Georg von Waldersee e Dialetti trentini: differenze tra le pagine

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{{lingua|nome=Dialetti trentini|nomenativo=trentìn, trentìm
{{Infobox militare
|colore=#FD9191
|Nome = Georg von Waldersee
|stati= [[File:Trentino CoA.svg|15px|Coat of arms of Trento]] [[Provincia autonoma di Trento]]<br />{{simbolo|Suedtirol CoA.svg|15}} [[Provincia autonoma di Bolzano]]<br />{{BIH}} ([[Štivor]])<br />{{BRA}} ([[Nova Trento]])
|Immagine =
|regione=[[Trentino-Alto Adige]]
|Didascalia =
|provincia={{IT-TN}}
|Soprannome =
|persone=Circa 500.000
|Data_di_nascita = 1 settembre [[1860]]
|tipologia=
|Nato_a = [[Brandenburg an der Havel]]
|fam1=[[Lingue indoeuropee]]
|Data_di_morte = 7 settembre [[1932]]
|fam2=[[Lingue italiche|Italiche]]
|Morto_a = [[Ivenack]]
|fam3=[[Lingue romanze|Romanze]]
|Cause_della_morte =
|fam4=[[Lingue gallo-italiche|Gallo-italiche]] e [[Lingua Veneta|Venete]]
|Luogo_di_sepoltura =
|fam5='''''Trentino'''''
|Etnia =
|Religione =
|Nazione_servita = [[File:Flag of the German Empire.svg|20px]] [[Impero Tedesco]]
|Forza_armata = [[File:Kaiserstandarte.svg|20px]] [[Deutsches Heer (1871-1919)|Deutsches Heer]]
|Arma =[[Cavalleria]]
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto=
|Anni_di_servizio =
|Grado = [[Tenente Generale|Generalleutnant]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Prima guerra mondiale]]
|Battaglie = [[Battaglia di Gumbinnen]]
|Comandante_di = capo di stato maggiore dell'8ª Armata
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Georg
|Cognome =von Waldersee
|Sesso = M
|LuogoNascita = Brandenburg an der Havel
|LuogoNascitaLink = Swarzędz
|GiornoMeseNascita = 1 settembre
|AnnoNascita = 1860
|LuogoMorte = Ivenack
|GiornoMeseMorte = 7 settembre
|AnnoMorte = 1932
|Attività = generale
|Nazionalità = tedesco
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Immagine =
}}
Con '''dialetti trentini''' si intende un gruppo di parlate romanze diffuse in [[provincia autonoma di Trento|Trentino]], nella [[Bassa Atesina]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bronzolo.bz.it/gemeindeamt/download/Notiziario_1_2007.pdf|titolo=Notiziario del comune di Bronzolo, 1/2007, pag. 13|accesso=26 maggio 2019}}</ref> in [[Provincia autonoma di Bolzano|provincia di Bolzano]] e anche nelle isole linguistiche di [[Štivor]] in Bosnia e [[Vale do Itajaí]] in Brasile.
 
==Biografia Storia ==
"La storia dei dialetti trentini è legata alla stratificazione degli eventi storici e a come territori anche vicini abbiano subito influssi differenti nel corso dei secoli. La paleontologia, grazie alle ricerche sulle stazioni neolitiche, stabilisce evidenti contatti tra gli oggetti in bronzo e in argilla scoperti nelle nostre valli e quelli della pianura padana, per cui i primi abitanti del nostro paese furono di origine retoetrusca"<ref>{{cita libro | autore=Carlo Battisti | titolo=Studi di storia linguistica e nazionale del Trentino | anno=1986 | editore=Arnaldo Forni Editore | città=Sala Bolognese | p= 8}}</ref>: le condizioni etniche del Trentino coincidevano in via generale con quelle delle vicine regioni italiane occidentali e meridionali. Il secondo elemento etnico anteriore alla romanizzazione del paese sono i [[Cenomani|galli cenomani]], la cui colonizzazione si estese a tutto il Trentino occidentale<ref>{{cita libro | autore=Carlo Battisti | titolo=Studi di storia linguistica e nazionale del Trentino | anno=1986 | editore=Arnaldo Forni Editore | città=Sala Bolognese | p= 12}}</ref>.
Nato a Brandenburg an der Havel il 1 settembre [[1865]], figlio di [[Georg Ernst Franz Heinrich von Waldersee|Georg Ernst Franz Heinrich]] (1824–1870) e di Laura Luise Adelheid von Knoblauch (1836-1904), ed era nipote del [[Feldmaresciallo]] prussiano e Capo di Stato Maggiore [[Alfred von Waldersee]]. In seguito sposò la signorina Elisabeth Bertha Marie Auguste Karoline von Adolfine Maltzahn (1864-1941), figlia di Adolf von Plessen, un membro del [[Reichstag (istituzione)|Reichstag]], anch'essa discendente da una famiglia di militari.
 
