Stele di Nora e Brembio: differenze tra le pagine

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{{F|centri abitati della Lombardia|novembre 2017}}
[[File:Stele von Nora 07.jpg|thumb|La stele di Nora]]
{{Divisione amministrativa
La '''stele di Nora''' è un blocco in [[pietra arenaria]] (alto 105 cm, largo 57) recante un'[[iscrizione]] che la quasi totalità degli studiosi ritiene eseguita in [[alfabeto fenicio]]. Fu rinvenuta nel [[1773]] inglobata in un muretto a secco di un vigneto in prossimità dell'abside della [[Chiesa di Sant'Efisio (Nora)|chiesa di sant'Efisio]] a [[Pula (Italia)|Pula]], centro urbano situato nella [[Sardegna]] meridionale che trae origine dall'antica città di [[Nora (Italia)|Nora]], una delle prime città sardo-fenice. Il ritrovamento fuori dal suo contesto archeologico originale limita al suo contenuto le informazioni ricavabili dal documento. Conservata nel [[Museo archeologico nazionale di Cagliari]], la stele svela il primo scritto fenicio mai rintracciato a ovest di [[Tiro (sito archeologico)|Tiro]]: la sua datazione oscilla tra i secoli [[IX secolo a.C.|IX]] e [[VIII secolo a.C.|VIII a.C.]]<ref>{{Cita|Dussaud, 1924|p. 147}}; {{Cita|Albright, 1941|p. 20}}; {{Cita|Amadasi, 1967|pp. 83-87}}; {{Cita|Delcor, 1968|p. 352}}; {{Cita|Cross, 1972|p. 18}}; {{Cita|Amadasi, 1990|p. 92}}; {{Cita|Shea, 1991|p. 244}}; {{Cita|Aubet, 1993|p. 179}}; {{Cita|Fantar, 1993|pp. 48 ss.}}; {{Cita|Bernardini, 1993|pp. 54 ss.}}; {{Cita|Fox, 2008|p. 120}}; {{Cita|Fantauzzi - De Vincenzo, 2013|p. 9}}</ref>. Il documento epigrafico è stato pubblicato all'interno del ''[[Corpus Inscriptionum Semiticarum]]'' sotto il numero CIS I, 144, e una parte degli studiosi ritengono che si tratti della parte minore (ed unica parte sopravvissuta) di un'iscrizione molto più lunga, distribuita su più pietre<ref>{{Cita|Albright, 1941|pp. 18-19}}.</ref>, sebbene manchi un consenso generale al riguardo<ref>{{Cita|Amadasi, 1967|p. 85}}.</ref>.
|Nome=Brembio
|Panorama=Brembio panorama.JPG
|Didascalia=Piazza Matteotti
|Bandiera=
|Voce bandiera=
|Stemma=Brembio-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|Divisione amm grado 2=Lodi
|Amministratore locale=Giampietro Tonani
|Partito=[[lista civica]] Cittadini in Comune
|Data elezione=27/05/2019
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Abitanti=2645
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
|Aggiornamento abitanti=30-4-2017
|Sottodivisioni=[[Cà del Bosco]], Ca' del Parto
|Divisioni confinanti=[[Borghetto Lodigiano]], [[Casalpusterlengo]], [[Livraga]], [[Mairago]], [[Ospedaletto Lodigiano]], [[Ossago Lodigiano]], [[Secugnago]]
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=2579
|Diffusività=
|Nome abitanti=brembiesi
|Patrono=Natività di Maria
|Festivo=8 settembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Brembio (province of Lodi, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Brembio nella provincia di Lodi
}}
 
'''Brembio''' (''Brémbi'' in [[dialetto lodigiano]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 98}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:2645}} abitanti della [[provincia di Lodi]] in [[Lombardia]].
== Le teorie ==
Gli studiosi moderni non sono concordi sulla lettura epigrafica del testo e la sua traduzione<ref>Per una disamina recente delle varie posizioni si rimanda a {{Cita|Del Castillo, 2003|pp. 3-19}}.</ref>. Infatti a causa dello stato di conservazione, è possibile leggere con chiarezza circa metà delle lettere, mentre l'altra metà nonostante il competente intervento degli epigrafisti, rimane dubbia<ref>Il colore rosso o violetto è stato tracciato, talvolta con errori, nell'[[XIX secolo|Ottocento]], nel tentativo di facilitare la lettura.</ref>. Ad ogni modo è possibile suddividere le varie opinioni in due blocchi in base al significato dato al documento: da un lato ci sarebbero coloro che ritengono si tratti della dedica commemorativa di una spedizione, dall'altro chi invece pensa al culto celebrativo di una divinità.
 
