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{{S|centri abitati della Florida}}
{{Bio
{{Divisione amministrativa
| Nome = Giuliano
|Nome = Carrabelle
| Cognome = Ghelli
|Nome ufficiale = {{en}} Carrabelle, Florida
| Sesso = M
|Panorama =
| LuogoNascita = Firenze
|Didascalia =
| GiornoMeseNascita = 10 maggio
|Bandiera =
| AnnoNascita = 1944
|Stemma =
| LuogoMorte = San Pancrazio
|Stato = USA
| LuogoMorteLink = San Casciano in Val di Pesa
|Grado amministrativo = 3
| GiornoMeseMorte = 15 febbraio
|Tipo = ''[[comuni degli Stati Uniti d'America|town]]''
| AnnoMorte = 2014
|Divisione amm grado 1 = Florida
| Epoca = 1900
|Divisione amm grado 2 = Franklin
| Epoca2 = 2000
|Voce divisione amm grado 2 = Contea di Franklin (Florida)
| Attività = pittore
|Amministratore locale =
| Attività2 = scultore
|Partito =
| Nazionalità = italiano
|Data elezione =
| PostNazionalità =
|Data istituzione =
[[Autoformazione|Autodidatta]]<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=13}}</ref>, nell’arco di un cinquantennio portò avanti una ricerca artistica su diversi fronti, con un approccio sempre basato sul [[disegno]], che, partendo dall’[[Arte informale|informale]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=21}}</ref>, attraversò ispirazioni [[Pop art|pop]]<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=14}}</ref>, simpatie verso il [[Surrealismo]]<ref>{{Cita libro|autore=Cristina Acidini|autore2=Nicola Danti|curatore=Sandra Stanghellini|titolo=Giuliano Ghelli 50 anni in viaggio tra pittura e scultura|annooriginale=2013|editore=catalogo di mostra, Consiglio Regionale della Toscana|città=Firenze|p=36}}</ref>, e giunse a forme [[Espressività|espressive]] [[Arte figurativa|figurative]]<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=67}}</ref>. Ha vissuto tanti anni nel [[Chianti fiorentino]], dove manteneva il suo studio. L’arte di Ghelli è segnata da un particolare attaccamento a radici locali di quella campagna [[toscana]]<ref>{{Cita libro|autore=Giovanna M. Carli|autore2=Eugenio Giani|autore3=Andrea Ferrante|curatore=Giovanna M. Carli|titolo=Giuliano Ghelli. Genius Loci. Fiabe dipinte.|annooriginale=2016|editore=Polistampa|città=Firenze|p=16}}</ref>
|ImmagineSuperficie = 12.5
|Note superficie =
|Didascalia = Giuliano Ghelli nel suo studio, 2005
|Abitanti = 2778
|Didascalia2 = [[File:Giuliano_Ghelli_nel_suo_studio_anno_2005.jpg|200px]]
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2010
|Divisioni confinanti =
|Fuso orario = -5
|Targa =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa = Franklin_County_Florida_Incorporated_and_Unincorporated_areas_Carrabelle_Highlighted.svg
|Didascalia mappa =
}}
'''Carrabelle''' è un comune degli [[Stati Uniti d'America]], situato in [[Florida]], nella [[Contea di Franklin (Florida)|Contea di Franklin]].
== Formazione e esordio in Italia (1944-1968) ==
Il più giovane dei tre figli di Francesca Rossi ([[Infermiere|infermiera]]) e Maurizio Ghelli ([[operaio]]), Giuliano Ghelli nasce a Firenze nel 1944. La morte prematura del padre, quando Ghelli ha otto anni, lo porta ad essere cresciuto dalla madre e i fratelli maggiori. Da adolescente Ghelli frequenta la scuola ginnasiale [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Salesani]] e muove i suoi primi passi in campo artistico, dipingendo con materiali ricuperati dai negozi del suo quartiere<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Maurizio Vanni|autore2=Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti|autore3=Sandra Landi|curatore=Maurizio Vanni|titolo=Giuliano Ghelli. Le vie del tempo.|annooriginale=2005|editore=Carlo Cambi Editore|città=Poggibonsi (SI)|p=9}}</ref>.
 
