Treviso e Categoria:Patrimoni dell'umanità della Repubblica Ceca: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=[[Treviso (disambigua)]]}}
{{interprogetto}}
{{quote|Dove Sile e Cagnan s'accompagna|[[Dante Alighieri]], [[Divina Commedia]] (Paradiso, IX, v.49)|}}
{{Comune
|nomeComune = Treviso
|linkStemma = Treviso-Stemma.png
|siglaRegione = VEN
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|abitanti = 81.763
|anno = 31-12-2006 (Fonte: ISTAT)
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|frazioni =
|comuniLimitrofi = [[Carbonera]], [[Casier]], [[Paese (TV)|Paese]], [[Ponzano Veneto]], [[Preganziol]], [[Quinto di Treviso]], [[Silea]], [[Villorba]]
|cap = 31100
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|nomeAbitanti = Trevigiani o Trevisani (ant. Trivigiani)
|patrono = [[San Liberale]]
|festivo = [[27 aprile]]
|sito = http://www.comune.treviso.it/
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
<div class="rad itwiki_template_toc" style="width:22em; float:right; text-align:left; margin-bottom:1em; margin-left:2em; padding:0 1em; font-size:smaller">
[[Immagine:Nuvola apps kate.png|35px|Da fare|right]]
Esistono dei [[{{TALKSPACE}}:{{PAGENAME}}|suggerimenti]] per ampliare e migliorare questa pagina.
</div>
'''Treviso''' è un Comune di 81.763 abitanti (quasi 190.000 abitanti l'agglomerato urbano con i Comuni contermini, in sensibile espansione in questi ultimi 20 anni), capoluogo dell'[[Provincia di Treviso|omonima Provincia]] (ab. 857.359), una delle sette della Regione [[Veneto]]. È sede vescovile della [[Diocesi di Treviso]].
 
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità dell'Europa|Repubblica Ceca]]
 
[[Categoria:Repubblica Ceca]]
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Treviso}}
 
==Stemma, gonfalone, onorificenze==
===Stemma===
''"Di rosso alla croce d'argento accantonata in capo da due stelle del secondo, di otto raggi, circondato da due rami di quercia e d'alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali."''
 
Nell'[[araldica]] civica italiana la [[croce araldica| croce]] è tipica delle città aderenti al partito [[guelfo]]; il [[metallo (araldica)|metallo]] argento è di gusto francese perché furono i crociati Francesi ad adottare la croce argentata per distinguersi. Le [[stella (araldica)|stelle]] sembrano senza significato se non quello di semplice ornamento di gusto araldico mediovale <ref>Mary Falco Moretti, Stemmi di Comuni e province Venete - edizioni in Castello Venezia, 1985</ref>.
 
=== Onorificenze conferite alla Città ===
La città di Treviso è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]]: è stata infatti insignita della [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]] il [[13 aprile]] [[1948]] per i sacrifici sofferti dalle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]] con la seguente motivazione:[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=18877&iddecorato=18424]
{{quote|Fiera delle sue tradizioni di libertà che già ne fecero centro attivissimo del Risorgimento Nazionale; supremo baluardo della Patria sulle rive del Piave nella guerra 1915 - 1918; sollevò dalle sventure dell’8 settembre 1943 la fiaccola della resistenza; eccitò alla lotta contro il tedesco invasore; organizzò le prime schiere armate della pianura e della montagna; fu per tutto il periodo della dominazione straniera, l’anima di una resistenza indomabile di popolo e di brigate partigiane, spiegando energie combattive e capacità direttive in tutta la regione veneta. Dilaniata nelle carni dei suoi figli caduti davanti ai plotoni d’esecuzione nemici; distrutta nei suoi edifici; bagnata nelle sue piazze dal sangue di vittime innocenti, lasciò alla storia d’Italia 248 caduti e 144 feriti partigiani; 10.261 internati e deportati politici; 1600 uccisi e 350 feriti per bombardamenti e il ricordo delle epiche gesta della sua insurrezione, allorché il popolo, accorso tra le rovine di 3783 case distrutte, combatté al fianco dei partigiani, unito a loro in un unico slancio di fede e di libertà.|Settembre 1943 - aprile 1945}}
 
==Geografia==
Città situata nella pianura veneta, a circa 15 km a sudovest della riva destra del [[Piave]] alla confluenza tra il [[Sile]], fiume di risorgiva, ed altri corsi d'acqua quali il [[Botteniga]] che, ricevuti il [[Limbraga]] e la [[Piavesella]] e giunto al cuore della città, si suddivide in diversi rami e canali ([[Cagnan]] ''grando'', Cagnan medio o [[Buranelli]], [[Roggia]] o [[Siletto]], il Canale delle Convertite), e lo [[Storga]] che lambisce il comune ad est.
 
[[Immagine:20050528-015-treviso-sile.jpg|thumb|left|200px|Il ponte San Martino sul Sile, presso via Roma]]
 
===Frazioni===
Al comune di Treviso non appartengono ufficialmente delle frazioni, ma al di fuori del centro storico si contano numerosi quartieri e sobborghi che spesso prendono il nome dalla parrocchia a cui fanno capo. A sud del corso del Sile, partendo da ovest, si incontrano Canizzano, Sant'Angelo, San Zeno, San Lazzaro, Sant'Antonino; a nord Canizzano, San Giuseppe, [[Monigo]], San Paolo, San Liberale, Santa Bona, San Pelaio, Santa Maria del Rovere, Selvana, Fiera (più precisamente, Sant'Ambrogio della Fiera). Altri quartieri meno importanti sono Chiodo, Sant'Artemio, Borgo Furo, la [[Ghirada]].
 
