Andrea Pozzi e Loggia dei Cavalieri: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
 
FrescoBot (discussione | contributi)
 
Riga 1:
{{citazione|''maxima pars pulchritudinis civitatis Tervisii''|Statuto del Comune di Treviso, 1314|
{{nota disambigua|il pittore e architetto gesuita vissuto tra il 1642 e il 1709|Andrea Pozzo}}
}}
{{S|pittori italiani}}
{{Edificio civile
[[File:Frama AssSC039.JPG|thumb|''[[Immacolata Concezione]]'', [[Sacro Convento]]]]
|nome edificio = Loggia dei Cavalieri
{{Bio
|immagine = La Loggia dei Cavalieri.jpg
|Nome = Andrea
|didascalia = Loggia dei Cavalieri: Fronte sud-ovest
|Cognome = Pozzi
|Sessopaese = MITA
|divamm1 = {{IT-VEN}}
|LuogoNascita = Roma
|città = Treviso
|GiornoMeseNascita =
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|AnnoNascita = 1777
|LuogoMorteindirizzo =
|GiornoMeseMortelatitudine =
|longitudine =
|AnnoMorte = 1837
|coord titolo =
|Epoca = 1700
|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|Epoca2 = 1800
|periodo costruzione = [[1276]]-[[1276|77]]
|Attività = pittore
|inaugurazione =
|Nazionalità = italiano
|demolito =
|distrutto =
|ricostruito =
|uso =
|altezza =
|altezza antenna/guglia =
|altezza tetto =
|altezza ultimo piano =
|piani =
|area calpestabile =
|ascensori =
|costo =
|architetto =
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario =
|committente =
}}
 
La '''Loggia dei cavalieri''' (in latino: ''lobia'' o ''loggia militum'') è un edificio tra i più rappresentativi del centro storico di [[Treviso]]. È situata all'incrocio tra via Martiri della Libertà e via Indipendenza (agli antichi ''[[decumano|decumanus]]'' e ''[[Cardine (storia romana)|cardo]]'' ''maximi''), probabilmente nel luogo dell'antico [[Forum (luogo)|foro]] della ''Tarvisium'' romana.
== Biografia ==
Attivo soprattutto nella nativa Roma come pittore di storie religiose e mitologiche, nel 1805 divenne membro dell'[[Accademia di San Luca]]<ref name="Bolaffi IX">{{cita|Bolaffi IX|}}.</ref> di cui fu vicepresidente nell'anno 1829<ref>''Elenco di tutti i pittori scultori architetti miniatori incisori in gemme e in rame scultori in metallo e mosaico aggiunti gli scalpellini pietrari perlari ed altri artefici i negozi d'antichità e di stampe [...]'' compilato ad uso degli stranieri da Enrico De Keller, Roma, Mercurj e Robaglia, 1830, p. 63 {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=JogVAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0&safe=active#v=onepage&q&f=false|titolo=Ebook|accesso=23 dicembre 2011}}</ref> e presidente per il biennio 1830-1831<ref>{{cita web | 1 = http://www.accademiasanluca.it/sites/default/files/images/image/PDF/elenco_presidenti_san_luca.pdf | 2 = I Presidenti dell'Accademia Nazionale di San Luca | 3 = 21 dicembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120816110757/http://www.accademiasanluca.it/sites/default/files/images/image/PDF/elenco_presidenti_san_luca.pdf | dataarchivio = 16 agosto 2012 | urlmorto = sì }}</ref>.
 
