Storia di Apollonio re di Tiro e Marco Bleve: differenze tra le pagine

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{{E|Solo 14 presenze in Serie B|calcio|luglio 2019}}
{{Libro
{{Sportivo
|titolo = Storia di Apollonio re di Tiro
|Nome = Marco Bleve
|titoloorig = Historia Apollonii regis Tyri
|Immagine = Marco Bleve.png
|autore = Anonimo
|Didascalia = Marco Bleve in un'intervista con il {{Calcio Ternana|N}} nel 2017
|annoorig = II-III secolo
|Sesso = M
|forza_cat_anno = no
|CodiceNazione = {{ITA}}
|genere = [[romanzo]]
|Altezza = 185
|sottogenere = [[Romanzo di formazione|formazione]], [[Romanzo d'avventura|avventura]]
|linguaPeso = la84
|Disciplina = Calcio
|ambientazione = [[Antiochia]], [[Tiro (Libano)|Tiro]], [[Tarso (Turchia)|Tarso]], [[Cirene]], [[Mitilene]], [[Efeso]]
|Ruolo = [[Portiere]]
|protagonista = Apollonio, Tarsia
|Squadra = {{Calcio Lecce|G}}
|altri personaggi = Antioco, figlia di Antioco, Archistrate, figlia di Archistrate, Stranguillione, Dionisiade, Atenagora
|SquadreGiovanili = {{Carriera sportivo
|2004-2013|{{Calcio Lecce|G}}|
}}
|Squadre = {{Carriera sportivo
|2013-2014|{{Calcio Lecce|G}}| 0 (-0)
|2014-2015|→ {{Calcio Martina Franca|G}}| 36 (-40)
|2015-2017|{{Calcio Lecce|G}}| 18 (-14)
|2017-2018|→ {{Calcio Ternana|G}}| 9 (-13)
|2018-|{{Calcio Lecce|G}}| 5 (-5)
}}
}}
{{Citazione|Nella città di Antiochia c'era una volta un re di nome Antioco...|''Storia di Apollonio re di Tiro'', 1|In civitate Antiochia rex fuit quidam nomine Antiochus...|lingua=la}}
La '''Storia di Apollonio re di Tiro''' (''Historia Apollonii regis Tyri'') è un'opera della [[letteratura latina]] di autore ignoto, composta ipoteticamente tra la fine del II secolo e l’inizio del III secolo d.C.. Il testo si compone di 51 capitoli. Dei tre romanzi latini giunti fino a noi – vale a dire il ''[[Satyricon]]'' di [[Petronio Arbitro|Petronio]] e le ''[[Le metamorfosi (Apuleio)|Metamorfosi]]'' di [[Apuleio]] – è il più tardo e l’unico di cui non si possa identificare l’autore.
 
{{Bio
== Trama ==
|Nome = Marco
Il re di [[Antiochia]] Antioco si innamora della figlia, compiendo un incesto e tenendola con sé attraverso un crudele stratagemma: tutti i pretendenti che chiedono la mano della fanciulla dovranno risolvere un indovinello e saranno decapitati se risponderanno erroneamente. Apollonio, cittadino [[Tiro (Libano)|tirio]] di nobili origini, giunge al suo cospetto e risponde correttamente al quesito, incentrato sul comportamento incestuoso del sovrano. Antioco, stupito, afferma che la risposta è errata ma concede comunque al giovane trenta giorni di tempo per ripensarci; poco dopo invia sulle tracce del giovane il servo Taliarco, allo scopo di assassinarlo. Apollonio, avvisato del pericolo in cui incorre da un conoscente di nome Ellenico, decide di fuggire, recandosi con tutte le proprie ricchezze a [[Tarso (Turchia)|Tarso]]. La città è in preda ad una grave carestia e Apollonio conquista il favore dei cittadini donando loro del grano; gli abitanti arrivano ad erigergli una statua per ringraziarlo. Apollonio prende la via del mare per recarsi nella [[Pentapoli|pentapoli cirenaica]], ma un’improvvisa tempesta determina la distruzione della sua flotta e la morte di tutto l’equipaggio: solo il protagonista, nudo e privo di tutto, arriva con fatica alla spiaggia di [[Cirene]]. Qui viene soccorso da un pescatore che gli dona metà del proprio mantello e gli indica la via per la città. Recatosi alle terme, Apollonio incontra il re Archistrate, che si fa amico e da cui viene invitato a cena. Durante il banchetto, la figlia del re conosce Apollonio e se ne innamora, chiedendo al padre di assumerlo come proprio insegnante, in virtù della sua grande cultura.
|Cognome = Bleve
|Sesso = M
|LuogoNascita = San Cesario di Lecce
|GiornoMeseNascita = 18 ottobre
|AnnoNascita = 1995
|Attività = calciatore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[portiere]] del {{Calcio Lecce|N}}
}}
 
