Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2016 settembre 23 e Henry Dunant: differenze tra le pagine
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{{Bio
|Nome = Jean Henry
|Cognome = Dunant
|PostCognomeVirgola = più noto come '''Henry Dunant'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ginevra
|GiornoMeseNascita = 8 maggio
|AnnoNascita = 1828
|LuogoMorte = Heiden
|LuogoMorteLink = Heiden (Svizzera)
|GiornoMeseMorte = 30 ottobre
|AnnoMorte = 1910
|Attività = umanista
|Attività2 = imprenditore
|AttivitàAltre = e [[filantropo]]
|Nazionalità = svizzero
|Immagine = Henry_Dunant-young.jpg
|Didascalia2 = {{Premio|Nobel|pace|1901|x}}
|PostNazionalità = , [[Premio Nobel per la pace]] nel [[1901]] - il primo anno in cui venne assegnato tale riconoscimento - per aver fondato la [[Croce Rossa]] di cui erano già da alcuni decenni membri attivi molti paesi di tutto il mondo, tra cui anche l'[[Impero ottomano]]
}}. Dopo la battaglia di Solferino, alla quale assistette da un colle, inventò la Croce Rossa, per assistere i feriti in battaglia.
== Biografia ==
=== Infanzia ===
Dunant, discendente da una fervente famiglia [[calvinismo|calvinista]] con grande influenza nella società ginevrina, nacque a [[Ginevra]] l'8 maggio [[1828]]; fu educato ai valori dell'aiuto nel sociale: il padre era attivo nell'aiuto agli [[orfano|orfani]], mentre la madre lavorava con i malati e i poveri.
Dunant crebbe durante il periodo di risveglio religioso chiamato appunto [[Risveglio (movimento evangelico)|Risveglio]], movimento di ritorno alla pura dottrina della [[Riforma protestante|Riforma]]. Circa vent'anni dopo scrisse un libretto di adulazione su [[Napoleone III]], l'unico che poteva risollevarlo dai suoi problemi finanziari, adulato come colui che aveva ristabilito il [[Sacro Romano Impero]] di [[Carlo Magno]].
La madre, come in tutte le famiglie della nuova Chiesa risvegliata, aveva una propria cerchia di famiglie in difficoltà, che visitava portando il conforto della parola e modesti contributi finanziari. Nelle sue visite, Nancy portava con sé il figlio Henry, che imparò, dalla pratica della madre, l'amore per il prossimo ed il dono di sé, valori che terrà a mente per tutta la sua vita e nelle sue innumerevoli opere [[Umanitarismo|umanitarie]].
=== Giovinezza e formazione ===
La sua formazione adolescenziale non fu brillante: iscritto al [[college]] a dieci anni, a dodici ripeterà la classe e più tardi non terminerà gli studi. La materia in cui si esprimeva pienamente era la religione, cui lo spingeva la sua formazione familiare e comunitaria. Il suo ulteriore bagaglio culturale si basò su letture personali da autodidatta, che gli consentirono in seguito di entrare in numerose società geografiche<ref>Matteo Cannonero, ''Neutralità e Croce Rossa. Alle origini dell'idea del soccorso umanitario in tempo di guerra (Messina 1848, Solferino 1859, Ginevra 1864)'', Booksprint, 2013.</ref>. Henry eccelse soprattutto nell'azione: seguendo la tradizione [[calvinismo|calvinista]] della sua famiglia, aderì formalmente al movimento evangelico all'età di 18 anni e si dedicò al tema dell'[[abolizione della schiavitù]]. Prima dei venti anni fu membro della ''Societè D'Aumònes'', che gestiva opere di carità. In quegli anni faceva visita alle case di infelici caduti in miseria. La domenica pomeriggio si recava dai detenuti della prigione dell'Eveché, presentando loro, nella cappella del carcere, conversazioni scientifiche, racconti d'avventura e viaggi e soprattutto la [[Bibbia]].
Dunant ripose grande fiducia in quei carcerati, da cui venne considerato una persona di buon cuore, distinguendosi per la sua grande capacità di coinvolgere e organizzare coloro con cui veniva a contatto. Nell'estate del [[1847]] fece una gita di alcuni giorni nelle [[Alpi]] in compagnia di due amici, tra escursioni e letture evangeliche; continuarono a vedersi una volta a settimana a casa dell'uno o dell'altro per leggere la Bibbia o pregare. Alla ''Riunione del giovedì'' chiamò altri invitati, troppi per riunirsi nelle case private; così nell'autunno del [[1851]] nacque un'organizzazione ben strutturata, chiamata ''Union Chretienne de Genève'', di cui Dunant divenne il segretario. In quegli anni erano nate in [[Inghilterra]] le ''Young Men's Christian Association'', poi in [[Francia]] l'''Union Chretienne de Jeunes Gens'' ed infine in Italia le ''Associazioni Cristiane dei Giovani''. La sezione svizzera fu costituita nel [[1852]] e Dunant ne fu il segretario sino al [[1860]].
