Crisi dei rifiuti in Campania e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 giugno 30: differenze tra le pagine

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[[Immagine:Aterro Sanitario.jpg|thumb|300px|Una discarica a cielo aperto.<ref name=img>Le immagini contenute nell'articolo sono puramente indicative e NON si riferiscono a siti e materiali campani.</ref>]]
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La situazione dei '''[[rifiuti]] in [[Campania]]''' è uno stato di '''[[emergenza]]''' che riguarda lo smaltimento della spazzatura a [[Napoli]] e nella regione di cui è capoluogo. Si considera in stato di [[emergenza]] dal [[1994]], quando venne nominato il primo [[Commissario|Commissario di Governo]] per risolvere la situazione.
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== Cause ==
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Le cause alla base dell'emergenza rifiuti sono complesse: vi è una commistione di [[errore|errori]] tecnico-amministrativi e di interessi politici, [[industria]]li e malavitosi di non chiara matrice. Pertanto possono essere in parte individuate nei ritardi di pianificazione e di preparazione di discariche idonee avvenute solamente dal [[2003]], nell'inappropriato trattamento dei rifiuti nei sette impianti di produzione di combustibile derivato dai rifiuti, gestiti e posseduti da società del [[Gruppo Impregilo]], nei ritardi nella pianificazione e nella costruzione di [[inceneritore|inceneritori]], dovuti a prescrizioni della magistratura sui progetti in essere e finalizzate ad una maggiore tutela dell'ambiente, ostruzioni ai piani della Regione da parte della popolazione di alcuni territori e anche da parte della [[camorra]], nei ritardi nella pianificazione e nella costruzione di impianti di [[compostaggio]] della frazione organica dei rifiuti proveniente da raccolta differenziata, ed infine nei livelli di [[raccolta differenziata]] molto bassi.
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Va peraltro evidenziato che alcuni Comuni campani hanno ottimi tassi di raccolta differenziata: ad esempio [[Grumo Nevano]], tra i comuni più virtuosi, ha raggiunto circa il 62% della raccolta differenziata ([http://it.youtube.com/watch?v=MB5pARefISc 1]), mentre, secondo l'[[APAT]] (dati 2006), il Comune di [[Casamarciano]] raggiunge il 49,6%, mentre [[Santa Maria la Carità]] e [[Tufino]] superano abbondantemente il 44%. Più in generale la provincia di Salerno e quella di Avellino sono attorno al 20% (21,3 e 19,3%) mentre la Provincia di Napoli si ferma ad un misero 8%. <ref>Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici - [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/02/RIFIUTI_2007_tab.pdf?uuid%3Df96dd2ba-d4a8-11dc-8046-00000e25108c Rapporto rifiuti 2007]</ref>
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Al di la delle cause veramente tecniche, va sottolineato come l'emergenza rifiuti sia un settore di introito per la [[camorra]] napoletana anche maggiore rispetto al [[traffico di droga|traffico della droga]] o del [[estorsione|pizzo]], pur tuttavia sottolineando come spesso si faccia riferimento al fattore malavitoso con lo scopo di coprire altre responsabilità e come alibi giustificatorio al non intervento o all'intervento straordinario.
Si comprenderà così, come, quante e di quale entità siano le pressioni che esercita la mala-vita organizzata sulle istituzioni e sulla politica che si è dimostrata sinora incapace di contrastare questi interessi, quando non li abbia invece coadiuvati.
 
