Falce e carrello e Ham Lake: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati del Minnesota}}
{{Libro
{{Divisione amministrativa
|titolo = Falce e carrello<br /><small>Le mani sulla spesa degli italiani</small>
|Nome = Ham Lake
|titoloalfa = Falce e carrello
|Nome ufficiale = {{en}} Ham Lake, Minnesota
|autore = [[Bernardo Caprotti]]
|annoorigPanorama = 2007
|Didascalia =
|genere = [[saggio]]
|Bandiera =
|sottogenere = [[Cronaca (giornalismo)|cronaca]], [[economia]]
|linguaStemma = it
|Stato = USA
|ambientazione = Italia, [[1957]] - [[2007]]
|Grado amministrativo = 3
|protagonista =
|Tipo = ''[[Comuni degli Stati Uniti d'America|city]]''
|coprotagonista =
|Divisione amm grado 1 = Minnesota
|antagonista =
|Divisione amm grado 2 = Anoka
|Voce divisione amm grado 2 =
|Amministratore locale =
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Superficie = 92
|Note superficie =
|Abitanti = 15296
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2010
|Divisioni confinanti =
|Fuso orario = -6
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa = Anoka_Cnty_Minnesota_Incorporated_and_Unincorporated_areas_HamLake_Highlighted.png
|Didascalia mappa =
}}
'''Ham Lake''' è un comune degli [[Stati Uniti d'America]], situato in [[Minnesota]], nella [[contea di Anoka]].
 
==Altri progetti==
'''''Falce e carrello. Le mani sulla spesa degli italiani''''' è un [[libro]] pubblicato da [[Marsilio Editori]] nel mese di settembre [[2007]], scritto dall'imprenditore [[Bernardo Caprotti]], patron di [[Supermarkets Italiani]] ([[Esselunga]]).
{{interprogetto}}
 
== SoggettoCollegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Minnesota}}
Bernardo Caprotti racconta lo sbarco della grande distribuzione in Italia negli anni del [[miracolo economico italiano|Boom economico]] e la successiva competizione con i supermercati della [[Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue|Lega delle Cooperative]] ([[Coop Italia|Coop]] e [[Conad]]), tema portante del libro. Il primo capitolo propone un ritratto della borghesia [[Brianza|brianzola]] fra le due Guerre: reduce dalla Prima Guerra Mondiale dove ha prestato servizio come ufficiale nel [[Alpini|Corpo degli Alpini]], Giuseppe Caprotti gestisce l'[[Industria tessile|azienda tessile]] di famiglia. Le [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]] prima e la dichiarazione di guerra alla [[Francia]] (la moglie era transalpina) e all'[[Regno Unito|Inghilterra]] ne fortificano gli ideali [[antifascismo|antifascisti]] tradotti al figlio Bernardo. La fine della guerra libera un paese dall'[[autarchia]] e lo apre a un'era di sviluppo tecnologico da cui era stato tagliato fuori.<ref>Cfr. op. cit., p. 45.</ref>
{{Portale|Stati Uniti d'America}}
 
[[Nelson Rockefeller]], intenzionato a portare in Italia la grande distribuzione, prende contatti con [[la Rinascente]] quando la discussione fra i fratelli Brustio, al vertice dell'azienda italiana, viene ascoltata casualmente nella hall di un albergo di [[Saint Moritz]] da Guido Caprotti e [[Marco Brunelli]]. I due decidono così di accordarsi con Rockefeller al posto della Rinascente per creare la [[Supermarkets Italiani Spa]], prima catena di [[supermercato|supermercati]] italiana, in posizione di minoranza.<ref>Op. cit., pp. 50-51.</ref> Ritenendo quel mercato estremamente più dinamico ed innovativo del tessile, Bernardo Caprotti deciderà di dedicarvisi completamente abbandonando la guida dell'attività di famiglia ereditata dal padre.
 
Dopo aver acquistato la quota di maggioranza (51%) della controllante [[IBEC]] (Rockefeller) per quattro milioni di dollari del [[1961]], e nel frattempo essere entrato in competizione con Marco Brunelli, che intanto ha fondato la Romana Supermarket (poi [[Supermercati GS|GS]]), Bernardo Caprotti si ritrova alla guida di un'azienda in rapida espansione. La fine degli anni Sessanta vede in azienda un aspro scontro con il [[sindacato]]. I sindacati chiedono e ottengono aumenti salariali e una turnazione fatta su misura per l'industria, ma inadeguata alla vendita al dettaglio.<ref>Nel 1978 l'azienda cede ai turni: «[u]na squadra di lavoratori lavorava solo al mattino ed un'altra soltanto al pomeriggio. [...] I negozi però erano chiusi per gran parte della presenza dei lavoratori medesimi. In altre parole, gli addetti c'erano, ma il negozio, il nostro impianto, era chiuso, fermo». Cfr. op. cit., p. 64</ref>
 