Nel [[1855]], dopo aver raggiunto la vetta della sua impresa giovanile, la sua fede risvegliata sembrò avere una flessione. Forse i due viaggi in [[Algeria]] dirottarono i suoi interessi e [[Max Perrot]], primo presidente dell'UCJC, scrisse di lui che, sebbene fosse una gran brava persona, stava subendo una pericolosa involuzione, anche se in passato era stato un animatore instancabile.
=== La rovinosa avventura in Algeria ===
Per la ''Compagnie genevoise des colonies suisses'', che aveva ricevuto dal governo francese un terreno a [[Sétif]] in [[Algeria]], Dunant compì viaggi in Algeria, [[Tunisia]] e [[Sicilia]]. Nel [[1858]] pubblicò il suo primo libro ispirato alle proprie esperienze di viaggio, ''Notice sur la Régence de Tunis''; il libro gli permise l'accesso a numerose società scientifiche.
Nel 1856 fondò una società coloniale che, due anni più tardi, dopo aver ottenuto una concessione di terreno in Algeria, divenne la ''Société financière et industrielle des moulins de Mons-Djémila à Saint-Arnaud'' (l'attuale [[El Eulma]]).
In collaborazione con il suo socio Henry Nick ottenne l'autorizzazione per costruire un primo [[mulino]]. Dei dieci villaggi da costruire, ne venne realizzato solo uno ed i coloni immigrati vissero in condizione sanitarie insostenibili, tali da esporli a [[epidemie]] di [[colera]] e di [[Febbre tifoide|tifo]].
D'altra parte si sviluppò una rete di speculazioni all'ombra dell'organizzazione ginevrina e Dunant si mostrò molto imprudente: installò il più moderno mulino alla cascata sul torrente Deheb, spese parecchio per la costruzione di una strada di accesso ed aspettò la concessione francese per risanare il suo investimento. La concessione si rivelò però di soli sette ettari, insufficiente ad ammortizzare le spese. Dunant si ritrovò così più che mai a mal partito, non solo perché non erano in vista nuove concessioni, ma anche perché le perdite erano ormai rilevanti. Tentò di costruire una [[società per azioni]] che potesse contenere l'impresa originaria assorbendone i [[debiti]] e colse nel 1858 la possibilità di cambiare [[cittadinanza]];<ref>{{cita web|url=http://www.factibus.com/factibus/Henry_Dunant/chronologie.html?PHPSESSID=7e2ac4b7718c3b3d4ec14189e511eecf|titolo=Henry Dunant|editore=factibus.com|accesso=2 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref>
Dunant non ebbe vantaggi immediati di questo suo cambio, ma decise di rivolgersi a [[Parigi]] direttamente a [[Napoleone III]] per sollecitare le concessioni di cui la sua società aveva bisogno per sopravvivere.
=== L'esperienza di Solferino ===
L'[[Napoleone III di Francia|imperatore]], impegnato nella [[Seconda guerra d'indipendenza]], era partito per l'Italia, dove Dunant cominciò a inseguirlo tra le battaglie che si svolgevano nella [[pianura padana]]. Giunto a [[Cavriana]], quartier generale di Napoleone III, il 28 giugno [[1859]], presentò al segretario dell'imperatore, Charles Robert, il suo recente scritto, “L'empire de Charlemagne retabli, ou le Saint-Empire Romain reconstitue, par Napoleon III". La risposta che ricevette la mattina stessa fu un rifiuto garbato ma secco, perché l'imperatore non poteva accettare la dedica viste le circostanze politiche attuali, in quanto l'imperatore francese era vincitore di misura sull'Austria, ma seriamente minacciato dalla [[Regno di Prussia|potenza prussiana]].
Al quartier generale di Cavriana Dunant si presentò come un imprenditore in cerca di appoggi, ma anche come uomo che era stato sconvolto dal macello della [[battaglia di Solferino]] e dalla totale inadeguatezza della struttura sanitaria dell'esercito: Dunant chiese al segretario che l'imperatore autorizzasse la liberazione dei medici austriaci prigionieri, affinché potessero dare il loro contributo per la cura di tutti i feriti. Questa delibera venne presa in effetti il 3 luglio, seppur non solo in seguito all'appello di Dunant.
A Parigi, nell'inverno 1859-60, riprese a fare anticamera nei salotti e nei ministeri. Il 21 febbraio 1860 Dunant ricevette la concessione per una nuova cascata sullo stesso torrente e terreni di pertinenza per un totale di 230 ettari. Tutto ciò propiziato dal [[Guillaume-Henri Dufour|generale Dufour]] presso il capo-gabinetto dell'imperatore, Moacquard.
Dunant era sicuramente ispirato dalla corrente di pensiero che risale a [[Henri de Saint-Simon]], secondo cui la religione deve dirigere la società verso lo scopo di migliorare la parte più povera della classe lavoratrice, da cui la concezione della storia come movimento progressivo di emancipazione del ceto produttivo. Anche Napoleone III risentì dell'influsso di questa corrente: credeva infatti che gli europei dovessero essere di guida per gli indigeni e che questi li dovessero assecondare nella loro opera di colonizzazione. Dunant non poteva non sottoscrivere l'impostazione imperiale, essendo infatti un convinto [[Bonapartismo|bonapartista]].