==Storia==
=== Commemorazione di una spedizione ===
Di origine romana, appartenne al [[Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro]] di Pavia ([[725]]), alla chiesa di ''Santa Maria di Lodi'' e, in seguito, divenne feudo di varie famiglie lodigiane.
<div style="float:right; font-size:90%; width:340px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{Approfondimento
|titolo = La presenza fenicia in Sardegna
|allineamento=sinistra
|larghezza = 100%
|contenuto =
{{Vedi anche|Storia della Sardegna fenicia e cartaginese}}
Dopo una sporadica presenza fenicia nel [[Mediterraneo occidentale]], iniziata attorno all'[[XI secolo a.C.]], nell'[[VIII secolo a.C.]], mentre la [[civiltà nuragica]] viveva la sua massima espansione, si nota in [[Sardegna]] uno sviluppo dei centri costieri che ben presto diventarono vere e proprie città. I [[Fenici]], oltre che in [[Africa]], si insediarono sulle coste della [[Sardegna]] e nell'area occidentale della [[Sicilia]].
[[File:PhoenicianTrade.png|190px|right]]
I [[Nuraghe|villaggi nuragici]] costieri, situati nel meridione dell'isola, furono i primi punti di contatto tra i commercianti fenici e gli antichi Sardi. Questi approdi costituivano dei piccoli mercati dove venivano scambiate varie mercanzie. Con il costante prosperare dei commerci, i villaggi si ingrandirono sempre di più, accogliendo stabilmente al loro interno l'esodo delle famiglie fenicie in fuga dall'attuale [[Libano]]. In questa terra, esse seguitarono a praticare il loro stile di vita, i loro propri usi, le proprie tradizioni e i loro culti di origine, apportando in [[Sardegna]] nuove tecnologie e conoscenze. Tramite matrimoni misti e un continuo scambio culturale, i due popoli coabitarono pacificamente e i villaggi costieri divennero importanti centri urbani, organizzati in maniera simile alle antiche [[città stato]] delle coste libanesi. I primi insediamenti sorsero a [[Cagliari|Karalis]], a [[Nora (Italia)|Nora]], a [[Bithia (archeologia)|Bithia]], a [[Sulki|Sulci]] nell'[[isola di Sant'Antioco]], a [[Tharros]] nella penisola del [[Sinis]], poi a [[Neapolis (Sardegna)|Neapolis]] presso [[Guspini]], e a [[Bosa]].
Come afferma Gian Franco Chiai, professore alla [[Freie Universität Berlin]]<ref>{{Cita|Chiai, 2002|pp. 129-131}}.</ref>: {{citazione|non sempre da parte dei coloni si deve presupporre un atteggiamento di totale rifiuto nei confronti delle lingue locali. Lo prova [...] la presenza del termine SRDN nella suddetta stele in riferimento alla Sardegna. Ciò significa [...] che i Fenici erano consapevoli tra il IX-VIII sec. a.C. che la denominazione epicorica dell'isola era SRDN e questo potevano averlo appreso forse direttamente dagli abitanti del luogo. Sarebbe poi lecito supporre, ma questo solo in una seconda fase, che assimilato il nome, lo avessero poi adattato alla loro lingua. I Fenici nella fase precoloniale avrebbero preso contatto con le realtà locali utilizzando non solo interpreti, ma anche, quando serviva, apprendendo loro stessi i rudimenti della lingua del posto, anche in seguito ad unioni con le donne indigene. Ad ogni modo, il fatto stesso che la maggior parte dei toponimi dei centri fenici dell'isola sia di matrice locale, presuppone comunque un atteggiamento positivo e pacifico nei confronti delle popolazioni del posto e della loro lingua,in relazione ad una volontà di integrarsi nell'ambiente, rispettando in primo luogo le denominazioni indigene. Il dato linguistico in questo caso si integra bene con quello storico-archeologico.|Da ''Il nome della Sardegna e della Sicilia sulle rotte dei Fenici e dei Greci in età arcaica. Analisi di una tradizione storico-letteraria''}}
}}
</div>
Nel [[1972]] l'orientalista J. Brian Peckham propose la sua interpretazione militare ritenendo la Stele completa e traducendo il testo<ref>{{Cita|Peckham, 1972}}.</ref>:
{| class="wikitable"
! !! Trascrizione !! Traduzione dell'autore !! Traduzione in italiano
|-style="background-color:white;"
| 1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''btršš''<br />''wgrš h' ''<br />''bšrdn š''<br />''lm h' šl''<br />''m sb' m''<br />''lktn bn''<br />''šbn ngd''<br />''lpmy''
| From Tarshish<br />he was driven<br />in Sardinia<br />he found refuge<br />his forces found refuge:<br />Milkûtôn, son of<br />Šûbôn, the commander.<br />To Pmy
| Da Tarshish<br />lui fu condotto,<br />in Sardegna<br />lui trovò rifugio,<br />le sue truppe trovarono rifugio:<br />Milkûtôn, figlio di<br />Šûbôn, il comandante.<br />A Pmy
|}
 
In [[età napoleonica]] ([[1809]]-[[1816|16]]) al comune di Brembio fu aggregata [[Cà del Bosco]], ridivenuta autonoma con la costituzione del [[Regno Lombardo-Veneto]] e quindi aggregata definitivamente nel [[1837]]<ref>Decreto 19 luglio 1837</ref>.
Nel dicembre dello stesso anno [[Frank Moore Cross]], professore all'[[Università di Harvard]], pubblica un articolo<ref>{{Cita|Cross, 1972|pp. 13-19}}.</ref> in risposta a Peckham, riprendendo alcuni punti dello studioso ma distanziandosene in altri. Cross ritiene ad esempio che nel testo non si parli di Tartessos, in [[Andalusia]], ma di Tarsis in Sardegna. Inoltre afferma che nell'interpretazione del verbo ''grš'' andrebbe privilegiato il suo significato militare di "scacciare" rispetto a quello marittimo di "essere trascinato/condotto". Infine ritiene che Milkaton sarebbe un comandante di Pumayaton di [[Tiro (sito archeologico)|Tiro]] (831-785 a.C.), conosciuto presso i greci come [[Pigmalione di Tiro|Pigmalione]], qui presente con una forma abbreviata [[Ipocoristico|ipocoristica]] PMY abbastanza comune nel mondo fenicio.<ref>{{Cita|Cross, 1972|p. 17}}; {{Cita|Müller, 1988|pp. 192-205}}</ref>
 
===Simboli===
La sua traduzione (che integra le prime due righe del testo nella parte alta della stele) è la seguente:
'''Stemma<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/brembio.pdf Art. 4 comma 2 dello Statuto Comunale]</ref>'''
[[File:Brembio-Stemma.png|45px|left]]
{{Citazione|Di azzurro, al castello di argento, murato di nero, la cortina finestrata di due dello stesso, chiusa di azzurro come le due torri, con tre porte a sesto acuto, merlato alla guelfa, fondato sulla campagna erbosa di verde attraversata dal Lambro che scorre al naturale in sbarra uscendo da dietro la torre di sinistra del castello.}}
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
{| class="wikitable"
A ''Monasterolo'' si trovano i resti di un monastero benedettino ([[972]]), ormai alterati da aggiunte successive.<br />
! !! Trascrizione !! Traduzione dell'autore !! Traduzione in italiano
Furono eretti nel [[1731]], ad opera dei ''Gerolomini di Ospedaletto'', la parrocchiale di ''Santa Maria Nascente'' e quello che sarebbe poi diventato ''Palazzo Andreani''.<br />
|-style="background-color:white;"
Al [[Seicento]] risale invece la ''Cascina Palazzo''.
| a<br />b<br />1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''hiltahim (?)''<br />'' 'itt šardina (?)''<br />''ba-taršīš''<br />''wa-garrišō hū' ''<br />''ba-šardina ša-''<br />''-lim hū' šal-''<br />''im saba'ō mi-''<br />''lkatōn bin''<br />''šūbnā nagīd''<br />''la-pummay''
| He fought (?)<br />with the Sardinians (?)<br />at Taršīš<br />and he drove them out.<br />Among the Sardinians<br />he is [now] at peace,<br /> (and) his army is at peace:<br />Milkatōn, son of<br />Šūbna (Shebna), general<br />of (King) Pummay
| Lui combatté (?)<br />con i Sardi (?)<br />a Taršīš<br />ed egli li scacciò.<br />Tra le popolazioni sarde<br />lui è [adesso] in pace,<br />(e) il suo esercito è in pace:<br />Milkaton figlio di<br />Shubna (Shebna), generale<br />del (re) Pummay
|}
 
==Società==
In uno studio del [[1991]], l'archeologo William H. Shea, professore all'[[Andrews University]], avanza un'integrazione parziale alla prima linea riprendendo il verbo ''grš'' e legge l'ultima LPNY (dal significato di "precedente" o "in precedenza") invece di LPMY<ref>{{Cita|Shea, 1991|p. 242}}.</ref>. Pertanto propose la seguente trascrizione e traduzione:<ref>{{Cita|Shea, 1991|p. 243}}.</ref>
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Brembio}}
 
