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{{Organizzazione
| Nome = Royal Institute of International Affairs
| Abbreviazione = Chatham House
| Tipo = centro di ricerca
| Immagine = Chatham House - geograph.org.uk - 783965.jpg
| Fondazione = 1920
| Scopo = culturale
| Sede = Londra
|
| Presidente = [[Eliza Manningham-Buller]]<br>[[Alistair Darling]]<br>[[John Major]]
| Direttore =
| Sito = https://www.chathamhouse.org/#
| Logo =
}}
Il '''Royal Institute of International Affairs''', comunemente noto come '''Chatham House''', è un [[Think tank|centro studi]] britannico, specializzato in analisi [[Geopolitica|geopolitiche]] e delle tendenze politico-economiche globali.
Tra i più accreditati ''think tank'' a livello mondiale<ref>{{Cita web|url=http://www.thinktankwatch.com/2017/01/2017-think-tank-rankings-cheat-sheet.html|titolo=2017 Think Tank Rankings - Cheat Sheet|sito=www.thinktankwatch.com|accesso=25 marzo 2018|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.prospectmagazine.co.uk/features/think-tank-awards-2016-the-winners|titolo=Think Tank Awards 2016: the winners|autore=Team Prospect|accesso=25 marzo 2018|lingua=en}}</ref>, prende il nome dall'edificio dove ha sede a [[St. James's]] a Londra; inoltre ha dato origine alla cosiddetta ''[[Chatham House Rule]]'', la regola convenzionale che disciplina la confidenzialità, in relazione alla fonte di informazioni scambiate nel corso di discussioni in riunioni a porte chiuse.
==Storia==
L'origine del Royal Institute of International Affairs risale a un incontro organizzato da [[Robert Cecil, I visconte Cecil di Chelwood|Robert Curtis]] il 30 maggio 1919 tra le delegazioni britannica e statunitense dirette alla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|conferenza di pace di Parigi]]. Curtis sosteneva che i dibattiti sulle questioni di politica internazionale dovessero seguire un approccio scientifico e, approfittando del clima positivamente orientato al confronto di opinioni alla recente conferenza di pace, propose che il metodo di analisi e dibattito degli esperti dovesse continuare nella forma di un istituto internazionale<ref>{{Cita|C. Carrington, 2004|p. 47|Carrington, 2004}}.</ref>.
Seguendo il suggerimento di Curtis, le due delegazioni formarono due istituti separati, il primo dei quali, l'americano [[Council on Foreign Relations]], fu istituito nel 1921 a [[New York]].
La delegazione britannica fondò invece il British Institute of International Affairs, come era denominato in principio, con una seduta inaugurale presieduta da [[Robert Cecil, I visconte Cecil di Chelwood|Lord Robert Cecil]] il 5 luglio 1920. Nel corso dell'incontro, l'ex-[[Segretari di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth|ministro degli Esteri]] [[Edward Grey]] decretò la creazione dell'istituto:
{{Citazione|Un istituto viene costituito per lo studio delle questioni internazionali, che si chiami British Institute of International Affairs.
|C. Carrington, ''Chatham House: Its History and Inhabitants''<ref name="C. Carrington p. 48">{{Cita|C. Carrington, 2004|p. 48|Carrington, 2004}}.</ref>
|That an Institute be constituted for the study of International Questions, to be called the British Institute of International Affairs.
|lingua=en
}}
Cecil e Grey divennero i primi presidenti dell'istituto insiema a [[Arthur James Balfour]] e [[John Robert Clynes]], mentre Curtis e Geoffrey Malcolm Gathorne-Hardy ricoprirono la carica di segretari onorari<ref name="C. Carrington p. 48"/>.
Nel 1922 il gruppo che si riuniva agli incontri dell'istituto cominciò a crescere tanto da richiedere una nuova sede più spaziosa che venne fornita dal lascito del filantropo canadese Reuben Wells Leonard: Chatham House, un edificio del [[Secolo XVIII|18° secolo]] disegnato dall'architetto [[Henry Flitcroft]] e sito in St. James's Square 10, dove l'istituto ha ancora sede<ref name="C. Carrington p. 50">{{Cita|C. Carrington, 2004|p. 50|Carrington, 2004}}.</ref>.
