Batteria piombo-acido e GranDucato Parma Rugby: differenze tra le pagine

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{{Squadra di rugby a 15
[[File:Photo-CarBattery.jpg|thumb|Una batteria piombo-acido di un'automobile]]
|nome squadra = GranDucato Parma Rugby
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|stadio = [[Stadio Sergio Lanfranchi (2008)|stadio XXV Aprile]]
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}}
Il '''GranDucato Parma Rugby''' è stata una [[franchigia (sport)|franchigia]] [[italia]]na di [[rugby a 15]] di [[Parma]] e [[Colorno]], con sede a Colorno.
 
La franchigia nacque nel [[2010]] dall'unione delle squadre seniores di GRAN Parma, {{Rugby Colorno|N}} e {{Rugby Viadana|N}}. Il club aveva sede in via Ferrari 24 a Colorno, in [[provincia di Parma]], ed il suo presidente era Cosetta Falavigna. Gli impianti da gioco utilizzati erano lo [[Stadio Sergio Lanfranchi (2008)|stadio XXV Aprile]], con capienza 2.500 posti, e lo stadio Gino Maini di Colorno, come impianto alternativo.
L'''accumulatore al piombo-acido'' (noto impropriamente anche come ''batteria al piombo-acido'' o ''batteria al piombo'') fu concepito nel [[1859]] dal [[fisico]] [[Francia|francese]] [[Gaston Planté]] ed è il tipo più vecchio di [[batteria ricaricabile]] (o accumulatore, per definizione), molto usata su [[automobili]], [[motocicletta|moto]] e altri [[veicolo a motore|veicoli a motore]] principalmente per consentire l'avviamento del motore termico ed alimentare tutte le utenze elettriche di bordo. Il perdurare del suo successo è dovuto non tanto alle sue capacità ma al costo molto basso dei materiali di cui è composta, piombo e acido solforico. Inizialmente l'utilità come accumulatore non fu subito ben recepita, soprattutto in virtù del fatto che, non esistendo metodi di produzione non chimica dell'elettricità, avrebbe potuto essere ricaricato solamente da altre pile, per cui veniva usato solo come fonte di elettricità (perlopiù utilizzata per il [[telegrafo]]) tramite creazione fisica della pila (lastre di piombo immerse in acido solforico) e smaltimento del risultante [[solfato di piombo]] una volta esaurita la carica, senza possibilità di inversione della reazione; tuttavia lo stato delle cose cambiò radicalmente con l'invenzione della [[dinamo]] nel [[1869]], che ne permise anche la ricarica.
 
==Storia==
Nel settore del trasporto terrestre lo standard ha imposto una configurazione di sei (6) celle disposte in serie, in grado di fornire una [[differenza di potenziale]] o [[forza elettromotrice]] totale, a piena carica, di 12,30-12.90 V ''a circuito aperto'' (2,05-2.15 V per la singola cella) e di circa 12 V quando è in funzione (2 V per la singola cella), ad una temperatura di riferimento di 25 °C.
===La nascita del GRAN Rugby, il Super 10 e la Challenge Cup===
Nell'estate del [[1999]] Amatori Parma e [[Rugby Noceto Football Club|Rugby Noceto]], rispettivamente in [[Serie A2 1998-1999 (rugby a 15)|serie A2]] e in [[Serie B (rugby a 15)|serie B]], danno vita ad un progetto volto a raggiungere l'alto livello nel rugby italiano senza snaturare i propri settori giovanili. Nasce così il Gruppo Amatori e Noceto Rugby, '''Gr.A.N. Rugby''', che, al primo anno di vita sotto la presidenza di Francesco Ruffolo, guadagna subito la promozione in serie A1, dominando la poule promozione con 8 vittorie su 10 partite. Al primo anno in [[Serie A1 2000-2001 (rugby a 15)|A1]] il GRAN si classifica secondo nelle poule salvezza, dopo il 5º posto della prima fase, guadagnando la partecipazione al Super 10 dalla [[Super 10 2001-2002|stagione successiva]].
 
