Lanzo Torinese e Villa Huidobro: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati della provincia di Córdoba}}
{{Comune
{{Divisione amministrativa
|nomeComune = Lanzo Torinese
|Nome = Villa Huidobro
|linkStemma = Lanzo_Torinese-Stemma.png
|Nome ufficiale =
|linkBandiera = Lanzo_Torinese-Gonfalone.png
|Panorama = Parroquia Natividad de Maria, Villa Huidobro, Córdoba.jpg
|siglaRegione = PMN
|Didascalia = Parroquia Natividad de Maria
|siglaProvincia = TO
|Bandiera =
|latitudineGradi = 45
|Stemma =
|latitudineMinuti = 16
|Stato = ARG
|latitudineSecondi = 0
|Grado amministrativo = 3
|longitudineGradi = 7
|Divisione amm grado 1 = Córdoba
|longitudineMinuti = 29
|Divisione amm grado 2 = General Roca
|longitudineSecondi = 0
|Voce divisione amm grado 2 = Dipartimento di General Roca (Córdoba)
|altitudine = 525
|Amministratore locale =
|superficie = 10,37
|abitantiPartito = 5.294
|Data elezione =
|anno = 30-09-2010
|Data istituzione =
|densita = 511
|Data soppressione =
|frazioni = Oviglia, Fua, Ovairo, Brecco, Momello, Praile, Margaula, Colombaro, Grange, Cates, Loreto o Ponte di Coassolo
|Altitudine =
|comuniLimitrofi = [[Balangero]], [[Cafasse]], [[Coassolo Torinese]], [[Germagnano]], [[Monastero di Lanzo]], [[Pessinetto]]
|Superficie =
|cap = 10074
|Note superficie =
|prefisso = [[0123]]
|istatAbitanti = 0011285155
|Note abitanti =
|fiscale = E445
|Aggiornamento abitanti = 2001
|zonaSismica = 4
|Sottodivisioni =
|gradiGiorno = 3197
|Divisioni confinanti =
|nomeAbitanti = lanzesi
|Lingue =
|patrono = [[san Pietro in Vincoli]]
|Codice postale = X 6275
|festivo = [[1 agosto]]
|Prefisso = +54 2336
|sito = http://www.comune.lanzotorinese.to.it/
|Fuso orario =
}}
|Codice statistico =
'''Lanzo Torinese''' (''Lans'' in [[Lingua piemontese|piemontese]] e in [[francoprovenzale]]) è una città di 5.294 abitanti della [[provincia di Torino]].
|Codice catastale =
 
|Targa =
Si trova nelle [[Valli di Lanzo|valli omonime]] e fa parte della [[Comunità Montana Valli di Lanzo|Comunità Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone]].
|Nome abitanti =
 
|Patrono =
==Geografia==
|Festivo =
Lanzo si trova ai piedi delle Alpi Occidentali ed è collocata all'imbocco delle [[Valli di Lanzo]]. Il centro storico della città è costruito sul Monte Buriasco mentre il resto della città si trova ai suoi piedi. Lanzo è il centro abitato più importante delle Valli di Lanzo. È bagnata dal fiume [[Stura di Lanzo|Stura]] e dai torrenti [[Tesso]] e Uppia.
|Mappa =
 
|Didascalia mappa =
==Storia==
Lanzo fu centro politico ed amministrativo molto importante sin dalle prime testimonianze che si hanno su di esso: all'inizio del 1000 lo si trova indicato col [[toponimo]] '''Curtis Lanceii'''. Il Castello di Lanzo fu costruito da Landolfo, vescovo di Torino dal 1011 al 1038. Successivamente, con vari toponimi, diventa feudo di appartenenza, con le [[Valli di Lanzo|Valli]], prima del Vescovo di Torino, poi dei [[Casa Savoia|Savoia]] e anche dei [[Marchesato del Monferrato|Monferrato]], per svariati anni in competizione tra loro.
(Nel 1159 nel diploma di Occimiano, l'imperatore Federico I (Barbarossa) confermava il possesso di Lanzo (curtem de Lances) al vescovo di Torino Carlo I). Con la Marchesa Margherita nel 1305 divenne una [[castellania]], con tutti i privilegi che ciò prevedeva, tra i quali la Credenza e l'esonero per i Lanzesi dal partecipare alla guerre al di là dei monti. Verso la metà del secolo XVI il '''Castello di Lanzo''', considerato uno dei più importanti del [[Piemonte]], viene assediato, espugnato (28 novembre 1551) e distrutto (1556-1557) dai Francesi comandati dal duca Carlo di Brissac, eccezion fatta per la porta di accesso al borgo, ancor oggi esistente e ben conservata (Torre Civica di Aymone di Challant).
 
