Johann Sebastian Bach e Via Claudia Augusta: differenze tra le pagine

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{{Infobox struttura militare
{{Avvisounicode}}
|Nome = Via Claudia Augusta
{{nota disambigua}}
|Struttura = Strada militare
{{nota disambigua||Bach (disambigua)|Bach}}
|Immagine = Percorso della via Claudia Augusta.jpg
{{Bio
|Didascalia =L'immagine rappresenta l'ipotesi più accreditata del percorso della via Claudia Augusta
|Nome = Johann Sebastian
|CognomeStato = Bach
|Stato attuale = {{ITA}}<br />{{AUT}}<br />{{DEU}}
|PreData = pronuncia [[Lingua tedesca|tedesca]] {{IPA|[ˈjoːhan zeˈbasti̯an ˈbax]}},<ref>{{cita libro|titolo=Duden Aussprachewörterbuch|edizione=6<sup>a</sup> edizione|anno=2006|editore=Bibliographisches Institut & F.A. Brockhaus AG|città=Mannheim}}</ref> in [[lingua italiana|italiano]] spesso pronunciato {{IPA|/ˈbak/|it}}<ref>{{Dipi|Bach}}</ref>
|Tipologia = [[Strade romane|Strada romana]]
|Sesso = M
|Utilizzatore = [[Impero romano]]
|LuogoNascita = Eisenach
|Lunghezza = 350 [[Miglio (unità di misura)|miglia romane]]
|GiornoMeseNascita = 31 marzo <!-- Non modificare in 21, vedi nota sottostante. -->
|Inizio = ''[[Altinum]]'' (Altino)/''Hostilia'' ([[Ostiglia]])
|AnnoNascita = 1685
|Fine = [[Mertingen|Burghöfe Mertingen]]
|NoteNascita = <ref>Ovvero il 21 marzo 1685, secondo il
|Funzione strategica = Collegamento Italia-Germania
[[calendario giuliano]], in uso nella Germania protestante all'epoca della nascita di Bach. Il calendario gregoriano entrò là in vigore il 18 febbraio 1700 (che fu seguito immediatamente dal primo marzo). {{cita libro|titolo=Christoph Wolff, Johann Sebastian Bach: The Learned Musician|p. 525}}</ref>
|Inizio costruzione = [[15 a.C.]]
|LuogoMorte = Lipsia
|Termine costruzione = [[47 d.C.]]
|GiornoMeseMorte = 28 luglio
|Costruttore = [[Claudio|Imperatore Claudio]], [[Druso maggiore|generale Druso]]
|AnnoMorte = 1750
|Ref = {{cita libro| titolo=I territori della via Claudia Augusta: incontri di archeologia | curatore1=Gianni Ciurletti|curatore2=Nicoletta Pisu | anno=2005 | editore=TEMI | città=Trento }}
|Epoca = 1700
|Attività = compositore
|Attività2 = musicista
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = del periodo [[Musica barocca|barocco]], universalmente considerato uno dei più grandi geni nella [[storia della musica]]. Le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e per bellezza artistica
|Immagine = Johann Sebastian Bach.jpg
|Didascalia = [[Elias Gottlob Haussmann]], ''Ritratto di Johann Sebastian Bach'',<ref>Ritratto copia, o seconda versione, dell'originale del [[1746]].</ref> [[1748]], [[Pittura a olio|olio su tela]], [[Lipsia]], [[Bach-Archiv Leipzig|Bach-Archiv]]
|Didascalia2 = [[File:Johann Sebastian Bach signature.svg|right|230px]]
|DimImmagine = 230
}}
 
La '''via Claudia Augusta''' è stata una [[strade romane|strada romana]] la cui realizzazione risale alla prima metà del [[I secolo]] d.C.
Bach operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco (di cui erano stati esponenti, fra gli altri, [[Johann Pachelbel|Pachelbel]] e [[Dietrich Buxtehude|Buxtehude]]) e le opere dei compositori italiani (particolarmente [[Antonio Vivaldi|Vivaldi]], del quale trascrisse numerosi brani, assimilandone soprattutto lo stile concertante). La sua opera costituì la ''summa'' e lo sviluppo delle svariate tendenze compositive della sua epoca. Il grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l'esclusione del genere melodrammatico, tuttavia, resero la sua opera appannaggio solo dei musicisti più dotati e all'epoca ne limitarono la diffusione fra il grande pubblico, in paragone alla popolarità raggiunta da altri musicisti contemporanei come [[Georg Philipp Telemann|Telemann]] o [[Georg Friedrich Händel|Händel]].
 
Tradizionalmente si ritiene sia stata costruita per mettere in contatto il mondo romano con quello germanico, partendo dalla [[Pianura Padana]] e raggiungendo, attraverso le [[Alpi]], il [[Danubio]] in [[Baviera]].
Nel [[1829]] l'esecuzione della ''[[Passione secondo Matteo]]'', diretta a [[Berlino]] da [[Felix Mendelssohn]], riportò alla conoscenza di un vasto pubblico la qualità elevatissima dell'opera compositiva di Bach, che è da allora considerata il compendio della musica [[Contrappunto|contrappuntistica]] del periodo [[barocco]].
 
== Storia ==
A lui sono dedicati l'asteroide [[1814 Bach]], il [[cratere Bach]] e l'[[Maglia Bach|omonima maglia]] sulla [[superficie di Mercurio]].
La costruzione della via Claudia Augusta è stata avviata nel 15 a.C. da [[Druso maggiore|Druso]], generale di [[Augusto]], durante la [[Conquista di Rezia ed arco alpino sotto Augusto|campagna militare]] che portò alla conquista dei territori della [[Rezia]] e della [[Vindelicia]] (attuale [[Tirolo]] occidentale e Germania meridionale). L'avanzata dell'esercito romano seguiva un percorso già usato nella preistoria come collegamento tra il [[Veneto]] e la [[Baviera]].<ref name="TCI">''Via Claudia Augusta, Dal Po al Danubio con l'imperatore'', articolo su [[Touring Club Italiano#Touring|Touring]], maggio 2013</ref>
 
Circa sessant'anni dopo, nel 47 d.C. con il dominio romano ormai consolidato su quei territori, venne ampliata e completata da suo figlio, l'imperatore [[Claudio]], dal quale ha preso poi il nome.<ref name="TCI"/>
== Biografia ==
Venne dato il nome di via Claudia Augusta anche al tratto [[Pisa]]-[[Ostiglia]].
=== Infanzia e adolescenza (1685-1704) ===
[[File:Johann Ambrosius Bach.jpg|thumb|left|[[Johann Ambrosius Bach]], padre di Johann Sebastian]]
Johann Sebastian Bach nacque a [[Eisenach]], in [[Turingia]] (allora parte del [[Sacro Romano Impero]]), nel [[1685]], dalla [[Bach (famiglia)|famiglia di musicisti]] tedeschi più nota ai suoi tempi, al punto che il cognome "Bach"<ref>''Der Bach'', la cui traduzione letterale è "ruscello" (i ruscelli: die Bäche — i Bach: die Bache).</ref> nelle città della [[Turingia]] era diventato sinonimo di "musicista":<ref>{{cita libro|cognome=Cusatelli|nome=Giorgio|titolo=Enciclopedia europea: Volume 1|editore=Garzanti|anno=1984|pagine=pag.936}} </ref> quando, nel [[1693]], alla corte di [[Arnstadt]] si rese vacante il posto di musicista di corte, il conte chiese urgentemente "un Bach".<ref>C. Wolff, ''Johann Sebastian Bach - La scienza della musica'', p. 25.</ref> In [[Lingua romaní|zigano]] e nel dialetto di varie zone dell'Europa centrale "bach" assunse il significato di "musicista ambulante".<ref>Paule du Bouchet, ''Bach, la sublime armonia'', Universale Electa Gallimard, 1994, p. 15.</ref>
 
Mentre in Germania e Austria il tracciato romano è individuabile con una certa precisione, il suo percorso in [[provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] è meno riconoscibile, perché attraversa zone più intensamente abitate e coltivate. Incertezza ancora maggiore riguarda il tratto più meridionale della via, quello che dal Veneto conduceva a [[Trento]].<ref name="TCI"/> Dalle iscrizioni presenti sui [[Pietra miliare|miliari]], le uniche fonti materiali a oggi reperite e studiate, in particolare quelli di [[Cesiomaggiore]] e [[Parcines|Rablà]], è emersa l'esistenza di due tracciati, l'uno con partenza da [[Ostiglia]] (''Hostilia''), ramo Padano, e l'altro da [[Altino (Quarto d'Altino)|Altino]] (''[[Altino (città romana)|Altinum]]''), ramo Altinate, convergenti a ''[[Tridentum]]'', l'antica Trento. La scelta di queste città è probabilmente dovuta alla loro importanza economica, in quanto floridi centri di scambi commerciali.
Suo padre, [[Johann Ambrosius Bach]], figlio di [[Christoph Bach]], ricopriva a [[Eisenach]] la carica di musicista civico (''Stadtpfeifer''), ruolo che comportava l'organizzazione della musica a carattere profano nella città, ma anche la supervisione dell'attività musicale nella chiesa locale, inclusa la direzione del lavoro dell'organista di chiesa. È proprio dal padre che, probabilmente, Bach ricevette i primi rudimenti di [[violino]] e [[clavicembalo]].
A sud di ''Hostilia'', dove l'attraversamento del Po era effettuato con traghetti, era importante l'asse stradale che portava a ''[[Bononia]]'' ([[Bologna]]). La strada proseguiva per [[Pisa]]
 
== Archeologia ==
Bach discendeva da una famiglia di musicisti professionisti che andavano dall'organista, al musicista da camera nelle corti, includendo anche compositori. Era del tutto normale, per quel tempo, che i figli assistessero al lavoro dei loro padri, cercando di impararne l'arte. Probabilmente anche Bach iniziò ripetendo la musica ascoltata in tenerissima età con gli strumenti che può suonare un preadolescente.
=== Ritrovamenti ===
Tenendo conto dell'imponenza e dell'importanza che tale via di comunicazione doveva avere in epoca antica, si può dire che il numero dei reperti a oggi ritrovati è piuttosto ridotto. Tale incongruenza costituisce un problema per gli studiosi. Le fonti archeologiche più significative per qualità e quantità sono i miliari. Tra di essi spiccano per importanza i cippi di Rablà e Cesiomaggiore, scoperti rispettivamente nel 1552 e nel 1786: essi testimoniano l'esistenza della strada, in quanto ne riportano il nome.
 
{{Citazione|Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico, pontefice massimo, insignito della tribunicia potestas per la sesta volta, console designato per la quarta, imperatore per l'undicesima, padre della patria, la via Claudia Augusta, che il padre Druso, aperte le Alpi con la guerra, aveva tracciato, munì dal fiume Po al fiume Danubio per miglia CCCL.|Testo sulla pietra miliare di Rablà|''Ti[berius] Claudius Caesar Augustus German[icus] Pont[ifex] max[imus] trib[unicia] pot[estate] VI con[n]s[ul] desig[natus] III imp[erator] XI p[ater] p[atrie] [vi]am Claudiam Augustam quam Drusus pater Alpibus bello patefactis derexserat munit a flumine Pado at [f]lumen Danuvium per [milia] p[assuum] CC[CL]''|lingua=la}}
L'albero genealogico della [[Bach (famiglia)|famiglia Bach]], dal titolo ''Ursprung der musicalisch-Bachischen Familie'' ("Origine della famiglia musicale dei Bach") venne compilato per la prima volta nel [[1735]] dallo stesso Johann Sebastian, che faceva risalire le origini della propria famiglia a [[Veit Bach]], mugnaio proveniente dall'[[Europa orientale]] e appassionato suonatore di [[cetra]], vissuto nella seconda metà del [[XVI secolo]]. Alla fine si conteranno ben sette generazioni di musicisti, un record ancor oggi insuperato per una famiglia.
 
{{Citazione|Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico, figlio di Druso, pontefice massimo, insignito della tribunicia potestas per la sesta volta, console per la quarta, imperatore per l'undicesima, padre della patria, censore, la via Claudia Augusta, che il padre Druso, aperte le Alpi con la guerra, aveva tracciato, munì da Altino fino al fiume Danubio per miglia CCCL.|Testo sulla pietra miliare di Cesiomaggiore|''Ti[berius] Claudius Drusi f[ilius]''
La data di nascita di Johann Sebastian, ultimo di sette figli, fu registrata nei documenti dell'epoca come 21 marzo e quella del battesimo (nella chiesa di S.Giorgio di Eisenach) come 23 marzo. Secondo il calendario gregoriano in uso attualmente, tali date dovrebbero essere indicate come 31 marzo e 2 aprile. La tradizionale data del 21 marzo continua tuttavia a essere largamente usata, spesso senza spiegazione, anche in testi autorevoli. La discrepanza è dovuta al fatto che nella Germania protestante il calendario gregoriano si impose solo a partire dall'anno 1700.<ref>{{cita libro | titolo= Christoph Wolff - Johann Sebastian Bach: The Learned Musician | pag. 525}}</ref>
''Caesar Augustus Germa''
''nicus pontifex maxu''
''mus tribunicia potesta''
''te VI co[n]s[ul] IV imp[erator] XI p[ater] p[atrie]''
''censor viam Claudiam''
''Augustam quam Drusus''
''pater Alpibus bello pate''
''factis derex[e]rat munit ab''
''Altino usque ad flumen''
''Danuvium m[ilia] p[assuum] CCCL''|lingua=la}}
[[File:Cippo romano di Cesiomaggiore.jpg|miniatura|Cippo miliare ritrovato a Cesiomaggiore nel 1786, conservato nella Villa Tauro in località Centenère]]
A [[Egna]] (''Endidae'') scavi archeologici hanno portato alla luce una stazione di sosta ben conservata, che fa presupporre che il percorso si sviluppasse lungo quella direttrice.
 
Inoltre lungo l'ipotetico itinerario sono stati rinvenuti i resti di ponti e tratti di strada romana datati all'epoca di [[Druso maggiore|Druso]].
La madre di Bach, Elisabeth Lämmerhirt, morì nel [[1694]] e il padre morì otto mesi dopo. Il giovane Bach si trasferì dunque da un suo fratello maggiore, [[Johann Christoph Bach (1671-1721)|Johann Christoph Bach]] ([[1671]]-[[1721]]), organista presso la Michaeliskirche di [[Ohrdruf]]. Durante la permanenza nella casa di suo fratello, Bach continuò a copiare, studiare e suonare musica. Johann Christoph fece conoscere a Johann Sebastian le partiture dei grandi compositori dell'epoca: [[Johann Pachelbel]], [[Johann Jakob Froberger]], [[Jean-Baptiste Lully]], [[Louis Marchand]], [[Dietrich Buxtehude]].
 
=== Ipotesi tracciato ===
Nel [[1699]] Johann Sebastian Bach vinse una borsa di studio per studiare presso la prestigiosa Scuola di San Michele a [[Luneburgo|Lüneburg]], dove, oltre a perfezionarsi all'[[Organo (strumento musicale)|organo]] e al [[clavicembalo]], probabilmente imparò il [[Lingua francese|francese]] e l'[[Lingua italiana|italiano]]. Inoltre studiò [[teologia]], [[Lingua latina|latino]], [[geografia]] e [[matematica]]. A quell'epoca risalgono le prime composizioni giovanili di Bach, come le [[O Gott, du frommer Gott|partite diverse sopra "O Gott, du frommer Gott"]]. Da [[Luneburgo|Lüneburg]], Bach si recò diverse volte ad [[Amburgo]], distante circa 50 chilometri, per ascoltare [[Johann Adam Reincken]] all'organo della Catharinenkirche, restaurato nel [[1670]]. Inoltre, Bach andò varie volte anche a [[Celle (Germania)|Celle]], distante 85 chilometri da [[Luneburgo|Lüneburg]], per ascoltare l'orchestra francese del duca [[Giorgio Guglielmo di Brunswick-Lüneburg]] e studiarne lo stile.<ref>[[Roland de Candé]], ''Johann Sebastian Bach'', Ed. Studio Tesi, p. 54.</ref>
[[File:Tavola Peutingeriana.jpg|thumb|Tabula Peutingeriana]]
Non esiste ancora alcuna ipotesi definitiva riguardo al tracciato originario della via Claudia Augusta, vista la relativa scarsità di reperti e la mancanza di fonti antiche.
Il percorso della porzione di strada che congiunge Trento con [[Mertingen|Burghöfe-Mertingen]] (Submuntorium) è individuato in modo sufficientemente preciso, salvo qualche dubbio nel territorio delle [[Alpi Bavaresi]]; è condiviso che il superamento del confine avvenisse in corrispondenza del [[Passo di Resia]].
Per quanto riguarda la Padana, sappiamo, anche grazie alla testimonianza della [[Tabula Peutingeriana]], che essa collegava [[Ostiglia]], [[Verona]] e [[Trento]], dove si congiungeva all'Altinate.
 
