Santa Maria di Licodia e Formation (singolo): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: sintassi dei link e modifiche minori
 
Riga 1:
{{Album
{{Divisione amministrativa
|titolo = Formation
|Nome=Santa Maria di Licodia
|artista = Beyoncé
|Panorama=
|tipo album = Singolo
|Didascalia=
|giornomese = 6 febbraio
|Bandiera=
|anno = 2016
|Voce bandiera=
|durata = 3:26
|Stemma=Santa Maria di Licodia-Stemma.png
|album di provenienza = [[Lemonade (Beyoncé)|Lemonade]]
|Voce stemma=
|genere = Bounce music
|Stato=ITA
|nota genere = <ref name="nytimes">{{Cita web|url=http://mobile.nytimes.com/2016/02/07/arts/music/beyonce-formation-super-bowl-video.html?_r=1&referer=|titolo=Beyoncé in ‘Formation’: Entertainer, Activist, Both?|accesso=25 aprile 2015|lingua=en}}</ref>
|Grado amministrativo=3
|etichetta = Parkwood, [[Columbia Records|Columbia]]
|Divisione amm grado 1=Sicilia
|produttore = [[Mike Will Made It]],<ref>{{Cita web|url=http://pitchfork.com/news/63382-beyonce-drops-formation|titolo=Beyoncé Drops "Formation"|lingua=En|accesso=7 febbraio 2016}}</ref> Pluss<ref>{{Cita web|url=https://www.hotnewhiphop.com/ebro-gets-into-twitter-feud-with-mike-will-and-slim-jxmmi-over-beyonces-formation-news.20030.html|titolo=Co-producer of Formation|lingua=En|accesso=9 febbraio 2016}}</ref>
|Divisione amm grado 2=Catania
|registrato =
|Amministratore locale= Salvatore Mastroianni
|formati = [[Musica digitale|Download digitale]]
|Partito=[[lista civica]] "Mastroianni Sindaco"
|numero dischi d'oro = {{Certificazione disco|AUS|oro|singolo|35000+|{{Cita web|lingua = en|url = http://www.aria.com.au/pages/httpwww.aria.com.aupagesSingleAccreds2016.htm|titolo = ARIA Charts - Accreditations - 2016 Singles|editore = [[Australian Recording Industry Association]]|accesso = 15 agosto 2016}}}}{{Certificazione disco|CAN|oro|singolo|40000+|{{Cita web|lingua = en|url = http://musiccanada.com/gold-platinum/?fwp_gp_search=Formation%20Beyonce|titolo = Certification single certifications - Beyoncé – Formation|editore = [[Music Canada]]|accesso = 15 agosto 2016}}}}
|Data elezione=11-6-2017
{{Certificazione disco|USA|oro|singolo|500.000+|{{RIAA|Formation Beyoncé|accesso = 6 ottobre 2016}}}}
|Data istituzione=
|numero dischi di platino =
|Altitudine=
|immagine = Beyoncé - formation.jpg
|Abitanti=7684 tra cui Pippu u Niuru
|didascalia = Screenshot tratto dal video del brano
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2018.
|precedente = [[Runnin' (Lose It All)]]
|Aggiornamento abitanti=31-8-2018
|anno precedente = 2015
|Sottodivisioni=[[Schettino (Santa Maria di Licodia)|Schettino]]
|successivo = [[Sorry (Beyoncé)|Sorry]]
|Divisioni confinanti=[[Biancavilla]], [[Paternò]], [[Ragalna]]
|anno successivo = 2016
|Zona sismica=2
|logo = Beyoncé - Formation logo.png
|Gradi giorno=
|Nome abitanti=licodiesi, Fuddioti in dialetto
|Patrono=[[san Giuseppe]]
|Festivo=ultima domenica di agosto
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Santa Maria di Licodia (province of Catania, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Santa Maria di Licodia nella città metropolitana di Catania
|Diffusività=
}}
'''''Formation''''' è un [[Singolo (musica)|singolo]] della [[cantante]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Beyoncé]], il primo estratto dal sesto album in studio ''[[Lemonade (Beyoncé)|Lemonade]]'' e pubblicato il 6 febbraio 2016.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.nme.com/news/beyonce/91295|titolo = Listen to Beyoncé's new surprise single "Formation"|editore = [[New Musical Express]]|accesso = 7 febbraio 2016}}</ref>
 
== Il singolo ==
{{citazione|Fra greggi di capre ed elegantissimi cimiteri passiamo da Santa Maria di Licodia, un paese calmo questo, mi dice il contadino che è uno dei miei compagni di viaggio; qui comunisti, democratici e fascisti giocano insieme a carte.|[[Carlo Levi]]|}}
''Formation'' è stato annunciato il 6 febbraio 2016 dalla stessa Beyoncé, un giorno prima della sua esibizione durante lo spettacolo di metà gara al [[Super Bowl 50]], tenutosi al [[Levi's Stadium]] di [[Santa Clarita]], in [[California]].<ref>{{Cita web|url = https://www.vox.com/2016/2/6/10927952/beyonce-formation|titolo = "Formation" showcases a side of Beyoncé we've never seen|accesso = 2016-02-12|sito = Vox}}</ref> Il singolo è stato successivamente pubblicato per il download gratuito sulla piattaforma Tidal.<ref>{{Cita web|nome = Katie|cognome = Reilly|url = http://time.com/4210856/beyonce-formation-download-free-new-single-super-bowl-show/|titolo = Watch Beyonce's New Single 'Formation'|accesso = 2016-02-12}}</ref>
 
== Video musicale ==
'''Santa Maria di Licodia''' (''Santa Marìa de Fuddia'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 595}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:7684}} abitanti della [[città metropolitana di Catania]] in [[Sicilia]].
Il [[videoclip]] del brano è stato diretto da [[Melina Matsoukas]] ed è stato pubblicato con la canzone il 6 febbraio 2016.<ref name="Nytimes">{{cita web|lingua=En|url=https://www.nytimes.com/2016/02/07/arts/music/beyonce-releases-surprise-single-formation-ahead-of-super-bowl-performance.html?_r=0|titolo=Beyoncé Releases Surprise Single 'Formation' Ahead of Super Bowl Performance|editore=[[The New York Times]]|accesso=30 agosto 2016}}</ref><ref>{{cita web|lingua=En|url=http://www.cosmopolitan.com/entertainment/music/news/a53296/beyonce-formation-lyrics/|titolo=Here Are the Best Lyrics From Beyoncé's Perfect New Song, "Formation"|editore=[[Cosmopolitan (periodico)|Cosmopolitan]]|accesso=30 agosto 2016}}</ref> È stato reso disponibile attraverso Tidal così come un video sul profilo ufficiale di [[YouTube]] della cantante dal 9 dicembre 2016<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=WDZJPJV__bQ|titolo=Formation BeyonceVevo}}</ref>. Il video è stato girato a [[Los Angeles]], [[California]], ed è dotato di riferimenti all'[[Uragano Katrina]], Antebellum e la cultura creola della Louisiana, la brutalità della polizia, il razzismo e la black pride.<ref name="Nytimes"/><ref>{{cita web|lingua=En|url=http://curbed.com/archives/2016/02/09/beyonce-formation-music-video-production-design.php|titolo=Beyoncé Shoots Secret Video in New Orleans|editore=Rap-Up|accesso=30 agosto 2016}}</ref><ref name="Popsugar">{{cita web|lingua=En|url=http://www.popsugar.com/celebrity/Celebrity-Reactions-Beyonce-Formation-Music-Video-40090669#photo-40090669|titolo=9 Celebrity Reactions That Perfectly Describe How You Felt When Beyoncé Dropped "Formation"|editore=Pop Sugar|accesso=30 agosto 2016}}</ref>
 
Il video musicale modifica la canzone in modo tale da includere interpolazioni parlate dall'artista Big Freedia e la personalità del YouTube Messy Mya, che è stato assassinato a New Orleans nel 2010.<ref name="Nytimes"/> Si comincia con Beyoncé seduta sul tetto di una [[Ford Crown Victoria Police Interceptor]] in una strada completamente allagata. Durante la fine, è visto un uomo in possesso di un giornale con la faccia di Martin Luther King Jr. con il titolo «The Truth». Seguono poi delle scene ritraenti di un ragazzo incappucciato che si esibisce in passi di [[break dance]] davanti ad alcune auto della polizia, con alle spalle un muro pieno di [[Graffitismo|graffiti]] con le parole «smettete di spararci» scritte.<ref>{{cita web|lingua=En|url=https://www.billboard.com/articles/columns/hip-hop/6867195/beyonce-formation-video|titolo=Beyoncé Drops New 'Formation' Single, Music Video|editore=[[Billboard]]|accesso=30 agosto 2016}}</ref> Beyoncé inizia ad eseguire la coreografia del brano, fino alla fine del video. Sua figlia, Blue Ivy Carter, appare in un [[cameo]].<ref name="Popsugar"/><ref>{{cita web|lingua=En|url=http://www.stereogum.com/1857868/beyonce-formation-video/mp3s/|titolo=Beyoncé – "Formation" Video|editore=[[Stereogum]]|accesso=30 agosto 2016}}</ref>
==Geografia fisica==
Il comune è situato in collina a 442 metri sul livello del mare, nel versante sud occidentale dell'Etna. Il comune è circondato da lussureggianti campagne coltivate per lo più ad agrumi e uliveti nella parte bassa, e a vigneti nella zona alta. La [[ferrovia Circumetnea]] e l'ex [[Strada statale 121 Catanese|strada statale 121]], ideata durante l'epoca borbonica, che nel centro abitato prende nome di Via Vittorio Emanuele, attraversano l'abitato.
 