==Cenni generali sulla città==
Paragonata spesso alla vicina [[Venezia]] per i numerosi rivi che la solcano e le conferiscono scorci di rara suggestione, Treviso si può ancora specchiare nella descrizione che di lei fu data da un suo illustre cittadino, [[Giovanni Comisso]], il quale la definì «una gentilissima struttura medievale in giuoco bizzarro con le chiare acque dei fiumi che l'attraversano e né le distruzioni di guerre né il cattivo gusto degli uomini riescono ancora a tramutare». Seppure parzialmente alterata dalla ricchezza e dagli interventi, sovente contestati, portati avanti negli anni a cavallo del Terzo Millennio, Treviso mantiene ancora un aspetto gentile e riservato dove, accanto ad i luoghi più celebri e frequentati, si celano strade minori, vicoli, rivali, canali e barbacani che mantengono integro il fascino di una città ricca di storia. Quasi gelosa della propria intimità, la città sembra offrirsi alla lenta indagine di un passeggio mattiniero di un giorno festivo quando, davvero autentica, sa stupire e segnare profondamente i ricordi dei suoi visitatori.
 
==Il nome e le origini mitiche==
Si suppone che il nome ''Tarvisium'' sia frutto di una romanizzazione di un precedente toponimo a sua volta relativo ai Taurusci, gruppo etnico di area celtica, anticamente stanziato sui [[Monti Tauri]] all'estremità orientale delle [[Alpi]] e che si ipotizza abbia costituito la prima comunità trevigiana. Non manca peraltro chi ha ricondotto il nome all'espressione indoeuropea ''tarvos'' (toro) con l'aggiunta di un suffisso ''-isium'' di chiara derivazione romanistica. Una terza opinione si rifa invece al etimo gallico ''trev-'' poi modificato in ''tarv-'' con il significato di villaggio di legno. È da citare, inoltre, l'ipotesi che vorrebbe la nascita del nome "Tarvisium" da una statua a tre volti che doveva campeggiare nella piazza centrale dell'agglomerato. In ultimo deve altresì citarsi la tesi di una derivazione dalla combinazione di due termini romani ''Ter-'' e -''visi'' in relazione ai tre colli (in latino, appunto, ''visi''), corrispondenti agli attuali Duomo, Piazza dei Signori e Piazza Sant'Andrea, su cui sarebbe stata edificata la città.
 
Quanto alle origini, anche Treviso conosce numerose ricostruzioni mitologiche sui suoi albori, per lo più dovute a miti formatisi nel corso del Medioevo su impulso delle più influenti famiglie nobiliari.
Il mito più noto risale alle ''Antiquitatum variarum'' di [[Giovanni Annio]] da [[Viterbo]] dove si afferma che la città sarebbe stata fondata dai Taurusci, popolo di origini orientali e seguace del dio Api, sacro toro dell'Antico Egitto. I [[Veneti]], infatti, oppressi dai Giganti dell'Istro, avrebbero invocato l'intervento della divinità egiziana che, al fianco dei Taurusci, avrebbe sbaragliato i Giganti in una leggendaria battaglia. A perenne ricordo delle gesta, i vincitori fondarono ''Taurisium'', la città del Toro sacro.
 
Una seconda ricostruzione, fornita da Giuseppe Bertusi, narra dell'arrivo in [[Veneto]] verso l'anno 900 a.C. del mitico [[Dardano]], capostipite dei Troiani, il quale avrebbe fondato una città, Eugania. A difesa della stessa sarebbero state erette quattro fortezze, la maggiore e più settentrionale delle quali, prese il nome di Tusino. A guida della fortezza vi sarebbe stato tale Montorio, presunto capostipite della famiglia dei Collalto. Sempre al Montorio si dovrebbe far risalire il posizionamento sulla porta principale della città di una donzella tricipite in marmo verde, recando così il mutamento di nome da Tusino a ''Trevisi'', in riferimento ai tre volti della scultura.
 
Nel corso della sua storia millenaria la città (e, conseguentemente, i suoi abitanti) è stata indicata con diversi nomi, tra i quali, i francesi [[Trèvise]] e Trevigny (il primo ancor oggi in uso nella lingua Francese), ed i tardo latini o italiani Tarvisi, Trevisi, Trevigi, Trivigi.
 
==Storia==
L'attuale città di Treviso, centro principale della [[Marca Trevigiana]], aveva il nome latino di ''[[Tarvisium]]''; la città fu altresì nota come Trevigi o Trivigi.
 
