Regione (Italia) e Uovo delle viole: differenze tra le pagine

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{{Uovo Fabergé
{{Italia2 - Mappa attiva}}
| nome = Uovo delle viole
Le '''Regioni''' sono, assieme ai [[Comuni d'Italia|Comuni]], alle [[Province d'Italia|Province]], alle [[Città metropolitane]] e allo [[Stato]], uno dei cinque elementi costitutivi della [[Italia|Repubblica Italiana]].
| immagine = Fabergé logo2.jpg
| larghezza_immagine = 100<!-- default: 200 px - max 300px -->
| didascalia =
| anno_del_dono = 1899
| fatto_per = [[Dagmar di Danimarca]]
<!-- Proprietario -->
| proprietario = Collezione privata
| anno_acquisizione = 1947
<!-- Fabbricazione -->
| capomastro = [[Michail Evlamp'evič Perchin]]
| miniaturista =
| marchi =
| tecniche =
<!-- (°) Caratteristiche -->
| materiali = [[nefrite]], [[argento]] dorato, [[Diamante|diamanti]], [[smalto]] bianco, rosso, verde e viola opaco
| altezza = 14,6
| larghezza = <!-- per le uova orizzontali "cm." -->
| diametro =
<!-- (*) Sorpresa -->
| seconda_immagine = Pansy egg surprise.svg
| larghezza_s_immagine = <!-- default: 200 px - max 300px -->
| sorpresa = Schema della placca a forma di cuore con i monogrammi della famiglia imperiale.
| didascalia_s_immagine = <!-- (°) no gruppo sorpresa "."-->
| materiali_sorpresa = [[oro]] multicolore, [[Diamante|diamanti]], [[smalto]] rosso fragola, verde e bianco, [[Perla|perle]] e <!-- [[acquerello]] su -->[[madreperla]]
| miniaturista_sorpresa = <!-- (*) -->
| note =
}}
 
L''''Uovo delle viole''' è una delle [[Uovo Fabergé|uova imperiali]] [[Fabergé]], un [[uovo di Pasqua]] [[Gioielleria|gioiello]]. Venne regalato per la [[Pasqua]] del [[1899]] alla zarina madre [[Dagmar di Danimarca]] dal figlio [[Nicola II di Russia|Nicola II]]. Per la stessa occasione, lo zar donò alla moglie l'[[Uovo dei gigli]].
Ogni regione è un [[ente territoriale]] con propri [[statuto (diritto)|statuti]], poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]], come stabilito dall'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 114|art. 114, secondo comma]] del testo. Le regioni non sono considerate [[ente locale|enti locali]] ([[comune (Italia)|comuni]], [[provincia (Italia)|province]], [[città metropolitana|città metropolitane]] ecc...) disciplinate invece dal [[Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267]] (TUEL).
 
== Proprietari ==
Le regioni, secondo quanto indicato dall'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 131|art. 131]], sono venti. Cinque di queste sono dotate di uno [[Regione autonoma a statuto speciale|statuto speciale di autonomia]] e una di queste (il [[Trentino-Alto Adige]]), è costituita dalle uniche due [[province italiane|province autonome]], dotate cioè di poteri legislativi analoghi a quelli delle regioni a statuto speciale, dell'ordinamento italiano ([[Provincia autonoma di Trento|Trento]] e [[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]]). Nel rispetto delle minoranze linguistiche, il Trentino-Alto Adige e la [[Valle d'Aosta]] sono riportati con le denominazioni bilingui di ''Trentino-Alto Adige/Südtirol'' e ''Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste'' all'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 116|art. 116]], come modificato nel [[2001]].
Quest'oggetto fa parte del gruppo di dieci [[uova Fabergé]] vendute nel [[1930]] dall'Antikvariat; questa fu acquistata dalle [[Hammer Galleries]] di [[New York]]. Nel [[1947]] il proprietario, [[Armand Hammer]], lo vendette all'ereditiera di [[New Orleans]] [[Matilda Geddings Gray]]. Quest'ultima a sua volta in seguito lo regalò a sua nipote, la signora Matilde Gray Stream, per l'anniversario di nozze. Si tratta di una delle pochissime uova imperiali Fabergé rimaste in una collezione privata.<ref name="Mieks">{{cita sito|Mieks}}</ref>
 
==Storia Descrizione ==
L'uovo è fatto di [[Nefrite (minerale)|nefrite]] ed è sostenuto, con la punta verso il basso, da un supporto d'[[argento]] dorato che ha la forma di un fascio di foglie dalle quali spuntano cinque fiori e cinque gemme di [[viola del pensiero]], con i petali smaltati in varie sfumature di viola.<ref name="Mieks"/>
Il fulcro primordiale di ciò che si sarebbe poi sviluppato nelle regioni italiane si ebbe nei primi anni dell'[[Unità d'Italia]]. Una delle prime preoccupazioni del [[Regno d'Italia]] fu il decentramento, visto come anticamera di dissoluzione del regno. Vi era in quel periodo la priorità della centralizzazione amministrativa e politica.<ref name=istatstrutt-p14>{{Cita|istat-struttura|pag. 14}}</ref>
La parte superiore si può aprire per estrarre la sorpresa.
Questo e l'[[uovo dei mughetti]] sono le sole in stile [[art nouveau]].
 
=== Sorpresa ===
In seguito, la [[Legge 20 marzo 1865, n. 2248]] (chiamata anche "Legge Ricasoli") disciplinò, tra l'altro, le funzioni di province e comuni. Le province, in particolare, erano la "sede di decentramento dell’amministrazione centrale", con a capo il [[prefetto]], avente il compito di verificare la rispondenza degli atti provinciali e comunali alle leggi statali. Successivamente, il [[Regio decreto 10 febbraio 1889, n. 5921]], e le leggi 21 maggio 1908 n. 269 e 4 febbraio 1915, n. 148 (chiamati i "[[Testi unici delle leggi comunali e provinciali]]") garantirono un margine un po' più ampio di decentramento amministrativo.<ref name=istatstrutt-p14/>
La sorpresa è una placca a forma di cuore, smaltata di bianco opalescente su uno sfondo di raggi di sole [[guilloché]], decorata con diamanti taglio rosetta montati in argento e sormontata dalla corona dei Romanov anch'essa tempestata di diamanti.
La placca poggia su un cavalletto d'[[oro]] sormontato da una stella di diamanti tra rami d'alloro, posta sopra l'anno di realizzazione (1899); il cavalletto è scanalato e impreziosito da motivi floreali e decorato con oro, pietre preziose e perle.
La placca reca undici cornici ovali, nascoste da coperchi d'oro smaltati di rosso fragola, ciascuno con il monogramma di uno dei principali membri della famiglia imperiale; tutti collegati da un grande "M" realizzata in diamanti.<ref name="Snowman1962">{{Cita libro|autore=Abraham Kenneth Snowman|titolo=The art of Carl Fabergé|lingua=en|url=https://archive.org/stream/TheArtOfCarlFaberge/The%20Art%20of%20Carl%20Faberge#page/n355/mode/2up/search/pansy|edizione=Second|anno=1962|editore=Faber and Faber|p=89|capitolo=Catalogue of Imperial Easter Eggs}}</ref>
Premendo un pulsante i coperchi si aprono simultaneamente rivelando i ritratti in miniatura dei membri della famiglia imperiale; letti in verticale, nella prima colonna sono raffigurati:
* [[Georgij Aleksandrovič Romanov]], fratello minore dello zar e in quel momento erede al trono imperiale;
* [[Aleksandr Michajlovič Romanov]], cognato dello zar, essendo marito della granduchessa [[Ksenija Aleksandrovna Romanova]];
 
nella seconda colonna:
Nel Regno d'Italia, vi erano comuni e province, ma non esistevano ancora le regioni come [[Ente territoriale (Italia)|ente territoriale]] (esse infatti nacquero con la [[Costituzione della Repubblica italiana]] del [[Secondo dopoguerra]]). Già nella seconda metà dell'Ottocento, però, lo statista [[Pietro Maestri]] raggruppò, a fini statistici, gruppi di province in "compartimenti", i quali erano i precursori delle odierne regioni italiane. I compartimenti, però, non erano altro che suddivisioni geografiche a fini statistici, prive di governo o amministrazione. Il termine "regione" come sostituto del termine compartimento si avrà per la prima volta nell'Annuario statistico italiano del 1912. La partizione dei "compartimenti statistici" di [[Pietro Maestri]] si mantenne pressocché immutata nelle delimitazione delle "regioni" del Secondo dopoguerra, tanto che risulta difficile notare differenze tra i compartimenti del 1870 e le odierne regioni (fatta eccezione per i territori non ancora annessi).<ref name=istatstrutt-p52>{{Cita|istat-struttura|pag. 52}}</ref>
* [[Nicola II di Russia|Nicola II]];
* [[Irina Aleksandrovna Romanova]], poi principessa Youssoupoff, nipote dello zar, figlia del granduca [[Aleksandr Michajlovič Romanov]] e di [[Ksenija Aleksandrovna Romanova]];
 
