Winston Churchill e Contea di Hongseong: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati della Corea del Sud}}
{{nota disambigua|altri significati di Churchill|Churchill (disambigua)|Churchill}}
{{Divisione amministrativa
{{F|storici britannici|arg2=politici britannici|gennaio 2010}}
|Nome = Hongseong
{{Carica pubblica
|Nome ufficiale = [[Hangŭl]]: 홍성군<br />[[Hanja]]: 洪城郡
| nome = Winston Churchill
|Panorama =
| immagine = Sir Winston Churchill - 19086236948.jpg
|Didascalia =
| carica = [[Primi ministri del Regno Unito|Primo ministro del Regno Unito]]
|Bandiera =
| mandatoinizio = 10 maggio [[1940]]
|Stemma =
| mandatofine = 26 luglio [[1945]]
|Stato = KOR
| monarca = [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]]
|Grado amministrativo = 2
| predecessore = [[Neville Chamberlain]]
|Divisione amm grado 1 = Sud Chungcheong
| successore = [[Clement Attlee]]
|Capoluogo =
| mandatoinizio2 = 26 ottobre [[1951]]
|Amministratore locale =
| mandatofine2 = 7 aprile [[1955]]
|Partito =
| monarca2 = [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]]<br /><small>(fino al 6 febbraio [[1952]])</small><br />[[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]]<br /><small>(dal 6 febbraio [[1952]])</small>
|Data elezione =
| predecessore2 = [[Clement Attlee]]
|Lingue ufficiali =
| successore2 = Sir [[Anthony Eden]]
|Data istituzione =
| carica3 = [[Cancelliere dello Scacchiere]]
|Altitudine =
| mandatoinizio3 = 6 novembre [[1924]]
|Acque interne =
| mandatofine3 = 4 giugno [[1929]]
|Abitanti = 93558
| primoministro3 = [[Stanley Baldwin]]
|Note abitanti =
| predecessore3 = [[Philip Snowden, I Visconte Snowden|Philip Snowden]]
|Aggiornamento abitanti = 2001
| successore3 = [[Philip Snowden, I Visconte Snowden|Philip Snowden]]
|Sottodivisioni =
| carica4 = [[Segretario di Stato per gli Affari Interni]]
|Sottosottodivisioni =
| mandatoinizio4 = 19 febbraio [[1910]]
|Divisioni confinanti =
| mandatofine4 = 24 ottobre [[1911]]
|Lingue =
| primoministro4 = [[Herbert Henry Asquith]]
|Codice postale =
| predecessore4 = [[Herbert John Gladstone|Herbert Gladstone]]
|Prefisso =
| successore4 = [[Reginald McKenna]]
|Fuso orario =
|carica5 = Leader del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]]
|Codice ISO =
|mandatoinizio5 = 9 novembre [[1940]]
|Codice statistico =
|mandatofine5 = 6 aprile [[1955]]
|Targa =
|predecessore5 = [[Neville Chamberlain]]
|Nome abitanti =
|successore5 = [[Anthony Eden]]
|Immagine localizzazione = Map Hongseong-gun.png
| suffisso onorifico = [[Ordine della Giarrettiera|KG]] [[Order of Merit|OM]] [[Order of the Companions of Honour|CH]] [[Territorial Decoration|TD]] [[Royal Society|FRS]] [[Consiglio privato della Regina per il Canada|PC (Can)]]
|Mappa =
| partito = [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] (1900-04; 1924-64)<br />[[Partito Liberale (Regno Unito)|Partito Liberale]] (1904-24)
|Didascalia mappa =
| alma_mater = [[Harrow School]], [[Royal Military Academy Sandhurst]]
| religione = [[Anglicanesimo|Anglicano]]
|firma = Winston Churchill Signature.svg
}}
La contea di '''Hongseong''' (''Hongseong-gun''; 홍성군; 洪城郡) è una delle suddivisioni della provincia [[Corea del Sud|sudcoreana]] del [[Sud Chungcheong]].
{{Bio
|Titolo = Sir
|Nome = Winston Leonard Spencer
|Cognome = Churchill
|Sesso = M
|LuogoNascita = Woodstock
|LuogoNascitaLink = Woodstock (Oxfordshire)
|GiornoMeseNascita = 30 novembre
|AnnoNascita = 1874
|LuogoMorte = Londra
|GiornoMeseMorte = 24 gennaio
|AnnoMorte = 1965
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = politico
|Attività2 = storico
|Attività3 = giornalista
|AttivitàAltre = e [[militare]]
|Nazionalità = britannico
|Didascalia2 = {{Premio|Nobel|letteratura|1953|x}}
}} È stato [[primo ministro del Regno Unito]] dal [[1940]] al [[1945]] e nuovamente dal [[1951]] al [[1955]]. È stato inoltre [[Parlamento del Regno Unito|membro del Parlamento]] dal [[1900]] al [[1923]] e dal [[1924]] al [[1964]], rappresentando nel corso della sua carriera cinque diversi collegi. Come primo ministro, è noto per aver guidato il [[Regno Unito]] alla vittoria nella [[seconda guerra mondiale]]; fu anche leader del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito conservatore]] per quindici anni, dal [[1940]] al [[1955]].
 
Churchill nacque in una [[Spencer|famiglia aristocratica]], figlio di [[Randolph Henry Churchill|Lord Randolph Churchill]], importante statista conservatore; arruolatosi nell'[[British Army|esercito britannico]], combatté in [[Impero anglo-indiano|India]], nella [[guerra mahdista]] in [[Sudan]] e nella [[seconda guerra boera]], ottenendo fama per le sue corrispondenze giornalistiche e per i libri di memorie sulle campagne a cui aveva preso parte. Entrato in politica agli inizi del [[XX secolo]], ricoprì incarichi ministeriali nel governo liberale presieduto da [[Herbert Henry Asquith]] e, insieme con il [[Cancelliere dello Scacchiere]] [[David Lloyd George]], svolse un'intensa attività riformatrice in campo sociale. Nominato [[Lord commissari dell'ammiragliato|Primo Lord dell'Ammiragliato]], dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]] dovette abbandonare il governo in seguito all'esito disastroso della [[campagna di Gallipoli]], della quale era stato il principale promotore; nel [[1916]], caduto Asquith, Churchill tornò a importanti incarichi di governo nel nuovo gabinetto di [[David Lloyd George]]. Dopo la guerra ottenne la carica di [[Cancelliere dello Scacchiere]] del nuovo governo presieduto da [[Stanley Baldwin]] ([[1924]]-[[1929]]) e si fece promotore di una politica deflazionistica, restaurando la [[Sistema aureo|parità aurea]] della [[sterlina]] ai livelli pre-bellici.
 
Escluso da incarichi governativi durante gli [[anni 1930]], Churchill divenne una delle voci più critiche riguardo alla [[Germania nazista]], guidando la campagna per il riarmo. Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] divenne nuovamente Primo Lord dell'Ammiragliato, ma in seguito alle dimissioni di [[Neville Chamberlain]] nel maggio [[1940]] venne nominato Primo ministro. I suoi discorsi e trasmissioni radiofoniche furono decisivi nel sostenere la resistenza britannica, specialmente nel difficile periodo [[1940]]-[[1941]] quando il [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]] e l'[[Impero britannico]] si trovarono a fronteggiare da soli la minaccia nazista. Churchill guidò poi il Regno Unito durante l'intero conflitto e nei mesi successivi alla resa tedesca. In seguito alla sconfitta dei Conservatori nelle elezioni del [[1945]], Churchill divenne leader dell'opposizione mantenendo comunque un grande prestigio internazionale; nel [[1946]] pronunciò a [[Fulton (Missouri)|Fulton]] il famoso discorso sulla "[[Cortina di Ferro]]", che convenzionalmente segna l'avvio della [[Guerra fredda]]. Rieletto primo ministro nel [[1951]], il suo secondo mandato fu dominato da problemi di politica estera come l'[[Emergenza malese|insurrezione comunista]] in [[Malesia]], la [[Mau-Mau|Rivolta dei Mau-Mau]] in [[Kenya]], la [[guerra di Corea]] e il [[Operazione Ajax|colpo di stato iraniano del 1953]]. Churchill si dimise dalla carica nel [[1955]], rimanendo comunque parlamentare fino al [[1964]]. Alla sua morte la [[Elisabetta II del Regno Unito|Regina]] gli concesse gli onori del [[funerale di stato]], al quale parteciparono un gran numero di statisti.
 
Per l'attività di storico e scrittore portata avanti durante tutta la vita ricevette anche il [[Premio Nobel per la Letteratura]] nel [[1953]]. Protagonista di prima piano delle vicende politiche britanniche e internazionali per oltre cinquant'anni, Churchill è tra le figure più significative del [[XX secolo]]. La sua memoria rimane oggetto ancora oggi di elogi e critiche, e il dibattito intorno alla sua complessa eredità resta acceso<ref name="Churchill_hero_villain">{{cite news|url=http://www.theweek.co.uk/people/62209/winston-churchill-greatest-british-hero-or-a-warmongering-villain|title=Winston Churchill: greatest British hero or a warmongering villain?|publisher=The Week|date=23 January 2015}}</ref>.
 
== Giovinezza ==
=== Infanzia e istruzione (1874-1895) ===
[[File:Blenheim Palace from the Water Terraces October 2016.jpg|thumb|left|Blenheim Palace, dimora avita dei Marlborough e luogo di nascita di Churchill]]
[[File:Lord Randolph Churchill and Lady Jennie Jerome (1874) (A).jpg|upright=0.7|right|thumb|200px|Lord Randolph Churchill e Jennie Jerome fidanzati. [[Parigi]], [[1874]]]]
 
Churchill nacque nella dimora avita della famiglia paterna, [[Blenheim Palace]] nell’[[Oxfordshire]], il [[30 novembre]] [[1874]]<ref name="gilbert">Martin Gilbert, 1991</ref><ref name="jenkins"> Roy Jenkins, 2001</ref>. Diretto discendente dei [[Duca di Marlborough|duchi di Marlborough]], il suo casato apparteneva ai massimi ranghi dell’aristocrazia britannica<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Discendendo dai Duchi di Marlborough, Winston Churchill è legato da una lontana parentela a [[Diana Spencer]], Principessa del Galles (1961-1997), consorte sino al 1996 di [[Carlo, principe di Galles]], figlio della Regina [[Elisabetta II del Regno Unito|Elisabetta II]]. Il nonno paterno, [[John Spencer-Churchill, VII duca di Marlborough]], era stato per dieci anni parlamentare per il [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito conservatore]] e ministro nel governo di [[Benjamin Disraeli]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Suo padre [[Randolph Henry Churchill|Lord Randolph Churchill]], era stato eletto Membro del Parlamento per Woodstock nel [[1873]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. La madre, [[Jennie Jerome]] era americana, figlia di Leonard Jerome, un facoltoso uomo d’affari di [[New York]] nonché proprietario del [[New York Times]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>; anche il nonno materno era stato attivo politicamente come acceso sostenitore di [[Abraham Lincoln]] attraverso i suoi giornali<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/><ref>Anne Sebba, ''Jennie Churchill: Winston's American Mother'', Londra 2007</ref>. I genitori di Winston si incontrarono per la prima volta nell’agosto [[1873]] ad una regata sull’[[Isola di Wight]], quando furono presentati dal [[Edoardo VII del Regno Unito|Principe di Galles]], amico di entrambi<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Jennie e Randolph si fidanzarono dopo appena tre giorni, ma il matrimonio fu ritardato a causa delle diatribe dei suoceri sull’ammontare della dote<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/><ref name="Manchester1989">William Manchester, ''The Last Lion'', {{ISBN|0-440-54681-8}}</ref>. La coppia si sposò infine nell’aprile [[1874]] all’ambasciata britannica a [[Parigi]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Il primogenito nacque meno di otto mesi dopo le nozze; il bambino venne battezzato “Winston Leonard”, in onore del capostipite della schiatta, padre del celebre condottiero [[John Churchill, I duca di Marlborough|John Churchill]], chiamato anch’egli Winston, e del nonno materno, Leonard Jerome<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Secondo il biografo William Manchester egli era stato concepito prima del matrimonio<ref name="Manchester1989"/>, ma altri autori hanno sostenuto che fosse nato prematuro a causa di una caduta da cavallo della madre<ref>Paul Johnson, ''Churchill'', New York, 2010</ref>. Quando gli fu chiesto delle circostanze della sua nascita, Churchill rispose: “''Sebbene fossi presente all’occasione, non ricordo bene gli eventi che mi ci portarono''”<ref name="Manchester1989"/>.
 
