Sergio Mattarella e Maiolica di Montelupo: differenze tra le pagine

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[[File:Montelupo XVII 21627.jpg|thumb|"Arlecchino" di Montelupo, XVII secolo, [[Museo internazionale delle ceramiche in Faenza]]]]
<noinclude>{{Protetta}}</noinclude>
[[File:Ngv, maiolica di montelupo, contenitore da farmacia per savina, 1520 circa.JPG|thumb|Contenitore da farmacia con stemma, 1520 circa, [[National Gallery of Victoria]]]]
{{Carica pubblica
'''[[Montelupo Fiorentino]]''' fu uno dei principali centri di produzione di '''[[maiolica]]''' rinascimentale in Italia.
|nome = Sergio Mattarella
|immagine = Presidente Sergio Mattarella.jpg
|didascalia =
|carica = 12º [[Presidente della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio = 3 febbraio [[2015]]
|mandatofine =
| primoministro = [[Matteo Renzi]]<br />[[Paolo Gentiloni]]
|predecessore = [[Giorgio Napolitano]]
|carica2 = [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Giudice della Corte costituzionale]]
|mandatoinizio2 = 11 ottobre [[2011]]
|mandatofine2 = 2 febbraio [[2015]]
|carica3 = [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa]]
|mandatoinizio3 = 22 dicembre [[1999]]
|mandatofine3 = 11 giugno [[2001]]
|presidente3 = [[Massimo D'Alema]]<br />[[Giuliano Amato]]
|predecessore3 = [[Carlo Scognamiglio Pasini]]
|successore3 = [[Antonio Martino]]
|carica4 = [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri]]<br /><small>con delega ai [[Servizi di sicurezza]]</small>
|mandatoinizio4 = 21 ottobre [[1998]]
|mandatofine4 = 22 dicembre [[1999]]
|presidente4 = [[Massimo D'Alema]]
|carica5 = [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]]
|mandatoinizio5 = 22 luglio [[1989]]
|mandatofine5 = 27 luglio [[1990]]
|presidente5 = [[Giulio Andreotti]]
|predecessore5 = [[Giovanni Galloni]]
|successore5 = [[Gerardo Bianco]]
|carica6 = [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il Parlamento]]
|mandatoinizio6 = 28 luglio [[1987]]
|mandatofine6 = 22 luglio [[1989]]
|presidente6 = [[Giovanni Goria]]<br />[[Ciriaco De Mita]]
|predecessore6 = [[Gaetano Gifuni]]
|successore6 = [[Egidio Sterpa]]
|carica7= [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio7=12 luglio [[1983]]
|mandatofine7=18 aprile [[2008]]
|legislatura7= [[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX]], [[X legislatura della Repubblica Italiana|X]], [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]], [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]], [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]], [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV]]
|gruppo parlamentare7= [[Democrazia Cristiana]],<br />[[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]],<br />Popolari Democratici - [[L'Ulivo]],<br />[[Democrazia è Libertà - La Margherita|Margherita, DL]] - L'Ulivo,<br />L'Ulivo,<br />[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] - L'Ulivo
|coalizione7= [[Patto per l'Italia]], [[L'Ulivo]], [[L'Unione]]
|circoscrizione7= [[Sicilia]], [[Trentino-Alto Adige]] ([[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]])
|collegio7= Palermo
|partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]] <small>(dal 2009)</small><br />''Precedenti:''<br />[[Democrazia Cristiana|DC]] <small>(fino al 1994)</small><br />[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] <small>(1994-2002)</small><br />[[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]] <small>(2002-2007)</small><br />[[Partito Democratico (Italia)|PD]] <small>(2007-2009)</small><br /><!-- [[Democrazia Cristiana|DC]] (IX, XI), [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] (XII, XIII), [[Democrazia è Libertà - La Margherita|DL]] (XIV, XV), [[Partito Democratico (Italia)|PD]] (XV) !-->
|tendenza= [[Cristianesimo democratico]],<br />[[Centrismo]]
|titolo di studio = Laurea in [[Giurisprudenza]]
|alma mater = [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]]
|professione = Docente universitario
|firma = Mattarella firma.svg
|tipo nomina7=
|incarichi7= *[[Sergio Mattarella#Incarichi parlamentari|vedi sotto]]
|sito7= http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IX%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg09/framedeputato.asp?Deputato=1d23870
}}
{{Bio
|Nome = Sergio
|Cognome = Mattarella
|Sesso = M
|LuogoNascita = Palermo
|GiornoMeseNascita = 23 luglio
|AnnoNascita = 1941
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = politico
|Attività2 = giurista
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , 12º [[presidente della Repubblica Italiana]] dal 3 febbraio [[2015]]
}}
Dal 1983 al 2008 è stato [[deputato]], prima per la [[Democrazia Cristiana]] (di cui fu vice segretario) e poi per il [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], [[La Margherita]] e il [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]. Ha ricoperto la carica di [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|ministro per i rapporti con il Parlamento]] (1987-1989), di [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|ministro della pubblica istruzione]] (1989-1990), di [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|vicepresidente del Consiglio]] (1998-1999), di [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|ministro della difesa]] (1999-2001) e infine di [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|giudice costituzionale]] (2011-2015).
 
==Storia==
Il 31 gennaio 2015 è stato eletto al quarto scrutinio [[Presidente della Repubblica italiana|presidente della Repubblica]] con 665 voti, poco meno dei due terzi dell'assemblea elettiva<ref name="presidente">{{Cita news|autore=Michela Scacchioli |url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/01/31/news/quirinale_quarta_votazione-106185169/ |titolo=Mattarella eletto al Quirinale con 665 voti: "Pensiero a difficoltà e speranze dei cittadini" |pubblicazione=Repubblica.it |data=31 gennaio 2015 |accesso=6 febbraio 2015}}</ref>. Ha giurato il successivo 3 febbraio.
Attivo come centro di produzione ceramica fin dalla fine del Duecento, avviò a produrre maiolica di ispirazione ispano-moresca (motivi [[blu]] e decorazione a prevalenza [[verde]]) dal XV secolo.
 
Destinata quasi esclusivamente all'esportazione, la ceramica di Montelupo poteva contare su più di 50 fornaci alla fine del Quattrocento. Il livello di produzione era tale che un editto del potestà vietò di gettare le enormi quantità di scarti e residui di lavorazione nell'adiacente fiume [[Pesa]], onde evitare che potesse esserne deviato il flusso. Primo sbocco della produzione montelupina era Firenze, ma la vicinanza ai porti di [[Pisa]] e, in seguito, [[Livorno]], ne facilitò lo smercio su tutte le piazze europee visitate dai mercanti toscani. Pezzi di ceramica montelupina sono stati ritrovati nei siti archeologici dell'[[America Centrale]] connessi con i primi insediamenti europei nella zona, così come nelle [[Filippine]], nei [[Paesi Bassi]] e in [[Scozia]]. Un documento del [[1490]] ricorda dopotutto come un mercante fiorentino, Francesco [[Antinori]], acquistò l'intera produzione di ventitré forni per smerciarla.
Come presidente della Repubblica ha finora conferito l'incarico a un [[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio dei ministri]]: [[Paolo Gentiloni]], l'11 dicembre [[2016]].<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=2389|titolo=Il Presidente Mattarella ha conferito l'incarico all'onorevole Paolo Gentiloni|autore=Presidenza della Repubblica|sito=quirinale.it|accesso=2016-12-12}}</ref>
 
Nel XV secolo la ceramica di Montelupo era caratterizzata da suppellettivi verniciate per lo più di bruno manganese e verde ramina, con decorazioni a fiori, ad arabeschi, e figurazioni di personaggi, motti e paesaggi.
== Biografia ==
Sergio Mattarella è il quarto figlio di Maria Buccellato<ref>{{Cita|Bolignani|p. 97}}</ref> e di [[Bernardo Mattarella|Bernardo]],<ref name=Bolignanip145>{{Cita|Bolignani|p. 145}}</ref> politico democristiano cinque volte ministro tra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]], e fratello minore di [[Piersanti Mattarella|Piersanti]], che nel 1980 fu assassinato da [[cosa nostra]] mentre era presidente della [[Regione Siciliana]]. Suo [[Padrino e madrina|padrino]] di battesimo fu l'amico paterno [[Salvatore Aldisio]],<ref name=Bolignanip145/> già deputato del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]] e ostracizzato dal regime fascista, che pochi anni dopo sarebbe tornato a essere esponente di primo piano della ricostruzione democratica.
 
