Città Vecchia (Baku) e Teopompo: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua}}
{{UNESCO
{{Bio
|tipoBene = patrimonio
|Nome = Teopompo
|nome = Città-fortezza di Baku con il Palazzo di Shirvan Shah e la Torre della Vergine
|Cognome =
|nomeInglese = Walled City of Baku with the Shirvanshah's Palace and Maiden Tower
|PostCognomeVirgola = figlio di Damasistrato
|immagine =
|PreData = {{lang-grc|Θεόπομπος|Theòpompos}}
|anno = 2000
|Sesso = M
|tipologia = Culturali
|LuogoNascita = Chio
|pericolo= [[2003]]-[[2009]]
|LuogoNascitaLink = Chio (isola)
|criterio = (iv)
|GiornoMeseNascita =
|link = 958
|AnnoNascita = ''anno discusso''
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 320 a.C.
|Epoca = IV a.C.
|Attività = storico
|Nazionalità = greco antico
}}
== Biografia ==
La '''Città Vecchia''' oppure '''Città Interna''' ({{azero|İçəri Şəhər}}) è il centro storico di [[Baku]]. Nel dicembre del [[2000]] la Città Vecchia di [[Baku]] incluso il [[Palazzo degli Shirvanshah]] e la [[Torre della Vergine]] vennero riconosciuti dall'[[UNESCO]] come [[Patrimonio dell'umanità]].
Nacque a Chio forse nel 404/3 a.C. o forse nel 378/7 a.C.<ref name="pauly">Cfr. [http://referenceworks.brillonline.com/entries/brill-s-new-pauly-supplements-i-2/theopompus-of-chios-COM_0221 New Pauly]; Fozio, Biblioteca, cod. 176,120b19-30; Suda, θ 172.</ref> e visse a lungo alla corte di [[Filippo II di Macedonia]]. Secondo [[Fozio di Costantinopoli|Fozio]] sarebbe stato cacciato insieme al padre per essere filospartano e sarebbe riuscito a riottenere la cittadinanza solo grazie a una lettera di [[Alessandro Magno]].<ref>Syll3 283. Immagine del calco, testo e traduzione disponibili su [http://www.csad.ox.ac.uk/Chios/Alexander.html questo sito]</ref>.<br>Venuti a mancare i vincoli dell'intercessione di Alessandro alla morte di quest'ultimo, Teopompo sarebbe dovuto ripartire da Chio e si sarebbe presentato alla corte dei [[Tolemei]], tuttavia senza esservi accettato. Si discute tuttavia sull'attendibilità di questa notizia, poiché sembra provenire da una tradizione aneddotica tarda, poi confluita in Fozio.<br>
Secondo una lunga tradizione, ormai spesso messa in dubbio, Teopompo, insieme ad [[Eforo di Cuma]], sarebbe stato allievo della [[scuola sofista]] di [[Isocrate]].<ref name="testimonia">Cfr. l'edizione di [[Felix Jacoby]] (''[[Die Fragmente der griechischen Historiker|FGrHist]]'' 115.</ref> Oltre che storico, fu di certo anche celebre e prolifico retore.
 
== StoriaOpere ==
Secondo i [[frammento (filologia)|frammenti]] a nostra disposizione,<ref>''[[Die Fragmente der griechischen Historiker]]'', 115 F 25.</ref> Teopompo vantava per sé stesso una certa fama e produttività: {{tutto attaccato|20 000}} righe di [[Epidittico|discorsi epidittici]] e {{tutto attaccato|150 000}} di storiografia.
[[File:Tağlı ibadətgah İçərişəhər.jpg|thumb|upright=0.7|left|Un Tempio Pagano nella Città interna]]
Si pensa che la Città Vecchia inclusa la Torre della Vergine risalgano al [[XII secolo]]. Alcuni ricercatori sostengono che le costruzioni appartengano addirittura al [[VII secolo]]. La questione tuttavia rimane ancora aperta.<ref>[http://www.azer.com/aiweb/categories/magazine/82_folder/82_articles/82_ichari_shahar.html Mir Teymur. ''Ichari Shahar - The Heart of Baku: A Living Monument from the Middle Ages.'' '''Azerbaijan International''', Summer 2000]</ref>
 
