Mina (cantante) e Ripollet: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati della Catalogna}}
{{Gruppo
{{Divisione amministrativa
|Nome Gruppo = Mina
|Nome = Ripollet
|Nazione gruppo = [[Italia]]
|Nome ufficiale =
|Immagine bandiera nazione = Immagine:Flag of Italy.svg
|Panorama = Ripollet99.JPG
|Generi musicali = [[Pop]], [[Rock and Roll]]
|Didascalia =
|Anni di attività = [[1958]] - in attività
|Stemma = Coat of Arms of Ripollet.svg
|Tipo artista = Solista
|Bandiera = Bandera de Ripollet.svg
|Fotografia = Mina bussola '72.jpg
|Stato = ESP
|Dimensione Fotografia = 230
|Grado amministrativo = 3
|Didascalia = Mina alla Bussola nel 1972
|Divisione amm grado 1 = Catalogna
|Url = [http://www.minamazzini.com/ minamazzini.com]
|Divisione amm grado 2 = Barcellona
|Numero totale album pubblicati = 101
|Amministratore locale =
|Numero album studio =
|Partito =
|Numero album live =
|NumeroData raccolteelezione =
|Data istituzione =
}}
|Superficie =
{{quote|Sei grande, grande, grande / come te, sei grande solamente tu...|''Grande grande grande''}}
|Note superficie =
{{TOCleft}}
|Abitanti = 37151
{{Bio
|Note abitanti =
|Nome = Mina Anna
|Aggiornamento abitanti = 2010
|Cognome = Mazzini
|Sottodivisioni =
|PostCognomeVirgola = nota come '''Mina'''
|Divisioni confinanti = [[Barberà del Vallès]], [[Cerdanyola del Vallès]], [[Montcada i Reixac]]
|Sesso = F
|Lingue =
|LuogoNascita = Busto Arsizio
|Prefisso =
|GiornoMeseNascita = 25 marzo
|Codice statistico =
|AnnoNascita = 1940
|Codice catastale =
|LuogoMorte =
|Nome abitanti = ripolletenc/ca
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMortePatrono =
|Festivo =
|Attività = cantante
|Raggruppamento = [[Vallès Occidental]]
|Nazionalità = italiana
|Mappa =
|ForzaOrdinamento = Mina
|Didascalia mappa =
}}
'''Ripollet''' è un [[Comuni della Spagna|comune spagnolo]] di 37.151 abitanti situato nella [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] della [[Catalogna]].
 
== Geografia fisica ==
Artista di fama internazionale e voce fra le più apprezzate nel panorama [[pop]] mondiale, rappresenta un punto di riferimento per tutte le interpreti femminili. La sua lunga e fortunata storia artistica si estende dalla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] sino a oggi ed è tutt'ora in evoluzione; la sua voce, dall'inconfondibile [[Timbro (musica)|timbro]], si distingue per potenza ed estensione.
Il municipio di Ripollet è situato dentro della Depressione Prelitorale. Confina a nord con il municipio di [[Barberà del Vallès]], ad est e a sud con [[Montcada i Reixac]] e ad ovest con [[Cerdanyola del Vallès]].
 
La pianura di Ripollet, d'origine quaternaria come tutta la depressione, ha un'elevazione media di circa 70 metri e la parte più elevata è una montagnola di 131 m al limite con [[Barberà del Vallès]].
Durante gli [[anni 1960|anni '60]] e [[anni 1970|'70]], raggiunge una fama ed una popolarità ineguagliate in ambito nazionale, ed ancora oggi insuperate. Dal [[1978]] non appare più in pubblico, pur continuando ad incidere dischi, a condurre programmi radiofonici e scrivendo editoriali e altre rubriche per alcune riviste e quotidiani. Nel [[2001]] si è fatta riprendere nel suo studio di registrazione, trasmettendo il filmato in streaming, con relativo record di contatti (oltre 15 milioni).
Attraversa il suo territorio da nord-ovest a sud-ovest il [[Ripoll (fiume)|fiume Ripoll]]. Il [[fiume Sec (Vallès Occidental)|fiume Sec]] delimita il limite meridionale con Cerdanyola e confluisce dentro il Ripoll dentro del municipio.
Il territorio, che comprende la città capitale del municipio di Ripollet, praticamente unita ai paesi di Cerdanyola del Vallès e Montcada i Reixac, si è sviluppato lungo le principali arterie stradali della comarca: la statale N-150 da [[Barcellona]] a [[Sabadell]] e [[Terrassa]] (1852), la provinciale BV-1411 da Ripollet al quartiere Masrampinyo di Montcada i Reixac (1880) e la provinciale B-141 da Ripollet a Santa Perpètua de Mogoda passando per le zone industriali (1975). A ovest del nucleo principale ed a sinistra del fiume Ripoll, passa l'autostrada C-58 da Barcellona a Sabadell e Terrassa.
 
==Altri progetti==
Nello stesso anno è stata insegnita dell'onoreficenza di [[Grande Ufficiale]] [[Ordine al merito della Repubblica|al merito della Repubblica]] dal [[Presidente della Repubblica|presidente]] [[Carlo Azeglio Ciampi]].
{{interprogetto}}
 
== Galleria d'immagini ==
Nel corso della sua carriera ha inciso più di 1000 brani e ha venduto circa 76 milioni di dischi.
<div align="center">
 
<gallery perrow="4">
==Profilo della voce==
File:15-10-28-Ripollet-RalfR-WMA 3014.jpg
*Tipo di voce: [[Mezzosoprano]]
File:15-10-28-Ripollet-RalfR-WMA 3007.jpg
*Nota più alta in [[voce di testa]]: [[do (nota)|do]]6 in ''Brava''
File:15-10-28-Ripollet-RalfR-WMA 3000.jpg
*Nota più alta di petto: fa#5 in ''Donna donna donna'', ''Ancora'', ''Amore amore amore''
File:15-10-28-Ripollet-RalfR-WMA 3031.jpg
*Nota più bassa: [[si (nota)|si]]2 in ''Donna donna donna''
File:15-10-28-Ripollet-RalfR-WMA 3018.jpg
*[[Estensione vocale]]: tre [[Ottava (musica)|ottave]] e un tono<ref>Vedi [http://kamy22-mina.blogspot.com/2007/04/minala-sua-voce.html]</ref>
File:15-10-28-Ripollet-RalfR-WMA 3039.jpg
 
File:15-10-28-Ripollet-RalfR-WMA 3024.jpg
==Biografia==
</gallery>
[[Immagine:Mina Happy Boys f64.jpg|thumb|left|Mina con gli Happy Boys nel 1958]]
</div>
[[Immagine:Mina Donzelli f60.jpg|thumb|right|Mina con Nino Donzelli nel 1958]]
Mina è cresciuta a [[Cremona]], città con la quale è in qualche modo identificata da quando la giornalista ed amica [[Natalia Aspesi]] coniò per lei il soprannome ''Tigre di Cremona''.
 
Dopo alcuni anni passati in Brianza, il padre Giacomo, detto Mino, e la madre Regina, detta Gina, fanno ritorno a Cremona, loro città natale, quando Mina aveva 3 anni. Poco tempo dopo nasce Alfredo, detto Geronimo a causa del naso aquilino, che morirà in un incidente stradale nel [[1965]]: anch'egli aveva intrapreso la carriera di cantante.
 
Ad infonderle il primo amore per la musica è la nonna Amelia, cantante lirica, che preme perché prenda lezioni di pianoforte, ma lo studio non è fatto per lei.<ref>Nino Romano, Mina, mito e mistero, Sperling & Kupfer Editori, 1996, pag.4</ref>.
 
All'età di tredici anni il padre la iscrive alla prestigiosa Canottieri Baldesio, la società sportiva frequentata dalla buona borghesia cremonese, diventa una discreta nuotatrice, partecipa a diverse gare, in una competizione regionale arriva seconda. Proprio qui, sul bordo della piscina, intorno ai 16 anni, conosce il suo primo fidanzato, Daniele Parolini, un bel ragazzo prestante, terzino della Cremonese. Parolini è poi diventato cronista sportivo al ''[[Corriere della Sera]]''.<ref>T.Crotti-G.Bassi, Mina prima di Mina, Rizzoli Editore, 2007, pag.73</ref>
 
Dopo le medie presso il collegio di suore della Beata Vergine, inizia a frequentare l’Istituto tecnico statale Beltrami, ma la partita doppia non sarà mai la sua passione: studia svogliatamente e all’ultimo anno viene bocciata, non si diplomerà più. Ha altri interessi, ama leggere, in questi anni adolescenziali, soprattutto fantascienza, ma cantare diventa subito la sua passione: si esibisce a scuola per i compagni.
 
===Gli esordi===
[[Immagine:Mina Liberal.jpg|thumb|left|Mina nel 1959]]
 
Nell'estate del [[1958]], come ogni anno la famiglia Mazzini va in vacanza al mare a [[Forte dei Marmi]], una sera alla Bussola<ref>Vedi [http://www.bussolaversilia.it/]</ref>gli amici la sfidano a salire sul palco: Mina accetta e facendosi dare il microfono da [[Marino Barreto Junior|Don Marino Barreto]], il cantante di quella sera, si esibisce senza nessun imbarazzo. Il proprietario del locale, Sergio Bernardini, nelle sere successive deve frenare l’entusiasmo di quella ragazza esuberante che vuole continuamente salire sul palco a cantare.
 
Mina è alta (178cm) e bella, piena di entusiasmo e simpatia (che nascondono la profonda timidezza e paura che mai riuscirà a vincere completamente), ha una voce eccezionale e particolare (che ha nutrito con l'ascolto dei "mostri" americani [[Frank Sinatra]], [[Ella Fitzgerald]], [[Sarah Vaughn]]) e una gestualità stravagante che si sposa perfettamente col suo travolgente senso del ritmo.<ref>P.Belluso-F.Merkel, Unicamente Mina, Gammalibri 1983, pag.12</ref>
 
In quegli anni a Cremona c’è un gruppo musicale che sta avendo un certo successo, sia nazionale che internazionale, gli "Happy Boys". Il gruppo, fondato nel [[1949]] da Nino Donzelli , di cui fa parte anche il fratello Renzo, alla chitarra, il pianista Giorgio Levi, il cantante-bassista Giacomo "Micio" Masseroli e il batterista Fausto Coelli, diventa ben presto famoso nelle balere del cremonese e inizia ad essere conosciuto anche a [[Mantova]], [[Parma]], [[Piacenza]]. Nel [[1954]] vengono invitati alla ''Bacchetta d’oro Pezziol'', nota trasmissione radiofonica condotta da [[Nunzio Filogamo]]. L’impresario ebreo-egiziano, Davide Matalon nel [[1956]] li scrittura per delle serate e propone loro una turneé di tre mesi in Turchia.<ref>T.Crotti-G.Bassi, op. cit. pag.43 e segg.</ref>
 
Nel [[1958]], a diciotto anni, dopo aver assistito alle loro esibizioni, Mina si reca da Renzo Donzelli e si propone come cantante. Il gruppo ha in programma una serie di esibizioni nelle balere della zona e dopo estenuanti prove, Mina fa la prima apparizione con gli Happy Boys il [[14 settembre]] del [[1958]] a Croce Santo Spirito, una frazione di [[Castelvetro Piacentino]]: il nome con cui viene presentata è Mina Georgi, il pubblico è entusiasta.
[[Immagine:Mina 20anni f60.jpg|thumb|right|Mina nel 1960]]
Mina stessa ha ricordato quella primissima volta sul quotidiano ''[[La Stampa]]'' del [[22 settembre]] [[2008]]:
 
"''...una lungagnona col vestito da cocktail sottratto di nascosto alla madre, saliva sul palco traballante di una balera lombarda. Si ricorda che l'abito era blu e bianco. Lucido. Si ricorda che dopo aver cantato la prima canzone, il titolo? no, è troppo, si arrabbiò, perchè la gente applaudiva. «Io canto per me. Cosa c'entrano loro?». Non aveva le idee chiare. O forse era troppo lucida. Si ricorda che alla fine di quella primissima esperienza scappò via perchè i genitori non sapevano...non volevano. A diciott'anni era d'obbligo ubbidire. Ma non l'aveva fatto. E doveva correre subito a rimettere l'abito a posto il più in fretta possibile. Si ricorda che poco dopo, dietro le sue insistenze, il padre aveva convinto la madre: «Tanto, cosa vuoi, durerà qualche settimana questa follia. Lasciamola fare». La lungagnona invece è ancora qui...''".
 
