Sacro e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 giugno 29: differenze tra le pagine

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[[File:Forum inscription.jpg|thumb|Il cippo del [[Lapis Niger]] con l'iscrizione [[bustrofedica]] (sono quattro lati riportati su un piano unico). In questo reperto archeologico compare per la prima volta il termine ''sakros'' (sacro).]]
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[[File:Lapis niger (schema).jpg|thumb|Schema dell'iscrizione del [[Lapis Niger]]. Da notare il termine ''sakros'' alla seconda riga.]]
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'''Sacro''' è un termine [[Storia delle religioni|storico religioso]], [[fenomenologia della religione|fenomenologico religioso]] e [[antropologia|antropologico]] che indica una categoria di attributi e realtà che si aggiungono o significano ulteriormente il reale ordinariamente percepito e indicato come [[profano]]. L'esperienza del "sacro" è al cuore di tutte le [[religioni]]<ref>Julien Ries. ''Le vie della semantica storica''. In ''Opera omnia'' vol.II. Milano, Jaca Book, 2007, pag.28.</ref>.
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{{Citazione|Il ''sacro'' è un elemento della ''struttura'' della coscienza e non un momento della storia della coscienza. L'esperienza del ''sacro'' è indissolubilmente legata allo sforzo compiuto dall'uomo per costruire un mondo che abbia un significato. Le [[ierofanie]] e i simboli religiosi costituiscono un linguaggio preriflessivo. Trattandosi di un linguaggio specifico, ''sui generis'', esso necessita di un'[[ermeneutica]] propria. |[[Mircea Eliade]], ''Discorso pronunciato al Congresso di [[Storia delle religioni]] di Boston il 24 giugno [[1968]]''<ref>''Fragments d'un Journal 1945-1969'', Parigi, Gallimard 1973, p. 555: tr. it. ''Giornale'', Torino, Boringhieri, 1976.</ref>.}}
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==Storia e origine del termine==
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Il termine italiano "sacro" deriva dal termine [[latino arcaico]] ''sakros'', rinvenuto sul ''[[Lapis Niger]]'', sito archeologico romano risalente al [[VI secolo a.C.]]<ref>Così [[Julien Ries]] in ''Saggio di definizione del sacro''. ''Opera Omnia''. Vol. II. Milano, Jaca Book, 2007, pag.3: «Sul ''Lapis Niger'', scoperto a Roma nel 1899 vicino al Comitium, 20 metri prima dell'Arco di Trionfo di Settimio Severo, nel luogo che si dice sia la tomba di Romolo, risalente all'epoca dei re, figura la parola ''sakros'': da questa parola deriverà tutta la terminologia relativa alla sfera del sacro.»</ref> e, in un significato successivo, indica anche ciò che è dedicato ad una [[divinità]], ed al suo relativo [[culto]].
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La radice di ''sakros'' è, a sua volta, il radicale [[lingua indoeuropea|indoeuropeo]] ''*sak'', ''*sag'', col significato di ''avvincere'', ''aderire'', o ''sac-ate'', col significato di ''seguire'', o ''sap-ati'', col significato di ''onorare'', sempre sottintendendo una [[divinità]], a tal punto che negli antichi testi [[Ṛgveda]] può anche diventare sinonimo di ''adorare''<ref>https://www.etimo.it/?term=sacro</ref>. Anche per i popoli dell'[[Europa centrale il termine era strettamente legato alla spiritualità ed alla relativa alla [[Salvezza (Bibbia)|salvezza dell'anima]], indicandola come ''Heil'', da cui deriva il termine [[lingue germaniche|germanico]] e [[lingua olandese|olandese]] ''Heilig'', il [[Lingua danese|danese]] ''hellige'', l'[[lingua inglese|inglese]] ''holy'' etc.<br/>
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Il rapporto del termine con la [[religione]] si esese poi anche per divinità maligne come, ad esempio, è avvenuto nel termine [[lingua latina|latino]] ''ex-sacrabilis'', ''ex-secrabilis'', ovvero ''per il sacro'', dove invece il relativo termine "esecrabile" vuol dire invece ''cattivo'', ''ripugnante''. Il termine ''sakros'', corrisponde all'[[lingua ittita|ittita]] ''saklai'' e al [[lingua gotica|gotico]] ''sakan''<ref>''Saggio di definizione del sacro'', ''Op.cit.''</ref>. Gli [[Antica Grecia|antichi Greci]] invece, usavano distinguere il termine [[Lingua greca antica|greco antico]] ''agios'' per indicare qualcosa di ''inviolabile'', non accessibile ai comuni mortali (tradotto in latino come latino ''santcus'', ''santo'') dal termine ''[[Hierón|hieron]]'', a indicare propriamente la potenza divina in sé, come ad esempio la costruzione di un [[Tempio]] dedicato alla divinità. In antichità quindi, il significato veniva applicato a tutti i rituali religiosi annessi, dove spesso esistevano le cosiddette [[Sacrificio|vittime "sacrificali"]] e dove è probabile derivi anche il termine osso "[[osso sacro|sacro]]", indicando tradizionalmente in questo <ref>https://www.lettera43.it/it/comefare/curiosita/2017/01/30/perche-si-chiama-osso-sacro/6820/</ref> la parte anatomica più gradita agli [[Dio|dei]].
 
