No. 34 Squadron RAF e Loggia dei Cavalieri: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
FrescoBot (discussione | contributi)
 
Riga 1:
{{citazione|''maxima pars pulchritudinis civitatis Tervisii''|Statuto del Comune di Treviso, 1314|
{{Infobox unità militare
}}
|Categoria=aeronautica militare
{{Edificio civile
|Immagine =
|nome edificio = Loggia dei Cavalieri
|Didascalia =
|immagine = La Loggia dei Cavalieri.jpg
|Attiva = 7 gennaio [[1916]] - 25 settembre [[1919]]<br />3 dicembre [[1935]] - febbraio [[1942]]<br />1 aprile [[1942]] - 15 ottobre [[1945]]<br />1 agosto 1946 - 31 luglio 1947<br />11 febbraio 1949 - 24 giugno 1952<br />1 agosto 1954 - 10 gennaio 1958<br />1 ottobre 1960 - 31 dicembre 1967
|didascalia = Loggia dei Cavalieri: Fronte sud-ovest
|Nazione = {{GBR}}
|paese = ITA
|Servizio = [[aeronautica militare]]
|divamm1 = {{IT-VEN}}
|Tipo =
|Ruolocittà = Treviso
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|Descrizione_ruolo =
|Dimensioneindirizzo =
|latitudine =
|Struttura_di_comando = [[Royal Air Force]]
|longitudine =
|Reparti_dipendenti =
|coord titolo =
|Descrizione_reparti_dipendenti =
|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|Guarnigione =
|periodo costruzione = [[1276]]-[[1276|77]]
|Descrizione_guarnigione =
|inaugurazione =
|Equipaggiamento = [[B.E.2]]<br />[[Royal Aircraft Factory R.E.8]]<br />[[Hawker Hind]]<br />[[Bristol Blenheim]]<br />[[Hawker Hurricane]]<br />[[P-47 Thunderbolt]]<br />[[Supermarine Spitfire]]<br />[[Bristol Beaufighter]]<br />[[Gloster Meteor]]<br />[[Hawker Hunter]]<br />[[Blackburn Beverley]]
|demolito =
|Descrizione_equipaggiamento = velivoli
|Soprannomedistrutto =
|Patronoricostruito =
|uso =
|Motto = Lupus vult, lupus volat
|Colorialtezza =
|altezza antenna/guglia =
|Descrizione_colori =
|Marciaaltezza tetto =
|altezza ultimo piano =
|Mascotte =
|piani =
|Battaglie = [[prima guerra mondiale]]<br />[[seconda guerra mondiale]]
|area calpestabile =
|Anniversari =
|Decorazioniascensori =
|costo =
|Onori_di_battaglia =
|Sito_internetarchitetto =
|ingegnere =
|Comandante_corrente =
|appaltatore =
|Descrizione_comandante_corrente =
|costruttore =
|Capo_cerimoniale =
|proprietario =
|Descrizione_capo_cerimoniale =
|committente =
|Colonel_in_Chief =
|Descrizione_Colonel_in_Chief =
|Comandanti_degni_di_nota =
|Simbolo =
|Descrizione_simbolo =
|Simbolo2 =
|Descrizione_simbolo2 =
|Titolo_vario =
|Descrizione_vario =
|Testo_vario1=
}}
Il '''No. 34 Squadron RAF''' era uno Squadron della [[Royal Air Force]].
Durante la [[Prima guerra mondiale]] operò come Squadron di ricognizione e bombardamento e negli anni 30 utilizzò bombardieri leggeri. Fu equipaggiato con bombardieri da combattimento nella seconda metà della [[Seconda guerra mondiale]] e nel dopoguerra fu riformato quattro volte; prima come unità di ricognizione fotografica, poi come cooperazione antiaerea e poi come Squadron di aerei da caccia negli anni 50. È stato attivo per la prima volta negli anni 60, come squadrone di trasporti sui [[Blackburn Beverley]].
 