I primi contatti con i [[Civiltà_romana|Romani]] risalgono al II secolo a.C., mentre nel 49 a.C. Tridentum viene eretto a [[Municipio (storia romana)|municipio]], mentre la romanizzazione delle valli, collegata allo sviluppo della rete stradale romana, avviene tra il I e il II secolo d.C. La creazione delle circoscrizioni municipali contrbuisce a spiegare la formazione delle differenti varietà dialettali trentine: al municipio tridentino (assegnato alla tribù Papiria) era ascritta gran parte della attuale provincia trentina; al municipio di Feltre (assegnato alla tribù Menenia) apparteneva la Valsugana sino a Pergine; a quello di Verona (assegnato alla tribù Publilia) apparteneva la parte meridionale della Vallagarina; a quello di Brescia (assegnato alla tribù Fabia) il territorio delle Giudicarie, del Garda e la Valle del Chiese<ref>{{cita libro | titolo=Forme e percorsi dell'italiano nel Trentino-Alto Adige | autore=Vittorio Coletti| autore2=Patrizia Cordin| autore3=Alberto Zamboni | anno=1995 | editore=Istituto di studi per l'Alto Adige | città=Firenze |p=2}}</ref>. La suddivisione dei principali gruppi dialettali (dialetti centrali, orientali, occidentali, meridionali) ripropone la suddivisione di quelle che furono le antiche circoscrizioni romane e più tardi ecclesiastiche.
===Carriera militare===
Il 14 maggio [[1880]] fu promosso [[sottotenente]], il 13 novembre [[1888]] [[tenente]], il 27 gennaio 1893 [[Capitano|Rittmeister]], il 27 gennaio [[1899]] [[Maggiore|Major]]. Il 22 aprile [[1905]] fu nominato Capo di Stato Maggiore del VII [[Corpo d'armata]] (VII. Armee-Korps) di stanza a [[Münster]], al comando del generale [[Moritz von Bissing]], e il 18 maggio dello stesso anno fu promosso [[Tenente Colonnello|Oberstleutnant]]. Il 21 gennaio [[1907]] fu assegnato in qualità di vicecomandante al 17° Reggimento Dragoni del [[Mecklemburg]]<ref>Großherzoglich Mecklenburgische Dragoner-Regiment Nr. 17.</ref> di stanza a [[Ludwigslust]], di cui divenne comandante del corso del [[1909]].<ref>Il 21 marzo [[1908]] fu promosso al grado di [[Colonnello|Oberst]].</ref> A partire dal 1 aprile 1911 assunse il comando della 3ª Brigata di cavalleria, e il 22 marzo 1912 fu promosso al grado di [[Maggiore generale]].
Nel [[1913]] divenne Quartiemastro (Oberquartiermeister)<ref name=S4p91>{{Cita|Showalter 2004|p. 91}}</ref> presso lo [[Stato maggiore generale tedesco|Stato maggiore generale]]]]<ref>{{cita web |lingua=en |url=http://home.comcast.net/~jcviser/akb/waldersee_g.htm |titolo=Georg Graf von Waldersee |sito=http://home.comcast.net/~jcviser/ }}.</ref> (''Großer Generalstab'') a Berlino, ricoprendo l'incarico di membro della Commissione per l'arma di Cavalleria. Mentre si trovava nella Capitale esortò più volte, anche per iscritto in una nota del 5 maggio 1914,<ref name=S4p91/> il proprio governo a lanciare una guerra preventiva contro [[Francia]] e [[Russia]]<ref name=M1p177>{{Cita|Mombauer 2001|p. 177}}</ref> prima che quest'ultima potesse completare il programma di ammodernamento delle ferrovie e dell'esercito.<ref name=S4p91/> nel corso del mese di maggio ebbe ancora incontri con Conrad a (Karlsbad 12 maggio), e con il cancelliere Bethmann-Holweg in cui ribadì il pieno appoggio tedesco all'alleato.
Secondo lo storico Annika Mombaur durante la crisi di luglio rimase in costante contatto con il Ministero degli esteri tedesco,<ref name=M1p196>{{Cita|Mombauer 2001|p. 196}}</ref> in attesa del via libera all'inizio delle operazioni militari.<ref name=H4p22>{{Cita|Herwig 2014|p. 22}}</ref>
 