nella terza colonna:
L'[[Italia]] introdusse le regioni in qualità di [[enti pubblici]] parzialmente autonomi con la [[Costituzione della Repubblica Italiana]], entrata in vigore il 1º gennaio [[1948]], che, agli articoli 114 e 115, prevedeva<ref>Verranno modificati dalla legge costituzionale del 18 ottobre 2001, n. 3, "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione".</ref> infatti: {{Citazione|La Repubblica si riparte in Regioni, Provincie e Comuni.|[[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione italiana]], art. 114}}{{Citazione|Le Regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo i principî fissati nella Costituzione.|[[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione italiana]], art. 115}}
* [[Ol'ga Nikolaevna Romanova (1895-1918)|Ol'ga Nikolaevna Romanova]], prima figlia dello zar;
* [[Tat'jana Nikolaevna Romanova]], seconda figlia dello zar;
* [[Michail Aleksandrovič Romanov]], fratello minore dello zar;
 
nella quarta:
Il [[Friuli]] e la [[Venezia Giulia]] furono accorpati nella regione [[Friuli-Venezia Giulia]], mentre gli [[Abruzzi]] e il [[Molise]] furono accorpati nella regione [[Abruzzi e Molise]]. Nel [[1963]] la regione Abruzzi e Molise venne di nuovo scorporata nelle due regioni [[Abruzzo]] e [[Molise]] portando così a venti il numero attuale delle regioni.
* [[Aleksandra Fëdorovna Romanova]], zarina;
* [[Andrej Vladimirovič Romanov]] nipote dello zar, fratello della granduchessa Irina;
 
infine, nella quinta colonna:
Pur essendo previste nella [[Costituzione della Repubblica Italiana]], le regioni inizialmente non vennero istituite nel vero senso del termine. La cosiddetta "attuazione" delle regioni a statuto ordinario si ebbe, infatti, con la Legge 16 maggio 1970, n. 281 e dal relativo regolamento di attuazione, il DPR 15 gennaio 1972, n. 8, i quali decretarono l'istituzione vera e propria delle regioni italiane come enti territoriali. In particolare, il DPR 8/1972 regolò le modalità operative del trasferimento delle funzioni amministrative statali alle [[regioni a statuto ordinario]].
* [[Ol'ga Aleksandrovna Romanova]], sorella dello zar;
 
* [[Ksenija Aleksandrovna Romanova]], altra sorella dello zar.
== Confini delle Regioni ==
Sin dalla loro definizione geografico-statistica della seconda metà dell'Ottocento nella forma dei compartimenti, le regioni italiane non ebbero una definizione rigorosa dei loro confini basata sulla [[cartografia]], non essendo altro che dei "nomi geografici" privi di propria amministrazione o potere politico. Proprio perché i compartimenti erano dei raggruppamenti di province, la loro delimitazione non poteva che, in ultima analisi, ricondursi a quella delle province ricomprese.
 
Con il Secondo dopoguerra e l'istituzione delle Regioni come [[enti territoriali]] emerse la necessità di definirne i territori con maggior accuratezza. Pur non essendoci state leggi emanate dallo Stato italiano che definissero i confini delle Regioni in senso compiuto, gli statuti regionali di ogni singola regione definiscono il territorio della Regione stessa. Quest'ultimo è definito, però, sempre facendo riferimento alle Province ricomprese da ciascuna regione e, in ultima analisi, ai comuni delle province stesse. A titolo di esempio, l'articolo 7 dello [[Statuto della Regione Puglia]] definisce il territorio di competenza come: {{Citazione|. I comuni i cui territori sono compresi nelle province di Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto costituiscono la Regione Puglia|Statuto della Regione Puglia, art. 7<ref>http://www.regione.puglia.it/statuto-della-regione-puglia#2</ref>}} I confini delle Regioni sono pertanto da ricondursi a quelli delle loro Province, ma resta ferma per lo Stato italiano la possibilità di fondere Regioni o crearne di nuove attraverso [[leggi costituzionali]]. Allo Stato è anche consentito, con leggi costituzionali, il passaggio di province o comuni da una regione a un'altra preceduta però da approvazione popolare attraverso [[referendum]] nelle province o comuni interessati ([[modifiche dei confini regionali dall'Unità d'Italia]]). Le facoltà di cui sopra sono sancite dall'art. 132 della Costituzione. L'art. 133 comma 1, invece, sancisce che con leggi, lo Stato italiano possa modificare l'appartenenza dei comuni da una Provincia a un'altra (modificandone in tal modo i confini), oppure istituire nuove Province.
 
L'art. 133 comma 2 della Costituzione, inoltre, sancisce che le Regioni possono modificare i confini dei comuni esistenti e le loro denominazioni. Secondo lo stesso comma 2 dell'art. 133, la Regione può anche creare nuovi comuni e ridefinirne i confini. Ulteriori disposizioni in tal senso sono forniti dall'articolo 15 del [[Testo unico sull'ordinamento degli enti locali]].
 
==Descrizione==
=== Caratteristiche ===
{{Vedi anche|Simboli delle regioni d'Italia}}
Nell'[[ordinamento giuridico]] italiano la regione è:
* un ''ente di rilievo costituzionale'', cioè previsto come necessario dalla costituzione;
* un ''[[ente autonomo]]'', visto che è dotato di autonomia in diversi ambiti;
* un ''ente autarchico'', dato che opera in regime di [[diritto amministrativo]] e dispone di potestà pubbliche;
* un ''ente ad appartenenza necessaria'', dato che tutti i cittadini residenti ne fanno parte.
Tutte le regioni posseggono stemma e gonfalone ufficiale.
 
=== Organizzazione amministrativa ===
 
{{vedi anche|Legge Tatarella}}
Gli [[Organo (diritto)|organi]] della regione sono indicati dall'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 121|art. 121]] della Costituzione e sono:
* il [[consiglio regionale (Italia)|consiglio regionale]];
* la [[giunta regionale]];
* il [[presidente della giunta regionale]].
 
La regione è rappresentata dal presidente della giunta regionale (anche detto presidente della regione) che dal [[2000]] viene eletto direttamente e democraticamente tramite [[elezioni amministrative|elezioni regionali]] a [[suffragio]] universale tra tutti i cittadini dei [[comune (Italia)|comuni]] della regione aventi diritto al voto (età maggiore di 18 anni), a meno che lo statuto regionale non preveda l'elezione da parte del Consiglio regionale. Se il presidente della regione viene sfiduciato o si dimette volontariamente con effetti immediati o muore o è impedito permanentemente il Consiglio regionale viene sciolto e vengono indette al più presto nuove elezioni. Fino a che siano instaurati i nuovi organi della regione sono prorogati i poteri dei precedenti organi per il compimento degli atti di ordinaria amministrazione.
 
Le funzioni amministrative sono attribuite alla giunta regionale, formata dagli [[Assessore (enti territoriali italiani)|assessori]] nominati dal presidente della regione in rappresentanza delle forze politiche che lo hanno appoggiato, oltre che allo stesso presidente della regione (equivalente del [[capo del governo]] e del [[consiglio dei ministri]] a livello statale).
 
La regione è dotata di un consiglio regionale, eletto dai cittadini maggiorenni residenti nella regione, organo collegiale equivalente del [[Parlamento]] a livello statale, composto da [[consiglio regionale (Italia)|consiglieri regionali]] in rappresentanza di tutte le forze politiche del territorio con funzioni di approvazione del [[bilancio degli enti locali|bilancio regionale]], delle [[delibera provinciale|delibere]] e provvedimenti emessi dal presidente/giunta. In Sicilia, regione autonoma, prende il nome di ''parlamento regionale'' e i suoi membri sono detti deputati e non consiglieri. Il consiglio esercita il [[potere legislativo]] per le materie che la [[Costituzione]] e gli statuti speciali per le regioni autonome demandano alla potestà legislativa esclusiva o concorrente.
 
Questi sono organi necessari delle regioni, per cui gli statuti e le leggi regionali non possono disporre diversamente dal dettato costituzionale.
 
== Tipologie ==
[[File:Autonomous Regions of Italy.svg|thumb|Le regioni a statuto speciale sono evidenziate in rosso]]
In base allo statuto, che è per le regioni quello che è per lo stato la sua costituzione, è possibile distinguere due grandi categorie:
* [[regioni a statuto ordinario]];
* [[regioni a statuto speciale]].
 
=== Regioni a statuto ordinario ===
{{vedi anche|Regione italiana a statuto ordinario}}
Quindici delle venti regioni italiane sono a statuto ordinario. Lo statuto è approvato e modificato dal [[Consiglio regionale (Italia)|Consiglio regionale]] con legge approvata a [[maggioranza assoluta]] dei suoi componenti, con due deliberazioni successive adottate con intervallo non minore di due mesi. Lo statuto è sottoposto a [[referendum popolare]] qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale. Lo statuto sottoposto a referendum non è promulgato se non è approvato dalla maggioranza dei voti validi.
 