Gli scontri sono all'ordine del giorno e la mobilitazione pressoché permanente spaventa la clientela: la scarsità di scorte sugli scaffali induce a fermare la pubblicità ai punti vendita per due anni<ref>Cfr. p. 63.</ref>. Seguono assunzioni di dipendenti per compensare il generale calo di produttività. Di fronte a nuove richieste da parte dei sindacati, l'ottobre 1988 vede il primo cospicuo esubero di lavoratori: 904 su 5.684. A differenza delle volte precedenti, la linea dura di Bernardo Caprotti risulta vincente grazie al supporto dei [[colletto bianco|colletti bianchi]], all'apertura nello stesso anno di un magazzino automatizzato a [[Limito]] e all'introduzione dei lettori a [[codice a barre|codici a barre]] nelle casse che permettono di mantenere operativi il punto vendita e la catena distributiva anche in carenza di forza lavoro.<ref>Cfr. p. 68.</ref>
 
Il sito ufficiale del libro riporta che i ricavi dalla vendita sarebbero devoluti in beneficenza.
 
== La concorrenza delle Coop ==
{{vedi anche|Esselunga}}
 
Nel libro l'autore racconta la storia della propria azienda e dei contrasti con le cosiddette [[Coop rosse]], criticando il presunto sistema di agevolazioni fiscali e denunciando supposti appoggi politici alle cooperative da parte di amministrazioni locali o istituzioni di [[centrosinistra]]. Caprotti sostiene che siano state messe in atto scorrettezze da parte delle cooperative che gestiscono i supermercati [[Coop Italia|Coop]] (in particolare le coop emiliano-romagnole) al fine di impedire l'espansione di un concorrente "scomodo".
 
== Risvolti giudiziari ==
Dopo la pubblicazione del libro, [[Coop Italia]] e alcune cooperative consociate hanno querelato e citato in giudizio civile Bernardo Caprotti ed Esselunga per diffamazione e concorrenza sleale.
 
=== Coop Italia ===
A seguito della querela presentata nel 2008 da [[Coop Italia]], il 16 settembre 2011 Esselunga è stata condannata in primo grado, per [[concorrenza sleale]], al pagamento di {{formatnum:300000}} euro e al ritiro del pamphlet dal mercato: il giudice ha sentenziato che il libro integra "''un'illecita concorrenza per denigrazione ai danni di Coop Italia''"<ref>{{cita news
|url = http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=12279
|titolo = "Falce e carrello": la Coop batte Caprotti e Esselunga
|pubblicazione = Il Salvagente - quotidiano on-line dei consumatori
|accesso = 11 dicembre 2012
}}</ref> Oltre a Caprotti e ad Esselunga S.p.A., sono stati condannati anche il curatore della prefazione [[Geminello Alvi]], il coautore Stefano Filippi e la casa editrice Marsilio.<ref>{{cita news
| url = http://www.corriere.it/economia/11_settembre_16/coop-vittoria-sentenza-caprotti-esselunga_de703394-e085-11e0-aaa7-146d82aec0f3.shtml
|pubblicazione = Corriere della Sera
|titolo = «Falce & Carrello», vince la Coop Esselunga concorrente sleale
|accesso =11 dicembre 2012
}}</ref> Il 21 dicembre 2011 però, il giudice della prima sezione civile della Corte d'Appello di [[Milano]] ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da Esselunga contro la sentenza che, nel condannare Caprotti per concorrenza sleale contro la Coop, aveva disposto il ritiro del libro.
 
Conseguentemente, in attesa del giudizio di secondo grado, il libro edito da Marsilio è stato ristampato e ridistribuito nel circuito commerciale: anche il risarcimento da {{formatnum:300000}} euro a favore di Coop Italia, disposto dallo stesso Tribunale di Milano, è stato sospeso.<ref>{{cita news
|url = http://www.lettera43.it/attualita/34960/-falce-e-carrello--caprotti-torna-in-libreria.htm
|titolo = "Falce e carrello", Caprotti torna in libreria
|pubblicazione = Lettera 43
|data = 26 dicembre 2011
|accesso = 11 dicembre 2012
}}</ref>
Nell'ordinanza, la Corte ha rilevato tra l'altro che il ritiro delle copie di ''Falce e carrello'' e il divieto di pubblicazione aveva "una sostanziale valenza di sequestro e censura", provvedimenti che secondo la legge sulla stampa possono essere attivati solo in presenza di stampa oscena, plagio, apologia del fascismo o nei confronti di scritti privi dei requisiti per individuare i responsabili.
 