[[File:Churchill 1881 ZZZ 7555D.jpg|thumb|left|upright|Churchill all'età di sette anni, nel 1881]]
 
Nel [[1877]] il duca di Marlborough venne nominato [[Lord luogotenente d'Irlanda|Viceré d’Irlanda]] e Lord Randolph divenne il suo segretario privato; pertanto, l’intera famiglia Churchill si trasferì a [[Dublino]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Qui, nel [[1880]] nacque il secondo figlio della coppia, [[John Strange Spencer-Churchill]] detto “Jack”<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Secondo le sorelle di Jennie il vero padre del bambino era [[Evelyn Boscawen, VII visconte Falmouth|Evelyn Boscawen]]<ref>Anne Sebba, ''American Jennie: The Remarkable Life of Lady Randolph Churchill", Norton, 2008</ref> ma tale insinuazione, dettata forse dalla gelosia delle sorelle per Jennie, è stata confutata dagli storici<ref>http://www.telegraph.co.uk/news/features/3634515/Winston-Churchill-The-secret-brother.html</ref>. Durante gli anni ’80 comunque i genitori di Churchill si estraniarono sempre più e la madre cominciò a frequentare vari amanti<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Il piccolo Winston non ebbe in pratica alcuna relazione con il padre, mentre riguardo alla madre più tardi ricordò: “''La amavo, ma a distanza''”<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Molti anni più tardi, mentre [[Londra]] veniva bombardata dalla [[Luftwaffe]], l’unico oggetto prezioso che Churchill portò nel bunker fu un ritratto di Jennie realizzato da [[John Singer Sargent]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Con il fratello, che visse sempre nella sua ombra, i rapporti rimasero invece molto stretti e affettuosi per tutta la vita, fino alla morte di Jack nel [[1947]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. A [[Dublino]] Churchill ricevette i primi insegnamenti di lettura e aritmetica da una governante, mentre lui e il fratello vennero accuditi dalla tata Elizabeth Everest, alla quale Winston rimase devotissimo per tutta la vita<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Nella sua autobiografia “My Early Life” (La mia giovinezza) scrisse a proposito della Everest: “''Per tutta la mia infanzia e adolescenza è stata la mia più cara amica e confidente''”<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>.
 
[[File:Jennie Churchill with her sons.jpg|thumb|upright=1.2|right|220px|Lady Randolph Churchill con i figli John (a sinistra) e Winston (a destra) nel 1889]]
 
All’età di sette anni, Churchill venne mandato alla St. George’s School di [[Ascot]], ma odiò la scuola, ebbe voti mediocri e fu indisciplinato<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. I genitori si erano nel frattempo trasferiti a Connaught Place a [[Londra]], dove Churchill li visitava regolarmente, mentre nello stesso periodo fu portato nella sua prima vacanza all’estero, nella località termale di [[Bad Gastein]] in [[Austria-Ungheria]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. A causa della salute precaria, nel settembre [[1884]] fu trasferito alla Brunswick School di [[Hove (East Sussex)|Hove]] nel [[Sussex]] dove i suoi risultati migliorarono, ma la condotta rimase indisciplinata<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. A malapena passò gli esami di ammissione per la prestigiosa [[Harrow School]] dove si iscrisse nell’aprile [[1888]]. Qui il rendimento rimase alto, eccelse soprattutto in storia, ma gli insegnanti lamentavano la sua mancanza di puntualità e precisione<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Scrisse anche poesie e lettere che furono pubblicate nel giornale della scuola, l’''Harrovian'', vincendo anche una competizione di scherma<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Il padre aveva deciso che il giovane Churchill dovesse intraprendere la carriera militare, quindi trascorse gli ultimi tre anni ad Harrow nei corsi preparatori per l’accademia; superò gli esami finali con voti bassi<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Nel gennaio [[1893]], durante una vacanza a [[Bournemouth]], cadde e rimase incosciente per tre giorni<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Nel marzo dello stesso anno lavorò brevemente in una scuola serale a [[South Kensington]], prima di trascorrere le vacanze in [[Svizzera]] e [[Italia]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Dopo due tentativi respinti, fu infine ammesso all’[[Royal Military Academy Sandhurst|Accademia militare di Sandhurst]], dove fu accettato come cadetto in cavalleria, cominciando i corsi nel settembre [[1893]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Nell’agosto [[1894]] Churchill e il fratello trascorsero le vacanze in [[Belgio]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/> e durante il tempo libero a [[Londra]] si unì alle proteste per la chiusura dell’Empire Theatre, del quale era un assiduo frequentatore<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. I corsi a Sandhurst terminarono dopo quindici mesi e Churchill si diplomò nel dicembre [[1894]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>, con ottimi risultati, particolarmente nell’equitazione<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Poco dopo tuttavia il padre, Lord Randolph Churchill, morì per cause mai del tutto chiarite, probabilmente di [[sifilide]] o per un cancro al cervello<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Winston rimase molto scosso per la morte del genitore, ricavandone la convinzione che anche lui avrebbe avuto il destino di morire giovane<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>.
 
=== Cuba, India e Sudan (1895-1899) ===
 
[[File:Winston Churchill 1874 - 1965 ZZZ5426F.jpg|thumb|right|upright|Churchill in uniforme, 1895]]
 
Nel febbraio [[1895]] Churchill fu assegnato al IV reggimento Ussari dell’[[British Army|Esercito britannico]], di stanza ad [[Aldershot]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Lo stipendio ammontava a 150 sterline all’anno, ben al di sotto del suo tenore di vita<ref name="jenkins"/>. Nel luglio dello stesso anno, Churchill fece ritorno a [[Londra]] per organizzare i funerali della sua vecchia tata Everest, che pagò personalmente<ref name="gilbert"/>. Ansioso di partecipare ad azioni militari, sfruttò l’influenza della madre per farsi assegnare in zone di guerra<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Nell’autunno del [[1895]] partì per [[Cuba]] insieme a Reginald Barnes, per assistere alla [[Storia di Cuba|guerra d’indipendenza]] che l’isola stava combattendo contro la [[Spagna]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Qui si unì alle truppe spagnole come corrispondente di guerra e fu testimone di vari scontri con i ribelli indipendentisti. Da [[Cuba]] Churchill riportò anche una delle passioni che l’avrebbero distinto negli anni successivi, quella per il sigaro, che lo accompagnerà fino alla morte<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Terminata questa esperienza trascorse un periodo di soggiorno negli [[Stati Uniti d’America|Stati Uniti]], il paese di sua madre, dove fece la conoscenza di Bourke Cockran, famoso uomo politico e oratore del tempo, che ebbe notevole influenza sul giovane Winston<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Churchill ammirava gli Stati Uniti, e scrisse a suo fratello che erano “''davvero un grande paese''”, dicendo anche alla madre: “''che grande popolo sono gli americani!''”<ref name="gilbert"/>.
 
[[File:Battle of Omdurman.jpg|thumb|left|La battaglia di Omdurman a cui Churchill prese parte in una carica di cavalleria]]
 
Al seguito degli Ussari Churchill giunse a [[Bombay]] nell’India britannica, nell’ottobre [[1896]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Presto trasferito a [[Bangalore]], prese alloggio in un Bungalow con l’amico Barnes<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Descrisse l’[[Impero anglo-indiano|India]] come “Una terra di noiosi snob senza Dio”<ref name="gilbert"/>; Churchill rimase di stanza a Bangalore per diciannove mesi, facendo frequenti visite a [[Calcutta]], spedizioni nello [[Hyderabad]] e due visite in licenza in Gran Bretagna<ref name="jenkins"/>. Ritenendo di aver ricevuto una scarsa educazione, Churchill cominciò in questo periodo a studiare da autodidatta, leggendo opere di [[Platone]], [[Adam Smith]], [[Charles Darwin]] ed [[Henry Hallam (storico)|Henry Hallam]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Ebbero particolare influenza su di lui il [[Declino e caduta dell'impero romano]] di [[Edward Gibbon]], il “''Martirio dell’uomo''” di William Winwood Reade, un’opera storica di impronta materialista e darwinista che influenzò il laicismo di Churchill, oltre alle opere del famoso storico [[Whig]] [[Thomas Babington Macaulay]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Interessato sin d’allora di politica<ref name="jenkins"/>, nelle lettere private si definiva “''un [[Liberalismo|liberale]] in tutto tranne che nel nome''”, aggiungendo però che non poteva sostenere il [[Partito Liberale (Regno Unito)|Partito liberale]] a causa del suo sostegno all’[[Home rule]] per l’[[Irlanda]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Piuttosto, si definiva un aderente dell’ideologia della c.d. [[Conservatorismo uninazionale|Tory democracy]], della quale già il padre era stato tra i principali esponenti<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. In questa veste, durante una delle visite in patria, tenne il suo primo discorso pubblico a [[Bath]] ad un raduno della “''Primrose League''” (“Lega della Primula”), un’organizzazione militante fondata dal padre anni prima a sostegno dell’ala “uninazionale” dei Tories<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Churchill espresse in questo periodo una miscela di istanze conservatrici e riformiste allo stesso tempo: si dichiarò ad esempio in favore di un sistema di istruzione pubblico e laico, ma allo stesso tempo si oppose al suffragio femminile, definendo le [[Suffragette]] “''Un movimento ridicolo''”<ref name="gilbert"/>. Il biografo Keith Robbins ha sostenuto che fu in questo periodo che Churchill formò gran parte del proprio pensiero politico<ref name="Robbins 1992, pp. 16–19">Robbins 1992, pp. 16–19</ref>.
 
[[File:Cover_of_The_River_War_Vol_2,_1899.jpg|thumb|right|150px|La copertina di "''The River War''", 1899]]
 
In India, Churchill decise di unirsi al Corpo di Spedizione del Malakand, comandato da Bindon Blood nella campagna contro i ribelli [[Pashtun]] della tribù Mohmand nella [[Distretto di Swat|Valle di Swat]] in India nord-occidentale<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Per poter partecipare alla campagna dovette accreditarsi come corrispondente di guerra per il “''The Pioneer''” e per il “''[[Daily Telegraph]]''”<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Nelle lettere ai familiari descrisse come fosse pratica di entrambi gli schieramenti massacrare i feriti dopo gli scontri, ma non ne fece cenno nelle sue corrispondenze giornalistiche<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Rimase al seguito dell’esercito per sei settimane prima di fare ritorno a [[Bangalore]] nell’ottobre [[1897]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Qui scrisse il suo primo libro, “''The story of the Malakand Field Force''”, relativo alla campagna appena trascorsa, che fu poi pubblicato da Longman e ricevette un’ottima accoglienza<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Nello stesso periodo scrisse anche un [[Romanzo a chiave|romanzo a chiave]] dal titolo “''Savrola''”, ambientato in un immaginario regno balcanico, che fu pubblicato a puntate sul Macmillan’s Magazine tra maggio e dicembre [[1899]], prima di apparire in forma di libro<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>.
 
Nel [[1898]], mentre soggiornava ancora a [[Bangalore]], Churchill esplorò la possibilità di unirsi alle forze di [[Horatio Herbert Kitchener, I conte Kitchener|Lord Kitchener]] che stavano per cominciare la campagna sudanese contro gli insorti del [[Mahdi]]<ref name="jenkins"/>. Kitchener fu inizialmente reticente, sostenendo che Churchill fosse solo in cerca di fama e di medaglie<ref name="jenkins"/>. Dopo aver passato del tempo a [[Calcutta]], [[Meerut]] e [[Peshawar]], nel giugno del [[1898]] Churchill fece ritorno in patria<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Qui fece uso dei suoi contatti, tra cui il primo ministro [[Robert Gascoyne-Cecil, III marchese di Salisbury|Lord Salisbury]], vecchio collega del padre, per farsi assegnare al corpo di spedizione sudanese<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. In cambio accettò di scrivere degli articoli di corrispondenza per il ''[[Morning Post]]''<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Partì quindi per l’[[Egitto]], dove si unì al XXI Lanceri al [[Cairo]] prima di risalire il [[Nilo]] verso sud alla volta del [[Sudan]]. Qui prese parte alla famosa [[Battaglia di Omdurman]], nella quale le forze del [[Mahdi]] (messia islamico) [[Abd Allah al-Ta'aysh]] subirono una decisiva sconfitta<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Nei suoi articoli, Churchill espresse giudizi molto critici sul comportamento di Kitchener verso i feriti, e soprattutto sulla profanazione della tomba del Mahdi da lui ordinata<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Per questo Kitchener odiò Churchill<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>, un'ostilità le cui conseguenze si sarebbero viste molti anni dopo. In seguito alla battaglia, Churchill donò una parte di pelle del suo petto perché fosse trapiantata a un commilitone ferito<ref name="gilbert"/>. Tornato in [[Gran Bretagna]] in ottobre, pubblicò un’altra opera, intitolata “''The River War''” (“La guerra sul fiume”), dedicata alla campagna del [[Sudan]]<ref name="jenkins"/>.
 