L'autonomia legislativa di queste regioni è stata notevolmente ampliata dalla [[Costituzione della Repubblica Italiana#La riforma costituzionale del 2001 confermata dal referendum del 7 ottobre 2001|riforma costituzionale del 2001]], approvata sotto il [[governo Amato II]] e confermata dal voto popolare durante il [[governo Berlusconi II]].
 
Tuttavia l'[[#Autonomia finanziaria|autonomia finanziaria]], il cosiddetto [[federalismo fiscale]], pure prevista dall'art. 119 della costituzione riformata, non è ancora operativa, per cui le regioni dipendono ancora dai trasferimenti dello stato centrale. Le regioni dispongono comunque dell'[[IRAP]] (imposta regionale sulle attività produttive), di un'addizionale regionale all'[[IRPEF]], di una compartecipazione all'IVA e di altri tributi minori.
 
Le regioni a statuto ordinario furono istituite soltanto nel [[1970]].
 
=== Regioni a statuto speciale ===
{{Vedi anche|Regione italiana a statuto speciale}}
Cinque regioni sono a [[statuto speciale]], approvati con legge costituzionale nel [[1948]] (il Friuli-Venezia Giulia nel 1963), come previsto dall'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 116|art. 116]] della Costituzione.
 
Lo statuto speciale garantisce una particolare forma di autonomia, ciò è tangibile nell'autonomia impositiva. Il Friuli-Venezia Giulia trattiene per sé il 60% della maggior parte dei tributi riscossi nel territorio regionale, la Sardegna il 70%, la Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano il 90% e la Sicilia il 100% (il cui diritto sancito dallo [[Statuto speciale]] del [[1946]] non è stato ancora pienamente attuato). Tali regioni dispongono di notevoli poteri legislativi e amministrativi, come nei settori scuola, sanità, infrastrutture e di conseguenza debbono provvedere al relativo finanziamento principalmente con le proprie risorse, mentre nelle regioni a statuto ordinario le spese sono principalmente a carico dello stato.
 
Di conseguenza, le province autonome di Trento e Bolzano (mezzo milione di abitanti ciascuna) dispongono di un bilancio corrispondente a quello del [[Veneto]], sebbene quest'ultimo abbia 4,8 milioni di abitanti. Anche per questo diversi comuni di confine chiedono il passaggio alle più ricche regioni a statuto speciale, come permesso dalla Costituzione (vedi anche [[progetti di aggregazione di comuni italiani ad altra regione|progetti di aggregazione di comuni ad altra regione]] e [[progetti di aggregazione di comuni al Trentino-Alto Adige]]).
 
La prima regione ad essere istituita fu la [[Sicilia]] nel [[1946]], con il regio decreto del 15 maggio, prima del [[Nascita della Repubblica Italiana|referendum istituzionale]], e confermato con la legge costituzionale n. 2/1948.
Tre regioni a statuto speciale furono istituite dalla stessa [[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea costituente]] nel [[1948]]: la [[Sardegna]], date le forti spinte autonomistiche, se non [[Indipendentismo sardo|indipendentistiche]] come in Sicilia, la [[Valle d'Aosta]] per proteggere la minoranza francofona, il [[Trentino-Alto Adige]], per la tutela dei germanofoni ai sensi dell'accordo di Parigi.
Nel [[1963]] fu costituita la regione a statuto speciale [[Friuli-Venezia Giulia]].
 
Nel [[1972]] entrò in vigore il nuovo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, che trasferì la maggior parte dei poteri regionali alle due province autonome di Trento e Bolzano.
 
==== Province autonome ====
La regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle province autonome di [[provincia autonoma di Trento|Trento]] e di [[provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]] (art 116, secondo comma). Tali province sono dotate di poteri, anche legislativi, corrispondenti a quelli di una regione.
 
La regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è stata ampiamente esautorata. La presidenza viene assunta a turno dai presidenti delle province di Trento e di Bolzano. Anche il ruolo di Trento come capoluogo è stato ridimensionato, dal momento che la Giunta e il Consiglio si riuniscono anche a Bolzano.
 
== Autonomia ordinaria ==
=== Statutaria ===
{{Vedi anche|Statuto regionale}}
L'autonomia statutaria viene riconosciuta alle sole regioni a [[statuto regionale|statuto ordinario]]. Ciascuna regione ordinaria adotta con legge regionale uno statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento. Lo statuto regola l'esercizio del diritto di iniziativa e del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della regione e la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali.
 
Le regioni a statuto speciale sono prive di tale autonomia (cioè del potere-dovere di darsi uno statuto), visto che gli statuti speciali sono leggi costituzionali dello Stato. Tuttavia la legge costituzionale 31 gennaio 2001, n. 2, ha modificato gli statuti delle cinque regioni speciali, attribuendo a una legge statutaria la determinazione della forma di governo della regione e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Solo per la regione Trentino-Alto Adige/Südtirol la forma di governo continua a essere disciplinata dallo statuto regionale.
 
=== Legislativa ===
{{Vedi anche|Potestà legislativa in Italia}}
In seguito alla revisione costituzionale del [[2001]], la potestà legislativa appartiene allo Stato e alle regioni, posti sullo stesso piano; la competenza è attribuita per materie.
 
La competenza a legiferare può essere:
* esclusiva dello Stato;
* concorrente (o ripartita) tra lo Stato e le regioni;
* residuale delle regioni (interpretata come esclusiva).
 
Per l'art. 127 della [[Costituzione]] "Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione". Così come la Regione " quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale entro 60 giorni dalla pubblicazione di una legge o dell'atto avente valore di legge" (art.127 co.2)
 
=== Regolamentare ===
L'autonomia regolamentare della regione è definita dall'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 117|art. 117]] della Costituzione, 6° comma.
 
La regione ha potestà regolamentare nelle materie su cui ha competenza esclusiva e su quelle in cui la competenza tra Stato e regione è di tipo concorrente. Ha potestà regolamentare nelle materie di competenza esclusiva dello Stato in quanto sia ad essa delegata.
 
La titolarità della potestà regolamentare della regione non è definita a livello costituzionale. La corte costituzionale, nella sentenza n. 313/2003<ref>{{Cita pronuncia costituzionale|tipo=sentenza|numero=313|anno=2003|nolink=si}}</ref>, ha infatti sostenuto la teoria della libertà di scelta degli Statuti delle Regioni, affermando che spetta alla singola Regione, nell'ambito della sua autonomia, decidere quale deve esser l'organo che in concreto svolge la funzione regolamentare.
 
Il Consiglio Regionale esercita la potestà regolamentare nelle materie di competenza esclusiva statale delegate alle Regioni in base all'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 117|art. 117]] comma 6 della Costituzione.
 
=== Amministrativa ===
L'autonomia amministrativa della regione è stabilita con l'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 118|art. 118]] della Costituzione.
 
L'autonomia amministrativa della regione, come di tutte le pubbliche amministrazioni, deve aderire ai principi di [[principio di sussidiarietà|sussidiarietà]], [[principio di differenziazione|differenziazione]] e [[principio di adeguatezza|adeguatezza]].
 
La regione, con legge regionale, può delegare le funzioni amministrative di cui è titolare ai [[Comune (Italia)|Comuni]], alle [[Provincia italiana|Province]] o alle [[Città metropolitana|Città metropolitane]].
 
Prima della modifica costituzionale per opera della legge n. 3/2001 vigeva il principio del parallelismo tra funzione legislativa e funzione amministrativa. Quindi alle regioni spettavano le funzioni amministrative in riferimento alle materie di cui all'art. 117 (anch'esso previgente alla riforma del titolo V).
 
Inoltre
# lo Stato poteva delegare funzione amministrative alle regioni in materie di propria competenza legislativa
# lo Stato poteva attribuire direttamente funzioni agli enti locali, qualora si trattasse di funzioni di interesse strettamente locale
# lo Stato poteva trattenere funzioni presso di sé, qualora si ravvisasse un interesse nazionale
# le regioni avrebbero dovuto utilizzare le proprie funzioni amministrative tramite comuni e province utilizzando lo strumento della delega e dell'avvalimento.
 
=== Finanziaria e fiscale ===
{{Vedi anche|Federalismo fiscale}}
L'autonomia finanziaria della regione è stabilita con l'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 119|art. 119]] della Costituzione, contenente i principi del federalismo fiscale (finora attuati soltanto in parte).
 
La regione ha autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Stabilisce e applica tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispone di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al proprio territorio.
 
La regione ha un proprio patrimonio.
 
Può ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento.
 
Per disposizione dell'art. 120 della Costituzione la regione non può stabilire dazi sul commercio con le altre regioni.
 
== Autonomia differenziata ==
Successivamente alla [[Costituzione della Repubblica Italiana#revisione costituzionale del 2001|revisione della Costituzione del 2001]], nell'ambito dell'organizzazione della [[Giudice di pace (ordinamento italiano)|giustizia di pace]], delle norme generali sull'[[Istruzione in Italia|istruzione]] e della tutela dell'[[Ambiente (biologia)|ambiente]], dell'[[ecosistema]] e dei [[beni culturali]], nonché di tutte le materie attinenti alla [[Potestà legislativa in Italia#Competenza concorrente di Stato e Regioni|competenza concorrente]], le [[Regione italiana a statuto ordinario|regioni a statuto ordinario]] possono conseguire - su propria iniziativa, con legge statale approvata a maggioranza assoluta previa intesa con lo Stato - ulteriori forme e condizioni particolari di [[Autonomia (politica)|autonomia]]<ref>Art. 116, c. 3, della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]].</ref>.
 