Dalla metà del Quattrocento, Montelupo divenne protagonista del fenomeno della "circolazione delle tecniche e del sapere" che caratterizzò quel periodo storico: artisti montelupini andarono a lavorare a [[maiolica di Faenza|Faenza]] e a [[maiolica di Cafaggiolo|Cafaggiolo]] ed è documentata la presenza di ceramisti di Montelupo anche a [[maiolica di Caltagirone|Caltagirone]], dove dettero nuovo impulso alle relative tradizioni ceramiche che continuano ancora oggi.
In gioventù, trasferitosi a Roma a causa degli impegni politici di suo padre, militò tra le file del [[Movimento Studenti di Azione Cattolica|Movimento Studenti]] della [[Azione Cattolica|Gioventù Maschile di Azione Cattolica]], del quale fu responsabile come delegato studenti di Roma e poi del Lazio dal 1961 al 1964,<ref>{{Cita web|autore= Sergio Mattarella |url= http://movi100.azionecattolica.it/?p=435|titolo= Il MSAC durante il concilio |sito= Movi100 - Cent'anni di Movimento Studenti di Azione Cattolica|accesso = 1 febbraio 2014 |editore= |data=13 gennaio 2011 }}</ref> collaborando con l'assistente [[Filippo Gentiloni]].<ref>{{cita news|autore=Marco Damilano |url=http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/01/31/news/sergio-mattarella-presidente-della-repubblica-quell-uomo-invisibile-della-dc-ma-non-incolore-1.197194 |titolo=Sergio Mattarella Presidente della Repubblica. Quell'uomo invisibile della Dc. Ma non incolore |pubblicazione=[[L'Espresso]] |data= accesso=7 febbraio 2014}}</ref>
 
Dalla produzione istoriata nacque il decoro montelupino sicuramente più famoso, ossia i secenteschi "Arlecchini", raffigurazioni satirico-naif dei personaggi allora più famosi e temuti, i [[Lanzichenecchi]] al soldo di [[Carlo V]]. Alla fine del Seicento, dopo che fu terminata la produzione di splendidi manufatti per le farmacie fiorentine dei [[domenicani]] di [[San Marco (Firenze)|San Marco]] e di [[Farmacia di Santa Maria Novella|Santa Maria Novella]], iniziò il lento ma inesorabile declino della produzione ceramica di Montelupo. Soltanto grazie alla produzione di "pentole" di Capraia la tradizione sopravvisse durante il XVIII e XIX secolo. La memoria della grande ceramica di Montelupo, così, si perse.
Dopo essersi diplomato al [[liceo classico]] San Leone Magno di [[Roma]],<ref>{{cita news|autore=Sebastiano Messina |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/01/30/dagli-ex-popolari-agli-amici-del-san-leone-il-mondo-riservato-del-giudice-costituzionale06.html |titolo=Dagli ex popolari agli amici del San Leone il mondo riservato del giudice costituzionale |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=30 gennaio 2015 |accesso=1 febbraio 2015}}</ref> istituto religioso dei [[Fratelli maristi delle scuole]], nel 1964 si laureò in [[giurisprudenza]] presso l'[[università La Sapienza]] di [[Roma]] con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi su "La funzione dell'indirizzo politico".<ref name=Quaranta>{{Cita web|autore=Corte Costituzionale della Repubblica Italiana |url=http://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/Benvenuto_Giudice_Mattarella20111011.pdf |titolo=Discorso di benvenuto del Presidente Alfonso Quaranta al Prof. Sergio Mattarella, Giudice costituzionale |data=18 ottobre 2011 |accesso=2 febbraio 2014}}</ref>
 
Nel [[1977]] i volontari del "Gruppo archeologico di Montelupo Fiorentino scoprirono, all'interno del castello che dominava il borgo medievale, la bocca di un grande pozzo (il "pozzo dei lavatoi"), riempito di frammenti di ceramica dalle fornaci cittadine. I ritrovamenti sono esposti nel [[museo della ceramica di Montelupo]].
Nel 1967 si iscrisse all'albo degli avvocati nel Foro di Palermo<ref name=Quaranta/> ed esercitò l'avvocatura in un avviato studio legale palermitano specializzato in diritto amministrativo.<ref name=Velino>{{cita news |url= http://www.ilvelino.it/it/article/1999/12/13/ppi-e-dalemiani-vorrebbero-mattarella-alla-corte-costituzionale/5345b11d-a148-44f5-aac0-a3de9a25fe53/ |titolo=Ppi e dalemiani vorrebbero Mattarella alla Corte costituzionale |pubblicazione=[[Il Velino]] |data= 13 dicembre 1999 |accesso=1 febbraio 2015}}</ref> Mattarella intraprese inoltre la carriera accademica presso l'Istituto di Diritto Pubblico dell'[[Università di Palermo]], come collaboratore di [[Pietro Virga]]<ref>{{cita news|autore= Enrico Del Mercato |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/04/01/la-cittadella-del-potere.html |titolo= La cittadella del potere |pubblicazione= [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data= 1 aprile 2003 |accesso=6 febbraio 2014}}</ref>, divenendo nel 1965 assistente di [[diritto costituzionale]]<ref name=Quaranta/>, e poi professore associato, insegnando [[diritto parlamentare]] sino al [[1983]], quando fu collocato in aspettativa per il mandato parlamentare<ref name=Quaranta/>.
 
==Bibliografia==
Nella produzione scientifica, si è occupato prevalentemente di questioni parlamentari (specificatamente il [[bicameralismo]], il procedimento legislativo e l'attività ispettiva del Parlamento) e delle peculiarità dell'[[Autonomia speciale|Amministrazione Regionale Siciliana]], incluso l'intervento in materia di sviluppo economico.<ref name=Quaranta/>
* Rodolfo Falchi, ''La maiolica italiana'', Edicart, Legnano (MI) 1994. ISBN 88-7774-493-6
 
===Altri Vita privata =progetti==
{{interprogetto}}
È stato sposato con Marisa Chiazzese, deceduta il 1º marzo 2012 a [[Castellammare del Golfo]], figlia dell'ex rettore dell'università di Palermo e docente di diritto romano [[Lauro Chiazzese]]. Il fratello Piersanti aveva sposato la sorella di lei, Irma.<ref name=Next>{{cita news|autore=|url=http://www.nextquotidiano.it/marisa-chiazzese-era-moglie-sergio-mattarella/|titolo=Marisa Chiazzese: chi era la moglie di Sergio Mattarella|pubblicazione=Next quotidiano|data=30 gennaio 2015|accesso=31 gennaio 2015}}</ref> Oltre a Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980, e alla sorella maggiore Caterina, deceduta il 30 giugno 2015,<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/trapani_morta_caterina_mattarella_sorella_maggiore_presidente_repubblica/notizie/1439118.shtml|pubblicazione=Il Messaggero|titolo=Trapani, è morta Caterina Mattarella, sorella maggiore del Presidente della Repubblica|data=30 giugno 2015|accesso=30 giugno 2015}}</ref> ha un altro fratello, Antonino.<ref name=Bolignanip145/>
 
[[Categoria:Montelupo Fiorentino]]
Ha tre figli: Laura (che durante il mandato presidenziale del padre svolge le funzioni di rappresentanza tipiche della [[Consorti dei presidenti della Repubblica Italiana|''first lady'']]), Francesco e Bernardo Giorgio. Quest'ultimo, professore ordinario di diritto amministrativo all'[[Università di Siena]], presso la [[LUISS Guido Carli]] di Roma e presso la [[Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione]]<ref>[http://urbanpost.it/sergio-mattarella-ecco-chi-sono-figli UrbanPost.it]</ref>, nel 2014 è stato posto dal ministro [[Marianna Madia]] a capo dell'ufficio legislativo del [[Dipartimento della funzione pubblica]] presso la [[presidenza del Consiglio dei ministri]].<ref name=Next/>
[[Categoria:Maiolica]]
 
== Attività politica ==
=== L'ingresso in politica con la DC ===
Vicino per tradizione familiare alla [[corrente morotea]] della [[Democrazia Cristiana]], in seguito all'assassinio del fratello nel 1980, Mattarella aumentò progressivamente il suo impegno politico.
 