== Altri progetti ==
Dai diciassette anni frequenta gli [[atelier]] di pittori fiorentini noti. Un incontro nel 1962 con il pittore Alfredo Picchi porta Ghelli ad essere introdotto alla gallerista avanguardista [[Fiamma Vigo]]<ref name=":2" />. Presso la galleria Numero Ghelli scopre un centro frequentato da artisti e intellettuali<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=21}}</ref> fra i quali [[Gian Carlo Oli]], [[Eugenio Miccini]], Piero Santi, e [[Luigi Baldacci (critico letterario)|Luigi Baldacci]]<ref name=":2" />. Questo clima culturale influenza la sua produzione, che nella fase iniziale guarda "verso una ricerca d'impronta più astrattamente geometrica."<ref name=":0" />
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Ghelli esordisce nel 1963, ospite della galleria Numero di Milano con due quadri all’interno di una collettiva di otto artisti<ref>{{Cita libro|curatore=R. Manno Tolu e M.G. Messina|titolo=Fiamma Vigo e 'Numero'. Una vita per l'arte.|annooriginale=2003|editore=Centro Di|città=Firenze|p=}}</ref>. Espone a seguire nelle gallerie di Vigo a Venezia e Firenze fino ai fine anni Sessanta<ref name=":0" />. Nel 1967 partecipa alla XVII edizione del [[Rassegna internazionale d'arte G. B. Salvi|Premio Internazionale di Pittura "G. B. Salvi"]] a Sassoferrato (AN)<ref name=":7">{{Cita web|url=www.rassegnasalvi.it/edizioni_word/1967.doc|titolo=Scheda degli artisti partecipanti i dei premiati (formato Word)}}</ref>.
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Florida}}
== Primo ventennio (1969-1989) ==
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Stati Uniti d'America}}
 
[[Categoria:Comuni della Florida]]
=== Contratto Sangallo e esordio all’estero (1972-1974) ===
Nel 1972 l'artista firma un contratto con la galleria Sangallo di Firenze di Marcello Secci, accordo che gli permette di dipingere a tempo pieno<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Vanni|autore2=Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti|autore3=Sandra Landi|curatore=Maurizio Vanni|titolo=Giuliano Ghelli. Le vie del tempo.|annooriginale=2005|editore=Carlo Cambi Editore|città=Poggibonsi (SI)|p=11}}</ref>. Il seguente anno vince una borsa di studio indetta dal Comune di Firenze per giovani artisti<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=|anno=1975|titolo=segnalati Bolaffi 1975 50 artisti scelti da 52 critici|rivista=Catalogo Nazionale Bolaffi d'Arte Moderna n. 10|editore=Giulio Bolaffi Editore|città=Torino|volume=III|numero=|p=78}}</ref> e stringe un’amicizia con il fotografo d’arte Stefano Giraldi i cui ritratti di Ghelli appaiono in diversi cataloghi e pubblicazioni del periodo<ref>{{Cita libro|autore=Giuliano Ghelli|autore2=Lara-Vinca Masini|titolo=Il Portapaesaggi|annooriginale=|editore=|p=31}}</ref><ref name=":3" /><ref>{{Cita libro|curatore=Maria Luisa Frisa|titolo=Giuliano Ghelli|annooriginale=1983|editore=|p=1, 2, 21, 22}}</ref>.   
 
Nel febbraio 1974 l’artista inaugura la sua prima personale a Milano presso la galleria Nuovo Sagittario<ref>Catalogo della galleria Nuovo Sagittario per "la stagione artistica 1973-74" in cui il 23 febbraio viene citato come inaugurazione della personale di Ghelli. Archivio Lara-Vinca Masini (Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Secci, Prato).</ref>. Il mese dopo tiene la sua prima personale all’estero, presso la Facoltà di Lettere (''Maison des Lettres'') dell’Università di Parigi<ref>Manifesto per la mostra su cui si leggono le date di aperture e chiusura: du 12 au 20 mars (12-20 marzo). Archivio Lara-Vinca Masini (Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Secci, Prato).</ref>. Delle opere esposte a Milano e Parigi [[Aldo Passoni]], allora direttore della [[Galleria d'arte moderna di Torino|Galleria d’Arte Moderna di Torino]], commenta “…la segnaletica pop, il tratto si fa volutamente ruvido, goffo, per le esigenze della dimensione narrativa”<ref>{{Cita libro|curatore=Aldo Passoni|titolo=Giuliano Ghelli|annooriginale=1974|editore=Produzioni Grafiche Moderne Giovacchini|città=Firenze|p=3}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=14}}</ref>. Sempre nel ‘74 Ghelli esordisce nel nord Europa con una mostra in Lussemburgo<ref>Cartolina della mostra su cui si leggono le date di apertura e chiusura: "Vernissage famedi 18 mai de 17 à 20 heures en presence de l'artiste. Exposition jusqu'au 14 juin 1974" e l'indirizzo della galerie Horn: "8 boulevard royal luxembourg". Archivio Lara-Vinca Masini (Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Secci, Prato).</ref>.
 
=== Periodo figurativo e “Il Portapaesaggi” (1974-1978) ===
Dal ’73 nelle opere di Ghelli emerge una visione figurativa. Nel 1974 pubblica il piccolo volume di disegni ''Il Portapaesaggi'' con testi di [[Lara-Vinca Masini]], che in seguito lo classifica tra coloro che usano espressioni “pop-onirico-concettuali”<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Lara-Vinca Masini|titolo=Arte Contemporanea. La linea dell'unicità.|annooriginale=1989|editore=Giunti|città=Firenze|p=853|volume=2}}</ref>, insieme a [[Luca Alinari]] (con cui Ghelli ha poi prodotto delle cartelle di stampe) e [[Fabio De Poli]].
 