In seguito alla [[Pace di Cateau-Cambrésis]] il borgo torna in mano ai [[Casa Savoia|Savoia]] con Emanuele Filiberto (1559) e alla sua morte passa in mano a sua figlia naturale Maria (1577), sposa di Filippo d'Este, assieme a tutte le [[Valli di Lanzo|Valli]] (eccezion fatta per [[Lemie]] e [[Usseglio]]). In tale occasione Lanzo divenne [[Marchesato]]. Il governo degli Este fu rovinoso per Lanzo, che perdette molti privilegi nei confronti dei Paesi limitrofi, come quello di ottenere il dazio per ogni persona che transitava sul Ponte del Diavolo, unica strada di collegamento tra [[Torino]] e le [[Valli di Lanzo|Valli]].
 
Dopo varie vicissitudini tra gli Este ed i Savoia, il 1 luglio 1725 il feudo di Lanzo viene venduto al conte Giuseppe Ottavio Cacherano Osasco della Rocca. Alla sua morte questo passa al nipote e nel 1792, non essendoci più eredi, torna in mano regia. In seguito alla [[Rivoluzione francese]] nel 1798 [[Carlo Emanuele IV]], succeduto a [[Vittorio Amedeo III]], decide di abbandonare i suoi territori in [[Piemonte]] per rifugiarsi in [[Sardegna]] e Lanzo passa prima in mano francese, poi in mano austriaca, occupato dai russi di Savarow. In seguito alla [[battaglia di Marengo]] il [[Piemonte]] torna in mano francese e Lanzo diventa capoluogo di [[Arrondissement francesi|arrondissement]] poi declassato a capo distretto (Mandamento).
 
[[File:lanzo stazione.jpg|left|thumb|La stazione ferroviaria]]
Nell'[[Ottocento]], da centro agricolo, Lanzo diventa una cittadina ed una mèta di villeggiatura da parte di molti cittadini torinesi: questa vocazione turistica aumenta esponenzialmente con l'arrivo della [[Ferrovia Torino-Ceres|ferrovia]] nel capoluogo valligiano il [[6 agosto]] [[1876]]. Ne fanno testimonianza le numerose residenze di villeggiatura. Pressappoco nello stesso periodo si insediano nel territorio lanzese le prime industrie meccaniche, tessili e cartarie.
 
Il 26 aprile 1945 la guarnigione tedesca, che occupava a Lanzo il collegio Salesiano, si arrese ai partigiani,
grazie alla mediazione del Vicario teol. Frasca ed al direttore del collegio Salesiano don Ulla.
=== Date importanti ===
Queste sono alcune delle date più importanti della storia di Lanzo Torinese:
* 1011-1038 - Costruzione del Castello di Lanzo
* 1159 - Prima citazione del nome di Lanzo (diploma di Occimiano)
* 1219 - Primo mercato settimanale
* 1357 - La Torre civica di Aymone di Challant viene terminata
* 1378 - Il Ponte del Diavolo viene ultimato
* 1557 - Il Castello di Lanzo viene completamente distrutto
* 1679 - Invenzione del grissino
* 1876 - La ferrovia raggiunge la città
* 26 aprile 1945 - Liberazione di Lanzo dai nazi-fascisti
 
==Amministrazione==
{{ComuniAmministrazione
|NomeSindaco=Ernestina Assalto
|DataElezione=16/05/2011
|partito=[[centrodestra]]
|Sito internet Comune= www.comune.lanzotorinese.to.it
}}
'''Villa Huidobro''' è una città dell'[[Argentina]], situata nella [[provincia di Córdoba (Argentina)|provincia di Córdoba]], capoluogo del [[Dipartimento di General Roca (Córdoba)|Dipartimento di General Roca]].
 
