Francesco II di Francia e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 1: differenze tra le pagine

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{{Monarca
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|nome = Francesco II
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|immagine = FrancoisII.jpg
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|legenda = Francesco II di Francia
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|titolo = [[Elenco di monarchi francesi|Re di Francia]] e [[Consorti dei sovrani di Scozia|re consorte di Scozia]]
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|regno = 10 luglio [[1559]] - 5 dicembre [[1560]]
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|incoronazione = 21 settembre [[1559]], [[Reims]]
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|predecessore = [[Enrico II di Francia]]
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|successore = [[Carlo IX di Francia]]
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|nome completo = Francesco di Francia
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|altrititoli = Duca di Bretagna<br />Delfino di Francia
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|data di nascita = 19 gennaio [[1544]]
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|luogo di nascita = [[Castello di Fontainebleau]]
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|data di morte = 5 dicembre [[1560]]
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|luogo di morte = [[Orléans]]
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|luogo di sepoltura = [[Basilica di Saint-Denis]], [[Francia]].
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|casa reale = [[Dinastia Valois-Angoulême|Valois-Angoulême]]
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|dinastia = [[Capetingi]]
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|padre = [[Enrico II di Francia]]
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|madre = [[Caterina de' Medici]]
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|consorte = [[Maria Stuarda]], regina di Scozia
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{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 1 |voce = Fárbauti |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 luglio 1 |durata = un giorno |multipla = }}
{{Bio
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Stop}}
|Nome = Francesco II di
|Cognome = Valois
|ForzaOrdinamento = Francesco 02 di Francia
|Sesso = M
|LuogoNascita = Fontainebleau
|GiornoMeseNascita = 19 gennaio
|AnnoNascita = 1544
|LuogoMorte = Orléans
|GiornoMeseMorte = 5 dicembre
|AnnoMorte = 1560
|Attività =
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato [[Lista dei monarchi francesi|re di Francia]] (dal [[1559]] al [[1560]]) e [[Consorti dei sovrani di Scozia|re consorte di Scozia]] (dal [[1558]] al [[1560]]) come primo marito della regina [[Maria Stuarda|Maria Stuart]]
}}
== Due regni, una corona ==
 
Appartenente al ramo dei [[dinastia Valois-Angoulême|Valois-Angoulême]] della dinastia dei [[Capetingi]], Francesco nacque da [[Enrico II di Francia|Enrico]], [[duca d'Orléans]] e futuro re di Francia, e dall'italiana [[Caterina de' Medici]].
 
Primogenito lungamente atteso, nacque ben undici anni dopo il matrimonio dei suoi genitori, quando oramai il padre era divenuto l'erede ufficiale al trono di Francia, il [[Delfino (onorificenza)|delfino]], a seguito della morte del fratello maggiore, [[Francesco di Valois|Francesco]]. Venne battezzato il 10 febbraio e gli venne imposto il nome del nonno, [[Francesco I di Francia]], che aveva voluto presenziare personalmente alla nascita e gli fece da padrino insieme a [[papa Paolo III]]. Sua madrina fu invece la prozia [[Margherita d'Angoulême]]. In quella stessa occasione Francesco venne investito della carica di cavaliere. Trascorse i primi anni al [[Castello di Saint-Germain-en-Laye]]. A soli due anni fu nominato governatore della [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]] e l'anno seguente, in seguito alla morte del nonno divenne [[Delfino (onorificenza)|Delfino]]. Il 27 gennaio [[1548]] venne firmato l'accordo di fidanzamento che lo legava a [[Maria Stuarda]] di due anni maggiore di lui, [[Re di Scozia|regina di Scozia]] e nipote, per parte materna, di [[Claudio I di Guisa]] che fu il primo [[Duca di Guisa]].
 