Nel 1975 le opere di Ghelli sono esposte a New York presso il [[Queens College, Università della Città di New York|Queens College]]<ref>Depliant della mostra su cui si leggono le date di apertura e chiusura: "Nov 3-29, 1975". Archivio Lara-Vinca Masini (Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Secci, Prato).</ref> e nei primi mesi del 1976 a Los Angeles presso la Bernstein Gallery '''<sup>[senza fonte]</sup>'''. Sempre nel 1975 Ghelli partecipa con tre dipinti alla X edizione della [[Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma|Quadriennale nazionale d'arte di Roma]]<ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.quadriennalediroma.org/arbiq_web/index.php?sezione=archivi&id=106817&ricerca=|titolo=Pagina su cui vengono nominate le tre opere con cui Ghelli partecipa alla Quadriennale.}}</ref> ed è [[Bolaffi Arte|"Segnalato Bolaffi"]] dal critico [[Tommaso Paloscia]], come uno dei "migliori cinquanta artisti italiani"<ref name=":3" />. Nel 1977 l’artista torna a New York per esporre al York College e all’[[Istituti italiani di cultura all'estero|Istituto Italiano di Cultura]] '''<sup>[senza fonte]</sup>'''. Dal 1978 vengono prodotti, dall’oreficeria aretina Novart, dei gioielli basati sui disegni del ''Portapaesaggi''<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|curatore=Mirella Branca|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=63}}</ref>.
 
=== Temi letterari (1979-1989) ===
Negli anni Ottanta, che nella sfera personale portano la perdita della madre<ref>{{Cita libro|curatore=Maria Luisa Frisa|titolo=Giuliano Ghelli|annooriginale=1983|editore=|p=4}}</ref> e una progressiva invalidità della moglie Annamaria (a cui nel 1978 viene diagnosticata la [[sclerosi multipla]]), Ghelli incarna un “filone letterario”, spesso inserendo citazioni da autori particolarmente amati come [[Italo Calvino]] e [[Michail Afanas'evič Bulgakov|Michail Bulgakov]] '''<sup>[senza fonte]</sup>'''. Dal 1986 la moglie Annamaria abita in casa di cura; alcune opere di questo periodo raffigurano ponti, buste, lettere ed altri simboli di connessione e dialogo appaiano con figure o unite o marcatamente separate nello spazio<ref>{{Cita libro|curatore=Maria Luisa Frisa|titolo=Giuliano Ghelli|annooriginale=1983|editore=|p=10, 12, 14, 18}}</ref>.
 
Sempre Lara-Vinca Masini nomina Ghelli nel 1989 nei suoi volumi ''Arte Contemporanea: La Linea dell’unicità'', collocandolo nel capitolo sulla Pop Art in Italia, in cui la Masini individua in alcuni artisti le influenze della corrente anglo-americana, e in particolare in Giuliano Ghelli nota: “…una lucida trascrizione fiabesca della tecnologia robotica”<ref name=":4" />.
 
Dal 1987 Ghelli abita alla Fattoria La Loggia in Montefiridolfi (FI), accolto dai proprietari Giulio Baruffaldi e Cuca Roaldi. Amanti e collezionisti di arte contemporanea, Baruffaldi e Roaldi presentano Ghelli a figure culturali e politiche del periodo, come l'allora manager di [[Mercedes-Benz|Mercedes-Benz Italia S.p.A.]] Jochen Prange.
 
== Secondo ventennio (1990-2014) ==
 
=== Temi meccanici: Leonardo e Mercedes-Benz (1990-1996) ===
Tramite il fotografo d’arte Stefano Giraldi e il pittore [[Franco Bulletti]], nel 1990 Ghelli conosce l’esperto Leonardesco [[Carlo Pedretti]], professore di storia dell’arte alla ''[[Università della California, Los Angeles|University of California, Los Angeles]]'' (UCLA). L’incontro dà l’avvio a un ciclo pittorico ispirato a [[Leonardo da Vinci]] che culmina nell’ottobre del 1992 con una personale del titolo ''In Viaggio con Leonardo'', organizzata dal [[Milano|Comune di Milano]] nella Sala del tesoro del [[Castello Sforzesco]]<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Pedretti|titolo=In viaggio con Leonardo|annooriginale=1992|editore=Riproduzioni ABC di Sergio Necchi|città=Milano|p=}}</ref>. Dagli anni Novanta in poi Ghelli stabilisce un contatto costante con Leonardo tramite affinità elettive, in particolare con il [[Codice Leicester]].
 