== Accoglienza ==
Dal capoluogo di provincia è ben raggiungibile attraverso la strada a scorrimento veloce Catania-Paternò. Il paese fa parte dell'[[Arcidiocesi di Catania|arcidiocesi]] e dell'[[area metropolitana di Catania]], ed è inserita tra i comuni del [[Parco dell'Etna]]. Confina con Biancavilla, Paternò e Ragalna.
Britt Julious di ''[[Pitchfork]]'' ha paragonato ''Formation'' a ''[[Flawless (Beyoncé)|Flawless]]'' e ha aggiunto che "per Beyoncé (e anche per i suoi ascoltatori), l'insolente accettazione del proprio colore della pelle e il potere che si può sfruttare quando si fa un nome, il sostentamento e l'eredità non possono mai essere ignorati o dati per scontati.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Listen to “Formation” by Beyoncé|lingua=en|accesso=2019-06-24|url=https://pitchfork.com/reviews/tracks/17969-beyonce-formation/}}</ref> Omise'eke Natasha Tinsley, professore di studi africani all'[[Università del Texas ad Austin]], ha scritto per ''[[Time]]'' che la canzone, che molti chiamano “politica” a causa dei suoi riferimenti, differisce radicalmente da altre proteste post-Ferguson come ''Coulda Been Me'' di Trip Lee o ''[[American Oxygen]]'' di [[Rihanna]], che si concentrano sulla morte di uomini neri, poiché chiama invece le donne afroamericane a stare fianco a fianco ("in formazione").<ref>{{Cita web|url=https://time.com/4211888/beyonce-formation-activism/|titolo=Beyonce's 'Formation' Is Activism for African Americans, Women and LGBTQ People|sito=Time|lingua=en|accesso=2019-06-24}}</ref> ''[[The Daily Beast]]'' ha definito la canzone "un infuocato inno nero di potere e una chiamata alle armi".<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Kevin|cognome=Fallon|url=https://www.thedailybeast.com/articles/2016/02/06/beyonce-s-formation-a-fiery-black-power-anthem-and-call-to-arms|titolo=Beyonce’s ‘Formation’: A Fiery Black Power Anthem and Call to Arms|data=2016-02-06|accesso=2019-06-24}}</ref> Un giornalista del ''[[Rolling Stone]]'' ha scritto che "nell'era di #[[Black Lives Matter|BlackLivesMatter]], la canzone era assolutamente necessaria" e inoltre l’ha ritenuta "una potente dichiarazione di resilienza dei neri del sud".<ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/music-lists/our-favorite-songs-and-videos-right-now-beyonce-kanye-west-and-more-81913/|titolo=Our Favorite Songs Right Now: Beyonce, Kanye and More|autore=Rolling Stone, Rolling Stone|sito=Rolling Stone|data=2016-03-02|lingua=en-US|accesso=2019-06-24}}</ref> ''Formation'' è stata successivamente collocata al primo posto nella lista "50 Best Songs of 2016" della stessa rivista da Rob Sheffield, che ha commentato: "''Formation'' è stata una canzone che ha tenuto viva la speranza in un anno cupo e sarà essenziale per i problemi futuri”.<ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/music-lists/50-best-songs-of-2016-121196/|titolo=50 Best Songs of 2016|autore=Rob Sheffield, Rolling Stone|sito=Rolling Stone|data=2016-11-30|lingua=en-US|accesso=2019-06-24}}</ref>
 
Oltre a Sheffield di ''Rolling Stone'', anche ''[[Entertainment Weekly]]'',<ref>{{Cita web|url=https://ew.com/article/2016/12/09/ew-best-songs-2016/|titolo=The 100 Best Songs of 2016|sito=EW.com|lingua=en|accesso=2019-06-24}}</ref> ''Time'',<ref>{{Cita web|url=https://time.com/collection-post/4575319/top-10-best-songs-2016/|titolo=The Top 10 Best Songs of 2016|sito=Time|lingua=en|accesso=2019-06-24}}</ref> ''Complex'',<ref>{{Cita web|url=http://complex.com/music/best-songs-of-2016|titolo=Complex's Best Songs of 2016|sito=complex.com|accesso=2019-06-24}}</ref> ''Fuse'',<ref>{{Cita web|url=https://fuse.tv/2016/11/the-20-best-songs-of-2016|titolo=The 20 Best Songs of 2016|autore=Best of 2016|sito=Fuse|lingua=en|accesso=2019-06-24}}</ref> ''NPR'',<ref>{{Cita web|url=http://apps.npr.org/best-music-2016/list/top-songs/|sito=apps.npr.org|accesso=2019-06-24}}</ref> e ''Paste''<ref>{{Cita web|url=https://www.pastemagazine.com/articles/2016/12/the-50-best-songs-of-2016.html|titolo=The 50 Best Songs of 2016|sito=pastemagazine.com|lingua=en|accesso=2019-06-24}}</ref> hanno considerato la canzone la migliore del 2016. Nell'annuale sondaggio Pazz & Jop di ''[[Village Voice]]'' sulla migliore musica del 2016, ''Formation'' è stata posizionata al numero 1.<ref>{{Cita web|url=https://www.villagevoice.com/culture/music/|titolo=Music {{!}} Latest News|sito=www.villagevoice.com|accesso=2019-06-24}}</ref> ''Pitchfork''<ref>{{Cita web|url=https://pitchfork.com/features/lists-and-guides/9981-the-100-best-songs-of-2016/?page=10|titolo=The 100 Best Songs of 2016 - Page 10|sito=Pitchfork|lingua=en|accesso=2019-06-24}}</ref> e ''Spin''<ref>{{Cita web|url=https://www.spin.com/featured/the-101-best-songs-of-2016/|titolo=The 101 Best Songs of 2016|sito=Spin|data=2016-12-13|accesso=2019-06-24}}</ref> hanno definito la canzone la seconda migliore dell'anno, mentre ''[[New Musical Express|NME]]'' la sesta.<ref>{{Cita web|url=https://www.nme.com/list/nme-best-songs-2016-1871049|titolo=NME's Songs of the Year 2016|autore=Larry Bartleet|sito=NME|data=2016-11-26|lingua=en-US|accesso=2019-06-24}}</ref> ''[[Billboard]]'' ha classificato ''Formation'' al numero 14 nella lista "100 Best Pop Songs of 2016".<ref>{{Cita web|url=https://www.billboard.com/articles/events/year-in-music-2016/7617635/billboard-top-100-pop-songs-of-2016|titolo=Billboard's 100 Best Pop Songs of 2016: Critics' Picks|sito=Billboard|accesso=2019-06-24}}</ref>
== Storia ==
=== Le origini ===
La storia di Santa Maria di Licodia, ha origine remote. Secondo quando affermano numerosi storici, il comune odierno deriva dell'antica città di [[Inessa]], le cui genesi risalirebbe all'epoca della dominazione [[Sicani|Sicana]] della [[Sicilia]], ovvero al secolo XII o XI a.C. Ciò trova riscontro in un testo dell'autore greco Polieno il Macedone, il quale al capitolo V dei suoi “Stratagemmi” narra di un artificio di Falaride a danno della città di Inessa;
===Età antica===
 
== Premi e riconoscimenti ==
[[Gerone I]] tiranno di [[Siracusa]], si impose con la forza per affermare l'autorità delle città doriche sulle calcidiche. Marciando quindi su [[Catania]], la conquistò, popolandola di coloni greci e siracusani e mutò il suo nome in Etna, dal vicino vulcano nell'anno 476 a.C.
Il video ha ricevuto sei candidature ai [[MTV Video Music Awards 2016]] per [[MTV Video Music Award al video dell'anno|Il video dell'anno]], [[MTV Video Music Award al miglior video pop|il miglior video pop]], [[MTV Video Music Award alla miglior regia|la miglior regia]], la miglior coreografia, il miglior montaggio e la miglior fotografia, vincendo tutte le categorie.<ref>{{cita web|lingua=En|url=http://www.idolator.com/7644455/mtv-video-music-awards-2016-full-winners-list|titolo=MTV Video Music Awards 2016: Full Winners’ List|editore=Idolator|accesso=30 agosto 2016}}</ref>
Al suo breve governo successe il fratello Trastibulo, che però a causa del suo mal governo dovette fuggire. Caduta la dinastia Gelonica, i catanesi cacciati dalla loro patria, approfittando della disfatta di Trastibulo e con l'ausilio del principe siculo Ducezio, marciarono verso la città. Gli etnei (catanesi), cacciati dalla città, ottennero di potersi ritirare nella città di [[Inessa]], che occuparono nel 461 a.C. In memoria dell'antica patria perduta essi ne mutarono il nome in Etna.[[File:Statuamuliebre.jpg|thumb|Busto femminile in terracotta del secolo V a.C., rinvenuto in contrada Civita]]
Gli storici però non dimenticarono l'antico nome, e chiamarono la città promiscuamente sia Etna che Inessa.
 
Ai [[Grammy Awards 2017]] il singolo riceve tre nomination tra cui [[Record of the Year]], [[Song of the Year]] e Video dell'Anno, vincendo quest'ultimo.<ref>{{Cita web|url=https://www.grammy.com/artist/beyonce|titolo=Grammy Awards}}</ref>
===L'occupazione dei romani===
Durante il periodo di dominazione romana della Sicilia, esattamente ai tempi di [[Cicerone]] (73-70 a.C.), la città di Etna era alquanto famosa per la coltura del grano. Essa faceva parte delle città dette “Decumane”. Come tutti i centri siciliani, toccò anche ad essa la sorte di subire le angherie del Console Romano [[Caio Verre]].
Narra Cicerone, nel libro III delle Verrine, un fatto avvenuto nel foro di Etna.
 
== Esibizioni dal vivo ==
Verre in tale periodo, faceva preparare agli abili tessitori della città, delle stoffe pregiate in porpora.
Beyoncé ha eseguito la canzone durante lo spettacolo dell’Halftime [[Super Bowl 50]], che è stato iniziato dai [[Coldplay]] al [[Levi's Stadium]] di [[Santa Clara (California)|Santa Clara]], in [[California]], il 7 febbraio 2016.<ref>{{Cita web|url=https://www.huffpost.com/entry/beyoncé-on-why-she-performed-formation-at-the-super-bowl_n_56ba1ccbe4b0c3c5504eda4b|titolo=Beyoncé On Why She Performed 'Formation' At The Super Bowl|autore=Brennan Williams|sito=HuffPost|data=2016-02-09|lingua=en|accesso=2019-06-24}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.vox.com/2016/2/6/10927952/beyonce-formation|titolo="Formation" showcases a side of Beyoncé we've never seen|autore=Alex Abad-Santos|sito=Vox|data=2016-02-06|accesso=2019-06-24}}</ref> La sua esibizione è iniziata dopo che [[Bruno Mars]] ha terminato ''[[Uptown Funk]]''. Indossava un abito di pelle nera e dorata e si è unita nuovamente verso la fine con Mars. Il duo ha terminato la canzone di Mars e ha continuato a eseguire coreografie. Jon Caramanica del ''[[The New York Times]]'' ha elogiato la prestazione energetica complessiva della cantante, concludendo che aveva superato i Coldplay. Sentiva che Beyoncé era l'unica artista in grado di promuovere nuove canzoni durante l'evento e di "camminare sul filo del rasoio culturale di consegnare una canzone con così potenti dichiarazioni di orgoglio nero su un palcoscenico che preferisce la neutralità studiata".<ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Jon|cognome=Caramanica|url=https://www.nytimes.com/2016/02/08/sports/football/beyonce-coldplay-super-bowl-halftime-show.html|titolo=Review: It’s Coldplay, Starring Beyoncé, at Super Bowl Halftime Show|pubblicazione=The New York Times|data=2016-02-07|accesso=2019-06-24}}</ref> Uno scrittore di ''Rolling Stone'' ha definito la performance, con tributi a [[Michael Jackson]] e alle [[Pantere Nere]], "impressionante".<ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/music-lists/our-favorite-songs-and-videos-right-now-beyonce-kanye-west-and-more-81913/|titolo=Our Favorite Songs Right Now: Beyonce, Kanye and More|autore=Rolling Stone, Rolling Stone|sito=Rolling Stone|data=2016-03-02|lingua=en-US|accesso=2019-06-24}}</ref>
Etna, come altre città della Sicilia, possedeva la sua zecca in grado di coniare monete. Filippo Paruta ne descrive due esemplari; in una moneta erano rappresentati la testa di [[Apollo]] e nel rovescio un milite armato con asta. Un altro conio raffigurava la testa della dea [[Cerere]] coronata di spighe, e sul rovescio la cornucopia. Entrambe portavano incisa la scritta “Aitnain”.
Appo Antonio, nel suo itinerario delle città romane parla di Etna, segnandone le distanze. Della città si hanno notizie fino all'epoca imperiale, 117 d.C. ma nessuno segna la data della sua decaduta, né l'evento che segnò la sua definitiva distruzione, probabilmente dovuta a movimenti tellurici.
 