Più discusso è il percorso di quest'ultima, che da [[Altino (città romana)|Altino]] raggiungeva Trento passando per [[Feltre]] e la [[Valsugana]] (forse anche per [[Belluno]]).
=== Da Arnstadt a Weimar (1703-1708) ===
[[File:Bachkirche Arnstadt.JPG|thumb|La chiesa di San Bonifacio ad [[Arnstadt]]]]
Nel gennaio del [[1703]], dopo aver fallito un'audizione come organista a [[Sangerhausen]] (in realtà Bach superò positivamente l'audizione, ma il principe [[Giovanni Giorgio di Sassonia-Weissenfels]] insistette affinché il posto venisse dato a un suo protetto),<ref>Piero Buscaroli ''Bach'', Oscar Mondadori, pagina 184.</ref> Bach venne assunto come musicista di corte nella cappella del duca [[Giovanni Ernesto III di Sassonia-Weimar|Giovanni Ernesto III]] a [[Weimar]], in [[Turingia]].
 
La prima ipotesi ad essere stata formulata è quella del conte Aurelio Guarnieri Ottoni, secondo il quale la strada da Altino toccava [[Oderzo]], [[Serravalle (Vittorio Veneto)|Serravalle]] e [[Belluno]], per poi piegare verso l'attuale [[Cesiomaggiore]] e infine [[Feltre]].
Durante la sua permanenza di sette mesi a Weimar venne invitato a inaugurare il nuovo organo nella chiesa di San Bonifacio ad [[Arnstadt]]. La chiesa originaria era bruciata in un incendio nel [[1581]] e venne ricostruita solo fra il [[1676]] e il [[1683]]. Per vent'anni la chiesa rimase senza organo, che fu ultimato solo nel 1703. Il nuovo strumento era un organo a due manuali, dotato di ventidue registri e di un accessorio all'epoca molto apprezzato, il ''[[cymbelstern]]'': una ruota su cui sono montate delle campanelle. Quando il cymbelstern viene attivato, l'aria dell'organo fa girare la ruota, producendo un tintinnio continuo. L'inaugurazione, effettuata da Bach, pare abbia dato completa soddisfazione sia alle autorità, sia al costruttore dello strumento.<ref>Roland de Candé, ''Johann Sebastian Bach'', Ed. Studio Tesi, p. 63.</ref>
 
[[Theodor Mommsen]] (1863), e più tardi Konrad Miller<ref>{{cita libro|Konrad|Miller|Itineraria Romana, Römische Reiseweger an der Hand der Tabula Peutingeriana|1916|città=Stuttgart}}</ref> (1916) e Guido Rosada<ref>{{cita libro|Guido|Rosada|capitolo=Sessant'anni dopo. Per "capire" una strada|titolo=La Via Claudia Augusta Altinate|anno=2001|città=Padova}}<br />{{cita libro|Guido|Rosada|capitolo=La viabilità tra decima regio, Raetia e Noricum come sistema territoriale|titolo=Archeologia romana in Alto Adige. Studi e contributi|anno=2002|città=Bolzano-Vienna}}</ref> (1999), fanno passare la strada per [[Treviso]] dopo aver risalito la riva destra del [[Sile]]. L'arteria entrava in città tramite quella che ancor oggi è detta [[Porta Altinia]] e usciva per l'attuale [[Porta Santi Quaranta]], coincidendo poi con la [[Strada statale 348 Feltrina|strada regionale Feltrina]]; incrociava la [[via Postumia]] presso [[Postioma]], passava per [[Montebelluna]] e [[Cavaso del Tomba]] e raggiungeva infine [[Feltre]]. Questa ricostruzione è condivisa anche da Walther Cartellieri<ref>{{cita libro|Walther|Cartellieri|capitolo=Die römischen Alpenstrasse über den Brenner, Reschen - Scheideck und Plöckenpass mit ihren Nebenlinien|titolo=Philologus. Zeitschrift für das klassische Altertum|anno=1926|città=Leipzig}}</ref> (1926), che tuttavia ritiene che sino a Nerbon di [[San Biagio di Callalta]] la strada si trovasse alla sinistra del Sile.
Nell'agosto dello stesso anno Bach accettò il posto di organista in quella chiesa, con uno stipendio relativamente buono. Questo incarico, però, lo lasciava insoddisfatto e presto cominciò a cercare altrove la sua fortuna.
 
Secondo un'altra ipotesi da Altino la strada raggiungeva il Sile e lo attraversava presso l'attuale [[Quarto d'Altino]] (dove sono ancora individuabili i resti di un ponte). Procedeva poi quasi rettilinea sino al [[Piave]] (coincidendo con la via che nel Medioevo era detta ''Lagozzo'' o ''Agozzo'') e lo attraversava tra le attuali [[Ponte della Priula]] e [[Nervesa della Battaglia]], servendosi probabilmente di un guado. Per il percorso oltre [[Falzè di Piave]], vi sono diversi possibili itinerari:
Qui, il giovane Bach ebbe contrasti con gli studenti che lo dovevano coadiuvare alla ''Kirchenmusik'' come cantori o strumentisti; questi culminarono con un'aggressione subita da parte di un fagottista, che non aveva tollerato le pesanti critiche del musicista di Eisenach.<ref>Alberto Basso, ''Frau Musika 1685-1723'', Torino, EDT, 1979, p. 251</ref>
* per Vittorio Galliazzo<ref>{{cita libro|Vittorio|Galliazzo|I Ponti Romani,II,Catalogo Generale|1994|Treviso}}<br />{{cita libro|Vittorio|Galliazzo|I Ponti Romani,I,Esperienze preromane|1995|Treviso}}<br />{{cita libro|Vittorio|Galliazzo|Via Claudia Augusta. Un'arteria alle origini dell'Europa: ipotesi, problemi, prospettive|2002|Atti del Convegno Internazionale, Feltre|Asolo (TV)}}</ref> la via continuava sino a Vidor e oltrepassava nuovamente il Piave, mantenendosi sull'argine destro sino a Quero; da Feltre toccava poi Belluno, attraversava il [[Cadore]], la [[Val Pusteria]] e raggiungeva il [[Brennero]];
* per Luciano Bosio<ref>{{cita libro|Luciano|Bosio|Itinerari e strade della Venetia romana|1970|Padova}}<br />{{cita libro|Luciano|Bosio|Padova in età romana. Organizzazione urbanistica e territorio, in Padova antica. Da comunità paleoveneta a città romano-cristiana|1981|Padova}}<br />{{cita libro|Luciano|Bosio|Misurare la terra: centuriazione e coloni nel mondo romano. Il caso veneto|1984|Modena}}<br />{{cita libro|Luciano|Bosio|Le strade romane della Venetia e dell'Histria|1997|Padova}}</ref> (1970 e 1991), la strada non attraversava il Piave e proseguiva per Moriago e [[Valdobbiadene]] e poi a Cesiomaggiore;
* secondo Alberto Alpago Novello<ref>{{cita libro|Alberto|Alpago Novello|Ritrovamenti archeologici in Feltre|1964|Belluno}}<br />{{cita libro|Alberto|Alpago Novello|Da Altino a Maia sulla via Claudia Augusta|1972|Milano}}</ref> la strada doveva raggiungere [[Follina]] e da qui valicava le prealpi bellunesi tramite il passo di Praderadego; nell'altro versante, era sorvegliata da una fortificazione embrione del [[Castello di Zumelle]];
* Plinio Fraccaro<ref>{{cita libro|Plinio|Fraccaro|capitolo= La Via Claudia Augusta|titolo= Opuscula|anno=1939|città=Pavia}}</ref> ritiene che la strada valicasse le Prealpi tramite il [[passo San Boldo]].
 
Si potrebbe pensare che le ultime due ipotesi siano piuttosto fragili, in quanto, per superare le montagne, la Claudia Augusta si sarebbe dovuta fare stretta e ripida, quindi assai scomoda per i traffici, specialmente per i carri. Bisogna però considerare che la viabilità antica era diversa da quella attuale: i fondovalle potevano rivelarsi alquanto pericolosi, a causa di zone paludose e dell'assenza della protezione naturale costituita dalle montagne.
In autunno Bach si fece concedere un permesso di quattro settimane (diventate poi quattro mesi) e si recò a piedi a [[Lubecca]], distante 400 chilometri, per ascoltare [[Dietrich Buxtehude]] presso la [[Chiesa di Santa Maria (Lubecca)|chiesa di Santa Maria]]. Bach si rese subito conto che le sfarzose rappresentazioni musicali di Buxtehude, di cui si parlava in tutta la [[Germania]], dal vivo superavano di gran lunga l'immaginazione. Quell'anno Buxtehude organizzò due ''[[Abendmusiken|Extraordinarien Abendmusiken]]'' il 2 e 3 dicembre: il ''Castrum Doloris'' per la morte di [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]] e il ''Templum Honoris'' in onore del nuovo sovrano, [[Giuseppe I d'Asburgo|Giuseppe I]], utilizzando quaranta musicisti, disposti su quattro balconate, a formare un'orchestra di qualità eccezionale.<ref>{{cita|Bouchet|p. 35.|Bou}}</ref> Fra la prima e la seconda ''Abendmusiken'' vennero anche girate le sedie per permettere al pubblico, che aveva contemplato il [[Catafalco|monumento funebre]] eretto sul fondo della chiesa, di poter ammirare il busto del nuovo sovrano che troneggiava sull'[[altare]], quasi in una rudimentale messa in scena.<ref>{{cita|Mirabelli|p. 145.|Mirabelli}}</ref>
 
* Il topografo cadorino [[Alessio De Bon]], incaricato nel 1935 dall'[[Istituto veneto di scienze, lettere ed arti|Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti]] di svolgere una ricerca per la comprensione del problema del percorso della via Claudia Augusta,<ref>{{cita libro|Alessio| De Bon|capitolo= Rilievi di campagne|titolo= La Via Claudia Augusta Altinate| anno=1938 |editore=Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti | città= Venezia}}</ref> fa coincidere la sua teoria con la precedente fino a Feltre, ma da lì fa proseguire la strada sino a Belluno, attraversando il Cadore, la Val Pusteria e raggiungendo così il passo del Brennero. A sostenere l'ipotesi del tracciato, in mancanza di iscrizioni, sono anche i ritrovamenti archeologici, su tutti il santuario romano del [[Monte Calvario (Auronzo)|Monte Calvario]], presso [[Auronzo di Cadore]], ai piedi delle [[Tre Cime di Lavaredo]]. Tale sito (che è ancora in fase di scavo) di tipologia militare centro italica, a gradoni, fu frequentato per svariati secoli dalle legioni. Costruzioni simili per imponenza e importanza vi sono solo vicino a Roma: ciò fa ritenere che l'arteria stradale lungo la quale fu costruito fosse particolarmente importante.
Non è chiaro se Buxtehude e Bach si siano presentati: [[Johann Nikolaus Forkel]], nella sua biografia bachiana, indica che Bach «fu ascoltatore segreto di questo, ai suoi dì, famosissimo e davvero bravo organista».<ref>{{cita|Forkel|p. 6.|Forkel}}</ref> La bizzarra ma inequivocabile definizione di ascoltatore segreto, un dettaglio che gli fornì [[Carl Philipp Emanuel Bach]], il quale ascoltò il racconto del viaggio a Lubecca direttamente da suo padre Johann Sebastian,<ref name="Busca221">{{cita|Buscaroli|p. 221.|Buscaroli}}</ref> fa supporre che i due non si siano incontrati.<ref>{{cita|Buscaroli|p. 225.|Buscaroli}}</ref> Johann Sebastian Bach, desideroso di apprendere «i fondamenti della sua arte»,<ref>{{cita|Buscaroli|pp. 219-220.|Buscaroli}}</ref> probabilmente preferì ascoltare Buxtehude in segreto, nella navata della chiesa, senza salire in cantoria per presentarsi, in modo da poterne carpire i segreti del mestiere<ref name="Busca221" /> (artifici, tecniche di [[Improvvisazione (musica)|improvvisazione]], passaggi di destrezza, combinazioni di [[Registro (organo)|registri]]),<ref>{{cita|Buscaroli|p. 224.|Buscaroli}}</ref> che forse Buxtehude custodiva gelosamente e non avrebbe rivelato.<ref>{{cita|Buscaroli|p. 222.|Buscaroli}}</ref><ref>Molti musicisti, per paura di essere eguagliati o superati, non rivelavano a nessuno i propri segreti: [[Pietro Antonio Locatelli]], per esempio, non ammetteva ai suoi concerti, se riusciva a identificarli, musicisti di professione; [[Arcangelo Corelli]], secondo il suo contemporaneo Benjamin Tate, «ha tanta paura che gli altri imparino da lui da non ammettere ai suoi concerti musicisti professionisti»; [[Niccolò Paganini]] pubblicò solo una minima parte delle sue opere perché era ossessionato dal fatto che qualcuno potesse copiare la sua tecnica violinistica. In Buscaroli, [[Dietrich Buxtehude#Bibliografia|''op. cit.'']], p. 222.</ref>
 
=== Dubbi ===
Bach tornò ad Arnstadt nel febbraio [[1706]], con quindici settimane di ritardo. I superiori della Bonifaciuskirche, dopo il suo ritorno, notarono che: «Dopo questo viaggio eseguiva stupefacenti variazioni sui corali e vi mescolava armonie estranee a tal punto da confondere i fedeli. In futuro, se vorrà introdurre un ''tonum peregrinum'',<ref>Ossia, se vorrà fare delle [[Modulazione (musica)|modulazioni]].</ref> dovrà tenerlo per un tempo sufficientemente lungo senza passare troppo presto a un'altra tonalità, né, come ha iniziato a fare, suonare subito dopo un tonum contrarium».<ref>Forse intendono una tonalità lontana.</ref><ref>{{cita|Candé|p. 71.|Candé}}</ref>
Tra gli archeologi<ref>Archeologa Nicoletta Pisu<br />{{cita libro|Nicoletta|Pisu|L'incastellamento nella Valsugana trentina: strutture e dati archeologici|1992|Trento}}</ref> c'è anche chi sostiene che la via non sia mai esistita, dati l'inconsistente numero di reperti e la mancanza di testimonianze scritte. Il ritrovamento dei vari cippi non assicura la presenza della via, poiché non era insolito che i miliari venissero incisi prima della sua costruzione o completamento.
Il ramo più discusso è quello Altinate (il cui tracciato tuttavia è chiaramente ancora riconoscibile tra Altino e Olmi di San Biagio di Callalta); minori sono i dubbi per il Padano, mentre è più sicura l'esistenza del tratto da Trento a Burghöfe-Mertingen.
 
