Utente:Puxanto/Sandbox/lex regia e Arlewatt: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
<!--Vari errori da correggere, sopratutto per la punteggiatura-->
|Nome = Arlewatt
{{WIP open|Puxanto|sviluppando questa voce|16 febbraio 2009}}
|Nome ufficiale =
[[Immagine:She-wolf_suckles_Romulus_and_Remus.jpg|thumb|250px|La scultura che rappresenta la ''Lupa capitolina'' che allatta i gemelli [[Romolo e Remo]], secondo la cui tradizione [[Romolo]] sarebbe [[Fondazione di Roma|fondatore]] e primo [[Età regia di Roma|rex di Roma]].]]
|Panorama =
La '''''lex regia''''' è un atto normativo emanato dal [[rex]] nell'[[antica Roma]].Troviamo le maggiori informazioni nei frammenti pervenutici nell'''[[Enchiridion]]'' di [[Sesto Pomponio|Pomponio]], del [[II secolo d.C.]], ma anche in opere di [[Dionigi d'Alicarnasso]], [[Livio]], alcune parti del [[Digesto]], ecc.
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma = Arlewatt Wappen.png
|Stato = DEU
|Grado amministrativo = 4
|Tipo =
|Divisione amm grado 1 = Schleswig-Holstein
|Divisione amm grado 2 = no
|Divisione amm grado 3 = Frisia Settentrionale
|Raggruppamento = [[Amt Nordsee-Treene|Nordsee-Treene]]
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Abitanti = 333
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2009
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa = Arlewatt in NF.PNG
|Didascalia mappa =
|Sito = http://www.amt-nordsee-treene.de/
}}
'''Arlewatt''' è un [[Comuni della Germania|comune]] di 333 abitanti dello [[Schleswig-Holstein]], in [[Germania]].
 
Appartiene al [[circondari della Germania|circondario]] (''Kreis'') della [[circondario della Frisia Settentrionale|Frisia Settentrionale]] ([[Targhe d'immatricolazione tedesche|targa]] NF) ed è parte della [[comunità amministrative della Germania|comunità amministrativa]] (''Amt'') di [[Amt Nordsee-Treene|Nordsee-Treene]].
== Storia ==
{{quote|Si tramanda che poi, cresciuta alquanto la cittadinanza, lo stesso Romolo abbia diviso il popolo in trenta parti, che chiamò curie, perchè allora gestiva gli affari di Stato sulla base dell'opinione di quelle parti. Così egli propose al popolo alcune leggi curiate: altre ne proposero i re successivi.|''[[Sesto Pomponio]]'', [[Digesto]]<ref>Riformulazione dell'Enchiridion, 1, 2, 2, 2. Traduzione a opera di [[Gennaro Franciosi]].</ref>. trad.: Gennaro Franciosi|Postea aucta ad aliquem modum civitate ipsum Romulum traditur populum in triginta partes divisisse, quas partes curias appellavit, propterea quod tunc rei publicae curam per sententias partium earum expediebat. Et ita leges quasdam et ipse curiatas ad populum tulit: tulerunt et sequentes reges.|lingua=la}}
 
== Altri progetti ==
[[File:Numa-pompilius.jpg|thumb|200px|[[Numa Pompilio]] secondo re di [[Roma]]]]
{{interprogetto}}
 