= Caratteristiche tecniche =
Dopo il matrimonio tra i due, Apollonio viene a sapere che Antioco è morto e che a lui spetta in eredità il trono di Antiochia. La moglie, pur essendo incinta, decide di seguirlo nel viaggio in nave. Durante una tempesta, la donna muore di parto sulla nave dando alla luce una bambina. Apollonio è disperato e fa costruire una bara impermeabile affinché la donna sia seppellita e non abbandonata in mare. Poco dopo, si reca a Tarso da Stranguillione e Dionisiade, due amici conosciuti durante il soggiorno precedente, e affida a loro la figlia, che in onore della città si chiamerà Tarsia. Si dirige allora verso l’Egitto, per piangere la morte della moglie e attendere che Tarsia raggiunga l’età da marito: solo allora tornerà a tagliarsi la barba, i capelli e le unghie, che lascia crescere in segno di lutto.
È un portiere agile nonostante la notevole statura, dotato di buoni riflessi e abile con i piedi.<ref>{{Cita web|url=http://www.transfermarkt.it/marco-bleve/profil/spieler/215167|titolo=Marco Bleve - Profilo giocatore 19/20|sito=www.transfermarkt.it|lingua=it|accesso=2019-07-03}}</ref>
 
= Carriera =
Nel frattempo, la bara della moglie di Apollonio giunge a [[Efeso]], trovata da un medico che scopre grazie ad un proprio allievo che la donna è in un sonno profondo, ma non è morta. Al suo risveglio, la donna decide di diventare sacerdotessa presso il [[Tempio di Artemide (Efeso)|Tempio di Diana]].
Nato a [[San Cesario di Lecce]], in provincia di [[Lecce]], inizia a giocare a calcio in una scuola calcio locale affiliata con l'[[Unione Sportiva Lecce|U.S. Lecce]]. Nel 2004, all'età di 9 anni, viene prelevato e tesserato dal {{Calcio Lecce|N}} per 100 mila euro, squadra della quale è sempre stato tifoso.<ref>{{Cita web|url=https://www.salentosport.net/lecce-news/doppio-movimento-portieri-bleve-parte-blindato-chironi/|titolo=LECCE - Doppio movimento di portieri: Bleve parte, blindato Chironi • SalentoSport|sito=SalentoSport|data=2017-06-30|lingua=it-IT|accesso=2019-07-03}}</ref> Nel vivaio giallorosso, dal 2011 al 2013, gioca sempre con i ragazzi più grandi di lui, dapprima nei [[Campionato Nazionale Under-15|Giovanissimi]], poi negli [[Campionato Nazionale Under-17|Allievi]] e infine nella formazione [[Campionato Primavera|Primavera]].
 
Nella stagione [[Serie C|2012-2013]] è per la prima volta aggregato alla prima squadra di [[Elio Gustinetti]], andando in panchina in [[Serie C]] e in [[Coppa Italia]], all'età di 17 anni e 10 mesi. Il 31 gennaio 2013 firma il suo primo contratto da professionista per 150 mila euro fino alla fine della stagione successiva. Inizia la stagione come terzo portiere per poi passare al secondo, dovuti i problemi fisici dell'altro portiere.
A Tarso, la bellissima Tarsia scopre all'età di 14 anni di non essere figlia di Stranguillione e Dionisiade, grazie alle rivelazioni in punto di morte della sua nutrice Licoride. La figlia dei suoi genitori adottivi, ritenuta fino ad allora una sorella, era in effetti molto diversa da lei, a causa del suo sgradevole aspetto. Irata per i giudizi negativi della gente del paese nei confronti della figlia, Dionisiade decide che sia giunto il momento di uccidere la figlia di Apollonio: ormai è improbabile che il padre ritorni, e il ricco apparato di gioielli e vestiti di Tarsia potrà essere indossato anche da sua figlia. Di nascosto dal marito, Dionisiade incarica il servo Teofilo di compiere il delitto.
 