Con l'avvento del Super 10, l'era del professionismo, i [[Provincia di Parma|parmensi]] partecipano per la prima volta alle coppe europee, esordendo in [[European Challenge Cup 2001-2002|European Challenge Cup]] a [[Caerphilly]]; mentre, per la prima vittoria, bisogna attendere la [[European Challenge Cup 2002-2003|stagione successiva]], quando allo [[Stadio Sergio Lanfranchi (storico)|stadio Lanfranchi]] di viale Piacenza, il GRAN ha la meglio sui [[Francia|francesi]] del {{Rugby Pau|N}} con il punteggio di 21 a 16. Successivamente il club parteciperà ad ogni stagione alle coppe europee fino al 2008, anno dell'ultima apparizione nella Challenge Cup.<ref name="storia">{{Cita web|url = http://www.amatoriparmarugby.com/le-societa/storia/storia-gran-parma-super-10-e-la-parentesi-europea-2/|titolo = Storia - GRAN Parma, Super 10 e la parentesi europea|sito = amatoriparmarugby.com|accesso = 4 luglio 2019}}</ref>
== Elettrochimica ==
Un accumulatore da 12 Volt è formato da sei celle connesse in serie. Nello stato di carica ogni cella contiene un [[anodo]] di [[piombo]] spugnoso (Pb) e un [[catodo]] di [[diossido di piombo]] (PbO<sub>2</sub>) in una [[Elettrolita|soluzione elettrolitica]] acquosa (diluita) contenente [[acido solforico]] (H<sub>2</sub>SO<sub>4</sub>) ad una concentrazione 33.1 ''v/v'' corrispondente a 4.50 [[molarità|M]] (operativamente tali valori oscillano tra il 36.1~37.3% ''v/v'', corrispondenti rispettivamente a circa 4,69~4.88 [[molarità|M]] e densità dell'elettrolita, a 25 °C, pari a 1.270~1.280 kg/dm^3).
 
===Da GRAN Rugby a GRAN Parma Rugby===
Per comprendere la chimica della batteria piombo-acido occorre considerare proprio la dissociazione di H<sub>2</sub>SO<sub>4</sub> (acido biprotico) in ioni HSO<sub>4</sub><sup>−</sup> e H<sub>3</sub>O<sup>+</sup> (prima dissociazione completa con K<sub>a1</sub> >> 1) e in ioni SO<sub>4</sub><sup>2−</sup> e H<sub>3</sub>O<sup>+</sup> (seconda dissociazione parziale con K<sub>a2</sub> = 1 10<sup>−2</sup>) che si verifica nella soluzione elettrolita. L'applicazione della legge di azione di massa considerando le due costanti K<sub>a1</sub> e K<sub>a2</sub> porta a calcolare le concentrazioni molari dei vari ioni all'equilibrio:
Dalla stagione di [[Super 10 2005-2006|Super 10 2005-06]] Andrea Bandini diventa presidente, la gestione economica e tecnica della Società passa in capo all'Amatori Parma con Noceto che collabora ancora per due stagioni. Al primo anno del nuovo corso societario, la squadra si qualifica al 4º posto al termine della stagione regolare, accedendo per la prima volta ai ''[[play-off]]'' scudetto, dove gli uomini allenati da [[Achille Bertoncini]] vengono sconfitti dal {{Rugby Treviso|N}} futuro Campione d'Italia. Negli ultimi anni il GRAN Parma si trova a lottare per la salvezza e nel [[Super 10 2008-2009|2008-09]] retrocede sul campo, ma venendo ripescato per la [[Super 10 2009-2010|stagione successiva]] durante la quale ottiene la matematica salvezza all'ultima giornata di campionato.<ref name="storia"/>
 