[[File:Maison où vécu Henri Dunant lors de la création du Comité international de la Croix-Rouge.JPG|thumb|Casa dove visse a Ginevra Henri Durant (rue du Puits-Saint-Pierre 4) durante la creazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa e dove scrisse il suo libro "Un ricordo di Solferino"]]
[[File:Plaque commémorative apposée sur la maison d'Henri Dunant à Genève.JPG|thumb|Piastra sulla casa dove visse a Ginevra Henri Dunant, rue du Puits-Saint-Pierre 4]]
[[File:Castiglione delle Stiviere-Lapide a Jean Henri Dunant.jpg|thumb|[[Castiglione delle Stiviere]], lapide commemorativa]]
Henry trascorse il [[1860]] e il [[1861]] a cercare di far fronte agli impegni dei propri disordinati affari e di quelli del suo socio Nick. Tuttavia, sempre in questo periodo, si chiuse in casa per mesi per scrivere, a Ginevra, il suo capolavoro ''[[Un ricordo di Solferino]]''. Nella sua opera mostrò le due facce della guerra, quella conosciuta che occupa la prima parte del libretto, e poi quella sconosciuta dell'incredibile abbandono dei feriti e dei morenti, con ampio riferimento ai soccorsi prestati dalle donne di [[Castiglione delle Stiviere]] ai soldati che in tale paese erano stati portati per poter essere curati, principalmente nella chiesa maggiore, vicino alla quale lo stesso Dunant pernottò all'epoca. Da quest'opera traspaiono quelle che saranno in futuro:
* la [[Società di soccorso ai militari feriti]];
* le [[Convenzioni di Ginevra]].
Nel novembre [[1862]] venne stampato ''[[Un ricordo di Solferino]]'' dal tipografo Fick, in 1600 copie, con un marchio di disinteresse dell'autore ''ne se vend pas'' ("non è in vendita"), già adottato per l'opera sulla Tunisia. L'opera scosse i filantropi di tutta l'Europa. Mille copie di una ristampa, stavolta in vendita, andarono a ruba, con ottimi commenti da parte di grandi del tempo: i fratelli [[Edmond de Goncourt|Edmond]] e [[Jules de Goncourt]], [[Victor Hugo]], [[Ernest Renan]], [[Charles Dickens]]... Non mancarono però le voci negative, come quella del [[Jacques Louis Randon|maresciallo Randon]], ministro della guerra, che considerò l'opera come un libro contro la Francia, [[Florence Nightingale]], il [[Guillaume-Henri Dufour|generale Dufour]].
[[File:Grab Henry Dunant02.jpg|thumb|upright=0.7|Cenotafio di Jean Henry Dunant nel cimitero di [[Zurigo]]. Il corpo fu sepolto, per volontà di Dunant, in una fossa comune nelle vicinanze]]
=== La Conferenza Internazionale ===
Tra coloro che rimasero colpiti dalla lettura del Souvenir vi fu un giovane avvocato, [[Gustave Moynier]], che pose a Dunant domande particolareggiate sui vari aspetti emergenti dal libro. Alla fine del colloquio, sposò la causa, divenendo l'artefice delle maggiori realizzazioni della futura [[Croce Rossa]]. Moynier portò l'istanza all'Assemblea della ''Societè d'Utilitè Publique'', il 9 febbraio [[1863]]. In questa circostanza nacque il ''"Comitato dei cinque"'', costituito da:
* [[Guillaume-Henri Dufour]];
* [[Theodore Maunoir]];
* [[Louis Appia]];
* Henry Dunant;
* [[Gustave Moynier]].
Tra febbraio ed agosto ci furono le prime tre riunioni del Comitato. Dunant fu incaricato di preparare un [[memorandum]] per un congresso di beneficenza, che venne però improvvisamente cancellato. Il Comitato decise allora di convocare una Conferenza Internazionale a Ginevra il 26 ottobre. Moynier e Dunant in 2 mesi (dal 23 agosto al 26 ottobre) rivedettero i 10 articoli che Dunant aveva elaborato insieme alla sua memoria, che ora non serviva più. Maunoir raccomandò un'opera di agitazione non solo dei potenti, ma anche dell'[[opinione pubblica]]. I giornali sollevarono l'opinione pubblica. Dunant per suo talento, si occupò dei potenti e partì così per un lungo viaggio all'estero. Il 6 settembre fu a [[Berlino]], dove si teneva un congresso di statistica a cui partecipava un medico olandese, [[Johann Hendrik Christiaan Basting|Johann Basting]], che aveva letto il Souvenir e lo aveva sollecitato a intervenire. Basting tradusse il Souvenir in olandese e aggiunse all'idea di Dunant un ''complemento'', che gli comunicò non appena si incontrarono a Berlino: bisogna che sia riconosciuta la [[neutralità]] dei militari feriti e di tutti coloro che si prendono cura di loro. Dunant compose un "Supplemento alla convocazione di una conferenza internazionale a Ginevra", in cui veniva proposta chiaramente la neutralità.
