Beirut e Opsec: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|il gruppo musicale|[[Beirut (gruppo musicale)]]}}
'''OPSEC''' è l'acronimo di ''Operations Security'' [http://www.nato.int/docu/stanag/aap006/aap-6-2010.pdf NATO AAP-6 ]. Esso è un processo che ha lo scopo di dare ad un'operazione militare l'appropriato livello di sicurezza, per negare le conoscenze al potenziale avversario circa le disposizioni, le capacità, gli intenti e le vulnerabilità delle forze amiche.
{{Avvisounicode}}
L'OPSEC, insieme alla ''Deception'', ''Psychological Operation'', ''Destruction'' e all<nowiki>'</nowiki>''Electronic Warfare'', costituisce uno dei cinque pilastri del ''Command & Control Warfare'' (C2W), che è il sistema composto di personale, equipaggiamenti, procedure, organizzato in maniera da fornire al Comandante gli strumenti necessari per condurre e portare a termine la missione assegnata.
{{Divisione amministrativa
|Nome = Beirut
|Nome ufficiale = بيروت
|Panorama = Beirut.png
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma = BlasonBeyrouth4.jpg
|Stato = LBN
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Beirut
|Divisione amm grado 2 = no
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Latitudine decimale =
|Longitudine decimale =
|Latitudine gradi = 33
|Latitudine minuti = 54
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 35
|Longitudine minuti = 31
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Superficie =
|Note superficie =
|Abitanti = 1200000
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2005 stima agglomerato urbano
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso = 01
|Fuso orario =
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
|Sito = http://www.beirut.gov.lb/
}}
'''Beirut''' ({{Arabo|بيروت}}, ''Bayrūt''; [[Lingua francese|francese]]: ''Beyrouth''; anticamente '''Berito''') è la capitale del [[Libano]]. La città conta circa 1.200.000 abitanti all'interno dei confini [[Amministrazione|amministrativi]], ma l'[[area metropolitana]] che si estende al di fuori di essi conta oltre due milioni di abitanti.<ref>L'agglomerato urbano di Beirut comprende porzioni dei distretti di [[Distretto di Metn|Metn]], [[Distretto di Baabda|Ba‘abda]], [[Distretto di Chouf|Chuf]] e [[Distretto di Aley|Aley]].</ref>
 
I principi basilari del negare l'accesso al nemico alle informazioni risalgono a centinaia di anni fa. Esempi possono essere ritrovati nel trattato di Sun Tzu, ''L'arte della guerra'' (400-320 a.C.) o nell'opera di Niccolo Machiavelli, ''Dell'arte della guerra'' (1521).
Nonostante le gravi distruzioni causate dalla guerra civile libanese ([[1975]]-[[1990]]), Beirut è tornata ad essere la principale piazza [[Finanza|finanziaria]], [[banca]]ria, [[Assicurazione|assicurativa]] e commerciale del [[Vicino Oriente]]. Grazie alla sua storia cosmopolita, la città rappresenta inoltre un centro culturale e accademico di grande rilevanza.
L'idea di OPSEC inizia ad affermarsi durante la [[seconda guerra mondiale]]. Tuttavia, lo sviluppo di una metodologia vera e propria si ha a partire dalla [[guerra del Vietnam]], quando le Forze Armate Statunitensi costituirono per la prima volta un ''team ad hoc'' denominato ''Purple Dragon'', allo scopo appunto di determinare come il nemico fosse capace di ottenere informazioni dettagliate sulle operazioni militari. Si dovrà arrivare poi al 1988 quando, sotto la [[Ronald Reagan|presidenza Reagan]] verrà approvato un programma di sicurezza che portò alla nascita di un'Interagenzia (''Interagency OPSEC Support Staff''&nbsp;– IOSS) per identificare, controllare e proteggere le informazioni connesse alle operazioni militari USA.
 
L'OPSEC è spesso semplicemente considerata un'altra disciplina della sicurezza, in realtà, essa integra le discipline della sicurezza tradizionale nel curare la segretezza. I programmi tradizionali della sicurezza hanno dei requisiti espressi in regole e direttive, concentrate principalmente sulla tutela delle informazioni classificate.
Beirut è sede della ESCWA ([[Consiglio Economico e Sociale|''United Nations Economic and Social Commission for Western Asia'']]) e degli uffici regionali per il [[Paesi arabi|mondo arabo]] della [[Organizzazione Internazionale del Lavoro]] e dell'[[UNESCO]].
 