== Situazione ==
Nel 1706 gli fu offerto il posto come organista presso la chiesa di San Biagio a [[Mühlhausen/Thüringen|Mühlhausen]], che Bach accettò. Quattro mesi dopo il suo arrivo a Mühlhausen sposò sua cugina Maria Barbara Bach. A Mühlhausen, dando prova di grande competenza nonostante la sua giovane età, Bach propose un progetto per il rifacimento dell'[[Organo (strumento musicale)|organo]], progetto che gli venne approvato. Gli venne solo bocciata la proposta di installare dei martelletti di metallo che, azionati dai tasti dell'organo, facevano suonare delle campanelle, che Bach affermava di voler montare per esaudire il desiderio di alcuni consiglieri parrocchiali. È probabile, invece, che fosse Bach stesso a voler avere a disposizione questo particolare registro, che farà poi montare sul suo organo a Weimar.<ref name="Candé, p. 80">Roland de Candé, ''Johann Sebastian Bach'', Ed. Studio Tesi, p. 80.</ref>
[[File:Via Claudia Augusta2.jpg|thumb|upright=1.2|left|In prossimità di Frangarto, frazione di [[Appiano sulla Strada del Vino]]]]
[[File:Kilometerstein replik via claudia augusta bei unterdiessen.jpg|thumb|upright=0.8|La copia di una pietra miliare romana indica a [[Donauwörth]] l'inizio della pista ciclabile Claudia Augusta]]
Benché le evidenze archeologiche non siano particolarmente numerose, la via Claudia Augusta continua a suscitare interesse da più punti di vista. Mentre in Italia prevalgono gli studi tesi a rilevare e ad approfondire gli aspetti più scientifici legati all'individuazione del tracciato, in ambiente tedesco, laddove vi sono dei tratti stradali più facilmente attribuibili all'antica via romana, la Claudia Augusta è elemento portante di un business economico-turistico particolarmente florido che si propone di favorire lo sviluppo del turismo culturale.<ref name="TCI"/><ref>[http://www.viaclaudia.org/it/via-claudia-in-viaggio/percorso-ciclabile.html Via Claudia Augusta - die alte Römerstraße, Bayern, Tirol, Südtirol, Italien: Percorso ciclabile<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Una [[pista ciclabile]], denominata Claudia Augusta come la strada romana, incomincia sul Danubio a sud della città di [[Donauwörth]], poco distante da Mertingen. L'inizio del percorso è contrassegnato da una copia moderna di un miliario romano. A [[Rieden am Forggensee|Rieden]], nei pressi del [[Forggensee]] si intravedono tracce della via romana appena visibili sotto i prati, la cittadina di [[Epfach]], la romana "Abodiacum", era sede di un presidio militare sulla via Claudia Augusta.<ref name="TCI"/>
 
Un recente progetto che cerca di associare i due punti di vista è quello di Trentino Sviluppo<ref>[http://www.trentinosviluppo.it/Contenuti-istituzionali/Progetti/Cultways Trentino Sviluppo - Progetti<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140209051910/http://www.trentinosviluppo.it/Contenuti-istituzionali/Progetti/Cultways |data=9 febbraio 2014 }}</ref>, vincitore di un concorso internazionale finanziato dalla [[Commissione europea]] teso a promuovere l'utilizzo delle tecnologie satellitari nella valorizzazione turistica della storia del territorio.
=== Weimar (1708-1717) ===
[[File:Gedenktafel Markt 18 (Weimar) Johann Sebastian Bach.jpg|thumb|left|Targa commemorativa di Bach a [[Weimar]]]]
Nel [[1708]], Bach ottenne il ruolo di organista di corte e maestro di concerto di [[Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar]] presso la corte ducale di [[Weimar]]. Qui ebbe modo non solo di suonare l'organo, ma anche di comporre musica per tale strumento e suonare un repertorio più vario di musica da concerto in collaborazione con gli altri strumentisti della corte ducale.<ref name="boydweimar">{{cita|Boyd|p. 35-45|boyd}}.</ref>
 
Dal nome della via ha preso la denominazione la Biblioteca Provinciale di Bolzano.
Affezionato alla musica [[Contrappunto|contrappuntistica]], Bach compose la maggior parte del suo vasto repertorio di [[Fuga (musica)|fughe]] nel periodo di Weimar, dove godeva dell'amicizia e della protezione del principe Johann Ernst di Sassonia-Weimar, buon compositore. Probabilmente l'esempio più noto è costituito da ''[[Il clavicembalo ben temperato]]'', che include 48 tra preludi e fughe, una coppia per ciascuna tonalità maggiore e minore, un lavoro monumentale non solo per l'uso magistrale del contrappunto, ma anche per l'aver esplorato, per la prima volta, l'intera gamma [[Tono (musica)|tonale]], la moltitudine delle [[Scala musicale|scale]], degli [[Intervalli musicali|intervalli]] e delle [[Tonalità (musica)|tonalità]].
 
Ciò era stato reso possibile per gli strumenti con [[Tastiera (musica)|tastiera]] dall'[[accordatura]] con il [[Temperamento (musica)|sistema temperato]] di [[Andreas Werckmeister]] e dalla moltitudine di modi espressivi che le piccole differenze tra i vari [[Intervallo (musica)|intervalli]] dettati dal nuovo temperamento rendevano possibili.
 
Nel [[1713]] il duca tornò da un viaggio nei [[Paesi Bassi]] con una grande collezione di spartiti, molti dei quali di musica italiana. Bach fu particolarmente attratto dallo schema del [[Concerto (composizione musicale)#Concertino e Concerto grosso|concerto grosso all'italiana]], caratterizzato dall'alternarsi del "tutti" (o "ripieno") dell'orchestra e del "concertino" degli strumenti solisti.<ref>{{cita|Boyd|p. 49|boyd}}.</ref>
 
Nel maggio del [[1714]] venne ultimato l'organo nella cappella ducale. Le famose campanelle volute da Bach erano già state montate nell'organo, anche se una prima serie dovette essere sostituita a causa di alcuni difetti di intonazione. Durante il soggiorno a Weimar, Bach iniziò a lavorare sull<nowiki>'</nowiki>''Orgelbüchlein'' per suo figlio, Wilhelm Friedemann. Il "libretto" della musica organistica doveva contenere musica tradizionale con inni della chiesa luterana: lo scopo principale doveva essere quello di istruire gli studenti di organistica. In realtà il lavoro, seppure incompleto, svolge due grandi temi nell'opera di Bach. In primo luogo mostra il talento per la [[didattica]], e in secondo luogo il suo amore per la tradizione [[corale]] sia come formula in sé, sia come sorgente d'ispirazione.<ref name="boydweimar" />
 
=== Cöthen (1717-1723) ===
<!-- Attenzione: in questa voce i toponimi sono indicati secondo la grafia dell'epoca di Bach, quindi Cöthen e non Köthen. -->
[[File:2008-01 Köthen (Anhalt) 23.jpg|thumb|Targa commemorativa di Bach a [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]]]]
Nel settembre del [[1717]] Bach si recò a [[Dresda]], dove si verificò un episodio di cui esistono diverse versioni. Secondo [[Johann Nikolaus Forkel]], che riprende il necrologio scritto da [[Carl Philipp Emanuel Bach|Carl Philipp Emanuel]], in città Bach assistette a un concerto di [[Louis Marchand]], celebre esecutore francese che fu anche organista di [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]]. Successivamente, dietro pressione di Jean Baptiste Volumier, ''konzertmeister'' di [[Dresda]] che non aveva simpatia per Marchand, Bach gli inviò una lettera proponendogli una battaglia all'organo: Bach si impegnava a improvvisare su qualsiasi tema proposto dal suo rivale francese a patto che questi, ovviamente, fosse disposto a fare altrettanto. L'incontro venne organizzato a casa del primo ministro von Flemming, ma Marchand non si presentò. Sempre secondo Forkel gli venne allora mandato un messo a casa, il quale tornò riferendo che Marchand aveva lasciato la città in tutta fretta ed era tornato in [[Francia]].<ref name="Candé, p. 80" />
 
Invece secondo Friedrich Wilhelm Marpurg, che afferma di aver sentito l'episodio raccontato da Bach stesso, un confronto diretto fra i due musicisti ebbe luogo, proprio durante il concerto di Marchand a Dresda. Quest'ultimo, secondo la versione di Marpurg, eseguì un'aria francese con variazioni che venne molto applaudita; a quel punto, Jean Baptiste Volumier invitò Bach a esibirsi anch'egli al [[clavicembalo]]. Bach, dopo un breve preludio, riprese il tema dell'aria che Marchand aveva suonato prima, lo ripeté interamente a memoria, incluse le variazioni, e improvvisò altre dodici variazioni, più difficili e brillanti di quelle di Marchand. Non contento del suo trionfo, Bach presentò a Marchand un tema che aveva annotato a penna e lo invitò a una competizione all'organo, ma Marchand non volle rischiare una disfatta completa, partì da [[Dresda]] e tornò in [[Francia]].<ref>Roland de Candé, ''Johann Sebastian Bach'', Ed. Studio Tesi, p. 81.</ref>
 
Non appena iniziò a percepire le tensioni via via crescenti all'interno della corte ducale di Weimar, Bach iniziò di nuovo a cercare un lavoro più stabile, compatibile con i suoi interessi musicali. I rapporti col duca [[Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar]] si deteriorarono bruscamente, e il duca fece addirittura arrestare Bach per quattro settimane, dal 6 novembre al 2 dicembre 1717, probabilmente a seguito di una accesa discussione in merito alla sua richiesta di congedo; la sentenza recitava testualmente: "Nella sala di giustizia e per ordine di Sua Altezza Serenissima, è stata decisa la messa agli arresti di Johan Sebastian Bach, Konzert-meister e Hoforganist (maestro di musica e organista di corte), in ragione del suo atteggiamento pertinace a voler ottenere un congedo ingiustificato".<ref>[[Jean-François Robin]], Johann Sebastian Bach.</ref><ref>[[Christoph Wolff]], Johann Sebastian Bach. La scienza della musica, pag. 219-220.</ref> Per tale motivo, Bach si trasferì a [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]]<ref>Cöthen o Köthen? Fra le due grafie si preferisce quella antica, in quanto Bach conobbe Cöthen e non Köthen. Molte parole che nel XVIII secolo iniziavano con la C (cantor, cappelmeister, clavier) mutarono l'iniziale in K a seguito di successive riforme grafiche. {{cita libro|Piero|Buscaroli|Bach|1998|Mondadori|capitolo=Il Cappelmeister (Cöthen 1717-1723)}}.</ref> presso la corte del principe [[Leopoldo di Anhalt-Köthen|Leopoldo]], dove prese servizio come maestro di cappella, o piuttosto, direttore di musica da camera. Se è pur vero che il principe Leopoldo, lui stesso musicista e grande estimatore del talento di Bach, lo pagava bene e gli garantiva una considerevole tolleranza su ciò che componeva o suonava per lui, egli era [[Calvinismo|calvinista]] e i severi principi di questa religione rifiutavano la musica liturgica eccessivamente elaborata: per questo motivo la maggior parte delle opere di Bach in questo periodo fu di natura secolare. I "[[concerti brandeburghesi]]", così come molta altra musica strumentale (tra cui le [[Suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach|suite per violoncello solo]], le [[sonate e partite per violino solo]], la [[partita per flauto solo]] e le suite per [[orchestra]]) sono frutto di questo periodo. Il 7 luglio [[1720]], mentre Bach era all'estero con il principe Leopoldo, sua moglie, Maria Barbara Bach, la madre dei suoi primi 7 figli, morì improvvisamente. L'anno seguente Bach incontrò [[Anna Magdalena Bach|Anna Magdalena Wilcke]], una giovane soprano, e i due si sposarono il 3 dicembre [[1721]].
 
Il 12 settembre [[1720]] morì Heinrich Friese, organista della Jacobikirche di [[Amburgo]], lasciando [[Organo della chiesa di San Giacomo ad Amburgo|vacante il posto]]. Il 21 novembre, per la sua successione, i superiori della chiesa invitarono otto organisti, fra i quali anche Johann Sebastian Bach. L'audizione generale dei candidati venne fissata per il successivo 28 novembre, ma Bach non poté essere ascoltato in quanto, il giorno 23, dovette ritornare a [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]] per i preparativi del compleanno del principe [[Leopoldo di Anhalt-Köthen|Leopoldo]]. I restanti candidati sostennero l'audizione il giorno 28 nella Jacobikirche, come previsto, ma ogni decisione fu rinviata prima al 12 dicembre, e poi al successivo 19. Il rinvio fu dovuto al fatto che i superiori della chiesa, a conoscenza dell'eccelsa bravura di Bach come organista, tale da escludere qualsiasi altro candidato, speravano che Johann Sebastian inviasse una lettera reclamando il posto, nonostante non avesse sostenuto l'audizione ufficiale del 28 novembre. La lettera arrivò, ma la risposta fu negativa, con una giustificazione di carattere economico e morale: nella Jacobikirche, infatti, era tradizione che l'eletto dovesse effettuare, a titolo di ringraziamento, una donazione in denaro alle autorità ecclesiastiche. In pratica, la carica veniva usualmente assegnata al miglior offerente.
 
Dopo il rifiuto di Bach la scelta cadde, il 22 dicembre, su Joachim Heitmann, il quale, il successivo 6 gennaio, versò nelle casse della chiesa la considerevole somma di 4.000 marchi.<ref>{{cita|Basso|p. 538-541.|Basso1}}</ref> [[Johann Mattheson]], a tal proposito, scriverà nel [[1728]]: «Qualche anno fa un grande virtuoso [...] si presentò come organista in una città abbastanza importante. [...] Si presentò anche il figlio di un artigiano benestante, i cui preludi sembrarono più belli grazie ai suoi talleri più che alle sue dita, e così ebbe il posto».<ref name="Bouchet, p. 78" />
 
Prima del suo ritorno a [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]], tuttavia, Bach tenne un concerto all'organo della vicina Catherinenkirche; a questa esibizione, che fu molto applaudita, assistette anche [[Johann Adam Reincken]]. In suo onore, Bach improvvisò alcune variazioni sul corale ''An Wasserflüssen Babylon'', che aveva sentito suonare anni prima dallo stesso Reincken. Al termine dell'esecuzione Reincken si avvicinò a Bach dicendogli: «Credevo che quest'arte fosse morta, ma vedo che vive ancora in voi!».<ref name="Bouchet, p. 78">Paule du Bouchet, ''Bach, la sublime armonia'', Universale Electa Gallimard, p. 78.</ref>
 
=== L'arrivo a Lipsia (1723) ===
[[File:Leipzig Thomaskirche.jpg|thumb|left|La [[chiesa di San Tommaso (Lipsia)|chiesa di San Tommaso]] a [[Lipsia]]]]
Il 5 giugno [[1722]] morì [[Johann Kuhnau]], direttore musicale della [[Chiesa di San Tommaso (Lipsia)|chiesa di San Tommaso]] a [[Lipsia]]. Il posto di [[Thomaskantor]] in quella chiesa era ambito da diversi musicisti di primo piano e il processo di valutazione dei candidati, da parte del consiglio municipale della città, fu piuttosto travagliato. Il 14 luglio il consiglio municipale iniziò l'esame delle candidature per la nomina del suo successore. I nomi proposti furono sei: [[Johann Friedrich Fasch]], Georg Lembke, Christian Friedrich Rolle, [[Georg Balthasar Schott]], Johann Martin Steindorff e [[Georg Philipp Telemann]].<ref>Alberto Basso, ''Frau Musika, la vita e le opere di Johann Sebastian Bach'', EDT, p. 546.</ref>
 
Telemann era molto stimato a Lipsia, dove era stato prima studente universitario, poi organista e direttore musicale dell'Opera fino al [[1705]]. L'11 agosto il consiglio lo elesse all'unanimità. Il 13 agosto Telemann ricevette l'investitura formale in municipio, ma il giorno dopo partì per [[Amburgo]], dove si trattenne un mese, lasciando nell'incertezza le autorità di Lipsia. Il 25 settembre tornò a Lipsia, fermandosi due settimane e chiedendo alle autorità di Amburgo di aumentargli lo stipendio. In caso di rifiuto si sarebbe fermato a Lipsia definitivamente. L'espediente funzionò, Telemann ottenne l'aumento richiesto, tornò ad Amburgo e rese nuovamente vacante la carica a Lipsia.<ref>Alberto Basso, ''Frau Musika, la vita e le opere di Johann Sebastian Bach'', EDT, p. 547.</ref>
 
Il 23 novembre, riprese le selezioni, vennero proposti i nomi di Georg Fridrich Kauffmann e di Andreas Christoph Tufen. Il 21 dicembre si aggiunsero altri due nomi, [[Johann Christoph Graupner]] e Johann Sebastian Bach. Il 17 gennaio [[1723]] Graupner sostenne l'audizione di fronte al consiglio comunale, audizione che fu molto applaudita. Dopo di che Graupner tornò a [[Darmstadt]] con la richiesta di dimissioni da porre al langravio locale, suo datore di lavoro. Quest'ultimo, tuttavia, negò il proprio beneplacito e Graupner dovette abbandonare l'idea di diventare cantor a Lipsia. Bach venne allora eletto il 5 maggio [[1723]].
 