== Controlli ==
=== Statali ===
La legge costituzionale n. 3/2001 ha abolito i controlli sugli atti (amministrativi e anche di legge) della regione, esercitati sino ad allora da cosiddetti ''commissari del governo''. Nei capoluoghi delle regioni speciali e nelle Province autonome essi continuano tuttavia a esercitare (almeno in parte) i loro uffici. Nelle altre regioni una parte dei poteri dei commissari viene esercitata dai Prefetti dei capoluoghi regionali, in qualità di rappresentanti dello Stato nei rapporti con il sistema delle autonomie.
 
Quanto al controllo sugli organi regionali, l'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 120|art. 120]] II prevede: «Il Governo può sostituirsi a organi delle regioni … nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali.»
 
L'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 126|art. 126]] stabilisce: «Con decreto motivato del presidente della Repubblica sono disposti lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del presidente della giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge.». Lo scioglimento è deliberato dal [[Consiglio dei ministri]], previo parere della Commissione Parlamentare sugli affari regionali.
 
Passando poi alla legislazione regionale, l'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 127|art. 127]] della Costituzione stabilisce: «Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione.»
 
Quanto allo statuto delle regioni ordinarie, l'[[s:Italia, Repubblica - Costituzione#Art. 123|art. 123]] della Costituzione recita: "Il Governo della Repubblica può promuovere la questione di legittimità costituzionale sugli statuti regionali dinanzi alla Corte costituzionale entro trenta giorni dalla loro pubblicazione".
 
=== Regionali ===
La regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di un'altra regione leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge o dell'atto avente valore di legge (art. 127 Cost.).
 
La regione, oltre a ricorrere alla giustizia amministrativa, può sollevare un conflitto di attribuzioni di fronte alla Corte costituzionale se vengono lese le sue competenze amministrative.
 
== Validità e limiti di leggi e regolamenti regionali ==
In seguito alla riforma costituzionale del 2001, si è avuta, almeno sulla carta, un'inversione dei ruoli di Stato e Regioni, le quali hanno avuto un rafforzamento della loro potestà legislativa. L'articolo 117 della Costituzione definisce i campi in cui solo lo Stato può legiferare (la cosiddetta "potestà legislativa esclusiva", ad esempio nel campo penale). Al secondo comma, invece. sono definiti i campi di "potestà legislativa concorrente", il che significa che le Regioni legiferano nei campi in questione, fatta salva la possibilità per lo Stato di definire con leggi i principi generali da seguire. Per i campi non menzionati nell'art. 117, la competenza legislativa è (o dovrebbe essere) solo delle Regioni (la cosiddetta "potestà legislativa residuale").
 
Ciò detto, ci sono buoni motivi per ritenere che la ripartizione di cui sopra sia rimasta sostanzialmente disapplicata e che poco o nulla sia cambiato dal 2001. Le ragioni sono almeno due; la prima è che spesso non è possibile attribuire a ciascuna disposizione di legge una categoria univocamente determinata, essendoci spesso delle sovrapposizioni tra le categorie o semplicemente dei dubbi interpretativi.<ref>{{Cita|manbreve2010| pag. 131}}</ref> In secondo luogo, resta ferma per lo Stato la possibilità di sostituirsi alle Regioni anche nei campi di legislazione concorrente e residuale, e questa prerogativa è assicurata dall'articolo 120, comma 2. Questa disposizione, che nella Costituzione sarebbe dovuta essere limitata ai casi eccezionali di lassismo o inconcludenza delle Regioni, ha finito con l'essere applicata regolarmente. Un ulteriore ragione che giustificherebbe la sostituzione dello Stato alle Regioni, deriverebbe dal cosiddetto [[principio di sussidiarietà]] contenuto nell'articolo 118 della Cosituzione; la sentenza n. 303/2003 della [[Corte costituzionale (Italia)|Corte costituzionale]] ha infatti chiarito che il principio di sussidiarietà autorizza, in caso di necessità, non solo l'attribuzione allo Stato di funzioni amministrative nel campo di competenza delle Regioni, ma anche di quelle più propriamente legislative.<ref>{{Cita|manbreve2010| pag. 133}}</ref>
 
Fermo restando quanto detto sopra, per le materie sottoposte a potestà legislativa concorrente (articolo 117 della Costituzione), lo Stato può in teoria, determinare solo i principi fondamentali. Non è però, ben definito che cosa debba intendersi per "principio fondamentale", non essendoci di norma soluzione di continuità tra norme generali e norme particolari. Questo sarebbe un ulteriore causa di attribuzione allo Stato di prerogative in materie di competenza regionale. Nonostante la riforma costituzionale del 2001, sono ancora oggi utilizzati due criteri dottrinali fondamentali per l'attribuzione della competenza a una determinata legge. Questi due criteri sono:<ref>{{Cita|manbreve2010| pag. 134}}</ref>
 
* il criterio gerarchico;<ref>{{Cita|manbreve2010| pag. 165}}</ref>
* il criterio di competenza.<ref>{{Cita|manbreve2010| pag. 165}}</ref>
 
=== Regolamenti regionali ===
L'articolo 177 della Costituzione, ai commi 6 e 7, sancisce che: {{Citazione|La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia.|Articolo 117, commi 6 e 7 della Costituzione}}
 
==Amministrazione e costi==
=== Bilanci ===
Nel 2010 il bilancio consuntivo delle regioni italiane è stato di 208 [[miliardi]] di [[euro]], di cui 111 per la sanità, 12,4 per l'amministrazione, 12 per i trasporti, 8,9 per lo sviluppo economico, 8,2 per l'istruzione, 7,5 per il territorio, 6 per l'assistenza sociale, 2,6 per l'edilizia abitativa e 39,9 di altre spese<ref>{{cita web|url=http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2012/09/22settembre.pdf|titolo=Le spese delle Regioni sono cresciute di 89 miliardi|editore=CGIA Mestre|data=22 settembre 2012|accesso=12 marzo 2013}}</ref>.
 
Il costo stimato di consigli e giunte regionali nel 2012 è stato di 1,15 [[miliardi]] di [[euro]]<ref>{{cita web|url=http://www.uilpensionati.it/Documents/Iniziative/Costi_della_politica/2costi-politica2012%2520(1).pdf|titolo=2º rapporto UIL sui costi della politica|editore=UIL Pensionati|data=luglio 2012|accesso=12 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130228015044/http://www.uilpensionati.it/Documents/Iniziative/Costi_della_politica/2costi-politica2012%20(1).pdf|dataarchivio=28 febbraio 2013}}</ref>. Benché la critica alla spesa per servizi pubblici spesso si intrecci con quella al clientelismo con cui essi vengono erogati<ref>http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2014/1/19/SPRECHI-IN-REGIONE-Altro-che-mutande-e-scontrini-ecco-dove-nascono-i-veri-buchi-/459387/</ref>, tecnicamente si deve considerare "costo della politica" regionale la sola spesa dei gabinetti assessoriali, del presidente di regione e dei gruppi consiliari regionali, tra i quali è sorto lo ''scandalo di rimborsopoli''.
 
=== ''Rimborsopoli'' ===
 
Dopo [[Franco Fiorito|lo scandalo]], la voce di spesa dei [[consiglio regionale (Italia)|consigli regionali]] è stata più attentamente monitorata, sia dall'opinione pubblica<ref>Di Davide, Iandiorio, "Rimborsi alle Regioni: ecco la mappa completa degli sprechi, di ieri e di oggi." International Business Times: Italian Edition (Italy), April 04, 2014.</ref> che dalla magistratura (anche contabile)<ref>Redazione Ibtimes, Italia. "Rimborsopoli Piemonte: 18 fra condanne e patteggiamenti." International Business Times: Italian Edition (Italy) 14 July 2014.</ref> che dal Legislatore: quest'ultimo ha convertito il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, con cui il governo Monti aveva emanato una rigorosa disciplina di controlli della Corte dei conti sulle spese dei gruppi all'interno dei consigli e delle assemblee regionali, con sanzioni anche di revoca degli emolumenti pubblici in caso di inadempimento degli obblighi<ref>Giampiero Buonomo, [https://www.academia.edu/10805546/Sulle_spese_dei_consigli_regionali Tra sprechi, ruberie ed equivoci legislativi], in L'ago e il filo, dicembre 2012.</ref>.
 
I princìpi che governano il diritto intertemporale si sono dimostrati sfavorevoli all'applicazione della nuova disciplina ai casi anteriori al decreto del governo Monti, come ha statuito Corte costituzionale nella sentenza n. 130/2014: ciò nondimeno la sentenza n. 235/2015 della medesima Corte ha ribadito che - dopo l'entrata in vigore del decreto - si applicano le nuove e più rigorose discipline sul controllo delle spese dei gruppi consiliari, che non possono ritenersi sottratte alla giurisdizione.
 