=== Prime esperienze politiche e Guerra Boera (1899-1900) ===
 
[[File:Winston Churchill 1874 - 1965 Q113382.jpg|thumb|right|upright|Un giovane Winston Churchill durante un ciclo di conferenze negli Stati Uniti, 1900]]
 
Avendo preso la decisione di intraprendere una carriera parlamentare, Churchill approfondì i suoi contatti politici e tenne comizi a tre riunioni del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito conservatore]]<ref name="jenkins"/>. In questo periodo conobbe anche il suo primo amore, Pamela Plowden; anche se la relazione non durò a lungo, i due rimasero amici per il resto della vita<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. In dicembre fece ritorno in [[Impero anglo-indiano|India]] per tre mesi, dove coltivò assiduamente la sua passione per il [[Polo (sport)|polo]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Durante la permanenza a [[Calcutta]] fu ospite del Viceré [[George Curzon, I marchese Curzon di Kedleston|George Nathaniel Curzon]]<ref name="jenkins"/>. Durante il viaggio di ritorno in Gran Bretagna soggiornò all’Hotel Savoy del [[Cairo]], dove fece la conoscenza del [[Chedivè|Khedivè]] [['Abbās Hilmī|Abbas II]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>, prima di tornare in patria in aprile. Qui si concentrò nuovamente sulla politica, partecipando ad incontri di partito e ad eventi mondani, come le cene a casa [[Rothschild]]<ref name="jenkins"/>. Fu scelto come candidato per le elezioni suppletive del giugno [[1899]] ad [[Oldham]] nel [[Lancashire]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Sebbene il seggio fosse stato in precedenza tenuto dai Conservatori, i [[Partito Liberale (Regno Unito)|Liberali]] ottennero una vittoria di misura<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Churchill raccolse 11.477 voti contro i 12.770 del candidato liberale Walter Runciman<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>; questi, rivolgendosi al rivale commentò: “''Non si preoccupi, non credo che questa sia l’ultima volta che il Paese sentirà parlare di noi''”<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>.
 
[[File:Churchilldurban0001.jpg|thumb|left|200px|Churchill a Durban dopo la fuga dalla prigionia, 1899]]
 
Avendo avuto presentimento dello scoppio della [[Seconda guerra boera]], Churchill salpò da [[Southampton]] per il [[Sudafrica]] come corrispondente per il ''[[Daily Mail]]'' e il ''[[Morning Post]]''<ref name="gilbert"/>. Sbarcato a [[Cape Town]] raggiunse il fronte a [[Ladysmith]], allora assediata dalle truppe boere<ref name="gilbert"/>. Tra i corrispondenti di guerra britannici era presente anche la zia di Churchill, lady Sarah Wilson, una delle prime donne della storia ad aver svolto questa professione<ref>S. J. Taylor (1996). The Great Outsiders: Northcliffe, Rothermere and the Daily Mail. Weidenfeld & Nicolson.</ref>. Durante un viaggio in treno verso Colenso, nella provincia del [[KwaZulu-Natal]], il convoglio venne attaccato dai boeri e Churchill fu catturato e internato in un campo di prigionia a [[Pretoria]]<ref name="gilbert"/>. Tuttavia in dicembre, Churchill e altri due prigionieri riuscirono a evadere attraverso i bagni del campo. Si nascose dapprima in un treno abbandonato e poi in una miniera appartenente a un simpatizzante dei britannici. Ricercato dai boeri, Churchill riuscì infine a nascondersi su un convoglio che lo portò al sicuro nell’[[Africa Orientale Portoghese]] (odierno [[Mozambico]])<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>.
 
Da qui si imbarcò per [[Durban]], dove scoprì che la sua evasione lo aveva reso famoso<ref name="gilbert"/>. Invece di tornare in patria, Churchill preferì essere assegnato come tenente nel reggimento dei South African Light Horse e in questa veste si unì alle truppe del generale [[Redvers Buller]] che sconfissero i boeri a [[Assedio di Ladysmith|Ladysmith]] e presero [[Pretoria]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>, segnando la vittoria britannica nel conflitto. Nei suoi scritti durante la campagna, Churchill criticò aspramente l’ostilità britannica verso i [[boeri]], invocando invece un trattamento generoso degli sconfitti e una pace rapida<ref name="gilbert"/>. Churchill e suo cugino, il [[Charles Spencer-Churchill, IX duca di Marlborough|duca di Marlborough]], entrarono a [[Pretoria]] alla testa delle truppe britanniche e ottennero la resa di 52 guardie boere dei campi di prigionia<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>. Dopo la vittoria, Churchill tornò a [[Cape Town]] e da lì, in luglio, salpò per il Regno Unito<ref name="gilbert"/>. Nel maggio, quando ancora era in [[Sudafrica]], i suoi dispacci al [[Morning Post]] furono pubblicati con il titolo “''London to Ladysmith via Pretoria''” (Da Londra a Ladysmith via Pretoria), che ottenne un buon successo di vendite<ref name="gilbert"/>.
 
== Carriera politica (1900-1939) ==
=== Membro del Parlamento per Oldham ===
[[File:Churchillelectionposteroldham.jpg|thumb|right|200px|Manifesto elettorale di Churchill per le elezioni del 1900]]
 
Forte della popolarità conseguita nel conflitto sudafricano, Churchill venne eletto per il seggio di Oldham alle [[Elezioni generali nel Regno Unito del 1900|Elezioni generali del 1900]], le ultime dell’[[età vittoriana]], nota anche come “''Khaki election''” ([[Elezione khaki|elezione khaki]]), per il decisivo vantaggio dato ai Tories dalla vittoria nella guerra boera<ref name="jenkins"/>. Anche in questo caso, come l’anno precedente, le spese della campagna elettorale furono pagate dal cugino, il [[Charles Spencer-Churchill, IX duca di Marlborough|duca di Marlborough]]<ref name="Cannadine">David Cannadine, Churchill: The Aristocratic Adventurer" in ''Aspects of Aristocracy''. Penguin 1998.</ref> (all’epoca le spese elettorali erano infatti interamente a carico del candidato).
Tuttavia, Churchill non prese parte alla cerimonia di apertura del Parlamento del dicembre [[1900]], ma si dedicò a un tour di conferenze in [[Gran Bretagna]] e negli [[Stati Uniti d’America|Stati Uniti]]. Grazie al successo di queste iniziative e alla prolifica attività di collaborazione con giornali e riviste Churchill riuscì a guadagnare la somma di 10.000 [[sterline]], equivalenti a circa 500.000 sterline nel [[2001]]<ref name="jenkins"/>. All’epoca i parlamentari non percepivano alcun compenso e Churchill non aveva ereditato quasi nulla alla morte del padre, poiché questi aveva perso gran parte del suo patrimonio<ref name="Cannadine"/>. Inoltre, la piccola rendita che Lord Randolph aveva lasciato al figlio, fu assegnata da Churchill alla madre nel [[1903]]<ref name="Cannadine"/>. Egli prese infine possesso del suo seggio nel [[febbraio]] [[1901]].
 
=== Cambiamento di campo ===
[[File:Winston Churchill Vanity Fair 1900-09-27.jpg|thumb|left|200px|Churchill in una caricatura di [[Vanity Fair]], 1900]]
 
In Parlamento, Churchill si unì a un gruppo di giovani deputati conservatori il cui leader era [[Hugh Cecil, I barone Quickswood|Lord Hugh Cecil]], figlio del primo ministro [[Robert Gascoyne-Cecil, III marchese di Salisbury|Lord Salisbury]]. Da lui il gruppo prese il nome di “Hughligans”; di esso, oltre a Churchill, facevano parte [[Frederick Edward Smith, I conte di Birkenhead|F.E. Smith]], che diventerà uno degli amici più intimi di Churchill fino alla morte, [[Arthur Stanley]], lo scozzese [[Ian Malcolm (politico)|Ian Malcolm]], il conte [[Henry Algernon George Percy|Henry Percy]] e un lontano parente, [[George Francis Hamilton|Lord George Hamilton]]<ref name="Cannadine"/>. Il primo intervento parlamentare di Churchill fu un duro attacco al [[Segretario di Stato per la Guerra]] [[St. John Broderick]], che aveva proposto di aumentare gli effettivi dell’esercito a sei corpi d’armata, tre dei quali da stanziare all’estero. Churchill aveva preparato con cura il suo intervento per sei settimane e parlò per un’ora senza appunti. L’intervento mostrò abilità retoriche notevoli e fu subito paragonato alle famose allocuzioni del padre, anch’esse spesso rivolte contro membri del suo stesso partito<ref name="james">Robert Rhodes James, ''Churchill: a Study in Failure 1900–1939'', Harmondsworth, London, 1970</ref>. Churchill continuò a sostenere questa battaglia dentro e fuori dal Parlamento per vario tempo<ref name="james"/>.
 
Nel [[1902]] Churchill rilasciò un’intervista nella quale espresse la sua previsione circa una futura partizione della [[Impero Cinese|Cina]], aggiungendo anche che “''la stirpe ariana è destinata al trionfo''”. Inoltre, espresse scarsa preoccupazione circa l’espansione della [[Impero russo|Russia]] verso la Cina e l’[[Impero anglo-indiano|India]], affermando: “''La Russia ha una giustificabile ambizione a controllare un porto nei mari caldi. È imbarazzante pensare che un Paese di cento milioni di persone non ne disponga''”. Si trattava di una russofilia insolita all’epoca del [[Grande gioco]]<ref>http://www.winstonchurchill.org/publications/finest-hour/finest-hour-159/wsc-a-midnight-interview-1902</ref>.
 
[[File:Churchill19040001.jpg|thumb|right|200px|Churchill nel 1904]]
 
Nel [[1903]] Churchill cominciò ad allontanarsi dal gruppo di Hugh Cecil, sebbene i due rimanessero amici (Cecil fu il suo testimone di nozze nel [[1908]])<ref name="gilbert"/>. Si oppose anche al leader dei [[Partito Liberale Unionista|Liberali Unionisti]] [[Joseph Chamberlain]], vecchio amico e alleato politico del padre, il cui partito era in coalizione con i Tories. Chamberlain propose un vasto piano di tariffe protezioniste per preservare il primato dell’industria britannica davanti all’emergente concorrenza tedesca americana<ref name="gilbert"/>. Churchill allora e in seguito fu invece un sostenitore del libero commercio<ref name="gilbert"/>. In questo era sostenuto da Lord Hugh e dal suo gruppo, e anche dal [[Cancelliere dello Scacchiere]] [[Charles Ritchie]]<ref name="gilbert"/>. I piani di Chamberlain portarono ad un’incrinatura dell’alleanza conservatrice-unionista. Gli attacchi di Churchill ai Conservatori continuarono su vari argomenti, mentre la sua insoddisfazione nei confronti del partito cresceva; attaccò personalmente Chamberlain (“''Al signor Chamberlain piacciono i lavoratori, gli piace vederli lavorare''”)<ref name="gilbert"/> e l’ostilità divenne reciproca. Molti deputati conservatori gli divennero ostili e abbandonavano l’aula quando Churchill interveniva<ref name="gilbert"/>. Infine, la sua stessa circoscrizione, lo sfiduciò, quando l’Associazione Conservatrice emanò un comunicato in cui affermava di aver perso la fiducia in lui<ref>http://www.winstonchurchill.org/i4a/pages/index.cfm?pageid=710</ref><ref name="gilbert"/>. Oldham era infatti un importante centro dell’industria tessile e gli elettori locali erano favorevoli alle politiche protezioniste sostenute da Chamberlain e dagli Unionisti, che prevedevano dazi sui prodotti tesili stranieri. Churchill continuò comunque a sedere in Parlamento per Oldham fino alle successive elezioni<ref name="gilbert"/>.
 
Nel [[1904]], la rottura con i conservatori era ormai diventata inevitabile e, dopo le vacanze di [[Pasqua]], Churchill abbandonò ufficialmente il suo seggio e prese posto nelle fila dell’opposizione liberale<ref name="gilbert"/>. Anche il cugino [[Ivor Guest, I visconte Wimborne|Ivor Guest]] lo seguì<ref name="gilbert"/>. Le possibili ragioni del cambiamento furono la promessa di un posto ministeriale, ma anche un desiderio di politiche riformiste verso i ceti più disagiati, derivatagli dalla frequentazione dei cenacoli [[Fabianesimo|fabiani]]<ref name="gilbert"/><ref name="jenkins"/>, oltre che l’opposizione al protezionismo di Chamberlain. Ancora nel [[1962]], Churchill avrebbe confessato a [[Margaret Thatcher]], allora giovane deputata conservatrice “''Io sono un liberale, lo sono sempre stato''”<ref>Johnson, Paul (2009). Churchill. Viking. ISBN 978-1-101-14929-4.</ref>.
 
Tra le ragioni della sua ostilità verso l’establishment conservatore potrebbe esserci stata anche la memoria del padre. Il poeta [[Wilfrid Scawen Blunt]], che fu amico sia di Winston che di Lord Randolph, scrisse che Churchill era “''Nelle maniere e nel pensiero una replica del padre. Possiede tutto il suo attivismo, ma una maggiore abilità''”<ref name="james"/>. Del resto, le opinioni espresse in questa fase della sua carriera, compresa l’opposizione alle spese militari eccessive, ricalcavano in pieno quelle paterne; Churchill cominciò anche a vestirsi allo stesso modo di Lord Randolph<ref name="james"/>. Tra il [[1903]] e il [[1905]] scrisse una biografia del padre in due volumi, intitolata “''Lord Randolph Churchill''”, che fu pubblicata nel [[1906]] e ricevette un’ottima accoglienza critica<ref name="jenkins"/>. [[Theodore Roosevelt]], che aveva conosciuto Lord Randolph, recensì il libro come “''L’intelligente, toccante e forse bassa e volgare vita di quell’intelligente, toccante e forse basso e volgare egocentrico''”<ref name="Cannadine"/>. Alcuni storici hanno suggerito che probabilmente Churchill intese usare il libro per giustificare il proprio cambiamento di schieramento<ref name="Cannadine"/><ref name="james"/>. Anni dopo scrisse che in effetti, studiando la vita di sua padre aveva subito un disincanto verso il partito conservatore<ref name="james"/>.
 
