Medicina etrusca e Discussioni utente:MFSR: differenze tra le pagine

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Fra gli antichi popoli gli [[Etruschi]] ebbero grande notorietà per le loro [[conoscenza|conoscenze]] nell'ambito della [[medicina]] e della [[chirurgia]]<ref name="Cristofani">{{cita libro|autore=Mauro Cristofani|titolo=Dizionario della civiltà etrusca|editore=Giunti Editore|città=Firenze|anno=1985|isbn=9788809217287|p=170|url=https://books.google.it/books?id=8GS2PecOg2QC&pg=PA170&hl=it&sa=X&ei=z2K2VIbiJ8OlygPxtoGADg&ved=0CC4Q6AEwAA#v=onepage&f=false}}</ref>. Sulla materia gli autori antichi greci e latini hanno lasciato solo alcuni cenni<ref name="Cristofani" />. La quasi totalità delle informazioni inerenti alle conoscenze mediche risalenti a questa civiltà sono nient’altro che il frutto di numerose [[ipotesi]] e deduzioni sulla base dei [[archeologia|ritrovamenti archeologici]] ([[ex voto]] anatomici). Si ipotizza inoltre che parte delle [[Medicina romana|conoscenze mediche romane]] di cui si ha testimonianza possa derivare da quelle etrusche. Dai reperti archeologici recuperati e sulla base delle fonti storiche pervenute risulta che la medicina etrusca è sostanzialmente basata su una grande conoscenza delle proprietà medicinali delle [[piante]], essendo inquadrabile quindi come [[Fitoterapia|medicina fitoterapica]]<ref name="Cristofani" />.
 
{| style="width:100%; background:transparent; font-size:90%"
== La medicina etrusca nelle fonti antiche ==
| style="background:#e0f0ff; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topleft:12px; -webkit-border-top-left-radius:12px; border-top-left-radius:12px; width:20%; height:30px" | &nbsp;&nbsp; [[File:Help-browser.svg|18px|link=Aiuto:Benvenuto]] [[Aiuto:Benvenuto|Benvenuto]]
In molti autori antichi vi sono riferimenti alla medicina etrusca descrivendone alcune peculiarità e pratiche ricorrenti.
| style="background:#6495ed; color:white; padding:0.5em 0.5em 0.5em 1em; font-size:140%; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topright:12px; -webkit-border-top-right-radius:12px; border-top-right-radius:12px; width:80%" | '''Benvenuto/a su Wikipedia, <span style="color:white"><nowiki></nowiki>MFSR</span>!'''
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Se '''contribuisci a Wikipedia su commissione''' si applicano '''[[Wikipedia:Avvertenze sulla contribuzione su commissione#Le nostre condizioni d'uso|condizioni d'uso particolari]]'''.
[[Esiodo]], in un passo della sua [[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]], riporta che le conoscenze degli Etruschi relativamente all'impiego delle piante medicinali derivavano dalla loro discendenza dai figli della maga [[Circe]], Agreo e Latino<ref name="Cristofani"/>.
 
Ricorda di '''non copiare testi né immagini da libri o siti internet poiché <u>NON è consentito inserire materiale protetto da [[Wikipedia:Copyright|copyright]]</u>''' (nel caso sia tu l'autore/autrice, devi seguire [[Wikipedia:Copyright#Se concedi l'uso del materiale presente sul tuo sito o su altre fonti|l'apposita procedura]]), e di scrivere seguendo un '''[[Wikipedia:Punto di vista neutrale|punto di vista neutrale]]''', citando le '''[[WP:FONTI|fonti]]''' utilizzate.
A proposito di un passo di [[Eschilo]], [[Teofrasto]] fa notare la grande abilità degli Etruschi nel preparare farmaci.
[[Plinio il Vecchio]] riferisce della loro capacità di curare i morsi dei serpenti tramite un unguento.
[[Marco Terenzio Varrone|Varrone]] riferisce, invece, di un collegio sacerdotale avente sede sul [[monte Soratte]]; il compito principale di questo collegio era la [[distillazione]] di un farmaco [[Anestesia|anestetico]]<ref name="Cristofani"/>.
 
