Dorje Shugden e Arlewatt: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{Mahayana}}
|Nome = Arlewatt
'''Dorje Shugden''' (''Rdo rje shugs-ldan'' in [[lingua tibetana|tibetano]], ossia «Possessore della Forza del [[Vajra]]»), o ''Dolgyal'', è un'[[entità spirituale]] del [[Buddhismo tibetano]], al centro di determinate [[Buddhismo Vajrayana|pratiche tantriche]] della scuola [[Gelug]] e [[Sakyapa]].
|Nome ufficiale =
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma = Arlewatt Wappen.png
|Stato = DEU
|Grado amministrativo = 4
|Tipo =
|Divisione amm grado 1 = Schleswig-Holstein
|Divisione amm grado 2 = no
|Divisione amm grado 3 = Frisia Settentrionale
|Raggruppamento = [[Amt Nordsee-Treene|Nordsee-Treene]]
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Abitanti = 333
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2009
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa = Arlewatt in NF.PNG
|Didascalia mappa =
|Sito = http://www.amt-nordsee-treene.de/
}}
'''Arlewatt''' è un [[Comuni della Germania|comune]] di 333 abitanti dello [[Schleswig-Holstein]], in [[Germania]].
 
Appartiene al [[circondari della Germania|circondario]] (''Kreis'') della [[circondario della Frisia Settentrionale|Frisia Settentrionale]] ([[Targhe d'immatricolazione tedesche|targa]] NF) ed è parte della [[comunità amministrative della Germania|comunità amministrativa]] (''Amt'') di [[Amt Nordsee-Treene|Nordsee-Treene]].
==Descrizione==
[[File:DorjeShugden Statue, Buddhistischer Tempel Zürich.jpg|thumb|left|Statua di Dorje Shugden custodita al [[Tempio buddhista]] di [[Zurigo]]]]
Dorje Shugden è al centro di un [[dibattito]] [[teologia|teologico]] che da una parte vede chi lo ritiene una [[divinità|divinità tutelare]] e dall' altra chi lo riconosce come un [[demone]] dai temibili poteri mondani. In particolare, chi lo ritiene [[divinità|divino]] lo indica come ''[[Dharmapala]]'', un «Protettore del Dharma», un' emanazione di [[Manjusri]], [[Bodhisattva|Buddha della Consapevolezza]] il cui scopo è di rimuovere tutti gli ostacoli sia interiori che esteriori che impediscono ai praticanti di raggiungere l'[[Bodhi|Illuminazione]], guidandoli attraverso il sentiero più veloce proteggendoli e benedicendoli, rafforzando la loro [[saggezza]] ed esaudendo i loro più virtuosi desideri.
 
== Altri progetti ==
Gli è attribuito un [[mantra]], ''Om dharmapala maha radza bendza begawana rudra pantsa kula sarwa shatrum maraya hum phat'', recitato nella [[meditazione buddhista|meditazione]] secondo l' usanza del [[Buddhismo Vajrayana|Buddhismo tantrico]]:
{{interprogetto}}
* ''Om dharmapala maha radza'', si traduce in «Protettore del Dharma, Gran Re»;
* ''Bendza begawana rudra'' significa «Possessore della Forza del Vajra»;
* ''Pantsa kula sarwa shatrum maraya hum phat'' vuol dire «Possa tu concedermi le migliori realizzazioni»;
 
==Collegamenti esterni==
Ad esso si affianca un secondo [[mantra]] breve, ''Om vajra wiki witrana swah''.
*{{cita web|http://www.amt-nordsee-treene.de/|Sito ufficiale|lingua=de}}
 