La '''Loggia dei cavalieri''' (in latino: ''lobia'' o ''loggia militum'') è un edificio tra i più rappresentativi del centro storico di [[Treviso]]. È situata all'incrocio tra via Martiri della Libertà e via Indipendenza (agli antichi ''[[decumano|decumanus]]'' e ''[[Cardine (storia romana)|cardo]]'' ''maximi''), probabilmente nel luogo dell'antico [[Forum (luogo)|foro]] della ''Tarvisium'' romana.
== Prima guerra mondiale ==
Il 34° Squadron della RAF fu formato al RAF Castle di Bromwich di [[Solihull (borough)]] il 7 gennaio 1916 da elementi dello No. 19 Squadron RAF. Andò in Francia nel luglio del 1916 come unità di ricognizione equipaggiata con i [[B.E.2]]. Ottenne i [[Royal Aircraft Factory R.E.8]] nel gennaio 1917. Si trasferì sul fronte italiano al [[Campo di aviazione di Grossa]] da fine novembre, all'[[Aeroporto di Istrana]] dal 3 dicembre 1917, poi al [[Campo di aviazione di Villaverla]] dal marzo 1918 nel 14° Wing di [[Sarcedo]] per missioni di ricognizione e bombardamento con i suoi 18 Re8 con cui portava in volo anche gli osservatori d'aeroplano della [[22ª Squadriglia]] ed a San Luca di [[Paese (Italia)]] dal 22 ottobre fino alla fine della guerra, tornando nel Regno Unito e sciogliendosi 25 settembre 1919.
 
Simbolo del potere politico assunto dai nobili nel periodo del [[Comune medievale|Libero Comune]], fu costruita durante la [[Podestà di Treviso|podesteria]] di Giacomo (o Andrea) da Perugia ([[1276]]-[[1276|77]]) come luogo di convegni, conversazioni, giochi per la nobiltà, i ''Cavalieri'', appunto.
== 1935 - 1945 ==
[[File:Twelve Buffaloes.jpg|thumb|Un Bristol Blenheim Mark IV (in basso a destra) accompagna uno squadron di [[F2 Buffalo]] nella giungla della [[Malesia britannica]], fine 1941]]
 
La Loggia è un esempio di [[Architettura romanica|romanico]] trevigiano, qui influenzato dall'[[architettura bizantina]].
Il 34th Squadron fu riformato a Bircham Newton di [[Norfolk]] il 3 dicembre 1935, dal personale del 18° Squadron RAF. Inizialmente volò sui [[Hawker Hind]] prima di ricevere i [[Bristol Blenheim]] nel luglio del 1938 e fu di stanza a Singapore quando scoppiò la [[Seconda guerra mondiale]].
 
== Storia ==
Lo squadron vide per la prima volta l'azione nel dicembre del 1941, contro le forze giapponesi nella [[Malesia britannica]]. Dopo due mesi, era stato ritirato a Sumatra e [[Giava]] e le perdite erano state così gravi da essere ufficialmente sciolto. Il personale, gli aerei e le attrezzature rimanenti si ritirarono in India.
Sebbene il cronista [[Bartolomeo Zuccato]] dichiari che la costruzione avvenne nel [[1194]], sotto la podesteria di [[Gigo Burro]] (incerta tra il [[1194]] e il [[1198]]-[[1199|99]]),<ref>Bartolomeo Zuccato, ''Cronaca'', p. 270.</ref> l'iscrizione trovata sotto il cornicione fa sorgere il dubbio che l'edificio sia stato costruito tra [[1276]] e il [[1277]], tempo della podesteria di Giacomo da Perugia.<ref>Molte fonti riportano in alternativa il nome "Andrea". Oltre ai luoghi di Marchesan, Bailo e Coletti richiamati nel periodo successivo, il nome "Giacomo" viene accettato anche da Renucci in ''La Loggia dei Cavalieri in Treviso'', p.26. e Manzato in ''Storia di Treviso'', II vol., p.445.</ref> Tale iscrizione, come sostiene [[Angelo Marchesan]],<ref>Angelo Marchesan, ''Treviso medievale'', voll. II, pp. 70-75.</ref> potrebbe invero riferirsi alla sola decorazione pittorica, ad avviso di [[Luigi Bailo]]<ref>Luigi Bailo, ''Guida della Città di Treviso'', p.21.</ref> e [[Luigi Coletti]],<ref>Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', p.35.</ref> invece, la generica espressione ''hoc opus factum est'' in una scritta che doveva occupare tutto un lato del monumento si riferirebbe all'intero edificio.
 
Già alla fine del Quattrocento la loggia, otturate le ampie arcate e chiusa da portoni, divenne magazzino, come dimostrano i numerosi contratti stipulati dai rappresentanti del Collegio dei nobili. Furono in seguito addossate numerose costruzioni.
È stato ufficialmente riformato alla RAF Chakrata il 1º aprile 1942 con Blenheims. A luglio e ad agosto, alcuni dei suoi aerei sono stati utilizzati per attaccare i ribelli nella provincia della Frontiera del Nord Ovest negli [[Stati principeschi dell'India britannica]]. Da settembre fino all'aprile del 1943, lo squadron effettuò bombardamenti contro obiettivi giapponesi in [[Birmania]].
 