Il 31 gennaio 2014 viene annunciato il suo passaggio in prestito al {{Calcio Martina Franca|N}} per 50 mila euro fino alla metà del 2015. Esordisce con la maglia del Martina Franca il 22 agosto 2014, in occasione della partita casalinga finita con un pareggio (1-1) contro il {{Calcio Matera|N}}. Mette a segno il suo primo assist in carriera il 21 settembre 2014, nella partita casalinga finita con un pareggio (2-2) contro l'{{Calcio Ischia|N}}.
Catturata da Teofilo, Tarsia implora l’aiuto divino, per vedere arrivare una banda di pirati che la rapisce, salvandole la vita. Non vedendola tornare, Stranguillione e Dionisiade credono che Tarsia sia stata veramente uccisa, ma per dimostrarsi innocenti annunciano ai concittadini che la fanciulla è morta di un male improvviso allo stomaco. Nel frattempo Tarsia è condotta a [[Mitilene]] dai pirati e viene venduta ad un avaro lenone che la mette al lavoro in un postribolo. Grazie alla propria abilità nel commuovere ed intrattenere le persone, Tarsia riesce a mantenersi vergine, grazie in particolare all’aiuto del principe della città Atenagora.
 
Il 30 giugno 2015 ritorna al {{Calcio Lecce|N}}; secondo le indiscrezioni di stampa il costo sarebbe pari a 300 mila euro fino alla fine della stagione.<ref>{{Cita web|url=https://www.pianetalecce.it/2017/06/calciomercato-us-lecce-lega-pro-marco-bleve/|titolo=Calciomercato Lecce {{!}} Rinnovo con il Lecce oppure serie B per Marco Bleve {{!}} Pianeta Lecce|autore=Vittorio Murra|lingua=it-IT|accesso=2019-07-03}}</ref> Sebbene sia stato registrato per rosa della [[Coppa Italia 2014-2015]], non ha avuto nessun tempo di gioco, apparendo soltanto in panchina. Fa il suo debutto in campionato l'11 novembre 2016, nella partita vinta per 1-3 allo [[Stadio Arturo Valerio]] contro il {{Calcio Melfi|N}}.
Nello stesso periodo, Apollonio giunge a Tarso, dove Dionisiade gli annuncia la falsa morte della figlia. Disperato, Apollonio decide di tornare a Cirene, ma una tempesta lo porta a Mitilene, dove si stanno celebrando le feste per [[Poseidone]]. Stupitosi dell’eleganza della sua nave, il principe Atenagora sale a bordo e scopre che il padrone è in lutto. Per cercare di risollevarlo, manda a chiamare Tarsia, che propone all’uomo sconosciuto degli indovinelli. Apollonio risponde a tutti i quesiti, ma non vuole uscire dalla stiva della nave. Tarsia cerca di afferrarlo, ma lui la spinge a terra, facendola piangere copiosamente. È a questo punto che avviene il riconoscimento: Tarsia lamenta la propria vita sfortunata e Apollonio si rende conto che si tratta di sua figlia. Gli eventi successivi si susseguono rapidamente: Tarsia sposa Atenagora, che diviene il nuovo re di Antiochia, il lenone è condannato al rogo, le prostitute del postribolo sono liberate. Apollonio fa rotta per Tarso, ma in sogno vede un angelo che gli chiede di dirigersi ad Efeso. Qui scopre che la moglie è ancora viva ed ha il ruolo di prima sacerdotessa: dopo l'iniziale incredulità, può riabbracciarla e mostrarle il frutto del loro amore. Tutta la famiglia si reca allora a Tarso, dove Stranguillione e Dionisiade sono condannati alla lapidazione. Apollonio e la moglie tornano a Cirene, dove sono accolti dall’anziano Archistrate. Apollonio incontra il pescatore che gli aveva donato metà del mantello e lo riempie di ricchezze e lo nomina conta; la stessa cosa avviene per Ellenico. La moglie partorisce un secondo figlio che ottiene in eredità il regno di Cirene. Apollonio morirà dopo 74 anni di matrimonio.
{{Citazione|Apollonio visse con sua moglie settantaquattro anni. Fu re e governò Antiochia, Tiro e Cirene. Con sua moglie ebbe un’esistenza tranquilla e felice. Dopo che fu trascorso il tempo che si è detto, morirono serenamente a conclusione di una felice vecchiaia.|''Storia di Apollonio re di Tiro'', 51|Ipse autem cum sua coniuge vixit annis LXXIIII. Regnavit et tenuit regnum Antiochiae et Tyri et Cyrenensium; et quietam atque felicem vitam vixit cum coniuge sua. Peractis annis, quot superius diximus, in pace atque senectute bona defuncti sunt|lingua=la}}
 
