Castello di Barletta e The Grudge 3: differenze tra le pagine

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{{Film
{{Coord|41|19|15|N|16|17|18|E|region:IT_type:landmark_source:dewiki|display=title}}
|titolo italiano = The Grudge 3
{{immagine grande|Barletta-_panoramica_del_castello.jpeg|800px|<center>Panoramica del Castello di Barletta''.</center>}}
|immagine = TheGrudge3.JPG
|didascalia = Una scena del film.
|titolo originale = The Grudge 3
|titolo alfabetico = Grudge 3, The
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|paese 2= [[Giappone]]
|anno uscita = [[2009]]
|genere = horror
|regista = [[Toby Wilkins]]
|soggetto = [[Takashi Shimizu]]
|sceneggiatore = [[Brad Keene]]
|casa distribuzione italiana = [[01 Distribution]]
|attori =
*[[Johanna Braddy]]: Lisa
*[[Gil McKinney]]:Max
*[[Jadie Hobson]] :Rose
*[[Shawnee Smith]]: Dr. Ann Sullivan
*[[Emi Ikehata]]: Naoko Kawamata
*[[Matthew Knight]]: Jake
*[[Beau Mirchoff]]: Andy
*[[Marina Sirtis]]: Gretchen
*[[Gil McKinney]]: Max
*[[Aiko Horiuchi]]: [[Kayako Saeki]]
|doppiatori italiani =
*[[Domitilla D'Amico]]: Lisa
*[[Laura Lenghi]]: Naoko Nawamata
|fotografo= [[Katsumi Yanagishima]]
|montatore= [[John Quinn]]
|musicista= [[Christopher Young]]
}}
'''''The Grudge 3''''' è un [[film horror]] [[direct-to-video]] del [[2009]], diretto da [[Toby Wilkins]].
 
È il terzo capitolo della saga cinematografica ''[[The Grudge]]''; a differenza dei precedenti capitoli, il film non è stato diretto da [[Takashi Shimizu]].
[[Immagine:Busto di Federico II di Svevia.jpg|thumb|right|180px|Il busto di Federico II di svevia conservato nel castello di Barletta]]
Il '''castello di Barletta''', edificio simbolo della città di [[Barletta]], è il risultato architetonico di una serie di successioni al potere che hanno avuto origine nell'[[XI secolo]].
<br/>
Un tempo fortezza a scopo difensivo, cinta dal mare, che occupava il fossato tutt'intorno al castello e lo isolava da potenziali attacchi, oggi risulta un punto strategico nella vita cittadina, grazie anche alla presenza dei Giardini attrezzati, che circondano in maniera suggestiva l'opera architettonica.<br/>
Attualmente è sede della Biblioteca comunale, del Museo comunale, attualmente non accessibile, del
lapidario e di frequenti incontri tematici tenuti nella cosiddetta ''sala rossa''.
Ospita inoltre:
:* il busto di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] in pietra calcarea, risalente al [[XIII secolo]];
:* il ''Sarcofago degli Apostoli'', un altorilievo in pietra, prima testimonianza del [[Cristianesimo]] a [[Barletta]] risalente al periodo compreso tra il [[III secolo]] e il [[IV secolo]].
[[Immagine:Barletta_Castello_SE_2008_Ott21.jpeg|thumb|right|400px|Il castello di Barletta, visto da Sud Est]]
 