L'OPSEC si focalizza prevalentemente sulle attività e informazioni non classificate.
== Geografia ==
Molti, infatti, erroneamente ritengono che se le informazioni o attività non sono abbastanza importanti da essere classificate, allora esse non necessitano di essere protette. Fonti governative USA stimano che fra il 75 ed il 90% dei fabbisogni della raccolta informativa degli avversari possono essere soddisfatti attraverso fonti aperte non classificate.
Beirut è una città costiera situata nel [[Bacino del Mediterraneo|bacino orientale del mar Mediterraneo]], ai piedi della catena montuosa che attraversa il Libano.
Il processo di pianificazione dell'OPSEC è articolato in cinque fasi aventi lo scopo di identificare, controllare e proteggere, generalmente, le tracce non classificate della pianificazione ed esecuzione di attività militari sensibili, mettendo in atto delle misure (passive e/o attive) con lo scopo di eliminare o ridurre le informazioni critiche al nemico. È un processo sistemico e collaudato che consente di guardare sé stessi dal punto di vista dell'avversario.
 
;Legge dell'OPSEC:
Essa nasce su di una piccola [[penisola]] che si estende verso [[ovest]] nel mare, poi con il crescere della popolazione si è allargata anche verso sud-est urbanizzando parte delle colline.
"In breve, conosci la minaccia, conosci come proteggerti e proteggiti, o l'avversario ti vincerà!".
 
La penisola, sulla quale sorge la città non è pianeggiante ma leggermente collinare, in particolare due colline la caratterizzano: una situata nella zona orientale e una in quella occidentale.
 
Beirut è attraversata da un [[fiume]] che porta lo stesso nome della città.
 
=== Clima ===
Il clima di Beirut è essenzialmente [[Clima mediterraneo|mediterraneo]] con inverni corti, piuttosto miti e frequentemente piovosi, mentre le estati sono lunghe e afose.
 
Le temperature d'[[inverno]] sono mediamente intorno ai 10&nbsp;°C mentre d'[[estate]] si arriva a più di 30, con un'[[umidità]] che può superare il 70%.
 
== Storia ==
[[File:Beirut1912.jpg|thumb|left|280px|Mappa del centro di Beirut agli inizi del Novecento.]]
 
{{quote|O amore di Beirut<br />O amore dei giorni<br />Ritorneranno, o Beirut<br />I giorni ritorneranno.|[[Fairouz]], ''Hawa Beirut''}}
 
Le origini di Beirut risalgono a un insediamento [[Fenici|cananeo]] dell'[[età del bronzo]] (intorno al XIX secolo a.C.), ma le prime testimonianze storicamente attestabili sono databili alla [[Nuovo Regno dell'Egitto|XVIII dinastia egizia]], quando il nucleo urbano viene menzionato in una [[Scrittura cuneiforme|tavoletta cuneiforme]] appartenente alle cosiddette [[Amarna|"lettere di Amarna"]].
 
L'[[etimologia]] del [[toponimo]] associa il probabile nome fenicio e [[Lingua accadica|accadico]] ''Bêrūt'' al significato di "pozzi" o "sorgenti d'acqua" (si confronti con بئر, ''biʾr'' in [[Lingua araba|arabo]] e באר, ''be'er'', plurale בארות, ''be'erot'' in [[Lingua ebraica|ebraico]]).
 
Durante il periodo di massima fioritura delle [[Fenici|città-stato fenicie]], Beirut rimase in una posizione di limitata importanza, all'ombra di [[Tiro (città)|Tiro]], [[Sidone]] e [[Byblos]].
 
Nel [[140 a.C.]] la città fu distrutta nel corso nella lotta per la successione al trono [[Dinastia seleucide|seleucide]] tra [[Diodoto Trifone]] e [[Antioco VII]] e venne presto ricostruita secondo un modello urbanistico prettamente [[Ellenismo|ellenistico]] con il nome di "Laodicea nella Fenicia" (Λαοδικεια ή του Φοινίκη).
 
