato).
===Gli Anni '80===
Alle [[Elezioni politiche italiane del 1983]] Democrazia Proletaria ottenne {{formatnum:542039}} voti, corrispondenti al 1,47%. Il partito guadagnò 7 seggi alla [[Camera dei Deputati]].
 
In conclusione, il canzoniere del Coppetta è un documento sociale, umano e perfino antropologico, oltre che letterario, praticamente unico nel suo genere, in quanto rappresenta una parte importante della storia dell'omosessualità.
Alle [[Elezioni politiche italiane del 1987]] Democrazia Proletaria ottenne {{formatnum:642161}} voti <ref> per l'elezione della Camera dei Deputati </ref> (1,66%) e 8 seggi alla Camera. Per la prima volta ottenne un seggio al Senato, ricevendo <ref> per l'elezione del Senato della Repubblica </ref> {{formatnum:493667}} voti (1,52%).
 
Postume, infine, furono pubblicate le sue ''Rime''.
Nel 1987 Capanna rassegnò le dimissioni e [[Giovanni Russo Spena]] divenne segretario.
 
== Bibliografia ==
=== Lo scioglimento di DP (1991) ===
*{{DBI}}
Dopo il crollo del [[Muro di Berlino]] nell'89, DP entrò in crisi, come del resto il PCI. Ma mentre quest'ultimo decise di abbandonare l'ideologia comunista per avvicinarsi a quella socialdemocratica e [[riformismo|riformista]], il partito scelse di diventare un punto di riferimento per coloro che rimanevano legati all'ideale comunista. Cominciò così un confronto politico con i settori del PCI contrari alla cosiddetta [[Svolta della Bolognina]], organizzatisi nel [[Movimento per la Rifondazione Comunista]] (MRC), che portò a una graduale convergenza d'intenti.
 
== Altri progetti ==
Il 9 giugno [[1991]] si tenne a [[Riccione]] l’VIII (e ultimo) congresso di Democrazia Proletaria, in cui fu deliberato lo scioglimento del partito e l'immediata confluenza nel MRC, per impedire che questo si attestasse su una linea di continuità storica col PCI. L'unione diede vita al [[Partito della Rifondazione Comunista]] (PRC).
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
=== L'eredità demoproletaria ===
* {{Collegamenti esterni}}
Nel IV congresso nazionale del PRC (dicembre [[1996]]) la componente guidata da [[Paolo Ferrero]], composta dalla vecchia maggioranza movimentista di DP, passò dalla sinistra del partito nota come "mozione 2" (in cui l'area era sempre stata collocata) alla corrente di maggioranza del segretario [[Fausto Bertinotti]].
 
{{Controllo di autorità}}
La componente ex-LCR "Bandiera Rossa", legata a Maitan, sostenne anch'essa la maggioranza dal [[1998]] pur mantenendo una sua autonomia, mentre la corrente anch'essa LCR di [[Marco Ferrando]] e Franco Grisolia "Proposta" ha sempre costituito una sinistra interna di minoranza.
{{Portale|biografie|Letteratura|LGBT}}
 
Nel 2005 gli ex-dirigenti di DP si sono così poi divisi tra la corrente di Bertinotti, "L'alternativa di società" (l'ex-segretario Russo Spena, il filosofo direttore della rivista ''Alternative'' Jervolino, il parlamentare europeo Vinci, l'ex ministro della solidarietà sociale [[Paolo Ferrero]], il responsabile del Dipartimento Pace e Movimenti Altermondialisti Alfio Nicotra e altri), quella di "Progetto Comunista", in precedenza "Proposta" (Ferrando e Grisolia) e quella di "[[Sinistra Critica]]" o "[[Erre (rivista)|Erre]]", prima "Bandiera Rossa" (leader [[Luigi Malabarba]] e Turigliatto).
 