Il suo matrimonio con [[Maria Stuarda]] fu organizzato dal padre nel [[1548]] e si presentava assai vantaggioso. Maria era già stata incoronata [[Elenco di monarchi britannici|regina di Scozia]] nel [[castello di Stirling]] il 9 settembre, [[1543]], all'età di nove mesi e questo avrebbe reso Francesco Re consorte di Scozia e i due regni si sarebbero fusi in una sola corona. Una volta formalmente ratificato l'accordo matrimoniale, nel [[1548]], [[Maria di Guisa]], [[reggenza|reggente]] di [[Scozia]], mandò la figlia di cinque anni, la regina Maria, in Francia per essere allevata nella corte reale fino al matrimonio. Il 24 aprile [[1558]] il quattordicenne delfino sposò Maria, regina degli scozzesi, in una unione che voleva dare al futuro re di Francia il trono di Scozia e la rivendicazione al trono d'[[Regno d'Inghilterra|Inghilterra]]. Francesco aveva quattordici anni e lei sedici.
 
== L'ascesa di Francesco e dei Guisa ==
[[File:Francois Second Mary Stuart.jpg|thumb|left|Francesco e Maria]]
Il 10 luglio [[1559]] [[Enrico II di Francia]] morì in seguito a un incidente in un torneo lasciando il trono al figlio appena quindicenne. La sua età gli garantiva autonomia di governo e quindi avrebbe potuto fare a meno del [[Reggenza|reggente]]<ref name="ReferenceA">Arlette Jouanna (dir.), ''Histoire et dictionnaire des guerres de religion, 1559-1598'', Robert Laffont, coll. « Bouquins », 1998</ref>. Tuttavia la sua fragile salute e la sua inesperienza fecero ritenere che sarebbe stato meglio affiancargli un reggente; formalmente venne nominata la madre Caterina, ma in realtà, con il suo beneplacito, chi si mosse dietro le quinte furono gli zii di Francesco, [[Francesco I di Guisa]] e il fratello [[Carlo di Lorena (1524-1574)|Carlo di Lorena]].
 
I due avevano già ricoperto ruoli di potere anche durante il regno di Enrico e da reggenti si divisero i compiti: Francesco di Guisa si occupò della parte militare, mentre Carlo si preoccupò di quanto concerneva la politica, la diplomazia e la finanza. L'ascesa dei Guisa segnò il tramonto del potere del Connestabile [[Anne de Montmorency (duca)|Anne de Montmorency]] che, seguendo i consigli del re, lasciò la capitale per andare a riposarsi nelle sue proprietà di campagna. Anche a [[Diana di Poitiers]], storica amante del padre, Francesco chiese di ritirarsi altrove e di non apparire più a corte; con lei cadde anche il suo protetto che dovette cedere la carica di Custode dei Sigilli di Francia allo stesso uomo che Diana aveva rimosso da quella posizione pochi anni prima.
 
Questa fu una sorta di rivoluzione di palazzo e i Guisa si trovarono ai vertici di ogni posizione di potere: il re diede loro onori e privilegi, il più grande dei quali fu il titolo di [[Gran maestro di Francia]] concesso a Francesco di Guisa, che poi tornò ai Montmorency nella persona di [[François de Montmorency]]. Il 21 settembre [[1559]] Francesco venne consacrato re a [[Reims]] dallo zio Cardinale Carlo di Guisa e da lì la corte si diresse al [[Castello di Blois]], nella [[Valle della Loira]], nuova dimora del re.
 
== Il malcontento ==
[[File:Double henri d'or à l'effigie de François II, 1559, Rouen.jpg|thumb|Francesco II]]
 
Il regno di Francesco venne movimentato da aspri contrasti religiosi, la sua politica di repressione contro il [[Protestantesimo]] spinse alcuni nobili di fede protestante a tentare un colpo di Stato a danno dei Guisa che sfociò nella [[Congiura di Amboise]]. A causa del continuo malcontento venne tentata una riconciliazione: Caterina spinse fortemente perché le parti dialogassero, anche se rimase sempre fortemente ostile agli agitatori. Per tutto il regno di Francesco vi furono piccole rivolte locali che erano i prodromi delle future [[Guerre di religione francesi]]. Francesco divenne sempre più autoritario fino a spingersi ad andare in guerra contro i ribelli per vedere rispettata la propria autorità. Dal canto loro i Guisa non godevano di grande popolarità, e andò formandosi un'opposizione guidata dal [[Principe del sangue]] [[Luigi I di Borbone-Condé]].
 