Ma il debutto vero e proprio avviene qualche giorno più tardi, il [[23 settembre]] [[1958]] a [[Rivarolo del Re ed Uniti|Rivarolo del Re]]: gli Happy Boys devono esibirsi alla serata finale della rassegna insieme ad un duo famosissimo di allora, [[Natalino Otto]] e [[Flo Sandon’s]], protagonisti di molti successi e di una partecipazione al [[Festival di Sanremo]]. L’esibizione di Mina è entusiasmante a tal punto che il pubblico chiede a gran voce il bis. Tra gli organizzatori, pur soddisfatti, c’è un certo imbarazzo, il bis doveva essere per Natalino Otto e Flo Sandon’s, che vanno via un po’ risentiti. Alcuni anni dopo Flo Sandon’s ospite a ''[[Canzonissima]]'' ricordò l’episodio a Mina e pubblicamente ammise: «Quella volta tu, Mina, mi hai rovinato la serata».
 
Anche il gruppo è entusiasta di Mina e Nino Donzelli invita il manager Matalon ad assistere all’esibizione successiva prevista a [[Casteldidone]].
 
===[[1958]]-[[1963|63]]: il periodo [[Italdisc-Ducale]]===
[[Immagine:Mina Sanremo.jpg|thumb|left|Mina con Wilma De Angelis, Johnny Dorelli, Domenico Modugno, Tonina Torrielli e Flo Sandon's a Sanremo nel 1960]]
 
Davide Matalon, gran patron della [[Italdisc-Ducale]], all’inizio è un po’ titubante ma, convinto dal suo consulente musicale Giulio Libano, che appena ascolta Mina per la prima volta ne è subito entusiasta, le fa incidere quattro canzoni: ''Be bop a lula'' e ''When'' con l’etichetta ''Broadway'' e il nome di ''Baby Gate''; ''Non partir'' e ''Malatia'' con l’etichetta ''Italdisc'' e il nome di Mina. In attesa di capire quale delle due immagini artistiche avrà il maggior successo di pubblico, in questa primissima fase della carriera, Mina e il suo alter ego Baby Gate convivono sul mercato.
 
Per saggiarne le capacità, Matalon la fa partecipare alla ''Sei giorni della canzone'', competizione canora milanese ripresa dalla televisione. Il [[1 dicembre|1° dicembre]] [[1958]], Mina, con il brano ''Proteggimi'', partecipa alla serata inagurale al Teatro Smeraldo: presenta [[Corrado]], ospite d’onore [[Mike Bongiorno]]. Arriva terza, è un successo.
 
Matalon offre agli Happy Boys l’occasione di una turneé in [[Turchia]], ma c’è un imprevisto, i genitori di Mina si oppongono, soprattutto il padre, non vuole che la figlia abbandoni la scuola. Anche Fausto Coelli decide di non partire per ragioni familiari. Rimasti a Cremona, Mina e Fausto decidono di fondare un nuovo gruppo, insieme a Lino Pavesi al sax, Memo Fieschi al piano, Ermanno Scolari al contrabbasso ed Enrico Grossi alla chitarra, fondano i Solitari. Il nuovo gruppo debutta l’[[11 gennaio]] [[1959]] nella tavernetta dell’Hotel Continental di Cremona e, forte della popolarità di Mina, riceve subito una serie di richieste dai locali della zona, ma anche fuori provincia, al night club El Maroco di Milano e poi una serie di esibizioni all’Hotel Moresco di Ischia.
 
Nel frattempo i due dischi di Mina editi dalla Italdisc andavano straordinariamente bene, in un’epoca in cui vendere 70.000 copie era un’impresa eccezionale, i due 45 giri superano singolarmente la quota di 100.000. Matalon le fa un contratto di tre anni, fino al 1961 con l’impegno a incidere entro l’anno due [[45 giri]], ossia 4 canzoni. Come si usava allora, i pezzi da incidere vengono scelti tra le canzoni del [[Festival di Sanremo]] di quell’anno. La scelta cade su ''Nessuno'', un tipico brano melodico cantato da [[Wilma De Angelis]]. Mina con una verve straordinaria ne stravolge la linearità cantandola in maniera sincopata e in ''fortissimo''.<ref>Marcello Bufacchi, Mina 1958-2005 Ancora insieme, Editori Riuniti 2005, pag.13</ref>
La prima interpretazione pubblica di ''Nessuno'' col nuovo arrangiamento avviene al Festival Rock del Palazzo del ghiaccio di Milano.<ref>T.Crotti-G.Bassi, op. cit., pag. 64</ref>
 
Matalon aveva tentato più volte di far partecipare artisti della sua casa discografica a trasmissioni televisive senza mai riuscirci, con Mina invece arriva tutto facilmente. Debutta in televisione il [[1 marzo]] [[1959]] nella popolare trasmissione [[Lascia o raddoppia]] condotta da [[Mike Bongiorno]] con il brano ''Nessuno''.
 
Proprio in quegli anni si andavano affermando dei giovani cantanti ([[Adriano Celentano]], [[Tony Dallara]], [[Joe Sentieri]], ed altri) che proponevano in chiave italiana la nuova musica americana: il [[rock and roll]]. La stampa dà loro il nome di [[urlatori]]. Mina venne subito associata a questo gruppo.
 
Il [[4 aprile]] [[1959]] Mina viene chiamata a partecipare ad una puntata de [[Il Musichiere]] di [[Mario Riva]] dedicata agli [[urlatori]]: al centro della scena era stato posto un [[juke-box]] dal cui retro uscivano i cantanti, Mina canta ''Nessuno''
 
L'ultimo [[45 giri]] inciso come Baby Gate è ''Splish splash'', presentato il [[29 agosto]] [[1959]] nel programma ''Buone vacanze''. Successivamente lo pseudonimo verrà abbandonato, visto l'esplodere del fenomeno-Mina.
 
Con ''Nessuno'' partecipa anche alla ''[[Canzonissima|Canzonissima 1959]]'', condotta da [[Delia Scala]], [[Paolo Panelli]] e [[Nino Manfredi]]: duetta, tra gli altri, con [[Wilma De Angelis]], interprete originale di ''Nessuno'', e successivamente anche con [[Tonina Torrielli]] nel brano ''Tua'', presentato al [[Festival di Sanremo 1959|Sanremo]] di quell'anno da una "scandalosa" [[Jula De Palma]] e dalla stessa Torrielli.
[[Immagine:Mina e Modugno.jpg|thumb|right|Mina e Domenico Modugno durante le riprese del film ''Appuntamento a Ischia'' nel 1960]]
[[Immagine:Mina a Sanremo 1960 c.jpg|thumb|left|Mina al Festival di Sanremo nel 1960]]
 
Sempre nel [[1959]] arrivano i primi premi: il Juke Box d'oro e il Microfono d'oro, Mina ha debuttato da appena un anno e ha già collezionato quindici [[45 giri]].
 
Con ''Tintarella di luna'' ([[1959]]) Mina raggiunge, invece, per la prima volta la prima posizione in hit-parade ([[16 gennaio]] [[1960]]): il brano, divenuto in seguito un vero e proprio simbolo dell'epoca, viene inserito in film come ''[[Urlatori alla sbarra]]'' e ''[[Jukebox, urli d'amore]]'', tra i primi esempi di [[musicarelli]], ai quali partecipò anche Mina (in tutto ne interpretò tredici).
 
Nel [[1960]] Mina è in gara al [[Festival di Sanremo 1960]]: il 28 gennaio 1960 presenta ''Non sei felice'' in doppia esecuzione con [[Betty Curtis]]; il 29 gennaio 1960 presenta ''É vero'' in doppia esecuzione con [[Teddy Reno]]: il 30 gennaio si ripresenta con ''É vero''. Non vince, la canzone si classifica al settimo posto, ma per Mina è comunque un successo, per la richiesta dei suoi dischi, la Italdisc è costretta alla pubblicazione di due o tre [[45 giri]] al mese<ref>Marcello Bufacchi, op. cit., pag. 14</ref>.
 
In seguito esce ''[[Il cielo in una stanza (canzone)|Il cielo in una stanza]]'', brano scritto da [[Gino Paoli]] che diventa il [[45 giri]] più venduto dell'anno: entrerà in classifica anche in [[Spagna]] (''Cielo en casa'') e negli [[USA]] (''The world we love in'' raggiunge la #90 di [[Billboard]]). ''Il cielo in una stanza'' rimarrà in assoluto uno dei suoi massimi successi e può considerarsi una prima evoluzione nella carriera di Mina, che da urlatrice scanzonata (contemporaneamente usciva la famosa ''Zebra a pois'') è in grado di rivelarsi anche interprete matura e raffinata della canzone d'autore.
 
Partecipa come ospite fissa nelle sei puntate del programma tv ''Sentimentale'', dove presenta altri successi come la già citata ''Una zebra a pois'' e ''Briciole di baci''. Inoltre ritorna a ''[[Canzonissima]]'', dove nel corso della varie puntate propone alcune tra le sue più recenti incisioni (''Tintarella di luna'', ''Il cielo in una stanza'', ''Folle banderuola'' ed ''È vero'', in duetto con [[Umberto Bindi]]), unitamente a brani come ''Na sera 'e Maggio'' (con cui giunge alla finale), ''O Sarracino'', ''Ma l'amore no'' e ''Violino tzigano'' (in duetto con [[Marino Marini]]); Mina interpreta anche la delicatissima sigla finale ''Due note''.
 