Uno dei suoi primi incarichi di rilievo fu il ruolo di capo del [[collegio dei probiviri]] della DC, ricostituito in fretta alla fine del 1981 dopo un anno dalla scadenza a seguito dello [[Massoneria in Italia#Lo scandalo della P2|scandalo P2]] e dell'istituzione della relativa [[Commissione parlamentare d'inchiesta]], presieduta dall'on. [[Tina Anselmi]]. L'organo di giustizia interna era stato incaricato di individuare i militanti iscritti alla loggia massonica di [[Licio Gelli]] (presenti negli elenchi e per i quali esistavano ulteriori prove) che andavano espulsi o sospesi, avendo violato lo statuto del partito che vietava l'iscrizione a logge massoniche.<ref>{{Cita audio |autore=Giorgio Zanchini |titolo = I poteri occulti e la loggia P2 secondo Sergio Mattarella |url=http://www.internazionale.it/opinione/giorgio-zanchini-2/2015/02/04/i-poteri-occulti-e-la-loggia-p2-secondo-sergio-mattarella |editore=Internazionale|data=4 febbraio 2015 |accesso=19 dicembre 2016}}</ref>
[[File:Sergio Mattarella 1983.jpg|thumb|left|Sergio Mattarella nel 1983]]
Dal 1982 fu spinto dal neo-segretario DC [[Ciriaco De Mita]] a intensificare il proprio impegno politico attivo. In quell'anno, [[Cosa nostra]] era stata artefice degli omicidi del segretario regionale del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] [[Pio La Torre]] e del prefetto di Palermo [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], che seguivano di appena due anni l'uccisione di Piersanti Mattarella. Questi eventi tragici scossero la credibilità del sistema politico regionale ponendo la DC di fronte alla necessità di una reazione nei confronti del fenomeno mafioso.<ref name=Azzolina>{{cita libro | nome= Laura | cognome= Azzolina| titolo=Governare Palermo: storia e sociologia di un cambiamento mancato | anno=2009 | editore=Donzelli Editore | città=Soveria Mannelli |ISBN= 9788860363176|url=https://books.google.it/books?id=Bb5ywFjv3NAC&pg=PA22&dq=%22vito+ciancimino%22+%22sergio+mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=9ELOVOOIJYXiaNu3gLAK&ved=0CCoQ6AEwAQ#v=onepage&q=%22vito%20ciancimino%22%20%22sergio%20mattarella%22&f=false|p=22 }}</ref> La risposta ebbe inizio dal congresso regionale di [[Agrigento]] del febbraio 1983, nel quale fu eletto segretario regionale [[Giuseppe Campione (politico)|Giuseppe Campione]], di [[area Zac]], che si impose sulla corrente di [[Salvo Lima]]: in quella circostanza, fu proprio Mattarella a porre la condizione che l'elezione del Comitato Regionale del partito avvenisse con liste contrapposte: tale misura, accompagnata dalla presenza di una [[soglia di sbarramento]], di fatto inibì alla piccola corrente dell'ex sindaco di Palermo [[Vito Ciancimino]], ritenuto contiguo ad ambienti mafiosi, di trovare rappresentanza nel massimo organo regionale del partito.<ref>{{cita web|url=http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/016t02_RS/00000033.pdf |titolo=Camera dei Deputati-Senato della Repubblica: Documenti XIV legislatura |pagine=525-526}}</ref>
Quell'anno, alle [[elezioni politiche italiane del 1983|elezioni politiche di giugno]] venne eletto alla [[Camera dei deputati]] nella [[Circoscrizione Sicilia 1|circoscrizione della Sicilia occidentale]]: con 119.969 preferenze, fu il secondo candidato più suffragato della circoscrizione.<ref>{{cita web |url=http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=26/06/1983&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=29&levsut1=1&ne1=29&es0=S&es1=S&ms=S&ne=29&nlg=8&ts=C&ccp=1 |titolo= Elezioni politiche 1983 - Camera dei Deputati: candidati DC del collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta |sito=Archivio storico delle elezioni |editore=Ministero dell'Interno |accesso=7 febbraio 2014}}</ref>
 
Nel 1984 De Mita, rieletto segretario, maturò l'idea di agire più incisivamente sulla via del rinnovamento e di azzerare i vertici palermitani del partito. A tale scopo, il 30 ottobre, cinque giorni prima della sua visita a Palermo, nominò Mattarella commissario straordinario.<ref>{{cita news |autore=Francesco Santini |titolo=Per Mattarella arriva troppo presto il test delle amministrative di maggio |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,1020_01_1984_0250_0006_22665836/ |pubblicazione=[[La Stampa]] |data=21 ottobre 1984 |accesso=6 febbraio 2015}}</ref>. In tale veste nel 1985 Mattarella si fece promotore della formazione a Palermo di una giunta comunale di rinnovamento guidata da [[Leoluca Orlando]], che era stato tra i collaboratori di suo fratello Piersanti alla Regione Siciliana:<ref name=Azzolina/><ref name=Messina>{{cita news |autore=[[Sebastiano Messina]] |url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/01/29/news/sergio_mattarella_dalla_morte_di_piersanti_al_no_sulla_mamm_una_carriera_con_la_schiena_dritta-106032107/ |titolo=Sergio Mattarella, dalla morte del padre al no sulla Mammì, una carriera con la schiena dritta |pubblicazione= La Repubblica |data= 29 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> la giunta Orlando fu uno degli elementi distintivi della cosiddetta [[Primavera di Palermo|primavera palermitana]].<ref name=Falci>{{cita news |autore=Giuseppe Alberto Falci |url=
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/31/volete-parlare-mattarella-chiamate-lamico-giovanni-burtone-deputato-ricercato-montecitorio/1385744/ |titolo=Mattarella: per parlare con lui chiamate amico Burtone, il più cercato alla Camera |pubblicazione= Il Fatto quotidiano |data= 31 gennaio 2015 |accesso=1º febbraio 2015}}</ref> Mattarella restò commissario della DC palermitana fino al luglio 1988.
 