== Distribuzione geografica ==
Allo scoppio delle ostilità fu nominato, con sua grande delusione, Capo di Stato maggiore dell'8ª Armata operante sul [[Fronte orientale (1914-1918)|fronte orientale]] al comando del generale [[Maximilian von Prittwitz]].<ref name=S4p144>{{Cita|Showalter 2004|p. 144}}</ref> Dopo la [[Battaglia di Gumbinnen|sconfitta di Gumbinnen]] avvenuta il 20 agosto 1914,<ref name=S4p190>{{Cita|Showalter 2004|p. 190}}</ref> sia lui che von Prittwitz furono sollevati dal comando e messi a riposo il giorno dopo, sostituiti il giorno 22 rispettivamente da [[Erich Ludendorff]] e [[Paul von Hindenburg]]. Durante il corso della guerra ricoprì l'incarico di governatore militare di Sebastopoli, e terminò la guerra con il grado di tenente generale. In una sua dichiarazione rilasciata dopo la fine della prima guerra mondiale ammise, critocandole aspramente, che le decisioni prese da [[Helmuth Johann Ludwig von Moltke|von Moltke]] di apportate vaste modifiche<ref>Secondo Moltke tali modifiche si resero necessarie per l'adozione da parte dell'esercito francese del [[Piano XVII]], elaborato da [[Joseph Joffre], con aveva un'impostazione prevalentemente offensiva, e prevedeva l'invasione di gran parte del territorio tedesco.</ref> al [[Piano Schlieffen|Piano]] [[Alfred von Schlieffen|Schlieffen]]<ref name=M1p244>{{Cita|Mombauer 2001|p. 244}}</ref> e di difendere la Prussia orientale dall'invasione contribuì grandemente al fallimento del piano steso, il quale originariamente non prevedeva alcuna difesa ad oriente finchè la Francia non fosse stata definitivamente sconfitta.<ref name=M1p245>{{Cita|Mombauer 2001|p. 245}}</ref>
[[File:Dialetti parlati in Italia.png|thumb|Dialetti parlati in Italia: in Trentino si incrociano dialetti veneti e lombardi, inoltre sono presenti aree ladine e germanofone]]
Fatta esclusione per le oasi linguistiche germanofone della lingua [[Lingua mochena|mochena]] e [[Cimbri (minoranza linguistica)|cimbra]] e per le zone di [[lingua ladina]] il territorio trentino si presenta, a grandi linee, ripartito in tre grosse aree [[Dialettologia|dialettologiche]]: quella occidentale, appartenente al sistema [[dialetti galloitalici|galloitalico]] contraddistinta da forti influssi del [[dialetto lombardo orientale]], quella orientale, caratterizzata invece da un dialetto schiettamente [[lingua veneta|veneto]], e quella centrale, che un tempo era più simile alle valli occidentali, oggi in avanzata fase di venetizzazione<ref>{{cita libro | autore= Giovanni Bonfadini | titolo= Il confine linguistico veneto-lombardo in Guida ai dialetti veneti | anno= 1983 | curatore= Manlio Cortelazzo | editore= CLEUP| pp=23-59 |volume=5}}
</ref>.
 
In senso stretto è il gruppo centrale a potersi definire ''dialetto trentino'' per antonomasia, essendo parlato anche nella città di [[Trento]]; inoltre gli altri due gruppi (occidentale ed orientale) appartengono senza soluzione di continuità ai [[Continuum linguistico|continui linguistici]] [[lingua lombarda|lombardo]] e [[lingua veneta|veneto]], quantunque anche il gruppo centrale, nonostante le sue peculiarità evidenti, per ragioni morfologiche e lessicali possa essere ricondotto al sistema linguistico [[lingua veneta|veneto]] più che a quello [[dialetti galloitalici|galloitalico]] a cui appartiene anche il [[lingua lombarda|lombardo]].
=== Il ruolo nella triplice Alleanza ===
Nell'autunno del [[1912]] alcuni ufficiali di stato maggiore italiani, tedeschi e austriaci presero parte agli incontri preliminari per scrivere i dettagli di una nuova convenzione militare da stipularsi tra i tre paesi.<ref name="Novi">Alfred A. Novi, ''Schlieffen's Italian Connection'', S&T, n. 207.</ref> Nel gennaio del 1913<ref name="Vego">Milan Vego, ''Austro-Hungarian Naval Policy 1904-1914'', Routledge, Abingdon, 2013.</ref> eseguì una missione segreta, su incarico di von Moltke, a Roma dove incontro il [[Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano|Capo di Stato Maggiore]] del [[Regio Esercito]], generale [[Alberto Pollio]], per discutere i termini dell'eventuale intervento militare italiano a fianco di [[Austria-Ungheria]] e [[Germania]] in un'eventuale guerra.<ref>Che secondo le intenzioni italiane doveva, però, essere strettamente difensiva.</ref> Oltre a Pollio incontrò anche il generale [[Luigi Zuccari]], ufficiale designato al comando della 3ª Armata che, in caso di guerra doveva operare in [[Alsazia]] a fianco dei tedeschi. Mentre i generali conferivano a [[Roma]], gli ufficiali di [[Stato maggiore]] dei tre eserciti si incontravano a [[Vienna]] per stabilire i dettagli tecnici del movimento delle truppe italiane attraverso l'[[Austria-Ungheria]] e la Germania fino in [[Alsazia]].<ref name="Novi"/> Al termine dei colloqui di Roma egli andò a [[Vienna]]<ref name="Vego"/> per riferire i risultati, incontrando l'Imperatore [[Francesco Giuseppe]], il principe ereditario [[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|Francesco Ferdinando]], il capo di stato maggiore dell'[[Imperial regio Esercito austro-ungarico|esercito]] generale [[Franz Conrad von Hötzendorf|Conrad von Hötzendorf]] e il comandante della [[k.u.k. Kriegsmarine|marina]], ammiraglio [[Rodolfo Montecuccoli degli Erri|Montecuccoli]], rientrando successivamente a Berlino.<ref name="Vego"/> Entro il 18 febbraio furono raggiunti gli accordi<ref>L'accordo prevedeva il trasferimento della 3ª Armata in Alsazia tra l'ottavo e il ventesimo giorno della [[mobilitazione]], usando ben definite linee ferroviarie italiane, austriache e tedesche. Entro tre giorni dall'arrivo in Alsazia, la 3ª Armata avrebbe iniziato le operazioni belliche in collaborazione con l'esercito tedesco.</ref> preliminari riguardo al dispiegamento di due [[Divisione (unità militare)|divisioni]] di [[cavalleria]] e tre [[Corpo d'armata|corpi d'armata]] italiani, per un totale di 150.000 uomini, in Germania, sul confine franco-tedesco.<ref name="Novi"/>
 