Dunant pubblicò il supplemento senza consultare i colleghi (dirà poi che non c'era tempo per farlo) e il 15 settembre firmò la circolare, che venne diffusa ai quattro venti. Girò per l'Europa, nelle varie capitali, fino alla vigilia della Conferenza. Rientrò a [[Ginevra]] il 20 ottobre. L'ultima riunione del "Comitato dei cinque" si svolse in un clima gelido, alla vigilia della conferenza. Moynier si mostrò contrario alle richieste della circolare di Berlino non concordata, che considerò uno sgarbo, oltre che irrealizzabile. Il punto non venne inserito nell'ordine del giorno della Conferenza. Il 26 ottobre "i Cinque" entrarono nella sala dell'Ateneo dove era stata convocata la conferenza e fu subito chiaro che sarebbe stata un successo. Vi parteciparono trentuno persone qualificate, in rappresentanza di 16 stati.
Dopo il dibattito, che vide i prussiani favorevoli alle proposte ed i francesi contrari, il lavoro produsse "10 Risoluzioni", che in gran parte ricalcavano gli articoli di Moynier-Dunant, che si rivelarono molto ben fondati, ed alcuni auspici. Tra le prime fu particolarmente importante la decisione di adottare un segno distintivo che avrebbe designato le organizzazioni volontarie di soccorso. Nacque così la proposta del medico [[Louis Appia]]: croce rossa su fondo bianco, in onore della [[bandiera svizzera]], di cui è il rovescio, come omaggio alla città ospitante. Basting propose alla conferenza il punto della neutralizzazione. Moynier cercò di chiudere il discorso, ma Basting obiettò, dicendo che creare una qualsiasi società di soccorso e di carità era un facile obiettivo. Scopo dei rappresentanti dei 16 stati era di giungere ad accordi sulla neutralità. In conclusione, si riuscì ad aprire un dibattito sull'argomento e nessuno si oppose al tema della neutralizzazione; vennero così considerati neutrali anche gli abitanti che prestavano soccorso ai feriti. La neutralizzazione del personale sanitario divenne la pietra angolare di tutto l'edificio della Croce Rossa.
All'alba del [[1864]] scoppiò la [[Seconda guerra dello Schleswig|guerra]] detta “dei Ducati” fra la [[Regno di Prussia|Prussia]], alla quale si alleò l'[[Austria]], e la [[Danimarca]]. Dunant era a Parigi, con l'intento di far sorgere una società di soccorso francese, e propose che il comitato mandasse i suoi rappresentanti come osservatori da una parte e dall'altra del fronte. Si proposero il capitano olandese Van De Velde, già partecipante alla Conferenza, ed il dottor Appia. La Danimarca rifiutò il permesso all'ingresso agli infermieri volontari, come riferì Van De Velde. Appia invece riferì dal fronte prussiano un trattamento paritario dei feriti, propri o nemici. Il 23 giugno 1864 si costituì la società di soccorso in Francia; il congresso diplomatico si terrà a Ginevra e non a Berlino e gli inviti saranno estesi a largo raggio.
=== Le dimissioni e le difficoltà ===
Dopo tutti questi successi inaspettati, Dunant rassegnò le proprie dimissioni, probabilmente per la sua problematica situazione economica, in una lettera a Moynier; tuttavia quest'ultimo reagì con una lettera costernata, invitando Dunant a ritirare le dimissioni e a riprendere il suo posto. Dunant si lasciò convincere e tornò a Ginevra. Moynier, mentre Dunant era a Parigi, estese l'invito per il congresso diplomatico alla [[Svizzera]]; Dunant lo estese non solo in Europa, ma anche al [[Messico]], al [[Brasile]] e agli [[Stati Uniti d'America]]. Al Congresso venne approvato tutto ciò che era stato discusso alla conferenza di Ginevra da ben 12 paesi europei. Solo la [[Francia]] non approvò la neutralità degli infermieri volontari della sanità militare. Vent'anni dopo, nel [[1886]], i paesi aderenti saranno 170.
Nel 1866 vi fu una [[guerra austro-prussiana|breve e sanguinosa guerra]] tra Austria e Prussia dal 15 giugno al 3 luglio, con la [[battaglia di Sadowa|vittoria prussiana a Sadowa]]. L'Italia dichiarò guerra, insieme alla Prussia, all'Austria. Sadowa non fu molto diversa da Solferino, coinvolgendo 40.000 uomini tra morti e feriti. La Prussia, che aveva preso sul serio le risoluzioni di Ginevra del 1863 ed aveva già nel 1864 costituito un ''Comitato di Berlino'', si distinse in prima linea per la raccolta dei feriti, l'impianto dei [[lazzaretto|lazzaretti]] sul campo, i trasporti e le cure. In Austria la carità privata era attiva da molti anni ed aveva raccolto considerevoli quantità di materiale. Tuttavia non si era organizzata in tempo di pace con precise iniziative di pianificazione e formazione e dovette quindi improvvisare, senza coordinamento, con lentezza quasi catastrofica e inadeguata rispetto alle necessità. Il ''comitato di Milano'' si mosse prima dell'inizio della guerra ("[[terza guerra di indipendenza italiana]]"). Sul fronte italiano si attivarono le società di soccorso di paesi neutrali e il CICR fu incaricato dello scambio di comunicazioni tra i comitati delle diverse nazioni.