{{Circondario della Frisia settentrionale}}
==La genesi del culto==
Il [[Lozang Gyatso|V Dalai Lama]], esponente della scuola [[Buddhismo tibetano|buddhista]] dei [[Gelug]], fu il primo a raccogliere tra le proprie mani il [[governo|potere politico]] e [[religione|religioso]], e la sua scuola di appartenenza si diffuse in tutto il [[Tibet]] appena unificato. Tuttavia, per esercitare appieno la nuova autorità [[teocrazia|teocratica]] mantenne un atteggiamento flessibile che lo portò a coltivare un interesse anche per la scuola [[Nyingmapa]], suscitando le ire dei più intransigenti [[monaco buddhista|monaci]] della scuola a cui apparteneva, che consideravano [[Padmasambhava]] un [[eresia|eretico]] in quanto praticava [[Tantra|tecniche tantriche]] che includevano piaceri quali il bere [[Bevanda alcolica|bevande alcoliche]] e i [[rapporto sessuale|rapporti sessuali]], sostenendo che con la dovuta esperienza [[meditazione buddhista|meditativa]] sapessero far giungere velocemente all'[[Bodhi|Illuminazione]]. Ai loro occhi, l' unione della dottrina della [[Śūnyatā|vacuità]] propria dei [[Gelug]] con quella [[Nyingmapa]] sulla [[consapevolezza]] avrebbe favorito un ritorno a insegnamenti di sfondo [[Induismo|induista]], minando il fondamento stesso del [[Buddhismo tibetano]].
Nel [[1655]], nel pieno di un animato conflitto sociale che stava mutando radicalmente il [[Tibet|Regno delle montagne]], [[Tulku Dragpa Gyaltsen]], un autorevole [[tulku|lama reincarnato]] dei [[Gelug]] che insieme al [[Lozang Gyatso|V Dalai Lama]] era [[khenpo]] coreggente del [[Drepung (Tibet)|Monastero di Drepung]], fu trovato morto in circostanze mai chiarite entro le mura della stessa [[Drepung (Tibet)|università monastica]]. Poiché molti lo ritenevano la vera [[reincarnazione]] del [[Yonten Gyatso|IV Dalai Lama]] e proprio di recente era stato degradato nella gerarchia dei [[tulku]] dai funzionari di [[Lhasa]], molti sospettarono che fosse vittima di un [[omicidio|assassinio politico]] orchestrato dai fedeli del [[Lozang Gyatso|V Dalai Lama]], e da allora i [[Gelug|Berretti Gialli]] più conservatori, gli stessi che scoraggiavano le aperture verso i [[Nyingmapa]], ritennero che il suo spirito si fosse [[Reincarnazione|reincarnato]] in Dorje Shugden, [[Buddhismo Vajrayana|divinità tantrica]] decisa a preservare l' ortodossia della dottrina dei [[Gelug|Berretti Gialli]] e maledire e perseguitare fino alla morte chiunque incoraggiasse il minimo connubio con altri sistemi scolastici.
 
==Gli sviluppi==
Nei successivi due secoli alla venuta del [[Lozang Gyatso|Grande Quinto]], durante i quali il [[Tibet]] divenne un Paese a sistema [[Lama (buddhismo)|lamaista]], la scuola [[gelupa]] consolidò la propria supremazia, divenendo il sistema largamente favorito dagli aristocratici, mentre le altre scuole si fecero preminenti nelle zone meno centrali. Il culto di Dorje Shugden si diffuse di pari passo, raggiungendo anche [[Pechino]], come dimostrò un dono di una [[thangka]] raffigurante lo spirito da parte dell'[[imperatore della Cina|imperatore cinese]] [[Qianlong]], che forse ignorava chi fosse il soggetto ritratto o le sue implicazioni, a un [[lama (buddhismo)|lama]] [[tibetani|tibetano]] non seguace del culto e aperto a tutte le scuole.
 
Nel frattempo i [[Dalai Lama]] si erano distanziati molto dall' ortodossia dei più rigidi esponenti della propria scuola, e dal [[1757]], anno della [[morte]] del [[Kelzang Gyatso|VII Dalai Lama]] il loro lignaggio si indebolì notevolmente, in quanto ogni [[reincarnazione]] a partire dall' [[Jamphel Gyatso|ottava]] alla [[Trinley Gyatso|dodicesima]] venne opportunamente manipolata dai [[Reggenza|Reggenti]] e dai [[ministro|ministri]] fedeli all'[[Cina|Impero cinese]] per poi morire in giovane età in circostanze sospette, forse per mano dello stesso [[governo]] di [[Lhasa]] tramite [[veleno|avvelenamento]]. Alla morte del [[Tsultrim Gyatso|X Dalai Lama]] nel [[1837]], l' [[ambasciatore]] [[Cina|cinese]] andò al [[Trode Khangsar]], il principale [[tempio buddhista|tempio]] di Dorje Shugden, per chiederne un parere, ed ebbe risposte esatte. L'[[imperatore della Cina|imperatore]] permise conseguentemente l' elevazione di Dorje Shugden allo stato di «Protettore dei Berretti Gialli».
 
