Futbol Club Barcelona e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 giugno 27: differenze tra le pagine

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|terza divisa = Terza divisa|nome della terza divisa
|nazione = {{ESP}}
|bandiera = Flag of Spain.svg
|federazione = [[Federazione calcistica della Spagna|RFEF]], [[Federazione calcistica della Catalogna|FCF]]
|campionato = [[Primera División spagnola|La Liga]]
|confederazione = <!--L'immagine del logo della UEFA NON si può mettere qui, ma solo nella voce dell'associazione--> [[UEFA]]
|annofondazione = 1899
|inno = Cant del Barça
|autore = Josep Maria Espinàs
|città = [[File:Flag of Barcelona.svg|20px]] [[Barcellona]]
|presidente = {{Bandiera|Spagna}} [[Joan Laporta]]
|allenatore = {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Guardiola]]
|stadio = [[Camp Nou]]
|capienza = 98.772
|liga spagnola = 19
|coppe del Re = 25
|coppe della liga = 2
|Supercoppe Spagnole= 8
|coppe Campioni = 3
|coppe delle Coppe = 4
|coppe UEFA =
|coppe delle Fiere = 3
|Supercoppe Europee = 3
|coppe del Mondo per club = 1
|colori = [[File:600px BlauGrana (Strisce).png|20px]] [[blu]]-[[Granata (colore)|granata]]
|soprannomi = ''Barça''; ''culés''; ''blaugrana''; ''azulgrana''; ''barcelonistas''
|sito = www.fcbarcelona.com
|stagione attuale = Futbol Club Barcelona 2009-2010
}}
Il '''Futbol Club Barcelona'''<ref>Il nome ufficiale è Futbol Club Barcelona in lingua catalana, Fútbol Club Barcelona invece è la dicitura spagnola.</ref> ([[Lingua spagnola|spa.]] {{IPA2|ˈfutβol ˌkluβ baɾθeˈlona}}, [[Lingua catalana|cat.]] {{IPA2|fuδˈβɔɫ ˌklup bəɾsəˈlonə}}) o, più semplicemente, '''Barcelona''' (abbreviato in ''Barça'', [[Lingua catalana|cat.]] {{IPA2|ˈbaɾsə}}, o secondo la pronuncia [[Lingua spagnola|spagnola]] {{IPA2|ˈbaɾsa}}), è una [[società polisportiva]] [[Spagna|spagnola]] nota soprattutto per la sua [[Squadra di calcio|sezione]] [[calcio (sport)|calcistica]]. Fu fondata a [[Barcellona]], in [[Catalogna]], nel [[1899]] da un gruppo di [[calciatore|calciatori]] [[Svizzera|svizzeri]] e [[Regno Unito|britannici]] guidati da [[Hans Gamper]].
 
La [[squadra di calcio]] della polisportiva catalana milita nella [[Primera División spagnola|Primera División]] del [[Campionato di calcio spagnolo|campionato spagnolo]] sin dalla fondazione del torneo<ref>Insieme al [[Real Madrid]] e all'[[Athletic Club]] è l'unica squadra ad aver sempre giocato in Primera División.</ref> e gioca le partite casalinghe nel "Estadi del Futbol Club Barcelona", meglio noto come [[Camp Nou]]. Oltre ad essere una delle formazioni più titolate al mondo, potendo vantare, tra l'altro, 19 titoli di [[Primera División spagnola|campione di Spagna]], 3 [[UEFA Champions League]] e 1 [[Coppa del Mondo per club FIFA]], è l'unica compagine calcistica europea ad avere sempre giocato dal [[1955]] ad oggi almeno in una delle [[Coppe europee|competizioni europee]] ([[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni/Champions League]], [[Coppa delle Coppe UEFA]], [[Coppa delle Fiere]]/[[Coppa UEFA]], [[Supercoppa UEFA]]) inoltre è il primo club europeo ad aver disputato tutte e tre le finali delle [[coppe europee]].<ref>Le 13 squadre sono (in ordine cronologico per raggiungimento della terza finale mancante): Barcellona, [[Leeds United]], {{fc|Liverpool}}, [[Hamburger SV|Amburgo]], [[Juventus]], [[Real Madrid]], [[Fiorentina]], [[AFC Ajax|Ajax]], [[Bayern Monaco]], [[Borussia Dortmund]], [[Valencia Club de Fútbol|Valencia]], [[Futebol Clube do Porto|Porto]] e {{fc|Arsenal}}.</ref> Nel [[2009]] il Barcellona è diventato il primo club spagnolo a centrare il [[treble]] vincendo la Liga, la [[Coppa del Re]] e la Champions League<ref>[http://www.cbc.ca/sports/soccer/story/2009/05/14/sp-soccer-copa-del-rey.html cbc.ca/sports/soccer - Barcelona wins Copa del Rey, still on course for historic treble]</ref>. Nella seconda parte dello stesso anno ha vinto la [[Supercoppa spagnola]], la [[Supercoppa Europea]] e la [[Coppa del Mondo per club FIFA]], centrando un'impresa unica nella storia del calcio a livello di club: la vittoria di tutte le competizioni ufficiali a cui abbia partecipato in un anno solare, in Europa a cavallo di due stagioni.
 
Dal [[15 giugno]] [[2003]] il presidente è [[Joan Laporta]] e dal [[1º luglio]] [[2008]] l'allenatore della squadra di calcio è [[Josep Guardiola]]. Il club è membro fondatore dell'[[European Club Association|ECA]], associazione nata dallo scioglimento del [[G-14]] per tutelare gli interessi degli stessi club e dei giocatori.
 
Benché sia più famosa per la sezione [[Calcio (sport)|calcistica]], la società comprende anche altre squadre sportive professionistiche: [[Futbol Club Barcelona Bàsquet|pallacanestro]], [[pallamano]], [[hockey su pista]], [[Hockey in-line|hockey su pattini in linea]] e [[football americano]]. È tra le più titolate polisportive europee. Le singole squadre, tra cui il [[Futbol Club Barcelona Bàsquet]], il FC Barcelona-Cifec e i non più attivi FC Barcelona Dragons, sono subordinate alla sezione calcio e vestono gli stessi colori. Il club annovera altresì squadre sportive amatoriali di [[rugby]], pallacanestro femminile, calcio femminile e [[pallacanestro in carrozzina]]. Le principali sono FCB Rugby, UB-Barça, FC Barcelona-Institut Guttman. Altre squadre amatoriali rappresentano la società in vari sport: [[hockey su ghiaccio]] ([[Futbol Club Barcelona Hockey Hielo]]), [[calcio a 5]] ([[Futbol Club Barcelona Futsal]]), [[atletica leggera|atletica]], [[baseball]], [[ciclismo]], [[hockey su prato]], [[pattinaggio di figura]] e [[pallavolo]].
 
Da novembre 2009 la società conta oltre 172.000 soci, costituisce il più grande esempio di [[azionariato popolare]] nel mondo, record per un club calcistico.<ref>{{cita web|url=http://www.fcbarcelona.com/web/english/noticies/club/temporada08-09/07/n080727102587.html|titolo=Barça reaches 163,000 members|editore=fcbarcelona.com|data=27-07-2008}}</ref> Inoltre è uno dei club più ricchi del mondo: nella stagione 2008-2009 era il secondo club più ricco del pianeta, con un budget di 365,9 milioni di [[euro]].<ref>{{cita web|url=http://it.eurosport.yahoo.com/01032010/45/curiosport-real-paperone-juve-regina-in-italia.html|titolo=Real Paperone, Juve regina in Italia}}</ref> Uno studio pubblicato dalla società tedesca ''Sport+Markt'' nel 2008 ha stabilito che il Barcellona è il club più amato e popolare d'[[Europa]]. Con 50 milioni di tifosi il club catalano supera [[Real Madrid]] (45,9 milioni di tifosi), {{fc|Manchester United}} (32,8 mln), {{fc|Arsenal}} (22,9 mln) e [[Milan]] (22,2 mln),<ref>{{cita web|url=http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=4860196|titlo=È il Barcellona il club più amato in Europa|editore=Datasport|data=21-02-2008}}</ref> mentre in Spagna il 25% della popolazione dichiara di tifare per il ''Barça''.<ref>{{cita web|url=http://www.cis.es/cis/export/sites/default/-Archivos/Marginales/2700_2719/2705/Es2705mar_A.pdf|titolo=BARÓMETRO DE MAYO|formato=PDF|pagina=16}}</ref> Secondo la rivista americana ''[[Forbes]]'', sempre nel 2008, il valore del club è di 784 milioni di [[dollari]] (settimo al mondo).<ref>{{cita web|url=http://www.forbes.com/lists/2008/34/biz_soccer08_Soccer-Team-Valuations_Rank.html|titolo=Special report: Soccer Team Valuations|editore=forbes.com|data=30/04/2008}}</ref> Nel 2009 il club ha reso noto di aver accumulato negli ultimi anni debiti per 438 milioni di euro. Secondo l'[[IFFHS|Istituto di Storia e Statistica del Calcio]], inoltre, il Barcellona è stato il miglior club del mondo dal 1991 al 2009.<ref>{{cita web|titolo=All-Time Club World Ranking|url=http://www.iffhs.de/?3d4d443d0b803e8b40384c00205fdcdc3bfcdc0aec70aeedbe1a|editore=IFFHS|data=31-12-2007}}</ref> Il motto della società è ''Més que un club'' ("Più di un club").
== Storia ==
=== Le origini (1899-1908) ===
{{Vedi anche|Walter Wild}}
[[File:Futbol club barcelona - notas de sport.jpg|thumb|250px|L'annuncio apparso su ''Los Deportes'' del 22 ottobre 1899 cita: ''Il nostro amico e compagno Sig. Kans Kamper, della sezione Calcio della "Sociedad Los Deportes" e già campione svizzero, volendo organizzare alcune partite a Barcellona, chiede che chiunque ami questo sport lo contatti recandosi nel suo ufficio il martedì o il venerdì sera dalle 9 alle 11.'']]
Il [[22 ottobre]] [[1899]] [[Hans Gamper]] diffuse un annuncio pubblicitario sul giornale ''Los Deportes'', dichiarando la sua volontà di formare un club calcistico. Il riscontro fu positivo, come dimostra un incontro al Gimnasio Sole il [[29 novembre]]. Erano undici i giocatori presenti: [[Walter Wild]], Lluís d'Ossó, [[Bartomeu Terradas]], Otto Kunzle, Otto Maier, Enric Ducal, Pere Cabot, Carles Pujol, Josep Llobet, John Parsons e William Parsons. Sotto la presidenza di Walter Wild, eletto per ragioni di anzianità, era nato il ''Foot-Ball Club Barcelona'', che alla fine del 1899 contava già 32 soci. La conseguenza immediata della fondazione del FC Barcelona fu che altri club calcistici spagnoli, su tutti il [[Real Madrid]] e l'[[Athletic Club]], ebbero fondatori [[Regno Unito|britannici]] e inizialmente adottarono nomi [[Lingua inglese|anglofoni]].
 
La leggenda vuole che Gamper abbia scelto il colore ''blaugrana'' (detto anche ''azulgrana'') sul modello del [[Footballclub Basel 1893|Basilea]], il suo club precedente. Tuttavia si dice che anche altre società [[Svizzera|svizzere]] per le quali giocò Gamper (nel suo cantone di origine, quello di [[Zurigo]]) e la ''Merchant Taylors' School'' di Crosby (in [[Inghilterra]], precisamente nel [[Merseyside]]) abbiano funto da ispirazione per la scelta dei colori sociali. Inizialmente la società utilizzò lo stesso stemma della città di [[Barcellona]], ma nel [[1910]] indisse una gara per designarne uno proprio. La vittoria andò ad un anonimo socio che presentò l'attuale modello. Il Futbol Club Barcelona giocò la sua prima partita l'[[8 dicembre]] [[1899]] nell'ex [[velodromo]] di ''la Bonanova'', dove si trova l'odierno Turó Parc. L'avversaria era una squadra di inglesi residenti a Barcellona, che vinsero per 1-0. Il giorno seguente il giornale ''La Vanguardia'' pubblicò un'ampia cronaca dell'incontro.
 
{{Vedi anche|Bartomeu Terradas}}
[[File:Player FC Barcelona 1903 year.jpg|thumb|left|200px|Una formazione del ''Barça'' del 1903]]
Il [[18 novembre]] [[1900]] [[Bartomeu Terradas]] successe a Walter Wild alla presidenza, mentre alla fine dell'anno il club annoverava 51 soci e si avviava a distinguersi come uno dei club emergenti nel panorama calcistico spagnolo. Il [[23 dicembre]] il club affrontò per la prima volta la Sociedad Española de Fútbol, che sarebbe poi diventata l'[[Espanyol]]. La partità terminò a reti bianche in un ambiente di assoluto cameratismo. Nelle file dei blaugrana non figuravano stranieri. Intanto Alfonso Macaya, presidente onorario dell'Hispania, offrì una coppa d'argento al vincitore di un tornei denominato I Copa Macaya, poi tramutatosi in [[Campionato di calcio catalano|Campionat de Catalunya]]. Il Barcellona si piazzò secondo, perdendo solo una gara. L'anno seguente ([[1902]]) gli azulgrana misero in bacheca il loro primo trofeo trionfando nella II Copa Macaya con otto vittorie su otto partite giocate, 60 gol fatti e solo 2 subiti. Sempre nella stagione 1901-1902, in occasione delle celebrazioni per l'incoronazione di [[Alfonso XIII di Spagna|Alfonso XIII]], a [[Madrid]] fu organizzato un torneo detto I Campeonato de España, oggi [[Coppa del Re]]. Il club giunse in finale e fu sconfitto per 2-1 dal Club Vizcaya, l'attuale [[Athletic Club]].
 
{{Vedi anche|Paul Haas}}
Il [[5 settembre]] [[1902]] [[Paul Haas]] subentrò a Bartomeu Terradas. La stagione 1902-1903 fu caratterizzata dalla disputa della Copa Barcelona, preludio del [[Campionato di calcio catalano|campionato catalano]]. Il trofeo fu pagato dai soci del Barcellona (circa 250) con due [[peseta]]s e quaranta centesimi ciascuno e fu vinto dai blaugrana dopo due combattute sfide contro i rivali cittadini dell'Espanyol.
 
{{Vedi anche|Arthur Witty}}
L'annata successiva vide il venticinquenne [[Hans Gamper|Gamper]] ritirarsi dal calcio giocato per dedicarsi a tempo pieno ai suoi compiti amministrativi, anche se sarebbe sceso in campo in alcune isolate occasioni. Il nuovo presidente era [[Arthur Witty]]. Intanto il Barcellona esordì in terra straniera con una vittoria: il [[1º maggio]] [[1904]] a [[Tolosa]], in [[Francia]], lo Stade Olympique fu battuto per 3-2. Il [[21 giugno]] 1905 il FC Barcelona si proclamò per la prima volta campione di Catalogna dopo la vittoria per 3-2 contro l'Espanyol, ma al successo fece seguito una stagione di crisi societaria e sportiva, come testimoniano gli ironici commenti della stampa [[Euskal Herria|basca]] dopo la goleada subita dal Barça a [[Bilbao]] dall'[[Athletic Club]] (10-1). In realtà si trattò di un periodo buio per il calcio catalano in generale, tanto che l'Espanyol sospese l'attività per tre anni.
 
=== L'era Gamper (1908-1923) ===
{{Vedi anche|Hans Gamper}}
[[File:Gamper museo F.C.B..JPG|thumb|left|250px|Riproduzione di [[Hans Gamper]] nel museo del FC Barcelona]]
Nel [[1908]] [[Hans Gamper]] diventò il presidente del club per la prima volta. Successivamente occupò l'incarico in cinque periodi diversi (1908-09, 1910-12, 1917-19, 1921-23 e 1924-25) e trascorse 25 anni al timone della società. Il principale successo come presidente fu il fatto di dotare il Barça di uno stadio proprio. Inaugurò anche una campagna di reclutamento di soci, che alla fine del [[1922]] avevano superato quota 10.000. Gamper acquistò anche giocatori leggendari come [[Paulino Alcántara]], [[Ricardo Zamora]] e [[Josep Samitier]], che aiutarono la squadra a dominare sia il Campionat de Catalunya vinto per 15 volte, sia la [[Coppa del Re]] dove arrivarono otto successi, e a vincere la prima [[Primera División spagnola|Liga spagnola]] nel [[Campionato di calcio spagnolo 1928-1929|1929]].
 
Fino al [[1909]] la squadra giocò in vari stadi, nessuno dei quali era di proprietà del club. Il [[14 marzo]] [[1909]] aprì i battenti lo stadio ''Carrer Industria'' (6.000 posti a sedere). Nel [[1922]] la squadra si trasferì al ''[[Camp de Les Corts]]''. All'inizio questo stadio aveva una capacità di 30.000 spettatori, che in seguito fu aumentata in modo impressionante fino ad arrivare a 60.000 posti. Fu nel corso di questi primi anni in questi stadi che i tifosi del Barça acquisirono il soprannome di ''culés'' (''culi'' in [[Lingua catalana|catalano]]). Lungi dall'essere offensivo, il nomignolo si riferisce ai tifosi seduti sulle file più alte dello stadio, tifosi di cui i passanti al di fuori dello stadio potevano vedere soltanto le natiche. Da allora i sostenitori del Barça sono detti ''culés''. A novembre [[2005]] si contavano circa 1730 fan club non ufficiali del Barça sparsi in tutto il mondo.
[[File:Bau2.jpg|thumb|right|200px|Un'azione di gioco del FC Barcelona durante una partita sul campo della calle Indústria]]
 
=== La rivalità con il Real Madrid (1923-1939) ===
La rivalità tra FC Barcelona e [[Real Madrid]] è leggendaria, non solo perché si tratta dei due club più titolati del campionato spagnolo.
Sin dall'inizio le società furono considerate rappresentanti delle due nazioni rivali della [[Spagna]], la Catalogna e la [[Castiglia]], così come delle due stesse città. La contrapposizione raggiunse un livello maggiore durante la dittatura di [[Francisco Franco]], quando il Real Madrid era considerato la "squadra del regime", mentre il Barcellona era reputata la "squadra dell'opposizione".
 
Durante la [[guerra civile spagnola]], tuttavia, a soffrire il regime di Franco furono membri di entrambi i club. Il presidente del Barcellona [[Josep Sunyol]] fu assassinato, mentre il presidente del Real Madrid [[Rafael Sánchez Guerra]], un eminente repubblicano, fu imprigionato e torturato. I sicari del dittatore arrestarono e assassinarono anche un vicepresidente e tesoriere del Real e un presidente ad interim scomparve. [[Josep Samitier]] e [[Ricardo Zamora]], invece, sostennero apertamente Franco.
 
Nel [[1940]] Enric Pineyro, un collaboratore di Franco, fu nominato presidente della società. La rivalità con il Real si intensificò dopo la semifinale della ''[[Coppa del Re|Copa del Generalísimo]]'' del [[1943]] tra le due squadre. La partita di andata al ''Les Corts'' terminò con una vittoria del Barça per 3-0, ma il ritorno si concluse con un passivo di 11-1. Si è insinuato che sui giocatori blaugrana furono fatte pressioni affinché perdessero la partita e persino Pineyro si dimise per protesta. La rivalità con il Real riaffiorò di nuovo negli [[anni 1950|anni cinquanta]] dopo la discussione attorno ad [[Alfredo Di Stéfano]]. Il giocatore, proveniente dai [[Millonarios]], era sul punto di firmare per il Barcellona quando Franco, tramite un "decreto reale" appositamente emesso, stabilì che Di Stéfano avrebbe dovuto dividere la sua carriera tra le due squadre, giocando una stagione a Barcellona ed una a Madrid. Il Barcellona rifiutò tale soluzione in segno di protesta e il giocatore si accasò al Real Madrid, in cui sarebbe diventato uno dei calciatori più forti di ogni epoca.
 
=== Club de Fútbol Barcelona (1939-1974) ===
Dopo la [[guerra civile spagnola]] la [[Lingua catalana|lingua]] e la bandiera catalana furono abolite e alle società di calcio fu proibito di usare nomi non [[Lingua spagnola|spagnoli]]. Queste misure indussero il club a cambiare denominazione in ''Club de Fútbol Barcelona'' e a rimuovere due delle quattro barre rosse dello stemma. Malgrado le restrizioni imposte da [[Francisco Franco|Franco]] il ''CF Barcelona'' godé di notevole successo nel corso degli [[Anni 1940|anni quaranta]]. Intanto nel 1937-1938 il Barcellona vinse il suo 22 e ultimo Campionat de Catalunya, diventando la squadra più titolata della competizione.
 
Nel [[Campionato di calcio spagnolo 1944-1945|1945]], con [[Josep Samitier]] come allenatore e grazie all'apporto di giocatori come [[César Rodríguez]], [[Antoni Ramallets]] e [[Juan Zambudio Velasco]], la squadra vinse la [[Campionato di calcio spagnolo|Liga]] per la prima volta dal [[Campionato di calcio spagnolo 1928-1929|1929]]. Altri due titoli arrivarono nel [[Campionato di calcio spagnolo 1947-1948|1948]] e nel [[Campionato di calcio spagnolo 1948-1949|1949]]. Nel [[Coppa Latina 1949|1949]] la squadra vinse anche la prima [[Coppa Latina]]. Il [[Campionato di calcio spagnolo 1951-1952|1951-1952]] fu una delle annate più vittoriose della storia del Barcellona: la squadra, trascinata dall' allenatore [[Ferdinand Daučík]] e [[Ladislao Kubala|Kubala]], considerato da molti il miglior calciatore del Barcellona di tutti i tempi, centrò il ''[[treble]]'' vincendo la Liga, la Coppa del Re e la [[Coppa Latina 1952]], cui si aggiunsero i trofei [[Coppa Eva Duarte|Eva Duarte]] e Martini Rossi. Grazie a questa memorabile annata la squadra si guadagnò il soprannome di ''equipo de les 5 copes'', "squadra delle 5 coppe".
 
{{Vedi anche|Francesc Miró-Sans}}
[[File:Francesc miro sans.jpg|200px|thumb|left|[[Francesc Miró-Sans]]]]
Nel [[1953]] iniziò l'era di [[Francesc Miró-Sans]], presidente fino al [[1961]]. Nel 1953 arrivarono nuovi successi nella [[Liga]] e nella ''Copa del Generalísimo''. Nel [[1955]] il Barcellona debuttò in [[Coppa delle Fiere]] con una divisa celebrativa completamente bianca con lo scudo della città, battendo una formazione di [[Copenaghen]] 6-2. I trionfi proseguirono con un'altra ''Copa del Generalísimo'' nel [[1957]] e con la prima edizione della Coppa delle Fiere conclusasi nel [[Coppa delle Fiere 1955-1958|1958]].
 