===Il GranDucato Parma Rugby===
:[HSO<sub>4</sub><sup>−</sup>] = 4,5 M, [H<sub>3</sub>O<sup>+</sup>] = 4,5 M; [SO<sub>4</sub><sup>2−</sup>] = 1 10<sup>−2</sup> M
Nell'estate 2010 l'entrata del {{Rugby Treviso|N}} e della [[franchigia (sport)|franchigia]] delle {{Rugby Aironi|N}} in [[Celtic League 2010-2011|Celtic League]] determinano una riforma dei campionati: il Super 10 da spazio al nuovo campionato semi-professionistico di Eccellenza e l'Amatori Parma è una delle società fondatrici degli Aironi insieme a {{Rugby Colorno|N}}, {{Rugby Viadana|N}}, socio di maggioranza, ed altre società. Nello stesso anno le tre società decidono di partecipare alche al campionato italiano con il progetto [[GranDucato Parma Rugby]]. Il GanDucato Parma partecipa all'[[Eccellenza 2010-2011 (rugby a 15)|Eccellenza 2010-11]] classificandosi al 5º posto al termine della stagione regolare e sfiorando l'accesso ai ''play-off'' scudetto. Fu la prima ed anche ultima apparizione del club sulla scena nazionale; infatti, al termine della stagione sportiva, il club viene sciolto immediatamente a causa di problemi finanziari ed il titolo sportivo ceduto al [[Valorugby Emilia|Rugby Reggio]].<ref name="storia"/>
 
==Cronologia==
All'anodo avviene la [[semireazione]] di ossidazione:
{{Cronistoria club sportivo
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|cronistoria = del GranDucato Parma Rugby
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{{Colonne}}
* 1999 · Fondazione del '''GRAN Rugby'''
* [[Serie A2 1999-2000 (rugby a 15)|1999-2000]] · 2ª in serie A2 girone B, 1ª poule promozione<br/>{{simbolo|Green Arrow Up.svg|10}} ''Promozione in serie A1''
* [[Serie A1 2000-2001 (rugby a 15)|2000-01]] · 5ª in serie A1 girone B, 2ª poule salvezza
* [[Super 10 2001-2002|2001-02]] · 8ª in Super 10
* [[Super 10 2002-2003|2002-03]] · 6ª in Super 10
* [[Super 10 2003-2004|2003-04]] · 7ª in Super 10
* [[Super 10 2004-2005|2004-05]] · 9ª in Super 10
* 2005 · Cambio denominazione in '''GRAN Parma Rugby'''. Il club passa interamente sotto la gestione dell'[[Amatori Parma Rugby|Amatori]].
* [[Super 10 2005-2006|2005-06]] · 4ª in Super 10
* [[Super 10 2006-2007|2006-07]] · 5ª in Super 10
* [[Super 10 2007-2008|2007-08]] · 9ª in Super 10
* [[Super 10 2008-2009|2008-09]] · 10ª in Super 10<br/>''Ripescaggio in Super 10''
* [[Super 10 2009-2010|2009-10]] · 9ª in Super 10
* 2010 · Fondazione del '''[[GranDucato Parma Rugby]]'''
* [[Eccellenza 2010-2011 (rugby a 15)|2010-11]] · 5ª in Eccellenza
* 2011 · Il club viene sciolto. Il titolo sportivo viene acquisito dal [[Valorugby Emilia|Rugby Reggio]].
{{Colonne fine}}
}}
 
==Rose del passato==
:Pb → Pb<sup>2+</sup> + 2''e''<sup>−</sup>
{{vedi categoria|Stagioni del GranDucato Parma Rugby}}
 
==Note==
La presenza dello ione SO<sub>4</sub><sup>2−</sup> a una concentrazione molare di 1 10<sup>−2</sup> M fa precipitare lo ione Pb<sup>2+</sup> che si sviluppa, essendo il [[solfato di piombo]] (PbSO<sub>4</sub>) un sale insolubile. Inoltre la presenza di un'alta concentrazione dello ione HSO<sub>4</sub><sup>−</sup> (4,5 M) permette allo ione SO<sub>4</sub><sup>2−</sup> di rigenerarsi dopo la precipitazione, mantenendo una concentrazione molare costante di 1 10<sup>−2</sup> M. Dal prodotto di solubilità (K<sub>PS</sub>) di PbSO<sub>4</sub> (1,8 10<sup>−8</sup>) è possibile calcolare la concentrazione molare dello ione Pb<sup>2+</sup> durante il funzionamento della batteria:
<references/>
 
==Voci correlate==
:K<sub>PS</sub> = 1,8 10<sup>−8</sup> = [Pb<sup>2+</sup>] [SO<sub>4</sub><sup>2−</sup>]
*[[Rugby a 15]]
*[[Federazione Italiana Rugby]]
*[[Amatori Parma Rugby]]
*[[Rugby Noceto Football Club]]
*[[Rugby Viadana]]
*[[Rugby Colorno]]
*[[Aironi Rugby]]
 
da cui [Pb<sup>2+</sup>] = 1,8 10<sup>−6</sup> M durante il funzionamento della batteria.
 
