File:Arcole-Gonfalone.png e Dialetti trentini: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
m WPCleaner v2.01 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Liste con <br> inutili - Nota ripetuta - Errori comuni)
 
Riga 1:
{{lingua|nome=Dialetti trentini|nomenativo=trentìn, trentìm
Blasonatura: ''drappo di azzurro…''
|colore=#FD9191
|stati= [[File:Trentino CoA.svg|15px|Coat of arms of Trento]] [[Provincia autonoma di Trento]]<br />{{simbolo|Suedtirol CoA.svg|15}} [[Provincia autonoma di Bolzano]]<br />{{BIH}} ([[Štivor]])<br />{{BRA}} ([[Nova Trento]])
|regione=[[Trentino-Alto Adige]]
|provincia={{IT-TN}}
|persone=Circa 500.000
|tipologia=
|fam1=[[Lingue indoeuropee]]
|fam2=[[Lingue italiche|Italiche]]
|fam3=[[Lingue romanze|Romanze]]
|fam4=[[Lingue gallo-italiche|Gallo-italiche]] e [[Lingua Veneta|Venete]]
|fam5='''''Trentino'''''
}}
Con '''dialetti trentini''' si intende un gruppo di parlate romanze diffuse in [[provincia autonoma di Trento|Trentino]], nella [[Bassa Atesina]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bronzolo.bz.it/gemeindeamt/download/Notiziario_1_2007.pdf|titolo=Notiziario del comune di Bronzolo, 1/2007, pag. 13|accesso=26 maggio 2019}}</ref> in [[Provincia autonoma di Bolzano|provincia di Bolzano]] e anche nelle isole linguistiche di [[Štivor]] in Bosnia e [[Vale do Itajaí]] in Brasile.
 
== Storia ==
R.D. del 31 agosto 1934
"La storia dei dialetti trentini è legata alla stratificazione degli eventi storici e a come territori anche vicini abbiano subito influssi differenti nel corso dei secoli. La paleontologia, grazie alle ricerche sulle stazioni neolitiche, stabilisce evidenti contatti tra gli oggetti in bronzo e in argilla scoperti nelle nostre valli e quelli della pianura padana, per cui i primi abitanti del nostro paese furono di origine retoetrusca"<ref>{{cita libro | autore=Carlo Battisti | titolo=Studi di storia linguistica e nazionale del Trentino | anno=1986 | editore=Arnaldo Forni Editore | città=Sala Bolognese | p= 8}}</ref>: le condizioni etniche del Trentino coincidevano in via generale con quelle delle vicine regioni italiane occidentali e meridionali. Il secondo elemento etnico anteriore alla romanizzazione del paese sono i [[Cenomani|galli cenomani]], la cui colonizzazione si estese a tutto il Trentino occidentale<ref>{{cita libro | autore=Carlo Battisti | titolo=Studi di storia linguistica e nazionale del Trentino | anno=1986 | editore=Arnaldo Forni Editore | città=Sala Bolognese | p= 12}}</ref>.
 
I primi contatti con i [[Civiltà_romana|Romani]] risalgono al II secolo a.C., mentre nel 49 a.C. Tridentum viene eretto a [[Municipio (storia romana)|municipio]], mentre la romanizzazione delle valli, collegata allo sviluppo della rete stradale romana, avviene tra il I e il II secolo d.C. La creazione delle circoscrizioni municipali contrbuisce a spiegare la formazione delle differenti varietà dialettali trentine: al municipio tridentino (assegnato alla tribù Papiria) era ascritta gran parte della attuale provincia trentina; al municipio di Feltre (assegnato alla tribù Menenia) apparteneva la Valsugana sino a Pergine; a quello di Verona (assegnato alla tribù Publilia) apparteneva la parte meridionale della Vallagarina; a quello di Brescia (assegnato alla tribù Fabia) il territorio delle Giudicarie, del Garda e la Valle del Chiese<ref>{{cita libro | titolo=Forme e percorsi dell'italiano nel Trentino-Alto Adige | autore=Vittorio Coletti| autore2=Patrizia Cordin| autore3=Alberto Zamboni | anno=1995 | editore=Istituto di studi per l'Alto Adige | città=Firenze |p=2}}</ref>. La suddivisione dei principali gruppi dialettali (dialetti centrali, orientali, occidentali, meridionali) ripropone la suddivisione di quelle che furono le antiche circoscrizioni romane e più tardi ecclesiastiche.
Gentile concessione di [http://www.araldicacivica.it/ Araldica Civica]
 