Il termine si estese ancora, in termini più generici, ad indicare qualcosa a cui è stata conferita una oggettiva validità, ovvero che acquisisce il dato di fatto reale, suo fondamento e conforme al cosmo<ref>''Saggio di definizione del sacro'', in ''Grande dizionario delle Religioni'' (a cura di P. Poupard). Assisi, Cittadella-Piemme, 1990 pagg. 1847-1856</ref>. Da qui anche il termine, sempre [[lingua latina|latino]], di ''sancire'', evidenziato in [[legge|leggi]] o accordi. Seguendo questo insieme di significati, il ''sakros'' sancisce una alterità, ovvero un essere "altro" e "diverso" rispetto all'ordinario, al comune, al [[profano]]<ref>''Saggio di definizione del sacro'', ''Op.cit.''.</ref>. In significati ancor più recenti e popolari, il termine ''sacra'', da cui deriva l'analogo "''sagra''", fu applicato a indicare non più una costruzione, una festa tradizionale o un rituale strettamente legato ad un culto devozionale-[[religione|religioso]], bensì legato a una qualsiasi generica commemorazione (ad es. la [[primavera]], il raccolto, [[Prodotti dell'agricoltura|frutti e prodotti agroalimentari]], etc.).
{{vedi anche|Sagra (festa)}}
 
== Il ''sacro'' negli studi contemporanei ==
[[File:RudolfOtto.jpg|upright=0.7|thumb|[[Rudolf Otto]] (1896-1937), fu tra i primi studiosi della dimensione del "sacro".]]
[[File:Nathan Soderblom.jpg|upright=0.7|thumb|[[Nathan Söderblom]] (1866-1931), considerò il "sacro" alla base di ogni religione.]]
[[File:Mircea Eliade.JPG|upright=0.7|thumb|Ritratto di [[Mircea Eliade]] (1907-1986, particolare di un ritratto pubblicato su un francobollo moldavo).]]
[[Marcel Mauss]] (1872-1950) ed [[Henri Hubert]] (1872-1927), autori dell<nowiki>'</nowiki>''Essai sur la nature et la fonction du sacrifice'' (1897),<ref>trad. it.: ''Saggio sul sacrificio'' Brescia, Morcelliana, 2002.</ref> sono tra i primi studiosi ad indagare la dimensione del "sacro" che, a detta di questi, si manifesta nel "[[sacrificio]]" il quale, per mezzo della vittima, permette agli esecutori dello stesso, i "sacerdoti", di passare dal piano del "profano" al piano del "sacro".
 
Nel successivo ''Saggio su una teoria generale della magia'' (1902),<ref>tr. it. ''Teoria generale della magia e altri saggi'', Torino, Einaudi 1965.</ref> [[Marcel Mauss]] individua nel ''[[mana]]'' un concetto più generale che comprende sia il sacro che la [[religione]], ma anche la [[magia]].
 