Beirut acquisì crescente importanza durante il periodo [[Impero Romano|romano]], venendo innalzata al rango di [[Colonie nell'antichità|colonia]] nel [[I secolo]] con il nome di ''Colonia Iulia Augusta Felix Berytus''. A partire dal [[III secolo]], la città si fregiò del privilegio di ospitare la famosa Scuola di [[Diritto romano|Diritto]], che rivaleggiò in fama con le scuole di [[Atene]], [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] e [[Cesarea in Palestina|Cesarea di Palestina]] e contribuì alla raccolta del materiale giurisprudenziale di [[diritto romano]], giovandosi del lavoro di insigni giuristi come [[Emilio Papiniano|Papiniano]] e [[Ulpiano]].
 
Nel [[531]], sotto il regno dell'imperatore [[Impero bizantino|bizantino]] [[Giustiniano]] ([[527]]-[[565]]), la scuola venne scelta per contribuire all'elaborazione del [[Corpus iuris civilis]], ma, nel [[551]], Beirut fu sconvolta da un violento terremoto. La scuola fu spostata nella vicina [[Sidone]] e la città cadde in un lungo periodo di declino, venendo infine conquistata dalle truppe [[omayyadi]] nel [[635]].
 
Nel [[1110]] la città venne conquistata dalle armate [[crociate]] di [[Baldovino I di Gerusalemme|Baldovino I]] e fu annessa al [[Regno di Gerusalemme|regno crociato di Gerusalemme]], diventando la sede di una [[Signoria di Beirut|signoria]] all'interno del [[Principato di Galilea]], ma fu ripresa da [[Saladino|Ṣalāḥ al-Dīn ibn Ayyūb]] nel [[1187]], dopo la [[Battaglia di Hattin|battaglia di Ḥaṭīn]]. La città fu ripresa da Amalrico di Lusignano (in seguito re Amalrico II di Gerusalemme) nel [[1194]] e prosperò economicamente, in particolare sotto la reggenza di [[Giovanni di Ibelin]] detto "il vecchio signore di Beirut" ([[1205]]-[[1236]]), una delle personalità più influenti di ''[[Outremer]]''. Fu costruita in questo periodo la chiesa di San Giovanni Battista dei [[Cavalieri Ospitalieri]], oggi moschea al-ʿUmarī. Il periodo crociato si concluse il 31 luglio [[1291]] con la conquista [[Mamelucchi|mamelucca]].
 
Nel [[1516]] Beirut viene conquistata dagli ottomani e in questo periodo l'economia crebbe, soprattutto grazie alle politiche dell'[[Faccardino|Emiro Fakhr al-Dīn]] che aumentò gli scambi con diverse altre città del [[Mediterraneo]], in particolare con [[Venezia]]<ref>Per una più estesa trattazione del periodo storico delle [[Crociata|Crociate]], anche con specifico riferimento a Beirut, si legga in:
* Murray, Alan V. ''The Crusader Kingdom of Jerusalem: A Dynastic History, 1099-1125'', Oxford, Prosopographica et genealogica, 2000. ISBN 1-900934-03-5
* Runciman, Steven. ''Storia delle Crociate'', Torino, Einaudi, 1993.</ref>.
[[File:Beirut1900.jpg|thumb|280px|left|Beirut in una cartolina degli inizi del Novecento.]]
A partire dal [[XVIII secolo]] le fortune di Beirut sono contrapposta a periodi meno favorevoli. L'emiro [[Bashir Shihab II]] intraprese anch'esso politiche economiche che favorirono la città allo stesso tempo però nel [[1832]] strinse un'alleanza con il figlio del ribelle egiziano [[Mohammed Ali]], [[Ibrahim Pascià]].<br />
Questo causò allarmismo all'interno dei dirigenti dell'[[Impero ottomano]] e di diverse nazioni europee, in particolare il [[Regno Unito]].<br />
Nel [[1840]] Beirut viene bombardata e riconquistata da una flotta composta da austriaci, inglesi e turchi.
 
Negli anni che seguirono la popolazione di Beirut crebbe molto per i traffici commerciali che si facevano intensi arricchendo la città ed anche perché accolse molti profughi [[Chiesa maronita|cristiano-maroniti]] che fuggirono da [[Distretto di Shuf|monti Shuf]] e da [[Damasco]] dove erano stati perseguitati. Le truppe francesi, per proteggere i maroniti, entrarono in città.
 
Nel 1866 alcuni missionari siriani e americani fondarono il Syrian Protestant College che divenne l'''[[Università Americana di Beirut|American University of Beirut]]'', una delle università più prestigiose di tutto il [[Vicino Oriente]].
 
Allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] Beirut era ancora una città dell'[[Impero ottomano]] e per questo motivo subì l'embargo degli alleati che colpì molto la popolazione. Durante questo periodo molto difficile per la città (ci fu anche una grave carestia ed un'epidemia di peste) i cittadini si rivoltarono contro i turchi.Coloro che scatenarono la rivolta furono però catturati e impiccati nell'odierna Piazza dei Martiri (Place des Martyrs).
 
La fine della [[prima guerra mondiale]] comportò anche la fine della dominazione turca su Beirut che passò sotto controllo francese nel [[Mandato#Il mandato nel diritto internazionale|mandato]] del ''Grande Libano'' che comprendeva anche la [[Siria]].
 
Durante la seconda guerra mondiale Beirut viene occupata dagli alleati che la utilizzano come base per i rifornimenti.
 
Dopo la guerra, nel [[1946]], i francesi lasciano Beirut che diventa la capitale del neonato stato del Libano. Durante il [[1948]] Beirut accoglie molti profughi [[Esodo ebraico dai paesi arabi|ebrei cacciati dai paesi arabi]] e il [[Libano]] diventa l'unico stato arabo in cui la popolazione ebraica è aumentata dopo la creazione dello stato di Israele. Sempre nel [[1948]] a Beirut arrivarono molti [[Esodo palestinese del 1948|profughi palestinesi]].
 
Nel [[1958]] Beirut viene scossa da un prima guerra civile tra cristiani e islamici. Questo periodo venne definito [[crisi libanese del 1958]] e solo l'arrivo dei marine americani riuscì a riportare la calma.
 
Negli anni 60 Beirut ha il suo massimo sviluppo economico. La città è frequentata da personaggi famosi di tutto il mondo, la vita notturna è molto viva e Beirut si guadagna il titolo di ''Parigi del Medio Oriente''. Oltre che sede di divertimento Beirut diviene la capitale finanziaria del mondo arabo.
 
Nel 1967 la [[guerra dei sei giorni]] provoca l'arrivo di migliaia di profughi palestinesi. Questo sarà uno dei fattori che scatenerà lo scoppio della guerra civile.
 
I quindici anni tra il [[1975]] e il [[1990]] sono i più bui per la città. Beirut diventa il campo di battaglia principale della [[guerra civile libanese]], durante la quale la stragrande maggioranza delle famiglie ebree presenti in Libano lascia il paese, come molti cristiani maroniti e altre famiglie abbienti che si trasferiscono all'estero portando con sé i capitali di cui disponevano. Oltre che subire gli scontri tra le milizie cristiane e musulmane, Beirut viene anche bombardata dall'esercito israeliano nell'intento di snidare il comando di [[Yasser Arafat]] che si era rifugiato proprio nella capitale libanese. Dopo un quinquennio di scontri Beirut è quasi totalmente rasa al suolo.
 
Finita la guerra civile è stato avviato un imponente progetto di ricostruzione della città con l'intento di rendere nuovamente Beirut capitale finanziaria e dei divertimenti del mondo arabo. Promotore di questo progetto è stato l'ex [[Primo ministro]] [[Rafiq al-Hariri]].
 
Il [[14 febbraio]] [[2005]] [[Rafiq al-Hariri]] muore a causa di un attentato che uccise altre 22 persone. Il fatto suscitò un tale clamore che spinse migliaia di persone a scendere in piazza per protestare pacificamente contro la presenza siriana in [[Libano]] e chiedendo che questo contingente si ritirasse,cosa che in effetti è capitata. Questo episodio è stato chiamato la [[rivoluzione dei cedri]].
 
Nell'estate del [[2006]] i quartieri a sud di Beirut (a maggioranza sciita) e l'aeroporto vengono bombardati dall'esercito israeliano durante la [[Guerra del Libano (2006)|guerra del Libano]].
 
Nel [[maggio]] - [[giugno]] [[2008]] Beirut vive nuovamente il clima della guerra civile. [[Hezbollah]], in seguito ad alcune azioni intraprese dal governo di [[Fouad Siniora]], diede il via ad una protesta molto violenta bloccando strade, incendiando materiali e scontrandosi con i miliziani filo - occidentali. Nel giro di poco tempo il partito sciita conquistò la parte islamica di Beirut, ''Beirut ovest''. Dopo questa prova di forza, che fece diversi morti, [[Hezbollah]] consegnò la città all'esercito libanese e decise di ritirarsi. Bisogna notare che la parte sciita in Libano è cresciuta enormemente in termini demografici rispetto al resto della popolazione, ma non è cresciuta altrettanto la sua rappresentanza politica nel paese.
 