Il film, le cui riprese sono iniziate a marzo [[2008]], è uscito direttamente in [[DVD]] negli [[Stati Uniti]] a partire dal 12 maggio [[2009]]. In Italia il film è distribuito da [[01 Distribution]].
==Storia==
{{Vedi anche|Storia della Puglia}}
===Il periodo normanno===
Il nucleo originario che ha dato vita all'attuale castello di [[Barletta]] è stato costruito dai [[Normanni]] tra il [[1046]] e il [[1050]]. I Normanni erano soliti fortificare le terre conquistate munendole di [[torre|torri]], in vista dell'occupazione del territorio vicino. Per tale motivo il conte Pietro, non potendo accedere direttamente alla città di [[Trani]], perché tenuta strenuamente dal dominio greco, si impadronì delle terre indifese di Barletta, e vi costruì una prima fortezza a scopo difensivo, nella zona sud-est dell'attuale castello.
L'insediamento costruito da Pietro il Normanno era costituito da una [[Rocca (fortificazione)|rocca]] (la ''torre maggiore'') a sud-est. In seguito alla distruzione di Bari e alla nomina di Barletta a capoluogo territoriale, Guglielmo il Malo, tra il [[1156]] e il [[1162]], amplia l'edificato erigendo altre due [[torre|torri]], collegate tra loro da una semplice muratura, a cui in seguito ne sarà aggiunta una quarta, sul lato sud-ovest<ref>come testimonia un documento regio datato Lagopesole, 7 luglio [[1278]], in cui Carlo I parla del ''crollo del muro e della torre antica, dalla parte della chiesa di [[Cattedrale Santa Maria Maggiore (Barletta)|Santa Maria]]''. L'espressione ''torre antica'' non poteva che riferirsi al periodo normanno, visto che quello svevo sarebbe stato cronologicamente troppo vicino.</ref>, andando così a creare un impianto pseudo-trapezoidale.
<br/>Il periodo normanno si conclude nel [[1194]], con la morte di Tancredi.
 
===Il periodoTrama svevo===
Dopo la morte di tutta la sua famiglia nel condominio di Chicago, il piccolo Jake è l'unico sopravvissuto alla maledizione di [[Kayako Saeki]]. Il ragazzo viene portato in un ospedale psichiatrico sotto le cure della dottoressa Sullivan. Dopo aver trovato Jake morto con tutte le ossa spezzate, la dottoressa inizia a indagare sulla morte delle altre persone collegate alla maledizione. La scena si sposta nuovamente in Giappone, dove per la prima volta si scopre dell'esistenza di Naoko, sorella di Kayako, che decide di partire per Chicago per mettere fine alla maledizione, e prende un appartamento in affitto nel condominio infestato. Lì vivono anche Lisa, con il fratello Max e la sorella Rose i quali vengono anch'essi toccati dalla maledizione giapponese. A questo punto la maledizione continua e ormai sembra impossibile da fermare.
Nel 1194 viene alla luce [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico]], figlio di [[Enrico VI del Sacro Romano Impero|Enrico VI]] e [[Costanza d'Altavilla]], che a soli quattro anni riceve l'incoronazione. Dopo la morte di [[Enrico VI del Sacro Romano Impero|Enrico VI]] ([[1196]]) e di [[Costanza d'Altavilla|Costanza]] ([[1198]]), [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico]] viene condotto sotto la tutela del Papa [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]]. Tale avvenimento porterà ad un ampio coinvolgimento della chiesa negli affari reali e permette di risalire alla prima testimonianza storica in cui si faccia esplicito riferimento al castello di Barletta.<ref>[http://www.mondimedievali.net/castelli/Puglia/bat/barletta02.htm '''Mondimedievali''']</ref>
Nel [[1202]] infatti la rocca di Barletta viene data in custodia al cugino di Papa [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]], Maresciallo Jacopo dei Conti di Segni, dal Conte Gualtiero. Durante l'anno successivo però i Barlettani giungono ad assediarla e a scacciare il castellano filo-papale, che la occupava per Jacopo, danneggiando parte della struttura muraria.
La crescita di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico]] prosegue parallelamente a quella del castello barlettano, che diviene frequente luogo di dimora del futuro [[imperatore]].
Dopo essere stato incoronato nel [[1215]] come Re dei Romani e di Germania a [[Magonza]] e nel 1220 consacrato Imperatore da [[Papa Onorio III]], nel [[1228]] [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] da [[Barletta]] bandisce la V [[Crociata]] e un anno dopo soggiorna nella città per due mesi.
Al momento dell'arrivo di Federico II a Barletta il castello si presenta con una struttura irregolare ed asimmetrica, ben lontana dalla consuetudine costruttiva dei castelli federiciani.<ref>a tal proposito risulta utile consultare [[Castel del Monte]] nei pressi di [[Andria]], [[Castello Ursino]] a Catania, [[Castello Maniace]] a [[Siracusa]].</ref>
<br/>Tra il [[1224]] e il [[1228]] [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] interviene abbattendo l'area orientale e costruendovi la sua ''domus federiciana'', accentuando gli aspetti decorativi ed architettonici del castello e trasformando quella che in precedenza era una rocca a scopo difensivo in una [[reggia]] per la sua corte.
Nel [[1250]] con la morte di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]], [[Carlo I d'Angiò]], rileva il possesso del castello.
<br/>Termina così la dinastia sveva a favore di quella angioina.
 