*L’''Epitome di [[Erodoto]]'', di cui parla la tradizione, pare essere stata, in realtà, un estratto composto a partire dallo scheletro della [[Storie (Erodoto)|narrazione erodotea]]<ref name="christ">Christ 1993.</ref>.
Durante il periodo [[medioevo|medievale]] di [[Baku]], furono costruiti monumenti come [[Synyg Gala Minaret]] ([[XI secolo]]), le mura della fortezza e le torri (XI-XII secolo), la [[Torre della Vergine]], il [[Multani Caravanserai]] e [[Hajji Gayyib bathhouse]] (XI secolo), il [[Palazzo degli Shirvanshah]] ([[XV secolo|XV]]-[[XVI secolo]]), il [[Bukhara Caravanserai]] e [[Gasimbey bathhouse]] (XVI secolo)
*Le sue ''[[Elleniche (Teopompo)|Elleniche]]'' (in 12 libri) erano, invece, un proseguimento della ''[[Guerra del Peloponneso (Tucidide)|Guerra del Peloponneso]]'' di [[Tucidide]], dal [[411 a.C.|411]] al [[394 a.C.]], data della [[Battaglia di Cnido]], che segnava la fine dell'[[egemonia spartana]] sul [[mare Egeo]]. La narrazione di Teopompo, a quanto risulta, era molto dettagliata e assai più ampia di quella parallela delle ''[[Elleniche]]'' di [[Senofonte]]. Ne sono sopravvissuti , comunque, pochissimi frammenti, anche alcuni ritengono che le ''[[Elleniche di Ossirinco]]'' sarebbero proprio parti dell'opera di Teopompo.
*''Storie filippiche'' (Φιλιππικά). opera intrapresa verso la metà del IV secolo, interrompendo le ''Elleniche''. Si trattava una [[storia universale]] al cui centro si trovava la controversa figura di [[Filippo II di Macedonia]]: Più ampia è la documentazione rimastaci di questa narrazione che copriva gli eventi dall'ascesa al potere di Filippo nel 359, fino alla sua morte nel 336. <br>Era un'opera estremamente vasta (ben 58 libri), con una grande quantità di digressioni anche [[geografia|geografiche]], culturali, [[mitologia|mitologiche]] e persino storie fantastiche e racconti favolosi (in questo Teopompo si poneva sulla scia di [[Erodoto]])<ref>Cfr. ''quamquam et apud Herodotum patrem historiae et apud Theopompum sunt innumerabiles fabulae'' ([[Cicerone]], ''[[De legibus]]'', I 1, 5).</ref>. Nell'opera Teopompo trattava anche delle [[storia della Sicilia greca|vicende della Sicilia]], dell'[[Magna Grecia|Italia]], della [[storia della Sèagna|Spagna]], della [[Persia]].
 
Scrisse anche, secondo le testimonianze antiche, un'opera ''Sulle ricchezze saccheggiate a Delfi'' e una ''Contro Platone'' che, tuttavia, potrebbero essere state parti delle ''Filippiche''. Molto nota è la digressione sui Demagoghi ateniesi del X libro, che prendeva spunto dall'opera di [[Stesimbroto di Taso]] e conobbe una propria indipendente fortuna.
Nel 1806 quando [[Baku]] venne occupata dal [[Impero russo]], la Città Vecchia contava 500 case, 707 negozi e una popolazione di 7.000 persone (allora la Città Vecchia era l'unico distretto di [[Baku]]). Tra il 1807 e il 1811 le mura della città furono riparate e la città aveva due porte, la Porta Salyan e la Porta Shemakha. La città era protetta grazie alle decine di cannoni installati sulle mura. Il [[porto]] fu riaperto al commercio nel 1809.<ref>Фатуллаев, Шамиль. Градостроительство Баку XIX - Начала XX Веков. Баку, Институт архитектуры и искусства Академии наук АзССР, 1978</ref>
 
