C-value: differenze tra le versioni
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Il termine '''''C-value''''' (''valore '''C'''ostante'') si riferisce alla quantità di [[DNA]]
Per convenzione 1 pg (picogrammo) è uguale a 10<sup>−12</sup> g (grammi) che sono uguali a 978 Mb (mega)<ref>{{en}} http://www.genomesize.com/index.php</ref>.
== Origine del termine ==
Il termine è stato coniato nel [[1950]] da [[Henson Swift]]<ref>{{en}} Swift, H. 1950. The constancy of deoxyribose nucleic acid in plant nuclei. ''Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA'' 36: 643-654.</ref> senza che, tuttavia, l'autore chiarisse precisamente il significato della lettera ''C''. Questo ha generato, nei decenni successivi, numerose incomprensioni relativamente a tale significato. Molti hanno infatti riferito la ''C'' a ''caratteristica'', ''contenuto'' o ''complemento''. Nello studio originale, Swift sembra aver usato tale lettera per definire diverse ''classi'' di DNA, caratterizzandole come ''1C value'', ''2C value'' <ref>{{en}} Gregory, T.R. 2001. Coincidence, coevolution, or causation? DNA content, cell size, and the C-value enigma. ''Biological Reviews'' 76: 65-101.</ref><ref>{{en}} Gregory, T.R. 2002. A bird's-eye view of the C-value enigma: genome size, cell size, and metabolic rate in the class Aves. ''Evolution'' 56: 121-130.</ref>. Nel [[1975]] lo stesso Swift spiegò al collega
{{
== Variazioni tra le specie ==
Il C-value varia enormemente tra le specie viventi. Nel regno animale, esso può variare di oltre 3300 volte. Nelle [[plantae|piante]], di circa 1000 volte<ref name= Bennett /><ref>{{en}} Gregory, T.R. 2005. Genome size evolution in animals. In ''[[The Evolution of the Genome]]'' (ed. T.R. Gregory), pp. 3-87. Elsevier, San Diego.</ref>. I genomi dei protisti possono arrivare a differenze di oltre 300000 volte, sebbene l'esatta quantificazione del C-value delle [[Amoeba|amebe]], posto al limite superiore di tale raffronto, non sia chiara.
Le variazioni di C-value, in ogni caso, non sono in nessun modo correlate con la complessità degli organismi o il numero di [[geni]] contenuti nei [[genoma|genomi]]. Tale semplice osservazione è stata a lungo ritenuta un controsenso, soprattutto prima della scoperta e caratterizzazione del [[DNA non codificante]], ed ha portato alla formulazione del '''paradosso del C-value'''. Sebbene non vi sia un vero e proprio [[paradosso]], tale locuzione rimane ancora oggi molto comune. Nella comunità scientifica, in ogni caso, oggi si tende a parlare piuttosto di '''enigma del C-value'''.
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<references/>
== Collegamenti esterni ==
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{{Biologia molecolare}}
{{Genetica}}
{{Portale|Biologia}}
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