=== I primi incarichi ministeriali ===
[[Elezioni politiche italiane del 1987|Rieletto alla Camera nel 1987]] con 143.935 preferenze,<ref>{{cita web |url=http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=14/06/1987&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=29&levsut1=1&ne1=29&es0=S&es1=S&ms=S&ne=29&nlg=11&ts=C&ccp=1 |titolo= Elezioni politiche 1987 - Camera dei Deputati: candidati DC del collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta |sito=Archivio storico delle elezioni |editore=Ministero dell'Interno |accesso=7 febbraio 2014}}</ref> si mantenne vicino alle correnti di sinistra del partito e in particolare al segretario De Mita<ref>{{cita news |autore=Alessandro Da Rold |autore2=Marco Sarti |url=http://www.linkiesta.it/mattarella-sergio-presidente-repubblica |titolo=Mattarella, il siciliano silenzioso che sogna il Colle |pubblicazione=[[Linkiesta]] |data=15 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> e ai suoi collaboratori, come [[Roberto Ruffilli]]. A luglio dello stesso anno fu nominato [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|ministro per i rapporti con il Parlamento]] del [[governo Goria]] e confermato nell'incarico nel 1988 con il [[governo De Mita]]. Nei due anni di incarico ministeriale, sino a luglio 1989, seguì l'iter di riforma dell'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e la modifica dei regolamenti parlamentari che assegnava carattere di ordinarietà al voto palese.<ref name=Quaranta/>
 
=== L'incarico al ministero della Pubblica Istruzione ===
Nel luglio del 1989, con la formazione del [[governo Andreotti VI]], fu nominato [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]]. A gennaio del 1990 guidò la prima Conferenza nazionale della scuola che discusse il rinnovamento del sistema dell'istruzione e affrontò il tema dell'autonomia scolastica.<ref name=DeGregorio>{{cita news |autore=Antonella De Gregorio |url=http://www.corriere.it/scuola/15_gennaio_30/scuola-moduli-educazione-salute-scuola-secondo-mattarella-7e7d6fb2-a86c-11e4-9642-12dc4405020e.shtml |titolo=Addio al maestro unico, così Mattarella cambiò la scuola |pubblicazione= [[Corriere della Sera]] |data=30 gennaio 2015 |accesso=2 febbraio 2015}}</ref> E mentre, a marzo dello stesso anno, si teneva un maxi-concorso a cattedre per la [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|Scuola secondaria di secondo grado]], Mattarella intervenne con il riordino dei programmi didattici del biennio delle scuole superiori,<ref name=DeGregorio/> portando a compimento i primi passi del [[Progetto Brocca]], il programma di revisione del sistema didattico intrapreso sotto il predecessore [[Giovanni Galloni]] nel 1988.
 
Curò inoltre il progetto di riforma complessiva della [[scuola elementare]] che dopo alcuni anni di sperimentazione, con la legge 148 del 23 maggio 1990, rese universale il modulo dei tre insegnanti su due classi portando al superamento del tradizionale maestro unico.<ref name=DeGregorio/> Mattarella la definì "una riforma che rende possibile la piena attuazione dei nuovi programmi", ma non mancarono le critiche da parte delle opposizioni di sinistra: il deputato [[Sergio Soave]] la definì "una riforma dimezzata e svilita per l'orario, per il maestro prevalente che rimane in prima e in seconda e perché non prevede, di fatto, nessuno stanziamento per la limitazione del tempo pieno".<ref>{{cita libro|nome=C.|cognome=Desinan |titolo=Discutere la scuola. Ipotesi, contenuti e prospettive a confronto|anno=1998 |editore=FrancoAngeli |ISBN=9788846409140 |p=51 |url=https://books.google.it/books?id=qt8LvnS5O4kC&pg=PA51&dq=%22Sergio+Mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=gzTSVIX8NYfPaNHEgbAK&ved=0CCkQ6AEwAjha#v=onepage&q=%22Sergio%20Mattarella%22&f=false}}</ref> Inizialmente avversata a causa dei maggiori costi per il bilancio statale, la riforma è stata col tempo considerata di grande portata innovativa sotto il profilo pedagogico.<ref name=DeGregorio/>
 
A fine giugno trovava approvazione la cosiddetta [[Decreto del presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309|legge antidroga]], che demandava alle scuole l'educazione alla salute:<ref name=DeGregorio/> il connubio tra sistema di istruzione e misure di prevenzione, non solo in materia sanitaria, era in effetti parte delle linee programmatiche che il ministro aveva tracciato.
 
=== Le dimissioni dal governo Andreotti e il ritorno al partito ===
[[File:Falcone-Mattarell.jpg|thumb|left|Mattarella con [[Giovanni Falcone]]]]
{{Vedi anche|Legge Mammì}}
Appena un mese dopo, il 27 luglio 1990, Mattarella si dimise dall'incarico di ministro insieme ad altri esponenti della sinistra democristiana ([[Mino Martinazzoli]], [[Riccardo Misasi]], [[Carlo Fracanzani]] e [[Calogero Antonio Mannino|Calogero Mannino]]) per protestare contro la [[questione di fiducia|fiducia]] posta dal governo sul [[legge Mammì|disegno di legge Mammì]] di riassetto del sistema radiotelevisivo,<ref name=BioMinistro/> che venne soprannominato sarcasticamente ''legge [[Polaroid]]'' in quanto, a detta dei detrattori, esso si limitava a fotografare l'esistente condizione di [[duopolio]], legittimando la posizione dominante del [[Mediaset|gruppo televisivo Fininvest]] di [[Silvio Berlusconi]].
 
Rimasto privo di incarichi di governo, a dicembre 1990 diventò uno dei due vicesegretari della Democrazia Cristiana durante la segreteria di [[Arnaldo Forlani]], in quota alle correnti di sinistra del partito.<ref>{{cita news|autore=Fabio Martini |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,0924_01_1990_0293_0002_12679678/ |titolo= La nuova mappa del potere dc delude la sinistra |pubblicazione= [[La Stampa]] |data= 15 dicembre 1990 |accesso 1 febbraio 2015}}</ref> Mantenne l'incarico fino al 1992, quando il nuovo segretario politico [[Mino Martinazzoli|Martinazzoli]] gli affidò la direzione politica del quotidiano democristiano ''[[Il Popolo]]''.<ref name=BioMinistro>{{cita news|autore=|url=http://www.repubblica.it/online/politica/mattarella/mattarella/mattarella.html |titolo=Sergio Mattarella - Ministro della Difesa |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |accesso=29gennaio 2015}}</ref>
 
=== La legge Mattarella e la fondazione del nuovo [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare]] ===
{{Vedi anche|Legge Mattarella}}
Alle [[elezioni politiche italiane del 1992|elezioni del 1992]] Sergio Mattarella venne rieletto alla Camera con 50.280 preferenze, confermandosi il secondo democristiano più votato del collegio elettorale della Sicilia occidentale<ref>{{cita web |url=http://elezionistorico.interno.it/candidati.php?tpel=C&dtel=05/04/1992&tpa=I&tpe=I&lev0=0&levsut0=0&lev1=29&levsut1=1&ne1=29&es0=S&es1=S&ms=S&ne=29&nlg=13&ts=C&ccp=1 |titolo= Elezioni politiche 1992 - Camera dei Deputati: candidati DC del collegio di Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta |sito=Archivio storico delle elezioni |editore=Ministero dell'Interno |accesso=7 febbraio 2014}}</ref>. Nel corso dell'[[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI legislatura]] fu relatore delle leggi di riforma del [[sistema elettorale]] della Camera e del [[Senato della Repubblica|Senato]] che, recependo l'esito del [[Referendum abrogativi del 1993 in Italia#Elezione Senato della Repubblica|referendum del 1993]], introducevano una preponderante componente maggioritaria sia pure mitigata dall'attribuzione, con il [[sistema proporzionale]], del 25% dei seggi. La [[legge Mattarella]], alla quale il politologo [[Giovanni Sartori]] diede l'appellativo di ''Mattarellum'',<ref>{{cita news|autore=[[Giovanni Sartori]] |url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/19/riforma_profundis_co_0_93061915707.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150927183818/http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/19/riforma_profundis_co_0_93061915707.shtml|dataarchivio=27 settembre 2015|titolo=Riforma, de profundis |pubblicazione=Corriere della Sera |data=19 giugno 1993 |accesso=1 febbraio 2015}}</ref> fu impiegata per le [[elezioni politiche italiane del 1994|elezioni politiche del 1994]], [[elezioni politiche italiane del 1996|del 1996]] e [[elezioni politiche italiane del 2001|del 2001]]. Mattarella, inoltre, fu componente della [[Commissione parlamentare per le riforme costituzionali|commissione bicamerale per le riforme costituzionali]], della quale per pochi mesi ricoprì l'incarico di vicepresidente.<ref>{{cita web|url=http://storia.camera.it/organi/commissione-parlamentare-riforme-istituzionali-11 |titolo=Commissione parlamentare per le riforme istituzionali |sito=Portale storico della Camera dei Deputati |accesso=8 febbraio 2014}}</ref>
 