[[Immagine:Mina Marilyn.jpg|thumb|right|Mina in versione Marilyn in una foto dei caroselli prodotti da Cesare Taurelli della Recta film per l'Industria Italiana della Birra tra il 1960 e il 1962]]
 
A questo punto Mina è ormai famosa: sue sono le copertine dei giornali, le canzoni alla radio. É la cantante più fotografata, inseguita, richiesta e il tutto in brevissimo tempo. Sono in molti a invidiarle la voce, a lanciare stilettate contro di lei, cattiverie che, se per molti sono solo fastidiose come punture d'insetto, per Mina, sensibile e cristallina di carattere, sono un dramma. I giornalisti sono sempre alla ricerca di qualche scoop che la riguarda e vanno a caccia dei suoi veri o presunti flirt che scandalizzano, tentano di mettere in piedi costruzioni che destabilizzino il suo mito. Gli stessi che l'hanno osannata e spronata quando non era nessuno cercano ora d'infangarla in un continuo gioco d'amore e odio che usualmente s'instaura tra i personaggi e la stampa. E più o meno ci riescono al [[Festival di Sanremo]] del [[1961]], tutti la danno per vincente, la adulano, la rincorrono, ma Mina è provata dall'anno di critiche, dall'essersi dovuta difendere da tutto e tutti. Inoltre dal suo esordio, due anni prima, non ha avuto un attimo di respiro. É stanca e stressata, il 26 gennaio 1961 si esibisce con ''Io amo tu ami'' in doppia esecuzione con [[Nelly Fioravanti]], il 27 gennaio 1961 presenta ''Le mille bolle blu'', in doppia esecuzione con [[jenny Luna]], canzone troppo moderna alla quale si aggiunge il gesto con la mano sulla bocca che a molti sembra uno sberleffo. I benpensanti non sono disposti a chiudere un occhio e ancora una volta le scatenano contro una campagna stampa negativa. L'atmosfera si surriscalda quando i giornalisti raccolgono il malcontento e contrappongono a Mina quella che poi diventerà la sua rivale per molto tempo: [[Milva]]. Il 28 gennaio 1961 è finalista con entrambe le canzoni. Si classifica al quarto posto con ''Io amo tu ami'' e al quinto con ''Le mille bolle blu''. Per Mina è la goccia che fa trabboccare il vaso, pieno di piccole amarezze e ingiustizie. Viene colta da crisi di pianto e afferma di non volere più partecipare a gare canore, [[Festival di Sanremo]] compreso. Una promessa sempre mantenuta. Per questa ragazza genuina e spontanea, che ha cominciato a cantare per gioco e ha portato avanti la sua carriera come una festa, è una doccia fredda che la cambierà profondamente.<ref>AA.VV. Mina - Le immagini e la storia di un mito, Eden Edizioni 1992, pagg.14-18</ref>
 
Ma nonostante la rivalità con Milva, la guerra con i giornalisti e un'ibrida classificazione al quinto posto, il mito-Mina non risulta minimamente intaccato, tanto che le ''Mille bolle blu'' riscuote un successo straordinario di vendite, ma soprattutti di ascolti (erano gli anni in cui la verifica di un successo si effettuava con la richiesta di quei dischi nei juke-box).
[[Immagine:Mina Austria 1.jpg|thumb|left|Mina in Austria durante la registrazione del brano "Heißer sand" nel 1962]]
====[[1961]][[1962|-62]]: i trionfi all'estero====
 
Nell'aprile del '61 Mina parte per la [[Spagna]], dove viene accolta al meglio<ref>"Mina ha conquistato dal vivo gli spagnoli", [[Oggi]], [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1962]]</ref>. Mentre, nel mese di maggio, accompagnata dal maestro Bruno Canfora, intraprende un tour in [[Giappone]]: infatti, nel paese del sol levante, canzoni come ''Tintarella di luna'' e ''Il cielo in una stanza'' erano già popolarissime, e anche il musicarello ''Appuntamento ad Ischia'' aveva riscosso grande successo nelle sale. Per l'occasione Canfora compose la hit ''Anata to watashi (Tu ed io)'', che Mina interpretò in giapponese, insieme ad altri successi: un trionfo.<ref>"Banzai Mina! Bentornata Mina!", [[Musica e dischi]], [[25 giugno]] [[1961]]</ref>
 
In agosto, invece, debutta a [[Caracas]], dove partecipa al popolarissimo ''Renny show'', sul Canale 2 della tv venezuelana: anche qui riscuote un successo clamoroso.<ref>"Mina ha stregato il Venezuela", [[Gente (rivista)|Gente]], [[25 agosto]] [[1961]]</ref>
 
La rentrée di Mina in [[Italia]] coincide con la messa in onda del programma tv ''[[Studio uno]]'', per la regia di [[Antonello Falqui]]: non c'è un vero e proprio conduttore, ma vari personaggi come [[Don Lurio]], il [[Quartetto Cetra]], le [[Gemelle Kessler]], che si avvicendano l'uno con l'altro. Mina si esibisce alternando brani del suo recente repertorio (''Anata to watashi'', ''Bum, ahi, che colpo di luna'' di [[Lelio Luttazzi]], ''Chi sarà'', ''Sciummo'', ''Moliendo cafè'', ''Cubetti di ghiaccio'', ''Un tale'', ''Giochi d'ombre'', ecc...), a fantasie musicali dedicate a un genere ben preciso (come la canzone napoletana) o a un singolo autore ([[George Gershwin]], ad esempio, di cui incide su disco una splendida versione di ''Summertime'', dopo averla accennata in trasmissione).
 
Agli inizi del [[1962]] Mina è di nuovo in [[Spagna]], dove stavolta appare anche in televisione<ref>"Mina ha conquistato dal vivo gli spagnoli", [[Oggi]], [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1962]]</ref>. Subito dopo si reca a [[Parigi]], dove si esibisce con successo all'[[Olympia]]<ref>"Mina ha conquistato dal vivo gli spagnoli", [[Oggi]], [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1962]]</ref>.
 
Inoltre, Gerhard Mendelson, produttore dell'etichetta discografica [[Polydor]], propone a Mina l'incisione di alcuni brani per il mercato tedesco: la cantante accetta inaugurando una felice collaborazione col maestro Werner Scharfenberger. Insieme incidono a [[Vienna]] ''Wenn du an wunder glaubst'' (versione tedesca de ''Il cielo in una stanza'') e ''Heißer sand'', primo di una lunga serie di brani scritti per lei proprio dal maestro Scharfenberger.
 
Sempre a [[Vienna]], Mina registra un varietà televisivo incentrato su di lei<ref>"Mina-Show a Vienna", [[Il tempo]], [[24 febbraio]] [[1962]]</ref>: ad affiancarla, il più popolare cantante tedesco del momento e cioè Peter Kraus, del quale Mina interpreta per l'occasione alcuni brani.
 
Il [[12 marzo]] [[1962]] Mina appare anche alla tv tedesca nel programma ''Herzlichst ihr Peter Kraus'', dove presenta ''Heißer sand'': sin da subito si sprecano gli elogi per la sua voce, e in soli dieci giorni il disco vende ben 40.000 copie<ref>"Mina incide in tedesco"[[Musica e dischi]], [[1 aprile|1° aprile]] [[1962]]</ref>, arrivando al primo posto delle chart tedesche. Il 45 giri rimane in classifica per ben trentun settimane, con oltre 1.300.000 copie vendute, diventando in assoluto il singolo più venduto della sua carriera. A tutt'oggi il brano è rimasto abbastanza popolare in [[Germania]], tanto che nel '92 i soldati tedeschi lo scelsero come inno della loro missione in Somalia.
 
L'enorme successo di ''Heißer sand'', porterà alla realizzazione di numerose altre incisioni per il mercato tedesco: infatti, sempre in [[Germania]], entrano in classifica anche ''Fiesta brasiliana'' e ''Tabu'' (#13, [[1962]]), ''Capitano'' (#17, [[1963]]), ''Mister twist'' (#33, [[1963]]), ''Bis zum nächsten Mal'' (#35, [[1963]]), ''Ja, die Liebe lebe hoch'' (#28, [[1963]]) e ''Fremdes land'' (#39, [[1963]]). ''Fiesta brasiliana'' viene inserita nel film ''Das haben die Mädchen gern'' ([[1962]], mai uscito in Italia), sempre con Peter Kraus.
 
Nel frattempo, Mina ritorna al vertice dell'hit-parade italiana con ''Renato'', successo del sudamericano Antonio Cortez. Sul retro del nuovo 45 giri c'è ''Eclisse twist'', colonna sonora del film ''[[L'eclisse]]'' di [[Michelangelo Antonioni]] (che seguì scrupolosamente la realizzazione del brano), interpretato da [[Monica Vitti]], tra gli altri. Contemporaneamente gira ''[[Appuntamento in Riviera]]'', musicarello sulla falsariga del precedente ''Appuntamento ad Ischia'', che riesce a ripeterne il grande successo.
 
Inoltre vanno in onda i [[caroselli]] registrati per l'Industria Italiana della Birra, in cui Mina interpreta alcune celebri soubrette: [[Marylin Monroe]], [[Rita Hayworth]], [[Judy Garland]], [[Josephine Baker]], [[Anna Magnani]], ecc...
 
Nel maggio del '62 Mina debutta a [[Buenos Aires]], suscitando per l'ennesima volta clamore ed entusiasmo, mentre nel mese di luglio, da un referendum svoltosi tra gli appassionati di musica leggera in [[Germania]], [[Austria]] e [[Svizzera]] tedesca, Mina risulta la cantante più popolare<ref>"Mina ha conquistato la Germania", [[Grand Hotel]], [[14 luglio]] [[1962]]</ref>; certamente è la cantante più pagata del momento, in [[Europa]]<ref>La semana mobil en Caracas, [[1 agosto|1° agosto]] [[1962]]</ref>.
 
Il [[5 agosto]] [[1962]] partecipa al programma di [[Antonello Falqui]] ''Eva ed io'', dove propone il nuovo 45 giri ''Chihuahua''.
 
Il [[30 settembre]] si esibisce dal vivo nel programma tv ''Alta pressione'', al quale partecipa anche il fratello Alfredo.
[[Immagine:Mina e Corrado Pani bis.jpg|thumb|right|Mina e Corrado Pani nel camerino del teatro nel 1963]]
Il [[12 ottobre]] ritorna ''Canzonissima'' e Mina partecipa a quattro delle dodici puntate andate in onda, giungendo alla finale del [[6 gennaio]] [[1963]] con il cavallo di battaglia ''[[Il cielo in una stanza (canzone)|Il cielo in una stanza]]''. Inoltre Mina canta anche (ma senza apparire) la sigla finale ''Stingimi forte i polsi'', scritta da [[Dario Fo]], che assieme a [[Franca Rame]] fu sospeso dalla conduzione del programma per i forti toni della sua satira politica, e fu sostituito da [[Gino Bramieri]] e [[Sandra Mondaini]].
 
===[[1963]]: l'ostracismo===
La sua relazione, già molto chiacchierata, con un uomo sposato, l'attore Corrado Pani, porta alla nascita, il 18 aprile 1963, del figlio Massimiliano, chiamato familiarmente Paciuchino. Questa maternità le causa la grottesca "quarantena" da parte della Televisione di Stato, mente la stampa più bigotta la accusa a la addita come peccatrice pubblica. Niente riesce però a rovinare la felicità di Mina che ha voluto questo figlio "illegale". E la maggior parte del pubblico dimostra comunque di amarla quando fa il suo rientro alla Bussola, in agosto, con alcune serate di enorme successo.<ref>P.Belluso-F.Merkel, op.cit., pag.17</ref>
Durante tutto il [[1963]], la cantante appare solamente sui [[caroselli]] dell'Industria Italiana della Birra, girati alla fine del [[1962]], e messi in onda da aprile ad agosto. Nove anni dopo, Mina ricorderà questo periodo in un'intervista su ''[[Playboy]]'':
[[Immagine:Mina Martelli f61.jpg|thumb|left|Mina e Augusto Martelli nel 1964]]
«''Il massimo è stata una foto su "Epoca" dove io ridevo con Corrado con il mio pancione, tranquilla, e sotto scritto "Cosa avrà da ridere?", guarda che è il massimo, me la ricorderò tutta la vita una cosa del genere. Per cui capisci tu l'atteggiamento della stampa: me ne hanno tirato addoso delle badilate e la gente non si è lasciata condizionare da questo fatto, l'ha superato.''»
Oltre alla mera nota biografica, la vicenda di Mina ha rappresentato una vera e propria evoluzione nel costume italiano: di fatto il pubblico non mancò di esprimere la sua solidarietà, aspettando il suo ritorno sulle scene. Ancora Mina, su ''Playboy'':
«''...mai vista una serie così di regali da tutta Italia, di lettere, "stai tranquilla", per la strada mi dicevano, "non ti devi preoccupare".''»
 