== Distribuzione geografica ==
Disegnato da Bruno Fracasso
[[File:Dialetti parlati in Italia.png|thumb|Dialetti parlati in Italia: in Trentino si incrociano dialetti veneti e lombardi, inoltre sono presenti aree ladine e germanofone]]
Fatta esclusione per le oasi linguistiche germanofone della lingua [[Lingua mochena|mochena]] e [[Cimbri (minoranza linguistica)|cimbra]] e per le zone di [[lingua ladina]] il territorio trentino si presenta, a grandi linee, ripartito in tre grosse aree [[Dialettologia|dialettologiche]]: quella occidentale, appartenente al sistema [[dialetti galloitalici|galloitalico]] contraddistinta da forti influssi del [[dialetto lombardo orientale]], quella orientale, caratterizzata invece da un dialetto schiettamente [[lingua veneta|veneto]], e quella centrale, che un tempo era più simile alle valli occidentali, oggi in avanzata fase di venetizzazione<ref>{{cita libro | autore= Giovanni Bonfadini | titolo= Il confine linguistico veneto-lombardo in Guida ai dialetti veneti | anno= 1983 | curatore= Manlio Cortelazzo | editore= CLEUP| pp=23-59 |volume=5}}
</ref>.
 
In senso stretto è il gruppo centrale a potersi definire ''dialetto trentino'' per antonomasia, essendo parlato anche nella città di [[Trento]]; inoltre gli altri due gruppi (occidentale ed orientale) appartengono senza soluzione di continuità ai [[Continuum linguistico|continui linguistici]] [[lingua lombarda|lombardo]] e [[lingua veneta|veneto]], quantunque anche il gruppo centrale, nonostante le sue peculiarità evidenti, per ragioni morfologiche e lessicali possa essere ricondotto al sistema linguistico [[lingua veneta|veneto]] più che a quello [[dialetti galloitalici|galloitalico]] a cui appartiene anche il [[lingua lombarda|lombardo]].
{{StemmiComunaliItaliani
 
|comune= Arcole
Al Trentino centrale appartengono, dal punto di vista dialettale, il [[Basso Sarca]], la [[Val d'Adige]] fino al confine linguistico, [[Cembra]], [[Baselga di Piné]] e [[Bedollo]] nonché i paesi che formano l'altipiano di Pinè, il [[Pergine Valsugana|Perginese]], [[Folgaria]] e [[Lavarone]], [[Vallarsa]] e [[Terragnolo]], il [[Cavedine]]se con [[Vezzano (Vallelaghi)|Vezzano]] e [[Terlago]], le [[Val Giudicarie|Giudicarie]] di qua dal [[Durone]] <ref>{{cita libro | autore= Giulio Tomasini | titolo= Profilo linguistico della regione tridentina | città=Trento | editore= Saturnia |anno = 1960|pp=87-88}}</ref>. Da questa ampia area dialettale si stacca però la Valle dell'Adige al di sotto dei Murazzi “perché la parlata lagarina presenta tratti veronesi, […] che diventano ancora più evidenti nella parte bassa, tanto che definirei” - scrive la Anzilotti - “la parlata un dialetto trentino meridionale, di passaggio cioè fra il trentino centrale e il veronese, talora più vicino a questo che a quello".<ref>{{cita libro | curatore=Aldo Bertoluzza | titolo=Atti del II°convegno sui dialetti del Trentino (18-19-20 ottobre 1991 | anno=1991 | editore=Centro Culturale "Fratelli Bronzetti" Editore | città=Trento| pp=7-20}}</ref>
|provincia= Verona
 