Presso la [[Biblioteca di Stato di Berlino]] è conservato il verbale di una seduta del consiglio municipale di Lipsia, che riporta un intervento del consigliere Abraham Christoph Platz. Questi, a proposito della nomina di Bach, affermò che "dal momento che non si poteva ottenere il meglio, si doveva accettare una soluzione mediocre".<ref>C. Wolff, cit., p. 265.</ref> Questa frase, citata fuori dal contesto in cui è stata pronunciata, è stata spesso interpretata come una lamentela perché le finanze municipali non consentivano di pagare musicisti ritenuti migliori di Bach, e ha alimentato la diffusa convinzione che, ai suoi tempi, Bach, pur famoso come organista, fosse assai meno stimato come compositore.<ref>Enciclopedia della Musica Garzanti, ed. 1996, p. 46.</ref> Di fatto una larga parte delle sue opere ebbe a quel tempo diffusione solo locale, essendo stata destinata espressamente all'attività delle istituzioni musicali che Bach stesso si trovava, di volta in volta, a dirigere.
 
Tuttavia, a una più attenta lettura, l'immagine di un Bach ritenuto dai suoi contemporanei un musicista "di secondo piano" si rivela più un mito romantico che una verità storica. I dati relativi alle condizioni contrattuali dei suoi impieghi a [[Weimar]] e a [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]], riportati da [[Christoph Wolff]], dimostrano che Bach era considerato nelle corti tedesche uno dei musicisti più eminenti. Wolff descrive dettagliatamente<ref>C. Wolff, cit., pp. 260-267.</ref> le diverse fasi della scelta del successore di Johann Kuhnau. Nelle città tedesche il ruolo di cantor (diversamente dalla posizione di [[maestro di cappella]] in una corte) comportava considerevoli impegni didattici in varie discipline, oltre alla direzione delle attività musicali: non a caso il ''Cantor'' di Lipsia afferiva alla Thomasschule, istituzione scolastica prima che musicale. Per questo motivo diversi consiglieri municipali non ritenevano le doti di virtuoso e di compositore criteri prioritari per la scelta, ma, anzi, tendevano a diffidare di candidati potenzialmente inclini a sacrificare gli impegni didattici in favore dell'attività concertistica.
 
Bach era l'unico fra i candidati a non avere un titolo universitario, e, pur dimostrando un'ottima conoscenza del latino (dovette sostenere un esame di teologia in quella lingua), aveva prospettato di pagare una terza persona che insegnasse latino al suo posto. Nonostante ciò, l'esecuzione delle sue cantate a Lipsia aveva destato tale impressione che lo stesso consigliere Platz, rassegnato a non poter avere "il meglio" (cioè un ottimo docente che fosse anche un ottimo musicista), si "accontentò" di un grande musicista poco incline all'insegnamento delle materie non musicali e votò a favore di Bach, che fu eletto all'unanimità. Il parere di Platz, pertanto, non è indicativo del prestigio di cui Bach godeva in quegli anni, ma solo dell'orientamento emerso nel consiglio municipale sul profilo del candidato ideale per quella carica. Nei ventisette anni che seguirono sorsero fra il consiglio municipale, le autorità religiose e lo stesso Bach non poche controversie in merito a quali compiti dovessero ritenersi prioritari per il ''Thomaskantor'' e, poco dopo la morte dello stesso Bach, il borgomastro Stieglitz ebbe occasione di ribadire il concetto: "La scuola ha bisogno di un Cantor, non di un Capellmeister, ancorché ovviamente debba conoscere la musica".<ref>C. Wolff, cit., p. 300.</ref>
 
=== Lipsia (1723-1750) ===
[[File:Leipzig-ChurchStThomas-Interior.jpg|thumb|La volta della navata centrale della chiesa di san Tommaso a Lipsia]]
L'incarico di ''Cantor et Director Musices'' richiedeva non solo che egli insegnasse a cantare agli studenti della Thomasschule, ma che fornisse anche settimanalmente musica per le due chiese principali di Lipsia. Andando ben oltre le richieste, Bach si sforzò di comporre una nuova [[cantata]] ogni settimana. Questa programmazione del lavoro, che tutto sommato era sostenibile dal momento che in pratica consisteva nello scrivere un'ora di musica ogni settimana, pur se in aggiunta ai più ordinari compiti della scuola, si rivelò per Bach talmente stimolante da indurlo a produrre musica realmente sublime, che è stata conservata per la maggior parte.
 
Molte delle cantate di questo periodo sono ispirate alle letture bibliche domenicali della settimana secondo il [[Anno liturgico|calendario liturgico]] [[Evangelicalismo|evangelico]] e utilizzano, rielaborate in varie forme, le melodie degli [[Inno|inni]] [[Martin Lutero|luterani]], dai quali la cantata stessa prende il titolo, come in ''[[Wachet auf, ruft uns die Stimme (Bach)|Wachet auf! Ruft uns die Stimme]]'' e ''[[Nun komm, der Heiden Heiland BWV 62|Nun komm, der Heiden Heiland]]''.
 
Per i giorni delle solennità festive, quali il [[Natale]], [[Venerdì santo]] e [[Pasqua]], Bach scrisse cantate e [[Oratorio (musica)|oratori]] di particolare bellezza, come per esempio il ''[[Magnificat (Bach)|Magnificat]]'' per il Natale, o di notevole complessità come la ''[[Passione secondo Matteo]]'' per il Venerdì santo. Il compositore stesso considerava la monumentale ''Passione secondo Matteo'' tra le sue opere migliori; nella sua corrispondenza si riferiva a quest'opera come alla sua "grande Passione" e ne preparò con attenzione un manoscritto autografo che richiedeva per la sua rappresentazione la partecipazione di tutti i musicisti disponibili nella città. La rappresentazione bachiana dell'essenza e del messaggio della cristianità nella sua musica religiosa è così potente, accurata e bella, che in Germania il suo autore a volte viene considerato come un ''Quinto Evangelista''<ref>Paule du Bouchet, "Bach, la sublime armonia", Universale Electa Gallimard, p. 131.</ref> e nel calendario liturgico luterano Bach è commemorato nel giorno della sua morte, il 28 luglio.<ref>[http://www.daskirchenjahr.de/tag.php?name=heiligenkalender cfr. calendario luterano].</ref>
 
Nel [[1731]] Bach pubblicò una raccolta di sei partite con il nome di [[Clavier-Übung]]. In realtà queste partite erano già uscite separatamente nel [[1726]] ed era la prima opera che Bach giudicasse abbastanza compiuta per essere pubblicata. Nei successivi quindici anni uscirono altri volumi del Clavier-Übung, l'ultimo dei quali contiene una delle opere più importanti di Bach: l'Aria con diverse variazioni. Stampate nel [[1742]], saranno chiamate ''[[Variazioni Goldberg]]'' dal nome dell'allievo di Bach: [[Johann Gottlieb Goldberg]].
 
A Lipsia assunse anche la direzione del [[Collegium Musicum]]: questa istituzione, fondata da Georg Philipp Telemann, ogni venerdì teneva dei concerti al Caffè Zimmermann, concerti per i quali Bach compone diverse cantate di carattere non sacro, come la ''Cantata dei contadini'' e la ''[[Schweigt stille, plaudert nicht|Cantata del caffè]]''. Durante questo periodo, Bach compose il ''Kyrie'' e il ''Gloria della [[Messa in Si minore]]'' e, nel [[1733]], presentò lo spartito al re [[Augusto III di Polonia]], sperando di convincere il sovrano a nominarlo compositore di corte. Bach completò poi il lavoro con l'aggiunta di ''Credo, Sanctus ed Agnus Dei''.
 
A Lipsia, inoltre, Bach si trovò a suo agio con i docenti dell'università; molti dei professori divennero padrini dei suoi figli e alcuni degli uomini di lettere e dei teologi in servizio all'università fornirono i [[libretto|libretti]] per le sue cantate. Bach, negli ultimi anni della sua vita, ebbe una relazione di amicizia particolarmente redditizia sul piano artistico con il poeta [[Christian Friedrich Henrici|Picander]].
 
[[File:George Frideric Handel by Balthasar Denner.jpg|thumb|left|Georg Friedrich Händel]]
È singolare il fatto che non incontrò mai [[Georg Friedrich Händel]], pur essendo entrambi compositori, entrambi nati nel [[1685]] ed entrambi tedeschi e nonostante Händel fosse stato diverse volte in [[Germania]]. Nel [[1719]] Händel partì da [[Londra]] in cerca di cantanti da scritturare, visitando anche [[Düsseldorf]] e [[Dresda]]. Saputa la notizia, Bach partì da [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]] per conoscerlo, ma lo mancò di pochi giorni. Circa dieci anni dopo, Händel ripeté il viaggio alla ricerca di nuovi cantanti: [[Wilhelm Friedemann Bach]], figlio di Johann Sebastian, lo invitò a incontrare suo padre a Lipsia, ma Händel declinò l'invito.
 
Il motivo del rifiuto non è chiaro: si ipotizza che l'urgente ricerca di cantanti e la contemporanea malattia della propria madre costringessero Händel a non accettare impegni che avrebbero prolungato il suo viaggio. Altri, invece, scorgono nel rifiuto di Händel un senso di superiorità sociale conferitogli dal suo stato di compositore ed esecutore di fama internazionale, il quale lo rendeva riluttante ad accettare incontri ed eventuali sfide musicali con Bach, un funzionario mai uscito dalla propria regione d'origine.<ref>{{cita libro|F.W.|Marpung|Historische-Kritische Beyträge|1775|Berlino}}.</ref> Benché Bach volesse solo conoscerlo e non gareggiare con lui, lo stesso senso di orgoglio potrebbe aver convinto Händel, forse sospettoso che l'invito celasse in realtà una competizione, che le gare fra musicisti erano trivialità provinciali, accettabili in gioventù (nel [[1708]], il ventitreenne Händel gareggiò all'[[Organo (strumento musicale)|organo]] e al [[clavicembalo]] contro il suo coetaneo [[Domenico Scarlatti]]), ma da escludersi in età adulta.<ref>{{cita libro|Piero|Buscaroli|Bach|1998|Mondadori}}.</ref>
 
Nel [[1747]] Bach si recò alla corte di [[Federico II di Prussia]] a [[Potsdam]], dove il re inventò sul momento un tema al [[clavicembalo]] e sfidò Bach a improvvisare una fuga basata sul suo tema. Bach improvvisò una fuga a tre voci, poi inviò al re l'''[[Offerta musicale]]'', un'opera che consiste in fughe, canoni e un trio, tutte composte sul tema ideato dal sovrano. ''[[L'arte della fuga]]'', pubblicata postuma, è da molti ritenuta incompiuta. Tuttavia alcuni studiosi, fra i quali l'organista e clavicembalista [[Gustav Leonhardt]], mettono in dubbio questa teoria, avanzando l'ipotesi che Bach l'avesse invece completata, iniziando subito dopo a lavorare alla famosa Fuga a tre soggetti (normalmente inclusa nel corpus dell'Arte della Fuga), questa sì rimasta incompiuta, la quale però sarebbe da considerarsi estranea all'intera opera. Numerose sono le argomentazioni e gli indizi che avvalorerebbero queste ipotesi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gustav Leonhardt|titolo=Note all'incisione di "Die Kunst der Fuge", 15-20/06/1969, Deutsche Harmonia Mundi|url=http://heinrichvontrotta.blogspot.it/2005/10/gustav-leonhardt-e-larte-della-fuga-i.html}}</ref> ''[[L'arte della fuga]]'' si compone di 18 fughe e canoni complessi basati sopra un tema semplice. Questo lavoro è spesso citato come la somma delle massime tecniche polifoniche. Nello stesso anno entrò a far parte della ''[[Correspondierende Societät der musicalischen Wissenschaften]]'', una società di studi musicali fondata, fra gli altri, da [[Lorenz Christoph Mizler]].
 
Benché Bach non abbia lasciato trattati o testi didattici (diversamente dal figlio [[Carl Philipp Emanuel Bach|Carl Philipp Emanuel]] e da altri musicisti come [[Johann Joachim Quantz]]), la sua dedizione per la didattica è stata senz'altro notevole: non ci fu praticamente nessun periodo in cui non avesse studenti e apprendisti a tempo pieno con sé; a volte persino studenti privati andavano a studiare a casa di Bach. Tra questi, anche notabili come [[Johann Friedrich Agricola]], che, nel necrologio redatto nel [[1750]] insieme a Carl Philipp Emanuel Bach, scrisse: «Se mai compositore seppe mostrare la polifonia nel suo massimo splendore, fu certamente il nostro compianto Bach. [...] Nessun altro mostrò mai tante idee ingegnose e inusuali quanto lui in brani tanto complessi da sembrare nelle mani di chiunque altro aridi esercizi di stile».<ref>C. Wolff, cit., pag. 13.</ref> Ancora oggi gli studenti di tutti o quasi gli [[Strumento musicale|strumenti musicali]] incontrano le opere di Bach molto presto nei loro studi e spesso rivisitano con maggiore attenzione quelle tecnicamente più impegnative durante tutta la loro carriera.
 
=== La morte (1750) ===
[[File:Grave of Johann Sebastian Bach.jpg|thumb|La tomba di Bach nella [[chiesa di San Tommaso (Lipsia)|chiesa di San Tommaso]]]]
Bach godette di buona salute per la maggior parte della sua vita, nonostante fosse un accanito fumatore di pipa. Questa abitudine, molto comune negli uomini del tempo, non ebbe ripercussioni rilevanti sulla sua salute. Un problema serio, invece, era costituito dalla vista: Bach era sempre stato [[Miopia|miope]], ma nel [[1750]] ebbe un forte peggioramento della capacità visiva associato a un dolore persistente proveniente posteriormente agli occhi.<ref>[http://www.scienzaonline.com/medicina/cranio-bach.html Il cranio di Bach] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080516172923/http://www.scienzaonline.com/medicina/cranio-bach.html |data=16 maggio 2008 }}.</ref>
 
Nel giro di pochi mesi perse completamente la vista e la voce di una sua imminente dipartita si diffuse per la città. Il 2 giugno Heinrich von Brühl scrisse a uno dei borgomastri di [[Lipsia]] per chiedere che il suo direttore musicale, Gottlob Harrer, sostenesse un'audizione "per il futuro posto di ''cantor'' della Thomasschule nel caso il ''director musices'' Bach passasse a miglior vita".
 
Verso marzo del 1750 fu di passaggio a Lipsia un uomo che fece nascere nuove speranze: si trattava di [[John Taylor (medico)|John Taylor]], oculista inglese specializzato negli interventi chirurgici agli occhi. Charles de Brosses, presidente del parlamento di [[Digione]], riferendosi a un pernottamento a [[Lione]] durante il quale, nel [[1739]], conobbe questo Taylor, scrisse: "Mi divertii, durante la sosta, ad assistere alla singolare operazione di un medico inglese di nome Taylor, il quale leva il cristallino degli occhi conficcando nella cornea, cioè nel bianco, un ferretto a punta lungo mezzo piede. L'operazione, che si chiama alzare, o meglio, abbassare la cataratta, è veramente curiosa e fu eseguita con molta abilità da quell'uomo, il quale, però, mi parve un ciarlatano".<ref>Alberto Basso, ''Frau Musika, la vita e le opere di Johann Sebastian Bach'', EDT, p. 201.</ref>
 
Bach venne operato il 28 marzo e il 7 aprile, ma il suo stato generale non consentì il recupero della vista, stante la presenza di disturbi circolatori che impedivano le normali condizioni di pressione interoculare per effetto di una ipertensione arteriosa: oggi si potrebbe presupporre che Bach avesse un [[glaucoma]], contro il quale la medicina dell'epoca non poteva fare nulla.<ref>Alberto Basso, ''Frau Musika, la vita e le opere di Johann Sebastian Bach'', EDT, p. 202.</ref> Il 18 luglio Bach riacquistò improvvisamente la vista (Alain Béchetoille, oculista, segnala che talvolta accade, nei soggetti anziani, che si verifichi un abbassamento spontaneo del cristallino a seguito del rilassamento di alcuni legamenti. Forse è ciò che accadde a Bach quel giorno: alcuni legamenti, che le operazioni di Taylor avevano solo imperfettamente reciso, si sarebbero staccati restituendogli la vista),<ref>Roland de Candé, ''Johann Sebastian Bach'', Ed. Studio Tesi, p. 292.</ref> ma dopo pochi minuti venne colpito da un [[ictus]].
 