Con [[Helenio Herrera]] alla guida tecnica e in squadra un giovane [[Luis Suárez]], [[Pallone d'oro 1960]], e due validi [[Ungheria|ungheresi]] consigliati da Kubala, [[Sandor Kocsis]] e [[Zoltán Czibor]], la squadra centrò due [[double (calcio)|accoppiate]]: quella nazionale nel [[1959]] e quella [[Campionato di calcio spagnolo 1959-1960|Liga]]-[[Coppa delle Fiere]] nel [[Coppa delle Fiere 1958-1960|1960]]. Nell'[[Coppa dei Campioni 1960-1961|edizione del 1961]] della Coppa dei Campioni il Barça diventò la prima squadra capace di sconfiggere il Real Madrid in una partita della massima competizione europea, mettendo così fine al monopolio madridista in quel torneo, il Barcellona si prese la rivincita sulla sconfitta subita l'anno prima dai madridisti in semifinale. In quella edizione della Coppa dei Campioni i catalani arrivarono alla finale giocata nello [[Wankdorfstadion]] di [[Berna]], dove furono battuti dal [[Benfica]] per 3-2. L'anno successivo i catalani raggiunsero la loro quarta finale europea in cinque anni nella [[Coppa delle Fiere 1961-1962]] dove furono sonoramente sconfitti dal [[Valencia Club de Fútbol|Valencia]].
 
Gli [[anni 1960|anni sessanta]] furono meno ricchi di successi per la squadra, con il Real Madrid e l'[[Atlético Madrid]] che monopolizzarono la Liga. Il completamento dei lavori di costruzione del [[Camp Nou]], nel [[1957]], fu la principale causa della scarsa disponibilità di denaro da investire in nuovi giocatori. Il decennio, però, vide anche l'ascesa di [[Josep Fusté]] e [[Carles Rexach]] dalla ''[[cantera]]'' (il vivaio) della squadra e la vittoria della ''Copa del Generalísimo'' nel [[1963]] e della [[Coppa delle Fiere]] nel [[Coppa delle Fiere 1965-1966|1966]] nella finale contro il [[Real Saragozza]]. Nel [[1968]] recuperò un po' di orgoglio sconfiggendo il Real Madrid per 1-0 nella finale di ''Copa del Generalísimo'' al [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]]. Nel [[1969]] però perse clamorosamente la sua prima finale di [[Coppa delle Coppe 1968-1969|Coppa delle Coppe]] contro il modesto [[Slovan Bratislava]] per 3-2 a [[Basilea]]. Nel [[1971]] in panchina arrivò [[Rinus Michels]]. Fu il primo passo per portare in Catalogna [[Johan Cruijff]], stella di prima grandezza del calcio europeo. Il [[22 settembre]] [[1971]] il Barcellona, battendo per 2-1 al Camp Nou il [[Leeds United]], si aggiudicò il [[Trofeo della Coppa delle Fiere]] e divenne la compagine più titolata nella storia della manifestazione che venne sostituita dalla [[Coppa UEFA]] l'anno successivo.
 
=== L'era Cruijff (1974-1978) ===
Per la stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1973-1974|1973-1974]] furono acquistati il talentuoso attaccante [[Perù|peruviano]] [[Hugo Sotil]] e l'[[Paesi Bassi|olandese]] [[Johan Cruijff]]. Già affermatosi nell'[[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]], Cruijff si guadagnò subito le simpatie dei tifosi catalani quando dichiarò alla stampa europea di aver preferito il Barcellona al Real perché non avrebbe potuto giocare per un club associato a Franco. Si ingraziò ulteriormente i tifosi blaugrana scegliendo poi un nome catalano, [[Jordi Cruijff|Jordi]], per suo figlio. Nel [[1974]] la stella [[Paesi Bassi|olandese]] aiutò la squadra a vincere la Liga per la prima volta dal [[Campionato di calcio spagnolo 1959-1960|1960]]. Era lui il leader naturale della squadra, a fianco di [[Juan Manuel Asensi]], [[Carles Rexach]] e del suo compagno d'attacco Hugo Sotil. La stagione è ricordata anche per la clamorosa vittoria per 5-0 contro il [[Real Madrid]] al [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]]. Nel corso della sua militanza in squadra Cruijff fu insignito del [[Pallone d'oro]] per due volte consecutive. Ancora oggi la terza divisa del Barcellona è di colore arancione in omaggio alla Nazionale di Cruijff, l'{{NazNB|CA|NED}}.<ref name="postagufo">{{cita web|url=http://www.postadelgufo.it/campioni/cruyff.html|titolo=Johann Cruijff - “L’olandese volante”»|editore=postadelgufo}}</ref> Fu in quel periodo che il Barcellona riuscì a mantenere inviolato il [[Camp Nou]] per ben 67 match di campionato tra il [[4 marzo]] [[1973]] e il [[20 febbraio]] [[1977]].
 
Nel [[1974]] il Barcellona si rinforzò con un altro olandese promettente, [[Johan Neeskens]], ma non riuscì a ripetere la vittoria in campionato dell'anno precedente, che rimase l'unica nell'arco del decennio, anche nella [[Coppa dei Campioni 1974-1975|Coppa dei Campioni]] mancò il successo quando venne estromesso dal [[Leeds United]] nella semifinale. Nel [[1978]] fu la volta di un altro successo nella Coppa del Re ai danni del [[Unión Deportiva Las Palmas|Las Palmas]]. Fu l'ultimo trofeo in maglia blaugrana per Crujff, che a fine anno lasciò il club.
 
=== L'era Núñez (1978-2000) ===
{{Vedi anche|Josep Lluís Núñez}}
==== Gli anni della stabilità (1978-1988) ====
[[File:Mark Hughes juli 1991.JPG|thumb|150px|right|[[Mark Hughes]], attaccante gallese che vestì la maglia blaugrana nella stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1986-1987|1986-1987]]]]
Pur non avendo alcun legame precedente con il club, nel [[1978]] [[Josep Lluís Núñez]] fu eletto presidente. I suoi principali obbiettivi erano quello di porre il Barcellona nell'élite dei club sportivi mondiali e dare alla società stabilità finanziaria.
 
Arrivarono al Barcellona giocatori di grande spessore come [[Allan Simonsen|Simonsen]], [[Hans Krankl|Krankl]], [[Diego Armando Maradona|Maradona]] e [[Bernd Schuster|Schuster]], ritornò anche il ''mago'' [[Helenio Herrera]] che guidò il ''Barça'' nel [[Campionato di calcio spagnolo 1978-1979|1978-1979]]. La nuova strategia del club fu subito vincente tanto che nel [[Coppa delle Coppe 1978-1979|1979]] e nel [[Coppa delle Coppe 1981-1982|1982]] la squadra vinse due delle quattro [[Coppa delle Coppe|Coppe delle Coppe]] messe in bacheca nell'era Núñez. Nel [[1980]] venne ampliato il Camp Nou che arrivò alla sua capacità massima di 120.000 spettatori. Nel 1982 dal [[Boca Juniors]] fu acquistato per la cifra di 1 miliardo di pesetas [[Diego Armando Maradona]]. Il suo periodo al Barça, però, fu breve e privo di successi di rilievo: l'[[Argentina|argentino]] vinse la prima delle due [[Copa de la Liga|Coppe della Liga]] del club nel [[1983]] contro il [[Real Madrid]] e anche a causa di numerosi infortuni che ne condizionarono il rendimento si trasferì ben presto al [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]. Nel [[1985]], con [[Terry Venables]] in panchina, arrivò lo scozzese [[Steve Archibald]] (anche se la dirigenza blaugrana preferiva il goleador dell'[[Atlético Madrid]] [[Hugo Sánchez]]) e il Barça vinse subito la [[Campionato di calcio spagnolo 1984-1985|Liga]] e nel [[Coppa dei Campioni 1985-1986|1986]] raggiunse la sua seconda finale di [[Coppa dei Campioni]] a [[Siviglia]], dove fu sconfitta dalla [[Steaua Bucarest]] ai [[calcio di rigore|calci di rigore]]. Nella stagione successiva Venables ottenne carta bianca per rinforzare la squadra. Furono ingaggiati il portiere [[Andoni Zubizarreta]] e gli attaccanti [[Mark Hughes]] e [[Gary Lineker]], ma la stagione fu priva di successi.
 
Fu nella stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1987-1988|1987-1988]] che si gettarono le basi per la rifondazione dell'organico della squadra, che fu affidata a [[Luis Aragonés]]. Il Barcellona, tuttavia, non andò oltre il sesto posto in campionato, peggiore piazzamento dal 1942, mentre in [[Coppa UEFA 1987-1988|Coppa UEFA]] fu eliminato ai quarti di finale. L'unico alloro fu la Coppa del Re, vinta nella finale di [[Madrid]] contro la [[Real Sociedad]], sconfitta per 1-0. Il [[28 aprile]] [[1988]] un fatto eclatante noto come ''Ammutinamento di Hesperia'' minò la permanenza di Núñez alla guida del club. Un gruppo di giocatori del Barça convocò una conferenza stampa presso un hotel cittadino, l'Hesperia, chiedendo pubblicamente le dimissioni del presidente. Pochi giorni più tardi, a contesa non ancora sedata, fu nominato il nuovo allenatore. Era [[Johan Cruijff]], grande stella blaugrana degli [[Anni 1970|anni settanta]].
 
==== Il Dream Team (1988-1996) ====
Nell'estate del [[1988]] Cruijff iniziò ad allestire il ''Dream Team'', la ''Squadra dei Sogni'' che derivava il nome dalla squadra di [[pallacanestro]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] che giocò alle [[Olimpiadi di Barcellona]] [[1992]]. Solo nove giocatori della stagione precedente rimasero nella rosa, mentre furono investiti ben 2.260 milioni di pesetas nell'acquisto di 13 nuovi atleti: [[Miquel Soler|Soler]] (400 milioni), [[José Mari Bakero|Bakero]] (300), [[Aitor Begiristain|Begiristain]] (300), [[Ernesto Valverde|Valverde]] (200), [[Ricardo Serna|Serna]] (170), [[Juan Carlos Unzué|Unzué]] (150), [[Jon Andoni Goikoetxea|Goikoetxea]] (150), [[Eusebio Sacristán|Eusebio]] (150), [[Julio Salinas|Salinas]] (150), [[Aloísio Pires Alves|Aloísio]] (125), Manolo (125) e [[Luis María López Rekarte|López Rekarte]] (a costo zero). Nel mese di aprile [[1989]] sarà ingaggiato il paraguaiano [[Romerito]] (40 milioni), mentre al gruppo si aggiungerà presto [[Guillermo Amor|Amor]], proveniente dal settore giovanile. Spicca un dato singolare: ben sette nuovi acquisti erano giocatori [[Euskal Herria|baschi]].
 
[[File:08 bakero5.jpg|thumb|left|250px|[[José Mari Bakero]], pluridecorato [[Capitano (calcio)|capitano]] blaugrana degli anni Novanta]]
Negli otto anni alla guida della squadra Cruijff fondò l'ossatura della formazione su giocatori come [[Josep Guardiola|Guardiola]], [[José Mari Bakero|Bakero]], [[Aitor Begiristain|Begiristain]], [[Guillermo Amor|Amor]], [[Jon Andoni Goikoetxea|Goikoetxea]], [[Ronald Koeman|Koeman]], [[Michael Laudrup|Laudrup]] e [[Hristo Stoičkov|Stoičkov]], votato [[Pallone d'oro]] [[Pallone d'oro 1994|1994]]. Nella stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1988-1989|1988-1989]] si riaccese la passione dei tifosi, che fecero registrare un incremento di quasi mezzo milione di spettatori al [[Camp Nou]]. Sul campo la squadra battagliò per la conquista della Liga, che finì nelle mani del Real Madrid in un campionato segnato da molte polemiche per alcune decisioni arbitrali. In Coppa del Re i blaugrana furono eliminati ai quarti di finale dall'Altético Madrid, vittorioso per 4-0 allo [[Stadio Vicente Calderón]], ma si aggiudicarono la [[Coppa delle Coppe 1988-1989]], la terza nella storia del club, superando in finale la [[Sampdoria]] per 2-0 a [[Berna]]. Il [[1º aprile]] [[1989]] Núñez fu riconfermato presidente con 25.441 consensi, contro i 17.609 dell'antagonista Sixte Cambra.
 
Nel [[Campionato di calcio spagnolo 1989-1990|1989-1990]] furono acquistati il possente [[difensore]] [[Ronald Koeman]] e il talentuoso [[attaccante]] [[Michael Laudrup]]. Gli uomini di Cruijff partirono male nella Liga, totalizzando tre sconfitte nelle prime tre partite prima di compiere un prodigioso recupero di posizioni in classifica. Nel finale di campionato sorsero polemiche per un controverso Barcellona-[[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]], in cui un fallo fuori area ai danni di un sivigliano fu sanzionato con un calcio di rigore ai danni del Barça. Alla fine il titolo nazionale andò al Real Madrid, che distanziò i rivali catalani di 11 punti. La rivincita del Barcellona giunse allo [[Stadio Mestalla]] di [[Valencia]] nella finale della Coppa del Re, dove gli azulgrana ebbero la meglio sui ''blancos'' per 2-0 con reti di Amor e Salinas. La campagna europea fu decisamente meno brillante della stagione precedente, vista l'eliminazione agli ottavi di finale della [[Coppa delle Coppe 1989-1990|Coppa delle Coppe]] per mano dell'[[Royal Sporting Club Anderlecht|Anderlecht]] e della sconfitta nella [[Supercoppa Europea]] per mano del [[Milan]].
 
I barcellonesi tornarono a festeggiare il titolo spagnolo nel [[Campionato di calcio spagnolo 1990-1991|1990-1991]]. Rinforzata dagli arrivi di [[Hristo Stoičkov]], [[Albert Ferrer|Ferrer]] (rientrato dal prestito al [[Club Deportivo Tenerife|Tenerife]]), [[Fernando Muñoz|Nando]] e [[Jon Andoni Goikoetxea]], la squadra di Cruijff impose un rigido dominio sulla Liga, anche se dovette rinunciare a Koeman per via di un grave infortunio e a Stoičkov per due mesi a causa di una squalifica rimediata in [[Supercoppa di Spagna]] e poi prolungata al campionato. Tuttavia, grazie ad un finale in crescendo, vinse il campionato con 10 punti di vantaggio sull'[[Atlético Madrid]], esibendosi anche in qualche goleada, come quella ai danni dell'Athletic Club, battuto per 6-0 con una [[quadripletta]] di Stoičkov. Quell'anno la squadra raggiunse anche la finale di [[Coppa delle Coppe 1990-1991|Coppa delle Coppe]] a [[Rotterdam]] e fu sconfitta dal {{fc|Manchester United}} per 2-1.
 
<div style="float:right; font-size:90%; width:400px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=#A2214B|col2=white|col3=white|sfondo=Sfondo bagliore.png|font-size=120%|titolo=[[Coppa dei Campioni 1991-1992|<span style="color:#FFFF00">Coppa dei Campioni 1991-1992</span>]] <span style="color:#FFFF00">finale</span>|contenuto=
[[Londra]], [[Wembley Stadium (1923)|Wembley]], [[20 maggio]] [[1992]]
 
'''{{Calcio Barcellona}} - {{Calcio Sampdoria}} 1-0 [[Tempi supplementari|dts]]'''
 
Marcatore: {{Goal|112}} [[Ronald Koeman|Koeman]]
 
'''BARCELLONA''': [[Andoni Zubizarreta|Zubizarreta]]; [[Eusebio Sacristán|Eusebio]], [[Albert Ferrer|Ferrer]], [[Ronald Koeman|Koeman]], [[Fernando Muñoz|Nando]]; [[Juan Carlos Rodríguez|Juan Carlos]], [[José Mari Bakero|Bakero]], {{Sostout|113}} [[Josep Guardiola|Guardiola]] ({{Sostin|113}} [[José Ramón Alexanko|Alexanko]]), [[Michael Laudrup|Laudrup]], {{Sostout|64}} [[Julio Salinas|Salinas]] ({{Sostin|64}} [[Jon Andoni Goikoetxea|Goikoetxea]]), [[Hristo Stoičkov|Stoičkov]]. Allenatore: [[Johan Cruijff|Cruijff]].
 
'''SAMPDORIA''': [[Gianluca Pagliuca|Pagliuca]]; [[Moreno Mannini|Mannini]], [[Marco Lanna|Lanna]], [[Pietro Vierchowod|Vierchowod]], [[Srečko Katanec|Katanec]]; [[Attilio Lombardo|Lombardo]], [[Fausto Pari|Pari]], [[Toninho Cerezo|Cerezo]], {{Sostout|72}} [[Ivano Bonetti|Bonetti]] ({{Sostin|72}} [[Giovanni Invernizzi (calciatore 1963)|Invernizzi]]); {{Sostout|100}} [[Gianluca Vialli|Vialli]] ({{Sostin|100}} [[Renato Buso|Buso]]), [[Roberto Mancini|Mancini]]. Allenatore: [[Vujadin Boškov|Boškov]].
 
Arbitro: [[Aron Schmidhuber|Schmidhuber]] ([[Germania]])<br />Ammoniti: {{Cartellinogiallo|}} Bakero, {{Cartellinogiallo|}} Mannini, {{Cartellinogiallo|}} Vierchowod, {{Cartellinogiallo|}} Mancini<br />Spettatori: 70.827
}}
</div> Come avvenuto nel 1990, anche la [[Campionato di calcio spagnolo 1991-1992|Liga 1991-1992]] non iniziò sotto i migliori auspici per il Barcellona, che raccolse appena quattro punti nelle prime cinque giornate al contrario del Real Madrid, capolista con cinque vittorie su cinque. Oltre ai nuovi [[Miguel Ángel Nadal|Nadal]], [[Richard Witschge|Witschge]] e [[Juan Carlos Rodríguez|Juan Carlos]], compariva nell'organico blaugrana il giovane [[Josep Guardiola]], promettente [[centrocampista]] proveniente dalla ''[[cantera]]'' del club e autentica rivelazione della stagione. Il Barcellona, che in estate aveva vinto la Supercoppa di Spagna sconfiggendo l'Atlético Madrid tra andata e ritorno (1-0 e 1-1), fu eliminato ai rigori dal [[Valencia Club de Fútbol|Valencia]] negli ottavi di finale della coppa nazionale, ma riuscì a confermarsi campione di Spagna approfittando della caduta del Real a [[Tenerife]] (3-2 contro la [[Club Deportivo Tenerife|squadra locale]]) all'ultima giornata. Fu, tuttavia, in Europa che il Barça trovò le maggiori gratificazioni. Superate non senza patemi le eliminatorie in virtù di un gol in extremis di Bakero sul campo del [[1. FC Kaiserslautern|Kaiserslautern]], il [[20 maggio]] [[1992]] gli azulgrana si trovarono opposti alla Sampdoria nella finale della [[Coppa dei Campioni 1991-1992|Coppa dei Campioni]], a [[Wembley Stadium (1923)|Wembley]]. A decidere l'incontro fu un [[Calcio piazzato|calcio di punizione]] trasformato in rete da Koeman negli ultimi minuti dei [[tempi supplementari]]: il Barcellona era campione d'Europa per la prima volta nella sua storia.
 
Dopo un appassionante testa a testa con Real Madrid e [[Deportivo la Coruña]], il Barça vinse la sua terza Liga consecutiva nella stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1992-1993|1992-1993]]. Curiosamente fu una nuova sconfitta dei madrileni a Tenerife nell'ultimo turno (2-0) a consegnare il titolo ai catalani. Gli altri trofei conquistati in stagione furono la Supercoppa di Spagna (battuto ancora una volta l'Atlético Madrid) e, prima volta nella storia del club, la [[Supercoppa Europea]] (l'avversario nella doppia partita era il [[Werder Brema]]). Tuttavia, il Barça, campione continentale uscente, si fece eliminare negli ottavi di finale della [[UEFA Champions League 1992-1993|Champions League]] dal [[CSKA Mosca]] e perse anche la [[Coppa Intercontinentale]] contro il [[São Paulo Futebol Clube|San Paolo]]. In Coppa del Re fu estromesso dal Real Madrid in semifinale.
 
[[File:Ronaldkoeman.jpg|thumb|left|200px|[[Ronald Koeman]], pilastro della difesa del Barcellona dei primi anni Novanta]]
Per l'annata [[Campionato di calcio spagnolo 1993-1994|1993-1994]] la dirigenza acquistò il fuoriclasse brasiliano [[Romário]]. Il Barcellona poteva vantare un impianto di gioco ormai collaudato e una rosa ricca di stelle di prima grandezza, ma il rendimento nella Liga procedette con troppi alti e bassi, le cui conseguenze furono scongiurate grazie ad un'impressionante serie di vittorie negli ultimi turni. Il quarto titolo nazionale fu messo in bacheca all'ultima giornata, quando il Deportivo la Coruña fallì un rigore con Djukic contro il Valencia. Se realizzato, il calcio di rigore avrebbe consentito ai [[Galizia|galiziani]] di proclamarsi campioni di Spagna, ma, avendo le due formazioni concluso la stagione a pari punti, furono i blaugrana ad aggiudicarsi la Liga per via dei migliori risultati negli scontri diretti. Romário si elevò a [[Pichichi]] con 30 gol e mise anche la sua firma nel 5-0 rifilato al Real Madrid al Camp Nou l'[[8 gennaio]] [[1994]], la sua straordinaria annata culminò con la vittoria [[FIFA World Player]]. Era un Barcellona assoluto dominatore in patria, ma che steccò in maniera eclatante nell'appuntamento clou della stagione, ovvero la finale della [[UEFA Champions League 1993-1994|Champions League]]. Le ottimistiche dichiarazioni rilasciate dall'allenatore olandese Cruijff alla vigilia furono smentite sul campo, dove la sua squadra subì una pesante sconfitta per 4-0 dal [[Milan]] ad [[Atene]].
 
La disfatta di Atene portò con sé notevoli conseguenze per il [[Campionato di calcio spagnolo 1994-1995|1994-1995]]: Cruijff decise di fare a meno ad alcune delle colonne del ''Dream Team'' come Zubizarreta, Laudrup, Goikoetxea e Salinas. Al loro posto furono ingaggiati [[Gheorghe Hagi|Hagi]], Eskurza e [[Carles Busquets|Busquets]]. Uno dei pochi acquisti a ben figurare nel prosieguo della stagione fu, però, il difensore [[Abelardo Fernández Antuña|Abelardo]]. Alla fine della stagione il Barcellona si ritrovò quarto nella Liga a nove punti dal Real Madrid, già vittorioso per 5-0 contro i blaugrana. La qualificazione alla [[Coppa UEFA]] fu ottenuta solo all'ultima giornata, mentre in Coppa del Re gli azulgrana non andarono oltre gli ottavi di finale, eliminati dall'Atlético Madrid. L'avventura in [[UEFA Champions League 1994-1995|Champions League]] si concluse ai quarti contro il [[Paris Saint-Germain]], mentre la Supercoppa di Lega vinta contro il [[Real Saragozza]] rappresentò una parziale consolazione alle amarezze dell'annata.
 
La stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1994-1995|1994-1995]] si era conclusa con la perdita di altri elementi di spicco del ''Dream Team'' quali Koeman, Begiristain, Eusebio e Stoičkov, votato [[Pallone d'oro 1994]] e in partenza verso [[Parma Football Club|Parma]] per via di dissapori con l'allenatore. La dirigenza volle investire sul [[calciomercato]] alla ricerca di giovani validi che potessero aprire un nuovo ciclo vincente, e così arrivarono [[Robert Prosinečki|Prosinečki]], [[Meho Kodro|Kodro]], [[Gheorghe Popescu|Popescu]] e [[Luís Figo|Figo]]. Della nuova politica di Cruijff, incentrata sui giovani, faceva parte anche la decisione di concedere spazio a elementi della ''[[cantera]]'' come [[Iván de la Peña|de la Peña]] e [[Albert Celades|Celades]], oltre che al figlio [[Jordi Cruijff|Jordi]], il quale aveva già esordito in prima squadra nella stagione precedente. Per la prima volta dal [[1988]], però, il Barcellona concluse la stagione senza trofei. Nella [[Campionato di calcio spagnolo 1995-1996|Liga 1995-1996]] si piazzò terzo, in Coppa del Re fu finalista perdente contro l'Atlético Madrid e in [[Coppa UEFA 1995-1996|Coppa UEFA]] si arrese al [[Bayern Monaco]] in semifinale. I contrasti tra Cruijff e la presidenza esplosero il [[18 maggio]] [[1996]]. Núñez annunciò l'esonero del tecnico a due giornate dalla fine della Liga, suscitando grandi proteste dei tifosi nell'ultima partita di campionato giocata al Camp Nou. A Cruijff subentrò [[Carles Rexach]] in attesa che il club ufficializzasse il nome del nuovo allenatore per la stagione seguente.
 
Cruijff restò sulla panchina del Barcellona per otto anni, dal [[1988]] al [[1996]]. In totale il ''Dream Team'' vinse la Liga per quattro volte tra il [[Campionato di calcio spagnolo 1990-1991|1991]] e il [[Campionato di calcio spagnolo 1993-1994|1994]] e sconfisse la [[Sampdoria]] sia nella finale della [[Coppa delle Coppe]] [[Coppa delle Coppe 1988-1989|1988-1989]] che nella finale della [[Coppa dei Campioni]] [[Coppa dei Campioni 1991-1992|1991-1992]]. I trionfi dell'era Cruijff comprendono anche una [[Coppa del Re]] nel [[1990]], la [[Supercoppa UEFA]] nel [[1992]] e tre [[Supercoppa di Spagna|Supercoppe di Spagna]]. Nonostante gli ultimi due anni privi di successi, con 11 trofei Cruijff è a tutt'oggi l'allenatore più vincente nella storia del club. È anche l'allenatore del Barça che è stato in carica più a lungo.
 
==== Verso il centenario (1996-2000) ====
[[File:PSG-Barcelone 1997.png|thumb|300px|Il calcio di rigore trasformato da Ronaldo in Barcellona-[[Paris Saint-Germain Football Club|PSG]] 1-0, finale della [[Coppa delle Coppe 1996-1997]]]]
L'[[Olanda|olandese]] fu temporaneamente sostituito da [[Bobby Robson]], che guidò la squadra per una sola stagione, nel [[Campionato di calcio spagnolo 1996-1997|1996-1997]]. Nello staff di Robson c'era [[José Mourinho]], assistente tecnico e traduttore.
 
L'allenatore [[Inghilterra|inglese]] volle in squadra il diciannovenne brasiliano [[Ronaldo]], che aveva già allenato al [[Philips Sport Vereniging|PSV Eindhoven]]. Oltre al brasiliano la campagna di rafforzamento dei blaugrana previde gli acquisti di [[Luis Enrique]], [[Juan Antonio Pizzi]], [[Vítor Baía]], [[Fernando Couto]], [[Giovanni Silva de Oliveira]] e [[Laurent Blanc]]. Anche grazie all'annata molto positiva del ''Fenomeno'', laureatosi [[Pichichi]] della Liga con 34 gol segnati e [[FIFA World Player]], il Barça si piazzò secondo a due punti dal Real Madrid di [[Fabio Capello]] e riuscì a conquistare un ''[[treble]]'' di coppe: Coppa di Spagna contro il [[Betis Siviglia]], la [[Coppa delle Coppe 1996-1997|Coppa delle Coppe]], a [[Rotterdam]] contro il [[Paris Saint-Germain]], e la Supercoppa di Spagna (battuto l'Atlético Madrid nella doppia finale) a cui si aggiunse poco dopo la Supercoppa Europea vinta contro il [[Borussia Dortmund]]. Memorabile rimane la partita di Coppa del Re contro l'Atlético Madrid, sconfitto per 5-4 dai catalani dopo uno svantaggio di 3-0 al termine del primo tempo. L'annata segnò anche l'addio al club di Bakero, che andò a chiudere la carriera in [[Messico]].
 
Malgrado i successi, Robson era visto soltanto come una soluzione temporanea in attesa dell'ingaggio di [[Louis van Gaal]], che assunse l'incarico di allenatore nell'estate del [[1997]]. Come Maradona, anche [[Ronaldo]] restò a [[Barcellona]] per un breve periodo prima di essere ceduto in [[Italia]], all'[[Inter]] per 4 miliardi di [[Peseta spagnola|pesetas]], circa 50 miliardi di [[Lira italiana|lire]]. La perdita di Ronaldo fu compensata dall'affermazione di nuovi fuoriclasse quali [[Luís Figo]], Luis Enrique, acquistato l'anno prima, e [[Rivaldo]], talento proveniente dal [[Deportivo La Coruña]]. Tra i volti nuovi c'erano anche [[Sonny Anderson]], [[Ruud Hesp]] e [[Michael Reiziger]]. Nel [[Campionato di calcio spagnolo 1997-1998|1997-1998]] la squadra centrò il ''[[Double (calcio)|double]]'' Liga-Coppa del Re, conquistando il titolo con quattro giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato. In [[UEFA Champions League 1997-1998|Champions League]] fu eliminata agli ottavi di finale dalla [[Dinamo Kiev]].
 
Persa la finale della Supercoppa di Spagna contro il [[Real Club Deportivo Mallorca|Maiorca]], il Barça continuò male la stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1998-1999|1998-1999]] e attraversò un periodo di crisi di gioco e di risultati. Nel [[gennaio]] [[1999]] per rinforzare l'organico furono acquistati i gemelli [[Frank de Boer|Frank]] e [[Ronald de Boer]]. Intanto, a [[novembre]] [[1998]], si era festeggiato il centenario del club. Malgrado gli affanni iniziali, la squadra blaugrana si confermò poi campione della Liga con tre giornate di anticipo rispetto al termine del torneo. In Coppa di Spagna fu estromessa dal [[Valencia Club de Fútbol|Valencia]] ai quarti, mentre in ambito europeo ancora una volta non riuscì a tagliare i traguardi sperati: i catalani si arresero al [[Bayern Monaco]] e al {{fc|Manchester United}} (poi finaliste al [[Camp Nou]]) nel secondo girone della competizione.
 
[[File:Centenari Logotip.JPG|thumb|left|200px|Riproduzione del logotipo societario al Camp Nou per celebrare il centenario del club (1899-1999)]]
Il Barcellona della stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1999-2000|1999-2000]], che aveva acquistato [[Jari Litmanen]], [[Daniel García Lara|Dani]], [[Frédéric Déhu]] e [[Simão Sabrosa|Simão]], riuscì ad aggiudicarsi soltanto la [[Copa Catalunya]], mentre in campionato si classificò seconda a 5 punti dal Deportivo La Coruña e in [[UEFA Champions League 1999-2000|Champions League]] fu eliminata dal [[Valencia Club de Fútbol|Valencia]] in semifinale, poi sconfitto nella finale di [[Parigi]] dal [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]]. L'amarezza per l'ennesimo fallimento europeo, accompagnato questa volta da quello spagnolo, e le critiche ricevute spinsero Núñez a porre fine ai suoi ventidue anni di presidenza e a fissare per il [[27 luglio]] [[2000]] nuove elezioni. Per solidarietà si dimise anche l'allenatore van Gaal. A dicembre [[Rivaldo]] era diventato il quarto giocatore del Barça a vincere il [[Pallone d'oro]] e il terzo a vincere il [[FIFA World Player]].
 
Il nuovo millennio si aprì, dunque, con le dimissioni di Núñez dopo ventidue anni di presidenza. Benché non sempre popolare, come testimoniano le dozzine di voti di sfiducia, le ribellioni dei giocatori (si ricorda il cosiddetto ''Ammutinamento di Hesperia'' del 1988) e l'aperta opposizione di [[Johan Cruijff]], Núñez è stato il presidente che ha vinto più trofei nella storia del Barcellona. Durante la sua presidenza le quattro squadre professionistiche del club hanno raccolto 176 trofei: 30 nel calcio, 36 nella pallacanestro, 65 nella pallamano e 45 nell'hockey su pista. Il conteggio comprende un prestigioso poker nel 1999, l'anno del centenario della società, quando le tutte e quattro le squadre furono incoronate campioni di Spagna.
 
=== La partenza di Figo e l'era Gaspart (2000-2003) ===
{{Vedi anche|Joan Gaspart}}
Le dimissioni di Núñez e Van Gaal furono molto meno indolori della partenza di [[Luís Figo]], autentica colonna della squadra e beniamino dei sostenitori. Dalle elezioni del [[27 luglio]] [[2000]] uscì vincitore [[Joan Gaspart]], già vice di Nuñez per ventidue anni, con il 54,87% dei consensi. Gaspart ebbe la meglio sulla coalizione ''Elefant Blau'', capeggiata dal pubblicitario Lluis Bassat e sostenuta, tra gli altri, da [[Joan Laporta]] e [[Johan Cruijff]].
 
In piena campagna elettorale per le elezioni alla presidenza del Real Madrid (in programma una settimana prima di quelle del Barcellona), il candidato [[Florentino Pérez]] sbandierò un accordo con il giocatore portoghese del Barça, promettendo che, in caso di un suo successo alle elezioni, Luís Figo il giorno seguente sarebbe stato un giocatore del Real. Contro tutti i pronostici Pérez vinse le elezioni presidenziali madridiste e pochi giorni dopo concluse l'ingaggio di Figo per la cifra record di 10 miliardi di pesetes, nonostante un'intervista in cui il giocatore, pochi giorni prima delle elezioni, dichiarava ad un giornale catalano di non aver alcun accordo con Pérez. Oltre a essere vice-[[Capitano (calcio)|capitano]] della squadra, Figo era ormai un simbolo per i tifosi catalani, che lo consideravano uno di loro. Celebri furono le sue grida di gioia dal terrazzo di [[Plaça de Sant Jaume]] ''Visca el Barça y visca Catalunya'' ("Viva il Barça e viva la Catalogna"). L'abbandono, perciò, fu vissuto dai tifosi del Barcellona come un tradimento.
 
Secondo opinioni diffuse fu la disapprovazione di Figo per il nuovo presidente [[Joan Gaspart]] a causare la partenza del talento lusitano alla volta del [[Real Madrid]], storica arcirivale. La cessione del portoghese suscitò così tanto scalpore tra i sostenitori del Barça che durante le partite delle ''merengues'' al [[Camp Nou]] a Figo venne riservata un'accoglienza estremamente ostile: nel primo match di Figo da giocatore del Real Madrid al Camp Nou un sostenitore del Barcellona lanciò contro il portoghese una testa di [[maiale]].
 
[[File:FC Barcelona piazzamenti.PNG|left|500px]]
Le tre stagioni successive (dal [[Campionato di calcio spagnolo 2000-2001|2000-2001]] al [[Campionato di calcio spagnolo 2002-2003|2002-2003]]) si rivelarono fallimentari dal punto di vista economico e sportivo. La gestione Gaspart era invisa alla maggior parte dei soci e dei tifosi, mentre la squadra raccoglieva risultati molto deludenti e giocatori costosi come [[Patrick Kluivert]] e [[Marc Overmars]] erano regolarmente accusati di non impegnarsi abbastanza.
 
In vista della stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2000-2001|2000-2001]], l'ultima di Guardiola con il Barça, Gaspart affidò l'incarico di allenare la squadra a [[Llorenç Serra Ferrer]]. Ex allenatore di Maiorca e Betis Siviglia, Ferrer era nel club catalano già da tre anni, nei quali aveva ricoperto ruoli tecnici senza sedere in panchina. Il presidente investì oltre 15 miliardi di pesetas nell'acquisto di Dutruel, [[Gerard López|Gerard]], [[Marc Overmars]], [[Emmanuel Petit]], Alfonso e [[Iván de la Peña]]. La stagione si rivelò avara di successi e difficile dal punto di vista societario. Il [[22 aprile]] [[2001]], dopo la sconfitta sul campo dell'[[Osasuna]] per 3-1 nella trentunesima giornata della Liga, Ferrer fu esonerato per far posto a [[Carles Rexach]], ex calciatore del Barcellona. In quel momento il Barça, già fuori dalla Coppa del Re e dalla Champions, era quinto a 17 punti dal Real Madrid capolista e correva il rischio di non qualificarsi per la successiva edizione della Champions League. Nelle successive sette partite Rexach colse 3 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta, riuscendo ad agguantare il quarto posto all'ultima giornata grazie al successo interno per 3-2 contro il Deportivo La Coruña. Fu decisiva una spettacolare rete da fuori area di Rivaldo all'ultimo minuto di gioco.
 
Rexach fu confermato alla guida del Barcellona per la stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2001-2002|2001-2002]]. Nel corso dell'annata l'allenatore fu pesantemente criticato per il cattivo gioco della squadra e per il rendimento al di sotto delle aspettative dei nuovi acquisti [[Philippe Christanval|Christanval]], [[Fabio Rochemback|Rochemback]], [[Geovanni Deiberson Maurício|Geovanni]], [[Patrik Andersson|Andersson]] e [[Roberto Oscar Bonano|Bonano]], quest'ultimo ingaggiato solo quando l'acquisto di [[Francesco Toldo]] sfumò perché l'italiano si accordò con l'[[Inter]] in extremis nonostante il Barcellona avesse già raggiunto un pre-accodo con la [[Fiorentina]], nel [[maggio]] [[2001]]. Dei volti nuovi, infatti, soltanto [[Javier Saviola|Saviola]] seppe esprimersi su livelli soddisfacenti. Il bilancio sportivo della seconda stagione di Gaspart fu nuovamente deficitario: nonostante il raggiungimento della semifinale della [[UEFA Champions League 2001-2002|Champions League]], persa contro il Real Madrid, la squadra non riuscì ad andare oltre il quarto posto in campionato, a undici punti di distanza dal Valencia campione. A ciò si aggiunse una precoce eliminazione dalla Coppa del Re.
 
Il [[Campionato di calcio spagnolo 2002-2003|2002-2003]], terza stagione con Gaspart come presidente, prese avvio con gli acquisti [[Juan Román Riquelme|Riquelme]], [[Gaizka Mendieta|Mendieta]], [[Juan Pablo Sorín|Sorín]] ed [[Robert Enke|Enke]]. Anche questa volta, però, il Barcellona non fu protagonista nella Liga, che i blaugrana terminarono con un anonimo sesto posto, valido per la qualificazione alla [[Coppa UEFA]], qualificazione ottenuta solo all'ultima giornata. In panchina si alternarono tre allenatori (Rexach, van Gaal e [[Radomir Antić]]), mentre a livello societario si preparavano grandi cambiamenti. Non ispirando più fiducia fuori dal campo, il [[12 febbraio]] [[2003]] Gaspart si dimise. Gli subentrò per qualche mese il vice Enric Reyna, in attesa di nuove elezioni.
 
=== L'era Laporta (dal 2003) ===
==== Il ciclo di Rijkaard (2003-2008) ====
[[File:FC Barcelona L2005-2006 02.jpg|thumb|left|220px|Festeggiamenti nelle strade di Barcellona per la vittoria della Champions League 2005-2006]]
Alla base del ritorno del club al dominio nazionale ed europeo dal 2004 vi è inizialmente un connubio perfetto tra un nuovo presidente giovane ed entusiasta, [[Joan Laporta]], eletto il [[15 giugno]] [[2003]], ed un allenatore emergente, [[Frank Rijkaard]], arrivato al Barcellona nello stesso anno. Una delle figure di spicco della nuova gestione è il direttore sportivo [[Aitor Begiristain]], ex calciatore blaugrana voluto nella dirigenza da Joan Laporta. La combinazione sapiente di giocatori di talento ([[Henrik Larsson]], [[Ronaldinho]], [[Deco]], [[Ludovic Giuly]], [[Lionel Messi]] e [[Samuel Eto'o]]), elementi esperti ([[Rafael Márquez]] e [[Giovanni van Bronckhorst]]) e di atleti nativi del luogo ([[Carles Puyol]], [[Andrés Iniesta]], [[Xavier Hernández|Xavi]] e [[Víctor Valdés]]) è una delle chiavi di lettura delle ottime stagioni disputate dal Barça dall'avvento di Laporta.
 
[[File:BarcelonaLineUp20042005.gif|200px|thumb|Una formazione tipo del Barcellona 2004-2005]]
Dopo aver a lungo seguito l'inglese [[David Beckham]]<ref>{{cita web|url=http://http://www.repubblica.it/online/calcio2002_serie_a/spagna/spagna/spagna.html|titolo=Beckham verso la Spagna Sarà Barcellona o Real?|editore=repubblica.it|data=11-06-2003}}</ref>, poi finito al Real Madrid, il neo-presidente del Barcellona ingaggiò il brasiliano [[Ronaldinho]] dal [[Paris Saint-Germain]]. Fu anche grazie ad una campagna-acquisti intelligente che la squadra seppe rendersi artefice di un'eccezionale rimonta nella stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2003-2004|2003-2004]]. Il Barça, dodicesimo alla fine del girone d'andata a 18 punti di distanza dal Real Madrid, nel corso dell'annata toccò anche l'ultima piazza, ma riuscì a vincere 17 delle ultime 20 partite e a risalire fino alla seconda posizione finale, a cinque lunghezze dal Valencia campione. Il cammino in campionato fu caratterizzato da una striscia di imbattibilità di 14 partite, mentre in [[Coppa UEFA 2003-2004|Coppa UEFA]] fu il {{fc|Celtic}} ad estromettere i catalani negli ottavi di finale.
 
Dopo i segnali di ripresa arrivati nella seconda parte della stagione 2003-2004, la squadra occupò saldamente il primo posto nella Liga dall'inizio alla fine della stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2004-2005|2004-2005]], conquistando così il titolo nazionale dopo sei anni e mettendo in bacheca anche la [[Copa Catalunya]] e la [[Supercoppa di Spagna]]. Tra i tanti protagonisti dell'annata straordinaria si distinse ancora Ronaldinho, poi insignito da ''[[France Football]]'' del [[Pallone d'oro]] [[Pallone d'oro 2005|2005]] e del secondo [[FIFA World Player]] consecutivo. In [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League]] il Barcellona fu eliminato dal [[Chelsea F.C.|Chelsea]] nel doppio confronto valido per gli ottavi di finale (vittoria per 2-1 al Camp Nou e sconfitta per 4-2 a [[Stamford Bridge]]).
 
La stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2005-2006|2005-2006]], conclusasi con il ''[[Double (calcio)|double]]'' Liga-Champions League, fu una delle più brillanti nella storia della società catalana. In estate la squadra si rinforzò con l'acquisto di [[Mark van Bommel]], ma fu soprattutto il prodigioso talento della rivelazione [[Lionel Messi]] a rivelarsi decisivo.
Dopo aver battuto ad agosto il Betis Siviglia nella gara valida per l'assegnazione della [[Supercoppa di Spagna]], il Barça vinse la Liga per la diciottesima volta, con dodici punti di vantaggio sul [[Real Madrid]] giunto secondo, e la [[UEFA Champions League 2005-2006|Champions League]] per la seconda volta nella sua storia. Nel suo cammino verso la finale eliminò negli ottavi il {{fc|Chelsea}} (1-2, 1-1, rivincita della [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League 2005]]), nei quarti il [[Sport Lisboa e Benfica|Benfica]] (0-0, 2-0) e in semifinale il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] (0-1 a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] e 0-0 al [[Camp Nou]]). <div style="float:right; font-size:90%; width:400px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=#A2214B|col2=white|col3=white|sfondo=Sfondo bagliore.png|font-size=120%|titolo=[[UEFA Champions League 2005-2006|<span style="color:#FFFF00">UEFA Champions League 2005-2006</span>]] <span style="color:#FFFF00">finale</span>|contenuto=
[[Parigi]], [[Stade de France]], [[17 maggio]] [[2006]]
 
'''{{Calcio Barcellona}} - {{Calcio Arsenal}} 2-1'''
 
Marcatori: {{Goal|37}} [[Sol Campbell|Campbell]], {{Goal|76}} [[Samuel Eto'o|Eto'o]], {{Goal|81}} [[Juliano Belletti|Belletti]]
 
'''BARCELLONA''': [[Víctor Valdés|Valdés]]; {{Sostout|71}} [[Oleguer Presas|Oleguer]] ({{Sostin|71}} [[Juliano Belletti|Belletti]]), [[Rafael Márquez|Márquez]], [[Carles Puyol|Puyol]], [[Giovanni van Bronckhorst|van Bronckhorst]]; {{Sostout|46}} [[Edmílson]] ({{Sostin|46}} [[Andrés Iniesta|Iniesta]]), [[Deco]], {{Sostout|61}} [[Mark van Bommel|van Bommel]] ({{Sostin|61}} [[Henrik Larsson|Larsson]]); [[Ludovic Giuly|Giuly]], [[Ronaldinho]], [[Samuel Eto'o|Eto'o]]. Allenatore: [[Frank Rijkaard|Rijkaard]].
 
'''ARSENAL''': [[Jens Lehmann|Lehmann]]; [[Emmanuel Eboué|Eboué]], [[Abib Kolo-Touré|Touré]], [[Sol Campbell|Campbell]], [[Ashley Cole|Cole]]; {{Sostout|18}} [[Robert Pirès|Pirès]] ({{Sostin|18}} [[Manuel Almunia|Almunia]]), [[Gilberto Silva]], {{Sostout|74}} [[Francesc Fàbregas|Fàbregas]] ({{Sostin|74}} [[Mathieu Flamini|Flamini]]), {{Sostout|85}} [[Aliaksandr Hleb|Hleb]] ({{Sostin|85}} [[José Antonio Reyes|Reyes]]); [[Fredrik Ljungberg|Ljungberg]]; [[Thierry Henry|Henry]]. Allenatore: [[Arsène Wenger|Wenger]].
 
