Palazzo dei Vescovi (Pistoia) e Ripollet: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati della Catalogna}}
{{Edificio civile
{{Divisione amministrativa
|nome edificio = Palazzo dei Vescovi
|Nome = Ripollet
|immagine = Pistoia, palazzo dei Vescovi (01).jpg
|didascaliaNome ufficiale =
|Panorama = Ripollet99.JPG
|paese = ITA
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|Stemma = Coat of Arms of Ripollet.svg
|città = Pistoia
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|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|Stato = ESP
|indirizzo = piazza del Duomo
|Grado amministrativo = 3
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|Divisione amm grado 1 = Catalogna
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|Divisione amm grado 2 = Barcellona
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|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|Partito =
|periodo costruzione = [[secolo XI]]
|inaugurazioneData elezione =
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|ricostruitoNote superficie =
|stileAbitanti = 37151
|Note abitanti =
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|Aggiornamento abitanti = 2010
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|Divisioni confinanti = [[Barberà del Vallès]], [[Cerdanyola del Vallès]], [[Montcada i Reixac]]
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|Nome abitanti = ripolletenc/ca
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}}
[[File:Fondo chiappelli, palazzo vescovile antico di pistoia, 1625.jpg|thumb|Il palazzo dei Vescovi nel 1625]]
'''Ripollet''' è un [[Comuni della Spagna|comune spagnolo]] di 37.151 abitanti situato nella [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] della [[Catalogna]].
L'antico '''palazzo dei Vescovi''' di [[Pistoia]], situato nella piazza del Duomo, sorse nel [[secolo XI]] nell'antico spazio del mercato che l'imperatore [[Ottone III]] aveva donato al vescovo di Pistoia, allorché i contrasti tra il [[Capitolo (cristianesimo)|Capitolo]] e il vescovo indussero quest'ultimo a costruirsi una dimora autonoma.
 
== Geografia fisica ==
==Storia e descrizione==
Il municipio di Ripollet è situato dentro della Depressione Prelitorale. Confina a nord con il municipio di [[Barberà del Vallès]], ad est e a sud con [[Montcada i Reixac]] e ad ovest con [[Cerdanyola del Vallès]].
È attestato dal [[1091]] e inizialmente fu dimora fortificata e munita di merli, poi nel [[secolo XII]] acquisì l'aspetto di dimora signorile con [[bifore]], trifore e affreschi nella sala maggiore di cui restano tracce di difficile interpretazione. Alcune modifiche sostanziali all'architettura del palazzo furono eseguite tra la metà del [[XII secolo]] e gli inizi del [[XIII secolo|XIII]]. La prima attestata è quella che modificò la corte vescovile, con la costruzione della [[sacrestia di San Iacopo]], costruita fra il [[1163]] e il [[1170]] e annessa alla [[cappella di San Iacopo]], dove era custodita la reliquia del santo. Fu questa la sacrestia dove avvenne il furto di [[Vanni Fucci]] narrato da [[Dante]] nel XXIV canto dell'Inferno e perpetrato nel [[1293]] o [[1294]]. La sua costruzione era stata resa necessaria dalla mancanza di un locale di servizio per la cappella a causa dei contrasti con il Comune di Pistoia che aveva voluto la cappella di San Iacopo ricavata nelle prime due campate della navata sinistra della cattedrale ma separata dal resto dell'edificio per non creare confusioni fra il culto di san Iacopo, proclamato patrono della città verso il [[1145]], e il culto precedente di [[san Zeno]], rimasto patrono della Chiesa pistoiese e della cattedrale. Negli ultimi decenni del secolo XII al di sopra della Sacrestia fu costruita una cappella vescovile in mattoni, probabilmente opera di maestranze comacine, come farebbe pensare l'[[abside]] pensile sul lato est caratteristica di castelli, episcopi e abbazie francesi. Dedicata a [[san Niccolò]], fu decorata da grandi stelle a otto raggi su fondo blu nella volta, simile a quella della sacrestia.
 