===Dall'età del bronzo a libero comune===
[[Immagine:Mosaico paleocristiano.jpg|thumb|right|200px|Resti di un mosaico paleocristiano]]
 
Sorta in epoca pre-romana (resti dell'età del bronzo) come villaggio di [[Paleoveneti]] su tre alture poste nei pressi di un ansa del fiume [[Sile]], vicino alla confluenza con altri corsi d'acqua provenienti da nord, l'antica ''[[Tarvisium]]'' divenne municipio romano all'indomani della sottomissione della [[Gallia Cisalpina]] da parte dei Romani medesimi. La posizione geografica la collocava nei pressi della strada [[Via Postumia|Postumia]] che, attraverso l'antica ''Opitergium'', giungeva sino ad ''Aquileia'', e ne fece sin dagli esordi un vivace centro commerciale della decima provincia augustea, la ''Venetia et Histria''. La decadenza del tardo impero si fece sentire anche a Treviso benché, all'indomani della caduta dell'[[Impero Romano d'Occidente]] e durante il regno di Teodarico, Treviso fosse ancora un centro annonario di prim'ordine punto d'attrazione della terraferma veneta (Cassiodoro). Nel corso del VI secolo, la città era contesa tra i [[Goti]] ed i [[Bizantini]] , nondimeno, secondo la tradizione, la città dava i natali proprio a [[Totila]] glorioso capo militare dei Goti vincitore sui Bizantini proprio alle parte di Treviso.
Conquistata dai [[Longobardi]], fu eretta a [[Ducato di Treviso|sede]] di uno dei 36 [[Ducati longobardi|ducati]] del [[Regno longobardo|regno]] e dotata di un'importantissima zecca per il conio della moneta.
L'accrescimento della sua importanza e la sua strategica posizione geografica le valsero, sotto il regno di [[Desiderio (re)|Desiderio]], il privilegio di essere sede dell'unica zecca della Regione dove venivano emessi i Teremissi aurei. La zecca continuò ad operare anche sotto i [[Carolingi]], e dopo una interruzione (causata probabilmente da un forte terremoto avvenuto nel 778 con migliaia di vittime - da "Storia d'Italia di I. Montanelli"), fino alla dedizione a Venezia con il più modesto bagatino.
Superato il periodo della riconquista giustinianea e dei primi regni barbarici, rimasta indenne da un tentativo di sacco da parte degli [[Unni]] di [[Attila]], la città scontava meno di altre le difficili condizioni economico e sociali che avvolgevano l'[[Italia]] degli ultimi secoli del primo millennio. Ciò non toglie che, per ragioni geografiche e per le razzie che ad onde si abbattevano sui centri del Nord Italia, notevole fu il contributo dato dai [[Trevigiani]] alla fondazione della città che, in seguito, più d'ogni altra ne avrebbe condizionato il futuro, [[Venezia]].
Fu tuttavia con la rinascita dell'Anno Mille che Treviso, datasi statuti comunali e combattuto l'imperatore [[Federico I del Sacro Romano Impero|Federico detto Barbarossa]] accanto ai comuni della [[Lega Veronese]] e di quella Lombarda,, conobbe un incredibile sviluppo, ampliandosi nelle dimensioni ed arricchendosi di magnifiche case affrescate, che le valsero il soprannome di ''urbs picta'' ovvero città dipinta. Il vivere trevigiano divenne sinonimo di vita gaudente e la città si animava di feste e celebrazioni, quali quella del ''Castello d'Amore'' che, se, da un lato, richiamavano dentro le sue mura genti da tutta [[Italia]], da un diverso punto di vista la rendevano invisa agli animi più puritani. Citata da [[Dante Alighieri]] che vi trascorse parte del suo esilio (''dove Sile e Cagnan s'accompagna'') nella sua ''Comedìa'' e da [[Fazio degli Uberti]] nel suo [[Dittamondo]], ove ne decantava "''le chiare fontane''" ed il "''piacer d'amor che quivi è fino''", la città crebbe ulteriormente in ricchezza e fasto per tutto il XII e XIII secolo dotandosi di una delle prime Università ([[1321]]) d'[[Europa]] e contendendo alle limitrofe [[Padova]] e [[Verona]] il ruolo di città principe di quella che, al tempo, veniva chiamata [[Marca Trivigiana]] intendendo con l'espressione buona parte dell'attuale [[Veneto]].
 
===Dalla Signoria alla Repubblica Veneta===
 
In modo analogo alle pricipali città del Nord Italia, anche Treviso assistette alla crisi della forma comunale ed il successivo passaggio alla forma di governo signorile.
 
La prima famiglia ad impossessarsi di Treviso furono gli [[Ezzelini]], signori del territorio tra il 1237 ed il 1260 quando si succedettero i fratelli [[Ezzelino III da Romano]] e [[Alberico da Romano]]. La città fu quindi preda di nuove lotte intestine tra i [[Guelfi]] filopapali ed i [[Ghibellini]], sostenitori di un riavvicinamento all' [[Impero]], tanto che solo nel [[1283]], a seguito della vittoria dei primi, si assistette ad una decisa ripresa economica e culturale durata fino al [[1312]]. Benessere e ricchezza sottoposero Treviso e le città sue satelliti ([[Castelfranco Veneto]], eretta dai Trevigiani contro i Padovani che le contrapposero [[Cittadella]], [[Conegliano]] e [[Ceneda]] liberate dal dominio vescovile e sottratte a [[Belluno]] e [[Feltre]]) agli appetiti delle signorie contermine, specialmente a quelle dei [[Carraresi]] e degli [[Scaligeri]].
 
Dominata dalle famiglie dei [[Collalto]] e i [[Da Camino]], la Marca si trovò coinvolta in guerre e saccheggi nel periodo dal [[1329]] al [[1388]] e fu occupata dagli Scaligeri nel decennio [[1329]]-[[1339]]. La lotta per il potere sulla città venne momentaneamente placata nel [[1339]] quando, datasi spontaneamente a [[Venezia]], Treviso andò a costituire il primo possedimento in terraferma della Serenissima Repubblica.
 