Sergio Mattarella venne solo sfiorato dalle inchieste su [[Mani pulite|Tangentopoli]]: nell'agosto 1993 fu uno dei destinatari di un'[[informazione di garanzia]] che seguiva le dichiarazioni di un imprenditore edile siciliano all'epoca sotto processo per turbativa d'asta<ref>[http://legislature.camera.it/_dati/leg11/lavori/stampati/pdf/38221.pdf testo dell'autorizzazione a procedere del 7 agosto 1993]</ref> di aver ricevuto 50 milioni di lire<ref name=Amabile1993>{{cita news|autore=F. Amabile|autore2= F. La Licata |autore3=A. Ravidà |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,avanzata/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0797_01_1993_0215_0001_11233236 |titolo=Mani Pulite in Sicilia: bufera su dc, psi e pds |pubblicazione=[[La Stampa]] |data= 7 agosto 1993 |accesso=3 febbraio 2015}}</ref> e dei buoni benzina. Mattarella annunciò le sue dimissioni da tutti gli incarichi e ricevette la solidarietà di [[Mino Martinazzoli]], allora segretario del partito, un gesto criticato pubblicamente da [[Francesco Cossiga]] perché in contrasto con quanto fatto per altri inquisiti.<ref name=Amabile1993/> Venne in seguito assolto dall'accusa<ref>{{cita news|url=http://www.ilpost.it/2015/01/29/sergio-mattarella/ |titolo=Mattarella, chi è? |pubblicazione=[[Il Post]] |data=29 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref>.
 
Mattarella fu uno dei protagonisti del rinnovamento della DC che avrebbe condotto nel gennaio 1994 alla fondazione del [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], nelle cui liste sarebbe stato eletto alla Camera nel 1994 e nel 1996.
 
=== Lo scontro con Rocco Buttiglione e la fondazione dell'[[L'Ulivo|Ulivo]] ===
[[File:Sergio Mattarella 1994.jpg|miniatura|destra|Sergio Mattarella nel 1994]]
Al congresso di luglio 1994, insieme alla componente più di sinistra dei popolari, si oppose alla candidatura di [[Rocco Buttiglione]] alla segreteria del partito, in sostituzione del segretario dimissionario [[Mino Martinazzoli|Martinazzoli]]. Con l'affermazione congressuale di Buttiglione e delineandosi una linea politica orientata a un'alleanza con il [[Polo delle Libertà]] di Silvio Berlusconi, Mattarella si dimise dalla direzione de ''Il Popolo'', che dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana era diventato il giornale di riferimento del PPI, e continuò la battaglia politica interna.
 
Già il 20 luglio 1994 aveva dichiarato in un'intervista su ''[[l'Unità]]'' di ritenere interessante la nuova proposta politica che si andava delineando di un nuovo centrosinistra, "soprattutto per chi ha grande nostalgia della strategia politica di Aldo Moro".<ref>{{cita libro |curatore=[[Fabio Vander]] | nome=Enrico | cognome=Berlinguer|wkautore= Enrico Berlinguer| titolo=Per un nuovo grande compromesso storico | anno=2005 | editore=LIT EDIZIONI | città= |ISBN=9788868269784 |capitolo=Introduzione - Berlinguer e l'aporia della democratizzazione italiana|url=https://books.google.it/books?id=7gdpBgAAQBAJ&pg=PT24&dq=%22sergio+mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=A0zSVL_fJ8a9ygOu_4CYAQ&ved=0CEMQ6AEwBjha#v=onepage&q=%22sergio%20mattarella%22&f=false}}</ref> Nel 1995, al culmine dello scontro interno al PPI, apostrofò il segretario, che pervicacemente cercava l'alleanza con la destra, come «el general golpista Roquito Butillone...» e definì «un incubo irrazionale» l'ipotesi che [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] potesse essere accolta nel [[Partito Popolare Europeo]].<ref name="Stella">{{cita news|autore=[[Gian Antonio Stella]] |url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/04_Aprile/19/mattarella.shtml |titolo=Il difficile trapianto di «Sergiuzzu» Mattarella |pubblicazione= [[Corriere della Sera]] |data=19 aprile 2001 |accesso= 29 gennaio 2015}}</ref>
 
Sostenitore, sin dal 1995, della candidatura di [[Romano Prodi]] alla guida di una coalizione di [[centro-sinistra]] ([[L'Ulivo]]) comprendente, tra gli altri, il PPI e il [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]], fu confermato alla Camera alle [[elezioni politiche italiane del 1996|elezioni del 1996]] e venne eletto [[Capogruppo (parlamento)|capogruppo]] dei deputati "Democratici e Popolari".<ref name=Quaranta/>
Dal 1997 al 1998 fece parte dell'ufficio di presidenza della [[Commissione parlamentare per le riforme costituzionali]] presieduta da [[Massimo D'Alema]].<ref>[http://www.camera.it/parlam/bicam/rifcost/composiz/ufpres.htm Composizione ufficio di presidenza<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Ministro nei governi D'Alema e Amato ===
[[File:Defense.gov News Photo 000323-D-2987S-017.jpg|thumb|left|Mattarella, ministro della difesa, al [[Il Pentagono|Pentagono]] con [[segretario della difesa degli Stati Uniti d'America|l'omologo]] [[William Cohen]]]]
 
Caduto il [[governo Prodi I|primo governo Prodi]], Mattarella assunse la carica di [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Vicepresidente del Consiglio]] durante il [[governo D'Alema I]]<ref name=BioMinistro/>, con delega ai [[servizi segreti italiani|servizi segreti]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/28/Mattarella_dossier_Havel_non_presidente_co_0_9910282256.shtml Mattarella: il dossier Havel non c' è . Il presidente ceco: no, l'ho portato in Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> che cercò di riformare.
 
La riforma dei servizi segreti proposta da Mattarella raccoglieva la indicazioni fornite dalla “Commissione Jucci”, che aveva lavorato a lungo sul tema, e puntava a rafforzare il ruolo di controllo politico dei servizi da parte della presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Digis ([[Dipartimento delle informazioni per la sicurezza|Dipartimento governativo delle informazioni per la sicurezza]]) sottraendo potere al [[Ministero dell'interno|Viminale]] e alla Difesa.
 
I direttori delle due agenzie (il vecchio [[Servizio per le informazioni e la sicurezza militare|Sismi]], servizio segreto militare, sarebbe diventato [[Agenzia informazioni e sicurezza esterna|Aise]] e il [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|Sisde]] si trasformò in [[Agenzia informazioni e sicurezza interna|Aisi]]) sarebbero stati nominati, nei propositi di Mattarella, non più dai due ministri, ma dal premier, che avrebbe potuto avvalersi di una autorità o di un sottosegretario con delega ai servizi.
 
La riforma Mattarella è stata la base della [[Legge 3 agosto 2007, n. 124|successiva riforma dei servizi segreti del 2007]].
 