===Appalto per lo smaltimento dei rifiuti in Campania===
Nel 2000 la Fibe vinse l'appalto per l'intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti in Campania. La Fibe (sigla ottenuta dai nomi delle imprese [[Fisia]], Impregilo, [[Babcock Envinronment GmbH]], [[Evo Oberrhausen]]), vedeva come capofila la Fisia, controllata del gruppo [[Impregilo]]. La società vinse l'appalto semplicemente perché aveva offerto una più rapida soluzione del problema dei rifiuti e la consegna degli impianti di un termovalorizzatore nello stesso anno, non perché il progetto presentato fosse qualitativamente migliore<ref>Gabriella Gribaudi, Il ciclo vizioso dei rifiuti campani http://www.mulino.it/ilmulino/anticipazioni/gribaudi_bozza_sito.pdf</ref>. Attualmente è in corso un processo della magistratura di Napoli sulle conseguenze di questo appalto che di fatto hanno ritardato la soluzione del problema<ref>Ipotesi di truffa ai danni della regione Campania [http://www.napoliaffari.com/napoliaffari/index.php?option=com_content&task=view&id=294&Itemid=2 IMPREGILO-inchiesta magistratura di Napoli]</ref>.
 
== Problemi ==
Dal [[1994]] fino ad oggi, ripetendosi in più periodi, i rifiuti solidi urbani non sono raccolti perché le aree di smaltimento sono sature, in alcuni casi poste sotto sequestro dalla magistratura o bloccate da manifestanti locali, che ne rifiutano la presenza nei pressi delle loro abitazioni. Il risultato è la presenza per le strade della regione, soprattutto di [[Napoli]] e del suo [[hinterland]], di cumuli disordinati e malsani di rifiuti che creano gravi rischi igienico-sanitari per le popolazioni locali, oltre a diversi problemi di ordine pubblico. Quando i rifiuti sono dati alle fiamme dai cittadini esasperati, si verificano emissioni di [[diossina]] e casi di intossicazione. Le [[discarica di rifiuti|discariche]] abusive e gli incendi di rifiuti, soprattutto nelle campagne del [[provincia di Caserta|casertano]], stanno creando grossi problemi per quel che concerne la salubrità delle produzioni agroalimentari. Infatti proprio per questo motivo la vendita di alimenti caseari, della Campania, è diminuita significativamente; ma non solo in Italia, ma anche negli stati esteri, che avendo il timore che la produzione casearia italiana sia poco salubre, preferiscono non importare questi alimenti.<ref>http://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=523879&IdChia=523876</ref>,
<ref>http://www.denaro.it/VisArticolo.aspx?IdArt=523025&IdChia=523036</ref>
<ref>http://napoli.repubblica.it/dettaglio/La-spesa-al-tempo-dei-rifiuti-Prodotti-locali-No-grazie/1414965</ref>
 
=== Sanità e igiene ===
La [[Protezione Civile]] nel [[2004]] ha commissionato uno studio scientifico sulle conseguenze sanitarie della mancata gestione dei rifiuti in [[Campania]] ad un team di specialisti composto dall'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]], dal Centro Europeo Ambiente e Salute, dall'[[Istituto Superiore di Sanità]], dal [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]], dall'Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania e dall'[[Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente]].
 
L'analisi dei dati epidemiologici raccolti tra il [[1995]] e il [[2002]] hanno consentito ai ricercatori di mettere in correlazione diretta i problemi osservati sulla salute pubblica con la mancata gestione del ciclo dei rifiuti urbani e con la presenza di discariche abusive, gestite dalla [[criminalità organizzata]], dove sono stati versati enormi quantitativi di rifiuti industriali, provenienti prevalentemente dall'Italia settentrionale e talvolta dall'estero. In particolare è stato misurato un aumento del 9% della mortalità maschile e del 12% di quella femminile<ref name=igiene>
*{{cite web |url=http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2007/05_Maggio/27/rifiuti_morti.shtml |work=[[Corriere della Sera]] de [[27 maggio]] [[2007]] |title=In Campania morti e tumori per rifiuti | accessdate=2008-01-11}}
*{{cite web |url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/01_Gennaio/10/inchiesta_choc_epidemia.shtml |work=[[Corriere del Mezzogiorno]] del [[10 gennaio]] [[2008]]|title=Inchiesta della Procura per epidemia colposa | accessdate=2008-01-11}}
</ref>, nonché l'84% in più dei [[tumore del polmone|tumori del polmone]] e [[tumore dello stomaco|dello stomaco]], [[linfomi]] e [[sarcomi]], e malformazioni congenite.
 