=== La lunga parentesi liberale ===
{{citazione|Alcuni vedono l'impresa privata come una tigre feroce, da abbattere subito. Altri la vedono come una mucca da mungere. Non abbastanza persone la vedono com'è in realtà: un robusto cavallo che traina un solido carro.<ref>{{en}} Citato in ''United States of America Congressional Record: Proceedings and Debates of the 105th Congress Second Session'', Government Printing Office, Vol. 144, Parte 4, [https://books.google.co.uk/books?id=nEI6WcjH8ykC&pg=PA5738 p. 5738].</ref>|Winston Churchill}}
In quel periodo il leader della corrente conservatrice dei [[Partito Liberale Unionista|liberali unionisti]], guidata da [[Joseph Chamberlain]], stava attuando una strategia politica caratterizzata, in campo economico, dalla cosiddetta ''[[Imperial Preference]]'', che mirava al mantenimento della strategia imperialista britannica attraverso un forte [[protezionismo]]. Questa politica, criticata da più parti, tanto che poi porterà il partito, irrigidito nelle sue debolezze e nella sua boria, alla sconfitta nelle elezioni del [[1906]] da parte dei [[liberali]], trova Churchill, che si batte per il libero commercio, in pieno disaccordo.
[[File:Wc0042-3b13159r.jpg|thumb|Churchill nel 1900 mentre visita il Congresso degli Stati Uniti]]
 
Nel maggio 1904, tre anni dopo essere stato eletto deputato conservatore, egli decise di abbandonare il partito: in Parlamento, senza preavviso e senza tante cerimonie, si spostò dai banchi del partito al Governo e prese posto accanto a [[David Lloyd George]], futuro leader del rampante partito liberale, che stravincerà le elezioni nel [[1906]]. Eletto deputato per il collegio di [[Manchester]], Churchill comincia a fare carriera all'interno del partito liberale, schierandosi inizialmente con l'ala radicale: primo sottosegretario alle colonie tra il 1906 e il [[1908]], poi [[ministro]], prima del commercio (1908-[[1910]]) e infine dell'interno (1910-[[1911]]), riformando il sistema britannico dell'esecuzione delle pene. Inoltre la sua presenza nel dibattito quotidiano in aula gli consente di emergere ulteriormente, grazie alle sue spiccate doti di oratore - nonostante un difetto di pronuncia (non riesce a pronunciare la "S") che non riuscì mai a correggere - e alla meticolosità con cui prepara gli interventi.
 
Durante il periodo in cui ha ricoperto l'incarico di ministro del commercio, Churchill ha attuato una serie di riforme in campo sociale che, anche se reputate troppo rivoluzionarie da molti (minimo salariale, orario massimo di otto ore di lavoro, commissioni arbitrali, aiuti per i disoccupati e l'imponente apparato legislativo delle assicurazioni sociali), ne fecero un personaggio assai popolare. Dichiarò, col solito tono di sfida: «Io saluterei con soddisfazione se lo stato intraprendesse certi possibili, nuovi, audaci esperimenti. Esso deve occuparsi dell'assistenza dei vecchi, dei malati e soprattutto dei bambini... Noi tracceremo una linea sotto la quale nessuno dovrà più vivere e lavorare. Abbiamo l'intenzione di stendere una rete di protezione sopra l'abisso... Il popolo non si lamenta mai senza un motivo veramente serio. La causa del liberalismo è la causa dei milioni di dimenticati». La sua crescente popolarità fece sì che gli stessi dirigenti del partito liberale decidessero di affidargli incarichi sempre più prestigiosi.
 
Nel [[1911]], quando con l'[[Crisi di Agadir|incidente di Agadir]] divengono chiare le mire espansionistiche della Germania, Churchill viene nominato [[Primo Lord dell'Ammiragliato]] - ruolo corrispondente a ministro della Marina Militare - con lo scopo dichiarato di mantenere la superiorità della ''[[Royal Navy]]'' sulla ''[[Kaiserliche Marine]]'' (la Marina Militare Tedesca) in tutti i possibili teatri di un futuro conflitto. Contro tutte le resistenze, Churchill riuscì a imporre la realizzazione di un vasto programma per il rafforzamento della flotta: diede grande impulso alle innovazioni, in particolare allo sviluppo dell'[[aviazione di marina]], e ammodernò la flotta britannica mediante l'utilizzo di motori a [[gasolio]]. Da quest'ultima decisione dipenderà l'importanza strategica assunta dai [[giacimenti petroliferi]] in [[Mesopotamia]] (controllata allora dall'[[Impero Ottomano]]) e in [[Persia]] (formalmente indipendente, ma situata nella [[sfera di influenza]] sia russa sia britannica) e la conseguente campagna militare britannica nell'area del [[Golfo Persico]] durante la [[Prima guerra mondiale]].
 
Il 4 agosto 1914 scoppia il primo conflitto mondiale e nel mese di ottobre dello stesso anno Churchill ordina l'invio di tremila fanti di marina in aiuto di [[Assedio di Anversa (1914)|Anversa assediata]]. Questa mossa non salverà Anversa dalla capitolazione, ma permetterà alla flotta britannica di assumere e mantenere il controllo dei mari. Churchill fu uno dei promotori dello sbarco alleato del gennaio 1915 nella [[penisola]] di [[Gallipoli (Turchia)|Gallipoli]] sui [[Dardanelli]], un'ambiziosa operazione militare che aveva l'obiettivo di aprire un collegamento via mare con i russi attraverso la conquista di [[Istanbul]]. La [[campagna dei Dardanelli|campagna militare]] però si dimostra molto più difficile del previsto per l'efficace difesa degli [[ottomani]] e gli alleati, dopo aver subito pesantissime perdite, decidono il ritiro da Gallipoli.
 
Considerato unico responsabile del disastro, Churchill, anche per le pressioni dei conservatori che sono da poco entrati a far parte di un [[governo di unità nazionale]], viene estromesso dal governo e si trova a combattere la guerra in Francia come maggiore dell'Esercito britannico. Sarà necessaria una commissione di inchiesta, che nel 1917 lo assolve dal ruolo di unico responsabile per il disastro dei Dardanelli, per permettere al nuovo premier [[Lloyd George]] di nominarlo ministro per i rifornimenti militari nell'estate 1917. In quanto responsabile della produzione in massa di [[carri armati]], Churchill svolge un ruolo focale nella vittoria britannica della prima guerra mondiale.
 
Dal [[1919]] al [[1921]] è [[Segretario di Stato per la Guerra e l'Aria]]; in questo periodo cerca in tutti i modi, anche contro il parere negativo di molti esponenti del partito liberale, di convincere il governo a operare un intervento militare per stroncare la [[Rivoluzione Russa]] e il [[bolscevismo]].<ref>{{citazione necessaria|A proposito di ciò si ricordi la celebre frase pronunciata in quegli anni: «Il bolscevismo deve essere strangolato nella culla»}}.</ref> Tra il 1921 e il [[1922]] viene nominato [[ministro delle colonie]]: fra i suoi provvedimenti c'è quello della costituzione di un [[mandato britannico sulla Palestina]], una questione che negli anni a venire provocherà molti problemi.
 
In questo periodo il suo più grande successo è stato l'accordo con gli indipendentisti irlandesi, che porterà alla costituzione dello [[Stato libero d'Irlanda]] prima e della [[Repubblica d'Irlanda]] poi. Le elezioni del 1922 segnano la sconfitta dei liberali di Churchill, il quale perde anche il suo seggio in Parlamento, e il ritorno al governo dei conservatori. Le successive elezioni del 1923 sanciscono il sorpasso dei liberali, che divengono il terzo partito britannico, da parte del partito laburista.
 
=== Ritorno al partito conservatore ===
Il partito liberale, nel [[1924]] decide di appoggiare la nascita di un governo laburista, compiendo una scelta politica a cui Churchill è fortemente contrario. Inoltre la struttura del sistema britannico fa sì che solo i due partiti maggiori giochino un ruolo di rilievo nella vita politica nazionale; pertanto Churchill, dopo circa venti anni, insieme a parte dei liberali, rientra nelle file del partito conservatore.
 
Nel 1924 diviene [[Cancelliere dello Scacchiere]] del governo conservatore di [[Stanley Baldwin]]: la politica economica di questo periodo è altamente [[Deflazione (economia)|deflazionistica]] e la decisione di ripristinare lo [[sistema aureo|standard aureo]] della sterlina causa un forte malumore popolare verso di lui e il governo, che culminerà nel grande [[sciopero]] del [[1926]]. Nelle elezioni del [[1929]], anche a causa dell'impopolare politica economica di Churchill, i laburisti di [[Ramsay MacDonald]] conquistano la maggioranza relativa.
 
I conservatori, passati all'opposizione, attribuiscono a Churchill l'esclusiva responsabilità della sconfitta elettorale e decidono di emarginarlo politicamente. La polemica sull'[[India]] svolgerà un ruolo rilevante nell'emarginazione di Churchill, che è contrario alla proposta del governo (appoggiata anche dai conservatori) di concedere all'India lo ''status'' di ''[[dominion]]'', ovvero una forma di governo maggiormente autonoma, simile a quella già adottata in [[Australia]], [[Canada]], [[Nuova Zelanda]], [[Sudafrica]]. Churchill considera l'India non ancora pronta all'autonomia, e ritiene inoltre che la proposta produrrà un effetto diverso da quello sperato, inducendo gli indiani a chiedere con più forza l'indipendenza completa. Sulla polemica indiana Churchill si troverà in forte isolamento anche tra i conservatori.
 
Va detto che la previsione di Churchill si dimostrerà corretta: il [[Congresso Nazionale Indiano|Partito del Congresso]] (la maggiore forza politica indù) rifiuterà la proposta di trasformare l'India in ''dominion'' e rivendicherà con maggior determinazione l'indipendenza. Pochi anni prima Churchill manifesta interesse e ammirazione per il nuovo capo del [[Governo Mussolini|Governo italiano]], [[Benito Mussolini]], che definisce "il più grande legislatore vivente"<ref>Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', p. 108, con ampio dettaglio di riferimenti documentali.</ref> ([[1926]]), pur riconoscendo, dopo la [[guerra d'Etiopia]] ([[1936]]), il pericolo costituito dal fascino che esercitano su di lui il [[nazismo]] e la figura di [[Adolf Hitler]].
 
Quando al governo salgono Stanley Baldwin e [[Neville Chamberlain|Arthur Neville Chamberlain]], anch'essi conservatori, che in politica estera adottavano la cosiddetta strategia di ''[[appeasement]]'' verso Hitler, Churchill non ha remore a mostrare il suo forte disaccordo con tale atteggiamento. Teme, infatti, che le eccessive concessioni al regime nazista [[germania|tedesco]] (la questione dei [[Sudeti]], la [[conferenza di Monaco]] del [[1938]], l<nowiki>'</nowiki>''[[Anschluss]]'') sottovalutino il pericolo e rischino di sostenere il piano di Hitler di una sempre maggiore espansione dello "spazio vitale" (''[[Lebensraum]]'') che Hitler ritiene necessario alla [[Germania]] in Europa.
 