Al Trentino centrale appartengono, dal punto di vista dialettale, il [[Basso Sarca]], la [[Val d'Adige]] fino al confine linguistico, [[Cembra]], [[Baselga di Piné]] e [[Bedollo]] nonché i paesi che formano l'altipiano di Pinè, il [[Pergine Valsugana|Perginese]], [[Folgaria]] e [[Lavarone]], [[Vallarsa]] e [[Terragnolo]], il [[Cavedine]]se con [[Vezzano (Vallelaghi)|Vezzano]] e [[Terlago]], le [[Val Giudicarie|Giudicarie]] di qua dal [[Durone]] <ref>{{cita libro | autore= Giulio Tomasini | titolo= Profilo linguistico della regione tridentina | città=Trento | editore= Saturnia |anno = 1960|pp=87-88}}</ref>. Da questa ampia area dialettale si stacca però la Valle dell'Adige al di sotto dei Murazzi “perché la parlata lagarina presenta tratti veronesi, […] che diventano ancora più evidenti nella parte bassa, tanto che definirei” - scrive la Anzilotti - “la parlata un dialetto trentino meridionale, di passaggio cioè fra il trentino centrale e il veronese, talora più vicino a questo che a quello".<ref>{{cita libro | curatore=Aldo Bertoluzza | titolo=Atti del II°convegno sui dialetti del Trentino (18-19-20 ottobre 1991 | anno=1991 | editore=Centro Culturale "Fratelli Bronzetti" Editore | città=Trento| pp=7-20}}</ref>
===La Famiglia===
Sposato con Elisabeth Bertha Marie Karoline Adolfine Auguste, Baronessa von Maltzahn (1864–1941) figlia del deputato a Reichstag Adolf von Plessen, la coppia ebbe due figlie:<ref>{{cita web|langue=de |url=http://www.geneall.net/D/per_page.php?id=74321 |titolo=Friedrich Wilhelm Franz Georg, Graf von Waldersee |sito=http://www.geneall.net/ }}.</ref> Edelgard Laura Elisabeth (16 luglio 1891-16 ottobre 1981)<ref>Nel 1920 sposò il principe Gustav von Schönaich-Carolath, uno die figli dello scrittore Emil von Schoenaich-Carolath.</ref> e Magdalene Asta Pauline (9 febbraio 1893-6 maggio 1945)<ref>Nel 1913 sposò Albrecht Freiherr von Maltzahn Graf von Plessen, un suo diretto cugino, morto suicida il 6 maggio 1945.</ref>
 
Lo studioso di dialetti trentini Bruno Groff {{senza fonte|ha individuato almeno 400 parole di origine tedesca}}, frutto della secolare appartenenza austriaca oltre che del generalizzato contatto con le popolazioni germanofone comune a molte aree alpine. Alcune parole derivano direttamente dal tedesco, altre dall'[[Alto tedesco antico|Antico]] e [[Alto tedesco medio|Medio Alto tedesco]], altre dal [[Lingua gotica|Gotico]] o dal [[Dialetto sudtirolese|Tirolese]]. Le più conosciute di queste parole sono forse i nomi ''[[canederli]]'' (dal tedesco ''Knödel'', var. ''Knöderl''), ''sgnàpa'' (grappa, dal tedesco ''Schnaps''), ''matèla'' (dal tedesco tirolese ''Madel''), ''Scizzeri'' o ''Sizzeri'' (sta ad indicare i [[Tiroler Schützen|bersaglieri tirolesi]], dal tedesco ''Schützen''), ''prosac'' (zaino,dal tedesco austriaco ''Prosách'').
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Планка Железного креста 2 класс.png
|nome_onorificenza=Croce di ferro (II classe)
|collegamento_onorificenza=Croce di ferro
|motivazione=
|data=1914
}}
{{Onorificenze
|immagine = Order_of_St_Giovanni_of_Gerusalem-Brandenburg_BAR.jpg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine di San Giovanni del baliaggio di Brandeburgo
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Giovanni del baliaggio di Brandeburgo
|motivazione =
|luogo =<ref name=K4p16>{{Cita|Kriegsministerium 1914|p. 16}}</ref>
}}
 
== Pronuncia nel dialetto trentino ==
==Opere==
"I trentini e anche gli altri italiani del nord non riescono in genere a pronunciare come si deve la ''l'' palatale rappresentata in origrafia a mezzo del gruppo gli. Parole come ''aglio'', ''moglie'', suonano come se fossero scritte ''alio'', ''molie''.<ref name="Quaresima1957">{{cita libro | autore= Enrico Quaresima | titolo= Pronuncia trentina e pronuncia normale della lingua italiana | città=Trento | editore=Temi |anno = 1957}}</ref>
*''Betrachtungen eines alten Preußen über die Schicksale seines deutschen Vaterlandes'', R. Eisenschmidt, Berlin, 1927.
 