Il 1° luglio 2017 viene annunciato il passaggio in prestito al {{Calcio Ternana|N}} in [[Serie B]] per 175 mila euro fino alla fine della stagione successiva.<ref>{{Cita web|url=https://leccezionale.it/2018/06/05/bleve-portiere-riscatto/|titolo=Bleve, destino da numero 12 in B? {{!}} Leccezionale Salento|autore=Redazione|lingua=it-IT|accesso=2019-07-03}}</ref> Fa il suo debutto in [[Serie B]] nella partita {{Calcio Salernitana|N}}-Ternana (3-3).
== Genere letterario ==
La “narrativa antica in prosa” (definizione oggi preferita a quella [[Anacronismo|anacronistica]] di “romanzi”<ref>{{Cita libro|nome=Graverini|cognome=Luca|nome2=Barchiesi|cognome2=Alessandro|titolo=Il romanzo antico: forme, testi, problemi|url=https://www.worldcat.org/oclc/68598896|accesso=2019-02-19|edizione=1a ed|data=2006|editore=Carocci|p=15|OCLC=68598896|ISBN=8843037951}}</ref>) sopravvissuta fino a noi può essere raggruppata a grandi linee in questo modo:
 
Il 30 giugno 2018 viene annunciato il ritorno al {{Calcio Lecce|N}}; secondo le indiscrezioni di stampa il costo sarebbe pari a 150 mila euro fino alla fine della stagione 2020.<ref>{{Cita web|url=https://www.tuttoc.com/calciomercato/lecce-bleve-torna-per-restare-172897|titolo=Lecce, Bleve torna per restare|sito=Tutto C|lingua=it|accesso=2019-07-03}}</ref>
* Il '''filone serio-idealizzato''', prevalentemente di ambito greco (''[[Le avventure di Cherea e Calliroe]]'' di [[Caritone]], ''Racconti efesii su Abrocome e Anzia'' di [[Senofonte Efesio]], ''[[Gli amori pastorali di Dafni e Cloe]]'' di [[Longo Sofista]], ''Leucippe e Clitofonte'' di [[Achille Tazio]], ''Etiopiche'' di [[Eliodoro di Emesa|Eliodoro]]), in cui una coppia di giovani amanti deve affrontare una serie di peripezie (viaggi in mare, naufragi, rapimento da parte di bande di pirati ecc.) per poter alla fine coronare il proprio sogno d’amore. Al suo interno si colloca, presumibilmente dalla fine del II secolo, il sottogenere del '''romanzo familiare''', in cui l’aspetto avventuroso e l’attenzione a personaggi della stessa famiglia hanno la precedenza sul tema amoroso (''Le incredibili avventure al di là di Tule'' di [[Antonio Diogene]] e alcuni testi cristiani come le ''Omelie Pseudoclementine'' e la ''Leggenda di [[Eustachio (martire)|Sant’Eustachio]]'');
* il '''filone comico-licenzioso''', di ambientazione realistica e con narrazione in prima persona, di ambito prevalentemente latino (''Satyricon'' di Petronio e ''Metamorfosi'' di Apuleio) ma con probabili modelli greci oggi scomparsi (come le ''[[Fabula milesia|Fabule Milesie]]'' di [[Aristide di Mileto|Aristide]], tradotte in latino da [[Lucio Cornelio Sisenna|Sisenna]]);
* non si tratta di romanzi di invenzione, ma rientrano nel genere narrativo le '''biografie romanzate''' in cui aneddoti e dettagli sono spesso inventati (''[[Ciropedia]]'' di [[Senofonte]], ''[[Romanzo di Esopo]]'' e la ''Vita di Apollonio di Tiana'' di [[Lucio Flavio Filostrato|Filostrato]]).
 
= Statistiche =
La ''Storia di Apollonio'', idealmente collocabile nel contesto dei romanzi familiari (per le peripezie che coinvolgono i protagonisti, la mancanza di una storia d’amore centrale nel racconto e l’attenzione rivolta alla famiglia del principe, a partire dalla figlia Tarsia), ha tuttavia dei caratteri peculiari, quali l’esaltazione dei valori della ''[[misericordia]]'', della ''[[Fede (divinità)|fides]]'' e della ''pudicitia'', l’evoluzione psicologica dei personaggi, l’associazione tra origini nobili e conoscenza, al punto che Vannini<ref name="ipotesi">{{Cita libro|nome=Vannini|cognome=Giulio|titolo=Storia di Apollonio re di Tiro|url=https://www.worldcat.org/oclc/1042008130|accesso=2019-02-19|edizione=I edizione|p=XXV|OCLC=1042008130|ISBN=9788804702801}}</ref> propone la definizione di '''romanzo di virtù morali'''. La focalizzazione sulle virtù morali e familiari e il ridimensionamento degli spunti erotici sono legati al mutamento di esigenze tipico dell’età tardo-antica, in corrispondenza con la diffusione del cristianesimo.
 