La pianura di Ripollet, d'origine quaternaria come tutta la depressione, ha un'elevazione media di circa 70 metri e la parte più elevata è una montagnola di 131 m al limite con [[Barberà del Vallès]].
Nel [[1220]] è documentata la scalinata scoperta addossata alla parete nord, impostata su un robusto arco ribassato e decorata da marmi bicolori, una delle più antiche dell'architettura civile italiana, anteriore anche a quella del palazzo comunale di [[Todi]] e del palazzo del popolo di [[Orvieto]]. Nel corso del [[secolo XIV]] le pareti della cappella di San Niccolò furono affrescate con storie di san Niccolò e dei Martiri, alla fine del secolo un grande affresco della Crocifissione fu commissionato dal vescovo [[Andrea Franchi]]. Nel XIV secolo l'edificio fu ampliato in due fasi. Nella prima la scalinata fu coperta con un corpo di fabbrica appoggiato su quattro arcate a sesto acuto in mattoni concluso in alto da tre bifore. Successivamente il loggiato fu esteso a ovest, assumendo le dimensioni attuali. Risultarono inconsueti sia l'uso del mattone a vista che il grande loggiato del primo piano.
Attraversa il suo territorio da nord-ovest a sud-ovest il [[Ripoll (fiume)|fiume Ripoll]]. Il [[fiume Sec (Vallès Occidental)|fiume Sec]] delimita il limite meridionale con Cerdanyola e confluisce dentro il Ripoll dentro del municipio.
Il territorio, che comprende la città capitale del municipio di Ripollet, praticamente unita ai paesi di Cerdanyola del Vallès e Montcada i Reixac, si è sviluppato lungo le principali arterie stradali della comarca: la statale N-150 da [[Barcellona]] a [[Sabadell]] e [[Terrassa]] (1852), la provinciale BV-1411 da Ripollet al quartiere Masrampinyo di Montcada i Reixac (1880) e la provinciale B-141 da Ripollet a Santa Perpètua de Mogoda passando per le zone industriali (1975). A ovest del nucleo principale ed a sinistra del fiume Ripoll, passa l'autostrada C-58 da Barcellona a Sabadell e Terrassa.
 
==Altri progetti==
Nel [[XV secolo]] i locali a piano terra furono affittati per piccoli esercizi commerciali e alcune stanze dell'appartamento vescovile furono decorate da affreschi. Nel [[secolo XVI]] il palazzo raggiunse una notevole eleganza ma cominciò a rivelarsi carente di locali di servizio. Il vescovo [[Scipione de' Ricci]] lo trovò caotico e ottenne dal Granduca [[Pietro Leopoldo]] il permesso di edificare un nuovo palazzo vescovile.
{{interprogetto}}
 
== Galleria d'immagini ==
Nel [[1786]] l'antico palazzo dei Vescovi contiguo alla cattedrale fu venduto a privati. Nei decenni successivi il palazzo fu profondamente rimaneggiato, aumentando il numero dei piani interni, suddividendolo in appartamenti e negozi e modificando pesantemente le facciate.
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Nel 1936 fu eseguito un primo intervento di restauro della facciata principale, che riportò in luce alcuni tratti delle linee gotico-rinascimentali.
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File:15-10-28-Ripollet-RalfR-WMA 3014.jpg
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</div>
 
== Collegamenti esterni ==
A partire dal 1976, la Cassa di Risparmio di Pistoia, dopo avere progressivamente acquistato dai vari privati l'intera proprietà dell'immobile, iniziò un complesso e radicale restauro del palazzo che terminò nel 1980, con il recupero di gran parte delle strutture e dell'aspetto originario.
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni della provincia di Barcellona}}
Attualmente il palazzo è utilizzato come complesso museale. Al suo interno è possibile visitare un museo tattile dedicato ai principali monumenti architettonici della città, un percorso archeologico attrezzato, il museo della cattedrale di san Zeno, la collezione Bigongiari e opere d'arte moderna realizzate da [[Marino Marini (scultore)|Marino Marini]] e [[Giovanni Boldini]]<ref>{{cita web|url=http://territorio.pistoia.it/2017/03/09/863/|titolo=Musei del Palazzo dei Vescovi di Pistoia: itinerari nell’arte|accesso=18 agosto 2018}}</ref>.
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Spagna}}
 
[[Categoria:Ripollet| *]]
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* [[Natale Rauty]]. ''L'antico palazzo dei vescovi. Storia e [[restauro]]'', [[Firenze]], [[Leo S. Olschki|Olschki]], 1980, pp.388. ISBN 88-222-2969-X
 
==Voci correlate==
* [[Palazzo Vescovile Nuovo]]
* [[Arazzo Millefiori]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|Toscana}}
[[Categoria:Palazzi di Pistoia|Vescovi]]
[[Categoria:Palazzi vescovili|Pistoia]]
[[Categoria:Diocesi di Pistoia]]