Coinvolta assieme a [[Venezia]] nelle guerre per il primato sulla penisola italiana, la città fu retta dal duca d'[[Austria]] tra il [[1381]] ed il [[1384]] per passare, nel [[1384]] e fino al [[1388]], ai Carraresi. Riunitasi nuovamente a Venezia, Treviso venne da quest'ultima trasformata in una vera propria fortezza e dotata delle sue celebri mura nel [[1509]] quando la [[Repubblica di Venezia]] dovette resistere agli assalti della [[Lega di Cambrai]]. Il veronese Fra' Giocondo presiedette alle opere di ristrutturazione della città ed alla erezione di imponenti bastioni nonché alla predisposizione di mirabili opere idrauliche dentro e fuori le mura cittadine. I borghi furono ristrutturati, le porte d'accesso alla città passarono a tre (San Tomaso, Santi Quaranta ed Altinia) e la capacità difensiva fu tale da meritarsi i complimenti dell'erede al trono d'[[Austria]], pure acerrimo avversario dei veneziani, che la definì imprendibile.
 
===XX secolo===
{{Vedi anche|Bombardamento di Treviso}}
(...)<br/>
 
===Contemporanea===
La popolazione dell'area cittadina di Treviso può essere stimata in almeno 106.000 abitanti.
Per quanto gli abitanti nel comune ufficiale oscillino da qualche anno fra gli 80 e gli 85.000 (vedere ''Evoluzione demografica''), essi non corrispondono alla vera popolazione dell'area urbana. Quest'ultima, infatti, ben può comprendere alcuni quartieri che ne sono - poco comprensibilmente - separati per essere invece attribuiti ad altri comuni contermini che, pur gravitando anch'essi su Treviso (creando una Grande Treviso di circa 188.000 abitanti al 31-12-06) non sono tuttavia dotati di alcun motivo urbanistico e geografico per inglobare tali zone.
 
Esse sono:
 
''[[Frescada]]'' (circa 5.000 abitanti; prolungamento verso sud del quartiere di San Lazzaro - attribuita al comune di [[Preganziol]]);
 
''Dosson'' (circa 5.500 abitanti; omogeneamente attaccato ed unificato con il quartiere di Frescada - attribuito al comune di [[Casier]]);
 
''Lanzago'' (circa 3.500/4.000 abitanti; quartiere nella zona est conglobato nella città ben al di qua del limite "psicologico-geografico" della tangenziale - attribuito al comune di [[Silea]]);
 
''Biban'' (circa 3.000 abitanti; affiancato al quartiere di Selvana - attribuito al comune di [[Carbonera]]);
 
''Fontane'' (complessivamente circa 7.000/9.000 abitanti; completamente conglobata nella città di Treviso come quartiere a nord e prolungamento della zona di ''Santa Maria del Rovere'' - attribuita al comune di [[Villorba]]).
 
Calcolando quindi la vera popolazione della città di Treviso (quella che a rigor di logica dovrebbe corripondere al territorio del comune centrale) si giunge al valore di circa 106.000 / 108.000 abitanti, tra l'altro su di una superficie (proporzionalmente estesa con l'inserimento delle aree in questione) comunque più ristretta ad esempio della simile e sorella città di [[Vicenza]], a riprova della buona densità demografica della città della Marca.
 
Questi 106.000/108.000 abitanti provengono comunque da un conto "minimo" della vera popolazione della città, ovvero quella che, con un minimo di senso logico-urbanistico, dovrebbe essere inclusa nel comune centrale. Non mancano però altre visioni più "estensiviste" della città di Treviso. Infatti, applicando gli stessi concetti che portano alla definizione di tanti comuni italiani (e si può dire anche di tutti i comuni o municipalità europee, essendo i comuni italiani mediamente parlando, anche a parità di città, più piccoli degli altri europei) come [[Roma]], le città capoluogo dell'[[Emilia Romagna]] o le città della [[Puglia]], quasi tutto il sud e centro Italia, o anche la vicinissima [[Venezia]] (con le sue infinite frazioni), si potrebbe includere nella stessa città di Treviso i paesi di [[Casier]], [[Silea]], [[Carbonera]] e la frazione di ''San Trovaso'' del comune di [[Preganziol]] (che si trova comunque più vicino alla città di Treviso rispetto al paese stesso di Preganziol). Essi, a livello effettivo, sono praticamente fuse con Treviso (o ne distano solo qualche centinaia di metri), e potrebbeo benissimo rappresentare delle frazioni della città stessa (come, ad esempio, la frazione di ''Canizzano'') o dei normali quartieri periferici. Con la stessa logica urbanistica che ha portato alla definizione dei comuni della città appena sopra ricordate,quindi, Treviso verrebbe dunque a contare 120.000/125.000 abitanti.
 
Per ultimo è da ricordare la sensibile espansione che ha subito l'area metropolitana (o [[agglomerazione]] urbana) di Treviso in questi ultimi anni, la maggiore espansione percentuale delle città capoluogo del Triveneto, nonchè una fra le maggiori d'Italia. Essa è data dagli otto comuni limitrofi confinanti con il comune centrale, ovvero in senso antiorario partendo da ovest: [[Paese]], [[Quinto di Treviso]], [[Preganziol]], [[Casier]], [[Silea]], [[Carbonera]], [[Villorba]] e [[Ponzano Veneto]]. La grande espansione è dovuta sicuramente all'incremento e rafforzamento delle attività economiche (soprattutto del settore industriale) dell'area urbana e ad un notevole afflusso di immigrati. Alla fine degli anni 80 essa contava 160.000 abitanti, per giungere a 180.000 nel 2002 e agli attuali 188.000. In totale il tasso d'incremento medio annuo percentuale in questi ultimi 20 anni è stato dello 0.85% circa, accelerato in questo decennio all'1.10%.
 