Sin dal suo principio l'istituto si distinse per la febbrile attività. Nel gennaio del [[1922]] venne fondata la rivista ''[[International Affairs]]'' per diffondere più efficacemente i rapporti e i risultati delle discussioni che avevano animato l'istituto<ref name="C. Carrington p. 50"/>.
Dopo la nomina a direttore degli studi, il professor [[Arnold J. Toynbee]] divenne una figura di riferimento all'interno dell'istituto, responsabile dell'edizione dell'annuale ''Survey of International Affairs'' fino al suo ritiro nel [[1955]]. Il rapporto conteneva una panoramica dettagliata delle relazioni internazionali e soprattutto un riepilogo dei principali eventi della scena internazionale<ref>{{Cita|AA.VV., 1931|p. 3|AA.VV., 1931}}.</ref>. La pubblicazione continuò fino al [[1963]] divenendo nel frattempo una caratteristica dell'istituto<ref>{{Cita|AA.VV., 1931|p. 11|AA.VV., 1931}}.</ref>.
Nel [[1926]] l'istituto ricevette la Concessione Reale, che permise di mutare il nome nell'attuale ''Royal Institute of International Affairs''. La concessione confermava lo scopo dell'istituto di "progredire nelle scienze della politica internazionale [...] promuovere lo studio e l'indagine delle questioni internazionali per mezzo di conferenze e discussioni [...] promuovere lo scambio di informazioni, conoscenza e pensieri sugli affari internazionali"<ref>{{Cita|AA.VV., 1931|pp. 5-6|AA.VV., 1931}}.</ref>.
==
[[File:George Osborne and Christine Lagarde in London (2011).jpg|thumb|right|[[George Osborne]] e [[Christine Lagarde]] durante un intervento a Chatham House, 9 settembre 2011.]]
L'attività di Chatham House consiste nel promuovere un dibattito tra i suoi membri sugli sviluppi significativi degli affari internazionali e delle reazioni politiche. Le ricerche e le analisi se questioni globali, regionali o specifiche di una specifica nazione sono destinate ad offrire nuove idee e spunti di riflessione a coloro che prendono decisioni con impatti sul medio e lungo termine. Gli studi di Chatham House sono regolarmente utilizzati da [[Mezzo di comunicazione di massa|organizzazioni di comunicazione]] come fonte di informazioni su questioni internazionali.
L'adesione a Chatham House è possibile a chiunque previa un'iscrizione che prevede diverse opzioni per [[Azienda|aziende]], [[Università|istituzioni accademiche]], [[Organizzazione non governativa|organizzazioni non-governative]], ma anche singoli individui. Nella storia dell'istituto tra i suoi membri si sono distinti personalità internazionali operanti nei settori degli affari, della diplomazia, della scienza, della politica e dei ''media''<ref>{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/become-member|titolo=Become a member|editore=Chatham House|lingua=en}}</ref>.
===Ricerche e pubblicazioni===
[[File:Paolo Gentiloni, Minister of Foreign Affairs, Italy (20869428914).jpg|thumb|right|[[Paolo Gentiloni]], all'epoca [[Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale della Repubblica Italiana|ministro degli esteri e della cooperazione internazionale]], nel settembre 2015.]]
L'attività di ricerca di Chatham House è divisa in quattro ambiti: energia, ambiente e risorse; [[economia internazionale]]; sicurezza internazionale; studi regionali e [[diritto internazionale]]. Quest'ultimo settore comprende programmi specifici su [[Africa]], [[Americhe]], [[Asia]], [[Europa]], [[Vicino Oriente|vicino]] e [[Medio Oriente]], [[Nord Africa]], [[Russia]] ed [[Eurasia]]. Chatham House comprende anche un centro sulla sicurezza sanitaria globale, presieduto dal professor David L. Heymann.