Simbolo del potere politico assunto dai nobili nel periodo del [[Comune medievale|Libero Comune]], fu costruita durante la [[Podestà di Treviso|podesteria]] di Giacomo (o Andrea) da Perugia ([[1276]]-[[1276|77]]) come luogo di convegni, conversazioni, giochi per la nobiltà, i ''Cavalieri'', appunto.
==Opere==
* ''Santa Cecilia'' (dopo il 1807), presso l'[[Accademia di San Luca]] a [[Roma]]<ref>{{cita|Bolaffi IX|}}, con tav. n. 266.</ref>;
* ''Immacolata Concezione'' (1808), commissionata da mons. Cesarei e lodata dal [[Giuseppe Antonio Guattani|Guattani]] per correttezze di forme e invenzione<ref name="Bolaffi IX"/>;
* ''Ratto di Proserpina'' (prima del 1808), composizione monumentale a soggetto mitologico commissionata dal cav. G. B. Collio da San Severino, per la quale gli fu attribuito il primo premio all'esposizione dell'Accademia del nudo del 1808<ref name="Bolaffi IX"/>;
* ''La Madonna e i santi Giuseppe e Teresa'' (1826), presso la chiesa di Santa Maria del Carmine a Roma<ref name="Bolaffi IX"/>;
* ''La Vergine e San Venanzio e Sant'Emidio'' (1830), per la città di [[Camerino]]<ref name="Bolaffi IX"/>;
* ''Presentazione della Vergine al Tempio'' (ca 1831/1832), olio su tela commissionato del vescovo [[Giuseppe Rosati]] (1789-1843), [[Amministratore apostolico]] di [[New Orleans]] dal 1826 al 1829, per la cappella delle Suore Orsoline di quella città<ref>{{cita web|http://www.liveauctioneers.com/item/278450|Scheda descrittiva asta aprile 2004|21 dicembre 2011}}</ref>;
* ''Martirio di Santo Stefano'' (1820), per la cappella di Santa Maria Rotondo (o "della Rotonda"), l'antica Santa Maria ad Martyres al [[Pantheon]] a Roma<ref>{{cita|Bénézit VIII|}}.</ref>;
* ''Transito di San Giuseppe'' (1820) e ''San Vincenzo de Paoli'', per la [[Lendinara#Monumenti e luoghi d'interesse|Chiesa di San Giuseppe]] di [[Lendinara]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.lendinara.ro.it/itinerari-religiosi.html?start=3|titolo=Città di Lendinara, itinerari religiosi (Chiesa di S. Giuseppe)|accesso=22 dicembre 2011}}</ref>;
* ''Sant'Agata'' (1834), tela per l'altare maggiore della [[chiesa di San Francesco (Lendinara)|chiesa di San Francesco]] (già di Sant'Agata) a [[Lendinara]].
* ''Beata Chiara da Montefalco'', pittura citata nelle ''Memorie romane di antichità e di belle arti'' del [[Giuseppe Antonio Guattani|Guattani]]<ref>[[Giuseppe Antonio Guattani]], ''Memorie romane di antichità e di belle arti'', vol. 1, Roma, Tipografia Ceracchi, 1824, sezione II, p. 87[371] e 109[393] (indice) {{cita web|url=http://books.google.it/books?id=1yIQAAAAYAAJ&pg=RA1-PA73&dq=memorie+romane+di+antichita'+e+belle+arti+vol.+II#v=onepage&q=&f=false|titolo=Ebook|accesso=23 dicembre 2011}}</ref>
 
La Loggia è un esempio di [[Architettura romanica|romanico]] trevigiano, qui influenzato dall'[[architettura bizantina]].
Un'opera è segnalata nella Collegiata di Santa Maria Assunta di [[Novi Ligure]]<ref>{{cita web|url=http://www.museodeicampionissimi.it/itinerario_religioso.pdf?PHPSESSID=275142da011d|titolo=Pievi, abbazie e conventi, parrocchiali e santuari nel territorio Novese|accesso=22 dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304074608/http://www.museodeicampionissimi.it/itinerario_religioso.pdf?PHPSESSID=275142da011d|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>.
 
== Storia ==
Un'iscrizione posta sul retro della tela<ref>Trascrizione: "Andrea Pozzi Rom.º dipinse nell 18[?]08"</ref>, sembra attribuire ad Andrea Pozzi un quadretto dell'Immacolata conservato presso il [[Sacro Convento]] di [[Assisi]].
Sebbene il cronista [[Bartolomeo Zuccato]] dichiari che la costruzione avvenne nel [[1194]], sotto la podesteria di [[Gigo Burro]] (incerta tra il [[1194]] e il [[1198]]-[[1199|99]]),<ref>Bartolomeo Zuccato, ''Cronaca'', p. 270.</ref> l'iscrizione trovata sotto il cornicione fa sorgere il dubbio che l'edificio sia stato costruito tra [[1276]] e il [[1277]], tempo della podesteria di Giacomo da Perugia.<ref>Molte fonti riportano in alternativa il nome "Andrea". Oltre ai luoghi di Marchesan, Bailo e Coletti richiamati nel periodo successivo, il nome "Giacomo" viene accettato anche da Renucci in ''La Loggia dei Cavalieri in Treviso'', p.26. e Manzato in ''Storia di Treviso'', II vol., p.445.</ref> Tale iscrizione, come sostiene [[Angelo Marchesan]],<ref>Angelo Marchesan, ''Treviso medievale'', voll. II, pp. 70-75.</ref> potrebbe invero riferirsi alla sola decorazione pittorica, ad avviso di [[Luigi Bailo]]<ref>Luigi Bailo, ''Guida della Città di Treviso'', p.21.</ref> e [[Luigi Coletti]],<ref>Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', p.35.</ref> invece, la generica espressione ''hoc opus factum est'' in una scritta che doveva occupare tutto un lato del monumento si riferirebbe all'intero edificio.
 