Nel gennaio 2008, a seguito dell'ennesima emergenza, la [[Procura della Repubblica]] di Napoli ha avviato un'inchiesta per [[epidemia]] colposa<ref name=igiene/>.
 
=== Effetto [[NIMBY]] (Not In My Back Yard, non nel mio giardino)===
 
 
{{F|argomento=sociologia|data=marzo 2008|commento=paragrafo privo di fonti che invece riporta affermazioni categoriche che contrastano con l'evidenza dei fatti}}
 
La scarsa sensibilità dei cittadini alla gestione dei cosidetti "[[Beni pubblici|beni collettivi]]", si manifesta in tutta la sua drammaticità quando non si tratta di decidere sulla decorazione di una piazza, ma sono in gioco le condizione stesse di una vita [[Sostenibilità|sostenibile]].
 
Nella fattispecie alla produzione di rifiuti che procede quotidianamente ed instancabilimente da parte di tutti i cittadini, corrisponde l'assoluta contrarietà a dotare il proprio territorio (secondo le normative ciò dovrebbe essere risolto a livello provinciale) delle infrastrutture necessario al loro [[Riciclaggio|riciclaggio]] o, dove ciò non sia possibile, al loro [[Smaltimento dei rifiuti|smaltimento]].
 
Da questa solo apparente contraddizione nasce e si protrae la situazione di emergenza, alimentata anche da politici ed amministratori che non se la sentono di contrastare queste tendenze particolaristiche ed egoistiche dei cittadini (per molti di essi si tratta dei loro elettori).
 
Fino a che permane questa situazione, l'effetto [[NIMBY]] sarà soverchiante e non sarà possibile trovare alcuna soluzione alternativa alle barricate e alle quotidiane dichiarazioni di non responsabilità dei soggetti politici coinvolti.
 
E' anche giusto sottolineare che i cittadini oppositori alla riapertura delle discariche, hanno codesta posizione perché si tratta di siti e discariche stesse fuori norma ed inadeguate, sia per struttura che per posizione geografica. Ci sono casi in cui siti utilizzati come discarica distano da abitazioni civili solo poche decine di metri.
 
=== Istituzione del Commissariato ===
[[Immagine:Streik der Muellabfuhr fcm.jpg|thumb|300px|Alcune strade cittadine ricolme di rifiuti<ref name=img/>.]]
L'emergenza dei rifiuti a [[Napoli]] e nella [[Campania|sua regione]] inizia convenzionalmente l'[[11 febbraio]] del [[1994]], con l'emanazione del primo decreto del [[Presidente del Consiglio dei Ministri]], pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale]] n. 35 del giorno successivo. Con questa disposizione il Governo prendeva atto dell'emergenza ambientale che si era venuta a creare nelle settimane precedenti in numerosi centri campani, a causa della saturazione di alcune discariche. Si individuava, per questa ragione, nel Prefetto di Napoli l'organo di Governo in grado di sostituirsi a livello territoriale a tutti gli altri enti territoriali coinvolti a vario titolo e preposto quindi a gestire i poteri commissariali straordinari. Tra il [[1994]] ed il [[1996]] la gestione dell'emergenza rifiuti passò attraverso l'ampliamento della capacità di versamento grazie alla requisizione di diverse discariche private in tutta la regione, poi date in gestione all'[[Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente]].
 
=== Cambio di gestione ===
Nel marzo [[1996]] il [[Governo]] interviene nuovamente nella gestione commissariale: da quella del Prefetto a quella del [[Presidente della Regione]]. Al [[prefetto]] rimane la gestione del servizio di raccolta, al Presidente della Regionale è affidato il compito di redazione del ''Piano Regionale'' e per gli interventi urgenti in tema di smaltimento. Nel giugno [[1997]] è pubblicato il ''Piano Regionale'' per lo smaltimento dei [[rifiuti]] che prevedeva la realizzazione di due [[termovalorizzatori]] e sette impianti per la produzione di [[combustibile derivato dai rifiuti]].
 