Molti sono anche coloro che non hanno aderito a Rifondazione. [[Gian Paolo Patta]], sindacalista del partito, lasciò Rifondazione e la politica attiva dopo il [[1998]], per dedicarsi alla guida di un'area della CGIL ("Lavoro Società - Cambiare Rotta"), sebbene egli abbia espresso vicinanza al [[Partito dei Comunisti Italiani|PdCI]]. [[Elio Veltri]] è stato membro dei [[Democratici di Sinistra|DS]], così come [[Marida Bolognesi]] ed [[Edo Ronchi]], mentre [[Paolo Gentiloni]] e [[Rino Piscitello]] sono poi passati ne [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]].
 
A seguito delle [[elezioni politiche del 2006]], all'interno del [[governo Prodi II]] Ferrero è stato nominato Ministro alla Solidarietà Sociale, Patta sottosegretario alla sanità e Russo Spena presidente dei senatori del PRC. Ferrando e Grisolia hanno invece dato vita al [[Movimento Costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori]].
 
== Struttura politica e ideologia ==
DP si autodefiniva ''il piccolo partito dalle grandi ragioni''. La sua strategia politica consisteva nel presentarsi come un partito contrario a ogni compromesso, nel differenziarsi dal [[Partito Comunista Italiano]] (che sottoponeva a costante critica, come accadde nel caso del [[compromesso storico]]) e nel coniugare cultura [[marxismo|marxista]] e difesa dell'ambiente.
 
Al suo interno, accomunati dalla comune critica sia al modello [[socialismo|socialista]] dell'[[Unione Sovietica|URSS]] che a quello del PCI – considerato più vicino alla [[socialdemocrazia]] –, convivevano [[Marxismo|marxisti]]-[[Leninismo|leninisti]], [[cattolicesimo|cattolici]] progressisti, [[Lev Trotsky|trotzkisti]], ma anche [[ecologismo|ecologisti]], [[femminismo|femministe]] e [[pacifismo|pacifisti]]. DP sostenne anche iniziative quali l'uscita dell'Italia dalla [[NATO]], il disarmo unilaterale, la liberalizzazione delle [[droga|droghe leggere]] e l'opposizione all'utilizzo (sia civile che militare) dell'[[energia nucleare]].
 
Ad essa erano legate molte radio democratiche nate sull'onda del movimento del [[1968]] e del [[1977]] e molti sindacati di base (come i [[Comitati unitari di base|CUB]], l'[[Unione inquilini]], i [[Confederazione dei Comitati di Base|COBAS]]). Legati a DP erano anche una corrente minoritaria della [[CGIL]] ([[Democrazia Consiliare]]) e molti militanti della [[CISL]] (il cui segretario [[Lombardia|lombardo]] [[Pippo Torri]] venne eletto consigliere regionale) e della [[Federazione Italiana Metalmeccanici|FIM]] (il cui segretario [[Alberto Tridente]] divenne europarlamentare).
 
Significativo il fatto che DP riconoscesse le [[regioni a statuto speciale]] presenti in Italia e pertanto a DP [[Sardegna|Sarda]], DP del [[Trentino]] e dell'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] e DP del [[Friuli Venezia Giulia]] venisse riconosciuta piena autonomia politico-organizzativa, con tanto di segreteria nazionale. Vi furono pure intese elettorali locali con il [[Movimento Autonomista Occitano]] (MAO).
 
Nel 1978 fu anche assassinato dalla [[mafia]] [[Peppino Impastato]], simbolo della lotta alla mafia, candidatosi nel 1978 come consigliere comunale del suo paese, Cinisi (PA) nelle liste di Democrazia Proletaria.
 
Pur mantenendo la sua autonomia, DP preferì anche il dialogo con partiti (PCI) e sindacati (CGIL) della sinistra tradizionale, rifiutando nettamente la strategia [[terrorismo|terroristica]] delle [[Brigate Rosse]]. Inoltre fu sempre presente in importanti forme di lotta quali l'opposizione alla 'FilosoFIAT' (critica al modello di sviluppo rappresentato dalla [[FIAT]]), in una manifestazione-concerto dell'87 a [[Milano]], a cui presero parte [[Paolo Rossi (attore)|Paolo Rossi]] ed [[Enzo Jannacci]].
 