Arbitro: [[Terje Hauge|Hauge]] ([[Norvegia]])<br />Ammoniti: {{Cartellinogiallo|69}} Oleguer, {{Cartellinogiallo|93}} Larsson, {{Cartellinogiallo|22}} Eboué, {{Cartellinogiallo|51}} Henry<br />Espulso: {{Cartellinorosso|0|18}} Lehmann<br />Spettatori: 79.610
}}
</div>
La sfida, attesa come la partita dell'anno, fu indicata da molti come la "finale anticipata", dato che Milan e Barcellona occupavano rispettivamente il primo e il secondo posto nel [[Coefficiente UEFA|ranking europeo dell'UEFA]]. Nella finale disputata al [[Stade de France|Saint Denis]] di [[Parigi]] il [[17 maggio]] [[2006]] i blaugrana ebbero poi la meglio sull'{{fc|Arsenal}}, sconfitto per 2-1 in rimonta grazie ai [[gol]] di [[Samuel Eto'o]] e [[Juliano Belletti]]. Il successo fece del Barcellona la migliore squadra d'[[Europa]] nella stagione 2005-2006.
L'annata trionfale è ricordata anche per la netta vittoria per 3-0 contro il [[Real Madrid]] al [[Santiago Bernabéu (stadio)|Bernabéu]] nella partita giocata il [[19 novembre]] [[2005]], quando persino i tifosi di casa applaudirono Ronaldinho (vincitore nel 2005 del [[Pallone d'Oro]] e del [[FIFA World Player of the Year 2005|FIFA World Player]]), autore di una [[doppietta (calcio)|doppietta]] e di giocate di alta classe. Due altri risultati esaltanti furono la striscia di 18 vittorie consecutive in tutte le competizioni e la vittoria nella semifinale di andata di Champions League contro il Milan, battuto per 1-0 a [[Milano]] con una rete di Giuly.
[[File:Barcelona vs Arsenal Teams line up.jpg|thumb|250px|Barcellona e [[Arsenal Football Club|Arsenal]] in campo allo [[Stade de France]] il [[17 maggio]] [[2006]]]]
 
La stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2006-2007|2006-2007]] iniziò con la cessione di [[Mark van Bommel]] al [[Bayern Monaco]] e gli arrivi dal {{fc|Chelsea}} di [[Eiður Guðjohnsen]] (per 15 milioni di [[euro]]) e, dopo lo [[Scandalo del calcio italiano 2006|scandalo]] che investì il calcio italiano, di [[Gianluca Zambrotta]] e [[Lilian Thuram]] dalla [[Juventus]]. Lasciò la squadra l'assistente di Rijkaard [[Henk ten Cate]], che finì sulla panchina dell'[[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]] e fu rimpiazzato da [[Johan Neeskens]].
 
Dopo aver vinto la sua settima [[Supercoppa di Spagna]] nella doppia finale-[[derby]] contro i rivali cittadini dell'[[Espanyol]], il Barcellona fu sonoramente sconfitto (3-0) dai connazionali del [[Sevilla Fútbol Club|Siviglia]] nella partita valida per l'assegnazione della [[Supercoppa UEFA]], mancando l'occasione di conquistare per la terza volta il trofeo e la possibilità di vincere tutte e sei le competizioni in cui era in corsa (Supercoppa di Spagna, Supercoppa Europea, Liga, Coppa del Re, Mondiale per club e Champions League). A [[dicembre]] [[2006]] disputò, in qualità di campione d'Europa in carica, il [[Coppa del Mondo per club FIFA 2006|Campionato mondiale per club FIFA]] (ex [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]]). Dopo aver sconfitto i [[Messico|messicani]] dell'[[Club América|América]] per 4-0 nella semifinale, cui ebbe accesso direttamente, nella finalissima di [[Yokohama]] fu battuta per 1-0 dai [[Brasile|brasiliani]] dell'[[Sport Club Internacional|Internacional di Porto Alegre]]. A [[marzo]] fu poi estromessa dalla [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]] agli ottavi di finale, uscendo dal torneo da campione in carica per opera del {{fc|Liverpool}}. In campionato il dominio incontrastato del ''Barça'' della stagione precedente lasciò il posto ad una serrata competizione con il Siviglia e il Real Madrid, che vinse il torneo per i migliori risultati negli scontri diretti con il Barcellona, avendo le due squadre chiuso a pari punti il campionato. Secondo il quotidiano sportivo ''[[Marca (quotidiano)|Marca]]'' il Barcellona, per invogliare il [[Real Club Deportivo Mallorca|Maiorca]] a vincere all'ultima giornata contro il Real Madrid, avrebbe offerto ai maiorchini la somma di 2 milioni di euro.<ref>{{cita web|url=http://www.tuttomercatoweb.com/index.php?action=read&id=62370|titolo=Con un premio di 2 milioni, il Barça stimola il Maiorca|editore=tuttomercatoweb.com|data=12-06-2007}}</ref> La partita si chiuse, però, con il risultato di 3-1 per i madrileni, che vinsero il titolo. Anche il cammino della squadra catalana in [[Coppa del Re 2006-2007|Coppa del Re]] si chiuse in modo deludente, in semifinale, stante una clamorosa sconfitta per 4-0 in casa del [[Getafe Club de Fútbol|Getafe]] dopo che i blaugrana avevano vinto per 5-2 all'andata.
 
[[File:Ronaldinho 11feb2007.jpg|thumb|left|150px|Il fuoriclasse brasiliano [[Ronaldinho]], al Barcellona dal 2003 al 2008]]
Nell'estate [[2007]] arrivarono al Camp Nou giocatori del calibro di [[Thierry Henry]] (acquistato per 24 milioni di euro), [[Yaya Touré]] (9), [[Éric Abidal]] (15) e [[Gabriel Milito]] (17), per un esborso complessivo di 65 milioni di euro. Nel corso della stagione si affermarono due talenti cresciuti nel vivaio, [[Bojan Krkić]] e [[Giovanni dos Santos]] (ceduto nel 2008), mentre [[Marc Crosas]], anch'egli proveniente dalla ''[[cantera]]'', a [[gennaio]] [[2008]] sarebbe stato ceduto in prestito al [[Olympique Lyonnais|Lione]]. Partirono già in estate, invece, [[Giovanni van Bronckhorst]], ceduto a parametro zero, [[Ludovic Giuly]] (4,5 milioni), [[Maxi López]] (2), [[Javier Saviola]] (parametro zero), [[Juliano Belletti]] (5,5) e [[Thiago Motta]] (2). In [[giugno]] il Barcellona vinse l'unico titolo dell'anno la [[Copa Catalunya]]. Con il Real Madrid stabilmente primo in campionato, il Barcellona fu costretto per la maggior parte della stagione al secondo o al terzo posto e alla terzultima giornata, l'[[8 maggio]], fu sconfitto per 4-1 allo Stadio Santiago Bernabéu dal Real Madrid, già campione da una settimana, e scavalcato in classifica dal [[Villarreal Club de Fútbol|Villarreal]], che poi conservò la posizione fino al termine del torneo. In [[Coppa del Re 2007-2008|Coppa del Re]] il club azulgrana si fermò in semifinale, eliminato dal [[Valencia Club de Fútbol|Valencia]] poi vincitore del trofeo. Anche in [[UEFA Champions League 2007-2008|Champions League]] il Barcellona si arrestò a un passo dalla finale. Prima vinse il proprio raggruppamento, poi eliminò {{fc|Celtic}} negli ottavi di finale e [[Schalke 04]] nei quarti. Infine, nell'attesa semifinale contro il {{fc|Manchester United}}, dopo lo 0-0 dell'andata in Spagna, perse per 1-0 all'[[Old Trafford]].
 
==== Guardiola e il triplete (2008-2009) ====
[[File:AlineaciónFCBarcelona2008.JPG|thumb|250px|Il Barcellona protagonista della stagione 2008-2009]]
Dopo l'amaro finale di stagione Joan Laporta è stato criticato e ha ricevuto, da parte dei soci del club, una mozione di sfiducia che vedeva in Sandro Rosell l'uomo giusto per ricondurre il Barça sulla via del successo, ma la percentuale dei voti non ha raggiunto i due terzi necessari per le dimissioni, così Laporta è rimasto alla presidenza.<br />Intanto l'[[8 maggio]] 2008 è stato annunciato l'ingaggio di [[Josep Guardiola]] come nuovo allenatore<ref>{{cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo412743.shtml|titolo=Barcellona: Guardiola nuovo tecnico|editore=tgcom.it|data=08-05-2008}}</ref>. Il giovane tecnico è riuscito a battere la concorrenza di colleghi molto più blasonati di lui come [[Arsène Wenger]], [[Marcello Lippi]] e [[José Mourinho]], la cui nomina era fortemente caldeggiata dalla stampa. Nel giugno successivo, in una conferenza stampa, il tecnico ha dichiarato di prevedere una rosa priva di Eto'o, Deco e Ronaldinho.<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Calciomercato/Primo_Piano/2008/06_Giugno/17/guardiola.shtml|titolo=Barça, rivoluzione Guardiola "Via Deco, Eto'o e Ronnie"|editore=gazzetta.it|data=17-06-2008|accesso=30-07-2008}}</ref> Difatti di lì a poco due nomi eccellenti hanno abbandonato la squadra: Deco è stato ceduto al {{fc|Chelsea}} e Ronaldinho si è trasferito al [[Milan]]. A queste cessioni si sono aggiunte quelle di [[Gianluca Zambrotta]], [[Edmílson]], [[Oleguer Presas|Oleguer]], [[Giovani dos Santos]], [[Santiago Ezquerro|Ezquerro]] e il ritiro di [[Lilian Thuram]]. La [[Calciomercato|campagna acquisti]] del club, volta a rinnovare profondamente l'organico, ha previsto una spesa di 90 milioni di [[euro]] per gli ingaggi di [[Seydou Keita]], [[Gerard Piqué]], [[Daniel Alves]], [[Martín Cáceres]] e [[Aljaksandr Hleb]].
 
Guidato dalla stella di Messi, autore dal gol numero 5000 nella storia del club contro il [[Racing Santander]] il [[1º febbraio]], il Barcellona ha recuperato l'egemonia nazionale laureandosi [[Campionato di calcio spagnolo 2008-2009|campione di Spagna]] per la diciannovesima volta, ha vinto la [[Coppa del Re 2008-2009|Coppa del Re]] e ha sollevato la [[UEFA Champions League|Champions League]] per la terza volta, realizzando il cosiddetto ''[[Treble (calcio)|treble]]''. Guardiola, all'esordio come tecnico, è diventato il primo a vincere la Champions League sia come giocatore che come allenatore del Barcellona.
 
<div style="float:left; font-size:90%; width:400px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=#A2214B|col2=white|col3=white|sfondo=Sfondo bagliore.png|font-size=120%|titolo=[[UEFA Champions League 2008-2009|<span style="color:#FFFF00">UEFA Champions League 2008-2009</span>]] <span style="color:#FFFF00">finale</span>|contenuto=
[[Roma]], [[Stadio Olimpico (Roma)|Stadio Olimpico]], [[27 maggio]] [[2009]]
 
'''{{Calcio Barcellona}} - {{Calcio Manchester United}} 2-0'''
 
Marcatori: {{Goal|10}} [[Samuel Eto'o|Eto'o]], {{Goal|70}} [[Lionel Messi|Messi]]
 
'''BARCELLONA''': [[Víctor Valdés|Valdés]]; [[Sylvinho]], [[Gerard Piqué|Piqué]], [[Yaya Touré|Touré]], [[Carles Puyol|Puyol]]; {{Sostout|93}} [[Andrés Iniesta|Iniesta]] ({{Sostin|93}} [[Pedro Rodríguez Ledesma|Pedro]]), [[Sergi Busquets|Busquets]], [[Xavi]]; {{Sostout|71}} [[Thierry Henry|Henry]] ({{Sostin|71}} [[Seydou Keita|Keita]]), [[Lionel Messi|Messi]], [[Samuel Eto'o|Eto'o]]. Allenatore: [[Josep Guardiola|Guardiola]].
 
'''MANCHESTER UTD''': [[Edwin van der Sar|Van der Sar]]; [[John O'Shea|O'Shea]], [[Nemanja Vidić|Vidić]], [[Rio Ferdinand|Ferdinand]], [[Patrice Evra|Evra]]; {{Sostout|66}} [[Park Ji-Sung|Park]] ({{Sostin|66}} [[Dimităr Berbatov|Berbatov]]), {{Sostout|46}} [[Anderson Luís de Abreu Oliveira|Anderson]] ({{Sostin|46}} [[Carlos Tevez|Tevez]]), [[Michael Carrick|Carrick]], {{Sostout|75}} [[Ryan Giggs|Giggs]] ({{Sostin|75}} [[Paul Scholes|Scholes]]), [[Wayne Rooney|Rooney]]; [[Cristiano Ronaldo|C. Ronaldo]]. Allenatore: [[Alex Ferguson|Ferguson]].
 
Arbitro: [[Massimo Busacca|Busacca]] ([[Svizzera]])<br />Ammoniti: {{Cartellinogiallo|16}} Piqué, {{Cartellinogiallo|78}} C. Ronaldo, {{Cartellinogiallo|81}} Scholes, {{Cartellinogiallo|93}} Vidić<br />Spettatori: 62.467
}}
</div>
Il [[17 gennaio]] [[2009]] il club ha stabilito il record di punti ottenuti nella prima parte della stagione nella storia del campionato spagnolo: 50 sui 57 disponibili, frutto di 18 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta (contro il [[CD Numancia|Numancia]] alla prima giornata). Il risultato ha consentito alla squadra catalana di distanziare Real Madrid e Siviglia di 12 punti. Pochi giorni dopo il Barça si è qualificato per la finale di Coppa del Re per la prima volta dopo undici anni sconfiggendo il [[Real Club Deportivo Mallorca|Maiorca]] e ha ricevuto dall'[[IFFHS]] un importante riconoscimento, il primo posto nella classifica delle migliori squadre di club degli ultimi 18 anni, stilata in base ai risultati in campionato, coppa nazionale e nelle sei coppe internazionali gestite da [[UEFA]] e [[FIFA]]. Il distacco in classifica si è poi ridotto a 7 punti dai madrileni, ma il [[2 maggio]] il confronto tra le due compagini al Bernabéu è terminato con una vittoria per 6-2 dei blaugrana (miglior vittoria contro il Real dai tempi del 5-0 del Barça di Cruijff). Il [[13 maggio]] il club catalano ha vinto per la venticinquesima volta nella sua storia la Coppa del Re, battendo al [[Stadio Mestalla|Mestalla]] di [[Valencia]] l'Athletic per 4-1. Quattro giorni dopo ha vinto il titolo con due giornate di anticipo e senza scendere in campo, beneficiando della sconfitta del Real Madrid contro il [[Villarreal Club de Fútbol|Villarreal]].
 
In Champions League il club si è confermato tra le favorite. Dopo aver guadagnato, in [[agosto]], l'accesso alla fase a gironi della [[UEFA Champions League 2008-2009|Champions League]] vincendo il terzo turno preliminare, ha proseguito il proprio cammino eliminando [[Olympique Lyonnais|Lione]] negli ottavi di finale (1-1 e 5-2 in casa), [[Bayern Monaco]] nei quarti (4-0 in casa e 1-1) e {{fc|Chelsea}} in semifinale (0-0 in casa e 1-1 a [[Stamford Bridge]], con un gol di Iniesta in pieno recupero). Nella finale dello [[Stadio Olimpico di Roma|Stadio Olimpico]] di [[Roma]] si è aggiudicato il terzo trofeo stagionale battendo il {{fc|Manchester United}} per 2-0 con reti di [[Samuel Eto'o]], messo in estate nella lista dei partenti dal tecnico, e [[Lionel Messi]], completando uno storico ''treble''. La squadra catalana vincitrice a Roma era composta per sette undicesimi da elementi provenienti dal settore giovanile del Barcellona, che così ha eguagliato il primato dell'[[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]] vincitore nel [[UEFA Champions League 1994-1995|1994-1995]].
 
In estate il club si è assicurato l'attaccante svedese [[Zlatan Ibrahimović]], prelevato dall'[[Inter]] in cambio di [[Samuel Eto'o]] e di circa 43 milioni di [[euro]], per una cifra record di 66 milioni<ref>{{cita news|url=http://quotidianonet.ilsole24ore.com/calcio_mercato/2009/07/27/210742-ibra_costato_milioni_euro.shtml|titolo=Ibra è costato 66 milioni di euro|editore=Quotidiano.net|data=27-07-2009}}</ref>, del compagno di squadra [[Maxwell Scherrer Cabelino Andrade|Maxwell]] e di [[Dmytro Anatolijovyč Čyhryns'kyj|Dmytro Čyhryns'kyj]] dallo [[Shakhtar Donetsk]]. Oltre al camerunese sono partiti anche [[Aljaksandr Hleb]] e [[Martín Cáceres]]. Il Barcellona ha poi proseguito la propria striscia di successi vincendo la [[Supercoppa di Spagna]] e la [[Supercoppa UEFA]] in [[agosto]], battendo l'[[Athletic Club]] e lo Shakhtar Donetsk. A dicembre, infine, ha conquistato l'ultimo trofeo dell'anno, la [[Coppa del Mondo per club FIFA]], sesto titolo ufficiale su sei competizioni disputate nell'anno solare 2009.<!--ATTENDIAMO LA FINE DELLA STAGIONE AGONISTICA 2009-2010 PER INSERIRE ALTRE NOTIZIE. VICEVERSA LA PAGINA DIVENTA UNA CRONACA DEGLI INCONTRI DELLA SQUADRA, IL CHE È CONTRARIO ALLE LINEE GUIDA SUL RECENTISMO ([[Wikipedia:recentismo]])-->
 
== Cronistoria completa ==
{{Vedi anche|Cronistoria del Futbol Club Barcelona}}
 
== Dimensione socio-politica del club ==
[[File:Camp nou mès que un club.JPG|thumb|300px|La scritta ''Més que un club'', motto del FC Barcelona, sulle gradinate del Camp Nou]]
Attualmente il Barcellona è uno dei quattro club spagnoli (assieme a [[Real Madrid]], [[Athletic Bilbao]] e [[Osasuna]]) a non essere una ''Sociedad Anónima Deportiva'' ma a essere gestito direttamente dai soci, in una forma di [[azionariato popolare]]. Il Barcellona riunisce soci e appassionati di qualsiasi ideologia politica, credenza religiosa e provenienza geografica. Cionostante, secondo la maggior parte degli storici e dei sociologi, nell'aderire al Barça la grande massa sociale del club non ha obbedito a motivi di natura esclusivamente sportiva, ma soprattutto al carattere rappresentativo che, per molti appassionati, il club possiede su un piano sociale e politico<ref>[http://www.barcelona-football-tickets.com/it/eur/estatica/el_club "Più che un club" - Storia del FC Barcelona su www.barcelona-football-tickets.com]</ref>.
 
Il FC Barcelona, reputato l'entità sociale più conosciuta della Catalogna, ha esercitato, nel corso della propria storia, una funzione rappresentativa di difesa dei [[Catalogna#Tradizioni|valori catalani]], che il club ha preservato pubblicamente in numerose occasioni, come osserva il giornalista inglese Jimmy Burns nel suo libro ''Barça, la pasión de un pueblo''. Il club si è sempre segnalato per attività e azioni di difesa della cultura e della lingua catalana, sin dall'inizio lingua ufficiale di tutti i documenti del sodalizio eccezion fatta per gli anni della dittatura franchista. Tranne che per questo periodo, il capitano della squadra è stato sempre di origine catalana. Inoltre, il FC Barcelona si è schierato in più di una circostanza a favore delle rivendicazioni autonomistiche della Catalogna, firmando manifesti di appoggio agli statuti d'autonomia della Catalogna tanto nel [[1931]] quanto nel [[1979]] e, di recente, nel [[2005]].
 
Questa linea di comportamento, improntata alla tutela dei valori catalani, fu riconosciuta il [[21 dicembre]] [[1992]], quando la [[Generalitat de Catalunya]], presieduta da [[Jordi Pujol]], conferì al club la Creu de Sant Jordi, il massimo riconoscimento assegnato dal governo catalano.
 
Alcuni storici e saggisti, tra cui [[Manuel Vázquez Montalbán]], arrivarono ad affermare che, per molti catalani, il FC Barcelona funge in Catalogna da compagine sostitutiva della {{NazNB|CA|Catalogna}} nel panorama calcistico internazionale, nonostante la grande tradizione di sportivi spagnoli di origine non catalana e di stranieri militanti nella squadra. Questi saggisti rilevano che è proprio questo una delle ragioni dell'enorme varietà di discipline sportive in cui il club gareggia, dalla pallacanestro alla pallamano, dall'hockey su pista all'atletica, alla pallavolo, ecc.
 
[[File:Barca championsleague.jpg|jpg|thumb|left|250px|Parata dopo la conquista della Champions League 2005-2006]]
Il FC Barcelona si è più volte pronunciato pubblicamente a favore del riconoscimento internazionale delle selezioni sportive catalane. Negli ultimi anni non solo ha promosso l'organizzazione di partite miste tra selezioni di Catalogna e di paesi di primo livello calcistico (ad esempio il {{NazNB|CA|BRA}} o l'{{NazNB|CA|ARG}}), ma ha anche concesso a queste selezioni l'utilizzo dei suoi stadi per le partite e per gli allenamenti. Il club ha altresì firmato manifesti pubblici in favore di questa causa. Durante la presidenza di [[Joan Laporta]], lo stesso presidente e altri giocatori come [[Oleguer Presas]] hanno partecipato ad una campagna pubblicitaria della Plataforma Pro Seleccions Esportives Catalanes che, con lo slogan ''«una nación, una selección»'' («una nazione, una selezione»), occupò gli spazi riservati alla pubblicità in molte città della Catalogna.
 
Malgrado il suo legame inscindibile con i costumi catalani, il club ha potuto fare affidamento su un cospicuo numero di appassionati provenienti dall'intera Spagna, attratti dai valori sportivi del club. Alcuni storici, tuttavia, hanno sostenuto che, al di là dell'elemento sportivo, molti aficionados del FC Barcelona simpatizzano per questo club perché vi vedono una sorta di alternativa al "centralismo politico"<ref>[http://www.cafyd.com/HistDeporte/htm/pdf/2-24.pdf Claves etnoterritoriales de la historia del fútbol español - Dr. Ramón Llopis Goig, Universidad de Valencia]</ref> con cui è indentificato il Real Madrid, la squadra della [[Madrid|capitale]], specialmente dagli anni della dittatura franchista. Proprio in quegli anni fu coniata la frase ''«más que un club»'' («più di un club»)<ref>[http://www.fcbarcelona.com/web/english/club/club_avui/mes_que_un_club/mesqueunclub_historia.html A historic slogan] - Pagina sulla versione inglese del sito ufficiale del FC Barcelona</ref>, che sarebbe diventata il motto più conosciuto del FC Barcelona.
 