Tra le pubblicazioni in ambito di politica internazionale si ricordano ''NATO: Charting the Way Forward'' del luglio 2014, in cui si suggeriscono nuove priorità per la [[NATO]] in seguito alle crisi in [[Guerra in Afghanistan (2001-in corso)|Afghanistan]] e [[Guerra del Donbass|Ucraina]]<ref>{{cita web |autore=X. Wickett |url=https://www.chathamhouse.org/publication/nato-charting-way-forward |titolo=NATO: Charting the Way Forward |editore=Chathamhouse.org |data=21 luglio 2014|lingua=en}}</ref>; ''Western Policy towards Syria: Ten Recommendations'' del dicembre 2013, su un approccio più sistematico alla [[Guerra civile siriana|crisi in Siria]] da parte dell'[[Civiltà occidentale|occidente]]<ref>{{cita web |autore=C. Spencer |url=https://www.chathamhouse.org/publications/papers/view/196215 |titolo=Western Policy towards Syria: Ten Recommendations |editore=Chathamhouse.org |data=1º dicembre 2013|lingua=en}}</ref>; mentre ''Right Response: Understanding and Countering Populist Extremism in Europe'' del settembre 2011, analizza il supporto ai [[Populismo di destra|populismi estremisti]] in Europa e le modalità di contrasto al fenomeno<ref>{{cita web |autore=Matthew Goodwin |url= https://www.chathamhouse.org/publications/papers/view/178301 |titolo=Right Response: Understanding and Countering Populist Extremism in Europe |editore=Chathamhouse.org |data=1º settembre 2011|lingua=en}}</ref>.
[[File:Federica Mogherini, High Representative of the European Union for Foreign Affairs and Security Policy; Vice-President of the European Commission (16456709400).jpg|thumb|right|[[Federica Mogherini]], [[alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza]], in un dibattito sulla politica estera e di sicurezza nelle aree limitrofe all'[[Unione europea]], il 24 febbraio 2015.]]
Sempre in ambito di politica internazionale, un'analisi sui risultati delle [[elezioni presidenziali in Iran del 2009]] da parte di Ali Ansari, Daniel Berman e Thomas Rintoul ha evidenziato delle irregolarità nelle statistiche ufficiali in contraddizione con la linea ufficiale del governo secondo la quale la vittoria di [[Mahmoud Ahmadinejad]] sarebbe dovuta ai voti di elettori di nuova partecipazione<ref>{{cita web |autore=Ali Ansari, Daniel Berman e Thomas Rintoul |url=https://www.chathamhouse.org/sites/files/chathamhouse/public/Research/Middle%20East/iranelection0609.pdf|titolo=Preliminary Analysis of the Voting Figures in Iran’s 2009 Presidential Election|editore=Chathamhouse.org |data=21 giugno 2009|lingua=en}}</ref>; lo studio fu ripreso da parecchi altri mezz idi informazione tra cui il ''[[The New York Times]]''<ref>https://kristof.blogs.nytimes.com/2009/06/26/answering-your-iran-questions</ref>, la [[BBC]]<ref>{{cita web|autore=Paul Reynolds |url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/8113885.stm |titolo=Middle East | Iran: Where did all the votes come from? |editore=BBC News |data=23 giugno 2009}}</ref>, il ''[[The Guardian]]''<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/commentisfree/2009/jun/22/iran-election-voters-numbers |titolo=Magic numbers | Ali Ansari | Comment is free |editore=The Guardian |lingua=en }}</ref>, il ''[[The Daily Telegraph|The Telegraph]]''<ref>{{cita web|autore=Damien McElroy |url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/iran/5597204/Mousavi-urges-more-protests-as-Irans-hardline-leadership-arrests-opposition-members-family.html |titolo=Mousavi urges more protests as Iran’s hardline leadership arrests opposition member’s family |editore=Telegraph |data=22 giugno 2009|lingua=en}}</ref>, il ''[[The Wall Street Journal]]''<ref>{{cita web|url=https://www.wsj.com/articles/SB124557832127834827|titolo=Heavy Security Reins In Iranian Protests|autore=Farnaz Fassihi|data=23 giugno 2009|opera=WSJ|lingua=en}}</ref> e il ''[[Financial Times]]''<ref>{{cita web|autore=James Blitz |url=https://www.ft.com/cms/s/b4856d5e-5eb1-11de-91ad-00144feabdc0,Authorised=false.html?_i_location=http://www.ft.com/cms/s/0/b4856d5e-5eb1-11de-91ad-00144feabdc0.html&_i_referer=http://search.ft.com/search?queryText=chatham+house |titolo=Tensions deepen as UK rebuffs Tehran claims |editore=FT.com |data=21 giugno 2009|lingua=en}}</ref>. Dello stesso ambito è il più recente ''Transatlantic Relations: Converging or Diverging?''<ref>{{cita web|autore=Xenia Wickett|url=https://www.chathamhouse.org/sites/files/chathamhouse/publications/research/2018-01-18-transatlantic-relations-converging-diverging-wickett-final.pdf|titolo=Transatlantic Relations: Converging or Diverging?|editore=Chatham House |data=18 gennaio 2018|ISBN=978-1-78413-211-8|lingua=en}}</ref>, secondo il quale le relazioni diplomatiche, economiche e politiche transatlantiche nel longo periodi rimarranno forti e stabili.