===Etnie e minoranze straniere===
{| class="wikitable"
Al 31 dicembre [[2008]] gli stranieri residenti nel comune di Brembio in totale sono 324<ref>[http://demo.istat.it/str2008/ Dati demografici ISTAT]</ref>, pari al 12,40% della popolazione. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:
! !! Trascrizione !! Traduzione dell'autore !! Traduzione in italiano
{| class="wikitable"
|-style="background-color:white;"
|-
| 1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
! Paese!! Popolazione (2008)
| '' [grš h'] btršš''<br />''wgrš h' ''<br />''bšrdn š''<br />''lm h' šl''<br />''m sb' m''<br />''lktn bn''<br />''šbn ngd''<br />''lpny''
|-
| [He drove out] at Tarshish<br />he drove out<br />in Sardinia.<br />He is safe.<br />His troops are safe.<br />Milkaton, son of<br />Shubon the previous<br />commander
| [[Albania]] || 53
| [Egli scacciò] a Tarshish<br />egli scacciò,<br />in Sardegna.<br />Lui è al sicuro,<br />Le sue truppe sono al sicuro.<br />Milkaton, figlio di<br />Shubon il precedente<br />comandante.
|-
| [[Egitto]] || 43
|-
| [[Romania]] || 37
|-
| [[Marocco]] || 35
|-
| [[Togo]] || 27
|-
| [[India]] || 24
|-
| [[Repubblica di Macedonia]] || 19
|-
| [[Tunisia]] || 16
|-
| [[Perù]] || 10
|}
[[File:Quartiere punico 1 (Nora).jpg|thumb|left|Il quartiere punico di Nora.]]
Lo studioso ritiene che la stele testimoni le attività militari di "Milkaton" a "Tarshish" e in Sardegna.<ref>{{Cita|Shea, 1991 |pp. 243-244}}.</ref> Riguardo all'ubicazione di Tarshish, egli ritiene che si possa trattare di una località in [[Spagna]]; si starebbe pertanto parlando di una fallita (o parzialmente fallita) penetrazione in Spagna e quindi del necessario ritorno in una base meno occidentale (appunto la Sardegna). Il comandante inoltre con il verbo ''šlm'' (tradotto per la prima volta da Zuckerman come "salvo/al sicuro") intenderebbe che la spedizione in Spagna non avrebbe del tutto compromesso le possibilità di un'ulteriore azione.
 
==Geografia antropica==
Secondo Cross l'iscrizione documenterebbe la colonizzazione fenicia della parte meridionale dell'isola.<ref>{{cita|Cross, 1987|p. 71}}.</ref> Secondo Russel E. Gmirkin invece, l'iscrizione testimonierebbe il periodo in cui i Fenici venivano sconfitti e in parte costretti ad emigrare verso occidente dall'avanzata [[Assiri|assira]].<ref>{{cita|Gmirkin, 2006|pp. 275-276}}.</ref> In questo senso Tarshish non si riferirebbe ad una località spagnola o sarda ma a [[Tarso (Asia Minore)|Tarso]] in [[Cilicia]]. Si tratterebbe pertanto della testimonianza della fuga di profughi approdati in Sardegna nella disperata ricerca di salvezza e pace. Concorda con questa interpretazione anche Delgado Hervàs<ref>{{cita|Delgado Hervàs, 2008|p. 368}}.</ref>, professoressa all'[[Università Pompeu Fabra|Universitat Pompeu Fabra]] di [[Barcellona]].
Secondo lo [[statuto comunale]], possiedono lo ''status'' di [[Frazione geografica|frazione]] le località di Cà de Folli e Cà del Parto<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/brembio.pdf Art. 3 comma 1 dello Statuto Comunale]</ref>.
 
Secondo l'[[ISTAT]], il territorio comunale comprende il [[centro abitato]] di Brembio e le [[Località abitata|località]] di Ca' de' Folli, [[Ca' del Bosco]], Ca' del Parto, Cascina Sabbiona, Dossi, Lovera, Loverola e Monasterolo<ref>[http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0c0I0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH90T081B52S&v=1UH082081B5000000 ISTAT - Dettaglio località abitate]</ref>.
[[David Ridgway]] della [[Università di Edimburgo|University of Edinburgh]] ritiene che Tarsis non si riferisca né a Tarso in Cilicia, né a Tartessos in Spagna, ma indicherebbe una località mineraria in Sardegna.<ref>{{cita|Ridgway, 1992|p. 27}}.</ref> In questa prospettiva l'iscrizione testimonierebbe la vittoria di un generale fenicio contro le popolazioni locali per il controllo delle miniere della zona. Anche Markoe<ref>{{cita|Markoe, 2000|p.178}}.</ref>, Dyson e Rowland<ref>{{cita|Dyson - Rowland, 2007|p. 106}}.</ref> ritengono che la scritta testimoni una vittoria dei Fenici contro i Sardi.
<div style="float:right; font-size:90%; width:340px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{Approfondimento
|titolo = Un riferimento a Tartesso?
|allineamento=sinistra
|larghezza = 100%
|contenuto =
{{Vedi anche|Tartesso}}
Gli studiosi che leggono nella prima linea supestite dell'iscrizione il toponimo TRŠŠ hanno offerto varie possibili identificazioni. Come afferma Peckham<ref>{{Cita|Peckham, 1972|p. 459}}.</ref>:
{{citazione|Tarshish may describe a type of ship, or refer to a complex set of trade routes, or designate a place|Da ''The Nora Inscription''}}
L'idea però che si tratti di un toponimo ha prevalso e tra le varie ipotesi l'andalusa [[Tartesso]] è sembrata a molti quella più probabile<ref>{{cita|Wagner, 1986|pp. 201-228}}, {{Cita|Shea, 1991|p. 243}}, {{Cita|Ferrer, 2010|p. 37 n. 2}}, {{Cita|Miles, 2012|p. 94}}</ref>.
Bisogna comunque segnalare come afferma Antonelli<ref>{{Cita|Antonelli, 1997|p. 21}}.</ref> che:
{{citazione|[...] Le testimonianze su ''Tarshish'', al di là di ogni moderno tentativo di identificazione puntuale, sembrano contenere un'allusione generica: quella con cui il mondo semita faceva riferimento alle estreme regioni occidentali, meta dei primi traffici commerciali fenici|Da ''I Greci oltre Gibilterra''}}
[[File:Tartessos.svg|190px|right]]
Ma anche un'identificazione regionale verso l'occidente iberico ha visto contrari diversi studiosi<ref>{{cita|Blázquez, 1975|p. 21}}, {{cita|Täckholm, 1986|pp. 59-71}}</ref> e non mancano quindi interpretazioni alternative con località sarde<ref>[[Tharros]] o Tarsis, forse una località mineraria: {{cita|Covey-Crump, 1916|pp. 280-290}}, {{Cita|Cross, 1972|pp. 13-19}}, {{cita|Ridgway, 1992|p. 27}}, {{cita|Sanna, 2004|pp. 316-321, 533-538}}</ref> o asiatiche<ref>[[Tarso (Asia Minore)|Tarso]] in [[Cilicia]]:{{cita|Gmirkin, 2006|pp. 275-276}}, {{cita|Delgado Hervàs, 2008|p. 368}}</ref>.
}}
</div>
Nel [[2012]] questa interpretazione militare del documento è stata ripresa da Nathan Pilkington dell'[[Columbia University|Università di Columbia]], il quale tuttavia esclude ogni riferimento a Tartesso. Egli infatti, a differenza di coloro che sostengono l'interpretazione militare, propone di dividere la prima linea in due parole: ''bt ršš''. Queste due parole verrebbero tradotte con "Una casa che lui buttò giù". Il termine ''bt'' può significare sia "tempio", sia "casa"<ref>{{cita|Tomback, 1978|p. 58}};{{cita|Krahmalkov, 2000|p. 129}}</ref>. Il termine all'inizio dell'iscrizione potrebbe riferirsi alla distruzione di un [[villaggio nuragico]] sardo, forse il [[Nuraghe Antigori]]. L'identificazione si basa sull'uso di ''bt'' in iscrizioni contemporanee fenicie per indicare una casa reale, con il suo territorio e popolazione. Il significato di ''ršš'' come "buttar giù / distruggere" si ritrova una volta in ugaritico<ref>{{cita|Halayqa, 2008|p. 290}}.</ref> e due volte in ebraico nella bibbia<ref>In Jer 5:17 e in Mal 1:4</ref>. Pertanto la traduzione offerta è la seguente<ref>{{Cita|Pilkington, 2012|p. 47}}.</ref>:
 