{{Portale|rugby}}
L'applicazione dell'equazione di Nernst alla coppia [[Ossidoriduzione|redox]] dell'anodo (Pb<sup>2+</sup>/Pb) porta a determinare il suo [[potenziale di riduzione]] (E), equivalente a −0,36 V (E° = −0,13, E = −0,36 V).
 
[[Categoria:GranDucato Parma Rugby| ]]
Al catodo avviene la [[semireazione]] di [[Ossidoriduzione|riduzione]]:
 
:PbO<sub>2</sub> + 4H<sup>+</sup> + 2e<sup>−</sup> → Pb<sup>2+</sup> + 2H<sub>2</sub>O
 
Anche in questo caso la presenza dello ione SO<sub>4</sub><sup>2−</sup> fa precipitare lo ione Pb<sup>2+</sup> che si sviluppa, come abbiamo visto per l'anodo: [Pb<sup>2+</sup>] = 1,8 10<sup>−6</sup> M durante il funzionamento della batteria.
 
L'applicazione dell'equazione di Nernst alla coppia redox del catodo (PbO<sub>2</sub>/Pb<sup>2+</sup>) porta a determinare il suo potenziale di riduzione (E), equivalente a 1,690 V (E° = 1,455 V, E = 1,690 V).
 
La [[differenza di potenziale]] o [[forza elettromotrice]] tra catodo e l'anodo (∆E) in queste condizioni (batteria carica ma funzionante) è quindi di 2,05 V, corrispondente a 12.30 V considerando tutte e sei le celle in serie.
 
L'acido solforico, in quanto acido forte, permette al potenziale E° del catodo (coppia PbO<sub>2</sub>/Pb<sup>2+</sup>) di essere superiore di 0,82 V rispetto a quello che si avrebbe in sua assenza (soluzione neutra a pH 7). In particolare, in quanto acido solforico presente a una concentrazione 4,5 M, permette al potenziale di elettrodo non standard (E) di essere superiore a quello standard (''E''°) di ulteriori 0,26 V, grazie all'abbassamento della concentrazione molare dello ione Pb<sup>2+</sup> a opera dello ione SO<sub>4</sub><sup>2−</sup> presente in soluzione. Permette altresì al potenziale ''E'' dell'anodo (coppia Pb<sup>2+</sup>/Pb) di essere inferiore di 0,17 V rispetto ad ''E''°, sempre grazie all'abbassamento della concentrazione dello ione Pb<sup>2+</sup>. Permette infine di tenere la concentrazione dello ione Pb<sup>2+</sup> non solo bassa, ma anche costante, permettendo alla batteria funzionante di avere un ∆''E'' elevato e costante (2,0 V).
 
I produttori di batterie non utilizzano solo piombo per le piastre ma aggiungono altri elementi come l'antimonio e il calcio, questi elementi servono a far diminuire i fenomeni negativi più comuni nelle batterie come l'autoscarica, la vita nei cicli carica/scarica o la tendenza alla solfatazione.
 
Una cella si considera convenzionalmente ''scarica'' quando ai suoi capi c'è una tensione inferiore a 1,75 V/cella (10.50 V/batt., a 25 °C ed almeno dopo circa 10 min. di riposo) e totalmente carica quando la medesima è di 2,15 V/cella (12.90 V/batt., a 25&nbsp;°C e dopo 24 h dalla carica).
 