D'altra parte, come hanno avuto modo di far notare molti storici, il club, in particolare durante i suoi primi decenni di vita, raccolse i simpatizzanti del [[repubblicanesimo]]. Sin dall'inizio del [[XX secolo]] una serie di fatti dimostra la complicità dei dirigenti del club con gli ideali repubblicani. A differenza della maggior parte dei club spagnoli dell'epoca, il Barcellona non sollecitò mai il riconoscimento della monarchia spagnola né la concessione del trattamento "Real".
 
Il momento di maggiore distanza tra il club e la monarchia spagnola risale agli ultimi anni del regno di [[Alfonso XIII di Spagna|Alfonso XIII]] e durante la dittatura di [[Miguel Primo de Rivera|Primo de Rivera]]. Nello stadio di [[Camp de Les Corts|Les Corts]] i tifosi del Barcellona avevano espresso critiche alla dittatura ed esibito alcuni striscioni contro il regime. Infine, il [[14 giugno]] [[1925]], i 14.000 occupanti dello stadio fischiarono la ''[[Marcha Real]]'', interpretata da una banda musicale. Alcuni giorni più tardi il Capitano Generale e Governatore Civile di Barcellona Joaquín Milans del Bosch impose un ordine di chiusura dello stadio della validità di sei mesi e obbligò Hans Gamper a dimettersi dalla carica di presidente del club e a esiliare in [[Svizzera]] per una stagione. L'ordine di chiusura dello stadio giustificava la misura affermando che «nella citata società vi sono persone che aderiscono ad idee contrarie al bene della Patria»<ref>Come ricostruisce lo storico Jaume Sobrequés nella sua opera ''FC Barcelona, Cien años de historia''.</ref>. Si trattò della sanzione più dura subita dal club in tutta la sua storia. Come segnala lo stesso Sobrequés, il punto culminante del compromesso del club con i princìpi repubblicani iniziò nel [[1931]], quando fu proclamata la [[seconda repubblica spagnola]], e soprattutto a partire dall'inizio della [[guerra civile spagnola]], quando, nel [[1936]], il FC Barcelona si tramutò volontariamente in "Entità al servizio del governo legittimo della Repubblica".
 
Dopo la restaurazione della democrazia in Spagna ([[1977]]) il club perse progressivamente la sua connotazione politica. Una volta normalizzati i rapporti con la corona spagnola, in svariate circostanze dirigenti e sportivi della compagine blaugrana hanno esibito i propri trofei nel Palacio de la Zarzuela. Il fidanzamento e il successivo matrimonio della [[Cristina di Borbone-Spagna|Infanta Cristina de Borbón y Grecia]] con il giocatore di pallamano del FC Barcelona [[Iñaki Urdangarin]] rese frequente la presenza dei membri della famiglia reale spagnola nel [[Palau Blaugrana]], incluso il re [[Juan Carlos I]], a cavallo tra gli [[Anni 1990|anni novanta]] e [[Anni 2000|Duemila]]. L'ultimo gesto di complicità tra il club e la Casa Reale ebbe luogo il 17 maggio 2006, giorno della finale della [[UEFA Champions League 2005-2006]], quando i re assistettero a Parigi alla partita tra il Barcellona e l'Arsenal per mostrare sostegno al gruppo azulgrana. Al termine dell'incontro scesero sul terreno di gioco a complimentarsi per la vittoria con i giocatori, insieme al presidente del governo spagnolo [[José Luis Rodríguez Zapatero]], esprimendo vicinanza per la squadra e per il presidente della [[Generalitat de Catalunya]] [[Pasqual Maragall]].
 
[[File:050529 Barcelona 132.jpg|thumb|350px|Il [[Palau Blaugrana]], sede delle partite ufficiali delle sezioni di pallacanestro, pallamano, hockey su pista e calcio a 5 del FC Barcelona]]
In ambito religioso, nonostante il fondatore del club, [[Hans Gamper]], e i suoi primi dirigenti fossero [[Protestantesimo|protestanti]], il sodalizio acquisì dagli [[Anni 1940|anni quaranta]], dopo la [[guerra civile spagnola]], un carattere marcatamente [[Chiesa cattolica|cattolico]]. Furono abituali le offerte del club al monastero di Montserrat e accanto agli spogliatoi del Camp Nou sorse una [[cappella]] contenente una riproduzione della Vergine di Montserrat.
 
Il [[7 novembre]] [[1982]] [[papa]] [[Giovanni Paolo II]], che si era dichiarato più volte ammiratore del Barça, ricevette la tessera sociale numero 108.000 del club, in occasione di una messa celebrata al Camp Nou cui assistettero moltissime persone<ref>«Sono molto contento di questo incontro. Mi offre una buona occasione per riconfermare la mia gratitudine alla direzione di questo club già quasi centenario, che rendendo onore alla sua tradizionale generosità, mise a disposizione il bel "Nou Camp" per la celebrazione eucaristica, in quella memorabile giornata della mia permanenza in terra catalana, durante la mia visita apostolica. D'altra parte non voglio nascondervi la mia ammirazione per la carriera sportiva, tesoro del vostro club, che ha dato continue prove di alto livello in varie discipline dello sport attivo», dal [http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1987/february/documents/hf_jp-ii_spe_19870219_futbol-barcelona_it.html Discorso di Giovanni Paolo II ai dirigenti e ai giocatori del "Futbol Club Barcelona"], 19 febbraio 1987</ref> e in omaggio a questa simpatia la società lo designò, nel 1982, socio onorario del club<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1999/may/documents/hf_jp-ii_spe_19990514_futbol-barcelona_it.html Discorso di Giovanni Paolo II alla delegazione del "Futbol Club Barcelona"], 14 maggio 1999</ref>, durante la visita del Pontefice nella città catalana.
 
Dall'inizio degli [[Anni 1980|anni ottanta]] il club si è segnalato per i gesti di solidarietà. In quel periodo organizzò una partita [[amichevole]] a beneficio dell'[[UNICEF]], partita in cui il Barça affrontò la squadra ''Human Stars'', una selezione dei migliori calciatori del mondo dell'epoca. A metà degli [[Anni 1990|anni novanta]] l'esperienza fu ripetuta e il club iniziò ad impegnarsi seriamente nella lotta contro la [[droga]], organizzando diverse partite a scopo benefico in collaborazione con la Fundación de Ayuda contra la Droga. I proventi dell'incontro furono destinati al "Proyecto Hombre".
 
Con l'arrivo del presidente [[Joan Laporta]] la dirigenza ha manifestato più volte l'intenzione di incrementare i fondi destinati alle cause sociali, esprimendo il desiderio che il club fosse conosciuto a livello mondiale per la sua inclinazione solidaristica<ref>[http://www.marca.com/edicion/marca/futbol/1a_division/barcelona/es/desarrollo/687827.html Articolo su www.marca.com] - 12 settembre 2006</ref>. Con questo scopo alla fine del [[2005]] il FC Barcelona organizzò un'amichevole al Camp Nou tra una selezione di giocatori israeliani e palestinesi, uniti per la prima volta in una medesima squadra. Nello stesso periodo si sono moltiplicati gli accordi firmati con le [[ONG]] per l'aiuto economico ai paesi del terzo mondo.
 
Dal 2006 il club devolve ogni anno lo 0,7% del ricavato annuale societario all'UNICEF<ref>[http://news.bbc.co.uk/hi/spanish/deportes/newsid_5321000/5321836.stm Articolo su news.bbc.co.uk] - 6 settembre 2006</ref>. Inoltre il Barcellona ha collocato il logo dell'UNICEF al centro delle proprie maglie, contravvenendo alla storica regola del club secondo cui ogni tipo di pubblicità sulle divise era proibita.
 
== Rivalità ==
I tifosi del Barcellona sono gemellati con quelli del [[Club Deportivo Tenerife|Tenerife]], l'amicizia fra i due club è nata all'inizio degli anni novanta quando il Tenerife battendo all'ultima giornata il Real Madrid nel [[Campionato di calcio spagnolo 1991-1992|1991-1992]] e nel [[Campionato di calcio spagnolo 1992-1993|1992-1993]] regalò due titoli agli ''azulgrana''. Le rivalità più grandi storicamente sono con il Real Madrid e l'Espanyol, anche se vive pure una accesa rivalità con [[Valencia Club de Fútbol|Valencia]] e [[Atlético Madrid]].
 
=== ''El Clásico'' ===
{{vedi anche|El Clásico}}
[[File:FCBarcelona.JPG|thumb|250px|Il Barcellona della trionfale stagione 2005-2006]]
<small>''Aggiornamento al [[10 aprile]] [[2010]]''</small>
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! V
! P
! S
! GF
|-
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| 30
| 62
| 262
|-
| {{Calcio Barcellona}}
| 62
| 30
| 68
| 245
|-
|}
 
Come in molti stati, anche in Spagna vi è una forte rivalità tra i due club più forti e titolati, in tal caso il Barcellona e il Real Madrid. La partita tra queste due squadre è conosciuta con il nome di ''[[El Clásico]]'' ("Il Classico"). Sin dall'inizio le due compagini furono viste come le rappresentanti di due regioni storicamente antagoniste, la Catalogna e la [[Castiglia]], e delle due stesse città. La rivalità ha indubbiamente marcate connotazioni politiche e socio-culturali e affonda le sue radici nelle tensioni tra catalani e castigliani, una costante della storia della Spagna.
 
Elemento caratterizzante della dittatura di [[Primo de Rivera]] e specialmente di [[Francisco Franco]] fu la soppressione delle identità regionali, realizzata tramite l'abolizione ufficiale delle lingue locali. Fu per queste ragioni che il FC Barcelona divenne ''più di un club'', assurgendo ad ambasciatore e nume tutelare dell'identità e della libertà politica della Catalogna. Nel contempo tra i catalani cresceva l'ostilità verso il Real Madrid, identificato come il club del centralismo del regime.
 
In verità a soffrire la dittatura franchista durante la guerra civile furono membri di entrambi i club, come [[Josep Sunyol]] e [[Rafael Sánchez Guerra]]. Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] la rivalità fu esacerbata in maniera rilevante dalla controversia sorta attorno al trasferimento di [[Alfredo Di Stéfano]]. Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] la contrapposizione tra le due potenze calcistiche raggiunse il palcoscenico della [[UEFA]]: i due club si incontrarono due volte nelle semifinali della [[Coppa dei Campioni]]. La rivalità tra i blaugrana e le ''merengues'' si rinnova annualmente per la conquista del campionato spagnolo e nei primi [[Anni 2000|anni duemila]] ha conosciuto nuove sfide in [[UEFA Champions League]].
 
=== ''El derbi barcelonés'' ===
<small>''Aggiornamento al [[6 maggio]] [[2009]]''</small>
{| class="wikitable"
|-
! Squadra
! V
! P
! S
! GF
|-
| {{Calcio Barcellona}}
| 83
| 33
| 33
| 276
|-
| {{Calcio Espanyol}}
| 33
| 33
| 83
| 169
|-
|}
 
L'altra rivalità importante è quella con il [[Reial Club Deportiu Espanyol]], la squadra ''reale'' di Barcellona. Contrariamente al Barça, che sin dalle origini ha un carattere multietnico e multiculturale, l'Espanyol fu fondato da un gruppo di appassionati di calcio spagnoli. La prima sede dell'Espanyol era presso il ricco quartiere di Sarrià e il nome del club era originariamente in [[Lingua castigliana|castigliano]], ''Real Club Deportivo Español''.
 
Tradizionalmente, specie negli anni seguenti alla guerra civile spagnola, l'Espanyol fu considerato un sodalizio che coltivava una qualche complicità con l'autorità centrale, al contrario del Barcellona, il quale simboleggiava per molti catalani l'ideale di autonomia regionale. I ''blanquiazules'' dell'Espanyol cercarono, nel [[1995]], di "catalanizzare" il nome tramutandolo in ''Reial Club Deportiu Espanyol'', non suscitando le simpatie dei tifosi del Camp Nou.
 
== Divisa, colori e simbolo ==
[[File:Barca team.jpg|thumb|left|250px|I giocatori blaugrana festeggiano un gol segnato al [[Celta Vigo]] nel dicembre 2005]]
La divisa della squadra di calcio è tradizionalmente ''blaugrana'' ("blugranata" in [[Lingua catalana|catalano]]). Per questo motivo i giocatori della squadra sono conosciuti in tutto il mondo come i ''blaugrana'' o gli ''azulgrana'' ("azzurrogranata"). La divisa non prevede alcun logo frontale di sponsor. I calzoncini sono rossi e i calzettoni blu. La seconda maglia è gialla a partire dalla stagione 2004-2005. Dietro il colletto della maglia vi è la bandiera della Catalogna a strisce giallo-rosse, che compare anche sulla fascia del capitano (quello attuale è il catalano [[Carles Puyol]]).
 
=== Evoluzione della divisa ===
[[File:Thierry Henry 2008.jpg|thumb|180px|[[Thierry Henry|Henry]] indossa la maglia del 2008]]
Nei primi anni di vita la maglia del Barcellona era per metà ''blau'' e per metà ''grana'', con le maniche che presentavano gli stessi colori ma in ordine inverso. Solo in un secondo momento, nella stagione 1909-1910, furono introdotte le strisce verticali blu e granata. Nel corso del tempo la maglia è rimasta pressoché fedele ai colori adottati, sebbene alcune caratteristiche siano state di volta in volta modificate, come l'orientamento verticale o orizzontale delle strisce, la loro dimensione e l'intensità delle tonalità del ''blau'' e del ''grana''. Anche le squadre di basket, rugby e atletica hanno adottato in alcune epoche le strisce blaugrana orizzontali.
 
Nella stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2007-2008|2007-2008]] era presente sulle maglie un logo celebrativo dei cinquant'anni del Camp Nou, mentre fu introdotta una seconda maglia a strisce con due tonalità di azzurro, cambiata nella stagione seguente. Nella stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2008-2009|2008-2009]], in occasione del 110° anniversario, la squadra di calcio vestiva una maglietta simile a quella degli esordi del club, per metà blu e per metà granata. Nel 2009-2010 il Barça tornerà a vestire le tradizionali strisce verticali blaugrana, contornate da una linea gialla (dietro al collo campeggerà la Senyera, la [[bandiera catalana]]), mentre la seconda maglia sarà di color [[Mangifera indica|mango]], per richiamare il [[mar Mediterraneo]]<ref>{{cita web|url=http://www.fcbarcelona.com/web/english/noticies/club/temporada08-09/05/n090521105153.html|titolo=Details of the new football kit|editore=fcbarcelona.com|data=21-05-2009}}</ref>.
 
Per quanto riguarda i calzoncini, all'inizio furono di colore bianco; nel [[1913]] diventarono neri e, successivamente, blu. Da allora non ci sarebbero più stati cambiamenti nella colorazione dei pantaloncini fino alla stagione [[Campionato di calcio spagnolo 2005-2006|2005-2006]], quando, per disposizione del presidente [[Joan Laporta]], tutte le squadre della polisportiva FC Barcelona adottarono calzoncini di colore granata. Questo provvedimento interruppe una tradizione che durava da novant'anni.
 
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=== Il rifiuto degli sponsor ===
[[File:Juliano Belletti 12sept2006.jpg|thumb|right|200px|[[Juliano Belletti|Belletti]] con la maglia del Barcellona (è visibile lo stemma dell'UNICEF)]]
Il Barça ha da tempo rifiutato di portare loghi di sponsor sulla maglia. Il motivo della scelta è legata al fatto che i colori tradizionali della squadra, il blu e il granata, sono visti come un simbolo della [[Catalogna]] e i loghi degli sponsor sono considerati invadenti. Perfino l'azienda produttrice del completo, nonché sponsor tecnico della società, la [[Nike, Inc.|Nike]], è stata oggetto di critiche per il [[Swoosh|logo]] presente sulle divise ufficiali. Ciononostante, dal [[2005]] il Barça porta sul braccio destro il logo di ''TV3'' (Televisió de Catalunya), avendo tra l'altro rifiutato un'offerta di parte della società di scommesse [[Austria|austriaca]] [[Bwin]] pari a 110 milioni di [[euro]] per 5 anni di sponsorizzazione, da porsi al centro della parte frontale della maglietta (l'azienda austriaca ha poi puntato sul [[Milan]] e sul [[Real Madrid]], trovando un accordo). Il motivo della drastica decisione è da ricondursi al motto della società: ''El Barça és més que un club'' (in [[lingua italiana|italiano]] ''Il Barça è più di un club'').
 
Nel [[Campionato di calcio spagnolo 2006-2007|2006-2007]] il club ha concluso un accordo di "sponsorizzazione" sui generis con l'[[UNICEF]], sponsor utilizzato per la prima volta nella storia di questo sport dalla squadra italiana del [[Catanzaro Calcio]] nel [[Serie A 1981-1982|1981-1982]] e in seguito dal [[Brescia Calcio]] nel [[Serie B 1988-1989|1988-1989]] e dal [[Piacenza Calcio]]. È il primo "marchio" a comparire sulle divise ufficiali del club. La storica "prima volta" risale al [[12 settembre]] [[2006]] nella partita di Champions League contro il [[Levski Sofia]], battuto per 5-0 dai blaugrana al Camp Nou. Il Barcellona si è impegnato a versare nelle casse dell'agenzia dell'[[ONU]], 1,5 milioni di [[euro]] all'anno per 5 anni.
 
=== Gli sponsor ===
<small>''Aggiornamento al [[21 luglio]] [[2008]]''</small>
<div style="float:left; font-size:90%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=#00529F|col2=#FFFFFF|col3=#FFFF00|font-size=120%|titolo=Abbigliamento tecnico|contenuto=
* {{Bandiera|Spagna}} Meyba (1982–1992)
* {{Bandiera|Italia}} [[Kappa (abbigliamento)|Kappa]] (1992-1998)
* {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Nike (azienda)|Nike]] (1998-oggi)
}}
</div>
<div style="float:left; font-size:90%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=#00529F|col2=#FFFFFF|col3=#FFFF00|font-size=120%|titolo=Sponsor ufficiale|contenuto=
* {{Bandiera|ONU}} [[Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia|Unicef]] (2006-oggi)
}}
</div><br style="clear: left" />
 
==== Altre sponsorizzazioni ====
* {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Nike (azienda)|Nike]] ''(sponsor ufficiale)''<ref>[http://www.fcbarcelona.cat/web/english/empresa/club_empresa/patrocini.html Sponsor ufficiali] fcbarcelona.com</ref>
* {{Bandiera|Spagna}} [[Telefónica]] ''(sponsor ufficiale)''
* {{Bandiera|Spagna}} TV3 ''(sponsor ufficiale)''
* {{Bandiera|Germania}} [[Audi]] ''(sponsor ufficiale)''
* {{Bandiera|Spagna}} Estrella Damm ''(sponsor ufficiale)''
* {{Bandiera|Spagna}} [[La Caixa]] ''(sponsor ufficiale)''
* {{Bandiera|Turchia}} [[Turkish Airlines]] ''(sponsor ufficiale)''
* {{Bandiera|Stati Uniti}} [[Coca-Cola]] ''(fornitore ufficiale)''
* {{Bandiera|Spagna}} MediaPro ''(fornitore ufficiale)''
* {{Bandiera|Spagna}} NH Hoteles ''(fornitore ufficiale)''
* {{Bandiera|Spagna}} [[Gas Natural]] ''(fornitore ufficiale)''
 
=== Colori ===
[[File:FC Barcelona shirt2.jpg|thumb|left|240px|Prima maglia del Barcellona 2006-2007]]
Esistono varie versioni sull’origine dei colori che identificano il FC Barcelona. La versione più credibile è che sia stato il fondatore del club, [[Joan Gamper]], a scegliere i colori ufficiali. Questa tesi è la più attendibile perché, come attestato storicamente, nella prima partita con la nuova squadra, subito dopo la fondazione, Gamper indossò una maglietta ''blau'' e ''grana'', da cui il nome ''blaugrana''. Fino a qualche anno addietro si pensava che Gamper avesse scelto tali colori perché erano gli stessi del [[FC Basilea]], squadra in cui Gamper aveva giocato prima di approdare al Barcellona, ma, d’altro canto, la scelta poteva anche derivare dal fatto che quei colori campeggiavano nello stemma del [[Canton Ticino]], luogo natale di Gamper.
 
Altre versioni che circolano tra i cronisti dell’epoca sostengono che la scelta fu dettata da un episodio particolare. Durante la riunione per la fondazione del club uno degli assistenti avrebbe tirato fuori una matita bicolore blu e granata. Gli occhi di qualcuno dei presenti si posarono su quella matita, e, in mancanza di altre proposte, si suggerì di scegliere quei colori. Stando ad una terza versione, sarebbe stata la madre di uno dei primi calciatori, la signora Comamala, a ideare per i calciatori del Barcellona delle magliette a fasce nere e rosse, il che avrebbe indirizzato la scelta verso il blaugrana. Negli ultimi anni si è diffusa una teoria secondo cui i colori proverrebbero dalla [[Germania]] meridionale, precisamente da [[Heidenheim]], luogo natale di Otto Maier, uno dei fondatori del club.
 
=== Simbolo ===
[[File:Escudobarcelona-v1.JPG|thumb|140px|Simbolo del ''Barça'']]
L'emblema del Futbol Club Barcelona ha la forma di una "pentola" dentro cui figurano la [[Croce di San Giorgio|croce di Sant Jordi]] ([[San Giorgio]]), la [[Bandiera catalana|bandiera della Catalogna]], un pallone, i colori e le iniziali del club.
 
Esistono due versioni sulle origini del gagliardetto. La prima narra che nel [[1900]], un anno dopo la fondazione del club, si tenne una riunione societaria per stabilire il nuovo simbolo del sodalizio, dopo che per un anno si era utilizzato il gonfalone cittadino. Non essendoci unanimità né sulla forma né sul contenuto del simbolo, Lluís d'Ossó, visibilmente irritato, esclamò: «È una pentola!», dando l'idea a Gamper. Secondo l'altra versione fu Gamper, di origine svizzera, a ideare il gagliardetto, basandosi su alcuni stemmi di squadre del suo paese.
 
== Stadio ==
{{Vedi anche|Camp Nou}}
[[File:Campnoumatch.jpg|thumb|left|220px|Veduta aerea del Camp Nou]]
Lo stadio del Futbol Club Barcelona è il [[Camp Nou]]. Di proprietà del club, fu inaugurato nel [[1957]] e ha una capienza di 98.772 posti, tutti a sedere. È uno dei quattro stadi europei catalogato come "[[Classificazione Stadi UEFA|Stadio a cinque stelle]]" dalla [[UEFA]], che lo ha ritenuto idoneo ad ospitare finali di Champions League, Supercoppa europea e Coppa UEFA, com'è avvenuto in 15 circostanze. Si trova nel quartiere di Les Corts, a Barcellona, insieme ad altri impianti del club, come il [[Mini Estadi]] (lo stadio del [[Futbol Club Barcelona Atlètic|Barcellona Atlètic]]), [[La Masia]] e il [[Palau Blaugrana]], casa del Barcellona della pallacanestro. Tra le strutture del Camp Nou figura il Museo del FC Barcelona, il museo più visitato della Catalogna e il nuovo centro d'allenamento [[Ciutat Esportiva Joan Gamper]] aperto nel 2006.
 