[[Émile Durkheim]] (1858-1917) nell'opera ''Les Formes élémentaires de la vie religieuse'' (1912)<ref>tr. it. ''Le forme elementari della vita religiosa'', Milano, Edizioni di comunità 1971.</ref> riprende i lavori di Mauss, ma aggiunge altri strumenti come "rottura di livello" per provocare il passaggio dal profano al sacro. Quindi non solo il "sacrificio" ma anche altri [[rito|riti]] cultuali e di [[iniziazione]] consentono l'ingresso nel "sacro". Peraltro per Durkheim, il quale basava il suo studio su ricerche etnografiche condotte in [[Australia]], l'esperienza religiosa consente ad un gruppo umano di avere esperienza di sé.
 
Ma è con [[Rudolf Otto]] (1896-1937) che la dimensione del "sacro" acquisisce un peculiare ambito di ricerca. Nella sua opera ''Das Heilige'' (1917),<ref>''[[Il Sacro]]'', Brescia, Morcelliana, 2011.</ref> Otto analizza l'esperienza umana del "sacro" e la qualifica come terrificante e irrazionale; una esperienza indicata come ''mysterium tremendum'' davanti ad una "realtà" a cui viene attribuita una schiacciante superiorità e potenza. Ma anche una realtà dotata di ''mysterium fascinans'' in cui può realizzarsi la pienezza dell'essere. Otto identifica queste esperienze come "[[numinoso|numinose]]" (esperienze del divino), di fronte al quale l'uomo si sente annichilito. Esse vengono ritenute [[totalmente Altro|al di là dell'umano e persino del cosmico]]. La peculiarità del "sacro" è, per Otto, riconducibile alla sua impossibilità ad essere spiegato o ricondotto ad un linguaggio pertinente per altri oggetti di ricerca.
 
Lo [[storico delle religioni]] svedese [[Nathan Söderblom]] (1866-1931) in ''The Nature of Revelation'' (1931)<ref>New York, Oxford University Press.</ref> è il primo a coniugare strettamente il termine "sacro" con quello di "religione":
{{q|Sacro è la parola fondamentale in campo religioso; è ancora più importante della nozione di Dio. Una religione può realmente esistere senza una concezione precisa della divinità, ma non esiste alcuna religione reale senza la distinzione tra sacro e profano<ref>J. Hastings. ''Holiness'' in ''Encyclopedia of Religion and Ethics'', Vol.VI. Edinburgh, Clark, 1913, pag. 731-41.</ref>}}
 
Uno dei primi studiosi della [[Fenomenologia della religione]], [[Gerardus van der Leeuw]] (1890-1950), autore di ''Phanomenologie der Religion'', (1933),<ref>tr. it. ''Fenomenologia della religione'', Torino, Boringhieri 1960.</ref> ribadisce la peculiarità dell'ambito della ricerca [[fenomenologia|fenomenologica]] della religione individuando i temi ricorrenti nella storia e nelle differenti religioni attraverso il presentarsi di strutture e forme tipiche come riti e credenze. A tal proposito van der Leeuw conia l'espressione di ''[[homo religiosus]]'' per indicare quell'uomo che ha una condotta specifica in relazione con il "sacro".
 