Nel territorio laziale dove nacque [[Roma]] erano stanziate varie tribù distribuite in [[pagus|pagi]]<ref>vedi 'Lineamenti di storia del diritto romano' di Mario Talamanca pag 10</ref>. Quando [[Romolo]] diventò capo del governo divise le tribù in [[curia|curiae]]<ref>vedi 'Leges regiae' di Gennaro Franciosi pagg 6-12</ref>, evento da cui trova origine l'atto normativo della ''lex regia'' basato su qualche intervento delle [[curia|curiae]] nell'emanazione delle 'leges regiae', secondo quanto attestato dalle fonti pervenuteci<ref>Per i frammenti e le traduzioni si veda ''Leges regiae'' pagg. 6-12</ref>. Ma oltre alle [[curia|curiae]] una delle più importanti innovazioni introdotte da [[Romolo]] con le ''leges regiae'' riguarda l'istituzionalizzazione del consiglio degli anziani che prese il nome di [[Senato romano|senato]]<ref>vedi 'Leges regiae' pagg 12-18</ref> (anche questo usato nel sistema di emanazione delle ''leges regiae'')<ref> vedi 'Lineamenti di storia del diritto romano' pag 30</ref>. Importante è mettere in luce la situazione del [[rex]] in tutta l'[[età regia]] infatti sarà il capo pubblico-militare-sacro-giudicante<ref> vedi 'Lineamenti di storia del diritto romano' pag 19</ref> insieme anche se questi compiti saranno affidati ai suoi numerosi ausiliari. Ritornando a [[Romolo]] a questo, secondo tradizione, succedette [[Numa Pompilio]]: anch'egli emanò numerose ''leges regiae'' di notevole importanza; infatti gli fu attribuita l'opera del [[commentarii Numae|liber commentari regi]]<ref>vedi 'Leges regiae e paricidas' pag 19</ref>. Una sua grande innovazione per il periodo numeno interessò il diritto criminale concernente i delitti volontari e involontari<ref>vedi 'Leges regiae e paricidas' pagg 87-165</ref>. Su questo periodo molti studiosi ritengono, con argomentazioni lessicale, che alcune ''leges regiae'' soffrivano dell'influenza sabina<ref>vedi 'Leges regiae e paricidas' pagg 11-18</ref> . Il successore di [[Numa Pompilio]], [[Tullo Ostilio]], denominato dalla tradizione il ''re guerriero''<ref>vedi 'Leges regiae' nella premessa pag XVII</ref>, celebrava i solenni sacrifici utilizzando l'opera di [[Numa Pompilio]], i [[commentarii Numae]]<ref>Liv. 1, 31, 8;L.Piso ap. Plin. 28, 4, 14</ref> oltre ad aver istituito i [[Feziali]]<ref>vedi 'Leges regiae' premessa pag XVII</ref>. Ancora [[Anco Marcio]] fece trascrivere per, il pubblico, norme sacrali<ref>Liv. 1, 32, 2</ref> dall'opera di [[Numa Pompilio]], oltre a istituire il [[ius fetiale]] e il carcere<ref>vedi 'Leges regiae' premessa pagg XVII-XVIII</ref>. Da qui gli ultimi re della tradizione non classificabili ancora come [[rex sacrorum]] (re che officiava ai riti sacri) furono, almeno secondo la tradizione, tre etruschi, il cui ascendente culturale influenzò il testo delle ''leges regiae'' di questo periodo<ref>vedi 'Leges regiae' pag XIX e 'Leges regiae e paricidas' pagg 56-64</ref>. [[Tarquinio Prisco]], suo successore, fece varie 'leges regiae' che