Grazie poi al contatto stabilito con Jochen Prange nell’ambito della Fattoria La Loggia, Ghelli riceve una commissione per venti tele di grande formato per la nuova direzione [[Mercedes-Benz|Mercedes-Benz Italia S.p.A.]] a Roma<ref>{{Cita libro|curatore=Mercedes-Benz Italia Pubbliche Relazioni|titolo=Un passo avanti verso il 2000|annooriginale=1995|editore=MG Studio srl|città=Roma|p=}}</ref>, la quale ospita una personale per lui nel 1995.   
 
=== Telemarketing e nuove iniziative (1997-2009) ===
Nel 1997, assieme alla compagna Sandra Stanghellini con cui convive dal 1993, Ghelli affitta una casa colonica in San Pancrazio, frazione di [[San Casciano in Val di Pesa|San Casciano in Val di Pesa (FI)]], dove colloca anche il suo studio. In questo spazio ampliato di lavoro Ghelli è assistito da due giovani pittrici<ref>Alessandra Galardi, maestra d’arte e pittrice con cui Ghelli ha collaborato dal 1990 e Lara Francini, pittrice che si aggiunge nel 1995.</ref>. Le opere di questi anni sono tendenzialmente più decorative (caratterizzate dallo storico Carlo Pedretti come "spazio pieno animato dalla pirotecnica totale"<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Vanni|autore2=Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti|autore3=Sandra Landi|titolo=Giuliano Ghelli. Le vie del tempo.|annooriginale=2005|editore=Carlo Cambi Editore|città=Poggibonsi (SI)|p=53}}</ref>, quindi meno allineate all’[[avanguardia]] italiana ed europea con cui Ghelli si confrontava nella sua giovinezza. Stanghellini si affianca a Ghelli nell’organizzazione di mostre in luoghi sempre più vari nonché in iniziative di vendita tramite canali di [[telemarketing]]. Parallelamente, Ghelli perde contatto con alcune persone che lo avevano introdotto e sostenuto nel mondo dell’arte e dell’industria, fra i quali Giulio Baruffaldi e [[Lara-Vinca Masini]]. Ricordando la perdita di contatti in un testo del 2018 Masini aggiunge “Il suo mondo espressivo è cambiato.”<ref>{{Cita libro|autore=Mirella Branca|autore2=Lara-Vinca Masini|autore3=Barbara Casalini|titolo=Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo.|annooriginale=2018|editore=Polistampa|città=Firenze|p=11}}</ref>
 
Dal 2002 inizia una collaborazione con il critico d’arte e museologo [[Maurizio Vanni]] con cui l’artista realizza varie mostre e progetti fra le quali ''L’Eco del Sogno'' (2002), ''Il cappello e la creatività'' (2005) e ''Le porte della fantasia'' (2009), quest’ultima nell’occasione dell’omonima mostra personale presso la Sala d’Arme di [[Palazzo Vecchio]] a Firenze. Sempre con Vanni nel 2005 Ghelli pubblica la sua monografia ''Giuliano Ghelli Le vie del tempo.''
 
La prima decade degli anni 2000 porta anche nuove commissioni: la grafica per l’azienda della raccolta dei rifiuti [[Quadrifoglio (azienda)|Quadrifoglio]], una serie di manichini dipinti per il Comune di Milano e la [[Camera nazionale della moda italiana|Camera Nazionale della Moda]] per il Premio Milano per la Moda<ref>{{Cita libro|curatore=Maurizio Vanni|titolo=Sogni in viaggio|annooriginale=2009|editore=Galleria MOdenArte|città=Modena|p=71, 72}}</ref>, il calendario ufficiale 2003 per il Giappone della '''Toyota Motor Corporation <sup>[senza fonte]</sup>''', un’esemplare unico della nuova “[[Fiat 500 (2007)|Fiat 500]]” presentato nel 2008 all'[[Istituti italiani di cultura all'estero|Istituto Italiano di Cultura]] di Tokyo '''<sup>[senza fonte]</sup>''' e nel 2009 l'incarico dal Comune di Siena di dipingere il drappellone del Palio dell'Assunta<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpalio.siena.it/5/Palio/200908160|titolo=Pagina ufficiale del Palio di Siena citando Ghelli come "Autore Drappellone" per il Palio del 2009.}}</ref>.   
 
Nel 2000 Ghelli viaggia a Sidney per inaugurare una personale. L’opera letteraria ''[[Le vie dei canti|Le vie dei Canti]]'' di [[Bruce Chatwin]], scoperta durante questo viaggio<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Vanni|autore2=Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti|autore3=Sandra Landi|titolo=Giuliano Ghelli. Le vie del tempo.|annooriginale=2005|editore=Carlo Cambi Editore|città=Poggibonsi (SI)|p=15}}</ref>, porta ispirazione per una serie di tele dette “gli aborigeni” che incorporano cenni alla simbologia delle popolazioni autoctone del continente. Qualche anno dopo, nel 2005, Ghelli dipinge la prima di un’altra nuova serie di tele contenenti branche di pesci, dette “le migrazioni”<ref name=":5">{{Cita libro|autore=Maurizio Vanni|autore2=Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti|autore3=Sandra Landi|curatore=Maurizio Vanni|titolo=Giuliano Ghelli. Le vie del tempo.|annooriginale=2005|editore=Carlo Cambi Editore|città=Poggibonsi (SI)|p=17}}</ref>.
 