== Metodo e stile ==
Proprio in quel periodo [[Baku]] cominciò ad estendersi oltre le mura della Città Vecchia, dopodiché nacquero i termini come "Città Interna" (in [[Lingua azera|azero]] İçəri Şəhər) e "Città Esterna" (in [[Lingua azera|azero]] Bayır Şəhər). Riferendosi a quegli anni [[Huseyn Gulu Srabski]] scrisse nei suoi diari:<ref>Sarabski, Hüseynqulu. Köhnə Bakı. Bakı, 1958</ref>
Per Teopompo il lavoro di storico non è secondario rispetto a quello di retore.<ref name="parergon">[http://remacle.org/bloodwolf/historiens/denys/pompee.htm Ad Pomp.] 6, 2-3 FGrHist 115 T 20 e F 26</ref> Sappiamo della meticolosità messa nella ricerca, dell'attenzione all'[[autopsia]]<ref name="adpomp">[[Dionigi di Alicarnasso]], ''ad Pompeium'' 6</ref> come metodo di accertamento delle [[fonti storiche]] e di un interesse per l'[[epigrafia greca|epigrafia]] e i documenti come fonte per la [[storiografia greca|storiografia]]. D'altro canto, Teopompo era noto per aver preso parti di opere da altri e per raccontare fatti cambiando di volta in volta i nomi dei protagonisti. Nelle opere di Teopompo era riconosciuta una certa abilità nella caratterizzazione dei personaggi e dei loro stati d'animo.
 
Un aspetto moralistico pervade l'intera opera: numerosi politici sono accusati di depravazione morale, in particolare i [[demagoghi]] [[Atene|ateniesi]]. Si rivelano così le tendenza aristocratico-conservatrici di Teopompo, abbinata a sentimenti filo[[sparta]]ni. Più avanti egli vide concretizzarsi il suo ideale politico in una [[monarchia]] patriarcale, il cui rappresentante ideale era Filippo.
{{citazione|''Baku fu divisa in due sezioni: la Città Interna e la Città Esterna. La Città Interna fu la parte più importante. Gli abitanti della Città Interna furono considerati i nativi di [[Baku]]. Nella Città Interna i bazar, negozi e le moschee si trovarono a distanze molto brevi una dall'altra. Venne costruita persino una chiesa utilizzata dai militari russi che controllavano la città. I residenti della Città Interna si consideravano superiori a quelli che abitarono fuori dalle mura chiamandoli "persone a piedi nudi della Città esterna"''}}
 
Teopompo ebbe vastissima fortuna nell'antichità e divenne uno degli [[storiografia greca|storiografi greci]] più letti; nonostante ciò, a un certo punto le sue opere andarono quasi completamente perdute. Il giudizio moderno è meno positivo, per un modo di procedere riconducibile soprattutto all'interesse per il meraviglioso, alla forma [[retorica]] e alle esagerazione [[Moralismo|moralistiche]].
Con l'arrivo dei russi il profilo architettonico della Città Vecchia cambiò sostanzialmente. Nel corso del [[XIX secolo]] e agli inizi del [[XX secolo|XX]] vennero realizzati molti edifici di foggia europea negli stili [[barocco]] e [[architettura gotica|gotico]].
 
== Note ==
Nel 1865, un tratto delle mura situate sul mare venne demolito e il materiale utilizzato per la costruzione di edifici nella Città Esterna. Il denaro ricavato dalla vendita di tale materiale (44.000 rubli) venne utilizzato per costruire il [[Baku Boulevard]] e nel 1867 vide la luce la prima fontana di Baku proprio sul Boulevard.
<references/>
 
== Bibliografia ==
In questo periodo vennero realizzate altre due porte, una delle quali è la [[Taghiyev Gate]] (1877). La costruzione di nuove porte e passaggi continuò nel periodo [[unione Sovietica|sovietico]].
*{{cita libro|autore=Teopompo|titolo=Elleniche: Libro II|curatore=[[Luciano Canfora]], Rosa Otranto, Aldo Corcella e Giuseppe Carlucci|editore=Dedalo|anno=2013|città=Bari|isbn=978-88-220-5820-1|cid=Commento a Teopompo}}
 
