Luis Hernán Álvarez e Falascia: differenze tra le pagine
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I '''falascia''' (anche '''falascià''' o '''falasha''') sono un popolo di origine [[Etiopia|etiope]] e di religione [[Ebraismo|ebraica]].
Sono noti anche col termine '''Beta Israel''' (ቤተ፡ እስራኤል o ''Bēta 'Isrā'ēl'' in [[lingua ge'ez]];''' ביתא ישראל '''in [[lingua ebraica|ebraico]]), che significa ''Casa (di) Israele'', ed è da loro preferito vista l'accezione negativa che la parola ''Falasha'' ha assunto in [[amarico]], e che significa "esiliato" o "straniero".
== Storia ==
[[File:Falasha migration.jpg|thumb|right|mappa che mostra l'emigrazione dei falascià verso Israele]]
Fin dal [[XV secolo]] esistono testimonianze storiche e letterarie che parlano di "ebrei neri". Essi non si distinguono dalle popolazioni delle terre di cui sono originari né per le lingue né per i tratti, ma solo per la religione professata, l'ebraismo. Secondo alcuni storici, essi deriverebbero dalla fusione tra le popolazioni autoctone africane e quegli ebrei fuggiti dal proprio paese in [[Egitto]] (ma questa indicazione geografica data dalla [[Bibbia]] potrebbe genericamente indicare tutto il [[Corno d'Africa]]) ai tempi della [[Assedio di Gerusalemme (70)|distruzione di Gerusalemme nel 587 a.C.]] o in successive ondate della [[diaspora ebraica]]. Dal punto di vista religioso, sarebbero i frutti dell'unione tra [[Re Salomone|Salomone]] e la [[Regina di Saba]]. Questo creerebbe, secondo la visione dell'[[Ebraismo Ortodosso]], alcuni problemi perché l'ebraicità è trasmessa in linea femminile, ed essendo la [[Regina di Saba]] non ebrea, in teoria neanche i discendenti dovrebbero esserlo.
Minacciati da carestie e dalle repressioni del governo etiope nel [[1977]]-[[1979]], emigrarono verso il [[Sudan]], il cui governo musulmano fu però ostile nei loro confronti. Il governo di [[Israele]] decise<ref>Karadawi, Ahmed, "THE SMUGGLING OF THE ETHIOPIAN FALASHA TO ISRAEL THROUGH SUDAN", in ''African Affairs'' 90, no. 358 (January 1991): 23-49.</ref> allora di trasportarli nel proprio territorio in maniera massiccia attraverso un ponte aereo: si susseguirono così le tre operazioni denominate [[Operazione Mosè]], Operazione Giosuè ed [[Operazione Salomone]], fino al [[1991]] (vennero trasferiti circa 90.000 ebrei, l'85% della comunità presente).<ref>[https://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/Judaism/ejhist.html The History of Ethiopian Jews], articolo della ''Jewish virtual library''</ref>
Le operazioni furono decise per risolvere in tempi ragionevoli la situazione di grave disagio, in realtà la emigrazione regolare di singoli o famiglie era in atto da anni assistita da associazioni di supporto, ma il contingentamento dei permessi di espatrio e le continue richieste di denaro dei governi locali per concedere tali permessi, li rendevano di fatto degli ostaggi.
{{cn|Attualmente in [[Israele]] vivono diverse decine di migliaia (circa 135.000<ref>Myers-JDC-Brookdale Institute, "Israel’s Ethiopian Population", maggio 2015</ref>) di ebrei falascià in progressiva integrazione, nonostante difficoltà di adeguamento ad un ambiente diversissimo da quello di origine (dalla società tribale tradizionale a quella omogeneizzata tecnologica moderna). Nonostante numerosi casi di alienazione e di degrado, i giovani tendono ad essere assimilati facilmente nella società israeliana; una forte azione di omologazione ed integrazione dei giovani è svolta dalle scuole e dall'arruolamento nelle forze armate. Molto diversa è la questione degli anziani, soprattutto maschi, che sono stati completamente privati del rapporto con la comunità tribale, e della loro funzione di essere supporto economico della famiglia, supporto che è divenuto inutile e che non riescono più a realizzare in una società per loro estranea; si sono avuti diversi casi di alienazione e suicidi, una parte consistente di anziani è comunque felicemente integrata in sorte di "tribù" succedanee costituite dal mantenimento di una rete di rapporti familiari, ed interfamiliari, ricostituiti ed allargati. Per contro è senz'altro migliore la situazione delle donne anziane che sono valorizzate maggiormente nella cultura moderna rispetto a quella tribale, e trovano continuità nella necessità di dover supportare le funzioni familiari.
}}
{{cn|Alcuni studiosi ebraici ritengono che questo gruppo di ebrei-etiopi sia ciò che rimane di una delle [[Dodici tribù di Israele#Diaspora|tribù perdute di Israele]].}}
==Collegamenti esterni==▼
== I falascia nel cinema e nella letteratura ==
* Nel [[2005]] è uscito nelle sale cinematografiche il film ''[[Vai e vivrai]]'' (titolo originale: ''Va, vis et deviens''), del regista [[Radu Mihăileanu]]. Narra la vicenda di Salomon, un bimbo etiope che lascia i campi profughi del Sudan fingendosi falascià e approfittando così dell'operazione Mosè, nella speranza di avere un futuro migliore in Israele; là sarà creduto da tutti un vero falascià, vivendo le difficoltà di integrazione di tutti i falascià.
* Nel [[1999]] il libro ''Il mistero del Sacro Graal'' di [[Graham Hancock]] narra della ricerca dell'[[Arca dell'alleanza]] che si dice sia custodita ad [[Axum]], parla della cultura Falascià e dei collegamenti di questi con la religione ebraica e con il governo di [[Gerusalemme]].
== I falascia nella musica contemporanea ==
Nel 2010, in occasione del [[Roma-Europa Festival|Romaeuropa Festival]], è stata presentata l'opera LEILIT<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/10/26/africa-mediterraneo-per-la-chitarra-di-avital.html Africa e Mediterraneo per la chitarra di Avital - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> del compositore israeliano [[Yuval Avital]] per 7 fisarmoniche, 7 flauti dolci, pianoforte, pianoforte ad arco, chitarra e due cantori [[Kessim|Kes]] (Eli Wande Montesanut e Baruch Mesert) capi spirituali della comunità dei Falascià<ref>[http://moked.it/blog/2011/10/27/yuval-avital-porto-a-roma-i-suoni-del-mondo/ Moked – il portale dell´ebraismo italiano» Blog Archive» Yuval Avital: “Porto a Roma i suoni del mondo”<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Molto famoso pure il sassofonista Abate Berihun creando un mix tra canzoni ebraiche ed Etiopi.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Operazione Salomone]]
* [[Operazione Mosè]]
* [[Colonia ebraica in Etiopia]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
▲== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://web.archive.org/web/20130108000020/http://www.storiain.net/arret/num109/artic7.asp|Storia degli ebrei etiopi, piccola comunità venuta dall'ignoto di Alberto Rosselli}}
{{Popolo ebraico}}
{{Regni e dinastie dell'Africa orientale nel Medioevo}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Africa Orientale|antropologia|ebraismo}}
[[Categoria:
[[Categoria:Gruppi ebraici]]
[[Categoria:Gruppi etnici nel Corno d'Africa]]
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