|provincia2=
Lo studioso di dialetti trentini Bruno Groff {{senza fonte|ha individuato almeno 400 parole di origine tedesca}}, frutto della secolare appartenenza austriaca oltre che del generalizzato contatto con le popolazioni germanofone comune a molte aree alpine. Alcune parole derivano direttamente dal tedesco, altre dall'[[Alto tedesco antico|Antico]] e [[Alto tedesco medio|Medio Alto tedesco]], altre dal [[Lingua gotica|Gotico]] o dal [[Dialetto sudtirolese|Tirolese]]. Le più conosciute di queste parole sono forse i nomi ''[[canederli]]'' (dal tedesco ''Knödel'', var. ''Knöderl''), ''sgnàpa'' (grappa, dal tedesco ''Schnaps''), ''matèla'' (dal tedesco tirolese ''Madel''), ''Scizzeri'' o ''Sizzeri'' (sta ad indicare i [[Tiroler Schützen|bersaglieri tirolesi]], dal tedesco ''Schützen''), ''prosac'' (zaino,dal tedesco austriaco ''Prosách'').
|autorizzazione=
 
|data=
== Pronuncia nel dialetto trentino ==
|fonte= [http://www.araldicacivica.it/ Araldica Civica]
"I trentini e anche gli altri italiani del nord non riescono in genere a pronunciare come si deve la ''l'' palatale rappresentata in origrafia a mezzo del gruppo gli. Parole come ''aglio'', ''moglie'', suonano come se fossero scritte ''alio'', ''molie''.<ref name="Quaresima1957">{{cita libro | autore= Enrico Quaresima | titolo= Pronuncia trentina e pronuncia normale della lingua italiana | città=Trento | editore=Temi |anno = 1957}}</ref>
|OTRS=
 
}}
Altra divergenza sostanziale nella pronuncia del dialetto trentino la troviamo nella ''s'' sorda nell'inizio della parola, che "ha un suono alveolare che più che alla s italiana, che è sibilante pura, assomiglia a quello di ''sc'' di parole come ''scena'', ''disciplina''."<ref name="Quaresima1957" /> La ''s'' trentina sonora, o aspra, è di suono più rimesso (''casa'', ''asen'', ''rosa'', ''accusa'') e corrisponde grosso modo alla ''j'' o ''g'' francese, come ''journal'', ''gentil''.<ref name="Quaresima1957" />
 
La ''z'', pronunciata nel dialetto trentino e in quello veneto, manca dell'elemento occlusivo. Suona come una ''s'' pura; "così se, per esempio, un insegnante trentino avesse da dettare ad un ingenuo alunno toscano le parole ''mazzo'' (''z'' sorda) e ''azoto'' (''z'' sonora), le troverebbe poi scritte come ''masso'' e ''asoto''.<ref name="Quaresima1957" /> Accoppiata con altre lettere la ''z'' ha due diversi suoni, il primo detto aspro (''carrozza'', ''prezzo''), il secondo detto rozzo e meno usato dai toscani (''orzo'', ''zanzara'', ''zelo''). Quest'ultimo tipo di ''z'' nel dialetto trentino si trasforma in ''c'', specie quando unita alla vocale ''e'' (''zedevole'', ''zedro'', ''zelebre'', ''zena'', ''zento'', ecc.)
 
Tra i tratti linguistici tipicamente lombardi più significativi troviamo la caduta delle finali diverse da ''–a'', l'esito ''é'' di ''Ĕ'' latina in sillaba libera (che nell'area veneta dà come esito ''–iè''), la presenza delle vocali turbate ''ö'' e ''ü'', la [[palatalizzazione]] del plurale dei nomi e degli aggettivi uscenti in ''–t''; ovviamente sono tratti maggiormente diffusi nell'area dialettale galloitalica, ad ovest.
 
Tratto tipico del lombardo e anche del veneto di [[koinè]] è l'esito ''-èr'' di ''-arius'', ''-aria'' latino.
 
Tratti venetizzanti sono invece la [[Dittongo|dittongazione]] di ''Ĕ'' breve latina in sillaba libera, la presenza di finali atone diverse da ''–a'' e l'assenza delle [[vocali turbate]].
 