Altra divergenza sostanziale nella pronuncia del dialetto trentino la troviamo nella ''s'' sorda nell'inizio della parola, che "ha un suono alveolare che più che alla s italiana, che è sibilante pura, assomiglia a quello di ''sc'' di parole come ''scena'', ''disciplina''."<ref name="Quaresima1957" /> La ''s'' trentina sonora, o aspra, è di suono più rimesso (''casa'', ''asen'', ''rosa'', ''accusa'') e corrisponde grosso modo alla ''j'' o ''g'' francese, come ''journal'', ''gentil''.<ref name="Quaresima1957" />
 
La ''z'', pronunciata nel dialetto trentino e in quello veneto, manca dell'elemento occlusivo. Suona come una ''s'' pura; "così se, per esempio, un insegnante trentino avesse da dettare ad un ingenuo alunno toscano le parole ''mazzo'' (''z'' sorda) e ''azoto'' (''z'' sonora), le troverebbe poi scritte come ''masso'' e ''asoto''.<ref name="Quaresima1957" /> Accoppiata con altre lettere la ''z'' ha due diversi suoni, il primo detto aspro (''carrozza'', ''prezzo''), il secondo detto rozzo e meno usato dai toscani (''orzo'', ''zanzara'', ''zelo''). Quest'ultimo tipo di ''z'' nel dialetto trentino si trasforma in ''c'', specie quando unita alla vocale ''e'' (''zedevole'', ''zedro'', ''zelebre'', ''zena'', ''zento'', ecc.)
 
Tra i tratti linguistici tipicamente lombardi più significativi troviamo la caduta delle finali diverse da ''–a'', l'esito ''é'' di ''Ĕ'' latina in sillaba libera (che nell'area veneta dà come esito ''–iè''), la presenza delle vocali turbate ''ö'' e ''ü'', la [[palatalizzazione]] del plurale dei nomi e degli aggettivi uscenti in ''–t''; ovviamente sono tratti maggiormente diffusi nell'area dialettale galloitalica, ad ovest.
 
Tratto tipico del lombardo e anche del veneto di [[koinè]] è l'esito ''-èr'' di ''-arius'', ''-aria'' latino.
 
Tratti venetizzanti sono invece la [[Dittongo|dittongazione]] di ''Ĕ'' breve latina in sillaba libera, la presenza di finali atone diverse da ''–a'' e l'assenza delle [[vocali turbate]].
 
Altre caratteristiche linguistiche diffuse nel territorio trentino sono inoltre quelle cosiddette alpine o semiladine, derivate da un influsso o substrato [[lingue retoromanze|retoromanzo]]. Si tratta di caratteristiche che tuttavia possono interessare tutto l'arco alpino, si riscontrano infatti in piccola misura anche nelle valli provenzali e franco-provenzali del Piemonte, e sono ben evidenti nel lombardo di [[Sondrio]] e [[Bormio]], oltre che ovviamente nella [[lingua ladina]], in quella [[lingua friulana|friulana]] ed in quella [[lingua romancia|romancia]]. In Trentino sono presenti in [[Val di Non]], in [[Val di Sole]], in [[Val Rendena]], nella [[Val di Ledro]] superiore, quindi all'interno del gruppo dialettale occidentale di tipo lombardo: con similitudini che nella fattispecie sembrano rimandare più all'area [[lingua romancia|romancia]] che a quella [[lingua ladina|ladina]] delle [[dolomiti]].<ref>{{cita libro | curatore=Aldo Bertoluzza | titolo=Atti del II°convegno sui dialetti del Trentino (18-19-20 ottobre 1991 | anno=1991 | editore=Centro Culturale "Fratelli Bronzetti" Editore | città=Trento}}</ref>
I principali tratti alpini-retoromanzi sono la palatalizazione di ''ca'' e ''ga'' latino in ''cia'' e ''gia'', la conservazione dei nessi con ''l'', la velarizzazione di ''l'' preconsonantica e il passaggio di ''qu'' a ''c ([k])''.<ref>{{cita web|url=https://web.archive.org/web/20100703104126/http://www.trentinocultura.net/territorio/toponomastica/toponomastica_dialettali_h.asp|titolo=Dizionario toponomastico trentino|accesso=05 giugno 2019}}</ref>
 
== Grammatica di base ==
===Coniugazioni===
 
Le coniugazioni nei dialetti trentini sono tre: -ar,-er,-ir.
Come tutte le lingue parlate i dialetti trentini possiedono verbi irregolari come: dir(dire), bever(bere) ecc.
 