Formation è stato il numero di apertura del [[The Formation World Tour]] della cantante con la prima esibizione a [[Miami]] al [[Marlins Park]] il 27 aprile 2016.<ref>{{Cita web|url=https://www.etonline.com/music/187648_beyonce_kicks_off_formation_tour_miami_jay_z_shows_support_but_does_not_perform|titolo=Beyonce Kicks Off 'Formation' Tour in Miami, Jay Z Shows Support But Doesn't Perform|sito=Entertainment Tonight|lingua=en-US|accesso=2019-06-24}}</ref> È stato eseguito con la cantante sostenuta da ballerini vestiti con calzamaglia in paillettes nere e cappelli con ampi bordi.<ref>{{Cita web|url=https://www.billboard.com/articles/news/7348580/beyonce-formation-world-tour-prince-purple-rain|titolo=Beyonce Pays Tribute to Prince, Dedicates 'Halo' to Jay Z as 'Formation World Tour' Kicks Off in Miami|sito=Billboard|accesso=2019-06-24}}</ref> ''Formation'' è stato anche interpretato come parte di un medley di canzoni di ''Lemonade'' agli ''[[MTV Video Music Awards 2016]]'' il 28 agosto 2016, insieme a ''[[Pray You Catch Me]]'', ''[[Hold Up]]'', [[Sorry (Beyoncé)|''Sorry'']] e ''[[Don't Hurt Yourself (Beyoncé)|Don’t Hurt Yourself]]''. Ha terminato la performance proprio con la canzone, con i suoi ballerini che formano il simbolo femminista alla fine. Un critico di ''Rolling Stone'', Rob Sheffield, ha commentato che Beyoncé "ha dato il via al tutto con un stomp di 16 minuti attraverso il libro di canzoni di ''Lemonade''", considerando la performance come "una delle esibizioni dal vivo incredibilmente emozionanti nella storia degli award show".<ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/music-features/how-beyonce-demolished-the-2016-video-music-awards-middle-fingers-up-248053/|titolo=How Beyonce Demolished the 2016 Video Music Awards: Middle Fingers Up|autore=Rob Sheffield, Rob Sheffield|sito=Rolling Stone|data=2016-08-29|lingua=en-US|accesso=2019-06-24}}</ref>
===Etimologia del nome Licodia===
Altri invece sostengono che deriva dal termine bosco, in riferimento alla distesa boschiva che copriva ormai il territorio su cui un tempo sorgeva la città romana.
Altre opinioni invece asseriscono che significa bella vista, in quanto dalla timpa cittadina, si gode un'ottima veduta sui monti [[Erei]] e sulla [[Piana di Catania]].
 
== Successo commerciale ==
===Epoca medievale e monastero===
Precedentemente al suo rilascio ufficiale come singolo, ''Formation'' debuttò nono nella [[Bubbling Under Hot 100 Singles|Billboard Bubbling Under Hot 100 Singles]].<ref>{{Cita web|url=https://headlineplanet.com/home/2016/02/23/andra-day-alessia-cara-ty-dolla-ign-beyonce-zendaya-score-bubbling-under-hot-100-debuts/|titolo=Andra Day, Alessia Cara, Ty Dolla $ign, Beyonce, Zendaya Score Bubbling Under Hot 100 Debuts|sito=Headline Planet|data=2016-02-23|lingua=en-US|accesso=2019-04-26}}</ref> Dopo il rilascio dell’album ''[[Lemonade (Beyoncé)|Lemonade]]'', debuttò decima nella [[Billboard Hot 100]], diventando la prima top 10 della cantante da [[Drunk in Love|Drunk In Love]] del [[2014]] e il suo singolo ad entrare più in alto della classifica, sorpassando ''[[Ring the Alarm|Ring The Alarm]]'' e [[Drunk in Love|''Drunk In Love'']] che debuttarono dodicesime.<ref>{{Cita web|url=https://www.billboard.com/articles/columns/chart-beat/7350427/desiigner-drake-hot-100-prince-beyonce-top-10|titolo=Desiigner Holds Off Drake Atop Hot 100, Prince & Beyonce Hit Top 10|sito=Billboard|accesso=2019-04-26}}</ref>
{{Approfondimento
|titolo=La Madonna di Licodia
|contenuto= [[File:La statua di santa Maria de Robore grosso del sec XII trafugata nel 1979.jpg|thumb|L'antica statua della Madonna del Robore Grosso, trafugata nel 1974]]Il nome stesso del nostro comune richiama subito alla memoria la Madonna sotto il titolo di Licodia.
L’immagine a cui si fa riferimento è il prezioso manufatto di origine bizantina della Madonna del Robore Grosso, del secolo XII, proveniente dal monastero omonimo di Adrano e trasferita nella chiesa monastica al tempo dell’abbaziato di De Soris. Si tratta di un'opera di grande valore storico, degna di ammirazione per i profondi significati teologici ed artistici. L’immagine richiama l’iconografia orientale della Madonna dell’Odigidria o dell’Itria.Tipica dell’arte bizantina la staticità del corpo, la ieraticità dei volti dalla forte similitudine, la mano di Maria che indica il Figlio e la grande mano di Cristo. Ma Santa Maria di Licodia non fu solo un'immagine, fu il “genius loci” licodiese, fu simbolo dell’Abbazia, riferimento degli abati e tutela del popolo.
Giacomo De Soris si fa raffigurare nel suo sigillo in abiti pontificali, inginocchiato in preghiera sotto l’effige di Santa Maria di Licodia avvolta in un ampio manto.
}}
Una chiesa dedicata alla [[Maria, madre di Gesù|Madre di Dio]], esisteva sin dall'epoca dell'occupazione [[saracena]] della [[Sicilia]], nella contrada denominata Licodia. Con l'occupazione [[Normanni|Normanna]] della Sicilia, inizia il processo di ri-cristianizzazione dell'isola, che venne affidato agli Ordini Religiosi, quali i [[Ordine Benedettino|Benedettini]], con la fondazione di vari [[Monastero|monasteri]] e [[abbazie]] disseminati nel territorio. Presso la chiesa esistente a Licodia, il Conte [[Simone di Policastro]], Signore di [[Paternò]], volle fondare un monastero benedettino. Con diploma dell'agosto [[1143]], la chiesa e il cenobio, venivano affidati al monaco cassinense Geremia di [[Sant'Agata]] e ai suoi seguaci, donandogli i vasti possedimenti che stavano intorno al monastero, con l'obbligo di renderli fruttuosi, e la facoltà di fondare un casale soggetto solo all'autorità del priore. Sicché il Monaco non mancò di dare ai contadini e agli agricoltori che ne facevano richiesta un appezzamento di terreno da coltivare e uno spazio nelle adiacenze del monastero per potervi costruire l'abitazione. In tal modo ebbe origine l'odierna città che, dal nome del monastero della Madre di Dio e della contrada, si chiamò Santa Maria di Licodia. Al monastero fu riconosciuto il diritto-privilegio di esercitare la sua funzione giuridico- amministrativa, sui feudi e sull'abitato di appartenenza.
 
Nella [[Official Singles Chart|UK Singles Chart]], debuttò trentunesima mentre mentre nell’ARIA Singles Chart raggiunse la diciassettesima posizione.<ref>{{Cita web|url=https://www.officialcharts.com/charts/singles-chart/20160429/7501/|titolo=Official Singles Chart Top 100 {{!}} Official Charts Company|sito=www.officialcharts.com|lingua=en|accesso=2019-04-26}}</ref> Nell’ARIA Urban Chart, arrivò in vetta e al secondo posto di trovava [[Hold Up]] della cantante stessa.<ref>{{Cita web|url=http://cdn.aria.com.au/pdfs/F3E750F8F06CBCAA990017F9B7FB80F60BD7268589925364AF4383E35ED58B0C/ARIA%20Urban%20Singles%20Chart.pdf|titolo=}}</ref> Nella [[Canadian Hot 100]], si spinse fino alla trentaduesima posizione e viene certificato disco d’oro per aver venduto oltre 40.000 copie nel territorio canadese.<ref>{{Cita web|url=https://musiccanada.com/gold-platinum/?_gp_search=Formation%20Beyonce|titolo=}}</ref>
[[File:Stemma Abbazia Santa Maria Licodia 2007.jpg|left|thumb|Stemma Abbaziale]]
 