{{Infobox militare
|Nome = Sir Winston Leonard Spencer Churchill
|Immagine = Winston Churchill.jpg
|Didascalia = Ritratto di Churchill con l'uniforme del [[British Army]]
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 30 novembre [[1874]]
|Nato_a = [[Woodstock (Oxfordshire)|Woodstock]]
|Data_di_morte = 24 gennaio [[1965]] (90 anni)
|Morto_a = [[Londra]]
|Cause_della_morte = turbe circolatorie
|Luogo_di_sepoltura = [[St Martin's Church]]
|Etnia =
|Religione =
|Nazione_servita = [[File:Flag of the United Kingdom.svg|21px]] [[Regno Unito]]
|Forza_armata = [[File:Flag of the British Army (1938-present).svg|21px]] [[British Army]]
|Arma = [[Territorial Army]]
|Corpo =
|Specialità = [[Corrispondente di guerra]]
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = [[1895]]-[[1916]]
|Grado = [[Tenente colonnello]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerra mahdista]] <br> [[Seconda guerra boera]] <br> [[Prima guerra mondiale]]
|Campagne =
|Battaglie = [[Battaglia di Omdurman]]
|Comandante_di =
|Decorazioni = [[File:Order of the Garter UK ribbon.png|40px]] [[File:Order of the Companions of Honour Ribbon.gif|40px]] [[File:Order of merit nastrino.png|40px]] <br> [[File:Order BritEmp (civil) rib.PNG|40px]] [[File:India Medal BAR.svg|40px]] <br> [[File:Queens Sudan Medal BAR.svg|40px]] [[File:Queens South Africa Medal BAR.svg|40px]] [[File:British War Medal BAR.svg|40px]] <br> [[File:World War I Victory Medal ribbon.svg|40px]] [[File:Territorial Decoration (UK) ribbon.PNG|40px]]
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro = [[politico]]
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref = "fonti nel corpo del testo"
}}
 
=== I due governi Churchill ===
{{Torismo}}
{{Citazione|Gran Bretagna e Francia potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore. Avranno la guerra.|riferendosi agli [[accordi di Monaco]] del 29-30 settembre 1938}}
 
[[File:Churchill-in-quebec-1944-23-0201a.gif|thumb|Churchill alla Conferenza di [[Québec (città)|Québec]], agosto [[1943]]]]
 
[[File:Cairo conference.jpg|thumb|Conferenza del Cairo, [[Tchang Kaï-chek]], [[Franklin D. Roosevelt]] e Winston Churchill]]
 
[[File:Churchill V sign HU 55521.jpg|thumb|Il [[Dita a V|famoso saluto]] usato in molte occasioni da Churchill]]
 
[[File:To Victory.jpg|thumb|Manifesto di propaganda (1941) di [[Charles Rich Wilcox]]: Il leone (il sigaro in bocca è tipico di Churchill) che rappresenta l'[[Impero britannico]] insieme al castoro Canada]]
 
Gli [[anni 1930|anni trenta]] videro un declino del prestigio di Churchill ("il suo deserto"), che rapidamente risorse quando, allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], i suoi ammonimenti sui pericoli rappresentati dal nazismo, accolti inizialmente con diffidenza, suonarono profetici e divennero la base della vasta fiducia che lo sostenne. Il 3 settembre [[1939]], giorno della dichiarazione di guerra dell'Inghilterra alla Germania, il primo ministro [[Neville Chamberlain]], preso atto del fallimento della sua politica di ''[[appeasement]]'', nomina Churchill [[Primo Lord dell'Ammiragliato]], ossia ministro della marina, come già nella prima guerra mondiale. «''Winston is back''» fu il telegramma che partì dal ministero alla volta della flotta.
 
L'errata conduzione della guerra, insieme alla pressione dell'opinione pubblica, spingono Chamberlain a presentare le sue dimissioni (maggio [[1940]]) e i conservatori a pregare Churchill di accettare l'incarico da [[primo ministro]]. Tuttavia, ancora pochi giorni prima, né il re, né Chamberlain, né uno solo dei tre partiti inglesi l'avrebbero voluto in quell'incarico: Churchill scalzò ogni resistenza e riluttanza opponendo un ostinato, minaccioso silenzio alla richiesta se fosse disposto ad assumere un ministero in un gabinetto presieduto da [[Edward Wood, I conte di Halifax|Lord Halifax]], attendendo pazientemente che «lo mandassero a chiamare». Formò quindi un governo di unità nazionale - comprendente i Tories, i Laburisti e i Liberali - assumendo anche il ministero della difesa, e il suo atteggiamento deciso contro [[Germania]] e [[Italia]] accresce enormemente la sua popolarità interna. Nonostante abbia promesso «[[lacrime, sudore e sangue]]», e a dispetto delle molte sconfitte subite dalla Gran Bretagna nei primi anni di guerra, la popolazione lo appoggia incondizionatamente fino alla vittoria nel maggio [[1945]]. I laburisti escono dal governo e si andò alle urne.
 
In politica estera Churchill si mostra più diffidente e preoccupato nei confronti di [[Stalin]] di quanto non lo sia il [[Presidente degli Stati Uniti]] [[Franklin D. Roosevelt|Roosevelt]]. Nonostante la storica vittoria militare, la reputazione di grande ''leader'' e il notevole consenso popolare, Churchill perde, a sorpresa, le elezioni politiche del luglio [[1945]]<ref>{{Citazione necessaria|Avvisato della sconfitta elettorale dal suo maggiordomo mentre faceva il bagno, Churchill commentò: «È proprio perché questi eventi possano continuare ad accadere che abbiamo combattuto la guerra! Ora passami l'asciugamano!»}}.</ref> e deve lasciare il passo a [[Clement Attlee]], ''leader'' del [[Partito Laburista (Regno Unito)|partito laburista]].
 
Forse pesò, nel risultato elettorale, il fatto di essere sempre stato inviso ai [[sindacato|sindacati]]. Tra l'altro, le promesse in campo economico del partito laburista prevedevano [[nazionalizzazioni]], un sistema fiscale [[Progressività|progressivo]], un piano di sviluppo dell'occupazione, un nuovo sistema sanitario, pensionistico e scolastico. Era, quindi, un piano di attuazione di quello che viene oggi chiamato ''[[welfare state]]'', un progetto di modernizzazione tanto innovativo quanto benefico agli occhi dell'elettorato, che il partito conservatore non poteva né voleva proporre e che sarà tra i motivi della sorprendente scelta elettorale del 1945.
 
Un altro fatto ritenuto determinante nel risultato delle elezioni fu il discorso pronunciato da Churchill alla radio, qualche giorno prima delle elezioni. In tale occasione egli manifestò tutto il suo disprezzo nei confronti dei laburisti, sostenendo che essi avrebbero imposto in Inghilterra il [[socialismo]] e che, con una loro vittoria, si sarebbe imposta una forma di [[Gestapo]] (la polizia politica nazista). Infine, secondo Churchill, anche il voto dei militari gli fu contrario.
 
Churchill continuò comunque a giocare un ruolo politico di primo piano come leader dell'opposizione: la sua voce è ascoltata in tutto il mondo. Tra gli argomenti più cari allo statista vi è l'incentivazione di politiche di distacco dall'[[Unione Sovietica|URSS]], posizione che ne fa uno dei sostenitori di quella che poi prenderà il nome di [[guerra fredda]] (durante il discorso di [[Fulton (Missouri)]], tenuto al Westminster College, in presenza del presidente [[Harry Truman|Truman]], nel [[1946]], fu egli a coniare la famosa espressione [[cortina di ferro]]), coerente con l'[[anticomunismo]] che da sempre lo aveva distinto. Nel [[1950]], con altre illustri personalità, si impegna inutilmente per la salvezza di [[Milada Horáková]], condannata a morte dal regime comunista [[Cecoslovacchia|cecoslovacco]].
 
Dopo aver vinto le elezioni nel [[1951]], Churchill riceve nuovamente l'incarico di formare un governo, all'età di settantasette anni. Durante il secondo governo di Churchill, la Gran Bretagna reprime la guerriglia [[marxista]] in [[Malesia]] e la sanguinosa rivolta dei [[Mau-Mau]] in [[Kenya]]. Nel [[1952]] cerca di destituire il ''premier'' [[iran]]iano democraticamente eletto, [[Mohammad Mossadeq]], in seguito alla sua decisione di nazionalizzare la [[Anglo-Iranian Oil Company]] (di cui il Governo britannico è azionista di maggioranza), ma quando i primi tentativi di [[golpe]] vengono scoperti e l'Ambasciata britannica viene espulsa dall'Iran, il governo Churchill si trova costretto a chiedere alla [[CIA]] e all'amministrazione [[Dwight Eisenhower|Eisenhower]] di portare avanti il [[colpo di Stato]].
 
L'elemento più rilevante della politica estera di Churchill in quegli anni sarà l'impegno a favorire la distensione tra [[Stati Uniti d'America|USA]] e [[Unione Sovietica|URSS]]. Sostenne con forza l'esigenza di sfruttare a questo fine il potere deterrente dell'arma nucleare, di cui dotò la Gran Bretagna. Negli anni ottanta questa tesi venne ripresa e sostenuta da [[Margaret Thatcher]], che davanti al Congresso degli Stati Uniti citò Churchill a sostegno della necessità per USA e Gran Bretagna di mantenere un forte armamento nucleare come deterrente verso l'Unione Sovietica.
 
Dopo aver sostenuto negli anni precedenti la necessità di fronteggiare con forza l'URSS, ora, pur senza mettere minimamente in discussione l'alleanza con gli USA di cui è stato il primo alfiere, Churchill valuta necessario far scemare la tensione tra i blocchi contrapposti e attribuisce in questo un ruolo guida alla Gran Bretagna. Nel [[1952]] muore re [[Giorgio VI del Regno Unito|Giorgio VI]], facendo di Winston Churchill il primo ''premier'' della Regina Elisabetta II. Nel [[1955]] Churchill si dimette da ''premier'' passando la mano al suo delfino [[Anthony Eden]].
 
Il suo contributo al servizio del Paese sarà ricompensato con una messe di premi e riconoscimenti, anche dall'estero. Nel [[1953]] ottiene il [[Premio Nobel per la letteratura]], principalmente per la sua opera ''La seconda guerra mondiale'' (''The Second World War''), [[1948]]-[[1954]]. Nel 1954 viene raffigurato da [[Graham Vivian Sutherland|Sutherland]] nel suo [[Ritratto di Winston Churchill|celebre ritratto]], mai gradito da Churchill, e fatto distruggere poco tempo dopo da sua moglie. Nel [[1955]] si ritira definitivamente a vita privata.
 
Il 15 gennaio [[1965]] venne diramato un bollettino medico in cui si leggeva «Sir Winston è stato colpito da turbe circolatorie che hanno provocato una trombosi cerebrale». Muore il 24 gennaio [[1965]], poco dopo le ore 9 del mattino: ai suoi funerali presso la [[Cattedrale di San Paolo (Londra)|cattedrale di San Paolo]] a Londra il 30 gennaio partecipano circa 300.000 persone; la sua salma viene esposta il 27 gennaio alla [[Westminster Hall]].<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/Rubriche/Infografiche/flash/funerali.swf|titolo=Funerale di Churchill|editore=corriere.it|accesso=16 novembre 2014}}</ref>
Dopo i [[funerali di Stato]], il 30 gennaio 1965, per esaudire un suo ultimo desiderio, il corpo del grande statista fu trasportato con un treno a Bladon, dove fu sepolto nel [[camposanto]] della [[St Martin's Church]], con una cerimonia privata, officiata dal rettore della chiesa, a cui parteciparono solo parenti e amici intimi. La figura di Churchill nel Regno Unito ha sempre goduto e gode tuttora di grande prestigio; lo statista è considerato tra i più grandi personaggi nazionali del [[XX secolo]].
 
=== Matrimonio e figli ===
[[File:Winston Churchill (1874-1965) with fiancée Clementine Hozier (1885-1977) shortly before their marriage in 1908.jpg|thumb|Winston Churchill con la fidanzata Clementine Hozier nel 1908 poco prima del matrimonio]]
 
Churchill incontrò la sua futura consorte, [[Clementine Churchill|Clementine Hozier]], nel [[1904]] a un ballo alla Crewe House, residenza di Robert Crewe-Milnes, conte di Crewe e della moglie Margaret Primrose<ref>{{en}} Mary Soames, ''Speaking for Themselves: The Personal Letters of Winston and Clementine Churchill'', p. 1.</ref>. Quattro anni dopo s'incontrarono nuovamente a una cena, ospiti della baronessa di Saint Helier. I due si trovarono seduti uno accanto all'altra e presto ebbe inizio la relazione della loro vita<ref>Soames, ''op. cit.'' p. 6.</ref>. Il 12 settembre [[1908]] la coppia si sposò nella chiesa di Saint Margaret nella [[City of Westminster]], e si trasferì nel marzo [[1909]] nella casa di Eccleston Square, al numero 33.
 
Da Clementine e Winston nacquero:
 
* [[Diana Churchill|Diana]] (11 luglio 1909 - 20 ottobre [[1963]]), maritata il 12 dicembre [[1932]] al baronetto sir John Milner Bayley, dal quale non ebbe figli e divorziò nel [[1935]]; il 16 settembre dello stesso anno sposò il politico conservatore Duncan Sandys (1908 - [[1987]]), dal quale ebbe tre figlie:
** Julia ([[1936]] - [[1997]]),
** Edwina ([[1938]] - vivente),
** Celia ([[1943]] - vivente).
:Anche questo matrimonio fallì e i due [[Divorzio|divorziarono]] nel [[1960]]. Diana morì [[Suicidio|suicida]] ingerendo un'[[overdose]] di [[barbiturici]].
 