In ambito economico nel marzo 2014 è stato pubblicato ''How to Fix the Euro: Strengthening Economic Governance in Europe'', in collaborazione con il ''Real Instituto Elcano'' e l'[[Agenzia di ricerche e legislazione]] (AREL), in cui si analizzano i motivi per cui l'[[Unione economica e monetaria dell'Unione europea|Unione economica e monetaria]] (UEM) fosse stata colpita così profondamente dalla crisi economica e finanziaria e quali cambiamenti dovessero essere introdotti per sostenerne la struttura di governo<ref>{{cita web |autore=Stephen Pickford|url=https://www.chathamhouse.org/publications/papers/view/198575 |titolo=How to Fix the Euro: Strengthening Economic Governance in Europe |editore=Chathamhouse.org |data=marzo 2014|lingua=en}}</ref>; del maggio 2012 è ''Shifting Capital: The Rise of Financial Centres in Greater China'', sulla necessità di sviluppare un settore finanziario più forte e diversificato per supportare le dimensioni e l'integrazione internazionale dell'economia [[Cina|cinese]]<ref>{{cita web |autore=Paola Subacchi [[et al.]] |url=https://www.chathamhouse.org/publications/papers/view/183257|titolo=Shifting Capital: The Rise of Financial Centres in Greater China|editore=Chathamhouse.org |data=maggio 2012|lingua=en}}</ref>.
[[File:An Audience with Secretary-General Ban Ki-moon (24897273585).jpg|thumb|right|[[Ban Ki-moon]], all'epoca [[segretario generale delle Nazioni Unite]], nel corso di un dibattito nel febbraio 2016.]]
Diversi rapporti sono stati redatti sul tema delle [[Risorsa naturale|risorse naturali]]. Nel novembre 2013 è stato pubblicato ''Conflict and Coexistence in the Extractive Industries'', sulle controversie tra i governi e le aziende in materia di [[Risorsa naturale#Risorse minerarie|risorse minerarie]] e come il calo dei prezzi delle ''[[Commodity|commodities]]'', in associazione con le crescenti preoccupazioni sulla sicurezza delle risorse, gli impatti ambientali e i cambiamenti climatici, possano condurre a crescenti tensioni tra le parti<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.chathamhouse.org/sites/files/chathamhouse/public/Research/Energy,%20Environment%20and%20Development/chr_coc1113.pdf|titolo=Conflict and Coexistence in the Extractive Industries|autore=Paul Stevens, Jaakko Kooroshy, Glada Lahn e Bernice Lee|lingua=en|editore=Chatham House|ISBN=978-1-78413-000-8}}</ref>; mentre del dicembre 2012 è ''Resources Futures'', un'analisi sulle incertezze dell'accesso alle risorse e sulla conseguente potenziale interruzione di fornitura, volatilità dei prezzi, degradazione ambientale e crescenti tensioni politiche<ref>{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/publications/papers/view/187947|titolo=Resources Futures|data=1º dicembre 2012|lingua=en|autore=Bernice Lee, Felix Preston, Rob Bailey, Glada Lahn e Jaakko Kooroshy}}</ref>; mentre ''The ‘Shale Gas Revolution’: Hype and Reality'' del settembre 2010 analizza il grande sviluppo della produzione di [[Gas da argille|gas non convenzionale]] negli Stati Uniti, evidenziando lo scetticismo dell'[[Industria mineraria|industria estrattiva]] nei confronti della cosiddetta "rivoluzione" e la scarsa possibilità di replicare il modello produttivo in altre regioni<ref>{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/sites/files/chathamhouse/public/Research/Energy%2C%20Environment%20and%20Development/r_0910stevens.pdf|titolo=The ‘Shale Gas Revolution’: Hype and Reality|data=settembre 2010|lingua=en|autore=Paul Stevens
}}</ref>.