Durante gli anni '80 DP contrastò con veemenza la politica del [[Pentapartito]], condannando particolarmente quella portata avanti dal [[Partito Socialista Italiano|PSI]] di [[Bettino Craxi]].
 
Il massimo livello di attenzione politica probabilmente fu raggiunto dal V congresso nazionale, tenutosi a [[Palermo]] nel [[1986]].
 
== La figura del segretario ==
All'interno di DP spiccò, come personalità carismatica, [[Mario Capanna]], ex leader del [[Movimento Studentesco]] e uno dei leader della ribellione giovanile del [[1968]]. Dal [[1982]] Capanna fu eletto coordinatore di DP, e dal [[1984]] ne divenne segretario.
 
Si dimise nel [[1987]], all'indomani delle elezioni politiche, quando la direzione nazionale a larga maggioranza si oppose alla sua proposta di optare per il collegio di Milano-Pavia. Capanna chiedeva infatti che il gioco delle opzioni premiasse da un lato Guido Pollice (primo dei non eletti al Senato in Lombardia), dall'altro Gaspare Nuccio (primo dei non eletti a Palermo). La direzione invece accolse parzialmente la sua proposta eleggendo senatore Pollice ma obbligando Capanna ad optare per Palermo, liberando il posto di deputato a Milano a Luigi Cipriani.
 
Fu così eletto all'unanimità segretario [[Giovanni Russo Spena]]. Fu il parlamentare napoletano a reggere il partito durante la scissione dei Verdi Arcobaleno capeggiati da Capanna e Ronchi (1989). Dopo la scissione si aprì una accesa competizione interna tra la componente movimentista (legata all'ecopacifismo, al femminismo e ai cristiani di base) guidata da Russo Spena e quella più dogmatica ed operaista guidata da Luigi Vinci. Russo Spena guidò il partito fino alla sua confluenza (1991) in Rifondazione Comunista.
 
== Le variazioni nel gruppo dirigente ==
Nel [[1979]] la maggior parte dei dirigenti ex-PSIUP (Foa, Miniati, ecc.) e quindi anche i rappresentanti della corrente sindacale abbandonarono DP, che si trovò priva delle sue figure più importanti fino ad allora.
 
In occasione delle [[elezioni europee del 1989]], ebbe luogo la "Scissione Arcobaleno" degli esponenti ambientalisti e pacifisti del partito, tra cui l'ex-segretario Capanna, Edo Ronchi, Franco Russo ed [[Emilio Molinari]]: il 30 giugno dello stesso anno questi costituirono insieme ad alcuni esponenti ex-[[Partito Radicale (Italia)|radicali]] una lista autonoma, quella dei [[Verdi Arcobaleno]], ridimensionando fortemente la già ridotta rappresentanza nazionale e locale di DP.
 
Tuttavia, nello stesso anno il partito assorbì la [[Lega comunista rivoluzionaria IV internazionale|Lega comunista rivoluzionaria]] (LCR) di [[Livio Maitan]], emanazione della [[IV internazionale]], e ne integrò nella propria Direzione nazionale 5 membri ([[Sergio D'Amia]], [[Elettra Deiana]], [[Roberto Firenze]], [[Franco Grisolia]] e [[Franco Turigliatto]]).
 
== Risultati elettorali ==
Attivo nelle ricche regioni industriali del Nord Italia (Lombardia e Trentino su tutte) il partito riuscì ad attirare svariati giovani, ma non divenne mai un partito rilevante nello scacchiere politico. I suoi risultati elettorali su scala nazionale, attestatisi intorno all'1,5-1,7% delle preferenze, permisero comunque a DP l'elezione di suoi rappresentanti nel [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento italiano]].
 
Alle [[Elezioni politiche italiane del 1983|politiche del 1983]] furono eletti [[Camera dei Deputati|deputati]] Massimo Gorla, [[Guido Pollice]], [[Franco Russo]], Mario Capanna, [[Franco Calamida]], [[Gianni Tamino]] e [[Edo Ronchi]].
 