Ciò potrebbe riguardare i nuovi casi, verificatisi o accertati, dopo le vicende del 2012 che innescarono lo scandalo. Più in generale, la tematica dei rimborsi si è presentata anche ad altri livelli istituzionali, sia superiori che inferiori<ref>Giampiero Buonomo, [https://www.academia.edu/17532529/Tovaglie_pulite ''Tovaglie pulite'', Mondoperaio, 10/2015]</ref>: essa per certi aspetti va ricondotta alla degenerazione che ha fatto seguito all'abuso nel [[finanziamento pubblico ai partiti]].
 
== Dati politico-istituzionali ==
[[File:Winning Coalitions in Italian Regions.svg|thumb|Mappa delle coalizioni che governano le regioni al 2019 {{legenda|#EF3E3E|[[Centro-sinistra|Coalizione di Centro-sinistra]]}}{{legend|#0A6BE1|[[Centro-destra|Coalizione di Centro-destra]]}}]]
 
{| class="wikitable sortable"
|-
! Regione!! Capoluogo !! Presidente !! Anno di<br />insediamento !! Partito politico<br />del presidente
|-
| {{IT-VAO}} || {{Band div|ITA|Aosta|3}} || [[Antonio Fosson]] || [[2018]] || [[Pour Notre Vallée]]
|-
| {{IT-PMN}} || {{Band div|ITA|Torino|3}} || [[Alberto Cirio]] || [[2019]] || [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|-
| {{IT-LIG}} || {{Band div|ITA|Genova|3}} || [[Giovanni Toti]] || [[2015]] || [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|-
| {{IT-LOM}} || {{Band div|ITA|Milano|3}} || [[Attilio Fontana (politico)|Attilio Fontana]] || [[2018]] || [[Lega Nord]]
|-
| {{IT-TAA}} || {{Band div|ITA|Trento|3}} || [[Arno Kompatscher]] || [[2016]] || [[Südtiroler Volkspartei]]
|-
| {{IT-VEN}} || {{Band div|ITA|Venezia|3}} || [[Luca Zaia]] ||[[2010]]||[[Lega Nord]]
|-
| {{IT-FVG}} || {{Band div|ITA|Trieste|3}} || [[Massimiliano Fedriga]] || [[2013|2018]] || [[Lega Nord]]
|-
| {{IT-EMR}} || {{Band div|ITA|Bologna|3}} || [[Stefano Bonaccini]] || [[2014]] || [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|-
| {{IT-TOS}} || {{Band div|ITA|Firenze|3}} || [[Enrico Rossi]] ||[[2010]]||[[Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista]]
|-
| {{IT-MAR}} || {{Band div|ITA|Ancona|3}} || [[Luca Ceriscioli]] || [[2015]] || [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|-
| {{IT-UMB}} || {{Band div|ITA|Perugia|3}} || [[Fabio Paparelli]] (f.f.) ||[[2019]]||[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|-
| {{IT-LAZ}} || {{Band div|ITA|Roma|3}} || [[Nicola Zingaretti]] || [[2013]] ||[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|-
| {{IT-ABR}} || {{Band div|ITA|L'Aquila|3}} || [[Marco Marsilio]] || [[2019]] || [[Fratelli d'Italia (partito)|Fratelli d'Italia]]
|-
| {{IT-MOL}} || {{Band div|ITA|Campobasso|3}} || [[Donato Toma]] || [[2018]] || [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|-
| {{IT-CAM}} || {{Band div|ITA|Napoli|3}} || [[Vincenzo De Luca (1949)|Vincenzo De Luca]] || [[2015]] || [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|-
| {{IT-BAS}} || {{Band div|ITA|Potenza|3}} || [[Vito Bardi]] || [[2019]] ||[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|-
| {{IT-PUG}} || {{Band div|ITA|Bari|2}} || [[Michele Emiliano]] || [[2015]] || [[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[centro-sinistra]]
|-
| {{IT-CAL}} || {{Band div|ITA|Catanzaro|3}} || [[Mario Oliverio]] || [[2014]] || [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|-
| {{IT-SIC}} || {{Band div|ITA|Palermo|3}} || [[Nello Musumeci]] || [[2017]] || [[DiventeràBellissima|#DiventeràBellissima]]
|-
| {{IT-SAR}} || {{Band div|ITA|Cagliari|3}} || [[Christian Solinas]] || [[2019]] || [[Partito Sardo d'Azione]]
|}
 
==Rappresentanti in [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] per regioni==
[[File:Italian senators.png|thumb|Numero di senatori attualmente assegnati a ciascuna Regione.]]
 
L'Articolo 57 della [[Costituzione italiana]] stabilisce che il [[Senato della Repubblica]] è eletto a base regionale (escludendo i senatori eletti all'estero e un piccolo numero di [[senatori a vita]]) dai cittadini italiani con più di 25 anni.
I 309 senatori sono stabiliti proporzionalmente alla popolazione che compone ciascuna regione. In più, l'Articolo 57 della Costitutione stabilisce che nessuna regione può avere meno di sette senatori, eccetto la [[Valle d'Aosta]] (che ne ha uno) e il [[Molise]] (due).
Per quanto riguarda la [[Camera dei deputati]] è eletta in base a circoscrizioni in cui è suddivisa ciascuna regione dai cittadini italiani maggiorenni. I rappresentanti di ciascuna circoscrizione sono stabiliti proporzionalmente alla popolazione residente.
 
{| class=wikitable style=text-align:left
|-
!Regione
!Seggi Senato<ref>{{Cita web|url=http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Attsen/Regioni/01.html|titolo=senato.it - XVII Legislatura - Senatori eletti nella regione Piemonte|sito=www.senato.it}}</ref>
!Seggi Camera
!Regione
!Seggi Senato
!Seggi Camera
!Regione
!Seggi Senato
!Seggi Camera
|-
| {{Bandiera|Abruzzo}} [[Abruzzo]]
| align=right|7
| align=right|14
| {{Bandiera|Friuli-Venezia Giulia}} [[Friuli-Venezia Giulia]]
| align=right|7
| align=right|13
| {{Bandiera|Sardegna}} [[Sardegna]]
| align=right|8
| align=right|17
|-
| {{Bandiera|Valle d'Aosta}} [[Valle d'Aosta]]
| align=right|1
| align=right|1
| {{Bandiera|Lazio}} [[Lazio]]
| align=right|28
| align=right|58
| {{Bandiera|Sicilia}} [[Sicilia]]
| align=right|25
| align=right|52
|-
| {{Bandiera|Puglia}} [[Puglia]]
| align=right|20
| align=right|42
| {{Bandiera|Liguria}} [[Liguria]]
| align=right|8
| align=right|16
| {{Bandiera|Trentino-Alto Adige}} [[Trentino-Alto Adige]]
| align=right|7
| align=right|11
|-
| {{Bandiera|Basilicata}} [[Basilicata]]
| align=right|7
| align=right|6
| {{Bandiera|Lombardia}} [[Lombardia]]
| align=right|49
| align=right|102
| {{Bandiera|Toscana}} [[Toscana]]
| align=right|18
| align=right|38
|-
| {{Bandiera|Calabria}} [[Calabria]]
| align=right|10
| align=right|20
| {{Bandiera|Marche}} [[Marche]]
| align=right|8
| align=right|16
| {{Bandiera|Umbria}} [[Umbria]]
| align=right|7
| align=right|9
|-
| {{Bandiera|Campania}} [[Campania]]
| align=right|29
| align=right|60
| {{Bandiera|Molise}} [[Molise]]
| align=right|2
| align=right|3
| {{Bandiera|Veneto}} [[Veneto]]
| align=right|24
| align=right|50
|-
| {{Bandiera|Emilia-Romagna}} [[Emilia-Romagna]]
| align=right|22
| align=right|45
| {{Bandiera|Piemonte}} [[Piemonte]]
| align=right|22
| align=right|45
| Circoscrizione estero
| align=right|6
| align=right|12
|}
 
== Dati demografici e geografici ==
Di seguito si riporta una tabella contenente popolazione<ref>{{cita web| url=http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html|titolo=Bilancio demografico mensile anno 2018 e popolazione residente al 31/03/2018| accesso=11 agosto 2018}}</ref>, superficie, densità abitativa, capoluogo, numero di comuni e province delle 20 regioni italiane.
 