I Borbone-Condè potevano vantare discendenze regali notevoli: la madre di Luigi era infatti nipote di Francesco I, mentre suo padre discendeva da [[Luigi IX di Francia]], mentre i Guisa avevano ascendenze assai più deboli e dovevano il loro potere solo al favore che Francesco gli accordava. Il primo a contrastare apertamente i Guisa fu [[Antonio di Borbone-Vendôme]], [[re di Navarra]], ma il suo tentativo di imporre la propria visione a Francesco fallì. Anche entro la politica finanziaria i Guisa avevano diversi problemi, decenni di guerra contro gli Asburgo avevano lasciato un debito interno di enormi proporzioni e per cominciare ad appianarlo i Guisa attuarono una politica economica draconiana che aumentò la loro impopolarità<ref>Vedere Lucien Romier, ''La Conjuration d'Amboise. L'aurore sanglante de la liberté de conscience, le règne et la mort de François II'', Paris, Librairie académique Perrin et Cie</ref>.
 
Essi decisero di cancellare le paghe dovute ai militari, agli ufficiali del re e di rinviare i pagamenti ai fornitori di corte, l'esercito venne ridotto e molti uomini si trovarono senza impiego. Il malcontento aumentò quando ci si avvide che tale riduzione di ranghi non aveva colpito i reggimenti comandati dagli amici dei Guisa o dai Guisa stessi. Sul fronte religioso la politica contro i protestanti continuò con diverse confische di beni e proprietà; il 2 dicembre [[1559]] il magistrato [[Anne du Bourg]] che aveva dato vita ad una polemica circa queste misure venne giustiziato alla [[Place de l'Hôtel-de-Ville]]. Alla fine un gruppo di protestanti deciso a fermare le persecuzioni si allearono con i Borbone dando luogo alla [[congiura di Amboise]].
 
== La congiura fallita ==
 
I congiurati intendevano introdursi nel palazzo dove viveva il re con la connivenza delle guardie reali, rapire Francesco ed eliminare i Guisa qualora avessero fatto resistenza e ovviamente c'era da assicurarsi che nessun problema potesse venire a disturbarli dall'esterno<ref name="ReferenceB">Lucien Romier, ''La Conjuration d'Amboise. L'aurore sanglante de la liberté de conscience, le règne et la mort de François II'', Paris, Librairie académique Perrin et Cie</ref>. Dietro i cospiratori c'era il silente, ma importante appoggio di [[Luigi I di Borbone-Condé]], l'ambizioso fratello di Antonio di Borbone. Nel febbraio [[1560]] la corte ricevette diversi avvisi sul pericolo imminente di una congiura e sotto il peso della minaccia crescente il Consiglio, sotto la guida di Caterina, decise di fare alcune concessioni. L'8 marzo il re firmò un'amnistia per tutti i protestanti<ref name="ReferenceB"/>, ma ormai era tardi, la congiura si era messa in moto e da ogni parte del paese truppe di protestanti si diressero al [[Castello di Amboise]] dove si trovava il re.
 
Purtroppo i congiurati erano male equipaggiati e il loro progetto sfociò in un bagno di sangue: il 15 marzo i vertici vennero arrestati da [[Giacomo di Savoia-Nemours]], quelli rimasti liberi erano povera gente che venne arrestata nei dintorni della foresta di Amboise e, per volere del re, vennero rispediti a casa. Questo clima di pacificazione durò poco, due giorni dopo circa duecento uomini presero d'assalto una della porte della città, in breve tempo vennero dispersi da Francesco di Guisa e catturati. Circa la metà di loro venne giustiziata ed appesa ai balconi del castello, la persecuzione durò per qualche giorno ancora e alla fine i morti furono circa 1.200. Rispetto a Condè i Guisa si trovarono in una posizione difficile: Luigi era arrivato al castello e aveva aiutato a difenderlo combattendo al fianco dei propri nemici, i prigionieri interrogati resero piuttosto chiaro che si era pronunciato dalla loro parte, ma lui negò e la parola di un principe del sangue valeva molto di più di quella di un uomo del popolo. Ci voleva un'accusa formale e scritta e fintanto che era libero Luigi lasciò la corte per andare dal fratello Antonio<ref name="ReferenceB"/>.
 