Bach morì la sera del 28 luglio 1750 all'età di 65 anni: la morte avvenne per [[Shock|collasso cardiocircolatorio]], ma le cause non sono del tutto chiare. Alcune ricerche accennano anche a disturbi classificabili come [[diabete mellito]]; molti storici, però, attribuiscono la causa principale della morte di Bach a una [[batteriemia]] causata dagli interventi chirurgici agli occhi, probabilmente effettuati con attrezzatura non sterile.<ref>[http://www.patriziagambi.it/johann_sebastian_bach.htm Johann Sebastian Bach mori<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>
 
La sua eredità venne valutata in 1.159 talleri e comprendeva cinque clavicembali, due clavicembali-liuto, tre violini, tre viole, due violoncelli, una viola da gamba, un liuto e una spinetta e 52 "libri sacri" (molti dei quali di [[Martin Lutero]], Muller e Pfeiffer). La maggior parte della musica di Bach che è giunta fino a noi è passata attraverso i suoi figli, che preservarono la maggior parte di quello che [[Carl Philipp Emanuel Bach]] chiamava il "vecchio archivio Bach" dopo la morte del padre.
 
=== Sepoltura ed esumazione ===
La salma di Bach fu inumata a [[Lipsia]], vicino alla chiesa di San Giovanni. Nel [[1894]], quando la chiesa dovette essere abbattuta, si decise di riesumare i resti del compositore. Dai registri della chiesa si sapeva che Bach riposava in una bara di quercia e l'individuazione del suo corpo non fu particolarmente difficile: lo scheletro trovato, portato in un laboratorio per le analisi, apparteneva a un uomo anziano, alto 166,8 centimetri, di corporatura robusta.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.robkruijt.0nyx.com/SebastianBach/bachjs06.htm L'esumazione di Johann Sebastian Bach] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref> Le ossa vennero ricomposte e trasferite all'interno della chiesa di San Tommaso, dove riposano tuttora.
 
Nel [[2008]] un gruppo di ricercatori e [[Anatomopatologo|anatomopatologi]] tedeschi, partendo da una copia del teschio realizzata nel [[1894]], ha ricostruito al computer il volto di Bach. La direttrice dei lavori Caroline Wilkinson, del centro di medicina legale, ha spiegato che prima è stata effettuata una scansione laser del cranio: l'operazione ha permesso al computer di ricreare la muscolatura del compositore. Successivamente è stata fatta una ricostruzione della struttura ossea per determinare la morfologia precisa del volto. Il risultato del lavoro è ora esposto presso la [[casa di Bach|casa natale di Bach]] a [[Eisenach]].<ref>[http://www.cbc.ca/arts/music/story/2008/03/01/bach-face-reconstruction.html True face of Bach unveiled by forensic experts].</ref><ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/scotland/tayside_and_central/7270795.stm Experts 'rebuild' composer's face].</ref><ref>[http://www.youtube.com/watch?v=ozduyRHgdQ8 Face from the Past].</ref>
 
== Matrimoni e figli ==
{{vedi anche|Bach (famiglia)}}
[[File:Anna Magdalena Bach.jpg|thumb|Secondo una congettura,<ref>Teri Noel Towe, ''The Face of Bach / The Search for the Portrait that Belonged to Kittel'', The Queens College Lecture of March 21, 2001 [https://web.archive.org/web/20110716074307/http://www.npj.com/thefaceofbach/QCL12.html]</ref> questo dettaglio del frontespizio di una raccolta di canzoni pubblicata a Lipsia nel 1736 potrebbe ritrarre [[Anna Magdalena Bach]], la seconda moglie di Johann Sebastian Bach, assieme a Bach stesso.]]
Il 17 ottobre [[1707]] Bach sposò una sua cugina di secondo grado, Maria Barbara Bach. Da questo matrimonio nacquero:
* Catherina Dorothea Bach ([[1708]] – [[1774]])
* [[Wilhelm Friedemann Bach]] ([[1710]] – [[1784]])
* Johann Christoph Bach (nato e morto nel [[1713]])
* Maria Sophia Bach (nata e morta nel [[1713]])
* [[Carl Philipp Emanuel Bach]] ([[1714]] – [[1788]])
* [[Johann Gottfried Bernhard Bach]] ([[1715]] – [[1739]])
* Leopold Augustus Bach ([[1718]] – [[1719]])<ref name="boydpref">{{cita|Boyd|prefazione|boyd}}.</ref>
 
Rimasto vedovo il 7 luglio [[1720]], Bach si risposò l'11 dicembre [[1721]] con [[Anna Magdalena Bach|Anna Magdalena Wilcke]]. Da questo matrimonio nacquero:
* Christiana Sophia Henrietta Bach ([[1723]] – [[1726]])
* Gottfried Heinrich Bach ([[1724]] – [[1763]])
* Christian Gottlieb Bach ([[1725]] – [[1728]])
* Elisabeth Juliana Friederica Bach ([[1726]] – [[1781]])
* Ernestus Andreas Bach (nato e morto nel [[1727]])
* Regina Johanna Bach ([[1728]] – [[1733]])
* Christiana Benedicta Bach ([[1729]] – [[1730]])
* Christiana Dorothea Bach ([[1731]] – [[1732]])
* [[Johann Christoph Friedrich Bach]] ([[1732]] – [[1795]])
* Johann August Abraham Bach (nato e morto nel [[1733]])
* [[Johann Christian Bach]] ([[1735]] – [[1782]])
* Johanna Carolina Bach ([[1737]] – [[1781]])
* Regina Susanna Bach ([[1742]] – [[1809]])<ref name="boydpref"/>
 
== Stile musicale ==
[[File:Johann Sebastian Bach - monument.jpg|thumb|Statua di Johann Sebastian Bach, inaugurata a [[Lipsia]] nel 1845]]
La musica di Bach si contraddistingue per la complessità dell'armonia, dell'invenzione [[Contrappunto|contrappuntistica]] e dello sviluppo dei motivi e per la sintesi originale che operò fra lo stile tedesco e le opere dei compositori italiani.<ref name="boyd235">{{cita|Boyd|p. 235|boyd}}.</ref> In tutta la sua adolescenza la produzione di Bach mostrò crescente abilità nell'organizzazione di opere complesse, basate sui modelli di [[Dietrich Buxtehude]], [[Georg Böhm]] e [[Johann Adam Reincken]]. Il periodo [[1713]]-[[1714|14]], quando un vasto repertorio di musica italiana si rese disponibile per l'orchestra di corte di [[Weimar]], fu un punto di svolta. Da quel momento Bach assorbì nel suo stile alcuni tratti della musica italiana, caratterizzati da contorni melodici semplici, maggiore concisione ritmica e [[Modulazione (musica)|modulazioni]] più chiare.
 
Ci sono diverse caratteristiche più specifiche dello stile di Bach. Nel periodo barocco i compositori che componevano secondo il gusto italiano (che insieme a quello francese dominava la musica "colta"), spesso scrivevano linee melodiche semplici, che venivano successivamente arricchite dagli esecutori con [[Abbellimento|abbellimenti]] e passaggi improvvisati. Bach, al contrario, utilizzava una forma di scrittura musicale estremamente dettagliata e fiorita, che lascia uno spazio esiguo alla possibilità degli esecutori di aggiungere passaggi arbitrari.
 
Questo può essere stato causato dall'interesse precipuo per il [[contrappunto]], e per la sua chiarezza ed esattezza, che poteva essere messa a repentaglio dalle aggiunte improvvisate dell'esecutore.<ref>Nel periodo rinascimentale era corrente nella formazione del musicista la pratica del contrappunto improvvisato ("contrappunto alla mente"). Nel corso del XVIII secolo, invece, questa formazione rigorosa venne poco a poco tralasciata, di conseguenza non era infrequente che gli strumentisti e i cantanti fossero poco competenti in materia. Si leggano per esempio le critiche di [[Benedetto Marcello]] ne ''[[Il teatro alla moda]]'' (''A' Suonatori'') e di [[Pier Francesco Tosi]] nel celebre metodo di canto ''Opinioni de' cantori antichi e moderni'' del 1723 (''Dell'Arie'').</ref> Le strutture contrappuntistiche di Bach sono generalmente più complesse di quelle di [[Georg Friedrich Händel|Händel]] e della maggior parte degli altri compositori dell'epoca.<ref name="boyd235" />
 
Bach, diversamente dall'uso dell'epoca, in alcune opere come ''[[L'arte della fuga]]'' e l'''[[Offerta musicale]]'' (con l'eccezione della [[sonata in trio]] presente in quest'ultima, che è scritta espressamente per flauto, violino e basso continuo), non diede alcuna indicazione circa gli strumenti da impiegare, lasciando intendere la possibilità di esecuzione su strumenti diversi.
 
Molto devoto alla fede luterana, Bach pose molta attenzione nella musica sacra e gli inni luterani furono alla base di molte sue composizioni. Il suo interesse per la liturgia lo portò alla realizzazione di composizioni sacre elevatissime sia dal punto di vista tecnico che da quello qualitativo.
 
== Opere ==
{{vedi anche|Composizioni di Johann Sebastian Bach}}
L'opera omnia di Bach (J. S. Bachs Werke) venne pubblicata a Lipsia dalla [[Bach-Gesellschaft]] (1851 – 1899) in 46 volumi. Nel 1954, a cura dello [[Johann-Sebastian-Bach-Institut]] di [[Gottinga]] e del [[Bach-Archiv Leipzig|Bach-Archiv]] di [[Lipsia]], iniziò la pubblicazione di una nuova opera omnia ([[Neue Bach-Ausgabe]]), conclusa nel [[2007]] dopo l'uscita di 96 volumi.
 
Il catalogo delle [[Opus (musica)|opere]] di Bach, noto come ''[[Bach-Werke-Verzeichnis]]'', abbreviato in BWV, è stato redatto nel 1950<ref>Wolfgang Schmeider, ''Thematisch-systematisches Verzeichnis der musikalischen Werke von Johann Sebastian Bach - Bach-Werke-Verzeichnis (BWV)'', Lipsia, Breitkopf & Härtel, 1950.</ref> dal musicologo [[Wolfgang Schmieder]]. Tale catalogo comprende sia i lavori certamente scritti dal compositore, sia quelli che gli sono stati attribuiti nel corso del tempo (dei quali solo in parte è stato possibile identificare l'autore); la numerazione procede non per ordine cronologico, ma seguendo un criterio di classificazione basato sugli [[Strumento musicale|strumenti]] impiegati e sulla forma delle varie opere ([[cantata]], [[corale]] e [[Oratorio (musica)|oratorio]]).
 
=== Lavori organistici ===
Bach, durante la sua vita, era molto conosciuto come organista, esperto di [[Organo (strumento musicale)|organi]] e compositore di musica per organo, sia nelle forme di [[Preludio|preludi]], [[Fantasia (musica)|fantasie]], [[Toccata|toccate]], sia di [[Corale|corali]] e [[Fuga (musica)|fughe]]. La sua fama iniziò in gioventù grazie alla sua abilità e creatività di integrare stili diversi nelle sue composizioni. Un'influenza nordica è stata esercitata su di lui da [[Georg Böhm]], che Bach conobbe a [[Luneburgo|Lüneburg]], e da [[Dietrich Buxtehude]], che Bach incontrò nel [[1705]].<ref>{{cita|Boyd|pp. 13-22|boyd}}.</ref> Successivamente Bach copiò numerosi lavori di musica italiana e francese e arrangiò alcune opere di [[Antonio Vivaldi]], realizzando [[Concerti trascritti per tastiera da Johann Sebastian Bach|diverse trascrizioni]].
 
Dal [[1708]] al [[1714]] lavorò all'''[[Orgelbüchlein]]'', una collezione incompiuta che avrebbe dovuto comprendere dei brevi preludi organistici a 164 corali diversi, ma di fatto Bach giunse a elaborarne soltanto 45.<ref>{{cita|Boyd|pp. 52-53|boyd}}.</ref> Dopo aver lasciato [[Weimar]] la sua produzione di lavori per organo diminuì, anche se le sue opere più note vennero tutte composte dopo tale periodo. Uno dei punti più elevati della sua produzione è costituito dalla [[terza parte della Clavier-Übung]].
 
Egli scrisse 150 corali per organo raggruppati in diverse raccolte (''Orgelbüchlein per Wilhelm Friedemann'', forse negli anni 1708-1717; i 6 cosiddetti ''[[Corali Schübler]]'', 1746-1750; i 18 cosiddetti ''[[Preludi corali di Lipsia|Corali di Lipsia]]'', 1747-1749) la [[terza parte della Clavier-Übung|III parte della Clavierübung]], 1739 circa; numerosi preludi (fantasie, toccate) e fughe; le 6 sonate, 1727; la ''[[Passacaglia e tema fugato in do minore|Passacaglia in do minore]]'' BWV 582, 1716-1717; concerti, trascrizioni da Vivaldi e altri.
 
=== Lavori per altri strumenti a tastiera ===
{{Citazione|Non credo che neppure una bella poesia sia più vicina ai nostri pensieri di quanto non lo sia una delle quarantotto fughe del Clavicembalo Ben Temperato. Non posso dimenticare una frase di Goethe, la più folgorante mai detta su Bach: "Un colloquio di Dio con se stesso, poco prima della creazione".|La Revue Musicale, 1932}}
Bach scrisse numerose opere per [[clavicembalo]], alcune delle quali eseguibili anche sul [[clavicordo]]. Molte delle sue opere per strumenti a tastiera sono antologie che mostrano il desiderio di abbracciare tutti i sistemi teorici in modo enciclopedico, in buona parte a scopo didattico:
* [[Il clavicembalo ben temperato]], libri 1 e 2 (BWV 846-893). Ogni libro comprende un preludio e una fuga in ciascuna delle 24 tonalità maggiori e minori. "Ben temperato" si riferisce al [[Temperamento (musica)|temperamento]]: alcuni temperamenti antichi, precedenti a Bach, non erano sufficientemente flessibili da consentire di muoversi attraverso le diverse [[Tonalità (musica)|tonalità]].
* Le [[Invenzioni e Sinfonie di Johann Sebastian Bach|15 invenzioni e sinfonie]] (BWV 772-801). Questi lavori sono disposti nello stesso ordine cromatico del clavicembalo ben temperato, omettendo però alcune tonalità meno utilizzate. I pezzi sono stati composti da Bach a fini didattici.
* Tre raccolte di suite: le [[suite inglesi]] (BWV 806-811), le [[suite francesi]] (BWV 812-817) e le [[partite per clavicembalo]] (BWV 825-830). Ogni collezione contiene sei suite, scritte sul modello standard di preludio-allemanda-courante-sarabanda-(movimento opzionale, spesso una bourree)-giga per quanto concerne le suite inglesi, mentre nelle suite francesi il preludio non compare. Per quanto riguarda le partite, solo il primo movimento della suite in si bemolle viene detto preludio.
* Le [[Variazioni Goldberg]] (BWV 988), costituite da un'aria con trenta variazioni. La raccolta ha una struttura molto complessa: le variazioni sono scritte sulla linea di basso dell'aria anziché sulla melodia, e i canoni sono strutturati per gradi.
* I [[Concerti per clavicembalo di Johann Sebastian Bach|concerti per clavicembalo]] (BWV 1052-1065), composti per essere eseguiti al Caffè Zimmermann di [[Lipsia]], sono trascrizioni da concerti propri e da musiche di [[Antonio Vivaldi]], autore molto ammirato da Bach.
* Varie altre opere, come l'[[Ouverture francese (Bach)|ouverture francese]] BWV 831, la fantasia cromatica e fuga BWV 903, il [[concerto italiano]] BWV 971, sette toccate BWV 910-916, [[quattro duetti]] BWV 802-805, sonate per tastiera BWV 963-967, i [[Sei piccoli preludi per clavicembalo|sei piccoli preludi]] BWV 933-938 e l'aria variata alla maniera italiana BWV 989.
 