Il CICR entrò in crisi: come si fa a chiedere aiuti per una guerra che, anche se prevedibile, ancora non c'è? Alla imbarazzata risposta interlocutoria risponderanno solo le Società di Soccorso francese e svizzera. La guerra aveva messo in evidenza il divario esistente era l'accettazione e il rifiuto della [[Convenzione di Ginevra del 1864]], ma anche le risoluzioni del 1863. Il numero di nazioni che avevano ratificato la Convenzione era adesso di 14, ma ci si chiese fino a che punto le ratifiche andassero al di là di un'adesione formale. Il CICR auspicò che i simboli della neutralità facessero parte dell'uniforme del personale sanitario. A Ginevra Moynier e Dufour nel loro progetto avevano previsto un 11º articolo che proponeva stipulazioni per le guerre marittime, ma vi fu opposto un rifiuto, in quanto non vi erano esempi recenti di battaglie navali. La guerra del 1866 aveva dunque mostrato carenze, ritardi, omissioni, asimmetrie, ma anche che dalla Convenzione di Ginevra non si poteva più prescindere. Entro il 1867 tutta l'Europa si troverà unita nell'accettazione del ''Principio della neutralità del sistema sanitario di guerra''. Dopo la fine della guerra, Dunant fu ospite d'onore ai festeggiamenti di Berlino. Persino la [[Augusta di Sassonia-Weimar-Eisenach|regina Augusta]] lo ricevette con il bracciale della Croce Rossa e si congratulò con lui per la meravigliosa opera. Saranno per lui gli ultimi giorni della gloria prima del disonore. A Parigi, nel 1867, si svolse la prima Conferenza Internazionale delle Società di Soccorso ai feriti in guerra nella cornice splendente dell<nowiki>'</nowiki>''Exposition Universelle''. Una commissione con a capo Moynier aveva preparato i temi attuali e di interesse comune all'ordine del giorno della conferenza:
* Estensione della conferenza di Ginevra alle guerre per mare.
* Contrasto allo sciacallaggio post-battaglia dei campi.
* Identificazione dei morti, dei feriti e dei prigionieri e trasmissione delle notizie alle famiglie.
* Ruolo del Comitato Internazionale.
=== Povertà e oblio ===
Alla prima seguirà una seconda Conferenza a Berlino nel [[1869]] e le Conferenze Internazionali diverranno poi le tappe del lungo cammino della Croce Rossa. Dunant durante la conferenza fu omaggiato e riverito e fu l'unico individuo non delegato da alcuna società di soccorso ad avere diritto di voto nella conferenza. Dunant non era più il segretario del Comitato internazionale e non ne era più nemmeno membro. Il giorno prima dell'apertura della conferenza aveva dovuto presentare le sue dimissioni, dietro richiesta perentoria di Moynier. A Ginevra cominciò il disonore. Corse notizia che l'istituto di credito bancario “Crédit Genevois” aveva fatto fallimento e i suoi amministratori erano stati denunciati davanti al tribunale del commercio da un gruppo di azionisti. Tra questi c'era Henry Dunant. Per la società ginevrina, dal pudore tutto finanziario, questa fu una vergogna imperdonabile. Dunant cercò di costruire nuovamente delle "società matrioska" in grado di inglobare i debiti delle società preesistenti, ma il tutto si risolse in una terribile [[bancarotta]]. Il 21 febbraio 1867 si ebbe l'ultimo segno della presenza di Dunant a Ginevra. Non tornerà mai più nella sua città natale. Il 17 aprile 1867 lo scandalo venne pubblicato sulla prima pagina del “Journal de Genève”.
Riscattato dai debiti dalla famiglia, che non voleva che Henry fosse tormentato né perseguito per gli errori di gestione che poteva aver commesso come amministratore, direttore o titolare della società, Dunant vendette tutto ciò che aveva per liberarsi da tutti i debiti. Non gli rimase niente e durante la "I Conferenza Internazionale delle Società di Soccorso ai feriti in guerra" visse per tre mesi in una soffitta a Parigi, fa la fame ed in completa miseria. Gli altri che lo ammiravano e lo riverivano non ne erano a conoscenza.
Da allora in poi visse oppresso dalle ristrettezze e dalla convinzione che i suoi creditori gli stessero sempre alle costole. Gli anni che vanno dal 1867 al 1875 furono per Dunant di sofferenza. Lo storico Alexis Francois lo definì il “filantropo famelico”, rifugiatosi a Parigi per cercare qualche mezzo di sostentamento. Solo nel [[1872]] si alleviò la sua miseria, poiché disporrà di un lascito dello zio David di 100 franchi al mese, come rendita vitalizia.
Le pagine delle sue ''Memoires'' sono intrise di sofferenza, fisica e morale. Pur nella miseria, scrivendo alla sorella Marie, diceva di essere l'Henry di sempre e di volersi riscattare dalla sua misera posizione per poter riprendere il suo ruolo di [[filantropo]]. Durante i primi mesi in Francia lo tirarono fuori dalla sconforto tre amici:
* Jean Jaques Boucart, il quale, insieme all'amico Michel Chevalier, chiese a [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]] di pagare metà dei debiti di Dunant, poiché all'altra metà avrebbero provveduto loro. Ma alle lettere inviate a Dunant, di cui nessuna pervenuta al vero destinatario, era stato risposto che la famiglia era benestante ed avrebbe dovuto provvedere da sola a sanare i debiti. A rispondere era stato Moynier. Dunant svilupperà in seguito delle manie di persecuzione dai suoi nemici, anche se non si può dire che la sua convinzione non fosse in buona parte fondata;
* Charles Bowles, banchiere americano, rappresentante della Commissione Sanitaria Americana (l'ente che ha preceduto la CRI) durante la [[Guerra di secessione americana]]. Egli si offrì di aiutarlo, mettendogli a disposizione dei locali in Rue de la Paix.