Tenne invece il [[ministero della difesa]] nei successivi [[governo D'Alema II]] e [[governo Amato II]], sino al 2001. L'incarico di Mattarella al ministero della Difesa seguì la delicata partecipazione dell'Italia all'[[operazione Allied Force]], con la quale la [[NATO]] era intervenuta nella [[guerra del Kosovo]], e coincise con l'approvazione della legge di riforma delle [[Forze armate italiane|Forze Armate]] che aboliva di fatto il [[Servizio militare di leva in Italia|servizio di leva obbligatorio]].<ref name=Messina/> Nello stesso periodo venne approvato il decreto legislativo 297/2000 che rendeva l'[[Arma dei Carabinieri]] una forza armata autonoma.<ref name=Quaranta/>
 
Il 27 luglio 2000 Mattarella siglò per l'Italia con altri Paesi europei l'accordo di Farnborough per la progressiva ristrutturazione e integrazione dell'[[Industria della difesa|industria europea della difesa]],<ref>{{cita libro | autore1=Riccardo Bagnato | autore2=Benedetta Verrini | titolo= Armi d'Italia: protagonisti e ombre di un made in Italy di successo| anno=2005 | editore= Fazi Editore| città= |ISBN=9788881124992 |p=70 |url=https://books.google.it/books?id=YzqeRrGfTeYC&pg=PA70&dq=mattarella+airbus&hl=it&sa=X&ei=WkTRVNGeKs_kavzNgLAJ&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=mattarella%20airbus&f=false}}</ref> accordo che venne poi ratificato nel 2003.<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge |anno=2003 |mese=6 |giorno=17 |numero= 148|titolo=Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra la Repubblica francese, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica italiana, il Regno di Spagna, il Regno di Svezia e il Regno Unito della Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord relativo alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa, con allegato, fatto a Farnborough il 27 luglio 2000, nonché modifiche alla Legge 9 luglio 1990, n. 185 |articolo= |url http://www.governo.it/Presidenza/UCPMA/doc/legge148_03.pdf}}</ref> Nell'ambito della ristrutturazione del comparto della difesa su chiave continentale, Mattarella si impegnò a nome del governo per la partecipazione dell'Italia nel consorzio per la costruzione dell'[[Airbus A400M Atlas]], una decisione poi ricusata dal successivo [[governo Berlusconi II]] a fine 2001.<ref>{{cita libro | autore1=Birte Wassenberg | autore2=Giovanni Faleg | autore3=Martin W. Młodecki| titolo= L'Otan et L'Europe: Quels liens pour la sécurité et la défense Européenne?| anno=2010 | editore=Peter Lang | città=Berna |ISBN=9789052015996 |p=53 |url=https://books.google.it/books?id=Hstu8yIu1ikC&pg=PA53&dq=%22Sergio+Mattarella%22&hl=it&sa=X&ei=vkHRVOzjNMvTaPH_gAg&ved=0CDgQ6AEwBDgy#v=onepage&q=%22Sergio%20Mattarella%22&f=false | lingua=francese}}</ref>
 
=== Gli anni successivi ===
Nel [[Elezioni politiche italiane del 2001|2001]] Mattarella fu rieletto alla [[Camera dei deputati]] nelle liste de [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]], che comprendeva l'intera componente dei popolari e nella quale pochi mesi dopo il PPI si sarebbe fuso. A differenza delle elezioni precedenti, non fu candidato in Sicilia ma in [[Trentino-Alto Adige]].<ref name="Stella" /> Nominato, su iniziativa del presidente della Camera, componente del [[Comitato per la legislazione]], ne fu vicepresidente sino al 2002 e presidente fino al 2003.
 
Alle [[elezioni politiche italiane del 2006|elezioni politiche del 2006]] fu candidato nella lista del[[l'Ulivo]] e venne eletto deputato per la settima volta. Nel 2007 fu tra gli estensori del manifesto fondativo dei valori del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]],<ref>{{cita libro | autore= Ernesto Paolozzi| titolo= Il Partito Democratico e l'orizzonte della complessità| anno=2007 | editore=Guida editore | città=Napoli |ISBN=978-88-6042-280-4 |p=63 }}</ref> ma con lo scioglimento anticipato della [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV legislatura]] il 28 aprile 2008, non si ricandidò.[[File:Oath of Mattarella 1.jpg|thumb|upright=1.2|Mattarella presta giuramento come giudice costituzionale dinanzi ai presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera]]
Lasciato il Parlamento, il 22 aprile 2009 Mattarella è stato eletto dalla [[Camera dei deputati]] componente del [[Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa]],<ref>{{cita news|url=http://www.unionesarda.it/articoli/articolo/117834 |titolo=Giustizia: La Camera ha eletto i membri laici delle magistrature speciali |pubblicazione=[[L'Unione Sarda]] |data= 22 aprile 2009 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> di cui è poi diventato vicepresidente.<ref name=Quaranta/>
 
Il 5 ottobre 2011 il [[Parlamento in seduta comune]] lo ha eletto giudice della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]] alla quarta votazione con 572 voti, uno più del [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana#Nomina parlamentare|quorum richiesto]].<ref>{{cita news |autore=Nicoletta Cottone |url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-05/mattarella-riprova-conclusa-votazione-110834.shtml |titolo=Il democratico Sergio Mattarella eletto a giudice della Consulta con un voto di scarto |pubblicazione=[[Il Sole-24 Ore]] |data= 5 ottobre 2011 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref> Come giudice della Corte è stato relatore di 39 sentenze.<ref>{{cita web| url=http://www.cortecostituzionale.it/actionPronuncia.do |titolo=Pronunce |editore=Corte Costituzionale della Repubblica Italiana |accesso=8 febbraio 2015}}</ref> È stato uno dei giudici costituzionali che il 4 dicembre 2014 hanno dichiarato l'incostituzionalità della legge elettorale detta ''[[Legge Calderoli|Porcellum]]'' in funzione dell'eccessivo [[premio di maggioranza]] che essa concede e della presentazione di liste elettorali 'bloccate', nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere una [[Voto di preferenza|preferenza]].
 
In occasione dell'[[elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013]] per la successione a [[Giorgio Napolitano]] il suo nome era in una terna di nomi proposta dal segretario del PD [[Pier Luigi Bersani]] per arrivare a un'ampia convergenza tra [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], [[Il Popolo della Libertà]] e [[Scelta Civica]] nel primo scrutinio col quorum più alto. Il nome fu poi scartato dalla rosa ristretta dal presidente del PdL [[Silvio Berlusconi]] in cui figuravano invece [[Giuliano Amato]] e [[Franco Marini]], su cui infine cadde la scelta e che poi non venne eletto.<ref>{{cita news |autore=Goffredo De Marchis |url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2013/2013/04/13/news/quirinale_spunta_nome_mattarella-56525760/ |titolo=Quirinale, Bersani ora punta su un cattolico: con Marini spunta il nome di Mattarella |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data= 13 aprile 2013 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref>
 
=== Presidente della Repubblica ===
{{vedi anche|Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2015}}
[[File:Sergio Mattarella Discorso Insediamento.jpg|thumb|left|upright=1.2|Sergio Mattarella pronuncia il discorso di insediamento dinanzi al Parlamento]]
 
Nel gennaio 2015, con le dimissioni di [[Giorgio Napolitano]] si rese necessario eleggere un [[elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2015|nuovo presidente della Repubblica]] e il nome di Mattarella fu subito considerato tra quelli spendibili. Il 29 gennaio l'assemblea degli elettori del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], accogliendo la proposta del segretario [[Matteo Renzi]], decise di votarlo nel quarto scrutinio<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/01/29/news/renzi_sfida_berlusconi_il_candidato_mattarella_no_ai_veti_di_forza_italia_cos_il_pd_torna_unito-106032101/ |titolo=Quirinale, al via la partita. Renzi: "Il nome è Mattarella"|pubblicazione= [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=29 gennaio 2015 |accesso=29 gennaio 2015}}</ref>. La candidatura di Mattarella ottenne subito l'appoggio di [[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]], [[Scelta Civica]] e di vari gruppi minori della maggioranza di governo, cui si aggiunsero al momento del quarto scrutinio anche i grandi elettori di [[Area Popolare]].
Così, il 31 gennaio, Mattarella poté essere eletto [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente]] con 665 voti, poco meno di due terzi dell'assemblea elettiva,<ref name="presidente" /> prestando [[Giuramento e insediamento del presidente della Repubblica Italiana|giuramento]] e insediandosi al Quirinale il successivo 3 febbraio.<ref>[http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/corsa_al_colle/2015/02/03/discorso-mattarella-presidente-quirinale_9a869671-39d9-49f6-84a1-737874b368a8.html Quirinale, Mattarella a Montecitorio: 'Crisi ha inferto ferite ed emarginazioni']</ref> È il primo [[sicilia]]no a ricoprire la carica di [[Presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]].<ref>{{Cita web|url = http://livesicilia.it/2016/02/08/obama-saluta-mattarella-primo-presidente-siciliano_713375/|titolo = Obama saluta Mattarella: "Primo presidente siciliano"|autore = |sito = LiveSicilia|data = 8 febbraio 2016|accesso = 18 aprile 2016}}</ref>
 