== Altri progetti ==
==Evoluzione demografica==
{{interprogetto}}
 
{{Demografia/Lanzo Torinese}}
 
== Prodotti tipici ==
 
La tradizione vuole che, nel 1679, il medico lanzese Teobaldo Pecchio, aiutato dal panettiere Antonio Brunero, inventò il ''ghërsin'', che col tempo si diffuse in tutta Italia col nome di '''[[grissino]]'''. Pecchio fece cuocere dal panettiere Brunero un pane molto sottile, croccante e facile da digerire per curare la gracilità e l'inappetenza del giovane [[Vittorio Amedeo II di Savoia]] dandogli, appunto, il nome che poi diventò famoso in tutto il mondo.
 
==Luoghi di interesse==
===Ponte del Diavolo o del Ròch===
 
[[File:Lanzo-ponte del diavolo.jpg|thumb|right|235px|Il Ponte del Diavolo sulla [[Stura di Lanzo]]]]
 
Il Ponte del Diavolo o Ponte del Ròch (pietra in [[lingua piemontese|piemontese]]) fu edificato nel 1378 col consenso del Vice castellano di Lanzo Aresmino Provana di Leynì, collaboratore di [[Amedeo VI di Savoia]] (conosciuto come il Conte Verde). La spesa, interamente sostenuta dalla Castellania di Lanzo, fu di 1400 fiorini (per sostenere questa spesa venne imposta una tassa sul vino per dieci anni). Il Ponte del Diavolo serviva a collegare Lanzo e le sue [[Valli di Lanzo|Valli]] con [[Torino]] superando la [[Stura di Lanzo|Stura]] e permettendo così di evitare il passaggio da [[Balangero]], [[Mathi]] e [[Villanova Canavese|Villanova]], territori governati dai Principi di Acaja, e da [[Corio]], sotto il controllo dei [[Marchesato del Monferrato|Marchesi del Monferrato]], entrambi ostili ai [[Savoia]].
 
Il ponte, con una luce di 37 metri, un'altezza di 16, lunghezza di 65 e larghezza minima di 2,27, costruito a schiena d'asino, si trova in una stretta gola con le pareti a precipizio scavata dalle acque della [[Stura di Lanzo|Stura]] in tempi preistorici. Su di esso è stata costruita, il 15 luglio [[1564]], una porta che veniva chiusa allo scoppiare di epidemie (come la [[peste]]) per impedire il passaggio dei forestieri e preservare il borgo.<br />
Il nome del ponte deriva dalla leggenda secondo la quale fu il diavolo in persona a costruire il ponte dopo che per ben due volte ne era stato edificato uno, sempre crollato. In cambio il diavolo avrebbe preso con sè l'anima del primo a transitare sul ponte, e per questo venne fatto passare un cagnolino. Il diavolo, adirandosi, avrebbe sbattuto violentemente le sue zampe sulle rocce circostanti formando le caratteristiche "Marmitte dei Giganti".
 
====Marmitte dei Giganti====
Sono fenomeni geologici dovuti all'azione vorticosa che l'acqua ha sulle rocce che trova lungo il suo passaggio. In corrispondenza del Ponte del Diavolo di Lanzo, ed in particolare nei pressi della cappella dedicata a [[San Rocco]] (presso l'imbocco dal lato di Lanzo del ponte), se ne contano 21 disposte su 18 metri di dislivello dal livello della Stura. Furono studiate per la prima volta dal prof. [[Francesco Virgilio]] dell'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]] nel [[1882]].
Le marmitte più piccole, poste ad un livello superiore, sono ormai all'asciutto mentre la ''Marmitta Grande'' è ancora in parte immersa nell'acqua e quindi soggetta ai fenomeni erosivi di formazione. Popolarmente le "Marmitte dei Giganti" sono considerate le pentole in cui il diavolo ha cucinato la minestra necessaria ai suoi aiutanti per la costruzione dell'adiacente ponte.
 