== Classifiche ==
===Elevazione ad Abbazia e concessioni===
{|class="wikitable"
Per privilegio del [[Vescovo]] [[Arcidiocesi di Catania#Cronotassi dei vescovi|Ruggero]], nel dicembre del [[1205]], il monastero della Madre di Dio di Licodia, nella persona del suo priore Pietro Celio, già monaco di Sant'Agata, veniva innalzato alla [[Abbazia|dignità Abbaziale]], con facoltà a tutti i successivi abati, di far uso delle insegne vescovili della mitria dell'anello e del baculo. In tale occasione la Chiesa abbaziale di Santa Maria (Chiesa Madre), venne dichiarata sacramentale. Con la medesima, alla novella abbazia venivano accorpati, per munificenza di re [[Federico III di Aragona|Federico II d’Aragona]], i cenobi benedettini di San Leone del Pannacchio, destinato alla cura dei frati infermi, e San Nicolò l'Arena. Il vescovo [[Arcidiocesi di Catania#Cronotassi dei vescovi|Marziale]] il 25 luglio del [[1359]], confermava la riunione canonica dei cenobi, sotto la giurisdizione dell'Abate di Santa Maria di Licodia, mentre veniva stabilito che presso il monastero di San Nicolò l'Arena risiedesse un [[priore]] o un sub priore designato dall'[[abate]].
!Classifica (2016)
Nel [[1336]] l'Abate Jacopo de Soris, vicario generale della [[Arcidiocesi di Catania|Chiesa di Catania]], con un decreto del marzo [[1344]], riformò il monastero trasferendolo più a nord, nell'attuale sito dove l'aria era più salubre, dove già aveva posto la sua residenza. In questo periodo lo sviluppo urbanistico del casale di Licodia fu notevole, tanto da distinguersi in ''Licodia Vetus'' e ''Licodia Nova''.
!Posizione<br />massima
Con diploma datato in [[Catania]] il 15 gennaio [[1334]], la [[Eleonora d'Angiò|Regina Eleonora]], moglie di [[Federico III di Sicilia|Federico III]], rese esente l'Abbazia Licodiese da qualsiasi soggezione alla Curia Reggia e lo arricchì di beni e privilegi. Il figlio [[Pietro II di Sicilia|Pietro II]], con diploma messinese del 10 novembre [[1341]], liberò l'Abbazia da ogni tassa imposta e da imporsi in futuro.
|-
[[Clemente VI]], con bolla dell'11 e 15 marzo [[1392]], approvava e sanciva tali concessioni. Ulteriore conferma diede il [[Martino I di Aragona|Re Martino I]] in Catania, il 20 agosto del [[1392]].
|[[ARIA Charts|Australia]]<ref name="aus">{{Cita web|lingua = en|url = http://australian-charts.com/showitem.asp?interpret=Beyonc%E9&titel=Formation&cat=s|titolo = Beyoncé – Formation|editore = australia-charts.com|accesso = 5 maggio 2016}}</ref>
Nel 1358, il priorato di Santa Maria del Robore Grosso, (da cui probabilmente derivava l'antica statua già venerata nella chiesa Madre), sito presso Adrano, e fondato nel 1356 da Adelasia nipote del Conte Ruggero, diveniva pertinenza dell'Abbazia Licodiana. Ad essa venivano annessi i feudi di Granirei, dell'Isola Carobene, e dell'isola Lanolina in [[Malta]]. Il 26 luglio [[1425]], [[Bianca di Navarra (1387-1441)|Bianca di Navarra]], vedova del Re [[Martino il Giovane]], concedeva all'Abbazia le ''“Consuetudini Licodiesi”'', una raccolta di decreti che sancivano l'amministrazione e la legislazione dell'Abbazia di Santa Maria di Licodia.
|align="center"|17
 
|-
La bolla di [[Eugenio IV]], del 1443, liberava l'abbazia dalle decime e dai sussidi dovuti alla Camera Apostolica. Lo stesso pontefice, sotto l'abate Pietro Rizzari, unì all'Abbazia il monastero benedettino di Santa Maria della Valle di Giosafat in [[Paternò]].
|[[Canadian Hot 100|Canada]]<ref>{{Cita web|lingua = en|url = https://www.billboard.com/artist/281569/beyonc-knowles/chart?f=793|titolo = Beyoncé – Chart history (Billboard Canadian Hot 100)|editore = [[Billboard]]|accesso = 5 maggio 2016}}</ref>
Nel [[1483]], per iniziativa promossa dall'Abate Mauro Truglio, si formò la Congregazione Benedettina Sicula, approvata da [[Papa Sisto IV]] sotto il titolo di ''Società Sicula di San Benedetto''.
|align="center"|32
 
|-
===Declino dell'Abbazia===
|[[Syndicat national de l'édition phonographique|Francia]]<ref name="aus"/>
Con la realizzazione nel [[secolo XVI]] della “Reggia Benedettina”, ossia il grandioso [[Monastero di San Nicolò l'Arena]], dentro le mura della città di Catania, il priorato si trasferì dalla Casa Madre di Licodia a Catania. L'abate però serbò il titolo di Abate di Santa Maria di Licodia e San Nicolò l'Arena, a cui spettava il diritto di sedere presso il Parlamento Siciliano, come membro del braccio ecclesiastico e successivamente, in seguito alla costituzione siciliana del [[1812]], come pari spirituale. Nella Casa di Licodia rimasero diversi monaci guidati da un priore, sostituito in seguito da un sub priore a causa della diminuzione dei monaci. I Padri Benedettini rimasero tuttavia amministratori dei feudi licodiesi e guide spirituali fino alla soppressione e allo scioglimento delle congregazioni religiose del 1866. Ultimo abate fu il [[Giuseppe Benedetto Dusmet|Beato Giuseppe Benedetto Dusmet]].
|align="center"|24
 
|-
È giusto accennare che nello stesso secolo anche il complesso monastico e la chiesa subirono profondi rimaneggiamenti strutturali, che modificando il prospetto architettonico, mirarono quasi a cancellare il ruolo spirituale e culturale dell'antica casa.
|[[Media Control Charts|Germania]]<ref name="aus"/>
 
|align="center"|74
Nei primi decenni del [[secolo XVIII]], nacque e si affermò a Licodia l'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e delle Anime Purganti, composta da cittadini licodiesi, biancavillesi e da monaci benedettini. Essa ricoprì un ruolo sociale ed anche economico all'interno della comunità, oltre a ricoprire il principale ruolo spirituale. I confrati animati da zelo e dalla munificenza dei Padri Benedettini, si impegnarono nella costruzione di una nuova chiesa dedicata al Santissimo Salvatore o Crocifisso, addossata al muro mediano della chiesa monastica, con cripta atta alla sepoltura dei fedeli.
|-
 
|[[Irish Singles Chart|Irlanda]]<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.chart-track.co.uk/index.jsp?c=p%2Fmusicvideo%2Fmusic%2Farchive%2Findex_test.jsp&ct=240001&arch=t&lyr=2016&year=2016&week=17|titolo = TOP 100 SINGLES, WEEK ENDING 28 April 2016|editore = GFK Chart-Track|accesso = 6 maggio 2016}}</ref>
===Caduta del regime feudale, e nascita del nuovo Comune===
| align=center |59
La fine del potere feudale, emanato con Real Decreto dell'11 ottobre [[1817]], portò seri sconvolgimenti alla comunità licodiese, che subì la perdita dell'antica autonomia giurisdizionale e territoriale, e l'autonomia amministrativa e fu accorpata al comune di [[Paternò]].
|-
Da qui numerose iniziative, suppliche e richieste, incitate anche dai Padri Benedettini, vennero inoltrate dai cittadini licodiesi, onde riottenere l'autonomia.
|[[Official Singles Chart|Regno Unito]]<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.officialcharts.com/charts/singles-chart/20160429/7501/|titolo = Official Singles Chart Top 100: 29 April 2016 - 05 May 2016|editore = [[Official Charts Company]]|accesso = 2 ottobre 2016}}</ref>
Con Regio Diploma del 22 agosto [[1840]], entrato in vigore il I gennaio 1841, [[Ferdinando II di Borbone]] Re delle Due Sicilie, concesse l'autonomia al comune di Santa Maria di Licodia, rendendolo indipendente da Paternò.
|align="center"|31
 
|-
I moti rivoluzionari che divamparono in Sicilia nel [[1848]] trovarono il novello Comune, immerso nei problemi dovuti alle controversie per la divisione del territorio, risolte solo nel [[1878]]. Ciononostante i cittadini licodiesi parteciparono in maniera attiva alle insorgenze, caratterizzandole con istanze legate alle esigenze locali, come si è potuto evincere la libro “Fatto storico degli avvenimenti criminosi in Santa Maria di Licodia nel mese di agosto 1848”, edito in Catania nel 1849.
|[[Productores de Música de España|Spagna]]<ref name="aus"/>
Nel [[1867]], l'epidemia colerica noceva vittime anche nel comune. In questo periodo di grande disagio il Cardinale Dusmet, arcivescovo di Catania, visitava e confortava i poveri e gli infermi. In questa triste occasione consacrò il paese alla Madonna. Nel [[1878]] il cardinale tornava per esaudire le richieste dei cittadini licodiesi, e concedere i festeggiamenti, patronali in onore a [[San Giuseppe (Santa Maria di Licodia)|San Giuseppe]], [http://www.vivasangiuseppe.it l'ultima domenica di agosto].
|align="center"|27
 
|-
== Edifici religiosi ==
|[[Billboard Hot 100|Stati Uniti]]<ref>{{Cita web|lingua = en|url = https://www.billboard.com/artist/281569/beyonc-knowles/chart?page=1&f=379|titolo = Beyoncé – Chart history (The Hot 100)|editore = [[Billboard]]|accesso = 5 maggio 2016}}</ref>
===Chiesa Madre===
|align="center"|10
{{vedi anche|Chiesa del Santissimo Crocifisso (Santa Maria di Licodia)}}
|-
[[File:Chiesa Madre del Santissimo Crocifisso, facciata (Santa Maria di Licodia).JPG|thumb|Facciata della chiesa madre]]
|[[Hot R&B/Hip-Hop Songs|Stati Uniti (R&B/hip-hop)]]<ref>{{Cita web|lingua = en|url = https://www.billboard.com/artist/281569/beyonc-knowles/chart?f=367|titolo = Beyoncé – Chart history (Hot R&B/Hip-Hop Songs)|editore = [[Billboard]]|accesso = 25 aprile 2016}}</ref>
[[File:Chiesa del Santissimo Crocifisso, Santa Maria di Licodia (CT).jpg|thumb|Interno della chiesa madre]]
|align="center"|6
Intitolata al [[Crocifissione di Gesù|Santissimo Crocifisso]], ma nota anche come chiesa di San Giuseppe, è l'edificio più importante e la chiesa matrice della cittadina.
|-
 
|[[Rhythmic Songs|Stati Uniti (rhythmic)]]<ref>{{Cita web|lingua = en|url = https://www.billboard.com/artist/281569/beyonc-knowles/chart?f=378|titolo = Beyoncé – Chart history (Rhythmic Songs)|editore = [[Billboard]]|accesso = 25 aprile 2016}}</ref>
La chiesa ha origini molto antiche, sicuramente basso medioevali, si suppone che l'originario luogo di culto sia infatti d'origine bizantina. Le prime fonti datate risalgono al 1143, quando il conte Simone di Policastro donò la Chiesa di Santa Maria e il monastero annesso al monaco Geremia. Nel [[1205]], il monastero veniva elevato al rango abbaziale e la chiesa di Santa Maria, secondo disposizioni del Vescovo Ruggero, veniva eretta chiesa sacramentale.
|align="center"|14
L'attuale edificio conserva le caratteristiche dovute agli interventi dell'abate Giacomo de Sorris nel 1344, che conferirono all'edificio l'aspetto e il ruolo di una "Ecclesia munita" (Chiesa fortezza).
|}
 
Nel [[1453]] la chiesa, venne restaurata e ingrandita secondo il piano di rinnovamento attuato dall'abate Giovanbattista Platamone.
Ulteriori interventi si ebbero nel 1640 con l'abate Caprara e nel 1724.
 
Nel [[1743]] affiancata alla chiesa monastica di Santa Maria, venne eretta, la ''Chiesa del Santissimo Crocifisso o Santissimo Salvatore'', a spese dell'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e delle [[Purgatorio|Anime Purganti]], provvista di una cripta idonea al seppellimento dei confrati defunti e dei cittadini. Nel 1754 il vescovo [[Pietro Galletti]], concedeva al monastero la facoltà di elevare a [[parrocchia]] la Chiesa del Santissimo Crocifisso.
 