Queste sono le declinazioni regolari del presente indicativo attivo:
<!------------------------------------------------------------------------------ LEGGERE QUESTO AVVISO PRIMA DI APPORTARE MODIFICHE NEL TUO DIALETTO! GRAZIE! Caro anonimo, caro utente, ti invitiamo a indicare nel campo oggetto il tuo comune o borgo di provenienza per meglio classificare la varianti dialettali. GRAZIE PER IL TUO AIUTO!------------------------------------------------------------------------------->
{|class="wikitable"
! <nowiki>*</nowiki>magnar (mangiare)
! *meter (mettere)
! *sentir (sentire)
! *èser (essere)
! aver (avere)
|-
| mi magno
| mi méto
| mi sènto
| mi son/sont
| mi gh'ho
|-
| ti te magni/magne
| ti te méti/méte
| ti te sènti/sénte
| ti te séi/sé
| ti te gh'hai/gh'è
|-
| lu/elo 'l magna
| lu/elo 'l méte
| lu/elo 'l sènte
| lu/elo 'l èi/l'è
| lu/elo 'l gh'ha
|-
| ela la magna
| ela la méte
| ela la sènte
| ela la è
| ela la gh'ha
|-
| noi magnan/magnam/magnen/magnem
| noi métén/métém
| noi sentìn/sentìm
| noi sén/sém
| noi gh'aven/gh'avem
|-
| voi magnè/magnà/magnào
| voi meté/metéo
| voi sentì/sentìo
| voi sé/séo
| voi gh'avé/gh'avéo
|-
| lori i magna
| lori i méte
| lori i sènte
| lori i é
| lori i gh'ha
|-
| lore le magna
| lore le méte
| lore le sènte
| lore le é
| lore le gh'ha
|}
 
Nella seconda e terza persona singolare e nella terza persona plurale, accanto al pronome (spesso non espresso) vi è una particella: ti te; el/elo 'l, ela la; lori i, lore le. Spesso la particella è posta fra il pronome e il verbo declinato, oppure se non espresso prima del verbo declinato (es. ti te magni o te magni; el 'l magna o 'l magna). Nelle domande è anche tuttavia possibile porlo a fine verbo declinato (es. Ti te mangi? o Magnet?; Elo 'l magna? o Magnel?; Lori i léze? o Lézéi?). Segue un esempio con un verbo irregolare come èser: Ti te sei? / Set?; El l'è? / Èlo?; Lori i é / Éi? {{senza fonte|Tali particelle saranno trattate in questo testo col nome di particelle arritiche della seconda e terza persona (dal greco ἄρρητος, misterioso)}}.
 
===Particelle pronominali===
 
Per descrivere come funzionano le particelle pronominali coniughiamo il verbo ciamarse (= chiamarsi):
 
''Mi me ciamo''<br>
''Ti te ciami''<br>
''El se ciama''<br>
''Noi ne ciamén''<br>
''Voi ve ciamé''<br>
''Lori se ciaman''
 
Notiamo come le particelle arritiche cadano quando è presente una particella pronominale; non è però obbligatorio: possono anche essere mantenute (es. ti te te ciami; el 'l se ciama; lori i se ciaman).
 
===Terminazioni===
 
Le terminazioni dei sostantivi sono diverse; queste sono le principali:
 
*-l es: ''cunèl'' (coniglio), ''cortèl'' (coltello) con plurale in I al posto della L: ''cunèi'', ''cortèi'';
*in consonanti varie: ''alber'' (albero), ''cagn'' (cane) con al plurale aggiunta di i: ''alberi'', ''cagni'';
*per i nomi terminanti in vocale il plurale è come in italiano es: ''gata'' (gatta, ma anche "groviglio di polvere") diventa ''gate''.
 
== Esempi ==
 
Alcuni esempi possono essere utili per meglio identificare la varietà linguistiche dei vari dialetti trentini, anche tenendo presente la suddivisione in macroaree precedentemente descritta.
 
=== Frasi comuni ===
<!------------------------------------------------------------------------------ LEGGERE QUESTO AVVISO PRIMA DI APPORTARE MODIFICHE NEL TUO DIALETTO! GRAZIE! Caro anonimo, caro utente, ti invitiamo a indicare nel campo oggetto il tuo comune o borgo di provenienza per meglio classificare la varianti dialettali. GRAZIE PER IL TUO AIUTO!------------------------------------------------------------------------------->
{| class="wikitable"
! Italiano
! Dialetto della città di Trento
! Dialetto cembrano
! Dialetto valsuganotto orientale
!Dialetto della val Rendena
!Dialetto della val di Fiemme
|-
| Come ti chiami?
| Come te ciamet?\Come te te ciami?
| Come te ciames?\Che gas en nom?
| Come te ciamitu?
|Cuma ti ciamat?
|Come te ciames?
|-
| Quanti anni hai?
| Quanti ani gat?
| Quanti ani gas?
| Quanti ani ghetu?
|Quanc' ain ghet?
|Quanti ain as?
|-
| Vado a casa.
| Vago/Vo a ca.
| Von a cà.
| Vo a casa.
|Vu a cà.
|Vaghe a casa
|-
| Sono di Trento.
| Son de Trènt
| Son da Trent.
| Son de Trènto.
|Su da Trent.
|Son da Trent
|-
| Dove abiti?
| En do abitet?
| 'N do abites?
| 'N do abititu?
|'N du abitat?
|Onde abites?
|}
 
=== Un brano dalla fiaba "[[Il corvo e la volpe]]" ===
 
{{senza fonte|Il seguente brano è tradotto in italiano dalla variante trentina della favola.}}
<!------------------------------------------------------------------------------ LEGGERE QUESTO AVVISO PRIMA DI APPORTARE MODIFICHE NEL TUO DIALETTO! GRAZIE! Caro anonimo, caro utente, ti invitiamo a indicare nel campo oggetto il tuo comune o borgo di provenienza per meglio classificare la varianti dialettali. GRAZIE PER IL TUO AIUTO!------------------------------------------------------------------------------->
 
'''''Italiano'''''
 
La volpe era ancora affamata quando vide un corvo con un pezzetto di formaggio nel becco. "Quel pezzo lì mi piacerebbe", pensa fra di lei, e poi dice al corvo: "Che bello che sei! Se il tuo canto è tanto affascinante quanto il tuo aspetto, di sicuro sei il più bello di tutti gli uccelli!
 