Altre caratteristiche linguistiche diffuse nel territorio trentino sono inoltre quelle cosiddette alpine o semiladine, derivate da un influsso o substrato [[lingue retoromanze|retoromanzo]]. Si tratta di caratteristiche che tuttavia possono interessare tutto l'arco alpino, si riscontrano infatti in piccola misura anche nelle valli provenzali e franco-provenzali del Piemonte, e sono ben evidenti nel lombardo di [[Sondrio]] e [[Bormio]], oltre che ovviamente nella [[lingua ladina]], in quella [[lingua friulana|friulana]] ed in quella [[lingua romancia|romancia]]. In Trentino sono presenti in [[Val di Non]], in [[Val di Sole]], in [[Val Rendena]], nella [[Val di Ledro]] superiore, quindi all'interno del gruppo dialettale occidentale di tipo lombardo: con similitudini che nella fattispecie sembrano rimandare più all'area [[lingua romancia|romancia]] che a quella [[lingua ladina|ladina]] delle [[dolomiti]].<ref>{{cita libro | curatore=Aldo Bertoluzza | titolo=Atti del II°convegno sui dialetti del Trentino (18-19-20 ottobre 1991 | anno=1991 | editore=Centro Culturale "Fratelli Bronzetti" Editore | città=Trento}}</ref>
I principali tratti alpini-retoromanzi sono la palatalizazione di ''ca'' e ''ga'' latino in ''cia'' e ''gia'', la conservazione dei nessi con ''l'', la velarizzazione di ''l'' preconsonantica e il passaggio di ''qu'' a ''c ([k])''.<ref>{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20100703104126/http://www.trentinocultura.net/territorio/toponomastica/toponomastica_dialettali_h.asp|titolo=Dizionario toponomastico trentino|accesso=05 giugno 2019}}</ref>
 
== Grammatica di base ==
===Coniugazioni===
 
Le coniugazioni nei dialetti trentini sono tre: -ar,-er,-ir.
Come tutte le lingue parlate i dialetti trentini possiedono verbi irregolari come: dir(dire), bever(bere) ecc.
 
Queste sono le declinazioni regolari del presente indicativo attivo:
<!------------------------------------------------------------------------------ LEGGERE QUESTO AVVISO PRIMA DI APPORTARE MODIFICHE NEL TUO DIALETTO! GRAZIE! Caro anonimo, caro utente, ti invitiamo a indicare nel campo oggetto il tuo comune o borgo di provenienza per meglio classificare la varianti dialettali. GRAZIE PER IL TUO AIUTO!------------------------------------------------------------------------------->
{|class="wikitable"
! <nowiki>*</nowiki>magnar (mangiare)
! *meter (mettere)
! *sentir (sentire)
! *èser (essere)
! aver (avere)
|-
| mi magno
| mi méto
| mi sènto
| mi son/sont
| mi gh'ho
|-
| ti te magni/magne
| ti te méti/méte
| ti te sènti/sénte
| ti te séi/sé
| ti te gh'hai/gh'è
|-
| lu/elo 'l magna
| lu/elo 'l méte
| lu/elo 'l sènte
| lu/elo 'l èi/l'è
| lu/elo 'l gh'ha
|-
| ela la magna
| ela la méte
| ela la sènte
| ela la è
| ela la gh'ha
|-
| noi magnan/magnam/magnen/magnem
| noi métén/métém
| noi sentìn/sentìm
| noi sén/sém
| noi gh'aven/gh'avem
|-
| voi magnè/magnà/magnào
| voi meté/metéo
| voi sentì/sentìo
| voi sé/séo
| voi gh'avé/gh'avéo
|-
| lori i magna
| lori i méte
| lori i sènte
| lori i é
| lori i gh'ha
|-
| lore le magna
| lore le méte
| lore le sènte
| lore le é
| lore le gh'ha
|}
 
Nella seconda e terza persona singolare e nella terza persona plurale, accanto al pronome (spesso non espresso) vi è una particella: ti te; el/elo 'l, ela la; lori i, lore le. Spesso la particella è posta fra il pronome e il verbo declinato, oppure se non espresso prima del verbo declinato (es. ti te magni o te magni; el 'l magna o 'l magna). Nelle domande è anche tuttavia possibile porlo a fine verbo declinato (es. Ti te mangi? o Magnet?; Elo 'l magna? o Magnel?; Lori i léze? o Lézéi?). Segue un esempio con un verbo irregolare come èser: Ti te sei? / Set?; El l'è? / Èlo?; Lori i é / Éi? {{senza fonte|Tali particelle saranno trattate in questo testo col nome di particelle arritiche della seconda e terza persona (dal greco ἄρρητος, misterioso)}}.
 