Tra i primi atti della sua presidenza ci sono la rinuncia alla pensione da professore universitario (decurtata dallo stipendio da presidente)<ref>{{cita news|url=http://www.huffingtonpost.it/2015/05/17/mattarella-rinuncia-a-vitalizio-da-prof_n_7299732.html|titolo= Mattarella rinuncia al vitalizio da professore universitario|pubblicazione=[[L'Huffington Post]]|data=17 maggio 2015}}</ref>, l'ampliamento della zona visitabile del [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]]<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2015/06/02/news/palazzo_del_quirinale_l_annuncio_di_mattarella_sara_anche_un_museo_aperto_ai_cittadii_raddoppiato_il_percorso_della_vis-115904454/|titolo=Palazzo del Quirinale, Mattarella: "Sarà un museo aperto ai cittadini". Raddoppiato il percorso della visita|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=2 giugno 2015}}</ref> e la firma della legge elettorale ''[[Italicum]]''.
[[File:Renzi Mattarella 2.jpeg|thumb|Il presidente Mattarella con il presidente del Consiglio [[Matteo Renzi]]]]
Il 5 dicembre 2016 riceve le dimissioni del presidente del Consiglio [[Matteo Renzi]], in seguito alla sconfitta nel [[Referendum costituzionale del 2016 in Italia|referendum costituzionale]]. Mattarella chiede a Renzi di soprassedere alle dimissioni fino all'approvazione della legge di bilancio, avvenuta due giorni dopo.<ref>{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/news/politica/matteo-renzi-sale-quirinale-1339291.html|titolo=Matteo Renzi sale al Quirinale, ma Mattarella lo "congela"|pubblicazione=[[Il Giornale]]|data=5 dicembre 2016}}</ref> Il 7 dicembre si apre la [[crisi di governo]] e dal giorno successivo Mattarella avvia gli incontri con le varie delegazioni dei partiti e con le altre cariche dello Stato.<ref>{{Cita web|url=http://www.huffingtonpost.it/2016/12/08/consultazioni-grasso-boldrini-mattarella_n_13514902.html|titolo=Al via le consultazioni. Mattarella riceve Grasso e Boldrini, l'auspicio è chiudere entro il 15. Colloquio con Napolitano|sito = [[The Huffington Post|L'Huffington Post]]|autore = Gabriella Cerami|data = 8 dicembre 2016|accesso=10 dicembre 2016}}</ref> L'11 dicembre conferisce l'incarico di formare un nuovo esecutivo al ministro degli affari esteri [[Paolo Gentiloni]],<ref>{{Cita web|url = http://www.today.it/politica/paolo-gentiloni-nuovo-premier-diretta.html|titolo = Gentiloni accetta "con riserva" l'incarico a formare il nuovo governo|autore = D.N.|sito = Today|data = 11 dicembre 2016|accesso = 3 gennaio 2017}}</ref> che presta giuramento il giorno successivo.<ref>{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/politica/2016/12/12/news/consultazioni_gentiloni_ministri_governo-153941735/?ref=HREA-1|titolo = Il governo Gentiloni ha giurato, ministri confermati tranne Giannini. Alfano agli Esteri. Minniti all'Interno. Boschi sottosegretario|autore = Paolo Gallori e Monica Rubino|sito = [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data = 12 dicembre 2016|accesso = 3 gennaio 2017}}</ref>
 
===== Nomine presidenziali =====
;Governi
* [[XVII legislatura della Repubblica Italiana|XVII legislatura]] (dal 2013)
** [[Governo Gentiloni|Gentiloni]], 12 dicembre [[2016]]
 
== Incarichi parlamentari ==
[[File:Oath of Mattarella 2.jpg|thumb|Sergio Mattarella con il suo predecessore, [[Giorgio Napolitano]]]]
[[File:Sergio Mattarella Barack Obama 2016.jpg|miniatura|Mattarella con il presidente degli Stati Uniti [[Barack Obama]] nel 2016]]
[[File:With President of Italy Sergio Mattarella.jpg|miniatura|Sergio Mattarella con il presidente russo [[Vladimir Putin]] nel 2017]]
* [[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX legislatura]]
** Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
** Componente della Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio
** Componente della Commissione parlamentare per il parere al Governo sulla destinazione dei fondi per la ricostruzione del Belice
* [[X legislatura della Repubblica Italiana|X legislatura]]
** Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
* [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI legislatura]]
** Vicepresidente della Commissione Parlamentare per le riforme istituzionali
** Componente della I Commissione (Affari costituzionali)
** Componente della Commissione speciale per l'esame, in sede referente, dei progetti di legge concernente la riforma dell'immunità parlamentare
* [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII legislatura]]
** Vicepresidente della I Commissione (Affari costituzionali)
** Vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi
** Componente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari
* [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII legislatura]]
** Componente della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali
* [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV legislatura]]
** Presidente del Comitato per la legislazione
** Componente della III Commissione (Affari esteri e comunitari)
** Componente della Delegazione parlamentare presso l'Assemblea NATO
* [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV legislatura]]
** Presidente della Commissione Giurisdizionale per il personale
** Componente della III Commissione (Affari esteri e comunitari)
** Componente della Giunta delle elezioni
** Componente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze italiane ===
==== Come presidente della Repubblica ====
Nelle sue funzioni di [[presidente della Repubblica Italiana]] è dal 3 febbraio [[2015]]:
{{Onorificenze
|immagine=ITA OMRI 2001 GC-GCord BAR.svg
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere BAR.svg
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine militare d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine militare d'Italia
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=OrdineLavoro.png
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine al merito del lavoro
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito del lavoro
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=StellaItalia-Cav.png
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine della Stella d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stella d'Italia
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ordine di Vittorio Veneto BAR.svg
|nome_onorificenza=Capo dell'Ordine di Vittorio Veneto
|collegamento_onorificenza=Ordine di Vittorio Veneto
|motivazione=
|luogo= quiescente dal [[2008]]
}}
 