Lisa è una ragazza di 19 anni e studia da stilista. Lisa non sapendo niente un giorno entra nella camera dove viveva la famiglia di Jake, con il suo fidanzato Andy. Il condominio era ormai posseduto dalla maledizione di Kayako, il fratello Max viene posseduto dal fantasma di Takeo e uccide Naoko, sorella di [[Kayako Saeki|Kayako]], e dopo viene ucciso dal fantasma della stessa Naoko, fulcro di una nuova maledizione. Lisa e Kayako hanno un breve incontro ma Rose beve il sangue del fantasma e Kayako improvvisamente scompare. Arrivano le autoambulanze e tutto sembra finalmente finito, ma quando Lisa abbraccia Rose, quest'ultima diventa Kayako.
===Il periodo angioino===
L'importanza di Barletta e del suo castello e l'astio che [[Carlo I d'Angiò]] provava per gli [[Svevi]], lo inducono ad intervenire sull'intera fortezza. A tal proposito la notevole documentazione rinvenuta<ref>si tratta di documenti e lettere autentiche pubblicate sotto il nome di ''Castrum Baroli'', dal N.648 al N.712, in: Eduard Sthamer, ''Dokumente zur Geschiste der Kastellbauten Kaiser Friedrich IIund Karl I von Anjou band Apulien und Basilicata'', Lipsia, Verlag Karl W. Hiersemann, 1926</ref> mostra il graduale passaggio dall'intenzione di procedere ad una manutenzione ordinaria fino alle modifiche sostanziali dell'opera muraria, che hanno previsto: la costruzione del ''palatium'' angioino sul lato nord (scomparso in seguito al successivo ampliamento spagnolo), la sostituzione della ''torre antiqua'' normanna crollata a sud-est con una torre tonda<ref>a tal proposito risulta utile consultare la voce [[Castello di Lucera]], in quanto la nuova torre è ritenuta molto simile a quella di [[Lucera]], progettata dal medesimo architetto, Pietro d'Angicourt.</ref>, lo scavo di un fossato intorno al castello, l'edificazione di un muro esterno di difesa ad ovest, il cosiddetto ''taluto'', oltre al rafforzamento delle cortine esistenti e all'edificazione di un'ulteriore porta d'accesso al castello che prende il nome di ''Porta Trani''. Le opere elencate, commissionate da [[Carlo I d'Angiò]], così come riportano gli antichi registri angioini, sono state eseguite da Pietro d'Angicourt, sovrintendente della Curia Reale. [[Carlo I d'Angiò]] morirà a [[Foggia]] nel [[1285]].
<br/>Dal [[1308]] al [[1312]] nelle segrete del castello di Barletta sono stati detenuti i [[Templari]] residenti in città e catturati per volere di [[Roberto d'Angiò]], succeduto a [[Carlo II d'Angiò]] e a [[Carlo I d'Angiò]].
 