<div align="center" style="font-size:130%">Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i wikipediani!</div>
== Conoscenze farmacologiche e mediche ==
Sarebbe ingiusto definire il popolo etrusco come una civiltà dalla medicina primitiva, in cui tutto era visto dal punto di vista magico ed esoterico e di dubbia efficacia, quando, invece, è ben nota la loro fama nel mondo antico in questo campo. Sembra che la civiltà etrusca fosse anche profonda conoscitrice degli effetti benefici delle [[terme|acque termali]], utilizzate largamente per la cura di molte malattie<ref name="Cristofani" />.Persino Scribonio Largo, medico e scrittore romano, sottolineava la sbalorditiva efficacia di queste acque ferruginose, le quali, essendo utili per le malattie della vescica, venivano definite appunto, vescicariae.
 
<div style="margin:0; padding:0; font-size:105%">
La comparazione con le applicazioni attuali delle [[terme|acque termali]] permette di pensare anche al loro utilizzo in antico per [[calcolosi]], infiammazioni gastro-intestinali, [[dispepsia|dispepsie]], [[epatopatie]], [[foruncolo|foruncolosi]], [[dermatiti]]. Le acque salutari dell’Etruria, dal punto di vista della temperatura, possono essere definite: Ipertermali (40°), Omotermali (40-30°), Fredde (sotto i 20°).
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|titolo = Altre informazioni
Per l'aspetto mineralogico, le acque sono classificabili in: Oligominerali, Mediominerali, Solfuro-Alcalino-Terrose, Ferruginose. La terapia, data la catalogazione mineralogica delle acque termali, poteva articolarsi in: Crenopinoterapia, crenobalneoterapia, crenolutoterapia.
}}
 
[[File:Firma e data.png|thumb|Apponi la firma nei tuoi interventi]]
==Le erbe medicinali==
*[[Portale:Progetti|Visualizza l'elenco]] dei '''[[Wikipedia:Progetto|progetti collaborativi]]''' riguardanti specifiche aree tematiche dell'enciclopedia: puoi partecipare liberamente a quelli di tuo interesse o chiedere suggerimenti.
La prima [[terapia]] che l'uomo ha escogitato è stata ricercare quanto offerto dalla [[natura]], traendo insegnamento dall'utilizzo, esterno ed interno, delle sostanze contenute nelle [[erbe]] e nelle [[piante]] di cui l'Etruria ,di oltre 2000 anni fa, era ricchissima. E' probabile tuttavia che non si avesse sempre chiaro il dosaggio adeguato e quindi la demarcazione fra [[veleno]] e rimedio.
*Identificati nelle [[Aiuto:Pagina di discussione|pagine di discussione]]: '''[[Aiuto:Firma|firma]] i tuoi interventi''' con il tasto che vedi nell'immagine.
 