spaziarono in molti campi: degni di nota il raddoppio dei senatori e delle [[Vestale|Vestali]]<ref>vedi 'Leges regiae' premessa pag XVIII</ref>. [[Servio Tullio]] poi utilizzò anche egli l'opera di [[Numa Pompilio]] per l'elezione dei [[console romano|consoli]]<ref>Livio, 1, 60, 4</ref>; oltre a ciò è da ricordare per l'instaurazione del censo e della costituzione timocratica da questa si arriverà all'instaurazione dell'età repubblicana<ref>vedi 'Leges regiae' premessa pag XVIII</ref>. Nel periodo di [[Tarquinio il Superbo]]<ref>vedi 'Leges regiae' premessa pag XIX</ref> rilevanti sono leges di tipo repressivo, rapporti internazionali e i libri sibillini (simile per certi aspetti al Vegoe etrusco). Dopo la famosa cacciata dei re si giunge ormai all'età repubblicana ma siccome c'era bisogno di una personalità che officiasse ai riti sacri (o prendesse decisioni sull'argomento tramite ancora l'utilizzo della lex regia)<ref>vedi 'Lineamenti di storia del diritto romano' pagg 19-29</ref>, come faceva il precedente [[rex]] si istituì così il [[rex sacrorum]]. Il potere di quest'ultimo era però molto minore al rex e di certo limitato solo al sacro. Secondo gli studiosi [[Sesto Pomponio|Pomponio]] nell'Enchiridion si riferisce a questo periodo quando afferma che l'emanazione del re veniva fatta secondo deliberazione delle [[curia|curiae]](piochè il potere del rex era diminuito)<ref>vedi Istituzioni di diritto romano pag 30</ref>. Probabilmente le leges regiae (o almeno la maggior parte) erano conservate a [[Roma]] che però fu incendiata nel [[390 a.C.]] ad opera dei [[Galli Senoni]] di Brennio<ref>vedi Istituzioni di diritto romano pag 30</ref>. Importante fu così l'opera di riscrittura dei sacerdoti<ref>vedi Leges regiae e paricidas pag 64</ref> e la raccolta di 'leges regiae' di [[Sesto Papirio]] purtroppo a noi non pervenuta ma probabilmente era consultabile all'epoca di [[Sesto Pomponio|Pomponio]]<ref>vedi 'Istituzioni di diritto romano - sintesi' pag 32</ref>. Le ''leges regiae'' nel periodi successivi sparirono<ref>o almeno non se ne seppe più nulla</ref> come atto emanato si preferì continuare con la [[lex rogata]] la [[lex data]] i [[plebiscito|plebisciti]], [[senatoconsulto|senatoconsulti]] delle varie assemblee popolari, plebee e del [[Senato romano|senato]]<ref>vedi 'Istituzioni di diritto romano - sintesi' pagg 38-41</ref>; ma anche perchè poi con il principato scomparì la figura della [[curia]] (la quale rappresentava [[Roma]] ma nell'epoca di Augusto il principato non era più solo [[Roma]] ma l'intera Italia perciò la figura della [[curia]]<ref>vedi Istituzioni di diritto romano - sintesi pag 38</ref> risultò inutile e perciò anche la sua presenza per le ''leges regiae'' che ormai erano cadute in disuso); al posto delle leges regiae si utilizzò l'[[edictum]], [[decreta]], [[epistola]], [[rescripta]] e [[mandata]] come atti normativi emanati dal principe<ref>vedi 'Istituzioni di diritto romano - sintesi' pagg38-41</ref>.
 