==Economia==
{| class="wikitable"
L'agricoltura è ancora attività diffusa (mais e frumento), così come l'allevamento (suini e bovini), in numerose aziende per lo più a conduzione familiare.<br />
! !! Trascrizione !! Traduzione dell'autore !! Traduzione in italiano
Non essendovi industria, è da ricordare la presenza di alcune aziende artigiane che operano nei settori meccanico ed alimentare.
|-style="background-color:white;"
| 1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''bt ršš''<br />''wgrš h' ''<br />''bšrdn š''<br />''lm h' šl''<br />''m sb' m''<br />''lktn bn''<br />''šbn ngd''<br />''lpny''
| A house he beat down.<br />And he drove out.<br />In Sardinia, <br />he is at peace;<br />his army is at peace.<br />Milkyton, son of<br />Shubon the commander.<br />For Pummay
| Una casa lui ha buttato giù.<br />Ed egli scacciò.<br />In Sardegna <br />lui è in pace;<br />il suo esercito è in pace.<br />Milkyton, figlio di<br />Shubon il comandante.<br />Per Pummay.
|}
 
==Infrastrutture e trasporti==
Anche [[Richard Miles (storico)|Richard Miles]], professore alla [[Università di Sydney|Università di Sidney]] si è mostrato concorde affermando<ref>{{Cita|Miles, 2012|p. 94}}.</ref>: {{citazione|un voto di ringraziamento al dio Pumay dedicato da un alto funzionario fenicio di nome Milkaton, dopo che la sua nave e tutto il suo equipaggio erano riusciti a sopravvivere a una grande tempesta nel viaggio verso la terra di «Tarshish». Si è molto discusso sulla reale collocazione geografica di «Tarshish»; comunque, l'ipotesi più probabile è che si tratti di Tartesso, l'antico nome di quella zona meridionale della Spagna corrispondente all'incirca all'attuale Andalusia.|Da ''Carthago Delenda Est''}}
===Strade===
Brembio è posta all'incrocio di alcune [[Strada provinciale|strade provinciali]], dirette verso [[Ossago Lodigiano|Ossago]], [[Secugnago]], [[Zorlesco]] e [[Livraga]].
 
Verso sud-ovest, il territorio comunale è lambito dall'[[Autostrada A1 (Italia)|Autostrada del Sole]].
=== Celebrazione di una divinità ===
 
=== Ferrovie ===
Una parte consisente degli studiosi ritiene tuttavia che la Stele si riferisca unicamente al culto celebrativo di una divinità e/o alla fondazione di un tempio.<ref>{{cita|Lipiński, 2004|p. 236}} non è convinto dall'ipotesi né che la stele sia un decreto pubblico, come ipotizzano alcuni studiosi, né che essa sia un'iscrizione commemorativa per un generale fenicio; al contrario, ritiene si tratti di una dedica al dio Pummay da parte di un alto ufficiale fenicio. José Luis Maya {{cita|Gonzàlez, 2001|p. 130}} e della [[Università di Barcellona|Universitat de Barcelona]] e María Eugenia {{cita|Aubet, 1993|p. 206}} dell'[[Università Pompeu Fabra|Universitat Pompeu Fabra]] e ritengono sia un'iscrizione commemorativa per la costruzione di un tempio dedicato al dio PMY. Opinione condivisa in anni recenti anche da {{cita|Fantauzzi - De Vincenzo, 2013|p. 10}} e da {{cita|Garbati, 2014|p. 213}}</ref>
Il territorio comunale, lambito verso nord dalla [[ferrovia Milano-Bologna]], è servito dalla [[stazione di Secugnago]], raggiungibile attraverso un [[Pista ciclabile|percorso ciclabile]].
L'orientalista francese [[André Dupont-Sommer|Dupont-Sommer]]<ref>{{Cita|Dupont-Sommer, 1948|p. 15}}.</ref>, escludendo l'esistenza di una lacuna nel testo e considerando quindi l'iscrizione completa, tradusse nel [[1948]] il testo in:
{| class="wikitable"
! !! Trascrizione !! Traduzione dell'autore !! Traduzione in italiano
|-style="background-color:white;"
| 1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''bt rš š''<br />''ngr šh' ''<br />''bšrdn š-''<br />''lm h' šl-''<br />''m sr' m''<br />''lkt nrn[k]''<br />''š bn ngd''<br />''lpmy''
| Temple du Cap de<br />Nogar qui est<br />en Sardaigne. Pros-<br />père soit-il! Prospè-<br />re soit Tyr, mère<br />de Kition (et) Narna[ka]! (?)<br />Lequel (temple) a bâti Nogar<br />en l'honneur de Pumai
| Tempio di Capo<br />Nogar che si trova<br />in Sardegna. Pros-<br />pero sia lui! Prospe-<br />ra sia Tyr, madre<br />di Kition (e) Narna[ka]! (?)<br />Il quale (tempio) ha costruito Nogar<br />in onore di Pumai.
|}
 
A sud del centro abitato, affiancata all'[[Autostrada A1 (Italia)|Autostrada del Sole]], transita la [[Ferrovia Milano-Bologna (alta velocità)|linea ad alta velocità]].
L'interpretazione di ''bt rš š'' come "Kap-Tempel", "tempio di Capo", è accettata anche da Kurt Galling.<ref>{{Cita|Galling, 1972|p. 10}}.</ref>
Lo storico e filologo francese [[James Germain Février|Février]]<ref>{{Cita|Février, 1950|p. 126}}.</ref>, basandosi sul lavoro di Dupont-Sommer, avanzò nel [[1950]] qualche lettura alternativa e la tradusse:
 