Nel [[1895]], però, il [[Thubten Gyatso|XIII Dalai Lama]], assunse il potere sia politico che religioso, e si impegnò nella restaurazione dell' autorità [[teocrazia|teocratica]] che gli spettava incominciando a praticare il sistema [[Gelug]] accanto a quello [[Nyingmapa]].
L' opposizione all' apertura dottrinaria del nuovo ''[[Dalai Lama|Oceano di Saggezza]]'' si concentrò intorno a [[Pabongka Rinpoche]], autorevole [[ghesce]] [[Gelug]] ancora oggi ritenuto tra i più dotti del suo tempo, che grazie alla sua fama diede grande visibilità e nuova linfa al culto di Dorje Shugden come garanzia dell' ortodossia fino a che il [[Thubten Gyatso|Grande Tredicesimo]], nella sua forte severità, gli ordinò di fermarsi. [[Pabongka Rinpoche]] gli obbedì, ma solo pubblicamente. In privato, invece, impartì moltissime [[iniziazione|iniziazioni]] a fidati discepoli a cui tramandò la pratica. Tra i suoi migliori allievi vi fu il giovane [[Losang Yeshe Tenzin Gyatso Pelsangpo|XVII Trijang Rinpoche]], discendente di uno zio materno del [[Kelzang Gyatso|VII Dalai Lama]]. Costui in seguito divenne a sua volta uno dei più apprezzati [[lama (buddhismo)|lama]] del suo tempo e maestro di numerosi insegnanti importanti come [[Song Rinpoce]], [[Rabten Rinpoce|ghesce Rabten]], [[Thubten Yeshe|lama Yeshe]], [[Gangchen Tulku Rinpoche|lama Gangchen]] e [[Kelsang Gyatso|ghesce Kelsang Gyatso]].
Il culto di Dorje Shugden si diffuse così ovunque e a tutti i livelli dell'[[aristocrazia]] e del [[monaco buddhista|clero]]. Il [[Thubten Gyatso|Tredicesimo Dalai Lama]] si ritrovò circondato da funzionari e monaci intransigenti che di fatto frenavano ogni suo sforzo di apertura del [[Tibet]] verso l' esterno e di modernizzazione nel timore che il [[Buddhismo tibetano|Dharma]] venisse inutilmente inquinato. Nel [[1933]] l' [[Thubten Gyatso|Oceano di Saggezza]] morì lasciando un' inquietante profezia che parlava di molte atroci sofferenze a danno dell' intero [[Tibet]].
 
Autorevoli [[lama (buddhismo)|lama]] legati a Dorje Shugden assunsero la guida del [[Palazzo del Potala|Potale]]: il [[Thupten Jampel Yishey Gyantsen|V Reting Rinpoce]] divenne [[Reggenza|Reggente]], e il [[Ngawang Sungrab Thutob|III Taktra Rinpoce]] si sarebbe occupato dell' educazione del futuro [[Dalai Lama]], che fu identificato nel [[1937]] in [[Tenzin Gyatso|Lamo Dondrub]], un bambino di appena due anni che a partire dal [[1941]] divenne discepolo di [[Losang Yeshe Tenzin Gyatso Pelsangpo|Trijang Rinpoche]] dopo un periodo sotto la tutela di [[Ngawang Sungrab Thutob|Taktra Rinpoce]], succeduto a [[Thupten Jampel Yishey Gyantsen|Reting]] alla [[Reggenza]].
Contemporaneamente, il giovane [[Lobsang Trinley Lhündrub Chökyi Gyaltsen|X Panchen Lama]], la seconda autorità religiosa dopo il [[Dalai Lama]], sulle orme della sua precedente incarnazione riceveva l'[[iniziazione]] di Dorje Shugden.
 