===[[1963]]-[[1967|67]]: il periodo [[Ri-Fi]]===
 
Dopo il successo estivo di ''Stessa spiaggia stesso mare'', si conclude il contratto con la [[Italdisc]] e Mina firma per la [[Ri-Fi]], fino ad allora media etichetta discografica, nonchè l'unica a darle fiducia in questo periodo di ostracismo.
 
Alla fine del [[1963]], Mina incide ''Città vuota'', una delle sue canzoni più belle, pubblicata su disco tris assieme a ''È inutile'' e ''Valentino vale'': il 45 giri scala immediatamente la hit-parade, arrivando addirittura alla #1 nell'aprile dell'anno successivo.
 
[[Immagine:Mina e Dorelli.jpg|thumb|left|Mina e Johnny Dorelli durante la trasmissione "Johnny" del 1964]]
====[[1964]]: Mina ritorna in [[televisione]]====
Il [[10 gennaio]] [[1964]] Mina ritorna ufficialmente in televisione nel programma di Mike Bongiorno ''La fiera dei sogni'', dove presenta ''Città vuota'' ed ''È inutile''. Tre mesi dopo partecipa nuovamente al programma, lanciando ''È l'uomo per me'', con cui riconferma la sua leadership in hit-parade.
 
Il [[2 maggio]] la RAI manda in onda ''Alla ribalta 2 - Speciale per Mina'', dove la cantante propone ''Prendi una matita'', ''Munasterio 'e Santa Chiara'' e il nuovo successo ''È l'uomo per me''. Poi esegue una fantasia di successi di [[Gigliola Cinquetti]], [[Rita Pavone]] e [[Ornella Vanoni]], le colleghe più popolari del momento. Inoltre si esibisce ne ''L'elisir d'amore'', celebre romanza della Tosca. Allo show parteciparono ospiti come [[Adriano Celentano]], [[Johnny Dorelli]], [[Gorni Kramer]], [[Lelio Luttazzi]], [[Ugo Tognazzi]], e altri.
 
Alla fine del mese esce il nuovo 45 giri ''Un buco nella sabbia'', un brano a tematica balneare, che ricalca lo stile della Mina prima maniera e che ottiene uno straordinario successo in [[Giappone]]: ''Suna ni kieta namida'', la versione in lingua, giungerà al primo posto in classifica. Alla fine dell'anno Mina verrà eletta ''migliore artista internazionale'' proprio in Giappone<ref> F. Fratarcangeli, "Mina talk", Coniglio Editore, [[2005]], pag.87</ref>.
 
''Un buco nella sabbia'' viene cantato dal vivo assieme a ''È l'uomo per me'' nel programma di fine estate ''[[Teatro 10]]'', diretto da [[Antonello Falqui]] e con [[Lelio Luttazzi]]. I forti applausi del [[Teatro delle Vittorie]] dimostrano l'affetto e il sostegno del pubblico nei confronti di [[Mina]], ormai definitivamente "riesplosa" dopo lo scandalo. La cantante si esibisce al pianoforte con Luttazzi, in una fantasia di successi scritti proprio dal musicista triestino: alcuni come ''Bum, ahi che colpo di luna'', ''Sentimentale'' e ''Una zebra a pois'', erano stati portati al successo dalla Mina di qualche anno prima.
 
Esce il primo album per la [[Ri-Fi]], intitolato ''[[Mina (album)|Mina]]'' e quasi interamente composto da cover: gli unici due brani in italiano sono ''E se domani'' e ''Non illuderti''. ''E se domani'' era stato presentato da [[Fausto Cigliano]] e [[Gene Pitney]] al [[Festival di Sanremo 1964|Festival di Sanremo]] di quell'anno, ma senza arrivare in finale; [[Carlo Alberto Rossi]], autore ed editore del brano, convince Mina a recuperarlo e inserirlo nel suo album, di cui rimarrà uno dei momenti migliori in assoluto. L'album ''[[Mina (album)|Mina]]'' viene, fra l'altro, eletto il migliore dell'anno dalla critica specializzata, riconoscimento che valse alla cantante l'''Oscar del disco '64''.
 
Visto il successo di ''E se domani'', il brano viene ricantato e proposto come retro di ben due singoli: ''[[Un anno d'amore / E se domani|Un anno d'amore]]'', uscito alla fine del '64, e ''Brava'' ([[1965]]). Il 45 giri ''[[Un anno d'amore / E se domani|Un anno d'amore]]'' costituisce il suo personale record di permanenza in classifica con sedici settimane consecutive alla #1 dell'hit-parade: successo probabilmente dovuto all'accoppiata su un unico supporto di due delle sue canzoni più belle in assoluto.
 
In settembre esce l'ennesimo [[45 giri]] di successo, che comprende le canzoni ''Io sono quel che sono'' e ''Tu farai'', presentate nel programma tv ''Il macchiettaro''.
 
====[[1965]][[1966|-66]]: regina a ''Studio uno''====
[[Immagine:Mina e Nino Manfredi.jpg|thumb|right|Mina e Nino Manfredi a ''Studio Uno'' nel 1965]]
Nel [[1965]] [[Antonello Falqui|Falqui]] riporta Mina in tv come ospite fissa di ''Studio uno''. La formula è più o meno la stessa: in ogni puntata Mina esegue brani del suo repertorio (ad esempio ''Brava'', un divertissment costruito dal maestro Bruno Canfora, sulle sue strabilianti possibilità vocali) e fantasie musicali a tema, per esempio sull'ultimo [[Festival di Sanremo 1965|Festival di Sanremo]], di cui incide su [[45 giri]] ''Se piangi, se ridi'' di [[Bobby Solo]] (canzone vincitrice). Nella rubrica ''L'uomo per me'', Mina ospita [[Nino Manfredi]], [[Vittorio Gassmann]], [[Totò]], [[Walter Chiari]], [[Amedeo Nazzari]], [[Marcello Mastroianni]], [[Ugo Tognazzi]], [[Enrico Maria Salerno]], [[Peppino De Filippo]], [[Adriano Celentano]], [[Rossano Brazzi]], duettando e interpretando [[sketch]] memorabili, perennemente riproposti dalla [[RAI]]. Al termine del programma, il cast al completo ([[Luciano Salce]], le [[Gemelle Kessler]], [[Paolo Panelli]], [[Carla Mignone|Milly]] e Mina) propone una fantasia musicale abbinata a un quiz settimanale; la sigla finale cantata da Mina è ''Soli'', di [[Antonio Amurri]] e del maestro Bruno Canfora, direttore d'orchestra di questa e delle successive edizoni del programma.
 
Viene pubblicato l'album ''[[Studio Uno (album)|Studio uno]]'', praticamente una raccolta dei suoi singoli di maggior successo nel biennio [[1964]]/[[1965|'65]] (eccetto il successivo ''Ora o mai più''): l'LP risulterà il più venduto dell'anno.
 
Inoltre, a partire da quest'anno, la cantante inizia a girare numerosi caroselli per la [[Barilla]], diretta da registi come Piero Gherardi e [[Valerio Zurlini]]: gli spot realizzati saranno in tutto una sessantina e verranno girati fino alla fine del [[1970]]. Molti anni dopo verrano riproposti in [[VHS]] e [[DVD]], dati l'immutato interesse per il personaggio, la bellezza dei costumi, delle ___location e delle canzoni presentate.
 
A luglio del '65 partecipa alla [[Mostra Internazionale di Musica Leggera|Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia]] con la sua canzone per l'estate, ''L'ultima occasione'', già cantata senza successo da [[Tony Del Monaco]] e in seguito ripresa addirittura da [[Tom Jones]].
 
In autunno partecipa a due puntate de ''La prova del nove'', dove fra l'altro ripropone il successo ''Due note'' riarrangiato dal maestro Gianni Ferrio. La sigla finale de ''La prova del nove'' è la già citata ''Ora o mai più'', ennesimo 45 giri che scala i vertici dell'hit-parade: verrà incluso anche come brano d'apertura nella raccolta ''[[Mina & Gaber: un'ora con loro]]'', realizzata dalla Ri-Fi, con le incisioni più recenti dei due amici, all'epoca compagni di scuderia.
[[Immagine:Mina a Studio Uno.jpg|thumb|left|Mina a ''Studio Uno'' nel 1965 compare per la prima volta senza sopracciglie]]
Il [[1966]] si apre con la pubblicazione di un 45 giri che comprende due delle canzoni partecipanti a [[Festival di Sanremo 1966|Sanremo]] di quell'anno: ''Una casa in cima al mondo'' (presentata da [[Pino Donaggio]] e [[Claudio Villa]]) e ''Se tu non fossi qui'' (di [[Carlo Alberto Rossi]] e della moglie Marisa Terzi, presentata da [[Peppino Gagliardi]] e [[Pat Boone]]). Come ormai d'abitudine, Mina recupera i brani festivalieri che le sembrano più adatti, facendone due suoi successi personali.
 
Dopo il successo dell'anno precedente, Mina viene riconfermata come ospite fissa a ''Studio uno '66''. La trasmissione viene però divisa in quattro cicli da cinque puntate ciascuna e ogni ciclo comprende una primadonna diversa: nei primi tre ci sono rispettivamente [[Sandra Milo]], [[Ornella Vanoni]] e [[Rita Pavone]]; nell'ultimo ciclo, quello di maggior successo, la prima donna è Mina.
 
In ogni puntata Mina ha un ospite d'onore, con cui duetta ([[Gilbert Bécaud]], [[Romolo Valli]]) o fa loro da spalla ([[Paolo Panelli]], [[Totò]], [[Alberto Sordi]]). Ritornano le fantasie musicali, che quest'anno sono dedicate a [[Giovanni D'Anzi]], [[Carlo Alberto Rossi]], [[Gorni Kramer]], [[Armando Trovajoli]], e Bruno Canfora.
 
Anche in questa nuova edizione di ''Studio uno'', Mina lancia le sue più recenti incisioni: nella prima puntata si presenta con ''Sono qui per te'', scritta da [[Lina Wertmuller]] (co-autrice del programma), e prosegue con la celeberrima ''Se telefonando'', scritta da [[Ennio Morricone]] su testo di [[Maurizio Costanzo]] e Ghigo De Chiara.
 
Stranamente ''[[Se telefonando]]'' si ferma all'ottavo posto in classifica (dove comunque rimarrà per venti settimane), per poi diventare nel tempo una delle canzoni italiane più note e più belle in assoluto.
 