== Amministrazione ==
{| class="wikitable"
Segue un elenco delle amministrazioni locali.<ref>Lista pubblicata in ''Il Lodigiano. Quarant'anni di autonomia'', Provincia di Lodi, 2008, p. 267.</ref>
! !! Trascrizione !! Traduzione dell'autore !! Traduzione in italiano
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
|-style="background-color:white;"
{{ComuniAmminPrec
| 1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
|[[1945]]
| ''bt rš š''<br />''ngr š h' ''<br />''bšrdn š-''<br />''lm h' šl-''<br />''m sb' m-''<br />''lkt nbn[t]''<br />''š bn ngr''<br />''lpmy''
|?
| Temple principal, que<br />NGR, qui est<br />à (en?) ŠRDN, a édi-<br />fié complètement. Lui a mené<br />à bout la tâche de l'oeu-<br />vre. Construction<br />qu'a construite NGR<br />en l'honneur de PMY.
|Alessandro Calzari
| Tempio principale, che <br />NGR, che è<br />a (in?) ŠRDN, ha cos-<br />truito completamente. Egli ha condotto<br />a compimento la realizzazione dell'ope-<br />ra. Costruzione<br />costruita da NGR<br />in onore di PMY.
|}
|[[Sindaco]]
<div style="float:right; font-size:90%; width:340px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
|
{{Approfondimento
}}
|titolo = Tempio e area urbana
{{ComuniAmminPrec
|allineamento=sinistra
|[[1946]]
|larghezza = 100%
|[[1951]]
|contenuto =
|Mario Baggi
{{Vedi anche|Nora}}
|
In passato si riteneva che la Stele di Nora testimoniasse essa stessa l'esistenza di un centro urbano fenicio o sardo-fenicio. Recenti ricerche archeologiche<ref>{{cita|Botto, 2007|pp. 110-112 e pp. 123-132}}.</ref> hanno però postdatato la [[necropoli]], il [[Tophet]] e il quartiere artigianale alla fine del [[VII secolo a.C.|VII secolo]] e alla prima metà del [[VI secolo a.C.|VI a.C.]]. Pertanto il tempio presumibilmente citato nella Stele andrebbe contestualizzato all'interno di un emporio, un centro di scambi commerciali in una fase precoloniale, segnata maggiormente dalla presenza di altre popolazioni, non solo fenicie o indigene.
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
</div>
|[[1951]]
Nel [[1966]] Jean Ferron<ref>{{Cita|Ferron, 1966|p. 285 e p. 288}}.</ref>, rileggendo criticamente il lavoro di Février, propose invece la seguente traduzione:
|[[1956]]
|Luigi Ciofetti
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1962]]
|Antonio Bertoli
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1962]]
|[[1970]]
|Attanasio Cicognini
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1985]]
|Diego Casella
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1995]]
|Gianbattista Cappelletti
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1995]]
|[[2004]]
|Angelo Cortesini
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2004]]
|[[2014]]
|Giuseppe Sozzi
|[[lista civica]] ([[centrosinistra]])
|[[Sindaco]]
|
}}
|[[2014]]
|in carica
|Giancarlo Rando
|[[lista civica]]
|[[Sindaco]]
|
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
===Gemellaggi===
{| class="wikitable"
Brembio è gemellata con<ref>Documento pdf sul gemellaggio {{collegamento interrotto|1=[http://www.kerauniaware.com/zweb/ipb/biblio/eb/369/brembio-gemelvol2009.pdf ] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>:
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* {{Gemellaggio|Francia|Saint-Christo-en-Jarez|2004}}
|-style="background-color:white;"
| 1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''bt rš š''<br />''nqdš h' ''<br />''bšdrn š''<br />''lm h' šl''<br />''m sb' m''<br />''lkt wbn''<br />''š bn nr'''<br />''lpmy''
| (Ce) Temple (est) le premier qui<br />a été consacré<br />en Sardaigne. Qu'il soit (conservé)<br />intact! Que soit (conservée)<br />intacte l'ouvre de ma-<br />çonnerie et d'architecture<br />qu'a edifiée Nora<br />en l'honneur de Poumai!
| (Questo) Tempio (è) il primo che<br />è stato consacrato<br />in Sardegna. Possa essere (conservato)<br />intatto! Possano essere (conservate)<br />intatte la muratura<br />e l'architettura<br /> che Nora ha costruito<br />in onore di Poumai!
|}
 
==Note==
Il filologo [[Giovanni Semerano (filologo)|Giovanni Semerano]] avanza un'ulteriore interpretazione del testo:<ref>{{Cita|Dove?}}.</ref>
 
{| class="wikitable"
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|-style="background-color:white;"
| 1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''et rš š''<br />''ngr š ea''<br />''b šrdn š-''<br />''lm et šm''<br />''sbt m-''<br />''lk t nb nš''<br />''bn ngr''<br />''lpn j''
| Accanto è il sacello, quello che<br />l'ambasciatore di Ea<br />in Sardegna ha <br />edificato: questa memoria<br />esprime il voto che<br />il re per iscritto espone: elevi<br />la costruzione l'ambasciatore<br />davanti all'isola.
|}
[[File:Tharros antica città1.jpg|thumb|Rovine dell'antica città di Tharros.]]
Salvatore Dedola invece avanza alcune letture alternative. Alla riga 2 sostituisce N a W, alla riga 7 R a D e infine alla riga 8 N a M. Dopo questi interventi viene proposta la seguente traduzione:<ref>{{Cita web|url=http://www.linguasarda.com/htm/Linguista/La%20stele%20di%20Nora.htm|titolo=La stele di Nora|autore=|editore=Linguasarda.com|accesso=30 giugno 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305045319/http://www.linguasarda.com/htm/Linguista/La%20stele%20di%20Nora.htm|dataarchivio=5 marzo 2016}}</ref>
 
{| class="wikitable"
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|-style="background-color:white;"
| 1<br />2<br />3<br /><br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''bt rš š''<br />''ngr š h' ''<br />''bšrdn š-''<br /><br />''lm h' šl-''<br />''m sb' m-''<br />''lktnbn š''<br />''bn ngr''<br />''lpny''
| [Questo è] il tempio principale<br />di Nora che io<br />in Sardegna ho onorato in segno di pace<br />[o: compiendo un voto sacrificale, un olocausto].<br />Io che onoro in segno di<br />pace sono Sb' [Saba]<br />figlio di Milkaton<br />che ho costruito Nora<br />di mia propria iniziativa.
|}
[[File:SardusPaterBabai.jpg|thumb|right|Moneta del Sardus Pater con corona piumata e giavellotto]]
Nel [[2009]] il pubblicista sardo Gigi Sanna<ref>{{Cita|Sanna, 2009}}.</ref> ha ritenuto che l'iscrizione si riferirebbe alla divinità indigena ABA SRDN<ref>Secondo Sanna ABA SRDN significherebbe "padre/signore-giudice". Sanna (''L'unione Sarda'' del 17 dicembre 2008, p. 44) accosta la Stele di Nora ad un coccio nuragico rinvenuto a [[Orani (Italia)|Orani]] negli [[Anni 1990|anni novanta]], il quale conterrebbe la stessa tipologia di scrittura fenicia e lo stesso contenuto sintattico e lessicale, mentre un ciondolo, rinvenuto ad [[Allai]], recherebbe in scrittura fenicia arcaica (considerando entrambe le facce dell'oggetto) la scritta ''"bd" /'ab šrdn'' che significherebbe appunto ''servo del padre signore-giudice''.</ref>, in seguito nota come [[Sardus Pater]]. Nella sua interpretazione ''tršš'' significherebbe [[Tharros]] e ''grš'' [[Cornus (Sardegna)|Cornus]]. La sua traduzione è la seguente:
 