Di natura economica e ambientale è invece il saggio ''Livestock – Climate Change’s Forgotten Sector: Global Public Opinion on Meat and Dairy Consumption'' del dicembre 2014, in cui si definiscono i legami tra cambiamenti climatici e il consumo di carne e [[Latticini|prodotti caseari]]<ref>{{cita web |autore=R. Bailey |url=https://www.chathamhouse.org/publication/livestock-%E2%80%93-climate-change%E2%80%99s-forgotten-sector-global-public-opinion-meat-and-dairy |titolo=Livestock – Climate Change’s Forgotten Sector: Global Public Opinion on Meat and Dairy Consumption |editore=Chathamhouse.org |data=3 dicembre 2014|lingua=en}}</ref>.
===Conferenze===
Oltre agli studi oggetto delle pubblicazioni nelle varie discipline, Chatham House ospita frequenti e regolari conferenze con interventi di persoanlità di alto livello in ambito politico, economico e sociale dal mondo intero. Recentemente sono intervenuti nei dibattiti tra gli altri [[Shinzō Abe]], [[Paolo Gentiloni]], [[David Cameron]], [[Aung San Suu Kyi]], [[Christine Lagarde]], [[Federica Mogherini]], [[Madeleine Albright]], [[Ellen Johnson Sirleaf]], [[Abdullah Gül]], [[Anders Fogh Rasmussen]], [[Herman Van Rompuy]], [[Muhammad Yunus]], [[Ban Ki-moon]] e [[Muhammadu Buhari]].
==Organizzazione==
Sin dalla sua fondazione, Chatham House opera sotto il patronato del [[Sovrani britannici|monarca regnante del Regno Unito]]; [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]] regge il patronato dalla sua ascesa al trono nel [[1952]].
L'attuale amministratore delegato è Stuart Popham, mentre il direttore è Robin Niblett<ref>{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/about/governance/council-and-directors|titolo=Council and Directors|editore=Chatham House|accesso=25 marzo 2018|lingua=en}}</ref>.
Nella struttura di ''[[governance]]'' sono presenti tre presidenti, uno per ciascun partito politico presso il [[Parlamento del Regno Unito|parlamento britannico]], al fine di garantire l'indipendenza e la neutralità sulle questioni di politica internazionale; attualmente ricoprono la carica l'ex-[[Primi ministri del Regno Unito|primo ministro]] [[John Major]], l'ex-direttore generale del [[MI5]] [[Eliza Manningham-Buller]] e l'ex-[[cancelliere dello Scacchiere]] [[Alistair Darling]]<ref>{{Cita web|url=https://www.chathamhouse.org/about/governance/patron-and-presidents|titolo=Patron and Presidents|editore=Chatham House|accesso=25 marzo 2018|lingua=en}}</ref>.
==Premio Chatham House==
[[File:Hillary Rodham Clinton Chatham House Prize 2013 Award Ceremony (10224254843).jpg|thumb|[[Hillary Clinton]], vincitrice del premio Chatham House nel 2013.]]
Il premio Chatham House è un riconoscimento con cadenza annuale assegnato a "lo statista o organizzazione giudicata dai membri di Chatham House di aver contribuito in maniera più significativa al miglioramento delle relazioni internazionali nell'anno precedente"<ref name=CHPrize>{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/events/chatham-house-prize|titolo=Chatham House Prize|editore=Chatham House|accesso=25 marzo |lingua=en}}</ref>.