===Torre civica di Aymone di Challant===
 
[[File:Porta-lanzo.jpg|thumb|left|220px|La Torre civica di Aymone di Challant]]
 
Anche se non quella attuale, una torre sembra già esistesse nel 1272 ed era la porta di accesso alla Contrada del Borgo (attualmente via [[San Giovanni Bosco]]) che conduceva al Castello posto sulla sommità del Monte Buriasco. Lungo questa via, a partire dal 1219, il martedì si teneva il mercato settimanale. Dalla contrada si dipartiva, trasversalmente, una serie di strette viuzze chiamate ''chintane'' (alcune ancor oggi esistenti), talvolta sormontate da archi e lunghi voltoni che le fanno somigliare a gallerie pedonali. Parallelamente alla Contrada, sia verso [[Torino]] sia verso [[Germagnano]], si snodavano due strade strette che correvano sulla sommità delle mura di difesa (per questo erano dette "Strade di Corserio").<br> La Torre attuale (1329-1357) porta il nome di Aymone di Challant ['''pr.'''ˈɑɪmone di ˌʃɑlˈlɑ̃], suo costruttore e castellano di Lanzo nel [[Trecento]], giunto a Lanzo al servizio di [[Margherita di Savoia (1295-1339)|Margherita di Savoia]]. In epoca medievale la Torre era fornita di ponte levatoio e non aveva il tetto di copertura, che venne aggiunto nell'[[Ottocento]] per proteggerla dalle intemperie. Sulla sommità è posta la campana del comune e sulla facciata erano raffigurati gli stemmi dei Savoia e degli Estensi, signori della città.
 
Stilisticamente, la Torre è alta 20,50 metri ed è una tipica fortificazione Trecentesca: ciò è evidenziabile dall'arco in cotto del fornice con doppia armilla acuta, dai capitelli su cui quest'ultima poggia e dal motivo decorativo delle caditoie e dei [[Merlo (architettura)|merli]] (col contrasto tra il rosso dei mattoni e il grigio chiaro della pietra dei [[Beccatello|beccatelli]]). All'interno della Torre vi erano le nicchie e le guardiole di difesa e l'intera struttura era chiusa, oltre che dal ponte levatoio, da un robusto portone di cui si vedono ancor oggi i cardini e le tracce della saracinesca che serviva per la chiusura. Attualmente, in quella che probabilmente era la casa delle guardie, posta dietro alla Torre, è sita la '''Biblioteca civica A. Cavallari Murat''', centro rete del Sistema bibliotecario Valli di Lanzo, che possiede più di 300.000 volumi ed è sede della ''Società Storica delle Valli di Lanzo''.
 
====Piazza Gallenga====
 
In fondo alla scalinata attigua alla Torre civica si perviene in '''piazza Gallenga''': chiamata ''piasa Granda'' (piazza Grande) dai lanzesi, si formò tra il [[Quattrocento|Quattro]] ed il [[Cinquecento]] come piazza principale della vecchia Lanzo, al di fuori delle mura del castello, e circondata da alte case. Nel [[1561]], quando il principe [[Emanuele Filiberto I di Savoia|Emanuele Filiberto]] visitò Lanzo in seguito alla vittoria di [[Battaglia di San Quintino|San Quintino]] ed alla successiva [[Pace di Cateau-Cambrésis]] ([[1559]]) per riprendere il possesso dei suoi territori, la piazza venne addobbata da archi di trionfo formati da rami coperti da foglie (da cui il nome di ''Piazza della Frascata'') mentre, nel periodo della [[Rivoluzione Francese]], vi fu piantato l'[[albero della libertà]].
 
Il nome attuale è quello della famiglia Gallenga, benemerita famiglia lanzese del [[Novecento]], che fondò l'''Opera pia Gallenga'' a favore dei poveri del paese.
 