*Una volta consultata la Guida essenziale, prova ad ampliare le tue conoscenze sul funzionamento di Wikipedia con il '''[[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]'''.
Una pianta medicinale in uso presso gli Etruschi era il myriophillon o millefolium, il cui succo, unito a grasso di maiale, formava una pomata efficace per curare le ferite e consolidare i tendini dei buoi tagliati dal vomere. Ai fiori e alle foglie del millefoglio, erba perenne rizomatosa della famiglia Compostae Asterroideae, si riconoscono oggi anche proprietà antispasmodiche, diuretiche e toniche. Se applicato localmente è effettivamente cicatrizzante ed è decongestionante delle mucose. Della pianta del Lino, gli Etruschi usavano probabilmente il seme che serviva come farmaco con proprietà emollienti e antiinfiammatorie. Teofrasto ricorda la tradizione greca di utilizzare la parte tenera vicina alle radici come nutrimento specifico dei bambini ed è probabile che anche gli Etruschi conoscessero tale pratica. Ancora in epoca augustea, Ovidio raccomandava il Semen Tuscum per la cosmesi femminile. Doveva trattarsi probabilmente di Triticum spelta macinato, fornente una farina da usarsi come amido in alcune maschere facciali.
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Vi è poi una serie di piante medicinali che la tradizione letteraria antica ricorda essere state utilizzate dagli Etruschi. La notizia è contenuta all'interno dell'opera Materia Medica di Pedanio Dioscoride, medico militare originario di Anazarbe in Cilicia. Un attento studio filologico ha isolato quattro piante latine che sembrerebbero appartenere ad un sostrato prelatino. La prima Pianta medicinale di questo gruppo più ristretto è la Nepeta, una pianta erbacea perenne con rizoma strisciante, presente dal mare alla zona montana nei boschi e nei prati, permette di ricavare dalle sommità fiorite un olio essenziale che stimola la circolazione superficiale, favorisce i processi di riparazione dei tessuti cutanei e la digestione. La Mentha Pulegium, pianta erbacea perenne con fusti striscianti sul terreno, si trova dal mare alla zona submontana e preferisce luoghi umidi come i fossi, favorisce con i suoi fiori la digestione, stimola la secrezione della bile e l'attività generale del fegato; la tradizione popolare le attribuisce anche le prerogative di regolare la fase mestruale e di sedare la tensione nervosa. Per uso esterno ha proprietà antisettiche, analgesiche e antipruriginose. Il Ginestrone, è un arbusto con foglie persistenti, lineari, spinose ed è tipico della macchia mediterranea e si usa oggi in infusi lassativi, diuretici e ipotensivi. Il terzo nome è Mutuka, la cui radice 'mut', ha fatto pensare a due piante, il timo e il cisto. Il timo è un piccolo arbusto che predilige le zone marine e contiene i suoi principi attivi nelle sommità fiorite, ha proprietà aromatiche, antisettiche utili per disinfettare l'albero respiratorio e l'intestino: in pratica viene utilizzato per le proprietà balsamiche tossifughe, fluidificanti catarrali. Del cisto si conoscono 16 specie, da alcune di esse si ottengono resine aromatiche. La radia, infine, che ha fatto pensare ai cespugli del rovo canino e al rovo di macchia, le quali foglie e frutti hanno proprietà astringenti, antiinfiammatorie, diuretiche e servono per curare emorragie interne.
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Le altre piante ricordate da Dioscoride come utilizzate dagli Etruschi, presentano una radice indoeuropea, tra i quali individuiamo Biancospino, dai cui fiori si ricava un estratto che ha potere sedativo; la genziana; il Gigaro, nome di una varietà di Aro. Le pur frammentarie e disarticolate notizie consentono di far ipotizzare un'evoluta tradizione farmacologica etrusca, probabilmente sistematizzata in testi oggi irrimediabilmente perduti, a cui forse Dioscoride attinse; del resto erbe aromatiche e essenze vegetali non saranno mancate nei rituali religiosi così puntuali e particolareggiati.
|titolo = Serve aiuto?
 