{| class="wikitable"
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|-style="background-color:white;"
| a<br />1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''[nr yh]''<br />''btršš''<br />''w grš h 'a''<br />''b šrdn š''<br />''lm h 'a šl''<br />''m sb'a m''<br />''lkt nrn l''<br />''bn ngr''<br />''lphsy''
| Luce di YH<br />in Tharros<br />e in Cornus Lui A-<br />BA SHARDAN<br />Shalom Lui Toro<br />Shalom SABA<br />Dono di Nora<br />per il figlio di NOGAR<br />LEPHISY.
|}
 
=== Interpretazione passata ===
Nel [[1941]] l'archeologo americano [[William Foxwell Albright]] ha ritenuto che l'iscrizione (distribuita forse su più pietre per un'altezza che doveva raggiungere almeno i due metri e sopravvissuta ad oggi solo nella sua parte in basso a destra) andasse fortemente integrata e interpretata come un decreto cittadino di [[Ostracismo|ostracizzazione]]<ref>{{Cita|Albright, 1941|pp. 17-20}}.</ref>:
[[File:La stele di Nora. Secondo Piano Espositivo.jpg|thumb|La stele di Nora nel [[Museo archeologico nazionale di Cagliari]]]]
{| class="wikitable"
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|-style="background-color:white;"
| 1<br />2<br />3<br />4<br />5<br />6<br />7<br />8
| ''btršš [.......w]''<br />''ngrš h'[dm h' lšt(?)]''<br />''bšrdn š [......h']''<br />''dm h'š l['.....bn]''<br />''msb' m[hnt wbn mm]''<br />''lkt wbn[skn (?) w'n y]''<br />''šb wngr [š h'dm h']''<br />''bymy''
| In (from?) Tarshish<br />that m[an] shall be banished [for a year(?)]<br />from Sardinia [... that]<br />man who hath n[ot ... whether]<br />(he be) commander of a h[ost or (he be) ki]ng<br />or (he be [governor (?). And if he shall]<br />return, then [that man] shall be banish[ed]<br />for his life-time(?).
| A (da ?) Tarshish [... e]<br />quell'u[omo] deve essere esiliato [per un anno(?)]<br />dalla Sardegna [... quell']<br />uomo che non ha [... che]<br />(lui sia) comandante di un os[pite o (lui sia) r]e<br />o (lui sia) [governatore(?). E se lui dovesse<br />tornare, allora [quell'uomo] sia esilia[to]<br />per tutta la sua vita(?).
|}
 
L'interpretazione non ha trovato seguito nel mondo accademico in primo luogo per i numerosi problemi epigrafici offerti tanto dalla lettura delle lettere visibili, quanto dalle dubbie integrazioni proposte. In secondo luogo si ritiene che l'insediamento fenicio nel periodo a cui risale la stele di Nora fosse sostanzialmente un emporio e non un centro urbano di dimensioni tali da pubblicare decreti e prevedere norme costituzionali quali l'ostracismo. Nonostante la propria interpretazione risultasse isolata, Albright è rimasto fermo sulle proprie posizioni sostendole ancora nel [[1967]].<ref>{{Cita|Delcor, 1968|p. 327}} riporta una lettera di Albright datata al 30 ottobre 1967 in cui si legge: ''My objection to currently accepted renderings is based on the fact that no formal inscription of funerary or dedicatory type could have been inscribed in such large characters with no margins, no vertical alignment of the beginning of lines and in such barbaric Phoenician, especially since few scholars now reject a ninth-century date''</ref>
 
== Curiosità ==
La stele è stata esposta dal settembre 2004 al gennaio 2005 al [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]], all'interno della mostra temporanea ''Assyria to Iberia at the Dawn of the Classical Age'', ''Dall’Assiria all’Iberia all’alba della civiltà classica''.<ref>{{Cita web|url=http://www.sardiniapost.it/cronaca/pezzo-sardegna-new-york-stele-nora-esposta-metropolitan/|titolo=Un pezzo di Sardegna a New York, la stele di Nora esposta al Metropolitan|autore=Federico Fonnesu|editore=sardiniapost.it/|accesso=01 giugno 2018}}</ref>
 