== Caratteristiche ==
La tensione è la differenza di potenziale che si ha nella serie degli elementi (tipicamente 6 V e 12 V per batterie rispettivamente a 3 o 6 elementi), la capacità si esprime come la quantità di ampere*ora (Ah) che la batteria può fornire, la scarica è fatta in un lasso di tempo che varia tra 28800 e 36000 secondi e solitamente è indicata dal costruttore; una batteria da 80 Ah potrà fornire 8 A per 10 ore. Questo limite temporale serve ad evitare valutazioni del tipo: ho una batteria da 120 Ah e la uso per 30' facendole fornire 240 A, oppure, con una batteria da 45 Ah alimento un carico di 10 mA per 4500 h, ovvero per poco più di 6 mesi. Sono queste considerazioni errate, poiché una batteria, salvo che per tempi brevissimi (qualche secondo) non deve fornire mai una correnti superiori al 10-20 % della propria capacita` nominale per non incorrere in possibili danneggiamenti delle piastre costituenti gli elementi per surriscaldamento (gli accumulatori hanno una certa resistenza interna che varia in base alla corrente erogata). Viceversa nel caso di bassissime correnti erogate, a causa dell'inevitabile processo di autoscarica sempre presente (anche se in misura minima), la scarica non può protrarsi per più di qualche giorno (5 o 10), poiché altrimenti sarebbe l'autoscarica stessa a divenire fonte importante di consumo.
 
La corrente di spunto in una batteria è la massima corrente di picco, fornibile per un tempo brevissimo, al massimo 5 o 10 secondi, che viene utilizzata per avviare i motori. Questa corrente è in genere 6 o 8 volte la corrente di targa della batteria e quindi una batteria da 45 Ah potrà fornire una corrente istantanea di 270-360 A. Una scarica prolungata a questi livelli di corrente può deformare le piastre fino a mandarle in cortocircuito rendendo l'accumulatore completamente inutilizzabile.
 
Per avere una batteria efficiente e che duri nel tempo è necessario ricaricarla regolarmente con una corrente pari a 1/10 della sua capacità massima: contrariamente a quanto si pensa, la ricarica degli accumulatori al piombo è un processo piuttosto lungo e che deve seguire un certo numero di passaggi qualora si desideri ottenere la massima capacita` prevista, con un basso tasso di autoscarica e lunghe vite operative (anche di 10~12 anni).
 
Infatti per evitare che lentamente possano verificarsi persistenti fenomeni di graduale ''solfatazione'' (implicito nell'uso dell'accumulatore, per il suo funzionamento), è fondamentale il controllo del livello del liquido nelle celle e della sua densità a batteria carica e fornire correnti di ricarica secondo cicli IUIa (in accordo alle norme DIN 41773): questo perché gli attuali accumulatori, specialmente per autotrazione caratterizzati da elevate correnti di spunto e capacita` ragguardevoli se paragonate a quelle di 20-30 anni fa`, possiedono piastre molto sottili e delicate e che richiedono quindi particolari cautele durante il processo di ricarica per raggiungere tempi di vita lunghi.
 
Infine una nota conclusiva: ''gli accumulatori al piombo non amano rimanere scarichi e/o parzialmente carichi; devono sempre essere carichi al 100% ed essere ricaricati (meglio se con correnti modeste/moderate e per lungo tempo) il prima possibile dopo l'utilizzo, una volta attivati con l'elettrolita.''
 
Questa è una loro caratteristica chimica che non può essere variata.
 
== Vantaggi e svantaggi ==
Le tipologie di guasti più comuni cui sono soggette le batterie al piombo, se non sono ben tenute ed impiegate entro i limiti prescritti dalle case costruttrici, sono: corto circuito interni, la solfatazione delle piastre/celle e le perdite di acido, anche se quest'ultimo tipo di danneggiamento è un evento particolarmente raro, vista l'affidabilità degli attuali involucri in materiale plastico.
 
Il corto circuito si verifica quando in un elemento vengono a toccarsi due piastre di polarità opposta a causa della rottura del separatore per azione meccanica (urti, vibrazioni) o per l'accumularsi sul fondo della cella di materia attiva (tipicamente PbO<sub>2</sub> nelle piastre positive) sfuggita dagli alveoli accidentalmente rotti, anche per solfatazione o prolungata corrosione dell'acido in elevata concentrazione.
 
Inoltre anche eccessive e prolungate correnti di carica possono surriscaldare le piastre e, addirittura, deformarle per dilatazione termica nei casi più gravi.
 