===Particelle pronominali===
 
Per descrivere come funzionano le particelle pronominali coniughiamo il verbo ciamarse (= chiamarsi):
 
''Mi me ciamo''<br>
''Ti te ciami''<br>
''El se ciama''<br>
''Noi ne ciamén''<br>
''Voi ve ciamé''<br>
''Lori se ciaman''
 
Notiamo come le particelle arritiche cadano quando è presente una particella pronominale; non è però obbligatorio: possono anche essere mantenute (es. ti te te ciami; el 'l se ciama; lori i se ciaman).
 
===Terminazioni===
 
Le terminazioni dei sostantivi sono diverse; queste sono le principali:
 
*-l es: ''cunèl'' (coniglio), ''cortèl'' (coltello) con plurale in I al posto della L: ''cunèi'', ''cortèi'';
*in consonanti varie: ''alber'' (albero), ''cagn'' (cane) con al plurale aggiunta di i: ''alberi'', ''cagni'';
*per i nomi terminanti in vocale il plurale è come in italiano es: ''gata'' (gatta, ma anche "groviglio di polvere") diventa ''gate''.
 
== Esempi ==
 
Alcuni esempi possono essere utili per meglio identificare la varietà linguistiche dei vari dialetti trentini, anche tenendo presente la suddivisione in macroaree precedentemente descritta.
 
=== Frasi comuni ===
<!------------------------------------------------------------------------------ LEGGERE QUESTO AVVISO PRIMA DI APPORTARE MODIFICHE NEL TUO DIALETTO! GRAZIE! Caro anonimo, caro utente, ti invitiamo a indicare nel campo oggetto il tuo comune o borgo di provenienza per meglio classificare la varianti dialettali. GRAZIE PER IL TUO AIUTO!------------------------------------------------------------------------------->
{| class="wikitable"
! Italiano
! Dialetto della città di Trento
! Dialetto cembrano
! Dialetto valsuganotto orientale
!Dialetto della val Rendena
!Dialetto della val di Fiemme
|-
| Come ti chiami?
| Come te ciamet?\Come te te ciami?
| Come te ciames?\Che gas en nom?
| Come te ciamitu?
|Cuma ti ciamat?
|Come te ciames?
|-
| Quanti anni hai?
| Quanti ani gat?
| Quanti ani gas?
| Quanti ani ghetu?
|Quanc' ain ghet?
|Quanti ain as?
|-
| Vado a casa.
| Vago/Vo a ca.
| Von a cà.
| Vo a casa.
|Vu a cà.
|Vaghe a casa
|-
| Sono di Trento.
| Son de Trènt
| Son da Trent.
| Son de Trènto.
|Su da Trent.
|Son da Trent
|-
| Dove abiti?
| En do abitet?
| 'N do abites?
| 'N do abititu?
|'N du abitat?
|Onde abites?
|}
 
=== Un brano dalla fiaba "[[Il corvo e la volpe]]" ===
 
{{senza fonte|Il seguente brano è tradotto in italiano dalla variante trentina della favola.}}
<!------------------------------------------------------------------------------ LEGGERE QUESTO AVVISO PRIMA DI APPORTARE MODIFICHE NEL TUO DIALETTO! GRAZIE! Caro anonimo, caro utente, ti invitiamo a indicare nel campo oggetto il tuo comune o borgo di provenienza per meglio classificare la varianti dialettali. GRAZIE PER IL TUO AIUTO!------------------------------------------------------------------------------->
 
'''''Italiano'''''
 
La volpe era ancora affamata quando vide un corvo con un pezzetto di formaggio nel becco. "Quel pezzo lì mi piacerebbe", pensa fra di lei, e poi dice al corvo: "Che bello che sei! Se il tuo canto è tanto affascinante quanto il tuo aspetto, di sicuro sei il più bello di tutti gli uccelli!
 