=== Commissione Parlamentare d'Inchiesta ===
Nel luglio [[1998]] un'apposita [[commissione parlamentare]] constata che, passati quattro anni, la [[Campania]] rimane in uno stato di [[emergenza]], giudicando insufficienti gli impianti realizzati o individuati e poco collaborative le amministrazioni locali. Nel dicembre [[2000]] [[Carlo Ferrigno]], nuovo [[prefetto]] di [[Napoli]], in qualità di Commissario dichiara che le discariche esistenti sono state ormai tutte saturate ed in alcune sono state portati rifiuti al di là delle loro capacità, con gravi conseguenze igienico-sanitarie per chi vive nei paraggi; inoltre stigmatizza l'opposizione delle amministrazioni locali ad ospitare gli impianti di produzione di [[combustibile derivato dai rifiuti]]. La [[Campania|regione]] decide allora di continuare ad utilizzare comunque la discarica di [[Palma Campania]], la cui [[bonifica]] è condizionata all'individuazione di altre soluzioni. Nel frattempo entrano in funzione tre impianti di vagliatura e triturazione, e quattro di imballaggi.
 
=== Crisi del 2001 ===
All'inizio del [[2001]] si registra una nuova pesante crisi risolta solo riaprendo provvisoriamente le discariche di [[Serre]] e [[Castelvolturno]] e inviando mille tonnellate al giorno di rifiuti verso altre regioni, quali la [[Toscana]], l'[[Umbria]] e l'[[Emilia Romagna]], nonché all'estero, in [[Germania]]. Nei due anni successivi entrano in funzione gli impianti di produzione di combustibile derivato a [[Caivano]], [[Avellino]] e [[Santa Maria Capua Vetere]] (alla fine del [[2001]]), in seguito a [[Giugliano]], a [[Casalduni]] e a [[Tufino]] (nel [[2002]]), infine a [[Battipaglia]] nel [[2003]].
 
Ciò nonostante la [[Campania]] non è ancora autosufficiente mancando di un'autonoma capacità di trattare quasi un milione di tonnellate annue con il [[combustibile derivato dai rifiuti]], e più di un milione di tonnellate annue di conferimento diretto in discarica e stoccaggio per gli scarti relativi.
 
=== Crisi del 2007-2008 ===
Tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008 si è registrata l'ennesima crisi dei rifiuti che ha indotto il governo centrale ad intervenire direttamente orientando la soluzione del problema verso la regionalizzazione della gestione dei rifiuti autorizzando la costruzione di 3 termovalorizzatori, superando in questo modo il vincolo imposto dalla gestione Bassolino che ruotava tutto sul costruire l'inceneritore di Acerra.
 
L'ordinanza per la costruzione dei termovalorizzatori è firmata il 31 gennaio 2008 <ref>
{{cite web
|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/01_Gennaio/31/ue_deferimento_bruxells.shtml
|work=[[Corriere del Mezzogiorno]] de [[31 gennaio]] [[2008]]
|title=Crisi rifiuti, Ue avverte: avete solo 1 mese Prodi firma l'accordo pro-termovalorizzatori
| accessdate=2008-02-01}}
</ref> mentre ancora il [[25 gennaio]] 2008 la giunta comunale approvava una spesa di 228.000€ per una "Analisi sulla percezione della qualità del proprio territorio/ambiente, durante l'emergenza rifiuti, da parte delle imprese e dei cittadini campani rispetto a quella dei cittadini del resto d'Italia"<ref>
{{cite web
|url=http://www.sito.regione.campania.it/burc/pdf08/burc07or_08/1204/decdir01_08.pdf
|work=[[Bollettino Ufficiale Regione Campania]] numero 07 del [[18 febbraio]] [[2008]]
|title=Analisi sulla percezione della qualita' del proprio territorio/ambiente, durante l'emergenza rifiuti, da parte delle imprese e dei cittadini campani rispetto a quella dei cittadini del resto d'Italia. Conseguente analisi della problematica attraverso l'esposizione di tematiche legate all'immagine e alle attivita' produttive della Regione Campania con particolare riferimento ai prodotti alimentari. Elaborazione di proposte di indirizzo strategico di comunicazione verso il sistema imprese campane e cittadinanza nazionale.
| accessdate=2008-02-23}}</ref>, poi annullata.
 