===Chiesa Parrocchiale di San Pietro in Vincoli===
Le origini della Parrocchiale di Lanzo risalgono all'XI secolo: in epoca medievale era adiacente al Castello e nel 1543 venne fatta abbattere da [[Gian Giacomo Medici]] per isolare e meglio difendere il Castello. Venne ricostruita più grande e riaperta al culto nel 1591, ed in questo frangente la Parrocchia di Lanzo divenne la chiesa di Santa Maria, ancor oggi ben conservata e posta lungo l'allora Contrada del Borgo (attuale via San Giovanni Bosco).<br />Tra [[Settecento]] ed [[Ottocento]] la Parrocchia di San Pietro in Vincoli venne ampliata ed abbellita, ed i lavori vennero conclusi dal vicario don Tagna (che fece costruire anche la Casa Parrocchiale adiacente) e dal beato Federico Albert (che provvide alla costruzione della facciata settentrionale e all'avvio dei lavori per il campanile). Il campanile, iniziato nel [[1872]] a cura di monsignor Tresso e terminato nel [[1885]], è alto 31 metri ed ha una struttura imponente ed elegante. Verso gli [[anni 1960|anni sessanta]] è stata rifatta la cuspide, distrutta da una tromba d'aria.<br>
 
====Interno della chiesa====
L'interno della Chiesa è ricco di dipinti ed opere d'arte, come la "Macchina" di San Pietro, seicentesco gruppo statuario ligneo raffigurante San Pietro in Vincoli con l'Angelo liberatore e guardia addormentata, che ancora oggi è portata in processione lungo le vie di Lanzo il [[1º agosto]], giorno della Festa Patronale. Notevoli sono anche il [[pulpito]] dorato e l'organo G. Mola, del [[1894]], con più di mille canne e cassa armonica con stucchi dorati sormontata dallo stemma della Città. Le volteella Chiesa sono state affrescate dal pittore G. Guglielmino.
Sono degne di rilievo anche le seguenti opere pittoriche:
*"Resurrezione": tela [[Seicento|seicentesca]] dipinta per le famiglie lanzesi Bo, Gallenga ed Usseglio sita in corrispondenza della cripta presso la quale sono tumulati molti membri delle stesse;
*"San Francesco che riceve le stimmate": pala d'altare del romano [[Carlo Saraceni]], commissionata da Bartolomeo Bonesio nel [[1605]] per l'altar maggiore della chiesa del Convento dei Cappuccini sul monte Buriasco; quando questo venne chiuso e venduto a [[San Giovanni Bosco|Don Bosco]] per l'edificazione del collegio convitto, la pala venne portata in Parrocchia. Sottoposta a restauri, è emersa, tra le mani dell'angelo, l'effigie di papa [[Clemente VIII]], benefattore del Bonesio;
*"[[Sacra Sindone|Sindone]] e simboli della Passione": affescati sulla cupola della navata di destra a ricordo del trasporto della Sindone organizzato da [[Beatrice d'Aviz (1504-1538)|Beatrice di Portogallo]], moglie di [[Carlo II di Savoia]], da [[Chambery]] a [[Torino]] attraverso il [[Colle d'Arnas]], [[Balme]], [[Ala di Stura]], [[Ceres (Italia)|Voragno]], Lanzo e [[Cirié]];
*"Liberazione di San Pietro dal carcere": maestosa pala dell'altar maggiore della chiesa, secondo [[Augusto Cavallari Murat|il Murat]] ascrivibile ad un ambiente pittorico [[Carlo Beaumont|beaumontiano]], risale ad un periodo tra il [[1775]] ed il [[1800]];
*"Santi Romualdo e Bonifacio]]: tela dipinta da Giovanni Francesco Sacchetti per la chiesa dell'Eremo dei Camaldolesi di Lanzo tra il [[1663]] ed il [[1675]] e commissionata dal conte Gaspare Graneri della Rocca di Ceres che nel [[1661]] fondò l'Eremo di Lanzo donandolo all'ordine dei [[Congregazione Camaldolese|Camaldolesi]].
*Buona parte degli ulteriori affreschi e dei fregi che ornano la chiesa fu opera del vicario [[Beato Federico Albert]], parroco di Lanzo nell'[[Ottocento]].
 