{| class="wikitable sortable" width=100% border=1 cellpadding=2 cellspacing=0 style="margin-left:0.5em; margin-bottom:0.5em; background: #f9f9f9; border: 1px #aaaaaa solid; border-collapse: collapse;"
! width="18%" | Regione
! width="4%" | Capoluogo
! width="7%" | Popolazione (ab)
! width="7%" | Superficie (km²)
! width="7%" | Densità (ab./km²)
! width="53%" | Province e città metropolitane<ref>In corsivo.</ref>
! width="4%" | Comuni
|-
| '''{{IT-LOM}}'''
| align=center|[[Milano]]
| align=right|{{formatnum:10041828}}
| align=right|{{formatnum:23861}}
| align="right" |421
| align=left|[[Provincia di Bergamo|Bergamo]], [[Provincia di Brescia|Brescia]], [[Provincia di Como|Como]], [[Provincia di Cremona|Cremona]], [[Provincia di Lecco|Lecco]], [[Provincia di Lodi|Lodi]], [[Provincia di Mantova|Mantova]], ''[[Città metropolitana di Milano|Milano]]'', [[Provincia di Monza e Brianza|Monza e Brianza]], [[Provincia di Pavia|Pavia]], [[Provincia di Sondrio|Sondrio]], [[Provincia di Varese|Varese]]
| align=right|{{formatnum:1507}}
|-
| '''{{IT-LAZ}}'''
| align=center|[[Roma]]
| align=right|{{formatnum:5891290}}
| align=right|{{formatnum:17236}}
| align=right|341
| align=left|[[Provincia di Frosinone|Frosinone]], [[Provincia di Latina|Latina]], [[Provincia di Rieti|Rieti]], ''[[Città metropolitana di Roma|Roma]]'', [[Provincia di Viterbo|Viterbo]]
| align=right|378
|-
| '''{{IT-CAM}}'''
| align=center|[[Napoli]]
| align=right|{{formatnum:5816713}}
| align=right|{{formatnum:13590}}
| align="right" |429
| align=left|[[Provincia di Avellino|Avellino]], [[Provincia di Benevento|Benevento]], [[Provincia di Caserta|Caserta]], ''[[Città metropolitana di Napoli|Napoli]]'', [[Provincia di Salerno|Salerno]]
| align=right|550
|-
| '''{{IT-SIC}}'''
| align=center|[[Palermo]]
| align=right|{{formatnum:5013024}}
| align=right|{{formatnum:25711}}
| align=right|197
| align=left|[[Provincia di Agrigento|Agrigento]], [[Provincia di Caltanissetta|Caltanissetta]], ''[[Città metropolitana di Catania|Catania]]'', [[Provincia di Enna|Enna]], ''[[Città metropolitana di Messina|Messina]]'', ''[[Città metropolitana di Palermo|Palermo]]'', [[Provincia di Ragusa|Ragusa]], [[Provincia di Siracusa|Siracusa]], [[Provincia di Trapani|Trapani]]
| align=right|390
|-
| '''{{IT-VEN}}'''
| align=center|[[Venezia]]
| align=right|{{formatnum:4902741}}
| align=right|{{formatnum:18399}}
| align="right" |267
| align=left|[[Provincia di Belluno|Belluno]], [[Provincia di Padova|Padova]], [[Provincia di Rovigo|Rovigo]], [[Provincia di Treviso|Treviso]], ''[[Città metropolitana di Venezia|Venezia]]'', [[Provincia di Verona|Verona]], [[Provincia di Vicenza|Vicenza]]
| align=right|563
|-
| '''{{IT-EMR}}'''
| align=center|[[Bologna]]
| align=right|{{formatnum:4455444}}
| align=right|{{formatnum:22446}}
| align="right" |198
| align=left|''[[Città metropolitana di Bologna|Bologna]]'', [[Provincia di Ferrara|Ferrara]], [[Provincia di Forlì-Cesena|Forlì-Cesena]], [[Provincia di Modena|Modena]], [[Provincia di Parma|Parma]], [[Provincia di Piacenza|Piacenza]], [[Provincia di Ravenna|Ravenna]], [[Provincia di Reggio Emilia|Reggio Emilia]], [[Provincia di Rimini|Rimini]]
| align=right|328
|-
| '''{{IT-PMN}}'''
| align=center|[[Torino]]
| align=right|{{formatnum:4365882}}
| align=right|{{formatnum:25402}}
| align=right|174
| align=left|[[Provincia di Alessandria|Alessandria]], [[Provincia di Asti|Asti]], [[Provincia di Biella|Biella]], [[Provincia di Cuneo|Cuneo]], [[Provincia di Novara|Novara]], ''[[Città metropolitana di Torino|Torino]]'', [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|Verbano-Cusio-Ossola]], [[Provincia di Vercelli|Vercelli]]
| align=right|{{formatnum:1181}}
|-
| '''{{IT-PUG}}'''
| align=center|[[Bari]]
| align=right|{{formatnum:4038252}}
| align=right|{{formatnum:19358}}
| align=right|209
| align=left|''[[Città metropolitana di Bari|Bari]]'', [[Provincia di Barletta-Andria-Trani|Barletta-Andria-Trani]], [[Provincia di Brindisi|Brindisi]], [[Provincia di Lecce|Lecce]], [[Provincia di Foggia|Foggia]], [[Provincia di Taranto|Taranto]]
| align=right|258
|-
| '''{{IT-TOS}}'''
| align=center|[[Firenze]]
| align=right|{{formatnum:3734416}}
| align=right|{{formatnum:22994}}
| align=right|163
| align=left|[[Provincia di Arezzo|Arezzo]], ''[[Città metropolitana di Firenze|Firenze]]'', [[Provincia di Grosseto|Grosseto]], [[Provincia di Livorno|Livorno]], [[Provincia di Lucca|Lucca]], [[Provincia di Massa e Carrara|Massa e Carrara]], [[Provincia di Pisa|Pisa]], [[Provincia di Pistoia|Pistoia]], [[Provincia di Prato|Prato]], [[Provincia di Siena|Siena]]
| align=right|273
|-
| '''{{IT-CAL}}'''
| align=center|[[Catanzaro]]
| align=right|{{formatnum:1951927}}
| align=right|{{formatnum:15081}}
| align=right|130
| align=left|[[Provincia di Catanzaro|Catanzaro]], [[Provincia di Cosenza|Cosenza]], [[Provincia di Crotone|Crotone]], ''[[Città metropolitana di Reggio Calabria|Reggio Calabria]]'', [[Provincia di Vibo Valentia|Vibo Valentia]]
| align=right|404
|-
| '''{{IT-SAR}}'''
| align=center|[[Cagliari]]
| align=right|{{formatnum:1643561}}
| align=right|{{formatnum:24100}}
| align=right|69
| align=left|[[Città metropolitana di Cagliari|''Cagliari'']], [[Provincia di Nuoro|Nuoro]], [[Provincia di Oristano|Oristano]], [[Provincia di Sassari|Sassari]], [[Provincia del Sud Sardegna|Sud Sardegna]]<ref>[http://consiglio.regione.sardegna.it/XVLegislatura/Leggi%20approvate/lr2016-02.asp LR 2/2016 sul riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna]</ref>
| align=right|377
|-
| '''{{IT-LIG}}'''
| align=center|[[Genova]]
| align=right|{{formatnum:1553244}}
| align=right|{{formatnum:5422}}
| align="right" |292
| align=left|''[[Città metropolitana di Genova|Genova]]'', [[Provincia di Imperia|Imperia]], [[Provincia della Spezia|La Spezia]], [[Provincia di Savona|Savona]]
| align=right|234
|-
| '''{{IT-MAR}}'''
| align=center|[[Ancona]]
| align=right|{{formatnum:1527873}}
| align=right|{{formatnum:9366}}
| align=right|165
| align=left|[[Provincia di Ancona|Ancona]], [[Provincia di Ascoli Piceno|Ascoli Piceno]], [[Provincia di Fermo|Fermo]], [[Provincia di Macerata|Macerata]], [[Provincia di Pesaro e Urbino|Pesaro e Urbino]]
| align=right|228
|-
| '''{{IT-ABR}}'''
| align=center|[[L'Aquila]]
| align=right|{{formatnum:1313256}}
| align=right|{{formatnum:10763}}
| align=right|123
| align=left|[[Provincia di Chieti|Chieti]], [[Provincia dell'Aquila|L'Aquila]], [[Provincia di Pescara|Pescara]], [[Provincia di Teramo|Teramo]]
| align=right|305
|-
| '''{{IT-FVG}}'''
| align=center|[[Trieste]]
| align=right|{{formatnum:1215280}}
| align=right|{{formatnum:7858}}
| align=right|156
| align=left|[[Provincia di Udine|Udine]]<ref>Le province di [[Provincia di Gorizia|Gorizia]], [[Provincia di Pordenone|Pordenone]] e [[Provincia di Trieste|Trieste]] sono state abolite il 30 settembre [[2017]] con L.R. 26/2014</ref>
| align="right" |215
|-
| '''{{IT-TAA}}'''
| align=center|[[Trento]]
| align=right|{{formatnum:1068656}}
| align=right|{{formatnum:13607}}
| align=right|77
| align=left|[[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]], [[Provincia autonoma di Trento|Trento]]
| align=right|291
|-
| '''{{IT-UMB}}'''
| align=center|[[Perugia]]
| align=right|{{formatnum:883065}}
| align=right|{{formatnum:8456}}
| align=right|105
| align=left|[[Provincia di Perugia|Perugia]], [[Provincia di Terni|Terni]]
| align=right|92
|-
| '''{{IT-BAS}}'''
| align=center|[[Potenza (Italia)|Potenza]]
| align=right|{{formatnum:565509}}
| align=right|{{formatnum:9995}}
| align=right|57
| align=left|[[Provincia di Matera|Matera]], [[Provincia di Potenza|Potenza]]
| align=right|131
|-
| '''{{IT-MOL}}'''
| align=center|[[Campobasso]]
| align=right|{{formatnum:307222}}
| align=right|{{formatnum:4438}}
| align=right|70
| align=left|[[Provincia di Campobasso|Campobasso]], [[Provincia di Isernia|Isernia]]
| align=right|136
|-
| '''{{IT-VAO}}'''
| align=center|[[Aosta]]
| align=right|{{formatnum:125946}}
| align=right|{{formatnum:3263}}
| align=right|39
| align=left|[[Aosta]]<ref>Per la Valle d'Aosta le competenze provinciali vengono espletate dalla regione, per cui non esiste l'amministrazione provinciale.</ref>
| align=right|74
|-
! align=left| '''{{ITA}}'''
! align=center|Roma
! align=right|'''{{formatnum:60415129}}'''
! align=right|'''{{formatnum:301340}}'''
! align=right|'''201'''
! align=right|'''104'''
! align=right|'''7915'''
|}
 