=== L’Esercito di Terracotta (dal 2003) ===
Fra le opere che conferiscono visibilità a Ghelli nella sua maturità è l’''Esercito di Terracotta'', ispirato dall’idea di portare la propria pratica di decorare manichini di sartoria su forme di argilla fresca, su cui l’artista interviene con incisioni, timbri e forme applicate. Costituito da circa cinquanta busti femminili alti 25 cm (successivamente si realizza una serie di 45 busti alti 75 cm, fra i quali quattro “sentinelle” maschili alti 93 cm), l’opera viene paragonata in alcuni testi critici all’antico [[esercito di terracotta]] ritrovato a [[Xi'an|Xi’an]], a cui Ghelli replica “a me gli eserciti piacciono solo di terracotta”<ref name=":5" />. Nel suo testo “L’Esercito di pace”, la scrittrice e saggista [[Sandra Landi]] segnala, del nome “''Esercito”, “il suo etimo –'' exercere ''– trasmette il concetto di esercitazione, di'' attività ''instancabile e allora si richiama un’idea di quotidianità e di operosità tipicamente femminile, legata alla casalinghità stanziale, alla pazienza e alla meditazione''”<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Vanni|autore2=Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti|autore3=Sandra Landi|curatore=Maurizio Vanni|titolo=Giuliano Ghelli. Le vie del tempo.|annooriginale=2005|editore=Carlo Cambi Editore|città=Poggibonsi (SI)|p=200}}</ref>.
 
Nell’arco di alcuni anni Ghelli produce oltre cento manichini originali di varie dimensioni, a cui susseguono multipli di edizioni numerate in più materiali e finiture. L’Esercito viene esposto dal 2004 in poi<ref>{{Cita libro|autore=Giovanna M. Carli|autore2=Eugenio Giani|autore3=Andrea Ferrante|curatore=Giovanna M. Carli|titolo=Giuliano Ghelli. Genius Loci. Fiabe dipinte.|annooriginale=2016|editore=Polistampa|p=38}}</ref>, periodo durante cui Ghelli continua ad ampliarlo.
 
=== Il Cantiere d’arte di Pontedera e “i Segreti” (dal 2011) ===
Nel 2011 l’artista, che nella sua maturità si presta spesso per incontrare bambini e giovani in contesti didattici, istituisce un laboratorio di pittura, in collaborazione con la Fondazione Piaggo e l’Istituto Statale Liceo Classico e Scientifico XXV Aprile di Pontedera chiamato “il Cantiere d’arte di Pontedera”. Nel contempo, Ghelli, citando la ''Venere Restaurée'' di [[Man Ray]] e la poesia ''Spiaggia'' di [[José Saramago]], sta sperimentando con lo spago, usandolo per avvolgere uno dei suoi busti dipinti<ref name=":6">{{Cita libro|autore=Cristina Acidini|autore2=Andrea Ferrante|curatore=Sandra Stanghellini|titolo=Giuliano Ghelli 50 anni in viaggio tra pittura e scultura|annooriginale=2013|editore=Consiglio Regionale della Toscana|città=Firenze|p=57}}</ref>, che poi porta nel laboratorio. Ghelli invita gli studenti a “scrivere su un pezzo di tela un pensiero … che nessuno avrebbe mai letto.” Ogni pezzo viene poi “piegato in forme diverse ... immediatamente impregnato di colla, posto sotto lo spago e subito ricoperto di colore.”<ref name=":6" /> Il busto di sartoria che risulta appartiene ad una serie di opere di tecnica mista, dette “i segreti” eseguite da Ghelli dal 2011 al 2014.
== Mostre significative personali ==
1967   Fiesole, Saletta Mino da Fiesole
 
1971   Firenze, galleria Davanzati
 
1972   Firenze, galleria Davanzati; Bologna, Cherry Gallery
 
1973   Torino, galleria La Mela Verde
 
1974   Milano, galleria Nuovo Sagittario; Parigi, Maison des Lettres de l'Université de Paris; Lussemburgo, Galerie Horn
 
1975   Firenze, galleria Sangallo; New York, Queens College, Paul Klapper Library; Los Angeles, Bernstein Gallery
 
1977   New York, York College, Istituto Italiano di Cultura
 
1978   Prato, galleria Ipotesi 70
 
1980   Torino, galleria Davico
 
1981   Milano, Studio Steffanoni
 
1982   Firenze, Palazzo Gaddi; Pordenone, galleria La Roggia
 
1983   Ferrara, Palazzo dei Diamanti
 
1984   Firenze, galleria Aglaia; Milano, Studio Steffanoni; Venezia, galleria Graziussi; Salonicco, Stoá Clokias
 
1985   Firenze, galleria Arte 4; Torino, galleria La Bussola; Dortmund, Galerie Sigrid Purshke; Palermo, La Bottega di Hefesto
 