==Il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]]==
A partire dal [[1950]], per ordine del [[Mao Tse-tung|Presidente Mao]], l'[[Esercito Popolare di Liberazione|esercito cinese]] conquistò il [[Tibet]], che venne annesso allo [[Cina|Stato cinese]], e il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]], che all' epoca aveva appena quindici anni, fu immediatamente incoronato sovrano per rispondere alla crisi, e per tutelarsi dalle ritorsioni [[Cina|cinesi]] si trasferì con i più alti dignitari al [[Monastero di Dunkhar]], lungo il confine con l'[[India]].
Ivi, ben protetto e isolato, studiò con pazienza la migliore risposta all' invasione straniera fino al giorno in cui gli fu presentato da [[Losang Yeshe Tenzin Gyatso Pelsangpo|Trijang Rinpoche]] un anziano [[monaco buddhista|monaco]] residente noto per essere il [[medium]] dell'[[oracoli tibetani|oracolo]] di Dorje Shugden. Durante la sua [[Trance (psicologia)|trance]], l' [[oracoli tibetani|oracolo]] diede risposte molto precise, tanto da suscitare l' attenzione del giovane [[Dalai Lama]], interessato a Dorje Shugden su incoraggiamento di [[Losang Yeshe Tenzin Gyatso Pelsangpo|Trijang]]. Da quel momento, ignorante delle origini storiche del culto e della netta posizione assunta dai predecessori, si accostò definitivamente al culto, ricevette l'[[iniziazione]] e fece inserire Dorje Shugden tra le [[divinità]] ufficialmente venerate. Fu così che in gran parte del [[Tibet]] apparvero di [[statua|statue]] e [[thangka]] dello spirito dalla forma terrifica, armato di spada su di sfondo fatto di [[fuoco]] o [[oceano|oceani]] di [[sangue]], e si tennero ripetute e sfarzose cerimonie atte a richiederne servigi immediati, potere e ricchezza. Il suo [[oracoli tibetani|oracolo]] divenne il secondo dopo [[Oracolo Nechung|Nechung]].
 
Successivamente, nel [[1959]], la dominazione [[Cina|cinese]] si inasprì in tutto il [[Tibet]], tanto che il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] dovette lasciare il Paese e stabilirsi a [[Dharamsala]], in [[India]], con un [[Governo tibetano in esilio|governo in esilio]] allo scopo di preservare l' eredità culturale dei [[tibetani]] da una politica di cambiamento in favore del modello [[Cina|cinese]]. Anche se non vi fu mai piena certezza, qualcuno sostenne che fu proprio l'[[Oracolo di Dorje Shugden]] a consigliare il sentiero di fuga al giovane sovrano poco prima che avvenisse l' attacco militare al [[Norbulingka]] di [[Lhasa]], dato che per lungo tempo il potente [[Oracolo Nechung|Nechung]] aveva perduto il tradizionale potere.
Negli anni seguenti, le [[Cina|autorità cinesi]] aumentarono la propria autorità sul [[Tibet]], tanto che nel successivo [[1º settembre]] [[1965]] lo convertirono nella [[Regione Autonoma del Tibet]], avamposto ricco di [[laogai]] in cui presto acquisirono un notevole controllo sui [[monastero|monasteri]] e gli [[religione|affari religiosi]]. In [[esilio]], il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] rimase per molti anni assai devoto al culto di Dorje Shugden, mentre i suoi tutori e dignitari erano fortemente divisi soprattutto sulla natura di questo spirito, che al di là delle discussioni dogmatiche pareva sempre più in contrasto con le divinità tradizionali del [[Tibet]]. Oltre a [[Losang Yeshe Tenzin Gyatso Pelsangpo|Trijang Rinpoce]], a sua volta sfuggito in [[India]] poco dopo aver composto il [[Gyal-lu]], l' inno nazionale del [[Tibet]], molti dignitari conservatori [[Gelug]] erano convinti che la degenerazione spirituale dovuta alle aperture dei vari [[Dalai Lama]] a tutte le altre scuole del [[Buddhismo tibetano]] e al mondo esterno avessero aggravato i già seri problemi del [[Tibet]], e che Dorje Shugden fosse il solo rimedio.
 
Durante gli [[Anni 1970|Anni Settanta]], però, il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] ebbe frequenti sogni infausti su questo spirito, presto supportati concretamente da [[presagio|presagi]] inquietanti, [[premonizione|premonizioni]] e [[profezia|profezie]] che preannunciavano gravi sciagure. Dopo una serie di importanti discussioni e riflessioni con i più elevati [[Lama (buddhismo)|lama]] e [[ghesce]] a disposizione, avallate dal responso di [[Oracolo Nechung|Nechung]], nel [[1975]] mise definitivamente al bando la pratica di Dorje Shugden, proclamandola [[fondamentalismo|fondamentalista]] e al centro di una forte connotazione confessionale, causa prima di un intenso clima di disturbi settari in varie parti del [[Tibet]] e nella comunità tibetana in esilio. In tono con il parere dell'[[Oracolo Nechung|Oracolo di Stato]], da quel momento in poi Dorje Shugden fu considerato uno [[demone]] dal terribile potere.
Dopo serie indagini storiche e storiografiche, aggiunse poi di aver sbagliato a non seguire l' esempio dei suoi predecessori, e che la devozione a tale [[demone]] aveva portato a conseguenze profondamente infauste al [[Tibet]] e a tutti i [[tibetani]].
 