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==L'uso dei metalli nella medicina==
Se hai bisogno di aiuto, chiedi allo [[Aiuto:Sportello informazioni|sportello informazioni]] (e non dimenticare che la risposta ti verrà data in quella stessa pagina). Se avessi bisogno di un aiuto ''continuativo'', puoi [[Progetto:Coordinamento/Accoglienza/Nuovi_arrivati|richiedere di farti affidare un "tutor"]].
Il quadro è quello di una civiltà in cui esistono artigiani molto abili nella lavorazione dei metalli e loro leghe. Probabilmente erano i toreuti stessi a produrre anche gli strumenti chirurgici caratterizzati da una meccanica di precisione.
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=== Strumenti Chirurgici ===
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Gli strumenti, per lo più bronzei, rinvenuti in area etrusca, possono essere suddivisi nelle seguenti classi:
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*Cauteri con punta lanceolata (media altezza 20 cm): tali strumenti erano arroventati e applicati sui tessuti con vari scopi. Le ferite fresche e i vasi minori venivano trattati con il ferro rovente per provocare la formazione di una crosta ed arrestare l'emorragia in corso. Polipi e fistole potevano essere curati cauterizzandoli; (foto)
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*Coltello (lunghezza 6 cm): sorta di bisturi a lama arrotondata per le incisioni. Si hanno anche esemplari di impugnature di bisturi, per lo più foggiate nell'inconfondibile forma a spatola; (foto)
page=Aiuto:Sportello_informazioni
*Pinzette a ganasce lisce piegate obliquamente rispetto alle branche (media lunghezza 15 cm): tale forma era destinata all'estrazione di corpi estranei, di schegge ossee e simili; (foto)
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*Sonde, con una delle estremità a nocciolo di oliva e l'altra a pala di remo, a spatola, a cucchiaio, a cucchiaino, fenestrata (media altezza 15 cm): in origine la sonda era altro che un bastoncino col quale si poteva valutare la profondità di una ferita o l'estensione di una fistola e che poteva essere introdotto nel naso e negli orecchi, aveva cioè la funzione di prolungare il dito del medico aiutandolo a esplorare più accuratamente. L'aggiunta di estremità di varia forma serviva poi per gli usi più svariati: quella olivare serviva a mescolare i medicamenti; quella a spatola, a cucchiaio e a pala di remo a spalmarli direttamente su fasce o su parti del corpo. Le sonde a cucchiaino invece erano introdotte in una ferita o in un orifizio naturale per portare il medicamento il più vicino possibile alla parte da curare. La sonda fenestrata aveva uno stelo rotondo con una estremità appiattita e curva ad angolo retto con un foro, attraverso il quale veniva introdotto un filo che serviva per la legatura dei vasi; (foto)
break=no
*Tenaglie (media lunghezza da 30 a 50 cm): i modelli più corti potevano servire per l'estrazione di denti, quelli più lunghi per afferrare le ossa. Entrambe erano adatte per l'eventuale rimozione dei corpi estranei; (foto)
buttonlabel=Domanda allo Sportello informazioni
*Thumi ( media altezza 15 cm): sono strumenti in bronzo, con un estremo foggiato a mezzaluna e l'altro a forma di impugnatura schiacciata. (foto)
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=== Odontoiatria ===
</div>
Gli Etruschi godevano di grande fama anche dal punto di vista [[odontoiatria|odontoiatrico]]. Erano infatti celebri per la loro capacità di preparare [[Protesi dentaria|protesi dentali]]. Sono stati infatti ritrovati numerosi resti di [[cranio|crani umani]] con impiantate protesi dentarie che stupiscono ancora oggi per la loro precisione, funzionalità e resistenza tanto da farci capire l'elevata perizia tecnica in questo campo della civiltà etrusca (frammenti sono conservati al [[Museo Archeologico di Firenze]], al Museo Universitario di [[Gand]] e al Public Museum di [[Liverpool]]). Alcune protesi sono costruite in maniera così impeccabile da rendere difficile, ancora oggi, riconoscere i punti di saldatura. Esse possono essere distinte in due tipologie fondamentali:
<div style="border-bottom:1px solid #eee; padding-top:0.17em; padding-bottom:0.5em"></div>
*Banderelle o anelli d’oro fra loro saldati: esse sostenevano denti artificiali, racchiusi in anelli e appoggiati all’estremità dei denti sani mantenuti in sede anche da perni, che li attraversavano alla base, in senso labio-linguale, ribaditi alle estremità. (foto)
<div style="font-size:95%">[[file:Flag of the United Kingdom.svg|20px]] Hello and welcome to the Italian Wikipedia! We appreciate your contributions. If your Italian skills are not good enough, that’s no problem. We have an [[Wikipedia:Ambasciata|embassy]] where you can inquire for further information in your native language or you can contact directly [[Wikipedia:Babel/It-0|a user in your language]]. We hope you enjoy your time here!</div>
*Strisce o sottili lamine in oro (3 mm ca.): esse, poste alla base di ciascuno dei denti, passavano a spirale, dal lato vestibolare a quello linguale, collegandoli l'un l'altro e fissando quelli vacillanti. Per tali lavori veniva utilizzato oro fino, malleabile, così che probabilmente si poteva lavorare con prove e riprove di dentimetria senza ricorrere all'impronta dell'arcata dentaria da riparare. (foto)
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Se si utilizzavano banderelle veniva tagliata una sottilissima striscia d'oro e si circondava in blocco denti di fissazione e denti artificiali poi si saldavano i setti lamellari e gli spazi interstiziali ottenendo suddivisioni quadrangolari. Se si trattava di anelli separati erano saldati nel loro punto di unione. Preparata la ferula, laminare o anulare, ogni dente artificiale era adattato perfettamente allo spazio vuoto a disposizione, traforato e fissato all'anello o alla banderella con un perno ben ribadito. Terminata la preparazione della protesi, questa era collocata nella cavità orale, sulla arcata corrispondente ed ero adattata ai denti di ancoraggio con la pressione esercitata da strumenti ottusi, per non ledere la lega d'oro e ridurre al minimo gli spazi dovuti all'inclinazione di alcuni denti o ad imperfezioni di tecnica.. Non sempre, però, questi capolavori servivano per motivi pratici come ad esempio alla cura di patologie dentarie o alla riparazione di danni causati da incidenti ma, spesso, avevano soltanto una funzione estetica. Molte protesi ritrovate, infatti, sono fatte d'[[oro]] e, da questo particolare, si può dedurre che molte di esse servivano soltanto ad ostentare la ricchezza di chi poteva indossarle.
| style="background:#e5e0ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ktip.svg|18px|link=Aiuto:Tour guidato]] [[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]
 