== L'inutile tolleranza ==
 
Lo scoppio di violenza che aveva caratterizzato la congiura fece comprendere come la politica di repressione religiosa stesse esacerbando gli animi, l'influenza di Caterina e dei più moderati dei consiglieri fece in modo che il governo provasse ad allentare la tensione con l'adozione di una politica distensiva<ref name="ReferenceB"/>. Le prime misure furono presto prese, anche se le riunioni pubbliche rimasero proibite. I prigionieri religiosi vennero rilasciati e questo fu il primo passo verso la fine delle persecuzioni dall'inizio del regno di Enrico II circa tredici anni prima e pose anche il seme di quello che divenne in futuro il diritto alla libertà di coscienza<ref name="ReferenceB"/>.
 
Nel mese di aprile Caterina nominò [[Michel de l'Hospital]] [[Ministri della giustizia della Francia|Cancelliere di Francia]], il governo divenne quindi comandato dai moderati, umanisti convinti che la convivenza era possibile grazie alle reciproche concessioni<ref name="ReferenceA"/>. Lo stesso Carlo di Guisa finì per aprirsi alle riforme e l'idea di un [[Concilio ecumenico]] per la Francia prese corpo e si chiese a [[Papa Pio IV]] il permesso di convocare i cristiani di tutta Europa e di ogni fede per potersi incontrare ed attuare un progetto di riforma comunitaria. Il papa rifiutò e benché essi non volessero avere attriti con il Vaticano minacciarono di convoncare un concilio autonomo se egli non avesse acconsentito<ref name="ReferenceB"/>. Il monopolio dei Guisa era inviso anche sulla base dell'età del re che ormai era sedicenne; la prima idea per aggirare tale malcontento fu di convocare gli [[Stati generali (Francia)|Stati generali]], ma i Guisa temettero che la loro impopolarità avrebbe avuto come conseguenza la loro cacciata e si opposero fortemente.
 
Caterina allora premette perché i Guisa acconsentissero a consultarsi con i notabili dell'[[Assemblée des notables]] che si riunì a [[Fontainebleau]] dal 21 al 26 agosto; vennero chiamati anche i Principi del Sangue e il Conestabile cui fu chiesto di tornare a ricoprire il proprio ruolo entro il concilio del re<ref name="ReferenceB"/>. Durante l'assemblea [[Gaspard de Châtillon]], futuro leader protestante, portò una petizione a nome dei protestanti normanni che venne letta di fronte a una corte alquanto meravigliata e dove si chiedeva la libertà di religione. L'assemblea si chiuse con la convocazione degli Stati generali. La posizione tenuta dal papa fu molto criticata dai convenuti che decisero di riunire i vescovi per ottenere il loro consenso sulla convocazione di un concilio nazionale.
 
Nel timore che il [[Gallicanesimo]] uscisse completamente dal suo controllo, il pontefice accolse la richiesta di un concilio generale, ma non di convocare dei protestanti, e questo portò alla riapertura del [[Concilio di Trento]]. Le intenzioni del governo di allentare le tensioni non funzionarono, i protestanti rinfrancati dal nuovo regime rilassato iniziarono a riunirsi in gruppo per ascoltare i sermoni e sfidando l'autorità regia con rivolte armate. Questo tipo di manifestazioni, iniziato durante la congiura, fiorì per tutta l'estate un po' in tutto il regno specialmente nel [[Poitou]], in [[Guienna]], [[Périgord]], [[Provenza]] e [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]]. I nobili locali non si fecero scruopolo di appoggiare i rivoltosi, spinti dall'odio per i Guisa e dal risentimento per la repressione subita dopo Amboise non mancarono certo persone tanto audaci da attaccare castelli, prigioni e chiese, tanto che nella primavera del [[1560]] in Provenza si registrarono parecchi episodi di [[iconoclastia]]<ref>Olivier Christin, ''Une révolution symbolique : l'iconoclasme huguenot et la reconstruction catholique'', Paris, Éditions de Minuit, 1991</ref>.
 