Contro il [[proclama]] di [[Dharamsala]] si levò prontamente la replica della [[Cina]], secondo cui tale proibizione rappresentava una grave violazione dei [[diritti umani]] riconosciuta in patria, e che recava danno ai [[lama (buddhismo)|lama]] e [[ghesce]] tradizionalmente legati al culto. Seguì una forte controversia, animata da [[Zemey Rinpoche]], discepolo di [[Losang Yeshe Tenzin Gyatso Pelsangpo|Trijang Rinpoche]], che pubblicò il «Libro giallo», un resoconto di svariate disgrazie accadute a [[monaco buddhista|monaci]] e laici [[Gelug]] che irritarono Dorje Shugden mescolando insegnamenti [[Gelug]] con le tradizioni [[Nyingmapa]] o di altra natura. Il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] condannò la pubblicazione e ribadì la sua politica di diniego, sostenendo che la pratica di Dorje Shugden avrebbe presto comportato la degenerazione del [[Buddismo tibetano]] fino a renderla un semplice culto di uno spirito, negando la possibilità di indagine filosofica e analisi critica da sempre contemplate in [[Tibet]], oltre che la possibilità di instaurare una coesione di tutte le scuole buddhiste nate in [[Tibet]]. Dato il legame riconosciuto tra il culto di Dorje Shugden e il settarismo, vi era altresì il rischio che la [[Cina]] se ne servisse per dividere i [[tibetani]].
Non tutti rispettarono il precetto del [[Dalai Lama]]. L' opposizione si concentrò intorno a [[Gangchen Tulku Rinpoche|lama Gangchen]], residente in [[Italia]] e a capo di una scuola improntata sull' [[NgalSo|autoguarigione tantrica]], famoso per i suoi legami con le [[Cina|cinesi]], e a [[Kelsang Gyatso|ghesce Kelsang Gyatso]], residente dell' Istituto Manjusri di [[Londra]], ala britannica della [[Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana]] fondata da [[Thubten Yeshe|lama Yeshe]] da cui si staccò all' invito di rinunciare al culto, con il sostegno dalla maggioranza dei frequentatori [[britannici]] dell' Istituto. Gli svariati tentativi di mediazione tra [[Thubten Yeshe|lama Yeshe]] e [[Kelsang Gyatso|ghesce Kelsang Gyatso]] fallirono, e lo stesso [[Kelsang Gyatso|ghesce Kelsang Gyatso]] fondò nel [[1991]] la [[New Kadampa Tradition]], che si espanse rapidamente in tutto il mondo e si rese nota per le sue campagne in occasione delle visite in [[Gran Bretagna]] e negli [[Stati Uniti d'America]] del [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]], spesso accolto da dimostranti convinti che il divieto del culto di Dorje Shugden fosse una sostanziale violazione della loro [[libertà religiosa]].
 
Il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] non tornò mai sulle sue decisioni, e fece sapere che se i suoi consigli non fossero stati ascoltati avrebbe negato a coloro che fossero rimasti legati a Dorje Shugden la possibilità presenziare ai suoi insegnamenti, che tradizionalmente richiedono l’ instaurazione di un rapporto tra maestro e discepolo.
 
==Triplice delitto a [[Dharamsala]]==
Nel [[1997]], la secolare vicenda di Dorje Shugden assunse per la prima volta una piega tragica, quando tre [[monaco buddhista|monaci]] di scuola [[Gelug]] furono assassinati ad appena poche centinaia di metri dalla residenza in esilio del [[Dalai Lama]]. Le vittime furono [[Lobsang Gyatso| ghesce Lobsang Gyatso]], influente consigliere del [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]], di cui era amico personale e avversario intransigente della setta di Dorje Shugden, e due [[monaco buddhista|monaci]] suoi collaboratori, impegnati nella traduzione in [[lingua cinese|cinese]] di un [[canone buddhista|testo]] in cui il [[Gautama Buddha|Buddha Śākyamuni]] parla dell'[[Coproduzione condizionata|origine dipendente]] dei fenomeni.
La polizia indiana identificò gli assassini in alcuni [[tibetani]] seguaci di Dorje Shugden, membri di una società ispirata a Dorje Shugden e che aveva il suo centro in un quartiere di [[tibetani|esuli]] a [[Nuova Delhi]], ma i colpevoli erano già sfuggiti nella [[Regione Autonoma del Tibet]], e i giudici ritennero le prove accumulate insufficienti e puramente indiziarie.
 