Nella seconda puntata Mina presenta ''Ta-ra-ta-ta'', mentre nell'ultima (all'interno dello spazio dedicato ad [[Alberto Sordi]]) canta la famosa ''Breve amore (You never told me)'', colonna sonora scritta da [[Piero Piccioni]] e dallo stesso Sordi per il film ''[[Fumo di Londra]]''. Lo sketch di Sordi con Mina a ''Studio Uno '66'' è uno dei più replicati della trasmissione nel corso degli anni, assieme a quelli con Totò, che fu ospite in entrambe le edizioni. Il singolo contenente ''Ta-ra-ta-ta'' e ''Breve amore'' diverrà il 45 giri di Mina più venduto del 1966.
 
La sigla finale del programma è ''Mai così'', scritta da [[Lina Wertmuller]] e dal maestro Canfora: in realtà doveva essere pubblicata su 45 giri al posto di ''Breve amore''. ''Mai così'' verrà inserita, in una versione differente, nell'album ''[[Studio uno 66]]'', altra raccolta di singoli del periodo.
 
In estate ritira a [[Venezia]] la [[Mostra Internazionale di Musica Leggera|Gondola d'oro]] per le vendite dell'anno precedente.
 
Esce l'album ''[[Mina 2]]'', che per scelta del repertorio e stile interpretativo, rimanda al precedente ''[[Mina (album)|Mina]]'': due lavori di grande spessore.
 
In settembre Mina lancia un altro dei suoi classici: ''Sono come tu mi vuoi'', sigla del programma radiofonico ''[[Gran varietà]]'' (alla prima edizione), condotto da [[Johnny Dorelli]] con la partecipazione della stessa Mina. Quarant'anni dopo, ''[[Sono come tu mi vuoi]]'' conoscerà una seconda giovinezza nella versione di [[Irene Grandi]].
 
''Mi sei scoppiato dentro il cuore'', altro brano scritto da [[Lina Wertmuller]] e Bruno Canfora, fu presentato a ''Studio uno'', ma uscì come singolo solamente nel mese di [[dicembre]].
[[Immagine:Mina Falana f59.jpg|thumb|right|Mina e Lola Falana a ''Sabato Sera'' nel 1967]]
 
====[[1967]]: ''Sabato sera''====
 
Nel [[febbraio]] [[1967]] esce un altro 45 giri con due canzoni in gara all'ultima (discussa) edizione del [[Festival di Sanremo 1967|Festival di Sanremo]]: sul lato A ''L'immensità'', grande successo di [[Don Backy]] e [[Johnny Dorelli]], e sul lato B ''Canta ragazzina'', sfortunato brano cantato da [[Bobby Solo]] e [[Connie Francis]], recentemente riproposto come colonna sonora del film ''[[Il seme della discordia]]'' ([[2008]]), su autorizzazione della stessa Mina.
 
In [[aprile]] inizia ''Sabato sera'', edizione [[1967]] del fortunato ''Studio uno'', diretto da [[Antonello Falqui]]: quest'anno Mina è l'unica padrona di casa, affiancata di volta in volta a un diverso co-conduttore ospite della trasmissione. Gli ospiti fissi del programma sono [[Lola Falana]], [[Rocky Roberts]] e [[Franca Valeri]]. Di puntata in puntata, invece, si susseguono, tra gli altri, anche [[Johnny Dorelli]], [[Armando Trovajoli]], [[Paolo Panelli]], [[Bice Valori]], [[Renato Rascel]], [[Rita Pavone]], [[Giancarlo Giannini]], [[Adriano Celentano]], [[Sandra Milo]], [[Giorgio Albertazzi]].
 
Tante le canzoni presentate:, alcune appena pubblicate (''L'immensità'', ''[[La banda (canzone)|La banda]]'' di [[Chico Buarque de Hollanda]], ''Se c'è una cosa che mi fa impazzire'', ''Se tornasse caso mai'', ''Sabati e domeniche'', la sigla finale ''Conversazione'', ecc...), altre nei molti numeri musicali proposti con i vari ospiti. Da segnalare la sua prima interpretazione de ''La musica è finita'', di [[Umberto Bindi]] e [[Ornella Vanoni]] (incisa da Mina l'anno successivo), ''Michelle'' dei [[Beatles]] con un arrangiamento d'arpe, e la sua ''Addio'' ([[1965]]), proposta in una versione orchestrale registrata al [[Teatro Regio (Parma)|Teatro Regio di Parma]]. Infatti una delle differenze sostanziali rispetto alle precedenti edizioni (oltre al cast, la scenografia e l'esecuzione dei brani) è proprio l'ambientazione (esterna) di alcuni momenti pre-registrati del programma.
 
Storico lo sketch in cui Mina invita i quattro presentatori più popolari della tv di allora, [[Mike Bongiorno]], [[Corrado Mantoni|Corrado]], [[Enzo Tortora]] e [[Pippo Baudo]] a cantare con lei una parodia del brano ''Quando dico che ti amo''.
 
Come di consueto, la [[Ri-Fi]] pubblica un nuovo lp intitolato ''[[Sabato sera - Studio Uno '67|Sabato sera - Studio uno '67]]'', in cui confluiscono le sue più recenti incisioni su 45 giri, unitamente ad altri inediti incisi appositamente per l'album.
 
===La nascita della [[PDU (Platten Durcharbeitung Ultraphone)|PDU]]===
''[[La banda (canzone)|La banda]]'', grande successo dell'estate [[1967]], è l'ultimo singolo ufficiale inciso per la [[Ri-Fi]]. Stanca di discutere il proprio repertorio e di subire continuamente le pressioni dei discografici, che la vorrebbero ogni anno al [[Festival di Sanremo]], il [[1 dicembre|1° dicembre]] [[1967]] Mina apre a [[Lugano]] la [[PDU (Platten Durcharbeitung Ultraphone)|PDU]], unica casa discografica per la quale da allora ha inciso, cambiando solo la distribuzione.
 
Il primo disco pubblicato dalla PDU è un 45 giri comprendente sul lato A il brano ''Trenodia'', rilettura del famoso ''Concerto di Aranjuez'' di Joaquim Rodrigo su testo di Giorgio Calabrese, e sul lato B ''I discorsi'', testo firmato dalla stessa Mina su musica di Augusto Martelli, nuovo arrangiatore e compagno della cantante, dopo la fine della relazione con Corrado Pani. In tre giorni il disco vende 25.000 copie e viene subito ritirato dal mercato, poichè Joaquim Rodrigo non approva il lavoro di Martelli su ''Trenodia'', vale a dire su ''Concerto di Aranjuez'': stessa sorte capiterà alle altre rivisitazioni del brano che in quel periodo erano state pubblicate da [[Richard Anthony]] e [[Fabrizio De Andrè]], mentre quella di [[Dalida]] (''Aranjuez la tua voce'') fu risparmiata dall'autore. Il 45 giri viene allora ristampato mantenendo invariato il lato B ''I discorsi'' (scelta come sigla dei nuovi appuntamenti radiofonici con la cantante, i famosi ''Pomeriggi con Mina'') e inserendo una nuova facciata A, ''La canzone di Marinella'' dell'allora sconosciuto [[Fabrizio De Andrè]], che in seguito scriverà:
 
''«Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 ''La canzone di Marinella'', con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti».''
 
''I discorsi'' e ''La canzone di Marinella'' confluiscono anche nel primo lp edito dalla PDU e intitolato ''[[Dedicato a mio padre]]'', anche perchè la nuova etichetta era stata fondata da Mina proprio insieme al padre Giacomo. L'album comprende classici come ''Johnny guitar'', ''Besame mucho'', ''That old feelin''', ''The man that got away'', eccetera, tratti dal repertorio americano e sudamericano, come negli album ''[[Mina (album)|Mina]]'' ([[1964]]) e ''[[Mina 2]]'' ([[1966]]).
[[Immagine:Mina minigonna 65.jpg|thumb|left|Mina con la minigonna nel 1970]]
====[[1968]]====
Successivamente incide su 45 giri due canzoni presentate a [[Festival di Sanremo 1968|Sanremo'68]]: sul lato A c'è ''Canzone per te'', brano vincitore di [[Sergio Endrigo]], cantato dall'autore e da [[Roberto Carlos]] nella doppia versione; sul lato B troviamo ''Che vale per me'' di [[Carlo Alberto Rossi]] e della moglie Marisa Terzi (già autori di ''Se tu non fossi qui'', incisa due anni prima dalla Tigre), eliminata dalla gara nelle versioni di [[Eartha Kitt]] e [[Peppino Gagliardi]]. Le due canzoni verrano incise anche in spagnolo, all'interno del primo 45 giri esportato in [[Spagna]] dalla PDU (''Canciòn para ti / De que servirà'').
 
Nel frattempo la [[Ri-Fi]] continua a sfruttare materiale d'archivio: nel [[settembre]] [[1967]], a contratto già scaduto, l'etichetta milanese pubblica il 45 giri con gli inediti ''Tu non mi lascerai'' e ''Cartoline'', incisi alcuni mesi prima (in realtà ''Cartoline'' era stata presentata dalla cantante in un carosello per la Barilla). Altro inedito Ri-Fi è ''Nel fondo del mio cuore'': si tratta della seconda cover di Alberto Cortez nel repertorio della cantante, a cinque anni di distanza da ''Renato'' ([[1962]]), su testo italiano della stessa Mina: il brano viene pubblicata per la prima volta all'interno della raccolta ''[[4 anni di successi]]'', edita poco prima del periodo natalizio a fine [[1967]], anticipando quasi in contropiede l'uscita dell'album ''Dedicato a mio padre''. ''Nel fondo del mio cuore'' uscirà su singolo nel [[febbraio]] [[1968]], ottenendo un discreto successo di vendite. Fino al [[1969]], la [[Ri-Fi]] continuerà a pubblicare altri 45 giri, spesso utilizzando brani precedentemente apparsi solo su album.
 
In sostanza, si ripete quanto era già accaduto con la [[Italdisc]], che dal [[1964]] al [[1968]] immette sul mercato una serie di 33 (''20 successi di Mina'', ''Mina n. 7'', ''Mina interpretata da Mina'', ecc...) e 45 giri (''A volte'', ''Rhapsodie'', ''Il cielo in una stanza'', ''Young at love'', ''Due note'', ecc...), utilizzando materiale d'archivio edito e non, spesso per sfruttare di volta in volta le varie ondate di visibilità della cantante.
 
Per festeggiare i dieci anni di carriera, il [[14 aprile]] (giorno di Pasqua), Mina registra il suo primo album live alla Bussola di [[Marina di Pietrasanta]]: il locale in cui esordì, è indissolubilmente legato alla cantante, che negli anni vi si esibisce riscuotendo sempre le maggiori attenzioni da parte di pubblico e stampa, diventandone infine una vera e propria esclusiva, ospite fissa per intere stagioni dove si registra il tutto esaurito.
 
Il progetto legato all'album ''[[Mina alla Bussola dal vivo]]'' (che risulterà il più venduto dell'anno), comprendeva anche una ripresa video a colori che non risultò valida sul piano tecnico, così come gran parte delle registrazioni audio, il chè determinò il completamento dell'album con brani in realtà incisi in studio. Ad ogni modo è da apprezzare lo sforzo particolarmente ambizioso, intento a celebrare dieci anni di straordinario, immutato successo (all'epoca nessun artista era mai rimasto sulla cresta dell'onda per così tanti anni).
[[Immagine:Mina Luttazzi f61.jpg|thumb|right|Mina e Lelio Luttazzi a ''Ieri e oggi'' del 1969]]
Fra la primavera e l'estate del '68 escono, editi dalla PDU, i singoli ''Un colpo al cuore / Allegria'' e ''Regolarmente / Fantasia'': Mina è alla ricerca di un brano che possa riportarla nelle primissime posizioni della hit-parade, cosa che per il momento sembra non accadere malgrado la massiccia promozione televisiva.
 