==== A titolo personale ====
Personalmente, prima di assumere l'incarico di Presidente della Repubblica, era stato insignito del titolo di:
{{Onorificenze
|immagine = ITA OMRI 2001 GC BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
|collegamento_onorificenza = Ordine al merito della Repubblica italiana
|motivazione = Di iniziativa del Presidente della Repubblica
|data = 24 ottobre [[2011]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=320010|sito= Sito web del Quirinale| titolo=Dettaglio decorato Mattarella Avv. Sergio|accesso=2 febbraio 2015}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=benemeriti della cultura BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
|collegamento_onorificenza=benemeriti della cultura e dell'arte
|motivazione=
|data= 27 dicembre [[1991]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=5376|sito= Sito web del Quirinale | titolo=Dettaglio decorato MATTARELLA On. Prof. Dott. Sergio|accesso=2 febbraio 2015}}</ref>
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=VA Ordine Piano BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di collare dell'Ordine Piano (Santa Sede)
|collegamento_onorificenza=Ordine Piano
|motivazione=
|data=17 aprile [[2015]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=291 Comunicato]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=GRE Order Redeemer 1Class.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Salvatore (Grecia)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Salvatore
|motivazione=
|data=26 novembre [[2015]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=4746 Immagine]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Valour.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Valore (Camerun)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Valore
|motivazione=
|luogo=11 marzo [[2016]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order Sint Olaf 1 kl.png
|nome_onorificenza=Gran croce dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav (Norvegia)
|collegamento_onorificenza=Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav
|motivazione=
|data=6 aprile [[2016]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=6665 Immagine]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Star of Romania Ribbon.PNG
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine della stella di Romania
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stella di Romania
|motivazione=
|data=13 giugno [[2016]]<ref>[http://canord.presidency.ro/Ord.St.Rom..xls Tabella degli insigniti]</ref><ref>[http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=8230 Immagine]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=MEX Order of the Aztec Eagle 1Class BAR.png
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine dell'aquila azteca (Messico)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Azteca
|motivazione=
|data=4 luglio [[2016]]<ref>[http://dof.gob.mx/nota_detalle.php?codigo=5443245&fecha=01/07/2016 Bollettino Ufficiale della Federazione]</ref><ref>[http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=8475 Immagine]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order Stara planina ribbon.gif
|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine della Stara Planina (Bulgaria)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stara Planina
|motivazione=
|data= 12 settembre [[2016]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=OPMM-co.svg
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine pro Merito Melitensi (SMOM)
|collegamento_onorificenza=Ordine pro merito Melitensi
|motivazione=
|data=27 ottobre [[2016]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=9790]</ref><ref>[http://www.orderofmalta.int/it/2016/10/27/il-gran-maestro-ricevuto-al-quirinale-dal-presidente-della-repubblica/]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=ARG Order of the Liberator San Martin - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Collare dell'Ordine del Liberatore San Martin (Argentina)
|collegamento_onorificenza=Ordine del liberatore San Martín
|motivazione=
|data=8 maggio [[2017]]<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=QSww3DZVXOU]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=NLD Order of the Dutch Lion - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi
|collegamento_onorificenza=Ordine del Leone dei Paesi Bassi
|motivazione=
|data=20 giugno [[2017]]<ref>http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=14421</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=MLT National Order of Merit BAR.svg
|nome_onorificenza=Compagno d'Onore Onorario con Collare dell'Ordine Nazionale al Merito (Malta)
|collegamento_onorificenza=Ordine Nazionale al Merito (Malta)
|motivazione=
|luogo=13 settembre [[2017]]<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Foto&key=15357 Immagine]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=FIN Order of the White Rose Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Comandante di Gran Croce con Collare dell'Ordine della Rosa Bianca (Finlandia)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Rosa Bianca
|motivazione=
|luogo=27 settembre [[2017]]
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|nome=Giovanni |cognome=Bolignani|url=https://books.google.it/books?id=txQyvq_6chsC&pg=PA97|titolo=Bernardo Mattarella: biografia politica di un cattolico siciliano|editore=Rubbettino Editore|anno=2001|cid=Bolignani|ISBN=9788849802146}}
* [[Giovanni Grasso (giornalista)|Giovanni Grasso]], ''Piersanti Mattarella. Da solo contro la mafia'', San Paolo, 2014''.''
* Riccardo Ferrigato (a cura di), ''Sergio Mattarella. Il Presidente degli italiani, ''San Paolo, 2015, ISBN 978-88-215-9518-9.
* L. Pazzaglia (a cura di), ''Crescere insieme. Scritti di Sergio Mattarella'', La Scuola, 2015
* Pio Cerocchi, ''Il presidente. Un ritratto'', Eir, 2015
* [[Luigi Bisignani]], [[Paolo Madron]], ''I potenti al tempo di Renzi. Da Bergoglio a Mattarella'', [[Chiarelettere]], 2015
 
== Voci correlate ==
* [[Bernardo Mattarella]]
* [[Capi di Stato d'Italia]]
* [[Comitato per la legislazione]]
* [[Commissione parlamentare per le riforme costituzionali]]
* [[Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa]]
* [[Corrente morotea]]
* [[Democrazia Cristiana]]
* [[Democrazia è Libertà - La Margherita]]
* [[Elezioni politiche italiane del 1983]]
* [[Elezioni politiche italiane del 1987]]
* [[Elezioni politiche italiane del 1992]]
* [[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2015]]
* [[Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana]]
* [[Governo Amato II]]
* [[Governo Andreotti VI]]
* [[Governo D'Alema I]]
* [[Governo D'Alema II]]
* [[Governo De Mita]]
* [[Governo Goria]]
* [[Legge Mattarella]]
* [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana]]
* [[Operazione Allied Force]]
* [[Palazzo del Quirinale]]
* [[Partito Democratico (Italia)]]
* [[Partito Popolare Italiano (1994)]]
* [[Piersanti Mattarella]]
* [[Presidente della Repubblica Italiana]]
* [[Presidenti della Repubblica Italiana]]
* [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=Autore:Sergio Mattarella}}
{{Interprogetto/notizia|Mattarella eletto Presidente della Repubblica|data=31 gennaio 2015}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Camera.it|23870|15}}
* {{Camera.it|23870|xiv}}
* {{Camera.it|00371|13}}
* {{Camera.it|23870|12}}
* {{Camera.it|23870|11}}
* {{Camera.it|23870|10}}
* {{Camera.it|23870|09}}
* {{Openpolis}}
 
{{Box successione
|tipologia = incarico politico
|carica = [[Presidente della Repubblica Italiana]]
|immagine = Presidential flag of Italy.svg
|periodo = dal 3 febbraio [[2015]]
|precedente = [[Giorgio Napolitano]]
|successivo = ''in carica''
}}
{{Box successione
|carica=[[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della difesa della Repubblica Italiana]]
|immagine=Italy-Emblem.svg
|periodo = 22 dicembre [[1999]] – 11 giugno [[2001]]
|precedente = [[Carlo Scognamiglio Pasini]]
|successivo = [[Antonio Martino]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 21 ottobre [[1998]] – 22 dicembre [[1999]]
|precedente = [[Walter Veltroni]]
|successivo = [[Gianfranco Fini]]
}}
{{Box successione
|carica=[[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione della Repubblica Italiana]]
|immagine=Italy-Emblem.svg
|periodo = 22 luglio [[1989]] – 27 luglio [[1990]]
|precedente = [[Giovanni Galloni]]
|successivo = [[Gerardo Bianco]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Ministri per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana|Ministro per i rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 28 luglio [[1987]] – 22 luglio [[1989]]
|precedente = [[Gaetano Gifuni]]
|successivo = [[Egidio Sterpa]]
}}
{{Presidenti della Repubblica Italiana}}
{{Capi di Stato d'Europa}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|diritto|politica}}
 
[[Categoria:Presidenti della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Cavalieri di gran croce OMRI]]
[[Categoria:Deputati della Democrazia Cristiana]]
[[Categoria:Deputati della IX legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della X legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati dell'XI legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XIII legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XIV legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della XV legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Figli d'arte]]
[[Categoria:Giudici della Corte costituzionale della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri della Difesa della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri per i Rapporti con il Parlamento della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Professori all'Università degli Studi di Palermo]]
[[Categoria:Politici della Democrazia Cristiana]]
[[Categoria:Politici del Partito Popolare Italiano (1994)]]
[[Categoria:Politici della Margherita]]
[[Categoria:Politici del Partito Democratico (Italia)]]
[[Categoria:Ministri della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Governo Goria]]
[[Categoria:Governo De Mita]]
[[Categoria:Governo Andreotti VI]]
[[Categoria:Governo D'Alema I]]
[[Categoria:Governo D'Alema II]]
[[Categoria:Governo Amato II]]