* [[Randolph Frederick Churchill|Randolph]] (28 maggio [[1911]] - 6 giugno [[1968]]), militare e politico di non grande successo; sposò dapprima ([[1939]]) [[Pamela Harriman|Pamela Digby]] ([[1920]] - [[1997]])<ref>Nota in [[Italia]] per la sua burrascosa e intensa relazione sentimentale con [[Gianni Agnelli]], durata dal [[1948]] al [[1952]].</ref>, dalla quale ebbe un figlio, Winston, ([[1940]] - [[2010]]), e dalla quale divorziò nel [[1945]].<ref>Convertitasi più tardi al [[cattolicesimo]], riuscì a ottenere l'annullamento del matrimonio. (Bedell Smith, ''Reflected Glory. The Life of Pamela Churchill Harriman'', Ed. Simon and Schuster, 1996)</ref>. Sposò successivamente June Osborn, dalla quale ebbe una figlia, Arabella ([[1949]] - [[2007]]).
* [[Sarah Churchill]] (7 ottobre [[1914]] - 24 settembre [[1982]]). Fu ballerina e attrice. Andata sposa a Victor Oliver von Samek nel 1936, divorziò nel 1945; sposò quindi Anthony Beauchamp (1949) ma ne rimase vedova nel [[1957]] e sposò quindi in terze nozze nel [[1962]] Henry Tuchet-Jesson, 23º barone Audley, ma l'anno successivo rimase nuovamente vedova.
* Marigold Frances (15 novembre [[1918]] - 23 agosto [[1921]]), deceduta per [[setticemia]].
* [[Mary Soames|Mary]] (15 settembre [[1922]] - 1º giugno 2014), sposò nel [[1947]] il barone [[Christopher Soames]] (1920 - 1987), dal quale ebbe cinque figli:
** Nicholas (12 febbraio [[1948]], vivente),
** Emma (9 settembre 1949, vivente),
** Jeremy,
** Charlotte,
** Rupert (18 maggio [[1959]], vivente).
 
== Controversie ==
=== Accuse di razzismo, opinioni su Gandhi e carestia del Bengala ===
Secondo alcuni studiosi, tra cui lo storico di Cambridge [[Andrew Roberts]], Churchill era profondamente [[razzista]] verso le popolazioni non britanniche: considerava gli italiani alla stregua di una razza inferiore come cinesi, arabi e indiani, che definì come il popolo più animalesco del mondo, dopo i tedeschi.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/04/09/churchill-era-razzista-italiani-inferiori.html CHURCHILL ERA RAZZISTA ' ITALIANI? INFERIORI']</ref><br /> In particolare, Churchill detestava il [[Mahatma Gandhi]], un "fachiro nudo", una "forza assolutamente del male, ostile a noi sotto ogni aspetto".<ref>[http://www.bbc.com/news/magazine-29701767 The 10 greatest controversies of Winston Churchill's career]</ref>
 
Dai taccuini rimasti per tanto tempo segreti, pubblicati nel [[2006]], sono infatti emerse alcune sconcertanti rivelazioni: Churchill era disposto a far morire di fame in carcere il [[Mahatma Gandhi]] dopo il suo arresto avvenuto nel palazzo dell'Aga Khan nell'agosto del 1942, se il leader della lotta non violenta per l'indipendenza dell'India avesse proseguito il suo sciopero della fame.<ref>[http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/esteri/churchill/churchill/churchill.html Quando Churchill disse "Che Gandhi muoia pure di fame"]</ref>
 
Quando Gandhi aveva lanciato la sua campagna di resistenza pacifica contro il dominio britannico, Churchill, infuriato, affermò che "[Gandhi] dovrebbe essere legato mani e piedi alle porte di [[Delhi]], e poi calpestato da un enorme elefante con il nuovo viceré seduto sulla sua schiena." Come la resistenza si rafforzò, Churchill annunciò: "Odio gli indiani, sono un popolo bestiale con una religione bestiale […] Si moltiplicano come conigli".<ref>[http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/not-his-finest-hour-the-dark-side-of-winston-churchill-2118317.html Not his finest hour: The dark side of Winston Churchill]</ref>
 
Nel 1943 nel [[Bengala]] scoppiò una devastante [[carestia]], provocata - come ampiamente dimostrato dall'economista [[premio Nobel]] [[Amartya Sen]]<ref>[http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/not-his-finest-hour-the-dark-side-of-winston-churchill-2118317.html Not his finest hour: The dark side of Winston Churchill]</ref> - non da cause naturali, ma dalle politiche imperialiste degli inglesi, che distrussero deliberatamente il raccolto di riso tramite diserbanti davanti all'avanzare delle truppe giapponesi in [[Birmania]]. Fino a tre milioni di persone, giacenti scheletriche per le strade, morirono di fame. Churchill rifiutò senza mezzi termini una richiesta urgente di cibo per l'India, da parte di funzionari britannici, ai quali rispose: "Se davvero il cibo è così scarso, per quale ragione Gandhi non è ancora morto?".<ref>[http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/not-his-finest-hour-the-dark-side-of-winston-churchill-2118317.html Not his finest hour: The dark side of Winston Churchill]</ref><br />
 
=== Impiego di gas velenosi contro i curdi ===
L'[[Insurrezione anti-britannica in Iraq (1920)|insurrezione anti-britannica in Iraq]], nel periodo immediatamente precedente il [[Mandato britannico della Mesopotamia|Mandato]] [[Regno Unito|britannico]] in [[Iraq]], venne facilmente repressa già verso la fine del 1920 dai britannici che hanno fatto ricorso, con l'esplicito incoraggiamento dell'allora Segretario per le Colonie Winston Churchill,<ref>«''Non capisco - disse - perché fare tanto gli schizzinosi riguardo all'uso del gas. Sono fortemente a favore dell'impiego di gas velenosi contro tribù non civilizzate''». Cfr. {{en}} [http://www.informationwar.org/state%20terrorism/Britain_using_chemical_weapons.htm «I am strongly in favour of using poisoned gas against uncivilised tribe»]. Parte 1 della biografia ufficiale di Winston S. Churchill, di Martin Gilbert (Londra, Heinemann, 1976).</ref> all'uso di [[iprite]] e di altri gas velenosi.
 
In una minuta del [[War Office]] del 12 maggio [[1919]], Churchill discusse l'uso di gas lacrimogeni: "Io non capisco questa schizzinosaggine circa l'uso di gas. Noi abbiamo una volta per tutte adottato una posizione alla Conferenza di Pace [di Parigi], esprimendoci a favore del mantenimento [dell'uso] di gas come stabile strumento di guerra. È una pura affettazione lacerare un essere umano col frammento velenoso di un proiettile incendiario e inorridire nel render pieni d'acqua i suoi occhi per l'uso di gas lacrimogeni. Io sono fermamente a favore dell'uso di gas velenosi contro tribù non civilizzate<ref>''"uncivilised tribes''".</ref>. L'effetto morale potrebbe essere talmente buono da ridurre al minimo le perdite umane. Non è necessario usare solo i gas maggiormente letali: possono essere impiegati gas che causino grandi inconvenienti e diffondere un vivo terrore senza che essi abbiano permanenti effetti seriamente negativi sulla maggior parte di quanti vengono da essi colpiti".<ref>[[Martin Gilbert]], ''Winston S. Churchill'', (London: Heinemann, 1976), companion volume 4, part 1</ref>
 
=== Responsabilità nel bombardamento di Dresda ===
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], Churchill perseguì la strategia (elaborata e attuata con inesorabile fermezza dal controverso capo del comando dei bombardieri della RAF [[Arthur Harris]]) dei [[bombardamento a tappeto|bombardamenti notturni terroristici]] sulle città della [[Germania nazista]], nonostante le gravi perdite civili tra la popolazione tedesca e le enormi distruzioni materiali inflitte. Il risultato fu la distruzione quasi totale di gran parte delle città tedesche (compresi i centri storici) e la morte di circa 500.000 civili.
 
In particolare, Churchill si rese responsabile del terribile [[bombardamento di Dresda]], avvenuto poco prima della fine della guerra. La città, importante centro culturale europeo, non aveva alcun valore strategico militare ed era stata bombardata soltanto occasionalmente dagli statunitensi nell'agosto 1944. Ciò nonostante disponeva di pochi rifugi antiaerei e di una difesa [[contraerea]] inadeguata. Le vittime furono principalmente civili, nella città che all'epoca ospitava un gran numero di sfollati provenienti da altre aree della Germania.
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1994-041-07, Dresden, zerstörtes Stadtzentrum.jpg|thumb|upright=1.2|Macerie di Dresda, dopo il terribile bombardamento]]
L'attacco fu condotto congiuntamente dalla [[Royal Air Force]] britannica e dalla [[United States Army Air Force]] ed avvenne nella notte fra il 13 e il 14 febbraio [[1945]]. Il 13 febbraio più di 800 aerei inglesi volarono su Dresda, scaricando circa 1.500 tonnellate di [[bomba esplosiva|bombe esplosive]] e 1.200 tonnellate di [[bomba incendiaria|bombe incendiarie]]. Il giorno dopo la città fu attaccata dai B-17 americani che in quattro raid la colpirono con altre 1.250 tonnellate di bombe.<ref name = ilpost>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2015/02/13/il-bombardamento-dresda/|titolo=Il bombardamento di Dresda, 70 anni fa|editore=ilpost.it|data=13 febbraio 2015|accesso=14 febbraio 2015}}</ref> I bombardieri alleati rasero al suolo una gran parte del centro storico di Dresda con un [[bombardamento a tappeto]], causando una strage di civili, con obiettivi militari solo indiretti.
 
L'esatto numero totale di vittime è impossibile da definire: la popolazione di Dresda nel [[1939]] contava circa 642.000 abitanti<ref name="nota_USAF1939">[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/PopTopics/dresden.htm Analisi storica del bombardamento di Dresda, 14-15 febbraio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090327195102/http://www.airforcehistory.hq.af.mil/PopTopics/dresden.htm |data=27 marzo 2009 }} Preparato dalla USAF Historical Division Research Studies Institute Air University, II. Sezione ''The Immediate Consequences of the Dresden Bombings on the Physical Structure and Populace of the City''. ([http://www.earth-lights.net/dresden/Dresden_Bombing_Document.htm backup site]) paragrafo 28.
.</ref> ma alcune fonti hanno affermato che i rifugiati fossero fino a 200.000<ref name = "nota_Taylor-262">''Dresden: Tuesday, February 13, 1945'' di Frederick Taylor, pg. 262-266, vedi [[#Bibliografia|bibliografia]], anche se dopo i primi bombardamenti americani un certo numero di abitanti (e soprattutto di bambini) era stato sfollato.
.</ref>. La commissione di storici incaricata dalla città di Dresda di studiare il bombardamento, invece, ha concluso che « [...] a Dresda non potevano essere arrivati profughi a decine o persino a centinaia di migliaia».<ref name = "dresden.de">{{Cita web | http://www.dresden.de/media/pdf/infoblaetter/Historikerkommission_Dresden1945_Abschlussbericht_V1_14a.pdf | titolo=Abschlussbericht der Historikerkommission zu den Luftangriffen auf Dresden zwischen 13. und 15. Februar 1945 | data=consultato in data 04 ottobre 2010}}</ref> Secondo alcuni storici, una valutazione verosimile sarebbe fra 25.000 e 35.000 morti<ref name = "nota_Bergander2">Götz Bergander, ''Dresden im Luftkrieg: Vorgeschichte-Zerstörung-Folgen''.</ref><ref name = "nota_Evans2">[http://www.holocaustdenialontrial.org/evidence/evans005.asp#5.2d ''The Bombing of Dresden in 1945:Falsification of statistics''], di Richard J. Evans, professore di storia moderna all'[[università di Cambridge]].
.</ref>.
 
Numerosi sono i critici che ritengono che il bombardamento sia stato un [[crimine di guerra]], anche in riferimento alla straordinaria importanza culturale della città. Dresda (nota come ''Elbflorenz'', la [[Firenze]] dell'[[Elba (fiume)|Elba]]) era una splendida città e uno dei cuori artistici e culturali d'Europa.
Churchill fu uno strenuo sostenitore di tale azione terroristica, accuratamente premeditata, anche se tentò di distanziarsene nel tempo.<ref>[http://www.learningcurve.gov.uk/heroesvillains/g1/ Churchill and the Bombing of Dresden] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060111103137/http://www.learningcurve.gov.uk/heroesvillains/g1/ |data=11 gennaio 2006 }}.</ref>
 