*Teopompo di Chio. ''Filippiche'' (Fozio, ''Biblioteca'', cod. 176), a cura di Gabriella Ottone; testo critico e introduzione a cura di Antonio Luis Chávez Reino, Tivoli, Edizioni Tored, 2018, ISBN 978-88-99846-25-1.
== Distretti ==
*{{Cita libro|editore= Les Belles Lettres| isbn = 2-251-32637-5|cognome= Pédech|nome= Paul|titolo= Trois Historiens Méconnus: Théopompe, Duris, Phylarque|città= Paris|serie= Collection d'études anciennes|data= 1989}}
[[File:İçərişəhər 1.jpg|thumb|upright=1.5|Un via della Città Interna]]
*{{Cita libro|pp= 149–170|cognome= Murray|nome= Gilbert|titolo= Greek Studies|capitolo= Theopompus: or the Cynic as Historian|città= Oxford|data= 1964}}
La Città Vecchia venne suddivisa in diversi quartieri, strutturati anche come divisioni sociali. In alcuni casi i quartieri presero il nome delle moschee locali: per esempio quartiere della Juma Mosque, Shal Mosque, Mahammadyar Mosque, etc.<ref>[http://azeri.org/Azeri/az_latin/manuscripts/old_baku/english/old_baku_english.html Alakbarov, Farid. ''Baku's Old City: Memories of How It Used to Be''. '''Azerbaijan International''', Autumn 2002].</ref>
*{{Cita libro|editore= McGill-Queen's University Press|cognome= Shrimpton|nome= Gordon Spencer|titolo= Theopompus the Historian|città= Montreal|data= 1991}}
 
*{{Cita libro|editore= Clarendon Press| isbn = 0-19-814079-7|cognome= Flower|nome= Michael Attyah|titolo= Theopompus of Chios: History and Rhetoric in the Fourth Century BC|città= Oxford|data= 1994}}
=== Lista dei Distretti ===
*{{Cita pubblicazione|cognome= Reed|nome= Kathleen|titolo= Theopompus of Chios: history and oratory in the fourth century|data= 1979}}
* ''Seyyids'', quartiere dei preti
*{{Cita pubblicazione| issn = 0009-840X|volume= 22|numero= 4|pp= 118–122|cognome= Roberts|nome= W. Rhys|titolo= Theopompus in the Greek Literary Critics|rivista= The Classical Review|accesso=6 aprile 2012|data= 1908|url= https://www.jstor.org/stable/694949| jstor = 694949}}
* ''Aghshalvarlilar'', quartiere dei nobili
*{{Cita pubblicazione| issn = 0009-8388|volume= 43|numero= 1|pp= 47–52|cognome= Christ|nome= M. R.|titolo= Theopompus and Herodotus: A Reassessment|rivista= The Classical Quarterly|serie= New Series|accesso=20 febbraio 2012|data= 1993|url= https://www.jstor.org/stable/639451| jstor = 639451}}
* ''Bozbashyemeyenler'', quartiere dei vegetariani
*{{Cita libro|editore= Center for Hellenic Studies; distributed by Harvard University Press, Cambridge|cognome= Connor|nome= W. R.|titolo= Theopompus and Fifth-Century Athens|città= Washington|serie= Publications of the Center for Hellenic Studies|data= 1969}}
* ''Gemichiler'', quartiere degli armatori e dei marinai
*{{Cita pubblicazione| doi = 10.2307/2504503| issn = 0018-2656|volume= 9|numero= 1|pp= 86–109|cognome= Bruce|nome= I. A. F.|titolo= Theopompus and Classical Greek Historiography|rivista= History and Theory|accesso=5 gennaio 2014|data=1º gennaio 1970|url= https://www.jstor.org/stable/2504503| jstor = 2504503}}
* ''Hamamchilar'', quartiere degli addetti ai bagni pubblici
*{{Cita pubblicazione|volume= 4|numero= 2|pp= 107–114|cognome= Connor|nome= W. Robert|titolo= Theopompos’ Treatment of Cimon|rivista= Greek, Roman, and Byzantine Studies|accesso=10 gennaio 2014|data= 1963|url= https://openpublishing.library.duke.edu/index.php/grbs/article/viewArticle/12111}}
* ''Arabachilar'', quartiere dei carrettieri
*{{Cita pubblicazione|issn= 0031-8299|volume= 63|numero= 3-4|pp= 231–238|cognome= Krentz|nome= Peter|titolo= The Athenian Treaty in Theopompos F 153|rivista= Phoenix|accesso= 14 aprile 2012|data= 2009|url= http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=23073275|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140512215456/http://cat.inist.fr/?aModele=afficheN&cpsidt=23073275|dataarchivio= 12 maggio 2014|urlmorto= sì}}
* ''Noyutchuler'', quartiere dei lavoratori del petrolio
*{{Cita libro|editore= Il Melangolo| isbn = 88-7018-037-9|cognome= Ferretto|nome= Carla|titolo= La Città Dissipatrice: Studi Sull'excursus Del Libro Decimo Dei Philippika Di Teopompo|città= Genova|serie= Università ; Series historica|data= 1984}}
* ''Juhud Zeynallilar'', quartiere ebraico
*{{Cita libro|editore= e typographeo Clarendoniano|cognome= Grenfell|nome= Bernard P|coautori= Arthur S Hunt|titolo= Hellenica Oxyrhynchia: Cvm Theopompi Et Cratippi Fragmentis|città= Oxonii|serie= Scriptorum classicorum bibliotheca Oxoniensis. [S.g.]|data= 1909}}
* ''Lezgiler'', quartiere degli armaioli e fabbri [[Daghestan]]i
*{{Cita libro|editore= Hiersemann| isbn = 978-3-7772-1000-1|cognome= Gauger|nome= Barbara|titolo= Fragmente der Historiker: Theopomp von Chios|città= Stuttgart|serie= Bibliothek der griechischen Literatur ; Bd. 70 : Abteilung Klassische Philologie ; Bibliothek der griechischen Literatur|data= 2010}}
* ''Gilaklar'', quartiere dei mercanti di [[Gilan]]
*{{Cita conferenza|conferenza= Atti dell’incontro internazionale. Vercelli, 6-7 novembre 2008.|pp= 207–266|curatore= G. Vanotti (ed.)|cognome= Chávez Reino|nome= A.|articolo= Echos de Theopompo en la Suda|titolo= Il Lessico Suda e gli storici greci in frammenti.|città= Tivoli|data= 2010}}
 