Nelle [[Elezioni amministrative italiane del 1983|elezioni amministrative del 1985]] vennero pure eletti circa 500 tra consiglieri regionali, provinciali, comunali e di circoscrizione.
 
In [[elezioni politiche del 1987|quelle del 1987]] furono eletti, oltre a Capanna, [[Patrizia Arnaboldi]], [[Luigi Cipriani]], Franco Russo, Giovanni Russo Spena, [[Bianca Guidetti Serra]], Gianni Tamino e Edo Ronchi; al [[Senato della Repubblica|Senato]] venne eletto Guido Pollice.
 
Al [[Parlamento Europeo]] fu eletto prima Capanna ([[1979]], [[1984]]) e poi Alberto Tridente ed [[Eugenio Melandri]] ([[1989]]).
 
Le amministrative del [[1990]] segnarono un drastico ridimensionamento elettorale con l'elezione di consiglieri in poche regioni e nelle sole città di [[Milano]], [[Bologna]], [[Venezia]], [[Verona]], [[Pisa]] e [[Sesto San Giovanni]].
 
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|}
 
== Iscritti ==
* 1979 – {{formatnum:2500}}
* 1980 – {{formatnum:3000}}
* 1981 – {{formatnum:3500}}
* 1982 – {{formatnum:3800}}
* 1983 – {{formatnum:4235}}
* 1984 – {{formatnum:5818}}
* 1985 – {{formatnum:6466}}
* 1986 – {{formatnum:8387}}
* 1987 – {{formatnum:9153}}
* 1988 – {{formatnum:10310}}
* 1989 – <small>''dato non conosciuto''</small>
* 1990 – <small>''dato non conosciuto''</small>
* 1991 – {{formatnum:8453}}
 
== Congressi nazionali ==
* I congresso – [[Roma]], 13-16 aprile [[1978]]: ''La democrazia degli operai, dei giovani, delle donne per cambiare la vita trasformando la società''
* II congresso – [[Milano]], 31 gennaio-3 febbraio [[1980]]: ''Lottiamo organizzati costruendo l’opposizione di classe''
* III congresso – Milano, 1-4 luglio [[1982]]: ''Per un'alternativa sociale e politica, per il diritto all'occupazione, per la pace, per l'uguaglianza''
* IV congresso – Roma, 7-14 febbraio [[1984]]
* V congresso – [[Palermo]], 22-27 aprile [[1986]]: ''Al bivio del duemila, idee e progetti per l’alternativa''
* VI congresso – [[Riva del Garda]] (TN), 4-8 maggio [[1988]]: ''La forza del progetto, il realismo dell’utopia, per la rifondazione della sinistra, per un movimento politico e sociale per l’alternativa''
* VII congresso straordinario – [[Rimini]], 7-10 dicembre [[1989]]
* VIII congresso – [[Riccione]] (RN), 6-9 giugno [[1991]]
 