=== Centro di Beirut ===
[[File:Beirut Downtown.jpg|thumb|right|Scorcio del centro della città di sera]]
 
Il centro di Beirut uscì letteralmente devastato dalla guerra civile. Nel 1992 il primo ministro [[Rafiq Hariri]], per riportare prestigio alla capitale e anche a tutto il [[Libano]], diede vita a una delle più grandi opere di ricostruzione mai viste.
Per fare questo venne fondata la ''Società libanese per lo sviluppo e la ricostruzione del quartiere centrale di Beirut'', meglio conosciuta come ''Solidere'' acronimo di Societé libanaise de reconstruction.
 
{{cn|Questa era (ed è ancora) una società quotata anche in borsa e la maggior parte delle azioni apparteneva ai vecchi proprietari degli immobili. L'attuazione del progetto non fu semplice a causa di numerosi problemi legali e critiche nei confronti del premier, accusato di possedere la maggior parte delle azioni e quindi di aver scatenato un conflitto d'interessi.
 
Molti accusarono ''Solidere'' di non aver rispettato i patti con gli archeologi (tutta la zona era ricchissima di reperti) e di aver dato un'impronta troppo occidentale ai palazzi ma, nonostante tutto, il centro di Beirut è una delle zone più visitate della città, grazie ai lussuosi ristoranti e all'atmosfera più tranquilla rispetto al resto della capitale, dove il traffico automobilistico si può definire come minimo opprimente ed è regolato dall'esercito libanese, dato che non esiste un corpo di vigili urbani.
Bisogna aggiungere che il centro di Beirut è costantemente presidiato e in qualche modo 'protetto' da squadre di polizia in borghese, che controlla ogni entrata al centro e obbliga chi vuole - anche le donne - a perquisizioni sommarie delle borse.}}
 
== Monumenti e luoghi di interesse ==
[[File:BeirutRaouche.jpg|thumb|280px|I faraglioni di Raouché visti dalla ''Corniche'', il lungomare di Beirut.]]
La parte storica di Beirut ha subito danni enormi durante gli anni della guerra civile, causati sia dalle varie milizie che si affrontavano all'interno della città, sia dall'esercito israeliano. In particolar modo nel [[1982]] l'esercito di [[Israele]] effettuò un bombardamento durissimo su tutta la città.
 
Nonostante questo, a Beirut rimangono ancora diversi luoghi interessanti, molti palazzi del periodo ottomano sono stati restaurati e alcune zone conservano ancora l'impronta di quella che era la città vecchia con diverse piccole vie, come nei quartieri cristiani di [[Achrafieh]] e di [[Gemmayzeh]].
 
Interessante è anche passeggiare nel centro e trovarsi di fronte a palazzi completamente restaurati e altri ancora crivellati di pallottole. In molte delle case abbandonate durante la prima guerra civile e poi lasciate in disuso, perché pericolanti o comunque molto pericolose, abitano profughi palestinesi che le hanno occupate, anche perché sprovvisti di permesso di lavoro. Il governo libanese, infatti, non ha voluto integrare i Palestinesi più poveri che si sono rifugiati nel paese.
 
=== Palazzi ===
* Gran Serraglio
* Palazzo del parlamento
* Palazzo del Municipio
 
=== Luoghi di culto ===
* Cattedrale ortodossa di san Giorgio
* Moschea di Al-Omari
* Cattedrale maronita di san Giorgio
* Moschea Mohammad al-Amin
 
=== Altri luoghi ===
* Centro di Beirut
* Corniche
* Scogli del piccione
* Terme romane
* Campus della AUB-American University of Beirut
* Cardo maximus
* Piazza dei martiri (Place des Martyrs)
 
== Società ==
=== Le confessioni religiose ===
[[File:ChurchMosque.jpg|thumb|chiesa accanto ad una moschea a Beirut]]
Beirut è da sempre una città multietnica e multireligiosa, le confessioni riconosciute sono 18, per questo viene definita talvolta ''la città dalle 18 religioni''.
 