=== Presenze e reti nei club ===
== Forma ==
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:99%;text-align:center;"
La ''Storia di Apollonio'' è un testo in prosa con alcuni inserti in poesia: alcune citazioni, la descrizione della tempesta nel capitolo 11, la descrizione delle sofferenze di Tarsia nel capitolo 41 e gli indovinelli rivolti dalla fanciulla al padre nei capitoli 42 e 43. È noto che la commistione tra poesia e prosa è tipica di alcuni romanzi antichi, in particolare nel ''Satyricon''; tuttavia la recente scoperta di frammenti di opere greche in precedenza ignote, come lo ''Iolao'' e il ''Tinufi'', ha permesso di comprendere che la [[Prosimetro|prosimetria]] – pur con grandi variazioni tra un’opera e l’altra – è una caratteristica propria dell’intero genere romanzesco.
! rowspan="2" |Stagione
! rowspan="2" |Squadra
! colspan="3" |Campionato
! colspan="3" |Coppe nazionali
! colspan="3" |Coppe continentali
! colspan="3" |Altre coppe
! colspan="3" |Totale
|-
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Pres
!Reti
|-
|2012-2013
|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Lecce|N}}
|[[Serie C|C]]
|0
| -0
|[[Coppa Italia Serie C|CIC]]
|0
| -0
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|0
| -0
|-
|2013-2014
|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Martina Franca|N}}
|[[Serie C|C]]
|36
| -40
|[[Coppa Italia Serie C|CIC]]
|1
| -1
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|37
| -41
|-
|[[Lega Pro 2014-2015|2014-2015]]
| rowspan="3" |{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Lecce|N}}
|[[Serie C|C]]
|0
| -0
|[[Coppa Italia|CI]]
|2
| -1
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|2
| -1
|-
|[[Lega Pro 2015-2016|2015-2016]]
|[[Serie C|C]]
|6
| -5
|[[Coppa Italia Serie C|CIC]]
|0
| -0
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|6
| -5
|-
|[[Lega Pro 2016-2017|2016-2017]]
|[[Serie C|C]]
|12
| -9
|[[Coppa Italia Serie C|CIC]]
|0
| -0
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|12
| -9
|-
! colspan="3" |Totale Lecce
!18
!-14
!
!2
!-1
!
!-
!-
!
!-
!-
!20
!-14
|-
|[[Serie B 2017-2018|2017-2018]]
|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Ternana|N}}
|[[Serie B|B]]
|9
| -13
|[[Coppa Italia|CI]]
|0
| -0
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|9
| -13
|-
|[[Serie B 2018-2019|30 giu.-lug. 2018]]
| rowspan="2" |{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Lecce|N}}
|[[Serie B|B]]
|5
| -5
|[[Coppa Italia|CI]]
|0
| -0
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|5
| -5
|-
|[[Serie A 2019-2020|2019-2020]]
|[[Serie A|A]]
|0
| -0
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
| -
|0
| -0
|-
! colspan="3" |Totale Lecce
!23
!-19
!
!0
!-0
!
!-
!-
!
!-
!-
!25
!-19
|-
! colspan="3" |Totale carriera
!68
!-72
!
!3
!-3
!
!-
!-
!
!-
!-
!71
!-74
|}
 
== DatazioneNote ==
<references />
La ''Storia di Apollonio'' ha avuto una grande fortuna nell’Antichità ed è stata senza dubbio oggetto di riscritture. Per questo si rende necessario distinguere il testo nella forma che è giunta fino a noi e la versione originale, ormai perduta.
 