Andato sempre più in abbandono il monumento rischiò di scomparire prima, alla fine del [[XIX secolo]], quando ne fu proposta la demolizione per creare una piazza, quindi durante il [[bombardamento di Treviso]] del [[1944]].<ref>[https://www.flickr.com/photos/societa-iconografica-trivigiana/5936660609/in/photostream Foto] della loggia l'indomani del bombardamento.</ref>
Lo squadron si convertì al ruolo di attacco a terra leggero dal novembre 1943, quando iniziò a ricevere cacciabombardieri [[Hawker Hurricane]] monoposto. Questi furono sostituiti dai [[P-47 Thunderbolt]] nel marzo 1945. Lo squadron fu sciolto il 15 ottobre 1945.
 
Il restauro è avvenuto in più fasi: nei primi anni del Novecento si provvide a demolire gli edifici aprendo le attuali piazza Carducci e piazza Crispi,<ref>[https://www.flickr.com/photos/societa-iconografica-trivigiana/5937446980/in/photostream Foto] di "piazza Esperia", oggi Crispi, vista attraverso un arco della loggia</ref> [[Ferdinando Forlati]] intervenne quindi dopo il bombardamento, un più radicale restauro fu affrontato alla fine degli anni ottanta.
== Il dopoguerra ==
Il 1º agosto 1946 il No. 681 Squadron RAF fu rinumerato come Squadron No. 34, sui [[Supermarine Spitfire]] fino allo scioglimento del 31 luglio 1947. Il No. 695 Squadron RAF fu poi rinumerato a No. 34 l'11 febbraio 1949 a Horsham St. Faith, vicino a [[Norwich]] operando nella cooperazione antiaerea con i [[Bristol Beaufighter]] e Spitfire fino a quando non si sciolse il 24 giugno 1952.
 
Nell'autunno 2013, nell'ambito di nuove operazioni di manutenzione e restauro, sono state scoperte porzioni di affreschi nell'infradosso delle volte.<ref>[http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/10/12/news/scoperti-ai-trecento-affreschi-medievali-1.7910918 Scoperti affreschi medievali ai Trecento], ''La Tribuna di Treviso'', 12 ottobre 2013.</ref>
Il numero 34 fu riformato a Tangmere di [[Chichester (distretto)]] con i jet [[Gloster Meteor]] come squadron da combattimento nell'agosto del 1954. Nell'ottobre del 1955 gli [[Hawker Hunter]] sostituirono i Meteor fino allo scioglimento del 10 gennaio 1958. Il 34° fu poi riformato ancora una volta il 1º ottobre 1960 alla RAF Seletar di Singapore, nel ruolo di trasporto con i [[Blackburn Beverley]]. Nel dicembre 1962, quattro Blackburn Beverley furono usati per inserire i Gurkhas nel Brunei per combattere una rivolta dell'Esercito Nazionale del Nord Kalimantan (TNKU) contro il Sultano del Brunei. Lo squadrone durò fino alla fine del 1967, quando fu nuovamente sciolto.
 
Nel corso dell'anno la Loggia dei Cavalieri viene utilizzata per mercatini di libri antichi, convegni, mostre artistiche, concerti e rassegne musicali.
== Bibliografia ==
* Halley, James J. The Squadrons of the Royal Air Force. Tonbridge, Kent, UK: Air-Britain (Historians) Ltd., 1980. ISBN 0-85130-083-9.
* Jefford, Wing Commander C.G., MBE,BA,RAF (Retd). RAF Squadrons, a Comprehensive Record of the Movement and Equipment of all RAF Squadrons and their Antecedents since 1912. Shrewsbury, Shropshire, UK: Airlife Publishing, 2001. ISBN 1-84037-141-2.
* Pitchfork, Graham (Air Cdre (Ret'd)). The Royal Air Force Day by Day. Stroud, UK: History Press, 2008. ISBN 978-0-7509-4309-3.
 