1986   Firenze, galleria dei Benci
 
1987   Firenze, galleria Mentana
 
1988   Brindisi, galleria Il Tempietto; Rovigo, Palazzo Roncale; Brema, Galerie Steinbreker
 
1989   Sanremo, Casinò Municipale; Munster, Mövenpick Hotel
 
1992   Milano, Castello Sforzesco, Sala del Tesoro
 
1994   Genova, Aula Magna Facoltà di Magistero; Forte dei Marmi, Faustini Arte
 
1995   Piacenza, galleria Gian Piero Menzani; Lerici, galleria Athena; Montelupo Fiorentino, Museo della Ceramica; Roma, sede Mercedes-Benz Italia
 
1997   Siena, Duomo, Cripta delle statue; Miami, Faustini Arte; Colonia, Istituto Italiano di Cultura
 
1998   Montecatini Terme, Terme Tamerici
 
1999   Gent, Lineart; Los Angeles, Regency Club
 
2000   Firenze, galleria Tornabuoni; Sidney, SOHO Galleries; New York, Expo
 
2001   Prato, Museo Pecci, ''La parola colorata''
 
2003   Forte dei Marmi, Faustini Arte
 
2004   Miami, Miami Art Fair Marble Arch Fine Art Gallery
 
2005   Certaldo, Palazzo Pretorio; Knokke (Belgio), Knokke Art Museum
 
2006   Fiesole, area archeologica teatro romano, Museo Archeologico, ''L’Esercito di Terracotta''
 
2007   Bredene (Belgio), Staf Versluys Centre; Istanbul, Istituto italiano di Cultura; Herentals (Belgio), Chateau La Paige; Tokyo, Istituto Italiano di Cultura
 
2008   Firenze, Palazzo Medici Riccardi; Peiras (Portogallo), Museo la Fabrica da Polvora; Cartaya (Spagna), Castillo de la Zuniga; Massa Marittima, Palazzo dell’Abbondanza; Castril (Spagna), José Saramago Center; Castro Verde (Spagna), Forum Municipal
 
2009   Modena, Galleria MOdenArte e Galleria delle Statue; Firenze, Palazzo Vecchio, Sala d´Arme
 
2010   Prato, Castello dell’Imperatore; Lucca, Lu.c.c.a.
 
2011   De Hann (Belgio); Pontedera, Museo Piaggio
 
2012   Firenze, Museo della Specola
2013   Pontassieve, Sala delle Colonne; Firenze, Palazzo Panciatichi; Vetulonia (GR), Museo Isidoro Falchi<br />
 
== Esposizioni collettive significative ==
1963   Milano, galleria Numero
 
1964   Venezia, galleria Numero; Firenze, galleria Numero
 
1965   Firenze, galleria Numero, ''27 Motivazioni''
 
1966   Venezia, galleria Numero; Firenze, galleria Numero
 
1967 Sassoferrato (AN), XVII edizione del Premio Internazionale di Pittura “G. B. Salvi”
 
1969   Bologna, Museo Civico, ''Proposta per una manifestazione''
 
1972   Venezia, galleria Numero, ''100 Artisti per il Vietnam''
 
1973   Firenze, galleria Sangallo, ''Adami, Matta, Vasarely, Alinari, Ghelli, Sarri''; Firenze, galleria Giorgi, ''Segno ’73''; Firenze, galleria Pic-Pus
 
1974   Firenze, galleria La Piramide e galleria Sangallo; Mentone, X Biennale Internationale d’Art; Bruxelles, Centre Culturel D’Auderghem
 
1975   Roma, X Quadriennale nazionale d'arte di Roma, ''La nuova generazione''
 
1993   Malmö, Svezia, ''I ponti di Leonardo''
 
1997   Firenze, galleria Santo Ficara, Il Toro nell'Arte
 
2005   Frankfurt am Main (Germania), DIE GALERIE - Frankfurt, Figurative Kunst aus Italien
 
2006   Mosca (Russia), M’ARS Contemporary Art Museum, ''The Sun, the Moon and the Theory of Opposites''
 
2010   San Miniato, Palazzo Inquilini; Impruneta, Fornace M.I.T.A.L.   
 
== Fondazione Giuliano Ghelli ==
Nel dicembre del 2007 viene costituita la Fondazione Giuliano Ghelli a Poppi (AR) <ref>{{Cita libro|autore=Michele Loffredo|titolo=Intra Tevere et Arno. Musei e collezioni pubbliche d'arte contemporanea del territorio aretino.|annooriginale=2014|editore=Nerbini|città=Firenze|p=13}}</ref> nel [[Casentino|Casentino toscano]], luogo di nascita dei genitori dell’artista. La fondazione è gestita da Alessandra Galardi (assistente storico di Ghelli dal 1990), Sandra Stanghellini (compagna convivente dell’artista dal 1993) e Marida Tellini (cugina dell’artista). Per discordi tra le parti le attività della Fondazione sono sospese dal 2015.
 