= Altri progetti =
=== L’originale ===
{{Interprogetto}}
Nel testo a noi pervenuto compaiono riferimenti ad un’epoca compresa tra la fine del II e l’inizio del III secolo d.C.. Non è certo che si tratti di informazioni attendibili – l’opera ha un andamento fiabesco ed è ambientata in un passato idealizzato e mitico – ma almeno in un caso ci troviamo di fronte ad un dettaglio molto preciso. Nell’opera, infatti, si impiega la moneta d’oro nota come [[aureo]], che fu sostituita dal solido sotto il regno di [[Diocleziano]] (fine del III secolo). In particolare, al capitolo 34 Atenagora dona a Tarsia 40 aurei, definendoli una cifra superiore alla mezza libbra d’oro richiesta dal lenone per la sua verginità. Poco dopo, un amico di Atenagora lo accusa di avarizia e dona alla fanciulla 1 libbra d’oro. Se ne deduce che 40 monete d’oro sono più di mezza libbra e meno di una libbra, il che ci porterebbe all’inizio del III secolo, quando un aureo valeva 1/50 di libbra. Un dettaglio così preciso sarebbe stato difficile da inventare a distanza di secoli. Altri indizi che rinviano al III secolo sono la costruzione della pira funebre del capitolo 26 (nel corso del III secolo i Romani abbandonarono la [[cremazione]] in favore della pratica orientale dell’[[Sepoltura|inumazione]]) e la scena ambientata nel [[Tempio di Artemide (Efeso)|tempio di Diana]] a [[Efeso]], distrutto e saccheggiato dagli [[Ostrogoti]] nel 262.
Per quanto concerne l’estensione dell’originale, sono in molti a pensare che fosse superiore a quella della versione in nostro possesso: nel romanzo che noi leggiamo non compaiono descrizioni approfondite, né dei luoghi né delle personalità dei protagonisti, e sono del tutto assenti le ''[[Ekphrasis|ekphraseis]]'' (tipiche della narrativa antica). Inoltre l’opera contiene alcune incongruenze, a partire dalla mancanza di una risposta chiara all’indovinello di Antioco (capitolo 4) e dall’assenza di spiegazioni del motivo per cui Apollonio eredita il regno di Antiochia dopo la morte del re incestuoso (capitolo 24).
 
= Collegamenti esterni =
==== La lingua dell'originale ====
Già l’umanista Markward Welser, editore del testo nel 1595, aveva ipotizzato che la ''Storia di Apollonio'' fosse stata scritta originariamente in [[Lingua greca antica|greco]]. L’ipotesi, ripresa da vari studiosi tra cui di recente G. A. A. Kortekaas<ref>{{Cita libro|nome=Kortekaas, G. A.|cognome=A.|titolo=Historia Apollonii Regis Tyri : prolegomena, text edition of the two principal Latin recensions, bibliography, indices and appendices|url=https://www.worldcat.org/oclc/12104864|accesso=2019-02-19|data=1984|editore=Bouma's Boekhuis|OCLC=12104864|ISBN=9060880846}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Kortekaas, G. A.|cognome=A.|titolo=Commentary on the Historia Apollonii Regis Tyri|url=https://www.worldcat.org/oclc/238235058|accesso=2019-02-19|data=2007|editore=Brill|OCLC=238235058|ISBN=9789047411802}}</ref>, si fonda su una serie di argomenti:
 
* {{Collegamenti esterni}}
* spesso le opere narrative latine derivano da originali greci (ad es. le ''Metamorfosi'' di Apuleio, ma anche le ''Fabule Milesie'' di Sisenna);
{{Calcio Lecce rosa}}
* l’intreccio richiama quelli tipici dei romanzi greci d’amore;
{{Portale|biografie|calcio}}
* l’ambientazione geografica della storia in città di lingua greca;
* la ricorrenza di ''[[Topos|topoi]]'' comuni nella narrativa greca (la bellezza dei protagonisti, l’arrivo dei pirati, la tempesta ecc.);
* sul piano linguistico, la presenza di [[Prestito linguistico|grecismi]] e [[Calco linguistico|calchi linguistici]] dal greco.
 
Contribuirebbero a confermare l’ipotesi di un originale in lingua greca testimonianze esterne al testo:
 
* un [[Graffiti (archeologia)|graffito]] trovato a [[Pergamo]] con un testo simile a quello dell’indovinello di Antioco al capitolo 4<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Hugo Hepding|anno=1913|titolo=Hessische Hausinschriften und byzantinische Rätsel|rivista=Hessische Blätter für Volkskunde|volume=XII|pp=180 sg.}}</ref>;
* una moneta del 215 d.C. rinvenuta a Tarso in cui è raffigurato [[Caracalla]] in trionfo per aver salvato la città dalla carestia, un una posa molto simile a quella della statua eretta ad Apollonio (per lo stesso identico motivo!) al capitolo 10;
* un frammento [[Papiro|papiraceo]] di opera in greco rinvenuto a [[Ossirinco]] in cui si mostra un personaggio di nome Apollonio che banchetta con i sovrani di [[Persia]].
 