L'estate portò con sé parecchi episodi di disobbedienza civile che crebbero via via d'intensità portando all'insurrezione gran parte del sud della Francia. I principi di Condè furono ancora una volta segretamente coinvolti, i capi protestanti locali vennero eletti, fu raccolto denaro, immagazzinate armi ed organizzate milizie, gruppi armati provenienti dalla Linguadoca si recarono in Provenza e nel [[Delfinato]] dove si stava tentando di arginare le rivolte. Il picco si raggiunse nella notte fra il 4 e il 5 settembre quando una milizia protestante provò a prendere la città di [[Lione]]. La reazione di Francesco non si fece attendere e fu determinata e decisa, con un bando ordinò ai governatori di tornare al proprio posto e riallocò i militari là dove ce n'era più bisogno<ref name="ReferenceB"/>. Durante l'autunno l'ordine venne gradualmente ristabilito, i capopopolo arrestati e questa volta anche Luigi di Condè venne arrestato il 31 ottobre [[1560]].
 
== La perdita dei territori ==
 
Rispetto alla politica estera Francesco continuò sulle orme della [[Pace di Cateau-Cambrésis]] firmata dal padre nell'aprile [[1559]] e al prezzo di perdere parte della propria influenza in Europa la Francia continuò a restituire le terre che aveva conquistato nei 40 anni precedenti. Questo andò a tutto vantaggio dell'altra grande potenza continentale, la [[Spagna]]. Quando la suocera Maria di Guisa dovette fronteggiare una rivolta contro alcuni nobili scozzesi egli le inviò degli aiuti militari, ma inutilmente. Il [[Trattato di Edimburgo]] firmato nel luglio [[1560]] pose formalmente fine alla [[Auld Alliance]] anche se [[Maria Stuarda]], una volta salita al trono, si rifiutò sempre di riconoscerlo. Entro la morte di Francesco i francesi avevano lasciato la [[Corsica]], la [[Scozia]], il [[Brasile]], la [[Toscana]], la [[Savoia (dipartimento)|Savoia]] e parte del [[Piemonte]].
 
La pace di Cateau-Cambrésis che Francesco onorò durante il suo regno aveva posto fine a 40 anni di guerre fra i francesi e gli [[Asburgo]] e fu con un certo stupore che gli spagnoli abbandonarono veramente i territori da loro conquistati. Da parte sua [[Filippo II di Spagna]] si dimostrò alquanto restio a restituire ai francesi alcuni territori situati nel nord-est del regno. In merito a questo sorsero alcune dispute, specie nei territori interessati, ma dopo pochi mesi Francesco riuscì ad ottenere quanto gli spettava<ref>Alphonse de Ruble, ''Le traité de Cateau-Cambrésis (2 et 3 avril 1559)'', Paris, Éditions Labitte.</ref>. Nello stesso tempo il governo doveva pagare o negoziare dei risarcimenti per coloro che avevano perso i loro beni a causa della guerra<ref>Alphonse de Ruble, ''Le traité de Cateau-Cambrésis (2 et 3 avril 1559''), Paris, Éditions Labitte.</ref> e venne anche trovato un accordo per tutti i prigionieri di guerra che erano ancora in mano alla Francia e alla Spagna. Molti di loro erano piccoli nobili che non erano in grado di pagare il riscatto, mentre i prigionieri comuni vennero rilasciati ed impiegati come rematori sulle galle regie.
 
Riguardo alla Scozia si apriva un altro capitolo: il matrimonio di Francesco e Maria aveva unito i due regni e una clausola segreta asseriva che nel caso la coppia non avesse avuto figli la Scozia sarebbe divenuta comunque parte dei domini francesi. A causa del controllo dei francesi sui loro affari interni un gruppo di nobili si sollevò costringendo Maria di Guisa ed i suoi consiglieri francesi a lasciare [[Edimburgo]] nel maggio 1559. Maria chiese alla figlia e al genero l'invio di alcune truppe, la richiesta venne esaudita e la rivolta venne sedata entro la fine dell'anno. La cosa sarebbe anche potuta finire lì se [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta d'Inghilterra]] non avesse deciso di schierarsi con gli scozzesi poiché era ancora risentita per il fatto che i due avessero messo sul loro stemma anche le insegne inglesi, rivendicando così il diritto di Maria alla successione sul trono inglese<ref>Michel Duchein, ''Elisabeth Ière'', Fayard, 1985.</ref>.
 