La ''solfatazione'' delle piastre/celle, invece, è un processo chimico naturale che si verifica tutte le volte che un accumulatore al piombo acido viene scaricato per fornire energia elettrica ad un utilizzatore esterno o e` lasciato per lungo tempo inattivo, nel qual caso i processi di autoscarica/dispersioni interni (sempre presenti) riducono l'energia disponibile inizialmente presente nell'accumulatore.
 
In questi casi la densita` dell'elettrolita presente, costituito da acido solforico (H<sub>2</sub>SO<sub>4</sub>), si ''abbassa'' dall'iniziale valore (a 25°C) di circa 1.270 ~ 1.280 kg/dm^3 (batteria ''carica'' al 100%), a livelli tanto più prossimi a quelli dell'acqua pura (1.000 kg/dm^3), quanto più ''basso'' e` il valore della carica residua presente nello accumulatore (o più alto e` il tasso di scarica): di fatto un valore di soglia ''minimo'' consigliato, per brevissimi periodi, è di circa 1.100 kg/dm^3, pari ad una carica residua di appena il 20% del valore nominale.
 
Se il processo di solfatazione avviene creando dei finissimi cristalli bianchi di solfato di piombo (PbSO<sub>4</sub>) uniformemente dispersi sulle piastre positive e negative, siamo in presenza di un accumulatore che ha subito una parziale scarica e/o che tale condizione perdura da poco tempo.
 
Viceversa se il processo di scarica è molto profondo e/o perdura da molto più tempo (caso di accumulatori lasciati scarichi) e le ricariche sono ''parziali'', i cristalli di solfato di piombo (poco solubili in acqua) si accrescono continuamente in dimensioni e possono anche staccarsi dalle piastre: in tal caso si dice che l'accumulatore è pesantemente solfatato, poiché è molto difficile riottenere acido liquido tramite un normale processo di ricarica (il materiale caduto sul fondo della cella non puo` più partecipare ai processi elettrolitici, poiché non attraversato dalla corrente di carica/scarica).
 
Inoltre le piastre sono molto porose (spugnose) e delicate, specialmente quelle positive (composte da PbO<sub>2</sub>), possono subire una riduzione della superficie attiva utile, poiché l'accrescimento dei cristalli di PbSO<sub>4</sub> in genere porta ad una deformazione permanente/danneggiamento meccanico delle stesse e, pertanto, ad una permanente riduzione della capacita` effettiva della batteria: nella pratica, infatti, le piastre positive sono quelle che decretano la "morte" dell'accumulatore.
 
Conseguentemente l'accumulatore mantiene male la carica, aumenta la sua resistenza interna (i cristalli bianchi di PbSO<sub>4</sub> accresciuti sono pessimi conduttori di carica elettrica ed anche la ridotta densità dell'elettrolita contribuirà a peggiorare la situazione) e le correnti di spunto fornite si riducono consequenzialmente, cosi` come la sua capacita`: in pratica lentamente la batteria si "spegne", ovvero cesserà di funzionare nel momento che qualche sua cella avrà una o più piastre in cortocircuito/perdita di materia attiva causata dalle deformazioni suddette.
 
La sua capacità di fornire un'elevata potenza istantanea all'accensione la rende piuttosto potente. Questa caratteristica, insieme al suo costo basso, la rende conveniente per l'uso nei [[Veicolo a motore|veicoli a motore]] per alimentare il motorino d'avviamento per un tempo di pochi secondi. Quando la batteria è nella fase di scarica, si deposita solfato di piombo sulle piastre in forma cristallina, proseguendo ulteriormente nel processo, aumenterà la quantità di solfato fino a diventare uno strato biancastro di ‘solfato bianco di piombo. Scaricandola completamente, si interrompe l'attività elettrochimica della batteria stessa, che potrà e dovrà essere ricaricata solo ad un livello molto inferiore alla sua capacità nominale. Se lasciata in queste condizioni per molto tempo, il solfato che si formerà impedirà la ricarica della batteria stessa, rendendola completamente inutilizzabile; pertanto in caso di prolungata inattività dell'accumulatore, è necessario procedere alla sua ricarica almeno una volta al mese (la frequenza delle ricariche è strettamente legata alla temperatura d'immagazzinamento, infatti i processi di autoscarica ''aumentano'' all'aumentare della temperatura).
 