*{{Cita libro|editore= Center for Hellenic Studies| isbn = 978-0-674-42834-8|cognome= Parmeggiani|nome= Giovanni|titolo= Between Thucydides and Polybius: The Golden Age of Greek Historiography|città= Cambridge, Massachusetts ; London, England|data=5 maggio 2014}}
=== Infrastruttura sotterranea ===
*{{Cita libro|editore= Tored| isbn = 88-88617-16-7|altri= Silvio Accame, Eugenio Lanzillotta, Virgilio Costa, Gabriella Ottone (eds.)|titolo= Tradizione E Trasmissione Degli Storici Greci Frammentari in Ricordo Di Silvio Accame: Atti Del II Workshop Internazionale, Roma, 16-18 Febbraio 2006|città= Tivoli (Roma)|serie= Themata|data= 2009}}
Nel [[2008]] venne scoperto un sottopassaggio del XIX secolo mentre si lavorava alla ristrutturazione del Vahid park. Gli operai si addentrarono nel tunnel per circa 200 metri ma a quel punto lo stesso era ostruito.
*Gabriella Ottone, ''Suda, s.v. Theopompos [Th 172 Adler]. Vexatae quaestiones'', in G. Vanotti (ed.), ''Il lessico Suda e gli storici greci in frammenti'''.''' Atti dell'Incontro internazionale. Vercelli, 6-7 novembre 2008'', Themata 6,Tivoli, Edizioni Tored, 2010, pp.&nbsp;267–293.
A giudicare dalle fotografie scattate in grotta, il tunnel era costruito molto bene, le pareti, il soffitto e il pavimento della galleria erano realizzati con pietra bianca segata. I lavoratori trovarono una manciata di monete del periodo sovietico, che lasciarono intendere il tunnel fosse stato ancora abitato almeno 20 anni prima della scoperta.<ref>[http://www.today.az/news/society/48217.html Ancient underpass discovered near Icheri Sheher - PHOTO]</ref>
*Gabriella Ottone, ''Agli estremi della tradizione. Questioni di cronologia teopompea''''',''' in F. Gazzano, G. Ottone, L. Santi Amantini (eds.), ''Ingenia Asiatica. Fortuna e tradizione di storici d'Asia Minore.'' ''Atti della I Giornata di studio sulla storiografia greca frammentaria.'' ''Genova, 31 maggio 2007'', Themata 3,Tivoli, Edizioni Tored, 2009, pp.&nbsp;123–153.
 