==Gli adoratori di Dorje Shugen e la [[Cina]]==
Negli ultimi anni, i segaci di Dorje Shugden hanno stretto un' alleanza con le [[Cina|autorità cinesi]] allo scopo di contrastare il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] e, più in generale, il suo [[Dalai Lama|lignaggio di reincarnazione]] e i [[monaco buddhista|monaci]] suoi alleati sia in [[Tibet]] che all' estero. Per ordine del governo cinese, oggi le nuove generazioni di [[tulku]], [[lama (buddhismo)|lama]], [[ghesce]] e [[monaco buddhista|monaci]] viventi nella [[Regione Autonoma del Tibet]] ricevono un' educazione sempre più regolarmente improntata sulla tradizione di Dorje Shugden nell' intento di edificare una [[Tibet|società tibetana]] che faccia capo a [[Qoigyijabu]], il [[Panchen Lama]] scelto proprio dalle autorità cinesi, estraniando totalmente i [[Dalai Lama]].
In [[Regione Autonoma del Tibet|territorio tibetano]] e nelle province cinesi confinanti è in corso un ingente finanziamento del [[culto]], e la produzione ad alto livello di [[statua|statue]] e [[thangka]] della divinità atti a favorire il proselitismo tra i [[monaco buddhista|monaci]] e i laici, e molti [[monastero|monasteri tibetani]] sono stati adibiti appositamente al [[culto]] della [[divinità]] controversa, come ad esempio il [[Monastero Songzanlin]], nello [[Yunnan]]: un articolo del [[settembre]] [[2011]] denuncia la presenza in una stanza laterale di ben trecentoquaranta suoi busti nuovi, destinati a essere dislocati in altrettanti templi.
 
Attualmente anche i [[servizio segreto|servizi segreti]] [[India|indiani]] hanno identificato molti simpatizzanti con il [[Partito comunista cinese]] tra chi professa la fede in Dorje Shugden, supportati addirittura una forza di [[spionaggio|agenti segreti]] [[Cina|cinesi]], fatto che ha contributo ad animare le già forti tensioni tra [[Cina]] e [[Tibet]], e tra [[Cina]] e [[India]]. Il [[governo tibetano in esilio]] ha più volte denunciato il pericolo rappresentato dalla collaborazione con i [[Cina|cinesi]] di [[Gangchen Tulku Rinpoche|lama Gangchen]] e [[Kelsang Gyatso|ghesce Kelsang Gyatso]] nella diffusione del [[culto]], dai quali ricevono un ingente finanziamento.
Un celebre seguace del culto, [[Mahalama Lobsang Yechi]], ammise apertamente di avere legami con i [[Cina|cinesi]]: «Approvo la loro presenza in [[Tibet]]. Ciò che oggi stiamo vivendo con il [[Dalai Lama]] mostra come doveva essere stato in passato il suo autoritario [[teocrazia|regime teocratico]]. Infatti, esso è stato assai più violento di quello che oggi i [[tibetani]] vivono sotto la sovranità cinese.». Yechi intentò una causa contro il [[Tenzin Gyatso|XIV Dalai Lama]] in un tribunale indiano accusandolo di persecuzione religiosa, negando però di agire su ordine delle autorità cinesi.
 
I seguaci di Dorje Shugden sostengono che l' ''[[Tenzin Gyatso|Oceano di Saggezza]]'' in realtà non contesti la loro [[divinità]], ma voglia semplicemente estendere la propria autorità a tutte le scuole del [[Buddhismo tibetano]], e che anzi continui a praticare privatamente l' antica tradizione. Attualmente essi hanno formato due grandi associazioni religiose: la principale è la [[Dorje Shugden Devotees Charitable & Religious Society]] di [[Nuova Delhi]], mentre l' altra è la [[Western Shugden Society]] di [[Londra]], ispirata all' operato di [[Kelsang Gyatso|ghesce Kelsang Gyatso]].
 