Tra il [[1831]] e il [[1856]], la Chiesa del Santissimo Crocifisso, per venire incontro alle esigenze della crescente popolazione, venne ingrandita e negli stessi anni, seguendo il progetto di rinnovo, abbellimento e armonizzazione del centrale piano della Murame, fu ideata una facciata che unificasse esteriormente le due chiese.
 
In seguito alla soppressione degli ordini monastici, il monastero e la chiesa monastica, ridedicata a san Giuseppe in seguito alla proclamazione a [[Patrono]] avvenuta nel [[1876]], divenne proprietà del comune. Nel [[1879]] venne riaperta al culto, ma restò proprietà del comune fino al 1905, quando venne concessa alla chiesa del Santissimo Crocifisso a condizione che le due navate fossero unite. Questo avvenne mediante l'apertura di tre archi nel muro mediano nel 1919, originando così una tipologia atipica per l'impianto chiesastico, le due navate.
 
Tra le opere principali conservate nella chiesa di ricordano i dipinti ''[[San Leone Taumaturgo che sconfigge il mago Eliodoro]]'' di Matteo Desiderato del [[XVIII secolo]], e la ''[[Sacra Famiglia (Giuseppe Rapisardi)|Sacra Famiglia]]'' di Giuseppe Rapisardi del [[1841]], e il simulacro del [[San Giuseppe (Santa Maria di Licodia)|Patrono San Giuseppe]]
 
===Chiesa Madonna del Carmelo===
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria del Carmine (Santa Maria di Licodia)}}
[[File:Santa Maria del Carmine, interior (Santa Maria di Licodia).jpg|thumb|Interno della Parrocchia della Madonna del Carmelo a devozione dei costruttori Maccarroni
L'altare maggiore con il simulacro della Madonna.]] Locata nella via omonima, edificata nel 1929, è Parrocchia dal 1932. La chiesa è la seconda della Città per grandezza e importanza. L'interno è decorato da gradevoli stucchi, di foggia barocca, opera dell'artista licodiese Giuseppe Anile detto “Pippinu ‘a Pinta”. La Vergine del Carmelo, compatrona della cittadina, è solennemente festeggiata il 16 e 17 luglio.
 
===Altre Chiese===
*'''Chiesa delle Anime del Purgatorio'''
Sita sulla strada statale 121 Licodia-Biancavilla, a un Km dal centro abitato. La chiesa, dedicata a San Giuseppe e alle Anime del Purgatorio venne eretta nel 1882, per devozione della signora Rosaria Scaccianoce intesa "a Giurdana", in ricordo di una miracolosa apparizione delle [[Purgatorio|Anime Sante]]. Secondo quanto la tradizione orale ci ha tramandato, la donna si era recata presso il suo podere, per raccogliere la legna da ardere nel forno. Ne fece tre fascine. Il peso però era eccessivo per l'anziana signora, che scoraggiata invocò l'aiuto delle Anime Sante del Purgatorio. Ad un tratto tre giovani sconosciuti si presentarono di fronte a lei, presero le fascine e scapparono via. Inutilmente la donna reclamò la legna, credendosi vittima di un furto, e così rassegnata ritornò alla propria abitazione. Con grande meraviglia si accorse che le fascine erano deposte sull'uscio di casa. Il fatto fu propagato, e l'identità dei tre giovani fu attribuita dalla pietà popolare ai [[Alfio, Cirino e Filadelfo|Santi Fratelli, Alfio Filadelfo e Cirino]]. Con le offerte che la donna raccolse per i centri etnei fu eretta la Chiesa, che con atto notarile del 6 gennaio 1899, veniva donata all'Arcivescovo Protempore di Catania assieme agli edifici e terreno annesso, per garantire la rendita e l'apertura al culto. Oltre alla messa mensile, ogni anno i cittadini licodiesi compiono il pellegrinaggio alla chiesa il 10 maggio, in onore ai [[Sant'Alfio (santo)|Santi Alfio Filadelfo e Cirino]] Fratelli Martiri, venerati nella chiesa.
[[File:Santa Maria Licodia Chiesa Anime Purgatorio 2007.jpg|left|thumb|La Chiesa delle Anime del Purgatorio]]
*'''Chiesa della Madonna della Consolazione'''
Sita nel viale delle Rimembranze, la chiesa fu eretta nel 1857, avente funzione di cappella cimiteriale. Con l'apertura dell'attuale cimitero nel 1893, la chiesa venne chiusa. Nel 1928, per interesse del Sacerdote Luigi Panepinto, venne restaurata e riaperta al culto. Nei locali attigui venne creato anche un Oratorio per i fanciulli della zona. Durante la [[II Guerra Mondiale]] subì seri danni, tanto da essere chiusa al culto. Nel 1952, il Comune eresse sul luogo il ''Sacrario ai Caduti in Guerra'', e demolì l'antica chiesetta erigendone una nuova più ampia, che però rimase incompleta per oltre 50 anni. Nell'anno 2002 venne ultimata e riaperta al culto, grazie all'interesse del sacerdote licodiese Salvatore Palella. Conserva ancora la struttura rustica in pietra lavica, che la caratterizza rispetto alle altre chiese della zona.
 
*'''Chiesa di Piano Ammalati'''
In Contrada Schettino, esiste il luogo di culto più antico della zona. La chiesetta di Santa Maria, ha origini alto medioevali, e secondo la tradizione locale, sarebbe la prima chiesa edificata a Licodia, in seguito ad un [https://web.archive.org/web/20070715222229/http://www.vivasangiuseppe.it/miracolo.html miracolo] operato dalla Madonna a favore di un pastorello.
La pianta della chiesa, orientata da ovest verso est, si sviluppa in senso longitudinale ed è delimitata dall'abside. Interamente costruita in pietra lavica, presenta sul semplice prospetto, lo stemma abbaziale in pietra bianca, a coronamento del portale lavico. La denominazione di Piano Ammalati, proverrebbe dall'utilizzo della zona a lazzareto durante le epidemie. La chiesa non è più officiata da tempo immemorabile, e per molti anni è stata reclusa in una proprietà privata, ed adattata a indecoroso rifugio per animali. Attualmente non è visitabile, ma è stata resa oggetto di lavori di restauro e consolidamento.
 
*'''Chiesa dell'Immacolata'''
La Chiesa di [[Immacolata Concezione|Maria Santissima Immacolata]], in contrada Cavaliere, fu costruita come cappella privata nel 1932, dal sacerdote Francesco Rapisarda, sul terreno donato dalla sorella Santa, che donò la proprietà e la chiesa all'Arcivescovo Protempore di Catania, per permettere la perpetuazione del culto, a beneficio dei coloni residenti nella zona. Nel 1954 l'Arcivescovo eresse la Chiesa a Vicaria Curata. Negli anni ottanta del novecento, vennero eretti dei locali attigui alla chiesa, per l'accoglienza di campeggi, soggiorni e incontri vari. L'antica chiesa, dalle dimensioni ridotte e inadatta al culto, per il numero crescente di abitanti nella zona durante il periodo estivo, è stata sostituita da una nuova e più ampia chiesa. Il 15 agosto di ogni anno, i villeggianti della zona, festeggiano solennemente la [[Madonna Assunta]].[[File:La facciata della chiesa della Immacolata alle vigne prima della modifica degli ani '80 ridimensionare.jpg|thumb|La Chiesa dell'Immacolata negli anni '50]]
 
*'''Chiesa della Resurrezione'''
Nel 1893, con l'edificazione dell'attuale Campo Santo, venne edificata la chiesa centrale. Posta prospetticamente in posizione centrale rispetto all'ingresso principale, presenta una armoniosa facciata a due ordini ascensionali, con campanile a vela, in stile [[Liberty]], opera del licodiese Giuseppe Anile (1867-1943).
 
*'''Altarino del Purrazzaro'''
Il monumentale altarino del Purrazzaro, prende il nome dal quartiere in cui è sito, derivante dalla destinazione del luogo a cultura delle cipolle, purrazzi in dialetto. Sulla collinetta del Purrazzaro, trasformata in un piccolo [[Calvario]], esisteva fino alla [[I Guerra Mondiale]], una [[Croce]] in legno alta 4 metri, posta dai Padri Benedettini, che segnava la fine della [[Via Crucis]]. Dietro iniziativa dei fratelli Borzì, tornati sani e salvi dalla Grande Guerra, fu eretto il monumentale altarino al posto della vecchia e cadente Croce. I Lavori di costruzione iniziarono nel [[1921]], dietro autorizzazione del Sacerdote Francesco Rapisarda. L'altarino, dalle forme barocche, a pianta quadrata, presenta una nicchia per lato, con i simulacri del Sacro Cuore, dell'Immacolata, di San Giuseppe e di Sant'Antonio. La copertura a cupoletta è sormontata dall'immagine allegorica delle Fede.
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Torre campanaria===
[[File:Ordine superiore della Torre Campanaria.jpg|thumb|left|Loggia superiore della Torre Campanaria]]
[[File:La Torre Campanaria normanna del 1143.JPG|thumb|Facciata ovest della Torre Campanaria]]
È per eccellenza il ''simbolo glorioso del Comune''. L'edificio merlato, dedicato secondo la tradizione benedettina a San Nicolò, è un'opera del [[1143]], edificata su una precedente fortificazione d'epoca araba. Lo stile di transizione la colloca nell'epoca di passaggio dal [[Architettura romanica|romanico]] al [[gotico]].
 
Di pianta quadrangolare ha la facciata principale rivolta ad oriente su cui si aprono [[bifore]] dagli archetti con l'intradosso a tutto sesto e l'estradosso a sesto acuto, decorato con motivi ornamentali e animali di stile romanico. Le bifore a nord sono di eguale misura, le bifore rivolte ad oriente sono di diversa grandezza e sulla facciata rivolta a sud si apre una grande monofora a tutto sesto. Notevole è l'effetto decorativo della loggia superiore, realizzato dal contrasto tra la pietra lavica scura e la bianca pietra calcarea.
 
Sulla facciata principale dell'edificio, è impresso lo stemma dell'Abate Vescovo Platamone, restauratore dell'edificio nel 1454. Il quadrante circolare di un antico orologio sovrasta la grande monofora decorata. Al pian terreno dell'edificio si osservano tracce della medioevale cappella di [[Leone II il Taumaturgo|San Leone]], antico luogo di sepoltura dei monaci, da cui proveniva una quattrocentesca tavola San Leo del Panacchio che adesso si trova a Catania.
 
La torre svolgeva anche la funzione di anello di congiunzione tra il castello di [[Adrano]] e quello di [[Paternò]] per le segnalazioni luminose. Attaccato alla torre si trovava il chiostro del monastero benedettino demolito nel 1929.
 
[[File:Fontanasmlicodia.jpg|thumb|La Fontana del Cherubino]]
 
===Fontana del Cherubino===
Popolarmente detta a funtana'', risale al [[1757]],'' su una preesistente fonte del periodo [[Corona d'Aragona|Aragonese]], alimentata da una delle tante sorgenti naturali del territorio.
 