=== Procedure d'inchiesta ===
[[Immagine:RDF-fluff gebaald.JPG|thumb|300px|left|Alcune ecoballe prima di essere avviate alla combustione.<ref name=img/>]]
Il [[27 giugno]] [[2007]] la [[Commissione Europea]] ha avviato una procedura d'infrazione contro l'[[Italia]] per la crisi cronica dei [[rifiuti]] che coinvolge [[Napoli]] e il resto della regione [[Campania]]<ref>''[http://www.europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/07/935&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en#fn1 Richiamo delle norme procedurali]'', dal sito dell'[[Unione Europea]].</ref>.
 
Il [[31 luglio]] [[2007]] la [[Procura della Repubblica]] di [[Napoli]] ha depositato le richieste di rinvio a giudizio per gran parte degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'emergenza rifiuti in [[Campania]], ipotizzando i [[reati]] di [[truffa]] aggravata e continuata ai danni dello [[Stato]] e [[frode]] in pubbliche forniture, [[falso]] ed [[abuso d'ufficio]] a carico di 28 imputati tra cui [[Antonio Bassolino]], già Commissario Straordinario ed attuale [[Presidente della Regione]] [[Campania]], insieme ai suoi collaboratori diretti (il sub commissario [[Giulio Facchi]] ed il vice commissario [[Raffaele Vanoli]]) nonché [[Piergiorgio Romiti]] e [[Paolo Romiti]], vertici della [[Impregilo]] (affidataria dell'appalto dello smaltimento dei rifiuti), le società Impregilo, Fibe, Fisia, Italia Impianti, Fibe Campania e Gestione Napoli. In particolare le imprese affidatarie dell'appalto sono accusate dalla Procura di Napoli di non aver rispettato il contratto di smaltimento di rifiuti avendo prodotto ecoballe di cdr scadente e progettato termovalorizzatori non idonei; tali irregolarità, inoltre, sarebbero state possibili per la complicità e connivenza del commissariato per l'emergenza che non avrebbe effettuato i controlli previsti: le ecoballe non possono essere bruciate rispettando la normativa ambientale sui fumi e sono stoccate in aree prive delle necessarie misure di sicurezza per l'[[ambiente]]; anche la frazione umida prodotta dagli impianti non è nelle specifiche perché non subisce un trattamento sufficiente a renderla biologicamente non pericolosa tant'è che, preso atto di ciò, adesso il Commissariato Straordinario ne dispone comunque, all’uscita dall’impianto, l'invio a discarica<ref>
*{{cite web
|url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local//1500920
|work=[[L'Espresso]] del 6/02/2007
|title=Rifiuti, l´accusa dei pm alla gestione Bassolino
| accessdate=2007-01-17}}
</ref>.
 