Nel mese di giugno esce ''[[Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina]]'', un allegato in omaggio agli abbonati delle riviste ''Amica'', ''La domenica del corriere'' e ''Tribuna illustrata'': le dodici canzoni comprese nell'album erano state scelte dai lettori delle tre riviste, che dovevano indicare quali canzoni avrebbe dovuto incidere Mina, da una rosa di ottanta canzoni, fra le più belle della musica leggera italiana. Oggi l'lp è uno dei più ricercati in assoluto dai collezionisti. Fra le riletture più famose di quest'album, vi è sicuramente ''La voce del silenzio'', altra canzone recuperata da [[Festival di Sanremo 1968|Sanremo '68]] (era stata presentata da [[Tony Del Monaco]] e [[Dionne Warwick]]), divenuta del tempo uno dei grandi classici della musica italiana, grazie all'interpretazione di Mina. ''La voce del silenzio'' è la prima canzone incisa da Mina, ad essere stata firmata da [[Paolo Limiti]], amico e autore di fiducia della cantante, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
 
Nel mese di luglio, partecipa per la prima volta a ''[[Senza Rete]]'', programma registrato all'Auditorium RAI di [[Napoli]], in cui Mina canta una selezione dei suoi grandi successi, unitamente ad altri brani da lei recentemente incisi (''Cry'', ''Se stasera sono qui'', ''Deborah'', ''Un colpo al cuore''). Inoltre esegue ''Amore, amore, amore, amore'' accompagnata da [[Piero Piccioni]] al pianoforte, e duetta in ''Goganga'' con [[Giorgio Gaber]].
 
Il [[28 settembre]] inizia ''[[Canzonissima]]'', che Mina conduce con [[Paolo Panelli]] e [[Walter Chiari]]: il [[21 dicembre]] la sigla finale del programma, ''Vorrei che fosse amore'' (composta ancora da Bruno Canfora), riporta la cantante nelle zone alte della hit-parade, dopo gli esiti lusinghieri, ma non esaltanti dei singoli ''Zum zum zum'' (famosissima sigla di quella ''Canzonissima''), ''Quand'ero piccola'' (colonna sonora del poliziesco ''A qualsiasi prezzo'', di [[Emilio P. Miraglia]]) e ''Né come, né perché''.
 
Esce anche l'lp ''[[Canzonissima '68]]'', con tutti i brani lanciati da Mina nel corso della trasmissione, e altre sue recenti incisioni su 45 giri.
 
''Vorrei che fosse amore'' viene esportata dalla PDU anche in [[Spagna]] e in [[Francia]], paesi dove Mina è ospite in trasmissioni televisive di punta. In [[Francia]], ''Vorrei che fosse amore'' diventa ''Sì'', pubblicata su 45 giri assieme a ''Moi, je te regarde'' (''Io innamorata''). Esiste anche una versione inglese di ''Vorrei che fosse amore'' intitolata ''More than strangers''.
 
====[[1969]]====
[[Immagine:Mina Chissachilosà f61.jpg|thumb|right|Mina a ''Chissà chi lo sa?'' nel 1969]]
[[Immagine:Mina_1970_f57.jpg|thumb|left|Mina durante la registrazione del programma ''Cabaret'' in onda alla Televisione della Svizzera italiana nel 1970]]
 
Nel [[1969]], Mina pubblica l'ultimo 45 giri "sanremese" della sua discografia (''Ma che freddo fa'' / ''Un'ora fa''). Nel mese di marzo esce l'lp ''[[I discorsi]]'', versione commercializzabile del precedente ''[[Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina]]'', che non era uscito nei negozi poichè legato ad un concorso per i lettori delle riviste Rusconi. Rispetto al precedente album, ''I discorsi'' annovera due brani (''La canzone di Marinella'' e la stessa ''I discorsi'') in sostituzione di ''E se domani'' e ''La musica è finita'', quest'ultima rimasta inspiegabilmente fuori catalogo per ben trentasei anni.
 
Il 45 giri primaverile comprende sul lato A ''Non credere'' (rifiutata, tra gli altri, da [[Iva Zanicchi]]) e sul lato B ''Dai dai domani'' (la brasiliana ''A praça'' di Carlos Imperial, tradotta in italiano da Paolo Limiti). ''Non credere'', che da subito piacque moltissimo a Mina, fu promosso in moltissime trasmissioni radiofoniche e televisive (''A che gioco giochiamo'', ''Doppia coppia'', ''È domenica ma senza impegno'', ''Ieri e oggi'', ecc..., ogni volta con una pettinatura differente).
 
Nel mese di giugno, Mina registra una seconda puntata di ''[[Senza Rete]]'', dov'è affiancata ancora una volta da [[Giorgio Gaber]] (che l'accompagnerà anche in tournée) e dove presenta i due brani dell'ultimo 45 giri, dinnanzi all'entusiasmo generale della platea. ''Non credere'' rimarrà per tutta la stagione estiva ai vertici dell'hit-parade, rivelandosi uno dei grandissimi successi dell'anno (3° posto tra i singoli più venduti), nonchè il primo vero exploit commerciale della PDU.
 
Nel mese di luglio esce ''[[Mina for You|Mina for you]]'', album in inglese prodotto da James Nebb: cinque dei dodici brani erano già comparsi su ''[[Dedicato a mio padre]]'', mentre gli altri vengono pubblicati per la prima volta in Italia su quest'album, che è strettamente legato ai due lp ''Mina'' e ''More than strangers'', già prodotti dallo stesso James Nebb per il mercato anglo-sassone. Nebb è anche autore dell'evergreen ''No arms can ever hold you'' (in Italia ''Nessuno al mondo''), che Mina interpreta per l'occasione in versione originale. Augusto Martelli, arrangiatore dell'album, si firma con lo pseudonimo Bob Mitchell.
 
Successivamente esce la raccolta ''[[Incontro con Mina]]'', che attinge soprattutto dall'lp ''I discorsi'' e dalla produzione a 45 giri del [[1968]].
 
Nel mese di [[novembre]] escono su singolo ''Un'ombra'' e ''I problemi del cuore'': entrambe le canzoni vengono inserite (in una versione differente) anche nel nuovo lp ''[[Bugiardo più che mai...più incosciente che mai...|Bugiardo più che mai... più incosciente che mai...]]'', edito sempre alla fine dell'anno. Il titolo rimanda al brano principale dell'album, ''Bugiardo e incosciente'', cover de ''La tieta'' di Juan Manuel Serrat, tradotta da [[Paolo Limiti]]: si tratta di una delle più importanti incisioni di Mina, che da questo momento in poi progredisce in modo lampante nel modo di interpretare le canzoni, grazie anche ad un timbro vocale sempre più denso e al caratteristico vibrato.
 
[[Immagine:Mina e Paolo Limiti.jpg|thumb|right|Mina si diverte a fare da valletta a Paolo Limiti nel programma "Il calderone" in onda alla Televisione della Svizzera italiana nel 1970]]
 
===Gli anni [[anni 1970|Settanta]]===
Il [[1970]] è l'anno del "colpo di scena". Conosce un giornalista del quotidiano ''[[Il Messaggero]]'', Virgilio Crocco, e subito lo sposa (il 25 febbraio). L'11 novembre nasce la figlia Benedetta.<ref>P.Belluso-F.Merkel, op.cit., pag. 20.</ref>
 
I successi ''Grande grande grande'' ([[1971]]) ed ''E poi...'' ([[1973]]) mostrano una Mina in splendida forma, languida, sensuale, accattivante, tanto da essere la principale musa ispiratrice del celeberrimo duo di compositori [[Mogol]]/[[Lucio Battisti]], che le affidarono la trilogia di successi ''Insieme'' ([[1970]]), ''Io e te da soli'' e ''Amor mio'' ([[1971]]).
 
Sempre alla fine degli anni Sessanta arrivano anche le richieste da parte di [[Frank Sinatra]] per una collaborazione con Mina, che ne sancirebbe il definitivo lancio nello show business statunitense, lancio mai avvenuto per rinuncia della stessa cantante, che ebbe un esaurimento nervoso.
 
Nel [[1972]] è di nuovo protagonista di ''[[Teatro 10]]'' con [[Alberto Lupo]], con cui cantala sigla finale ''Parole parole''. D'estate, ancora alla Bussola di Bernardini, tiene una serie di concerti dal vivo che diventano poi disco e "special" televisivo. A fine anno esce il primo doppio album, ''Mina 1+1 (con Dalla Bussola e Altro)'', che diventerà una consuetudine per diversi anni.<ref>P.Belluso-F.Merkel, op. cit., pag.21</ref>
[[Immagine:Mina Gaber f59.jpg|thumb|left|Mina e Giorgio Gaber a Teatro 10 nel 1972]]
Nel [[1973]] la colpisce un'altra tragedia: muore in un incidente il marito Virgilio Crocco, da cui si era però separata. Fa un'unica apparizione televisiva in "Hai visto mai?".
 
Ma ormai Mina si fa sempre più restia ad apparire in pubblico, infatti il [[1974]] è l'anno del suo ultimo show televisivo, "Milleluci", che la vede insieme a [[Raffaella Carrà]]. Sua è la sigla finale ''Non gioco più'' (un ironico avvertimento?). L'addio televisivo è in grande stile, infatti "Milleluci" può essere definito l'ultimo grande show della Televisione italiana. Il ritiro in video sembra definitivo, anche se la radio la vede ancora partecipare a "Gran Varietà".<ref>P.Belluso-F.Merkel, op.cit., pag. 22.</ref>
 
===Il ritiro dalle scene===
Mina sembra sempre più interessata al ruolo di madre piuttosto che a quello di donna di spettacolo. Nel [[1977]] gira gli ultimi "Caroselli" per la "Tassoni"; nel [[1978]] inizia in radio "Incontri musicali del mio tipo", con cadenza quindicinnale. Mantiene stabile l'attività discografica col doppio album di fine anno, un [[45 giri]] ogni estate e un ''Del mio meglio'' ogni due anni. Intanto proliferano le ristampe economiche dei suoi vecchi successi.
Nell'estate del [[1978]], dopo ben sei anni di assenza dai concerti, Mina torna improvvisamente a cantare nella tenda di "Bussola Domani", sempre di Sergio Bernardini, che è riuscito a convincerla a quello che viene salutato dal pubblico e stampa come il trionfo di una ''Grande''. Purtroppo le serate vengono interrotte, dopo 13 "esauriti" (e prima che la RAI avesse fatto le riprese), perchè Mina si ammala. Di questi concerti rimangono stupende fotografie che la vedono sudare, soffrire, ridere, esaltarsi, in mezzo ad un pubblico in completo delirio accorso da ogni parte d'Italia, e il disco doppio ''[[Mina Live '78]]'', che rimane la pietra miliare della sua discografia. Bionda, grassa, imponente, con la voce al meglio delle sue possibilità, una carica umana e un calore prorompenti: questa è l'ultima immagine di Mina cantante.
Da allora rimane oggetto delle più demenziali illazioni, che troppo spesso sfiorano la calunnia, offerte dai giornali rosa, intenti a inseguire la sua vita privata, nel tentativo di mortificare una carriera che non ha eguali nella storia della musica leggera.<ref>P.Belluso-F.Merkel, op.cit., pag.23.</ref>
 