==Descrizione==
== Voci correlate ==
===Architettura===
* [[Seconda guerra mondiale]]
[[File:La Loggia dei Cavalieri dietro.jpg|thumb|Fronte nord-est]]
* [[Royal Air Force]]
La costruzione [[laterizio]], in parte intonacato, ad un unico vano a pianta trapezoidale dai lati quasi uguali, sorge sopra uno [[Zoccolo (architettura)|zoccolo]] con gradone in pietra viva.
* [[Supermarine Spitfire]]
 
La parete a nord-ovest è liscia e compatta; su ciascuna delle altre tre si aprono cinque grandi [[Arco (architettura)|archi]] a tutto sesto, sorgenti da colonne poggianti su basso parapetto interrotto, in corrispondenza degli archi centrali e di due laterali, per permettere l'accesso alla loggia. Le colonne in pietra viva, di un sol pezzo, hanno sezione quadrangolare, [[capitello]] a piramide tronca rovesciata liscio a collarino. Gli archi agli angoli si saldano a solide spalle in muratura.
 
Nel centro (non corrispondente però con il centro statico del tetto) una importante colonna in [[pietra d'Istria]] su triplice [[Dado (architettura)|dado]] in pietra e mattoni con capitello a piramide tronca ad angoli smussati.
 
La copertura in [[Coppo (tegola)|coppi]] è sorretta da una complessa struttura di travi lignee. Il coperto sporge dai tre lati aperti sorretto da [[Modiglione|modiglioni]] in legno a profilo seghettato.
 
===Decorazione===
[[File:La Loggia dei Cavalieri interno.jpg|left|thumb|Interno]]
La loggia è stata decorata ad [[affresco]] in due momenti e gli starti di intonaco risultano oggi per lo più sovrapposti. La prima decorazione fu probabilmente realizzata tra [[1276]] e il [[1277]]. Il secondo starato di affreschi è databile [[1313]]-[[1314|14]], in seguito alla rivoluzione aristocratica che portò alla cacciata dei [[da Camino]].
 
Gli affreschi sono stati riprodotti in acquarello da [[Enrico Stummel]], [[Enrico Nono]] e soprattutto da [[Antonio Carlini]] il quale mise in luce l'iscrizione sottostante il cornicione e ipotizzò un modello ricostruttivo del monumento.
 
Della decorazione più antica è ancora visibile l'iscrizione in grandi caratteri [[Onciale|onciali]] romanici neri su bianco:
{{citazione|''Hoc opus factum est tempore nobili[s dni d]ni Andreae de dno Iacobo de Perusio Pot. T...''}}
Il rimanente di tale decorazione doveva essere a finti mattoni con qualche stemma<ref>Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', p. 32.</ref>.
 
== Tarantola e il Nano della Loggia ==
 
Negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta, nell'edificio erano presenti un gran banco di libri usati ed antichi gestito dalla famiglia Tarantola, librai ambulanti originari di [[Pontremoli]], e il vicino banco di Tiziano Torzo, il "Nano della Loggia", che vendeva fiori, giocattoli ed antiquariato, "con una indovinata varietà di generi".<ref>Giovanni Netto, ''Guida di Treviso'', p. 254.</ref> "Tarantola" è divenuta in seguito una normale libreria in attività fino al [[2015]], mentre la bancarella di giocattoli, spostata in seguito al restauro nell'adiacente piazza Crispi, aveva già chiuso definitivamente nel 2005.<ref>''C'era una volta il Nano della Loggia'', [https://leisole.blogspot.it/2005/02/cera-una-volta-il-nano-della-loggia.html blogspot.it]</ref>
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Luigi Bailo, ''Guida della città di Treviso'', 1872.
*Angelo Marchesan, ''Treviso medievale, Istituzioni, usi, costumi, aneddoti, curiosità'', Treviso, 1923, 3<sup>a</sup> ristampa anastatica con presentazione e aggiornamento bibliografico di L. Gargan, Bologna, Atesa, 1990. ISBN 88-7037-022-4
*Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', Libreria dello Stato, Roma, 1935.
*Giovanni Netto, ''Guida di Treviso'', Edizioni LINT, Trieste, 1988.
*AA.VV., ''Storia di Treviso'', 4 volumi, a cura di Ernesto Brunetta, Marsilio, 1993.
*Gianni Anselmi, a cura di, ''La Loggia dei Cavalieri in Treviso'', Treviso, 2000.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Architetture di Treviso}}
{{Portale|Aviazione|guerra}}
{{portale|architettura|Treviso}}
 
[[Categoria:RoyalArchitetture Airdi Force|No. 34Treviso]]
[[Categoria:SquadriglieArchitetture aereeromaniche del Veneto]]
[[Categoria:Logge del Veneto|Treviso]]