== Traduzioni italiane ==
* ''Memorie di Guerra'', trad. I. Balcinelli, Edizioni Alpes, Milano, 1929
* ''La Crisi Mondiale'' (titolo originale: ''The World Crisis''), trad. a cura dell'Ufficio del Capo di Stato Maggiore della Marina (Ufficio Storico) del capitano di fregata Carlo E. Giartosio, Società Anonima Poligrafica Italiana, 5 voll.: ''vol.I 1911-1914'', 1929; ''vol.II 1915'', 1930; ''vol. III parte I: 1916-1918'', 1930; vol.III parte II: 1916-1918, 1931; ''vol.IV: Il Dopoguerra'', 1931; col titolo ''Crisi Mondiale e Grande Guerra 1911-1922'', 4 voll., Il Saggiatore, Milano, 1968
* ''Memorie'' (1874-1903), Treves, Milano, 1935; Garzanti, Milano, 1946
* ''I discorsi segreti di Churchill'', Editori Riuniti, 1946
* ''Passo a Passo'' (lettere sulla politica estera e la difesa scritte dal maggio 1936 al maggio 1939), Collezione Le Scie, Mondadori, Milano, I ed. maggio 1947
* ''In Guerra: Discorsi pubblici e segreti'', 2 voll.: Volume I 1938-1942, Volume II: 1943-1945, Rizzoli, Milano-Roma, I ed. 1948
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte prima: L'addensarsi della tempesta: volume I: Da Guerra a Guerra (1919-1939)'', trad. Olga Ceretti Borsini, Mondadori, Milano, I ed. luglio 1948
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte prima: L'addensarsi della tempesta, volume II: Guerra in sordina (3 settembre 1939 - 10 maggio 1940)'', trad. Olga Ceretti Borsini, Mondadori, Milano, I ed. 1948
* ''Seconda Guerra Mondiale: parte II: La loro ora più bella, volume I: Il crollo della Francia'', trad. Giorgio Monicelli, Mondadori, Milano, I ed. marzo 1949
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte II: La loro ora più bella, volume II: Isolati'', trad. Giorgio Monicelli Mondadori, Milano, I ed. 1949
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte III: La Grande Alleanza, volume I: La Germania punta a Oriente'', trad. Arturo Barone, Mondadori, Milano, I ed. 1950
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte III: La Grande Alleanza, volume II: La guerra investe l'America'', trad. Arturo Barone, Mondadori, Milano, I ed. 1950
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte IV: La svolta fatale, volume I: Il Giappone all'attacco'', trad. Arturo Barone, Mondadori, Milano, I ed. 1951
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte IV: La svolta fatale, volume II: La battaglia d'Africa'', trad. Arturo Barone, Mondadori, Milano, I ed. 1951
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte V: La morsa si stringe, volume I: La campagna d'Italia'', Mondadori, Milano, I ed. 1951
* ''La Seconda Guerra Mondiale: parte V: La morsa si stringe, volume II: Da Teheran a Roma'', trad. Arturo Barone, Mondadori, Milano, I ed. 1953
* ''Seconda Guerra Mondiale: parte VI: Trionfo e Tragedia, volume I: L'Onda della Vittoria'', trad. Arturo Barone e Glauco Cambon, Mondadori, Milano, I ed. 1953
* ''Seconda Guerra Mondiale: parte VI: Trionfo e Tragedia, volume II: La Cortina di Ferro'', trad. Arturo Barone e Glauco Cambon, Mondadori, Milano, I ed. 1953
* ''Storia dei popoli di lingua inglese: Nascita dell'Inghilterra'' (titolo originale: ''A History of the English-Speaking People. vol.I - The Birth of Britain''), trad. Bruno Maffi, Mondadori, Milano, I ed. 1956 - 1965; Prefazione di Luca Codignola, Collana Saggi, BUR, Milano, ottobre 1999 ISBN 88-17-25851-2
* ''Storia dei popoli di lingua inglese: Libertà e Stato Sovrano'' (titolo originale: ''A History of the English-Speaking People. vol. II - The New World''), trad. Bruno Maffi, Mondadori, Milano, I ed. 1957 - 1965; Collana Saggi, BUR, Milano, ottobre 1999 ISBN 88-17-25852-0
* ''Storia dei popoli di lingua inglese: L'età della Rivoluzione'' (titolo originale: ''A History of the English-Speaking People. vol. III - The Age of Revolution''), trad. Bruno Maffi, Mondadori, Milano, I ed. 1957 - 1965; Collana Saggi, BUR, Milano, I ed. gennaio 2003 ISBN 88-17-10096-X
* ''Storia dei popoli di lingua inglese: Le Grandi Democrazie'' (titolo originale: ''A History of the English-Speaking People. vol. IV - The Great Democracies, trad. Bruno Oddera, Mondadori, Milano, I ed. 1959 - 1965
* ''Gli anni della mia giovinezza. La formazione di un grande leader nell'Inghilterra degli anni gloriosi'' (titolo originale: ''My early Living - A Roving Commission'', I ed. orig. 1930), trad. Ugo Tolomei, Collana i Garzanti n.276, Garzanti, Milano, 1961-1973; col titolo ''Gli anni dell'avventura. L'India, la guerra anglo-boera, la politica: la formazione di un grande leader'', Collana I Grandi Tascabili, Bompiani, 1997 ISBN 978-88-452-3026-4; col titolo ''Dall'Avana a Durban: Viaggi e avventure di gioventù'', CDA & Vivalda, 2005 ISBN 978-88-7480-068-1
* ''[[Marlborough. La vita e i tempi del «duca di ferro»]]'' (titolo originale: ''Marlborough: His Life and Times'', 4 voll., 1934-1938), biografia dell'antenato [[John Churchill]], [[duca di Marlborough]], trad. Giovanna Paroni, a cura di Henry Steele Commager, Mondadori, Milano, 1973; Prefazione di [[Emilio Radius]], Note bio-bibliografiche di [[Vincenzo Mantovani]], Collana Scrittori del Mondo: i Nobel n.60, 2 voll., UTET, Torino, 1973-1979
* ''Riconquistare [[Khartoum]]'' (titolo originale: ''The River War: An Account of the Reconquest of the Sudan''), trad. A. Audisio, Piemme, Novara, I ed. 1999 ISBN 978-88-384-4326-8
* ''La Seconda Guerra Mondiale. Edizione condensata'' (titolo originale: ''The Second World War''), Edizione italiana a cura di Paolo A. Dossena, Prefazione di [[Sergio Romano]], trad. Arturo Barone, Glauco Cambon, Olga Ceretti Borsini, [[Giorgio Monicelli]], Collana Saggi, 2 voll.: VOL. I: Dal [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] all'[[Operazione Barbarossa]], VOL. II: Da [[Pearl Harbor]] alla [[Cortina di Ferro]], BUR, Milano, I ed. novembre 2000 ISBN 88-17-86576-1
 
== Filmografia ==
Il personaggio di Winston Churchill appare in diversi film e da alcuni suoi scritti sono state tratte delle sceneggiature:
=== Sceneggiature ===
* ''[[The Inside of the Cup]]'', regia di [[Albert Capellani]] - romanzo ([[1921]])
* ''[[Gli anni dell'avventura]]'' (''Young Winston''), regia di [[Richard Attenborough]] - autobiografia ''My Early Life: A Roving Commission'' (1972)
* ''[[Guerra imminente]]'' ('' The Gathering Storm''), (2002)
* ''[[Into the Storm - La guerra di Churchill]]'' (''Into the Storm''), (2009)
 
=== Film o documentari dove appare Churchill ===
* ''[[The Four Just Men (film)|The Four Just Men]]'', regia di [[Walter Forde]] ([[1939]])
* ''[[Gli anni dell'avventura]]'' (''Young Winston''), regia di [[Richard Attenborough]] - autobiografia ''My Early Life: A Roving Commission'' (1972)
* ''[[Bastardi senza gloria]]'' (''Inglourious Basterds''), regia di [[Quentin Tarantino]]-(2009) interpretato da [[Rod Taylor]]
* ''[[Titanic - Nascita di una leggenda]]'' (''Titanic: Blood and Steel''), regia di [[Ciaran Donnelly]] - ([[2012]])
* ''[[Doctor Who]]'' (serie tv) stagione 5 episodio 3.
* ''[[Il discorso del re]]'' (The King's Speech), regia di [[Tom Hooper]] (2010) - Interpretato da [[Timothy Spall]]
* ''[[Peaky Blinders]]'' (serie TV) stagione 1, episodi 1, 2, 6 - interpretato da [[Andy Nyman]]
* ''I Misteri Di Murdoch'' (serie Tv) stagione 6 - episodio 2 - titolo: Amnesia
* ''[[Churchill's secret]]'', (film per la TV) regia di [[Charles Sturridge]] (2016), Interpretato da [[Michael Gambon]]
* The Crown (serie TV) stagione 1 - interpretato da [[John Lithgow]]
* ''[[L'ora più buia]]'' (''Darkest Hour''), regia di [[Joe Wright]] (2017)
 
== Ascendenza ==
 
{| class="wikitable"
|-
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Winston Churchill'''
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Randolph Spencer-Churchill]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[John Spencer-Churchill, VII duca di Marlborough]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[George Spencer-Churchill, VI duca di Marlborough]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[George Spencer-Churchill, V duca di Marlborough]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />Susan Stewart
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Jane Stewart]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[George Stewart, VIII conte di Galloway]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Jane Bailey Paget]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Frances Vane-Stewart]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Charles Stewart, III marchese di Londonderry]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Robert Stewart, I marchese di Londonderry]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Frances Pratt]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Frances Vane-Tempest]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Henry Vane-Tempest, II baronetto di Wynyard]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Anne Katherine McDonnell, II contessa di Antrim]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Jennie Jerome]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Leonard Walter Jerome]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Isaac Jerome]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Aaron Jerome]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Elizabeth Ball]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Aurora Murray]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Reuben Murray]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Sarah Guthrie]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Clarissa Hall]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Ambrose Hall]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Ambrose Hall]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Mehitable Beach]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Clarissa Willcox]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[David Willcox]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Anna Baker]]
|}
 
== Onorificenze ==
[[File:Coat of Arms of Winston Churchill.svg|thumb|Stemma personale di Sir Winston Churchill.]]
=== Onorificenze britanniche ===
{{Onorificenze
|immagine=Order_of_the_Garter_UK_ribbon.png
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera
|collegamento_onorificenza=Ordine della Giarrettiera
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Companions of Honour Ribbon.gif
|nome_onorificenza=Membro dell'Ordine dei Compagni d'Onore
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Compagni d'Onore
|motivazione=
|luogo=19 ottobre [[1922]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of merit nastrino.png
|nome_onorificenza=Membro dell'Ordine al Merito del Regno Unito
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito del Regno Unito
|motivazione=
|luogo=1º gennaio [[1946]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order BritEmp (civil) rib.PNG
|nome_onorificenza=Cavaliere Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Impero Britannico
|motivazione=
|luogo=[[1953]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=India Medal BAR.svg
|nome_onorificenza=India Medal
|collegamento_onorificenza=India Medal
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Queens Sudan Medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Queen's Sudan Medal
|collegamento_onorificenza=Queen's Sudan Medal
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Queens South Africa Medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Queen's South Africa Medal
|collegamento_onorificenza=Queen's South Africa Medal
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=British War Medal BAR.svg
|nome_onorificenza=British War Medal
|collegamento_onorificenza=British War Medal
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=World War I Victory Medal ribbon.svg
|nome_onorificenza=Medaglia interalleata della vittoria (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza=Medaglia interalleata della vittoria (Regno Unito)
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Territorial Decoration (UK) ribbon.PNG
|nome_onorificenza=Territorial Decoration
|collegamento_onorificenza=Territorial Decoration
|motivazione=
|luogo=
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=EST Cross of Liberty Military Leadership.png
|nome_onorificenza=Croce della Libertà per il comando militare di I Classe (Estonia)
|collegamento_onorificenza=Croce della Libertà
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ordre_de_la_Liberation_1st_ribbon.svg
|nome_onorificenza=Compagno de l'Ordre de la Libération (Francia)
|collegamento_onorificenza=Ordre de la Libération
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ruban de la Médaille militaire.PNG
|nome_onorificenza=Medaglia militare (Francia)
|collegamento_onorificenza=Médaille militaire
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=ESP_Cruz_Merito_Militar_(Distintivo_Rojo)_pasador.svg
|nome_onorificenza=Croce dell'Ordine al Merito Militare di Spagna
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito Militare (Spagna)
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grand Crest Ordre de Leopold.png
|nome_onorificenza=Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Leopoldo
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=NLD Order of the Dutch Lion - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi
|collegamento_onorificenza=Ordine del Leone dei Paesi Bassi
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order Sint Olaf 1 kl.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce con Collare dell'Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav
|collegamento_onorificenza=Ordine Reale Norvegese di Sant'Olav
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Orderelefant_ribbon.png
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Elefante
|motivazione=
|luogo=[[1950]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=BEL Croix de Guerre 1944 ribbon.svg
|nome_onorificenza=Croce di guerra belga (croix de guerre) (1939-1945)
|collegamento_onorificenza=Croix de guerre 1939-1945 (Belgio)
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Most Refulgent Order of the Star of Nepal.PNG
|nome_onorificenza=Membro di I Classe dell'Ordine della Stella del Nepal (Nepal)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Stella del Nepal
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Decoration without ribbon - it.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro del Congresso (Stati Uniti)
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro del Congresso
|motivazione=
|luogo=7 maggio [[1969]]
}}
 
== Influenza culturale ==
[[File:Winston Churchill statue.JPG|thumb|Monumento a Winston Churchill a [[Londra]]]]
 
Il programma televisivo della [[BBC]] ''[[100 Greatest Britons]]'' lo ha eletto il più grande britannico di tutti i tempi.<ref>{{cita web|lingua= en|url=http://www.bbc.co.uk/pressoffice/pressreleases/stories/2002/11_november/25/greatbritons_final.shtml|titolo=Victory for Churchill as he wins the battle of the Britons|editore=bbc.co.uk|data=25 novembre 2002|accesso=16 novembre 2014}}</ref>
 
A lui è dedicato un sommergibile nucleare inglese della [[classe Churchill]], così come un cacciatorpediniere [[Stati Uniti d'America|statunitense]] della [[classe Arleigh Burke]], il DDG-81, entrato in servizio nel 2001.
 