===Il periodoSequel spagnolo===
Nell'agosto 2011 sono state pubblicate le notizie di un seguito. La Ghost House Pictures e la Mandate stanno sviluppando un nuovo remake dell'originale giapponese. Non è chiaro se il film sarà un sequel diretto o un [[Reboot (mass media)|reboot]] della serie, così come se sarà una produzione [[direct-to-video]] o cinematografica.<ref>{{Cita web|url=http://www.bloody-disgusting.com/news/26061 |titolo=BD Horror News - The Curse of 'The Grudge': The Franchise Will Never Die |editore=Bloody-disgusting.com |data= |accesso=26 settembre 2011}}</ref><ref>{{Cita web |cognome=Creepy |nome=Uncle |url=http://www.dreadcentral.com/news/46762/ghost-house-pictures-and-mandate-still-holding-grudge |titolo=Ghost House Pictures and Mandate Still Holding a Grudge &#124; Horror Movie, DVD, & Book Reviews, News, Interviews at Dread Central |editore=Dreadcentral.com |data=26 agosto 2011 |accesso=26 settembre 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121021123321/http://www.dreadcentral.com/news/46762/ghost-house-pictures-and-mandate-still-holding-grudge |dataarchivio=21 ottobre 2012 }}</ref>
Dopo circa duecento anni di abbandono e degrado, l'arrivo degli [[Impero spagnolo|Spagnoli]] restituisce nuova vita al castello di Barletta. Subisce una profonda trasformazione, compiuta facendo ricorso alle tecniche costruttive delle fortificazioni dell'epoca, che dovevano essere preparate a rispondere non più ad attacchi con armi consuete come la [[spada]] o la [[lancia]] ma all'uso della [[polvere nera|polvere da sparo]], dunque ai [[cannone|cannoni]].
La logica costruttiva cinquecentesca voleva [[castello|castelli]] non più elevati in altezza, con [[torre|torri]] d'avvistamento difficili da scalare, ma opere edificatorie poderose e solide in vista di potenziali attacchi, circondate da ampie aree pianeggianti per un miglior controllo nemico da terra.
[[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]], ottenuto il castello in seguito alla [[Pace di Cambrai]] ([[1529]]), mette in atto un intervento di inglobamento murario<ref>la nuova cinta muraria ha uno spessore che si aggira tra i 7 e i 12 m Cfr.Marcello Grisotti, Barletta, il castello, la storia, il restauro, Bari, Mario Adda Editore, 1995.</ref>. delle vecchie strutture angioine e l'abbattimento di tutte quelle parti che non ottemperavano l'idea di grandiosità e [[simmetria]].<ref>tra le strutture demolite vi sono il ''palatium'' angioino e le tre torri normanne di minor rilievo.</ref> I lavori per mano di Carlo V si protraggono dal [[1532]] al [[1537]] e saranno proseguiti dai suoi successori fino al [[1598]]. Il castello di Barletta assumerà cosi' l'attuale aspetto morfologico: una struttura di forma quadrangolare, con quattro [[baluardo|bastioni]] pentagonali agli spigoli, una dotazione di [[cannone|cannoni]] pronti alla difesa e un fossato che permetteva il distacco dalla terra ferma su tre lati, mentre sul lato nord l'affaccio sul mare garantiva una difesa inamovibile.
Tuttavia il castello, rinnovato e adattato a fortezza dagli [[Impero spagnolo|Spagnoli]], non sarà mai utilizzato per fini militari, a causa dello spostamento degli interessi dal [[Mediterraneo|Mar Mediterraneo]] verso il [[Nuovo Mondo|Nord e il Sud America]].
 
===Dal 1600Note al 1800===
<References />
Dalla fine del [[1500]] hanno avuto inizio i lavori di completamento e manutenzione del castello, che hanno anche visto la promozione di una condizione di abitabilità meno ardua e la bonifica dei terreni paludosi della città e delle aree vicine al castello. Nel [[1622]] [[Filippo IV di Spagna]] pone mano ai lavori di ammodernamento e decide di costruire sulla copertura del braccio ovest una ''sala degli artificieri''.
I terremoti del [[1627]] e del [[1629]] danneggiano numerosi edifici barlettani ma il castello, messo a dura prova, non osserva alcun segno di cedimento. Lo stato di abbandono dell'opera si rende però palese nel [[1734]], quando Giulio Borromeo Visconti, viceré austriaco, alla vigilia della [[battaglia di Bitonto]] si rifugia nel castello barlettano, tuttavia inagibile a causa dell'incurante governo austriaco, che per 27 anni non era mai intervenuto manutenendo o restaurando la fabbrica.
Con il Trattato di pace del [[1740]] terminano i timori di invasione turca e con esso la necessità del sistema difensivo tipico dell'architettura militare.
Nel [[1806]] la fortezza diventa sede di una divisione militare francese e sette anni dopo il generale francese [[Gioacchino Murat]], dopo avervi fatto visita ordina di procedere a lavori di consolidamento delle strutture difensive. Tra il [[1860]] e il [[1870]] il castello risulta utilizzato per carceri militari. Nel [[1876]], dopo essere stato considerato inutile alla difesa nazionale, il castello viene messo all'asta e aggiudicato al Comune di Barletta.
 