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==Conoscenze di Anatomia==
| style="background:#ffe0f1; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Accessories-text-editor.svg|18px|link=Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida]] [[Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida|Raccomandazioni e linee guida]]
[[File:Utero votivo etrusco.JPG|thumb|123x123px|utero votivo etrusco ritrovato nel Santuario Campestre di Tessennano presso Vulci]]
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Anticamente i luoghi destinati alla preghiera e al culto erano i [[templi]]. Qui si portavano offerte agli dei, si praticavano [[riti]] e si chiedeva la [[grazia divina]]. Per ottenerla i fedeli portavano delle offerte agli dei per essere più sicuri di essere ascoltati dalla divinità. Gli scavi effettuati nelle aree sacre del territorio etrusco-[[lazio|laziale]] e [[campania|campano]], come quelli effettuati a [[Tessennano]] ([[viterbo|VT]]), hanno riportato alla luce numerose [[terrecotte]] architettoniche e votive. La maggior parte degli [[ex-voto]] sono di tipo anatomico e risale al IV-III secolo a.C.<ref>Maria Fenelli, ''Speranza e sofferenza nei votivi anatomici dell'antichità'', p.28-29.</ref>. I primi di essi risalgono al IV secolo a.C. in [[Etruria meridionale]]. Molti ex-voto possono essere messi in rapporto con la ''sanatio'' cioè la richiesta dell'intervento divino o anche con la ''suscepto'' cioè il ringraziamento divino <ref> Maria Fenelli, ''Speranza e sofferenza nei votivi anatomici dell'antichità'', p.28-29 </ref>. Vengono rappresentati parti anatomiche come [[Arto|arti]] e [[Organo (anatomia)|organi]] ma ci si pone subito il problema se questi ultimi siano sani o malati. Ovviamente queste [[scultura etrusca|sculture]] servivano per le richieste di aiuto. Per ottenerlo i [[fede|fedeli]] portavano delle offerte agli dei per essere più sicuri di essere ascoltati dalla divinità. Questi doni erano perlopiù fatti in terracotta ed erano collegati alla grazia invocata. Non mancano poi votivi raffiguranti organi [[genitali maschili]] e [[Genitali femminili|femminili]] che andavano chiedendo la [[fertilità]] agli dei. Ci sono infatti pervenuti numerosissimi [[Utero|uteri]] in terracotta o [[pene|peni]] in terracotta<ref>Sara Costantini, ''Il deposito votivo del santuario campestre di Tessennano'', pp. 71-102.</ref>. La conoscenza dell'anatomia degli Etruschi è inoltre dovuta agli [[Aruspicina|aruspici]], che attraverso l'analisi delle [[viscere]] credevano di carpire messaggi divini o addirittura di predire il futuro. Si credeva, infatti, che nel momento in cui si sacrificava un animale, il dio imprimesse sulle viscere di quest'ultimo informazioni destinate agli uomini; era quindi indispensabile per gli aruspici conoscere la composizione interna e le possibili deformazioni che potevano trarli in inganno. Il dubbio che sorge tra gli studiosi in materia è se alla base degli ex-voto si trovi un'esperienza diretta attraverso dissezione dell'anatomia umana. Le rappresentazioni anatomiche risultano in genere approssimative <ref> Maria Fenelli, ''Speranza e sofferenza nei votivi anatomici dell'antichità'' p.76 </ref>
| style="background:#ffe5e0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Copyright-problem.svg|18px|link=Wikipedia:Copyright]] [[Wikipedia:Copyright|Copyright]]
 