'''''Dialetto della città di [[Trento]]'''''
 
''La ''volp l'èra ancor famada, quan che la vede en corf con en toch de formai en tel bech. "Quel lì el me saveria bon", la pensa tra de ela, e la ghe dis al corf: "Che bel che te sei! Se 'l to cantar l'è sì bel come la to cera, de sigur te sei el pù bel de tüti i osei!''"''
 
'''''Dialetto rurale ([[Valle dell'Adige]])'''''
 
''La bòlp l'èra sfamada. Nte che éla la ve en corf con en tòch de formài ntél bèch. "Chel li el 'l me saverìa bon", la gà pensa ndrà de éla, e la ghe diz al córf: "Che bèl che te séi! Se el to cantàr l'èi cossì bèl com la to aparénza, segur che te séi el pù bèl de tüti ei ozèi!"''
 
'''''[[Dialetto pinetano]] ([[Altopiano di Piné]])'''''
 
''La bólp la era ancor famàda, 'n de quela'' (o ''<nowiki/>'n quan'' o ''quan'') ''che la vede en còrf con en tòch de formài 'n del bèch. "Quel lì el me saverìa bon", la pensa 'n tra de ela, e pò la ghe dis al corf: "Che bel che te sei! Se 'l to cantar l'è cossì bel come 'l bel che te sei de fóra, de segùr che te sei el pù bel de tuti i osèi!"''
 
'''''Dialetto di Giovo (bassa [[val di Cembra]])'''''
 
''La ''bolp l'èra de noo famàda, en te quela la vede en corvo con en tòch de formài en tel bèch. "Quel lì vè el me saverìa bon", la se pensa ntra de ela, e la ghe dis al corvo: "Che bel che ses! Se 'l to cantar l'è sì bel come che vardes for, de segur ses el pù bel de tuti i osei!''"''
 
'''''Dialetto rurale ([[Vallagarina]])'''''
 
''La volp l'era ancora famàa, quan' che la vede en corf con en toch de formai en del béch. "Quel lì el me saveria bom", la pensa tra de ela, e la ghe dis al corf: "Che bel che te sei! Se 'l to cantar l'è cossita bel come la to cera, de sigur te sei el pù bel de tuti i osei!"''
 
'''''Dialetto trentino occidentale ([[Val Rendena]])'''''
 
''La bulp l'era amú famada, quan ca la vicc in còrf cunt in tòch di furmài int al böch. "Cul lì al mi pararìa bon", l'ha pinsà tra di öla, e la ghi dis al corf: "Chi bèl ca ti sé! S'al tò cantàr a lé bèl cumi al tò vardàr fò bèn, di sicör ti sé al pu bèl di tucc gli usèi!"''
 
'''''Dialetto rurale ([[Giudicarie]] Esteriori)'''''
 
''La bolp l'èra famada. 'Nde quela la vede na grola cont en tòch de formài ntél bèch. "Quel lì el me saverìe bon", l'ha pensa ntrà de éla, e la ghe dis ala grola: "Che bela che te sé! Se l'to cantar l'è bel come che te varde fora, de sigur te sé el pu bèl de tuti i osèi!"''
 
'''''Valsuganotto orientale ([[Valsugana]])'''''
 
''La bolpe l'èra slubià. Intanto che la vede en corvo con en tòco de formài ntél bèco. "Quel là el me saverìa bon", la pensa rento de éla, e la ghe dir al còrvo: "Che bèlo che te si! Se el to cantàr l'è cosìta bèlo come che te 'mpari fora, de sicuro te sì el pù bèlo de tuti i usèi!"''
 
'''''Dialetto cavalesano (bassa [[val di Fiemme]])'''''
 
''La volpe l'èra ancora famàda quànche la vede n'còrvo con en tòco de formàe tel bèco. "Quel là el me sàveria bòn, la pensa n'trà de ela, e la ghe dìs al corvo: Che bèl che ses ! Se l' tò cantàr lè bèl come che vàrdes fora, de segur ses l'pú bèl de tuti i oziei!"''
 
'''''Dialetto predazzano (alta [[val di Fiemme]])'''''
 
''La volp l'èra ancora famàda cande la vede 'n còrvo con en tòk de formài tel bèk. "Chel tok 'l me sàverie bòn", la pensa n'trà ela, e la ghe dìs al corvo: "Che bèl che tes! Se 'l tò cantàr lè bèl come che te vàrdes fora, de segur tes 'l pú bèl de tuti i osei!"''
 