[[Immagine:Mina Teatro 10 f60.jpg|thumb|left|180px|Mina a Teatro 10 nel 1972]]
 
[[Immagine:Mina Pizzi f59.jpg|thumb|right|Mina e Nilla Pizzi a Milleluci nel 1974]]
 
===Gli anni più recenti===
Anche dopo il ritiro dalle scene, molte sue canzoni diventano grandi successi, tra cui si ricordano ''Anche un uomo'' ([[1979]]), sigla del [[Rischiatutto]]; ''Morirò per te'' (che nel [[1982]] riesce ad entrare addirittura tra i primi 100 singoli della classifica [[dance]] americana di [[Billboard]]); ''Rose su rose'', scritta dal figlio ([[1984]]); ''Questione di feeling'' ([[1985]]), duetto con [[Riccardo Cocciante]]; ''Via di qua'' ([[1986]]), duetto con [[Fausto Leali]]; ''Neve'' ([[1992]]), che innaugura la collaborazione con gli [[Audio 2]]; ''Volami nel cuore'' ([[1996]]), nonché tutto il disco ''[[Mina Celentano]]'', realizzato nel [[1998]] col suo storico collega "molleggiato" [[Adriano Celentano]]; fino alle più recenti ''Oggi sono io'' ([[2001]], cover di [[Alex Britti]]), ''Portati via'' ([[2005]]) e ''Mogol-Battisti'' ([[2006]]).
 
Dal [[1979]] al [[1995]] Mina pubblica un doppio disco all'anno, alternando ''cover'' e brani inediti. Nel [[1996]] Mina dedica - con un significativo gesto d'amore - un singolo album discografico alla sua città d'adozione: ''[[Cremona (album)|Cremona]]''. Da questo momento la sua produzione si diversifica alternando album di brani inediti a monografie dedicate a generi musicali (Napoli, musica sacra) o autori celebri ([[Beatles]], [[Frank Sinatra]], [[Domenico Modugno]], [[Renato Zero]]). Intanto, chiude la lunga collaborazione artistica con Tallarini e per le copertina si affida a Mauro Balletti.
Stabilitasi definitivamente a [[Lugano]] (dove si era trasferita alla fine degli anni Sessanta), chiede, ottenendola il [[10 dicembre]] [[1990]], la cittadinanza [[Svizzera|elvetica]].
Nel [[2001]] la cantante torna a sorpresa sulle scene, ma solo attraverso [[Internet]], sul portale [[Wind]], dove vengono trasmesse le riprese di alcune sessioni di registrazione. Dalle riprese verrà tratto il [[DVD]] ''Mina in studio''. L'evento, con un record di 15 milioni di contatti, è stato fra i più seguiti di tutti i tempi in Italia.
 
Il [[1 Giugno|1° Giugno]] [[2001]] viene insegnita dell'onoreficenza di [[Grande Ufficiale]] [[Ordine al merito della Repubblica Italiana|al merito della Repubblica]] dal [[presidente della Repubblica|presidente]] [[Carlo Azeglio Ciampi]].
 
Negli ultimi anni ha iniziato a collaborare con quotidiani e riviste in veste di opinionista. Scrive settimanalmente un articolo in prima pagina per ''[[La Stampa]]'' e tiene una rubrica sul settimanale ''[[Vanity Fair]]'', in cui risponde alle numerose lettere dei suoi fan.
[[Immagine:Mina Tassoni f62.jpg|thumb|left|Mina nei Caroselli Tassoni nel 1975]]
Nel [[2004]] esce ''[[Platinum Collection (Mina)|The Platinum Collection]]'', tripla raccolta di successi che supera le 600.000 copie vendute, comparendo regolarmente in classifica anche nei tre anni successivi.
 
=== Attualità===
 
Il [[31 gennaio]] [[2005]] (ma era già pronto per [[dicembre]] [[2004]]), esce ''[[Bula bula|Bula Bula]]'', con due singoli di successo (''Vai e vai e vai'' e ''Portati via''), e la ghost-track ''Fever'', sigla di apertura della trasmissione sportiva ''[[Quelli che il calcio]]''.
 
Nello stesso anno esce anche un tributo a [[Frank Sinatra]] intitolato ''[[L'allieva]]''.
 
Il [[10 gennaio]] [[2006]] si sposa con il cardiochirurgo Eugenio Quaini, con il quale conviveva da ormai venticinque anni. La cerimonia si è svolta in gran segreto a [[Lugano]]. Lo ha reso noto la stessa Mina in un suo articolo pubblicato su ''[[Vanity Fair]]''.
 
Nel [[2006]] pubblica l'album di inediti ''[[Bau (album)|Bau]]'', anticipato dal singolo ''Mogol-Battisti'' (rendendo omaggio alla mitica coppia della musica italiana), cantato in duetto con [[Andrea Mingardi]], il quale è anche autore di numerose canzoni del disco.
 
Nel [[2007]] duetta con [[Miguel Bosè]] rivisitando in lingua spagnola una delle sue canzoni più famose: ''Acqua e sale'' (''Agua y sal''), precedentemente cantata con [[Adriano Celentano]].
 
Il [[21 settembre]] [[2007]] esce l'album ''[[Todavia|Todavía]]'', che contiene 14 tracce, 12 delle quali sono versioni in lingua spagnola di alcuni dei suoi singoli più recenti, eccetto le storiche ''Parole parole'' e ''Un año de amor'': il disco debutta direttamente alla #1 della [[FIMI|classifica degli album più venduti]].
 
A novembre dello stesso anno, esce anche un duetto con [[Giorgia (cantante)|Giorgia]] in ''Poche parole'', brano contenuto all'interno di ''[[Stonata]]'', album della cantante romana.
 
Il [[24 giugno]] [[2008]], [[La Repubblica]] riporta la notizia che Mina e [[Ornella Vanoni]] incideranno insieme un brano inedito, che successivamente risulterà essere scritto da [[Andrea Mingardi]]: ''Amiche mai''<ref>Rory Cappelli e Gino Castaldo, [http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/mina-vanoni/mina-vanoni/mina-vanoni.html?ref=search "La Vanoni canta con Mina: è la prima volta insieme"], La Repubblica, [[24 giugno]] [[2008]]. <small>Consultato il 29 giugno 2008.</small></ref>.
 
Per i cinquant'anni di carriera, la [[RAI]] realizza una collana di 10 [[DVD]] (''Mina - Gli anni Rai'') col meglio delle sue apparizioni televisive, dagli esordi al [[1978]].
 
Il [[28 novembre]] [[2008]] uscirà il suo nuovo album di inediti, distribuito dalla [[Sony BMG]].
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Grande_ufficiale_OMRI_BAR.svg
|nome_onorificenza=Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=[[1 Giugno|1° Giugno]] [[2001]]. Di iniziativa del [[Presidente della Repubblica]].
}}
 
==Record, statistiche e curiosità==
{{curiosità}}
*La ''Tigre di [[Cremona]]'' componeva un ideale gruppo "zoologico" con le migliori voci femminili degli anni '60/'70. Ricordiamo: [[Milva]], soprannominata la ''Pantera di [[Goro]]''; [[Iva Zanicchi]], detta l´''Aquila di [[Ligonchio]]''; [[Alice]], soprannominata ''La Cerbiatta di [[Forlì]]'' dati i suoi grandi occhi, [[Orietta Berti]], detta l´''Usignolo di [[Cavriago]]''; e [[Nada (cantante)|Nada]], ''Il Pulcino del [[Rosignano Marittimo|Gabbro]]'', per la giovane età che aveva al suo esordio.
 
*Nonostante i vari film da lei interpretati, Mina non ha mai voluto trasformarsi in un'attrice vera e propria, nonostante le proposte di valore non le siano mai mancate. La più celebre (rifiutata dalla stessa cantante) fu quella propostale da [[Federico Fellini]] per "''[[Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet|Il viaggio di G. Mastorna]]''" (pellicola poi mai realizzata).
 
*Dal [[1958]] a oggi, il [[2004]] è stato l'unico anno in cui Mina non ha pubblicato nessun nuovo brano.
 
*La [[PDU (Platten Durcharbeitung Ultraphone)|PDU]], sua storica etichetta, ha cambiato quattro diverse distribuzioni: [[Durium]] (fino al [[1970]]), [[EMI]] (dal [[1970]] fino al [[1996]]), [[Rti Music]] (dal [[1996]]) e di conseguenza [[Sony Music]], attuale [[Sony BMG]], che ha rilevato il catalogo RTI, diventata nel frattempo [[S4]].
 
*Mina è il personaggio che ha avuto più copertine sullo storico settimanale ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]'': dalla prima nel [[1959]] alla più recente del [[2002]], se ne contano in tutto 70<ref>[http://www.sorrisi.com/sorrisi/scheda/art023001006810.jsp Tutte le copertine di Sorrisi e Canzoni TV dedicate a Mina]</ref>.
 
*È anche l'artista più presente in assoluto nelle classifiche di vendita italiane: secondo una ricerca del [[1996]], la somma di tutte le sue presenze in [[hit parade]] arrivava a più di 15 anni.
 
*L'[[album discografico|album]] più venduto è stato "[[Mina Celentano]]", con 1.600.000 copie.
 
*La migliore imitazione di Mina è stata proposta da [[Loretta Goggi]] (dalla fine degli [[anni settanta]] in poi), che ne ha un po' codificato lo schema caricaturale, utilizzato in séguito anche da altri imitatori. A partire dal [[2006]], [[Lucia Ocone]] ne ha proposto una nuova imitazione, presentata all'interno del [[reality show]] musicale "''[[Music Farm]]''", nella quale Mina, in una sala di registrazione, canta svogliatamente le cose più improbabili, pur di far uscire nuovi dischi.
 
*Alcuni dei maggiori brani di successo, incisi tra [[1992]] e [[2003]], sono firmati dagli [[Audio2]], band lanciata dal [[produttore discografico]] [[Massimiliano Pani]], figlio di Mina.
 
*Il tema della canzone di Mina ''Canto largo'', contenuta nell'album "[[Olio (album)|Olio]]", è la [[sigla]] [[TV]] della [[soap opera]] di [[Canale 5]] "''[[Vivere (soap opera)|Vivere]]''".
 
* Ancora oggi può capitare di trovare delle fonti anagrafiche che, erroneamente, riportano «Annamaria Mazzini» come vero nome di Mina.
 
* Tifosa dell'[[Inter]], ha duettato con [[Javier Zanetti]] nella storica ''Parole parole'' ([[2007]]).
 