Dall'aprile all'ottobre del [[2016]] l'iscrizione è stata invece offerta ai visitatori del [[Museum und Park Kalkriese]] in [[Germania]], museo sorto nel probabile luogo della [[battaglia di Teutoburgo]], all'interno della mostra temporanea ''Gefahr auf See – Piraten in der Antike'', "Pericolo sul mare - Pirati nel mondo antico".<ref>{{Cita web|url=http://www.kalkriese-varusschlacht.de/service/museumsblog/article/die-nora-stele-erste-belegte-erwaehnung-der-insel-sardinien/2016/09/08/|titolo=Museumsblog 08. September 2016|autore=Andreas Böcker|editore=kalkriese-varusschlacht.de/|accesso=24 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170405170236/http://www.kalkriese-varusschlacht.de/service/museumsblog/article/die-nora-stele-erste-belegte-erwaehnung-der-insel-sardinien/2016/09/08/|dataarchivio=5 aprile 2017|urlmorto=sì}}</ref>
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
{{div col}}
* {{cita pubblicazione|autore=<span style="font-variant: small-caps;">[[William Foxwell Albright]]</span>|nome=|cognome=|anno=1941|titolo=''New Light on the Early History of Phoenician Colonization''|rivista=''Bulletin of the American Schools of Oriental Research''|numero=83|lingua=inglese|cid=Albright, 1941}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Amadasi</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">M.G.</span>|titolo=Le iscrizioni fenicie e puniche delle colonie di Occidente|anno=1967|editore=[[Istituto di Studi del Vicino Oriente]]|città=Roma|cid=Amadasi, 1967}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Amadasi</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">M.G.</span>|titolo=Le iscrizioni fenicie e puniche in Italia|anno=1990|editore=|città=Roma|cid=Amadasi, 1990}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Antonelli</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Luca</span>|titolo=''I Greci oltre Gibilterra''|anno=1997|editore=[[L'Erma di Bretschneider]]|città=Roma|isbn=88-7062-957-0|cid=Antonelli, 1997}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Aubet</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">María Eugenia</span>|titolo=''The Phoenicians and the West''|anno=1993|editore=[[Cambridge University Press]]|città=|lingua=inglese|isbn=0-521-79543-5|cid=Aubet, 1993}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Avishur</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Y.</span>|titolo=''Phoenician inscriptions and the Bible: Select inscriptions and studies in stylistic and literary devices common to the Phoenician inscriptions and the Bible''|anno=2000|editore=|città=Tel Aviv|lingua=inglese|isbn=965-90240-8-8|cid=Avishur, 2000}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Balmuth</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">M.S.</span>|titolo=''Archaeology in Sardinia''|rivista=American Journal of Archaeology|numero=96|anno=1992|pp=663–697|lingua=inglese|cid=Balmuth, 1992}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Bernardini</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">P.</span>|titolo=''La Sardegna e i Fenici. Appunti sulla colonizzazione''|volume=21|edizione=in ''RStFen''|anno=1993|cid=Bernardini, 1993}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Bisi</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Anna Maria</span>|titolo=''Le stele puniche''|anno=1967|editore=[[Istituto di Studi del Vicino Oriente]]|città=Roma|cid=Bisi, 1967}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Blázquez</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">José María</span>|titolo=''Tartesos y los orígenes de la colonización fenicia en occidente''|edizione=2|anno=1975|editore=[[Ediciones Universidad Salamanca]]|città=|isbn=84-400-8611-3|lingua=es|cid=Blázquez, 1975}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Botto</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">M.</span>|titolo=''Urbanistica e topografia delle città fenicie di Sardegna. Il caso di Nora''|anno=2007|città=Almería|curatore=<span style="font-variant: small-caps;">J. L. López Castro</span>|editore=in ''Las ciudades fenicio-punicas en el Mediterráneo Occidental''|isbn=978-8482408620|pp=107-138|Botto, 2007}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Chiai</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Gian Franco</span>|titolo=''Il nome della Sardegna e della Sicilia sulle rotte dei Fenici e dei Greci in età arcaica. Analisi di una tradizione storico-letteraria''|rivista=RSF|numero=30|anno=2002|pp=125-146|accesso=24 agosto 2016|url=https://www.academia.edu/2437718/Il_nome_della_Sardegna_e_della_Sicilia_sulle_rotte_dei_Fenici_e_dei_Greci_in_et%C3%A0_arcaica._Analisi_di_una_tradizione_storico-letteraria_RSF_30_2002_125-146|cid=Chiai, 2002}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Covey-Crump</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">W.W.</span>|titolo=The situation of Tarshish|volume=17|edizione=in ''The Journal of Theological Studies''|anno=1916|lingua=inglese|cid=Covey-Crump, 1916}}
* {{cita pubblicazione|autore=<span style="font-variant: small-caps;">[[Frank Moore Cross]]</span>|titolo=An Interpretation of the Nora Stone|volume=208|edizione=in ''Bulletin of the American Schools of Oriental Research''|anno=1972|lingua=inglese|pp=13-19|cid=Cross, 1972}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Cross</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Frank Moore</span>|curatore=<span style="font-variant: small-caps;">T.O. Lambdin</span>|titolo=The Oldest Phoenician Inscription from Sardinia|edizione=in ''Working with no data''|anno=1987|lingua=inglese|cid=Cross, 1987}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Delcor</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">M.</span>|titolo=''Réflexions sur l'inscription phénicienne de Nora en Sardaigne''|rivista=Syria|numero=45|anno=1968|pp=323-352|lingua=francese|cid=Delcor, 1968}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Del Castillo</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Arcadio</span>|titolo=''Tarsis en la Estela de Nora: ¿un topónimo de Occidente?''|rivista=Sefarad|numero=63|anno=2003|pp=3-32|lingua=es|accesso=24 agosto 2016|url=http://sefarad.revistas.csic.es/index.php/sefarad/article/viewFile/526/624|cid=Del Castillo, 2003}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Delgado Hervàs</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">A.</span>|curatore=<span style="font-variant: small-caps;">F. Gracia Alonso</span>|titolo=De Iberia a Hispania|anno=2008|editore=|lingua=es|isbn=84-344-5256-1|città=Barcelona|cid=Delgado Hervàs, 2008}}
* {{Cita pubblicazione|autore=<span style="font-variant: small-caps;">A. Dupont-Sommer</span>|titolo=''Nouvelle lecture d'une inscription phénicienne archaique de Nora, en Sardaigne (CIS I 144')''|volume=''Comptes rendus des séances de l'Académie des inscriptions et belles-lettres''|numero=92|anno=1948|pp=12-22|lingua=francese|cid=Dupont-Sommer, 1948}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Dussaud</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">R.</span>|titolo=''Les inscriptions phéniciennes du tombeau d'Ahiram, roi de Byblos''|rivista=Syria|numero=5|anno=1924|pp=135-157|lingua=francese|cid=Dussaud, 1924}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Dyson</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">S.L.</span>|coautori=<span style="font-variant: small-caps;">R.J. Rowland</span>|titolo=Archaeology and history in Sardinia from the Stone Age to the Middle Ages|anno=2007|editore=UPenn Museum of Archaeology|città=Philadelphia|lingua=inglese|isbn=1-934536-02-4|cid=Dyson - Rowland, 2007}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Fantar</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">M'hamed Hassine</span>|titolo=Carthage, approche d'une civilisation|lingua=francese|edizione=Alif, les Editions de la Méditerranée|anno=1993|isbn=0-01-245257-2|cid=Fantar, 1993}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Fantauzzi</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Chiara Blasetti</span>|coautori=<span style="font-variant: small-caps;">Salvatore De Vincenzo</span>|titolo=''Die phönizische Kolonisation auf Sizilien und Sardinien und die Problematik der Machtentstehung Karthagos''|anno=2013|editore=in ''KuBA''|volume=2, 2012|isbn=978-3-643-99857-6|lingua=tedesco|pp=5-30|Fantauzzi - De Vincenzo, 2013}}
* {{Cita libro|autore=<span style="font-variant: small-caps;">Eduardo Blasco Ferrer</span>|titolo=Paleosardo: Le radici linguistiche della Sardegna neolitica|anno=2010|editore=Walter de Gruyter|città=|ISBN=978-3-11-023559-3|cid=Ferrer, 2010}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Ferron</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">J.</span>|titolo=La pierre inserite de Nora|rivista=''Rivista degli studi orientali''|numero=41|anno=1966|pp=281-288|lingua=francese|cid=Ferron, 1966}}