== Dati economici ==
=== Prodotto interno lordo ===
La tabella sottostante riporta il PIL in milioni di euro e il PIL pro-capite delle regioni e macroregioni italiane nel [[2012]] secondo i dati territoriali [[ISTAT]].
 
Nella tabella il PIL pro-capite non corrisponde al rapporto tra PIL totale e abitanti della tabella precedente.
 
{| class="wikitable sortable" border="1"
! Regione o macroregione
! [[PIL]] totale (mln €)<ref>[http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCN_VALPROCAPT Conti economici e aggregati territoriali; prodotto interno lordo, lato produzione (in mln di euro), 2012.]</ref>
! [[PIL]] pro-capite (€)<ref>[http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCN_VALPROCAPT Valori pro capite, dati territoriali; edizioni febbraio 2012 e successive; ISTAT.]</ref>
! [[PIL]] pro-capite <small>(ITA=100)</small>
|-
| [[Piemonte]]
| 114.817
| 27.941
| 108
|-
| [[Valle d'Aosta]]
| 4.083
| 34.464
| 134
|-
| [[Liguria]]
| 43.100
| 27.308
| 106
|-
| [[Lombardia]]
| 319.979
| 33.065
| 128
|-
| '''[[Italia nord-occidentale|Nord-Ovest]]'''
| '''481.981'''
| '''31.093'''
| '''121'''
|-
| [[Provincia autonoma di Bolzano|Bolzano]]
| 18.273
| 37.316
| 145
|-
| [[Provincia autonoma di Trento|Trento]]
| 16.148
| 30.338
| 118
|-
| [[Veneto]]
| 134.026
| 29.531
| 115
|-
| [[Friuli-Venezia Giulia]]
| 32.190
| 29.106
| 113
|-
| [[Emilia-Romagna]]
| 129.571
| 31.538
| 122
|-
| '''[[Italia nord-orientale|Nord-Est]]'''
| '''330.210'''
| '''30.629'''
| '''119'''
|-
| [[Marche]]
| 35.763
| 25.601
| 99
|-
| [[Toscana]]
| 97.018
| 28.100
| 109
|-
| [[Umbria]]
| 19.525
| 23.315
| 90
|-
| [[Lazio]]
| 167.792
| 29.194
| 113
|-
| '''[[Italia centrale|Centro]]'''
| '''320.099'''
| '''27.940'''
| '''108'''
|-
| [[Abruzzo]]
| 28.506
| 22.322
| 87
|-
| [[Molise]]
| 5.637
| 20.034
| 78
|-
| [[Campania]]
| 88.350
| 16.368
| 63
|-
| [[Puglia]]
| 62.736
| 17.208
| 67
|-
| [[Basilicata]]
| 9.654
| 17.963
| 70
|-
| [[Calabria]]
| 28.448
| 16.575
| 64
|-
| [[Sicilia]]
| 76.645
| 16.825
| 65
|-
| [[Sardegna]]
| 29.049
| 19.722
| 76
|-
| '''[[Italia meridionale|Sud]] '''
| '''329.029'''
| '''17.415'''
| '''67'''
|-
! Italia
! 1.462.787
! 25.728
! 100
|-
|}
 
=== Rating ===
==== Moody's ====
{| class="wikitable sortable" border="1"
! Regione
! Rating
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| [[Piemonte]]
| Ba1
| Negativo
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| [[Valle d'Aosta]]
| –
| –
|-
| [[Liguria]]
| Baa2
| Negativo
|-
| [[Lombardia]]
| Baa1
| Negativo
|-
| [[Trentino-Alto Adige]]
| A3
| –
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| [[Veneto]]
| Baa2
| Negativo
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| [[Friuli-Venezia Giulia]]
| –
| –
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| [[Emilia-Romagna]]
| –
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| [[Marche]]
| A3
| Negativo
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| [[Toscana]]
| A3
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| [[Umbria]]
| Baa2
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| [[Lazio]]
| Ba2
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| [[Abruzzo]]
| Baa3
| Negativo
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| [[Molise]]
| Baa3
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| [[Campania]]
| Ba1
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| [[Puglia]]
| Baa2
| Negativo
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| [[Basilicata]]
| Baa2
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| [[Calabria]]
| Baa3
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| [[Sicilia]]
| Ba1
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| [[Sardegna]]
| Baa2
| Negativo
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! Italia
! Baa2
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|}
 
== Competenza delle Regioni nelle costruzioni e nell'urbanistica ==
Come noto, le regioni a statuto ordinario furono istituite solo a partire dall'anno 1970, pur essendo state già previste nella Cosituzione del 1948. All'atto della loro istituzione vera e propria nell'anno 1970, vennero emanate leggi statali che regolavano il trasferimento di certune funzioni amministrative statali, comunali o provinciali attribuite alle Regioni a statuto ordinario dalla Costituzione, così come il trasferimento dei dipendenti stessi e degli edifici delle amministrazioni statali. Le leggi statali di cui sopra erano previste dall'VIII disposizione transitoria della Cotituzione. Le Disposizioni transitorie VIII e IX della Costituzione prevedevano dei termini stretti per l'entrata in funzione delle Regioni come enti territoriali autonomi che, a quanto pare, non furono rispettati.<ref>http://www.governo.it/costituzione-italiana/parte-seconda-ordinamento-della-repubblica/disposizioni-transitorie-e-finali</ref>
 
Le leggi statali che regolavano le modalità del trasferimento delle funzioni amministrative alle Regioni furono la Legge 16 maggio 1970, n. 281 e il regolamento di attuazione (previsto dall'articolo 17 della Legge 281/1970), il DPR 15 gennaio 1972, n.8. L'articolo 11 della Legge 281/1970 definiva il demanio e il patrimonio regionali; inoltre, sanciva che "gli edifici con i loro arredi e gli altri beni destinati ad uffici e servizi pubblici di spettanza regionale saranno trasferiti ed entreranno a far parte del patrimonio indisponibile delle Regioni con i provvedimenti legislativi di cui al successivo articolo 17."
 
Il DPR 8/1972, dal canto suo, definiva sia le modalità di passaggio alle Regioni degli uffici, dei dipendenti e dei beni, sia quali organi centrali e periferici dello Stato sarebbero stati inglobati dalle Regioni. La definizione non era basata su un elenco specifico quanto piuttosto sulle funzioni di ciascuna amministrazione statale. In particolare, gli organi amministrativi in materia di urbanistica, strade, acquedotti che servivano solo il territorio regionale sarebbero entrati nel possesso e nelle facoltà delle Regioni, mentre altre funzioni sarebbero rimaste allo Stato. Tra queste si ricordano le funzioni amministrative di carattere interregionale e nazionale, la costruzione di ferrovie (ad eccezione delle linee metropolitane), l'edilizia demaniale e patrimoniale dello Stato e le grandi opere idrauliche.
 