Va osservato che la maggior parte di questi argomenti sono fragili e facilmente smentibili: gli indizi linguistici, per esempio, potrebbero essere dovuti all’influsso della ''[[Vulgata]]'' (piena di calchi dal greco) o ad un autore bilingue che non padroneggiava alla perfezione il latino; i ''topoi'' letterari individuati sono diffusi in entrambe le letterature classiche, greca e latina.
 
I sostenitori di un originale in latino si servono dei seguenti argomenti:
 
* le monete citate ([[Talento (peso)|talenti]], aurei, [[Sesterzio|sesterzi]]) sono tipicamente latine;
* le iscrizioni dei capitoli 10, 32, 38 e 47, che rispettano il formulario dell’[[epigrafia latina]];
* gli svariati riferimenti al concetto di ''pietas'', tipicamente latino, così come erano culturalmente romane la ''[[salutatio matutina]]'' del capitolo 7 e la partecipazione delle donne ai banchetti (capitoli 15, 16 e 17);
* le svariate citazioni o allusioni a testi latini (''[[Eneide]]'' di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], ''[[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]]'' di [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], Apuleio ecc.).
 
Vannini afferma che “se davvero è esistito un originale greco, la sua latinizzazione costituì un vero e proprio rifacimento in cui si adeguarono i dettagli storici, della cultura materiale e i modelli letterari di riferimento, per cui la ricerca di presunte rimanenze di uno stadio precedente in cui il testo era in greco rischia di essere improduttiva se non addirittura fuorviante”<ref name="originale">{{Cita libro|nome=Vannini|cognome=Giulio|titolo=Storia di Apollonio re di Tiro|url=https://www.worldcat.org/oclc/1042008130|accesso=2019-02-19|edizione=I edizione|pag=1585|p=XLV|OCLC=1042008130|ISBN=9788804702801}}</ref>.
 
=== La forma attuale ===
La composizione dell’opera nella sua forma attuale è collocabile tra l’inizio del V secolo e la metà del VI secolo.
Il ''[[terminus post quem]]'' è individuabile grazie ai seguenti indizi:
 
* la forma linguistica della recensione A (vedi sotto), ascrivibile al [[Latino volgare|latino tardo]] (uso di ''vescor'' con l’accusativo, ''misereor'' con il dativo, ''eo quod'' in luogo di ''quod'', ecc.);
* i riferimenti alla religione cristiana e le reminiscenze della ''Vulgata'' (in particolare il [[libro di Tobia]], tradotto da [[san Girolamo]] entro il 405), dell’inno di [[sant'Ambrogio]] ''Deus creator omnium'' (385) e della ''Vita di Martino'' di [[Sulpicio Severo]] (397);
* le irregolarità metriche delle parti in poesia, che testimoniano la perdita della percezione della quantità sillabica, tipica dell’epoca tardo-antica (al punto che nelle lingue romanze la [[Metrica classica|metrica qualitativa]] della poesia latina è sostituita da una metrica quantitativa).
 
Il ''[[terminus ante quem]]'' è invece dovuto alle citazioni che fanno della ''Storia di Apollonio'' alcuni versi di [[Venanzio Fortunato]] (vescovo di [[Poitiers]], vissuto tra il 530 e il 607) e il [[glossario]] di area francese ''De dubiis nominibus'' (databile tra la fine del VI e il VII secolo).
 
Altro elemento che potrebbe contribuire alla datazione è la presenza, ai capitoli 42 e 43, di alcuni indovinelli (da dieci a tre, a seconda della recensione) che compaiono in forma identica o simile nella raccolta di ''Aenigmata'' di Sinfosio, databile tra IV e V secolo. I sostenitori della traduzione da un originale greco ipotizzano che questi indovinelli siano stati inseriti nel testo del romanzo al momento del suo rifacimento in latino.
 
== La tradizione del testo ==
L’opera è giunta a noi attraverso numerose fonti manoscritte, le più antiche delle quali sono raggruppabili in due famiglie:
 
* la '''recensione A''', caratterizzata da uno stile ridondante e da una forma linguistica tardo-antica;
* la '''recensione B''', frutto di una rielaborazione che ha reso la lingua più vicina al latino classico, semplificato i periodi, adottato la tecnica ritmica del ''[[Cursus (letteratura)|cursus]]'', ridotto gli errori ed eliminato i riferimenti più diretti al cristianesimo, aggiungendo in alcuni casi dei raccordi narrativi per risolvere le incongruenze.
 