Il processo è iniziato a metà gennaio 2008, nel pieno dell'ennesima crisi dei rifiuti, ed il successivo 29 febbraio il GUP ha accettato il rinvio a giudizio di tutti gli imputati<ref name=processo>il processo
*{{cite web |url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/01_Gennaio/15/processo_bassolino_sprint.shtml
|work=[[Corriere del Mezzogiorno]]
|title=Rifiuti: Bassolino, ora un processo sprint
| accessdate=2008-01-15}}
*{{cite web |url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/politica/articoli/2008/02_Febbraio/11/bassolino_processo_napoli.shtml
|work=[[Corriere del Mezzogiorno]]
|title=Tre udienze per decidere sul governatore
| accessdate=2008-02-11}}
*{{cite web
|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/politica/articoli/2008/02_Febbraio/25/bassolino_opposzione_incomaptibile.shtml
|work=[[Corriere del Mezzogiorno]]
|title=D'Ercole: «La Regione si è costituita parte civile sui rifiuti. Bassolino è incompatibile»
| accessdate=2008-02-25}}
*{{cite web
|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/politica/articoli/2008/02_Febbraio/25/bassolino_processo_avvocati.shtml
|work=[[Corriere del Mezzogiorno]]
|title=La difesa del governatore Bassolino: non è un processo ai fatti, piuttosto a un sistema
| accessdate=2008-02-25}}
*{{cite web
|url=http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/rifiuti-6/bassolino-rinviato/bassolino-rinviato.html
|work=[[La Repubblica]]
|title=Bassolino rinviato a giudizio per irregolarità gestione rifiuti
| accessdate=2008-02-29}}
*{{cite web
|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/politica/articoli/2008/02_Febbraio/29/bassolino_rinviato_giudizio.shtml
|work=[[Corriere del Mezzogiorno]]
|title=Bassolino rinviato a giudizio per i rifiuti. La difesa: impedito il confronto approfondito
| accessdate=2008-02-29}}
</ref>
, lo stesso giorno in cui una donna si è data fuoco per protesta davanti alla discarica di [[Giugliano]]<ref>sulla donna che si da fuoco a Giugliano:
*{{cite web
|url=http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/rifiuti-6/taverna-fuoco/taverna-fuoco.html
|title=Riaperta discarica di Giugliano donna si dà fuoco per protesta
|work=[[La Repubblica]]
|accessdate=2008-03-02}}
*{{cite web
|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/02_Febbraio/29/ecoballe_taverna_re.shtml
|title=Taverna del Re, una donna si dà fuoco per protestare contro lo stoccaggio di ecoballe
|work=[[Il Corriere del Mezzogiorno]]
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*{{cite web
|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200802articoli/30632girata.asp
|title=Rifiuti: donna si dà fuoco per protesta
|work=[[La Stampa]]
|accessdate=2008-03-02}}
</ref>.
La prima udienza del processo è fissata per il [[14 maggio]]<ref>sulla donna che si da fuoco a Giugliano:
*{{cite web
|url=http://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=13990
|title=COME ESSERE INDAGATI PER 8 REATI E NON ESSERE MAI ARRESTATI
|work=[[Caserta Sette]]
|accessdate=2008-03-02}}
</ref>.
 
== Commissari Straordinari ==
* [[Umberto Improta]] ([[11 febbraio]] [[1994]]<ref>DPCM dell'[[11 febbraio]] [[1994]], pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale]] n.35 del [[12 febbraio]] [[1994]]</ref> - marzo [[1996]])
* [[Antonio Rastrelli]] (marzo [[1996]] - [[18 gennaio]] [[1999]])
* [[Andrea Losco]] ([[18 gennaio]] [[1999]] - [[10 maggio]] [[2000]])
* [[Antonio Bassolino]] ([[10 maggio]] [[2000]] - febbraio [[2004]])
* [[Corrado Catenacci]] ([[27 febbraio]] [[2004]]<ref>DPCM n. 3341 del [[27 febbraio]] [[2004]]</ref> - [[9 ottobre]] [[2006]])
* [[Guido Bertolaso]] ([[10 ottobre]] [[2006]] - [[6 luglio]] [[2007]]<ref>Inizialmente rimette nelle mani del [[Presidente del Consiglio dei Ministri]] le sue [[dimissioni]], ma il [[Governo]] lo riconferma alla guida del Commissariato.</ref>)
* [[Alessandro Pansa]] ([[7 luglio]] [[2007]] - [[1 gennaio]] [[2008]])
* [[Umberto Cimmino]], commissario gestore ([[1 gennaio]] [[2008]] - [[10 gennaio]] [[2008]])
* [[Goffredo Sottile]], commissario liquidatore ([[11 gennaio]] [[2008]] - in carica)
* [[Gianni De Gennaro]], commissario delegato ([[11 gennaio]] [[2008]] - in carica)
 