== Monumenti e paesaggi trevigiani ==
===Chiesa di San Francesco===
[[Immagine:Chiesa di S. Francesco(TV).jpg|thumb|right|200px|Entrata della chiesa di S.Francesco]]
Nei primi anni del XIII secolo il Libero [[Comune]] emanò gli Statuti che permettevano agli ordini religiosi di insediarsi all'interno delle Mura. Un gruppo di frati francescani, inviati dallo stesso S.Francesco, giunse a Treviso nel 1216 e presero sede in un oratorio dedicato alla Madonna, in una zona oltre il Cagnan Grande. La comunità divenne presto numerosa e nel 1231 si cominciò a costruire la Chiesa e il Convento. Nel 1270 vennero ultimate le costruzioni. Nel 1797 la Chiesa divenne di proprietà francese e nel 1806 venne soppressa dalle leggi napoleoniche. Fu così adibito per scopo militare e per stalla. Nel 1928, dopo un restauro, la Chiesa venne riaperta. L'architettura impiegata per la costruzione è un momento di transizione fra il romanico e il primo gotico. Nella lunetta sopra il portale c'è un affresco attribuito a Marco Veneziano ([[1235]]). La struttura della Chiesa è costituita da un'unica navata e da cinque cappelle. Sulla parete sinistra c'è un affresco raffigurante S.Cristoforo, opera romanico-bizantina del fine 1200. Nella cappella maggiore vi è il dipinto "Quattro Evangelisti", probabilmente opera di un allievo di Tommaso da Modena. Nella prima capella a sinistra è presente un'opera di Tommaso da Modena, l'affresco " Madonna con il bambino e Sette Santi" ([[1350]]). Nella seconda cappella a sinistra vi è un affresco di Maestro di Feltro, "Madonna e Quattro Santi" del [[1351]]. La chiesa di S.Francesco ospita le tombe di alcune persone celebri: Pietro Alighieri e Francesca Petrarca i più importanti. Il primo, figlio di [[Dante Alighieri]], era un giudice, poeta e commentatore residente a [[Verona]] che morì a Treviso, durante un soggiorno, nel [[1364]]. La seconda, figlia di [[Francesco Petrarca]], morì di parto nel [[1384]].
 
===Loggia dei Cavalieri===
Il simbolo del potere politico assunto da nobili e cavalieri nel periodo del Libero Comune è la Loggia dei Cavalieri, esemplare del romanico trevigiano che risente dell'eleganza bizantina. Fu costruita sotto il potere del podestà [[Andrea da Perugia]] ([[1276]]) come luogo di convegni, conversazioni, giochi e il popolo non poteva accedervi.
 
===Piazza dei Signori e Palazzo dei Trecento===
[[Immagine:20050528-024-treviso-signori.jpg|thumb|right|200px|Piazza dei Signori]]
A nord della piazza sorge il Palazzo di Podestà (fine [[1400]]) che conserva caratteristiche medievali lungo il Calmaggiore. Piazza dei Signori si chiamava anche Maggiore o della Berlina, in quanto qui veniva praticata una punizione chiamata appunto berlina: i colpevoli venivano esposti e umiliati in pubblico. Nella piazza si possono notare numerosi leoni con il Vangelo aperto, segno della dominazione della Serenissima. Iniziata la costruzione nel [[1200]], il Palazzo dei Trecento ospitava i membri del Maggior Consiglio, di cui ne faceva parte anche il podestà. Era chiamato anche "Palazzo della Ragione" in quanto questo luogo era il centro sociale-amministrativo della città.
Il giorno 07-04-1944 il palazzo dei trecento è stato centrato da una bomba lanciata dagli Americani durante un'incursione aerea della seconda guerra mondiale (in quell'occasione la città venne devastata), questa ha sfondato il tetto del salone principale al primo piano dopodiché è esplosa prima di sfondare la loggia sottostante.
La parete meridionale e parte di quella orientale sono letteralmente esplose mentre la parte rimanente di quella orientale e la parete settentrionale risultavano avere uno strapiombo in alcuni punti di quasi un metro.
Sono stati costruiti dei pilastri di sostegno per evitare che le pareti crollassero e ci sono voluti diversi anni prima che il palazzo venisse restaurato portando le pareti a piombo e ricostruendo quelle crollate.
Ora rimane solo una cicatrice nelle pareti esterne del palazzo e purtroppo parte degli affreschi nella parte interna sono andati distrutti.
 