* {{Cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Février</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">James Germain</span>|anno=1950|titolo=L'inscription archaique de Nora|rivista=Revue d'Assyriologie et d'archéologie orientale|volume=44|numero=3|pp=123-126|lingua=francese|cid=Février, 1950}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Fox</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Robin Lane</span>|titolo=Travelling Heroes in the Epic Age of Homer|anno=2008|editore=Knopf|città=|isbn=0-679-44431-9|lingua=inglese|cid=Fox, 2008}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Galling</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Kurt</span>|titolo=''Der Weg der Phöniker nach Tarsis in literarischer und archäologischer Sicht ''|rivista=Zeitschrift des Deutschen Palästina-Vereins|volume=88|numero=1|anno=1972|lingua=tedesco|pp=1-18|cid=Galling, 1972}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Garbati</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Giuseppe</span>|titolo=''The Phoenicians in Sardinia''|anno=2014|città=New York|lingua=inglese|curatore=<span style="font-variant: small-caps;">Joan Aruz, Sarah B. Graff, Yelena Rakic</span>|editore=in ''Assyria to Iberia at the Dawn of the Classical Age''|isbn=978-1-58839-538-2|pp=211-213|cid=Garbati, 2014}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Gmirkin</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Russel E.</span>|titolo=Berossus and Genesis, Manetho and Exodus|anno=2006|lingua=inglese|editore=|città=New York/Londra|isbn=0-567-02592-6|cid=Gmirkin, 2006}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Gonzàlez</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">José Luis Maya</span>|curatore=<span style="font-variant: small-caps;">Martín Almagro Gorbea</span>|titolo=Protohistoria de la Península Ibérica|anno=2001|editore=Ariel|città=Barcelona|isbn=84-344-6625-2|lingua=es|cid=Gonzàlez, 2001}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Halayqa</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">I.K.H.</span>|titolo=''A Comparative Lexicon of Ugaritic and Canaanite. Alter Orient und Altes Testament 340''|anno=2008|editore=Ugarit-Verlag|città=Münster|isbn=|cid=Halayqa, 2008}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Lipiński</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">E.</span>|titolo=Itineraria Phoenicia|anno=2004|editore=Leuven/Louvain|isbn=90-429-1344-4|lingua=inglese|cid=Lipiński, 2004}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Krahmalkov</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">C. R.</span>|titolo=''Phoenician-Punic Dictionary. Orientalia Lovaniensia Analecta 90''|volume=15|edizione=in ''Studia Phoenicia''|anno=2000 |lingua=inglese|cid=Krahmalkov, 2000}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Markoe</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Glenn</span>|titolo=Phoenicians|anno=2000|editore=[[University of California Press]]|città=|isbn=0-7141-2095-2|lingua=Inglese|cid=Markoe, 2000}}
* {{Cita libro|autore=<span style="font-variant: small-caps;">Richard Miles</span>|titolo=Carthago Delenda Est|anno=2012|editore=[[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]|città=Milano|ISBN=978-88-04-62174-4|cid=Miles, 2012}}
* {{cita pubblicazione|autore=<span style="font-variant: small-caps;">[[Sabatino Moscati]]</span>|titolo=Nuova luce sulle stele di Nora|volume=42|edizione=in ''Rendiconti. Atti della Pontificia accademia romana di archeologia''|anno=1969-1970|pp=53-62}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Moscati</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Sabatino</span>|titolo=Le stele puniche di Nora nel Museo Nazionale di Cagliari|anno=1970|editore=[[Consiglio Nazionale delle Ricerche]]|città=Roma}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Moscati</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Sabatino</span>|titolo=Una stele di Nora|volume=10|edizione=in ''Oriente Antico''|anno=1971|pp=145-146}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Moscati</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Sabatino</span>|titolo=Stéles punique de Nora|edizione=in ''Hommages à André Dupont-Sommer''|anno=1971|città=Parigi|lingua=francese|pp=95-116}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Müller</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Hans-Peter</span>|titolo=Pygmaion, Pygmalion und Pumaijaton: Aus der Geschichte einer mythischen Gestalt|edizione=in ''Orientalia''|anno=1988|lingua=Tedesco|pp=192-205|volume=57|cid=Müller, 1988}}
* {{cita pubblicazione|nome=<span style="font-variant: small-caps;">B.</span>|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Peckham</span>|titolo=The Nora Inscription|edizione=in ''Orientalia''|anno=1972|lingua=Inglese|pp=457-468|volume=41|cid=Peckham, 1972}}
* {{Cita pubblicazione|autore=<span style="font-variant: small-caps;">Nathan Pilkington</span>|titolo=A note on Nora and the Nora Stone|rivista=Basor|anno=2012|numero=365|pp=45-51|lingua=inglese|accesso=5 agosto 2016|url=https://www.academia.edu/3103158/A_Note_on_Nora_and_the_Nora_Stone|cid=Pilkington, 2012}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Ridgway</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">David</span>|titolo=The first Western Greeks|anno=1992|editore=|città=Cambridge|isbn=0-521-42164-0|lingua=inglese|cid=Ridgway, 1992}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Sanna</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Gigi</span>|titolo=Sardōa Grammata|anno=2004|editore=S'Alvure|città=|cid=Sanna, 2004}}
* {{cita libro|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Sanna</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Gigi</span>|titolo=''La stele di Nora. Il Dio il Dono il Santo''|anno=2009|editore=Mogoro|città=Oristano|isbn=88-87393-67-2|cid=Sanna, 2009}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Shea</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">William H.</span>|titolo=''The Dedication on the Nora Stone''|volume=41, fasc. 2|edizione=in ''Vetus Testamentum''|anno=1991|lingua=inglese|cid=Shea, 1991}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Tomback</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">R. S.</span>|titolo=''A Comparative Semitic Lexicon of the Phoenician and Punic Languages''|volume=32|edizione=in ''Society of Biblical Literature Dissertation''|anno=1978|lingua=inglese|cid=Tomback, 1978}}
* {{cita pubblicazione|autore=|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Ulf</span>|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Täckholm</span>|anno=1986|titolo=''Neue Studien zum Tarsis-Tartessosproblem''|volume=4|lingua=tedesco|cid=Täckholm, 1986|edizione=in ''AO''}}
* {{cita pubblicazione|cognome=<span style="font-variant: small-caps;">Wagner</span>|nome=<span style="font-variant: small-caps;">Carlos González</span>|titolo=''Tartessos y las tradiciones literarias''|volume=14|edizione=in ''RSF''|anno=1986|lingua=es|pp=201-228|cid=Wagner, 1986}}
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== Voci correlate ==
* [[Parco del Brembiolo]]
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* [[Fenici]]
* [[Museo archeologico nazionale di Cagliari]]
* [[Archeologia fenicio-punica]]
* [[Lingue semitiche]]
* [[Alfabeto fenicio]]
* [[Tartesso]]
* [[Nora (Italia)]]
* [[Tarsis]]
* [[Tharros]]
* [[Storia della Sardegna fenicia e cartaginese]]
* [[Epigrafia]]
* [[Pigmalione]]
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==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
{{interprogetto|commons_oggetto=altre immagini o file|commons_preposizione=della|etichetta=stele di Nora|commons}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.linguasarda.com/htm/Linguista/La%20stele%20di%20Nora.htm|Lingua Sarda}}
* {{cita web|http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/toponimi/6000022/|Lombardia Beni Culturali}}
* {{cita web|url=http://edicola.unionesarda.it/Articolo.aspx?Data=20091031&Categ=10&Voce=1&IdArticolo=2395341|titolo=La stele di Nora rivela: sant'Efisio divinità nuragica}}
 
{{Comuni della provincia di Lodi}}
{{Portale|Archeologia|Cartagine|linguistica|Sardegna|Storia}}
{{Comuni del Parco del Brembiolo}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:IscrizioniPievi fenicielodigiane]]
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[[Categoria:Museo archeologico nazionale di Cagliari]]