Circa la vicenda secolare di Dorje Shugden, [[Lama (buddhismo)|lama]] [[Gonsar Tulku Rinpoche]], [[khenpo]] del [[Monastero Rabten Choeling]] di [[Ginevra]], ha dichiarato in tono molto critico: «Stiamo attraversando una delle fasi più difficili della nostra [[storia del Tibet|storia]], che affligge tutti i [[tibetani]]. Ma dobbiamo riconoscere che il [[Tibet]] è un Paese come tutti gli altri, e che anche i [[tibetani]] possono sbagliare. In questo mondo non esistono luoghi paradisiaci. In passato il nostro popolo è stato quasi sempre solo lodato. Tuttavia troppe lodi prive di senso critico non giovano a nessuno. In realtà in [[Tibet]] le cose vanno come dalle altre parti.».
 
==I [[Tempio buddhista|templi]] di Dorje Shugden==
[[File:Trode-outside.jpg|thumb|Il [[Trode Khangsar]] di [[Lhasa]]]]
Dai tempi del [[Lozang Gyatso|Quinto Dalai Lama]] sino ai giorni nostri, il [[culto]] di Dorje Shugden è fiorito in molti luoghi differenti, non solo in [[Tibet]] ma anche in .
 
Il principale [[Tempio buddhista|tempio]] di Dorje Shugden è il [[Trode Khangsar]], a [[Lhasa]], voluto dal [[Lozang Gyatso|V Dalai Lama]] allo scopo di sottomettere il neonato spirito tramite potenti rituali che non ebbero effetto. Il [[Tempio buddhista|tempio]] è peraltro famoso per aver ospitato il celebre [[Oracolo di Dorje Shugden|oracolo]]. Al di fuori della capitale esistono templi e [[cappella|cappelle]] ad esempio a [[Tashilhunpo]], al [[Monastero Sampheling]] di [[Chatreng]], residenza di [[Trijang Rinpoce]], o a [[Monastero Jampa Ling|Jampa Ling]], presso [[Chamdo]]. Un apposito [[monastero]] dedito al culto si trova nella prefettura di Chakzamka, nel [[Kham]].
Oggi, però, esistono molti altri luoghi di culto in [[Paese (area geografica)|Paesi]] quali [[Cina]], [[Nepal]], [[Mongolia]] e [[India|India settentrionale]].
 
==Bibliografia==
* ''Il demone e il Dalai Lama - Tra Tibet e Cina, mistica di un triplice delitto'', di [[Raimondo Bultrini]];
* ''The New Kadampa Tradition and the Continuity of Tibetan Buddhism in Transition'', articolo di [[David Kay]] pubblicato presso il [[Journal of Contemporary Religion]];
* ''Letting Daylight into Magic. The Life and Times of Dorje Shugden'', articolo di [[Stephen Batchelor]];
* ''Two Sides of the Same God'' e ''Prisoners of Shangri-La. Tibetan Buddhism and the West'', di [[D. S. Lopez, Jr.]];
 
==Altre voci==
* [[Buddhismo]];
* [[Buddhismo tibetano]];
* [[Buddhismo Vajrayana]];
* [[Tibet]];
* [[Storia del Tibet]];
* [[Manjusri]];
* [[Dalai Lama]];
* [[Oracolo Nechung|Nechung]];
* [[Oracoli tibetani]];
* [[Trode Khangsar]];
* [[Monastero di Dunkhar]];
* [[Monastero Songzanlin]];
 
==Collegamenti esterni==
*{{en}}[http://wisdombuddhadorjeshugden.org/ Dorje Shugden] wisdombuddhadorjeshugden.org/
*{{en}}[http://dorjeshugden.com/wp/
*[http://www.rivistastudio.com/editoriali/politica-societa/come-si-diventa-unex-divinita/]
{{portale|Buddhismo}}
 
{{Portale|Germania}}
[[Categoria:Buddhismo tibetano]]
 
[[Categoria:Comuni del circondario della Frisia Settentrionale]]
[[br:Dorje Shugden]]
[[de:Dorje Shugden]]
[[en:Dorje Shugden]]
[[es:Dorje Shugden]]
[[et:Dorje Shugden]]
[[fr:Dordjé Shougdèn]]
[[ja:シュクデン]]
[[nl:Dorje Shugden]]
[[pt:Dorje Shugden]]
[[zh:多杰雄登]]