Le due fedi più importanti sono quella [[musulmana]] e quella [[cristiana]], oltre a una forte minoranza [[drusi|drusa]].
I più numerosi tra i musulmani sono i [[sunniti]] e gli [[sciiti]]. Fra questi ultimi figurano anche esponenti della corrente [[ismailita]] e di quella [[alawiti|alawita]]. Sono presenti anche i [[curdi]], anche se in piccolo numero.
 
Tra i cristiani i più numerosi sono quelli appartenenti alla fede [[maronita]]. Subito dopo vengono i [[Chiesa greco-ortodossa|greco ortodossi]].
 
Oltre a costoro si hanno anche: [[ortodossi|siriaco-ortodossi]], [[cattolicesimo|siriano-cattolici]], [[protestanti]], [[cattolici]] (rito latino), [[armeni]], [[Chiesa cattolica caldea|caldei]], [[Chiesa cattolica greco-melchita|melchiti]] e gli [[Chiesa armeno-cattolica|armeno-cattolici]], il cui [[patriarca (cristianesimo)|patriarca]] risiede a Beirut.
 
Sempre in base alle confessioni religiose, Beirut viene divisa simbolicamente in due parti: una Beirut orientale ed una occidentale.
La parte orientale è quella a maggioranza cristiana, mentre quella occidentale è in gran parte musulmana.
 
Durante gli anni della [[guerra civile libanese]], questa divisione passò da simbolica a reale. Fu tracciata la ''linea verde'' (da molti definita "infame") che divenne teatro di terribili scontri tra opposte fazioni.
 
==== Gli ebrei di Beirut ====
{{Vedi anche|Storia degli Ebrei in Libano}}
Attualmente sono rimasti pochissimi ebrei a Beirut, le stime parlano di un centinaio di residenti fissi. Molti sono fuggiti a causa della guerra civile che devastò il Libano dal 1975 al 1990 ma il vero motivo che spinse la comunità ebraica ad allontanarsi dal Libano fu l'invasione da parte di [[Israele]] nel [[1982]], con la cosiddetta operazione militare "Pace in Galilea". Da quel giorno gli ebrei sono visti sempre con diffidenza, dal momento che si tende a credere che molti problemi del Libano siano causati da Israele.
 
I primi ebrei raggiunsero Beirut per sfuggire alle persecuzioni che subirono in Spagna a partire dal [[1492]], da allora il numero crebbe.
 
Provenienti da diverse città del [[Vicino Oriente]] per sfuggire le repressioni antiebraiche anche durante la [[Guerra arabo-israeliana del 1948|Guerra arabo-israeliana]] del [[1948]], le famiglie israelite aumentarono in [[Libano]].
 
Nella sola Beirut si contavano 20.000 persone di fede ebraica e nella città sorsero scuole e persino due banche ebraiche.
 
Il [[Wadi Abu Jamil]] era il quartiere ebraico di Beirut.
 
Tra il marzo e l'aprile del 2008, l'organizzazione che sta ricostruendo il centro della capitale libanese ha affermato che la sinagoga di Beirut, la ''Maghen Abraham'', dopo anni di incurie e abbandono sarà restaurata.
 
== Cultura ==
[[File:American University of beirut3.jpg|thumb|right|Museo dell'AUB]]
Beirut è considerata una delle capitali culturali più importanti di tutto il medioriente.
 
Questo grazie soprattutto alla tolleranza dei propri abitanti che ha permesso, nel corso dei secoli, alle varie etnie e gruppi religiosi di stabilirsi e svilupparsi.
 
Le attività culturali, come molti altri aspetti, si bloccarono durante gli anni della [[Guerra civile libanese|guerra civile]].
 
Nel [[1999]] Beirut è stata eletta [[Capitale araba della cultura]].
 
Beirut è sede di molte università e non mancano i musei, i centri culturali, le gallerie e i festival artistici. È sicuramente una città di respiro internazionale, nei fatti e nell'immaginario collettivo di tutto l'occidente.
 
=== Università ===
* [[Università Americana di Beirut]] (AUB)
* Università di san Giuseppe
* [[Università Araba di Beirut]]
* [[Università Libanese]]
* Università Haigazian
* Università Saint Esprit Kaslik (USEK)
 
=== Musei ===
* Museo nazionale di Beirut
* Museo Sursock
* Museo della Cilicia
* Museo della AUB
* Museo privato di Robert Mouawad
 
== Infrastrutture e trasporti ==
La città è servita dall'[[Aeroporto Internazionale di Beirut Rafic Hariri]].
 