== Archivio Giuliano Ghelli ==
Nel 2015 gli eredi di Ghelli fondano l’Archivio Giuliano Ghelli, dedicato all’opera completa dell’artista. Pilotato dai figli maschi dei fondatori, l’Archivio Ghelli si interessa dello studio ed esposizione (organizzazione di mostre) delle opere di Ghelli, oltre che alla conservazione e gestione di opere lasciate in eredità e della certificazione e catalogazione di opere in collezioni private. Con l'Archivio collaborano storici e critici d'arte, giornalisti e galleristi, case editrici ed istituti pubblici. Ha sede a Firenze.
 
== Associazione Culturale Dedalus ==
Fondata nel mese di novembre 2016 l’Associazione Culturale Dedalus - Giuliano Ghelli ha lo scopo di promuovere le opere dell’artista. Diretta da Maurizio Ghelli (nipote dell’artista) l’Associazione Dedalus prende suo nome da un’omonima associazione fondata dall’artista nel 1979.
 
== Riconoscimenti ==
Nel 1973 vince una borsa di studio di un milione di lire indetta dal Comune di Firenze per giovani artisti<ref name=":3" />.
 
Nel 1975 partecipa alla X edizione della [[Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma|Quadriennale nazionale d'Arte di Roma]]<ref name=":8" />.
 
Nel 1975 è [[Bolaffi Arte|"Segnalato Bolaffi"]] dal critico [[Tommaso Paloscia]], come uno dei migliori 50 artisti italiani<ref name=":3" />.
 
Nel 1980 è [[Bolaffi Arte|"Segnalato Bolaffi"]] come uno dei migliori grafici italiani<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=incisioni, litografie e serigrafie di 676 artisti italiani, realizzate nel 1979/1980|rivista=Catalogo Nazionale Bolaffi della Grafica|editore=Giulio Bolaffi Editore|città=Torino|volume=|numero=10}}</ref>.
 
Nel 2006 è assegnato, con altri 7 artisti, la Vela d’Oro della critica alla omonima Rassegna Internazionale di Marina di Ravenna<ref>{{Cita web|url=http://www.ravennanotizie.it/articoli/2006/08/27/rassegna-di-pittura-marina-di-ravenna-8-vincitori-ritirano-la-vela-doro.html|titolo=Articolo su Ravennanotizie.it che riporta l'assegnazione del premio a Ghelli.}}</ref>.
 
Nel 2013 riceve il Gonfalone d’Argento, massimo riconoscimento del [[Consiglio regionale della Toscana|Consiglio Regionale della Toscana]]<ref>{{Cita web|url=http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/11/08/foto/mezzo_secolo_di_colori_con_ghelli-70553515/1/#1|titolo=Articolo su laRepubblicaFirenze.it che riporta l'assegnazione del Gonfalone d'Argento a Ghelli.}}</ref>.
 
Sempre nel 2013 viene nominato Commendatore dell’[[Ordine al merito della Repubblica italiana|Ordine al Merito della Repubblica Italiana]]<ref>{{Cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/Onorificenze.aspx?pag=243&qIdOnorificenza=&cognome=&nome=&daAnno=1800&aAnno=2016&luogoNascita=&testo=&ordinamento=2|titolo=Pagina Onorificenze del sito del Quirinale su cui compare Ghelli come un Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.}}</ref>.
 
E’ del 10 maggio 2015 l'intitolazione del [[Museo Giuliano Ghelli|Museo Civico di San Casciano Val di Pesa]] a Giuliano Ghelli.
 
== Libri ==
Lara-Vinca Masini, Giuliano Ghelli, ''Il Portapaesaggi'', 1974.
 
Claudio Nobbio, Stefano Giraldi, Sergio Staino, Giuliano Ghelli, ''Eclisse Parziale'', 1998, Firenze, City Lights Italia.
 
Marina Nordera, ''La Bella addormentata nel bosco'', raccontata da Patrizia Veroli e illustrata da Giuliano Ghelli, 2003, Palermo, L’Epos società editrice.
 
Albino Pierro, ''De kus van het middaguur negenendertig liefdesgedichten [Il bacio di mezzogiorno trenta9 poesie d'amore],'' copertina di Giuliano Ghelli, 2007, Archivia.
 