* Max Grazia, italiano originario di [[Rimini]], che, nel 1866, portò a Parigi un progetto grandioso quale quello della “Bibliothèque Internationale Universelle”, una sorta di grande enciclopedia destinata ad ampliare ed elevare la cultura dei francesi. Dunant si gettò nel progetto, costituendo, con le sue conoscenze, un comitato scientifico per selezionare opere da pubblicare da tutto il mondo. Calcolò che il progetto sarebbe stato ultimato in 8 anni e anche il fratello Daniel partecipò all'iniziativa. La [[guerra franco-prussiana]] nel 1870 troncò questo progetto.
Intanto Dunant conobbe un ingegnere, Conrandy, che aveva elaborato il progetto per la riparazione e il riutilizzo dell'antico [[acquedotto]] di [[Gerusalemme]]. Dunant venne coinvolto come mediatore presso il [[sultano]] per ottenere un “firman”, ossia un ordine come autorizzazione, a cui il sultano era molto restio. L'affare non andò a compimento, ma Dunant ebbe l'opportunità di raccogliere materiale per il futuro progetto della ''Bibliotheque Internationale Universelle''.
=== Azioni in favore dei prigionieri di guerra ===
Allo scoppio della [[guerra franco-prussiana]] (15 luglio [[1870]]), la Prussia seguiva la [[Convenzione di Ginevra]] ed era organizzata, modello di ordine e di efficienza; la Francia invece era al livello di Solferino, poiché la Convenzione di Ginevra era sconosciuta dal pubblico e dall'esercito. Dunant, malato, indigente e disoccupato, si consacrò di nuovo alla causa dei feriti, spendendosi in una serie di tentativi infruttuosi finché l'impero cade a [[battaglia di Sedan|Sedan]] il 1º settembre 1870 e venne proclamata la [[Terza Repubblica francese|Terza Repubblica]]. Dunant tornò alla carica con il nuovo governo ed ottenne che la Convenzione di Ginevra venisse pubblicizzata. Una parte della Convenzione venne pubblicata sulla ''[[Journal officiel de la République française|Gazzetta Ufficiale]]''. I francesi scoprirono la CRI e ne inalberarono l'insegna ovunque, facendone un uso improprio, anche per coprire azioni criminose.
Dunant, durante l'assedio della [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]], si dedicò a qualche improbabile affare. Il 21 settembre fondò l'"Association de Prèvoyance”, che si proponeva come ausiliaria della Società Internazionale di Soccorso ai feriti. Dopo l'[[armistizio]] fra Francia e Prussia l'attività non fu meno intensa. Le pagine delle sue ''Memoires'' ricordano con freddo distacco la "settimana infernale" fra il 21 ed il 28 maggio. A Parigi, sfiancata dal massacro della Comune, in una Francia sfinita dalla guerra con la Prussia, la ''Sociètè de Prèvoyance'' di Dunant non si esaurì, ma si trasformò nell'"Alliance Universelle de l'Ordre et de la Civilisation". Il programma consisteva in un vasto impegno morale e umanitario, ma in particolare per la difesa dallo sfruttamento padronale e politico degli [[operai]] e dei lavoratori. L'Alliance sviluppò due linee di azione di grande importanza: l'una a favore dei [[prigionieri di guerra]], l'altra per l'arbitrato internazionale come prevenzione della guerra.
Dunant divenne segretario corrispondente dell'Alliance. Il primo congresso dell'Alliance ebbe luogo a Parigi dal 3 all'8 giugno 1872. Venne creato un comitato permanente internazionale, di cui Dunant assunse la presidenza, il cui centro di interesse e impegno immediato era focalizzato sul tema dei prigionieri di guerra. La domanda di includere l'argomento nel programma della conferenza non era stata accettata per l'esigenza di concentrare lo sforzo solo sul soccorso dei feriti e dei malati. Alla ''I Conferenza Internazionale delle Società di Soccorso'' (Parigi 1867), pur non parlando più a nome del CICR, di cui non faceva più parte, trovo il modo di presentare un rapporto sui prigionieri di guerra, nel quale in descriveva le loro sofferenze e proponeva che si creassero dei comitati nazionali con il compito di tutela dei prigionieri.