== Economia del problema ==
L’export verso la Germania costa 215€ per tonnellata equivalenti nel 2007 a 400mila € al giorno, metà dei quali per il trasporto. Ciononostante il prezzo è competitivo rispetto al loro smaltimento in Italia o nella stessa Campania dove costa da un minimo di 290€ euro a tonnellata fino ad oltre 1.000 euro (120€ per farne ecoballe, 20€ per il trasporto, 150€ l'anno per lo stoccaggio provvisorio che in alcuni casi ormai va avanti da un decennio)<ref name=Germania>
*{{cite web |url=http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_28/inceneritore_germania_f423236a-b521-11dc-b319-0003ba99c667.shtml |work=[[Corriere della Sera]] |title=Un inceneritore in Germania per bruciare i rifiuti di Napoli | accessdate=2007-12-28}}
*{{cite web |url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/01_Gennaio/08/germania_rifiuti_affari.shtml |work=[[Corriere del Mezzogiorno]] |title=Germania, ecco dove finiscono i rifiuti campani: «Con voi facciamo buoni affari» | accessdate=2008-01-09}}
*{{cite web |url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/01_Gennaio/14/cotuigno_incenetirore_medicine.shtml
|work=[[Corriere del Mezzogiorno]]
|title=Rifiuti sanitari, sei milioni per smaltirli
| accessdate=2008-01-15}}
</ref>.
 
L'impossibilità di costruire inceneritori e termovalorizzatori in Campania nonostante l'insistente disponibilità di città come Salerno ha portato alcune aziende italiane e straniere a proporsi per smaltire tutti i rifiuti prodotti<ref name=Germania/>: la bresciana [[Asm]], la francese [[Veolia]], la spagnola [[Abertis]] e la tedesca [[Remondis]].
 
== Criminalità ==
La ''commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti'' ha indagato sulle attività illecite ad esso connesse in Campania concludendo che:<ref> [http://www.parlamento.it/parlam/bicam/rifiuti/Sedute/42.htm Stenografico della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse] del [[14 maggio]] [[1998]]</ref>
{{quote|La criminalità organizzata di stampo camorristico continua ad intervenire in maniera diretta sui traffici illeciti di rifiuti, lucrando notevoli somme di denaro: si tratta di un'affermazione che ha avuto una corale evidenza nel corso delle audizioni e che quindi va assunta in questa relazione. Del resto, sono stati anche i collaboratori di giustizia a illustrare a questa Commissione lo schema di intervento della camorra, nonché una versione storicizzata dei fatti. La criminalità organizzata si pone come terminale del traffico, nel senso che assicura il territorio ove smaltire illecitamente i rifiuti: può fare ciò perché è la camorra stessa a controllare e gestire ogni metro quadro di ampie aree del territorio campano. In particolare la provincia di Caserta presenta zone controllate manu militari dalla criminalità organizzata, che addirittura organizza staffette per pattugliare le strade e attua attività di controllo sulle macchine non conosciute che transitano per quelle vie.|[[14 maggio]] [[1998]], presidente [[Massimo Scalia]]}}
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Voci correlate==
* [[Ecomafia]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.cgrcampania.com/ Sito del Commissario Delegato per la liquidazione della gestione commissariale]
* [http://www.cgrcampania.com/ercole/ Progetto Ercole, Database degli Impianti gestiti dalla struttura commissariale]
* [http://www.cgrcampania.it/ Sito del Commissariato di Governo per l'Emergenza Rifiuti in Campania]
* [http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/DocumentiParlamentari/IndiceETesti/023/017/d000r.htm Relazione della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti]
* [http://www.allarmerifiutitossici.org Sito del Comitato Allarme Rifiuti Tossici - Campania]
* [http://sdg.phpbbsite.com/naples-in-the-world-the-garbage-crisis-on-tv-worldwide-t222.html L'emergenza rifiuti nei network di tutto il mondo (serie di video)]
[[Categoria:Regione Campania]]
[[Categoria:Gestione dei rifiuti]]