== Collegamenti esterni ==
===Dal 1900 ad oggi===
* {{Collegamenti esterni}}
[[Immagine:Barletta Giardini del Castello 01.jpg|thumb|right|250px|Una vista dei ''Giardini Fratelli Cervi'' del Castello di Barletta]]
L'ultima vicenda militare che ha visto coinvolto il castello di Barletta è accaduta alle prime ore dell'alba del 24 maggio [[1915]], quando durante la fase iniziale della [[Prima guerra mondiale]], le armate austriache colpirono con sei colpi di cannone la facciata della cortina e del bastione settentrionale, esposti al mare. Il Castello riuscì a non subire ulteriori colpi grazie all'intervento del [[Classe Turbine (cacciatorpediniere)|cacciatorpediniere ''Turbine'']], immolatosi al suo posto.<ref>Sulla facciata meridionale del [[rivellino]], in ricordo dell'avvenimento, è stata affissa una lapide marmorea che riporta tale scritta:
<br/>{{quote|''All'alba del 24 maggio 1915''<br \>
''la corazzata austriaca Helgoland''<br \>
''apriva rabbiosamente il fuoco''<br \>
''contro Barletta indifesa''<br \>
''e colpiva questo castello''<br \>
''per struttura ed eventi storici''<br \>
''glorioso nei secoli.''<br \>
''A fiaccare la perfidia nemica immolavasi in lotta impari''<br \>
''il Turbine''<br \>
''additando agli italiani''<br \>
''le vie della gloria.''<br \>
''La città memore''<br \>
''pose''<br/>
''XXIV maggio MCMXXXII XI E.F.''|}}</ref><br/>
Nel settembre del [[1943]], durante la [[Seconda guerra mondiale]], il Castello è stato sede di un tenace presidio militare che ha opposto una strenua [[resistenza]] all'esercito tedesco, deciso ad occupare la città.
Nel [[1946]] viene disposta la messa in ordine dei giardini del castello, fino ad allora lasciati in disuso. Tra il [[1973]] e il [[1988]] si sono tenuti i lavori di restauro dell'intera opera<ref>Conferimento dell'incarico al Prof. Marcello Grisotti, in data [[8 maggio]] [[1973]]</ref>.<br/>
Il [[7 dicembre]] [[2002]], dopo circa due anni di ulteriori restauri, che hanno visto la riqualificazione dei Giardini del Castello, trasformati in parco con aree attrezzate, l'intera area è stata restituita alla cittadinanza barlettana, che ne ha fatto un punto nevralgico del centro storico.
 
{{The Grudge}}
===Date importanti nella costruzione===
{{Portale|cinema}}
:*[[1046]]-[[1050]] Costruzione della prima cinta urbica da parte di Pietro il Normanno.<br/>
:*[[1156]]-[[1162]] Seconda cinta urbica per volere di Guglielmo I il Malo.<br/>
:*[[1194]] Termina il periodo normanno, inizia l'era di Federico II di Svevia. Il castello si presenta con quattro torri collegate tra loro.<br/>
:*[[1202]] Prime notizie documentate sull'antica rocca.<br/>
:*[[1224]] Federico II costruisce la ''domus federiciana''.<br/>
:*[[1266]] Inizio del periodo angioino. <br/>
:*[[1268]] Costruzione della terza cinta urbuca da parte di Carlo I d'Angiò.<br/>
:*[[1276]] Iniziano i lavori di ampliamento del castello affidati a Pietro d'Angicourt.<br/>
:*[[1278]] Edificazione del ''palatium'' angioino e della terza porta d'accesso al castello, ''Porta Trani''.<br/>
:*[[1300]] Quarta cinta urbica per volere di Carlo II d'Angiò.<br/>
:*[[1465]] Ferdinando I d'Aragona ordina lavori di consolidamento strutturale.<br/>
:*[[1514]]-[[1519]] Quinta cinta urbica ad opera di Ferdinando il Cattolico.<br/>
:*[[1529]] Pace di Cambrai.<br/>
:*[[1532]]-[[1598]] Lavori di incamiciamento delle vecchie strutture e adattamento ai canoni costruttivi cinquecenteschi da parte della dinastia spagnola.<br/>
:*[[1813]] Gioacchino Murat ordina lavori di consolidamenteo strutturale.<br/>
:*[[1876]] Il Comune di Barletta si aggiudica all'asta la proprietà del castello<br/>
:*[[1915]] Il castello subisce l'attacco della corazzata austriaca.<br/>
:*[[1973]]-[[1988]] Lavori di restauro affidati al Prof. Marcello Grisotti.<br/>
:*[[2001]]-[[2002]] Lavori di riqualificazione e valorizzazione dei Giardini del castello
 