La ''Seconda Conferenza Internazionale delle Società di Soccorso'' (Berlino 1869) riprese il tema, auspicando che in caso di guerra si istituisse un ufficio di corrispondenza e informazione che facilitasse lo scambio di corrispondenza e la trasmissione di soccorsi. Durante la guerra franco-prussiana l'auspicio di Berlino venne presto realizzato dal CICR, che lo istituì a [[Basilea]]. Dunant si recò in [[Inghilterra]] a continuare la sua opera, dove conobbe un rinnovato successo per la conferenza che si tenne in agosto a [[Londra]] sulla sua proposta di tutela dei prigionieri di guerra, con forte eco sulla stampa. Ricevette una lettera di congratulazioni anche da [[Florence Nightingale]]. Allo stremo delle forze, proseguì il progetto di replicare per i prigionieri di guerra la formula che aveva prodotto la convenzione di Ginevra per i feriti e i malati di guerra.
La sede della conferenza diplomatica che si doveva tenere sull'argomento del soccorso ai prigionieri di guerra vagò da [[Bruxelles]], a Parigi, a Londra, per poi tornare a Parigi, fissata per il 4 maggio 1874 Dieci giorni prima dell'apertura della conferenza, il 25 aprile, il comitato esecutivo fu folgorato da un'improvvisa notizia: lo zar [[Alessandro II di Russia]] aveva fatto esprimere il suo interesse per la questione dei prigionieri di guerra: la Russia intendeva integrarsi in una convenzione internazionale che elaborasse una regolamentazione globale degli usi e costumi della guerra. La Prussia preparò un “progetto russo” e indisse una conferenza diplomatica dal 27 luglio al 27 agosto 1874 a [[Bruxelles]]. La Conferenza di Parigi, spostata al 18 maggio, sarebbe quindi considerata preparatoria e i progetti dell'Alliance e della Russia fusi in un unico progetto; l'Alliance avrebbe avuto il suo posto a Bruxelles e avrebbe potuto invitare i governi che non erano stati raggiunti dall'azione diplomatica Rmrussa.
Ma il progetto russo non arrivò mai a conoscenza del comitato esecutivo, che si sciolse e le società nazionali di soccorso ai prigionieri di guerra morirono sul nascere. Il tema dei prigionieri di guerra dovette aspettare mezzo secolo prima di essere regolato, nel [[1929]], come integrazione dei compiti affidati al Comitato Internazionale della Croce Rossa. Ancora una volta un pesante insuccesso gravò su di un uomo che stava esaurendo le sue forze e risorse fisiche, le sue capacità progettuali e le sue riserve di energia propulsiva.
Anche il progetto dell'arbitraggio tra le nazioni in guerra andò male. Dunant si occupò del problema della tratta degli schiavi, con la "Anti-Slavery Society". L'Inghilterra aveva [[abolizione della schiavitù|abolito la schiavitù]] nel [[1808]], ma essa era ancora presente in altre parti del mondo. Ma il progetto della delegazione della Society con l'Alliance non andò a buon fine. Evidentemente non c'era interesse per questo argomento, oltretutto in un periodo di instabilità in Europa e senza lo smalto di una volta. Dunant, stanco, deluso, malato, stava sprofondando nella depressione. Arrivò così, alla fine dei molti tentativi, tutti andati a vuoto, di guadagnare la posizione di campione umanitario sulla scena europea, il momento del ripiegamento di Henry Dunant su se stesso.
=== Gli ultimi anni ad Heiden ===
Dunant trovò il fortunato appoggio di una donna benestante, vedova di un musicista, Léonie Kastner, la quale venne invitata da [[Napoleone III]], che tanto aveva a cuore Dunant, a dare una mano al povero filantropo. Madame Kastner non solo fornì la sede all'Alliance ma diede anche vitto e alloggio a Dunant e gli affidò, nel [[1872]], la promozione del [[pirofono]], uno strumento musicale inventato dal suo secondogenito Frèdèric. Dunant lo pubblicizzò con convinto impegno, soprattutto nei suoi soggiorni in Inghilterra, ma senza successo. Con la fine dell'Alliance e delle altre iniziative cominciò un periodo oscuro per Dunant, in cui si fece insidioso il tarlo della persecuzione, reale o immaginaria, che lo tormentava.
Probabilmente furono le calunnie, che riguardavano il rapporto di un vagabondo squattrinato con una ricca vedova di otto anni maggiore di lui, a ricadere su Dunant. I danni e le ostilità messe in opera dai nemici incisero profondamente nella mente di un uomo che aveva perso il pieno equilibrio psichico. A [[Lugano]] nel [[1877]] pubblicò un [[pamphlet]] violentemente anti-cattolico e pieno di risentimento anche nei confronti dei francesi, dai quali avrebbe subito un continuo e assillante controllo. In quel periodo cominciò ad errare per l'Europa senza trovare un luogo sicuro. Nel 1877-78 fu accompagnato da Madame Kastner, ma dopo il [[1880]], pur continuando la loro corrispondenza ed i finanziamenti annuali con cui lei pagava i soggiorni [[terme|termali]] che Dunant compiva per curarsi, decisero di non vedersi più per rompere la catena delle maldicenze.