La versione dell'articolo 117 della Costituzione precedente alla legge costituzionale del 2001, annoverava, tra le materie "a legislazione concorrente", l'urbanistica, mentre l'odierna versione dell'articolo 117 ha sosituito la voce urbanistica con il termine generale "governo del territorio". In generale, con "governo del territorio" si intende inclusa anche l'urbanistica, e la gestione del territorio indipendentemente dal grado di urbanizzazione.<ref>https://www.diritto.it/l-urbanistica-e-la-riforma-del-titolo-v-della-costituzione/</ref>
 
Essendo la materia del "governo del territorio" a legislazione corrente tra Stato e Regioni, la potestà legislativa spetta a queste ultime tranne che per le linee generali, dettate dallo Stato. A titolo di esempio, sono da intendersi linee generali in materia urbanistica il [[Decreto ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444]]. Altre attribuzioni particolari delle Regioni sono specificate nel DPR 8/1972, anche se su alcuni punti potrebbe non esere in linea con l'articolo 117 della Cositituzione come modificato dalla riforma costituzionale del 2001 (la Costituzione rappresenta la fonte di riferimento principale nei conflitti di attribuzione tra Stato e Regioni).
i
 
== Le regioni nell'Assemblea Costituente ==
{{Vedi anche|Regionalismo (Italia)}}
Il 31 gennaio [[1947]] la seconda sottocommissione della [[Commissione per la Costituzione]], aveva stabilito che le nuove Regioni sarebbero dovute essere 22: [[Piemonte]], [[Lombardia]], [[Trentino-Alto Adige]], [[Veneto]], [[Friuli-Venezia Giulia]], [[Liguria]], [[Emilia]], [[Romagna]], [[Toscana]], [[Umbria]], [[Marche]], [[Lazio]], [[Abruzzo]], [[Molise]], [[Campania]], [[Puglia]], [[Salento]], [[Lucania]], [[Calabria]], [[Sicilia]], [[Sardegna]], [[Valle d'Aosta]].<br/>
Tuttavia, il testo coordinato dal comitato di redazione prima della votazione finale in [[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea]] e distribuito ai deputati il 20 dicembre [[1947]] all'articolo 31 recitava:
{{citazione|Sono costituite le seguenti Regioni: [[Piemonte]]; [[Valle d'Aosta]]; [[Lombardia]]; [[Trentino-Alto Adige]]; [[Veneto]]; [[Friuli-Venezia Giulia]]; [[Liguria]]; [[Emilia-Romagna]]; [[Toscana]]; [[Umbria]]; [[Marche]]; [[Lazio]]; [[Abruzzi e Molise]]; [[Campania]]; [[Puglia]]; [[Basilicata]]; [[Calabria]]; [[Sicilia]]; [[Sardegna]]}}
Rispetto alla bozza il numero delle regioni era sceso a 19: era stato mutato in Basilicata il nome della [[Lucania]], il [[Salento]] era stato inglobato nella Puglia, si accorpavano l'[[Emilia]] con la [[Romagna]] e l'[[Abruzzo]] con il [[Molise]].
<br/>Solo nel [[1963]] con l'approvazione di un'apposita legge di modifica costituzionale in deroga all'art. 132 grazie a una disposizione transitoria che aggirava il limite del milione di abitanti e il referendum tra i cittadini interessati, sarebbe stata concessa l'autonomia al [[Molise]].
 
Fatta eccezione per quelle a statuto speciale, le regioni ordinarie in quanto enti si costituirono solo nel [[1970]] con la prima elezione dei consigli regionali.
 
== Riferimenti normativi ==
* Artt. 114-133 della [[Costituzione della Repubblica Italiana]]<ref>https://www.senato.it/1025?sezione=136&articolo_numero_articolo=114</ref>
* [[Legge 16 maggio 1970, n. 281]] - [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1970-05-16;281!vig= Testo della legge] (Provvedimenti finanziari per l'attuazione delle Regioni a statuto ordinario)
* [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1970-12-03;1171!vig= DPR 3 dicembre 1970, n. 1171] (Coordinamento del sistema di classificazione delle entrate e delle spese delle regioni a statuto ordinario con le norme della legge 1 marzo 1964, n. 62)
* [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1970-12-23;1084!vig= Legge 23 dicembre 1970, n. 1084] (Modificazioni alla legge 10 febbraio 1953, n. 62, sulla costituzione e sul funzionamento degli organi regionali, nonche' alla legge 16 maggio 1970, n. 281, recante provvedimenti finanziari per l'attuazione delle regioni a statuto ordinario)
* [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1953-02-10;62!vig= Legge 10 febbraio 1953, n. 62] (Costituzione e funzionamento degli organi regionali)
* [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1972-01-15;8!vig= DPR 15 gennaio 1972, n.8] (Trasferimento alle Regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di urbanistica e di viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse regionale e dei relativi personali e uffici);
* [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.del.presidente.della.repubblica:1977-07-24;616!vig= DPR 24 luglio 1977, n. 616] (Attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382. - Trasferimento e deleghe delle funzioni amministrative dello Stato)
* [[Legge 15 marzo 1997, n. 59]] (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa, [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1997-03-15;59!vig= Testo della legge])
* [[Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112]] (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59, [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:1998-03-31;112!vig= Testo della legge])
* [https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2003-06-05;131!vig= Legge 5 giugno 2003, n. 131] (Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3)
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*{{cita libro
* {{Cita pubblicazione |titolo=Struttura e dinamica delle unità amministrative territoriali italiane - Dall’unificazione del Regno al 2017 |giornale=Annali di statistica |autore=[[ISTAT]] |anno=147 |volume=Serie XIII - vol. 1 |url=https://www.istat.it/it/files//2018/07/Struttura-e-dinamica-delle-unit%C3%A0-amministrative.pdf |cid=istat-struttura}}
| nome = Toby
* {{cita pubblicazione | autore = [[Sabino Cassese]] | titolo = Il finanziamento delle regioni: aspetti costituzionali | rivista = Rivista trimestrale di diritto pubblico | anno =1963 | numero = 2 | pp = 323–344 }}
| cognome = Faber
* {{cita libro | autore = Vittorio Lugani | url = https://books.google.it/books?id=F3bFtAEACAAJ | titolo = Meravigliosa Italia - Enciclopedia delle Regioni | editore = Edizioni Aristea | anno = 1960 | oclc = 13892602 | volume = 20 voll.}}
| autore=
* {{Cita libro |autore=Luca Mezzetti |titolo=Manuale breve di diritto costituzionale |anno=2010 |editore=Giuffrè editore |cid=manbreve2010 |url=https://books.google.it/books?id=403hFGewOJ0C&printsec=frontcover&dq=manuale+breve+di+diritto+costituzionale&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi3sty0hNDiAhXPxaYKHd1hB-wQ6AEIKDAA#v=onepage&q=manuale%20breve%20di%20diritto%20costituzionale&f=false}}
| anno=2008
| titolo= Fabergé's Eggs: The Extraordinary Story of the Masterpieces That Outlived an Empire
| città = New York
| lingua = inglese
| editore= Random House
| url=http://books.google.it/books?id=BBTAylxcrAwC&dq=Faberge+Eggs:+The+Extraordinary+Story+of+the+Masterpieces+That+Outlived+an+Empire&hl=it&ei=SQc3TqjSM4et8gOY8cWhDg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CC0Q6AEwAA
|ISBN = 978-1-58836-707-5
|id = <!-- sinonimo di ISBN -->
|cid = Faber
}}
* Fabergé, Tatiana; Proler, Lynette G.; Skurlov, Valentin V. (1997). ''The Fabergé Imperial Easter Eggs''. London: Christie's Books. ISBN 978-0-903432-48-1.
* Hapsburg, Geza von (1996). ''Fabergé: Fantasies & Treasures. London: Aurum Press''. ISBN 978-1-85410-422-9.
* Hill, Gerald (2007). ''Fabergé and the Russian Master Goldsmiths''. New York: Universe. ISBN 978-0-7893-9970-0.
*{{cita libro
| nome = Will
| cognome = Lowes
|coautori = Christel Ludewig McCanless
| autore=
| anno=2001
| titolo= Fabergé Eggs: A Retrospective Encyclopedia
| lingua = inglese
| editore= Scarecrow Press
| url=http://books.google.it/books?id=uvh3MQNvT00C&dq=Faberg%C3%A9+Eggs:+A+Retrospective+Encyclopedia&hl=it&ei=PQE3Tq3-Aous8QPt4NmhDg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCoQ6AEwAA
|ISBN = 0-8108-3946-6
|id = <!-- sinonimo di ISBN -->
|cid = Lowes
}}
 
== Voci correlate ==
* [[Uovo Fabergé]]
{{div col|2}}
* [[BandiereDecorazione delle regioni italianeuova]]
* [[Triplici confini tra regioni italiane]]
* [[Modifiche dei confini regionali dall'Unità d'Italia]]
* [[Progetti di aggregazione di comuni italiani ad altra regione]]
* [[Etimologia dei toponimi delle regioni italiane]]
* [[Gruppi di regioni italiane]]
* [[Lista di euroregioni]]
* [[NUTS:IT]]
* [[Regione autonoma a statuto speciale]]
* [[Autonomia speciale]]
* [[Polizia regionale]]
* [[Conferenza Stato-regioni]]
* [[Diritto pubblico regionale]]
* [[Continuità normativa]]
* [[Comune (Italia)]]
* [[Provincia italiana]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.normattiva.it/ Normattiva], portale istituzionale ove sono consultabili tutte le leggi vigenti, sia quelle pubblicate nella [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]], sia quelle facenti parte la legislazione regionale, sia le leggi approvate in attesa di pubblicazione.
 
*{{cita web
{{Elezioni regionali in Italia}}
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{{Elezioni in Italia}}
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|wkautore =
{{Sistema politico della Repubblica italiana}}
|coautori =
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[[Categoria:EntiUova territoriali d'ItaliaFabergé]]