===Palazzo Municipale===
[[File:Palazzo di Città (Santa Maria di Licodia).JPG|thumb|left|Fronte del palazzo Comunale del 1662.]]
[[File:Facciata del Palazzo di Città del 1662 (Santa Maria di Licodia).JPG|thumb|Veduta laterale della facciata del palazzo Comunale del 1662.]]
Dalle origini medioevali, più volte ampliato ed trasformato durante i secoli, l'edificio aveva funzione di rappresentanza, in questo corpo di fabbrica, prospiciente sul piano centrale ed affiancato alla Chiesa Monastica, risiedeva l'Abate. L'attuale edificio risale al [[1646]], come è riportato sulla facciata, a metà ottocento, vennero però apportate delle modifiche al prospetto. A seguito della scorporazione di beni ecclesiastici, nel 1860, fu adattato a sede municipale.
Interessanti reperti medioevali si riscontrano all'interno. Frammenti di pavimentazione del secolo XIV ed elementi [[Architettura romanica|romanici]] e [[Gotico|gotici]].
L'arco in pietra lavica del XII secolo, cavalca via che consente il passaggio in piazza, dal “piano della Badia”, attuale piazza [[Madonna delle Grazie]], è il fulcro del prospetto, ed è sovrastato da barocco balcone principale, in pietra bianca. Testimonianze dell'epoca medioevale e delle sovrapposizioni architettoniche dei vari secoli, si notano nella prima sezione della facciata. Interessante, al piano superiore, la stanza del sindaco, ex stanza dell'abate, con un ricco arredo mobiliare ligneo, il soffitto decorato, e un lampadario in vetro.
 
===Zona archeologica===
*'''La Civita'''
[[File:Gli scavi archeologici in contrada Civita la città Greco Romana di Inessa, contrada civita Santa Maria di Licodia.jpg|thumb|left|Gli scavi archeologici della città greco-romana di Inessa]][[File:La botte d'acqua incisione di J Heoul del sec XVIII all'Eremitage di Sanpietroburgo ridimensionare.jpg|thumb|''La botte d'acqua'', incisione di J. Houel del [[XVIII secolo]], all'[[Ermitage]] di [[San Pietroburgo]]]]
Nella contrada Civita, a sud est dell'abitato, nell'anno 1951, venne alla luce i resti di un agglomerato urbano, con una grossa cinta muraria, oltre a resti di bronzi, ceramiche, terrecotte ed altro. Gli esperti sentenziarono che si tratta dei ruderi dell'antica città di [[Inessa]]. I Beni archeologici rinvenuti nella zona sono esposte nei musei archeologici di [[Adrano]] e [[Siracusa]], ma a causa della assoluta indifferenza di chi di dovere, la zona lasciata reclusa in proprietà private, è stata depredata più volte da bande di tombaroli. Nella zona sono presenti anche i ruderi di un acquedotto greco-romano, adoperato per trasportare l'acqua da Santa Maria di Licodia a [[Catania]]. L'imponente opera fu restaurata a suo tempo dal Console Romano Flavio Arsinio. Il pittore J.Heoul, durante il suo viaggio in Sicilia nel secolo XVIII, immortalò nelle sue tele i resti dell'acquedotto, oltre al serbatoio d'acqua, esistente fino alla fine del secolo XVIII, nella zona denominata "costa botte", attuale piazza Matteotti, a sud dell'abitato.
*'''La Torre detta "di Calafato"'''
[[File:100 6952a.jpg|thumb|left|Torre di Calafato]]
Interessante reperto, la cui funzione e datazione restano ancora incerti. È opinione diffusa che potrebbe trattarsi di una costruzione antica, di un luogo di culto o addirittura di una tomba di origine greca, senza che però si abbiano indizi concreti o riferimenti testuali che lo comprovino<ref>[https://archive.is/20140312125001/http://www.dietrolequinteonline.it/speciale-possibili-manufatti-monumentali-depoca-greca-nelle-campagne-di-schettino-calafato/ Possibili Manufatti Monumentali d'Epoca Greca nelle Campagne di Schettino-Calafato, di Luigi Giuseppe Gennaro]</ref>. Alcune strutture piramidali di questo tipo si trovano sia in altre località etnee che in diverse parti del mondo, come ad esempio le [[piramidi di Guimar]] a [[Tenerife]], o le numerose piramidi presenti alle [[Mauritius|Isole Mauritius]]<ref>[http://geolines.ru/eng/publications/ONWARD-TO-THE-PAST/ONWARD-TO-THE-PAST_64.html Mauritius Island pyramids < ONWARD TO THE PAST < Publications < English < GeoLines.ru]</ref>. Neanche per queste altre piramidi c'è comunque tra gli studiosi un consenso generale sulla destinazione, l'origine e la datazione delle stesse.
 
Tornando alla Torre di Calafato, alcuni considerano più probabile che sia opera di imprenditori locali, costruita (o quantomeno risistemata) verso la fine del XIX secolo come vedetta per le campagne o magari come "pitrera", cioè come struttura atta a raccogliere e sistemare la grande quantità di pietre che i contadini dovevano rimuovere dal terreno per poterlo coltivare. Quest'ultima ipotesi è suggerita dalla presenza di numerosi strutture piramidali a gradoni o coniche in decine di siti agricoli dell'area etnea<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/11/07/il-mistero-delle-piramidi-sotto-letna.html Il mistero delle piramidi sotto l'Etna - la Repubblica.it]</ref>, alcuni dei quali posti a poche centinaia di metri dalla torre in questione<ref>{{Cita web |url=http://www.dietrolequinteonline.it/speciale-possibili-manufatti-monumentali-depoca-greca-nelle-campagne-di-schettino-calafato/ |titolo=Dietro le Quinte online, Speciale possibili manufatti monumentali d'epoca greca nelle campagne di Schettino Calafato |accesso=12 marzo 2014 |urlarchivio=https://archive.today/20140312125001/http://www.dietrolequinteonline.it/speciale-possibili-manufatti-monumentali-depoca-greca-nelle-campagne-di-schettino-calafato/ |dataarchivio=12 marzo 2014 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.gigalresearch.com/it/sicilia.php Piramidi in Sicilia]</ref>. Tra tutti questi cumuli di pietre la Torre di Calafato spicca però per la sua bellezza e per la maestria della sua tecnica costruttiva. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui da alcuni anni se ne ipotizza una più nobile origine.
 
La torre di Calafato ha una struttura in pietra lavica, e si innalza come una piramide a gradoni a pianta rettangolare. In cima alla torre si apre un piano calpestabile attorniato da sedili in pietra posti a ridosso dei muretti esterni. A tale terrazza si accede dal lato nord-est della torre tramite una doppia scalinata simmetrica di pregevole fattura. La torre è ben visibile dalla strada che la fiancheggia, ma essendo inclusa nella recinzione privata di un agrumeto, risulta visitabile solo col permesso degli attuali proprietari.
*'''Tre cisterne'''
Dall'epoca romana, esistono in contrada Cavaliere Bosco, tre [[Cisterna|cisterne]] in pietra lavica. Esse furono adoperate come serbatoi d'acqua, per l'abbeveraggio dei greggi e delle mandrie di passaggio nella zona. Il diplona Normanno di Fondazione del 1143, le cita tra le donazioni al monastero.
 
===Palazzi e verde pubblico===
 
*'''Casina del Cavaliere'''
In Contrada Cavaliere Bosco, esiste ancora una struttura medioevale risalente ai Padri Benedettini, la Casina del Cavaliere. [[File:Casina del cavaliere, Santa Maria di Licodia (CT).jpg|left|thumb|La Casina del Cavaliere]]
 
Il grande latifondo noto come vigna del Cavaliere, fu dono di Simone di Policastro al Monastero licodiese, nell'atto della sua fondazione nel 1442. Nel 1346, la donazione venne ufficializzata con atto notarile, e altre terre furono aggregate alle pertinenze benedettine. Si rese così necessaria la costruzione di un edificio per l'accoglienza dei monaci nell'esercizio giornaliero delle attività spirituali ed agricole. La "Casina" era rettoria dipendente dall'Abbazia licodiese. I suoi ambienti erano composti da ampi cortili con cisterne, spazi d'uso abitativo, locali destinati a deposito di attrezzi e bestiame, oltre al palmento e al frantoio. Della Cappella rimane solo il ricordo a causa della sua quasi completa demolizione. Con le leggi soppressive del 1866, il feudo del Cavaliere e la Rettoria vennero scorporati ai Padri Benedettini e divennero proprietà dello Stato. Nel capitolo VII dei "[[I Viceré]]" di [[Federico De Roberto]], si narra che la Rettoria e parte della vigna divenne proprietà di Don Blasco Uzeda, ex monaco benedettino secolarizzato, che grazie ad un prestanome riuscì a comprare la proprietà, mantenendo l'ufficio della cappella, lavorando la terra e creando una casa di villeggiatura. In tal modo, diceva, la proprietà è come fosse rimasta dei Benedettini. Per lungo periodo, la grande struttura cadde in rovina e abbandono. Il reimpiego a frantoio e palmento, la trasformazione di molti ambienti in depositi e stalle, causò la perdita di numerose testimonianze dell'epoca benedettina.
Nel 1968, la Rettoria Benedettina e parte del feudo vennero acquisite dalla famiglia Abate, che nel 1974 iniziò a restaurare l'edificio, per creare nei suoi ambienti un ristorante. Benché lontano dalla funzione originaria, questo nuovo impiego ha permesso la tutela, la conservazione dell'edificio, e del valore storico che rappresenta per la comunità.
 
*'''Palazzo Ardizzone'''
Il Palazzo Ardizzone è uno degli edifici nobiliari più antichi della città. L'ala antica risalirebbe alla fine del seicento. Durante il settecento, venne edificata la seconda ala, la cui facciata, in pietra bianca, in stile "Umbertino", venne completata sul finire del secolo XIX. Il palazzo racchiude due corti. La corte maggiore è di rappresentanza, comprende le due parti del palazzo, l'originale e la moderna. Vi si accede tramite il portale lavico sulla Piazza Regina Elena. Dopo il vano porticato, sormontato dalla scala in muratura che conduce al piano superiore del palazzo seicentesco, si apre l'aria della corte, con cisterna centrale, ed eleganti mostre di portali in pietra bianca, finemente decorati.
La seconda corte, rustica, interna al palazzo moderno, era adibita a frantoio, con la grande macina in pietra lavica, era circoscritta dai depositi e dalle stanze della servitù.
La zona abitativa, è caratterizzata dalle delicate pitture e dagli stucchi che decorano i soffitti.
L'edificio ospitava tra le sue mura il ''Museo Etno-antropologico'', provvisoriamente spostato, in attesa di definitiva sede.
 