===Chiesa di Santa Croce===
L'origine dell'attuale Chiesa di Santa Croce risale al 1200. Anticamente, la Chiesa era posta appena fuori dalle mura del Borgo, in piazza San Giacomo, era dedicata ai SS. Apostoli Giacomo e Filippo ( ricordati in un affresco a sinistra dell'altar maggiore) ed era la sede della Confraternita dei Disciplinati di Santa Croce, i cui confratelli occupavano dell'assistenza degli infermi. Questa confraternita, già esistente nel 1270 (come testimoniato da una bolla di Papa [[Innocenzo IX]] e dalla sua traduzione in volgare da parte del cappuccino Padre Enrico), nel 1353, diede vita ad un ospedale ("Hospitium peregrinorum") all'interno della costruzione per soccorrere i forestieri ed i pellegrini che, per recarsi a [[Santiago di Compostela]], seguivano l'itinerario lanzese ed avevano come punto di riferimento di culto la chiesa di San Giacomo di Gisola ([[Pessinetto]]). Solo i pellegrini venivano assistiti nell'''hospitium peregrinorum'', mentre i lanzesi venivano assistiti dai confratelli (chiamati ''batù'', ''battuti'' in italiano) direttamente presso le loro case.
L'attività ospedaliera si esaurì nel 1660 e da quel momento la chiesa venne abbellita con finestre lunettate graffite sui fianchi, con la costruzione del campanile, la sopraelevazione del [[presbiterio]] per accogliere l'Altar Maggiore castellamontiano o lanfranchiano e con la costruzione della facciata.<br />Attualmente, Santa Croce è una chiesa che presenta sui muri esterni fregi ad archetti elaborati in stile gotico. Il portale gotico, oggi murato, conduceva all'interno dell'ospedale. All'interno sono presenti numerosi dipinti, un Crocifisso settecentesco chiamato "dei Lucca" ed una macchina lignea raffigurante Cristo Risorto che viene portata in processione per le vie di Lanzo durante la festa venticinquennale di Cristo Risorto.
 
La chiesa è quindi costruita con un insieme di stili architettonici distinti:
*la primitiva navata centrale e l'abside semicircolare risale al [[secolo XIII]];
*la nuova navate e l'abside quadrata coperta da volta ogivale e quindi contraffortata risale al [[secolo XIV]];
*i nuovi ornamenti del 1614 con finestre lunettate graffite sui fianche risalgono al [[secolo XVII]];
*il campanile (1776) e la sopraelevazione del presbiterio con le volte del 1756-1760 per accogliere l'altare maggiore risalgono al [[secolo XVIII]];
*la nuova facciata in stile neomedievale in cotto (1956) risale al [[secolo XIX]].
 
====Opere interessanti nella chiesa====
*Crocifisso settecentesco "dei Lucca": la tradizione vuole che sia stato sottratto dalla chiesa dell'Eremo dei [[Camaldolesi]] di Lanzoda ignoti e da questi abbandonato alle Grange. Ritrovato successivamente da un membro della famiglia Lucha (ora Lucca), ora viene portato in esclusiva in processione dai membri maschi della famiglia in occasione della ''Via Crucis'' e del ''Corpus Domini''.
*Altare di destra: ospita una pala d'altare lignea del '500, opera di un ignoto pittore di scuola fiamminga, e raffigurante i "Disciplinati di Cristo" ai piedi della Croce e circondati dalla Madonna e da San Giovanni.
*Altare di sinistra: ospita una tela di [[Sant'Antonio abate]] dietro cui vi è traccia di una pittura murale del [[Quattrocento]] raffigurante San Francesco (e un affresco dello stesso periodo è ancora appena visibile sul muro esterno della chiesa sotto gli ornamenti in laterizio ed a lato della vecchia porta gotica incorniciata di cotto).
*Altare centrale: sono presenti una tela ed una statua lignea del ''Cristo Risorto'' che tradizionalmente vengono lasciati coperti tranne che nei giorni che vanno tra [[Pasqua]] ed il [[Corpus Domini]]; la statua del Cristo Risorto, assieme a quelle dell'Angelo e della Maddalena, vengono solennemente portate in processione nella festa cinquantennale di Cristo Risorto, celebrata appunto ogni cinquant'anni la terza domenica dopo Pasqua.
*Sacrestia: contiene una pala raffigurante la Madonna con Bambino ed un gruppo di Santi.
*Sono poi presenti, all'interno della Chiesa, il [[pulpito]] ligneo intagliato a grosse mandorle e la statua lignea dell'Addolorata che viene portata in processione nel rito penitenziale del [[Giovedì Santo]] assieme a tutti i "simboli della passione".
 