===Chiesa di San Nicolò===
 
I frati domenicani giunsero a Treviso nel [[1221]]. Già nel [[1231]] il Comune finanziava dei progetti per la costruzione di una chiesa ad una navata. Secondo una leggenda, [[Papa Benedetto XI]] (Niccolò Boccasino) elargì 70 000 fiorini d'oro per la costruzione della chiesa attuale. Lo stile impiegato nella costruzione è una transizione tra il romanico veneto e il gotico d'otralpe. La chiesa si trova sulla riva sinistra del fiume Sile, è a croce latina ed è formata da tre navate e cinque cappelle absidali. Sono presenti molti affreschi importanti di [[Tommaso da Modena]]: [[San Romualdo]], [[Sant'Agnese]] e il Redentore, [[San Girolamo]] nello studio. Importante è l'affresco di S Cristoforo che si trova nella zona orientale della chiesa: tra questi il più antico affresco conosciuto in [[Europa]] dove sono raffigurati degli [[occhiali]]. L'[[Organo (musica)|organo]] a due mani, tuttora funzionante, è stato costruito da [[Gaetano Callido]] e le ante sono state dipinte da [[Giacomo Lauro]]. San Nicolò rappresenta l'edificio di culto più imponente e maestoso di tutto il territorio trevigiano.
 
===Duomo===
 
Il Duomo di Treviso, intitolato a [[San Pietro]], si trova nell'omonima piazza caratterizzata da una forma piuttosto asimmetrica. Il Duomo, anticamente, era una chiesa più piccola costruita in epoca romana. Successivamente, vennero costruiti la cripta e le cappelle del Santissimo e del Malchiostro. La prima ospita la tomba del vescovo Niccolò Franco, il quale, con l'aiuto dei Francescani, costruì il Monte di Pietà. Notevole per le decorazioni di gusto rinascimentale è il ''monumento funebre del vescovo Zanetti'', scolpito nel [[1484]] da [[Pietro Lombardo (scultore)|Pietro Lombardo]] da [[Carona (Svizzera)|Carona]], attivo a [[Venezia]].
La seconda cappella venne costruita (1520) dal monaco Malchiostro. La navata è chiamata anche dell'Annunziata, perché ospita un quadro omonimo raffigurante l'annunciazione della nascita di Cristo a Maria (quadro di [[Tiziano]]). Altri dipinti presenti sono le decorazioni della cupola , da parte di Giovanni Antonio de Sacchis da Pordenone e la pala del [[Tiziano]]. La navata centrale è stata costruita attorno al [[1700]], dopo l'abbattimento dell'edificio romano, con uno stile neo-classico. Il Duomo è caratterizzato da sette cupole, cinque poste nella navata centrale ed altre due che chiudono le cappelle. Attualmente l'unico reperto dell'edificio romano ancora esistente è l'antico portale.
 
===Piazza Rinaldi===
 
Piazza Rinaldi è stata costruita dalla ricca famiglia [[Rinaldi]]. Piazza Rinaldi, a differenza di Piazza Duomo, segue uno schema abbastanza simmetrico. La piazza ospitava tre palazzi di epoche differenti, ma tutte in possesso della famiglia Rinaldi. Il primo è stato costruito nel Duecento ed era la residenza dei Rinaldi appena giunti a Treviso e fuggiti da [[Federico Barbarossa]].
Il secondo palazzo, di epoca [[XV secolo|quattrocentesca]], è decorato con curiosi archi ogivali inflessi in una loggia al primo piano. Il terzo è ultimo palazzo è di origine settecentesca. Nella piazza vi era una "stazione di posta". Qui arrivavano persone che, grazie all'aiuto dei cavalli, smistavano e trasportavano la posta.Fungeva anche da dormitorio e osteria. All'inizio del [[XX secolo d.C.|Novecento]] divenne luogo di mercato e incontro.
 
===Ponte di Pria===
 
Il "Ponte di Pria" (Ponte di Pietra) è un ponte situato in una zona in cui confluiscono le acque del [[Cagnan]] (Canale) Grande, il quale ospita l'isola di Pescheria, il Canale dei Buranelli ed un altro canale. Qui vi sono delle chiuse, ideate e costruite da Fra' Giocondo. Le chiuse servivano ad inondare i dintorni di Treviso per bloccare l'avanzata dei Francesi.
 
===Buranelli===
[[Immagine:Dal ponte dei Buranelli a Treviso.jpg|thumb|right|250px|I Buranelli]]
 
I ''Buranelli'' erano un antico canale navigabile. Questa via fluviale permetteva gli scambi commerciali con le isole lacustri e soprattutto con l'isola di [[Burano]]. Veniva praticata questa forma di trasporto in quanto era più sicura di altre.
Le barche utilizzate per i trasporto delle merci erano chiamate Burci proprio per la loro provenienza dall'isola veneziana.
 
===Monte di Pietà e Cappella dei Rettori===
 
Nelle vicinanze della Piazza dei Signori si trova il [[Monte di Pietà]]. Esso fu fondato per combattere l'[[usura]] praticata dagli [[Ebraismo|ebrei]] in quanto era il mercato dei pegni. Il simbolo del Monte di Pietà è il [[Cristo]] che mostra le sue [[stigmate]]. Nel primo piano dell'edificio si trova la chiesa di S.Lucia, mentre al secondo piano si trova la Cappella dei Rettori. Essa non è un luogo sacro; il suo nome deriva dalla forma ad [[abside (architettura)|abside]] decorata.
All'interno della saletta in cui si riunivano le persone, vi sono degli [[affresco|affreschi]] di Ludovico Toeput detto [[Pozzoserrato]] ([[Anversa]] [[1550]] – Treviso [[1605]]), artista [[Olanda|fiammingo]] che si ispirò alle ville [[Andrea Palladio|palladiane]].
In questo luogo venivano inflitte le [[pena di morte|pene capitali]], rimane ancora un piccolo [[altare]] che testimonia l'esatto punto in cui venivano applicate. Il condannato era posto in modo tale da guardare l'icona del Cristo e pentirsi dei suoi [[peccato|peccati]].
 