*'''Palazzo Bruno'''
[[File:Santa Maria di Licodia.jpg|thumb|La Torre di Palazzo Bruno]]Il palazzo, interessante dimora signorile, appartenuto alla facoltosa famiglia licodiese dei Bruno, fu edificato tra la fine del secolo XVIII e gli inizi del XIX. L'edificio occupa una vasta aerea. Il portale principale, in pietra lavica, con un interessante mascherone grottesco, si apre su via Vittorio Emanuele, mentre il resto della casa si articola, nei suoi vari ambienti, in direzione dell'antico quartiere delle Caselle. Dalla via Stefania Senia, è possibile ammirare la massiccia facciata e la grande terrazza, su cui si staglia l'elemento caratterizzante del palazzo, la [[torre]], creata, su modello della torre normanna, durante l'Ottocento, epoca delle reviviscenze medioevali. Sempre sulla stessa via si ammira un altro portale lavico, sormontato dall'insegna del Santissimo Sacramento, che conduce alla Cappella privata della famiglia. All'interno dell'edeficio si trova l'antico [[fercolo]] di [[San Giuseppe]], risalente al '600, con cui veniva portato in processione il Patrono.
 
*'''Palazzo Spina'''
La "Casa da Camarra", è un interessante costruzione del secolo XVII, unico esempio di edilizia civile dell'epoca nella zona. Distingue l'edificio, a due piani, la grande terrazza, prospiciente sulla via Vittorio Emanuele, un tempo arricchita da vasi in terracotta.
 
*'''Ulivi Millenari'''
Siti in p.zza degli [[Ulivi]], secondo la relazione della Commissione dell'Accademia delle Scienze di Berlino, venuta in Sicilia per lo studio dell'[[Etna]] nel 1840, e presieduta dal [[Wolfgang Sartorius von Waltershausen|Barone Walterschausen]], essi sono stati considerati dell'età di 25 secoli, quindi sarebbero i ''più antichi di Sicilia'', furono infatti citati da [[Cicerone]] al capitolo II delle “Verrine”.
 
{{citazione|un certo Ninfodoro da Centuripe, venuto nella città di Etna a chiedere giustizia ad Aprono, Ministro di Verre, per la restituzione del frumento, da questi fu impiccato in un oleastro che si trova in una piazza di Etna|}}
 
*'''Pietra Pirciata'''
[[File:Petra pirciata, Santa Maria di Licodia (CT).jpg|thumb|La ''pietra pirciata'' vista da via San Francesco]]
Caratteristica roccia arenaria in via San Francesco, presenta nella parte sommitale un muro con un foro, che secondo la leggenda fu creato dal [[Santa Maria di Licodia#Miti e leggende|ciclope Carlapone]]. Citata nel Diploma Normanno del 1143.
 
{{citazione|...quindi per la saia va verso la pietra forata (pietra pirciata)|Diploma di Fondazione del Conte Simone di Policastro del 1143|et inde vadit per sajam ad lapidem perforatum|lingua=la}}
 
Ai piedi della roccia, rimangono gli avanzi dell'antico villaggio medioevale, trasformati nei secoli successivi in un mulino ad acqua, ed adesso completamente abbandonati.
 
[[File:Santa Maria Licodia Fontana Belvedere 2006.jpg|left|thumb|La fontana centrale della villa.]]
 
*'''Villa comunale giardino Belvedere'''
Il polmone verde della città, grande aspirazione del popolo licodiese, venne realizzato dal geometra Luigi Sambataro, nel 1957, dopo sei anni di lavoro, sul terreno donato dalla signora Adelaide Bruno Alessi, a cui venne dedicato in seguito il viale che conduce alla Villa. Il Giardino, poggia sulla timpa di rupe basaltica, da cui si gode una bellissima visuale sulla [[Piana di Catania]] e sui monti [[Erei]]. L'arioso ingresso della villa è formato dalla larga piazza circolare, sul cui selciato campeggia lo Stemma Comunale, e in fondo alla quale è posta l'artistica fontana centrale, con la statua marmorea della Venere Italica, copia del celebre marmo di [[Antonio Canova]].
 
*'''Villa delle Consuetudini'''
La Villa delle Consuetudini, nasce nel 2003, come esigenza estetica per la principale via Vittorio Emanuele. Il suo nome ricorda le
"Consuetudini Licodiesi", raccolta legislativa, a favore dell'Abbazia Licodiese, concessa dalla Regina [[Bianca di Navarra (1387-1441)|Bianca di Navarra]], il 26 luglio 1425.
La villa conserva tre ceppi di ulivi centenari, in ricordo della secolare cultura degli ulivi nella zona e il monumento lavico al sindaco Turi Samperi. Le fanno da cornice, i bei prospetti liberty e barocchi delle palazzine prospicienti sulla via principale.
 
===Liberty===
La cittadina conserva, nel suo centro storico, un interessante patrimonio [[liberty]], riscontrabile principalmente nell'architettura civile. I palazzi in stile, furono riedifcati in loco di altri edifici più antichi, tra la seconda metà del secolo XIX e il primo decennio del novecento. Grandi maestri dell'[[Art Nouveau|art novueau]], furono i licodiesi Simone Ronsisvalle (1879-1960), eccelso scultore, e Giuseppe Anile (1867-1943), decoratore e architetto. Da ammirare i palazzi La Rosa, Leonardi, Anile, per le loro peculiarità. Anche nell'arte religiosa esistono ottimi esempi, quali il simulacro della Madonna del Carmelo, del [[1902]], conservato in Chiesa Madre, e le eccentriche facciate delle cappelle cimiteriali.
 
===Galleria d'immagini dei particolari Liberty===
<gallery>
File:Santa_Maria_Licodia_Piazza_Umberto_I_prospetti_liberty.jpg|Particolari dei prospetti su Piazza Umberto I
File:Santa Maria di Licodia - Prospetto Piazza Umberto I.jpg|Particolari dei prospetti su Piazza Umberto I
File:Casa_Samperi_part_Liberty.jpg|Particolare del prospetto di Casa Samperi su via Vittorio Emanuele
File:Madonna del Carmelo, statua in gesso scuola siciliana, anno di donazione 1902 III ridimensionare.jpg|Madonna del Carmelo, simulacro del 1902. [[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Santa Maria di Licodia)|Chiesa Madre]].
File:Santa_Maria_Licodia_portale_chiesa_Resurrezione_2007.jpg|Portale della Chiesa della Resurrezione al Cimitero.
File:CappellaSSSacramento.jpg|Portale della Cappella del SS. Sacramento al Cimitero.
File:CappellaAdriano.jpg|Particolare della Cappella Adriano al Cimitero.
File:CappellaRonsisvalle.jpg|Particolare della Cappella Ronsisvalle al Cimitero.
File:CappellaSanLuigi.jpg|Particolare del Portale della Cappella di San Luigi al Cimitero.
File:CappellaSLuigi.jpg|Particolare della Cappella di San Luigi al Cimitero.
File:CasaLeonardi.jpg|Particolare di Casa Leonardi.
File:Casaleonardi.jpg|Particolare di Casa Leonardi.
</gallery>
 
== Festa patronale ==
[[File:Uscita della statua del Patrono, Santa Maria di Licodia (CT).jpg|thumb|Trionfale uscita del Patriarca San Giuseppe. Ultima domenica di agosto]]
[[File:Rientro del Santo Patrono, Santa Maria di Licodia (CT).jpg|thumb|Al termine della festa, il simulacro del Patrono viene custodito nella Cameretta fino alla festa futura]]
I solenni festeggiamenti, che la città di Santa Maria di Licodia tributa in onore al patrono [[San Giuseppe (Santa Maria di Licodia)|san Giuseppe]], vengono ininterrottamente celebrati l'ultimo sabato domenica e lunedì del mese di agosto, dal lontano 1876. La festa ha origini più antiche, certamente risalenti al secolo XVII, ma fu proprio in quell'anno che il beato [[Giuseppe Benedetto Dusmet]], cardinale arcivescovo di Catania, decise di collocare i festeggiamenti nel mese di agosto, in concomitanza con l'anniversario di fondazione e infeudazione del villaggio di Licodia (Agosto 1143), e della successiva autonomia comunale ottenuta con Regio Decreto nell'Agosto 1840.
 
(Per maggiori approfondimenti visita il sito sulla [http://www.vivasangiuseppe.it Festa Patronale])
 
==Scuole==
È presente nel comune l'istituto comprensivo "Don Bosco", costruito negli anni 80 e divenuto autonomo nel 2000, che comprende scuola materna, elementare e secondaria di primo grado e un istituto alberghiero costruito alla fine degli anni 2000.
 
==Ricorrenze annuali==
*'''[[Carnevale]]'''
È antica tradizione festeggiare il [[Carnevale]] prima dell'inizio dell'austera [[Quaresima]]. La cittadina si mobilita per organizzare al meglio i festeggiamenti. Per tre giorni sulla via Vittorio Emanale, sfilano i gruppi in maschera e i carri allegorici. Durante le serate, nel tendone sistemato nella Villa Comunale, si organizzano serate di ballo. La sera del martedì Grasso, al termine della sfilata, avviene la premiazione dei gruppi in maschera e del carro allegorico più bello, tra l'euforia generale. Dolci tipici del carnevale sono le “[[chiacchiere]]”, una pastella fritta cosparsa di zucchero a velo.
 
*'''[[San Giuseppe]]'''
[[File:Festa di San Giuseppe, Santa Maria di Licodia (CT).jpg|thumb|Festa Patronale di San Giuseppe]]
Il Santo Patrono è ricordato in maniera solenne anche il 19 marzo, nella sua festa liturgica. Per l'occasione si svolge in Chiesa Madre la Settina in onore al Santo. Tradizionale il pranzo dei Virgineddi, offerto ai bambini in onore al Patriarca. Il 19 marzo si svolge una breve processione con il [[San Giuseppe (Santa Maria di Licodia)|simulacro]], portato a spalla sulla piazza.
 
*'''[[Pasqua]]'''
Le ricorrenze pasquali sono tra le più partecipate a Santa Maria di Licodia.
 
[[File:Santa Maria di Licodia Good Friday Procession.jpg|left|thumb|Processione del venerdì Santo.]]
 
La [[Domenica delle palme]], è caratterizzata dalla processione mattutina, per la benedizione delle palme. Durante la [[Settimana santa]], si susseguono i riti di Adorazione nelle chiese cittadine, e la Sacra Rappresentazione vivente della Morte e Passione. Il [[Giovedì santo]], dopo la Messa in Coena Domini, avviene il rito dell'Adorazione e Visita ai Sepolcri allestiti nelle chiese. Il [[Venerdì santo]], dopo l'Adorazione della Croce, ha inizio la processione solenne dei Misteri della Passione. Le quattro confraternite cittadine, sfilano portando in processione i simulacri del Cristo alla Colonna, della Pietà, di San Giovanni, della [[Madonna Addolorata]] e del Cristo morto. Infine durante la Veglia Pasquale il [[Sabato Santo]], avviene l'insorgenza del maestoso simulacro del [[Pasqua|Cristo Risorto]], dall'altare maggiore delle Chiesa Madre.
 