Prima del Camp Nou il Barcellona ebbe tre stadi. Nel biennio 1899-1900 utilizzò come campo il "Velódromo de la Bonanova". Dal [[1909]] al [[1922]] giocava in un campo della calle Industria de Barcelona, comunemente chiamato "La Escopidora". Dal 1922 al [[1957]] disputò le sue partite interne nel Campo de "[[Camp de Les Corts|Les Corts]]", inaugurato per accogliere 30.000 spettatori e che giunse ad ospitare fino a 60.000 persone. L'etimologia del soprannome ''culés'' data ai tifosi del Barcellona è legata proprio a questo stadio. Dall'esterno dello stadio, infatti, i passanti vedevano solo le natiche degli spettatori della fila più alta.
 
== Inno ufficiale ==
[[File:FC Barcelona Supporters.JPG|240px|thumb|left|Sostenitori del Barça]]
L'inno ufficiale del FC Barcelona si chiama ''Cant del Barça'' (in [[Lingua italiana|italiano]] ''Canto del Barça''). Sostituisce il vecchio inno ''Himne a l'Estadi'' di Cabané i Badia. Fu eseguito per la prima volta nel [[1974]] al Camp Nou, in occasione delle celebrazioni per il 75° anniversario della fondazione del club. Il testo, interamente in catalano, è opera di Jaume Picas e Josep Maria Espinàs, mentre la musica fu composta da Manuel Valls. La versione ufficiale è interpretata dall'[[orchestra]] Sant Jordi.
 
Negli ultimi decenni è stato interpretato da cantanti di fama come [[Joan Manuel Serrat]], in occasione delle celebrazioni per il centenario del club. Con l'avvento di Joan Laporta alla presidenza è stata incentivata l'esecuzione dell'inno al Camp Nou da parte di diversi cantanti ed ensemble musicali, solitamente prima della disputa delle partite di calcio. Ne sono risultate disparate interpretazioni: dal [[Pop (musica)|pop]] al [[rock]], dal [[rap]] al [[samba]], dall'[[hip hop]] alla [[rumba]].
 
Una delle caratteristiche dell'inno è il suo continuo riferimento all'indole aperta e socievole del club, che non fa differenze di provenienza geografica tra i suoi membri. Come dice una strofa, ''tant se val d'on venim, si del sud o del nord, una bandera ens agermana'' ("non importa da dove veniamo, se dal sud o dal nord, ci affratella una bandiera").
 
Il ''Cant del Barça'' risuona negli impianti sportivi del FC Barcelona ogni volta che le squadre blaugrana disputano una partita, poco prima dell'inizio dell'incontro e nel momento dell'ingresso in campo dei giocatori. Frequente è, inoltre, il suo utilizzo tra i sostenitori assiepati sugli spalti.
 
== Presidenti ==
=== Storia e statuto societario ===
[[File:Barcelona Nou Camp (1249225800).jpg|240px|thumb|Lo stemma del club catalano riprodotto sull'erba del Camp Nou]]
Il Barcellona ha avuto 38 presidenti e 4 comitati di gestione nel corso della sua storia. In verità il fondatore del club, lo svizzero [[Hans Gamper]], non fu, paradossalmente, il primo presidente. Lo fu l'inglese [[Walter Wild]], essendo la persona più adulta delle undici che parteciparono all'assemblea di fondazione. Gamper, tuttavia, sarebbe stato al timone del Barcellona in cinque diverse riprese. Il presidente più longevo nella storia del club fu [[Josep Lluís Núñez]], che ricoprì l'incarico per ventidue anni, dal [[1978]] al [[2000]].
 
La grande maggioranza dei presidenti (33 su 38) sono stati spagnoli. Nei suoi primi anni il club ebbe due presidenti inglesi ([[Walter Wild]] e [[Arthur Witty]]), due tedeschi ([[Paul Haas]] e Otto Gmelin) e uno svizzero ([[Hans Gamper]]). La presidenza del FC Barcelona è stabilita dai soci. Questa regola fu violata soltanto nel periodo posteriore alla [[guerra civile spagnola]], dal [[1939]] al [[1953]], quando il presidente era designato dalle autorità del governo. Nel [[1953]] si tennero le prime elezioni semi-democratiche, in cui poterono votare tutti i soci maschi maggiorenni.
 
Dal [[1978]] il presidente è eletto per suffragio universale. Le elezioni si svolgono ogni quattro anni e vi possono votare ed essere votati tutti i soci e socie del club che hanno compiuto 18 anni, con alle spalle almeno un anno di adesione al club.
 
[[File:Joan Laporta.jpg|thumb|left|[[Joan Laporta]]]]
Il presidente sceglie i membri della Giunta Direttiva, che sono ratificati da un'assemblea di "soci rappresentanti": 300 soci maggiorenni eletti a sorte e partecipanti, per un biennio, alle assemblee annuali dei soci, con diritto di parola e di voto, in rappresentanza di tutti i soci del club. Secondo la legislazione sportiva spagnola tutti i direttivi devono presentare avalli economici pari al 15% del bilancio annuale del club. Questa norma, stabilita allo scopo di garantire la prosperità economica al club contro un'eventuale cattiva gestione direttiva, è criticata da una parte dei soci, che vedono un ostacolo economico al principio basilare della società, secondo cui qualunque socio ha diritto a candidarsi alla presidenza.
 
L'attuale presidente del FC Barcelona è [[Joan Laporta]], un avvocato catalano nominato nel [[2003]] e rieletto il [[22 agosto]] [[2006]] senza necessità di andare alle urne, essendo stato l'unico dei quattro candidati a superare abbondantemente le 1.804 firme di soci richieste per aspirare alla presidenza del club. Laporta iniziava allora il suo secondo mandato, che si concluderà nel [[2010]].
 
Il [[20 luglio]] [[2006]] il giudice Roberto García Ceniceros emise una sentenza in cui si obbligava l'attuale direttivo a convocare nuove elezioni immediatamente, come reclamava il socio Joan March Torné ed essendo ciò consentito dagli statuti del club. Joan Laporta credette che le elezioni si dovessero tenere nel [[2007]] allo scadere, a sua detta, dei quattro anni di mandato. L'errore era, però, di un anno e derivava dal fatto che l'attuale direttivo iniziò il suo primo mandato il [[22 giugno]] [[2003]], data supposta per iniziare il mandato prima che l'esercizio economico della stagione 2002-2003 si concludesse, ragion per cui il socio querelante sosteneva che la giunta di Laporta dovesse finire il [[30 giugno]] [[2006]], dovendosi gli otto giorni precedenti alla chiusura contare come un anno di mandato.
 
=== Presidenza attuale ===
* '''Presidente''': [[Joan Laporta|Joan Laporta i Estruch]].
* '''Direttivo''': Albert Vicens (vicepresidente, relazioni istituzionali), Ferran Soriano (vicepresidente, operazioni ed economia), Marc Ingla (vicepresidente, marketing e media), Alfons Godall (vicepresidente, area sociale), Xavier Cambra (segretario e portavoce), Jaume Ferrer (tesoriere e area sportiva), Josep Cubells (area sportiva), Albert Perrín (area sportiva), Alfonso Castro (area delle operazioni e dell'economia, responsabile dell'area della sicurezza), Joan Franquesa (area delle operazioni e dell'economia), Rafael Yuste (area delle operazioni e dell'economia), Evarist Murtra (area delle operazioni e dell'economia), Josep Luís Vilaseca (area delle operazioni e dell'economia), Antoni Rovira (area sociale), Claudia Vives-Fierro (area sociale), Joan Boix (area sociale).
 
=== Lista completa dei presidenti ===
{{finestra|align=right|width=50%|border=1px|col1=#00529F|col2=#FFFFFF|col3=#FFFF00|sfondo=Sfondo bagliore.png|font-size=120%|titolo=Presidenti del Barcellona|contenuto=
{{MultiCol}}
* 29-11-[[1899]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[Walter Wild]]
* 25-04-[[1901]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Bartomeu Terradas|Bartomeu Terradas i Brutau]]
* 05-09-[[1902]]: {{Bandiera|Germania}} [[Paul Haas]]
* 17-09-[[1903]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[Arthur Witty|Arthur Witty Cotton]]
* 06-10-[[1905]]: {{Bandiera|Spagna}} Josep Maria Soler
* 06-10-[[1906]]: {{Bandiera|Spagna}} Juli Marial i Mundet
* 11-11-[[1908]]: {{Bandiera|Spagna}} Vicenç Reig
* 02-12-[[1908]]: {{Bandiera|Svizzera}} [[Hans Gamper|Hans-Max Gamper Haessing]]
* 14-10-[[1909]]: {{Bandiera|Germania}} Otto Gmeling
* 17-11-[[1910]]: {{Bandiera|Svizzera}} [[Hans Gamper|Hans-Max Gamper Haessing]]
* 30-06-[[1913]]: {{Bandiera|Spagna}} Francesc de Moxó i de Sentmenat
* 30-06-[[1914]]: {{Bandiera|Spagna}} Àlvar Presta
* 29-09-[[1914]]: {{Bandiera|Spagna}} Joaquim Peris de Vargas (presidente vicario)
* 29-06-[[1915]]: {{Bandiera|Spagna}} Rafael Llopart i Vidaud
* 25-06-[[1916]]: {{Bandiera|Spagna}} Gaspar Rosés i Arús
* 17-06-[[1917]]: {{Bandiera|Svizzera}} [[Hans Gamper|Hans-Max Gamper Haessing]]
* 19-06-[[1919]]: {{Bandiera|Spagna}} Ricard Graells i Miró
* 27-06-[[1920]]: {{Bandiera|Spagna}} Gaspar Rosés i Arús
* 17-07-[[1921]]: {{Bandiera|Svizzera}} [[Hans Gamper|Hans-Max Gamper Haessing]]
* 29-06-[[1923]]: {{Bandiera|Spagna}} Enric Cardona i Panella
* 01-06-[[1924]]: {{Bandiera|Svizzera}} [[Hans Gamper|Hans-Max Gamper Haessing]]
* 16-06-[[1925]]: {{Bandiera|Spagna}} Joan Coma i Sarasols (presidente vicario)
* 17-12-[[1925]]: {{Bandiera|Spagna}} Arcadi Balaguer i Costa
* 23-03-[[1929]]: {{Bandiera|Spagna}} Tomàs Rosés i Ibotson
* 30-06-[[1930]]: {{Bandiera|Spagna}} Gaspar Rosés i Arús
* 22-10-[[1931]]: {{Bandiera|Spagna}} Antoni Oliver i Gras
{{ColBreak}}
* 20-12-[[1931]]: {{Bandiera|Spagna}} Joan Coma i Sarasols
* 16-07-[[1934]]: {{Bandiera|Spagna}} Esteve sala i Canyadell
* 27-07-[[1935]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Sunyol|Josep Sunyol i Garriga]]
* 15-08-[[1936]]: Comitato di gestione (formato da Francesc X. Casals, Paulí Carbonell i Agustí Bo)
* 06-05-[[1939]]: {{Bandiera|Spagna}} Joan Soler i Julià (comitato di gestione)
* 13-03-[[1940]]: {{Bandiera|Spagna}} Enrique Piñeyro Queralt
* 10-07-[[1942]]: {{Bandiera|Spagna}} Josep Vidal-Ribas i Güell (presidente vicario)
* 13-08-[[1942]]: {{Bandiera|Spagna}} Enrique Piñeyro Queralt
* 20-08-[[1943]]: {{Bandiera|Spagna}} Josep Antoni de Albert i Muntadas (presidente vicario)
* 20-09-[[1943]]: {{Bandiera|Spagna}} Josep Vendrell i Ferrer
* 20-09-[[1946]]: {{Bandiera|Spagna}} Agustí Montal i Galobart
* 16-07-[[1952]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Enric Martí i Carreto]]
* 22-12-[[1953]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Francesc Miró-Sans|Francesc Miró-Sans i Casacuberta]]
* 01-03-[[1961]]: {{Bandiera|Spagna}} Antoni Julià de Campmany (presidente vicario)
* 07-06-[[1961]]: {{Bandiera|Spagna}} Enric Llaudet i Ponsa
* 17-01-[[1968]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Narcís de Carreras|Narcís de Carreras i Guiteras]]
* 18-12-[[1969]]: {{Bandiera|Spagna}} Agustí Montal i Costa
* 18-12-[[1977]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Raimon Carrasco|Raimon Carrasco i Azemar]] (presidente vicario)
* 01-07-[[1978]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Lluís Núñez|Josep Lluís Núñez i Clemente]]
* 23-07-[[2000]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Joan Gaspart|Joan Gaspart i Solves]]
* 12-02-[[2003]]: {{Bandiera|Spagna}} Enric Reyna i Martínez (presidente vicario)
* 06-05-[[2003]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Joan Trayter|Joan Trayter i García]] (comitato di gestione)
* 15-06-[[2003]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Joan Laporta|Joan Laporta i Estruch]]
* 26-07-[[2006]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Xavier Sala i Martín]] (comitato di gestione)
* 22-08-[[2006]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Joan Laporta|Joan Laporta i Estruch]]
{{EndMultiCol}}
}}
{{Vedi anche|:Categoria:Presidenti del FC Barcelona}}
 
== Allenatori ==
[[File:Bobby Robson Cropped.jpg|thumb|left|100px|[[Bobby Robson]], allenatore del Barcellona nel [[Campionato di calcio spagnolo 1996-1997|1996-1997]]]]
Il Futbol Club Barcelona ha avuto in tutto 49 allenatori della sezione calcistica. Il primo fu l'inglese [[John Barrow (calciatore)|John Barrow]], che guidò la formazione azulgrana in 19 partite nel [[1917]]. Degli allenatori del FC Barcelona i più sono stranieri. Nella lista storica figurano soltanto 23 spagnoli, 15 dei quali catalani. Per quanto concerne gli allenatori spagnoli, si tratta per lo più di ex calciatori blaugrana, se si escludono i casi di [[Luis Aragonés]] e [[Llorenç Serra Ferrer]], allenatori spagnoli del Barça ma non ex calciatori del club.
 
Tra le nazionalità dei tecnici prevale quella inglese (8 rappresentanti), seguita dall'olandese (4), dall'argentina (3) e dall'ungherese (3). Chiudono questa particolare graduatoria la nazionalità tedesca (2) e quelle francese, croata, serba, irlandese, ceca e italiana (1). Sono stati quattro gli allenatori non europei: tre argentini ([[Helenio Herrera]], [[Roque Olsen]] e [[César Luis Menotti]]) e un uruguaiano ([[Enrique Fernández]]).
 
Il tecnico in carica più a lungo fu [[Johan Cruijff]], rimasto sulla panchina del Barcellona per otto anni, dal [[1988]] al [[1996]]. Cruijff detiene anche il primato nel numero di partite come allenatore (602) e di trofei vinti. Il secondo tecnico più longevo fu l'inglese [[Jack Greenwell]], che diresse il club in 492 partite in due periodi distinti, dal [[1917]] al [[1924]] e dal [[1931]] al [[1933]]. Il terzo allenatore come numero di partite è l'olandese [[Rinus Michels]] con 361 incontri in due riprese: dal [[1971]] al [[1975]] e dal [[1976]] al [[1978]].
 
=== Lista completa degli allenatori ===
Si riporta qui di seguito la lista completa degli allenatori del Futbol Club Barcelona.
 
NOTA: In parentesi il numero di partite in cui ciascun allenatore ha diretto la squadra.
 
{{finestra|align=right|width=50%|border=1px|col1=#00529F|col2=#FFFFFF|col3=#FFFF00|sfondo=Sfondo bagliore.png|font-size=120%|titolo=Allenatori del Barcellona|contenuto=
{{MultiCol}}
* [[1917]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[John Barrow (calciatore)|John Barrow]] (19 partite)
* [[1917]]-[[1924]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[Jack Greenwell]] (371 p)
* [[1924]]-[[1925]]: {{Bandiera|Ungheria}} Jesza Poszony (47 p)
* [[1925]]-[[1926]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[Ralph Kirby]] (39 p)
* [[1926]]-[[1927]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} Jack Domby (55 p)
* [[1927]]-[[1929]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Romà Forns]] (106 p)
* [[1929]]-[[1931]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} James Bellamy (119 p)
* [[1931]]-[[1933]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[Jack Greenwell]] (121 p)
* [[1933]]-[[1934]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} Jack Domby (58 p)
* [[1934]]-[[1935]]: {{Bandiera|Ungheria}} [[Franz Platko]] (61 p)
* [[1935]]-[[1937]]: {{Bandiera|Irlanda}} [[Patrick O'Connell]] (115 p)
* [[1939]]-[[1941]]: {{Bandiera|Spagna}} Josep Planas (76 p)
* [[1941]]-[[1942]]: {{Bandiera|Spagna}} Ramon Guzmán (25 p)
* [[1942]]-[[1944]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Joan José Nogués]] (195 p)
* [[1944]]-[[1947]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Samitier]] (233 p)
* [[1947]]-[[1950]]: {{Bandiera|Uruguay}} [[Enrique Fernández]] (217 p)
* [[1950]]: {{Bandiera|Spagna}} Ramon Lorens (24 p)
* [[1950]]-[[1954]]: {{Bandiera|Cecoslovacchia}} [[Ferdinand Daučík]] (224 p)
* [[1954]]-[[1955]]: {{Bandiera|Italia}} [[Sandro Puppo]] (59 p)
* [[1955]]-[[1956]]: {{Bandiera|Ungheria}} [[Franz Platko]] (54 p)
* [[1956]]-[[1958]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Domènec Balmanya]] (119 p)
* [[1958]]-[[1960]]: {{Bandiera|Argentina}} [[Helenio Herrera]] (153 p)
* [[1960]]: {{Bandiera|Spagna}} Enric Rabassa (12 p)
* [[1960]]-[[1961]]: {{Bandiera|Yugoslavia}} [[Ljubiša Broćić]] (31 p)
* [[1961]]: {{Bandiera|Spagna}} Enrique Orizaola (37 p)
* [[1961]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Luis Miró]] (24 p)
* [[1961]]-[[1963]]: {{Bandiera|Ungheria}} [[Ladislao Kubala]] (90 p)
* [[1963]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Gonzalvo]] (34 p)
* [[1963]]-[[1964]]: {{Bandiera|Spagna}} [[César Rodríguez Álvarez|César Rodríguez]] (85 p)
* [[1964]]-[[1965]]: {{Bandiera|Spagna}} Vicenç Sassot (42 p)
{{ColBreak}}
* [[1965]]-[[1967]]: {{Bandiera|Argentina}} [[Roque Olsen]] (157 p)
* [[1967]]-[[1969]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Salvador Artigas]] (178 p)
* [[1969]]-[[1970]]: {{Bandiera|Spagna}} Josep Seguer (19 p)
* [[1970]]-[[1971]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[Vic Buckingham]] (101 p)
* [[1971]]-[[1975]]: {{Bandiera|Paesi Bassi}} [[Rinus Michels]] (240 p)
* [[1975]]-[[1976]]: {{Bandiera|Germania}} [[Hennes Weisweiler]] (50 p)
* [[1976]]: {{Bandiera|Spagna}} Laureano Ruiz (14 p)
* [[1976]]-[[1978]]: {{Bandiera|Paesi Bassi}} [[Rinus Michels]] (121 p)
* [[1978]]-[[1979]]: {{Bandiera|Francia}} [[Lucien Muller]] (50 p)
* [[1979]]-[[1980]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Joaquim Rifé]] (52 p)
* [[1980]]: {{Bandiera|Argentina}} [[Helenio Herrera]] (19 p)
* [[1980]]: {{Bandiera|Ungheria}} [[Ladislao Kubala]] (27 p)
* [[1980]]-[[1981]]: {{Bandiera|Argentina}} [[Helenio Herrera]] (53 p)
* [[1981]]-[[1983]]: {{Bandiera|Germania}} [[Udo Lattek]] (111 p)
* [[1983]]: {{Bandiera|Spagna}} José Luis Romero (1 p)
* [[1983]]-[[1984]]: {{Bandiera|Argentina}} [[César Luis Menotti]] (87 p)
* [[1984]]-[[1987]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[Terry Venables]] (224 p)
* [[1987]]-[[1988]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Luis Aragonés]] (50 p)
* [[1988]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Carles Rexach]] (2 p)
* [[1988]]-[[1996]]: {{Bandiera|Paesi Bassi}} [[Johan Cruyff]] (602 p)
* [[1996]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Carles Rexach]] (2 p)
* [[1996]]-[[1997]]: {{Bandiera|Regno Unito}} {{Bandiera|Inghilterra}} [[Bobby Robson]] (76 p)
* [[1997]]-[[2000]]: {{Bandiera|Paesi Bassi}} [[Louis van Gaal]] (205 p)
* [[2000]]-[[2001]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Llorenç Serra Ferrer]] (-)
* [[2001]]-[[2002]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Carles Rexach]] (-)
* [[2002]]-[[2003]]: {{Bandiera|Paesi Bassi}} [[Louis van Gaal]] (-)
* [[2003]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Antonio de la Cruz]] (2 p)
* [[2003]]: {{Bandiera|Serbia}} [[Radomir Antić]] (26 p)
* [[2003]]-[[2008]]: {{Bandiera|Paesi Bassi}} [[Frank Rijkaard]] (301 p)
* [[2008]]-: {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Guardiola]]
{{EndMultiCol}}
}}
{{Vedi anche|:Categoria:Allenatori del F.C. Barcelona}}
 
== Giocatori ==
[[File:Ronaldinho deco.jpg|thumb|250px|[[Ronaldinho]] e [[Deco]] nella partita contro il Celta Vigo, dicembre 2005]]
In 111 anni di storia più di mille calciatori hanno vestito la maglia del Barcellona. I calciatori di nazionalità straniera hanno avuto sempre grande peso nella storia del club e hanno segnato le epoche più vittoriose del Barcellona. Fondato da un gruppo di stranieri il Barcellona inizialmente era formato principalmente da atleti [[Inghilterra|inglesi]], [[Svizzera|svizzeri]] e [[Germania|tedeschi]]. Soltanto a partire dagli anni '70, quando il calcio spagnolo regolarizzò la partecipazione di giocatori stranieri, il Barcellona incominciò a tesserare con più frequenza degli stranieri.
 