===Quartiere latino===
 
Questa è una delle zone di Treviso che ha subito i maggiori cambiamenti nell'arco degli ultimi anni. Il nuovo quartiere è stato, infatti, inaugurato il [[30 settembre]] [[2006]] dopo otto anni di intensi lavori di recupero; laddove sorgeva l'ex-ospedale della città intitolato a Santa Maria dei Battuti (o, anche, detto San Leonardo) , ora sono stati ricavati negozi, piazze, bar, uffici, abitazioni ma soprattutto la sede distaccata dell'[[Università degli studi di Padova]] (già attiva dal 2000) e il Palazzo dell'Umanesimo latino. Tutto il complesso si caratterizza per la freschezza e la chiarezza dei materiali utilizzati, uniti ad un uso sapiente dell'illuminazione che arricchisce questa parte della città. Nella zona, al di là del Sile, sorge anche la sede distaccata dell'[[Università degli studi "Ca' Foscari" di Venezia|Università Ca' Foscari di Venezia]].
 
 
==Personaggi==
 
{{Vedi anche|:Categoria:Personalità legate a Treviso}}
 
Tra le personalità più celebri che abbiano avuto i natali a Treviso o la cui vita abbia avuto un particolare legame con la storia della città, sono da ricordare il condottiero [[Totila]], i papi [[Papa Benedetto XI|Benedetto XI]] e [[Papa Pio X|Pio X]], le famiglie degli [[Ezzelini]], dei [[Da Camino]], degli [[Famiglia Olivi|Olivi]], il Beato [[Andrea Giacinto Longhin]], l'economista [[Giuseppe Toniolo]], il pittore [[Gino Pinelli]]; gli scultori [[Antonio Carlini]] e [[Arturo Martini]]; il letterato e militante socialista [[Vittorio Gottardi]], lo scrittore [[Giovanni Comisso]], il pittore [[Cesare Benedetti|Bené]], (...)
 
Legati alla città sono anche gli allenatori di calcio [[Giuseppe Pillon|Bepi Pillon]] e [[Alberto Cavasin]], il [[senatore]] [[Bruno Visentini]], i calciatori [[Aldo Serena]] (nato a [[Montebelluna]]) e [[Alessandro Del Piero]] (nato a [[Conegliano]]), il pallavolista [[Alberto Cisolla]], il giocatore di pallacanestro [[Denis Marconato]], il rugbista [[Alessandro Troncon]], [[Giovanni Pinarello]] (fondatore dell'omonima [[Pinarello|ditta]]), il bassista dei [[Pooh]] [[Red Canzian]] (nato a [[Quinto di Treviso]]), il violinista [[Giuliano Carmignola]], lo stilista [[Pierre Cardin]] e la [[famiglia Benetton]], titolare dell'omonima azienda di abbigliamento con sede a [[Ponzano Veneto]].
 
==Gastronomia==
 
Dal punto di vista eno-gastronomico la città è conosciuta principalmente per due cose: il [[radicchio rosso di Treviso]] e lo [[Spritz]] (un aperitivo molto apprezzato dai giovani trevigiani). Lo Spritz, in realtà di origine austriaca, è semplicemente vino bianco allungato con l'acqua, ma da una decina di anni a questa parte vinee aggiunto anche Aperol o Campari o Select, e l'immancabile fettina di arancia.
 
Altri piatti tipici sono: ''risi e bisi'' (riso con i piselli), ''pasta e fasioi'' (pasta con i fagioli), ''sardee in saor'' (sardine con la cipolla), ''sopa coada'' (zuppa di piccioni). Tra i vini prodotti nella provincia spiccano per qualità il [[Prosecco]] e il [[Cabernet]].
 
Secondo alcuni il [[Tiramisù]], dolce ormai diffuso in tutto il mondo, sarebbe nato in un ristorante di Treviso negli [[anni 1960|anni '60]] e, secondo la tradizione, il nome deriva dal fatto che i frequentatori delle case chiuse dovevano, dopo l'incontro "amoroso" appunto "tirarse su".
 
Dolce tipico, ma meno conosciuto al di fuori della regione, è la Fregolotta, una sorta di crostata molto dura ma ricca di burro sale e zucchero.
I trevigiani amano mangiare la Fregolotta assieme ad un buon bicchiere di prosecco, fresco e frizzante.
 
Treviso vanta anche un'autonoma ricetta nella preparazione delle ''frittole'' che si consumano in abbondanza durante il carnevale.
Queste frittole sono diverse da quelle veneziane (più conosciute) e non di minor gusto.
Purtroppo è una piccola tradizione che conoscono le signore di una certa età ma che si sta perdendo.
 
== Sport ==
Di seguito le squadre sportive più importanti di Treviso:
*[[Benetton Pallacanestro Treviso]] (5 scudetti);
*[[Lame della Marca Trevigiana]] (scherma Treviso) vanta più campioni italiani e parecchi azzurri nella spada;
*[[Sisley Volley Treviso]] (9 scudetti, l'ultimo quest'anno);
*[[Benetton Rugby Treviso]] (13 scudetti) e [[A.S. Tarvisium ruggers 69]];
*[[Red Panthers Benetton]], rugby femminile (20 scudetti, 13 ufficiali e 7 ufficiosi);
*[[Treviso Foot-Ball Club 1993]], nel 2005-2006 per la prima volta in Serie A.
*[[Società Tiro a Segno Nazionale Sezione di Treviso]], 5 scudetti consecutivi dal 1986 al 1990.
 