== Gemellaggi ==
* {{Gemellaggio|Italia|Trieste|1956}}
 
== Sport ==
 
Beirut, insieme a [[Sidone]] e [[Tripoli (Libano)|Tripoli]] ha ospitato la [[Coppa d'Asia 2000|Coppa d'Asia del 2000]]. Sono due gli stadi di Beirut: lo Sports City Camille Chamoun e lo Stadio Municipale di Beirut.
 
Otto squadre di [[Calcio (sport)|calcio]] della Premier League Libanese hanno sede a Beirut: Nejmeh, Al-Ansar, Al-Hikma, Al-Ahed, Al-Mabarrah, Safa, Racing Beirut e Shabab Al-Sahel.
 
Due squadre di [[Pallacanestro]] hanno sede a Beirut: Al Riyadi e Al Hikma. Entrambe giocano nella massima serie del Campionato di Pallacanestro Libanese.
 
Altri eventi sportivi che si svolgono a Beirut sono: Maratona di Beirut, corse di cavalli all'Ippodromo di Beirut, tornei di Golf e Tennis che si svolgono nel Golf Club del Libano.
 
Recentemente Beirut ha preso parte anche al Campionato di Rugby Libanese che si svolge nella città con tre squadre a rappresentarla.
 
Beirut è considerata come una possibile candidata ai [[Giochi Olimpici del 2024]]. L'enorme progetto per 1.2 miliardi di dollari di Sannine Zenith potrebbe farle vincere la competizione.
 
== Galleria fotografica ==
<center>
<gallery>
File:BeirutNejemah.jpg|la torre dell'orologio a place d'Etoile
File:BeirutParliament.jpg|la sede del Parlamento
File:Sursock house.jpg|facciata del museo Sursock
File:Aubeirut174.jpg|scorcio dell'American University of Beirut
File:BeirutAlOmari.jpg|la moschea Mohammad al-Amin
File:Maghen Abraham Synagogue (side).JPG|sinagoga Maghen Abraham
File:Grand-Serail.jpg|il Gran Serraglio
File:Downtown Beirut Lebanon.JPG|Downtown vista dal mare
 
</gallery>
</center>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Dunston Carter, Thomas. ''Siria e Libano'', [[Torino]], [[Lonely Planet]] 2008.
* [[Adunis]]. ''Beirut. La non-città'', [[Milano]], Medusa, 2007. ISBN 978-88-7698-145-6
* Barakat, Hoda. ''L'uomo che arava le acque'', Milano, Ponte alle Grazie, 2003. ISBN 88-7928-627-7
* Daif, Rashid. ''E chi se ne frega di Meryl Streep!'', [[Roma]], Jouvence, 2003.
* Fawaz Tarazi, Leila. ''Merchants and Migrants in Nineteenth-Century Beirut'', Cambridge, Harvard University Press, 1983.
* Haidar, Mazen. ''Città e Memoria, Beirut, Berlino, Sarajevo, Milano'', Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], 2006. ISBN 88-424-9237-X
* Hanssen, Jens. ''Fin De Siècle Beirut. The Making of an Ottoman Provincial Capital'', Oxford, Clarendon Press, 2005. ISBN 0-19-928163-7
* Johnson, Michael. ''Class and Client in Beirut: The Sunni Muslim Community and the Lebanese State'', London, Ithaca Press, 1986.
* Kassir, Samir. ''Histoire de Beyrouth'', Paris, Fayard, 2003. ISBN 2-213-02980-6
* Khalaf, Samir. ''Heart of Beirut. Reclaiming the Bourj'', London, Saqi Books, 2006. ISBN 0-86356-542-5
* Nassib, Selim. ''Una sera qualsiasi a Beirut'', Roma, Edizioni e/o, 2006. ISBN 88-7641-719-2
* Saliba, Robert. ''Beirut City Center Recovery: The Foch-Allenby and Etoile Conservation Area'', Göttingen, Steidl, 2004. ISBN 3-88243-978-5
* Salibi, Kamal. ''A House of Many Mansions: The History of Lebanon Reconsidered'', London, I.B. Tauris, 1988. ISBN 0-520-06517-4
* Salibi, K. ''The Modern History of Lebanon'', Delmar, Caravan Books, 1977. ISBN 0-88206-015-5
* Samman, Ghada. ''Un taxi per Beirut'', Roma, Jouvence, 1995. ISBN 88-7801-232-7
 
Per maggiori riferimenti bibliografici si rimanda alla voce [[Libano#Bibliografia|Libano]].
 