Storicamente il Barcellona, insieme al [[Real Madrid]], ha sempre contato sull'apporto del migliori giocatori [[Spagna|spagnoli]], e ha contribuito in maniera determinante a nutrire la [[Nazionale di calcio della Spagna|Nazionale spagnola]]. Il giocatore del Barcellona che conta più presenze in Nazionale è [[Andoni Zubizarreta]], che con 126 presenze è anche il primatista di presenze nella Nazionale spagnola.
 
=== Giocatori celebri ===
{{Vedi anche|:Categoria:Calciatori del F.C. Barcelona}}
 
=== Campioni del mondo ===
* {{Bandiera|Brasile}} [[Romário]] [[File:FIFA World Cup.svg|12px]] ([[Campionato mondiale di calcio 1994|USA 1994]])
* {{Bandiera|Brasile}} [[Rivaldo]] [[File:FIFA World Cup.svg|12px]] ([[Campionato mondiale di calcio 2002|Giappone/Corea del Sud 2002]]) ''(passa dal Barcellona al [[Milan]])''
* {{Bandiera|Italia}} [[Gianluca Zambrotta]] [[File:FIFA World Cup.svg|12px]] ([[Campionato mondiale di calcio 2006|Germania 2006]]) ''(passa dalla [[Juventus]] al Barcellona)''
 
=== Campioni d'Europa ===
* {{Bandiera|Spagna}} [[Jesús María Pereda]] [[File:UEFA European Cup.svg|10px]] ([[Campionato europeo di calcio 1964|Spagna 1964]])
* {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Fusté]] [[File:UEFA European Cup.svg|10px]] ([[Campionato europeo di calcio 1964|Spagna 1964]])
* {{Bandiera|Spagna}} [[Fernando Olivella]] [[File:UEFA European Cup.svg|10px]] ([[Campionato europeo di calcio 1964|Spagna 1964]])
* {{Bandiera|Germania}} [[Bernd Schuster]] [[File:UEFA European Cup.svg|10px]] ([[Campionato europeo di calcio 1980|Italia 1980]]) ''(passa dal [[1. FC Colonia|Colonia]] al Barcellona)''
* {{Bandiera|Francia}} [[Emmanuel Petit]] [[File:UEFA European Cup.svg|10px]] ([[Campionato europeo di calcio 2000|Belgio/Olanda 2000]]) ''(passa dall'[[Arsenal]] al Barcellona)''
* {{Bandiera|Spagna}} [[Carles Puyol]] [[File:UEFA European Cup.svg|10px]] ([[Campionato europeo di calcio 2008|Austria/Svizzera 2008]])
* {{Bandiera|Spagna}} [[Xavi]] [[File:UEFA European Cup.svg|10px]] ([[Campionato europeo di calcio 2008|Austria/Svizzera 2008]])
* {{Bandiera|Spagna}} [[Andrés Iniesta]] [[File:UEFA European Cup.svg|10px]] ([[Campionato europeo di calcio 2008|Austria/Svizzera 2008]])
 
=== Campioni del sud America ===
* {{Bandiera|Uruguay}} [[Héctor Scarone]] [[File:Coppa America calcio.svg|12px]] ([[Campeonato Sudamericano de Selecciones 1926|Cile 1926]]) ''(passa dal [[Club Nacional de Football|Nacional]] al Barcellona)''
* {{Bandiera|Uruguay}} [[Enrique Fernández]] [[File:Coppa America calcio.svg|12px]] ([[Campeonato Sudamericano de Selecciones 1935|Perù 1935]]) ''(passa dal [[Club Nacional de Football|Nacional]] al Barcellona)''
* {{Bandiera|Perù}} [[Hugo Sotil]] [[File:Coppa America calcio.svg|12px]] ([[Copa América 1975|1975]])
* {{Bandiera|Brasile}} [[Ronaldo]] [[File:Coppa America calcio.svg|12px]] ([[Copa América 1997|Bolivia 1997]]) ''(passa dal Barcellona all'[[Inter]])''
* {{Bandiera|Brasile}} [[Giovanni Silva de Oliveira|Giovanni]] [[File:Coppa America calcio.svg|12px]] ([[Copa América 1997|Bolivia 1999]])
* {{Bandiera|Brasile}} [[Rivaldo]] [[File:Coppa America calcio.svg|12px]] ([[Copa América 1999|Paraguay 1999]])
 
== Palmarès ==
Il Barcellona, unica squadra europea ad aver disputato le [[Coppe europee|competizioni europee]] in tutte le stagioni agonistiche dal 1955-1956 ad oggi, esordì il [[25 dicembre]] [[1955]] in [[Coppa delle Fiere]]<ref name=Fiere>La Coppa delle Fiere o Coppa delle Città di Fiera non fu organizzata dalla [[UEFA]], ma da fiere commerciali. Nel [[1971]] si giocò la finale della Coppa dei Campioni delle Fiere tra il Barcellona e la squadra [[Inghilterra|inglese]] del [[Leeds United]]. La partita era valevole per l'assegnazione in via permanente della Coppa delle Fiere. Dalla stagione [[1971]]-[[1972]] l'UEFA gestì e organizzò la competizione dandole il nome di [[Coppa UEFA]], conferendole il ''rango ufficiale di competizione europea'' [http://it.uefa.com/competitions/uefacup/history/index.html (uefa.com - Storia della Coppa UEFA)].</ref> contro il [[FC Copenaghen|Copenaghen]] vincendo per 6-2. I ''culés'' sono anche la squadra che ha perso il maggior numero di finali in competizioni internazionali (12 su 26 finali).<ref>Considerando [[Statistiche dei trofei internazionali di calcio|competizioni internazionali ufficiali]] a livello mondiale il FC Barcellona vanta anche il primato negativo con 11 finali perse su 22 a pari merito con il [[Milan]] (11 su 29). Si veda:<br />{{cita web |url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/intfinalrec.html |titolo=Finalisti internazionali |editore=rsssf.com |lingua=en |accesso=04-12-2008}} (I dati prendendo in considerazione anche la [[Coppa delle Fiere]] e la [[Supercoppa UEFA|Supercoppa europea]] del [[1972]], competizioni non riconosciute come ufficiali dall'[[UEFA]]).</ref>
 
=== Competizioni ufficiali ===
[[File:The six Barça cups .jpg|thumb|300px|I sei trofei vinti dal Barça nel 2009]]
[[File:Barcelona Nou Camp Museum.jpg|thumb|300px|Trofei nel Museo del FC Barcelona, al Camp Nou]]
[[File:UEFA Champions Cup.jpg|thumb|200px|La Coppa dei Campioni vinta nel 1992, con addosso i nastri blaugrana]]
[[File:Copa Catalunya de fútbol.jpg|150px|thumb|Una Coppa di Catalogna vinta dal Barça]]
Qui di seguito si riportano i titoli ufficiali, ovvero riconoscuti da [[UEFA]]<ref name="trofei ufficiali">[http://it.uefa.com/footballeurope/club=50080/competition=1/index.html Profili delle squadre europee: FC Barcelona - uefa.com]</ref> e [[FIFA]].
 
==== Titoli nazionali ====
* '''{{Calciopalm|Campionato spagnolo|19}}'''
:[[Campionato di calcio spagnolo 1928-1929|1928-1929]], ''[[Campionato di calcio spagnolo 1936-1937|1936-1937]]'' ''<small>(non ufficiale)</small>''<ref>{{cita web|url=http://www.as.com/futbol/articulo/barca-estudia-pedir-le-reconozcan/dasftb/20090401dasdasftb_34/Tes|titolo=El Barça estudia pedir que le reconozcan el título de Liga de 1937|editore=as.com|data=01/04/2009}}</ref>, [[Campionato di calcio spagnolo 1944-1945|1944-1945]], [[Campionato di calcio spagnolo 1947-1948|1947-1948]], [[Campionato di calcio spagnolo 1948-1949|1948-1949]], [[Campionato di calcio spagnolo 1951-1952|1951-1952]], [[Campionato di calcio spagnolo 1952-1953|1952-1953]], [[Campionato di calcio spagnolo 1958-1959|1958-1959]], [[Campionato di calcio spagnolo 1959-1960|1959-1960]], [[Campionato di calcio spagnolo 1973-1974|1973-1974]], [[Campionato di calcio spagnolo 1984-1985|1984-1985]], [[Campionato di calcio spagnolo 1990-1991|1990-1991]], [[Campionato di calcio spagnolo 1991-1992|1991-1992]], [[Campionato di calcio spagnolo 1992-1993|1992-1993]], [[Campionato di calcio spagnolo 1993-1994|1993-1994]], [[Campionato di calcio spagnolo 1997-1998|1997-1998]], [[Campionato di calcio spagnolo 1998-1999|1998-1999]], [[Campionato di calcio spagnolo 2004-2005|2004-2005]], [[Campionato di calcio spagnolo 2005-2006|2005-2006]], [[Campionato di calcio spagnolo 2008-2009|2008-2009]]
 
* '''{{Calciopalm|Coppa del Re|25}}''' (record)
:1909-1910, 1911-1912, 1912-1913, 1919-1920, 1921-1922, 1924-1925, 1925-1926, 1927-1928, 1941-1942, 1950-1951, 1951-1952, 1952-1953, 1956-1957, 1958-1959, 1962-1963, 1967-1968, 1970-1971, 1977-1978, 1980-1981, 1982-1983, 1987-1988, 1989-1990, 1996-1997, 1997-1998, [[Coppa del Re 2008-2009|2008-2009]]
 
* '''{{Calciopalm|Coppa della Liga|2}}''' (record)
:1982-1983, 1985-1986
 
* '''{{Calciopalm|Supercoppa di Spagna|8}}''' (record)
:1983, 1991, 1992, 1994, 1996, 2005, 2006, 2009
 
Totale titoli nazionali: '''54'''
 
==== Titoli internazionali ====
* '''{{Calciopalm|Champions League|3|var=cccl}}'''
:[[Coppa dei Campioni 1991-1992|1991-1992]], [[UEFA Champions League 2005-2006|2005-2006]], [[UEFA Champions League 2008-2009|2008-2009]]
 
* '''{{Calciopalm|Coppa delle Coppe|4}}''' (record)
:[[Coppa delle Coppe 1978-1979|1978-1979]], [[Coppa delle Coppe 1981-1982|1981-1982]], [[Coppa delle Coppe 1988-1989|1988-1989]], [[Coppa delle Coppe 1996-1997|1996-1997]]
 
* '''{{Calciopalm|Supercoppa UEFA|3}}'''
:1992, 1997, 2009
 
* '''{{Calciopalm|Coppa del Mondo per club|1}}'''
:[[Coppa del Mondo per club FIFA 2009|2009]]
 
Totale titoli internazionali: '''[[Statistiche dei trofei internazionali di calcio#Ranking per trofei internazionali vinti secondo la confederazione|11]]'''
 
=== Competizioni non ufficiali ===
Qui di seguito si riportano altri titoli importanti vinti dalla società catalana, sebbene non riconoscuti da [[UEFA]]<ref name="trofei ufficiali">[http://it.uefa.com/footballeurope/club=50080/competition=1/index.html Profili delle squadre europee: FC Barcelona - uefa.com]</ref> e [[FIFA]].
 
==== Titoli nazionali ====
* '''{{Calciopalm|Coppa Eva Duarte|4}}''' (record)
:1945, 1948, 1952, 1953
 
==== Titoli internazionali ====
* '''{{Calciopalm|Coppa delle Fiere|3}}''' (record)<ref name=Fiere>La Coppa delle Fiere o Coppa delle Città di Fiera non fu organizzata dalla [[UEFA]], ma da fiere commerciali. Nel [[1971]] si giocò la finale della Coppa dei Campioni delle Fiere tra il Barcelona e la squadra [[Inghilterra|inglese]] del [[Leeds United F.C.|Leeds United]]. La partita era valevole per l'assegnazione in via permanente della Coppa delle Fiere. Dalla stagione [[1971]]-[[1972]] l'UEFA gestì e organizzò la competizione dandole il nome di [[Coppa UEFA]], conferendole il ''rango ufficiale di competizione europea'' [http://it.uefa.com/competitions/uefacup/history/index.html (uefa.com - Storia della Coppa UEFA)].</ref>
:[[Coppa delle Fiere 1955-1958|1955-1958]], [[Coppa delle Fiere 1958-1960|1958-1960]], [[Coppa delle Fiere 1965-1966|1965-1966]]
 
* '''{{Calciopalm|Trofeo della Coppa delle Fiere|1}}'''<ref name=Fiere/>
:1971
 
* '''{{Calciopalm|Coppa Latina|2}}''' (record)
:[[Coppa Latina 1949|1949]], [[Coppa Latina 1952|1952]]
 
* '''{{Calciopalm|Pequeña Copa del Mundo|1}}'''
:1957
 
==== Titoli regionali ====
* '''{{Calciopalm|Campionato catalano|22}}''' (record)
:1901-1902, 1904-1905, 1908-1909, 1909-1910, 1910-1911, 1912-1913, 1915-1916, 1918-1919, 1919-1920, 1920-1921, 1921-1922, 1923-1924, 1924-1925, 1925-1926, 1926-1927, 1927-1928, 1929-1930, 1930-1931, 1931-1932, 1933-1934, 1935-1936, 1937-1938
 
* '''{{Calciopalm|Coppa di Catalogna|6}}''' (record)
:1991, 1993, 2000, 2004, 2005, 2007
 
==== Titoli prestagionali ====
* '''{{Calciopalm|Trofeo Gamper|33}}''' (record)
:1966, 1967, 1968, 1969, 1971, 1973, 1974, 1975, 1976, 1977, 1979, 1980, 1983, 1984, 1985, 1986, 1988, 1990, 1991, 1992, 1995, 1996, 1997, 1998, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2006, 2007, 2008
 
=== Premi individuali dei giocatori ===
[[File:Hristo Stoichkov - Balón de Oro (1994).jpg|thumb|200px|Il Pallone d'oro vinto da [[Hristo Stoičkov]] nel 1994]]
[[File:Samuel Eto'o - 001.jpg|thumb|150px|[[Samuel Eto'o]], [[Pichichi]] [[Campionato di calcio spagnolo 2005-2006|2005-2006]]]]
* '''{{Calciopalm|Trofeo Pichichi|10}}'''
:[[Mariano Martín]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1942-1943|1942-1943]]), [[César Rodríguez Álvarez|César Rodríguez]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1948-1949|1948-1949]]), [[Cayetano Ré]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1964-1965|1964-1965]]), [[Carles Rexach]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1970-1971|1970-1971]]), [[Hans Krankl]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1978-1979|1978-1979]]), [[Quini]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1980-1981|1980-1981]]), [[Quini]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1981-1982|1981-1982]]), [[Romário]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1993-1994|1993-1994]]), [[Ronaldo]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1996-1997|1996-1997]]), [[Samuel Eto'o]] ([[Campionato di calcio spagnolo 2005-2006|2005-2006]])
 
* '''{{Calciopalm|Trofeo Zamora|16}}''' (record)
:[[Juan Zambudio Velasco|Velasco]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1947-1948|1947-1948]]), [[Antoni Ramallets]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1951-1952|1951-1952]]), [[Antoni Ramallets]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1955-1956|1955-1956]]), [[Antoni Ramallets]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1956-1957|1956-1957]]), [[Antoni Ramallets]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1958-1959|1958-1959]]), [[Antoni Ramallets]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1959-1960|1959-1960]]), [[José Manuel Pesudo]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1965-1966|1965-1966]]), [[Salvador Sadurní]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1968-1969|1968-1969]]), [[Miguel Reina]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1972-1973|1972-1973]]), [[Salvador Sadurní]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1973-1974|1973-1974]]), [[Salvador Sadurní]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1974-1975|1974-1975]]), [[Pedro María Artola]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1977-1978|1977-1978]]), [[Javier Urruticoechea|Urruti]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1983-1984|1983-1984]]), [[Andoni Zubizarreta]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1986-1987|1986-1987]]), [[Víctor Valdés]] ([[Campionato di calcio spagnolo 2004-2005|2004-2005]]), [[Víctor Valdés]] ([[Campionato di calcio spagnolo 2008-2009|2008-2009]])
 
* '''{{Calciopalm|Scarpa d'oro|1}}'''
:[[Ronaldo]] ([[Campionato di calcio spagnolo 1996-1997|1996-1997]])
 
* '''{{Calciopalm|Pallone d'oro|7}}'''
:[[Luis Suárez Miramontes|Luis Suárez]] [[Pallone d'oro 1960|1960]], [[Johan Cruijff]] [[Pallone d'oro 1973|1973]], [[Johan Cruijff]] [[Pallone d'oro 1974|1974]], [[Hristo Stoitchkov]] [[Pallone d'oro 1994|1994]], [[Rivaldo]] [[Pallone d'oro 1999|1999]], [[Ronaldinho]] [[Pallone d'oro 2005|2005]], [[Lionel Messi]] [[Pallone d'oro 2009|2009]]
 
* '''{{Calciopalm|FIFA World Player|6}}''' (record)
:[[Romário]] [[FIFA World Player of the Year 1994|1994]], [[Ronaldo]] [[FIFA World Player of the Year 1996|1996]], [[Rivaldo]] [[FIFA World Player of the Year 1999|1999]], [[Ronaldinho]] [[FIFA World Player of the Year 2004|2004]], [[Ronaldinho]] [[FIFA World Player of the Year 2005|2005]], [[Lionel Messi]] [[FIFA World Player of the Year 2009|2009]]
 
* '''{{Calciopalm|Calciatore africano dell'anno|2}}'''
:[[Samuel Eto'o]] 2004, [[Samuel Eto'o]] 2005
 
* '''{{Calciopalm|Trofeo Bravo|3}}''' (record)
:[[Josep Guardiola]] 1992, [[Ronaldo]] 1997, [[Lionel Messi]] 2007
 
=== Altri piazzamenti ===
==== Competizioni ufficiali ====
===== Titoli nazionali =====
* Campionato spagnolo (record)
:secondo posto: [[Campionato di calcio spagnolo 1929-1930|1929-1930]], [[Campionato di calcio spagnolo 1945-1946|1945-1946]], [[Campionato di calcio spagnolo 1953-1954|1953-1954]], [[Campionato di calcio spagnolo 1954-1955|1954-1955]], [[Campionato di calcio spagnolo 1955-1956|1955-1956]], [[Campionato di calcio spagnolo 1961-1962|1961-1962]], [[Campionato di calcio spagnolo 1963-1964|1963-1964]], [[Campionato di calcio spagnolo 1966-1967|1966-1967]], [[Campionato di calcio spagnolo 1967-1968|1967-1968]], [[Campionato di calcio spagnolo 1970-1971|1970-1971]], [[Campionato di calcio spagnolo 1972-1973|1972-1973]], [[Campionato di calcio spagnolo 1975-1976|1975-1976]], [[Campionato di calcio spagnolo 1976-1977|1976-1977]], [[Campionato di calcio spagnolo 1977-1978|1977-1978]], [[Campionato di calcio spagnolo 1981-1982|1981-1982]], [[Campionato di calcio spagnolo 1985-1986|1985-1986]], [[Campionato di calcio spagnolo 1986-1987|1986-1987]], [[Campionato di calcio spagnolo 1988-1989|1988-1989]], [[Campionato di calcio spagnolo 1996-1997|1996-1997]], [[Campionato di calcio spagnolo 1999-2000|1999-2000]], [[Campionato di calcio spagnolo 2003-2004|2003-2004]], [[Campionato di calcio spagnolo 2006-2007|2006-2007]]
 
* Coppa di Spagna
:finalista: 1901-1902, 1918-1919, 1931-1932, 1935-1936, 1953-1954, 1973-1974, 1983-1984, 1985-1986, 1995-1996
 
* Supercoppa di Spagna (record)
:finalista: 1985, 1988, 1990, 1993, 1997, 1998, 1999
 
===== Titoli internazionali =====
* Coppa dei Campioni/Champions League
:finalista: [[Coppa dei Campioni 1960-1961|1960-1961]], [[Coppa dei Campioni 1985-1986|1985-1986]], [[UEFA Champions League 1993-1994|1993-1994]]
 
* Coppa delle Coppe (record)
:finalista: [[Coppa delle Coppe 1968-1969|1968-1969]], [[Coppa delle Coppe 1990-1991|1990-1991]]
 
* Supercoppa UEFA (record)
:finalista: 1979, 1982, 1989, 2006
 
* [[Coppa Intercontinentale]]
:finalista: 1992
 
* Coppa del Mondo per club
:finalista: [[Coppa del Mondo per club FIFA 2006|2006]]
 
==== Competizioni non ufficiali ====
===== Titoli nazionali =====
* Coppa Eva Duarte (record)
:finalista: 1949, 1951
 
===== Titoli internazionali =====
* Coppa delle Fiere
:finalista: [[Coppa delle Fiere 1961-1962|1961-1962]]
 
===== Titoli regionali =====
* Campionato catalano
:secondoposto: 1906-1907, 1907-1908, 1911-1912, 1914-1915, 1922-1923, 1932-1933
 
* Coppa di Catalogna (record)
:finalista: 1996, 1997, 1998, 2001, 2002, 2006, 2008
 
===== Titoli prestagionali =====
* Trofeo Gamper (record)
:finalista: 1981, 1993, 1994, 1995, 2005, 2009
 
== Statistiche ==
<small>''Aggiornamento al [[3 giugno]] [[2008]] alla stagione 2009-2010''</small>
[[File:Bojan Krkić - 003.jpg|thumb|150px|[[Bojan Krkić]] è il più giovane calciatore sceso in campo in una partita della UEFA Champions League. Aveva 17 anni e 22 giorni il [[22 settembre]] 2007, quando subentrò a [[Lionel Messi]] in Barcellona-[[Olympique Lyonnais|Lione]]]]
 