== Esponenti ==
{{Div col|cols=3}}
* [[Vittorio Agnoletto]]
* [[Patrizia Arnaboldi]]
* [[Gabrio Avanzati]]
* [[Francesco Barone (politico)|Francesco Barone]], sindaco di [[Raccuja]] fino al 1980
* [[Giuseppe Barone]]
* [[Sandro Barzaghi]]
* [[Vittorio Bellavite]]
* [[Aristeo Biancolini]]
* [[Ugo Boghetta]]
* [[Francesco Bottaccioli]]
* [[Franco Calamida]]
* [[Mario Capanna]]
* [[Gabriele Centineo]]
* [[Silverio Corvisieri]]
* [[Luigi Cipriani]]
* [[Fausto Cò]]
* [[Elettra Deiana]]
* [[Vincenzo Doria]]
* [[Marco Ferrando]]
* [[Saverio Ferrari]]
* [[Pino Ferraris]]
* [[Paolo Ferrero]]
* [[Vittorio Foa]]
* [[Umberto Gay]]
* [[Ludovico Geymonat]]
* [[Elio Giovannini]]
* [[Massimo Gorla]]
* [[Franco Grisolia]]
* [[Bianca Guidetti Serra]]
* [[Peppino Impastato]], candidato sindaco a [[Cinisi]] e vittima della [[mafia]]
* [[Domenico Jervolino]]
* [[Romano Luperini]]
* [[Ezio Locatelli]]
* [[Livio Maitan]]
* [[Luigi Malabarba]]
* [[Roberto Maroni]]
* [[Eugenio Melandri]]
* [[Gian Giacomo Migone]]
* [[Paolo Miggiano]], detto Tasso
* [[Silvano Miniati]]
* [[Emilio Molinari]]
* [[Raul Mordenti]]
* [[Alfio Nicotra]]
* [[Gaspare Nuccio]]
* [[Sergio Olivieri]]
* [[Gian Paolo Patta]]
* [[Gaetano Pecorella]]
* [[Mimmo Pinto]]
* [[Giuliano Pisapia]]
* [[Rino Piscitello]]
* [[Guido Pollice]]
* [[Costanzo Preve]]
* [[Daniele Protti]]
* [[Salvatore Raiola]]
* [[Italo Reale]]
* [[Edo Ronchi]]
* [[Stefano Tassinari]]
* [[Italo Di Sabato]]
* [[Donato Troiano]]
* [[Franco Russo]]
* [[Stefano Semenzato]]
* [[Rosa Tavella]]
* [[Alberto Tridente]]
* [[Franco Turigliatto]]
* [[Elio Veltri]]
* [[Palmiro Comincini]]
* [[Paolo Villaggio]]
* [[Luigi Vinci]]
* [[Franco Danieli]]
* [[Renato Del Buono]]
{{Div col end}}
 
== Curiosità ==
{{curiosità}}
Nel [[1976]] [[Giacomo Poretti]] (componente del trio comico [[Aldo Giovanni & Giacomo]]) è stato iscritto al partito.
 
Il famoso disegnatore e fumettista [[Andrea Pazienza]] in occasione di alcune campagne elettorali ha disegnato manifesti di sostegno per Democrazia Proletaria, caratterizzati per uno stile molto ironico e dissacrante (tra i vari è da ricordare quello raffigurante un uomo crocifisso che dice: "Io sono il ladrone che non si è pentito, e voto DP").
 
A lungo iscritto a Democrazia Proletaria, il comico genovese [[Paolo Villaggio]] si candidò nelle sue liste alle [[elezioni politiche del 1987]], senza però essere eletto.
 