=== Lavori vocali ===
Esclusi i periodi di [[quaresima]] e [[avvento]], Bach eseguì una cantata diversa ogni domenica alla chiesa di San Tommaso a [[Lipsia]], scritte su un tema che corrispondeva alle letture sacre della settimana, come stabilito dal calendario dell'anno liturgico della [[Luteranesimo|chiesa luterana]].<ref>{{cita|Boyd|p. 122|boyd}}.</ref> In totale compose oltre 300 cantate sacre, di cui circa 195 giunte fino a noi.<ref>{{cita|Boyd|p. 130|boyd}}.</ref>
 
Le cantate variano molto nella forma e nella strumentazione le une dalle altre. Alcune sono per cantante solista, altre sono per il coro; alcune sono per orchestra, altre solo per pochi strumenti. Il loro formato standard, comunque, comprendeva un grande coro di apertura, seguito da recitativi e arie per solisti, o duetti, e un altro corale conclusivo. Il recitativo era parte della lettura della settimana della [[Bibbia]] e l'aria era una riflessione su di essa. Fra le cantate più note la ''[[Christ lag in Todesbanden]]'' BWV 4, la ''Ich hatte viel Bekümmernis'' BWV 21, la ''[[Ein feste Burg ist unser Gott BWV 80|Ein feste Burg ist unser Gott]]'' BWV 80, la ''Actus Tragicus'' BWV 106, la ''[[Wachet auf, ruft uns die Stimme (Bach)|Wachet auf, ruft uns die Stimme]]'' BWV 140 e la ''[[Herz und Mund und Tat und Leben]]'' BWV 147.
 
Inoltre Bach scrisse un certo numero di cantate profane, di solito da eseguire in manifestazioni civili come le inaugurazioni dei consigli municipali. Queste includono anche una cantata nuziale, la ''Cantata dei contadini'' e la ''[[Schweigt stille, plaudert nicht|Cantata del caffè]]''.
 
I grandi lavori vocali sacri comprendono le famose ''[[Passione secondo Matteo]]'', ''[[Passione secondo Giovanni]]'' e ''[[Passione secondo Marco]]'', composte per il venerdì santo, e l'''[[Oratorio di Natale]]'', un insieme di sei cantate. Degne di nota anche il ''[[Magnificat (Bach)|Magnificat in Re maggiore]]'' e l<nowiki>'</nowiki>''[[Oratorio di Pasqua]]''. Altri lavori di grandi dimensioni, come la ''[[Messa in Si minore]]'', vennero assemblati con pezzi precedentemente composti.<ref>{{cita|Boyd|p. 186|boyd}}.</ref> Tutte queste opere, a differenza dei [[Mottetti di Johann Sebastian Bach|sette mottetti]] (''O Jesu Christ, meins Lebens Licht'', ''Singet dem Herrn ein neues Lied'', ''Der Geist hilft unsrer Schwachheit auf'', ''Jesu, meine Freude'', ''Fürchte dich nicht'', ''Komm, Jesu, komm!'' e ''Lobet den Herrn, alle Heiden''), dispongono di notevoli parti solistiche.
 
=== Musica orchestrale e da camera ===
Ai tempi di Bach la distinzione fra [[Orchestra|musica orchestrale]] e [[musica da camera]] non era così netta e i generi della [[Suite (musica)|suite]] e del [[concerto]] erano trasversali alle formazioni strumentali. Così, a parte il caso unico del [[Concerto italiano|concerto alla maniera italiana]] BWV 971 per clavicembalo solo, nonché le trascrizioni per organo di concerti orchestrali di autori quali [[Tomaso Albinoni]] o [[Antonio Vivaldi]], si trovano concerti per un gruppo di solisti come il ''[[concerto brandeburghese n. 6]]'', o per formazioni orchestrali anche assai ampie, come nel [[concerto brandeburghese n. 1]], notando però che ai tempi di Bach le compagini orchestrali erano assai più piccole di quelle che cominciano ad essere create alla fine del XVIII secolo per l'esecuzione delle [[Sinfonia|sinfonie]] e delle opere.<ref name="boyd80">{{cita|Boyd|p. 80|boyd}}.</ref>
 
Durante la sua permanenza a [[Köthen (Anhalt)|Cöthen]], Bach ebbe modo di produrre una buona parte della sua musica strumentale, dal momento che alla corte [[Calvinismo|calvinista]] del principe [[Leopoldo di Anhalt-Köthen|Leopoldo]] non veniva eseguita altra musica liturgica che gli inni tradizionali calvinisti. Queste opere sono caratterizzate da un ordine e una simmetria molto maggiori rispetto alle precedenti,<ref name="boyd94">{{cita|Boyd|p. 94|boyd}}.</ref> sia nella struttura delle singole composizioni sia nel loro insieme. Tutte queste composizioni del periodo di Cöthen sono raggruppate in raccolte di 6 composizioni: i [[concerti brandeburghesi]], le [[suite inglesi]], le [[suite francesi]], le [[sonate e partite per violino solo]],<ref>La [[Partita (musica)|partita]] non era un genere a sé stante, bensì un sinonimo di [[Suite (musica)|suite]].</ref> le [[Suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach|suite per violoncello solo]], le [[Composizioni per violino e clavicembalo di Johann Sebastian Bach|sonate per violino e clavicembalo]].
 
La suite in Bach presenta una struttura del tutto convenzionale:
# [[Allemanda]]
# [[Corrente (danza)|Corrente]]
# [[Sarabanda (danza)|Sarabanda]]
# Altre danze inserite in questa posizione, sovente [[Stile galante|danza galanti]] – (spesso [[Minuetti]], [[Bourrée]]s o [[Gavotta|Gavotte]])
# [[Giga (forma musicale)|Giga]]
 
Le opere di Bach per [[Assolo|strumenti solisti]] — come le [[Sonate e partite per violino solo]], le [[Suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach|suite per violoncello solo]] e la [[partita per flauto solo]] — sono composizioni in cui il più alto [[virtuosismo]] della sua epoca è messo al servizio di una scrittura eccezionalmente sapiente ed elaborata dal punto di vista costruttivo e concettuale; queste composizioni sono fra le più importanti composizioni del repertorio di quegli strumenti, punti di arrivo nello studio dello strumentista. Oltre alle opere composte a Cöthen, Bach scrisse altre importanti composizioni strumentali, come i [[Concerti per clavicembalo di Johann Sebastian Bach|concerti per clavicembalo]] o le [[Composizioni per liuto di Johann Sebastian Bach|opere per liuto]]; scrisse anche molta [[musica da camera]]: numerose sonate per violino e clavicembalo, [[viola da gamba]] e clavicembalo, flauto e clavicembalo e varie altre opere senza una strumentazione specificata, come il [[Diversi canoni|quattordici canoni BWV 1087]]. Fra le più significative composizioni strumentali tarde ci sono ''[[L'arte della fuga]]'' e l'''[[Offerta musicale]]''.
 
Le opere orchestrali di Bach più conosciute sono i concerti brandeburghesi, chiamati così perché dedicati al [[margravio]] [[Cristiano Ludovico di Brandeburgo-Schwedt]] presso cui Bach sperava invano di trovare impiego. Queste opere sono esempi del genere del [[concerto grosso]]. Altri lavori nel genere del concerto sono i concerti per violino ([[Concerto per violino in la minore (Bach)|BWV 1041]] e [[Concerto per violino in mi maggiore (Bach)|BWV 1042]]), il concerto per due violini in re minore ([[Concerto per due violini (Bach)|BWV 1043]]), i [[Concerti per clavicembalo di Johann Sebastian Bach#Concerti per clavicembali multipli|concerti per clavicembali multipli]]. Si ritiene generalmente che i suoi concerti per clavicembalo non fossero opere autentiche, ma [[arrangiamenti]] di suoi concerti andati perduti; molti concerti per violino, oboe e flauto sono stati ricostruiti da questi. Oltre i concerti, Bach produsse [[Suite per orchestra di Johann Sebastian Bach|quattro suite per orchestra]], delle quali è molto famosa la terza. Un arrangiamento per violoncello e pianoforte dell'aria tratta da questa suite fu la prima opera bachiana a essere [[Registrazione sonora|registrata]], nel [[1902]] a [[San Pietroburgo]], dal violoncellista russo Aleksandr Verzhbilovich.<ref>[http://www.bach-cantatas.com/Topics/Recordings-2008.htm Bach Cantatas].</ref>
 
== Bach e l'opera ==
[[File:Johann Adolf Hasse.jpg|thumb|Johann Adolf Hasse]]
È singolare il fatto che Bach non compose alcuna [[Opera|opera lirica]], a maggior ragione se si tiene presente il numero di opere composte dai suoi contemporanei ([[Georg Friedrich Händel]] ne scrisse 42, [[Georg Philipp Telemann]] circa 50 e [[Johann Adolf Hasse]] 69).
 
Bach compose alcuni brevi ''Drammi per Musica'' di soggetto mitologico o burlesco (che vengono catalogati fra le cantate profane BWV 201-224)<ref>Si veda, per esempio, la cantata celebrativa ''[[Zerreißet, zersprenget, zertrümmert die Gruft]]'' BWV 205, conosciuta anche come ''Der zufriedengestellte Aeolus'', nella quale il compositore mostra di padroneggiare con umorismo i mezzi espressivi dello stile teatrale.</ref> per committenti privati, ma si ignora il fatto per cui non si sia mai cimentato in un'opera vera e propria. [[Lipsia]], comunque, non mostrava particolare interesse verso il teatro, attività che, benché fosse stata assai fiorente dal [[1693]] al [[1720]], languì totalmente dal [[1720]] al [[1744]].<ref>Alberto Basso, Frau Musika, la vita e le opere di Johann Sebastian Bach, EDT, p. 213.</ref>
 
Secondo la biografia bachiana<ref name="Buscaroli">{{cita libro|Piero|Buscaroli|Bach|1998|Mondadori|Milano|capitolo=Tempeste e conflitti (Lipsia 1730-1739)}}</ref> di [[Johann Nikolaus Forkel]]: «(Bach) veniva ricevuto a Dresda con tutti gli onori, e ci andava spesso, soprattutto per sentire l'opera. Di solito si faceva accompagnare da suo figlio Wilhelm Friedemann. Prima della partenza soleva dirgli: "Allora, Friedemann, andiamo a sentire «le belle canzoncine di Dresda?"» (Nell'originale: ''«Die schönen Dresdener Liederchen?»'').<ref>Forkel, VIII, p. 48.</ref> Per quanto innocente, la frase distingue bene ciò che Bach riteneva arte e ciò che riteneva ameno piacere.
 
Nel novembre del [[1739]] [[Johann Adolph Scheibe]] attaccò Bach, pur senza citarlo esplicitamente, in un libretto dal titolo ''Considerazione sull'essenza di Odi o Lieder'',<ref>All'epoca si intendeva la stessa cosa, in quanto i ''lieder'' romantici arriveranno un secolo dopo.</ref> nel quale si evince che il disprezzo di Bach per l'opera doveva, all'epoca, essere cosa nota: «Vi sono alcuni grandi Spiriti che trovano disgustosa perfino la parola canzone; costoro, quando vogliono parlare di un pezzo di musica che non sia scritto in modo ampolloso e ingarbugliato, lo chiamano canzone».<ref>''Der Critische Musicus'', 17 novembre 1739, in Bach-Dokumente, Bärenreiter, 1969, p. 400.</ref> Il fatto che il soggetto della critica sia Bach è evidente, in quanto lo stesso Scheibe rimproverò a Bach di essere "ampolloso e innaturale".
 
Bach sapeva bene che l'opera è un ambiente infido e scivoloso: forse per questo, sondato il terreno (l'unica sua possibilità di comporre opere era trasferirsi a [[Dresda]], ma lì non avrebbe mai accettato di essere un subalterno del già famoso [[Johann Adolf Hasse]], che aveva ben 14 anni meno di lui), decise che l'opera era, per lui, una strada non praticabile.<ref name="Buscaroli" /> Hasse, infatti, teneva saldamente in pugno la scena musicale di Dresda guadagnando 12.000 talleri l'anno, ossia una cifra pari a 14 anni di stipendi di Bach a Lipsia. Di fronte a Hasse, visto come un modello di successo fortemente consolidato, la strada dell'opera di Dresda dovette apparire a Bach come praticamente sbarrata.<ref name="Buscaroli"/> O forse Bach ritenne di aver già sufficientemente sperimentato l'armamentario operistico serio e comico mediante i suoi ''Drammi per Musica'', convincendosi che il mondo dell'opera non lo attraeva più di tanto.<ref name="Buscaroli"/>
 
== Eredità e reputazione moderna ==
[[File:DwtkII-as-dur-fuga.jpg|thumb|left|Manoscritto originale de ''Il clavicembalo ben temperato'']]
Dopo la sua morte, la fama di Bach come compositore declinò e i suoi lavori vennero considerati "démodé" rispetto agli autori emergenti del periodo classico. Inizialmente venne ricordato come esecutore e insegnante e le sue opere più note erano quelle per strumenti a tastiera. [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], [[Robert Schumann|Schumann]] e [[Fryderyk Chopin|Chopin]] erano suoi convinti ammiratori. Mozart, quando visitò la chiesa di San Tommaso a [[Lipsia]] e ascoltò l'esecuzione del mottetto ''Singet dem Herrn ein neues Lied'' BWV 225, esclamò: "Qui c'è qualcosa da cui possiamo imparare!". Dopo essersi fatto dare tutti gli spartiti di Bach presenti in chiesa, Mozart si sedette e non si alzò finché non ebbe finito di esaminarli tutti.
 
Beethoven fu un devoto ammiratore di Bach, imparò a suonare ''[[Il clavicembalo ben temperato]]'' da bambino e, più tardi, chiamò Bach ''Urvater der Harmonie'' ("padre originario dell'armonia"). Parlando del significato della parola Bach, Beethoven disse: ''nicht Bach, sondern Meer'' ("non un ruscello, ma un mare"). Prima di iniziare un concerto, Chopin usava prepararsi suonando Bach. Diversi compositori, fra i quali Mozart, Beethoven, [[Robert Schumann]] e [[Felix Mendelssohn]], iniziarono a scrivere in maniera contrappuntistica dopo aver conosciuto le opere di Bach. L'opera di [[Max Reger]], in particolar modo quella organistica, può essere definita come un compendio tra il rigoroso contrappunto bachiano e la [[Musica tardo-romantica|letteratura tardo-romantica]] di [[Richard Wagner|Wagner]].
 
Anche in Italia il contrappunto di Bach trovò ammiratori già nel corso del XVIII secolo, quali [[Giovanni Battista Martini]], con le sue ''Sonate d'intavolatura per l'organo e il cembalo'', e [[Ignazio Cirri]], con le sue ''Dodici sonate per l'organo'' e ''Sei sonate per clavicembalo con accompagnamento per violino''.<ref>{{cita|Boyd|p. 241|boyd}}.</ref>
 
La rinascita della fama di Bach come compositore, fra il grande pubblico, iniziò nel [[1802]] con la pubblicazione della celebre biografia scritta da [[Johann Nikolaus Forkel]], che venne letta anche da Beethoven. [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] conobbe le opere di Bach relativamente tardi nella sua vita attraverso una serie di concerti a Bad Berka fra il [[1814]] e il [[1815]]. Successivamente, in una lettera del [[1827]], narrò l'esperienza di ascolto della musica di Bach come "un'eterna armonia in dialogo con se stessa".<ref>Hans David ed Arthur Mendel, ''The New Bach Reader: A Life of Johann Sebastian Bach in Letters and Documents'', New York, W.W. Norton and Company Inc., 1998, p. 499.</ref> Tuttavia, fu Felix Mendelssohn che rilanciò maggiormente Bach grazie all'esecuzione, nel [[1829]], della ''[[Passione secondo Matteo]]'' a [[Berlino]].<ref>[[Herbert Kupferberg]], ''Basically Bach: A 300th Birthday Celebration'', New York, McGraw-Hill Book Company, 1985, p. 126.</ref> [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]], che assistette all'esecuzione, in seguito parlò di Bach come "grande, davvero protestante, robusto e, per così dire, il genio erudito che di recente abbiamo imparato ad apprezzare nel suo pieno valore".<ref>[http://www.bach-cantatas.com/Vocal/BWV244-Spering.htm Matthäus-Passion BWV 244].</ref> La Bach Gesellschaft (Società bachiana) venne fondata nel [[1850]] per promuovere le sue opere e, dal [[1899]], pubblicò l'edizione completa dei lavori di Bach.
 