*'''[[Corpus Domini]]'''
Durante la settimana del Corpus Domini, si snodano per le vie cittadine le solenni processioni del Santissimo Sacramento, a cui partecipano le confraternite cittadine. Lungo il tragitto vengono allestiti i tradizionali altarini, manifestazioni di fede e folklore.
 
*'''[[San Luigi Gonzaga]]'''
Il Protettore della Gioventù, viene festeggiato il 21 giugno. A cura della Confraternita omonima, il simulacro del Santo, dalla chiesa Madre, viene portato in processione a spalla per le vie del paese, seguito dalla banda musicale e dai fedeli. immancabili, come in tutte le feste religiose, i fuochi pirotecnici.
 
*'''[[Madonna del Carmelo]]'''[[File:Santa Maria di Licodia Madonna del Carmelo Procession.jpg|thumb|Processione della Madonna del Carmelo]]'''
La Compatrona, viene solennemente festeggiata il 16 e 17 luglio. La festa è anticipata dalla solenne quindicina che si tiene nella Chiesa del Carmine. Nei giorni della festa si svolgono le solenni processioni della Madonna sul [[fercolo]], per le vie del paese. Immancabili i fuochi d'artificio e gli spettacoli musicali.
 
*'''[[Madonna Assunta]]'''
In contrada Cavaliere, il 15 agosto viene festeggiata la [[Madonna Assunta]], con la processione del fercolo a spalla per le vie della contrada.
 
*'''Fiera dell'Etna'''
Durante il mese di settembre, si tiene sulla piazza Umberto I, la Fiera dell'Etna. Mostra fieristica di artigianato locale, e spettacoli musicali e di vario genere.
 
*'''L'[[Immacolata Concezione]]'''
L'8 dicembre viene solennemente ricordata la Madonna Immacolata, grandemente venerata nella cittadina. Il [[Immacolata Concezione (Francesco Lo Turco)|prezioso simulacro]], dalla [[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Santa Maria di Licodia)|Chiesa Madre]] viene portato in processione a spalla, per le vie del paese, seguito da una moltitudine di fedeli. Il rientro in chiesa è salutato da uno spettacolo di fuochi d'artificio.
 
*'''[[Natale]]'''
Le festività Natalizie sono molto caratteristiche. Nel paese e nelle chiese si allestiscono i presepi artistici. Dal 16 al 24 dicembre si svolge, in [[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Santa Maria di Licodia)|Chiesa Madre]], la Novena, caratteristica Messa alle prime luci dell'alba. Durante la novena è tradizione addobbare gli altarini nelle strade con una pianta particolare chiamata “sparacogna”, e con delle arance e fichi d'India. In questi altarini durante la giornata lo zampognaro o i gruppi musicali, suonano la tipica Novena di Natale, con tradizionali canti in dialetto. Le feste Natalizie si concludono il 6 gennaio, con la processione di [[Gesù Bambino]] dalla Chiesa Madre, e il Gran Concerto, offerto dall'Associazione Musicale “Pacini” di Santa Maria di Licodia.
 
==Miti e leggende==
[[File:Petra pirciata.png|left|thumb|La Petra Pirciata.]]
* '''La leggenda della Petra Pirciata'''. Si narra che in un'epoca molto remota, la Sicilia era abitata da giganti monoculari chiamati [[ciclopi]]. Tra questi, tre erano rinomati per forza e possanza. I loro nomi erano, Polifemo, Bronte e Carlapone. Quest'ultimo viveva nella zona di Licodia. Un giorno fra i tre sorse un diverbio, riguardante la spartizione di un bottino, che finì in una lite. Il gigante Carlapone, per dimostrare la sua forza, e il suo diritto ad avere una parte maggiore rispetto ai due, poggiò l'indice della sua mano su una roccia, e facendo una leggera pressione, penetrò il dito all'interno della stessa creando un buco. Vista tale dimostrazione, i due pretendenti indietreggiarono, cedendo alle sue richieste.
*'''Il tesoro di Donna Civita'''. Ai tempi della dominazione araba della Sicilia, un saladino ricco e potente, aveva fissato la sua dimora tra le lussureggianti campagne licodiesi. Qui aveva fatto costruire la sua villa a forma di mezza luna. Costui aveva una bellissima figlia, a cui aveva dato nome di Civita. Alla morte del padre, donna Civita ereditò tutte le sue ricchezze, e le accrebbe grazie alla sua abile produzione di stoffe e mercanzie. La donna decise di non sposarsi, e prima di morire, depose il suo tesoro dentro giare, e lo nascose all'interno di una grotta, che sigillò con l'intervento magico di uno stregone. Avrebbe rotto l'incantesimo, impadronendosi del tesoro, chi in una notte estiva di plenilunio, a mezzanotte, avrebbe incontrato il fantasma di donna Civita e lo avrebbe liberato dal suo fardello.
*'''La Madonna del Robore Grosso'''. Fino al 1979, esisteva in Chiesa Madre una statua della [[Maria (madre di Gesù)#Nella teologia cattolica|Madonna]], a cui era legata una leggenda. Si narra, che un pastore pascolava il proprio gregge nelle contrade di Licodia, in una splendida giornata di agosto. Durante il giorno però il sole si oscurò e nuvole minacciose si addensavano nel cielo. Il pastore credette allora opportuno cercare un riparo, per sé e per le pecore, che trovò sotto la chioma di un robore. Fulmini, pioggia incessante e grandine, imperversavano sulle campagne e terrorizzarono il pover uomo, che credendosi perduto, invocò la protezione della Madonna per sé e per il proprio gregge, promettendo l'erezione di una cappella sul posto, e l'abbattimento dell'albero, dal quale avrebbe ricavato l'immagine della Madonna. Il miracolo fu concesso e il pastore sciolse il suo voto.
 
== Amministrazione ==
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Pelleriti |Inizio = 24 novembre 1988 |Fine = 20 marzo 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Vincenzo Caruso |Inizio = 20 marzo 1990 |Fine = 24 novembre 1990 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Rasà |Inizio = 24 novembre 1990 |Fine = 7 febbraio 1992 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Calogero Cantali |Inizio = 7 febbraio 1992 |Fine = 22 giugno 1992 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Maria Lucia Tomasello |Inizio = 17 luglio 1992 |Fine = 2 aprile 1993 |Partito = [[Partito Socialista Democratico Italiano]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Antonio Mazzaglia |Inizio = 21 maggio 1993 |Fine = 2 luglio 1994 |Partito = [[Democrazia Cristiana]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Camillo La Rosa |Inizio = 21 luglio 1994 |Fine = 21 novembre 1994 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Maria Lucia Tomasello |Inizio = 5 dicembre 1994 |Fine = 30 novembre 1998 |Partito = [[Alleanza Nazionale]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Rasà |Inizio = 30 novembre 1998 |Fine = 27 maggio 2003 |Partito = [[L'Ulivo]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Francesco Petralia |Inizio = 27 maggio 2003 |Fine = 26 settembre 2006 |Partito = [[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Luigi Lucifora |Inizio = 31 ottobre 2006 |Fine = 15 maggio 2007 |Carica = [[Commissario straordinario|Comm. straordinario]] |Partito = |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Rasà |Inizio = 18 maggio 2007 |Fine = 3 febbraio 2012 |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Salvatore Carmelo Mastroianni |Inizio = 11 maggio 2012 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[lista civica]] |Note = <ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* [[Lőrinci]], in [[Ungheria]] (2009/2010)
 
Santa Maria di Licodia è religiosamente gemellata, per via del Patrono [[San Giuseppe]] con:
* [[Rabat (Malta)|Rabat]], nell'Isola di [[Malta]]
* [[Pisano Etneo]], frazione di [[Zafferana Etnea]]
* San Giuseppe in Ognina di [[Catania]]
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Santa Maria di Licodia}}
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
* '''“Quartiere Pepe”''' delimitato dalle seguenti vie: via Quintino Sella, Piazza Regina Elena, Via Pacini.
* '''“Quartiere Pulcheria”''' delimitato dalle seguenti vie: Via Orazio Longo, Via Trainara, Via Quintino Sella.
* '''“Rione Caselle – Costa Botte”''' delimitato dalle seguenti vie: Via Pietro Napoli, Via Mulini, Via San Francesco d'Assisi.
* '''“Quartiere Porrazzaro”''' delimitato dalle seguenti vie: Via Magenta, Via Etna, Vico Borzì.
* '''“Chiusa ‘Nziti”''' delimitata dalle seguenti vie: Via Moschetto, Via Bellini, Via Regina Margherita, Viale Aldo Moro, Nuove case popolari.
* '''“Quartiere San Gaetano”''' delimitata dalle seguenti vie: Via G. Privitera, Via P. Napoli,
* '''“Quartiere Piritello”''' delimitato dalle seguenti vie: Via S. Battaglia, Via Vittorio Emanuele, Via F. Magri, Via Mazzini.
* '''“Quartiere Belvedere Chiusa Balzo”''' delimitato dalle vie: Via Bonaventura,Via La Marmora
* '''“Quartiere Larghi”''' delimitata dalle seguenti vie: Via F. Puglisi, Strada Ferrata, Strada Cicero.
* '''“Quartiere Baglio”''' delimitato dalle seguenti vie: Via Bellini. Piazza Umberto I, Via Vittorio Emanuele.
* '''“Piano S. Agata”''' delimitato dalle seguenti vie: Via Regina Margherita, Via S. Battaglia.
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Giuseppe Ambra, Santa Maria di Licodia, GUIDA STORICO TURISTICA. Ed Aesse 1991.
*Gino Sanfilippo, "Cenni storici sul Monastero di Santa Maria di Licodia e sulla funzione da esso svolto nel corso dei secoli" tratto da; "breve compendio storico artistico su S. M. di Licodia"
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.vivasangiuseppe.it|Il Sito dedicato alla festa Patronale}}
* Formation sul canale You Tube [[Vevo]] di Beyonce [https://www.youtube.com/watch?v=WDZJPJV__bQ]
*{{cita web|url=http://www.fotografieitalia.it/foto_citta.cfm?citta=Santa%20Maria%20di%20Licodia&idregione=15|titolo=Fotografie su Santa Maria di Licodia}}
{{Beyoncé}}
*{{cita web|url=http://www.foto-sicilia.it/citta.cfm?citta=Santa%20Maria%20di%20Licodia|titolo=Fotografie su Santa Maria di Licodia}}
{{Portale|musica}}
*{{cita web|http://www.Inessa.it|La storia antica di Licodia}}
 
{{Comuni del Parco dell'Etna}}
{{Comuni della città metropolitana di Catania}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sicilia}}
 
[[Categoria:Santa Maria di Licodia| ]]