*{{Cita pubblicazione|numero= 29|pp= 129–144|cognome= Ottone|nome= Gabriella|titolo= Per una nuova edizione dei frammenti di Teopompo di Chio: riflessioni su alcune problematiche teoriche e metodologiche|rivista= Ktèma|accesso=6 gennaio 2014|data= 2004|url= http://dialnet.unirioja.es/servlet/articulo?codigo=1201353}}
Secondo lo studioso [[Vitaly Antonov]], nel tardo [[XVIII secolo]] Baku fu il centro caucasico del movimento rivoluzionario, e il tunnel era un rifugio per il governatore in caso di tumulti che fossero scoppiati in città. Un'altra versione è che questo tratto è uno dei molti, che portava all'antico [[Sabayil Castle]], inondato dal [[Mar Caspio]]. Ci sono diversi tunnel sotterranei che dai palazzi di Shirvan Shah e Synykh Gala, situati in Icheri Shekher, portavano verso il mare. Synykh Gala era una moschea del XV secolo, ai tempi del [[Shah Ismail]] Khatai e fu distrutta dalle truppe di [[Pietro il Grande]]. Il passaggio scoperto era parte della rete di strade che colleva la città di Sabayil alla terraferma.<ref>{{Cita web|url=http://en.sknews.ru/photo/886-the-discovered-in-baku-underpass-may.html|titolo=The discovered in Baku underpass may become a clue to the new mysteries of the Azerbaijani history}}</ref>
*{{Cita libro|editore= Clarendon Press| isbn = 0-19-814079-7|cognome= Flower|nome= Michael Attyah|titolo= Theopompus of Chios: History and Rhetoric in the Fourth Century BC|città= Oxford|data= 1994}}
 
*{{Cita libro|editore= Monduzzi| isbn = 88-323-6120-5|cognome= Ambaglio|nome= Delfino|titolo= Storia Della Storiografia Greca|città= Bologna|data= 2007}}
== Istruzione ==
*{{Cita libro|edizione= 1 edition|editore= Wiley-Blackwell| isbn = 978-1-4443-3923-9|cognome= Marincola|nome= John|titolo= A Companion to Greek and Roman Historiography|città= Malden, MA ; Oxford|data=10 dicembre 2010}}
La prima [[madrasa]] di cui si abbia conoscenza, venne aperta nella Città Vecchia nel XII secolo, e fra i suoi lettori famosi vi fu [[Baba Kuhi Bakuvi]]. Tre secoli dopo, un altro famoso studioso [[Seyid Yahya Bakuvi]] (morto nel 1403) fondò la ''Darulfunun'' (una Casa delle arti e delle scienze, prototipo di moderna università) nel Palazzo degli Shirvan Shah. Ma con la caduta degli Shirvan Shah, l'istruzione a Baku andò gradualmente scemando. Nel 1806 erano rimaste soltanto dodici [[mollakhana]] (scuole primarie e secondarie presso le moschee) e solo tre ne rimasero nel XX secolo. Successivamente esse vennero chiuse e sostituite da scuole statali laiche.
 
== Patrimonio dell'Umanità ==
Nel dicembre 2000, la città Vecchia di Baku con il Palazzo degli Shirvan Shah e la Torre della Vergine divennero il primo complesso della [[Azerbaigian|Repubblica dell'Azerbaigian]] ad essere classificato come [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]].
 