Nel giugno 1912, durante la discussione della nuova legge elettorale, il senatore del Regno d'Italia, barone [[Raffaele Garofalo]], nominato dal Re, prese la parola contro quella che definì la "democrazia proletaria" che la legge avrebbe creato, dando il diritto di voto a ignoranti, campagnoli, genti delle classi infime e criminali.<ref>Il Senato inizia la discussione sulla riforma elettorale, "La Stampa", 25 giugno 1912, pagina 2</ref> [[Giovanni Giolitti]], capo del governo e fautore della legge, lo interruppe, ricordandogli: "Ma i condannati sono esclusi". E Garofalo, imperterrito, rispose: "I condannati sono una minima parte delle grande massa di delinquenti". La legge elettorale approvata nel 1912 è la prima legge elettorale italiana non basata sul censo. In base ad essa, potevano votare tutti i cittadini maschi di età superiore ai trenta anni, cioè circa un quarto della popolazione.
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia parziale ==
* [[Daniele Protti]], ''Cronache di « Nuova sinistra ». Dal Psiup a Democrazia Proletaria'', Milano, Gammalibri, 1979.
* Vittorio Bellavite, ''Appunti per una prima stesura della storia del partito'', in "Notiziario Dp", N. 18, 6 maggio 1988.
* [[Luigi Vinci]], ''La riflessione strategica in Dp: appunti per una sistemazione ed interpretazione'', in "Marx centouno", maggio 1989.
* [[Diego Giachetti]], ''Il Quotidiano dei Lavoratori'', in "il Calendario del popolo", N. 582, dicembre 1994.
* [[Sergio Dalmasso]], ''La nuova sinistra: esperienza di un biennio (1974-1976)'', in "Bandiera rossa", N. 53, giugno 1995.
* [[Fabrizio Billi]], [[Luigi Vinci]], [[Giovanni Russo Spena]], [[Emilio Molinari]], [[Domenico Jervolino]], [[Romano Luperini]], ''Camminare eretti. Comunismo e democrazia proletaria, da Dp a Rifondazione comunista. Per una storia di Democrazia proletaria e una ricostruzione critica dei percorsi del comunismo e dei movimenti antisistemici del Novecento'', Milano, Punto Rosso, 1996.
*[[Roberto Massari]], ''Il '77 e dintorni. Dalla lega comunista a democrazia proletaria (1975-1980)'', Bolsena, Massari, 2007. ISBN 9788845702457.
*[[William Gambetta]], ''Democrazia proletaria. La nuova sinistra tra piazze e palazzi'', Milano, Punto Rosso, 2010. ISBN 9788883511417.
*[[Matteo Pucciarelli]], ''Gli ultimi mohicani. Una storia di Democrazia Proletaria'', Roma, [[Edizioni Alegre]], 2011. ISBN 9788889772591.
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.comune.bologna.it/iperbole/asnsmp/cronologiadpindice.htm Cronologia di Dp]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/4659/4672-i-lavori-del-congresso-di-dp III Congresso (1/7/1982)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/6317/6334-iii-congresso-di-democrazia-proletaria III Congresso (1/7/1982)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/6318/6335-iii-congresso-di-democrazia-proletaria III Congresso (2/7/1982)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/6319/6336-iii-congresso-di-democrazia-proletaria III Congresso (3/7/1982)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/6320/6337-iii-congresso-di-democrazia-proletaria III Congresso (4/7/1982)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/8332/8349-iv-congresso-di-dp-parlano-i-delegati IV Congresso (7/2/1984)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/19882/19907-iv-congresso-di-democrazia-proletaria IV Congresso (8/2/1984)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/19883/19908-iv-congresso-di-democrazia-proletaria IV Congresso (9/2/1984)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/19884/19909-iv-congresso-di-democrazia-proletaria IV Congresso (10/2/1984)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/19885/19910-iv-congresso-di-democrazia-proletaria IV Congresso (11/2/1984)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/8353/8370-il-iv-congresso-di-democrazia-proletaria IV Congresso (11/2/1984)]
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* [http://www.radioradicale.it/scheda/48689/48749-v-congresso-di-democrazia-proletaria V Congresso (22/4/1986)]
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* [http://www.radioradicale.it/scheda/27068/27095-vi-congresso-di-democrazia-proletaria VI Congresso (4/5/1988)]
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* [http://www.radioradicale.it/scheda/27071/27098-vi-congresso-di-democrazia-proletaria VI Congresso (7/5/1988)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/27072/27099-vi-congresso-di-democrazia-proletaria VI Congresso (8/5/1988)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/34132/34164-settimo-congresso-straordinario-di-democrazia-proletaria VII Congresso (7/12/1989)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/34133/34165-settimo-congresso-straordinario-di-democrazia-proletaria VII Congresso (8/12/1989)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/34134/34166-settimo-congresso-straordinario-di-democrazia-proletaria VII Congresso (9/12/1989)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/34135/34167-settimo-congresso-straordinario-di-democrazia-proletaria VII Congresso (10/12/1989)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/39764/39800-viii-congresso-nazionale-di-dp VIII Congresso (6/6/1991)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/39765/39801-viii-congresso-nazionale-di-dp VIII Congresso (7/6/1991)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/39766/39802-viii-congresso-nazionale-di-dp VIII Congresso (8/6/1991)]
* [http://www.radioradicale.it/scheda/39767 VIII Congresso (9/6/1991)]
* [http://www.democraziaproletaria.it/index.asp Sito dedicato alla memoria di Democrazia Proletaria]
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