Alcuni compositori resero omaggio a Bach impostando il suo nome in note musicali (B=Si bemolle, A=La, C=Do, H=Si naturale). [[Franz Liszt]], per esempio, scrisse un preludio e una fuga sul [[tema BACH]]. Alcuni dei più grandi compositori hanno omaggiato Bach in vari modi: gli esempi includono le ''Variazioni Diabelli'' di Beethoven, i preludi e fughe di [[Dmitrij Dmitrievič Šostakovič|Šostakovič]] e la sonata per violoncello in mi di [[Johannes Brahms]], il cui finale si basa sul tema de ''[[L'arte della fuga]]''.
 
Tre composizioni di Bach sono state incluse nel [[Voyager Golden Record]], un [[Disco fonografico|disco]] inserito nelle prime due navicelle del [[Programma Voyager]], lanciato nello spazio nel [[1977]] e contenente suoni e immagini della [[Terra]] al fine di portare a eventuali altre civiltà la conoscenza della nostra cultura. Bach risulta il compositore maggiormente rappresentato sul disco, sia per numero di brani che per durata complessiva. I brani inclusi sono: il primo movimento del [[Concerti brandeburghesi|concerto brandeburghese n.2, BWV 1047]] (eseguito dalla Munich Bach Orchestra diretta da [[Karl Richter]]), la ''gavotte en rondeau'' della ''partita n.3 per violino solo, BWV 1006'' (eseguita da [[Arthur Grumiaux]]), il ''Preludio e Fuga n.1, BWV 846'' dal primo libro del [[Clavicembalo ben temperato]] (eseguiti al pianoforte da [[Glenn Gould]]).
 
== Ritrattistica ==
{{vedi anche|ritratti di Johann Sebastian Bach}}
Molti sono i ritratti di Johann Sebastian Bach, in tutte le età, giunti fino a noi, ma pochi di essi possono considerarsi autentici.<ref>Roland de Candé, ''Johann Sebastian Bach'', Edizioni Studio Tesi, pagina 297.</ref> I più noti ritratti di Bach sono i due di [[Elias Gottlob Haussmann]], di cui non si pone pressoché alcun dubbio sull'identità del soggetto ritratto, mentre per altri ritratti esistono fonti che affermano che Bach ne sia il soggetto, ma questa attribuzione è generalmente controversa.
<gallery>
File:Johann Sebastian Bach 1746.jpg|Haussmann, 1746.
File:Bach.jpg|Haussmann, 1748.
File:Young Bach2.jpg|Rentsch, 1715.
File:BachIhle.jpg|Ihle, 1717-1723?
File:BachMeiningenPastel.jpg|Gottlieb Friedrich Bach, 1732-1734?
File:Bach 1750.jpg|Artista sconosciuto, 1749-1750?
</gallery>
 
== Esecuzioni ==
Al tempo di Bach le orchestre e i cori erano generalmente di piccole dimensioni in confronto, per esempio, a quelli utilizzati al tempo di [[Johannes Brahms|Brahms]], e i cori più numerosi impiegati da Bach erano composti da un numero davvero esiguo di cantori.<ref name="boyd80" />
 
Nel corso del XX secolo, le esecuzioni dell'opera di Bach si sono generalmente divise fra due approcci contrastanti: uno è basato sull'utilizzo di strumenti, tecniche e modalità espressive derivanti dalla tradizione romantica e post-romantica; l'altro, detto "[[Musica antica|filologico]]" o "storicamente informato" si basa invece sui risultati (progressivamente accumulati nel corso degli ultimi decenni, con esiti non sempre univoci) degli studi storici sugli strumenti e sulla prassi esecutiva dell'epoca bachiana. Al primo approccio appartengono, fra le altre, le interpretazioni di [[Georg Solti]], [[Karl Richter]], Carlo Maria Giulini, [[Herbert von Karajan]], mentre all'approccio filologico appartengono le interpretazioni di [[Gustav Leonhardt]], [[Nikolaus Harnoncourt]], [[Ton Koopman]], [[Reinhard Goebel]], Paul McCreesh, [[Jordi Savall]]. Per quelle opere di Bach che, come già ricordato, non riportano indicazioni sull'organico (in particolare ''[[L'arte della fuga]]'' e l'''[[Offerta musicale]]''), le esecuzioni moderne possono differire radicalmente fra loro anche nella scelta degli strumenti impiegati. Una lunga controversia, poi, ha riguardato l'inclusione delle opere per tastiera di Bach nel repertorio pianistico: Bach ben conosceva il pianoforte, nelle [[Fortepiano|caratteristiche costruttive dell'epoca]] (che differiscono sensibilmente da quelle attuali), ma non risulta essersi mai specificamente dedicato a questo strumento né come compositore né come esecutore.
 
Alcune melodie di Bach, in arrangiamenti diversi utilizzati per esempio nelle pubblicità, sono diventate molto popolari anche al di fuori dell'ambito concertistico. Fra queste le versioni di Bach dei [[The Swingle Singers|Swingle Singers]], che hanno rielaborato pezzi come l'''[[Suite per orchestra di Johann Sebastian Bach|aria sulla quarta corda]]'', o il preludio corale ''Wachet auf, ruft uns die Stimme''. Diversi musicisti [[jazz]], [[Musica pop|pop]] e [[rock]] hanno utilizzato in loro brani rielaborazioni di temi di Bach, come [[Jacques Loussier]], [[Ian Anderson]], [[Keith Emerson]], [[Paul Simon]], [[Uri Caine]] e i Modern Jazz Quartet.
 
== Bach e il cinema ==
Nei seguenti film si tratta la figura del compositore:
* ''[[Johann Sebastian Bach (film 1958)|Johann Sebastian Bach]]'', cortometraggio del 1958 diretto da [[Hans Cürlis]].
* ''[[À la rencontre de Jean-Sébastien Bach]]'', un documentario cortometraggio del [[1959]].
* ''[[Cronaca di Anna Magdalena Bach]]'' è un film biografico su Bach del [[1967]], in cui il grande compositore è interpretato dal clavicembalista [[Gustav Leonhardt]].
* ''[[The Joy of Bach]]'', documentario del [[1980]].
* ''[[The Cantor of St Thomas's]]'', cortometraggio del 1984.
* ''[[Johann Sebastian Bach (film 1985)|Johann Sebastian Bach]]'', film per la TV del [[1985]].
* ''[[Famous Composers: Johann Sebastian Bach]]'', documentario cortometraggio del [[1996]].
* ''Bach en Zaraza'', documentario cortometraggio del [[2002]], diretto da [[Luis Armando Roche]]
* ''[[Mein Name ist Bach]]'', film del [[2003]], di Dominique De Rivaz.
* ''[[Die Stille vor Bach]]'', pellicola del [[2007]], del regista [[Pere Portabella]].
 
Il regista [[Pier Paolo Pasolini]] ([[1922]] – [[1975]]) utilizzò la ''Passione secondo Matteo'' come colonna sonora in due famose sue opere: ''[[Accattone]]'' e ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]''. [[Ermanno Olmi]], invece, nel suo film ''[[L'albero degli zoccoli]]'' ([[1978]]), utilizzò le opere per organo di Bach eseguite dal maestro [[Fernando Germani]], già organista titolare dell'organo di San Pietro in [[Vaticano]].<ref>''[http://users.unimi.it/~gpiana/dm9/cadoni/cadoni.html Cinema e musica classica: il caso di Bach nei film di Pasolini]''.</ref><ref>Giuseppe Magaletta, ''La musica nell'opera letteraria e cinematografica di Pier Paolo Pasolini'', Quattro venti, 1997, parte terza. ISBN 978-88-392-0446-2.</ref> [[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]] utilizza vari brani del compositore nelle sue opere, in particolare l'adagio ''Ich ruf' zu Dir, Herr Jesu Christus'' (BWV 639) in ''[[Solaris (film 1972)|Solaris]]'' ([[1972]]).
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
=== Letteratura scientifica ===
{{div col}}
La presente sezione bibliografica intende offrire una panoramica dei contributi scientifici successivi all'anno 2000 relativi alle questioni prevalentemente archeologiche legate alle interpretazioni e ricostruzioni del tracciato. Per un repertorio esaustivo di tutte le pubblicazioni anche precedenti a tale data si rimanda a:<br />
* La prima biografia è di [[Johann Nikolaus Forkel]], datata 1808, disponibile in ristampa nel ''The Bach Reader'' (W. W. Norton, 1966); essa è di valore notevole, dal momento che Forkel poteva avere rapporti diretti con quanti avevano conosciuto Bach. ''The Bach Reader'', pubblicata da Hans T. David e Arthur Mendel, contiene molto altro materiale interessante, tra cui una vasta selezione di documenti del tempo, alcuni dello stesso Bach.
{{cita libro| titolo=I territori della via Claudia Augusta: incontri di archeologia | curatore1=Gianni Ciurletti|curatore2=Nicoletta Pisu | anno=2005 | editore=TEMI | città=Trento }}
* Philipp Spitta, ''Johann Sebastian Bach: Sein Leben etc.'', [[Dover]], 1951, ISBN 0-486-22278-0.
* [[Albert Schweitzer]], ''J. S. Bach, il musicista-poeta'', in due volumi (1908).
* {{cita libro|cognome=Anichini|nome=Antonio|titolo=Il pensiero polifonico bachiano|anno=2014|editore=Ed. Il Rossignolo|isbn=978-88-940307-0-9}}
* [[Alberto Basso]], ''Frau Musika. La vita e le opere di J.S. Bach'', EDT/MUSICA, [[Torino]] 1979, II voll. (consultabile su [http://books.google.it/books?id=hpiUBtwrtM4C&printsec=frontcover&dq=basso+frau+musika&cd=1#v=onepage&q=&f=false Google Libri]).
* [[Douglas Hofstadter]], ''[[Gödel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante]]'', 1979, ed. [[lingua italiana|italiana]] [[Adelphi]] 1984 ISBN 88-459-0755-4.
* Gianni Long, ''Johann Sebastian Bach. Il musicista teologo'', [[Claudiana]], Torino 1997.
* [[Piero Buscaroli]], ''Bach'', [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], 1998, Oscar Saggi ISBN 88-04-43190-3.
* [[Christoph Wolff]], ''Johann Sebastian Bach. La scienza della musica'', Bompiani, 2003, ISBN 88-452-5521-2.
* Bruno Bianco, Manlio Flora, ''Johann Sebastian Bach: tutte le Cantate'', Luglio Editore, Trieste 2009, ISBN 978 8889153659.
* {{cita libro|cognome=Bouchet|nome=Paule du|titolo=Bach, la sublime armonia|anno=1994|editore=[[Universale Electa/Gallimard]] ([[Volumi di Universale Electa/Gallimard|nº 46]])|città=Trieste|isbn=88-445-0059-0|cid=Bou}}
* Roland de Candé, ''Johann Sebastian Bach'', Ed. Studio Tesi, 1990, ISBN 88-7692-205-9 (consultabile su [http://books.google.it/books?id=L5V8zyIsYMEC&printsec=frontcover&dq=cand%C3%A9+bach&cd=1#v=onepage&q=&f=false Google Libri]).
* {{es}} Ramón de Andrés, ''Johann Sebastian Bach: Los días, las ideas y los libros'', El Acantilado, 2005.
* {{en}} Arthur Mendel, ''The New Bach Reader'', W. W. Norton & Company, 1999 ISBN 0-393-31956-3.
* {{cita libro | cognome=Boyd | nome=Malcolm | titolo=Bach |città=Oxford| editore=Oxford University Press |isbn=978-0-19-530771-9|anno=2001|cid=boyd|lingua=en}}
* {{en}} Klaus Eidam, ''The True Life Of J.s. Bach'', Basic Books, 2001 ISBN 0-465-01861-0.
* {{en}} Martin Geck, ''Johann Sebastian Bach: Life and Work'', Harcourt Trade Publishers, 2006 ISBN 0-15-100648-2.
* {{en}} George Stauffer, ''J. S. Bach As Organist: His Instruments, Music, and Performance Practices'', Indiana University Press, 1986 ISBN 0-253-33181-1.
{{div col end}}
 