== Voci correlate ==
* [[Achrafieh|Ashrafiyye]]
* [[Unsi Al Hagg]]
* [[Signoria di Beirut]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Beirut}}
{{Interprogetto/notizia|Israele colpisce Beirut}}
 
== Collegamenti esterni ==
'''Istituzioni pubbliche ed internazionali'''
* {{lingue|ar|en|fr}} [http://www.beirut.gov.lb/ Municipio di Beirut]
* {{lingue|ar|en|fr}} [http://www.destinationlebanon.com/beirut.asp Destination Lebanon: Beirut] (include una mappa interattiva)
* {{en}} [http://www.forum.ws/ Forum de Beyrouth]
* {{en}} [http://www.bielcenter.com/ BIEL]
* {{en}} [http://www.beirutairport.gov.lb/home.html Aeroporto Internazionale di Beirut]
* {{lingue|ar|en|fr}} [http://www.portdebeyrouth.com Porto di Beirut]
* {{en}} [http://www.bse.com.lb/ Borsa di Beirut]
* {{lingue|ar|en}} [http://www.escwa.org.lb/ Commissione Economica e Sociale delle Nazioni Unite per l'Asia Occidentale (ESCWA)]
 
'''Relazioni bilaterali'''
* [http://www.ambbeirut.esteri.it/ Ambasciata italiana a Beirut]
* [http://www.eda.admin.ch/repadd/i/home/emb/landb42f5bb1-973a-4bb8-bde0-b11ae747444e.html Ambasciata svizzera in Libano]
* [http://www.iicbeirut.org/ Istituto Italiano di Cultura in Libano]
* [http://www.ice.gov.it/estero2/beirut/ Sede di Beirut dell'Istituto italiano per il Commercio con l'Estero]
 
'''Cultura'''
* {{lingue|ar|en|fr}} [http://www.beirutnationalmuseum.org/ Museo Nazionale di Beirut]
* {{en}} [http://www.aub.edu.lb/ American University of Beirut (AUB)]
* {{en}} {{lingue|ar}} [http://www.bau.edu.lb/ Beirut Arab University]
* {{en}} [http://www.haigazian.edu.lb/ Haigazian University]
* {{en}} [http://www.lau.edu.lb/ Lebanese American University (LAU)]
* {{fr}} [http://www.ul.edu.lb/ Université Libanaise (UL)]
* {{lingue|fr|en}} [http://www.usj.edu.lb/ Université Saint-Joseph (USJ)]
 
'''Storia e società'''
* {{en}} [http://almashriq.hiof.no/lebanon/900/910/919/beirut/greenline/index.html La "Linea Verde" di Beirut (1975-1990)] (un'analisi geografica, storica, urbanistica e sociologica della "Linea Verde")
* [http://www.trickster.lettere.unipd.it/archivio/2_citta/numero/rubriche/ricerca/celli_beirut/celli_beirut.html "A chi interessa Beirut..."], recensione di alcuni testi del poeta Adunis, a cura della rivista interculturale online "Trickster".
 
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==Collegamenti esterni==
[[Categoria:Città fenicie]]
*[https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/09/09/AR2006090901105.html Bin Laden Trail 'Stone Cold'], ''[[Washington Post]]'', 10 settembre 2006
[[Categoria:Città del Libano]]
*[https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/03/19/AR2008031903760.html After a Decade at War With West, Al-Qaeda Still Impervious to Spies], ''[[Washington Post]]'', 20 marzo 2008
[[Categoria:Capitali di stato]]
* {{cita web|http://www.ioss.gov/|U.S. Government OPSEC site}}
[[Categoria:Siti archeologici fenici]]
* [https://web.archive.org/web/20090924101325/http://www.dtic.mil/doctrine/jel/new_pubs/jp3_13_3.pdf Operations Security (JP 3-13.3)] PDF U.S. DoD Operations Security Doctrine
[[Categoria:Siti archeologici del Libano]]
* {{cita web|http://www.opsecprofessionals.com|Operations Security Professionals}}
[[Categoria:Beirut]]
 
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[[Categoria:Intelligence]]
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