Già alla fine del Quattrocento la loggia, otturate le ampie arcate e chiusa da portoni, divenne magazzino, come dimostrano i numerosi contratti stipulati dai rappresentanti del Collegio dei nobili. Furono in seguito addossate numerose costruzioni.
 
Andato sempre più in abbandono il monumento rischiò di scomparire prima, alla fine del [[XIX secolo]], quando ne fu proposta la demolizione per creare una piazza, quindi durante il [[bombardamento di Treviso]] del [[1944]].<ref>[https://www.flickr.com/photos/societa-iconografica-trivigiana/5936660609/in/photostream Foto] della loggia l'indomani del bombardamento.</ref>
 
Il restauro è avvenuto in più fasi: nei primi anni del Novecento si provvide a demolire gli edifici aprendo le attuali piazza Carducci e piazza Crispi,<ref>[https://www.flickr.com/photos/societa-iconografica-trivigiana/5937446980/in/photostream Foto] di "piazza Esperia", oggi Crispi, vista attraverso un arco della loggia</ref> [[Ferdinando Forlati]] intervenne quindi dopo il bombardamento, un più radicale restauro fu affrontato alla fine degli anni ottanta.
 
Nell'autunno 2013, nell'ambito di nuove operazioni di manutenzione e restauro, sono state scoperte porzioni di affreschi nell'infradosso delle volte.<ref>[http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/10/12/news/scoperti-ai-trecento-affreschi-medievali-1.7910918 Scoperti affreschi medievali ai Trecento], ''La Tribuna di Treviso'', 12 ottobre 2013.</ref>
 
Nel corso dell'anno la Loggia dei Cavalieri viene utilizzata per mercatini di libri antichi, convegni, mostre artistiche, concerti e rassegne musicali.
 
==Descrizione==
===Architettura===
[[File:La Loggia dei Cavalieri dietro.jpg|thumb|Fronte nord-est]]
La costruzione [[laterizio]], in parte intonacato, ad un unico vano a pianta trapezoidale dai lati quasi uguali, sorge sopra uno [[Zoccolo (architettura)|zoccolo]] con gradone in pietra viva.
 
La parete a nord-ovest è liscia e compatta; su ciascuna delle altre tre si aprono cinque grandi [[Arco (architettura)|archi]] a tutto sesto, sorgenti da colonne poggianti su basso parapetto interrotto, in corrispondenza degli archi centrali e di due laterali, per permettere l'accesso alla loggia. Le colonne in pietra viva, di un sol pezzo, hanno sezione quadrangolare, [[capitello]] a piramide tronca rovesciata liscio a collarino. Gli archi agli angoli si saldano a solide spalle in muratura.
 
Nel centro (non corrispondente però con il centro statico del tetto) una importante colonna in [[pietra d'Istria]] su triplice [[Dado (architettura)|dado]] in pietra e mattoni con capitello a piramide tronca ad angoli smussati.
 
La copertura in [[Coppo (tegola)|coppi]] è sorretta da una complessa struttura di travi lignee. Il coperto sporge dai tre lati aperti sorretto da [[Modiglione|modiglioni]] in legno a profilo seghettato.
 
===Decorazione===
[[File:La Loggia dei Cavalieri interno.jpg|left|thumb|Interno]]
La loggia è stata decorata ad [[affresco]] in due momenti e gli starti di intonaco risultano oggi per lo più sovrapposti. La prima decorazione fu probabilmente realizzata tra [[1276]] e il [[1277]]. Il secondo starato di affreschi è databile [[1313]]-[[1314|14]], in seguito alla rivoluzione aristocratica che portò alla cacciata dei [[da Camino]].
 
Gli affreschi sono stati riprodotti in acquarello da [[Enrico Stummel]], [[Enrico Nono]] e soprattutto da [[Antonio Carlini]] il quale mise in luce l'iscrizione sottostante il cornicione e ipotizzò un modello ricostruttivo del monumento.
 