{| class="wikitable" cellspacing="2" style="width:70%;"
|-
! Anno
! Nome
! Paese
|-
|2005|| [[Presidenti dell'Ucraina|Presidente]] [[Viktor Juščenko]]<ref name=CHPrize/> || {{UKR}}
|-
|2006|| [[Presidenti del Mozambico|Presidente]] [[Joaquim Chissano]]<ref name=CHPrize/> || {{MOZ}}
|-
|2007|| [[Mozah bint Nasser al-Missned]]<ref name=CHPrize/> || {{QAT}}
|-
|2008|| [[Presidente del Ghana|Presidente]] [[John Kufuor]]<ref name=CHPrize/> || {{GHA}}
|-
|2009|| [[Presidente del Brasile|Presidente]] [[Luiz Inácio Lula da Silva|Lula da Silva]]<ref>{{cita web |url=http://www.latinbusinesschronicle.com/app/article.aspx?id=3698 |titolo=Lula: Brazil's Olympic Champion |editore=Latinbusinesschronicle.com |data=6 ottobre 2009 |accesso=25 marzo 2018 |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101128223025/http://latinbusinesschronicle.com/app/article.aspx?id=3698 |dataarchivio=28 novembre 2010 }}</ref> || {{BRA}}
|-
|2010|| [[Presidente della Turchia|Presidente]] [[Abdullah Gül]]<ref>{{cita web|url=http://www.todayszaman.com/tz-web/news-204888-gul-winner-of-prestigious-chatham-house-award.html |titolo=Gül winner of prestigious Chatham House award |editore=Todayszaman.com |data=20 marzo 2010 |accesso=25 marzo 2018 |deadurl=yes |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121016114958/http://www.todayszaman.com/tz-web/news-204888-gul-winner-of-prestigious-chatham-house-award.html |dataarchivio=16 ottobre 2012 |lingua=en }}</ref> || {{TUR}}
|-
|2011|| Leader dell'opposizione [[Birmania|birmana]] [[Aung San Suu Kyi]]<ref>{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/chatham-house-prize/2011|titolo=Winner of prestigious Chatham House award 2011 |editore=chathamhouse.org|data=2 dicembre 2011 |accesso=25 marzo 2018|lingua=en}}</ref> || {{MMR}}
|-
|2012|| [[Presidente della Tunisia|Presidente]] [[Moncef Marzouki]] e [[Rashid Ghannushi]]<ref name=CHPrize/> || {{TUN}}
|-
|2013|| [[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] [[Hillary Clinton]]<ref>{{cita web | url=https://www.chathamhouse.org/media/news/view/194010 | titolo=Hillary Clinton voted Chatham House Prize winner | editore=Chatham House | data=28 agosto 2013|lingua=en}}</ref> || {{USA}}
|-
|2014|| [[Fondazione Bill & Melinda Gates|Cofondatrice della fondazione Bill & Melinda Gates]] [[Melinda Gates]]<ref>{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/chatham-house-prize|titolo=Winner of prestigious Chatham House award 2014|data=21 novembre 2014|accesso=25 marzo 2018|lingua=en}}</ref>||{{USA}}
|-
|2015|| [[Médecins Sans Frontières]]<ref>{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/news/2015-06-22-m-decins-sans-fronti-res-msf-awarded-2015-chatham-house-prize|data=22 giugno 2015 |titolo=Médecins Sans Frontières (MSF) Awarded 2015 Chatham House Prize|lingua=en}}</ref>||{{CHE}}
|-
|rowspan=2|2016|| Ministro degli affari esteri [[Mohammad Javad Zarif]]<ref name="zk">{{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/news/2016-10-24-john-kerry-and-mohammad-javad-zarif-named-winners-chatham-house-prize-2016|titolo=John Kerry and Mohammad Javad Zarif named winners of the Chatham House Prize 2016|opera=Chatham House|data=24 ottobre 2016|accesso=25 marzo 2018|lingua=en}}</ref> || {{IRN}}
|-
||[[Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America|Segretario di Stato]] [[John Kerry]]<ref name="zk"/> || {{USA}}
|-
|2017||[[Presidente della Colombia|Presidente]] [[Juan Manuel Santos]]<ref>{{Cita web |url= https://www.chathamhouse.org/news/2017-10-19-president-juan-manuel-santos-named-winner-chatham-house-prize-2017 |titolo= President Juan Manuel Santos named winner of the Chatham House Prize 2017 |editore= chathamhouse.org|lingua=en}}</ref>||{{COL}}
|-
|}
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
*{{cita libro|autore= Charles Carrington|anno=2004 |titolo=Chatham House: Its History and Inhabitants |editore=Chatham House |lingua=en|isbn=1-86203-154-1 |cid=Carrington, 2004}}
*{{cita pubblicazione|titolo=Report of the Council of the Royal Institute of International Affairs to the 7th AGM|pp= 11|città=[[Londra]]|rivista=The Royal Institute of International Affairs Annual Reports 1926-1931|editore=Chatham House|autore=[[AA.VV.]]|lingua=en|cid=AA.VV., 1931}}
==Voci correlate==
* [[Istituto per gli studi di politica internazionale]]
* [[Istituto Affari Internazionali]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Chatham House}}
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=https://www.chathamhouse.org/|titolo=Sito internet ufficiale|lingua=en}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|
[[Categoria:Istituti di ricerca nel Regno Unito]]
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