Nel gennaio [[1560]] truppe inglesi bloccarono il porto di Leith mentre quelle francesi furono costrette a ripiegare al loro quartier generale, in aprile circa 9.000 uomini, fra fanti e cavalieri, giunse per porre sotto assedio la città. Per quanto i militari inglesi non fossero numerossisimi la situazione piuttosto turbolenta in Francia impediva a Francesco di inviare ulteriori aiuti e quando il vescovo [[Jean de Montluc]] venne mandato a negoziare all'arrivo in Scozia venne trattato come un prigioniero. La stessa Maria di Guisa si trovava pressoché prigioniera nel castello di Edimburgo ed egli fu costretto a negoziare una pace poco vantaggiosa per la Francia: il 6 luglio [[1560]] il Trattato di Edimburgo pose fine all'occupazione francese sulla Scozia e alla Auld Alliance.
 
== La fine ==
 
Nel novembre [[1560]] la salute di Francesco, che era sempre stata precaria, declinò ulteriormente in seguito a una [[Sincope (medicina)|sincope]] e alla fine morì all'età di sedici anni per un'[[infezione]] alle vie respiratorie aggravata da un [[ascesso cerebrale]] il 5 dicembre. I Guisa lasciarono la corte insieme alla vedova che tornò in Scozia, e Luigi di Condè che era in carcere in attesa di essere giustiziato venne rilasciato circa tre anni dopo. Re Francesco II è sepolto nella [[Basilica di Saint Denis]]. Gli successe il fratello, [[Carlo IX di Francia|Carlo IX]] (27 giugno [[1550]] - 30 maggio [[1574]]).
 
== Matrimonio ==
Il 24 aprile [[1558]] sposò [[Maria Stuarda]] (8 dicembre [[1542]] - 8 febbraio [[1587]]), per proprio diritto regina di Scozia, dalla quale non ebbe figli.
 
== Ascendenza ==
{{Casa dei Valois3}}
<center>
{| class="wikitable"
|+'''Albero genealogico di tre generazioni di Francesco II di Valois'''
|-
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Francesco II di Valois'''
| rowspan="4" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Enrico II di Francia]]
| rowspan="2" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Francesco I di Francia]]
| align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Carlo di Valois-Angoulême]]
|-
| align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Luisa di Savoia]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Claudia di Francia]]
| align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Luigi XII di Francia]]
|-
| align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Anna di Bretagna]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Caterina de' Medici]]
| rowspan="2" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Lorenzo de' Medici duca di Urbino]]
| align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Piero il Fatuo]]
|-
| align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Alfonsina Orsini]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Madeleine de La Tour d'Auvergne]]
| align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Giovanni III de La Tour d'Auvergne]]
|-
| align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Giovanna di Borbone-Vendôme|Giovanna di Borbone]]
|}
</center>
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Ordre de Saint-Michel Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine di San Michele
|collegamento_onorificenza=Ordine di San Michele
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=François II de France}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://derniersvalois.canalblog.com/archives/francois_ii/index.html|''Les portraits de François II''|lingua=fr}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|immagine = Royal Coat of Arms of Valois France.svg
|carica = [[Re di Francia]]
|periodo = 10 luglio [[1559]] - 5 dicembre [[1560]]
|precedente = [[Enrico II di Francia|Enrico II]]
|successivo = [[Carlo IX di Francia|Carlo IX]]
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Principe consorte di Scozia|Re consorte di Scozia]]
|periodo = 25 aprile [[1558]] – 5 dicembre [[1560]]
|precedente = [[Maria di Guisa]]
|successivo = [[Enrico Stuart, Lord Darnley|Enrico Stuart]]
|immagine = Royal Arms of the Kingdom of Scotland.svg
}}
{{Re di Francia|Elenco di monarchi francesi}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|rinascimento}}
 
[[Categoria:Coniugi dei re di Scozia]]
[[Categoria:Delfini di Francia]]
[[Categoria:Re di Francia]]
[[Categoria:Valois-Angoulême]]
[[Categoria:Sepolti nella Basilica di Saint-Denis]]
[[Categoria:Gran Maestri dell'Ordine di San Michele]]