== Discografia ==
[[Immagine:Mina Celentano 1998.jpg|250px|thumb|right|Copertina del disco ''[[Mina Celentano]]'' - con 1.600.000 copie, l'album più venduto in assoluto della cantante (di fatto accreditato a «Mina & Adriano Celentano»).]]
{{Vedi anche|Discografia di Mina}}
{{vedi anche|Discografia estera di Mina}}
{{Vedi anche|Canzoni di Mina}}
 
==DVD==
*[[2001]] - ''[[Mina in studio]]''
*[[2003]] - ''[[Mina alla Bussola live '72]]''
*[[2003]] - ''[[Mina nei caroselli Barilla]]''
*[[2008]] - ''[[Mina gli anni Rai]]''
 
==Filmografia==
*[[1960]] - ''[[I Teddy Boys della canzone]]''
*[[1960]] - ''[[Madri pericolose]]''
*[[1960]] - ''[[Urlatori alla sbarra]]''
*[[1960]] - ''[[Juke box urli d'amore]]''
*[[1961]] - ''[[Mina... fuori la guardia]]''
*[[1961]] - ''[[Io bacio... tu baci]]''
*[[1962]] - ''[[Universo di notte]]''
*[[1962]] - ''[[Das haben die Mädchen gern]]''
*[[1962]] - ''[[Appuntamento in Riviera]]''
*[[1964]] - ''[[Silvester Show]]'' (TV)
*[[1967]] - ''[[Per amore... per magia...]]''
 
== Bibliografia ==
* [[1980]] - ''[[Mina, come sono]]'' di [[Gianni Pettenati]] (Virgilio editore)
* [[1983]] - ''[[Mina, la voce]]'' di [[Mario Guarino]] (Forte editore)
* [[1983]] - ''[[Unicamente Mina]]'' di [[Flavio Merkel]] e Paolo Belluso (Gammalibri)
* [[1983]] - ''[[La leggendaria Mina]]'' di PDU Italiana Edizioni Musicali S.r.l./Curci (Editore: PDU Italiana Edizioni Musicali S.r.l./Curci)
* [[1986]] - ''[[Mina. Storia di un mito]]'' di [[Nino Romano]] (Rusconi editore)
* [[1990]] - ''[[Mina nelle fotografie di Mauro Balletti]]'' (Campanotto editore)
* [[1992]] - ''[[Mina - Le immagini e la storia di un mito]]'' di AA.VV. (Eden editore)
* [[1996]] - ''[[Mina - Mito e mistero]]'' di [[Nino Romano]] (Sperling & Kupfer)
* [[1997]] - ''[[Mina - I miti]]'' di Antonella Giola e Daniela Teruzzi con Gherardo Gentili (Arnoldo Mondadori Editore)
* [[1998]] - ''[[Mina - I mille volti di una voce]]'' di [[Romy Padovano]] (Arnoldo Mondadori Editore)
* [[1998]] - ''[[Divina Mina]]'' di [[Dora Giannetti]] (ed. Zelig)
* [[1998]] - ''[[Mina (libro)|Mina]] di [[Roberta Maresci]] (Gremese editore)
* [[1998]] - ''[[Mina - Una forza incantatrice]]'' di Autori Vari, curato da Franco Fabbri e Luigi Pestalozza (Euresis editore)
* [[1999]] - ''[[Mina - La sua vita, i suoi successi]]'' di [[Gianni Lucini]] (Sonzogno editore)
* [[1999]] - ''[[Mina, il mito]]'' (Tempo Libro editore)
* [[1999]] - ''[[Studio Mina]]'' a cura di [[Flaviano De Luca]] (Elle U Multimedia)
* [[2001]] - ''[[Mina disegnata fotografata]]'' -Copia d'autore-
* [[2001]] - ''[[Mina: Gli anni Italdisc 1959 - 1964]]'' (Archivio e ricerca del materiale: Marco Castiglioni, Fulvio Fiore e Maurizio Maiotti. Testi: Marco Castiglioni e Fulvio Fiore. Stesura testi: Stefania Fiore, Barbara Alari. Grafica: Maurizio Maiotti) (Satisfaction editore)
* [[2005]] - ''[[Mina 1958 - 2005 Ancora insieme]]'' di [[Marcello Bufacchi]] (Editori Riuniti)
* [[2005]] - ''[[Mina talk. Vent'anni di interviste. 1959-1979]]'' di [[Fernando Fratarcangeli]] (Coniglio editore)
* [[2006]] - ''[[Mina, il fascino della tigre]]'' di Irene Ghea (Edizioni Ferdinando Lo Vecchio)
* [[2007]] - ''[[Mina prima di Mina]]'' di [[Tato Crotti]] e [[Giovanni Bassi]] (Rizzoli)
 
==Cover==
Le canzoni di Mina sono state oggetto negli anni di numerose [[cover]] da parte di svariati artisti italini e stranieri.
Tra questi:
* nel 1960 [[Dalida]] canta ''Le petit clair de lune'', cover di ''Tinterella di luna'';
* nel 1961 [[Dalida]] canta ''Dix mille bulle bleues'', cover di ''Mille bolle blu'';
* nel 1961 [[Dalida]] canta ''Comme une symphonie'', cover di ''Come sinfonia'';
* nel 1965 [[Dalida]] canta ''Les nuits sans toi'', cover di ''E se domani'';
* nel 1966 [[Françoise Hardy]] canta ''Je changerais d'avis'', cover di ''Se telefonando'';
* nel 1967 [[Dalida]] canta ''La banda'' [[cover]] di ''A banda'';
* nel 1968 [[Sarah Vaughan]] canta ''Che vale per me'';
* nel 1968 [[Shirley Bassey]] e [[Dionne Warwick]] cantano ''[[La voce del silenzio]]''
* nel 1969 [[Dalida]] canta ''Zoum zoum zoum'', cover di ''Zum um zum'';
* nel 1973 [[Dalida]] canta con [[Alain Delon]] ''Paroles paroles'', cover di ''Parole parole'' (poi interpretata da Delon anche con [[Céline Dion]]) e la versione tedesca, ''Worte nur Worte'' con [[Friedrich Schaetter]]
* nel 1973 [[Shirley Bassey]] incide ''Never, never, never'', cover di ''Grande, grande, grande'';
* nel 1981 [[Ivan Cattaneo]] realizza una cover di ''Una zebra a pois'', inclusa nel suo [[album discografico|album]] ''[[2060 Italian Graffiati]]'';
* nel 1985 [[Ajda Pekkan]], una delle maggiori cantanti turche, realizza le cover di ''Senza fiato'' e di ''Ancora ancora ancora'';
* nel 1995 [[Francesca Schiavo]] partecipa alla trasmissione televisiva ''Mina contro Battisti'', interpretando i brani ''L'importante è finire'' e ''La banda'', canzoni che saranno inserite nell'omonimo album che guadagna il Disco di platino;
* nel 1997 [[Céline Dion]] incide un intenso duetto con [[Luciano Pavarotti]], ''I hate you then i love you'' (versione in inglese di ''Grande grande grande''), includendolo nel suo disco ''Let's talk about love'';
* nel 1997 [[Ornella Vanoni]] realizza una cover di ''Bugiardo e incosciente'', inclusa nel suo [[album discografico|album]] [[Argilla]];
* nel 1998 i [[Delta V]] reinterpretano ''[[Se telefonando]]'', pubblicata come [[singolo]] e poi nell'album [[Spazio (album)|Spazio]];
* nel 1999 [[Giorgia]] reinterpreta in chiave soft ''[[Il cielo in una stanza]]'', pubblicata come [[singolo]] e poi nell'album [[Girasole]];
* nel 2000 [[Mónica Naranjo]], importante artista spagnola, incide [[Minage]] un intero disco omaggio a Mina, sua icona di canto, con ben 9 cover e perfino un [[duetto]]: ''El se encuentra entre tu y yo'';
* nel 2001 [[Daniela Pedali]] rilegge in una sorprendente chiave [[R&B]] ''[[La voce del silenzio]]'', pubblicata come singolo e successivamente inclusa in ''Libera'', il disco d'esordio della virtuosa artista pugliese, e nel 2004 incisa in lingua spagnola (''La voz del silenzio'') per il mercato [[latino]] americano nell'album ''Amore''.
* nel 2002 [[Franco Battiato]] realizza una cover di ''[[Il cielo in una stanza]]'', inclusa nel suo album [[Fleurs]];
* nel 2002 la cantante americana [[Cheryl Porter]] realizza l'album ''Mina in black'', un intero album omaggio a Mina, contenente 12 cover riarrangiate in versione jazz e blues, alcune in Italiano altre tradotte in inglese;
* nel 2005 [[Fiorello]] reinterpreta ''Città vuota'', pubblicandola anche come [[singolo]] estivo;
* nel 2005 [[Simona Bencini]] reinterpreta ''L'importante è finire'', contenuta nel suo primo album da solista "Sorgente";
* nel 2005 i [[Negramaro]] incidiono ''L'immensità'';
* nel 2005 i [[Sikitikis]] reinterpretano ''L'importante è finire'' per il loro album d'esordio ''Fuga dal deserto del Tiki'';
* nel 2006 [[Massimo Ranieri]] incide ''La voce del silenzio'' in duetto con [[Jenny B]], cantandola nel suo programma televisivo [[Canto perché non so nuotare...da 40 anni]] da cui prende il titolo il relativo album;
* nel 2006 [[Claudio Baglioni]] realizza una cover di ''Se telefonando'';
* nel 2007 i Vanessa and the O's realizzano una cover di ''[[Se telefonando]]'' in [[Lingua francese|francese]], intitolata "Je changerais d'avis";
* nel 2007 [[Irene Grandi]] reinterpreta in chiave [[pop-rock]] ''[[Sono come tu mi vuoi]]'', pubblicandola come [[singolo]] e nella raccolta [[irenegrandi.hits]];
* nel 2007 [[Andrea Bocelli]] reinterpreta ''[[La voce del silenzio]]'', pubblicandola per il mercato [[europeo]] come [[singolo]] e nella raccolta "Vivere - The best of Andrea Bocelli";
* nel 2008 [[Mietta]] regala nei suoi live una memorabile e graffiante versione di ''Io e te da soli''.
 
==Note==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Elenco degli artisti musicali per maggiori vendite]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q=Mina|etichetta=Mina}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.minamazzini.com Sito ufficiale]
*{{Dmoz|World/Italiano/Arte/Musica/Artisti/M/Mina}}
*[http://www.minafanclub.it Il Mina Fan Club ufficiale]
*[http://www.ondewebzine.blogspot.com/ OndeWebzine | Fun4Fan]
*[http://www.minafanclub.it/storia/storia.html Le origini del Mina Fan Club] (a cura di [[Flavio Merkel]], 1994)]
*[http://vrm.vrway.com/projects/minainvaticano/italiano/default.html Mina canta nelle Basiliche del Vaticano]
*[http://staseraioqui.altervista.org Mina - Stasera io qui]
*{{en}} [http://www.readysteadygirls.eu/#/mina/4523211977 Mina su Ready Steady Girls!]
*[http://it.youtube.com/watch?v=7DDGxc4LPQA&feature=related Mina e Celentano: "Siamo la coppia più bella del mondo" (da You Tube)]
 
{{Discografia di Mina}}
 
{{Portale|biografie|Donne nella storia|Musica}}
 
{{Comuni della provincia di Barcellona}}
[[Categoria:Cantanti pop]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Conduttori televisivi italiani]]
{{Portale|Spagna}}
[[Categoria:Gruppi e musicisti della Lombardia]]
[[Categoria:Personalità legate a Cremona]]
[[Categoria:Personalità legate a Busto Arsizio]]
[[Categoria:Artisti musicali italiani con oltre 50 milioni di dischi venduti]]
 
[[Categoria:Ripollet| *]]
[[bs:Mina (pjevačica)]]
[[ca:Mina (cantant)]]
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