'''''[[Dialetto primierotto]] ([[Primiero]])'''''
 
''La bolp la èra denòu famaða. Intant la vet en crò co 'n tòch de formài 'ntél bèch. "Quel là sì che 'l me saerìe bon", la pensa entre de éla, e la ghe dis al crò: "Che bèl che ti sé! Se 'l to cantàr el é sì bèl fà cuel che te se vet, de segur ti sé el pì bèl de tuti i ausèi!"''
 
== I dialetti trentini nel mondo ==
I dialetti trentini sono ancora parlati in alcune colonie fondate dagli emigranti che partirono dal Tirolo Italiano tra 1870 e 1914. Queste isole linguistiche si conservano soprattutto in Brasile ed Argentina. In alcune città brasiliane come [[Rio dos Cedros]], [[Rodeio]], [[Nova Trento]] e [[Piracicaba]] (Colonia Tirolesa) i dialetti trentini sono infatti ancora parlati dai discendenti (anche se non vengono riconosciuti come lingua ufficiale) e vengono detti ''dialèt tirolés''.
 
Nell'attuale [[Bosnia ed Erzegovina]] sorge il villaggio di [[Štivor]], i cui abitanti discendono da emigranti della [[Valsugana]], che partirono nei tempi in cui il Trentino (allora ''Tirolo Italiano'') era parte dell'[[Impero Austroungarico]], che comprendeva anche la Bosnia. L'esodo avvenne per motivi ambientali: negli anni '80 del [[XIX secolo]] un'inondazione dovuta all'esondazione del fiume [[Brenta]] costrinse una parte della popolazione ad emigrare.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro | titolo=Forme e percorsi dell'italiano nel Trentino-Alto Adige | autore=Vittorio Coletti| autore2=Patrizia Cordin| autore3=Alberto Zamboni | anno=1995 | editore=Istituto di studi per l'Alto Adige | città=Firenze}}
*{{cita libro | autore=Carlo Battisti | titolo=Studi di storia linguistica e nazionale del Trentino | anno=1986 | editore=Arnaldo Forni Editore | città=Sala Bolognese}}
*{{cita libro | nome=Aldo | cognome=Bertoluzza | titolo=Storia e tradizione del dialetto trentino | anno=1983 | editore=Edizione Manfrini | città=Trento}}
*{{cita libro | curatore=Aldo Bertoluzza | titolo=Atti del convegno sui dialetti del Trentino (17-18-19 ottobre 1969) | anno=1969 | editore=Centro Culturale "Fratelli Bronzetti" Editore | città=Trento}}
*{{cita libro | curatore=Aldo Bertoluzza | titolo=Atti del II°convegno sui dialetti del Trentino (18-19-20 ottobre 1991 | anno=1991 | editore=Centro Culturale "Fratelli Bronzetti" Editore | città=Trento}}
*{{cita libro | autore=Aldo Bertoluzza | titolo=Abbiccì dell'antico dialetto trentino | anno=1992 | editore=Dossi Editore | città=Trento}}
*{{cita libro | titolo= Guida ai dialetti veneti | anno= 1983 | curatore= Manlio Cortelazzo | editore= CLEUP}}
*{{cita libro | autore= Giulio Tomasini | titolo= Profilo linguistico della regione tridentina | città=Trento | editore= Saturnia |anno = 1960}}
*{{cita libro | autore= Carlo Battisti | titolo= La distribuzione dei dialetti trentini | città=Firenze | editore=Istituto di studi per l'Alto Adige |anno = 1969}}
*{{cita libro | autore= Enrico Quaresima | titolo= Pronuncia trentina e pronuncia normale della lingua italiana | città=Trento | editore=Temi |anno = 1957}}
 
== Voci correlate ==
* [[dialetto primierotto]]
* [[dialetto pinetano]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q=Proverbi trentini}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Lingue romanze}}
{{Dialetti d'Italia}}
{{Portale|linguistica}}
 
[[Categoria:Lingue e dialetti del Trentino-Alto Adige|Trentino]]