Della decorazione più antica è ancora visibile l'iscrizione in grandi caratteri [[Onciale|onciali]] romanici neri su bianco:
{{citazione|''Hoc opus factum est tempore nobili[s dni d]ni Andreae de dno Iacobo de Perusio Pot. T...''}}
Il rimanente di tale decorazione doveva essere a finti mattoni con qualche stemma<ref>Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', p. 32.</ref>.
 
== Tarantola e il Nano della Loggia ==
 
Negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta, nell'edificio erano presenti un gran banco di libri usati ed antichi gestito dalla famiglia Tarantola, librai ambulanti originari di [[Pontremoli]], e il vicino banco di Tiziano Torzo, il "Nano della Loggia", che vendeva fiori, giocattoli ed antiquariato, "con una indovinata varietà di generi".<ref>Giovanni Netto, ''Guida di Treviso'', p. 254.</ref> "Tarantola" è divenuta in seguito una normale libreria in attività fino al [[2015]], mentre la bancarella di giocattoli, spostata in seguito al restauro nell'adiacente piazza Crispi, aveva già chiuso definitivamente nel 2005.<ref>''C'era una volta il Nano della Loggia'', [https://leisole.blogspot.it/2005/02/cera-una-volta-il-nano-della-loggia.html blogspot.it]</ref>
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Luigi Bailo, ''Guida della città di Treviso'', 1872.
===Scritti===
*Angelo Marchesan, ''Treviso medievale, Istituzioni, usi, costumi, aneddoti, curiosità'', Treviso, 1923, 3<sup>a</sup> ristampa anastatica con presentazione e aggiornamento bibliografico di L. Gargan, Bologna, Atesa, 1990. ISBN 88-7037-022-4
* ''Lettere artistiche inedite'' pubblicate per cura di G. Campori, Modena, Tip. dell'erede Soliani, 1866, n. 482 e 489, pp.&nbsp;470 e 481; {{cita web|url=https://www.google.it/books?id=CncoAAAAYAAJ&hl=it&safe=active|titolo=Ebook|accesso=21 dicembre 2011|cid=Lettere}}
*Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', Libreria dello Stato, Roma, 1935.
 
*Giovanni Netto, ''Guida di Treviso'', Edizioni LINT, Trieste, 1988.
===Studi===
*AA.VV., ''Storia di Treviso'', 4 volumi, a cura di Ernesto Brunetta, Marsilio, 1993.
*{{bibliografia|Allgemeines XXVII|''Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler von der Antike bis zur Gegenwart'', vol. 27: Piermaria-Ramsdell, herausgegeben von Hans Vollmer, Rist. anast., Zwickau, F. Ullmann, 1968, p. 336.}}
*Gianni Anselmi, a cura di, ''La Loggia dei Cavalieri in Treviso'', Treviso, 2000.
*{{bibliografia|Bolaffi IX|''Dizionario enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani, dall'XI al XX secolo'', vol. IX: Pianca-Ronzoni, Torino, Giulio Bolaffi editore, 1975, p. 203.}}
*{{bibliografia|Bénézit VIII|Emmanuel Bénézit, ''Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays par un groupe d'écrivains specialistes français et étrangers'', nouvelle ed. entierement refoundue, revue et corrigee sous la direction des héritiers de E. Benezit, vol. 8: O'Keefe-Robbia, Paris, Grund, 1976, p. 464. ISBN 27-000-0156-7}}
* Giuseppe Ignazio Montanari, ''Dipinti di argomento sacro del Cav. Andrea Pozzi Presidente dell'Accademia di San Luca'', Rieti, 1832, citato in ''Antologia. Giornale di scienze, lettere e arti'', vol. XLV (V del secondo decennio, gennaio, febbraio e marzo 1832), Firenze, Al Gabinetto scientifico e letterario di G. P. Vieusseux, 1832, p.&nbsp;147; {{cita web | url=http://books.google.it/books?id{{=}}x1pKAAAAMAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0&safe=active#v=onepage&q&f=false | titolo=Ebook | accesso=21 dicembre 2011 | cid=Montanari}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{ControlloArchitetture di autoritàTreviso}}
{{portale|architettura|Treviso}}
{{Portale|Biografie|pittura}}
 
[[Categoria:Membri dell'Accademia nazionale di San Luca]]
[[Categoria:Architetture di Treviso]]
[[Categoria:Architetture romaniche del Veneto]]
[[Categoria:Logge del Veneto|Treviso]]