== Cataloghi di esposizioni ==
''Ghelli'', a cura di Aldo Passoni, 1974.
 
''Giuliano Ghelli'', a cura di Maria Luisa Frisa, 1983.
 
''Giuliano Ghelli. Proiezioni metafisiche dell’immaginario'', a cura di Lara-Vinca Masini, 1989, Mantova, C.L.E.B. Gallery.
 
''In viaggio con Leonardo'', catalogo, testo di Carlo Pedretti, 1992, Milano, Riproduzioni ABC di Sergio Necchi.
 
''Ghelli. La pittura della poesia'', a cura di Ettore Bonessio di Terzet, 1997, Rignano sull’Arno, Edizioni della Bezuga.
 
''Giuliano Ghelli. Segni magici'', a cura di Riccardo Ferrucci, 2000, Ponsacco, Galleria Brunetti.
 
''La Parola colorata'', a cura di Nicola Micieli con testi di Umberto Cecchi, Nicola Micieli e Marco Pistoia, 2001, Prato, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Studio Bibliografico Pratese.
 
''La Casa dei sogni'', a cura di Riccardo Ferrucci, 2001, Firenze, Galleria Centro Arte “Il Ponte”.
 
''L’Eco del sogno,'' a cura di Maurizio Vanni, 2002, Firenze, Polistampa.
 
''Giuliano Ghelli'', a cura di e con poesia di Vincenzo Mollica, 2004, Pontedera, Bandecchi & Vivaldi.
 
''Il Teatro dei Sogni'' ''Giuliano Ghelli, Francesco Musante, Antonio Possenti'', a cura di Riccardo Ferrucci, 2006, Peccioli, Fondazione “Peccioli Per”.
 
''Energia Contemporanea'', catalogo, 2007, Faenza, Banca Antonveneta di Faenza.
 
''Le vie del tempo'', a cura di Maurizio Vanni con testi di Carlo Pedretti e Maurizio Vanni, 2008, Tokyo, Istituto Italiano di Cultura.
 
''Pedal Arte'', a cura di Maurizio Vanni, 2008.
 
''La Fantasia rivelata'', catalogo per il Festival Sete Sòis Sete Luas, 2008, Portogallo.
 
''Sogni in viaggio'', a cura di Maurizio Vanni, 2009, Modena, Galleria MOdenArte.
 
''Le porte della fantasia, Sauro Amegli, Marco Borgianni, Marco Cipolli, Giuliano Ghelli, Alfio Rapisardi'', a cura di Maurizio Vanni, 2009, Firenze, Carlo Cambi Editore.
 
''Fantasia in piazza'', a cura di Maurizio Vanni, 2009, Firenze.
 
''La fabbrica della fantasia'', a cura di Ilario Luperini, 2011, Pontedera, Bandecchi & Vivaldi.
 
''La Festa della pittura'', catalogo per il Festival Sete Sòis Sete Luas, 2012, Portogallo.
 
''Giuliano Ghelli. 50 anni in viaggio tra pittura e scultura'', a cura di Sandra Stanghellini con testi di Cristina Acidini e Nicola Danti, 2013, Firenze, Consiglio Regionale della Toscana.
 
''Giuliano Ghelli. Genius Loci. Fiabe dipinte'', a cura di Giovanna M. Carli, Eugenio Giani, Andrea Ferrante, 2016, Firenze, Polistampa.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
Catalogo Nazionale Bolaffi d’Arte Moderna n.10, ''segnalati Bolaffi 1975 50 artisti scelti da 52 critici'', Torino, Giulio Bolaffi Editore, vol.III.
 
Catalogo Nazionale Bolaffi della Grafica n.10, ''incisioni, litografie e serigrafie di 676 artisti italiani, realizzate nel 1979/1980'', Torino, Giulio Bolaffi Editore.
 
Lara-Vinca Masini, ''Arte Contemporanea. La Linea dell’unicità'', 1989, Firenze, Giunti.
 
Lara-Vinca Masini, ''Arte Contemporanea. La Linea del modello'', 1996, Firenze, Giunti.
 
Maurizio Vanni, Giuliano Ghelli, Carlo Pedretti, Sandra Landi, Giuliano Ghelli. ''Le vie del tempo'', 2005, Poggibonsi (SI), Carlo Cambi Editore.
 
Michele Loffredo, ''Intra Tevere et Arno. Musei e collezioni pubbliche d’arte contemporanea del territorio aretino'', 2014, Firenze, Nerbini.
 
''Giuliano Ghelli inedito. Gioco e forma in opere dal 1963 al 1983 nel clima fiorentino contemporaneo'', a cura di Mirella Branca con testi di Lara-Vinca Masini e Barbara Casalini, 2018, Firenze, Polistampa.