== Funzione della lex regia nella società romana ==
Il motivo della nascità della lex regia non sta semplicemente solo come strumento giuridico che il rex poteva usare ma nasce dall'esigenza ormai palese delle varie tribù ormai riunite in Roma di una certa lex o certo ius<ref>Pomp.D 1, 1, 1, 2</ref> come attesta l'opera di [[Sesto Pomponio|Pomponio]]. La 'lex regia' aveva come compito di regolare le controversie che si creavano e che non sempre i [[Ius Quiritium|mores]] riuscivano a risolvere oltre che dare al rex la possibilità di risolvere in prima persona o per mezzo di qualche ausilium le controversie o le questioni militari o sacre (pagane)<ref>vedi 'Lineamenti di storia del diritto romano' pagg 19-29</ref>.Ma se da una parte le 'leges regiae' creavano nuovo diritto differente dai [[Ius Quiritium|mores]] dall'altra però in parte trasformarono alcuni di questi in 'leges regiae'<ref>vedi 'Lineamenti di storia del diritto romano' pagg 19-29</ref> come richiedeva la società di quel tempo che non si accontentava già più delle semplici rivelazioni del [[Pontifex Maximus]].
 
== Correnti che hanno influenzato la lex regia ==
Le ''leges regiae'' ebbero comunque in determinati periodi delle correnti che influenzarono la loro formazione soprattutto in ambito testuale. All'inizio si delinea di certo un'influenza di tipo greca in quanto la tradizione vuole che Romolo abbia studiato a Gabii<ref>Plut.Rom. 7, 6; 8, 2; Dion. Hal. 1, 82, 5</ref> ma tralasciando la tradizione è indiscutibile la presenza di cultura greca all'interno della romana<ref>vedi Leges regiae e paricidas pagg 16-17</ref>.Ma andando oltre questa influenza si prospetta che anche la corrente osco-umbra cioè albina ma in maggior misura sabina abbia influenzato non solo i metodi di emanazione attraverso dei precisi strumenti scritti (appunto pelli di animale)<ref>vedi ''Leges regiae e paricidas'' pagg 18-19</ref> ma anche i caratteri della stessa ''lex regia'' si può vedere ciò in appunto alcune leges di [[Servio Tullio]] e persino con [[Numa Pompilio]] e lo stesso [[Romolo]]<ref>vedi ''Leges regiae e paricidas'' pag 18</ref>.Oltre a queste correnti centrale risulta l'influenza etrusca che oltre di tipo politico economico fu di certo anche un influenza giuridica soprattutto nel periodo dei re etruschi, si prenda ad esempio l'atteggiamento di questi nei confronti delle gens in quel periodo fortemente indebolite da questi re<ref>vedi Istituzioni di diritto romano - sintesi pag 12</ref>.
 
== Legislazione e esecuzione della ''lex regia'' ==
[[Immagine:Spqrstone.jpg|thumb|200px|''Senatus PopulusQue Romanus'']]
Secondo quanto detto nei frammenti di [[Sesto Pomponio|Pomponio]]<ref>Pomp. D. 1, 2, 2, 2;</ref> e di altri autori a proposito delle ''leges regiae'' si afferma che furono deliberazioni della curia oltre che del [[Senato romano|senato]]<ref>vedi ''Storia del diritto romano'', {{Cita |Amarelli| pag. 30 | amarelli_storia }} e relative fonti es. Dion. 2, 14. 1-2</ref> approvate dal re e con l'appoggio del [[Pontefice massimo (storia romana)|pontefice]]. Molti studiosi<ref>gli studiosi in questo caso si basano solo sul presupposto che come sistema di emanazione Pomponio si riferisca al periodo republicano avendo poche fonti riguardanti quello arcaico in correlazione all'analisi della situazione del ''rex'' nel periodo arcaico molto differente rispetto a quello repubblicano (vedi [[rex sacrorum]]) per maggiori informazioni vedere Istituzioni di diritto romano pag 30 e invece la versione sintesi pag 32.</ref> però sono discordi rispetto alla veridicità di queste fonti in quanto ritengono che sia più probabile che il re (visti infatti i poteri che deteneva in quel periodo) deliberasse senza il veto della curia ma solo con l'appoggio del collegio pontificale e la deliberazione del senato.Si tiene infatti che la funzione della curia fosse solo di partecipazione pubblica cioè che le leges regiae fossero emanate pubblicamente alla presenza della curia<ref>vedi Lineamenti di storia del diritto romano pagg 19-29</ref>. Le ''leges regiae'' da una parte avevano il compito di creare un ''certum ius'', d'altra derivavano dai ''[[mos (antica Roma)|mores]]'', perciò lo strumento di controllo del rispetto delle ''leges regiae'' era stabilito nella maggior parte dei casi da pene di tipo religioso<ref>vedi Istituzioni di diritto romano - sintesi pag 11</ref>.
 
== Utilizzo nei vari rami del diritto romano ==
[[Immagine:La Victoire de Tullus Hostilius sur les forces de Veies et de Fidena.jpg|thumb|right|270px|Tullo Ostilio sconfigge i [[Veie|Veienti]] in battaglia, affresco]]
Non è certo quali furono precisamente le ''leges regiae'', in quanto abbiamo solo frammenti, comunque secondo quanto pervenutoci vennero utilizzate in ambito pubblico, sacro, successorio, processuale, agricolo, della famiglia, criminale infine nelle obbligazioni e nei contratti.
 