Inoltre anche scariche parziali, ma prolungate e ripetute nel tempo, senza una successiva fase di ricarica, danno origine allo stesso fenomeno, anche se più lentamente e con esiti meno evidenti. Altra causa di guasto per una batteria è il livello troppo basso dell'elettrolita che deve sempre coprire le piastre: questo avviene per l'evaporazione dell'acqua per riformare l'acido in seguito alla reazione chimica in fase di ricarica. Se le piastre rimangono scoperte nella parte superiore si ossidano a causa dell'ossigeno dell'aria, la parte inferiore invece è in un liquido molto più acido rendendone possibile il loro sfaldamento che determina una caduta, sul fondo della batteria, di materiale conduttivo che può arrivare a cortocircuitare l'elemento stesso della batteria rendendolo inutilizzabile o nei casi peggiori causare la fusione del medesimo. Per il rabbocco bisogna utilizzare solo acqua distillata, senza mai aggiungere acido.
 
Il rapporto [[energia]]/peso ed energia/volume sono piuttosto bassi, anche se negli ultimi decenni sono stati migliorati alquanto principalmente ricorrendo ad un consistente aumento della superficie attiva delle piastre (utilizzo di processi di sinterizzazione della materia attiva e riduzione dello spessore delle piastre e dei separatori), svantaggio comunque superabile considerando che i veicoli a motore hanno sufficiente spazio per alloggiarle ed il costo di tali accumulatori è tra i più bassi in assoluto (grazie all'utilizzo di materie prime estremamente economiche). Inoltre non e` da trascurare il fatto che negli attuali impianti industriali di produzione di questa tipologia di accumulatori il piombo, l'acido solforico e le plastiche degli involucri vengono praticamente riciclati per oltre il 90-95% e che le contenute temperature per la lavorazione/raffinazione del piombo dai contaminanti concorre nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica rispetto ad altre tipologie di batterie ottenute con materiali più pregiati e rari.
 
Nello stato di batteria scarica i due elettrodi di PbO<sub>2</sub> (polo positivo) e Pb (polo negativo) sono completamente trasformati in solfato di piombo (PbSO<sub>4</sub>) con conseguente forte diluizione dell'elettrolita che, al limite, può divenire solo acqua ~ pura per batteria al 100% scarica: la temperatura di congelamento dell'acido contenuto è di circa −60&nbsp;°C con densità di 1.270-1.280 kg/dm^3 (intorno il 36-37% in peso di acido) per una batteria completamente carica (100%). Nel caso la batteria sia parzialmente o, totalmente scarica la concentrazione dell'acido solforico diminuisce e provoca l'[[abbassamento crioscopico]] dell'acqua la temperatura di congelamento sale rapidamente fino a circa −7&nbsp;°C per una densità dell'elettrolita di 1.100 kg/dm^3 (14.7% in peso di acido), cui compete una capacita` residua dell'accumulatore del ~ 20% (nel caso di completa scarica, la temperatura di congelamento sale a 0 °C, avendo sola acqua).
 
La maggior parte delle batterie piombo-acido con elettrolita liquido di grossa capacità hanno celle non sigillate. Questo permette ad [[idrogeno]] ed [[ossigeno]] di uscire dalla batteria in forma di miscela gassosa esplosiva rendendo necessarie adeguate cautele per limitarne il pericolo nell'ambiente di ricarica. Tali gas vengono sviluppati dall'[[Elettrolisi dell'acqua|elettrolisi di H<sub>2</sub>O]] dell'elettrolita liquido in caso di sovraccarica eccessiva della batteria. L'elettrolita acido è inoltre irritante e corrosivo per pelle e vestiti.<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Pila (chimica)|Formule sulla conversione elettrochimica]]
* [[Accumulatore nichel-metallo idruro]]
* [[Accumulatore nichel-ferro]]
* [[Accumulatore nichel-cadmio]]
* [[Auto elettrica]]
* [[Effetto memoria]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Lead-acid batteries}}
 
==Collegamenti esterni==
*[https://www.vocabulary.com/dictionary/lead-acid%20battery]
 
{{Portale|elettrochimica|energia|fisica}}
 
[[Categoria:Accumulatori]]