=== Coop Liguria ===
Anche [[Coop Liguria]] e il suo ex presidente Bruno Cordazzo hanno querelato Bernardo Caprotti ed Esselunga per diffamazione e concorrenza sleale.
Il 20 aprile 2010, Esselunga in primo grado è stata assolta da tutte le accuse, così come la casa editrice, il curatore e il coautore. Solo a Bernardo Caprotti il tribunale ha ritenuto, assolvendolo dall'accusa di diffamazione, di irrogare una sanzione di {{formatnum:50000}} euro sul presupposto che, in quanto imprenditore patron di Esselunga, non avrebbe il diritto di muovere critiche ai propri concorrenti.<ref>{{cita news
| url = http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genova/2010/04/21/AMRMj2cD-contro_liguria_carrello.shtml
| pubblicazione = Il Secolo XIX
| data = 21 aprile 2010
| titolo = Coop Liguria perde la causa contro “Falce e Carrello”
| accesso = 11 dicembre 2012
}}</ref>
Coop Liguria ha annunciato l'intenzione di ricorrere in appello.<ref>{{cita news
|url = http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/genova/2010/04/23/AMHfVNdD-esselunga_liguria_ricorso.shtml
| pubblicazione = Il Secolo XIX
| data = 23 aprile 2010
| titolo = Coop Liguria, ricorso contro Esselunga
|accesso = 11 dicembre 2012
}}</ref>
 
=== Coop Estense ===
A seguito della querela presentata da [[Coop Estense]], il 1º aprile 2011 Esselunga è stata assolta dall'accusa di diffamazione e concorrenza sleale.<ref>''[[il Resto del Carlino]]'', 2 aprile 2011</ref> Nel giugno 2012 l'Antitrust ha inoltre condannato Coop Estense a pagare una multa di {{formatnum:4600000}} euro e a rimuovere gli ostacoli alla concorrenza creati illegittimamente dalla cooperativa a danno di Esselunga nella [[provincia di Modena]].<ref>{{cita news
|titolo=Condannata Coop Estense, vince Esselunga: rivoluzionaria sentenza dell’Antitrust
|pubblicazione = GDO News
|url=http://www.gdonews.it/2012/07/condannata-coop-estense-vince-esselunga-rivoluzionaria-sentenza-dell’antitrust.html
|accesso = 11 dicembre 2012}}</ref><ref>{{cita news
|titolo = Maxi-multa a Coop per Esselunga: adesso il nemico diventa l'Antitrust
|url = http://www.modena.legacoop.it/rassegna/2012/06/pressline20120630_335750.pdf
|pubblicazione = Qui Modena
|data= 30 giugno 2012
|formato = pdf
|accesso=11 dicembre 2012}}</ref>
 
Nella rivoluzionaria sentenza, l'Antitrust ha per la prima volta imposto non solo la sanzione pecuniaria, ma ha stabilito che è "''strettamente necessario che siano ripristinate condizioni simili a quelle che si sarebbero potute riscontrare in assenza di infrazione''", intimando a Coop Estense di farsi essa stessa promotrice di un accordo con la concorrente Esselunga, obbligandola a presentare entro sei mesi un piano di riqualificazione dell'area in cui è prevista l'apertura di un Centro Commerciale Esselunga.<ref>{{cita news
|url = http://www.agcm.it/stampa/news/6092-sanzionata-coop-estense-per-abuso-di-posizione-dominante.html
|titolo = Sanzionata Coop Estense per abuso di posizione dominante
|pubblicazione = Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
|data= 30 giugno 2012
|formato = pdf
|accesso=11 dicembre 2012}}</ref>
 
== Edizioni ==
* {{Cita libro
|autore= [[Bernardo Caprotti]]
|titolo= Falce e carrello - Le mani sulla spesa degli italiani
|anno= 2007
|editore= [[Marsilio Editori]]
|edizione= 1ª ed., collana Gli specchi del presente
|pp= 192
|isbn= 88-317-9372-1
|id= 9788831793728
}}
 
== Note ==
{{references}}
 
== Voci correlate ==
* [[Supermarkets Italiani]]
* [[Esselunga]]
* [[Coop Italia]]
* [[Bernardo Caprotti]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.falcecarrello.com|Sito ufficiale: www.falcecarrello.com}}
{{Portale|economia}}
 
[[Categoria:SaggiComuni didel economiaMinnesota]]
[[Categoria:Saggi di politica]]