'''''Dialetto della città di [[Trento]]'''''
 
''La ''volp l'èra ancor famada, quan che la vede en corf con en toch de formai en tel bech. "Quel lì el me saveria bon", la pensa tra de ela, e la ghe dis al corf: "Che bel che te sei! Se 'l to cantar l'è sì bel come la to cera, de sigur te sei el pù bel de tüti i osei!''"''
 
'''''Dialetto rurale ([[Valle dell'Adige]])'''''
 
''La bòlp l'èra sfamada. Nte che éla la ve en corf con en tòch de formài ntél bèch. "Chel li el 'l me saverìa bon", la gà pensa ndrà de éla, e la ghe diz al córf: "Che bèl che te séi! Se el to cantàr l'èi cossì bèl com la to aparénza, segur che te séi el pù bèl de tüti ei ozèi!"''
 
'''''[[Dialetto pinetano]] ([[Altopiano di Piné]])'''''
 
''La bólp la era ancor famàda, 'n de quela'' (o ''<nowiki/>'n quan'' o ''quan'') ''che la vede en còrf con en tòch de formài 'n del bèch. "Quel lì el me saverìa bon", la pensa 'n tra de ela, e pò la ghe dis al corf: "Che bel che te sei! Se 'l to cantar l'è cossì bel come 'l bel che te sei de fóra, de segùr che te sei el pù bel de tuti i osèi!"''
 
'''''Dialetto di Giovo (bassa [[val di Cembra]])'''''
 
''La ''bolp l'èra de noo famàda, en te quela la vede en corvo con en tòch de formài en tel bèch. "Quel lì vè el me saverìa bon", la se pensa ntra de ela, e la ghe dis al corvo: "Che bel che ses! Se 'l to cantar l'è sì bel come che vardes for, de segur ses el pù bel de tuti i osei!''"''
 
'''''Dialetto rurale ([[Vallagarina]])'''''
 
''La volp l'era ancora famàa, quan' che la vede en corf con en toch de formai en del béch. "Quel lì el me saveria bom", la pensa tra de ela, e la ghe dis al corf: "Che bel che te sei! Se 'l to cantar l'è cossita bel come la to cera, de sigur te sei el pù bel de tuti i osei!"''
 
'''''Dialetto trentino occidentale ([[Val Rendena]])'''''
 
''La bulp l'era amú famada, quan ca la vicc in còrf cunt in tòch di furmài int al böch. "Cul lì al mi pararìa bon", l'ha pinsà tra di öla, e la ghi dis al corf: "Chi bèl ca ti sé! S'al tò cantàr a lé bèl cumi al tò vardàr fò bèn, di sicör ti sé al pu bèl di tucc gli usèi!"''
 
'''''Dialetto rurale ([[Giudicarie]] Esteriori)'''''
 
''La bolp l'èra famada. 'Nde quela la vede na grola cont en tòch de formài ntél bèch. "Quel lì el me saverìe bon", l'ha pensa ntrà de éla, e la ghe dis ala grola: "Che bela che te sé! Se l'to cantar l'è bel come che te varde fora, de sigur te sé el pu bèl de tuti i osèi!"''
 
'''''Valsuganotto orientale ([[Valsugana]])'''''
 
''La bolpe l'èra slubià. Intanto che la vede en corvo con en tòco de formài ntél bèco. "Quel là el me saverìa bon", la pensa rento de éla, e la ghe dir al còrvo: "Che bèlo che te si! Se el to cantàr l'è cosìta bèlo come che te 'mpari fora, de sicuro te sì el pù bèlo de tuti i usèi!"''
 
'''''Dialetto cavalesano (bassa [[val di Fiemme]])'''''
 
''La volpe l'èra ancora famàda quànche la vede n'còrvo con en tòco de formàe tel bèco. "Quel là el me sàveria bòn, la pensa n'trà de ela, e la ghe dìs al corvo: Che bèl che ses ! Se l' tò cantàr lè bèl come che vàrdes fora, de segur ses l'pú bèl de tuti i oziei!"''
 
'''''Dialetto predazzano (alta [[val di Fiemme]])'''''
 
''La volp l'èra ancora famàda cande la vede 'n còrvo con en tòk de formài tel bèk. "Chel tok 'l me sàverie bòn", la pensa n'trà ela, e la ghe dìs al corvo: "Che bèl che tes! Se 'l tò cantàr lè bèl come che te vàrdes fora, de segur tes 'l pú bèl de tuti i osei!"''
 
'''''[[Dialetto primierotto]] ([[Primiero]])'''''
 
''La bolp la èra denòu famaða. Intant la vet en crò co 'n tòch de formài 'ntél bèch. "Quel là sì che 'l me saerìe bon", la pensa entre de éla, e la ghe dis al crò: "Che bèl che ti sé! Se 'l to cantàr el é sì bèl fà cuel che te se vet, de segur ti sé el pì bèl de tuti i ausèi!"''
 