Fortissimo è il legame di Treviso con il ciclismo; la città, infatti, nel [[1999]] ha ospitato la prova a cronometro dei mondiali su strada, manifestazione organizzata assieme a [[Verona]].
Inoltre è stata molte volte arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]], le ultime nel:
 
*[[1999]] ([[2 giugno]]): 18^ tappa, cronometro individuale vinta dall'[[Ucraina|ucraino]] [[Serhiy Honchar]]
*[[2004]] ([[21 maggio]]): 12^ tappa, vinta da [[Alessandro Petacchi]].
 
Il 1° giugno [[2007]] da piazza dei Signori è partita la 19^ tappa.
 
Proprio di Treviso, infine, è la storica azienda ''[[Pinarello]]'' che produce [[bicicletta da corsa|biciclette da corsa]].
 
== Musica ==
A Treviso si svolge annualmente uno dei maggiori festival nazionali dedicati alla musica antica per organo, oltre alla stagione legata al teatro e alla sua orchestra la città è sede di numerosi cori polifonici e popolari tra cui il celebre [[coro Stella Alpina]] diretto da Diego Basso, la città infine ha una sua Banda Musicale ([[Banda musicale Domenico Visentin di Treviso]]) nata, nella sua forma attuale, nel 1963.
 
== Scienze matematiche ==
Di particolare rilievo per l'utilizzo in ambito scientifico è la stampa nel 1478 dell'''Arte dell'abbaco'', opera meglio nota in ambito accademico come ''Treviso Arithmetic'', scritto da un insegnante anonimo in lingua Veneta, primo testo stampato conosciuto del mondo occidentale di insegnamento dell'aritmetica e della matematica, uno dei primi testi stampati scientifici di tutta Europa. Esso era rivolto particolarmente all'educazione della classe media e in particolare al mondo mercantile.
 
==Politica==
{{F|politica|febbraio 2008|privo di fonti decisamente necessarie}}
Nel marzo 2006 la città di Treviso è stata premiata dalla Caritas -Migrantes come la città italiana con il primato per l'integrazione degli immigrati.
 
Treviso è una delle città del Nord Italia in cui il partito [[Lega Nord]] vanta il maggior numero di preferenze.
 
Al [[referendum]] confermativo per la riforma costituzionale approvata dal Governo di centro-destra, in città si è riscontrato un lieve vantaggio dei "No" rispetto ai "Sì".
 
== Amministrazione ==
* Sindaco: [[Gian Paolo Gobbo]] dal 09/06/2003
* Vice Sindaco: [[Giancarlo Gentilini]], dopo due mandati consecutivi come sindaco
* Numero di telefono del centralino del Comune: 0422/6581
* e-mail del Comune: [mailto:sindaco@treviso.comune.it]
 
==Relazioni internazionali==
===Città gemellate===
 
* {{Bandiera|Francia}} [[Orléans]], [[Francia]] (13/9/1965-18/12/2007)
 
* {{Bandiera|Romania}} [[Timisoara]], [[Romania]]
 
* {{Bandiera|Brasile}} [[Curitiba]] ([[Paraná (stato)|stato del Paraná]]), [[Brasile]]
 
== Note ==
{{reflist}}
 
==Voci correlate==
 
* [[Marca trevigiana]]
* [[:Categoria:Personalità legate a Treviso|Personalità legate a Treviso]]
* [[Bombardamento di Treviso]]
* [[Carta di Treviso]]
* [[Diocesi di Treviso]]
* [[Storia di Treviso]]
* [[Aeroporto di Treviso-Sant'Angelo|Aeroporto Canova]]
* [[:Categoria:Sindaci di Treviso|Sindaci di Treviso]]
* [[Ombralonga]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Treviso}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{lingue|it}} [http://www.bookmarca.it/ Bookmarca] Portale a cura della biblioteca comunale di Treviso sui siti web riguardanti Treviso e il territorio della provincia di Treviso
* {{lingue|it}} [http://www.comune.treviso.it/ Comune di Treviso]
* {{lingue|it}} [http://www.diocesitv.it/ Diocesi di Treviso]
* {{lingue|it}} [http://turismo.provincia.treviso.it/ Turismo a Treviso]
* {{lingue|it}} [http://www.virtualveneto.it/foto-veneto/treviso/foto-treviso.htm Album fotografico su Treviso]
* {{lingue|it}} [http://www.toscanaoggi.it/news.asp?IDNews=6458&IDCategoria=206 Rapporto Caritas/Migrantes]
* {{lingue|it}} [http://www.tragol.it/mappe/tv.htm Tutti i comuni della Marca trevigiana]
* {{lingue|it}} [http://http://www.trevisoinfo.it/storiaindice.htm Storia di Treviso]
* {{lingue|vec}} [http://www2.math.unifi.it/~archimede/archimede/note_storia/numeri/numeri1/treviso.html Prima pagina] dell'[[aritmetica di Treviso]], il primo libro di matematica stampato in tutto l'Occidente e uno dei primi testi scientifici stampati di tutta Europa
 
{{Provincia di Treviso}}
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