 
=== pubblico ===
{{...}}
[[File:Servius Tullius by Frans Huys.jpg|thumb|200px|incisione raffigurante [[Servio Tullio]] di [[Frans Huys]]]]
 
=== sacro ===
{{...}}
 
 
=== successorio ===
{{...}}
 
 
=== processuale ===
{{...}}
 
 
=== agricolo ===
{{...}}
 
 
=== familiare ===
{{...}}
 
 
=== criminale ===
{{...}}
 
=== obbligazioni e contratti ===
{{...}}
 
== Materiale su cui venivano scritte le leges regiae ==
All'inizio nel periodo di [[Romolo]] le leges regiae non erano scritte<ref>vedi ''Leges regiae e paricidas'' pag 17</ref> ma venivano tramandate oralmente anche se non si è del tutto certi che in realtà un sistema di scrittura non esistesse. Comunque sia le prime leges regiae ovvero quelle di [[Romolo]] arrivarono a essere scritte solo nel periodo numenico<ref>vedi ''Leges regiae e paricidas'' pag 18-19</ref> ad operà dello stesso [[Numa Pompilio]] suo successore.Nel periodo di [[Numa Pompilio]] queste nonchè le proprie ([[commentarii Numae]], di cui a lui viene fatta risalire anche tutta l'opera pontificia di quel periodo [[liber pontificii]]<ref>vedi Leges regiae premessa pag XVII</ref>)furono redatte su una corteccia di tiglio<ref> secondo quanto attestano le fonti<ref>Plin. 16, 55, 126</ref>.Le successive leges regiae furono scritte in pelli di bue<ref>le fonti (vedi nota precedente) latine attestano l'esistenza di uno scudo ligneo rivestito di pelle di bue vedi 'Leges regiae e paricidas' pag 16-17</ref>(utilizzato come fosse carta): periodo di Tarquinio<ref>Fest.exc. 48, 19;Dion.Hal. 4, 58, 4;Hor.ep. 2,1, 25;</ref>).Secondo un'altra tradizione<ref>Liu. 1, 32, 2</ref> però le leges regiae sarebbero state redatte su una tavola rivestite esternamente di calce e stucco perciò secondo questa tradizione non veniva inciso il testo della lex regia ma dipinto. Comunque siano andate le cose è sicuro che le ''leges regiae'' furono in un primo tempo redatte in materiale facilmente deteriorabile. Da questo si possono comprendere poichè ci sia arrivato poco di questo tipo di atto normativo. Non fu però solo per questo in quanto bisogna ricordare che alcune di esse sicuramente bruciarono nell'incendio ad opera dei [[Galli Senoni]] del [[390 a.C.]]<ref>vedi Istituzioni di diritto romano pag 33</ref> perciò da questo evento molte leges scomparverò e per sopperire a questa mancanze furono fatte rielaborazioni delle leges regiae ormai perdute sia a operà di sacerdoti che di giuristi o storici. Quello che venì fuori da queste rielaborazioni però non furono di certo le ''citazioni testuali'' di cui alcune fonti parlano ma semplicemente delle rielaborazioni con qualche forma arcaica del periodo<ref>vedi Leges regiae e paricidas pagg 56-65</ref>.
 
== Fonti conosciute ==
 
 
Come gia citato abbiamo parlato dei famosi frammenti dell'opera ''[[Enchiridion]]'' di [[Sesto Pomponio|Pomponio]], sicuramente quella più rilevante. Ma da non dimenticare l'opera di [[Sesto Papirio|Papirio]], il ''[[Ius Papirianum]]''<ref>nominata così da Macrob. sat. 3, 11, 5;Paul. D. 50, 16, 144</ref>, dove dovevano essere presenti gli elenchi delle ''leges regiae'' purtroppo non pervenutoci.La elaborazione dello [[Ius Papirianum]] sarebbe partità sempre da un rifacimento dei libri commentari regi<ref>vedi ''leges regiae e parricidas'' di Salvatore Tondo pag 34</ref>.Non ci sono invece pervenute fonti coeve dell'[[epoca antica]], tranne due o tre iscrizioni su pietrà o epigrafi poco rilevanti.
 