[[Categoria:Film Columbia Pictures]]
==Architettura==
[[Categoria:Film di Ju-on]]
{{Vedi anche|Castello}}
[[Categoria:Film thriller]]
===L'esterno===
[[Categoria:Film horror]]
[[Immagine:Barletta Rivellino del castello.jpg|thumb|right|250px|Il rivellino del Castello di Barletta]]
[[Immagine:Ponte in pietra 01.jpg|thumb|right|250px|Il ponte in pietra e quello in legno, visto da Sud Ovest]]
Il castello è circondato dai Giardini, intestati ai fratelli Cervi, e da essi separato mediante l'ampio e profondo fossato (che nel punto più basso raggiunge i dieci metri di profondità rispetto al piano di calpestio del ponte d'accesso al castello).<br/>
L'edificio possiede un impianto polare di forma quadrangolare, costituito dai caratteristici [[baluardo|bastioni]] pentagonali a punta di lancia nei quattro spigoli e da quattro bracci che li uniscono tra loro, al centro dei quali vi è il cortile quadrato.<br/>
Tutti i prospetti del castello sono divisi verticalmente in tre parti: la parte inferiore con il lieve [[Basamento (architettura)|basamento]] a [[Scarpa (architettura)|scarpa]] termina superiormente con una [[modanatura]] a toro piuttosto sporgente, in alcuni casi interrotta dalla presenza delle cannoniere;<ref>«una cannoniera è una feritoia, attraverso la quale avviene il tiro dell'artiglieria, praticata nelle cortine delle fortificazioni; può avere semplice o doppia strombatura» Marcello Grisotti, ''Barletta, il castello, la storia, il restauro'', Bari, Mario Adda Editore, 1995. Cfr. Bibliografia</ref> la prima elevazione, che vede alla base la presenza delle feritoie per i cannoni e talvolta altre piccole bucature d'areazione, caratterizzata dalla tipica pietra faccia vista del castello barlettano. Questo livello è delimitato superiormente da un'ulteriore [[modanatura]] a toro, di dimensioni minori rispetto a quella di base, anch'essa tavolta interrotta dalla presenza delle consuete feritoie; la parte superiore scandita dalla muratura a vista è coronata da una [[Merlo (architettura)|merlatura]].Nella parte superiore dello spigolo del bastione sud orientale si erge lo stemma in pietra della dinastia spagnola.<br/>
L'ingresso al castello è mediato dal piazzale antistante, d'inanzi al quale si erge il [[rivellino]]. Una volta superato questo primo accesso ci si trova d'avanti ad un ponte in muratura attualmente a tre arcate<ref>la quarta arcata (un tempo in tufo) è stata sostituita da un ponte in legno durante i lavori di restauro del [[1973]]-[[1988]].</ref> terminante in un ponte in legno. <ref>recenti lavori di manutenzione riguardanti unicamente il ponte ligneo hanno avuto luogo tra il [[6 ottobre]] e il [[17 ottobre]] [[2008]]. Vedi comunicato stampa della conclusione dei lavori sul [http://www.comune.barletta.ba.it/retecivica/avvisi08/pontecast08.html sito del '''Comune di Barletta'''] </ref><br/>
Il portale d'ingresso si apre al centro della facciata meridionale e vede un accesso rettangolare inglobare un'arcata. L'ingresso quadrangolare è sovrastato da un [[architrave]] ornato da decorazioni e da una lastra lapidea che testimonia la consegna del castello, così come lo vediamo oggi, nel [[1584]].
 