Tre anni dopo, nel 2003, l'UNESCO classificò la Città Vecchia fra i ''siti patrimonio dell'umanità in condizioni di degrado'', a causa dei danni provocati dal [[terremoto di Baku del 2000]], per lo stato di pessima conservazione e per gli scarsi sforzi di tutela.<ref>[http://whc.unesco.org/en/list/958 UNESCO World Heritage site: Walled City of Baku with the Palace of the Shirvanshahs and the Maiden Tower]</ref>
 
Nel 2009 il ''World Heritage Committee'' lodò l'Azerbaigian per i suoi sforzi per preservare le vecchie mura di Baku e rimosse il sito dalla lista del patrimonio in rischio di rovina.<ref>[http://news-en.trend.az/important/actual/1494510.html World Heritage Committee hails Azerbaijan for preservation of Baku]</ref><ref>[http://arama.hurriyet.com.tr/arsivnews.aspx?id=11960722 Hürriyet UNESCO adds more sites to its world heritage list]</ref>
 
== Caratteristiche ==
[[File:Street signs in Inner City, Baku, 2010.jpg|thumb|I segni stradali nella Città Vecchia]]
Per un lungo periodo di tempo, un simbolo esplicito della Città Vecchia è stato un albero di gelso situato dietro la Moschea del venerdì di Baku. Si credeva che l'albero avesse diverse centinaia di anni. L'albero era citato in molti detti e canti popolari nella Città Vecchia e divenne un punto di riferimento locale. Il luogo in cui si trovava l'albero è stato denominato Piazza del gelso. Tuttavia, nel 1970 l'albero del gelso è stato tagliato a causa di lavori di costruzione nelle vicinanze.
 
Un altro famoso punto di riferimento della Città Vecchia è la locale libreria che vende soprattutto libri di seconda mano. Situata tra il Bukhara e caravanserraglio Multani, la Torre della vergine, e [[Mammad Hasan Hajinski|Hajinski's]] Palace (altrimenti noto come casa di [[Charles de Gaulle]], perché egli vi rimase durante la [[seconda guerra mondiale]]) è una popolare meta di studenti e bibliofili di Baku, principalmente per la economicità dei libri in vendita.
 
La città Vecchia di Baku è stampata sul [[dritto|recto]] delle banconote azerbaigiane di 10 [[manat azero|manat]] emesse fino al 2006.<ref>[http://www.cbar.az Central Bank of Azerbaijan]. National currency: [http://www.cbar.az/pages/national-currency/banknotes/azn/ 10 manat]. – Retrieved on 25 February 2010.</ref>
 
<center>
<gallery caption="Icheri Sheher" perrow="6" widths="150px" heights="115px">
File:Baku1796.jpg|Città Vecchia in 1796 (stampa di Sergeyev)
File:Giz Qalasi.jpg|La Torre della Vergine
File:Bymuren City Wall Baku.jpg|Le Mura Nord della Città
File:Icheri sheher.jpg|Una delle vecchie porte della Città.
File:Azerbaigian-baku3.jpg| Il Palazzo degli Shirvanshakh.
File:Hajji Gayyib bathhouse, 2005.jpg|Hammam e mercato vicino alla Torre della Vergine
</gallery>
</center>
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Ichery Sheher}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.icherisheher.gov.az/lang,en/|Il Sito Ufficiale (in inglese)}}
* [http://www.livius.org/th/theopompus/theopompus.html Theopompus of Chios] dal sito [http://www.livius.org/ Livius.org] a cura di Jona Lendering
* {{cita web|http://whc.unesco.org/en/list/958|Il Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO: La Città Murata di Baku, il Palazzo degli Shirvanshakh e la Torre della Vergine (in inglese)}}
 
{{coord|40|21|58|N|49|50|06|E|dim:550_scale:5500_region:AZ_type:city_source:dewiki|display=title}}
 
{{Portale|Azerbaigian|patrimoni dell'umanità}}
 
{{Storici greci}}
[[Categoria:Architetture di Baku]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità dell'Azerbaigian]]
{{Portale|antica Grecia|biografie|letteratura|storia}}
[[Categoria:Siti archeologici dell'Azerbaigian]]