== Voci correlate ==
 
*[[Ius Quiritium]]
* [[Imperium]]
* [[foedera]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{Cita libro
|cognome=Pugliese
|nome=Giovanni
|wkautore= Giovanni Pugliese
|altri= con la collaborazione di [[Francesco Sitzia]] e [[Letizia Vacca]]
|titolo= Istituzioni di diritto romano
|anno=
|editore= [[G.Giappichelli Editore]]
|città=Torino
|edizione=
|pagine= pp. 1013
|id=ISBN
}}
*{{Cita libro
|cognome=Pugliese
|nome=Giovanni
|wkautore= Giovanni Pugliese
|altri= con la collaborazione di [[Francesco Sitzia]] e [[Letizia Vacca]]
|titolo= Istituzioni di diritto romano — sintesi
|anno=
|editore= [[G.Giappichelli Editore]]
|città=Torino
|edizione=
|pagine= pp. VIII - 567
|id=ISBN
}}
*{{Cita libro
|cognome=Palazzolo
|nome=Nicola
|wkautore= Nicola Palazzolo
|altri= testi tradotti da [[Nicola Palazzolo]]
|titolo= Ab urbe condita: fonti per la storia del diritto romano dall'età regia a giustiniano [et. al]]
|anno=
|editore=
|città=
|edizione=
|pagine=
|id=ISBN
}}
*{{Cita libro
|cognome=Giunti
|nome=Patrizia
|wkautore= Giunti Patrizia
|altri=
|titolo=Adulterio e leggi regie un reato fra storia e propaganda
|anno=1990
|editore= A. Giuffrè
|città=Milano
|edizione=
|pagine=
|id=ISBN
}}
*{{Cita libro
|cognome=Amelotti
|nome=Mario
|altri= sotto la direzione di [[Mario Talamanca]]
|titolo= Lineamenti di storia del diritto romano
|anno= [[1989]]
|editore= [[Giuffré]]
|edizione=
|pagine= pp. VIII - 762
|id=ISBN 88-14-01823-5
}}
*{{Cita libro
|cognome=Amarelli
|Nome=Francesco
|altri=a cura di [[Aldo Schiavone]]
|titolo= Storia del diritto romano
|anno= [[2001]]
|editore= [[Giappichelli]]
|edizione=
|pagine= pp. X - 326
|id=ISBN 883481097X
|cid=amarelli_storia
}}
*{{Cita libro
|cognome=Schiavone
|nome=Aldo
|wkautore=Aldo Schiavone
|titolo= Linee di Storia del pensiero giuridico romano
|anno=
|editore=
|edizione=
|pagine=
|id=ISBN
}}
*{{Cita libro
|cognome= Pomponio
|nome= Sesto
|wkautore=
|titolo= Pomponii de origine juris fragmentum, recogn. et adnotatione critica instruxit F. Osannus
|anno= 1848
|editore=
|edizione=
|pagine=
|id=ISBN
}}
*{{Cita libro
|cognome=Gennaro
|nome=Franciosi
|wkautore= Gennaro Francosi
|altri= a cura di [[Gennaro Franciosi]] ricerca collettiva di [[Lucia Monaco]], [[Anna Bottiglieri]], [[Annamaria Manzo]], [[Osvaldo Sacchi]], [[Luciano Minieri]], [[Giuseppina Maria Oliviero]], [[Adelaide Russo]], [[Vito Carella]], [[Ammalia Franciosi]], [[Aniello Buono]]
|titolo= Istituzioni di diritto romano — sintesi
|anno= 2003
|editore= [[Javini Editore]]
|città=Torino
|edizione=
|pagine= pp. XIX - 224
|id=ISBN 8824314678
}}
*{{Cita libro
|cognome=Tondo
|nome=Salvatore
|wkautore= Salvatore Tondo
|altri=
|titolo= Leges regiae e paricidas
|anno=
|editore= [[Leo S. Olschki Editore]]
|città=Firenze
|edizione=
|pagine= pp. III - 214
|id=ISBN
}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://www.amt-nordsee-treene.de/|Sito ufficiale|lingua=de}}
 
{{Circondario della Frisia settentrionale}}
*[http://books.google.com/books?id=qRkEAAAAQAAJ&hl=it scaricabile l'Enchiridion di Pomponio]
 
{{Portale|Germania}}
{{portale|Diritto|Antica Roma}}
 
[[Categoria:DirittoComuni romanodel circondario della Frisia Settentrionale]]