===Il cortile interno===
Superato il [[portale]], si accede ad un atrio coperto con volta ogivale che conduce al cortile centrale del castello. Questo ha una forma pressochè quadrata, con lati di circa trentacinque metri e nella sua linea di mezzeria sono presenti due pozzi a vista, sotto i quali vi sono altrettante cisterne per la raccolta delle [[acque meteoriche]].
A ricordare la presenza un tempo del ''palatium'' angioino, al centro del cortile, disposte con orientamento est-ovest, vi sono due file ininterrotte di basole: segno tangibile dei muri di confine dell'antico castello, poi demolito in seguito all'intervento spagnolo.
Analizzando i prospetti interni del cortile:
:* il prospetto ovest vede la presenza di una scala monumentale, la cosiddetta ''scala d'onore'', che conduce ai piani superiori.
:* il prospetto nord è interamente appartenente all'intervento spagnolo. Ai due estremi vi sono due archi, che conducono a dei locali, attraverso cui si giunge alle [[casamatta|casematte]] interne ai bastioni angolari; nella parte centrale del prospetto invece tre aperture permettono l'accesso ai locali del piano terra.
:* il prospetto est presenta una parte a sud di matrice federiciana, ed una a nord spagnola. <br/>La parte a nord vede la presenza di una scalea monumentale che corre per gran parte dell'intero prospetto e che conduce al terrazzo del castello. Questa è sorretta da archi sottostanti che conducono allo stesso tempo ai locali del piano terra.<br/>La parte a sud invece vede la presenza della ''domus'' di Federico<ref>al contrario di quanto ritiene Marcello Grisotti, il De Vita, sostiene che oltre alla costruzione della domus, l'imperatore abbia dato vita ad una prima struttura fortificata.</ref>, adibita attualmente a Biblioteca comunale ed alla quale si accede scendendo di circa un metro sotto il piano di calpestio del cortile interno del castello.
:*il prospetto sud, il più basso, è caratterizzato dalla presenza di un [[portico]] a tre arcate. Attraverso la prima arcata si accede a quella che un tempo era la cappella realizzata con l'intervento spagnolo; dalla seconda arcata si scorge una bucatura in asse con il portale d'ingresso al castello; la terza arcata vede la presenza di una colonna miliare proveniente da [[Canne]]. Su questo prospetto svetta l'antica torre normanna, con uno degli accessi attualmente protetto da una grata metallica.
 
===I sotterranei===
E' possibile accedere ai sotterranei attraverso due accessi dal cortile, entrambi muniti di scale: una sul lato sud e l'altra ad est, parallelamente alla scalea monumentale che conduce al terrazzo.
Durante la discesa è possibile apprezzare un resto del muro del ''palatium'' angioino, mentre più in basso vi è l'ingresso ad una delle cisterne presenti sotto il cortile.
:* '''Ala est'''. Una volta giunti nei sotterranei ci si trova in un vestibolo che conduce a destra alla [[casamatta]] del bastione di Sant'Antonio, a sinistra all'area nord dei sotterranei. La casamatta presenta una pianta circolare (come anche le altre presenti in ogni bastione) ed una copertura a calotta con al centro una bucatura (oculus), che ricorda quella praticata nella calotta del [[Pantheon]]. Nei muri è possibile notare le strombature delle cannoniere.
:* '''Ala nord'''. Il vestibolo di cui sopra, conduce ad uno spazio allungato, ai lati del quale vi è tutta una serie di ambienti; all'interno di uno di essi è possibile scorgere un'uscita a mare, il cosiddetto ''imbarcadero'', oggi protetta con delle grate metalliche.<br/> Si giunge così alla casamatta del bastione di San Vincenzo, posta a nord ovest. Anche in questo caso vi sono le cannoniere<ref>le cannoniere ad altezza uomo risultano murate</ref> ed anche delle feritoie d'areazione.
:* '''Ala ovest'''. Per giungere alla casamatta del bastione di Santa Maria, quella posta a sud ovest (verso la [[Cattedrale Santa Maria Maggiore (Barletta)|Cattedrale di Santa Maria Maggiore]]), si deve superare un ulteriore corridoio molto lungo, nel mezzo del quale, in uno degli ambienti, è possibile notare un tratto del muro [[frangiflutti]] dell'antico ''palatium'' angioino, rinvenuto durante i restauri del [[1973]]-[[1988]]. Proseguendo lungo il corridoio centrale si arriva alla casamatta di sud ovest, la più ampia di tutte, all'interno della quale è presente il basamento della vecchia torre tonda angioina, lasciato a vista per sua testimonianza.<BR/>Alla quarta casamatta, quella dell'Annunziata, presente nell'angolo sud ovest, vi si accede attraverso l'antica''domus'' federiciana. Attualmente è utilizzata dalla Biblioteca comunale come deposito per i libri.
:* '''Ala sud'''. Una volta usciti dal bastione di Santa Maria ci si immette in un locale che conduce alla scala di risalita verso l'uscita dei sotterrani e il cortile del castello.
 