[[Mircea Eliade]] (1907-1986) in ''Le Sacré et le profane'' (1956)<ref>tr. it. ''[[Il sacro e il profano]]'', Torino, Bollati Boringhieri 2006. Il libro fu redatto da Eliade in francese ma fu pubblicato per la prima volta nel 1957 in tedesco nella collana ''Rowohlts Deutsche Enzykläpdie'' diretta da [[Ernesto Grassi (filosofo)|Ernesto Grassi]] con il titolo ''Das Heilige und das Profane''.</ref>), suggerisce al riguardo del "sacro" il termine "[[ierofania]]" inteso come "qualcosa di sacro ci si mostra". Per Eliade la [[storia delle religioni]], dalla preistoria ad oggi, è costituita dall'accumularsi di "ierofanie" ovvero dalla manifestazione di realtà "sacre". Il "sacro" non ha nulla a che fare con il nostro mondo, il "profano". Per Eliade tutto il mondo fisico può essere assunto nella cultura umana, soprattutto arcaica, al rango di sacro. La pietra o l'albero possono essere investiti della potenza del sacro senza perdere le loro caratteristiche fisiche, "profane". Essendo "potenza" per le culture arcaiche il "sacro" assurge a massima realtà e risulta saturo d'essere. Per Eliade il Cosmo desacralizzato, ovvero considerato del tutto privo di quella potenza, è una scoperta recente dell'umanità. L'uomo moderno quindi, per Eliade, ha difficoltà a comprendere il rapporto dell'uomo arcaico con la "sacralità". "Sacro" e "profano" sono due modi di essere completamente diversi. Per l'uomo arcaico, ad esempio, molti atti del tutto fisiologici ("profani") per l'uomo moderno sono investiti di sacralità: l'alimentazione, la sessualità, ''etc.''
{{Citazione| Ogni rito, ogni mito, ogni credenza, ogni figura divina riflette l’esperienza del sacro, e di conseguenza implica le nozioni di essere, di significato, di verità. […] Il “sacro” è insomma un elemento nella struttura della coscienza, e non è uno stadio nella storia della coscienza stessa. Ai livelli più arcaici di cultura vivere da essere umano è in sé e per sé un atto religioso, poiché l’alimentazione, la vita sessuale e il lavoro hanno valore sacrale. In altre parole, essere – o piuttosto divenire – un uomo significa essere “religioso” . | [[Mircea Eliade]]. ''Storia delle credenze e delle idee religiose'' vol. I. Sansoni, 1999, pag.7}}
L'uomo che vive l'esperienza del "sacro" viene indicato anche da Eliade come ''[[homo religiosus]]''. Mircea Eliade<ref>[[Mircea Eliade]]. ''Trattato di storia delle religioni''. Torino, Boringhieri, 1984, pag. 19 e segg.</ref>, inoltre, rileva come la dimensione del sacro, separato dal profano, abbia diverse analogie con il termine ''[[tabù|tabú]]'', presente nelle lingue della [[Polinesia]] e adottato precedentemente da diversi [[Etnografia|etnografi]]<ref>Ad esempio: [[James Frazer]] (1854-1941), [[Hutton Webster]] (1875-1955) e [[Arnold van Gennep]] (1873-1957).</ref>.
 
Mircea Eliade sottolinea che la religione non deve essere interpretata solo come «la credenza nella divinità», ma come «esperienza del sacro». Eliade analizza la dialettica del sacro.<ref>(en) Thomas J. J. Altizer, ''Mircea Eliade and the Dialectic of the Sacred'', Westminster Press, Philadelphia 1968. ISBN 978-083-7171-96-8</ref> Il sacro è presentato in relazione al profano.<ref>Mircea Eliade, ''Il sacro e il profano'', Bollati Boringhieri, Torino 2006.</ref> Il rapporto tra il sacro e il profano non è di opposizione, ma di complementarità, come il profano è visto come [[ierofania]].<ref>(ro) Mircea Itu, ''Mircea Eliade'', Editura Fundaţiei România de Mâine, Bucarest 2006, pagina 35. ISBN 973-725-715-4</ref>
 
==Il ''sacro'' nella Storia e nelle culture religiose==
 
=== Il ''sacro'' tra il [[Paleolitico]] e il [[Neolitico]] ===
{{Vedi anche|Sacro (religioni preistoriche)}}
 
=== Il ''sacro'' nel mondo dei [[Sumeri]] ===
{{Vedi anche|Sacro (Sumeri)}}
 
===Il ''sacro'' nel mondo degli [[Egizi]]===
{{Vedi anche|Sacro (Egizi)}}
 
=== Il ''sacro'' nel mondo degli [[Ittiti]] ===
{{Vedi anche|Sacro (Ittiti)}}
 
=== Il ''sacro'' nel mondo dei [[Babilonesi]] ===
{{vedi anche|Sacro (Babilonesi)}}
 