* {{cita libro| Roberto | Adami | autore2= Marcello Bonazza | autore3= Gian Maria Varanini | Volano, Storia di una comunità | 2005 | Nicolodi | Rovereto}}
== Voci correlate ==
*{{cita libro|Alberto|Alberti|Archeologia romana in Alto Adige- studi e confronti|2002}}
* [[Bach (famiglia)|Famiglia Bach]]
*{{cita libro|Annalisa|Anghinelli|autore2=Stefania Anghinelli|Rapporto fra due corsi d’acqua e la presenza umana nell’età del Bronzo|2001|Rodigo(Mn)}}
* [[Fuga (musica)]]
* {{cita libro| Alessandra | Aspes | Preistoria Veronese. Contributi e aggiornamenti | 2002 | Museo Civico di Storia Naturale | Verona}}
* [[Gödel, Escher, Bach: un'eterna ghirlanda brillante]]
*{{cita libro|Francesco|Attardo|autore2=Elena Banzi|autore3=Umberto Tecchiati|Archeologia a Laion|2004|Bressanone}}
* [[Composizioni di Johann Sebastian Bach]]
*{{cita libro|A.|Baccaro|Materiali provenienti dalle ricerche di superficie in età romana|2003-2004|Sermide(Mn)}}
* [[Retorica musicale]]
*{{cita libro|Elisabetta|Baggio Bernardoni| La porta Veronensis in Buchi- storia del Trentino|2000}}
* [[Sacra rappresentazione]]
*{{cita libro|Paolo|Baggio|autore2=Sandra Primon|Sotto l’occhio del satellite- il Piave|2000|Verona}}
*{{cita libro|S.|Ballini| Materiali provenienti dalle ricerche di superficie in età romana|2002-2003|Sermide(Mn)}}
*{{cita libro|E.|Banzi|Der Schlern|2004}}
*Giuditta Guiotto ''Memorie e indagini storiche lamonesi di Tizian mons. Pietro , Dolomiti (BL)'' , anno XXVII febbraio 2004
*{{cita libro|Michele|Bassetti|Montagna e Valle dell’Adige tra preistoria e storia|2004}}
*{{cita libro|C.|Bassi|I bronzi antichi:produzione e tecnologia|2002|Grado-Aquileia}}
*{{cita libro|Patrizia|Basso|La direttrice lungo le valli dell’Adige e dell’Isarco:dalla strada romana all’autostrada|2002|Feltre}}
*{{cita libro|Silvana Anna|Bianchi|La viabilità terrestre in territorio veronese|2003|Padova}}
*{{cita libro|Federico|Biondani|Isola della Scala-la romanizzazione e la viabilità|2002|Lavagno(VR)}}
*{{cita libro|Margherita|Bolla|Bronzi di età romana in Cisalpina|2002|Trieste}}
*{{cita libro|Gino|Bombonato|autore2=Lorenzo Dal Ri|autore3=Catrin Marzoli|autore4=Gianni Rizzi|Der Schlern|2000}}
*{{cita libro|Aldino|Bondesan|autore2=M. Meneghel|Il popolamento preromano e romano nel territorio della provincia di Venezia|2004|Padova}}
*{{cita libro|Paolo|Bonini|Alcuni bolli laterizi rinvenuti a Montegrotto Terme|2004}}
*{{cita libro|Giovanni|Brizzi|Presenze militari e transiti civili nel settore orientale alpino in età romana|2002}}
*{{cita libro|Gian Pietro |Brogiolo|Gli scavi al battistero di Mantova(1984-1987)|2004|Mantova}}
* {{cita libro| Gian Pietro | Brogiolo | autore2= Gloria Olcese | Produzione ceramica in area padana tra il II secolo a.C. E il VII secolo d.C.: nuovi dati e prospettive di ricerca | 2000 | Società archeologica padana | Desenzano del Garda}}
*{{cita libro|Alberto|Broglio|I valichi alpini in età paleolitica e mesolitica|2002}}
*{{cita libro|B.|Bruno|Nuove ricerche sul Capitolium di Brescia|2002|Milano}}
*{{cita libro|Ezio|Buchi|Storia del Trentino-l’età romana|2000|Bologna}}
*{{cita libro|Alfredo|Buonopane|La produzione tessile ad Altino:le fonti epigrafiche|2003|Roma}}
*{{cita libro|Maurizio|Buora|Da Aquileia…al Danubio|2001|Trieste}}
*{{cita libro|Maria Stella|Busana|Architetture rurali nella Venetia romana|2002|Roma}}
*{{cita libro|Marco|Calzolari|L'Italia nella Tabula Peuntigeriana|2003|Firenze}}
*{{cita libro|Marie-Brigitte|Carre|autore2= Franca Scotti Maselli|Il porto di Aquileia: dati antichi e ritrovamenti recenti, in strutture portuali|2001|Collection de l'École française de Rome 280}}
*{{cita libro|Marie-Brigitte|Carre|autore2=Stefania Pesavento Mattioli|Tentativo di classificazione delle anfore olearie adriatiche|2003| Aquilea}}
*{{cita libro|Claudia|Casagrande|autore2=Francesco Ceselin |Vetri antichi delle province di Belluno, Treviso e Vicenza|2003|Giunta Regionale del Veneto|Venezia}}
*{{cita libro|Ester|Cason|Uso dei valichi alpini orientali dalla preistoria ai pellegrinaggi medievali|2002| Fondazione Giovanni Angelini – Udine|Belluno}}
*{{cita libro|Enrico|Cavada|Il territorio : popolamento, abitati, necropoli|2000|Il Mulino|Bologna}}
*{{cita libro|Enrico|Cavada|Identità e alterità : dinamismi ed esiti della romanizzazione in una regione di confine|2002|Archeologia romana in Alto Adige : studi e contributi}}
* {{cita libro| Enrico | Cavada | autore2= Iginio Rogger | L'antica basilica di San Vigilio in Trento. Storia. Archeologia. Reperti. | 2001 | Edizioni Museo Diocesano Tridentino | Trento}}
*{{cita libro|Enrico|Cavada|Militaria tardoantichi dalla Valle dell'Adige e nelle aree limitrofe. L'informazione archeologica, in Miles Romanus. Dal Po al Danubio nel tardoantico|2002|Pordenone}}
*{{cita libro|Giuliana|Cavaleri Manasse|Architetture ellenistico-italiche in Cisalpina: le testimonianze del santuario bresciano, in Nuove ricerche sul Capitolium di Brescia. Scavi, studi e restauri, a cura di F. Rossi|2002|Milano}}
* {{cita libro| Gunter | Chesi | Internationale Geodätische Woche Obergurgl | 2005 | Wichmann | Heidelberg}}
*{{cita libro|Silvia|Cipriano|autore2=Francesca Ferrarini|Le anfore romane di Opitergium|2001|Lions club di Oderzo|Cornuda}}
*{{cita libro|Silvia|Cipriano|autore2=Stefania Mazzocchin|ConsiDerazioni su alCune anfore Dressel 6B Bollate.i Casi Di VARI PACCI e PACCI
,APICI e APIC, P.Q.SCAPVLAE, P.SEPVLLIP e SEPVLLIVM|2000|Aquileia Nostra}}
*{{cita libro|Silvia|Cipriano|autore2=Giovanna Maria Sandrini|La banchina fluviale di Opitergium|2001|Editreg}}
*{{cita libro|Gianni|Ciurletti|Le iscrizioni altomedievali di Besagno|2002|Trento}}
*{{cita libro|Gianni|Ciurletti|Il caso Tridentum, in Abitare in città. La Cisalpina tra impero e medioevo. Leben in der Stadt. Oberitalien zwischen römischer Kaiserzeit und Mittelalter|2003|Wiesbaden}}
*{{cita libro|Gianni|Ciurletti|autore2=Mauro Leoni|autore3=Emiliano Leoni|Isera. Il progetto di musealizzazione della villa romana|2003| }}
* {{cita libro| Gioia | Conta | autore2= Umberto Laffi | autore3= Francesco Prontera | autore4= Biagio Virgilio | Scritti di geografia storica e di antichità in ricordo di Gioia Conta | 2004 | L.S. Olschi | Firenze}}
*{{cita libro|Luigi|D'Ambrosio|Un tubetto d argento con dedica a Iuppiter ed a Sol da Stufles/Stufels|2002|Landesdenkmalamt, 1995|Bolzano}}
*{{cita libro|Lorenza|Endrizzi|Cloz in Valle di Non (Trentino): la necropoli di via S. Maria e altri ritrovamenti|2002|Provincia autonoma di Trento, ufficio beni archeologici|Trento}}
*{{cita libro|Giuliana M.|Facchini|Merci e mercati lungo il fiume Po: Calvatone-Bedriacum e Hostilia, due centri a confronto|2001|Ostiglia (Mantova)}}
*{{cita libro|Giuliana M.|Facchini|Studi sul vetro antico. La diffusione dei vetri mosaico dell’Italia settentrionale in età romana|2005|ET Edizioni|Milano}}
*{{cita libro|Giuliana M.|Facchini|autore2=Angela Pisano Briani |Villadose in età romana. Scavi archeologici dell’Università degli Studi di Verona a Villadose (RO), località Ca’ Motte. Dalla didattica alla ricerca|2004|Stanghella}}
*{{cita libro|Giulia|Fogolari|autore2=Giovanna Gambacurta|Materiali veneti, preromani e romani del Santuario di Lagole di Calalzo al Museo di Pieve di Cadore|2001|Roma}}
*{{cita libro|Caterina|Galifi|Nuovi dati sulla circolazione monetale nel Feltrino. Valle di Lamen(BL) Sass Bianc|2001|Padova}}
*{{cita libro|P.|Galli|autore2=F. Galadini|Analisi paleosismologiche nel sito di Egna, Tracce di un antico terremoto distruttivo|2002|Folio|Bolzano}}
*{{cita libro|Vittorio|Galliazzo|Via Claudia Augusta. Un'arteria alle origini dell'Europa: ipotesi, problemi, prospettive|2002|Atti del Convegno Internazionale, Feltre|Asolo (TV)}}
*{{cita libro|Vittorio|Galliazzo|Ponti e forme di attraversamento di corsi d'acqua dell'Alto Adige in età romana|2002}}
*{{cita libro|Vittorio|Galliazzo|Guadi, traghetti e ponti lungo la via Claudia Augusta|2002}}
*{{cita libro|Francesca|Ghedini|autore2=Stefania Pesavento Mattioli|Una testa di Venere da Malles in Val Venosta|2002}}
*{{cita libro|Giovanni|Gorini|Problematiche e metodi di indagine nell'economia monetaria della X regio|2002|Atti del Congresso Internazionale di Padova|Padova}}
*{{cita libro|Giovanni|Gorini|L'economia monetaria ad Altino tra I e V secolo|2003|Atti del Convegno, Venezia|Roma}}
*{{cita libro|Vera|Guidorizzi|Un monumento funerario a fregio dorico con iscrizione da Sirmione (Brescia)|2004}}
*{{cita libro|H.|Hiller|I bronzi antichi: produzione e tecnologia|2002|Atti del XV Congresso Internazionale sui Bronzi Antichi, Grado-Aquileia}}
* {{cita libro| Thomas | Kirsch | autore2= Thomas Lindner | autore3= Ulrich Müller | Analecta homini universali dicata. Arbeiten zur Indogermanistik, Linguistic, Philologie, Politik, Musik und Dichtung | 2002 | H.D. Heinz | Stuttgart}}
*{{cita libro|M.|Lachin|Il Sistema Informativo Geografico (SIG) come supporto di conoscenza per la storia, l'evoluzione e la tutela dell'aspetto agrario romano a nord-est di Padova|2002-2005|Università degli studi di Padova}}
* {{cita libro| Michele | Lanziger | autore2= Franco Marzatico | autore3= Annaluisa Pedrotti | Storia del Trentino, I. La preistoria e la protostoria | 2000 | Mulino | Bologna}}
*{{cita libro|D.|Locatelli|Una statua di culto|2002|Milano}}
* {{cita libro| Liliana | Marcando | Archeologia a Torino. Dall'età preromana all'Alto Medioevo | 2003 | Allemandi | Torino}}
*{{cita libro|Mirella|Marini Calvani|Aemilia. La cultura romana in Emilia Romagna dal III sec. a.C. all'età Costantiniana|Catalogo della mostra|Venezia}}
*{{cita libro|Franco|Marzatico|Note sulle relazioni culturali e scambi tra versanti delle Alpi orientali in epoca preistorica|2002|Belluno}}
*{{cita libro|C.|Marzoli|Dodiciville, via Claudia Augusta, zona d'espansione Rosenbach|2002|Bolzano}}
* {{cita libro| Elena Maria | Menotti | è l'leganza che ci conquista. Moda, costume e bellezza nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Mantova | 2003 | Tre Lune Edizioni | Mantova}}
* {{cita libro| Nuccia | Negroni Catacchio | Paesaggi d'acque. Ricerche e scavi | 2002 | Mur | Sorano-Farnese}}
*{{cita libro|Luciano|Salzani|La necropoli di Ponte Nuovo|2001|Gazzo}}
*{{cita libro|Luciano|Salzani|Scavi nella necropoli della Colombara|2001|Gazzo}}
*{{cita libro|Luciano|Salzani|autore2=P. Salzani|Pozzetti del età del rame in località Scolo Gelmina|2001|Gazzo}}
*{{cita libro|nome=P.|cognome= Salzani|capitolo=Località Ponte Nuovo. Due pozzetti della cultura dei Vasi a Bocca quadrata di “stile meandrospiralico”|titolo=Preistoria Veronese. Contributi e aggiornamenti|anno=2002|città=Gazzo Veronese}}
*{{cita libro|G.|Sassatelli|L'espansione etrusca nella valle Padana|2000|Catalogo della mostra, Palazzo Grassi|Venezia}}
*{{cita libro|C.|Scalari|Gemma con raffigurazione di Bonus Eventus, Bronzetto di “Venere pudica”|2003|Mantova}}
* {{cita libro| Gudrun | Schnekenburger | Über die Alpen: Menschen, Wege, Waren | 2002 | Archaologisches Landesmuseum Baden-Württemberg | Stuttgart}}
*{{cita libro|D.|Selmi|L'insediamento rustico nel fondo Savazzona a Nugolento di Quistello (MN)|2002|Mantova}}
*{{cita libro|M.|Sermidi|Cammeo in castone aureo|2003|Mantova}}
*{{cita libro|J.|Tirabassi|Quaderni di archeologia del Mantovano|2004|Mantova}}
*{{cita libro|M.|Tirelli|Strutture portuali, Il porto di Altinum|curatore=C. Zaccaria|anno=2001|editore=Editreg}}
*{{cita libro|M.|Tirelli|Ab Altino usque ad lumen Silem:la Claudia Augusta all’uscita da Altino|2002}}
*{{cita libro|R.|Vergani|La produzione del ferro nell'area veneta alpina (sec. XII-XVI). Un bilancio provvisorio|2001|Roma}}
* {{cita libro| AA | VV | Aquileia Nostra LXXI | 2000 | Museo archeologico di Aquileia | Aquileia}}
* {{cita libro| AA | VV | Il paesaggio mantovano nelle tracce, nelle lettere e nelle arti, I | 2000 | L.S. Olschki | Firenze}}
* {{cita libro| AA | VV | La Protostoria in Lombardia | 2001 | Società archeologica comense | Como}}
 
=== Letteratura generalista ===
(Testi che affrontano la tematica della via Claudia Augusta dalle prospettive turistica, economica e gastronomica)
*{{cita libro|Christoph|Tschaikner|Via Claudia Augusta|2009 |Euroedit | Trento}}
*{{cita libro|Gianvittore|Vaccari| autore2= Giorgio D'Agostini| Claudia Augusta Altinate: Idea-progetto|1997|Le Tre Venezie|Regioni Veneto e Trentino-Alto Adige}}
*{{cita libro|Mauro|Neri|autore2=Silvia Vernaccini|Sulla via Claudia Augusta Altinate|1998|Panorama|Trento}}
*{{cita libro|Lucio|Polo|Lungo la via Claudia Augusta Altinate: a piedi e in bicicletta|1999|Padova}}
*{{Cita libro|autore=Riccardo Latini|titolo=Lungo le antiche vie - In Trentino Alto Adige, Veneto e Emilia Romagna|collana=Viator|anno=2017|editore=Itinera Progetti|città=Bassano del Grappa|ISBN=978-88-88542-81-2}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonspreposizione=Johann Sebastian Bach|qsulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[https://web.archive.org/web/20140429051323/http://www.veneto.to/resource/resolver?resourceId=6858ba2e-ccfc-41e0-bad1-bd0f03bce0f1%2Ftreviso-via-augusta L'enigma della via Claudia Augusta] a cura della [[provincia di Treviso]]
* {{IMSLP|id=Bach, Johann Sebastian}}
*{{cita web | 1 = http://www2.regione.veneto.it/cultura/attivita_culturali/via-claudia-augusta/via-claudia-augusta.jpg | 2 = Cartina geografica dell'intera via | accesso = 28 gennaio 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20061201194739/http://www2.regione.veneto.it/cultura/attivita_culturali/via-claudia-augusta/via-claudia-augusta.jpg | dataarchivio = 1º dicembre 2006 | urlmorto = sì }}
* [http://www.allpianoscores.com/index.php?free_scores=Bach Bach: 90 Spartiti liberi] + Audio & MIDI
*[http://www.claudia-augusta.net Sito ufficiale del progetto] a cura del Comune di [[Feltre]]
* {{cita web|http://www.bach-leipzig.de/|Bach-Archiv Leipzig|lingua=de en ja}}
*https://web.archive.org/web/20140429075704/http://www.viaclaudiaaugusta2014.it/it/cultura/
* {{cita web|http://www.jsbach.org|Sito biografico e catalogo delle opere|lingua=en}}
*http://www.viaclaudia.org/it/via-claudia-in-viaggio/percorso-ciclabile.html
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20120806191249/http://oregonbachfestival.com/digitalbach/bminor/ Messa in Si minore] (Flash)
* {{en}} [https://web.archive.org/web/2012061602551620140209051910/http://oregonbachfestivalwww.comtrentinosviluppo.it/digitalbachContenuti-istituzionali/goldbergProgetti/ Variazioni Goldberg] (Flash)Cultways
*http://www.fondazionepremioaltino.it/la%20claudia%20augusta/LA%20VIA%20CLAUDIA%20AUGUSTA.htm
* Ipertesto [http://bach.nau.edu/matthew/mp.html della Passione secondo Matteo] {{it}}
* {{lingue|en|es|pt}} [http://oregonbachfestival.com/digitalbach/clavier/ Il clavicembalo ben temperato] (Flash)
* {{cita web|https://www.bachonbach.com/|Sito web con molti temi di Johann Sebastian Bach|lingua=en}}
 
{{Via Claudia Augusta}}
== File audio ==
{{Vie romane}}
* Magnatune: [http://magnatune.com/collections/bach Il Clavicembalo ben temperato, Messa in si minore, Suites, etc.] (MP3)
* Kunst der Fuge: [http://www.kunstderfuge.com/bach.htm Centinaia di MIDI files]
* [http://www.magazzini-sonori.it/esplora_contenuti/autori_esecutori/johann_sebastian_bach.aspx Bach: brani musicali] da [http://www.magazzini-sonori.it/ Magazzini-Sonori]
* [http://www.classicistranieri.com/johann-sebastian-bach-opera-integrale-per-organo-mp3-james-kibbie.html Opera integrale per Organo] James Kibbie.
 
{{Johann Sebastian Bach}}
{{Famiglia Bach}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|musicaantica classicaRoma|trasporti}}
 
{{Voce di qualità|valutazione=Wikipedia:Voci di qualità/Segnalazioni/Johann Sebastian Bach|arg=musicisti|arg2=|giorno=22|mese=maggio|anno=2011}}
 
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