===I piani superiori===
Al primo piano si accede attraverso la ''scala d'onore'', posta a ridosso del prospetto occidentale. Nell'ala est vi sono le sale che, fino all'apertura del [[Palazzo della Marra]], hanno ospitato la [[Pinacoteca De Nittis]]. Nella zona nord sono ospitate le collezioni di Gabbiani, Immesi e Ricci, oltre che parte del Museo e Pinacoteca di [[Barletta]]. Nell'ala ovest vi sono gli ambienti adibiti a sala lettura della biblioteca comunale e gli uffici del personale.
 
==Il Castello sede della biblioteca comunale==
Dal 1992 la biblioteca comunale, intitolata a Sabino Loffredo, è ubicata nell'ala sud orientale del castello di Barletta, in molti degli ambienti che un tempo sono stati sede della ''domus'' federiciana.<ref>l'intitolazione è avvenuta, con delibera del Consiglio Comunale, l'[[1 maggio]] [[1903]], quando questa era ancora collocata al piano nobile del teatro Curci.</ref>
Vi si accede scendendo una rampa di scale, pari a un dislivello di circa un metro. <br/>La prima sala è quella della ''reception'', in cui vi è lo schedario utile per effettuare le richieste di consultazione e prestito dei libri. A sinistra dell'ingresso vi è una prima sala lettura, interamente dedicata all'[[emeroteca]]. Nei sotterranei del bastione sud orientale è conservata quasi la totalità dei libri presenti in biblioteca; il personale autorizzato può accedervi unicamente dalla sala ''reception''. Da quest'ultima, mediante una [[scala a chiocciola]] metallica, si accede al piano superiore, in cui vi è una sala lettura di forma rettangolare, voltata a botte con archi a sesto acuto. Da questa è possibile accedere ad un'ulteriore sala lettura, provvista di trentadue posti a sedere, ubicata nella [[casamatta]] circolare del bastione dell'Annunziata. La sala circolare presenta al centro una scala a chiocciola, che il personale utilizza per accedere al livello inferiore della bastione.<br/>
Tra i servizi offerti dalla Biblioteca vi sono:
* il prestito a domicilio previsto per gli utenti tesserati, tranne che per quei manufatti il cui prestito è escluso;
* la consultazione gratuita delle riviste, della Gazzetta Ufficiale e del Bollettino Ufficiale;
* il servizio fotocopie.
 
==Il Castello di Barletta nel cinema==
Alcuni dei film ambientati nel Castello di Barletta:
* [[Pier Paolo Pasolini]], ''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' (1964)
* [[Franco Zeffirelli]], ''[[Otello (film 1986)|Otello]]'' (1985)
* [[Pupi Avati]], ''[[I cavalieri che fecero l'impresa]]'' (2001)
 
==Voci correlate==
*[[Barletta]]
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* Raffaele De Vita (a cura di), ''Il Castello di Barletta, in Castelli, torri ed opere fortificate di Puglia'', Bari, Adda Editore, 1974.
* Marcello Grisotti, ''Barletta, il castello, la storia, il restauro'', Bari, Adda Editore, 1995. ISBN 88-8082-210-1
* Marcello Grisotti, ''Il restauro del Castello'', Barletta, 1982. ''Atti della Conferenza cittadina sui beni culturali e ambientali di Barletta''.
* Sabino Loffredo, ''Storia della città di Barletta'', Voll. I e II, Trani, Vecchi Editore, 1993.
* Renato Russo, ''Guida al Castello di Barletta e ai suoi segreti'', Barletta, Editrice Rotas, 2005. ISBN 88-87927-51-0
* Renato Russo, ''Il Castello di Barletta. La storia'', Barletta, Editrice Rotas, 2003.
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
* [http://www.comune.barletta.ba.it/retecivica/ Il sito ufficiale del Comune di Barletta]
* [http://www.comune.barletta.ba.it/retecivica/biblioteca/ Il sito ufficiale della Biblioteca Comunale]
 
[[Categoria:Castelli della provincia di Barletta-Andria-Trani]]
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