===Santuario di Loreto===
Eretto nel 1618 su modello della [[Santuario della Santa Casa|Santa Casa di Loreto]], la chiesa di Loreto venne costruita in appena tre mesi dai cittadini di Lanzo. [[Margherita di Savoia (1589-1655)|Margherita di Savoia]] pose la prima pietra del porticato che circonda la chiesetta e, a sue spese, fece collocare nella cappella una statua lignea della Vergine Nera.<br />Accanto al Santuario vi è una costruzione medievale alta, quadrata e massiccia, un tempo abitazione dell'Eremita custode della chiesa.
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine= Medaglia d'argento al valor militare.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'argento al Valor Militare
|collegamento_onorificenza= Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione
|motivazione = Nel quadro della lotta di resistenza contro la prepotenza tedesca e fascista il settore delle Valli di Lanzo resse un ruolo di grande rilievo grazie al particolare supporto, sia ideale e direttivo sia organizzativo ed operativo, offerto dalle popolazioni locali. Il capoluogo venne liberato dopo aspri combattimenti dalle formazioni partigiane ed anche quando cedendo alla schiacciante superiorità nemica venne rioccupato dagli oppressori rimase faro ideale per tutte le genti della zona che, mai dome, sopportando notevoli sacrifici di sangue e di distruzioni, continuarono l'incessante azione di guerriglia e di sabotaggio alle infrastrutture ed alle postazioni militari nemiche, apportando un valido contributo alla vittoria finale per la liberazione della Patria. Zona di Lanzo Torinese, 8 settembre 1943 - 8 maggio 1945<br/>La motivazione è disponibile all'indirizzo http://www.istitutonastroazzurro.it/comunedilanzotorinese.html
|luogo = 10 maggio 1976
}}
 
==Sport==
* '''Calcio''' - La squadra di calcio di Lanzo Torinese è l' [http://www.mathilanzese.it/'''A.D.C. MathiLanzese'''], nata al termine della stagione calcistica 2008/2009 dalla fusione dell' U.S. Lanzese e dell' A.S.D.C. Mathi. La nuova società milita nel campionato di [[Promozione (calcio)|Promozione]] Piemontese.
: Le due sedi della società sono in Viale dello Sport 6 a Lanzo e in Via Commendator Selva 25 a Mathi.
:L'ex presidente dell' U.S. Lanzese è diventato Responsabile del Settore Giovanile mentre l'ex presidente dell'A.S.D.C. Mathi è diventato il presidente della nuova società.
 
* '''Pallavolo''' - La squadra di pallavolo femminile di Lanzo è la '''Balamund''', iscritta al campionato regionale di serie D.
 
==Personalità legate a Lanzo Torinese==
*[[Michele Vietti]], membro laico e vicepresidente del [[Consiglio Superiore della Magistratura]].
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Lanzo Torinese}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Provincia di Torino}}
* {{Collegamenti esterni}}
{{Comuni delle Valli di Lanzo}}
{{Portale|Piemonte}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Comuni della provincia di Torino]]
{{Portale|geografia}}
[[Categoria:Lanzo Torinese]]
 
[[Categoria:Città della provincia di Córdoba]]
[[ca:Lanzo Torinese]]
[[de:Lanzo Torinese]]
[[en:Lanzo Torinese]]
[[eo:Lanzo Torinese]]
[[es:Lanzo Torinese]]
[[fr:Lanzo Torinese]]
[[id:Lanzo Torinese]]
[[ja:ランツォ・トリネーゼ]]
[[la:Curtis Lancei]]
[[lmo:Lanzo Torinese]]
[[nap:Lanzo Torinese]]
[[nl:Lanzo Torinese]]
[[pl:Lanzo Torinese]]
[[pms:Lans]]
[[pt:Lanzo Torinese]]
[[ru:Ланцо-Торинезе]]
[[tl:Lanzo Torinese]]
[[uk:Ланцо-Торинезе]]
[[vi:Lanzo Torinese]]
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[[war:Lanzo Torinese]]