== I dialetti trentini nel mondo ==
I dialetti trentini sono ancora parlati in alcune colonie fondate dagli emigranti che partirono dal Tirolo Italiano tra 1870 e 1914. Queste isole linguistiche si conservano soprattutto in Brasile ed Argentina. In alcune città brasiliane come [[Rio dos Cedros]], [[Rodeio]], [[Nova Trento]] e [[Piracicaba]] (Colonia Tirolesa) i dialetti trentini sono infatti ancora parlati dai discendenti (anche se non vengono riconosciuti come lingua ufficiale) e vengono detti ''dialèt tirolés''.
 
Nell'attuale [[Bosnia ed Erzegovina]] sorge il villaggio di [[Štivor]], i cui abitanti discendono da emigranti della [[Valsugana]], che partirono nei tempi in cui il Trentino (allora ''Tirolo Italiano'') era parte dell'[[Impero Austroungarico]], che comprendeva anche la Bosnia. L'esodo avvenne per motivi ambientali: negli anni '80 del [[XIX secolo]] un'inondazione dovuta all'esondazione del fiume [[Brenta]] costrinse una parte della popolazione ad emigrare.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro | titolo=Forme e percorsi dell'italiano nel Trentino-Alto Adige | autore=Vittorio Coletti| autore2=Patrizia Cordin| autore3=Alberto Zamboni | anno=1995 | editore=Istituto di studi per l'Alto Adige | città=Firenze}}
* {{cita libro|cognome=Herwig|nome=Holger H.|titolo=The First World War: Germany and Austria-Hungary 1914-1918|editore=Bloomsbury Academy|città=London|anno=2014|lingua=en|isbn=1-47250-885-8|cid=Herwig2014}}
*{{cita libro | autore=Carlo Battisti | titolo=Studi di storia linguistica e nazionale del Trentino | anno=1986 | editore=Arnaldo Forni Editore | città=Sala Bolognese}}
* {{cita libro|cognome=Kriegsministerium|nome=|titolo=Rangliste der Königlich Preußischen Armee und des XIII. e XIII. (Königlich Württembergischen) Armeekorps für 19|editore=Ernst Siegfried Mittler & Sohn|città=Berlin|anno=1914|lingua=en|isbn=|cid=Kriegsministerium1914}}
* {{cita libro |cognome nome=MombauerAldo |nome cognome=AnnikaBertoluzza | titolo=HelmuthStoria Vone Moltketradizione anddel thedialetto Originstrentino of| theanno=1983 First| World War|editore=CambridgeEdizione UniversityManfrini Press| città=Cambridge|anno=2001|lingua=en|isbn=0-521-79101-4 |cid=Mombauer2001Trento}}
*{{cita libro | curatore=Aldo Bertoluzza | titolo=Atti del convegno sui dialetti del Trentino (17-18-19 ottobre 1969) | anno=1969 | editore=Centro Culturale "Fratelli Bronzetti" Editore | città=Trento}}
* {{cita libro|cognome=Ritter|nome=Gerhard|titolo=The Schlieffen Plan. The Myth|editore=Oswald Wolff Publishers Ltd.|città=London|anno=1958|lingua=en|cid=Ritter1958}}
*{{cita libro | curatore=Aldo Bertoluzza | titolo=Atti del II°convegno sui dialetti del Trentino (18-19-20 ottobre 1991 | anno=1991 | editore=Centro Culturale "Fratelli Bronzetti" Editore | città=Trento}}
* {{cita libro|cognome=Showalter |nome=Dennis E.|titolo=Tannenberg: Clash of Empires, 1914|editore=Brassey's, Inc.|città=Dulles|anno=2004|lingua=en|isbn= 1-57488-781-5|cid=Showalter 2004}}
*{{cita libro | autore=Aldo Bertoluzza | titolo=Abbiccì dell'antico dialetto trentino | anno=1992 | editore=Dossi Editore | città=Trento}}
* {{cita libro|cognome=Vego|nome=Milan|titolo=Austro-Hungarian Naval Policy 1904-1914|editore=Routledge|città=Abingdon|anno=2013|lingua=en|isbn=1-13671-337-9|cid=Vego2013}}
*{{cita libro | titolo= Guida ai dialetti veneti | anno= 1983 | curatore= Manlio Cortelazzo | editore= CLEUP}}
*{{cita libro | autore= Giulio Tomasini | titolo= Profilo linguistico della regione tridentina | città=Trento | editore= Saturnia |anno = 1960}}
*{{cita libro | autore= Carlo Battisti | titolo= La distribuzione dei dialetti trentini | città=Firenze | editore=Istituto di studi per l'Alto Adige |anno = 1969}}
*{{cita libro | autore= Enrico Quaresima | titolo= Pronuncia trentina e pronuncia normale della lingua italiana | città=Trento | editore=Temi |anno = 1957}}
 
== Voci correlate ==
* [[dialetto primierotto]]
* [[dialetto pinetano]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q=Proverbi trentini}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Lingue romanze}}
{{Dialetti d'Italia}}
{{Portale|linguistica}}
 
[[Categoria:Lingue e dialetti del Trentino-Alto Adige|Trentino]]