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==Patologie==
| style="background:#ffefe0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ksirtet.svg|18px|link=Portale:Progetti]] [[Portale:Progetti|Progetti tematici]]
Dall’analisi del materiale osteologico si ricavarono i risultati più importanti riguardo alle patologie che affliggevano gli Etruschi.
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Un caso di individuo affetto da nanismo acondroplastico è stato scoperto fra i resti scheletrici inquadrabili fra il VII e il VI secolo a.C. relativi alla necropoli del Ferrone,nell’entroterra del Lazio settentrionale . Quest’ultima ha restituito anche molti casi di “tibia a sciabola”,una delle possibili caratteristiche scheletriche associate al fenomeno del rachitismo riferimento 69. Inoltre di eccezionale interesse l’attestazione di un caso di tubercolosi ossea o morbo di Pott con localizzazione ai corpi vertebrali L4 e L5 su uno scheletro proveniente da Pozzuolo,in provincia di Perugia,che conferma che la tubercolosi doveva essere una malattia estremamente diffusa tra la popolazione etrusca ,considerato il particolare rilievo che aveva l’allevamento bovino.
| style="background:#fff8dc; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomleft:12px; -webkit-border-bottom-left-radius:12px; border-bottom-left-radius:12px; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps bookcase.svg|18px|link=Aiuto:Glossario]] [[Aiuto:Glossario|Glossario]]
Si ricordano infine casi di malformazioni congenite come un iperostosi frontale interna in un cranio di Tarquinia del II secolo a.C. e un’ aneurisma nella regione parabregmatica in un bambino di circa 5 anni del IX secolo a.C rinvenuto presso la Civita di Tarquinia, con una sintomatologia caratterizzata da crisi epilettiche focali ricorrenti.
|}Naturalmente un benvenuto anche da parte mia! Se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi. [[Utente:Sboccia|<span style="color:black;font-weight:bold;font-family:Script MT Bold"><big>Sboccia</big></span>]] [[Discussioni Utente:Sboccia|<span style="color:#000000;font-size:small;font-family:cursive, serif;">(msg)</span>]] 02:02, 7 lug 2019 (CEST)
==La cura dei bambini e le norme Igieniche==
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===Il Parto e la cura dei bambini===
L'attenzione al mondo dei bambini da parte del popolo etrusco,anche a livello mitico, è riscontrabile dal fatto che fu il fanciullo Tagete, balzando prodigiosamente fuori dal solco tracciato con l'aratro ad opera di Tarconte, a fondare l'aruspicina etrusca. La vita dell'infante, nel mondo etrusco, era caratterizzata da tre momenti critici: il primo periodo coincideva con l’età perinatale, in seguito ai rilevanti stress collegati al momento del parto e al primo periodo di vita; il secondo corrispondeva allo svezzamento ed infine il terzo periodo era intorno ai 6-7 anni d'età, quando nelle società agricole come quella etrusca, i bambini delle classi più umili erano inseriti prevalentemente nelle attività lavorative degli adulti, rischiando così di andare incontro a stress, malattie e traumi che spesso non potevano essere superati, specie se l'alimentazione era scarsa o non adeguata.
 