Non si incontreranno più fino alla morte di Léonie Kastner nel [[1889]]. Non è escluso che Dunant provasse trasporto sentimentale nei confronti della sua benefattrice, ma l'umiliante differenza di stato impediva al suo senso dell'onore un rapporto che non fosse di amicizia o di riconoscenza. Nel [[1877]] Dunant soggiornò per un certo tempo a [[Stoccarda]] a casa del pastore Wagner, un vecchio amico dell'epoca della creazione dell'''Alleanza Universale delle Unioni Cristiane dei Giovani''. A Stoccarda conobbe Rudolph Muller, professore di [[filologia]], al quale si legò con una profonda amicizia, ricambiata da una vera e propria devozione. Nel 1887 si stabilì a [[Heiden (Svizzera)|Heiden]], in Svizzera, vicino al [[lago di Costanza]].
Dunant soffriva di un [[eczema]] alla mano, che a volte gli impediva per giorni di scrivere, e aveva lo [[stomaco]] rovinato dalla scarsa e malsana alimentazione. Ma soprattutto, con gli anni, a causa delle delusioni e delle traversie, aveva sviluppato manie di persecuzione. Dunant si manteneva con la sola rendita dello zio David, ricevuta dal [[1872]]. Più tardi a Heiden riceverà sussidi dalla [[Croce Rossa Svizzera]], versandoli nella cassa di risparmio di Heiden, con l'idea di utilizzarli più tardi. Dal [[1897]] ricevette una rendita annuale disposta dall'imperatrice madre [[Dagmar di Danimarca|Marijaa Fëdorovna]] di Russia, che lo trarrà dallo stato di permanente ristrettezza in cui si era rinchiuso. Alla consegna del [[Premio Nobel per la pace]] diede in [[beneficenza]] quasi l'intero premio. Morì povero in una stanza d'albergo nel [[1910]] e venne sepolto nel cimitero di Sihlfeld a [[Zurigo]].
=== Medaglia Henry Dunant ===
[[File:Jean Henri Dunant.jpg|thumb|Henry Dunant]]
Il nome di Henry Dunant è stato in seguito associato anche alla medaglia che viene conferita ai membri della Federazione Svizzera dei Samaritani<ref>{{cita web|url=http://www.samaritani.ch/it/i/home.html|titolo=Website|editore=samaritani.ch|accesso=2 aprile 2014}}</ref> attivi da più anni e che rispondono a questi criteri:
* Attività di almeno 15 anni in funzione di [[medico]] di sezione o dell'associazione, membro di comitato di una sezione samaritani o di un'associazione samaritana, gerente di un posto samaritano permanente o d'un deposito di oggetti sanitari, monitore samaritano.
* Lavoro attivo ed efficace per almeno 25 anni in una o più sezioni samaritani con regolare frequenza alle esercitazioni, partecipazione a delle azioni di [[pronto soccorso]] in caso d'incidente, servizio presso i posti samaritani, ecc.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* J. Henry Dunant, ''Un Souvenir de Solférino'', Ed. italiana a cura di [[Costantino Cipolla]] e [[Paolo Vanni]], [[FrancoAngeli]].
* ''Les Débuts de la Croix-Rouge en France''. Parigi, [[Librairie Fischbacher]], 1918.
* Gumpert, Martin, ''Dunant: The Story of the Red Cross''. New York, [[Oxford University Press]], 1938.
* Gigon, Fernand, ''The Epic of the Red Cross or the Knight Errant of Charity'', Londra, [[Jarrolds]], 1946.
* Dunant, J. Henry, ''A Memory of Solferino''. Londra, [[Cassell]], 1947.
* Gagnebin, Bernard, ''Le Rôle d'Henry Dunant pendant la guerre de 1870 et le siège de Paris', Revue internationale de la Croix-Rouge (avril, 1953).
* [[Ellen Hart|Hart, Ellen]], ''Man Born to Live: Life and Work of Henry Dunant, Founder of the Red Cross''. Londra, [[Victor Gollancz Ltd]], 1953.
* [[Willy Hendtlass|Hendtlass, Willy]], ''Henry Dunant: Leben und Werk in Solferino'', pp. 37–84. Essen Cityban, Schiller, 1959.
* [[Luigi Firpo]] (a cura di), ''Henry Dunant e le origini della Croce Rossa'', [[UTET]], Torino 1979.
* [[Franco Giampiccoli|Giampiccoli, Franco]], ''Henry Dunant. Il fondatore della Croce Rossa'', Torino, [[Claudiana]], 2009.
* [[Lis Garde|Garde, Lis]] ''"Tutti Fratelli". Henry Dunant, Singolare vita e destino del fondatore della Croce Rossa'', trad. italiana di "Tutti Fratelli-Alle Brodre", Isager, imprime par Castel Impression en Juin 2009, Chateauneuf - France.
==Voci correlate==
*[[Battaglia di Solferino]]
*[[Memoriale della Croce Rossa]]
*[[Convenzioni di Ginevra]]
*[[Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale]]
*''[[Il grande vessillo]]'' (''D'homme à hommes''), film diretto da [[Christian-Jaque]] nel 1948 basato sulla sua vita
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.shd.ch/|Société Henry Dunant}}
* {{cita web|http://www.dunant-museum.ch/|Il Museo Henry Dunant|lingua=de}}
* {{en}} [https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/1901/dunant.html Biografia di Jean Henry Dunant] sul sito ufficiale del Premio Nobel
{{Premio Nobel per la pace}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|medicina|premi Nobel|primo soccorso}}
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