* ''Stagioni nella Liga spagnola'': 79
* ''Miglior piazzamento nella Liga spagnola'': 1º (19 volte)
* ''Peggior piazzamento nella Liga spagnola'': 12º (stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1941-1942|1941-1942]])
* ''Piazzamento storico'': 2º (22 volte)
* ''Partecipazioni alla Coppa del Re'': 94
* ''Partecipazioni alla Coppa della Liga'': 4
* ''Partecipazioni alla Supercoppa di Spagna'': 15
* ''Partecipazioni alla Coppa dei Campioni/UEFA Champions League'': 20
* ''Partecipazioni alla Coppa delle Fiere/Coppa UEFA'': 22
* ''Partecipazioni alla Coppa delle Coppe'': 13
* ''Partecipazioni alla Supercoppa UEFA'': 7
* ''Partecipazioni alla Coppa Intercontinentale/Coppa del Mondo per club'': 3
* ''Migliore vittoria in campionato'': Barcellona - [[Gimnàstic de Tarragona]] 10-1 (stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1949-1950|1949-1950]])
* ''Peggiore sconfitta in campionato'': [[Athletic Club]] - Barcellona 12-1 (stagione [[Campionato di calcio spagnolo 1930-1931|1930-1931]])
* ''Migliore vittoria in Europa'': Barcellona - [[Apollon Limassol]] 8-0 (stagione [[Coppa delle Coppe 1982-1983|1982-1983]])
* ''Peggiore sconfitta in Europa'': [[Associazione Calcio Milan|Milan]] - Barcellona 4-0 (stagione [[UEFA Champions League 1993-1994|1993-1994]])
* ''Maggior numero di vittorie in una stagione'': 28 ([[Campionato di calcio spagnolo 1996-1997|1996-1997]])
* ''Minor numero di sconfitte in una stagione'': 2 ([[Campionato di calcio spagnolo 1984-1985|1984-1985]])
* ''Maggior numero di punti in una stagione'': 90 ([[Campionato di calcio spagnolo 1996-1997|1996-1997]])
* ''Maggior numero di gol in una stagione'': 105 ([[Campionato di calcio spagnolo 2008-2009|2008-2009]])
* ''Maggior numero di vittorie consecutive'': 14 ([[Campionato di calcio spagnolo 2005-2006|2005-2006]])
* ''Maggior numero di partite senza sconfitte'': 26 ([[Campionato di calcio spagnolo 1973-1974|1973-1974]])
* ''Giocatore con più presenze'': [[Migueli]] (548)
* ''Giocatore con più gol segnati'': [[César Rodríguez Álvarez|César Rodríguez]] (235)
* ''Giocatore con più gol segnati in una stagione'': [[Ronaldo]] (34) [[Campionato di calcio spagnolo 1996-1997|1996-1997]]
* ''Giocatore con più trofei vinti'': [[Guillermo Amor]] (17)
* ''Acquisto più costoso'': [[Zlatan Ibrahimović]] - 66,2 milioni di [[euro]] dall'[[Inter]]<ref>Valutazione complessiva: il Barcellona ha pagato 43 milioni di euro più il cartellino di [[Samuel Eto'o]]</ref>
* ''Cessione più costosa'': [[Luís Figo]] - 58,5 milioni di euro al [[Real Madrid]]
* ''Portiere meno battuto'': [[Antoni Ramallets]]
* ''Affluenza media al [[Camp Nou]]'': 65.150 spettatori
* ''Squadra-filiale'': [[Futbol Club Barcelona Atlètic]]
 
=== Primatisti di presenze e gol in campionato ===
<small>''Aggiornamento al [[3 giugno]] [[2009]]''</small>
<div style="float:left; font-size:90%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=#00529F|col2=#FFFFFF|col3=#FFFF00|font-size=120%|titolo=Presenze|contenuto=
* 391 - {{Bandiera|Spagna}} [[Migueli]] (1973-1988)
* 328 - {{Bandiera|Spagna}} [[Carles Rexach]] (1967-1981)
* 318* - {{Bandiera|Spagna}} [[Xavi]] (1998-oggi)
* 311 - {{Bandiera|Spagna}} [[Guillermo Amor]] (1988-1998)
* 301 - {{Bandiera|Spagna}} [[Andoni Zubizarreta]] (1986-1994)
* 299 - {{Bandiera|Spagna}} [[Joan Segarra]] (1950-1964)
* 299 - {{Bandiera|Spagna}} [[Juan Manuel Asensi]] (1970-1981)
* 299* - {{Bandiera|Spagna}} [[Carles Puyol]] (1999-oggi)
* 290 - {{Bandiera|Spagna}} [[Joaquim Rifé]] (1964-1976)
* 288 - {{Bandiera|Spagna}} [[Antoni Ramallets]] (1948-1961)
}}
</div>
<div style="float:left; font-size:90%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:5px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=left|width=50%|border=1px|col1=#00529F|col2=#FFFFFF|col3=#FFFF00|font-size=120%|titolo=Gol|contenuto=
* 195 - {{Bandiera|Spagna}} [[César Rodríguez Álvarez|César Rodríguez]] (1942-1955)
* 131 - {{Bandiera|Ungheria}} [[Ladislao Kubala]] (1950-1961)
* 108 - {{Bandiera|Camerun}} [[Samuel Eto'o]] (2004-2009)
* 97 - {{Bandiera|Spagna}} [[Mariano Martín]] (1940-1948)
* 90 - {{Bandiera|Paesi Bassi}} [[Patrick Kluivert]] (1998-2004)
* 89 - {{Bandiera|Spagna}} [[Estanislao Basora]] (1946-1958)
* 86 - {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Escolà]] (1934-1949)
* 86 - {{Bandiera|Brasile}} [[Rivaldo]] (1997-2002)
* 83 - {{Bandiera|Bulgaria}} [[Hristo Stoičkov]] (1990-1998)
* 81 - {{Bandiera|Spagna}} [[Carles Rexach]] (1965-1981)
}}
</div><br style="clear: left" />
 
== Rosa 2009-2010 ==
[[File:Zlatan Ibrahimovic of FC Barcelona, August 31, 2009.jpg|thumb|180px|[[Zlatan Ibrahimović]] con la prima maglia 2009-2010]]
<small>''Aggiornamento al [[27 luglio]] [[2009]]''</small><ref>{{cita web|url=http://www.fcbarcelona.com/web/english/futbol/temporada_09-10/plantilla/plantilla.html|titolo=FC Barcelona 2009/10|editore=FCBarcelona.cat|accesso=04-08-2009|lingua=en}}</ref>
{{Calciatore in rosa/inizio|col1=#00529F|col2=#FFFF00}}
{{Calciatore in rosa|n°=1|nazione=ESP|nome=[[Víctor Valdés]]|ruolo=P}}
{{Calciatore in rosa|n°=2|nazione=BRA|nome=[[Daniel Alves]]|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|n°=3|nazione=ESP|nome=[[Gerard Piqué]]|ruolo=D}}
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{{Calciatore in rosa|n°=10|nazione=ARG|nome=[[Lionel Messi]]|ruolo=A}}
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{{Calciatore in rosa/medio|col1=#00529F|col2=#FFFF00|stemma=Catalano azulgrana}}
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{{Calciatore in rosa|n°=28|nazione=MEX|nome=[[Jonathan dos Santos]]|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa|n°=32|nazione=ESP|nome=[[Andreu Fontàs]]|ruolo=D}}
{{Calciatore in rosa|n°=34|nazione=ESP|nome=[[Thiago Alcántara]]|ruolo=C}}
{{Calciatore in rosa/fine}}
 
=== Staff tecnico ===
* Direttore sezione calcio: {{Bandiera|Spagna}} [[Aitor Begiristain]]
* Allenatore: {{Bandiera|Spagna}} [[Josep Guardiola]]
* Assistente allenatore: {{Bandiera|Spagna}} [[Tito Vilanova]]
* Allenatore [[portiere (calcio)|portieri]]: {{Bandiera|Spagna}} [[Juan Carlos Unzué]]
* Responsabile della preparazione atletica: {{Bandiera|Spagna}} Lorenzo Buenaventura
* Preparatori atletici: {{Bandiera|Spagna}} Paco Seirul-lo, {{Bandiera|Spagna}} Aureli Altamira, {{Bandiera|Spagna}} Francesc Cos
* Responsabile dell'equipe medica: {{Bandiera|Spagna}} Ramon Canal
* Medici: {{Bandiera|Spagna}} Ricard Pruna, {{Bandiera|Spagna}} Daniel Medina
* Recupero: {{Bandiera|Spagna}} Emili Ricart, {{Bandiera|Spagna}} Juanjo Brau
* Fisioterapisti: {{Bandiera|Spagna}} Jaume Munill, {{Bandiera|Spagna}} David Álvarez
* Direttore giovanili: {{Bandiera|Spagna}} [[José Ramón Alexanko]]
* Allenatore squadra delle riserve: {{Bandiera|Spagna}} [[Luis Enrique]]
 
=== Giocatori in prestito ===
{{Calciatore in rosa/inizio|col1=#00529F|col2=#FFFF00}}||[[File:600px Catalano azulgrana.png|25px]]
{{Calciatore in rosa|n°=|nazione=ESP|nome=[[Alberto Botía]]|ruolo=D|altro=in prestito allo [[Real Sporting de Gijón|Sporting Gijón]]}}
{{Calciatore in rosa|n°=|nazione=BRA|nome=[[Keirrison]]|ruolo=A|altro=in prestito alla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]}}
{{Calciatore in rosa|n°=|nazione=BLR|nome=[[Aljaksandr Hleb]]|ruolo=C|altro=in prestito allo [[Verein für Bewegungsspiele Stuttgart 1893|Stoccarda]]}}
{{Calciatore in rosa|n°=|nazione=URU|nome=[[Martín Cáceres]]|ruolo=D|altro=in prestito alla [[Juventus Football Club|Juventus]]}}
{{Calciatore in rosa|n°=|nazione=ESP|nome=[[Víctor Sánchez Mata|Víctor Sánchez]]|ruolo=D|altro=in prestito alla [[Xerez Club Deportivo|Xerez]]}}
{{Calciatore in rosa|n°=|nazione=BRA|nome=[[Henrique Adriano Buss|Henrique]]|ruolo=D|altro=in prestito alla [[Real Racing Club de Santander|Racing Santander]]}}
{{Calciatore in rosa/fine}}
 
== Rose precedenti ==
{{FC Barcelona storico}}
 
== Altre sezioni sportive ==
Il Futbol Club Barcelona è una società polisportiva che conta dodici altre sezioni oltre a quella calcistica. Da un punto di vista strutturale il club attua una distinzione tra sezioni maschili professionistiche, sezioni maschili non professionistiche e sezioni femminili.
 
=== Sezioni maschili professionistiche ===
Le sezioni maschili professionistiche sono tre: il [[Futbol Club Barcelona Bàsquet|Barcellona della pallacanestro]], il Barcellona della pallamano e il Barcellona dell'hockey su pista. Si tratta delle tre sezioni maggiormente professionistiche e prestigiose. Prendono parte alle competizioni di categoria più elevata in Spagna nelle rispettive discipline sportive, oltre ad essere componenti dell'élite dei club europei per la quantità di trofei continentali vinti. In tutto il FC Barcelona conta, con queste tre sezioni, 24 Coppe d'Europa. Tutte e tre queste squadre hanno sede nel [[Palau Blaugrana]], dove disputano le partite interne.
 
Il Barcellona della pallacanestro è il secondo club cestistico spagnolo per numero di titoli conquistati, nonché una delle compagini più vincenti d'Europa. Visse la sua epoca di gloria tra gli [[Anni 1980|anni ottanta]] e i [[Anni 1990|novanta]], in cui mise in bacheca svariati trofei nazionali e continentali. Nel [[Euroleague Basketball 2002-2003|2002-2003]] conquistò poi l'[[Euroleague Basketball|Eurolega]] prevalendo nella fase finale disputata proprio a Barcellona.
La sezione di pallamano del Barcellona, costituita nel [[1942]], è quella che ha dato più successi al club. Compagine più titolata a livello spagnolo ed europeo, assomma 7 [[Titolo europeo|Coppe d'Europa]], l'ultima delle quali sollevata nel [[2005]]. L'attuale direttore tecnico è Xesco Espar. Anche la sezione di hockey su pista del Barcellona fu creata nel 1942 ed è reputata la migliore squadra del mondo nella sua disciplina, anche perché può vantare il primato di titoli europei (17). Il direttore tecnico attuale è Quim Paüls.
 
==== Pallacanestro ====
{{vedi anche|Futbol Club Barcelona Bàsquet}}
[[File:NokiaArena.jpg|thumb|left|300px|il FC Barcelona durante una partita di basket]]
La [[Futbol Club Barcelona Bàsquet|sezione cestistica del FC Barcelona]] è uno delle compagini di pallacanestro più prestigiose in Spagna ed in Europa. Fondata nel [[1926]], all'inizio ebbe qualche difficoltà e non vinse nessun trofeo, ma negli [[anni 1940]] si affermò a livello nazionale, vincendo sei ''Coppe del Generalísimo''. A cavallo degli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]] conobbe un periodo di sbandamento anche a livello scietario, tanto che retrocesse in seconda divisione. Dagli [[anni 1970|anni settanta]] iniziò il rilancio, dato ottenne diversi buoni piazzamenti nel campionato spagnolo ed in [[Coppa Korać]]. A partire dagli [[anni 1980|anni ottanta]] vi furono tre decenni di trionfi per la squadra, che vinse parecchi titoli della [[Liga ACB]] e delle competizioni europee e che culminarono con la conquista dell'Eurolega nel 2003.
 
=== Sezioni maschili non professionistiche ===
Le sezioni maschili dilettantistiche coprono nove discipline: atletica, pattinaggio, calcio a 5, hockey su ghiaccio, [[baseball]], pallavolo, rugby e [[ciclismo]]. Il direttore delle sezioni non professionistiche è l'ex giocatore di hockey su pista argentino Gaby Cairo.
 
La sezione di atletica fu la seconda ad essere formata, dopo quella calcistica. Fondata ufficialmente nel [[1915]], in realtà esisteva a livello ufficioso già dal [[1900]], come confermano alcune cronache dell'epoca. La squadra maschile di atletica del FC Barcelona è una delle migliori della spagna per numero di titoli conseguiti, in campo nazionale e internazionale. Nel suo palmarès spiccano 30 campionati di Spagna per club in diverse modalità. Tra i giocatori celebri si ricordano le medaglie d'oro olimpiche José Manuel Abascal e Javier García-Chico, e i campioni di Spagna Gregorio Rojo, Antonio Corgos, Javier Moracho e Colomán Trabado.
 
[[File:Pista de Gel FC Barcelona.JPG|thumb|right|300px|La ''Pista de Gel'', dove gioca il Barcellona dell'hockey su ghiaccio]]
La sezione rugbistica del FC Barcelona è una delle più antiche del club, avendo visto la luce nel [[1924]]. Gioca le partite interne nella ''Ciutat Esportiva del F.C. Barcelona''. La squadra seniores A ha giocato nel 2006-2007 nella División de Honor spagnola dopo il raggiungimento di un accordo di fusione con l'USAP Barcelona, occupando il posto di quest'ultima formazione nella massima categoria del rugby nazionale. Si tratta di uno dei club più vincenti d'Europa considerati i molti successi ottenuti tra gli [[Anni 1940|anni quaranta]] e [[Anni 1960|sessanta]]. Tra questi figurano 15 campionati di Spagna, 2 titoli di Liga spagnola e una Supercoppa di Spagna.
 
Nel [[1941]] il club creò una sezione di baseball che, malgrado la scarsa notorietà, non ha mai smesso di esistere. Comprende squadre maschili in tutte le categorie, dai principianti ai seniores, i quali hanno il proprio campo di gioco nello Stadio Pérez de Rozas, situato sul monte [[Montjuic]] di Barcellona. La squadra seniores compete nella categoria più alta del baseball spagnolo, la División de Honor.
 
Altre sezioni non professionistiche del Futbol Club Barcelona sono:
* ''Pallacanestro nella Silla de Ruedas'': FC Barcelona-Institut Guttman.
* ''Calcio a 5'': [[FC Barcelona Futsal]]'': creata nel [[1978]] e militante nella División de Honor. Campo di gioco: Palau Blaugrana.
* ''Hockey su ghiaccio'': creata nel [[1972]]. Campo di gioco: Palau de Gel.
* ''Hockey su erba'': creata nella stagione [[1923]]-[[1924]] e militante nella División de Honor A.
* ''[[Pattinaggio artistico su ghiaccio]]'': creata il [[25 gennaio]] 1972.
 
==== Calcio a 5 ====
{{Vedi anche|Futbol Club Barcelona Futsal}}
Costituita nel [[1984]], la squadra di calcio a 5 del FC Barcelona ha conquistato, al termine della stagione 2005-2006, l'accesso alla Division de Honór della [[Liga Nacional de Fútbol Sala]].
 
=== Sezioni femminili ===
Considerate la crescente partecipazione delle donne e la progressiva professionalizzazione dello sport, il FC Barcelona ha promosso la costituzione di molte squadre femminili. Le più importanti sono quella calcistica, quella cestistica, quella atletica e quella di pattinaggio artistico.
 
La squadra di calcio femminile gioca nella ''Superliga Femenina'', la massima categoria del calcio spagnolo. Beneficiò di un'effimera popolarità nella stagione 2004-2005 in seguito all'acquisto della giocatrice messicana Maribel Domínguez<ref>{{es}} [http://www.20minutos.es/noticia/4258/0/el/otro/duelo/ El Universal - Deslumbra Marigol a prensa española (14 febbraio 2005)]</ref>. L'unico titolo vinto è la ''Copa de la Reina de Fútbol'' del [[1994]]. La squadra di pallacanestro femminile in precedenza era chiamata UB-Barça, essendo il risultato dell'unione tra il FC Barcelona e l'Università di barcellona. Militava nella Liga spagnola di pallacanestro femminile, che conquistò in due occasioni.
 
La squadra di atletica femminile disputa la División de Honor, primo livello dell'atletica nazionale. Tra gli atleti di spicco oggi figurano le nazionali spagnole Montse Mas, specialista negli 800 metri piani, e Rosa Morató, campionessa d'Europa di cross nel 2005. Della squadra faceva parte fino al 2006 la [[Marcia (atletica)|marciatrice]] María Vasco, medaglia di bronzo ai [[Giochi olimpici di Sydney]] [[2000]].
 
La squadra di pattinaggio artistico femminile fu fondata, come quella maschile, il [[25 gennaio]] 1972, in concomitanza con l'inaugurazione del Palau de Gel, la pista di ghiaccio annessa al Palau Blaugrana, sede della squadra. La compagine ha dato al Barcellona molte soddisfazioni, come i 10 titoli di campione di Spagan per club. Una delle figure di spicco della sezione fu Marta Andrade, ritenuta la migliore pattinatrice artistica spagnola e finalista ai [[Giochi olimpici invernali]] di {{OI||1994}} e {{OI||1998}}.
 
=== Sezioni scomparse ===
Oltre alle sezioni menzionate, nel corso della sua storia il Barcellona ha visto competere proprie formazioni in altre otto discipline sportive. Tali formazioni si sono poi sciolte per motivi di svariata natura.
 
Dal [[1924]] al [[1928]] il club aveva una squadra di [[lotta greco-romana]] il cui leader era il campione olimpico Emili Ardèvol. Un altro lottatore celebre del Barcellona fu Joaquín Blume, membro della sezione di [[ginnastica]], attiva dal [[1957]] al [[1976]]. Il Barça ebbe anche sezioni di [[tennis]] ([[1926]]-[[1936]]), [[nuoto]] ([[1942]]), pattinaggio artistico su cemento ([[1952]]-[[1956]]) e [[jūdō]] ([[1961]]-[[1976]]).
 
Le ultime sezioni scomparse sono state quella di [[football americano]] e quella di ciclismo. La prima fece parte del club dal [[2001]] al [[2003]] in virtù dell'integrazione con i Barcelona Dragons, squadra che gareggiò nella divisione europea della [[National Football League|NFL]]. La seconda, ricomparsa nel [[2004]], fu chiusa alla fine del [[2006]] prima del fallimento di un accordo sulle modalità di direzione del ciclismo da parte delle diverse federazionii internazionali.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* Jaume Sobrequés Callicó. ''FC Barcelona, cien años de historia''. Edi-Liber Editorial, 1998. ISBN 84-7589-040-7.
* Ramon Barnils ''et al.'' ''Historia crítica del Futbol Club Barcelona: 1899-1999''. Editorial Empuries, 1999. ISBN 84-7596-618-7.
* Rossend Calvet Mata. ''Historia del Fútbol Club Barcelona''. Editorial Hispano Europea, 1978. ISBN 84-255-0496-1.
* David Salinas. ''El Barça en Europa, 50 años: 1955-2005''. Editorial Meteora, 2005. ISBN 84-95623-40-4.
* Jimmy Burns. ''Barça, la pasión de un pueblo''. Anagrama-Empuries, 1999. ISBN 84-7596-669-1.
* Pere Ferreres. ''Cien años azulgrana''. El País-Aguilar, 1998. ISBN 84-03-59499-2.
* Jordi Finestreres. ''Mitos del Barça''. Angle Editorial, 2005. ISBN 84-96521-03-6.
* Carles Santacana i Torres. ''El Barça y el franquismo''. Editorial Mina, 2005. ISBN 84-96499-29-4.
* Jordi Badia. ''Crònica del nuñisme''. Editorial Portic, 2003. ISBN 84-7306-833-5.
* Josep Mussons. ''El Barça vist per dins''. Pagès Editors, 2003. ISBN 84-9779-095-2.
* Antoni Bassas. ''A un pam de la glòria''. Edicions de La Magrana, 1994. ISBN 84-7410-774-1.
* Manuel Ibáñez Escofet. ''Parlem del Barça''. Edicions La Campana, 1991. ISBN 84-86491-53-3.
* Jaume Miserachs e Joan Domènech. ''Los secretos del Barça''. El Mundo Deportivo, 1996.
* Josep Abril e Pere Cullell. ''La balada de Wembley''. Edicions La Campana, 1994. ISBN 84-88791-05-4.
* Josep María Casanovas ''et al.'' ''Barça campeón''. Diario Sport, 1995. ISBN 84-398-3622-8.
* Josep M Solé i Sabaté, Carles Llorenç Vila e Antoni Strubell i Trueta. ''Sunyol, l'altre president afusellat''. Pages editors, 1996. ISBN 84-7935-345-7
* Josep María Casanovas ''et al.'' ''Fábrica de campeones''. Diario Sport, 1996.
* Josep Mª Solé i Sabaté. ''El Barça a la postguerra''. Barcanova Esports, 1998. ISBN 84-95184-06-0.
* Josep Mª Solé i Sabaté e Jordi Finestres. ''El Barça en guerra (1936-1939)''. Angle Editorial, 2006. ISBN 84-96521-18-4.
* Santiago Codina. ''Els presidents del Barça''. Editorial Barcanova, La Col•lecció del Centenari, 1998. ISBN 84-95184-60-5.
* Robert Hughes. ''Barcellona l'incantatrice'' (p. 135). Traduzione di Maurizio Migliaccio. Feltrinelli Editore, 2005. ISBN 88-7108-199-4
* AA.VV. ''Barcellona e Catalogna'' (p. 123). Touring Editore, 2003. ISBN 88-365-2790-6
* Manuel Vázquez Montalbán. ''Il centravanti è stato assassinato verso sera''. Traduzione di H. Lyria. Feltrinelli Editore, 2003. ISBN 88-07-81249-5
 
== Voci correlate ==
* [[Cronistoria del Futbol Club Barcelona]]
* [[Futbol Club Barcelona Atlètic]]
* [[Futbol Club Barcelona Bàsquet]]
* [[Futbol Club Barcelona Futsal]]
* [[Club Voleibol Barcelona]]
* [[Camp Nou]]
* [[Camp de Les Corts]]
* [[Mini Estadi]]
* [[La Masia]]
* [[Ciutat Esportiva Joan Gamper]]
* [[Palau Blaugrana]]
 
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