===L'Igiene Mortuaria===
E’ possibile riscontrare diverse tecniche di sepoltura nella civiltà etrusca. Se la fase [[villanoviana]] vide infatti il prevalere della pratica dell'incinerazione per cremazione, con la fase orientalizzante si affermò l'inumazione specialmente nell'area meridionale e marittima. In seguito i due rituali furono praticati indifferentemente. Ciò che comunque accomunava le due pratiche ,era il luogo della sepoltura del cadavere,generalmente all’esterno della città.
 
===L'Igiene Personale===
Narra Teopompo che gli Etruschi appartenenti al ceto nobiliare, erano soliti depilarsi completamente, dopo aver strofinato il corpo con la pece. In particolare, le donne si depilavano con lo strigile, uno dei tanti strumenti rinvenuti di frequente nelle sepolture. Ben diversa, invece, era la situazione delle classi più umili che dovevano accontentarsi di bagni in ruscelli o pozze all'aria aperta.
 
===L'assistenza sui Campi di Battaglia===
Nella terraferma gli eserciti erano composti soprattutto dalla fanteria oplitica. Le battaglie Etrusche ebbero sempre come scenario aree poco oltre il confine del proprio territorio o addirittura all'interno di esso. Questo consentiva di ricoverare i feriti presso i centri abitati alleati, anche se fondamentale era il mutuo soccorso fra i soldati, ognuno dei quali portava con sé la propria esperienza personale, le ricette mediche tramandate in famiglia e le formule magiche. In particolare la lana d'ariete avvolta intorno alle articolazioni, alle estremità, aveva un effetto emostatico; imbevuta in acqua fredda, vino, aceto, olio, favoriva la guarigione. L'albume leniva le piaghe e la sugna giovava alle scorticature causate dalle lunghe marce. Poco si poteva fare per le ferite profonde di punta, di taglio e le lacero-contuse, per le fratture ossee con esposizione dei monconi, per il trauma cranico, per l'estrazione di dardi o proiettili, che se colpivano le ossa, si preferiva lasciare in situ. Della presenza di medici al seguito di eserciti Etruschi non abbiamo nessuna attestazione, né proveniente dalle fonti letterarie, né dall'iconografia.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Autori vari,(Maria Fenelli,etc.), ''Speranza e sofferenza nei votivi anatomici dell'antichità'', Ministero per i beni culturali e ambientali Servizio tecnico per le ricerche antropologiche e paleopatologiche, ottobre-novembre 1996, 80p.
* Sara Costantini, ''Il deposito votivo del santuario campestre di Tessennano'', Giorgio Bretschneider editore, Roma 1995, 158p. ISBN 88-7689-116-1
* [[Mauro Cristofani]], ''Dizionario Illustrato della Civiltà Etrusca'', Giunti editore, Firenze 1999, 352p.
*Lorella Maneschi e Emanuele Eutizi, ''Gli Etruschi: la loro storia attraverso i reperti archeologici di Tarquinia e del Museo Nazionale Etrusco,'' De Agri Cultura, Tarquinia (VT) 1990, 72p.
 
== Collegamenti esterni ==
http://ilmondodiaura.altervista.org/ETRUSCHI/MEDICINAETRUSCHI.htm
 
http://medicinadigruppo.altervista.org/Medicina/sto09_1.htm
 
http://www.romanoimpero.com/2009/06/medicina-romana.html
 
http://www.canino.info/inserti/monografie/etruschi/vari/odontoiatria_etrusca/
{{Portale|Etruschi}}
 
 
[[Categoria:Etruschi]]
[[Categoria:Medicina nell'antichità]]