===Il ''sacro'' nell'[[Iran]] antico e nell'[[Avestā]]===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nel mondo ebraico===
{{vedi anche|Qedushah}}
 
===Il ''sacro'' nel mondo greco===
{{vedi anche|Sacro (Greci)}}
 
===Il ''sacro'' nel mondo celtico===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nel mondo romano===
{{vedi anche|Sacro (Romani)}}
 
===Il ''sacro'' nel mondo germanico===
{{Vedi anche|Sacro (Germani)}}
 
===Il ''sacro'' nel mondo slavo===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nel mondo baltico===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nel [[Cristianesimo]]===
{{Vedi anche|Sacro (Cristianesimo)}}
 
=== Il ''sacro'' nell'[[Islam]] ===
{{Vedi anche|Sacro (Islam)}}
 
===Il ''sacro'' nel [[Vedismo]], nel [[Brahmanesimo]] e nell'[[Induismo]]===
{{...}}
 
=== Il ''sacro'' nel [[Buddhismo]] ===
{{Vedi anche|Sacro (Buddhismo)}}
 
===Il ''sacro'' nel [[Giainismo]]===
{{...}}
 
=== Il ''sacro'' nel [[Daoismo]] ===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nel [[Confucianesimo]]===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nello [[Shintoismo]]===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nelle credenze religiose africane===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nelle credenze religiose delle Americhe===
{{...}}
 
===Il ''sacro'' nei popoli autoctoni dell'Oceania===
{{...}}
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
*[[Georges Bataille]], ''Teoria della religione'', SE, Milano 1995.
*[[Roger Caillois]], ''L'uomo e il sacro'', Torino, Bollati Boringhieri, 2001.
*[[Alfonso Maria di Nola]], ''Sacro e profano'', in ''Enciclopedia delle religioni'', Firenze, 1973, vol. V, pp.&nbsp;678–710
*[[Mircea Eliade]], ''Il sacro e il profano'', Torino, Bollati Boringhieri, 2006.
*[[Rudolf Otto]], ''Il sacro. Sull'irrazionale nell'idea del divino e il suo rapporto con il razionale'', Brescia, Morcelliana, 2010.
*[[Mario Perniola]], ''Più che sacro, più che profano'', Milano, Mimesis, 2011, ISBN 978-88-5750-207-6.
*[[Julien Ries]] e Lawrence E. Sullivan (a cura di), ''Trattato di Antropologia del Sacro'', Milano, Jaca Book, 1989-2009 (10 volumi).
 
==Voci correlate==
*[[Fenomenologia della religione]]
*[[Storia delle religioni]]
*[[Homo religiosus]]
*[[Sacrificio]]
*[[Credo religioso]]
*[[Ierofania]]
*[[Mana]]
*[[Profano]]
*[[Rito]]
*[[Mircea Eliade]]
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|q|q_preposizione=sul|q_etichetta=sacro}}
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/sacro_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/ Il Sacro] di Giovanni Filoramo (Enciclopedia delle scienze sociali)
* {{cita web|http://www.rivistazetesis.it/Sacer.htm|Etimologia del termine "sacro"}}
* {{en}} [http://www.encyclopedia.com/environment/encyclopedias-almanacs-transcripts-and-maps/sacred-and-profane The Sacred and the Profane] di Carsten Colpe (Encyclopedia of Religion)
* {{en}} [http://www.nobeliefs.com/beliefs.htm Think without Beliefs] Does rational thinking require the adherence to beliefs at all?
* {{en}} [http://ajburger.homestead.com/ethics.html Ethics of Belief] Classic WK Clifford essay that belief by its nature is unethical, with counterpoint by William James.
* {{fr}}[http://jeannicod.ccsd.cnrs.fr/docs/00/05/34/31/HTML/index.html Sommes-nous responsables de nos croyances ?] par Pascal Engel
* {{de}} [http://www.theologie-systematisch.de/spiritualitaet/heilig.htm Bibliografia sul Sacro]
* {{Thesaurus BNCF}}
 
[[Categoria:Concetti religiosi]]
[[Categoria:Antropologia religiosa]]
[[Categoria:Religione]]