Benché il testo di B risulti più scorrevole, la recensione A è quella più antica e dunque più vicina all’originale. Va tuttavia chiarito il rapporto tra le due e tra queste e l’originale. I filologi moderni si sono espressi in questo modo:
 
* Alexander Riese<ref>{{Cita libro|nome=Riese,|cognome=Alexander.|titolo=Historia Apollonii regis Tyri : iterum recensuit Alexander Riese.|url=http://worldcat.org/oclc/459818648|accesso=2019-02-19|data=1893|editore=In aedibus B.G. Teubneri (typis B.G. Teubneri)|OCLC=459818648}}</ref> ha ipotizzato che la recensione B derivi da A; la recensione A, scritta nel VI secolo, sarebbe a sua volta la traduzione di un originale greco.
* Elimar Klebs<ref>{{Cita libro|nome=Elimar|cognome=Klebs|titolo=Die Erzählung von Apollonius aus Tyrus : Eine geschichtliche Untersuchung über ihre lateinische Urform und ihre späteren Bearbeitungen|url=http://worldcat.org/oclc/1046616114|accesso=2019-02-19|OCLC=1046616114|ISBN=9783111638751}}</ref> ritiene che A e B derivino da un testo latino del V secolo, adattamento cristiano di un romanzo pagano in latino del III secolo.
* G. A. A. Kortekaas<ref>{{Cita pubblicazione|autore=G. A. A. Kortekaas|anno=1998|mese=April|titolo=Enigmas in and around the Historia Apollonii Regis Tyri|rivista=Mnemosyne|volume=51|numero=2}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Kortekaas, G.A.A. (Georgius Arnoldus Antonius),|cognome=1928-2014.|titolo=The story of Apollonius, king of Tyre : a study of its Greek origin and an edition of the two oldest Latin recensions|url=http://worldcat.org/oclc/899045764|accesso=2019-02-19|data=2004|editore=Brill|OCLC=899045764|ISBN=9004139230}}</ref> ipotizza invece che B derivi da A, ma che l’autore di B abbia potuto leggere anche il testo da cui deriva A, cioè una epitome (forma riassunta) greca e cristiana del V secolo, ricavata da un originale greco e pagano del III secolo.
* Giulio Vannini<ref name=":editore">{{Cita libro|nome=Vannini|cognome=Giulio|titolo=Storia di Apollonio re di Tiro|url=https://www.worldcat.org/oclc/1042008130|accesso=2019-02-19|edizione=I edizione|pag=1588|OCLC=1042008130|ISBN=9788804702801}}</ref> ritiene che la recensione B sia derivata dalla recensione A ma ad uno stadio più antico rispetto a quello testimoniato dai manoscritti superstiti di A.
 
== Edizioni ==
 
* M. Welser, ''Narratio eorum queae contigerunt Apollonio Tyrio'', Augustae Vindelicorum 1595.
* A. J. Lapaume, "Erotica de Apollonio Tyrio fabula", in G. A. Hirschig (ed.), ''Erotici scriptores'', Parisii 1856, pp. 599-628.
* A. Riese, ''Historia Apollonii regis Tyri'', Lipsiae 1871<sup>1</sup>.
* M. Ring, ''Historia Apollonii regis Tyri e codice Parisino 4955'', Posonii-Lipsiae 1888.
* A. Riese, ''Historia Apollonii regis Tyri'', Lipsiae 1893<sup>2</sup>.
* F. Waiblinger, ''Historia Apollonii regis Tyri. Die Geschichte vom Koenig Apollonius'', Muenchen 1978.
* D. Tsitsikli, ''Historia Apollonii regis Tyri'', Koenigstein im Taunus 1981.
* G. A. A. Kortekaas, ''Historia Apollonii regis Tyri'', Groningen 1984<sup>1</sup>.
* G. Schmeling, ''Historia Apollonii regis Tyri'', Leipzig 1988.
* G. A. A. Kortekaas, ''The story of Apollonius, King of Tyre'', Leiden-Boston 2004<sup>2</sup>.
* G. Garbugino, ''La storia di Apollonio re di Tiro'', Alessandria 2010.
* G. Vannini, ''La storia di Apollonio re di Tiro'', Milano 2018.
 
== Note ==
<references />
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