Una delle tante statue che lo rappresentato si trova in [[Parliament Square]] a [[Londra]], di fronte al [[Big Ben]].
 
È uno dei personaggi storici che appaiono nella serie tv britannica di fantascienza ''[[Doctor Who]]'': nel terzo episodio della quinta stagione, ''[[Episodi di Doctor Who (nuova serie) (quinta stagione)#L'arma di Churchill|L'arma di Churchill]]'', il [[Dottore (Doctor Who)|Dottore]] salva Londra dai [[Dalek]], che Churchill pensava fossero stati creati da uno scienziato dell'esercito britannico; Churchill e il Dottore sembrano essere vecchi amici.
 
Un estratto di un suo celebre discorso (''We shall fight on the beaches'') venne utilizzato dalla band [[heavy metal]] londinese [[Iron Maiden]] in apertura dei concerti del ''[[World Slavery Tour]]'' come introduzione al brano ''[[Aces High]]''. La traccia è intitolata ''Intro: Churchill's Speech'' ed è la prima traccia del doppio disco live ''[[Live After Death]]''.
 
Appare nel videogioco ''[[Assassin's Creed: Syndicate]]'' nelle missioni ambientate nella Prima Guerra Mondiale come alleato di Lydia Frye; si occupa dello spionaggio tedesco nella zona del [[Tower Bridge]] e della [[Torre di Londra]].
 
===Nei film===
* ''[[L'ora più buia]]'' (''Darkest Hour''), regia di [[Joe Wright]] (2017)
* [[Into the Storm - La guerra di Churchill|Into the storm-La guerra di Churchill]], regia di [[Thaddeus O'Sullivan]] (2009)
 
== Curiosità ==
{{curiosità}}
* Era affetto da [[rupofobia]] conclamata, tanto da trascorrere molte ore al giorno nella vasca da bagno<ref>M. Liberti, ''Grandi Fifoni'' su ''Focus Storia'', [[aprile 2010]], p. 76.</ref>.
* La sua speciale dentiera - che gli consentiva una particolare dizione per cui andava famoso - è andata all'asta nel luglio [[2010]]<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/persone/2010/07/29/foto/all_asta_la_dentiera_di_churchill-5920863/1/?ref=HRESS-6|titolo=All'asta la dentiera di Churchill|editore=repubblica.it|data=29 luglio 2010|accesso=16 novembre 2014}}</ref> (aggiudicata per 15.200 £).
*Churchill era [[mancinismo|mancino]].
*Churchill era un grande estimatore di [[Sigaro|sigari]], al punto che alcuni formati, oggi, portano il suo nome: in particolare, si parla di [[vitola]] "Churchill" (anche nota come "Julieta"), di circa 170 mm di lunghezza per 18 mm di diametro. La nota marca cubana "[[Romeo y Julieta]]" ha inoltre chiamato, in suo onore, uno dei suoi ''robustos'' "Short Churchill", che rispetto al Churchill "classico" è molto più corto (circa 124 mm) ma dal diametro leggermente maggiore (intorno ai 19,5 mm); l'azienda [[Davidoff (azienda)|Davidoff]], infine, ha prodotto e produce diverse linee dedicate al celebre statista, alcune delle quali con accessori personalizzati (umidificatori, posacenere ecc) che lo raffigurano.
*Churchill era dotato di un fine umorismo. Noto è a tal proposito un fulmineo scambio di battute avvenuto dopo una seduta in parlamento tra il primo ministro e [[Nancy Astor]], prima donna a ricoprire la carica di deputato in [[Regno Unito]]. La Astor, acerrima rivale politica di Churchill, si rivolse a lui dicendo: «Winston, se tu fossi mio marito, ti metterei del veleno nel [[caffè]].» Alla battuta, Churchill rispose: «Nancy, se tu fossi mia moglie, lo berrei!».<ref>{{Cita web|url=http://www.anvari.org/fortune/Miscellaneous_Collections/395391_lady-nancy-astor-winston-if-you-were-my-husband-id-put-poison-in-your-coffee.html|titolo=Lady Nancy Astor: "Winston, If You Were My Husband, I'd Put Poison In Your Coffee.|autore=Ahmad Anvari|sito=www.anvari.org|lingua=en|accesso=2017-08-19}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* [[Robert Lewis Taylor]], ''Winston Churchill: an informal study of greatness'', New York, Doubleday, 1952
* Winston Churchill, ''Gli anni dell'avventura'', I grandi tascabili Bompiani, 1997 RCS Libri - ISBN 88-452-3026-0
* Lord Moran, ''Churchill: Un Duro a Morire. Dal diario del medico personale di Sir Winston Churchill. 1940-1965'', Mondadori, Milano, 1966
* William Manchester, ''Churchill. L'ultimo leone: Visioni di gloria 1874-1914'', Collana Biografie, Frassinelli, Milano, 1985 ISBN 88-7684-065-6
* William Manchester, ''Churchill. L'ultimo leone: Anni ruggenti 1914-1932'', Collana Biografie, Frassinelli, Milano, 1986
* William Manchester, ''Churchill. L'ultimo leone: La solitudine 1932-1938'', trad. B. Amato, Collana Biografie, Frassinelli, Milano, 1989
* William Manchester, ''Churchill. L'ultimo leone: Il vortice 1938-1940'', trad. B. Amato, Collana Biografie, Frassinelli, Milano, 1991
* William Manchester - Paul Reid, ''The Last Lion: Winston Spencer Churchill: Defender of the Realm 1940-1965'', Bantam, 2013 ISBN 978-0-345-54863-4
* John Lukacs, ''Il Duello. 10 maggio - 31 luglio 1940. Churchill e [[Hitler]]: le drammatiche fasi di uno scontro personale che dimostra come la storia può essere determinata dalle scelte di due uomini'', trad. Maurizio Imperiali, Collana Il Cammeo n.217, Longanesi, Milano, 1990; Collana Storica, TEA, Milano, 1995
* [[Martin Gilbert]], ''Churchill'' (''Churchill. A Life'', ed. orig. 1991), (sovraccoperta illustrata da [[Ferenc Pinter]]), l'autore fu nominato nel 1968 biografo ufficiale dello statista britannico, trad. Davide Panzieri, Collana Le Scie, Mondadori, Milano, I ed. ottobre 1992 ISBN 978-88-04-36047-6; Collana Storia, Oscar Mondadori, Milano, 1994-2013
* Martin Gilbert, ''Winston S. Churchill. vol. III: Challenge of War: 1914-1916'', 1982
* Martin Gilbert, ''Winston S. Churchill: vol. IV: World in Torment: 1916-1922'', Heinemann, London, 1975
* Martin Gilbert, ''Winston S. Churchill: vol. V: The Prophet of Truth: 1922-1939'',
* Martin Gilbert, ''Winston Churchill: The Wilderness Years'',
* Martin Gilbert, ''Winston S. Churchill. vol. VII: Road to Victory: 1941-1945'', Hillsdale College Press, 2013 ISBN 978-0-916308-44-5
* Martin Gilbert, ''Winston S. Churchill. vol. VIII: Never Despair: 1945-1965'', 1988; Hillsdale College Press, 2012 ISBN 978-0-916308-45-2
* Martin Gilbert, ''Churchill and America'',
* Geoffrey Penn, ''Fisher, Churchill and the Dardanelles'', Pen & Sword Books, 1999 ISBN 978-0-85052-646-2
* Ernesto Ragionieri, ''Churchill'', Sellerio, Palermo, 2002
* John Lukacs, ''Churchill. Visionario, Statista, Storico'', Collana Storica, Corbaccio, Milano, 2003
* Jack Dixon, ''[[Dowding]] & Churchill. The Dark Side of the Battle of England'', Pen & Sword Books, 2008 ISBN 978-1-84415-854-6
* Dominique Enright (a cura di), ''Il sorriso del bulldog. Maliziose arguzie di Winston Churchill'', Liberilibri, Macerata, 2008 [2009]
* [[Fabio Casini]], ''Churchill e la Campagna d'Italia - agosto 1944: Passaggio in Toscana'', Siena, Ed. Nuova Immagine, 2009
* T.O. Smith, ''Churchill, America and Vietnam, 1941-1945'', Pelgrave Macmillan, 2011 ISBN 978-0-230-29821-7
* Christopher M. Bell, ''Churchill and Seapower'', Oxford University Press, 2012 ISBN 978-0-19-969357-3
* Walter Reid, ''Churchill under Friendly Fire. 1940-1945'', Birlinn General, 2012 ISBN 978-1-84341-059-1
* David Dilks, ''Churchill and Company. Rivals and Alliances in War and Peace'', I.B. Tauris & Co., 2012 ISBN 978-1-84885-718-6
* Peter Clarke, ''Mr. Churchill's Profession. Statesman, Orator, Writer'', Bloomsbury Publishing, 2013 ISBN 978-1-4088-3123-6
* Chris Schoeman, ''Churchill's South Africa. Travels during the Anglo-Boer War'', Struik Publisher, 2013 ISBN 978-1-920545-47-5
* Kenneth Weisbrode, ''Churchill and The King. The Wartime Alliance of Winston Churchill and George VI'', Penguin Putnam, 2013 ISBN 978-0-670-02576-3
* Roy Irons, ''Churchill and the Mad Mullah of Somaliland. Betrayal and Redemption 1899-1921'', Pen & Sword Books, 2013 ISBN 978-1-78346-380-0
* Philip White, ''Churchill's Cold War. How the Iron Curtain speech shaped the Post War World'', Gerald Duckworth, 2013 ISBN 978-0-7156-4577-2
* John Grehan, ''Churchill's Secret War. Britain's First Large-Scale Combined Operations Offensive 1942'', Pen & Sword Books, 2013 ISBN 978-1-78159-382-0
* A.W. Beasley, ''Churchill: the Supreme Survivor'', Mercer Books, 2013 ISBN 978-0-9557127-3-9
* Steve Cliffe, ''Churchill, [[Kitchener]] & [[Lloyd George]]. First World Warlords'', Fonthill Media, 2013 ISBN 978-1-78155-272-8
* Michael Shelden, ''Young Titan. The Making of Winston Churchill'', Simon & Schuster, 2014 ISBN 978-1-4711-1323-9
* Stephen Wentworth Roskill, ''Churchill and the Admirals'', Pen & Sword Books, 2014 ISBN 978-1-4738-2112-5
* ''Churchill: The Power of Words. His Remarkable Life Recounted Through His Writings and Speeches. Selected, Edited and Introduced by Martin Gilbert'', Transworld Publishers, 2014 ISBN 978-0-85750-146-2
* Cat Wilson, ''Churchill on the Far East in the Second World War: Hiding the History of the 'Special Relationship''', Pelgrave Macmillan, 2014 ISBN 978-1-137-36394-7
* Con Coughlin, ''Churchill's First War. Young Winston and the fight against the Taliban'', Pan Macmillan, 2014 ISBN 978-0-330-54596-9
* Jonathan Rose, ''The Literary Churchill: Author, Reader, Actor'', Yale University Press, 2014 ISBN 978-0-300-20407-0
* Lawrence James, ''Churchill and Empire. Portrait of an Imperialist'', Pegasus Books, 2014 ISBN 978-1-60598-569-5
* Ashley Jackson, ''Churchill'', Quercus, 2014 ISBN 978-1-62365-804-5
 
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* {{cita web|http://www.historychannel.com/speeches/archive/speech_52.html|Audio del discorso di Churchill "finest hour"|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.spanamwar.com/Churchillcomments.htm|Winston Churchill a Cuba|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.malakand.blogspot.com|Opinioni sul contributo storico di Churchill|lingua=en}}
* {{cita web|http://freepages.genealogy.rootsweb.com/~jamesdow/winston.htm|Un'altra biografia su Churchill con lunghe citazioni dei suoi discorsi|lingua=en}}
* {{en}} ''[http://www.loc.gov/exhibits/churchill/interactive Churchill e la Grande Repubblica]''. Exhibition explores Churchill's lifelong relationship with the United States.
* {{en}} [http://www.jewishpost.com/jewishpost/jpn201b.html Churchill e il sionismo] (del dottor Yoav Tenenbaum, [[Università di Tel Aviv]])
* {{en}} {{collegamento interrotto|1=[http://www.quote-fox.com/QuoteFox/plBrowse.php/?browse_cmd=browse_source&author_name=Winston+Churchill Citazioni di Churchill] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }} (240 citazioni)
* {{cita web|http://www.earthstation1.com/churchil.html|Alcuni discorsi di Churchill scaricabili|lingua=en}}
* {{en}} [http://nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/1953/churchill.html Biografia di Winston Churchill] sul sito ufficiale del Premio Nobel
 
{{Box successione
|tipologia = incarico politico
|carica = [[Primi ministri del Regno Unito|Primo ministro del Regno Unito]]
|immagine = Flag of the United Kingdom.svg
|periodo = 10 maggio [[1940]] - 27 luglio [[1945]]
|precedente = [[Neville Chamberlain]]
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}}
 
{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica = [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Leader del Partito Conservatore]]
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|periodo = 10 maggio [[1940]] - 7 aprile [[1955]]
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